Categoria che raggruppa le persone la cui attività principale è collegata al mondo dei [[trasporti]]
{{nota disambigua|descrizione=altri significati della parola Marocco|titolo=[[Marocco (disambigua)]]}}
{{Stato
|nomeCorrente = Marocco
|nomeCompleto = Regno del Marocco
|nomeUfficiale = <big>'''المملكة المغربية'''</big>
|linkBandiera = Flag of Morocco.svg
|paginaBandiera = Bandiera marocchina
|linkStemma =Coat_of_arms_of_Morocco.svg
|paginaStemma = <!-- Stemma Marocchino -->
|linkLocalizzazione = LocationMorocco.svg
|linkMappa = Maroc carte.gif
|motto =
|lingua = [[lingua araba|arabo]]
|capitale = [[Rabat]]
|capitaleAbitanti = 1.717.000
|capitaleAbitantiAnno = 2007
|governo = [[monarchia costituzionale]]
|presidente = [[Mohammed VI (Marocco)|Mohammed VI]]
|primoMinistro = [[Abbas El Fassi]]
|indipendenza = dalla [[Francia]] il [[2 marzo]] [[1956]]
|ingressoONU = [[12 novembre]] [[1956]]
|superficieTotale = 446.550
|superficieOrdine = 56
|superficieAcqua = 0,25
|popolazioneTotale = 33.757.750
|popolazioneAnno = 2007
|popolazioneOrdine = 36
|popolazioneDensita = 70
|continente = [[Africa]]
|orario = 0
|valuta = [[Dirham marocchino|Dirham]]
|PIL= 167.150
|PILValuta= $
|PILAnno= 2007
|PILOrdine= 52
|PILprocapite= 5.150
|PILprocapiteValuta= $
|PILprocapiteAnno= 2007
|PILprocapiteOrdine= 98
|HDI= 0,646 (medio)
|HDIAnno= 2005
|HDIOrdine= 126
|energia = <!-- consumo di energia pro capite - non scrivere kW/ab. che viene scritto già dal template - (consumo annuo totale in kWh diviso gli abitanti/365gg/24h) -->
|tld = .ma
|telefono = 212
|targa = MA
|inno = [[Hymne Cherifien]]
|festa =
|note = <!-- note libere -->
}}
Il '''Marocco''' ({{Arabo|المغرب|Al-Mamlaka al-Maghribiyya, "regno dell'occidente"}}) è uno stato dell'[[Nordafrica|Africa settentrionale]], nella parte occidentale della regione definita anche come [[Maghreb]]. Deve il suo nome alla città di [[Marrakech]].
[[Categoria:Trasporto]]
Le sue coste sono bagnate dal [[Mar Mediterraneo]] nella parte settentrionale e dall'[[Oceano Atlantico]] in tutto il tratto ad ovest dello [[Stretto di Gibilterra]].
[[Categoria:Persone per tema|Trasporti]]
[[en:Category:People in transport]]
I confini terrestri sono con la sola [[Algeria]], ad est e sud-est, e con il territorio del [[Sahara Occidentale]] a sud. Si contano però anche 4 ''[[enclave]]'' [[Spagna|spagnole]] nella parte affacciata sul Mediterrano: [[Ceuta]], [[Melilla]], [[Peñón de Vélez de la Gomera]], [[Peñón de Alhucemas]]. Anche le isole [[Chafarinas]], sulla costa del Mediterraneo, 45 km ad est di Melilla appartengono alla Spagna, così come le [[Isole Canarie]] al largo del lembo più meridionale della costa atlantica del Marocco. In fine l'isola [[Perejil]], uno scoglio disabitato presso lo stretto di Gibilterra, è tutt'ora disputato tra Marocco e Spagna.
[[fa:رده:افراد در ترابری]]
[[fr:Catégorie:Personnalité des transports]]
Il Marocco è una [[monarchia costituzionale]]: l'attuale monarca è [[Mohammed VI (Marocco)|Mohammed VI]] e il capo del governo è [[Abbas El Fassi]].
La lingua ufficiale del paese è l'[[lingua araba|arabo]], anche se grande parte degli abitanti parlano [[lingua berbera|berbero]] (introdotto di recente nelle scuole ma non riconosciuto come lingua ufficiale); il [[lingua francese|francese]] è ancora molto usato nell'amministrazione.
== Storia ==
=== Il primo regno conosciuto: la Mauretania ===
{{vedi anche|Mauretania}}
[[Immagine:Mauretania_et_Numidia.jpg|thumb|right|400px|Una cartina delle province africane dell'[[impero romano]]: [[Mauretania]], [[Numidia]] e [[Africa (provincia)|Africa]].]]
Antica regione dell'Africa Settentrionale, oggi divisa tra il Marocco e l'Algeria, abitata dai Mauri. Regno indipendente dal [[IV secolo a.C.]], subì l'influenza di [[Cartagine]]. Fu assoggettata dai romani in seguito all'uccisione dell'ultimo re Tolomeo (40 d.C.) e divenne, nel [[42 a.C.]], la provincia della [[Mauretania Tingitana]].
Nel [[429|429 d.C.]], dalla penisola iberica, giunsero in questa regione i [[Vandali]], che quasi un secolo dopo, nel [[533]] furono sconfitti dai bizantini, guidati da [[Belisario]].
=== La [[Umma]] ===
Nel 683, circa 50 anni dopo la morte del Profeta dell'[[Islam]], [[Maometto]], il Marocco viene conquistato dalle truppe di [[Uqba ibn Nafi|ʿUqba b. Nāfiʿ]].
==== La dinastia degli Idrisidi ====
Circa un secolo dopo, nel [[788]], sale al potere per la prima volta una dinastia locale, quella degli [[Idrissidi]] (fondata proprio in Marocco da [[Idris I]]), che regnò fino al [[917]], che diffusero l'islam tra le popolazioni berbere. Sotto questa dinastia, venne fondata [[Fes]], che divenne un importante centro culturale, religioso e commerciale.
==== La dinastia dei Fatimidi ====
{{vedi anche|Fatimidi}}
A questa prima dinastia di origine berbera, si sostituì quella [[sciita]] dei [[Fatimidi]], che dopo lunghi anni di lotte, riuscirono a prevalere nel [[917]], governando gran parte dell'odierno Marocco, fino alla metà dell'XI secolo.
==== La dinastia degli Almoravidi ====
[[Immagine:Almoravid-empire-01.svg|thumb|right|200px|Almorávidi: il loro impero rappresentato in verde. Originario del [[Sahara Occidentale]] e conquistatore del Marocco e della Spagna attuale]]
{{vedi anche|Almoravidi}}
A questa dinastia, succedette quella berbera degli [[Almoravidi]], che tra il [[1056]] e il [[1147]] regnò su una parte della [[Spagna]] e sul Marocco. Fu sotto questa dinastia, nel [[1062]] che venne fondata la città di [[Marrakech]] e furono sempre gli Almoravidi a sconfiggere nel [[1076]] l'[[impero del Ghana]], ottenendo con ciò il controllo del commercio dell'[[oro]].
==== La dinastia degli Almohadi ====
{{vedi anche|Almohadi}}
Agli Almoravidi fece seguito un'altra dinastia di regnanti di origine berbera, gli [[Almohadi]], che regnò fino al [[1269]], controllando un grande territorio, che oltre al Marocco, comprendeva l'[[Algeria]], la [[Tunisia]], la [[Libia]] e alcune regioni della [[Spagna]] e del [[Portogallo]].
È a questo dinastia che risale l'inizio della ''[[Reconquista]] spagnola'', segnata nel [[1212]] dalla [[battaglia di Las Navas de Tolosa]], dove gli Almohadi furono sconfitti dall'unione di più eserciti spagnoli.
==== La dinastia dei Merinidi ====
{{vedi anche|Merinidi}}
Dal [[1269]] al [[1421]] il paese fu governato dalla dinastia berbera dei [[Merinidi]], che fu impegnata a contrastare il nuovo e crescente espansionismo dei regni cristiani della penisola iberica. I prodromi della caduta di questa dinastia, si ebbero con la caduta della città di [[Ceuta]] che nel [[1415]] fu conquistata dai portoghesi.
==== La dinastia degli Wattasidi ====
I [[Wattasidi]], succeduti ai Merinidi, non riuscirono a contrastare l'avanzata nel continente africano degli europei, tanto che nel [[1497]] [[Melilla]] cadde in mano spagnola.
==== La dinastia degli Saʿaditi ====
Dove fallirono i Wattasidi, riuscirono invece i rappresentnati della dinastia dei [[Saʿaditi]], che nel [[1541]] sconfissero i portoghesi ad [[Agadir]], fermandone l'espansione in Marocco, e pochi anni più tardi, nel [[1554]], succedettero definitivamente ai Wattasidi, aiutati anche dal fatto di poter vantare una discendenza diretta dal [[Maometto|Profeta]]. Risale alla battaglia di al-Mansour [[1578]] la definitiva sconfitta dei portoghesi in terra africana.
A questi successi militari fece seguito un periodo di pace e stabilità sociale che favorì un'importante sviluppo delle arti e delle scienze.
==== La dinastia degli Alawiti ====
Intorno al [[1660]] sale al potere la dinastia degli Alawiti o Alawidi (per non confonderli con la setta degli [[Alawiti]]), che attualmente regna in Marocco. Anch'essa vanta una discendenza dal Profeta, attraverso la figlia [[Fatima]] e il cugino [[Ali]], suo consorte; tuttavia, sono [[sunniti]] e non [[sciiti]]. Tale ascendenza [[sharif|sceriffale]], riconosciuta in Marocco con il titolo di [[Moulay (titolo)|Moulay o Mulay]], ha fornito loro la legittimità per sopravvivere al colonialismo fino all'indipendenza.
A questa dinastia appartiene [[Mulay Ismaïl]], secondo sultano, che regnò dal [[1672]] al [[1727]] e combatté efficacemente gli europei, a cui strappò diversi porti africani, e gli [[ottomani]]. Alla sua morte però la potenza del sultanato fu minata per 18 anni da numerose faide intestine, tanto che il controllo del sultano si ridusse ad appena un terzo del territorio originariamente controllato.
=== Il colonialismo ===
[[File:Abdelhafid.jpg|thumb|Con il [[Trattato di Fez]], sotto il sultanato di [[Mulay Abd al-Hafiz|‘Abd al-Hafīz]], il Marocco divenne [[protettorato]] francese]]
[[File:Maroc preco.jpg|thumb|Operazioni di carico di pezzi d'artiglieria francese a [[Rabat]], 1911]]
[[File:Mohammed V Morocco 1957.lowres.jpeg|thumb|[[Mohammed V del Marocco|Mohammed V]], ultimo sultano del Marocco]]
È alla fine del [[XVIII secolo]] che risalgono le prime penetrazioni di tipo commerciale delle potenze europee, [[Francia]] e [[Gran Bretagna]] per prime.
Nel corso del [[XIX secolo]], divenuto il Marocco oggetto dell'interesse delle potenze coloniali, sulla spinta di forze nazionalistiche il sultano del Marocco tentò di riprendere il controllo delle città di [[Ceuta]] e [[Melilla]]. Il tentativo fallì per la pronta reazione della [[Spagna]], che portò all'occupazione di [[Tétouan]] nel [[1860]] e al pagamento di ingenti somme come riparazione per i danni di guerra.
All'inizio del [[XX secolo]] risalgono le prime occupazioni francesi in terra marocchina, che intendevano frapporsi alla influenza spagnola sulla regione. Nel [[1904]], con l'avallo della Gran Bretagna che in cambio ottenne di poter estendere la sua influenza sull'[[Egitto]], Francia e Spagna decisero di dividersi la sfera d'influenza sul paese. A questo accordo si oppose però la [[Germania]] che offrì il suo aiuto al sultanato. La situazione di stallo si risolse con la [[conferenza di Algeciras]] del [[1906]], che istituiva un controllo internazionale sul Marocco, a garanzia degli interessi economici dei paesi europei. Nel [[1908]] [[‘Abd al-‘Azī´z]] fu deposto per la sua debolezza, prima dai nobili del sud e poi dagli [[ulema]] di Fez, che fecero salire al trono il fratello maggiore [[Mulay Abd al-Hafiz|‘Abd al-Hafīz]].
Nell'estate del [[1911]] scoppiò la [[crisi di Agadir]] tra Francia e Germania che portò i tedeschi ad inviare la ''Panther'', nel porto della città atlantica: sembrava il preludio di una nuova guerra tra le due potenze. La crisi fu invece risolta per via diplomatica, con il riconoscimento tedesco del protettorato francese sul Marocco e concessioni territoriali alla Germania in [[Congo]].
Il [[30 marzo]] [[1912]] con il [[trattato di Fez]] il sultano alawita ‘Abd al-Hafīz accettò di riconoscere la condizione di protettorato del Marocco: il regno diventava a tutti gli effetti una colonia francese; la Spagna conservava il controllo diretto su alcune parti del paese, come il [[Rif]], [[Tarfaya]] e [[Ifni]]. A causa delle rivolte scoppiate in tutto il paese, ‘Abd al-Hafīz dovette abdicare: gli succedette il fratello [[Yusef ben Hassan]].
Il trattato fu come un segnale di via libera all'insediamento di decine di migliaia di francesi: in breve tempo fondarono numerose ''nouvelle villes'' e sotto le direttive del governatore [[Louis Hubert Gonzalve Lyautey|Lyautey]], furono costruite strade, ferrovie e acquedotti. Ebbe luogo anche la riorganizzazione amministrativa del paese che, pur sempre politicamente unito, fu diviso in tre regioni d'influenza:
* il protettorato francese, governato da [[Rabat]], dove risiedeva il sultano
* il protettorato spagnolo, governato da [[Tétouan]], dove risiedeva un califfo nominato dal sultano
* [[Tangeri]], città internazionale
La Francia reagì alle rivolte che scoppiavano un po' in tutto il paese occupando [[Marrakech]] e Agadir. Iniziò un periodo di rivolte e susseguenti repressioni delle autorità francesi, che ottennero il controllo delle città ma non delle campagne. Nel [[1920]] la rivolta di alcune tribù del Rif, costata la vita ad oltre 15.000 soldati spagnoli, diede origine alla [[Repubblica del Rif]] indipendente: sotto la guida del condottiero [[Abd el-Krim]], resistette a francesi e spagnoli fino alla metà degli anni '30. Per sedare la rivolta dovettero intervenire pesantemente i francesi, forti di un contingente di circa 100.000 soldati: la campagna durò almeno fino al [[1934]] e costò alla Francia la perdita di almeno 30.000 uomini.
Nel [[1927]] Yusuf morì e gli succedette il figlio Mohammed ben Yusef, che salì al trono come [[Mohammed V del Marocco|Mohammed V]].
La Francia impose sul Marocco la propria amministrazione diretta, sulla falsariga del modello applicato nella vicina [[Algeria]]. Allo stesso tempo iniziò una politica che prevedeva il riconoscimento delle specifiche diversità culturali delle tribù berbere, attirandosi per questo l'accusa da parte della componente araba del paese di voler dividere il Marocco in due.
L'occupazione tedesca della Francia nel [[1940]], con la conseguente creazione dell'armata di resistenza francese in Africa sotto il comando del generale [[Charles De Gaulle]] e lo sbarco delle truppe alleate (specie americane) in Marocco nell'autunno [[1942]], portarono all'entrata in guerra di truppe marocchine che, al fianco degli alleati, parteciparono alle campagne in Italia, Francia e Germania.
Nel [[1944]] fu fondato il partito nazionalista [[Istiqlal]], il cui programma puntava esplicitamente all'indipendenza del paese dalla Francia; il partito ottenne il sostegno della componente araba della società marocchina e del sultano, che per questo nel [[1953]] fu obbligato a lasciare il paese.
=== L'indipendenza ===
[[File:DF-SC-83-08526.jpg|thumb|Re [[Hassan II]], in visita negli Stati Uniti]]
[[File:Morocco Africa Flickr Rosino December 2005 82664690.jpg|thumb|Dalla sommità del minareto della [[moschea Hassan II]], il più alto al mondo, è proiettato un raggio laser di 30 km, per indicare la direzione della [[Mecca]] ai fedeli]]
Al termine della guerra, il partito Istiqlal chiese agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna l'appoggio per la causa indipendentista. La Francia, impegnata nelle crisi d'Algeria e d'Indocina, cercò di arrivare ad una soluzione negoziale: vi si arrivò nel [[1956]] con il riconoscimento franco-spagnolo dell'indipendenza del Marocco, ad eccezione di alcune città: [[Tangeri]] fu restituita alla sovranità marocchina solo alla fine del 1956, mentre per [[Tarfay]] si dovette aspettare il [[1958]].
Nel [[1957]] Mohammed V fu nuovamente riconosciuto sovrano e richiamato dall'esilio. Quando morì, per un attacco cardiaco nel [[1961]], gli succedette il figlio, con il nome di [[Hassan II]]: il potere del sovrano era molto debole e per rafforzarlo egli adottò ben presto una politica di forza. L'anno successivo al suo insediamento al trono fu approvata una nuova costituzione e nel [[1963]] si tennero le prime elezioni nazionali.
La costituzione fu sospesa da re Hassan II nel [[1965]] a seguito di sollevazioni popolari, causate sia dalla situazione politica sia da un grave crisi economica.
Quanto a politica estera, nel [[1963]] il Marocco intraprese le ostilità con l'[[Algeria]] a seguito di dispute territoriali: era la [[Guerra della sabbia]]. Sul fronte interno il re perseguì una dura repressione contro ogni forma di opposizione nel paese, al fine di consolidare il proprio potere; in quello che è conosciuto come il periodo degli [[Anni di piombo (Marocco)|Anni di piombo]], Hassan II subì due tentativi di colpo di stato e un attentato tra il 1971 e il 1972.
Nei primi anni settanta emerse l'evidente importanza economica dei ricchissimi giacimenti di [[fosfati]] presenti nel [[Sahara Occidentale]]; la politica marocchina motivò fortemente la popolazione a stabilirsi in quella regione: fu la cosiddetta "[[Marcia Verde]]". Senza spargimento di sangue, già nel 1976 due terzi del territorio sahariano erano annessi al regno, mentre la parte restante fu occupata dalla [[Mauritania]]. L'annessione non è ancora oggi stata riconosciuta dal [[Fronte Polisario]], né da diversi stati africani: la popolazione locale, i [[sahrāwī]], invocano il diritto all'[[autodeterminazione dei popoli]].
Nel 1981, a seguito della decisione del re di concedere al [[Fondo Monetario Internazionale]] l'aumento dei prezzi dei generi di prima necessità, la popolazione insorse: il sovrano scelse il pugno di ferro e inviò i carri armati per placare la [[Rivolta di Casablanca]], causando centinaia di morti e migliaia di feriti. I tumulti tuttavia si protrassero, mentre il malcontento dilagava: solo negli anni novanta ci fu una distensione dei rapporti tra il monarca e i marocchini, con l'istituzione della "Commissione per la Verità e Riconciliazione", per investigare nei casi di mancato rispetto dei diritti umani; a seguito dell'alleanza con gli [[Stati Uniti]], il Marocco fu poi uno dei primi paesi islamici a riaprire i rapporti con [[Israele]]: per contro questo causò un allontanamento dal resto del mondo arabo.
Il Marocco affrontò le minacce dei fondamentalisti islamici a partire dalla seconda metà degli anni ottanta, nonostante il re godesse di un vasto prestigio nella comunità religiosa, in quanto discendente diretto del profeta [[Maometto]].
Nel 1986 iniziarono i lavori per la costruzione dell'enorme [[moschea Hassan II]], a [[Casablanca]]: l'intenzione era di aprirla in occasione del sessantesimo compleanno del monarca, nel luglio del 1989; in realtà i lavori si protrassero fino al 1993, in larga parte finanziati dalla cittadinanza.
Successivamente, anche per le pressioni internazionali, il re liberò oltre 2000 oppositori politici, e nel 1994, dopo averlo graziato, permise il ritorno nel paese ad uno dei suoi principali oppositori politici, il [[socialista]] [[Mohamed Basri]]. Questo valse al paese una serie di accordi commerciali preferenziali con l'[[Unione Europea]], firmati nel 1995.
Nel [[1997]] Hassan II ottenne il consenso dell'opposizione per una nuova costituzione. Le elezioni di quell'anno furono vinte dal principale partito di opposizione, l'"Unione Socialista delle Forze Popolari", a cui fu affidata la formazione e guida del nuovo governo: tra le prime azioni intraprese ci fu la riapertura con l'Algeria, con la quale le relazioni erano interrotte da oltre cinquant'anni.
=== Ultimi anni===
[[File:King Mohammed VI Morocco 23 April 2002.jpg|thumb|Il presidente USA [[George W. Bush|Bush]] riceve [[Mohammed VI (Marocco)|Mohammed VI]] nello studio ovale (2002)]]
Il 23 luglio [[1999]] [[Re Hassan II del Marocco|Hassan II]] morì e il giorno 30 gli succedette il figlio, eletto con il nome di [[Mohammed VI (Marocco)|Mohammed VI]]; sin dall'inizio del suo regno fu chiara la sua volontà di spianare le asperità che col tempo il padre aveva interposto tra sovrano e popolazione.
Nel [[2000]] il Marocco impedì lo svolgimento del referendum per l'autodeterminazione del Sahara Occidentale inimicandosi l'Algeria, sostenitrice del Fronte Polisario. Sempre nello stesso anno, come forma di sostegno alla lotta del popolo palestinese, il Marocco rompe le relazioni diplomatiche con Israele.
Il 30 luglio [[2001]] Mohammed VI annunciò la creazione dell'[[Institut Royal de la Culture Amazighe|Istituto Reale per la Cultura Berbera]]: in Marocco il [[berberi|berbero]] è parlato da circa 6 milioni di persone, pari al 40% circa della popolazione, ma fino ad allora nelle scuole si usava solo l'arabo e il francese.
Le elezioni del [[2002]] furono vinte ancora dai socialisti, anche se il quadro politico si andava complicando, vista la presenza in parlamento di ben 22 partiti politici. Furono approvate importanti riforme dal governo, tra cui le prime elezioni amministrative del paese e il ''Mudawanna'', un insieme di leggi in materia di diritti delle donne.
Nel [[2002]] Mohammed VI sposa l'[[ingegneria informatica|ingegnere informatico]] Salma Bennani, che viene insignita del titolo ufficiale di Principessa (per la prima volta nella storia della monarchia alawita), con il nome di [[Lalla Salma]].
Nel [[2003]] il Marocco si esprime contro l'intervento anglo-americano in [[Iraq]], segnando in questo modo un raffreddamento nelle relazioni con i suoi tradizionali alleati occidentali.
==Geografia==
=== Morfologia===
La geografia fisica del Marocco è caratterizzata dalla presenza di due grandi catene montuose: quella del [[Rif]], a ridosso della costa mediterranea, e quella dell'[[Atlante (catena montuosa)|Atlante]] che attraversa tutto il Paese da sud-ovest a nord-est ed ha vette che superano i 4.000 [[m s.l.m.]].
Nella parte più meridionale del Marocco si incontra il grande [[deserto]] del [[Sahara]] in corrispondenza del quale la presenza di insediamenti umani diventa estremamente rarefatta.
==== Montagne ====
Il Marocco è segnato dalla presenza della catena montuosa dell'[[Atlante (catena montuosa)|Atlante]] che lo attraversa diagonalmente da nord-est, in corrispondenza del confine settentrionale con l'[[Algeria]], a sud-ovest, dove incontra l'[[oceano Atlantico]] all'altezza delle città di [[Agadir]] e [[Sidi Ifni]].
La catena montuosa dell'Atlante si sviluppa attraverso le cime dell'[[Anti Atlante]], che toccano un massimo di 2.060 metri, nel sud ovest del paese, quelle dell'[[Alto Atlante]], a cui appartiene il [[Jbel Toubkal]] che con i suoi 4.165 metri è il più alto del paese, sempre nel sud-ovest, quelle del [[Medio Atlante]] nel nord del Marocco che arrivo a 3.350 metri di altitudine, e quelle dell'[[Atlante Sahariano]] che arrivano ai 2.328 metri del [[monte Chelia]].
=== Idrografia ===
==== Fiumi ====
I fiumi del Marocco hanno generalmente un andamento da sud verso nord o nord ovest, seguendo il tragitto che dai monti dell'Atlante li porta a sfociare nel mar Mediterraneo o nell'[[oceano Atlantico]]. Quando invece scorrono verso sud, verso i confini con l'Algeria assumono la caratteristica di fiumi stagionali.
Questi corsi d'acqua, per la scarsità delle precipitazioni e per la morfologia dalla catena montuosa dell'Atlante, non sono adatti per la navigazione, ma sono intensamente sfruttati per l'irrigazione e la produzione di energia idroelettrica.
Tra i maggiori fiumi del Marocco troviamo il [[Moulouya]], che nasce dai monti dell'Atlante, nei pressi della città di [[Midelt]], e dopo circa 520 chilometri si tuffa del [[mar Mediterraneo]], vicino ai confini con l'Algeria; il fiume [[Oum Er-Rbia]], lungo circa 550 chilometri, il più lungo del paese, che nasce non distante dal [[Moulouya]], e che si dirige verso l'oceano Atlantico, dove alla sua foce sorge la città di [[Azemmour]]. Un Altro fiume importante del paese è l'[[Oued Sbou]], che nasce anch'esso dai monti dell'Atlante e si tuffa nell'Atlantico non lontano dalla città di [[Kenitra]].
==== Laghi e lagune ====
Pochi chilometri a sud della città di [[Melilla]], nel nord est del Marocco, si trova la laguna di [[Sabkha bou Areq]] dove si affaccia il porto della città di [[Nador]].
Lungo il corso del [[Moulouya]] si trovano due laghi, il [[lago di Mohamed V]] e poco più a settentrione il lago di Meschra Ammadi.
=== Clima ===
[[Immagine:Climat Maroc.gif|thumb|right|270px|Mappa climatica del Marocco]]
Il clima del Marocco può essere suddiviso in cinque sotto-zone <ref>Per approfondire, vedi la voce in francese [[:fr:Climat du Maroc|Climat du Maroc]]</ref>:
#Oceanico (in blu nella mappa)
#Mediterraneo (in rosa e marrone)
#Montano (in grigio)
#Continentale (in nero tratteggiato)
#Desertico (in rosso e bianco)
== Popolazione ==
Popolazione: 34.000.000 abitanti
Densità: 63 ab/km²
===Demografia===
[[Immagine:Morocco-demography.png|right|300px|thumb|Crescita demografica del Marocco dal 1961 al 2003]] Il Marocco è il quarto paese africano di etnia araba per numero di abitanti, dopo l'[[Egitto]], il [[Sudan]] e l'[[Algeria]]. La maggior parte della popolazione vive a ovest della [[Atlante (catena montuosa)|catena montuosa dell'Atlante]], che divide il paese del deserto del [[Sahara]]. [[Casablanca]] è il più importante [[porto]] e centro commerciale e industriale.
=== Etnie ===
La popolazione marocchina ha principalmente origine da due etnie distinte: i [[Berberi]] e gli [[Arabi]]. Nel corso del tempo queste due etnie si sono tra loro intrecciate e in alcuni luoghi risulta difficile riconoscere l'una dall'altra. A grandi linee tuttavia è possibile indicare nelle regioni pianeggianti e nelle grandi città i luoghi principali in cui è possibile incontrare etnia araba, mentre nel [[Rif]], sull'oceano, nell'[[Atlante (catena montuosa)|Atlante]] e nel sud quella berbera. Scendendo nel profondo sud è possibile trovare l'etnia [[Sahrawi]].
=== Lingue ===
La lingua ufficiale del Marocco è l'[[Lingua araba|arabo]] classico. Circa il 40% della popolazione parla [[lingua berbera|berbero]] come lingua madre oppure come prima o seconda lingua insieme al locale dialetto arabo. Il [[lingua francese|francese]] è di fatto la seconda lingua (non ufficiale) del paese. Una minoranza di marocchini nel nord del paese parla [[Lingua spagnola|spagnolo]] come seconda lingua, mentre l'[[lingua inglese|inglese]] sta rapidamente diffondendosi, grazie anche all'introduzione nei programmi scolastici.
=== Religioni ===
[[Immagine:Fasting.JPG|left|250px|thumb|Persone in attesa della fine del digiuno giornaliero durante il mese del Ramadan]]
La maggior parte dei marocchini professa l'[[Islam]]. Oltre ai musulmani in Marocco sono presenti circa 60 mila cattolici, perlopiù francesi, e 15 mila ebrei.
L'islam tradizionale nordafricano presenta alcune caratteristiche particolari come il culto dei [[marabutto|marabutti]] e dei [[wali (santo)|santi]] (''Sidi''), le cui tombe sono oggetto di pellegrinaggi. Rispetto alla vicina [[Algeria]], in Marocco sono molto meno numerosi e diffusi i fenomeni di terrorismo "islamista".
Sebbene il re sia considerato discendente del [[Maometto|Profeta]] e "[[Principe dei credenti]]", la legislazione è notevolmente laica, in particolare con un codice della famiglia (''Mudawana''), riformato nel [[2004]], che tutela le donne molto più di quanto non faccia la legislazione a base islamica di altri Stati a maggioranza musulmana. Anche l'uso degli alcolici, sebbene vietato dalla legge coranica, non è punito dalla legge marocchina. Inoltre, è molto seguito il calendario occidentale per cui, nelle città più importanti e/o più turistiche, molto spesso è la domenica, e non il venerdì, il giorno di riposo.
Per i musulmani marocchini che non possono permettersi di andare in [[Hajj|pellegrinaggio]] alla [[La Mecca|Mecca]], è possibile recarsi alla città santa di [[Moulay Idris]] nei pressi di [[Meknes]], anche se questa tradizione non è suffragata da nessuna dispensa ufficiale.
== Ordinamento dello stato ==
Secondo la [[costituzione]] promulgata da [[Hassan II]] nel dicembre [[1962]], il Marocco è uno stato sovrano retto da una monarchia costituzionale, sociale e democratica. Dal luglio [[1999]] il monarca è [[Mohammed VI (Marocco)|Mohammed VI]] che è successo al padre Hassan II, a sua volta preceduto dal padre [[Mohammed V del Marocco|Mohammed V]], padre dell'indipendenza. La dinastia alaouita, a cui appartiene il sovrano, è originaria del sud e vanta un'origine [[sharif|sceriffale]], ossia una discendenza diretta dal [[Maometto|Profeta]].
Il [[sovrano]] è capo religioso del paese ("difensore della fede" e "comandante dei credenti"), capo politico e capo delle forze armate. In quanto capo politico può a sua discrezione sospendere la costituzione, sciogliere il parlamento e convocare nuove elezioni; inoltre, ha poteri esecutivi.
Il [[potere esecutivo]] è detenuto dal palazzo (cioè dal re e dai suoi consiglieri) e dal governo. Il re presiede il consiglio dei ministri, nomina il primo ministro dopo le elezioni legilslative e sentita la maggioranza parlamentare, nomina i ministri sentito il primo ministro, revoca i ministri a sua discrezione, e può, sempre a sua discrezione, dirigere per ''Dahir'' (regio decreto). Il primo ministro dirige il governo e coordina l'attività dei ministri, anche arbitrandone le divergenze; controfirma i ''dahir'' ed esercita il potere regolamentare (i regolamenti sono controfirmati dai ministri incaricati dell'attuazione); può emanare decreti-legge su delega del parlamento per oggetti determinati e durata limitata.
Il [[potere legislativo]], bicamerale dal 1996, è prerogativa della Camera dei rappresentanti (''Majlis al-Nuwab''), composta da 325 deputati eletti ogni 5 anni a suffragio universale, e dalla Camera dei consiglieri (''Majlis al-Mustacharin''), composta da 270 seggi rinnovati a elezione indiretta per un terzo ogni 3 anni. Il parlamento ha visto progressivamente aumentare i suoi poteri di controllo, fino alle ultime revisioni costituzionali del 1992 e 1996: oltre alla funzione legislativa, infatti, vota il bilancio del regno, può costituire commissioni d'inchiesta sull'operato del governo e può far cadere il governo con una mozione di sfiducia.
L'ordine giudiziario è indipendente. I giudici della corte suprema sono nominati dal sovrano. Negli ultimi anni sono state create diverse magistrature specializzate, di ispirazione codicistica e non coranica.
=== Rivendicazioni Territoriali ===
Il [[Sahara Occidentale]] è stata una colonia spagnola fino al [[1976]]. Quando la Spagna si ritirò il Marocco ne annetté i due terzi settentrionali; il resto del territorio fu annesso nel [[1979]] a seguito del ritiro della [[Mauritania]]. Tuttavia il [[Fronte Polisario]], già attivo nella fase precedente alla decolonizzazione spagnola, si oppose alle annessioni e proclamò il 27 febbraio 1976 la Repubblica democratica araba Saharawi, riconosciuta dall'[[Unione Africana]] ma non dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]. La guerriglia susseguente terminò con un cessate il fuoco del [[1991]]; il referendum per la determinazione dello status definitivo del Sahara Occidentale non è stato ancora effettuato.
=== Suddivisioni amministrative ===
====Regioni====
Il livello amministrativo più elevato del Marocco è rappresentato dalle [[Regioni del Marocco|Regioni]], 16 (comprese quelle del Sahara), introdotte con una legge del [[1997]] e governate da un ''[[wali]]'' di nomina regia.
====Prefetture e province====
{{vedi anche|Prefetture e province del Marocco}}
Il Marocco è suddiviso in 71 tra province (rurali) e prefetture (urbane) <ref>[http://dcusa.themoroccanembassy.com/download%5Ceconomic%5CMoroccoinFigures2003_mars07.pdf Le prefetture e province del Marocco sono ricavate dal documento economico relativo al 2003 dell'ambasciata del Marocco in USA]</ref>.
=== Città principali ===
{| class="prettytable"
|-----
|rowspan="2" align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Posizione''' || colspan="2" align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Città''' || colspan="3" align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Popolazione''' || rowspan="2" align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Regione'''
|-----
|align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Nome''' || align="center" bgcolor="#98FB98" | '''in [[Lingua araba|Arabo]]''' || align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Censim. 1982''' || align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Censim. 1994''' || align="center" bgcolor="#98FB98" | '''Censim. 2004'''
|-----
|align=right | 1. || [[Casablanca]] || align=right | الدار البيضاء || align=right | 2.139.204 || align=right | 2.756.805 || align=right | 3.192.352|| [[Grande Casablanca]]
|-----
|align=right | 2. || [[Rabat]] || align=right | الرباط || align=right | 893.042 || align=right | 1.340.486 || align=right | 1.622.860 || [[Rabat-Salé-Zemmour-Zaer]]
|-----
|align=right | 3. || [[Fes]] || align=right | فاس || align=right | 448.823 || align=right | 772.184 || align=right | 946.815 || [[Fes-Boulemane]]
|-----
|align=right | 4. || [[Marrakech]] || align=right | مراكش || align=right | 439.728 || align=right | 669.043 || align=right | 823.154 || [[Marrakech-Tensift-El Haouz]]
|-----
|align=right | 5. || [[Agadir]] || align=right | أكادير || align=right | 110.479 || align=right | 502.475 || align=right | 678.596 || [[Souss-Massa-Draâ]]
|-----
|align=right | 6. || [[Tangeri]] || align=right | طنجة || align=right | 266.346 || align=right | 497.147 || align=right | 669.685 || [[Tangeri-Tétouan]]
|-----
|align=right | 7. || [[Meknes]] || align=right | مكناس || align=right | 319.783 || align=right | 443.214 || align=right | 536.232 || [[Meknès-Tafilalet]]
|-----
|align=right | 8. || [[Oujda]] || align=right | وجدة || align=right | 260.082 || align=right | 357.278 || align=right | 400.738 || [[Regione Orientale]]
|-----
|align=right | 9. || [[Kenitra]] || align=right | القنيطرة || align=right | 188.194 || align=right | 292.453 || align=right | 359.142 || [[Gharb-Chrarda-Béni Hssen]]
|-----
|align=right | 10. || [[Tétouan]] || align=right | تطوان || align=right | 199.615 || align=right | 277.516 || align=right | 320.539 || [[Tangeri-Tétouan]]
|}
===Istituzioni===
L' ambasciata italiana si trova a Rabat:
* Indirizzo: 2, Zankat Idriss Al Azhar 2 B.P. 111 Quartier Hassan 10000 Rabat, Marocco
* Telefono: +212 37219730
* Fax: +212 37706882
I consolati si trovano a [[Casablanca]] e a [[Marrakech]]. Nelle principali città sono presenti centri culturali italiani come a [[Rabat]], [[Casablanca]] e [[Tangeri]].
==== Ordinamento scolastico ====
Scuola materna (3 anni), scuola elementare (6 anni), scuola media (3 anni), liceo (3 anni), università.
==== Sistema sanitario ====
Il sistema sanitario marocchino è soddisfacente anche se le strutture medico/sanitarie pubbliche non sono paragonabili a quelle europee. Sono presenti, nei maggiori centri, cliniche private adeguate ad interventi semplici e urgenti.
Nelle città più importanti i medici hanno un buon livello professionale. Le farmacie sono numerose e hanno in genere una buona fornitura di medicinali. Non è adeguato invece il servizio di ambulanza <ref>Fonte del paragrafo: Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI</ref>.
==Politica==
La prima esperienza democratica ha luogo sotto il re [[Hassan II]], che nel 1962 promulga una nuova [[costituzione]], in base alla quale nel 1963 si svolgono le [[elezioni]] parlamentari. I principali partiti sono l'Istiqlal (Indipendenza) di [[Allal el Fassi]], fondato nel 1943, e l'UNFP di [[Mehdi Ben Barka]], nata da una sua scissione a sinistra nel 1959. Tuttavia nel 1965 la costituzione viene revocata. Negli anni successivi si tengono elezioni parlamentari, ma con un forte controllo del sovrano e dello stato sulle formazioni politiche.
Solo nel 1997, al termine di un processo triennale di riconciliazione e liberalizzazione politica, Hassan II promulga una nuova costituzione e indice nuove elezioni parlamentari per 325 deputati. Il sistema elettorale è un proporzionale corretto, che non impedisce la frammentazione politica e rende quasi impossibile la conquista della maggioranza assoluta, forzando governi di coalizione e favorendo il potere del re.
===Elezioni parlamentari del 14 novembre 1997===
Le elezioni <!--, con una partecipazione del ...%-->, vedono un forte pluralismo: su un totale di 319, i seggi dei maggiori partiti sono:
*57 USFP Union Socialiste des Forces Populaires (Unione socialista delle forze popolari)
*50 UC Union Constitutionelle (Unione costituzionale - monarchico-liberale)
*46 RNI Rassemblement National des Indépendents (Raggruppamento nazionale degli indipendenti - monarchici)
*40 MP Mouvement Populaire (Movimento popolare - liberal-conservatore)
*32 Istiqlal (Indipendenza - centrista)
*32 MDS Mouvement Démocratique et Social (Movimento democratico e sociale - giovanilista)
*19 MNP Mouvement Nationale Populaire (Movimento nazionale popolare - ...)
*44 altri 7 partiti
In tutto entrano in parlamento 14 partiti. Gli islamisti moderati che l'anno dopo formeranno il Partito della giustizia e dello sviluppo (Parti de la Justice et du Développement - PJD) ottengono 9 seggi.
Al principale partito di opposizione, l'[[Unione socialista delle forze popolari]] (erede dell'UNFP), nella persona di [[Abderrahman Youssufi]] viene affidata la formazione e guida del nuovo governo
<!--, sostenuto anche da ... (... seggi)-->.
Il 23 luglio 1999 muore il sultano [[Hassan II]] e il giorno 30 gli succede il figlio [[Mohammed VI]], che conferma la scelta democratica.
===Elezioni parlamentari del 27 settembre 2002===
Le elezioni, con una partecipazione del 52%, vedono quattro partiti quasi in parità per numero di seggi (su 325):
*50 USFP
*48 Istiqlal
*42 PJD
*41 RNI
*27 MP
*18 MNP
*16 UC
*83 altri 15 partiti
Il quadro politico si complica vista la presenza in parlamento di ben 22 partiti politici fra cui il PPS (Parti du Progrès et du Socialisme - Partito del progresso e del socialismo) con 11 seggi. I grandi sconfitti sono UC, MP e MDS, a vantaggio soprattutto di Istiqlal e PJD, con uno spostamento in senso conservatore.
Il governo di [[Driss Jettou]] (indipendente) è sostenuto da USFP, Istiqlal, RNI e PPS (151 seggi).
===Elezioni parlamentari del 7 settembre 2007===
Le elezioni, con una partecipazione in forte calo al 37%, confermano un parlamento frammentato in una ventina di gruppi, fra cui i maggiori sono:
*52 Istiqlal
*46 PJD
*41 MP
*39 RNI
*38 USFP
*27 UC
*17 PPS
*14 Unione Parti National Démocrate (PND) - Al Ahd (Pact)
*51 altri 12 partiti
Guadagnano seggi soprattutto MP e UC e ne perde USFP, per cui l'esito è uno spostamento verso destra.
Il governo di [[Abbas El Fassi]] (PI) è sostenuto da Istiqlal, RNI, USFP e PPS (146 seggi).
=== Situazione del Sahara Occidentale ===
Un motivo di incertezza è dato dalla situazione del [[Sahara Occidentale]]. Dal 2003 l'[[ONU]] supporta il [[piano Baker II]] per la creazione di una [[Western Sahara Authority]], accettato come base di negoziato anche dal [[Fronte Polisario]]. Nell'aprile 2007 il governo del Marocco ha suggerito che il territorio sia gestito da un'autorità di auto-governo con un certo grado di autonomia, il ''Royal Advisory Council for Saharan Affairs'' (CORCAS). L'ONU ha suggerito alle parti di entrare in negoziati diretti e incondizionati sul tema .<ref>http://daccessdds.un.org/doc/UNDOC/GEN/N07/299/28/PDF/N0729928.pdf?OpenElement Report of the Secretary-General on the situation concerning Western Sahara (13 April 2007)](ped). UN Security Council.</ref>
=== Relazioni estere con l'Unione Europea ===
Nell'ottobre 2008, il Marocco è stato il primo paese del Mediterraneo ad ottenere uno status di partenariato speciale con l'[[Unione Europea]] (“advanced status”), in seguito alle riforme intraprese a livello politico, sociale ed economico . Tale status include lo stabilimento di un vertice UE-Marocco e la partecipazione diretta del Marocco in una serie di consigli ministeriale UE e di meeting di lavoro. <ref>"EU tightens Moroccan ties with 'advanced status' deal". theparliament.com. http://www.theparliament.com/latestnews/news-article/newsarticle/eu-tightens-moroccan-ties-with-advanced-status-deal/</ref>
=== Relazioni diplomatiche con l'Iran ===
Il 6 marzo 2009 il Marocco ha interrotto i contatti diplomatici con l'[[Iran]], a seguito di rivendicazioni iraniane sul [[Bahrain]]. Il Marocco è un paese Sunnita, e re Mohammed VI si dichiara discendente di Maometto; il Bahrain è un paese a maggioranza sciita governato da un'élite sunnita. L'Iran, paese a maggioranza sciita, ha interesse a favorire l'ingresso degli sciiti al potere in Bahrain per migliorare la propria posizione nel [[Golfo Persico]]. L'episodio è l'ultimo di una serie di eventi che hanno indebolito le posizioni tra i due paesi.<ref>"Morocco cuts relations with Iran". BBC News. 2009-03-06. http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/africa/7929482.stm</ref>
==Economia==
La crescita economica, costante a partire dal 2003, ha consentito di frenare l'emigrazione e migliorare esportazioni, infrastrutture e afflusso di capitali esteri. In ogni caso, il Marocco resta al 127° posto su 179 secondo l'[[Indice di Sviluppo Umano]]<ref>http://hdr.undp.org/en/statistics/</ref>.
Il sottosviluppo del nord del Marocco rimane una delle priorità del paese. Il nord si trova in una posizione scomoda a causa dell'isolamento geografico e della prevalenza delle popolazioni [[berberi|berbere]] rispetto a quelle arabe.
=== Agricoltura, allevamento e pesca ===
I principali prodotti agricoli sono costituiti da [[cereali]], [[canna da zucchero]], [[agrume|agrumi]], [[legumi]], [[pomodoro|pomodori]], [[olive]] (il Marocco è uno dei maggiori esportatori di [[olio di oliva]]), e dai prodotti dell'[[allevamento]].
Il paese, con i suoi 17 porti, è tra i maggiori produttori di [[pesce]] nel mondo
=== Estrazione mineraria ===
L'estrazione mineraria è dominata dai [[fosfati]] rocciosi, di cui il Marocco è tra i maggiori produttori e il principale esportatore al mondo. I principali siti si trovano nel [[Sahara occidentale]]<ref>Vedi la scheda su [http://www.mining-technology.com/projects/benguearir/benguearir1.html mining-technology.com]</ref>. Oltre ai fosfati, nella stessa zona sono presenti riserve minerarie di [[ferro]] e, in misura minore, di [[rame]]<ref>Fonte: [http://www.sahara-online.net/it/Economia/Ricchezzeminerarie/tabid/1128/Default.aspx sahara-online.net]</ref>.
Nel paese sono presenti inoltre miniere di [[piombo]] e [[argento]], di cui il Marocco è al 10° posto per produzione mondiale, di [[carbone]] (al 15° posto), oltre a [[oro]], [[zinco]], rame, [[cobalto]], [[manganese]], [[antimonio]], ferro.
=== Industria ===
Il settore industriale, che attualmente rappresenta più di un quarto del [[prodotto interno lordo]], è stato a lungo dominato dalle industrie agro-alimentari, tessili e del cuoio. Negli ultimi decenni il settore si è molto diversificato, con lo sviluppo in particolare dell'[[industria chimica]] e [[industria petrolchimica|petrolchimica]], ma anche in altri campi, dall'[[industria automobilistica]] all' [[informatica]] .
=== Terziario ===
commercio interno, finanza, servizi alle imprese, servizi alle persone.
=== Turismo ===
{{Città imperiali}}
Il Marocco si sta affermando come una delle maggiori mete turistiche dell'Africa settentrionale, in particolare per quanto riguarda il turismo organizzato. Le mete più visitate sono le cosiddette [[città imperiali]] e il deserto del Sahara.
=== Commercio estero ===
Il Marocco ha firmato nel [[1996]] un trattato con l'[[Unione Europea]], che è entrato in vigore nel [[2000]], con l'obiettivo di creare entro il [[2012]] una zona di libero scambio nei termini del [[Processo di Barcellona]].
=== Politica economica ===
Il Governo è impegnato a perseguire politiche volte a favorire una più rapida crescita economica e a ridurre la disoccupazione e la povertà. La crescita inadeguata è stata infatti identificata, sia dal [[Fondo Monetario Internazionale]] che dal governo, come il principale punto di debolezza dell'economia del paese negli ultimi dieci anni, senza considerare poi le forti disparità di reddito presenti tra l'élite urbana e il resto della popolazione.
La [[Banca Mondiale]] e il FMI stimano che il Marocco necessiti di un tasso di crescita medio annuo superiore al 7% per poter intervenire in modo significativo sulla [[disoccupazione]] e la povertà. In ogni caso, il governo ha fatto progressi riguardo ad alcune di queste problematiche: ha realizzato significativi miglioramenti dell'ordinamento economico attraverso il rafforzamento dei diritti di proprietà e la riforma della normativa sul lavoro, grazie ai quali si è assistito a un rapido incremento della nascita di nuove aziende; ha migliorato il sistema di supervisione del settore bancario ed ha liberalizzato i comparti dell'energia e delle [[telecomunicazioni]]. Nel mese di gennaio 2006 è entrato in vigore un accordo di libero scambio con gli [[Stati Uniti d'America]], che dovrebbe portare sia ad un'espansione delle esportazioni verso un mercato potenzialmente molto redditizio, sia ad un aumento dei flussi di investimento in entrata.
Il governo ha anche ammesso che per accelerare la crescita sono necessarie ulteriori riduzioni delle tariffe doganali ed una semplificazione del regime del commercio. Sono stati infine identificati numerosi interventi di politica industriale volti a ridurre i costi e incrementare la produttività dell'[[industria]] marocchina, e le Autorità confidano che questa razionalizzazione permetterà di raddoppiare il valore dell'output industriale entro il 2013. Il Governo sembra ormai pronto a lanciare anche una radicale riforma del settore agricolo per ridurre la dipendenza dai [[cereali]], altamente sensibili a periodi di [[siccità]], e aumentare la superficie coltivata con piante ad alto valore aggiunto, come gli [[ulivo|ulivi]]. Occorre però considerare che tale politica accelererà il processo di inurbamento della popolazione: se tale fenomeno non verrà adeguatamente gestito, aumenterà sensibilmente il rischio dell'insorgere di tensioni sociali e politiche.
== Trasporti ==
===Strade e autostrade===
[[File:Auto Route Morocco.jpg|thumb|L'autostrada A3 [[Casablanca]]-[[Rabat]], inaugurata nel 1987.]]
{{vedi anche|Autostrade in Marocco}}
La rete stradale marocchina si estende per 68.550 km (dati del [[2007]]), di cui il 60% asfaltate. Il sistema è generalmente considerato soddisfacente, anche se soffre di parziale congestione ed è carente nelle aree dell'entroterra: attraverso il ''PNRR'' (''Programma nazionale di strade rurali'') il governo sta valutando la costruzione di altri 15.500 km di strade rurali entro il [[2015]], al fine di ridurre l'isolamento di alcune città.
Il consolidamento della [[autostrada|rete autostradale]], gestita da [[Autoroutes du Maroc]] (ADM), è considerato una priorità nazionale. Con 862 km di autostrade praticabili, è la seconda rete africana, preceduta solo da quella del [[Sudafrica]]. Entro il 2015, essa dovrebbe essere potenziata fino a 1.804 km e raggiungere le città di [[Agadir]] e [[Oujda]], rispettivamente 6° e 7° città del Paese.
Lo sviluppo delle infrastrutture stradali in Marocco deve anche passare attraverso il rafforzamento della rete di [[superstrada|superstrade]], strade alternative meno costose. La rete funziona attualmente con soli 333 km di vie in servizio e dovrebbe essere estesa a più di 960 km entro il 2012: saranno raggiunte città come [[Tiznit]], [[Essaouira]], [[Ouarzazate]] e [[Nador]].
===Ferrovie===
Per lungo tempo le ferrovie marocchine hanno patito la mancanza di volontà politica da parte del governo. Solo recentemente la [[Office National des Chemins de Fer|ONCF]], società pubblica che gestisce la rete ferroviaria marocchina, sembra aver ripreso le sue funzioni.
Le infrastrutture esistenti comprendono 1.907 km di binari, di cui 1.022 km di linea elettrificata e solo 418 km a doppio binario.
Sono in costruzione due linee ad [[alta velocità]], su cui viaggeranno i [[TGV]] di produzione francese:
* ''Ligne Atlantique'': collegherà le città di [[Tangeri]] e [[Agadir]] tramite [[Kenitra]], [[Rabat]], [[Casablanca]], [[Marrakech]] entro il 2030 (Tangeri - Marrakech sarà operativa entro la fine del 2015)
* ''Ligne Maghrébine'': collegherà le città di Rabat e [[Oujda]] con l'asse [[Fez]] - [[Meknes]] (prevista nel 2030)
Oltre a questi progetti, la ONCF ha acquistato nuovi treni per collegare le città di [[Nador]] e [[Beni Mellal]].
===Trasporto aereo===
[[File:Royalairmaroc.b757.arp.750pix.jpg|thumb|Un [[Boeing 757]] di Royal Air Maroc.]]
Il trasporto aereo marocchino ha avuto negli ultimi anni un enorme sviluppo. Il Marocco oggi dispone di 15 [[aeroporto|aeroporti]]; l'[[Aeroporto internazionale Mohammed V]] di Casablanca nel 2008 è stato il 3° aeroporto africano in termini di traffico. Il traffico internazionale è aumentato nel 2007 di oltre il 17%, uno dei più alti indici di crescita su scala internazionale.
La compagnia aerea di bandiera, la [[Royal Air Maroc]], è attualmente seconda in Africa solo alla [[South African Airways]]. Oltre alla Royal Air Maroc, il Marocco ha due compagnie aeree private: [[Jet4you]] (di proprietà del gruppo [[TUI AG]]) e [[Regional Airlines]].
== Sport ==
Lo sport è molto praticato in Marocco. Gli atleti marocchini, come la maggior parte degli atleti africani, sono molto portati per le discipline di resistenza, soprattutto sulle lunghissime distanze.
== Ambiente ==
Se guardiamo al passato il Marocco non risplende certo per impegno nella difesa della natura. Sul territorio marocchino si sono estinte, nell'ultimo secolo concluso, varie specie animali: il [[leone]], il [[bufalo]] e [[struzzo]] tanto per citare le più famose. Tuttavia con l'ascesa al trono di [[Mohammed VI]] le cose sono radicalmente cambiate. Dai soli tre parchi che il Marocco aveva nel [[1999]], nel [[2006]] il conto sale a una decina; a questi si devono aggiungere quasi 150 "riserve biologiche".
Tra i parchi più famosi citiamo quello di Toubkal che è il più antico ([[1942]]) e il più alto (quota 4.167 metri s.l.m.) e il [[parco nazionale Souss-Massa]], a sud di [[Agadir]], istituito nel [[1991]].
== Arte ==
=== Architettura ===
====Architettura religiosa ====
Una delle più importanti manifestazioni dell'architettura marocchina è quella religiosa.
La ''[[moschea]]'' è l'edificio in cui i credenti di fede musulmana si trovano per la preghiera ed è costituita da elementi comuni:
* Il ''[[sahn]]'' ovvero il cortile con la vasca per le abluzioni
* il ''[[riwaq]]'' ovvero il portico
* La ''[[haram]]'' ovvero la vera e propria sala dedicata alla preghiera
* Il ''[[mihrab]]'' ovvero la nicchia posta nella parete ad indicare la direzione della [[Mecca]]
* Il ''[[minbar]]'' ovvero il pulpito, presente nella moschea prncipale, da dove l'[[imam]] pronuncia il sermone
* Il ''[[minareto]]'' ovvero la torre, normalmente in Marocco a base quadrata, utilizzata dal [[muezzin]] per chiamare a raccolta i fedeli.
Un altro edificio oggetto dell'architettura religiosa è la [[medersa]] un edificio costruito spesso nei pressi di una [[moschea]] e in cui si insegnava la legge islamica e la [[teologia]].
Alcuni elementi architettonici sono simili quelli di una [[moschea]], come la vasca delle abluzioni e la sala delle preghiere, altri sono invece tipici, come la galleria, al piano superiore, costruita intorno al cortile con le celle ospitanti gli studenti. Le decorazioni solitamente sono impreziosite dal frutto del lavoro di abili artigiani che hanno utilizzato mattonelle [[zellij]] e stucchi [[muqarna]].
====Architettura urbana ====
Oltre all'architettura religiosa occorre anche citare l'architettura urbana con il [[suq]] (o bazar) che, anche se ad una prima vista può sembrare una costruzione di case senza criterio, in realtà è costruito secondo criteri caratteristici dell'archittettura urbana dell'[[Africa]] settentrionale.
La struttura prevede un intreccio di vie alternativamente coperte per permettette di mantenere il clima al suo interno fresco e areato. Il riferimento del [[suq]] è la [[moschea]] e intorno ad essa si sviluppano i vari negozi con una rigorosa gerarchia dettata dalla merce posta in vendita. Pertanto si va dai negozi di candele e di oggetti di culto in generale, prossimi alla [[moschea]], per passare via via allontanandosi, ai librai, ai merciai e per finire, nei pressi delle mura, i negozi utili ai carovanieri.
[[Immagine:Kasbah Taorirt 1.jpg|thumb|right|Qasba Taorirt, Ouarzazate, Marocco]]
====Architettura berbera ====
Discorso a parte va fatto per quella che è chiamata l'architettura berbera che si esprime nel [[ksar]] e nella [[qasba]] (o kasbah).
Il [[ksar]] è un villaggio fortificato cinto da un muro con quattro torri con una sola entrata che porta alla via principale centrale normalmente coperta. Il muro di cinta risulta di terra nella parte inferiore mentre è di mattoni nella parte superiore dove finestre strette e lunghe consentono nel contempo l'ingresso della luce e una buona difesa da potenziali nemici.
La [[qasba]], simile al [[ksar]], è una struttura più urbana dai colori intensi e dalle torri decorate modellandone l'impasto.
=== Letteratura ===
====Poesia====
[[Muhammad Awzal]] fu un poeta religioso berbero nato intorno al [[1670]] nel villaggio di al-Qasaba nella regione del Sous e qui morto nel [[1748]] o nel [[1749]].
====Romanzo====
Tra gli scrittori di romanzi la cui fama è giunta fino in europa possiamo ricordare:
* [[Tahar Ben Jelloun]] è uno scrittore franco-marocchino, impegnato nella lotta contro il razzismo. Riporta nei suoi romanzi i racconti, le leggende, i riti dell'area del Maghreb africano e gli antichi miti ancestrali.
* [[Mohamed Choukri]] è stato uno scrittore marocchino d'origine berbera, per due volte candidato al Premio Nobel per la letteratura. A volte viene indicato come Muhammad Shukri.
* [[Fatema Mernissi]] è nata a Fez in Marocco nel 1940 e oltre che scrittrice è docente di sociologia all'università di Rabat Mohammed e studiosa del Corano.
[[Immagine:Oud-cordier.png|right|thumbnail|120 px|Dettaglio di un Oud]]
=== Musica ===
In Marocco la musica classica, sia che sia strumentale o vocale, è chiamata andalusa a causa del suo sviluppo attorno all'anno [[1000]] nel sud della [[Spagna]]. Oggi le composizioni, in buona parte, sono organizzate in cinque movimenti dal diverso metro. Nella sua composizione l'orchestra presenta strumenti a corda come il [[rebab]], uno strumento ad arco che viene considerato parte della famiglia dei liuti, l'[[oud]], uno strumento cordofono a manico corto anche questo membro della famiglia dei liuti, il [[qanun]], cetra trapezoidale con numerosi cori di corde tesi su un piano armonico di pergamena, il [[violino]] e vari strumenti a percussione.
== Tradizioni ==
=== Gastronomia ===
[[Immagine:ZnuTjn2a.jpg|thumb|250px|Un tajine [[vegetarismo|vegetariano]].]]
La cucina marocchina ha come base il cibo tipico dei nomadi (pecora, verdure e datteri) con contaminazioni arabe e francesi.
I piatti che ne derivano sono un concentrato di vari sapori che vanno dal dolce al salato. In un piatto unico è possibile trovare carne, frutta e verdura, condita anche con dello zucchero.
Tipico piatto è il [[tajine]], il [[cuscus]], la bastilla, il [[m'choui]], l'[[harira]], le [[brochette]] e i [[merguez]].
Lungo la costa è possibile gustare sia crostacei come l'[[astice]], l'[[aragosta]] e i [[caridea|gamberoni]] sia altri tipi di pesce quali [[sardina|sardine]] e [[sogliola|sogliole]].
In ogni strada è facile imbattersi in venditori di fichi d'India e datteri.
Mandorle, miele e zucchero sono la base dei dolci marocchini, tipici dolcetti sono le "corna di gazzella" dove la pasta di mandorle si mescola con il profumo dei fiori d'arancio.
La contaminazione di culture si nota anche nelle bevande. Nel rispetto della religione mussulmana ci si aspetterebbe di non trovare grandi produzioni di alcolici. In realtà in Marocco, nella zona di [[Fès]] e [[Meknes]], ci sono grandi distese di vigne che producono un discreto vino. È presente anche la produzione di birra anche se di gradazione leggera.
La bevanda tipica del Marocco è il [[tè]] alla menta che ha anche un suo tipico rito di preparazione.
inoltre la cucina marocchina si differenzia dal nord al sud.
=== Festività ===
* 1º gennaio: capodanno
* 1º maggio: festa del lavoro
* 30 luglio: incoronazione [[Mohammed VI (Marocco)|Mohammed VI]]
* 20 agosto: Rivoluzione
* 21 agosto: festa della gioventù
* 6 novembre: anniversario marcia verde
* 18 novembre: festa dell'indipendenza
== Note==
<references/>
== Bibliografia ==
* Daniela De Rosa - ''Marocco'' - Ulysse Network s.r.l., 2006
* ''Marocco'' - I Meridiani - Editoriale Domus S.p.A., Marzo 2006
== Voci correlate ==
*[[Linea di successione al trono del Marocco]]
*[[Lista di sovrani del Marocco]]
*[[Crisi marocchine]]
*[[Chiesa cattolica in Marocco]]
*[[Rotte dei migranti africani nel Mediterraneo]]
== Altri progetti ==
{{Interprogetto/notizia|Droga: due italiani arrestati in Marocco}}
{{interprogetto|q|commons=Category:Morocco}}
==Collegamenti esterni==
* {{en}} [http://www.maroc.ma/PortailInst/An/home Sito ufficiale del Marocco]
* [http://venus.unive.it/riccardozipoli/demo/galleries_part.php?a=185&n=16&d=MOROCCO Galleria fotografica]
* [http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?marocco Scheda del Marocco dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
[[Categoria:Marocco| ]]
{{Africa}}
{{Portale|Africa|Nordafrica|Islam}}
{{Link AdQ|ar}}
[[af:Marokko]]
[[als:Marokko]]
[[am:ሞሮኮ]]
[[an:Marruecos]]
[[ang:Morocco]]
[[ar:المغرب]]
[[arc:ܡܓܪܒ]]
[[arz:المغرب]]
[[ast:Marruecos]]
[[az:Mərakeş]]
[[bat-smg:Maroks]]
[[be:Марока]]
[[be-x-old:Марока]]
[[bg:Мароко]]
[[bm:Maroko]]
[[bn:মরোক্কো]]
[[bo:མའེ་ལོ་ཀོ]]
[[bpy:মরক্কো]]
[[br:Maroko]]
[[bs:Maroko]]
[[ca:Marroc]]
[[ceb:Morocco]]
[[crh:Mağrip]]
[[cs:Maroko]]
[[cv:Марокко]]
[[cy:Moroco]]
[[da:Marokko]]
[[de:Marokko]]
[[diq:Fas]]
[[dv:މައުރިބު]]
[[el:Μαρόκο]]
[[en:Morocco]]
[[eo:Maroko]]
[[es:Marruecos]]
[[et:Maroko]]
[[eu:Maroko]]
[[ext:Marruecus]]
[[fa:مراکش]]
[[fi:Marokko]]
[[fo:Marokko]]
[[fr:Maroc]]
[[frp:Maroc]]
[[fy:Marokko]]
[[ga:Maracó]]
[[gd:Maroco]]
[[gl:Marrocos - المغرب]]
[[gv:Yn Varoc]]
[[he:מרוקו]]
[[hi:मोरक्को]]
[[hr:Maroko]]
[[hsb:Marokko]]
[[ht:Mawòk]]
[[hu:Marokkó]]
[[ia:Morocco]]
[[id:Maroko]]
[[ie:Morocco]]
[[ilo:Morocco]]
[[io:Maroko]]
[[is:Marokkó]]
[[ja:モロッコ]]
[[jv:Maroko]]
[[ka:მაროკო]]
[[kab:Merruk]]
[[kk:Мағрибия]]
[[kn:ಮೊರಾಕೊ]]
[[ko:모로코]]
[[ks:मोराको]]
[[ku:Maroko]]
[[kw:Marokk]]
[[la:Marocum]]
[[lad:Marroko]]
[[lb:Marokko]]
[[li:Marokko]]
[[lij:Maròcco]]
[[lmo:Maroch]]
[[ln:Marɔkɛ]]
[[lt:Marokas]]
[[lv:Maroka]]
[[mk:Мароко]]
[[ml:മൊറോക്കൊ]]
[[mr:मोरोक्को]]
[[ms:Maghribi]]
[[mt:Marokk]]
[[nah:Marruehco]]
[[nds:Marokko]]
[[nl:Marokko]]
[[nn:Marokko]]
[[no:Marokko]]
[[nov:Moroko]]
[[oc:Marròc]]
[[os:Марокко]]
[[pam:Morocco]]
[[pl:Maroko]]
[[pms:Maròch]]
[[ps:ماراکو]]
[[pt:Marrocos]]
[[qu:Maruku]]
[[ro:Maroc]]
[[ru:Марокко]]
[[sa:मोराको]]
[[sah:Марокко]]
[[sc:Marocu]]
[[scn:Maroccu]]
[[se:Marokko]]
[[sh:Maroko]]
[[simple:Morocco]]
[[sk:Maroko]]
[[sl:Maroko]]
[[sq:Maroku]]
[[sr:Мароко]]
[[sv:Marocko]]
[[sw:Moroko]]
[[szl:Maroko]]
[[ta:மொரோக்கோ]]
[[te:మొరాకో]]
[[tg:Марокаш]]
[[th:ประเทศโมร็อกโก]]
[[ti:ሞሮኮ]]
[[tl:Morocco]]
[[tr:Fas]]
[[ts:Morocco]]
[[ug:ماراكەش]]
[[uk:Марокко]]
[[ur:مراکش]]
[[uz:Marokash]]
[[vec:Maroco]]
[[vi:Maroc]]
[[vo:Marokän]]
[[wa:Marok]]
[[wo:Marok]]
[[yi:מאראקא]]
[[yo:Mòrókò]]
[[zea:Marokko]]
[[zh:摩洛哥]]
[[zh-classical:摩洛哥]]
[[zh-min-nan:Morocco]]
[[zh-yue:摩洛哥]]
|