Nemo me impune lacessit e Chiesa di San Nicola Vescovo (Ceppaloni): differenze tra le pagine

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La Chiesa di San Nicola vescovo si trova nel centro storico di Ceppaloni in [[provincia di Benevento]], [[arcidiocesi di Benevento]].
[[Immagine:Scottish royal coat of arms.svg|thumb|300px|Lo [[stemma reale del Regno Unito]] usato in Scozia, in cui si legge il [[motto]] dell'Ordine del Cardo ''Nemo me impune lacessit'']]
'''Nemo me impune lacessit''' (in italiano, ''Nessuno mi aggredisce/mi provoca impunemente'') è il motto dell'[[Ordine del Cardo]] e di 3 [[reggimento |reggimenti]] scozzesi del [[British Army]].
 
==Storia==
È altresì adoperato come [[motto]] della [[Scozia]], presente nello stemma della Corona del [[Regno Unito]].
 
La chiesa è di antica fondazione come testimoniano le nicchie in stile gotico riferibili ai secoli XII-XIII poste sulla parete della navata di destra.
Si trova talvolta anche la versione ''Nemo me impune lacesset''.
La chiesa subì un consistente restauro nel 1502 ad opera dell’arcivescovo di [[Santa Severina]] Alessandro della Marra, zio di Camillo [[della Marra]], feudatario di Ceppaloni. Altri rifacimenti furono realizzati tra la fine del Seicento e i primi decenni del Settecento su disposizione dell’arcivescovo card. Vincenzo Maria [[Orsini]], poi papa con il nome di [[Benedetto XIII]].
Negli anni ’20 del Novecento la chiesa fu nuovamente ristrutturata, ma le precarie condizioni statiche peggiorarono con il terremoto del 1934, per cui la chiesa fu chiusa al culto per diversi anni. A seguito del sisma del 1962 la chiesa fu nuovamente dichiarata inagibile ed è stata riaperta dopo i lavori di ristrutturazione e restauro il 29 settembre 1999.
 
La chiesa di S. Nicola vescovo ebbe l'intitolazione a parrocchia arcipretale nel secolo XVII. Precedentemente la chiesa ceppalonese era eretta in [[collegiata]] sotto il titolo di “S. Maria in Piano e annessa di S. Nicola”.
Apparve anche sulle [[monete scozzesi]] sotto il regno di [[Giacomo VI di Scozia]]. Fu usato come ammonimento per i [[falsario|falsari]] e tutela contro la tosatura nel [[t Contorno (numismatica) |contorno]] delle prime monete prodotte [[monetazione meccanica|meccanicamente]] sotto [[Carlo I di Scozia|Carlo I]]: le monete erano d'oro.
 
== Descrizione ==
È ancora attualmente presente sul contorno delle monete da una sterlina scozzese. Quelle inglesi e quelle gallesi hanno altre scritte.
La facciata è a capanna ed è affiancata a sinistra dalla cappella della confraternita del SS. Rosario e Corpo di Cristo edificata verso il 1746.
L’architrave del portale in pietra calcarea reca l’iscrizione relativa al restauro del 1502 e lo stemma dell’arcivescovo di S. Severina Alessandro della Marra. Sopra il portale è posto un bassorilievo in marmo di carrara della stessa epoca raffigurante la [[Madonna delle Grazie]].
 
L’edificio è a pianta rettangolare e l'interno è attualmente diviso in tre navate. L’altare maggiore, in marmo intarsiato, posto in fondo alla navata centrale risale alla prima metà del sec. XVIII. Nella nicchia al di sopra dell’altare è posta la statua di Maria SS. Addolorata, il cui culto iniziò tra il 1814 e il 1829. Lateralmente troviamo la statua lignea di S. Nicola di fattura settecentesca.
È conosciuto anche al di fuori del mondo anglosassone per essere riportato nella novella di [[Edgar Allan Poe]] ''[[Il barile di Amontillado|La botte di Amontillado]]''.
 
Alla fine del [[Seicento]] erano presenti altri quattro altari: uno posto sul lato nord, in una cappella posta in fondo alla navata di destra e dedicato alla [[Madonna delle Grazie]]. Nella navata di sinistra si trovavano gli altari, già presenti nel sec. XVI e dedicati a S. Antonio da Padova, al SS. Corpo di Cristo e del SS. Rosario, quest’ultimi due erano posti in piccole cappelle delle rispettive confraternite.
{{Portale|lingua latina}}
 
=== Il campanile ===
{{Scozia}}
 
Il campanile della chiesa è situato sul sagrato della chiesa e fu ricostruito intorno alla metà del [[Settecento]] con caratteristiche antisismiche. La costruzione a gradoni con marcapiani in pietra e il distanziamento dalla chiesa è conforme, infatti, alle disposizioni dettate dalla Fabbrica Ecclesiastica, ufficio diocesano fondato dal card. Orsini. Durante il decennio francese vi fu posto l’orologio pubblico, di cui oggi resta solo una labile traccia.
[[Categoria:Frasi latine]]
[[Categoria:Scozia]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine del Cardo|*]]
 
=Bibliografia=
[[ca:Nemo me impune lacessit]]
Alfredo Rossi, ''Ceppaloni. Storia e società di un paese del regno di Napoli'', Ceppaloni, 2011. ISBN 978-88-906209-0-4.
[[da:Nemo me impune lacessit]]
[[en:Nemo me impune lacessit]]
[[es:Nemo me impune lacessit]]
[[fr:Nemo me impune lacessit]]
[[gl:Nemo me impune lacessit]]
[[he:איש אינו מתגרה בי מבלי להיענש]]
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[[sco:Nemo me impune lacessit]]
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