Utente:Rodidon/Sandbox e Chiesa di San Nicola Vescovo (Ceppaloni): differenze tra le pagine

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La Chiesa di San Nicola vescovo si trova nel centro storico di Ceppaloni in [[provincia di Benevento]], [[arcidiocesi di Benevento]].
{{Bio
|Nome = Luisa
|Cognome = Battistotti Sassi
|Sesso = F
|LuogoNascita = Stradella
|GiornoMeseNascita = 26 febbraio
|AnnoNascita = 1824
|LuogoMorte = Stati Uniti d’America
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1876
|Attività = patriota
|Epoca = 1800
|Nazionalità = italiana
}} <ref>{{Cita news|titolo=Una donna, una carabina e dodici morti a Milano|pubblicazione=Il Popolo Pavese|giorno=27|mese=aprile|anno=1980}}</ref>
 
==Storia==
{{Quote|Esce di casa (abita alla Vettabbia n. 3615) con intenzioni bellicose mentre arriva da destra correndo un drappello di sei austriaci. Chiude la fila un sergente un po' voluminoso che impugna sbadatamente una pistola. La Sassi, quando questo gli è a fianco, gli fa uno scarto e mentre quello è a mezzo equilibrio per evitare l'urto e non cadere, gli strappa fulmineamente di mano la pistola, mentre con una spintarella favorisce la caduta. Poi uno strillo, il gruppetto si ferma e si volta e si trova di fronte una pistola spianata ed una faccia dura, decisa, che intima loro di deporre vicino al muro i fucili e camminare lesti davanti a lei. Qualcuno però ha osservato dalla finestra, s'è fatto coraggio ed è disceso in istrada. Presto alcuni popolani hanno preso i fucili ed accompagnano i prigionieri alla vicina caserma dei finanzieri che, tutti italiani, hanno già fatto causa comune con gli insorti. |da: I medaglioni biografici di illustri pavesi}}
Era domenica 19 marzo e il personaggio del quale si parla è Luisa Battistotti Sassi. Secondo la documentazione disponibile questo pare essere stato il primo di diversi episodi che hanno visto la Battistotti protagonista combattente nelle [[cinque giornate di Milano]] (18-22 marzo 1848).
Alle gesta della Battistotti il Lions Club di Stradella ha dedicato un quaderno documentativo dove sono riportate testimonianze provenienti da fonti diverse (sia libri a stampa che quaderni manoscritti).
In memoria del suo contributo all'insurrezione le è stata dedicata una via di Milano.
 
La chiesa è di antica fondazione come testimoniano le nicchie in stile gotico riferibili ai secoli XII-XIII poste sulla parete della navata di destra.
==Note==
La chiesa subì un consistente restauro nel 1502 ad opera dell’arcivescovo di [[Santa Severina]] Alessandro della Marra, zio di Camillo [[della Marra]], feudatario di Ceppaloni. Altri rifacimenti furono realizzati tra la fine del Seicento e i primi decenni del Settecento su disposizione dell’arcivescovo card. Vincenzo Maria [[Orsini]], poi papa con il nome di [[Benedetto XIII]].
<references/>
Negli anni ’20 del Novecento la chiesa fu nuovamente ristrutturata, ma le precarie condizioni statiche peggiorarono con il terremoto del 1934, per cui la chiesa fu chiusa al culto per diversi anni. A seguito del sisma del 1962 la chiesa fu nuovamente dichiarata inagibile ed è stata riaperta dopo i lavori di ristrutturazione e restauro il 29 settembre 1999.
 
La chiesa di S. Nicola vescovo ebbe l'intitolazione a parrocchia arcipretale nel secolo XVII. Precedentemente la chiesa ceppalonese era eretta in [[collegiata]] sotto il titolo di “S. Maria in Piano e annessa di S. Nicola”.
==Bibliografia==
 
* Virginio Inzaghi, ''I medaglioni biografici di illustri pavesi'', Edizioni TCP , 1973.
== Descrizione ==
* Wanda Boiardo Brondoni, ''Luisa Battisotti Sassi eroina della libertà'', Quaderno documentativo del Lions Club Stradella, 2001.
La facciata è a capanna ed è affiancata a sinistra dalla cappella della confraternita del SS. Rosario e Corpo di Cristo edificata verso il 1746.
L’architrave del portale in pietra calcarea reca l’iscrizione relativa al restauro del 1502 e lo stemma dell’arcivescovo di S. Severina Alessandro della Marra. Sopra il portale è posto un bassorilievo in marmo di carrara della stessa epoca raffigurante la [[Madonna delle Grazie]].
 
L’edificio è a pianta rettangolare e l'interno è attualmente diviso in tre navate. L’altare maggiore, in marmo intarsiato, posto in fondo alla navata centrale risale alla prima metà del sec. XVIII. Nella nicchia al di sopra dell’altare è posta la statua di Maria SS. Addolorata, il cui culto iniziò tra il 1814 e il 1829. Lateralmente troviamo la statua lignea di S. Nicola di fattura settecentesca.
 
Alla fine del [[Seicento]] erano presenti altri quattro altari: uno posto sul lato nord, in una cappella posta in fondo alla navata di destra e dedicato alla [[Madonna delle Grazie]]. Nella navata di sinistra si trovavano gli altari, già presenti nel sec. XVI e dedicati a S. Antonio da Padova, al SS. Corpo di Cristo e del SS. Rosario, quest’ultimi due erano posti in piccole cappelle delle rispettive confraternite.
 
=== Il campanile ===
 
Il campanile della chiesa è situato sul sagrato della chiesa e fu ricostruito intorno alla metà del [[Settecento]] con caratteristiche antisismiche. La costruzione a gradoni con marcapiani in pietra e il distanziamento dalla chiesa è conforme, infatti, alle disposizioni dettate dalla Fabbrica Ecclesiastica, ufficio diocesano fondato dal card. Orsini. Durante il decennio francese vi fu posto l’orologio pubblico, di cui oggi resta solo una labile traccia.
 
==Bibliografia==
Alfredo Rossi, ''Ceppaloni. Storia e società di un paese del regno di Napoli'', Ceppaloni, 2011. ISBN 978-88-906209-0-4.