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== Carmen Blanco ==
=Biografia Lia Cigarini=
{{Tradotto da|es|Carmen Blanco}}
Lia Cigarini è stata una delle protagoniste del femminismo italiano. E' nata nel 1937 a Milano dove svolge l’attività di avvocata in parallelo al lavoro di giurista. Ha abbandonato la politica nell’ambito della sinistra (Pci, il Manifesto, Udi) per entrare a far parte, nel 1966, del primo gruppo in Italia di sole donne, il "Demau" (Demifisticazione Autoritarismo Patriarcale). Si è impegnata, tra l’altro, nello studio di quella pratica psicoanalitica definita “autocoscienza femminile” e della dialettica conflittualità-relazione mediatrice tra i due sessi. Nel ’75 ha fondato, insieme ad altre, la Libreria Delle Donne di Milano.
 
Carmen Blanco è una scrittrice nata a [[Lugo]], in [[Galizia (Spagna)|Galizia]], nel [[1954]]. Fece parte del [[movimento di liberazione delle donne]] negli anni settanta e, come saggista, si concentrò soprattutto sulle interrelazioni tra potere, donne, sesso, cultura e letteratura, temi che diedero vita ad un percorso libertario caratterizzato da libri come: ''Literatura galega da muller'' (Xerais, [[1991]]), ''Escritoras galegas'' ([[Compostela]], [[1992]]), ''Libros de mulleres'' (Do Cumio, [[1994]]), ''O contradiscurso das mulleres'' (Nigra, [[1995]]), ''Nais, damas, prostitutas e feirantas'' (Xerais, [[1995]]), ''Mulleres e independencia'' (Do Castro, [[1995]]), ''El contradiscurso de las mujeres'' (Nigra, [[1997]], versione aggiornata dell'omonimo romanzo tradotto in castigliano da [[Olga Novo]]), ''Luz Pozo Garza: a ave do norte'' (Linteo, [[2002]]), ''Alba de mulleres'' (Xerais , [[2003]]), ''Sexo e lugar'' (Xerais, [[2006]]), ''María Mariño. Vida e obra'' (Xerais, [[2007]]) e ''Casas anarquistas de mulleres libertarias'' (CNT, [[2007]]). Diede dimostrazione della sua arte poetica nella marcia ''Estraña estranxeira'' (BVG, [[2004]]) e, per il genere narrativo, pubblicò i libri ''Vermella con lobos'' (Xerais, [[2004]]) e ''Atracción total'' (Xerais, [[2008]]).
=Bibliografia=
 
Oggi insegna come docente di Letteratura Galiziana presso l'Università di [[Santiago de Compostela]] e nel Campus di [[Lugo]], ed è stata docente associato di Lingua e Letteratura spagnola, con prima sede a [[Santiago de Compostela]], e di Lingua e Letteratura Galiziana nella scuola secondaria, con sede a Lugo, oltre ad essere titolare di queste ultime discipline presso la Scuola di Formazione degli Insegnanti di Lugo. Dal [[1996]] coordina, con il poeta [[Claudio Rodríguez Fer]], la pubblicazione interculturale e libertaria di ''Unión Libre. Cadernos de vida e culturas''.
* ''La politica del desiderio'', Pratiche, Parma 1995
* ''Non credere di avere dei diritti'', Rosenberg & Sellier, Torino 1987
 
Sulla letteratura e le cultura galiziana ha pubblicato i libri ''Conversas con [[Carballo Calero]]'' (Galaxia, [[1989]]), ''[[Carballo Calero]]: política e cultura'' (Do Castro, [[1991]]), ''Uxío Novoneyra'' (A Nosa Terra, [[2009]]), ''Novoneyra. Un cantor do Courel a Compostela'' (Toxosoutos, [[2010]]), cosí come introdusse diverse edizioni di autori contemporanei: ''Uma voz na Galiza'' (Sotelo Blanco [[1992]]), de [[Ricardo Carvalho Calero]]; ''Códice Calixtino'' (Xerais, [[1992]]), ''Historias fidelísimas'' (Linteo, [[2003]]) e ''Memoria solar'' (Linteo, [[2004]]) di [[Luz Pozo Garza]], e, in collaborazione con [[Claudio Rodríguez Fer]], ''Con pólvora y magnolias'' di [[Xosé Luis Méndez Ferrín]] (Xerais, [[1989]]) e ''Os eidos'' di [[Uxío Novoneyra]] (Xerais, [[1990]]). Curò e introdusse la mostra bilingue di poesia galiziana ''Extranjera en su patria. Cuatro poetas gallegos. [[Rosalía de Castro]]. [[Manuel Antonio]]. [[Luís Pimentel]]. [[Luz Pozo Garza]]'' (Círculo de Lectores / Galaxia Gutenberg, [[2005]]), nonché l'elaborazione degli studi ''Día das Letras Galegas 2007. [[María Mariño Carou]]'' (Universidade de [[Santiago de Compostela]] [[2007]]). Collaboró a numerosi libri collettivi, relazioni di convegni, riviste specializzate e giornali.
=Link=
 
Fece mostra della sua creatività artistica progettando e illustrando i libri di poesie ''Tigres de ternura'' (Reprografía [[1846]], [[1981]]), ''Historia da lúa'' (Galaxia, [[1984]]), ''Vulva'' (Libros de la cebra, [[1990]]) e ''A muller núa'' (Compostela, [[1992]]) di [[Claudio Rodríguez Fer]], come il ''Manifesto por un movemento vital'' ([[1990]]), dello stesso autore. Con il suo pseudonimo di Emma Luaces, scelto in onore dell'anarchica russa [[Emma Goldman]] e della sua discendenza materna, ha pubblicato delle traduzioni di Saffo nel libro ''Do amor e da literatura'' (Linteo, [[2007]]). Va ricordato infine che lei è l'autrice dell'inno galiziano della Marcia Mondiale delle Donne, ''"Marchando máis alá"''([[2000]]); oltre ad essere segretario dell'Associazione per la Dignità delle Vittime del Fascismo e membro del Consello della Memoria.
http://www.url.it/donnestoria/testi/deperini/img/lcdirittoa.htm
http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/291/40.htm
 
== Teresa De Lauretis ==
 
Teresa De Lauretis, laureata in Lingue e letteratura moderne all'Università Bocconi di Milano, è docente di Storia della coscienza presso l'Università della California, a Santa Cruz. Si occupa di teoria della letteratura, cinema, femminismo, semiotica e psicoanalisi. È' autrice di una decina di libri e numerosi articoli scritti sia in italiano che in inglese e tradotti in nove lingue. Il volume più recente è Sui generis, Feltrinelli, Milano 1996.
 
 
== Biographical Information ==
Teresa de Lauretis was born and educated in Italy, where she received her doctorate in Modern Languages and Literatures from Bocconi University in Milan. She came to the United States shortly after completing her degree and taught Italian, comparative literatures, women's studies, and film studies at several American universities, including the University of Colorado and the University of Wisconsin, Milwaukee. She is currently Professor of the history of Consciousness, an interdisciplinary doctoral program at the university of California, Santa Cruz, and has been a Visiting Professor at several universities in the United States as well as Canada, Germany, Italy, and The Netherlands. The author of numerous essays and books on literature, film, semiotics, and feminist theory, deLauretis writes in both English and Italian. Her first book (1976) was on the Jewish-Italian novelist Italo Svevo, and early reader of Freud, and her most recent book, The Practice of Love (1994), is a reconsideration of Freud's theory of sexuality in light of lesbian literary and visual texts, from fiction to poetry to film.
 
 
== Bibliography ==
 
BOOKS
Sui generis. Scritti di teoria femminista. Trans. Liliana Losi. Milan: Feltrinelli, 1996.
The Practice of Love: Lesbian Sexuality and Perverse Desire. Bloomington: Indiana University Press, 1994.
Differenza e indifferenza sessuale. Firenze: Estro Editrice, 1989.
Technologies of Gender: Essays on Theory, Film, and Fiction. Bloomington: Indiana University Press, 1987.
Alice Doesn't: Feminism, Semiotics, Cinema. Bloomington: Indiana University Press, 1984.
Umberto Eco. Firenze: La Nuova Italia, 1981.
La sintassi del desiderio: struttura e forme del romanzo sveviano. Ravenna: Longo, 1976.
 
EDITED BOOKS
Feminist Studies / Critical Studies. London: Macmillan, 1988.
The Cinematic Apparatus. (co-edited with Stephen Heath). London: Macmillan, 1980.
The Technological Imagination: Theories and Fictions. (co-edited with Andreas Huyssen and Kathleen Woodward). Madison: Coda Press, 1980.
 
EDITED JOURNALS
"Queer Theory: Lesbian and Gay Sexualities," special issue of Differences: A Journal of Feminist Cultural Studies 3 (1991).
"Theoretical Perspectives in Cinema," special issue of Ciné-Tracts: A Journal of Film and Cultural Studies 1 (1977). (Guest edited with David Allen).
 
ARTICLES
=Il Pensiero Cavavero=
Note: Teresa deLauretis has published over 90 articles in scholarly journals and essays in anthologies and thematic collections, written in English or in Italian. Only the English works are listed in this bibliography. For Italian references, please contact the website editor. In addition, many of these English articles have been reprinted in other sources. If you have trouble finding the reference listed here, contact the website editor for alternative publication sites.
fonte: http://www.filosofico.net/cavarero.htm
"Fem/Les Scramble," in Cross-Purposes: Lesbians, Feminists, and the Limits of Alliance. Ed. Dana Heller. (Indiana Univ. Press, 1997), pp. 42-48.
 
"American Freud." Amerikastudien / American Studies 41 (1996): 163-179.
Il mondo non è abitato dall'"Uomo" – come invece sostiene la tradizione filosofica dai Greci fino al ‘900 -, ma da esseri umani, corporei e sessuati, unici e irripetibili. La domanda fondamentale della filosofia non deve più chiedere che cos'è l'Uomo o l'Essere, bensì chi sei tu. Da sempre la narrazione conosce l'importanza di questa domanda e risponde raccontando una storia. La filosofia può invece rispondere pensando l'identità, fragile ed esposta, di un sé che esiste in relazione con gli altri e la cui esistenza non può essere sostituita da nessun'altra. Il pensiero della differenza sessuale e quello di Hannah Arendt risultano decisivi per pensare questo carattere espositivo e relazionale dell'identità che lavora per una riedificazione radicale dell'etica e della politica. In un’intervista di fine anni ’90, così disse la Cavarero: "Ho molti interessi, ma il mio interesse filosofico fondamentale è quello di dare senso, di fare una filosofia, di praticare una filosofia sensata, ossia restituire a che cos'è, a ciò che è. E una delle caratteristiche di ciò che è, per quanto riguarda noi esseri umani è il fatto che ognuna e ognuno di noi è un essere unico, con una vita irripetibile. Questo mi sembra una realtà molto interessante e tuttavia tradizionalmente la filosofia non si interessa di questo. Lo ritiene un elemento secondario da indagare. Questo è esattamente l'aspetto della filosofia che a me piace di meno. Quindi cerco di praticare una filosofia che invece dia senso a questo nostro esistere, che è un esistere unico, incarnato, irripetibile, dove ne va di ognuno e di ognuna di noi". Nel femminismo classico si cercava di costruire l'identità femminile partendo da un soggetto centrale, il maschio, ed elaborando differenze rispetto a questo: in tal modo, la donna manteneva connotati di marginalità e risultava essere un polo contrapposto e non paritetico rispetto alla dominanza del polo maschile, che così diveniva quasi un soggetto universale neutro.
"On the Subject of Fantasy," in Feminisms in the Cinema. Ed. Laura Pietropaolo and Ada Testaferri. (Indiana Univ. Press, 1995), pp. 63-85.
Oggi, nell'epoca del post-moderno, lo sviluppo delle nuove tecnologie porta a riflessioni diverse. In Europa, e in genere nei paesi di lingua latina, prevalgono atteggiamenti quasi anti-tecnologici, che identificano nella Tekne ancora un simbolo del predominio maschile, portando in se' il rischio di arrivare ideologicamente a posizioni metafisiche. Nei paesi anglosassoni, la tecnica viene invece assorbita fino ad arrivare, in particolar modo nella Bay Area di San Francisco, alla nascita del cyberfemminismo, presente soprattutto nell'opera di Donna Haraway (autrice di "Manifesto Cyborg"). La tecnologia non e' più isolata e dicotomica di fronte all'umano, essere sessuato che nel processo si dissolve, incorpora e viene incorporato, fino ad arrivare ad un nuovo soggetto, fatto di uomo-animale-macchina, il CYBORG, ibrido di cibernetico e organismo. Il cyborg post-moderno accoglie il processo di autodissoluzione, senza preoccuparsi di mantenere un'identità sessuale, e si riconosce in tutti i frammenti che rimangono e che non possono più essere ricomposti in una qualsiasi totalità organica e narrazione. Per Donna Haraway, le identità di classificazione sono inutili e obsolete, costruite e determinate dall'ambiente, mentre l'identificazione in generi multipli diviene sovversiva nei confronti degli stereotipi dominanti. Adriana Cavarero ha un approccio critico rispetto a queste posizioni: affermando che si può fare a meno del concetto di appartenenza sessuale, si rischia di creare un immaginario non corrispondente al reale e non utilizzabile sul piano politico.
"Fellini's 9 1/2," in Gender: Literary and Cinematic Representation. Ed. Jeanne Ruppert. (Univ. Press of Florida, 1994), pp. 51-65.
Nello Stato moderno si ha un dominio di tipo territoriale con un ambito spaziale ben definito (i confini), centralizzato, razionalizzato e legittimato dal comando dato a chi in esso ha la rappresentanza. Nel territorio si delegano a presenze centrali compiti non sostenibili dalle assenze periferiche, dislocando cosi' le presenze con scansioni anche temporali e cerimoniali (elezioni). La rete, con la sua struttura a nodi inter-comunicanti, mette in crisi questo modello.
"Habit Changes." Differences: A Journal of Feminist Cultural Studies 6 (Summ-Fall 1994): 296-313.
Nascono contatti multipli e incontrollabili tra molteplici presenze virtuali, saltano i ritmi temporali, si sfasa lo stesso ciclo giorno-notte, anche perché il tempo del soggetto e' insufficiente rispetto ai tempi della rete. In un ambiente in cui saltano tempo e spazio, entrano anche in crisi i quadri di riferimento della politica fisica, e causa prima di questo e' proprio la comunicazione inter-attiva. Il mondo fisico non riesce più a contenere il mondo virtuale, e questo comporta un ripensamento radicale del concetto di democrazia. La Cavarero critica inoltre l'approccio della Haraway paragonandolo alla nascita di un nuovo pensiero mitologico, in cui tutte le figure hanno polivalenza semantica in quanto ibridi, si veda la Sfinge. E osserva che tutte le mitologie sono allusive sul problema sessuale, che non e' invece superfluo, ma viene sempre ribadito anche nello scambio dei ruoli, in cui mai si cancella la differenza. Pur sostenendo la validità del superamento delle dicotomie (es. uomo-donna come visto sopra), la relatrice vede un pericolo: un nuovo pensiero che non si dà però la possibilità di ri-pensare, e che, soprattutto nel concetto di genere, potrebbe portare ad una fuga dalla "datità" verso l'astrazione. Si rischia un nuovo processo di omologazione che, pur essendo fluido, diventa nuovamente uno stereotipo, in quanto tutto viene risucchiato dall'identità comune. In sostanza, all'antico sogno del primo femminismo, che voleva costruire una società più giusta, a cui la maggiore presenza femminile avrebbe dato contributi importanti per migliorare la vita umana, si contrappone il disorientamento del pensiero femminista contemporaneo, nel quale una critica corrosiva che raggiunge le origini del pensiero occidentale si unisce ad un senso di disgregazione culturale così totale da non dare spazio a nessun progetto di ricostruzione. Il saggio Le filosofie femministe presenta un saggio introduttivo di Restaino (dedicato alla ricostruzione storico-critica del pensiero femminista) e uno di Cavarero (di taglio teorico-interpretativo) e, infine, un’antologia di testi che chiude il volume. La lucida ricostruzione di Restaino - in cui si coglie il frutto di un'esercitata volontà di ascolto - offre una lettura storica degli sviluppi del pensiero delle donne, ripercorsi tramite un'esposizione dei singoli contributi teorici delle diverse autrici. L'autore (in ciò rimanendo fedele a un'interpretazione che fa dipendere gli inizi del femminismo dal processo storico delle rivoluzioni borghesi: una lettura - sia detto per inciso - certo non infondata, ma che focalizza piuttosto l'apparizione storica allo sguardo maschile di una soggettività femminile che le origini di un percorso che procede da prima e nonostante l'epoca apertasi nel 1789) ne individua gli albori negli scritti di Mary Wollstonecraft, che nel 1792 pubblicava a Londra la Rivendicazione dei diritti della donna. Da allora la riflessione femminista - con la "rivoluzione copernicana" del concetto di differenza sessuale - sarebbe proseguita senza soluzione di continuità, e Restaino ne segue il percorso in un itinerario per temi e aree culturali. Dalle inglesi Mary Wollstonecraft e Harriet Taylor alle americane Kate Millett e Shulamith Firestone, passando per Virginia Woolf e Simone De Beauvoir, fino ad arrivare alle pensatrici del femminismo italiano contemporaneo, Carla Lonzi, Luisa Murano e la stessa Adriana Cavarero: le affinità e le divergenze tra le diverse filosofie femministe vengono ripercorse, mostrandone le vicende, senza trascurare i più fecondi contatti tra femminismo e una certa tradizione filosofica maschile. La critica femminile al pensiero filosofico occidentale, infatti, è condotta con una libertà che permette di sviluppare alcune delle intuizioni teoriche maschili (tra i nomi ricordati dall'autore quelli di Mill, Engels, Marx, Freud, Derrida, Lacan, Foucault) in un senso imprevisto e di ciò il saggio dà ben conto. Ciò che non poteva essere previsto era un pensiero che riuscisse a superare i limiti di un contesto definito da ciò che Cavarero, nel suo saggio, chiama l'economia binaria dell'ordine simbolico patriarcale (in parole povere, la gabbia è quella dell'incapacità maschile di pensare a sé senza decidere una rappresentazione del sesso femminile a questo sé funzionale. E' così che il pensiero rimane impigliato nelle ben note dicotomie con poli positivo/negativo: cultura/natura, mente/corpo, pubblico/privato e, chiaramente, uomo/donna). Di costruire quell'ordine appunto si tratta e Adriana Cavarero mostra come su questo le interpretazioni e le strategie femminili si differenzino, anche notevolmente. Lo stesso scritto di Cavarero non vuole essere una neutra esposizione delle vicende filosofico-politiche del movimento femminista, ma si presenta esplicitamente come una presa di posizione all'interno di un panorama variegato, di cui si ricostruiscono rilievi e contorni, con un'attenzione tanto preziosa quanto insolita al radicamento della riflessione filosofica in luoghi precisi: l'autrice a questo riguardo parla di "configurazione geofilosofica", perché nel recente dibattito femminista "non si tratta solo di varie correnti, e perciò di diversi stili di linguaggio e di pensiero che si incrociano. Si tratta anche di una diversa espansione e clonazione di tali incroci secondo aree geografiche, e perciò linguistiche, distinte". Le diverse posizioni delle pensatrici su cui Adriana Cavarero si sofferma sono dunque analizzate in riferimento a precise aree geografico-culturali (dai confini mobili e discontinui), e soprattutto secondo l'interpretazione "di parte" che l'autrice chiarisce fin dall'inizio del saggio e che la avvicina, è Cavarero stessa a suggerire l'accostamento, a filosofe come l'inglese Christine Battersby, a dispetto della configurazione geofilosofica che dovrebbe collocarle.
"Feminist Genealogies: A Personal Itinerary." Women's Studies International Forum 1 (1993): 393-403.
"Freud, Sexuality, and Perversion," in Politics, Theory, and Contemporary Culture. Ed. Mark Poster. (Columbia Univ. Press, 1992), pp. 111-130.
"Film and the Visible," in How Do I Look? Queer Film and Video. Ed. Bad Object-Choices. (Bay Press, 1991), pp. 223-276.
"Perverse Desire: The Lure of the Mannish Lesbian." Australian Feminist Studies 13 (Aut. 1991): 15-26.
"On the Cinema Topic." PMLA 106 (May 1991): 412-418.
"Feminism and Its Differences." Pacific Coast Philology 25 (Nov 1990): 24-30.
"Upping the Anti (sic) in Feminist Theory," in Conflicts in Feminism. Ed. Marianne Hirsch and Evelyn Fox Keller. (Routledge, 1990), pp. 255-270.
"The Practice of Sexual Difference and Feminist Thought in Italy: An Introductory Essay," in Sexual Difference: A Theory of Social-Symbolic Practice. (Indiana Univ. Press, 1990), pp. 1-21.
"Eccentric Subjects: Feminist Theory and Historical Consciousness." Feminist Studies 16 (Spr 1990): 115-150.
"Guerrilla in the Midst: Women's Cinema in the 80s." Screen 31 (1990): 6-25.
"The Essence of the Triangle or, Taking the Risk of Essentialism Seriously: Feminist Theory in Italy, the U.S., and Britain." Differences: A Journal of Feminist Cultural Studies 1 (Summ 1989): 3-37.
"Strategies of Coherence: The Poetics of Film Narrative," in Reading Narrative: Form, Ethics, Ideology. Ed. James Phelan. (Ohio State Univ. Press, 1989), p. 186-206.
"Displacing Hegemonic Discourses: Reflections on Feminist Theory in the 1980s." Inscriptions nos. 3/4 (1988): 127-144.
"Reading the (Post) Modern Text: If on a winter's night a traveler," in Calvino Revisited. Ed. Franco Ricci. (Dovehouse Editions, 1988), pp. 131-145.
"Sexual Indifference and Lesbian Representation." Theatre Journal 40 (May 1988): 155-177.
"The Female Body and Heterosexual Presumption." Semiotica 67 (Dec 1987): 259-279.
"Aesthetic and Feminist Theory: Rethinking Women's Cinema." New German Critique no. 34 (Wint 1985): 154-175.
"Gaudy Rose: Eco and Narcissism." SubStance no. 47 (1985): 13-29.
"Oedipus Interruptus." Wide Angle 7 (1985): 34-40.
"The Violence of Rhetoric: Considerations on Representation and Gender." Semiotica 54 (1985): 11-31.
"Now and Nowhere," in Re-Vision: Essays in Feminist Film Criticism. Ed. Mary Ann Doane, Patricia Mellencamp, and Linda Williams. (Univ. Publications of America and The American Film Institute, 1984), pp. 150-169.
"From a Dream of Woman," in Cinema and Language. Ed. Stephen Heath and Patricia Mellencamp. Univ. Publications of America and The American Film Institute, 1983), pp. 21-34.
"Now and Nowhere: Roeg's Bad Timing." Discourse no. 5 (Spr 1983): 21-40.
"Snow on the Oedipal Stage." Screen 22 (1981): 24-39.
"Imaging." Ciné-Tracts: A Journal of Film and Cultural Studies 11 (Fall 1980): 3-12.
"Through the Looking Glass," in The Cinematic Apparatus. Ed. Teresa deLauretis and Stephen Heath. (Macmillan, 1980), pp. 187-202.
"A Semiotic Approach to Television as Ideological Apparatus," in Television: The Critical View. Ed. Horace Newcomb. (Oxford Univ. Press, 1979), pp. 107-117.
"Some Theoretical Problems of a Semiotics of the Theatre." Canadian Journal of Research in Semiotics 16 (Fall 1978 - Win 1979): 171-186.
"Semiotic Models, Invisible Cities." Yale Italian Studies no. 2 (Wint 1978): 13-37.
"Formal Organization and Symbolic Representation in Lévi-Strauss," in Discourse and Inference in Cognitic Anthropology. Ed. Marvin Loflin and James Silverberg. (Mouton, 1978), pp. 83-98.
"Semiotic in Italy," in The Sign: Semiotics Around the World. Ed. R.W. Bailey, L. Matejka, and P. Steiner. (univ. of Michigan Press, 1978), pp. 248-257.
"Semiotics, Theory and Social Practice in Italy. Ciné-Tracts: A Journal of Film and Cultural Studies no. 5 (Fall 1978): 1-14.
"The Left Hand of History." Heresies: A Feminist Publication on Art and Politics no. 4 (Mar 1978): 23-26.
"Cavani's Night Porter: A Woman's Film?" Film Quarterly no. 30 (Wint 1977): 35-38.
"Semiosis Unlimited." Poetics and Theory of Literature no. 2 (Apr 1977): 367-384.
"Rebirth in The Bell Jar." Women's Studies no. 3 (1976): 173-183.
"Narrative Discourse in Calvino: Praxis or Poiesis?" PMLA (May 1975): 414-425.
"The Discrete Charm of Semiotics, or Esthetics in the Emperor's New Clothes." Diacritics no. 5 (Fall 1975): 16-23.
"The Shape of the World: A Report on Structuralism and Semiotics in Italy." Books Abroad (Spr 1975): 227-232.
"Discourse and the Conquest of Desire in Svevo's Fiction." Modern Fiction Studies (Spr 1972): 91-109.
"Dreams as Metalanguage in Svevo's Confessions of Zeno." Language and Style no. 4 (Sum 1971): 208-220.