La Chiesa di San Nicola vescovo si trova nel centro storico di Ceppaloni in [[provincia di Benevento]], [[arcidiocesi di Benevento]].
{{Veda}}
{{q|Dei tre volte sette che vanno attorno, portatori di tutte le forme , il Signore della parola mi conceda oggi i poteri e le manifestazioni. Torna, o Signore della parola, con la tua mente divina. Fai restare in me e sia in me, proprio in me la sapienza divina . Ecco proprio qui agganciala a me come gli estremi dell'arco con la corda. Che il Signore della parola mi dia i suoi doni. Sia proprio in me la sapienza divina. Abbiamo invocato il Signore della parola; che il Signore della parola invochi ora noi. Uniamoci alla sapienza divina. Possa io non essere privato della sapienza divina!|''Atharvaveda'' I,1,1-4. Da [[Saverio Sani]] e [[Chatia Orlandi]]. ''Atharvaveda. Inni magici''. Milano, TEA, 1997.}}
==Storia==
L'<nowiki></nowiki>'''Atharvaveda''' ([[devanāgarī]]:अथर्ववेद, anche '' Atharvāṅgirasaḥ'' o ''Brahmaveda'') è una delle quattro ''[[Saṃithā]]'' riportate nei ''[[Veda]]'', libri sacri della religione [[Vedismo|vedica]], da qui passati alla tradizione religiosa [[Brahmanesimo|brahmanica]] e infine al differenziato complesso religioso denominato [[Induismo]]. Il nome ''Atharvaveda'' può essere reso in italiano come "Veda degli Atharvan"<ref>Il termine ''Atharvan'' indica quel sacerdote che svolge i compiti inerenti al fuoco o al ''[[soma (Vedismo)|]]''. Da qui il racconto tradizionale secondo il quale lo ''Atharvaveda'' sia stato composto dagli ''Atharvan''. Con il termine ''Atharva'' si indicano le formule propizie e di magia "bianca"; ''Atharvāṅgirasaḥ'' indica la duplice natura di questo ''Veda'' contenente sia le formule di magia "bianca" (''atharva'') sia di quella "nera" (''aṅgirga''); ''Brahmaveda'' indica sia il fatto che contiene delle potenti formule magiche, dette anch'esse ''[[brahman]]'', sia che esso è recitato proprio dai [[brahmano|brahmani]]. </ref>.
La chiesa è di antica fondazione come testimoniano le nicchie in stile gotico riferibili ai secoli XII-XIII poste sulla parete della navata di destra.
La composizione dell'<nowiki></nowiki>''Atharvaveda'' è databile in un periodo compreso tra il 1200 e il 900 a.C., ed è quindi certamente successiva alla migrazione e conquista degli [[indoari]] della zona orientale della piana del [[Gange]].
La chiesa subì un consistente restauro nel 1502 ad opera dell’arcivescovo di [[Santa Severina]] Alessandro della Marra, zio di Camillo [[della Marra]], feudatario di Ceppaloni. Altri rifacimenti furono realizzati tra la fine del Seicento e i primi decenni del Settecento su disposizione dell’arcivescovo card. Vincenzo Maria [[Orsini]], poi papa con il nome di [[Benedetto XIII]].
Negli anni ’20 del Novecento la chiesa fu nuovamente ristrutturata, ma le precarie condizioni statiche peggiorarono con il terremoto del 1934, per cui la chiesa fu chiusa al culto per diversi anni. A seguito del sisma del 1962 la chiesa fu nuovamente dichiarata inagibile ed è stata riaperta dopo i lavori di ristrutturazione e restauro il 29 settembre 1999.
La chiesa di S. Nicola vescovo ebbe l'intitolazione a parrocchia arcipretale nel secolo XVII. Precedentemente la chiesa ceppalonese era eretta in [[collegiata]] sotto il titolo di “S. Maria in Piano e annessa di S. Nicola”.
L'<nowiki></nowiki>''Atharvaveda'' è il quarto ed ultimo libro dei ''[[Veda]]'' e ci è giunto in due recensioni: ''Śaunaka'' e ''Paippalāda'' (di questa disponiamo tuttavia solo di una versione parziale).
== Descrizione ==
La versione ''Śaunaka'' è raccolta in 730 inni (''sukta'', lett. "ben detto"), per un totale di circa seimila strofe che compongo complessivamente venti libri (''kanda''), anche se si ritiene che gli ultimi due, il XIX e il XX siano in realtà un'aggiunta recenziore. In particolare il XX si compone quasi esclusivamente di inni già presenti nelle parti più recenti del ''[[Ṛgveda]]''.
La facciata è a capanna ed è affiancata a sinistra dalla cappella della confraternita del SS. Rosario e Corpo di Cristo edificata verso il 1746.
L’architrave del portale in pietra calcarea reca l’iscrizione relativa al restauro del 1502 e lo stemma dell’arcivescovo di S. Severina Alessandro della Marra. Sopra il portale è posto un bassorilievo in marmo di carrara della stessa epoca raffigurante la [[Madonna delle Grazie]].
L’edificio è a pianta rettangolare e l'interno è attualmente diviso in tre navate. L’altare maggiore, in marmo intarsiato, posto in fondo alla navata centrale risale alla prima metà del sec. XVIII. Nella nicchia al di sopra dell’altare è posta la statua di Maria SS. Addolorata, il cui culto iniziò tra il 1814 e il 1829. Lateralmente troviamo la statua lignea di S. Nicola di fattura settecentesca.
I primi sette ''kanda'' dell'<nowiki></nowiki>''Atharvaveda'' raccolgono brevi ''sukta'' a carattere per lo più magico o propiziatorio, esposti secondo un ordine crescente: il I ''kanda'' presenta gli inni di quattro versi, il II di cinque, il III di sei, il IV di sette. Le strofe del V ''kanda'' muovono da un minimo di otto strofe ad un massimo di diciotto, mentre li VI ''kanda'' contiene inni di tre strofe e il VII quasi tutti inni di una o due strofe. I ''kanda'' VIII, XIV, XVII e XVIII sono invece composti da inni molto lunghi. Il XV ''kanda'', e parte del XVI, non sono metrici, ma composti in prosa (''avasāna'') seguendo uno stile che anticipa quello dei successivi ''[[Brāhmaṇa]]''.
Alla fine del [[Seicento]] erano presenti altri quattro altari: uno posto sul lato nord, in una cappella posta in fondo alla navata di destra e dedicato alla [[Madonna delle Grazie]]. Nella navata di sinistra si trovavano gli altari, già presenti nel sec. XVI e dedicati a S. Antonio da Padova, al SS. Corpo di Cristo e del SS. Rosario, quest’ultimi due erano posti in piccole cappelle delle rispettive confraternite.
Anche se alcuni inni dell'<nowiki></nowiki>''Atharvaveda'' riportano delle speculazione [[teologia|teologiche]], per larga parte questo ''Veda'' raccoglie incantesimi contro le malattie e la possessione demoniaca, invocazioni per la salute fisica e la longevità, inni per il re e per le questioni domestiche e sociali ma anche imprecazioni, maledizioni e formule di stregoneria.
=== Il campanile ===
Da tener presente tuttavia che ancora nei successivi testi ''[[Brāhmaṇa]]'' si parla della sapienza dei tre (''trayī'') ''Veda'' intendendo gli altri tre ''Veda'' ovvero il ''[[Ṛgveda]]'' (ऋग्वेद), il ''[[Sāmaveda]]'' (सामवेद) e lo ''[[Yajurveda]]''. Fu quindi un'attività di promozione degli ''atharvavedin'', i propugnatori di questo quarto ''Veda'', a farlo accogliere nella tradizione. L'argomento principe degli ''atharvavedin'' fu quello di considerare i precedenti tre ''Veda'' come limitati in quanto solo il ''[[brahman]]'' era infinito ed esso lo si poteva raccogliere solo negli inni magici dell'<nowiki></nowiki>''Atharvaveda''.
Il campanile della chiesa è situato sul sagrato della chiesa e fu ricostruito intorno alla metà del [[Settecento]] con caratteristiche antisismiche. La costruzione a gradoni con marcapiani in pietra e il distanziamento dalla chiesa è conforme, infatti, alle disposizioni dettate dalla Fabbrica Ecclesiastica, ufficio diocesano fondato dal card. Orsini. Durante il decennio francese vi fu posto l’orologio pubblico, di cui oggi resta solo una labile traccia.
Il sacerdote deputato alla recitazione dell'<nowiki></nowiki>''Atharvaveda'' durante l'esecuzione del [[yajna|sacrificio]] è il [[brahmano]].
==Note==
Alfredo Rossi, ''Ceppaloni. Storia e società di un paese del regno di Napoli'', Ceppaloni, 2011. ISBN 978-88-906209-0-4.
<references/>
*Una raccolta di inni dell'<nowiki></nowiki>''Atharvaveda'' in lingua italiana la si può trovare in: [[Saverio Sani]] e [[Chatia Orlandi]]. ''Atharvaveda. Inni magici''. Milano, TEA, 1997.
*[[Ramchandra Narayan Dandekar]]. ''Vedas'', in ''Encyclopedia of Religion'' vol.14. NY, Macmillan, 2005 (1987), pagg.9555 e segg.
==Voci correlate==
*[[Veda]]
*[[Vedismo]]
[[Categoria:Vedismo e Brahmanesimo]]
[[be:Атхарва-Веда]]
[[de:Atharvaveda]]
[[en:Atharvaveda]]
[[es:Átharva-veda]]
[[fr:Atharva-Véda]]
[[hi:अथर्ववेद संहिता]]
[[id:Atharwaweda]]
[[ja:アタルヴァ・ヴェーダ]]
[[ka:ათარვავედა]]
[[kn:ಅಥರ್ವವೇದ]]
[[la:Atharvaveda]]
[[ml:അഥർവ്വവേദം]]
[[mr:अथर्ववेद]]
[[no:Atharvaveda]]
[[pl:Atharwaweda]]
[[pt:Atarvaveda]]
[[ru:Атхарва-веда]]
[[sa:अथर्ववेदः]]
[[simple:Atharva Veda]]
[[sk:Atharvavéd]]
[[sv:Atharvaveda]]
[[te:అధర్వణ వేదం]]
[[tr:Atharvaveda]]
[[uk:Атхарва-веда]]
[[zh:阿闼婆吠陀]]
|