Algebra e FIAT: differenze tra le pagine
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La '''FIAT''' ([[acronimo]] di '''F'''abbrica '''I'''taliana '''A'''utomobili '''T'''orino) nasce nel [[1899]] come casa produttrice [[Italia|italiana]] di [[Autovettura|automobili]], ad opera di [[Giovanni_Agnelli_(senior) | Giovanni Agnelli]] e di diversi altri soci, per poi svilupparsi in numerosi settori dando vita al più importante gruppo finanziario e industriale privato italiano. Ha da sempre sede a [[Torino]], in [[Piemonte]], nell'[[Italia]] nord-occidentale.
==Storia e direzione aziendale==
[[Immagine:Fiat logo.png|thumb|left|150px|Il vecchio logo FIAT, dal 1969 al 1999]]
L'azienda nacque dalla comune volontà di una trentina tra aristocratici, possidenti e professionisti torinesi di impiantare una fabbrica per la produzione di automobili. L'idea di produrre automobili su scala industriale era venuta all'avv. [[Cesare Goria Gatti]] (poi fondatore dell'[[Automobile Club Italiano]]) che aveva già finanziato la costruzione della "[[Welleyes]]", un'automobile progettata dall'ing. [[Aristide Faccioli]] e costruita artigianalmente dalla "[[Accomandita Ceirano & C.]]". Visto il successo ottenuto dalla "Welleyes" alla sua presentazione, Goria Gatti pensa di acquisire le esperienze, le maestranze ed il ''[[know-how]]'' della "[[Accomandita Ceirano & C.]]" (della quale era socio) per trasferirlo su scala industriale, come già avveniva nella fabbriche del nord [[Europa]].
Il gruppo di notabili, dopo una riunione a Palazzo Bricherasio per fissare le linee d'accordo, si ritrova nella sede del "Banco di Sconto e Sete" di [[Torino]] per sottoscrivere l'atto di costituzione della società avanti al notaio Torretta: è 11 luglio 1899 e la nuova società viene denominata "Fabbrica Italiana Automobili Torino - FIAT". I soci versano un [[capitale sociale|capitale]] di 800.000 [[lira italiana|lire]] in 4.000 [[azione (finanza)|azioni]] (circa 10 milioni di [[euro]] attuali)ed affidano la presidenza al Cavalier Ludovico Scarfiotti. Immediatamente la neonata FIAT acquista la "[[Accomandita Ceirano & C.]]", liquidando il socio-fondatore [[Giovanni Battista Ceirano]] con la somma di 30.000 lire.
La prima vettura costruita dalla FIAT sarà il modello "3½ HP", copia della "Welleyes" e prodotta in 8 esemplari nel corso del 1899.
Dopo un primo periodo di difficile sviluppo, segnato da diverse ricapitalizzazioni e da modifiche nella composizione del capitale azionario (non sempre in maniera pacifica ma anche sfociate in processi clamorosi per l'epoca), la proprietà della casa automobilistica viene assunta quasi integralmente da Giovanni Agnelli, che diventerà [[senatore]] durante il [[Fascismo]] e resterà a capo dell'azienda sino al termine della [[Seconda Guerra Mondiale]].
Dopo aver rischiato di perdere la proprietà dell'azienda per la propria compromissione con il regime fascista, Agnelli passa il comando a [[Vittorio Valletta|Valletta]], essendo l'unico figlio maschio, Edoardo, morto in un incidente aereo. Valletta, uomo di qualità non comuni, si occupò di reggere per conto della [[famiglia Agnelli]] una delle poche aziende italiane non completamente inginocchiate dalla disfatta, riuscì a farla rialzare e contemporaneamente fornì l'opportuna preparazione al ruolo che appena possibile avrebbe dovuto assumere il giovane discendente "primo in linea dinastica" (definizione attribuita a [[Indro Montanelli|Montanelli]]).
[[Gianni Agnelli]], l'erede, divenne presidente della FIAT nel [[1966]] e lo rimase fino al compimento del 75° compleanno, quando le norme statutarie lo obbligano a cedere la presidenza.
La carica viene assunta prima dall'ex amministratore delegato Cesare Romiti e poi da un manager genovese che per molti anni ha lavorato alla General Electric negli USA, Paolo Fresco.
La crisi del gruppo porta il fratello [[Umberto Agnelli|Umberto]] alla presidenza e dopo la morte di Umberto è la volta di [[Luca Cordero di Montezemolo]]; l'erede designato dalla [[famiglia Agnelli]], [[John Elkann]], è stato nominato vice presidente all'età di 28 anni e altri membri della famiglia fanno parte del consiglio di amministrazione. L'Amministratore Delegato, Giuseppe Morchio, dimissionario, è stato sostituito da Sergio Marchionne, che lo ha sostituito dal [[1 giugno]] [[2004]].
La gestione di Gianni Agnelli segnò il passaggio dell'(ormai) romantica fabbrichetta ottocentesca dal rango di industria cittadina alla configurazione di azienda multinazionale plurisettoriale. La crescita, certo aiutata anche dal c.d. "boom economico" degli anni '60, fu ineguagliabile in campo nazionale e comunque di rilievo anche nei paragoni con l'estero.
Le attività e le strategie del gruppo, in origine dirette alla sola produzione industriale di autovetture (e poco dopo anche di veicoli industriali e agricoli), con il passare del tempo ed a causa delle mutate condizioni di mercato e del consolidato assetto di gruppo, sono andate verso una diversificazione in molti altri settori. Il gruppo ha al momento attività in una vasta gamma di settori dell'industria e nei servizi finanziari. Si tratta del maggiore gruppo aziendale italiano, che vanta inoltre significative attività anche all'estero, ov'è presente in 61 nazioni con 1063 aziende che impiegano oltre 223.000 persone, 111.000 delle quali al di fuori dell'Italia.
La FIAT iniziò la costruzione del famoso stabilimento produttivo denominato [[Lingotto]] nel [[1916]] e lo fece entrare in funzione nel [[1923]].
==Storia dei modelli Fiat fino al 1945==
La prima produzione di autovetture, datata [[1900]], avvenne con l'utilizzo di 150 operai nello stabilimento in Corso Dante a Torino. Da lì uscirono 24 autoveicoli modello ''Fiat 3/12hp'', di cui una curiosità era la mancanza della retromarcia. Ancora nel [[1903]] la produzione era limitata a 103 pezzi di auto.
Al [[1902]] risale anche la prima affermazione della casa nelle competizioni automobilistiche, quando, con alla guida [[Vincenzo Lancia]] si aggiudica una gara locale piemontese la ''Torino Sassi-[[Superga]]''.
Sempre al primo decennio del [[XX secolo]] risalgono le prime diversificazioni della Fiat nel campo dei veicoli commerciali, dei [[tram]], degli [[autocarro|autocarri]] e dei motori marini. La società inizia anche un'attività all'estero con la fondazione della ''Fiat Automobile Co'' negli [[Stati Uniti]] nel [[1908]]; nel frattempo si amplia anche il numero delle persone occupate, giunte a 2500 unità nel [[1906]].
Nel 1908 viene messa in produzione la ''Fiat 1 Fiacre'', prima autovettura destinata alla funzione di [[taxi (trasporto)|taxi]] e di cui vennero esportati numerosi esemplari nelle più importanti città come [[Parigi]], [[Londra]] e [[New York]].
[[Image:Fiat 509 06011702.jpg|thumb|left|200 px|Una Fiat 509]]
Poco prima dello scoppio della [[prima guerra mondiale]], la società torinese rinnova totalmente la gamma di autovetture in produzione con la presentazione dei modelli ''1,2,3,4,5,6''; di questi modelli va ricordata la presenza dei primi esempi di [[batteria (chimica)|batteria]] e di trasmissione a [[giunto cardanico|cardano]].
Nel [[1911]] l'azienda si cimenta nella costruzione di un'autoveicolo specifico per battere il record mondiale di velocità: a tal fine costruisce la ''Fiat 300 hp Record'', un'auto di quasi 29.000 [[cc]] e 290 [[cavallo vapore|cv]] di potenza, in grado di sfiorare i 300 kmh.
Sempre prima dello scoppio della guerra l'azienda madre fonda la ''Fiat lubrificanti'', allarga le sue attività estere con l'apertura di una società in [[Russia]] e inizia la produzione in serie della ''Fiat Zero'' di cui costruirà circa 2000 esemplari, forniti anche di impianto elettrico. Naturalmente la produzione civile viene quasi completamente convertita ad uso bellico durante il conflitto e il modello ''Fiat 501'' viene assemblato soprattutto per il [[Regio Esercito]].
Alla ripresa produttiva post bellica nel [[1919]] l'azienda torinese presenta la ''Fiat 501'' ad uso civile, di cui riesce a mettere sul mercato quasi 45.000 unità. Nel frattempo prosegue anche la diversificazione nel campo dei veicoli industriale e dell'accessoristica; quest'ultima rappresentata dalla fondazione della [[Magneti-Marelli]].
Dopo la visita del Senatore Agnelli agli stabilimenti della [[Ford]], fondata da [[Henry Ford]] nel [[1903]] negli [[USA]], appare evidente che l'unica via percorribile sia quella di operare in serie, attraverso la [[catena di montaggio]]. Le prime manifestazioni del nuovo metodo di costruzione sono evidenti dopo l'inaugurazione del [[Lingotto]], modernissimo stabilimento di 153.000 mq, disposto su 5 piani e con la presenza sul tetto di una pista di prova per i nuovi modelli.
I modelli in produzione negli [[anni 1920|anni '20]] spaziano dall'utilitaria [[Fiat 509]] alla lussuosa berlina [[Fiat 529]] equipaggiata di freni su tutte le 4 ruote e di volante regolabile.
Una innovazione tecnologica importante è quella del [[1928]] dove la Fiat, prima al mondo, utilizza l'[[alluminio]] per la costruzione delle teste dei motori.
[[Immagine:Fiat 500 Topolino.jpg|thumb|200px|Fiat 500 Topolino]]
Il decennio antecedente lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] è caratterizzato dalla politica autarchica voluta da [[Benito Mussolini|Mussolini]] che impedisce uno sviluppo all'estero dell'azienda, ma che aiuta nell'espansione sul mercato interno. È di questo periodo il debutto della [[Fiat 508 Balilla]], presentata nel [[1932]], inizialmente fornita di cambio a 3 marce e in un secondo tempo (dal 1934) con uno più moderno a 4, che segna il nuovo record di produzione per la Fiat con oltre 110.000 esemplari. Pochi anni dopo il record verrà sbriciolato con la [[Fiat 500]], conosciuta nella prima versione con il nomignolo di ''Topolino'' e che, presentata nel [[1936]], in un ventennio di produzione riuscì a raggiungere l'invidiabile cifra di oltre 500.000 unità.
Appena prima dello scoppio della guerra viene inaugurato anche il nuovo stabilimento di ''Mirafiori'' dove viene iniziata la turnazione del lavoro sull'arco delle 24 ore.
Un modello che non può essere dimenticato è la [[Fiat 6 cilindri 1500]], lanciata alla fine del [[1935]], che si distingue per una innovativa linea aerodinamica e filante della carrozzeria; questa nuova linea, molto accattivante, sarà estesa (ovviamente in formato ridotto) dalla ''Topolino'' nel [[1936]] e dalla [[Fiat 1100|Fiat Nuova Balilla 1100]], la prima Fiat a fregiarsi del titolo di ''1100'',che sarà immessa sul mercato nel giugno [[1937]].
L'ultimo prodotto anteguerra - uscito nel [[1938]] - è l'ammiraglia [[Fiat 2800]] : per ovvie ragioni (la natura stssa della vettura e lo scoppio della seconda guerra mondiale) questo modello, che inaugura, in casa Fiat, una nuova forma del cofano (un muso detto a spartivento) sarà costruito (anche in versione "militare") in soli 621 esemplari sino al [[1944]].
La seconda guerra mondiale porta ad una drastica riduzione della produzione di autovetture con una conversione delle linee alla costruzione di veicoli commerciali richiesti dalla macchina bellica. Gli impianti subiscono gravissimi danni a causa dei bombardamenti e vengono pressoché fermati.
==La produzione Fiat del dopoguerra==
La fine del conflitto mondiale lascia un cumulo di macerie degli impianti industriali e si somma, per l'azienda, alla morte del suo co-fondatore e il conseguente passaggio della dirigenza all'Ing. Valletta: solo nel [[1948]] e grazie agli aiuti stanziati dal [[Piano Marshall]] terminano i lavori di ricostruzione degli stabilimenti e riprende la produzione di autovetture, sempre con i modelli progettati nell'anteguerra, come la Topolino.
Solo nel [[1950]] avviene la presentazione di un modello veramente nuovo, la [[Fiat 1400]]; sarà il primo modello con carrozzeria portante e fornito di serie di impianto di riscaldamento. Negli anni immediatamente successivi verranno presentati anche dei veicoli "inusuali" nella produzione dell'azienda fino ad allora: la ''Fiat Campagnola'', mezzo fuoristrada di derivazione della mitica ''Jeep'' utilizzata dall'esercito americano durante la guerra e la ''Fiat 8V'', una berlinetta sportiva a 2 posti caratterizzata dalle sospensioni a 4 ruote indipendenti, novità per l'azienda torinese. Altro traguardo importante raggiunto nel [[1951]] è rappresentato dalla presentazione di un [[aereo]] il modello G80, primo [[jet]] costruito in Italia.
Nel [[1953]] l'occupazione negli stabilimenti raggiunge la cifra di 71.000 unità mentre nel campo della tecnica viene prodotta la prima versione della Fiat 1400 con motorizzazione [[motore Diesel|Diesel]] ripresa da un mezzo commerciale prodotto in precedenza. Dello stesso anno è la commercializzazione del modello [[Fiat 1100]] nella sua nuova edizione a struttura portante denominato e conosciuto come "modello 103" e considerato un po' come l'erede della mitica ''Balilla''.
[[Immagine:Fiat 500.jpg|thumb|200px|Fiat Nuova 500]]
Il [[1955]] è caratterizzato dalla presentazione della [[Fiat 600]] e della [[Fiat 600 jungla]], primo tentativo di motorizzazione di massa degli italiani, seguito dalle [[Fiat 500|Nuova 500]] nel [[1957]], la [[Fiat 1800|Fiat 1800/2100]] nel [[1959]] e dalla [[Fiat 1300/1500]] nel [[1961]].
Nell'arco di pochi anni la società cercò di coprire le varie richieste degli automobilisti spaziando dalle piccole cilindrate alle grandi berline e presentando i vari modelli con allestimenti berlina, giardinetta, coupé e spyder, diventando, in quanto azienda automobilistica più grande, uno dei perni del cosiddetto ''boom economico'' di quegli anni.
Nel [[1964]] viene messa in produzione un'altra autovettura destinata ad un notevole successo, la [[Fiat 850]], nella sua classica versione berlina e in quelle, altrettanto di successo, coupé e spyder. Nel [[1966]], stesso anno in cui avviene il passaggio di consegne tra Valletta e l'Avv. Gianni Agnelli, viene presentata la vettura più sportiva della gamma, la [[Fiat Dino]] progettata in parte con la [[Ferrari]] che ne presenta un modello omologo.
[[Immagine:Fiat 850 h sst.jpeg|thumb|200px|Fiat 850]]
I primi anni della nuova gestione sono caratterizzati da nuovi modelli che man mano sostituiscono quelli prodotti nel primo dopoguerra, presentando nel [[1967]] la [[Fiat 124]] che riesce a fregiarsi del titolo di [[Auto dell'anno]] e sulla cui meccanica la [[Pininfarina]] crea un modello spyder molto apprezzato. Nel [[1968]] esce la [[Fiat 125]] e contemporaneamente l'azienda intensifica la sua presenza produttiva nel Sud Italia; inoltre acquista parte della [[Ferrari]] e la totalità della [[Lancia (industria)|Lancia]].
Il [[1969]] vede la presentazione della prima autovettura torinese con il motore e la trazione anteriori, la [[Fiat 128]], anch'essa destinata ad un buon successo di vendita e a fregiarsi del titolo di Auto dell'anno. Dello stesso anno è anche la [[Fiat 130]] ammiraglia della casa con il suo motore da 2900 cc.
L'inizio degli [[anni 1970|anni '70]], oltre che rappresentare l'inizio della produzione di autovetture all'estero con l'inaugurazione dello stabilimento in [[Unione Sovietica]], vede la presentazione sui mercati mondiali del modello [[Fiat 127]], erede della Fiat 850 e di cui, nei soli primi 3 anni di produzione, ne verranno costruiti oltre un milione di esemplari.
[[Immagine:Fiat 127 1 v sst.jpg|thumb|200px|Fiat 127]]
Il [[1972]] porta contemporaneamente nuovi modelli in vari segmenti di mercato, quello delle utilitarie con la sostituzione della Fiat 500 con la nuova [[Fiat 126]], quello delle berline di gamma alta con la [[Fiat 132]] e quello delle autovetture sportive con la [[Fiat X1/9]]. Dopo alcuni anni di poche novità significative, dovuto anche alle prime crisi petrolifere, esce nel [[1974]] la sostituta della Fiat 124, la nuova [[Fiat 131]] assemblata nello stabilimento di Mirafiori con l'uso di nuove tecnologie in parte robotizzate, e la [[Fiat 133]] un non riuscito mix fra ''127'' e ''126'' venduta solo all'estero.
Nel [[1978]] esce in produzione la [[Fiat Ritmo]], autovettura che si distacca notevolmente nelle linee da tutta la produzione precedente e che ha la caratteristica curiosa di dover essere messa sul mercato degli Stati Uniti con un altro nome, ''Fiat Strada'', a causa della presenza sul mercato di un tipo omonimo di profilattici.
In questo stesso anno l'azienda subisce un radicale cambiamento di struttura con la creazione della ''Fiat Auto Spa'' sotto cui vengono raggruppate tutte le aziende del gruppo attive nel comparto [[autovettura|automobilistico]] (Fiat, Lancia, Autobianchi, Ferrari e Abarth) scindendo le attività collaterali in nuove ragioni sociali come ''Fiat Ferroviaria'', ''Fiat Avio'' e ''Fiat trattori''. Nel frattempo anche tutta la produzione di veicoli industriali aveva perso la denominazione di ''Fiat'' per essere inglobata nel marchio [[Iveco]].
In effetti, fino agli anni '70, il marchio Fiat era stato apprezzato anche per la produzione di autocarri, ma ancora di più per la produzione di furgoni come il [[Fiat 238]], il [[Fiat 242]], il [[Fiat Ducato|Ducato]] che l'ha sostituito, e per la serie di mezzi il cui nome è stato preso da famose monete del passato come il [[Fiat Marengo|Marengo]], [[Fiat Fiorino|Fiorino]] (su meccanica della Fiat 127), [[Fiat Talento|Talento]], [[Fiat Penny|Penny]].
L'inizio degli [[anni 1980|anni '80]] presentano un ulteriore ringiovanimento della gamma con le [[Fiat Panda]] del 1980 in sostituzione della Fiat 126, della [[Fiat Argenta]] in sostituzione della Fiat 132 nel [[1981]] e della [[Fiat Regata]] che prende il posto della Fiat 131 nel [[1983]].
[[Immagine:Fiat Uno SX red hl.jpg|thumb|200px|FIAT Uno seconda serie]]
Forse un capitolo a parte merita la presentazione, datata [[1984]] della [[Fiat Uno]], degno successore della Fiat 127, si merita anch'essa il titolo di Auto dell'anno, è la prima autovettura della casa il cui motore è prodotto negli stabilimenti di [[Termoli]] ed è a tutt'oggi il modello Fiat che vanta il più grande numero di esemplari costruiti, oltre 3.000.000.
Nel [[1985]] vede la luce il primo esemplare frutto della collaborazione tra le aziende del gruppo, utilizzando la stessa meccanica, la Fiat presenta la [[Fiat Croma|Croma]] contemporaneamente alla [[Lancia Thema]] e alla [[Alfa Romeo 164]].Di quel progetto faceva parte anche la [[Saab]] [[Saab 9000|9000]].
Nel [[1988]] esce la [[Fiat Tipo]] che va a sostituire, nel campo delle berline di media cilindrata, la Fiat Ritmo, seguita a distanza di 2 anni dalla presentazione della [[Fiat Tempra]], altro progetto di collaborazione con la [[Alfa Romeo 155]] e la [[Lancia Dedra]].
[[Immagine:Fiat Punto 55 rot.jpg|thumb|200px|FIAT Punto]]
Sempre del 1988 è la presentazione di un altro modello che ha fatto la storia, purtroppo in questo caso negativa, dell'azienda Fiat, la [[Fiat Duna]], un'autovettura che si rivelò un vero fiasco commerciale e ricordata ancora oggi soprattutto per le battute umoristiche nate intorno a questo modello.
Gli [[anni 1990|anni '90]] sono caratterizzati dell' entrata in produzione dei modelli che vediamo circolare ai giorni nostri e che possiamo, in parte, ritrovare ancora nei listini di vendita odierni come la [[Fiat Cinquecento]] del [[1991]], la [[Fiat Punto|Punto]] e la [[Fiat Coupé|Coupé]] del [[1993]], l'[[Fiat Ulysse|Ulysse]] del [[1994]], le [[Fiat Barchetta]], [[Fiat Bravo|Bravo]] e [[Fiat Brava|Brava]] del [[1995]], la [[Fiat Marea]] del [[1996]] e la [[Fiat Palio]] del [[1997]], la [[Fiat Seicento]] nel [[1998]].
Questi modelli sono caratterizzati dalla presenza di varie motorizzazioni sia benzina che diesel e in taluni casi anche di motori elettrici o a doppio funzionamento.
==Produzione Fiat attuale==
[[Immagine:Fiat Punto Grande 4door silver vl.jpg|thumb|right|200px|Fiat Grande Punto]]
Oltre ai modelli Punto e Barchetta (non più commercializzata in Italia, ma presente ancora nei cataloghi europei) che hanno subito dei restyling e al modello Ulysse che rappresenta la presenza della casa nel segmento delle [[monovolume]], la produzione attuale si compone anche di alcuni altri modelli presentati nel [[XXI secolo|nuovo secolo]].
La società torinese è presente attualmente nel segmento delle utilitarie con la [[Fiat Panda (2003)|Nuova Panda]], la [[Fiat Idea|Idea]] e la Seicento, tra le medie cilindrate sono presenti la [[Fiat Stilo|Stilo]], la [[Fiat Albea|Albea]] (non commercializzata in Italia), la Palio (non più commercializzata in Italia), la Nuova Punto (conosciuta come la [[Fiat Grande Punto|Grande Punto]]), la [[Fiat Siena|Siena]] (non commercializzata in Italia) e la [[Fiat Croma (Nuova)|Nuova Croma]], tra le monovolume la [[Fiat Multipla]] e la Ulysse.
In una categoria a sé stante si può inserire il [[Fiat Doblò|Doblò]], veicolo utilizzabile sia come [[trasporto pubblico|trasporto passeggeri]] che come [[trasporto di merci|trasporto merci]].Il 2006 segnerà il ritorno anche nella categoria dei fuoristrada con il nuovo modello ''[[Fiat Sedici|Sedici]]'' frutto della collaborazione con [[Suzuki]]. Molto atteso è il ritorno della 500 nella sua nuova incarnazione, previsto per il [[2007]].
Atteso è anche il momento in cui si inizierà a vendere la sostituta della Stilo che si chiamerà nuova Bravo.
Nel campo dei veicoli commerciali la gamma della Fiat spazia dalle versioni ''Van'' delle autovetture Panda, Seicento, Punto e Stilo, sino a dei modelli specificatamente destinati al mondo del [[trasporto]]: [[Fiat Scudo|Scudo]] e [[Fiat Ducato|Ducato]].
==Il gruppo Fiat==
Il Gruppo FIAT, a partire dalla fine degli [[anni 1960|anni '60]], ha acquistato o si è comunque assicurato il controllo di una vasta gamma di aziende, tra cui:
* ''Aziende automobilistiche'' - il lungo elenco comprende anche marchi molto noti come la [[Ferrari]], la [[Lancia (industria)|Lancia]], l'[[Autobianchi]] (a suo tempo incorporata dalla Lancia), [[Alfa Romeo]], [[Maserati]] e [[Innocenti]] (i modelli della quale ultima non sono più in produzione dal [[1997]]). FIAT possiede anche fabbriche di veicoli industriali, tra cui l'ormai non più operante [[Officine Meccaniche|OM]] e la [[Iveco]], dove vengono prodotti [[Autocarro|autocarri]] e mezzi commerciali per uso speciale o per trasporti specifici.
* ''Mezzi agricoli'' - Il gruppo FIAT possiede [[CNH Global]], la [[New Holland]] e la canadese [[Flexy-Coils]].
* ''Mezzi per l'edilizia'', prodotti dal [[2002]] da [[FIAT-Kobelco]] (fino a questa data [[FIAT-Hitachi]] Construction) e New Holland Construction.
* ''[[Autobus]]'' - prodotti con i marchi FIAT, [[Iveco]] e [[Irisbus]].
* ''Aviazione'' - [[aeroplano|aeroplani]] e relative parti e componenti sono prodotti dalla FIATAvio, che controlla anche EVL, industria aereospaziale.
* ''Veicoli militari'' - veicoli speciali espressamente prodotti per particolari esigenze militari o di polizia ed in genere venduti (anche all'estero) con i marchi FIAT e Iveco.
* ''Parti e componentistica per veicoli'' - la principale azienda produttrice in Italia, la [[Magneti-Marelli]] è di proprietà della FIAT, ed a sua volta possiede gli altri marchi Carello, Automotive Lighting, Siem, Cofap, Jaeger, Solex, Veglia Borletti, Vitaloni, Automotive Lighting e Weber; altri marchi di accessori comprendono Riv-Skf ([[cuscinetto|cuscinetti]] a sfere) e la brasiliana Cofap.
* ''Acciaieria e metallurgia'' - FIAT possiede la [[Teksid]] e produce macchine industriali (anche per la produzione di auto) con [[Comau]] (ora Comau Systems), che ha comprato l'americana Pico, la Renault Automation e la Sciaky.
* ''Editoria'' - È noto che il gruppo FIAT comprende anche importanti marchi editoriali, come la casa editrice "[[La Stampa]]" (fondata nel [[1926]] insieme al famoso quotidiano), Itedi, Italiana Edizioni. Alcuni quotidiani e periodici nazionali e locali sono controllati attraverso altre aziende del gruppo, tra cui il [[Corriere della Sera]]. La rivendita degli spazi pubblicitari è curata dalla Publikompass, con il Consorzio FIAT Media Center.
* ''Servizi finanziari'' - Un'importante compagnia assicuratrice, la Toro Assicurazioni, permette a FIAT di controllare una parte rilevante di questo mercato, anche con compagnie più piccole (quali il Lloyd Italico e Augusta Assicurazioni), e le ha consentito di estendere i servizi con la raccolta previdenziale ed in collaborazione con alcune banche associate.
* ''Costruzioni'' - Ingest Facility e FIAT Engineering lavorano in alcuni settori delle costruzioni, mentre l'IPI è una compagnia di mediazione e gestione di patrimoni immobiliari.
* ''Informatica e comunicazioni'' - La FIAT è attiva anche nel campo dell'informatica e delle telecomunicazioni con l'ICT - Information & Communication Technology, Espin, Global Value e TeleClient. Negli [[anni 1970]] e [[anni 1980|1980]], l'azienda torinese fu tra le prime a fare uso intensivo di [[robotica]] industriale per il montaggio dei motori destinati ai veicoli. Le strutture e gli impianti di produzione FIAT sono tra i più avanzati al mondo da un punto di vista tecnologico.
* ''Tempo libero'' - Il gruppo possiede gli impianti sciistici del [[Sestriere]], essendo stato fondamentale il ruolo della famiglia Agnelli nello sviluppo della località [[alpi|alpina]]; una delle piste oggi è stata rinominata "GA" (Gianni Agnelli). Anche ascrivibile al gruppo, sebbene di interesse più personalistico, è la proprietà della squadra di [[calcio (sport)|calcio]] [[Juventus F.C.]].
* ''Altri servizi'' - FIAT Gesco, KeyG Consulting, Sadi Customs Services, Easy Drive, RM Risk Management e Servizio Titoli sono compagnie minori che lavorano nel campo dei pubblici servizi, come [[spedizioniere]] [[dogana|doganale]] e nel campo finanziario. Altre attività, come la sicurezza aziendale, vengono svolte da Consorzio Sirio, (FIAT Geva), FIAT Information & Communication Services.
* ''Ricerca e Sviluppo'' - Sulla ricerca nel settore automotive, Fiat vanta due grossi centri, uno è l'[[Elasis]] con sede a [[Pomigliano d'Arco]] (NA), l'altro il C.R.F. ([[Centro Ricerche Fiat]]) con sede ad [[Orbassano]] (TO).
[[Image:FSO ok 1974r.jpg|thumb|right|250 px| Catena di montaggio della [[Fiat 125]] in [[Polonia]]]]
Il gruppo è presente anche in numerosi Paesi non occidentali. In particolare va ricordato che nel dopoguerra la FIAT fu una delle prime compagnie straniere a costruire fabbriche in [[Unione Sovietica]] e nei Paesi da questa controllati, con i noti esempi di [[Kiev]], [[Togliattigrad]] e [[Vladivostok]], dove formò partnerships e joint-ventures tecnico-strutturali a vario titolo con le aziende locali, come la russa ''AutoVAZ'' (più nota come [[Lada]], produttrice della [[Lada Niva]]). Altre fabbriche furono aperte o rilevate, o comunque gestite, in [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] (la [[Zastava]]), in [[Polonia]] a [[Tychy]] (dove nacque la popolarissima [[Fiat 126]]), presso la [[FSM]], tuttora in produzione. Con il crollo del [[muro di Berlino]], sono state aperte numerose altre fabbriche per la componentistica anche in altri paesi come la [[Romania]].
Le partecipazioni e le iniziative nei paesi dell'ex "[[cortina di ferro]]" furono causa di polemiche politiche ed anche di qualche tensione con gli alleati [[USA|statunitensi]], poiché per taluni non era opportuno fornire strumenti di progresso tecnico a potenziali avversari. Inoltre, aleggiava il pesante sospetto che la FIAT, già da prima della guerra avviatasi sui settori dello strategico-militare, stesse in realtà fornendo altri tipi di assistenza a paesi ostili. Altri analisti invece consideravano che la presenza italiana nel blocco comunista fosse da un lato ben più vantaggiosa del rischio di ottenimento degli stessi risultati con la via dello spionaggio industriale, e dall'altro comunque un ponte diplomatico sempre aperto che poteva essere (ed infatti fu) di gran comodo per le naturali tendenze alla mediazione della politica italiana.
Con lo stato italiano, comunque, dopo di ciò la FIAT si comportò come un interlocutore di pari livello, quasi che si trattasse di un altro stato, interno alla nazione. La politica industriale e quella economica del Paese furono condizionate da questo gruppo al punto che anche durante le gravi crisi economiche degli anni '70, dai [[governo|governi]] fu sempre assicurato un valido ausilio per la sopravvivenza del Gruppo. Si giunse sino alla nota ridicolizzazione delle componenti [[sindacato|sindacali]] nazionali (dirette emanazioni di alcuni partiti di governo e di opposizione), alla contestazione del loro leader più rappresentativo ([[Luciano Lama]]) ed alla "marcia dei quarantamila", con la quale, anche in assenza di apologhi, i quadri dell'azienda spontaneamente sospesero gli scioperi e ripresero il lavoro.
Vi fu più d'uno che parlò di Agnelli come del nuovo "re d'Italia", senza peraltro suscitare grossa sorpresa, né riprovazione.
La FIAT ha altre fabbriche in [[Brasile]], [[Turchia]], [[Cina]], [[Argentina]] ed [[India]], dove si producono varianti personalizzate per i mercati locali di modelli come la [[Fiat Palio|Palio]].
La crisi del settore auto aveva indotto Gianni Agnelli a ricercare accordi di partenariato con importanti aziende straniere, fra le quali destò scalpore quella con la casa statunitense [[General Motors]]: la centralità economica e sociale della FIAT Auto in Italia era tale da non poter evitare timori di penetrazione di mentalità commerciali ed industriali assai distanti dalle nostre, ed a livello popolare la prospettiva fu vissuta come rischio di appannamento della tradizione automobilistica italiana, oltre che come rischio di perdita degli usi industriali nazionali. In pratica, la morte dell'Avvocato congelò le trattative.
Gli accordi con General Motors sono stati sciolti all'inizio del [[2005]] con il pagamento da parte dell'azienda americana di circa 1,5 Miliardi di [[Euro]] a FIAT.
La FIAT finanzia la ''Fondazione Giovanni Agnelli'' (dedicata al fondatore), un ente distintosi per la serietà operativa e presto divenuto di profonda importanza per la ricerca socio-economica. Del gruppo era fino all'inizio del [[2005]] il celebre ''[[Palazzo Grassi]]'' di [[Venezia]], sontuosa dimora patrizia oggi convertita in un elegantissimo quanto ampio [[museo]].
==Voci correlate==
* [[Case automobilistiche]]
==Collegamenti esterni==
*[http://www.fiatgroup.com/ Il Gruppo FIAT]
*[http://www.fiat.com/ The FIAT Auto]
*[http://www.fiatkobelco.com/ FIAT-Kobelco]
*[http://www.autoturin.com/ Tour delle fabbriche torinesi]
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