Albi (Francia) e Skw: differenze tra le pagine

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{{Sigla3}}
{{Comune francese
|nomecomune= Albi
|stemma=Blason ville fr Albi (Tarn).svg
|panorama=Albi2007a.jpg
|nomefrancese= Albi
|nomeregione= [[Midi-Pirenei]]
|nomedipartimento= [[Tarn]]
|arrondissement= [[Arrondissement di Albi|Albi]]
|cantone= [[Cantone di Albi-Centre|Albi-Centre]]<br/>[[Cantone di Albi-Est|Albi-Est]]<br/>[[Cantone di Albi-Nord-Est|Albi-Nord-Est]]<br/>[[Cantone di Albi-Nord-Ovest|Albi-Nord-Ovest]]<br/>[[Cantone di Albi-Ovest|Albi-Ovest]]<br/>[[Cantone di Albi-Sud|Albi-Sud]]
|latitudine_d= 43.933333
|longitudine_d= 2.15
|altitudine= 169
|superficie= 44,28
|abitanti= 46.274
|anno= 2001
|densita= 1045,03
|insee= 81004
|cap= 81990
|sito= http://www.mairie-albi.fr/
}}
'''Albi''' è un comune [[Francia|francese]] di 46.274 abitanti, capoluogo del [[Tarn|dipartimento del Tarn]] nella regione del [[Midi-Pirenei]]. È situata sul [[Tarn (fiume)|fiume Tarn]].
 
== Codici ==
La città venne fondata dall'[[Impero Romano]], ed era nota come ''Albiga''. Gli [[Albigesi]], [[eresia|eretici]] del [[XII secolo|XII]] e [[XIII secolo]], presero il nome da questa città.
* SKW - [[codice aeroportuale IATA]] dell'aeroporto civile di [[Skwentna (Alaska)]] ([[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]])
 
[[SKW]] - [[Crossover metal band - Milano - Italy]]
Tra i principali monumenti della città sono da citare la [[Cattedrale di Santa Cecilia (Albi)|Basilica di Santa Cecilia]], che è la più grande costruzione in mattoni del mondo, e il Ponte Vecchio (''Pont Vieux'') ancor oggi utilizzato, dopo un millennio dalla sua costruzione.
 
Albi è la città natale del pittore [[Henri de Toulouse-Lautrec]], ed ospita un [[Musée Toulouse-Lautrec di Albi|museo]] a lui dedicato, posto all'interno del Palazzo Berbie.
 
[[de:SKW]]
[[Immagine:Albi01.jpg|thumb|left|250px|<small>La Basilica di Santa Cecilia e il Palazzo Berbie visti dal Ponte Vecchio</small>]] [[Immagine:Albi03.jpg|thumb|left|250px|<small>Il quartiere oltre il fiume Tarn</small>]]
[[pl:SKW]]
== Storia==
=== Preistoria e storia antica ===
 
Già insediamento dei [[Ruteni]] ([[IV secolo a.C.]]) e poi dei [[Celti]], vide giungere i [[Romani]] all'inizio del [[I secolo a.C.]] Grazie alla navigabilità del fiume [[Tarn (fiume)|Tarn]], che ha inizio proprio poco a monte della città (cascata di ''Sabo''), divenne presto un centro commerciale di smistamento prodotti agricoli, artigianali e minerari. Elevata a [[vescovado|sede vescovile]] all'inizio del [[V secolo]] (il primo vescovo fu Diogene o Diogeniano),
 
=== Il medioevo ===
Nel [[418]] i [[Visigoti]] invasero la regione prendendone il controllo, poi, nel [[507]] furono sostituiti dai [[Franchi]]. Il duca Desiderio la sottomise temporaneamente alla tutela di [[Chilperico I]]. Poi i Franchi recuperarono la regione durante il regno di [[Clotario II]]. Nel luglio del [[666]] un grande incendio distrusse la città<ref>Laurence Catinot-Cros, ''Autrefois Albi'', Édition Atlantica autrefois, Luglio 2004, p.10</ref>.
A metà dell'[[VIII secolo]] la città fu occupata, con il suo circondario, da [[Pipino il Breve]] per poi divenire capoluogo di contea sotto [[Carlo Magno|Carlomagno]].
 
Nel [[1410]] fu costruito il ponte sul Tarn, l'oggi ancora utilizzato ''Pont Vieux'' (Ponte vecchio, affiancato poi da un secondo ponte nel periodo del [[Secondo Impero francese|secondo impero]]).
In quel periodo divenne di fatto feudo della famiglia Trencavel, signori di [[Ambialet]],<ref>Si trattava di feudo episcopale, ma poiché i vescovi appartennero a lungo a membri di questa famiglia, veniva dalla medesima considerato proprio</ref>
Fra il[[XII secolo|XII]] ed il [[XIII secolo]] si sviluppava in Albi l'eresia [[catarismo|càtara]], i cui seguaci furono indicati come ''albigesi'' proprio dal nome della città, che venne estirpata con le armi<ref>Fu indetta da [[Papa Innocenzo III]] una cera e propria [[crociata albigese|crociata contro gli albigesi]]</ref>A seguito delle battaglie contro gli albigesi e l'intervento della corona di Francia, quest'ultima annetté Albi ed il suo territorio, insieme a [[Carcassonne]] e [[Béziers]] ([[1226]]).
 
Nel [[1277]] il vescovo [[Bernard de Castanet]], in accordo con il [[capitolo]] dei canonici, decise di costruire una nuova [[cattedrale]]. I lavori per la costruzione della nuova [[Cattedrale di Santa cecilia (Albi)|Basilica di Santa Cecilia]] iniziarono quattro anni dopo ([[15 agosto]] [[1281]]). Intanto veniva eretta la sede del vescovado (curia), il fortificato ''Palais de la Berbie'' (Palazzo della ''Berbie'')<ref>Berbie, da ''Bisbie'', cioè vescovo (Didier Poux, ''Albi, città d'arte'', ed. EPA-POUX, Albi, 1997, pag. 29)</ref>
[[Immagine:Albi statue.jpg|thumb|left|<small>Statua al palazzo de la Berbie</small>]]
La città divenne quindi un centro culturale, oltre che commerciale, grazie anche al suo [[centro scrittorio]].<ref> Dal latino ''Scriptorium'', indica il luogo dove si scrive e per estensione ogni luogo dove era effettuata l'attività di copiatura da parte di scribi, soprattutto durante il [[Medioevo]]. Nella terminologia corrente di solito si intende quella parte del complesso monastico dedicata alla copiatura dei [[Manoscritto|manoscritti]], frequentemente in stretta connessione con una [[biblioteca]].</ref><ref>Danièle Devynck, ''Connaître Albi'', Éditions Sud Ouest, Collection Villes et Régions, 1996</ref>
 
Nel [[XIV secolo]] la città fu divisa in quartieri circondati da mura, il Ponte vecchio fu fortificato con un ponte levatoio alle due estremità e fu sormontato da una cappella dedicata alla [[Maria, madre di Gesù|Vergine]]. Nei sobborghi sorsero mulini e tintorie. <ref> Danièle Devynck, ''op. cit.'', pag. 15</ref>.
 
La coltivazione nei dintorni del [[Isatis tinctoria|guado]], una pianta dalla quale si ricava un [[pigmento]] azzurro, fu fonte di grande prosperità per la città.
 
Numerosi borghesi diventano ricchi ed influenti nella vita della città. È l'epoca della costruzione di numerose case e palazzi particolari ancora visibili oggi nelle vie della città: la casa ''Enjalbert'', il palazzo ''Gorsse'' e il palazzo ''de Reynès'' sono esempi dell'architettura di quel tempo, caratterizzata dall'uso esclusivo del mattone per i muri e della pietra per gli aggetti e le cornici di porte e finestre.
 
=== L'Evo moderno ===
Nel [[1474]] [[Louis d'Amboise]], già ambasciatore a [[Roma]] e consigliere di [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]], fu nominato vescovo di Albi e luogotenente generale delle province di [[Linguadoca]]. Si installò allora ad Albi Neumeister, un mastro tipografo di [[Magonza]], allievo di [[Johann Gutenberg|Gutenberg]]. Si trattò di uno dei primi stabilimenti tipografici di Francia dopo quelli di [[Parigi]] e [[Lione]]. <ref>Danièle Devynck, ''op. cit.'', pag. 20</ref>
 
Nel XVI secolo, con le guerre di religione e l'arrivo del [[calvinismo]] verso il 1540 furono fonti grandi turbolenze. Il [[9 maggio]] [[1561]] la reggente in nome di [[Carlo IX di Francia|Carlo di Valois]], [[Caterina de' Medici]], nominò il [[cardinale]] [[Lorenzo Strozzi]] [[amministratore apostolico]] della [[arcidiocesi di Albi|diocesi di Albi]], incaricandolo di difendere la città dalle incursioni [[ protestantesimo|protestanti]]. Anche ad Albi, il [[5 ottobre]] [[1572]], si ebbe una specie di [[notte di San Bartolomeo]], che fu per altro piuttosto un sanguinoso regolamento di conti.<ref>Pierre Miquel, Les Guerres de religion, Club France Loisirs, 1980, (ISBN 2-72-7420785-8), p. 287</ref>Albi aderì alla [[Lega Cattolica (Francia)|Lega cattolica]] e nel [[1593]] gli Stati della Lega si riunirono sotto la presidenza del principe di Joyeuse. Il Palazzo di Berbie divenne una fortezza fino al [[1598]] allorché la Lega cattolica si sciolse con la conversione di Enrico III di Navarra al cattolicesimo e la sua ascesa al trono di Francia con il nome di Enrico IV.
 
Il [[XVII secolo]] vide il declino della prosperità economica di Albi, causa anche al concorrenza che l'[[indaco]] faceva al guado. Tuttavia il [[3 ottobre]] [[1678]] la [[arcidiocesi di Albi|diocesi di Albi]] venne elevata al rango di [[archidiocesi]].
 
=== La Rivoluzione Francese ed il XIX secolo ===
L'avvento della [[Rivoluzione francese]] nel [[1789]] vide la città in notevoli difficoltà economiche. Essa perse il ruolo di un tempo a favore della città vicina di [[Castres (Tarn)|Castres]], divenuta il capoluogo del nuovo [[Tarn|dipartimento del Tarn]] nel [[1790]] ma ridivenne capoluogo sette anni dopo. Intanto i beni ecclesiastici furono venduti all'asta ed il convento dei [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|carmelitani]] divenne l'attuale Palazzo di giustizia mentre quello dei [[Ordine dei Frati Minori Cappuccini|cappuccini]] fu trasformato in un carcere. Il Palazzo di Berbie divenne sede dell'amministrazione dipartimentale e rimase tale fino al 1823.
 
[[Immagine:Alby cassini map.png|thumb|right|300px|Carta di Cassini d'Albi nel 1780]]
Nel XVIII secolo il marchese di Solages, signore di [[Carmaux]], tentò una delle prime estrazioni industriali del [[Carbone (minerale)|minerale di carbone]] in Francia ed ottenne l'autorizzazione a costruire una linea ferrata con mezzi ippotrainati: nacque così il nuovo sobborgo de ''La Madeleine''.
 
La [[ferrovia]] vera e propria giunse ad Albi nel [[1864]]. Venne costruito sul fiume [[Tarn (fiume)|Tarn]] un viadotto ferroviario ed un nuovo ponte stradale. Furono eretti impianti siderurgici e fonderie specializzate ma l'attività più nota divenne quella delle vetrerie (la prima fu fondata nel [[1896]] come cooperativa operaia grazie all'aiuto di [[Jean Jaurès]]). Albi divenne anche famosa nel [[XIX secolo]] per le sue fabbriche di cappelli, tra le prime di Francia.
 
==Evoluzione demografica==
{{Demografia/Albi (Francia)}}
 
==Gemellaggi==
*{{bandiera|Spagna}} [[Girona]], [[Spagna]]
*{{bandiera|Stati Uniti}} [[Palo Alto]], [[Stati Uniti]]
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Didier Poux, ''Albi, città d'arte'', ed. EPA-POUX, Albi, 1997 ISBN 2-907380-76-1
* {{fr}} Danièle Devynck, ''Connaître Albi'', Éditions Sud Ouest, Collection Villes et Régions, 1996, ISBN 2-87901-039-0
*{{fr}} Laurence Catinot-Cros, ''Autrefois Albi'', Édition Atlantica autrefois, Luglio 2004, ISBN 2-84394-709
 
==Altri progetti==
{{ip|commons=Category:Albi}}
 
{{Dipartimento Tarn}}
{{portale|Francia}}
 
[[Categoria:Comuni del dipartimento del Tarn]]
[[Categoria:Comuni della regione del Midi-Pirenei]]
[[Categoria:Città della Francia]]
 
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