Noicattaro e Lactarius: differenze tra le pagine

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{{Tassobox
{{Comune <!-- per la compilazione vedi Aiuto:Comune -->
|colore=lightblue
|nomeComune = Noicàttaro
|nome=Lactarius
|linkStemma = Noicàttaro-Stemma.png
|immagine=[[Immagine:Lactarius deliciosus.jpg|300px]]
|panorama= Campanile noja.jpg|
|didascalia=''Lactarius Chiesa Matricedeliciosus''
|regno=[[Fungi]]
|siglaRegione = PUG
|divisione=[[Basidiomycota]]
|siglaProvincia = BA
|classe=[[Basidiomycetes]]
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|ordine=[[Russulales]]
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|famiglia=[[Russulaceae]]
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|genere='''Lactarius'''
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|altitudine = 99
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|abitanti = 25.433 <ref name="ISTAT">{{cite web|url=http://demo.istat.it/bilmens2008gen/index.html
|title=Istat, bilancio demografico anno 2008|last=|first=|publisher=Istat|language=Italian|accessdate=2009-06-21}}</ref>
|anno = 30-11-08
|densita = 577
|frazioni = Parchitello, Scizzo, Città Giardino, Borgo Regina, Le Marine, Poggioallegro, Poggetto
|comuniLimitrofi = [[Bari]], [[Capurso]], [[Casamassima]], [[Cellamare]], [[Mola di Bari]], [[Rutigliano]], [[Triggiano]]
|cap = 70016
|prefisso = [[080]]-478 o 479
|istat = 072032
|fiscale = F923
|zonaSismica = 3
|nomeAbitanti = Nojani
|sindaco = dott. Giovanni Dipierro
|patrono = [[Madonna del Carmine]]
|festivo = [[16 luglio]]
|sito = http://www.comune.noicattaro.bari.it
}}
'''Noicàttaro''', '''Noja''' sino al 1862, è un comune di 25.433 abitanti della [[provincia di Bari]], centro di produzione e trasformazione dell'[[uva da tavola]].
 
'''Lactarius''' [[Christian Hendrik Persoon|Pers.]] [as 'Lactaria'] [nom. cons.], Tentamen Dispositionis Methodicae Fungorum 63 (1797).
== Geografia ==
 
Al genere '''Lactarius''' appartengono [[funghi]] che, al taglio, presentano la secrezione di un lattice di colore variabile, dal bianco candido all'aranciato oppure al rosso intenso. <br/>
Il territorio comunale parte da un'altitudine di 20 m s.l.m. e inizia a salire dolcemente verso il centro abitato che si trova a 99 m s.l.m.,poi prosegue in direzione Casamassima fino ad arrivare ad un'altitudine di 165 m s.l.m., quindi il territorio nojano può considerarsi il primo gradino delle Murge. Il territorio pertanto non è pianeggiante, anzi è caratterizzato da doline e piccoli avvalamenti, ma soprattutto dalle pittoresce lame ( [[Lama San Giorgio]] e [[Lama Giotta]]) che labiscono il territorio comunale da nord a sud.
Il gambo è gessoso ed ha una struttura granulare non fibrosa.
 
[[Immagine:Orangebrauner Milchling.jpeg|350px]]
== Clima ==
 
==Specie di Lactarius==
Clima tipicamente mediterraneo, con inverni freschi e piovosi ed estati calde e afose.
La [[specie tipo]] del genere è il ''[[Lactarius piperatus]]'' (L.) Pers. (1797).
 
Si elencano di seguito altre specie appartenenti al genere '''Lactarius''':
====Comuni confinanti====
Noicàttaro confina con 7 comuni:<br>
*Bari-Torre a mare, Rutigliano, Casamassima, Mola di Bari, Triggiano , Capurso, Cellamare:
 
* ''[[Lactarius blennius]]'' (Fr.) Fr. (1838)
* ''[[Lactarius camphoratus]]'' Fr.
* ''[[Lactarius circellatus]]'' Fr.
* ''[[Lactarius controversus]]'' (Pers.) Pers. (1800)
* ''[[Lactarius deliciosus]]'' (L.) Gray (1821)
* ''[[Lactarius glyciosmus]]'' (Fr.) Fr. (1838)
* ''[[Lactarius helvus]]'' Fr.
* ''[[Lactarius plumbeus]]'' (Bull.) Gray (1821)
* ''[[Lactarius pubescens]]'' Fr. (1838)
* ''[[Lactarius pusillus]]'' Bres.
* ''[[Lactarius rufus]]'' (Scop.) Fr. (1838)
* ''[[Lactarius salmonicolor]]'' R. Heim & Leclair (1953)
* ''[[Lactarius sepiaceus]]'' McNabb (1971)
* ''[[Lactarius subdulcis]]'' (Bull.) Fr. (1821)
* ''[[Lactarius torminosus]]'' (Schaeff.) Gray (1821)
* ''[[Lactarius vellereus]]'' (Fr.) Fr. (1838)
* ''[[Lactarius zonarius]]'' (Bull.) Fr. (1838)
 
[[Immagine:Lactarius salmonicolor dsc05255 nevit.jpg|right|thumb|300px|''[[Lactarius salmonicolor]]'' cucinati alla griglia]]
{{Città vicine
| NORD=[[Bari-Torre a mare]]
| OVEST=[[Triggiano, Capurso, Cellamare, Casamassima]]
| IMMAGINEOTESTO=[[Immagine:Brosen windrose-fr.svg|80px]]
| EST=[[Mola di Bari, Rutigliano]]
| SUD=[[Rutigliano, Casamassima]]
}}
 
==Commestibilità delle specie==
== Storia ==
'''Discreta'''.
Il territorio comunale è stato abitato sin da tempi molto remoti.
 
===Note===
Il centro storico del paese sorge in prossimità della diramazione della [[Via Traiana]] che congiungeva [[Brindisi]] a [[Canosa di Puglia]] e [[Benevento]], e poi ancora proseguiva sino a Roma sul tracciato della [[Via Appia]]. Era l'antica via Minucia, o secondo l’interpretazione di alcuni autori la mulattiera ("''mulis vectabilis via''") citata nelle opere di [[Strabone]], [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]] e [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]]; l'antica via peuceta che in epoca imperiale romana finì per coincidere con il tratto interno della via Traiana, la diramazione che dopo la biforcazione di [[Bitonto]] si dirigeva verso [[Egnazia]] e [[Brindisi]] attraversando il territorio degli attuali centri di [[Modugno]], [[Ceglie del Campo]], [[Capurso]], Noicàttaro, [[Rutigliano]] e [[Conversano]].[[Immagine:CIMG0160.JPG|200px|left | thumb | Veduta di Noicàttaro da contrada Calcare ]]
# Dal colore del lattice è possibile valutare la commestibilità dei Lattari: quelli con lattice bianco al taglio possono provocare disturbi gastro-intestinali, mentre sono quasi tutti commestibili quelli con lattice color rosso oppure arancione.
# In alcune regioni d' Italia vengono consumate alcune specie tossiche (o leggermente tossiche) dopo cottura prolungata. Altre volte singoli esemplari di queste specie vengono cucinati nel misto come condimento (per via del sapore piccante). Tale pratica è comunque da scoraggiare nel modo più assoluto, perché può comportare rischi per la salute.
 
==Commons==
[[Immagine:Sale geografiche vaticane.JPG|left |thumb | Noja rappresentata nelle sale geografiche vaticane ]]
{{interprogetto|commons=Lactarius}}
 
{{micologia}}
Sulla costa adriatica, ad appena 6 km dall'attuale centro abitato, il tratto litoraneo della [[Via Traiana]] lambiva altri insediamenti nei luoghi dove oggi sorge [[Torre a Mare]].
{{Portale|micologia}}
 
[[Categoria:Russulaceae]]
Nella fascia costiera del territorio di Noicàttaro sono state rinvenute tracce della presenza umana risalenti in alcuni casi al Neolitico; invece nell'entroterra, verosimilmente lungo il tracciato dell'antica viabilità, sono state scoperte necropoli risalenti ad epoca preromana, fra tutte merita una citazione la sepoltura di un guerriero databile intorno al VI secolo a.C., il prezioso corredo funerario scoperto è conservato nel museo archeologico di Bari.
 
[[bg:Млечница (род)]]
Il paese attuale nasce tra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XII secolo]] come piccolo villaggio ("''Locus Noa''") cinto da mura e protetto da una torre feudale e da una [[chiesa]], attorno alla quale si disponevano le abitazioni.
[[da:Mælkehat]]
 
[[de:Milchlinge]]
Le prime tracce di "Noa" negli antichi documenti risalgono al [[X secolo]] ed è difficile pensare che il nuovo villaggio non abbia fornito rifugio agli abitanti degli insediamenti preesistenti sulla costa (ora [[Torre a Mare]]) ed anche della vicinissima "Azetium", tutti distrutti dai predoni saraceni dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Per quanto Azetium è ritenuta la progenitrice dell'attuale comune di [[Rutigliano]] essa sorgeva in prossimità di Noicattaro, in contrada Castiello, sul ciglio del torrente Lama Giotta ed era cinta da una possente cinta muraria circolare le cui tracce si distinguono tuttora nelle mappe satellitari di [[Google Maps]].
[[en:Lactarius]]
 
[[et:Riisikas]]
È possibile rintracciare testimonianze riguardo il primo Signore di Noa, [[Goffredo di Conversano]], un normanno nipote di [[Roberto il Guiscardo]] <ref> v.(Francesco Dell’Acquila, ''Goffredo il Normanno'', op. citata, pagg. 124 e 127, dove sono trascritti due documenti risalenti al 1094 e al 1096, nei quali Goffredo di Conversano si qualifica "''dominator loci Noe''")</ref>. , seguito da [[Cornelio de Vulcano]] nominato nel 1187 primo conte di Noa da [[Federico II del Sacro Romano Impero]]. In seguito, il feudo fu acquistato dai [[Carafa]], ramo della Stadera, che con il titolo di duchi di Noja furono i signori che più a lungo tennero in dominazione la citta dal 1592 al 1806, quando i privilegi feudali furono aboliti nel Regno di Napoli grazie ad un editto del Re [[Giuseppe Bonaparte]].
[[fi:Rouskut]]
 
[[fr:Lactaire]]
Nei secoli, forse per un influsso spagnolo, andò consolidandosi la tradizione della penitenza e della [[flagellazione]] quaresimale, elementi tuttora vivi nei riti della [[settimana Santa]].
[[ja:チチタケ属]]
 
[[lt:Piengrybis]]
In segno di rinnovamento dopo l'[[Unità d'Italia]] e per evitare l'omonimia con altri comuni il paese cambiò nome (23 ottobre [[1862]]) da Noja (l'antica Noa) in Noicàttaro.
[[nl:Melkzwam]]
 
[[no:Risker]]
Resta ancora molto vivo nei cittadini il ricordo del vecchio toponimo del paese, infatti, nel vernacolo locale Noicattaro e' '''"Nào"''' e gli abitanti si dicono "Nojani".
[[pl:Mleczaj]]
 
[[ru:Млечник (род грибов)]]
Nel 1934 la fascia costiera del territorio del comune di Noicàttaro, corrispondente all'attuale [[Torre a Mare]], venne annessa al comune di Bari.
[[sl:Mlečnica]]
[[Immagine:CIMG0269.JPG|thumb| left| Stemma cittadino]]
[[sv:Riskor]]
 
[[tr:Lactarius]]
== Stemma comunale ==
[[uk:Хрящ-молочник]]
Lo stemma del comune di Noicàttaro è costituito da un vaso di fiori a calice di colore d'oro con dentro dei fiori vari a colori naturali inframezzati da rami di figlioline verdi che forse stanno a simboleggiare la bellezza del sito, la gentilezza del luogo e la bontà degli abitanti. Il vaso è posto in campo azzurro, sormontato da una corona merlata grigia. Lo stemma è circondato in basso da due rami intrecciati alla base, di cui uno di alloro e uno di quercia verde.
Il gonfalone riporta la scritta dorata " CITTA' DI NOICATTARO ". Negli anni '60 vengono aggiunti insieme ai rami di alloro e quercia anche due tralci di uva, che stanno a simboleggiare la nuova economia agricola del paese.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
 
[[Immagine:Orologio-in-pza-centr.jpg| thumb |Torre dell'orologio]]
=== Centro storico ===
 
Il centro antico nojano ha la conformazione di un cuore, ed è tutto raccolto intorno alla Collegiata di S. Maria della Pace ( chiesa matrice). Il centro è caratterizzato da stradelle e viuzze, scale esterne e camini in muratura che svettano verso l'alto. Le abitazioni, costituite da un'architettura molto povera, sono in pietra viva o zufo per la maggior parte si sviluppano sotto il livello stradale. Ogni tanto l'intrico di stradine si apre in piccole piazze (Largo Pagano) e inoltre non passano inosservate le innumerevoli edicole votive, simboli di un popolo che è molto devoto ai propri santi patroni ( S. Maria del Carmine, San Rocco). Da mensionare tra queste edicole votive quella della Madonna delle Grazie, che da il nome all'omonimo rione, e dove ogni anno in onore della Madonna si da luogo ad una singolare festa " a fest di pezzue" ( la festa dei pizzicotti): i giovani innamorati esprimono i propri interessi pizzicando la fanciulla che amano. Sempre nel rione della M. delle Grazie è da ammirare un'abitazione impreziosita da una bifora a sesto acuto finemente lavorata in pietra.[[Immagine:CIMG0106.JPG|257px | thumb |Centro storico- via forno ]][[Immagine:CIMG0137.JPG|thumb| left| Bifora in pietra]]
 
La piazza più importante è sicuramente Piazza Umberto I: la piazza purtroppo non ha più la sua forma originaria a causa di un disastroso "rinnovamento" che dive nel 1973 l'abbattimento di alcuni palazzi storici e addirittura la distruzione di una chiesa cinquecentesca (S. Maria del Soccorso). Attualmente in piazza si possono ammirare la torre dell'orologio (1832), la chiesa di Maria SS.ma Immacolata detta anche di San Rocco ,il portale d'ingresso del castello e un'edicola votiva finemente lavorata con stucci e adornata da una piccola balconata dove è presente una statua in cartapesta della protettrice del paese. Proseguendo per via Oberdan sulla sinistra è situata l'unica fontana ornamentale del paese detta delle Testuggini proprio perchè sono prasenti tre tartarughe, e andando un pochino più avanti inboccando via S. Tommaso si trova la piccola chiesetta di Santa Lucia, all'interno attira subito l'attenzione la statua della santa in legno policromo.
 
=== Chiesa Matrice ===
 
Intitolata a Santa Maria della Pace è la chiesa più importante e più antica del paese, edificata in epoca normanno-sveva tra il XII e il XIII secolo in stile romanico pugliese: e' il cuore del borgo antico. Da vedere la facciata monocuspide con il campanile romanico alto 33m(Monumento Nazionale fino al 1913), le tre navate divise da colonne con capitelli intagliati, la cappella del SS. Rosario, istituita nel 1571 per celebrare la battaglia di Lepanto, con i due pilastri antistanti scolpiti con i profili di due soldati dell’epoca, lo splendido coro ligneo realizzato in massello di noce risalente al 1544, un Crocifisso ligneo policromo del '400, il soffitto plafonato del pittore Michele Sparavilla del 1879 che purtroppo copre le capriate del tetto,l'affresco bizantineggiante di S. Giovanni Evangelista, il ciborio in pietra leccese del 1544, l'altare maggiore in marmo con l'immagine della Madonna della Pace raffigurata dal pittore Umberto Colonna.
 
=== Chiesa del Carmine ===
[[Immagine:CIMG0264.JPG|Right | thumb | left | S.Maria del Carmine ]]
[[Immagine:17395115.jpg | thumb |right |75px|Il campanile del Carmine prima della folgorazione ]]
Ubicata in fondo alla strada omonima, all'esterno delle mura che delimitavano il borgo antico, fu edificata in stile barocco fra il 1587 e il 1636 insieme all’annesso ex convento dei Carmelitani. La costruzione fu voluta dalla prima duchessa di Noja, Isabbella Pappacopa, moglie di Pompeo I [[Carafa]], che dono' la preesistente Cappella di San Rocco con i circostanti terreni, sui quali i Carmelitani edificarono la Chiesa, il Convento e l’aia recintata in pietra ,<ref> v.(Nicola Rotundo, ''Il convento dei Carmelitani Calzati a Noja'', op. cit., pag. 21).</ref>.Il porticato si apre con la facciata costituita da quatro parastie. Ai lati del finestrone centrale ci sono due nicchie che accolgono due santi carmelitani [[Sant'Alberto degli Abati]] e [[San Donato]]. Il portale d'ingresso è sovrastato da una lunetta su cui è affrescata la Madonna del Carmine. Entrando si ammira subito l'architettura farzosa del barocco e sull'altare centrale settecentesco è da ammirare il quadro della Vergine del Carmelo attorniata da degli angeli in pietra. Sono da apprezzare gli affreschi delle cappelle laterali .Il campanile fu abbattuto da un fulmine nel 1910 e mai piu' ricostruito, sino ad allora fu la piu alta costruzione del paese, oggi resta solo il primo troncone della costruzione originaria.
 
[[Immagine:Madon lama.JPG|thumb| left| S.Maria della Lama]]
 
=== Chiesa della Madonna della Lama ===
 
Nota per esser sede del convento [[Agostiniano]] e fulcro dei riti della Settimana Santa; nelle navate laterali sono conservate numerose tele del pittore noiano Giuseppe De Mattia; la chiesta fu costruita nel 1611 fuori dell’abitato, sul ciglio del letto torrentizio della Lama San Giorgio, nel 1845 alla chiesa fu affiancato il cimitero comunale utilizzato sino ai primi del ’900 e poi abbattuto nel 1940 per far posto al convento.
 
=== Chiesa dei Cappuccini ===
 
Sorse nel 1589, insieme all'attiguo ex convento, su una collinetta a 200 metri dal paese, costruita con materiale povero in ossequio alle antiche prescrizioni dell’Ordine; nel 1661 i Carafa, duchi di Noja, nel sottosuolo della navata centrale impiantarono e realizzarono il sepolcro privilegiato della loro famiglia. Da ammirare l'altare maggiore in legno e le cappelle laterali rispettivamente di San Francesco, Sant'Antonio e dell'Immacolata.
 
=== Chiesa Maria SS.ma Immacolata ===
 
La chiesa dell'Immacolata, anche detta di San rocco, è sita in Piazza Umberto I. La facciata è in stile barocco e l'interno è riccamente decorato da stucchi e marmi policromi con l'altare centrale , anch'esso in stile barocco, con la nicchia della Vergine Immacolata. Presenta un'unica navata con la volta a botte impreziosita dagli affreschi raffiguranti scene di vita di San Rocco( bisognosi di restauri). Destano particolare ammirazione le cappelle laterali rispettivamente di San Rocco, della Madonna di Pompei, di San Nicola e dei simulacri dei Santi Medici e di San Lorenzo.
 
=== Chiesa Maria SS.ma Annunziata ===
 
La chiesa dell'Annunziata, in origine intitolata a Sant'Antonio Abate, è sita sulla strada che porta al Convento dei Cappuccini. La facciata è di modesta fattura, ma lascia sicuramente meravigliati l'interno, riccamente decorato con stucci e marmi. L'altare maggiore è impreziosito dal dipinto dell'Annunciazione del pittore nojano Giuseppe Demattia. Sulla parete di destra è possibile ammirare un dipinto raffigurante Sant'Elena e il simulacro di S. Filomena; sulla parete sinistra si può ammirare un dipinto di San Nicola e il simulacro di San Giuseppe. A sinistra dell'altare maggiore è presente una nicchia dove è deposto il gruppo statuario dell'annunciazione in legno datato 1803, sempre a sinistra dell'altare maggiore si apre il cappellone con il coro ligneo. Nel cappellone a destra c'è il simulacro in cartapesta di San Francesco da Paola.
 
[[Immagine:CIMG0176.JPG|Right | thumb | left |Fregi barocchi ]]
=== Palazzo ducale ===
Sono visibili il portale principale e quello di servizio, ambedue in piazza Umberto I, il largo di corte, denominato Atrio Castello, un accenno di bastione difensivo e qualche traccia dei giardini pensili di un tempo. L’antico maniero normanno che ospito' i conti e duchi di Noja sembra scomparso. Resta la testimonianza tuttora visibile dell’imponente fossato che i Normanni usavano scavare intorno all’erigendo castello.
 
=== Palazzo Crapuzzi ===
Costruito sul vecchio fossato, in un rione ancora oggi denominato “sulle mura”. Secondo una recente pubblicazione, sarebbe un'ala del palazzo ducale fatta edificare alla fine del ‘600 <ref> v.(Vito Didonna, Il Palazzo del duca, in ''L'ultimo duello'', op. cit.).</ref>.
 
Nonostante il cattivo stato di conservazione, l’immobile è visibile ancora oggi nella sua splendida simmetrica mole, immerso nel verde di palme e agrumi del vecchio fossato, caratterizzato da balconate in pietra e da barocchi festoni che incorniciano porte e finestre. Dispone di accesso carrozzabile da un portale seicentesco e di uno di servizio nei vicoli del retrostante centro storico.
[[Immagine:CIMG0270.JPG|left | thumb | left |Palazzo della Cultura, ex convento dei carmelitani ]]
=== Palazzo della Cultura ===
Originariamente convento dei Carmelitani, poi adibito a Municipio in seguito alla ristrutturazione ottocentesca dell'architetto Nicola Carelli, il quale intorno al 1850 progetto' una elegante e lineare nuova facciata neoclassica.
La costruzione ubicata in Via Console Positano e' ora adibita a pubblico contenitore culturale. Il medesimo progettista, assieme al suo Maestro architetto Gimma, aveva gia' curato la ristrutturazione del Palazzo della Prefettura di Bari, alla quale la facciata del Palazzo si richiama.
 
=== Palazzo Antonelli, poi Santoro ===
Ubicato sulla via che conduce alla chiesa del Carmine, oggi in stato di degrado e largamente rimaneggiato da deturpanti ampliamenti di fine ottocento.
Originariamente concepito come villa suburbana con ampi terrazzi laterali interni, giardino recintato e tenuta agricola retrostanti; agli inizi del ‘700 la proprietà dell’immobile risultava frazionata e fu in piu' riprese riunificata dalla famiglia Antonelli (attiva nella coltivazione, lavorazione e commercio di filati di lana, cotone e seta), la quale fece poi aggiungere il monumentale portale, oggi acquisito alla proprietà municipale e in fase di restauro.
Non vi sono invece notizie circa la committenza e la datazione della restante fabbrica, caratterizzata da un’unica e pregevole prospettiva architettonica: con il cortile centrale, lo scalone traforato e l’affaccio retrostante verso il giardino e la tenuta agricola. <ref> v.(Leonardo Petrosino, ''Un Palazzo tardo-barocco di fine Settecento'', op. cit.).</ref>
 
=== Palazzo Positano, poi Macario ===
Edificato nel 1849 in via Corso Roma su progetto commissionato all’architetto Nicola Carelli. La costruzione richiama gli stilemi neoclassici cari al progettista e comuni ad altri suoi progetti del Centro Murattiano di Bari.
 
Rappresenta la traccia piu’ significativa dell’architettura neoclassica nojana. Il committente Francesco Positano di Giuseppe era il padre del console Vito Positano, eroe dell’indipendenza bulgara, il quale in questa casa era cresciuto e qui dimorava quando tornava nel suo paese natio. Suo fratello Michele nel 1886 vendette l’avito palazzo alla famiglia Macario che lo ha abitato e conservato sino ai nostri giorni.
 
== Chiese campestri ==
[[Immagine :CIMG0234.JPG|300px| thumb |Chiesetta campestre dell'Incoronata]]
=== Chiesa Maria SS.ma di Loreto, detta del Rito ===
 
Sulla provinciale che porta alla borgata di Torre a mare, sorge maestosa la Chiesa del Rito edificata dopo la Prima Guerra Mondiale. La navata ha dei pilastri con capitelli corinzi adornati con foglie di acanto e festoni che reggono gli archi a tutto sesto fino all'altare in marmo dove è posizionato il simulacro in cartapesta leccese del 1919 della Vergine. Da ricordare le nicchie laterali dove sono posizionate quasi tutte le statue più antiche del paese: Sant'Antonio, San Nicola, ecc...
 
=== Chiesa Santa Maria Incoronata ===
 
Sulla contrada omonina spicca subito alla vista con il suo candore la Chiesa dell'Incoronata, a croce latina. L'altare è in marmi policromi con l'effige della Madonna col Bambino. Sulla sinistra dell'altare è riposta una neca contenente la Vergine in trono con Bambino benedicente in legno policromo ( recentemente restaurata). La chiesetta viene aperta il martedì dopo Pasqua perchè la gente che resta in campagna ama rendere omaggio alla Vergine Incoronata, infatti il popolo nojano ama festeggiare una Pasquetta tutta sua ( la cosidetta Pasquetta nojana).
 
== Masserie ==
[[Immagine:CIMG0256.JPG|300px|thumb| right| Masseria del Gallinaro]]
=== Masseria del Gallinaro ===
 
Una delle masserie nojane più importanti è sicuramente la masseria del Gallinaro posta a 65m s.l.m sulla vecchia strada comunale che porta a Mola di Bari. La masseria fu edificata nel 1696 in posizione strategica, infatti guarda come una sentinella il mare Adriatico. La masseria fu custodita da vari signori dell'epoca: Donato Tiberi, feudatario di Bitetto e Binetto; il principe Carmine de Angelis di Mesagne; la real Camera di Napoli; Don Francesco Noya, residente in Spagna e infine Sante Noya, arciprete di Mola. Durante la pestilenza che colpì Noja nel 1815 la masseria su adibita a rifugio per gli appestati.
 
=== Masseria Giotta ===
 
L'antica masseria è in località Parchitello e si affaccia sul letto alluvionale della Lama Giotta.
 
=== Masseria Macario ===
 
(Località Borgo Regina- Poggiallegro).
 
== Feste religiose==
[[Immagine :Noicat.jpg| thumb |simulacro della Vergine del Carmine, Patrona di Noicàttaro ]]
*'''Festa Patronale della [[Madonna del Carmine]]'''. Solenni festeggiamenti( che durano 4 giorni compresa la fiera omonima) della Patrona di Noicattaro dal 1742. La lunga processione, fornata dal bellissimo simulacro della Vergine e accompagnata dal simulacro del profeta Elia che impugna una spada infuocata, si snoda per le vie del paese.Le chiavi della città vengono date nella piazza centrale del paese, queste furono offerte dal popolo nojano alla Madonna in occassione della grande siccità che colpì il paese nel 1876. Gran concerto bandistico e luninarie animano queste giornate di festa.[[Immagine: ScannedImage-6.jpg| thumb|Crocifero]]
*'''Festa in onore di [[San Rocco]]'''.Seconda festa più importante del paese, dopo quella del Carmine. La festa è molto caratteristica perchè vengono fatte sfilare in processione ben due simulacri; il primo simulacro è fatto in cartapesta e viene posizionato su un grande altare in Piazza Umberto I e resta per tutti i tre giorni della festa in esposizione ai fedeli; mentre il secondo simulacro è in argento e viene accompagnato in processione per le vie del paese da un'innumerevole schiera di fedeli.I pellegrini accompagnano il Santo portando in mano un cero molto pesante che, a termine della processione, lascieranno ai piedi della statua.
*'''Festa della Madonna del Rito e della Pupa'''(ultimo sabato di settembre).Questa festa è una delle più sentite dal popolo nojano e sicuramente la più attessa dai più piccoli, si articola in diverse serate (dall'arrivo del simulacro della Madonna in Chiesa Madre sino al suo rientro). La terza domenica di ottombre prima del passaggio della Vergine viene fatta esplodere la Pupa, un fantoccio imbottito di fuochi d'artificio.
*'''Settimana Santa'''. Il popolo, profondamente religioso, è rimmasto fortemente ancorato a questa cerinomia. Simbolo evidente di questo attacamento è la figura del crocifero(penitende incappucciato)che porta sulle spalle una pesante croce e alla caviglia una catena di ferro che gli servirà per darsi la cosidetta DISCIPLINA. Arrivati ad ogni chiesa lasciano la propria croce e si fustigano le spalle a colpi di catene. Di particolare importanza sono i gruppi statuari della Passione: la Naka, ovvero il letto di morte di Gesù Cristo, l'Addolorata che viene portata in processione nel cuore della notte, e la terza ed ultima processione è quella dei Misteri composta da bellissimi simulacri in cartapesta leccese di fine '800.
*'''Festa della Madonna Annunziata'''.seconda domenica di maggio( Chiesa dell'Annunziata) Viene portata in processione anche il piccolo simulacro di S. Filomena.
*'''Processione di S.Rita'''22 maggio( Chiesa della Madonna della lama).
*'''Processione di Sant'Antonio da Padova'''13 giugno( Chiesa dei Cappuccini). I confratelli distribuiscono durante la processione i cosidetti panini di S.Antonio.
*'''Processione dei SS. Cosma e Damiano'''26 settembre( Chiesa dell'Immacolata).
*'''Processione dell'Immacolata'''8 dicembre ( Chiesa dell'Immacolata).
*'''Processione di S.Lucia'''13 dicembre ( Chiesetta di S.Lucia).
 
== Personalitá legate a Noicàttaro ==
[[Immagine:Vittorio-Positano-portrait-19century.jpg|thumb|right|250px|Ritratto del Console Vito Positano esposto nell'Ambasciata italiana di Sofia]]
 
*'''[[Giovanni Carafa]]''', VII duca di Noja, nato a Noicattaro, all’epoca Noja, il 4 giugno 1715, morto a Napoli il 9 luglio 1768; visse alla corte del Re di Napoli distinguendosi per la vasta cultura unita alla passione antiquaria e numismatica. Spese ingenti somme per il suo personale museo, dopo la morte le sue collezioni passarono al museo borbonico ed ora si possono ammirare nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Ci ha lasciato la Mappa topografica di Napoli e dintorni, conosciuta anche come mappa del Duca di Noja, progetto ambizioso mai tentato prima di allora che fu completato dopo la sua morte. La mappa e' considerata un capolavoro della cartografia del settecento non solo napoletano.
 
*'''[[Vito Positano]]''', conosciuto anche come Vittorio, nato a Noicattaro, all’epoca Noja, il I ottobre 1833, morto a [[Yokohama]] il 26 novembre 1886. Diplomatico italiano, eroe della indipendenza bulgara per aver aiutato il popolo bulgaro a salvare Sofia dalla distruzione durante la guerra Russo-Turca nel dicembre 1877.Il primo consiglio Municipale di Sofia libera lo nominò cittadino onorario e gli intitolò una delle vie centrali della città, nome che ancora oggi quella strada porta. Il suo paese natale gli ha dedicato la via del vecchio municipio.
 
*'''[[Nicola Pende]]''', nato a Noicattaro il 21 aprile 1880, morto a Roma l’8 giugno 1970. Medico endocrinologo, con i suoi studi ha posto le basi della moderna endocrinologia.
Onorificenze: Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia 15 agosto 1913, Cavaliere ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 28 ottobre 1921, Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia 13 novembre 1924, Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia 12 novembre 1925, Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia 15 novembre 1936, Cavaliere dell'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]] 30 maggio 1935, Commendatore dell'[[Ordine della Stella di Romania]],Cavaliere di prima classe al merito culturale di Romania <ACS>, Cavaliere dell'Ordine di Alfonso XII.
[[Immagine:Rito_Selvaggi.jpg|thumb|right|Il M° Rito Selvaggi]]
*'''[[Rito Selvaggi]]''', nato a Noicattaro il 22 maggio 1898, morto a [[Zoagli]] il 19 maggio 1972. Compositore, direttore d'orchestra e musicista italiano.
 
*'''Giuseppe Demattia''', pittore, nato a Noja il 1803 da Francesco Giuseppe Demattia e da Domenica Franchini. Gli agiati genitori del pittore furono in grado di dare al proprio figlio una buona e sana educazione intellettuale e morale. Il pittore ebbe la fortuna di salvarsi dal terribile flagello della peste del 1815 che colpì la cittadina. Giuseppe ebbe la sua formazione culturale nel seminario di Molfetta e poi in quello di Bari. In seguito frequentò l'Università di Napoli coseguendo la laurea in giurisprudenza. Per la sua innata passione nei confronti della pittura frequentò l'Accademia delle Belle Arti di Napoli e poi si perfezionò alla scuola di [[Vincenzo Camuccini]] a Roma. La maggior parte delle sue opere pittoriche possono essere ammirare soprattutto nella Chiesa di S. Maria della Lama in Noicàttaro e in altre chiese dello stesso paese, non mancano però opere situate in altre chiese dei paesi limitrofi come Bisceglie, Capurso,Rutigliano, Adelfia e Turi.
 
*'''Fra Francesco Vitale da Noja''' (Noja 1440-Valencia 1492) dell'[[Ordine dei Minori]]. Vescovo di [[Cefalù]], maestro di sacra teologia, Arcidiacono della Cattedrale di Siracusa. Maestro e consigliere del re [[Ferdinando II di Aragona]].
 
*'''Roberto da Noja''' (1450-1515), dell'Ordine dei Domenicani. Vescovo di [[Minervino Murge]], [[Acerra]], confessore del re di Napoli, nominato da [[Papa Giulio II]] arcivescovo di [[Nasso]] e [[Paro]] (isole della Grecia).
 
*'''Giovanni Battista Vinacci''' pittore (1707-1791)
 
*'''David Gallo''' letterato (1594-1650?)
 
*'''Pietro Carocci''' letterato (1600-1669)
 
*'''G.Battista Gassi''' letterato (1637-1703)
 
==Evoluzione demografica==
{{Demografia/Noicattaro}}
 
Il notevole aumento demografico registrato a partire dagli anni '80 è riferibile a Parchitello e agli altri villaggi residenziali sorti in prossimità nella fascia costiera di Bari - Torre a Mare (Città Giardino, Parco Scizzo, Borgo Regina, ecc.)
 
Dopo il 1990 in paese si è anche stabilita una piccola comunità di origine albanese la quale, col passare degli anni, è aumentata notevolmente.
 
== Trasporti e infrastrutture ==
Il centro cittadino di Noicattaro è collegato a Bari e al resto della Puglia tramite una stazione delle [[Ferrovie del Sud Est]], la quale è anche dotata di un ampio parcheggio.
Sulla linea di confine con il comune di Bari, a 5 km da centro abitato, sorge invece la stazione di Bari - Torre a Mare sulla direttrice delle [[Ferrovie dello Stato]] che congiunge Lecce a Bologna; da questa stazione è anche possibile raggiungere facilmente Bari con i treni del Servizio [[Metropolitana di Bari]].
 
== Sport ==
La squadra di calcio del Noicattaro attualmente milita nella Lega Pro 2^ divisione girone C.
 
Presenti inoltre altre associazioni calcistiche operanti nel settore giovanile, come l'associazione Pro Gioventù che dal 1989 ha collezionato diversi successi regionali, e nel settore dilettantistico, come l'ASD Noja Calcio che dal 1996 difende i colori cittadini in campionati provinciali e regionali.
 
Dal 6 al 12 giugno 2009 la Noja Calcio Pro Gioventù (combine fra le associazioni Noja Calcio e Pro Gioventù) ha partecipato alla XIII edizione del Torneo Internazionale Gaetano Scirea assieme a Juventus, Real Madrid, Inter, Sparta Praha, Arsenal USA, Matera, Bari, Sampdoria e Taranto, sui campi di Matera, Castellaneta, Laterza e Noicàttaro.
 
Inoltre è in rapida espansione il [[Calcio a 5]] con la società, nata nel 2007, l'A.S.D. Atletico Noicattaro,che nelle prime due stagioni è riuscita a centrare i play-off. La squadra gioca nel Palazzetto dello Sport "Sandro Pertini".
 
Sulla provinciale per Torre a Mare, in località Poggioallegro, è nato il Parco Acrobatico Adrenalin Zone.
 
== Cultura ==
Negli ultimi anni Noicattaro è stata protagonista di eventi culturali e musicali di grande rilievo, grazie all'opera delle associazioni culturali. In particolare, l'associazione "Presidio del Libro" ha affrontato diverse tematiche inerenti la lettura, riempendo la [[biblioteca]] e il palazzo della cultura di pubblico grazie ad ospiti di rilievo quali [[Folco Terzani]] e [[Angela Staude]], [[Moni Ovadia]], [[Massimo Fini]], [[Margherita Hack]], [[Alessandro Bergonzoni]], [[Nichi Vendola]], [[Miriam Mafai]]. Inoltre, nel 2006 ha organizzato la prima notte bianca nojana. Risiede a Noicattaro il giornalista ed imprenditore Vito Castellaneta (collaborazioni con Telenorba, Carnevale di Putignano, Coldiretti Nazionale, Quotidiano Puglia per il quale ha seguito il mondiale di calcio del 2002 e l'europeo del 2004)
Dal 2005 al 2006 era attivo in paese un circolo [[ARCI]] intitolato ad [[Antonio Gramsci]].
 
=== Musica ===
{{vedi anche|Total Metal Festival}}
Nel [[2006]] e nel [[2007]] si è svolto, nel campo sportivo comunale, l'evento [[metal]] di maggior rilievo del [[Sud Italia]], noto come [[Total Metal Festival]]. Attualmente il concerto si tiene a [[Bari]].Inoltre in estate sono presenti numerosi eventi musicali nel periodo estivo con l'esibizione di numerose band come i Pooh, Patty Pravo, I Cugini di Campagna o le varie cover band (Vasco Rossi, Ligabue ecc.)
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmministrazione
|NomeSindaco=Giovanni Dipierro
|DataElezione=14/06/2004
|partito=[[PD]]-[[IDV]]-[[PSI]]
|TelefonoComune=080 4784111
|EmailComune=info@comune.noicattaro.bari.it
}}
 
== Bibliografia ==
 
* Vincenzo Roppo, ''Noa, Memorie storiche del comune di Noicattaro'', Ed. Fiorentino, Noicattaro, 1927.
 
* Sebastiano Tagarelli, ''Vol. I-Dal mare all’entroterra, Vol. II-Il Medio Evo, Vol. III-Chiese e Monumenti'', Grafiche Nuova Doge, Castellana Grotte, 1980 e 1981.
 
* Ettore M. De Juliis, ''Archeologia in Puglia'', Adda Editore, Bari, 1983.
 
* Nicola Rotundo, ''Il convento dei Carmelitani calzati a Noja'', A.G.A. Alberobello, 1985.
 
* Armando Antonelli, ''L’emblematico cammino di una famiglia in Puglia dal 1500 al 1850'', Schena editore, Fasano, 1989.
 
* Biagio Salvemini, ''La citta’ del negozio, in Storia di Bari nell’ottocento'', ed. Laterza 1994.
 
* Giacomo Settanni, ''Noicattaro & Kotor, Storia di un rapporto solo leggendario'', Schena editore, Fasano, 1997.
 
* Giacomo Settanni , ''Toponomastica Nojana'', Schena editore, Fasano, 2001.
 
* Michele Sforza, ''Giovanni Carafa Duca di Noja'', Levante editori, Bari, 2005.
 
* Francesco Dell’Aquila, ''Goffredo il Normanno'', Adda editore, Bari, 2005.
 
* Giacomo Settanni, ''La fabbrica di S. Maria della Pace in Noja'', Origini, storia, metamorfosi e vicende (XI-xx sec.), Schena editore, Fasano, 2005.
 
* Giacomo Settanni, ''Le chiese extra moenia di Noja-Noicattaro'', Schena editore, Fasano, 2006.
 
* Rita Tagarelli, ''Vito Positano - Console, in Celebrando momenti e personaggi storici'', Libera Universita' della Terza Eta', Noicattaro Maggio 2006.
 
* Rita Tagarelli, ''Una passeggiata a Noicattaro'', Grafica 2P, Noicattaro, 2007.
 
* Leonardo Petrosino, ''Un Palazzo tardo-barocco di fine Settecento'', in I Misteri di Palazzo Santoro di V. Didonna, Edizioni 2P, Noicattaro, 2007.
 
* Vito Didonna, ''L’Ultimo duello'', Noja Edizioni 2P, Noicattaro, 2008.
 
==Note==
<references />
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.nojainpuglia.it Sito di storia locale]
* [http://www.comune.noicattaro.bari.it/storia.html Sito Web istituzionale - notizie storiche]
* [http://www.settimanasantainpuglia.it/content/processioni.asp?id_citta=8 La Settimana Santa a Noicattaro]
* [http://www.archivi.beniculturali.it/SABA/comuni_prov_bari/noicattaro/noicattaro.htm Soprintendenza archivistica per la Puglia - Archivi comunali]
* [http://www.abmc.it/DAMP/luoghi/op_comune.asp?comune=Noicattaro L'architetto Nicola Carelli (1796-1884), opere realizzate a Noicattaro]
* [http://www.proloconoicattaro.it Sito per la promozione turistico/culturale/gastronomica, locale]
* [http://www.terredelmediterraneo.org/itinerari/bari_lama_giotta.htm Un tesoro nascosto...]
 
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