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Firinu è tra i primi in Italia ad esporre nello spazio espositivo Torinese STUDIO46, artisti della Body Art e della Narrative Art, quali Natalia PP.LL, JAMES Collins, Mac Adams, Cioni Carpi, Roger Cutfhort, Peter Huchinson, molti dei quali conosciuti e scoperti negli atelier durante i suoi soggiorni in USA, Londra, Europa Orientale. <br />
Verso la metà degli '70, l'artista si trasferisce in [[USA]] per ricoprire la qualifica di Visitor Professor alla Pepperdine University. <br />▼
Nel 1977, con Beppe Risso, l'artista tiene seminari su cinema sperimentale e fotografia, all’Accademia Albertina di Torino.<br />
▲Verso la metà degli '70, l'artista si trasferisce in [[USA]].
Nel 1980, con la pubblicazione di "''Marilyn Monroe. Immagini di un mito''", Firinu conferma il concetto artistico e comunicativo della fotografia; come scrisse Giuseppe Turroni sul "Corriere della Sera" ''(Firinu) cita Lukacs, Lacan, Barthes, Mac Luhan, Musil, Bergson, Robbe-Grillet, l’autore affronta con amore il mito della Monroe, la vede nell’innocenza del suo corpo, cioè nella sua immagine più vera …ci restituisce però la vitalità e il vitalismo di una donna stupenda e di un’attrice ineguagliabile, una delle più grandi che abbiano illuminato gli schermi del mondo''”(Corriere della Sera, n. 22 31/05/1980).<br />▼
Dal 1994 Firinu ha creato il primo Portale dell’arte sul web interamente dedicato all’arte contemporanea. Un work in progress, nel quale sono esposte migliaia di immagini, opere pittoriche, fotografiche, sculture, poster, tutto ciò che attiene all’arte e alla comunicazione degli eventi dell’arte, con pubblicazione di testi di critica e filosofia dell’arte.<br />
▲I testi pubblicati dal Firinu e le sue successive esposizioni sono frutto di tale percorso di sviluppo sul concetto e sull'essenza comunicativa della fotografia.
Citare l'autore pare essenziale “..''Gregor Samsa è tutti noi. La Cantatice Calva canta le nostre canzoni. Mentre attendiamo Godot. E inutilmente ci aggiriamo per Dublino in una giornata qualunque senza sapere cosa cercare. Ecco l’arte che disperatamente si guarda dentro e vede un vuoto incolmabile che solo gli imbecilli chiamano libertà. Dominati dal nulla nella forma più insidiosa della vicinanza di ciò che appare reale, una continua ri-creazione del sinonimo del vivente, una sorte di trompe-l’oeil di una realtà dissolta in forme virtuali''” (tratto da Libertà: vuoto a perdere www.artefutura.org).<br />
==Personali==
▲Nel 1980, con la pubblicazione di "''Marilyn Monroe. Immagini di un mito''", Firinu conferma il concetto artistico e comunicativo della fotografia;come scrisse Giuseppe Turroni sul "Corriere della Sera" ''(Firinu) cita Lukacs, Lacan, Barthes, Mac Luhan, Musil, Bergson, Robbe-Grillet, l’autore affronta con amore il mito della Monroe, la vede nell’innocenza del suo corpo, cioè nella sua immagine più vera …ci restituisce però la vitalità e il vitalismo di una donna stupenda e di un’attrice ineguagliabile, una delle più grandi che abbiano illuminato gli schermi del mondo''”(Corriere della Sera, n. 22 31/05/1980)
1971 espone al Merton College di Oxford, “rivisitazione del Liberty”, mostra che verrà riproposta dalla Galleria Alberto Peola.<br />▼
1975 espone una personale alla Peterson Gallery, Los Angeles.<br />▼
1976 espone una personale alla Peterson Gallery, Los Angeles.<br />▼
1977 espone alla mostra organizzata a Torre Pellice, col patrocinio della Regione Piemonte, "''American Wedding''", selezione di oltre tremila fotografie scattate dall'autore in USA.
1978 presenta "''Performance''", foto di scena di films degli anni '50: in un'opera sperimentale, l'autore decontestualizza le immagini modificandone il contesto linguistico. Come scrisse Barilli su L’Espresso: "''Firinu esplica per stereotipi l'eternità di certi temi...il mito delle star rivissuto attraverso le registrazioni fotografiche, ritorna per lo straniamento del materiale a farsi tautologica didascalia di costume, di moda, ai grandi temi di sempre''" come recensì Giorgio Brizio (Avanti 25.04.1978).<br />▼
▲1971 espone al Merton College di Oxford, “rivisitazione del Liberty”, mostra che verrà riproposta dalla Galleria Alberto Peola.
▲1975 espone una personale alla Peterson Gallery, Los Angeles.
▲1976 espone una personale alla Peterson Gallery, Los Angeles.
▲1977 espone alla mostra organizzata a Torre Pellice, col patrocinio della Regione Piemonte, "''American Wedding''", selezione di oltre tremila fotografie scattate dall'autore in USA. Luigi Carluccio recensì, su Panorama, la mostra elogiando la raffinatezza delle immagini.
▲1978 presenta "''Performance''", foto di scena di films degli anni '50: in un'opera sperimentale, l'autore decontestualizza le immagini modificandone il contesto linguistico. Come scrisse Barilli su L’Espresso: "''Firinu esplica per stereotipi l'eternità di certi temi...il mito delle star rivissuto attraverso le registrazioni fotografiche, ritorna per lo straniamento del materiale a farsi tautologica didascalia di costume, di moda, ai grandi temi di sempre''" come recensì Giorgio Brizio (Avanti 25.04.1978)
Seguono numerose esposizioni tra le quali:
1979 Life by Life, personale a N.Y. Free Univeristy - NY.<br />
1980 espone "La Gabbia sui Pirenei" personale presso Jaap Rietman - NY, selezione di fotografie tratte dall'omomima opera letteraria, pubblicata nel 1979 da Firinu.<br />
1980 presenta mostra su N.Y. con rari fotogrammi risalenti tra la fine del 1800 ed inizi 1900.<br />
1992 personale fotografica “Watergate” dedicata agli ingressi sui canali dei palazzi di Venezia
''Testo in corsivo''==Esposizioni==▼
1975 organizza la mostra "Modus operandi" di Giorgio E. Colombo.▼
1977 presenta la prima mostra di Janusz Haka, artista polacco d'avanguardia ▼
1978 presenta le opere di Peter Hutchinsons, Tim Maul e Franco Vaccai.▼
1979 presenta nella propria Galleria le opere di Gianni Piacentino, allora appena agli esordi.▼
1979 presenta la mostra ''"I campi della memoria'' " di Roger Welch▼
1980 espone "''Structure''" di Leandro Katz▼
''Testo in corsivo''==Pubblicazioni==▼
▲1975 organizza la mostra "Modus operandi" di Giorgio E. Colombo.<br />
1973 pubblica "''La Logica del quotidiano''" ed. Salomon&Salomon, NY.▼
▲1977 presenta la prima mostra di Janusz Haka, artista polacco d'avanguardia.<br />
1975 pubblica “''Marginal Picture''” ed. Protetch & Abrams Inc. NY opera dedicata a Jimmy Carter;▼
▲1978 presenta le opere di Peter Hutchinsons, Tim Maul e Franco Vaccai.<br />
1976 pubblica "''Operazione Nostalgia''", raccolta di fotografie del cinema hollywoodiano degli anni 1940-1965. Il libro è frutto di una personalmente attenta e meticolosa ricerca eseguita dall’autore ad Hollywood nei "magazzini della nostalgia": l’opera, scritta in italiano ed inglese, costituisce testimonianza significativa dell’ambiente degli appassionati di cinema.▼
▲1979 presenta
1979 pubblica "''La gabbia sui Pirenei - teoria sull'uso dell'immagine fotografica''", dir.ed. Eugenio Bollati di Saint-Pierre. Con tale opera, l'autore analizza l'arte attraverso gli strumenti della logica, in particolar modo concentrando l'attenzione sul ruolo della fotografia nell'arte. ▼
▲1979 presenta la mostra ''"I campi della memoria'' " di Roger Welch.<br />
▲1980 espone "''Structure''" di Leandro Katz.<br />
▲1973 pubblica "''La Logica del quotidiano''" ed. Salomon&Salomon, NY.<br />
▲1975 pubblica “''Marginal Picture''” ed. Protetch & Abrams Inc. NY opera dedicata a Jimmy Carter
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▲1979 pubblica "''La gabbia sui Pirenei - teoria sull'uso dell'immagine fotografica''", dir.ed. Eugenio Bollati di Saint-Pierre. Con tale opera, l'autore analizza l'arte attraverso gli strumenti della logica
1980 pubblica "''Marilyn Monroe. Immagini di un mito''" raccolta di foto inedite personalmente raccolte dall'autore nei vari photo shop di Hollywood. Il libro, come le recensioni attesteranno, non è un’esaltazione del mito ma una selezione accurata di fotografie alla ricerca della donna Marilyn. Firinu, in un’intervista su "La Stampa" del 1980 afferma: "''ho condotto questo lavoro, come quasi tutti i miei lavori, sul filo della memoria. La memoria non e ingombrante, non richiede precisione e quasi mai ci provoca sofferenze se non quella del rimpianto''".
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