<!---->
{{Vescovo
|nome=Beniamino Socche
|immagine=Beniamino Socche.jpg
|larghezza=240px
|vescovo=Vescovo di [[Diocesi di Cesena-Sarsina|Cesena]]<br/>Vescovo di [[Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla|Reggio Emilia]]
|stemma=Bishopcoa.png
|ruolo=
|consacrato=
|nato=[[26 aprile]] [[1890]]
|deceduto=[[16 gennaio]] [[1965]]
|ch=socche
}}
{{Bio
|Nome = Beniamino
|Titolo =
|NomeCognome = AngelinaSocche
|CognomeSesso = PiriniM
|LuogoNascita = Vicenza
|Sesso = F
|GiornoMeseNascita = 26 aprile
|LuogoNascita = Sala di Cesenatico
|AnnoNascita = 1890
|LuogoNascitaLink= Cesenatico
|LuogoMorte = Pietra Ligure
|GiornoMeseNascita = 30 marzo
|GiornoMeseMorte = 16 gennaio
|AnnoNascita = 1922
|AnnoMorte = 1965
|LuogoMorte = Sala di Cesenatico
|Attività = vescovo cattolico
|LuogoMorteLink= Cesenatico
|GiornoMeseMorte = 2 ottobre
|AnnoMorte = 1940
|Epoca = 1900
|Epoca2 =
|Attività = educatrice
|Nazionalità = italiano
|Attività2 =
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = , venerata come [[Servo di Dio|serva di Dio]] dalla [[chiesa cattolica]]
|Immagine =
|Didascalia=
|Categorie = no <!--PROMEMORIA: Togliere quando spostiamo in ns0-->
}}
==Biografia==
===La fanciullezza===
Angelina Pirini nacque a [[Cesenatico|Celle di Sala di Cesenatico]] il [[30 marzo]] [[1922]], da Luigi e Dina Savini. Primogenita di quattro sorelle, a lei seguirono Rosina, Giuliana ed Anna<ref>{{Cita|Dal Cenacolo al Calvario|pag. 19}}</ref>.
===Gli anni giovanili e l'ordinazione sacerdotale===
La sua famiglia era di origini modeste, e Angelina crebbe nella semplicità e religiosità di un ambiente umile e rurale, il cui centro era la [[parrocchia]] di Sala. Frequentò l'asilo condotto dalle suore canossiane e francescane e quindi la scuola fino alla 5° elementare. In casa, fin da piccola, attendeva a piccoli lavori domestici e alla cura delle sorelline<ref>{{Cita|Dal Cenacolo al Calvario|pag. 22}}</ref>.
Nacque a Vicenza da un'umile famiglia nel 1890 <ref> P. Altieri, ''Nella bufera della guerra'', in M. Mengozzi, '' Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, Stilgraf, 1998 </ref>, il padre si chiamava Anselmo e la madre Lucia Manetto. Frequentò la scuola elementare dai Padri Giuseppini di [[San Leonardo Murialdo]] presso il Patronato Leone XIII di Vicenza, per poi passare al seminario diocesano. Il [[20 luglio]] del [[1913]] venne ordinato sacerdote dal vescovo [[Ferdinando Rodolfi]].
A dodici anni, Angelina venne mandata ad imparare il mestiere di sarta<ref>{{Cita|D'Amando|pag. 24}}</ref> presso una vicina di casa, attività che seguì fino al [[1937]], primo anno della sua infermità.
Durante la [[Grande Guerra]] prestò servizio al fronte come infermiere, dal 1915 al 1918.
In seguito fu cappellano e maestro elementare a [[S.Pietro in Gu]] fino al 1927.
In quell'anno venne trasferito a [[Marano Vicentino]] dove fu nominato economo spirituale. Dal 1928 al 1932 fu poi economo e delegato vescovile a [[Marostica]].
Dal 1932 al 1935 divenne parroco ad [[Arcole]], e poi arciprete di [[Valdagno]] (1935 - 1939)<ref> cfr. A. Pirini, B. Socche, F. D'Amando (a cura di), ''Lettere'', Teramo, 1989 e http://www.dondorinoconte.it/Socche.htm sito su don Conte, consultato il 26 aprile 2012 </ref>.
Angelina fu iscritta all'[[azione cattolica]] fin da bambina e, dal [[1930]] quando ricevette la [[prima Comunione]], frequentò la santa [[Messa]] ogni giorno, trattenendosi in chiesa in preghiera dopo la funzione<ref>{{Cita|D'Amando|pag. 19}}</ref>.
Nel suo percorso formativo conobbe, tra gli altri, don [[Giovanni Calabria]], proclamato santo nel 1999 da papa [[Giovanni Paolo II]] <ref> vedi http://www.dondorinoconte.it/Socche.htm sito su don Conte, consultato il 26 aprile 2012 </ref>.
Nel [[1934]] don Giuseppe Marchi fece l'ingresso a Sala come nuovo parroco e decise di rifondare l'azione cattolica parrocchiale, dando anche nuovo impulso alla vita religiosa del paesino, al culto dell'[[Eucaristia]] e della [[Passione di Gesù]]. Quell'anno è considerato da Angelina decisivo per la sua vita spirituale: infatti don Marchi le affidò l'incarico di ''delegata beniamine'' nel [[1934]]: incarico che svolse fino al [[1937]] quando divenne ''delegata aspiranti'' e infine ''presidente della sezione femminile parrocchiale''<ref>{{Cita|D'Amando|pagg. 24-25}}</ref>.
===La nomina a Vescovo di Cesena e gli anni della II° Guerra Mondiale.===
Angelina si impegnò moltissimo nell'apostolato con le fanciulle, e vi riversò tutta l'energia che la sua spiritualità le dava. Era un'[[Educatore|educatrice]] molto attenta: cercava di comprendere la psicologia delle bambine per poter parlare loro dell'amore di Dio<ref>{{Cita|D'Amando|pag. 26}}</ref>. Scriverà: «''Oh, come è bello parlare alle anime dell'Amore. In mezzo a queste anime mi vedo come una sacerdotessa che tiene tra le sue mani Gesù nel Suo Corpo Mistico!... Come mi commuove!''<ref> v. Angelo Pirini, ''I voti di Angelina'', 2011, p.12 . </ref>»
Mons. Beniamino Socche venne nominato '''Vescovo di Cesena''' il [[4 febbraio]] [[1939]] da papa Pio XI, succedendo a mons. Alfonso Archi morto il [[4 dicembre]] del [[1938]]. Il [[9 febbraio]] la sua nomina venne pubblicata ufficialmente sull'Osservatore Romano, ma a causa della morte di Pio XI (il [[10 febbraio]]), fu il neo-eletto papa Pio XII a firmare la bolla apostolica di nomina in data [[16 marzo]][[1939]]<ref> v. A.Pirini, B.Socche, F.D'Amando (a cura di), ''Lettere'', Teramo, 1989, nota a pag. 21 e P. Altieri, ''Nella bufera della guerra'', in M. Mengozzi, ''Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, 1998, pag.516 </ref>.
Il [[19 marzo]] [[1939]] fu ordinato vescovo di [[Diocesi di Cesena-Sarsina|Cesena]] nella chiesa di Valdagno e fece ingresso a Cesena il 14 maggio dello stesso anno (il giorno in cui - in quell'anno - si ricordava la Madonna del Popolo, patrona della città cesenate)<ref> E. Turci, G. Zamagni, ''I Vescovi di Cesena e i loro stemmi'', Cesena, Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2007. </ref>.
"Mentre mons. Archi amava l'ascetismo e l'isolamento, Socche era cordiale, stava volentieri con la gente, in una paternità affettuosa. Fu un innamorato della Madonna, cui ricorreva con fiducia di bambino; la sua devozione alla Madonna dl Popolo si espresse in forma commovente nei momenti più tragici della guerra" <ref> v. P.Altieri, ''Nella bufera della guerra'', in M.Mengozzi, ''Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, 1998, pag. 516</ref>. "[...] Uomo di grande dolcezza e bontà, ma anche [...] personalità forte, decisa, senza tentennamenti e riguardi quando in coscienza ritiene di dover intervenire."<ref> G. Maroni, '' Il secondo dopoguerra'', in M. Mengozzi, ''Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, Cesena, 1998, pag. 539. </ref>
Il suo [[stemma]] vescovile rappresentava l'arcobaleno, simbolo biblico della riconciliazione, della pace e della speranza cristiana. Il motto adottato fu "In virtute pax" (pace nella virtù o nella fortezza), e sembrava voler richiamare nella parola "virtute" l'origine greca della parola "socche" (cioé virtus - fortezza)<ref> vedi E. Turci, G. Zamagni, ''I Vescovi di Cesena e i loro stemmi'', Cesena, Il Ponte Vecchio, 2007, pagg. 82-83 </ref>.
Il [[15 maggio]] del [[1937]] partecipo' a [[Loreto]] al Raduno Nazionale della Gioventù Femminile di [[Azione Cattolica]], viaggio che la rese entusiasta. In quell'occasione poté parlare con la Dirigente Nazionale [[Armida Barelli]], che successivamente rispose ad una lettera di Angelina, la quale le esprimeva la gioia e i doni che l'appartenere all'Associazione le aveva dato. (Scriverà nel maggio del 1938: ''Quanto bene io voglio all'Azione Cattolica! Sì, perché è stato nel partecipare a questo grande esercito che io ho imparato a conoscere e ad amare il Signore, che tanto amo e solo sua sono. Mi sono state affidate molte anime e solo queto appaga il mio grande desiderio. Vorrei essere in tutti i punti della terra per parlare alle anime dell'amore di Dio...'' <ref> cfr. D'Amando, Angelina pirini. Un dono del signore alla sua Chiesa.'', 1985, pp. 26-27 . </ref>.
A [[Cesena]], mons. Socche promosse la crescita dell'[[Azione Cattolica]], che considerava un punto nevralgico della pastorale diocesana e parrocchiale. Nel luglio del [[1939]] ricostituì l'Unione Diocesana Uomini Cattolici disponendo che ne fosse costituita una sezione in ogni parrocchia; si adoperò per la scuola dirigenti dell'associazione e per una "tre giorni" (dedicata ai più preparati) che si teneva ogni anno in settembre all'Istituto Almerici. Quando fece la visita pastorale dichiarò di voler vedere tutti gli iscritti all'[[Azione Cattolica]] nelle diverse parrocchie <ref> cfr. E. Diaco, ''Angelina Pirini e il suo apostolato nell'Azione Cattolica'', Cesena, 1996. </ref>. Voleva che i catechisti fossero presi dalle fila di questa associazione cristiana, la quale doveva dimostrarsi "al di sopra della politica e dei partiti" ,ma non "al di fuori" di essi. Tra i membri dell'azione cattolica scelse "operai" e "operaie" che portassero avanti campagne per la purezza, contro la bestemmia, e per la moralizzazione del cinema <ref> v. E. Diaco, ''Angelina Pirini e il suo apostolato nell'Azione Cattolica'', Cesena, 1996, pagg. 25- 26 .</ref>.
La giovane ragazza aveva il desiderio di consacrarsi al Signore, così col permesso del suo padre spirituale (lo stesso don Giuseppe Marchi), l'[[8 dicembre]] [[1936]] (festa dell'[[Immacolata Concezione]]) emise voto di verginità, che poi ripeté nel [[1937]] <ref> v. D'Amando, ''Angelina Pirini. Un dono del Signore alla sua Chiesa, 1985, pp.32-33 . </ref>.
Diede anche un nuovo impulso al catechismo nelle parrocchie e si occupò di morale cattolica (condannando per es. la moda femminile indecorosa). Grande fu la sua devozione per la [[Vergine Maria]] che dimostrò e diffuse in vari modi: promosse gli "Operai del Rosario", curò il culto alla Madonna del Popolo presso la Cappella del Duomo, si recò spesso in preghiera all'[[abbazia di Santa Maria del Monte]] (in cui faceva organizzare annualmente le fiorite dei bambini), fece numerosi pellegrinaggi individuali alla [[Santa Casa di Loreto]]. Soleva dire: "La Madonna é il ponte obbligato fra la terra e il cielo, sul quale ponte passa ogni grazia", "E' sempre la Madonna che dà Gesù. L'ha dato una prima volta al mondo e continua a darlo anche adeso alle anime"<ref> E. Diaco, ''Angelina Pirini e il suo apsotolato nell' Azione Cattolica'', Cesena, 1996, pagg. 26- 27 </ref> .
Inoltre ebbe molto a cuore i sacerdoti, il seminario e confessava in Duomo il sabato pomeriggio per diverse ore <ref> v. E. Turci, G. Zamagni, ''I Vescovi di Cesena e i loro stemmi'', Cesena, 2007, pag. 83 </ref>. Condusse una visita pastorale (incentrata sull'istruzione religiosa agli adulti e ai fanciulli), organizzò in modo sistematico missioni di popolo, ritiri spirituali e giornate di preghiera insieme all'attività caritativa <ref> A. Pirini, B. Socche, F. D'Amando, ''Lettere'', Teramo, 1989, pag. 21 </ref>.
===La malattia===
Il [[9 luglio]] [[1937]] fu colpita da forti dolori addominali: ricoverata d'urgenza all'Ospedale di [[Cesenatico]] subì il primo intervento per [[appendicite]] perforata, ma da quel giorno non riacquisto più la salute.
'''Durante la II° guerra mondiale''' i sacerdoti di Cesena rimasero vicini al loro popolo per portare aiuto materiale e conforto religioso<ref> P. Altieri, '' Nella bufera della guerra'', in M. Mengozzi, ''Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, Cesena, 1998, pagg. 527 e ss. </ref>. Tra tutti, "due furono le figure del clero cesenate che si distinsero per la loro opera di pietà, di soccorso, di organizzazione: il vescovo Beniamino Socche ed il Canonico" (don [[Cesare Carlo Baronio]], ndr)<ref> D.Pieri, ''Don Baronio'', Cesena, 1987, pag. 130</ref>. Uno storico scriverà in proposito: "Il vescovo che tira il carretto dei viveri e delle candele per le vie di Cesena, per portare soccorso nei rifugi, non é una scena troppo frequente" <ref> G. Maroni, ''Il secondo dopoguerra'', in M. Mengozzi, '' Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, Cesena, 1998, pag. 540 </ref>.
Si fece di tutto per poter risolvere il caso: dal [[31 luglio]] [[1938]] al [[4 agosto]] fu a [[Bologna]] per accertamenti presso la Clinica [[S. Orsola]]; dal [[19 agosto]] al 25 dello stesso mese cercò ristoro a [[Balze di Verghereto]] sull'[[Appennino tosco-emiliano]]; nel settembre del [[1938]] fu di nuovo ricoverata all'Ospedale di [[Cesenatico]] per un secondo intervento di carattere esplorativo. <ref> v. D'Amando, ''Dal Cenacolo al Calvario'', 1986, pp.43-44 . </ref> Purtroppo non si risolse niente. Solo in seguito le venne diagnosticata una [[tubercolosi intestinale]] (tisi intestinale), ma a quel punto non era più possibile intervenire poiché la malattia aveva fatto il suo corso <ref> v. Angelo Pirini, ''I voti di Angelina'', Cesena, 2011, p.12 . </ref> .
Mons. Socche, durante '''il passaggio del fronte a [[Cesena]]''', ebbe un ruolo chiave presso le autorità fasciste, tedesche e poi alleate per evitare rastrellamenti, violenze, uccisioni e distruzioni a danno di ricercati, ebrei, disertori, pubblici edifici. Ordinò al clero cesenate di stare accanto alla popolazione ferita dalla barbarie della guerra. Nell'estate del [[1944]] rimase l'unica autorità presente a [[Cesena]], trattò coi tedeschi e organizzò gli aiuti necessari <ref> vedi P. Altieri, ''Nella bufera della guerra'' e G. Maroni, ''Il secondo dopoguerra'', in M. Mengozzi, ''Storia della Chiesa di Cesena'', I/2, Cesena, 1998, pagg. 515 e ss. e pagg. 539 e ss. </ref>.
Angelina non si scoraggiò, ma trovò come si legge dai suoi diari, nella malattia un motivo per offrire a Dio le sue sofferenze sia fisiche che morali (le forti incomprensioni con il padre Luigi): era desiderio della giovane Pirini offrirsi come vittima di riparazione per il mondo intero ("la Chiesa, il Papa, i sacerdoti, i missionari, le anime consacrate e tute le anime" <ref> v. Angelo Pirini, ''I voti di Angelina'', 2011, pp.12-13 . </ref>).
Lo stesso Vescovo Socche, nello scritto ''"Ad perpetuam rei memoriam"'' (apparso sul bollettino ufficiale della diocesi di Cesena nel settembre del [[1945]]), ricorda alla popolazione cesenate quanto fatto dal clero e da lui stesso durante la trascorsa tragedia bellica, deprecando le '''violenze anticlericali''', diffuse nel dopoguerra, nel nome di certo comunismo ateo (violenze che sanno di scomunica secondo il diritto canonico, scrive il presule, e che richiamano gli anni del primo dopoguerra con il pericolo di una nuova dittatura reazionaria) e descrive come gli alleati gli abbiano impedito di pubblicare la lettera pastorale sulla dottrina sociale della Chiesa per non accendere gli animi. cit cit altieri
Il [[16 giugno]] [[1938]] si legò a [[Gesù]] [[Eucaristia]] col voto di castità perpetua e col voto di vittima riparatrice, per meglio unirsi alla [[Passione di Gesù]] <ref> v. D'Amando, ''Angelina Pirini. Un dono del Signore alla sua Chiesa'', 1985, p.9 . </ref>. Scriveva infatti: ''Vivere l'Eucaristia, viverla nelle ore di abbandono e di incomprensione, nell'ora in cui per questo genere di sofferenza l'anima assomiglia all'Ostia viva dei nostri Altari...!; Mi offro per i Sacerdoti perché siano santi, per i missionari perché, o Gesù, Tu dia loro forza e coraggio..., perché Tu protegga il Papa, nostro dolce Cristo in terra... Gesù io desidero partecipare ai Tuoi dolori. Ne ho il diritto, essendo la Tua piccola sposa... Voglio morire martire per Te e per la Tua Gloria.'' <ref> v. Angelo Pirini, ''I voti di Angelina'', 2011, p. 13 . </ref>
Per terminare il periodo cesenate é giusto ricordare come Beniamino Socche conobbe e andò più volte a visitare la serva di Dio [[Angelina Pirini]] di Sala di Cesenatico, malata di tubercolosi intestinale che morirà giovanissima: la ragazza offrì a Dio le sue sofferenze per il Papa, il suo Vescovo e la santificazione dei sacerdoti. Con lei il presule ebbe anche un breve ma intenso carteggio<ref> v. A. Pirini, B. Socche, F. D'Amando, ''Lettere'', Teramo, 1989 </ref>.
Per imitare Gesù che si fece "ubbidiente fino alla morte di Croce" <ref> [[Lettera ai Filippesi]], II, 5-8 . </ref>, Angelina emise il voto di ubbidienza al suo Direttore spirituale nel giorno 11 febbraio 1939 <ref> v. D'Amando, ''Dal Cenacolo al Calvario'', 1986, p. 39 . </ref>.
cittadinanza onoraria
Dal 1939 al 1940, la serva di Dio ebbe la consolazione e il privilegio ricevere diverse visite del Vescovo di Cesena Beniamino Socche, che si tratteneva in colloquio con lei nella sua stanza. Monsignor Socche l'aveva conoscuta grazie ad una lettera nella quale Angelina si congratulava per la sua nomina a Vescovo e gli offriva le proprie sofferenze fisiche e spirituali. Alla lettera ne seguirono altre, con le risposte sempre puntuali del presule <ref> v. D'Amando, ''Dal Cenacolo al Calvario'', 1986, p.45 . </ref>.
===Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla. Morte improvvisa a 74 anni.===
Prima di morire, la giovane educatrice volle anche prendere un impegno insieme a don Marchi: il 16 luglio 1939, insieme al Padre spirituale, davanti al Crocifisso stabili un Patto di Alleanza, "per vivere solo per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime" <ref> v. D'Amando, ''Dal Cenacolo al Calvario'', 1986, p.41 . </ref>.
Il [[13 febbraio]] [[1946]] fu trasferito alla [[diocesi di Reggio Emilia-Guastalla|diocesi di Reggio Emilia]].
Durante il suo ultimo anno di vita, Angelina sperimentò la cosiddetta "notte dello spirito": un periodo di aridità spirituale, durante il quale la sua fede venne messa alla prova duramente, perché le erano state tolte le consolazioni sensibili dell'anima, in un periodo di buio spirituale. <ref> cfr. Angelo Pirini, ''I voti di Angelina'', 2011, p.13 . </ref>.
Come a Cesena aveva vissuto gli anni tragici del secondo conflitto mondiale, in particolare il "passaggio del fronte" nel 1944, a Reggio Emilia si ritrovò nella bufera del dopoguerra e del "triangolo della morte", con le continue uccisioni e violenze ad opera di partigiani comunisti.
Resta famoso il suo intervento contro gli omicidi di sacerdoti della sua diocesi; memorabile il modo con il quale affrontò l'uccisione di don [[Umberto Pessina]].
Vicina a morire, quando già respirava a fatica ed era senza voce, Angelina chiese a Gesù di poter cantare con le bambine dell'Asssociazione, che con il parroco le portavano il Viatico: la giovane si mise a cantare a voce dispiegata, nella meraviglia di tutti <ref> v. D'Amando, ''Dal Cenacolo al Calvario'', 1986, pp.51-52 . </ref>.
Già dal primo giorno denunciò{{Q|...l'odio che divide e uccide: incredibili episodi di crudeltà si vanno ripetendo in ogni parte d'Italia e il brigantaggio imperversa...|}}
Fino ad arrivare il [[26 marzo]] [[1955]] a dire in occasione dei ferimenti e uccisioni di cattolici:{{Q|... siamo andati a visitare i feriti e le salme degli innocenti e a pregare per loro, e abbiamo sentito molti domandarsi: ma allora, che non sia venuto il tempo di mettere finalmente fuori legge il comunismo?|<ref>[http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=431 Kattolico] - visto 19 febbraio 2009</ref>}}
Impegno per la difesa dei suoi preti che aveva già messo in pratica durante il periodo successivo all'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre 1943]] nella diocesi di Cesena, quando interviene per salvare don [[Adamo Carloni]] catturato dai nazifascisti e destinato alla fucilazione<ref>[https://www.comune.cesena.fc.it/applicazioniweb/infovia/mostraFile?codiceVia=8702 Comune di Cesena] - visto 10 febbraio 2009</ref>.
Quale Vescovo di Reggio Emilia aveva riconosciuto, il [[19 marzo]] [[1948]], i [[Servi della Chiesa]] di don [[Dino Torreggiani]] come Istituto secolare di diritto diocesano, con l'approvazione della Santa Sede.
===Morte e funerali===
Angelina Pirini morì il [[2 ottobre]] [[1940]] (precisamente venti minuti dopo la mezzanotte), nel giorno che la [[Liturgia Cattolica]] dedica alla memoria degli [[Angeli Custodi]], che lei chiamava i suoi fratellini. (Il 7 maggio aveva confidato a don Giuseppe Marchi: "Padre non guarirò più...il mio male andrà sempre più crescendo...Gli Angeli, miei fratelli, fanno fretta a Gesù per avermi in paradiso...") <ref> v. D'Amando, ''Dal Cenacolo al Calvario'', 1986, p.15 . </ref> .
Pose la prima pietra del nuovo seminario il 12 novembre del 1950 e lo inaugurò il 24 novembre del 1954.
I funerali videro una grandissima partecipazione della popolazione, tra cui i giovani dell'[[Azione Cattolica]] (alcuni ricordati ancora oggi per il loro apostolato: Pio Moretti - poi disperso nella campagna di Russia del 1943 - sostenne il feretro di Angelina, Irma Ceredi - che guidò l'Azione Cattolica negli anni successivi alla morte di Angelina - e Guelfa Bondi) <ref> Claudio Riva, ''Pio Moretti'', Cesena, 2008, p. 28 e p. 115 . </ref>. Il discorso funebre fu tenuto dal Canonico Antonio Chiesa, prevosto della [[Cattedrale]] di [[Cesena]].
Durante il suo episcopato aveva ordinò 195 nuovi sacerdoti, ebbe cura particolarmente dell'Opera diocesana di assistenza, della mensa dei poveri, dell'azione cattolica, del centro Sacro Cuore.
Volle la fondazione del giornale "La libertà", e istituì due congressi eucaristici e il sinodo diocesano.
Morì improvvisamente il 16 gennaio 1965 a [[Pietra Ligure]] (SV), dove stava trascorrendo un periodo di riposo.
Le spoglie mortali di Angelina furono tumulate nel cimitero di Sala attiguo alla Chiesa Parrocchiale. <ref> v. Claudio Riva, ''Pio Moretti'', Cesena, 2008, p.27 . </ref>
Nel suo testamento spirituale lasciò scritto: "Le mie raccomandazioni per tutti si trovano nei libri da me pubblicati"<ref> vedi http://www.dondorinoconte.it/Socche.htm sito su don Dorino Conte, consultato il 16 aprile 2012 </ref>.
Dal 25 marzo 2001 la salma riposa in un sarcofago di marmo, voluto dal vescovo [[Beniamino Socche]], presso l'[[Altare]] di [[Santa]] [[Maria Goretti]] (martire cattolica del XX° secolo), dentro la Chiesa Parrocchiale di Sala di [[Cesenatico]]. (Nella pala d'altare di Piero Delle Ceste risultano raffigurate, ai piedi della Santa, Angelina Pirini e Irma Ceredi <ref> v. Angelo Pirini, ''I voti di Angelina'', 2011, didascalia dell'illustrazione a p.98 . </ref>).
==Scritti e corrispondenza con il Vescovo Beniamino Socche==
Angelina fu invitata da don Marchi, per poterla meglio seguire spiritualmente, a tenere un Diario spirituale. La ragazza amava scrivere e nonostante la sua bassa scolarizzazione era portata a descrivere il suo stato interiore con un linguaggio forbito e denso di particolari. Tra i suoi numerosi scritti oltre al citato ''Diario'', conservato manoscritto in tre fascicoli, ricordiamo i ''Resoconti Spirituali'', il ''Testamento spirituale'', l' ''Atto di Consacrazione'' e l' ''Epistolario'', in cui sono presenti le lettere al Vescovo Beniamino Socche, cui il presule rispose affettuosamente.
Dall'ultima pagina del suo Diario:
''"… Ho bisogno di amore puro, o Gesù, per ricambiare il Tuo amore infinito: dammelo. Ho sete di silenzio, di nascondimento, di mortificazione per poter assomigliare a Te, per potermi identificare con Te, o Gesù, Ostia di amore. Ho sete…, ho sete di Te…, brucio: Gesù, dammi da bere, Tu che sei la fonte della vita perché io non muoia, ma viva e viva solo di Te, o Gesù, e viva solo per Te. Voglio essere Tua fino alla consumazione e consumarmi per Te… Padre mio che sei nei cieli, io credo in Te e Ti amo. Sì, Padre mio, Ti amo. Sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà, o Padre, come è fatta in cielo. Padre, sono un povero nulla e nella profondità del mio nulla e nella conoscenza della mia infermità, grido a Te l'amore puro. A Te che vedo tutto bello, santo e infinitamente misericordioso: grido a Te l'amore mio, Padre, per l'onore e la gloria del Figliolo, il Tuo e mio Gesù, che essendo me e Te stesso, mi fece partecipare di Te, Padre benedetto".
==Il processo di Beatificazione==
Il [[23 dicembre]] [[1984]] furono iniziate le pratiche per un riconoscimento canonico di Angelina Pirini, e vennero presentati in quella data i relativi documenti.
Dopo il voto favorevole della [[Conferenza Episcopale]] dell'[[Emilia-Romagna]] (primavera del [[1985]]) e dopo il Nulla Osta ([[Nihil obstat]]) della [[Congregazione per le Cause dei Santi]] in [[Vaticano]] ( [[27 luglio]] [[1985]] ), il [[Vescovo]] di [[Cesena]] mons. [[Luigi Amaducci]] dichiarò introdotto il processo diocesano per la Causa di [[Beatificazione]] e di [[Canonizzazione]] della [[Serva di Dio]] Angelina Pirini, con Decreto dell'[[8 settembre]] [[1985]].
Così vennero aperti pubblicamente i processi cognizionali sulla vita, virtù e miracoli, il [[12 ottobre]] [[1985]] <ref> v. D'Amando, ''Lettere'', Cesena, 2004, p.6 . </ref>.
Dopo cinque anni dal loro inizio, i processi cognizionali furono conclusi in Diocesi il [[28 ottobre]] [[1989]] e tutti i documenti furono passati a Roma presso la [[Congregazione per le Cause dei Santi]], dove il [[12 giugno]] [[1990]] iniziarono i lavori per la Causa di Beatificazione e di Canonizzazione che è ancora in corso <ref> v. D'Amando, ''Lettere'', Cesena, 2004, p. 6 . </ref>.
Il Vice - Postulatore è mons. Bruno Benini della [[Diocesi di Cesena-Sarsina]].
==L'Associazione "Amici di Angelina"==
Presso la Casa Parrocchiale di Sala di [[Cesenatico]] (FC), è attiva l'Associazione "Amici di Angelina", che ha lo scopo di far conoscere la [[serva di Dio]], e che organizza conferenze e incontri di preghiera, nonché cura la pubblicazione di opuscoli e libri, alcuni scritti dal defunto don Angelo Pirini, cugino della Serva di Dio.
La Casa dove Angelina visse e morì è ora di proprietà della Parrocchia (cui è attigua) e ospita gli incontri dell'Associazione stessa, dell'Azione Cattolica, momenti educativi per i giovani, riunioni e gruppi di preghiera .
Poco distante, in aperta campagna, esiste ancora la casa natale della [[Serva di Dio]], di proprietà privata.
Il [[Comune]] di [[Cesenatico]] ha dedicato, sempre nella frazione di Sala, una piazza ad Angelina Pirini.
==Note==
<references/>
{{References|2}}
==Bibliografia==
* G. Sirotti, ''Padre del popolo e della città (Il Vescovo Socche a Cesena nel '44)'', Monza, 1954.
* {{Cita libro|autore=Filippo D'Amando|titolo=Angelina Pirini (1922-1940). Un dono del signore alla sua Chiesa.|editore= Eco di San Gabriele|città=teramo|anno=1985|cid=D'Amando}}
* Beniamino Socche, ''La Madonna regina dell'universo nella Divina Commedia'', Ed. Age, Reggio Emilia, 1955.
* {{Cita libro|autore=Angelina Pirini|curatore=Filippo D'Amando|titolo=Dal Cenacolo al Calvario - Diario, scritti e documenti|editore= Eco di San Gabriele|città=teramo|anno=1986|cid=Dal Cenacolo al Calvario}}
* Beniamino Socche, ''Cortocircuiti intellettuali e il problema delle origini'', Ed. Domani, Roma, 1956.
* Beniamino Socche, ''Il Verbo Incarnato e la Madonna'', Ed. Age, Reggio Emilia, 1958.
* Beniamino Socche, ''Maria Mediatrice'', Ed. Age, Reggio Emilia, 1961.
* Angelina Pirini, P.Filippo D'Amando C.P.(a cura di), ''Lettere'', Teramo, Ed. Eco di San Gabriele, 1987.
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==Collegamenti esterni==
*[http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=431 Kattolico] - visto 19 febbraio 2009
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*[http://www.dondorinoconte.it/Socche.htm sito web su don Dorino Conte] - visto 16 aprile 2012
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