Catania e World Series of Poker Europe 2009: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
AlessioBot (discussione | contributi)
 
SamoaBot (discussione | contributi)
m Bot: subst template Prettytable, vedi disc. 1 e 2
 
Riga 1:
[[File:Barry Shulman.jpg|thumb|150px|right|[[Barry Shulman]], vincitore del Main Event]]
{{Avvisounicode}}
Le '''[[World Series of Poker Europe]] 2009''' furono la terza edizione della manifestazione. Si tennero dal 17 settembre al 1º ottobre presso il ''London Clubs International'' di [[Londra]].
{{nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome=Catania
|Panorama=Catania overview.jpg
|Didascalia=Panorama aereo di Catania
|Bandiera=Catania-Gonfalone.png
|Voce bandiera=
|Stemma=Catania-Stemma.png
|Voce stemma=Stemma di Catania
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Sicilia
|Divisione amm grado 2=Catania
|Amministratore locale=[[Enzo Bianco]]
|Partito=[[Partito Democratico|PD]]
|Data elezione=10/06/2013
|Data istituzione=
|Latitudine gradi=37
|Latitudine minuti=30
|Latitudine secondi=9.61
|Latitudine NS=N
|Longitudine gradi=15
|Longitudine minuti=5
|Longitudine secondi=14.17
|Longitudine EW=E
|Altitudine=7
|Superficie=180.88
|Note superficie=
|Abitanti=290678
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2011gen/index.html Dato Istat al 31/12/2012]
|Aggiornamento abitanti=31-12-2012
|Sottodivisioni=
|Divisioni confinanti=[[Aci Castello]], [[Belpasso]], [[Carlentini]] (SR), [[Gravina di Catania]], [[Lentini]] (SR), [[Mascalucia]], [[Misterbianco]], [[Motta Sant'Anastasia]], [[San Gregorio di Catania]], [[San Pietro Clarenza]], [[Sant'Agata li Battiati]], [[Tremestieri Etneo]]
|Codice postale=95121-95131
|Prefisso=[[095 (prefisso)|095]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=087015
|Codice catastale=C351
|Targa=CT
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=833
|Diffusività=
|Nome abitanti=catanesi
|Patrono=[[sant'Agata]]
|Festivo=[[5 febbraio]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Catania (province of Catania, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Catania nella sua provincia
|Sito=http://www.comune.catania.it/
}}
'''Catania''' {{Link audio|It-Catania.ogg| <small>ascolta</small> }} ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[kaˈtanja]}}<ref>{{cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|accesso=20 maggio 2013}}</ref>) è un [[Comuni d'Italia|comune italiano]] di {{formatnum:290678}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/>, capoluogo dell'[[provincia di Catania|omonima provincia]] in [[Sicilia]].
 
Furono assegnati quattro [[Braccialetto delle World Series of Poker|braccialetti delle World Series of Poker]]. Vincitore del Main Event fu [[Barry Shulman]].
La città di Catania è il centro della maggiore conurbazione siciliana, nota come "[[Sistema lineare della Sicilia orientale]]"<ref>[http://bancadati.italialavoro.it/BDD_WEB/bdd/publishcontents/bin/C_21_Strumento_5546_documenti_itemName_0_documento.pdf Pagg.34-35 42º rapporto censis sulla società italiana. Elaborazione su Dati ISTAT.]</ref>. È una delle quindici [[città metropolitana|città metropolitane]] italiane. L'[[agglomerazione|agglomerato urbano]] supera ampiamente i confini comunali, ed ha una popolazione di 572.302<ref>[http://www.urbanaudit.org/CityProfiles.aspx Dati Urban Audit al 2004]</ref> residenti, mentre l'[[area metropolitana di Catania|area metropolitana]] ne conta 765.623<ref>[http://demo.istat.it/bilmens2009gen/index.html Statistiche demografiche ISTAT - Novembre 2009]</ref>. È il [[Comuni italiani per popolazione|decimo comune italiano per popolazione]] ed inoltre il comune non capoluogo di regione più popoloso d'Italia.
 
== Eventi ==
Fondata nel [[729 a.C.]] dai [[Calcidesi]], vanta una storia millenaria caratterizzata da svariate dominazioni i cui resti ne arricchiscono oggi il patrimonio artistico, architettonico e culturale.
{| class="wikitable" style="font-size:90%;width:75%;float:left;text-align:center;"
 
!N° evento
Nel corso della sua storia è stata più volte distrutta da [[eruzione vulcanica|eruzioni vulcaniche]] (la più imponente, in epoca storica, è quella del [[1669]]) e da [[terremoto|terremoti]] (i più catastrofici ricordati sono stati quelli del [[1169]] e del [[Terremoto del Val di Noto del 1693|1693]]).
!Nome
 
!Iscritti
Il barocco del suo [[centro storico]] è stato dichiarato dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]] [[Patrimonio dell'umanità]], assieme a sette comuni del [[Val di Noto]] ([[Caltagirone]], [[Militello in Val di Catania]], [[Modica]], [[Noto (Italia)|Noto]], [[Palazzolo Acreide]], [[Ragusa]] e [[Scicli]]), nel [[2002]].
!Vincitore
 
!Premio ([[Sterlina britannica|UK£]])
== Geografia fisica ==
!Ultimo giocatore eliminato
=== Territorio ===
[[File:Catane piazza Duomo.jpg|thumb|200px|left|La fontana dell'Amenano in piazza del Duomo]]
Catania è una delle poche città in [[Italia]] ad offrire paesaggi tanto diversi concentrati in un solo sito. Sorge sulla costa orientale dell'[[Isola di Sicilia|isola]], ai piedi del vulcano [[Etna]] (il più alto d'[[Europa]]) e a metà strada tra le città di [[Messina]] e [[Siracusa]].
 
Il suo territorio comprende anche una vasta fetta della [[piana di Catania]] ('''a Chiana''), una tra le più estese aree coltivate della Sicilia, la cui zona più vicina al mare costituisce l'[[Riserva naturale Oasi del Simeto|Oasi del Simeto]], riserva naturale di circa 2.000 [[ettaro|ettari]], istituita nel [[1984]]. L'Oasi del Simeto prende nome dal fiume [[Simeto]], il più importante dell'isola, che sfocia a sud della città. Catania si affaccia sul [[mar Ionio]] con il [[golfo di Catania|golfo]] che prende il suo nome.
 
Intorno al vulcano, inoltre, sorge un'altra area naturale protetta: il [[Parco dell'Etna]].
 
Il territorio è prettamente pianeggiante a sud e sud-est, e montuoso a nord per la presenza dell'Etna.
 
Il nucleo originario della città era situato su un colle, corrispondente all'odierna piazza Dante, dove sorge il [[Monastero di San Nicolò l'Arena]] (oggi sede universitaria). L'unico altro rilievo importante è la collina Santa Sofia, dove sorge la [[Università degli Studi di Catania|Cittadella Universitaria]], al confine con [[Gravina di Catania|Gravina]], comune del vasto hinterland.
 
Il verde pubblico è costituito dai parchi situati all'interno della città. Sono sei quelli di una certa grandezza e importanza: il [[Giardino Bellini]], detto ''<nowiki>'</nowiki>a Villa'' o Villa Bellini e dedicato a [[Vincenzo Bellini]], il [[Giardino Pacini]], detto ''Villa 'ê varagghi'' (cioè "degli sbadigli", perché si diceva frequentata soprattutto da pensionati e da sfaccendati in genere), il [[Parco Gioeni]] (situato a nord, alla fine della via Etnea), il Parco Falcone e Borsellino (a nord del Corso Italia), il parco I Viceré (nel quartiere Barriera Canalicchio) e il Boschetto della Plaia (nella zona tra l'[[Aeroporto di Catania-Fontanarossa|Aeroporto Vincenzo Bellini]] e la città). Tra gli altri, per l'importanza storica e per la conservazione della biodiversità, va segnalato l'[[Orto botanico di Catania]].
 
La città è attraversata da un fiume sotterraneo, l'[[Amenano]]. In passato, poco fuori le mura ad ovest, si poteva trovare il [[lago di Nicito]], al fiume collegato e ormai coperto dalla colata lavica del [[1669]] (l'omonima via ne ricorda l'ubicazione). Attualmente, l'Amenano si rende visibile all'''Acqua a linzolu'', fontana in [[marmo]] bianco che sorge tra la cosiddetta "[[Pescheria di Catania|Pescheria]]" e la [[Piazza del Duomo (Catania)|piazza del Duomo]], e nei sotterranei del locale Ostello Agorà. Ma è stato tutto il territorio circostante a mutare profondamente in seguito a calamità naturali come questa: la costa a nord del porto è appunto una [[scogliera]] sorta in seguito alle varie colate laviche, in epoca storica nel [[1169]], [[1329]] e [[1381]], anno in cui venne coperta anche parte dell'antico [[Porto Ulisse]]; tale tratto di costa è chiamato appunto "La Scogliera" e comprende la spiaggetta di [[San Giovanni li Cuti]].
 
L'area a sud del [[Castello Ursino]], un tempo a picco sul mare, è invece il prodotto dell'enorme [[Eruzione dell'Etna del 1669|colata del 1669]] che, accerchiatolo, si spinse per qualche chilometro verso il mare. La costa a sud del porto venne profondamente modificata, formando il litorale attuale (la cosiddetta "[[Plaia]]") che è, invece, [[Sabbia|sabbioso]].
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Catania Centro|Stazione meteorologica di Catania Fontanarossa|Stazione meteorologica di Catania Sigonella}}
La città e la [[piana di Catania]] presentano un [[clima mediterraneo]], pur con alcuni connotati di tipo subtropicale e continentale, ben ravvisabili dall'analisi dei dati climatici delle [[Stazione meteorologica|stazioni meteorologiche]] ufficiali di [[Aeroporto di Catania-Fontanarossa|Fontanarossa]] e di [[Base aerea di Sigonella|Sigonella]], che descrivono rispettivamente il quadro relativo alla città di Catania e all'entroterra della piana.
 
Le [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]], piuttosto scarse, sono comprese tra i 450 e i 550&nbsp;mm annui, con minimo estivo molto marcato e moderato picco nella stagione autunnale.
 
L'inverno, spesso di breve durata, assicura temperature massime diurne generalmente piuttosto miti, mentre nelle ore notturne possono verificarsi raffreddamenti, più pronunciati nell'entroterra e nei paesi etnei, in presenza di cielo sereno e vento calmo: tutto ciò a causa degli effetti continentali che si verificano nell'esteso territorio pianeggiante che, nella parte più interna, sono influenzati anche dalla presenza dell'Etna.
 
Il record assoluto di freddo, 7 gradi centigradi sotto lo zero, fu raggiunto il 1º febbraio [[1962]].<ref>{{cita web|url=http://it.notizie.yahoo.com/23/20100131/tit-il-grande-freddo-si-fa-beffare-dall-6284556_1.html|editore=Yahoo! notizie|titolo=Il grande freddo si fa beffare dall'alta pressione, strada in salita per l'inverno|data=1º febbraio 2010|accesso=01 febbraio 2010|autore=Luca Angelini}}</ref>
 
L'estate, di lunga durata, si presenta molto calda, anche se raramente con alti tassi di umidità. Mentre lungo la fascia litoranea le temperature massime sono parzialmente contenute dalla brezza marina di [[Levante (vento)|levante]], nella parte più interna della città e della piana si registrano valori molto elevati.
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Catania}}
{{Nota
|titolo=Le origini del nome
|contenuto=Secondo lo storico greco [[Plutarco]], il suo nome deriva da ''katane'' (cioè ''grattugia''), per l'associazione con le asperità del territorio [[lava|lavico]] su cui sorge, od anche dal protolatino ''katina'' (catino, bacinella) per la conformazione naturale a conca delle colline intorno alla città. L'[[etimologia]] resta comunque oscura<ref name="Kat">Secondo Gesualdo Iatrino l'etimologia avrebbe persino un'origine egizia; cfr. G. Iatrino, [http://www.editorialeagora.it/rw/articoli/198.pdf «Katana - ovvero dell’archeologia della cultura dei vinti»], in ''Agorà'' n. 25-26, 2006, p. 43</ref>: secondo altre interpretazioni, il nome deriverebbe dall'apposizione del prefisso [[lingua greca|greco]] ''katà-'' al nome del [[vulcano]] [[Etna]] (Aitnè, dal greco) (in modo che ne risulti "nei pressi di" o "appoggiata" all'Etna)<ref>Vedi ad esempio l'articolo: {{Cita web |url=http://www.cataniaperte.com/cronologia/saggi/scurria2.PDF |titolo="Il nome di Catania" di Marcello Scurria |accesso=16 aprile 2010}}</ref>.}}
 
=== Età antica ===
Catania era originariamente un insediamento [[Sicani|sicano]]<ref>Come dimostrano i rinvenimenti del [[1978]] avvenuto presso il [[monastero di San Nicolò l'Arena|monastero dei Benedettini]], sotto la direzione di F. Giudice; vedi F. Giudice, E. Procelli, R. M. Albanese, M. Frasca, «Catania. Scavo all'interno del muro di cinta del Monastero dei Benedettini», in ''Cronache di Archeologia'' n° 18, 1979, pp. 129-141.</ref>, quindi dopo il [[XIII secolo a.C.]] sede di un grosso villaggio [[Siculi|siculo]] e rifondato come {{polytonic|[[Katane|Kατάvη]]}} nel [[729 a.C.]] da [[Colonizzazione greca|coloni greci]] [[Calcide|calcidesi]] guidati da [[Tucle]] dal dominio dei quali venne tolta nel [[476 a.C.]] da [[Gerone I]] di Siracusa che la chiamò ''[[Aitna]]'' ([[Etna]]). Dopo la morte del tiranno siracusano e la sconfitta di [[Trasibulo di Siracusa|Trasibulo]] la città fu riconquistata dai ''Katanaioi'' che le rimisero il nome originario. Subì la conquista di [[Dionisio I di Siracusa]].
 
Fu poi conquistata dai Romani nel [[263 a.C.]] È l'inserimento nella ''universalitas'' romana che attribuisce alla città il carattere di "sistema urbano complesso", che verrà continuato fino alla riconversione "barocca" operata dopo la distruzione di fine [[XVII secolo]].<ref name=atripaldi12>Atripaldi e Costa, 2008, cit., p. 12.</ref>
 
=== Età medievale ===
Alla [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell'Impero Romano]] la Sicilia venne conquistata nel VI secolo dagli [[Ostrogoti]] di re [[Teodorico il Grande]] che si occupò della ricostruzione delle mura della città, utilizzando le pietre che costituivano l'anfiteatro romano<ref>Cassiodoro, ''Chronica'', epistola III 9, cfr. R. Soraci, ''Catania in età tardoantica'', «Quaderni catanesi di Cultura classica e medioevale» 3, 1991, pp. 269-270.</ref>. Venne in seguito conquistata dai Bizantini, e nella prima metà del [[IX secolo]] dai musulmani. Nel 1071 viene conquistata dai [[Normanni]] che provvidero a ridarle la sede vescovile, con l'approvazione del [[papa Urbano II]] ([[bolla pontificia]] del 9 marzo 1092); sarà elevata a sede arcivescovile, [[Arcidiocesi di Catania]], nel 1859. Fu poi governata dagli [[Hohenstaufen|Svevi]], periodo in cui si eresse il [[Castello Ursino]] e si crearono le figure amministrative che perdurarono fino al [[1817]]<ref>[http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=38123&RicLin=en Sistema politico locale dal 1197]</ref>. La città fu una delle sedi della corte itinerante di [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II di Svevia]] e da qui furono emanati editti e leggi di grande importanza. Alla fine del casato [[Hohenstaufen]] furono gli [[Angioini]] a prendere possesso della città, occupandola militarmente abusando spesso della popolazione locale. Lo scontento generato causò i moti dei cosiddetti [[Vespri siciliani]].
 
In generale, la città viene menzionata innanzitutto per la presenza dell'Etna nelle sue vicinanze: "la città racconta una storia di ridotta emergenza politica"<ref name=atripaldi12/>.
 
Nel [[1282]], passò al ramo cadetto degli Aragonesi (in quanto la moglie di Pietro d'Aragona era nata a Catania) che fino a re [[Martino I di Aragona]] fecero di Catania la capitale del [[Regno di Trinacria]]. Dopo la cancellazione del regno di Trinacria la Sicilia perse l'indipendenza e passò sotto i domini [[Spagna|Spagnolo]], Savoiardo e Borbonico.
 
=== Età moderna ===
[[File:Catania duomo Sicilia.JPG|300px|thumb|Il duomo]]
Nel [[1622]], [[Emanuele Filiberto di Savoia (1588-1624)|Emanuele Filiberto di Savoia]], [[viceré di Sicilia]], con lettera ratificata da Filippo IV, aveva assegnato al [[Senato]] catanese funzioni pari a quelli di Palermo e Messina, concedendole una certa autonomia.
 
Le due importantissime catastrofi naturali di fine XVII secolo (l'[[eruzione dell'Etna del 1669]] e il [[terremoto del Val di Noto del 1693]]) segnano "il transito verso la modernità"<ref>Atripaldi e Costa, 2008, cit., p. 16.</ref>. La rifondazione, in ogni caso, non prescinde dal tessuto antico, anche per il sopravvivere di diversi edifici (in particolare le mura, le absidi del [[Cattedrale di Sant'Agata|duomo]], il [[Castello Ursino]]).<ref>Atripaldi e Costa, 2008, cit., pp. 26 e 62-64.</ref>
 
=== Età contemporanea ===
Tra il [[1816]] e il [[1818]] acquisì lo status di Comune, lasciando quello di [[Urbs]], in modo da essere governata da un Intendente, coadiuvato dal Segretario generale e dal Consiglio di Intendenza. Nel [[1860]] Catania entrò a far parte del [[Regno d'Italia]]. Oggi è uno dei principali comuni siciliani, capoluogo della provincia di Catania.
 
=== Simboli ===
{{Vedi anche|Stemma di Catania}}
[[File:Catania-Gonfalone.png|150px|thumb|Gonfalone civico di Catania]]
 
Lo stemma della Città di Catania è costituito da uno scudo con lo sfondo azzurro, cimato dalla [[Corona d'Aragona|corona reale aragonese]] e, nella parte inferiore, la [[legenda]] che riporta la sigla “S.P.Q.C.” ('''''S'''enatus '''P'''opolus'''q'''ue '''C'''atanensium''), al centro è presente un [[elephantidae|elefante]] posto di profilo di colore [[Porpora (araldica)|rosso porpora]] con le zanne rivolte a sinistra (destra araldica), sopra di esso è presente una lettera “[[A]]” maiuscola anch'essa di colore rosso, che sta per Agata, il nome della santa patrona.
 
=== Onorificenze ===
La città di Catania è ottava tra le 27 [[città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale"]] per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]]. Periodo, definito dalla [[Casa Savoia]], compreso tra i moti insurrezionali del [[1848]] e la fine della prima guerra mondiale nel [[1918]].
 
{{Onorificenze
|immagine = Benemerito del Risorgimento BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale
|collegamento_onorificenza = Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale
|motivazione = Per commemorare le azioni eroiche della cittadinanza catanese nei gloriosi fatti del 1848, che iniziarono il risorgimento nazionale e la conquista dell'unità. Nel 1848 la città scacciò la guarnigione borbonica, costituendo un governo provvisorio sino all'aprile 1849, quando l'esercito di Ferdinando II, dopo aver conquistato Messina, si mosse alla volta di Catania. Dopo un furioso combattimento durato dal 5 al 6 aprile, bersagliata dalla squadra navale napoletana, difesa soltanto da 3000 uomini e 21 cannoni, Catania dovette arrendersi.<ref>[http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=17974 Motivazioni della Medaglia d'Oro sul sito della Presidenza della Repubblica]</ref>
|luogo = [[22 maggio]] [[1898]]
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = Città tardo barocche del [[Val di Noto]] (Sicilia sud orientale)
|nomeInglese = Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily)
|nome2 = <!-- (*) nome del bene in lingua italiana -->
|nomeInglese2 = <!-- (*) nome del bene in lingua inglese, come indicato sul sito UNESCO -->
|immagine = Catania - Palazzo Biscari 2 - Foto di Giovanni Dall'Orto.JPG
|anno = 2002
|annoEliminazione = <!-- (*) anno di cancellazione del patrimonio -->
|anno2 = <!-- (*) anno di riconoscimento -->
|tipologia = architettonico
|criterio = C (i) (ii) (iv) (v)
|pericolo = no
|link = 1024
|link2 = <!-- (*) Codice del bene -->
|linkMappa = <!-- Nome dell'immagine contenente la mappa. Basta il nome dell'immagine con l'estensione, non servono altri parametri -->
}}
 
=== La città antica ===
[[File:Catania anfiteatro romano2423.jpg|thumb|left|250px|L'[[anfiteatro romano di Catania]]]]
Del [[Katane|periodo greco]] <!-- a Catania --> non rimangono molte tracce, a causa di vari fattori sia naturali (terremoti che hanno rovinato la città, colate laviche) che antropici, come le ricostruzioni che spesso hanno ricoperto le precedenti architetture. Inoltre, non sono mai state eseguite grandi campagne di scavi e studi archeologici se non in casi sporadici della sua storia recente. Miglior fortuna hanno avuto i monumenti di epoca romana che hanno resistito fino ad oggi testimoniando l'importanza della città in antico, inoltre numerosissimi reperti provengono dagli scavi occasionali della città (la gran parte di questi – tra cui mosaici, statue e persino il frammento di una colonna istoriata – sono esposti al [[Museo civico al Castello Ursino|Museo civico]]).
 
Il [[Teatro romano di Catania|Teatro Romano]] (del [[II secolo]]), l'[[Odeon (Catania)|Odeon]] ([[III secolo]]), l'[[Anfiteatro romano di Catania|Anfiteatro]] ([[II secolo]]), le [[Terme dell'Indirizzo]], le [[Terme della Rotonda]], le [[Terme Achilliane]], varie altre strutture termali (in piazza Sant'Antonio, piazza Itria, piazza Dante dove è stata trovata la strada basolata oggi allo scoperto) i resti di un acquedotto presso via Grassi e alcuni [[Necropoli di Catania#Mausolei|edifici funerari]], il [[Foro romano di Catania|foro]] sono i maggiori resti attualmente visibili della Catania romana. Molti di questi monumenti fanno parte dal [[2008]] del [[Parco archeologico greco-romano di Catania]], istituito dalla Regione Siciliana<ref>Vedi l'[http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/musei/cartedelleareearcheologiche/areaArcheoCatania.pdf elenco dei siti].</ref> e alcuni di essi come il Teatro romano, le Terme della Rotonda e altri monumenti minori sono stati restaurati e resi visitabili. Anche i resti dell'anfiteatro sono visibili dal [[1907]] (anno in cui sono stati riportati alla luce) dall'ingresso di piazza Stesicoro e dal cortiletto di via Anfiteatro.
 
Probabilmente anche "''[[Fontana dell'Elefante|'u liotru]]''", il simbolo della città situato attualmente al centro di piazza Duomo, è stato scolpito in epoca romana se non prima. È un manufatto in pietra lavica porosa, che raffigura un [[elephantidae|elefante]]. Il nome deriva probabilmente dalla storpiatura del nome di [[Eliodoro di Catania|Eliodoro]], [[negromanzia|negromante]] semi-leggendario e grande avversario di [[Leone II il Taumaturgo|Leone il Taumaturgo]]. L'elefante è sormontato da un obelisco egittizzante<ref name="Obe">[http://www.editorialeagora.it/rw/articoli/27.pdf l'Obelisco "egittizzante" di Catania], in Agorà n. 13, a cura di Santo Daniele Spina, 2003</ref> di cronologia incerta con figure probabilmente legate al culto [[iside]]o.
 
Del periodo Tardo Antico rimangono i resti delle [[Necropoli di Catania#Sepolture cristiane|necropoli]] a nord e ad est del centro storico (tra i quali i [[Mausoleo|mausolei]] di viale Regina Margherita e via Ipogeo), come pure numerosi frammenti, lapidi (tra cui quella di [[Epigrafe di Iulia Florentina|Julia Florentina]] esposta al [[Museo del Louvre|Louvre]]), o il cippo esposto al [[Castello Ursino]]. Sono invece di epoca paleocristiana le cripte di [[Chiesa di Sant'Euplio|Sant'Euplio]], di [[Chiesa di San Gaetano alle Grotte|Santa Maria La Grotta]], della cappella nell'Ospedale Garibaldi, nonché gli ambienti del cosiddetto [[Chiesa di Sant'Agata al Carcere|Sacro Carcere]].
 
=== La città medioevale ===
 
Un monumento di età bizantina è la [[Cappella Bonajuto]] (nome derivante dalla famiglia nobiliare che l'aveva tenuta come sacrario di famiglia nonché come cappella privata): si tratta di una "trichora" bizantina (cioè un edificio con tre absidi); prima del suo restauro se ne aveva conoscenza grazie ai disegni di [[Jean-Pierre Houël]].
 
Del periodo normanno si conservano principalmente il [[castello di Aci]] (presso il [[Aci Castello|comune omonimo]]) e le absidi della [[Cattedrale di Sant'Agata]] (il Duomo), che poi sarebbe stata ristrutturata dopo il terremoto del 1693. Oggi la cattedrale conserva la ''vara'', il busto-reliquiario e la cassa-reliquiaria di Sant'Agata, realizzato dal senese [[Giovanni di Bartolo]] nel [[XIV secolo]].
 
Del periodo svevo ([[XIII secolo]]) sono il portale della [[chiesa di Sant'Agata al Carcere]] e il famoso [[Castello Ursino]], [[Federico II del Sacro Romano Impero|federiciano]] (sede del [[Museo civico al Castello Ursino|Museo civico]], formato principalmente dalle raccolte Biscari e dei benedettini, dal [[1927]]), coevo dell'altrettanto famoso castello di [[Castel del Monte]] ad [[Andria]] e del [[siracusa]]no [[Castello Maniace]]. Invece il portale della scomparsa [[Chiesa di San Giovanni de' Fleres]] e il balcone di [[Platamone#Il palazzo Platamone|palazzo Platamone]] risalgono al periodo [[Corona d'Aragona|Aragonese]].
 
=== La città [[Rinascimento|rinascimentale]] ===
[[File:OldCatania.png|thumb|right|300px|P. Mortier, ''Catane ou Catania - Ville de Sicile'', Amsterdam, dopo il 1575]]
Del periodo tardo aragonese rimangono poche tracce, tra cui la [[Chiesa di Santa Maria di Gesù (Catania)|chiesa di Santa Maria di Gesù]] situata nella piazza omonima e costruita nel [[1498]] è forse l'esempio in migliori condizioni. La chiesa fu ristrutturata nel [[XVIII secolo|Settecento]], mentre il portale è del [[XVI secolo|Cinquecento]] e solo la Cappella Paternò mantiente l'originale struttura [[Gotico|gotica]].
 
Nel [[1558]], fu iniziata la costruzione del [[Monastero di San Nicolò l'Arena|Monastero dei Benedettini]], a cui sarebbe poi stata affiancata la chiesa di San Nicolò l'Arena. Distrutto dalla colata lavica del 1669 e dal terremoto del 1693, nel [[1703]] se ne avviò la ricostruzione che tuttavia non è stata mai più portata a termine. Di detto edificio permangono tutt'oggi le antiche cucine, il chiostro occidentale, nonché la traccia dell'antico archeggiato del corridoio di meridione.
 
Le cosiddette [[Mura di Carlo V]], che racchiudono il centro storico, furono erette nel [[XVI secolo]], tra il [[1550]] e il [[1555]] su un progetto iniziale di [[Antonio Ferramolino]]. Il progetto non riuscì ad essere portato a termine, neanche dopo l'apporto di [[Tiburzio Spannocchi]] il quale progettò l'ampliamento delle fortificazioni verso sud-ovest e verso nord a scapito delle vecchie mura di epoca [[Medioevo|medioevale]] (tra cui l'antica [[Torre del Vescovo]] del [[1302]]). La colata dell'[[Eruzione dell'Etna del 1669|eruzione del 1669]] inghiottì parte del sistema difensivo a sud e a sud-ovest della città che, rimasta sguarnita da questo lato, riedificò in parte sulle lave ancora calde una cortina muraria, detta popolarmente ''[[Fortino (Catania)|fortino]]'', su cui ancora si apre la porta d'accesso (''Porta del Fortino vecchio'' in via Sacchero, un tempo dedicata al [[Claude Lamoral I di Ligne|duca di Ligne]] che qui vi passò nel [[1672]]) e di cui rimangono ancora sparute tracce. Su tali mura venne ricavata la [[Porta Garibaldi (Catania)|Porta Ferdinandea]], ancora oggi erroneamente detta "'''u furtinu''" ("il fortino").
 
Con il [[terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto del 1693]] e la seguente ricostruzione si volle dare alla città un aspetto più aperto e libero dai fortilizi (i resti furono infatti inglobati nello sviluppo della città), anche perché ormai non esisteva più il pericolo delle incursioni piratesche che secoli prima diedero l'impulso alla fortificazione del ''[[Storia della Sicilia spagnola|Regnum]]''<ref>Vedi ad esempio [[Giuseppe Dato]], ''La città di Catania. Forma e struttura, 1693 - 1833'', Roma, 1983.</ref>.
 
=== La città [[barocco|barocca]] ===
[[File:Etna eruzione 1669 platania.jpg|thumb|250px|left|L'eruzione del 1669 che investì la città (affresco di [[Giacinto Platania]], sagrestia della cattedrale)]]
 
Catania è stata ampiamente trasformata dalle conseguenze dei [[terremoto|terremoti]] che hanno imperversato su questa parte della Sicilia. Il suo territorio circostante è stato più volte coperto da colate [[lava|laviche]] che hanno raggiunto il [[mare]]. Ma i catanesi caparbiamente l'hanno ricostruita sulle sue stesse macerie. La leggenda vuole che la città sia stata distrutta sette volte durante la sua storia, ma in realtà tali eventi disastrosi si possono sicuramente riferire a pochi ma terribili eventi. Anche le distruzioni del centro urbano in tempi recenti a causa delle colate laviche sono frutto di una storiografia fantasiosa<ref>L'eruzione del 1669 colpì solamente le mura della città a occidente e a meridione, penetrando solamente per pochi metri e circondando il Castello Ursino di cui riempì il fossato originale.</ref>. Tuttavia in epoca storica (forse nel [[122 a.C.]] e nel [[252]]) è testimoniata dal punto di vista archeologico la presenza di colate che giunsero a colpire parte della città<ref>Vedi per esempio A. Holm, ''Catania Antica'', traduzione di G. Libertini, Catania 1925; G. Libertini, ''La topografia di Catania antica e le scoperte nell'ultimo cinquantennio'', in «Archeologia e Storia della Sicilia Orientale» 19, 1922-23; C. Sciuto Patti, ''Carta geologica della città di Catania'', Catania 1873 cit. in F. Andronico, ''Paesaggio sotterraneo'', Catania 2005, pp. 45-47.</ref>.
 
Tutti i monumenti antichi sono stati inseriti nel tessuto urbano della città ricostruita grazie a tanti artisti, anche di fama nazionale, tra cui di certo spicca l'opera dell'[[architetto]] [[Giovanni Battista Vaccarini]], che hanno dato alla città una chiara impronta [[Architettura barocca|barocca]]. Tra gli altri che hanno aiutato la rinascita della città si ricordano [[Francesco Battaglia]], [[Stefano Ittar]], [[Alonzo di Benedetto]] e [[Girolamo Palazzotto]].
{{clear}}
==== Monumenti barocchi ====
[[File:Catane Fontana Dell elefante.jpg|thumb|250px|[[Fontana dell'Elefante]]]]
[[File:Catania Palazzo Gravina Cruyllas 01 Foto di Simone Fatuzzo.JPG|thumb|250px|[[Palazzo Gravina Cruyllas]]]]
 
Tra i principali monumenti barocchi si ricordano:
* la [[cattedrale di Sant'Agata]]
* la [[chiesa della Badia di Sant'Agata]], in via Vittorio Emanuele II
* la [[chiesa di Sant'Agata la Vetere]], in via Santa Maddalena, sorge su una chiesa del [[264]]
* la [[chiesa di San Biagio (Catania)|chiesa di Sant'Agata alla Fornace]] o di San Biagio, in piazza Stesicoro
* la [[Chiesa di San Francesco d'Assisi all'Immacolata (Catania)|chiesa di San Francesco]] in piazza San Francesco, che custodisce le spoglie di [[Eleonora d'Angiò]]
* la [[Chiesa di San Benedetto (Catania)|chiesa di San Benedetto]], in via Crociferi
* la [[Chiesa di San Domenico (Catania)|chiesa di San Domenico]], sull'omonima piazza
* la [[Chiesa di San Giuliano (Catania)|chiesa di San Giuliano]], in via Crociferi
* il [[Monastero di San Nicolò l'Arena|monastero]] e la [[chiesa di San Nicolò l'Arena]], in piazza Dante
* la [[chiesa di San Placido]], sull'omonima piazza
* il [[Monastero della Santissima Trinità (Catania)|monastero della Santissima Trinità]], in via Vittorio Emanuele
* la [[basilica Maria Santissima dell'Elemosina]] (regia Cappella), in via Etnea
* il [[Palazzo degli Elefanti]] (sede del municipio), il [[Palazzo del Seminario dei Chierici]] e la [[fontana dell'Amenano]], in [[piazza del Duomo (Catania)|piazza del Duomo]]
* il [[Palazzo Biscari]], in via Biscari
* il [[Palazzo del Toscano]], in piazza Stesicoro
* il [[Palazzo Reburdone]], in via Vittorio Emanuele II
* il [[Palazzo Gravina Cruyllas]], in piazza San Francesco
* il [[Palazzo Bruca]], in Via Vittorio Emanuele II
* il [[Palazzo Fassari Pace]], in Via Vittorio Emanuele II
* il [[Palazzo Valle]], in Via Vittorio Emanuele II, sede della Fondazione Puglisi-Cosentino
* la [[Villa Cerami]], in via Crociferi, sede della facoltà di Giurisprudenza
* la [[Porta Uzeda]] in via beato Giuseppe Dusmet
* la [[Porta Garibaldi (Catania)|Porta Ferdinandea]], detta oggi ''Porta Garibaldi'', costruita nel [[1768]] e sita in piazza Palestro
* la [[fontana dell'Elefante]]
* il [[Convitto nazionale Mario Cutelli]]
 
=== La città [[XX secolo|novecentesca]] ===
[[File:Palazzo delle poste centrali (Catania).jpg|thumb|250px|Il palazzo delle Poste centrali, progettato dall'architetto [[Francesco Fichera]]]]
Nel [[1821]] venne costruito il [[Teatro Coppola]], primo teatro comunale a Catania, che fu adibito principalmente alla rappresentazione di [[opera lirica|opere liriche]]. Il teatro venne poi chiuso nel [[1890]] quando fu inaugurato il [[Teatro Massimo Vincenzo Bellini]], seguendo lo stile dell'[[Opéra National de Paris|Opera di Parigi]], in piazza Vincenzo Bellini. Negli [[anni 1930|anni trenta]] iniziò la costruzione del [[Palazzo di Giustizia (Catania)|Palazzo di Giustizia]] e in seguito della fontana de ''I Malavoglia''. Nel [[1961]], il ''Piano regolatore'' di [[Luigi Piccinato]] diede avvio ai lavori di costruzione anche del complesso universitario della [[Università degli Studi di Catania|Cittadella]], che oggi è uno dei maggiori poli di ricerca dell'Ateneo.
{{quote|''A Giuseppe Garibaldi che la notte del 18 agosto 1862 pronunziava da questa casa le storiche parole «Roma o Morte» il popolo catanese dedicava questa lapide il 2 giugno MDCCCLXXXIII primo anniversario della morte dell'Eroe, a gloriosa memoria del fatto, ad aborrimento perpetuo di usurpatori, di sacerdoti, di reggitori codardi.''|Epigrafe di [[Mario Rapisardi]]}}
 
=== Altro ===
==== Mercati e mercatini ====
{{Vedi anche|Mercati di Catania}}
[[File:Catania - La pescheria - Foto di Giovanni Dall'Orto.JPG|thumb|250px|La pescheria]]
Uno dei posti più caratteristici della Catania popolare è il mercato del pesce della [[Pescheria di Catania|Pescheria]] sempre rutilante di colori, voci e odori. Un altro caratteristico è il [[mercato di piazza Carlo Alberto]], meglio conosciuto come ''Fera 'o Luni'', la cui radice etimologica è stata spesso messa in discussione. L'ipotesi più diffusa è che stia per "Fiera del Lunedì" perché probabilmente il mercato originariamente doveva essere attivo soltanto per tale data settimanale<ref>Secondo altre ipotesi la piazza fu sede del tempio dedicato alla Luna. In una ricerca del 1969 invece si prospetta che il tempio fosse dedicato al dio assiro Lune, di cui sarebbe rimasto il ricordo nella toponomastica. Cfr [[Giuseppe Resina]], ''K'atana'', Tip. R. Seuderi, Catania 1969.</ref>. Nella stessa piazza tutte le domeniche si tiene un importante [[mercato delle pulci]].
 
Un mercato di "bric a brac" è aperto la domenica sotto gli archi della "marina" nei pressi della Villa Pacini. Altro mercato molto frequentato è quello che si svolge il venerdì in [[piazza I Viceré]] nel quartiere nord di Barriera del Bosco.
Una risorsa non meno importante riguarda i [[mercati di Catania|mercatini rionali di Catania]].
 
==== Strade e piazze ====
[[File:Catania Palazzo Universita2324.jpg|thumb|[[Piazza dell'Università|Piazza Università]]]]
[[File:Catania Palazzo Chierici24235.jpg|thumb|[[Palazzo del Seminario dei Chierici]] (novembre 2006)]]
[[File:Via Garibaldi e Fortino - Catania.jpg|thumb|La via Garibaldi e sullo sfondo la [[Porta Garibaldi (Catania)|Porta Garibaldi]] al [[Fortino (Catania)|Fortino]]]]
* La ''[[via Etnea]]'' è il salotto della città. Attraversa Catania da sud a nord partendo dalla Piazza del Duomo ed arrivando, dopo circa 3&nbsp;km, al Tondo Gioeni. Il suo andamento ha come prospettiva la sagoma incombente dell'Etna, tuttavia è leggermente spostata verso est rispetto al vulcano, pare per proteggere [[Anfiteatro romano di Catania|i resti dell'anfiteatro]]. Essa nasce dalla piazza del Duomo e dopo circa 100&nbsp;m raggiunge la piazza Università. Qui si affacciano il [[palazzo dell'Università (Catania)|palazzo dell'Università]] e il [[palazzo San Giuliano]] costruiti entrambi in stile barocco nella prima metà del [[XVIII secolo]]. La piazza è illuminata da quattro candelabri bronzei realizzati dal celebre scultore [[Mimì Maria Lazzaro]] con allegorie di tre antiche leggende catanesi: [[Leggenda di Colapesce|Colapesce]], i [[Pii fratres|Fratelli Pii]], [[Gammazita]]. A queste si aggiunse la storia di [[Uzeta]], creata per l'occasione. Più avanti si incontra la [[Basilica Maria Santissima dell'Elemosina|Basilica Collegiata]] e quindi l'incrocio con la via Antonino di Sangiuliano, ovvero i [[Quattro Canti (Catania)|Quattro Canti]] come detto dai catanesi. Più in là sorge la [[Chiesa dei Minoriti (Catania)|Chiesa dei Minoriti]] quindi la [[piazza Stesicoro]], già ''Porta Jaci''. Qui si trovano il monumento a [[Vincenzo Bellini]] e i resti dell'[[anfiteatro romano di Catania|anfiteatro romano]] situati a circa 10&nbsp;m sotto il livello stradale. La strada incontra quindi la cosiddetta ''[[Giardino Bellini|Villa Bellini]]'', che costituisce il principale polmone verde del centro storico e il cui monumentale ingresso eretto durante il [[Storia dell'Italia fascista|ventennio]] si affaccia su via Umberto, grossa arteria che collega il lungomare con la suddetta ''Villa'', e al discusso monumento a [[Giuseppe Garibaldi]] che fa da spartitraffico con la via Caronda. Seguono poi l'incrocio con il viale Regina Margherita e la piazza Cavour, il ''Borgo'' per i catanesi<ref>Qui infatti sorgeva la borgata eretta dagli sfollati [[Misterbianco|misterbianchesi]] dell'[[Eruzione dell'Etna del 1669|eruzione del 1669]], da cui l'etimologia ''Borgo'' o ''Burgu''.</ref>, dove venne spostata la fontana della dea [[Cerere]] in marmo bianco, in passato esposta in piazza Università, conosciuta dai vecchi catanesi come ''<nowiki>'</nowiki>a Matapallara dô Burgu'' (Madre Pallade del Borgo). L'ultimo tratto, caratterizzato da una maggiore pendenza rispetto al resto della via, presenta una serie di edifici eretti alla fine del [[XX secolo]] e taluni edifici moderni, alternati sul lato sinistro dal verde del [[Orto botanico di Catania|giardino botanico]] e dell'Ospizio dei Ciechi e dal ponte dell'[[Istituto Musicale Vincenzo Bellini]]. La strada termina infine con il ponte Gioeni, anticipato dai due edifici dell'Istituto Zooprofilattico, posti ai due lati dell'arteria, che chiude in curva davanti alla facciata dell'[[Parco Gioeni|omonimo parco]].
 
* ''[[Via dei Crociferi]]'': un raro esempio di unità architettonica, spesso definita la strada più bella della Catania settecentesca<ref>Come appare fin anche nelle guide del [[Touring Club Italiano]], cfr. T.C.I., ''Itinerari d'Italia – Sicilia, Sardegna'', Cernusco sul Naviglio ([[Provincia di Milano|MI]]) 2001, p. 83; vedi anche la ''Guida alle chiese di Catania'' di Giuseppe Rasà Napoli.</ref>. Essa ha inizio in Piazza San Francesco d'Assisi e vi si accede passando sotto l'arco di San Benedetto che collega la Badia maggiore alla Badia minore posta al di là della strada. La strada, contornata da chiese, monasteri e poche abitazioni civili, è un raro esempio di [[barocco siciliano]]. Nel breve spazio di circa 200 metri sono presenti ben quattro chiese. La prima è la [[Chiesa di San Benedetto (Catania)|chiesa di San Benedetto]] collegata al convento delle suore benedettine dall'arco omonimo che sovrasta la via. Ad essa si accede a mezzo di una scalinata ed è contornata da una cancellata in ferro battuto. Proseguendo si incontra la [[chiesa di San Francesco Borgia]] alla quale si accede tramite due scaloni. A seguire si incontra il Collegio dei Gesuiti, dal 1968 al 2009 sede dell'Istituto d'arte, con all'interno un bel chiostro con portici su colonne ed arcate. Di fronte al Collegio è ubicata la [[Chiesa di San Giuliano (Catania)|chiesa di San Giuliano]] considerata uno dei più begli esempi del barocco catanese. L'edificio, attribuito all'architetto Giovan Battista Vaccarini, ha un prospetto convesso e delle linee pulite ed eleganti. Proseguendo ed oltrepassando la via Antonio di Sangiuliano, si può ammirare il convento dei Crociferi e quindi la chiesa di San Camillo. In fondo alla via è ubicata [[Villa Cerami]], che è sede della facoltà di giurisprudenza dell'Università di Catania.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{vedi anche|Area metropolitana di Catania|Sistema lineare della Sicilia orientale}}
 
{{Demografia/Catania}}
 
Il Comune di Catania è densamente popolato solo nella sua parte settentrionale, mentre la parte sud (corrispondente con la X circoscrizione) è prevalentemente zona industriale, aeroportuale e commerciale. È necessario però ricordare che alcuni popolosi quartieri periferici appartengono ancora, amministrativamente, ai comuni contigui in qualità di frazioni: è il caso di [[Canalicchio (Tremestieri Etneo)|Canalicchio]] ([[Tremestieri Etneo]]), di [[Cannizzaro]] ([[Aci Castello]]), di Fasano ([[Gravina di Catania]]), di [[San Nullo (Catania)|San Nullo]] ([[Misterbianco]]), di [[Lineri]] ([[Misterbianco]]), ed altri ancora. Inoltre buona parte dei cittadini catanesi ha scelto come luoghi residenziali i comuni dell'hinterland alle pendici dell'[[Etna]], a nord e a ovest del capoluogo. Dieci sono i comuni di prima corona che attraverso processi di [[Deurbanizzazione|controurbanizzazione]] hanno conosciuto di recente un forte incremento di popolazione a scapito del comune di Catania, che è passato dagli oltre 400.000 residenti dell'inizio degli [[anni 1970|anni settanta]] (vedi grafico) agli attuali 295.566<ref>Dato Istat al 30/11/2009; vedi {{cita web|url=http://demo.istat.it/bilmens2009gen/query.php?lingua=ita&Rip=S5&Reg=R19&Pro=P087&Com=15&submit=Tavola|editore=istat.it|accesso=12 aprile 2010|titolo=Bilancio demografico Anno 2009}}</ref>, ovvero [[Aci Castello]], [[Gravina di Catania]], [[Mascalucia]], [[Misterbianco]], [[San Giovanni la Punta]], [[San Gregorio di Catania]], [[San Pietro Clarenza]], [[Sant'Agata li Battiati]], [[Tremestieri Etneo]] e [[Valverde (Sicilia)|Valverde]].
[[File:Dipartimento di Fisica e Astronomia - Università di Catania.jpg|thumb|350px|Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'[[Università degli Studi di Catania]], progettato dall'architetto [[Giacomo Leone (architetto)|Giacomo Leone]]]]
Il [[comune]] di Catania conta dunque circa 300.000 residenti a fronte di un [[agglomerazione|agglomerato urbano]] estremamente omogeneo di circa 600&nbsp;000 abitanti<ref name="Dati Urban Audit">{{Cita web|url=http://www.urbanaudit.org/CityProfiles.aspx|titolo=Dati Urban Audit|accesso=8 gennaio 2010}}</ref> con una densità di 1885.9 abitanti per [[Chilometro quadrato|km²]]. Risulta evidente la sproporzione tra il peso demografico del comune capoluogo e la reale dimensione dell'area urbana. Un catanese su due, insomma, non ha la residenza nel comune di Catania<ref>[http://demo.istat.it Dati ISTAT comune di Catania e comuni limitofi].</ref>.
 
A delimitare la complessa conurbazione etnea, immediatamente dopo questa “prima corona” di comuni, troviamo tre grossi centri: [[Acireale]], [[Paternò]] e [[Belpasso]], i primi due dei quali hanno sviluppato attorno a sé dei sub-sistemi urbani, che gravitano attorno ad essi, ed a loro volta attorno al sistema principale il cui fulcro è Catania. L'insieme dell'agglomerato omogeneo più le tre città satellite ha una popolazione di 696.869 residenti<ref>Dati Istat riferiti all'Agglomerato urbano più i residenti di Acireale Paternò e Belpasso, al 31 dicembre 2006.</ref>.
 
27 sono i comuni che formano l'[[Area metropolitana di Catania]], istituita dall'articolo 19 della legge regionale 6 marzo 1986 n°9, con una popolazione di 765.623<ref>[http://demo.istat.it/bilmens2009gen/index.html Statistiche demografiche ISTAT]</ref>, e con 805,15 abitanti per km² è la più densamente popolata della Sicilia.
 
I movimenti centrifughi di popolazione hanno modificato i rapporti tra il capoluogo ed i comuni etnei, che sono cresciuti in maniera del tutto spontanea, senza il sostegno di adeguati strumenti urbanistici, deturpando profondamente il paesaggio e generando un territorio estremamente caotico e difficilmente gestibile e con gravi problemi di vivibilità. Lo squilibrio funzionale, la distribuzione “disordinata” della popolazione su un territorio così vasto e disomogeneo, e spesso la carenza di adeguate vie di comunicazione, provoca anche gravi problemi di vivibilità.<ref>Viganoni L., Milano 1990</ref>
 
===Etnie e minoranze straniere===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 9.204 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
{| class="wikitable sortable" style="text-align:right; font-size:95%;"
! Pos. !! Cittadinanza !! Popolazione
|-
|1
| 1 || align=left| {{Bandiera|Mauritius|nome}} || 1.713
|£1.000 [[Texas Hold'em|No Limit Hold'em]]
|608
|J.P. Kelly
|136.803
|Fabien Dunlop
|-
|2
| 2 || align=left| {{Bandiera|Sri Lanka|nome}} || 1.606
|£2,500 [[Texas Hold'em|Pot Limit Hold'em]]/[[Omaha (poker)|Omaha]]
|158
|Erik Cajelais
|104.677
|Mats Gavatin
|-
|3
| 3 || align=left| {{Bandiera|Romania|nome}} || 1.533
|£5.000 [[Omaha (poker)|Pot-Limit Omaha]]
|154
|Jani Vilmunen
|204.048
|[[Howard Lederer]]
|-
|rowspan=11|4
| 3 || align=left| {{Bandiera|Cina|nome}} || 1.048
!colspan=5|£10.000 [[Texas Hold'em|No Limit Hold'em]] Main Event - 334 iscritti
|-
!Posizione
| 5 || align=left| {{Bandiera|Bangladesh|nome}} || 414
!colspan=3|Nome
!Premio ([[Sterlina britannica|UK£]])
|-
|1° ||colspan=3|[[Barry Shulman]] || £{{formatnum:801603}}
| 6 || align=left| {{Bandiera|Polonia|nome}} || 300
|-
|2° ||colspan=3|[[Daniel Negreanu]] || £{{formatnum:495589}}
| 7 || align=left| {{Bandiera|Tunisia|nome}} || 232
|-
|3° ||colspan=3|Praz Bansi || £{{formatnum:360887}}
| 8 || align=left| {{Bandiera|Marocco|nome}} || 224
|-
|4° ||colspan=3|[[Jason Mercier]] || £{{formatnum:267267}}
| 9 || align=left| {{Bandiera|Bulgaria|nome}} || 164
|-
|5° ||colspan=3|Markus Ristola || £{{formatnum:200367}}
|10 || align=left| {{Bandiera|Filippine|nome}} || 150
|-
|6° ||colspan=3|[[Chris Björin]] || £{{formatnum:150267}}
|}
 
=== Religione ===
La tradizione attesta la presenza della prima comunità cristiana a Catania sin dal [[I secolo]] con l'invio, da parte di [[Pietro apostolo|san Pietro]], del vescovo [[Berillo di Catania|Berillo]], che eresse in città la [[chiesa del Santo Spirito]], ciò fa di Catania la più antica comunità cristiana della Sicilia. Catania è anche sede di due [[moschea|moschee]]: una è la prima edificata in Italia dopo la dominazione araba (nella zona di via Plebiscito nel [[1980]]), la seconda è di più recente apertura, nei pressi del porto<ref>{{cita web|url=http://www.italiaplease.com/ita/megazine/giroditalia/2002/02/islam/index.html|titolo=In Sicilia per un intenso assaggio di Islam|editore=italiaplease.com|accesso=13 ottobre 2009}}</ref>.
 
Patrona della città è [[sant'Agata]], alla quale viene ogni anno dedicata una grandiosa [[festa di Sant'Agata|festa]] (la terza festa religiosa più importante al mondo) lunga tre giorni (dal 3 al [[5 febbraio]]). In quei tre giorni la città dimentica ogni cosa per concentrarsi sulla festa, misto di devozione e di folclore, che attira ogni anno sino a tre milioni di persone, tra devoti e curiosi.
 
==== Santi legati a Catania ====
* [[Sant'Agata]]
* [[Euplio di Catania|Sant'Euplio]]
* [[Berillo di Catania|San Berillo]]
* San Severo di Catania
* [[Serapione di Catania|San Serapione di Catania]]
* San [[Sabino di Catania]]
* [[Leone II il Taumaturgo|San Leone di Catania]]
* [[Comizio martire|San Comizio]]
* [[Santa Veneria]]
 
=== Tradizioni e folclore ===
[[File:Calciati 11.jpg|thumb|225px|left|I fratelli Pii, moneta del [[212]]]]
[[File:Castle ursino 1900.jpg|thumb|225px|Il Castello Ursino all'inizio del XX secolo]]
La storia di Catania è arricchita da molte [[leggenda|leggende]] di cui quattro sono state rappresentate nei rispettivi [[lampione|lampioni]] di Piazza Università realizzati da [[Mimì Maria Lazzaro]] e [[Domenico Tudisco]] agli inizi del Novecento: [[Leggenda di Colapesce|Colapesce]], i [[Pii fratres|Fratelli Pii]], [[Gammazita]] e [[Uzeta]].
 
* Una delle leggende di ''Colapesce'' narra che egli era un giovane (''Nicola il pesce'') che poteva stare sott'acqua per molto tempo; non appena [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]] ne venne a conoscenza, lo sfidò a recuperare una coppa d'oro. ''Colapesce'' lo fece ed ottenne in premio la coppa. Il Re, allora, gli chiese di vedere cosa c'era sotto la Sicilia. Riemerso, ''Colapesce'' informò il Re del fatto che la Sicilia poggiava su tre colonne e che una di esse era consumata dal fuoco. Federico II gli chiese di portargli il fuoco ma ''Colapesce'', tuffatosi nuovamente in mare, non riemerse mai più. Secondo la leggenda è ancora in fondo al mare e continua a reggere la colonna che stava per crollare.
* I ''fratelli Pii'' (Anfinomo ed Anapia) cercarono di salvare gli anziani genitori portandoli sulle proprie spalle durante un'eruzione dell'Etna; mentre stavano per essere travolti il fiume di [[lava]] si divise per volere degli dei e tutti si salvarono.
* ''Gammazita'' era una giovane virtuosa; di lei si invaghì un [[soldato]] francese, che fu rifiutato; un giorno Gammazita, recatasi da sola ad un [[Pozzo di Gammazita|pozzo]], venne raggiunta dall'innamorato e, per non cedere alle sue richieste, si uccise gettandosi dentro la cavità.
* ''Uzeta'' è protagonista di una leggenda inventata agli inizi del Novecento: questo ragazzo di umili origini diventò [[Cavalleria medievale|cavaliere]] per la sua bravura e riuscì a sconfiggere gli Ursini, [[gigante (mitologia)|giganti]] [[saraceni]] che avrebbero dato il nome al Castello.
Altre leggende occupano invece la memoria dei luoghi di Catania – così alla divinità fluviale [[Ongia]] si dovrebbe il nome del borgo marinaro di ''Ognina'' (secondo alcuni studiosi piuttosto dal nome del fiume che lo bagnava, il ''Longane'', secondo altri dal celebre castello del re [[Italo]] a Λογγον) - o dell'Etna, dove una tradizione attribuita a [[Gervasio di Tilbury]] (che era ospite della corte Normanna) vuole che essa fosse l'ultima dimora di [[Re Artù]]. Legata a questa leggenda il mito del ''cavallo del vescovo'', attribuita piuttosto ad eventi di epoca Sveva<ref>Scrive Arturo Graf (''Miti, leggende e superstizioni del medioevo'' (2 voll.), Loescher, Roma 1892-1893; ora riedito in versione integrale a cura di C. Allasia e W. Meliga, prefazione di M. Guglielminetti, saggi introduttivi di E. Artifoni e C. Allasia, Bruno Mondadori, Milano, 2002, pp. 322-323): "Avvenne un giorno che un palafreno del vescovo di Catania, colto, per essere troppo ben pasciuto, da un subitaneo impeto di lascivia, fuggì di mano al palafreniere che lo strigliava, e, fatto libero, sparve. Il palafreniere, cercatolo invano per dirupi e burroni, stimolato da crescente preoccupazione, si mise dentro al cavo tenebroso del monte. A che moltiplicar le parole? per un sentiero angustissimo ma piano, giunse il garzone in una campagna assai spaziosa e gioconda, e piena d'ogni delizia; e quivi, in un palazzo di mirabil fattura, trovò Arturo adagiato sopra un letto regale. Saputa il re la ragione del suo venire, subito fece menare e restituire al garzone il cavallo, perché lo tornasse al vescovo, e narrò come, ferito anticamente, in una battaglia da lui combattuta contro il nipote Mordred e Childerico, duce dei Sassoni, quivi stesse già da gran tempo, rincrudendosi tutti gli anni le sue ferite. E, secondoché dagli indigeni mi fu detto, mandò al vescovo suoi donativi, veduti da molti e ammirati per la novità favolosa del fatto"</ref>. La nascita dell'Etna sarebbe a sua volta legata ad un evento mitologico: la sconfitta di [[Tifone (mitologia)|Tifeo]] da parte di [[Zeus]] che, con un grosso macigno oggi la stessa Etna, lo seppellì e quando il gigante si dovesse muovere sarebbe egli la causa dei terremoti e delle eruzioni etnee.<br />Inoltre pure molte leggende, sempre legate alle forze della natura, hanno circondato gli eventi del sisma del 1693, come la storia di [[don Arcaloro]], e quella del vescovo [[Francesco Antonio Carafa|Francesco Carafa]].
 
=== Vita notturna ===
[[File:Borgo-1994.gif|250px|thumb|Piazza Cavour (Il borgo)]]
Catania possiede un'intensa vita notturna, conosciuta anche all'estero come una delle città più movimentate a livello europeo per divertimento e intrattenimento. Una delle zone più rinomate in tal senso è il centro storico, in particolar modo tra Piazza Duomo, Piazza Università e Piazza Vincenzo Bellini (nota come Piazza Teatro Massimo) dove si trova il grosso dei locali notturni, spesso affollati, soprattutto in estate, quando le strade e le piazze diventano una "propaggine" delle attività, aprendo ai ''[[Café-concert|caffè concerto]]'' la città<ref name="vitanotturna">[http://www.comune.catania.it/la%5Fcitt%C3%A0/turismo/intrattenimento%2Dentertainment/vita%2Dnotturna%2Dnightlife/ Vita Notturna a Catania], sul sito del Comune di Catania.</ref>.
 
La tradizione dello spettacolo presso locali, essi fossero bar o trattorie, trova origine nella prima diffusione del fenomeno in Italia, con l'apertura di locali notturni adatti anche a piccole forme di spettacolo nella città di [[Napoli]] verso la fine del [[XIX secolo]]. I letterati catanesi, che erano spesso per lavoro nella città partenopea, portarono la novità anche alla città etnea. Tuttavia dal secondo dopoguerra il fenomeno conobbe una brusca interruzione. Verso la fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]] e nei primi [[Anni 1970|anni settanta]] vi fu un primo segnale di ripresa, sebbene nuovamente interrotta dal decennio seguente.
Altre aree d'attrattiva – sebbene non concentrate come al centro, ma piuttosto distanti tra loro&nbsp;– si trovano anche presso il corso Italia, lungo il viale Libertà o in piazza Trento, solitamente caotiche di giorno, la notte diventano luoghi poco o per niente affollati, ma ciononostante anch'esse non sono prive di locali aperti anche fino a tarda notte.
 
=== I chioschi ===
Un'importante attrazione culinaria di Catania è senza dubbio il chiosco delle bevande, dove vengono servite bibite dissetanti estive, tipiche della cultura cittadina. I chioschi delle bevande sono unici nel loro genere: un tempo c'erano i venditori ambulanti di bibite (lo ''zammù'' – cioè l'[[anice]] – innanzitutto): man mano, questa attività si è stabilizzata e da strategici luoghi ombrosi dove appostarsi per vendere rinfreschi ai catanesi soffocati dal caldo, i venditori si sono collocati in queste particolari architetture quadrate o circolari, dalle cui aperture&nbsp;– simili a finestre&nbsp;– essi distribuiscono i preparati.
 
Il fenomeno dei ''chioschi'' ebbe inizio nel [[1896]], con il chiosco Costa che si trovava in Piazza Stesicoro ed il chiosco Vezzosi in Piazza Duomo. Più recente di qualche anno è quello di Giammona, che si trovava in Piazza Cavour. {{citazione necessaria|Nei primi anni del [[XX secolo|Novecento]] un'ordinanza decise che la vista delle signore ferme a dissetarsi al chiosco turbasse l'ordine pubblico e così i chioschi vennero spostati: il chiosco di Costa venne spostato da Piazza Stesicoro in Piazza Spirito Santo, il chiosco Vezzosi e quello di Giammona in Piazza Vittorio Emanuele III}}.
 
Sembra che la tradizione degli sciroppi di frutta mescolati al [[acqua di Seltz|seltz]] derivi dall'utilizzo dell'acqua naturalmente effervescente del lago di Naftia, nei pressi di [[Palagonia]] (la cosiddetta [[mofete|mofeta]] dei Palici, caratterizzata da forti emissioni di [[anidride carbonica]] già sfruttate per fini commerciali e il cui nome richiama evidentemente le proprietà). La bibita più celebre da gustare al chiosco è il ''seltz, limone e sale'', una semplice ricetta molto dissetante, come il ''mandarinetto-limone'', a base appunto di sciroppo di mandarino e succo di limone spremuto sul posto.
 
== Cultura ==
[[File:Catania - Università (ex convento dei benedettini) - Foto Giovanni Dall'Orto.jpg|thumb|225px|La facciata dell'ex convento dei Benedettini, che ospita le facoltà di ''Lettere e Filosofia'' e ''Lingue e Letterature Straniere'']]
[[File:Catania - L'antica biblioteca dell'Università - Foto Giovanni Dall'Orto.jpg|thumb|225px|La biblioteca Ursino-Recupero]]
 
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
Le biblioteche storiche di Catania sono:
* la Biblioteca Ventimilliana, aperta al pubblico nel [[1755]]: dal secolo scorso conserva il fondo del vescovo [[Salvatore Ventimiglia]];
* la Biblioteca dell'Accademia Gioenia di Scienze Naturali;
* la Biblioteca della sezione catanese della Deputazione di storia patria;
* le [[Biblioteche riunite civica ed Ursino Recupero]];
* la Biblioteca Agatina del Seminario Arcivescovile dei Chierici;
* la [[Biblioteca Universitaria di Catania|biblioteca del Palazzo dell'Università]].
 
A queste si sono aggiunte nel tempo diverse altre biblioteche, come la [[Biblioteca Comunale "Vincenzo Bellini"]] o le numerose biblioteche universitarie.
 
==== Università ====
L'[[Università degli Studi di Catania]], fondata nel [[1434]], è la più antica della Sicilia. È una delle più grandi del Sud Italia, con 62.000 iscritti divisi in dodici facoltà.
 
Inoltre, Catania è sede della [[Scuola superiore di Catania|Scuola superiore]], uno dei cinque centri d'eccellenza per universitari in Italia, dell'[[Istituto Musicale Vincenzo Bellini|Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini]]<ref>[http://www.istitutobellini.it/ita/storia.php Storia dell'Istituto Superiore Bellini], dal sito ufficiale.</ref> e anche di un'[[Accademia di belle arti di Catania|Accademia di belle arti]]<ref>[http://www.accademiadicatania.com/ Sito dell'accademia]</ref>.
 
==== Musei ====
La città siciliana ospita numerosi [[museo|musei]], di cui sette stabili: il [[Museo diocesano (Catania)|Museo diocesano]], quello del Castello Ursino, l'[[Antiquarium regionale del Teatro romano]], il [[Museo Emilio Greco (Catania)|Museo Emilio Greco]], il museo dell'[[Orto botanico di Catania|Orto Botanico]], il [[Museo civico belliniano]] (presso la casa di [[Vincenzo Bellini]]) e la Casa Museo di [[Giovanni Verga]].
 
Esistono inoltre due musei privati:
* il Museo Paleontologico dell'[[Accademia Federiciana]] (istituito nel [[1996]] da Fortunato Orazio Signorello), che accoglie [[fossile|fossili]] provenienti da ogni parte del mondo risalenti ad un arco di tempo compreso tra il Siluriano, 435-395 milioni di anni fa, e il Neozoico: 2-1,5 milioni di anni fa
* il Museo Valenziano Santangelo, che ospita sculture in pietra lavica.
 
Infine, al [[Centro fieristico le Ciminiere]], area industriale dismessa oggi completamente ristrutturata, si svolgono manifestazioni e mostre periodiche, organizzate principalmente dalla [[Provincia di Catania]].
 
All'interno del complesso sono stati creati due nuovi musei: il Museo storico dello Sbarco in Sicilia&nbsp;– 1943, dove è stata realizzata una minuziosa riproduzione di una piazza siciliana prima e dopo un bombardamento; contiene inoltre una vasta collezione di oggetti e uniformi, armi del tempo e ricostruzioni virtuali dello sbarco.
 
Il Museo del Cinema contiene molti cimeli e ricostruzioni di scene famose di film, con una sezione interamente dedicata a Catania come set cinematografico.
 
=== Media ===
Oggi la maggior parte dei media della città sono gestiti dall'imprenditore [[Mario Ciancio Sanfilippo]], uno degli uomini d'affari di maggior rilevanza in Sicilia.
==== Radio ====
In città sono presenti diverse emittenti radiofoniche: alcune a carattere regionale come Radio Amore, Radio Telecolor, Radio Sis, e altre a livello locale quali Radio Video 3, Radio Catania, R.S.C., Studio 90 Italia, Radio Sgrusciu, Antenna Uno, Antenna Trinacria, Radio Onda Blu, Radio Zammù e Radio Smile.
 
==== Stampa ====
Catania è sede dei [[quotidiano|quotidiani]] regionali ''[[La Sicilia]]'', il secondo dell'isola, e ''[[Quotidiano di Sicilia]]''. In passato, è stata la sede delle riviste ''[[I Siciliani]]'', ''Il Corriere di Sicilia'', ''[[Espresso sera]]'', ''[[Catania Possibile]]''.
 
==== Televisione ====
Catania è sede di emittenti televisive quali: [[Antenna Sicilia]], [[Teletna]], [[Telecolor]], [[Telejonica]], [[Video 3]], La F, D Television e Sestarete.
 
==== Cinema ====
{{vedi anche|Elenco dei film girati nella Provincia di Catania{{!}}Film girati in Provincia di Catania|Nascita dell'industria cinematografica italiana}}
{{F|cinema|maggio 2013}}
{{C|Lungo elenco da verificare, per ogni film valutare l<nowiki>'</nowiki>'''effettiva rilevanza dello stesso col luogo''', un paio di riprese non giustificano l'inserimento|cinema|arg2=montagna|maggio 2013}}
{{Nota
|allineamento =
|larghezza = 380px
|titolo = Film ambientati a Catania
|dim-testo =
|contenuto =
* ''[[Casta Diva (film 1935)|Casta Diva]]'' di [[Carmine Gallone]] ([[1935]])
* ''[[La terra trema]]'' di [[Luchino Visconti]] ([[1948]]), dal [[romanzo]] ''[[I Malavoglia]]'' di [[Giovanni Verga]]
* ''[[L'arte di arrangiarsi]] '' di [[Luigi Zampa]] ([[1954]])
* ''[[Il bell'Antonio (film)|Il bell'Antonio]]'' di [[Mauro Bolognini]] ([[1960]]), dal [[romanzo|romanzo omonimo]] di [[Vitaliano Brancati]]
* ''[[La sposa bella (film)|La sposa bella]]'' di [[Nunnally Johnson]] e Mario Russo (1960), dal [[romanzo]] di [[Bruce Marshall]]
* ''[[Divorzio all'italiana]]'' di [[Pietro Germi]] ([[1961]])
* ''[[Don Giovanni in Sicilia (film)|Don Giovanni in Sicilia]]'' di [[Alberto Lattuada]] ([[1967]])
* ''[[Un bellissimo novembre]]'' di [[Mauro Bolognini]] ([[1969]])
* ''[[Malizia]]'' di [[Salvatore Samperi]] ([[1973]])
* ''[[Paolo il caldo (film)|Paolo il caldo]]'' di [[Marco Vicario]] ([[1973]]), dal [[romanzo]] di [[Vitaliano Brancati]]
* ''[[La seduzione]]'' di [[Fernando Di Leo]] ([[1973]]), dal romanzo ''Graziella'' di [[Ercole Patti]].
* ''[[Mimì metallurgico ferito nell'onore]]'' di [[Lina Wertmüller]] (1973)
* ''[[Paolo Barca, maestro elementare, praticamente nudista]]'' di [[Flavio Mogherini]] (1975)
* ''[[Anni di piombo (film 1981)|Anni di piombo]]'' di [[Margarethe von Trotta]] ([[1981]])
* ''[[Storia di una capinera (film 1993)|Storia di una capinera]]'' di [[Franco Zeffirelli]] ([[1993]])
* ''[[La piovra 7 - Indagine sulla morte del commissario Cattani|La Piovra VII]]'' di [[Luigi Perelli]] ([[1995]]) (settimo film per la TV della celebre saga)
* ''[[Il bell'Antonio (miniserie televisiva)|Il bell'Antonio]]'' di [[Maurizio Zaccaro]] ([[2005]]) (film per la TV)
* ''[[Nuovomondo]]'' di [[Emanuele Crialese]] ([[2006]])
* ''[[L'uomo di vetro (film)|L'uomo di vetro]]'' di [[Stefano Incerti]] (2006), dal [[romanzo|romanzo omonimo]] di [[Salvatore Parlagreco]]
* ''[[I Vicerè (film)|I Viceré]]'' di [[Roberto Faenza]] (2006), dal romanzo di [[Federico De Roberto]]
* ''[[Il sole nero]]'' di [[Krzysztof Zanussi]] (2006)
* ''[[Una notte blu cobalto]]'' di [[Daniele Gangemi]] (2008)
* ''[[La matassa]]'' di [[Ficarra e Picone]] (2009)
* ''[[Le ultime 56 ore]]'' di [[Claudio Fragasso]] (2009)
* ''[[I baci mai dati]]'' di [[Roberta Torre]] (2010)
}}
A Catania già nei primi anni del [[XX secolo|Novecento]], proprio agli [[storia del cinema|albori del cinema]], sorsero varie [[casa di produzione cinematografica|case di produzione cinematografica]]:<ref>[http://www.editorialeagora.it/rw/articoli/202.pdf "Catania e il cinema", articolo di Alberto Surrentino D’Afflitto - AGORÀ n. 25-26/2006]</ref> [[Morgana film]], [[Etna film]], [[Katana film]], [[Sicula film]] e [[Jonio film]]<ref>Secondo quanto riportato in un articolo del quotidiano ''[[La Sicilia]]'' del [[1º marzo]] [[1978]], già nel [[1914]] Catania era una delle capitali del [[cinema]] europeo</ref>.
L<nowiki>'</nowiki>''Enciclopedia di Catania'' (edizioni Tringale) afferma che tra i primi lavori del cinema<ref>''Storia generale del cinema'' di [[Georges Sadoul]]</ref> si trova il film ''[[Sperduti nel buio (film 1914)|Sperduti nel buio]]''. Della Morgana Film si ricordano anche, ''[[Capitan Blanco]]''.
[[File:Mastroianni divorzio italiana.jpg|left|thumb|200px|[[Marcello Mastroianni|Mastroianni]] in ''Divorzio all'italiana'', nello scenario del porto di Ognina]]
La produzione cinematografica di Catania durò solo pochi anni. Vennero favorite e finanziate altre sedi e il settore entrò in crisi. Tentativi di rilancio successivi, ma senza seguito, furono quelli di Ugo Saitta nel [[1935]] con il film ''Clima puro'' e ''[[Lo voglio maschio]]'', con [[Tuccio Musumeci]], nel [[1971]].
 
=== Teatro ===
{{vedi anche|Teatri di Catania}}
[[File:Catania BW 2012-10-06 11-11-06.jpg|thumb|[[Teatro Massimo Vincenzo Bellini]]]]
Catania è la città a più alta densità teatrale della [[Sicilia]]. Molteplici le compagnie teatrali che vi operano, sia professionali che amatoriali. Il più importante teatro della città è il [[Teatro Massimo Vincenzo Bellini|Teatro Massimo Bellini]], costruito, seguendo lo stile dell'Opera di Parigi, dall'architetto [[Carlo Sada]] alla fine del [[XIX secolo]] ed inaugurato nel [[1890]]. Oggi è un teatro lirico di tradizione, vanta un'orchestra sinfonica ed un coro stabile ed è sede di stagione operistica e concertistica. Da alcuni anni dispone della sala del [[Teatro Sangiorgi]] che viene utilizzata per concerti di musica da camera e per prove di spettacoli. Molto attivi sono inoltre il [[Teatro Stabile di Catania|Teatro Stabile]] (che svolge le sue attività sia nel Teatro Verga che nel Teatro Musco) e il Teatro Metropolitan, nonché il Piccolo Teatro. Esistono poi il Teatro Ambasciatori e l'Erwin Piscator.
 
=== Musica ===
[[File:Carmen Consoli a Milano Magazzini Generali 2000-03-25.jpg|thumb|left|225px|[[Carmen Consoli]] ai Magazzini Generali di [[Milano]] ([[2000]])]]
 
La più grande gloria artistica della città di Catania è il musicista [[Vincenzo Bellini]], nato in questa città nel 1801 e morto presso Parigi nel 1835, autore di numerose opere liriche, tra le quali capolavori come ''[[Norma (opera)|Norma]]'', ''[[La sonnambula]]'' e ''[[I puritani]]''. Nel campo della musica colta, Catania ha dato i natali anche ad altri illustri compositori del Novecento: [[Francesco Paolo Frontini]], [[Alfredo Sangiorgi]], [[Aldo Clementi]], [[Francesco Pennisi]], [[Roberto Carnevale]], [[Emanuele Casale]] e [[Matteo Musumeci]].
 
Nei primi [[anni 1970|anni settanta]] si fecero notare i [[Beans]]. Successivamente, sono sorte decine di nuovi cantautori e gruppi musicali. Il più importante è probabilmente [[Franco Battiato]], celebre cantautore nato e cresciuto a [[Riposto]], in provincia di Catania, le cui sperimentazioni musicali hanno influenzato molti altri autori.
 
[[File:Vincenzo bellini.jpg|thumb|100px|[[Vincenzo Bellini]]]]
Successivamente sono arrivati [[Gianni Bella]], [[Marcella Bella]], [[Umberto Balsamo]], i [[Denovo]] di [[Mario Venuti]] e [[Luca Madonia]], [[Gerardina Trovato]], [[Carmen Consoli]] (lanciata dalla casa di produzione di [[Francesco Virlinzi]]), gli [[Sugarfree]], [[Mario Biondi (cantante)|Mario Biondi]] e molti altri.
 
Alla scena [[rock]] degli [[anni 1980|anni ottanta]] e [[anni 1990|novanta]] appartengono gli [[Schizo]], gli [[Uzeda (gruppo musicale)|Uzeda]], i [[Flor de Mal]]. Negli anni novanta Catania si conquistò l'appellativo di "[[Seattle]] del sud", per la rilevanza internazionale della sua scena musicale (molte band internazionali scelsero in quegli anni Catania come unica data in Italia dei loro tour). Importante è stato poi il contributo di artisti che hanno sfruttato il [[Lingua siciliana|siciliano]] per creare un caratteristico stile comico, come i [[Piscarias]] e il cantante [[Brigantony]]. I [[Lautari]] si sono invece dedicati alla riscoperta, in chiave moderna, del repertorio tradizionale siciliano.
[[The Acappella Swingers]], catanesi anch'essi, ripropongono le sonorità del [[doo-wop]] degli anni cinquanta.
 
=== Persone legate a Catania ===
[[File:Giovanni-Verga.jpg|thumb|100px|[[Giovanni Verga]]]]
[[File:Giuseppe fava.jpg|thumb|[[Giuseppe Fava]]]]
 
{{vedi anche|:Categoria:Personalità legate a Catania{{!}}Personalità legate a Catania}}
 
Catania ha dato i natali a numerose personalità illustri, distintesi in campi diversi, quali quello [[Politica|politico]], quello [[Letteratura|letterario]], quello [[Arte|artistico]]. A Catania sono altresì legate diverse figure importanti, che vissero nel capoluogo etneo, spesso nel periodo di più intensa attività. Legati a Catania sono in epoca arcaica Tisia di Imera, noto col nome di [[Stesicoro]], poeta e scrittore esule, divenuto cittadino onorario di Catania, dove morì e fu sepolto, e il legislatore [[Caronda]], che qui scrisse le sue più note leggi; all'epoca classica appartiene il danzatore e musicista catanese [[Androne (danzatore)|Androne]], vissuto in città nel [[V secolo a.C.]]; in età repubblicana il [[triumvirato|triumviro]] [[Augusto|Gaio Giulio Cesare Ottaviano]] elesse la città a rango di colonia a seguito dell'appoggio ottenuto durante la battaglia con [[Sesto Pompeo]] mentre l'imperatore [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]] rimase affascinato dall'Etna durante la sua visita nel [[II secolo]].
 
All'[[Medioevo|epoca medievale]] appartengono personalità come [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II]], che a Catania fece costruire come monito il [[Castello Ursino]], futura sede del parlamento aragonese di Sicilia, dopo aver risparmiato la cittadinanza a lui ribellatasi e legiferato, dando ampi spazi di potere al suo arcivescovo, [[Gualtiero di Palearia]]; a Catania ebbe i natali la [[Costanza di Hohenstaufen|regina Costanza]], futura regina del regno degli Aragona di Sicilia, come qui nacque e regnò [[Federico IV di Sicilia|Federico IV d'Aragona]], ricordato soprattutto per la pace che mise fine alla [[Vespri siciliani|guerra del Vespro]]. Il sistema difensivo della città rinascimentale si deve a [[Tiburzio Spannocchi]], architetto e ingegnere di re [[Carlo V del Sacro Romano Impero|Carlo I]], che ne ricavò la prima cartografia scientifica; [[Duca di Uceda|Giovanni Francesco Paceco]], che fu duca di Uzeda, diede incarico a [[Giuseppe Lanza, duca di Camastra]] di organizzare la ricostruzione della città dopo il [[Terremoto del Val di Noto del 1693|terremoto del 1693]]; il pittore [[Olivio Sozzi]], considerato uno degli artisti di spicco della prima metà del [[XVIII secolo]] in [[Sicilia]], vi nacque nel [[1690]]; il principe [[Ignazio Paternò Castello]], mecenate e nobile illuminato del XVIII secolo, ne incrementò turismo e archeologia con la creazione del suo [[Museo Biscari|museo]] e con gli scavi svolti in città; [[Saverio Landolina]], archeologo, vi nacque, come pure il poeta e scrittore [[Domenico Tempio]]; va ricordato anche [[Vito Maria Amico]], cui si deve la più importante raccolta documentaristica del suo tempo per la Sicilia.
 
Nel [[XIX secolo]] spiccano diverse figure in campo letterario, come ad esempio [[Giovanni Verga]], che visse per un certo periodo a Catania e vi ambientò la novella ''[[Storia di una capinera]]'', o come [[Luigi Capuana]], che studiò giurisprudenza nell'[[Università degli Studi di Catania|Ateneo catanese]], o infine [[Federico De Roberto]], che pure studiò a Catania. In ambito musicale spiccano personaggi come [[Giovanni Pacini]], qui nato e che fu ai suoi tempi noto compositore, il raffinato [[Vincenzo Bellini]], anch'egli nato e cresciuto a Catania, o infine [[Francesco Paolo Frontini]], altro celebre compositore. In questo secolo iniziano anche a emergere personalità illustri della politica italiana, come ad esempio [[Giuseppe de Felice Giuffrida]], nato in città, che fu tra i promotori dei [[Fasci siciliani]]; in campo astrofisico gli scienziati [[Christian Heinrich Friedrich Peters|Peters]] e [[Wolfgang Sartorius von Waltershausen|Sartorius]] (a lui si deve la descrizione dei crateri dell'[[Etna]] che prendono il suo nome, i Monti Sartorius) sono nel capoluogo etneo per realizzare la [[Monastero di San Nicolò l'Arena#La meridiana|meridiana della chiesa di San Nicolò]], ritenuta la più completa d'Italia per la gran quantità di informazione che essa fornisce<ref>I due astrofisici realizzarono pure la meridiana della [[cattedrale di Acireale]], evento che ha ispirato il film ''[[Gli astronomi]]''.</ref>; in quello matematico [[Sebastiano Catania]], nato a Catania e impegnatosi nella trasposizione dell'organizzazione ipotetico-deduttiva delle proposizioni matematiche; nel campo delle scienze naturali [[Carlo Gemmellaro]], noto geologo, nacque anch'egli a Catania.
 
Nei primi decenni del [[XX secolo]] le figure di spicco del capoluogo etneo si distinguono in campi come la [[fisica]] ([[Filippo Eredia]] nato e vissuto a Catania, [[Ettore Majorana]] promettente fisico misteriosamente scomparso nel [[1938]] ed [[Enrico Boggio Lera]] che vi passò oltre cinquant'anni della sua vita), la [[poesia]] ([[Gaetano Ardizzoni]], [[Giovanni Formisano]] e altri che qui nacquero) e la lirica ([[Gaetano Emanuel Calì]], compositore, noto soprattutto per la raccolta di brani popolari e dialettali, o [[Francesco Pastura]] a cui si deve la raccolta epistolare di Vincenzo Bellini). In politica personaggi di spessore furono [[Napoleone Colajanni (1926)|Napoleone Colajanni]], deputato e senatore della Repubblica, mentre nei primi decenni del secolo si dedicò alla scultura [[Mimì Maria Lazzaro]]. Spiccarono nell'arte drammatica [[Angelo Musco]], maestro del teatro dialettale, [[Giovanni Grasso]], attore drammatico e [[Goliarda Sapienza]], attrice e scrittrice. Anche in tempi recenti la città è legata a personalità illustri, come nel campo musicale ([[Gianni Bella]], [[Marcella Bella]], [[Vincenzo Spampinato]], [[Franco Battiato]], [[Carmen Consoli]], i [[Lautari]], [[Gerardina Trovato]]) o in quello artistico (certamente tra i più noti è [[Emilio Greco]], spentosi a [[Roma]] nel [[1995]] e [[Antonio Placido Torresi]]) o in quello giornalistico (tra cui primeggia [[Giuseppe Fava]], che visse a lungo a Catania e che qui venne ucciso dalla [[mafia]], ma si ricorda anche [[Candido Cannavò]], noto giornalista de ''[[La Gazzetta dello Sport]]'', morto nel [[2009]]).
 
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni storiche ===
{{...}}
 
=== Suddivisioni amministrative ===
[[File:Municipalità di Catania.svg|thumb|Le municipalità di Catania]]
{{vedi anche|Municipalità di Catania}}
Istituite per la prima volta nel [[1971]] come ''[[quartiere|quartieri]]'', le dieci [[municipalità di Catania]] sono state riorganizzate nel [[1995]]. Ognuna è contrassegnata da un numero progressivo e da un nome: I. Centro; II. Ognina-[[Picanello]]; III. Borgo-Sanzio; IV. Barriera-[[Canalicchio (Tremestieri Etneo)|Canalicchio]]; V. [[San Giovanni Galermo]]; VI. Trappeto-Cibali; VII. [[Monte Po]]-[[Nesima]]; VIII. [[San Leone-Rapisardi]]; IX. San Giorgio-[[Librino]]; X. San Giuseppe La Rena-[[Zia Lisa]].
 
===Profilo urbanistico e architettonico===
{{S sezione|architettura|urbanistica}}
Catania è segnata da profondimenti sconvolgimenti naturali (in particolare, l'[[eruzione dell'Etna del 1669]] e il [[terremoto del Val di Noto del 1693]]), da importanti tentativi di ricostruzione e, nel XX secolo, da ambiziose iniziative tese a favorire un rilancio industriale.<ref name=atripaldi8>Atripaldi e Costa, 2008, cit., p. 8.</ref> La città inoltre porta ancora su di sé le "cicatrici provocate da conflittualità di interessi e da urbanizzazione selvaggia"<ref name=atripaldi8/>.
 
Un piano di livellamento, nel secondo Ottocento, ha eliminato i frequenti salti di quota: tale operazione ha lasciato diversi segni sugli edifici, che a volte appaiono caratterizzati, secondo Giuseppe Dato, "fuori da ogni logica compositiva"<ref>Atripaldi e Costa, 2008, cit., pp. 8-9.</ref>, con porte e finestre che scambiano il proprio ruolo originario.
 
Anche per la minacciosa presenza del vulcano Etna, il piano compositivo della città appare specialmente legato ad una instabilità di riferimento.<ref>Atripaldi e Costa, 2008, cit., p. 9.</ref> Si registra anche un'apparentemente fallita convergenza tra l'idea della città nella mente degli architetti (con anche applicazioni virtuosistiche) e i destinatari, i cittadini, con i loro "reali comportamenti insediativi".<ref>Atripaldi e Costa, 2008, cit., p. 10.</ref>
 
====Il XX secolo: cronistoria urbanistica====
*[[1932]] - viene bandito un concorso nazionale per l'approvazione di un Piano Regolatore Generale<ref name=SCAU>''Puntualizzazione sulla odierna situazione urbanistica di Catania'', a cura della Società Catanese di Architettura e Urbanistica, gennaio 1962.<!-- La fonte è valida per tutti i punti inseriti: cfr. [http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Catania&diff=53103160&oldid=53102997 questo edit] --></ref>
*[[1934]] - il consiglio comunale approva una fusione del primo e del secondo premio del concorso nazionale
*[[1935]] - viene redatto un regolamento edilizio dall'ingegnere Salvatore Giuliano
*[[1942]] - la deliberazione del PRG presentato viene restituita, non approvata, dalla Prefettura
*[[1951]] - viene abrogato dal consiglio comunale il piano di ricostruzione per il quartiere San Berillo e approvato il piano ISTICA: il 3 luglio 1954 interviene una legge speciale della Regione Siciliana
*[[1954]] - il Comune pubblica il PRG, ma la Regione non approva, giudicandolo incompleto e invitando a modifiche
*[[1956]] - decade una legge che permetteva al Comune di servirsi del PRG per quanto ancora non approvato: viene istituita una commissione di studio per l'approvazione di un nuovo regolamento edilizio che sostituisca quello del 1935, ancora vigente: la commissione non produce quanto richiesto. Il Comune, allora, dà incarico all'ingegnere Giuliano di modificare il regolamento da lui redatto nel 1935, per adattarlo alle mutate esigenze della città. Il nuovo regolamento edilizio viene prodotto da Giuliano, con la collaborazione dell'ingegnere Pardo (membro dell'ufficio tecnico) e dell'architetto Ficara (libero professionista), ma il Comune non lo pubblica.
*[[1961]] - una nuova amministrazione comunale incarica il professor architetto [[Luigi Piccinato]] di redigere un piano che sostituisca quello del 1954. In seguito a forte insistenza da parte dell'amministrazione comunale, Piccinato è costretto a stralciare dagli studi preparatori un programma di fabbricazione.
 
====Lo sventramento del quartiere di San Berillo====
{{vedi anche|Sventramento di San Berillo}}
San Berillo era uno storico quartiere di Catania, densamente abitato e pieno di botteghe di artigiani. Il suo sventramento, realizzato negli [[anni 1950|anni cinquanta]], ha determinato una ferita nel volto della città e ha lasciato un vuoto ancora visibile nel suo tessuto urbano.
 
== Economia ==
{{vedi anche|Economia di Catania}}
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Catania possiede una delle nove tangenziali presenti in Italia (prosecuzione dell'[[Autostrada A18 (Italia)|Autostrada A18]] Messina-Catania) che corre accanto alla città da nord a sud per 30&nbsp;km in direzione di [[Siracusa]] e assicura la viabilità di attraversamento insieme con la circonvallazione, in corso di adeguamento strutturale, che l'attraversa tutta in direzione est-ovest a nord della città. Da Catania partono le autostrade A18 (Catania-Messina), l'[[autostrada A19|A19]] (Catania-Palermo) e la [[autostrada NSA 339]] (Catania-Siracusa) che collega la [[Raccordo autostradale 15|tangenziale di Catania]] con la [[strada statale 114 Orientale Sicula]].
 
Dal [[2001]] è stato avviato a Catania ed è in corso di realizzazione un ambizioso quanto discusso progetto urbanistico che prevede la riqualificazione urbana di alcune aree, fra cui il lungomare (la antica "passeggiata a mare" dei catanesi), le piazze principali e la parziale [[isola pedonale|pedonalizzazione]] della centralissima via Etnea, il miglioramento delle vie di attraversamento e la costruzione di alcuni grossi parcheggi multipiano sotterranei.
 
=== Ferrovie ===
[[File:Metropolitana di catania stazione del borgo.jpg|thumb|250px|La stazione Borgo della metropolitana di Catania]]
A Catania vi sono tre [[Stazione ferroviaria|stazioni ferroviarie]], [[Stazione di Catania Centrale|Catania Centrale]], [[Stazione di Catania Acquicella|Catania Acquicella]], [[Stazione di Bicocca|Bicocca]] e la fermata [[Stazione di Catania Ognina|Catania Ognina]] delle [[Ferrovie dello Stato]] (linee Messina-Siracusa, Catania-Gela, Catania-Palermo) e tre della [[Ferrovia Circumetnea]], la linea a [[scartamento ridotto]] che effettua il periplo dell'Etna. La stazione principale [[Ferrovia Circumetnea|FCE]] della città è la [[Stazione di Catania Borgo|Catania Borgo]] che ha annesso anche il [[deposito locomotive]] e le officine sociali; nel territorio comunale insistono anche la [[stazione di Catania Nesima|stazione di Nesima]] e la [[Stazione di Catania Cibali|fermata di Cibali]].
 
=== Metropolitana ===
 
Dal [[1999]] è attivo il primo tronco della [[Metropolitana di Catania]] fra le stazioni del ''Borgo'' e ''Porto'', lungo circa 3,8&nbsp;km.
 
=== Porti ===
La città è servita da un [[porto]] commerciale e dai porti turistici e da pesca di Ognina e San Giovanni Li Cuti.
 
=== Aeroporti ===
L'[[Aeroporto di Catania-Fontanarossa]] è il sesto aeroporto italiano per numero di passeggeri (vedi la lista degli [[Lista degli aeroporti d'Italia per traffico passeggeri|aeroporti più trafficati d'Italia]]) ed il primo scalo del mezzogiorno servito da compagnie aeree di linea e low-cost, ed ha numerose destinazioni nazionali e internazionali.<ref>Si vedano i dati forniti da [http://www.assaeroporti.it/fin.asp Assaeroporti].</ref>
 
=== Mobilità urbana ===
{{vedi anche|Rete tranviaria di Catania|Rete filoviaria di Catania}}
Il sistema dei trasporti in Sicilia, e in modo particolare a Catania, è in crisi «per la sua inefficienza, per la incapacità a creare le condizioni per una mobilità sostenibile e ancora per la totale assenza di leggi settoriali.» Da 15 anni si aspettano delle leggi regionali in materia di contributi e finanziamenti, e ciò si ripercuote sulla qualità dei servizi. Manca la regolarità negli orari degli autobus, mancano i comfort e la gente preferisce l'uso delle automobili private.<ref>Carlo Lungaro. ''[http://www.ildito.it/articolo.asp?id_articolo=761 Trasporti, il problema dei problemi]'' su ''Il Dito'', 26 febbraio 2005.</ref>
 
Un'indagine condotta da un'associazione di consumatori su 2200 utenti dei trasporti pubblici di Milano, Genova, Bologna, Roma, Napoli e Catania ha constatato, fra l'altro, che «il 66% dei catanesi intervistati considera insufficiente la puntualità degli autobus, mentre il 58% è insoddisfatto della copertura della rete della metropolitana.» Inoltre, gli intervistati di tutte le città si sono lamentati anche della pulizia dei mezzi, degli orari sbagliati delle coincidenze, del peggioramento dei servizi dal [[2001]] al [[2006]] e dello scarso rapporto qualità/prezzo, eccetto quelli della Metropolitana Catania ove nonostante il prezzo molto basso non la utilizzano che sporadicamente<ref>Notizie rilevate da "[[Altroconsumo]]" n°197 di ottobre 2006</ref>.
 
== Sport ==
=== Impianti sportivi ===
Il principale impianto sportivo catanese è lo [[stadio Angelo Massimino]] che ha una capienza di 39.000 posti, ridimensionata a 21.000 circa dopo i nuovi decreti del [[1999]], situato nel quartiere di Cibali (e per questo spesso indicato con questo nome). È lo stadio di calcio e ospita anche la pista di atletica leggera, rifatta in occasione delle [[Universiade|Universiadi]] del [[1997]]. È stato in passato un campo di [[rugby (sport)|rugby]] (oggi le squadre di questo sport giocano allo [[stadio Santa Maria Goretti]]). Nella sua struttura è compreso anche un campo di [[pallavolo]] e di [[pallacanestro]] (il ''PalaSpedini''). Tra gli altri impianti, si ricordano il [[PalaCatania]], che è uno dei palazzetti più moderni dell'isola, il PalaGalermo, il PalaNitta, la [[piscina di Nesima]] e il PalaGhiaccio nella zona del litorale della Playa.
 
=== Società sportive ===
{{vedi anche|Calcio Catania|CUS Catania}}
La squadra più seguita è il [[Calcio Catania]]. Nei primi [[Anni 1960|anni sessanta]], sotto la presidenza di [[Ignazio Marcoccio]] e la guida tecnica del catanese [[Carmelo Di Bella]], il Catania disputò sei campionati consecutivi in [[Serie A]] ottenendo tre ottavi posti. Nel 1970-1971 e nel 1983-1984 disputò altri due anni di Serie A sotto la presidenza di [[Angelo Massimino]]. Nel [[1993]], subì una radiazione che relegò la società etnea nella categoria dell'eccellenza. Da quella categoria, il Catania ripartì, vincendo, tra il 1994 e il [[2006]], i campionati di Eccellenza, Serie D, Serie C2 (girone C), Serie C1 (girone B) e Serie B. Alla fine del campionato di calcio di [[Serie B 2005-2006]], guidata dall'allenatore [[Pasquale Marino]], la squadra viene promossa in [[Serie A]], classificandosi al secondo posto dietro l'Atalanta.
 
Tra le altre squadre di calcio catanesi (numerose nei campionati dilettantistici) si segnala l'[[Unione Sportiva Dilettantistica Atletico Catania|A.S.D. Atletico Catania]], attualmente militante in Eccellenza, ma protagonista, nel corso degli anni novanta, di numerosi campionati (anche di vertice) in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]], e l'[[Associazione Calcio Massiminiana]], anche essa partecipante in passato a campionati di [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]], ma che attualmente milita in [[Prima Categoria]] siciliana.
 
La squadra più blasonata è invece quella femminile di [[pallanuoto]], l'[[Associazione Sportiva Orizzonte Catania|Orizzonte Geymonat Catania]], con 19 scudetti, 8 Coppe Campioni e due Coppe Len. Seguono il [[CUS Catania]] di [[Hockey su prato]] femminile (6 scudetti su prato e 6 indoor), la [[Jolly Componibili Catania|A.S.D. Catania Calcio Femminile]], la [[Pallavolo Catania|Paoletti Catania]] di [[pallavolo]] maschile e l'[[Alidea Catania]] di pallavolo femminile (uno scudetto a testa).
 
La coppia di pallavoliste [[Manuela Malerba]] e [[Margherita Chiavaro]] ha vinto uno scudetto di [[beach volley]], mentre il [[A.S.D. Catania Beach Soccer|Catania Beach Soccer]] ha conquistato uno [[scudetto]], due [[Coppa Italia di beach soccer|Coppe Italia]] e una [[Supercoppa italiana di beach soccer|Supercoppa Italiana]]. Infine, la [[Romolo Murri Catania]] ha vinto un campionato italiano maschile indoor di [[cricket]] e la [[Polisportiva Cirnechi Catania]] ha vinto gli unici due campionati femminili dello stesso sport fin qui disputati.
 
Inoltre vantano tradizioni storiche, oltre ad ottimi piazzamenti nelle massime serie, l'[[Amatori Catania Rugby|Amatori Catania]] ([[rugby (sport)|rugby]]), il [[Associazione Sportiva Nuoto Catania|Nuoto Catania]] ([[pallanuoto]] maschile), gli [[Elephants Catania]] ([[football americano]]) e i [[Catania Flames]] ([[Campionato italiano di hockey in-line]]). La [[pallacanestro]] maschile ha un passato in [[Serie A (pallacanestro maschile)|Serie A Seconda Serie]] con la [[Grifone Catania|Grifone]]<ref>[http://storia.basketcatanese.it/storia/grifone.htm Storia della Grifone]</ref> e in [[Divisione Nazionale A|Serie B]] con il [[Gad Etna Catania|Gad Etna]]<ref>[http://storia.basketcatanese.it/storia/gadetna.htm Storia del Gad Etna]</ref>, entrambe oggi in [[Serie C regionale|Serie C2]]; quella femminile è stata in [[Serie A2 (pallacanestro femminile)|Serie A2]] con la [[Basket Catania|CSTL-Basket]]<ref>[http://storia.basketcatanese.it/storia/basket.htm Storia della CSTL-Basket]</ref>, la [[Costa Catania|Costa]] e la [[Palmares Catania|Palmares]]<ref>[http://storia.basketcatanese.it/storia/polisportiva.htm Storia della Polisportiva-Palmarès]</ref>, mentre la società attuale, denominata [[Palmares Catania|Rainbow]], disputa la [[Serie B d'Eccellenza femminile|Serie B1]].
 
=== Manifestazioni sportive ===
Per sette volte Catania è stata sede di arrivo di una tappa del [[Giro d'Italia]], la prima nel [[1930]], l'ultima nel [[2003]]. Nel [[1976]] la ''corsa rosa'' prese il via da Catania che ospitò partenza e arrivo della prima semitappa.
 
;Tappe del Giro d'Italia con arrivo a Catania
{| {{prettytable|font-size=95%|width=700px}}
!Anno
!Tappa
!Partenza
!km
!Vincitore di tappa
!Maglia rosa
|-
|7° ||colspan=3|Antoine Saout || £{{formatnum:114228}}
| align="center" | [[Giro d'Italia 1930|1930]] || align="center" |1ª || [[Messina]] || align="center" | 174 || {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Michele Mara]] || {{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Michele Mara]]
|-
|8° ||colspan=3|Matt Hawrilenko || £{{formatnum:87074}}
| align="center" | [[Giro d'Italia 1949|1949]] || align="center" |1ª || [[Palermo]] || align="center" | 261 || {{Bandiera|ITA}} [[Mario Fazio (ciclista)|Mario Fazio]] || {{Bandiera|ITA}} [[Mario Fazio (ciclista)|Mario Fazio]]
|-
|9° ||colspan=3|James Akenhead || £{{formatnum:66533}}
| align="center" | [[Giro d'Italia 1976|1976]] || align="center" |1ª a || Catania || align="center" | 64 || {{Bandiera|BEL}} [[Patrick Sercu]] || {{Bandiera|BEL}} [[Patrick Sercu]]
|-
| align="center" | [[Giro d'Italia 1986|1986]] || align="center" |2ª || [[Sciacca]] || align="center" | 259 || {{Bandiera|NLD}} [[Jean-Paul van Poppel]] || {{Bandiera|NLD}} [[Jean-Paul van Poppel]]
|-
| align="center" | [[Giro d'Italia 1989|1989]] || align="center" |1ª || [[Taormina]] || align="center" | 123 || {{Bandiera|NLD}} [[Jean-Paul van Poppel]] || {{Bandiera|NLD}} [[Jean-Paul van Poppel]]
|-
| align="center" | [[Giro d'Italia 1999|1999]] || align="center" |2ª || [[Noto (Italia)|Noto]] || align="center" | 133 || {{Bandiera|ITA}} [[Mario Cipollini]] || {{Bandiera|ITA}} [[Mario Cipollini]]
|-
| align="center" | [[Giro d'Italia 2003|2003]] || align="center" |5ª || [[Messina]] || align="center" | 169 || {{Bandiera|ITA}} [[Alessandro Petacchi]] || {{Bandiera|ITA}} [[Alessandro Petacchi]]
|-
|}
{{clear}}
 
Fra le classiche dello sport catanese, la più nota a livello internazionale, è il [[Trofeo Sant'Agata]] di [[corsa su strada]], giunto alla 47ª edizione, che ha sempre richiamato un folto gruppo di partecipanti al più alto livello. Fra questi il campione olimpico di [[Maratona (atletica leggera)|maratona]] all'[[Giochi olimpici|Olimpiade]] di [[Giochi della XXVIII Olimpiade|Atene 2004]], [[Stefano Baldini]].
 
[[File:UniSicilia97.png|thumb|right|[[XIX Universiade]] - [[Sicilia]] [[1997]]]]
Catania (congiuntamente a [[Palermo]] e [[Messina]]) è stata nel 1997 la sede delle [[Universiadi]] e vi si è svolta la manifestazione di chiusura.
 
Nel [[2003]] Catania è stata la sede dei [[III Giochi mondiali militari]] e degli affiliati [[Campionati mondiali militari di atletica leggera]] (41ma edizione).<br/>Nel [[2006]] ha ospitato il Campionato Europeo di [[hockey su prato]].
 
Nel 2010 ha ospitato alcune gare dei [[campionato mondiale di pallavolo maschile|campionati mondiali di pallavolo]].
 
Nel 2011 ha ospitato i [[campionati mondiali di scherma]] e i campionati europei di hockey maschili.
 
A metà tra sport e folklore si pone la [[San Silvestro a mare]], una gara internazionale di nuoto che si svolge ogni anno il 31 dicembre presso il porticciolo storico di Ognina.
 
=== Personalità sportive legate a Catania ===
I principali sportivi nati a Catania sono:
* [[Giusi Malato]], [[pallanuoto|pallanuotista]] dell'[[Associazione Sportiva Orizzonte Catania|Orizzonte Catania]] e del [[Nazionale di pallanuoto femminile dell'Italia|Setterosa]], con cui ha vinto la medaglia d'oro alle [[Giochi olimpici estivi|Olimpiadi]] [[Giochi della XXVIII Olimpiade|Atene 2004]];
* [[Pietro Anastasi]], importante [[attaccante]] del campionato di [[calcio (sport)|calcio]] italiano e della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]];
* [[Angelo Arcidiacono]], campione di [[scherma]], vincitore di due medaglie d'oro olimpiche;
* [[Massimo Castagna]], olimpionico di [[pallavolo]] alle [[Giochi della XXIV Olimpiade|Olimpiadi di Seoul]] e vincitore di diversi scudetti con diverse squadre, tra cui la [[Pallavolo Catania|Paoletti Catania]];
* [[Angelo d'Arrigo]], pilota di [[deltaplano]] e studioso di [[Aves|uccelli]] migratori, detentore di vari record mondiali di volo sportivo;
* [[Orazio Fagone]], ex atleta di ''[[short track]]'', campione olimpico ai [[XVII Giochi olimpici invernali|Giochi di Lillehammer 1994]] e ora giocatore di [[hockey su slittino]];
* [[Andrea Lo Cicero]], [[rugby|rugbista]] della [[nazionale di rugby a 15 dell'Italia|nazionale]];
* [[Ettore Messina]], l'allenatore di [[pallacanestro]] che più premi ha vinto in Italia (tra questi, un argento con la [[nazionale di pallacanestro dell'Italia|nazionale]] e tre [[Euroleague Basketball|Euroleghe]]);
* [[Carmelo Pittera]], ex allenatore della [[nazionale di pallavolo maschile dell'Italia]] (oltre a quelle d'[[nazionale di pallavolo dell'Egitto|Egitto]] e del [[Nazionale di pallavolo del Qatar|Qatar]]) e della [[Pallavolo Catania|Paoletti Catania]];
* [[Piermaria Siciliano]], nuotatore finalista ai [[Giochi della XXVI Olimpiade|Giochi Olimpici di Atlanta 1996]] e campione mondiale militare nello stesso anno;
* [[Alessandro Trimarchi]], pallavolista che ha giocato da [[libero (pallavolo)|libero]] in varie squadre di Serie A1;
* [[Giuseppe D'Urso]], mezzofondista;
* [[Francesco Millesi]], calciatore;
* [[Carmelo Di Bella]], calciatore e allenatore;
* [[Claudio Licciardello]], campione di [[atletica leggera]] nella specialità dei [[400 metri piani]], ha partecipato alle [[Giochi della XXIX Olimpiade|Olimpiadi di Pechino 2008]], medaglia d'oro nella [[staffetta 4×400 metri]] agli Europei indoor 2009.
* [[Domenico Rao]], campione di [[atletica leggera]] nella specialità dei [[400 metri piani]], medaglia d'oro nella staffetta 4x400 metri degli Europei indoor 2009;
* [[Gianluca Maglia]], nuotatore, campione italiano assoluto nel 2009 nella specialità dei 200 metri stile libero, medaglia d'oro nella [[staffetta]] 4x200 stile libero e argento nella [[staffetta]] 4x100 stile libero ai [[XVI Giochi del Mediterraneo|Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009]].
* [[Orazio Arancio]], rugbista a 15, allenatore di rugby e dirigente sportivo.
* [[Giacomo Ninfa]], [[pallanuoto|pallanuotista]], difensore nazionale juniores, medaglia d'argento ai campionati del mondo juniores 2007
* [[Luca Presti]], cinque volte campione del mondo di [[pattinaggio di velocità in linea]].
* [[Carlotta Ferlito]], ginnasta, vincitrice di tre medaglie ai [[I Giochi olimpici giovanili estivi]].
* [[Filippo Di Mulo]], allenatore di [[atletica leggera]], responsabile del settore [[Velocità (atletica leggera)|velocità]] della [[Nazionale di atletica leggera dell'Italia|Nazionale italiana]].
* [[Paolo Pizzo]], schermidore, medaglia d'oro ai [[campionato mondiale di scherma 2011|mondiali di scherma 2011]].
* [[Nello Greco]], pallavolista, medaglia d'argento con la squadra italiana ai campionati mondiali di pallavolo 1978
* Vincenza Carchiolo, pallavolista, nazionale italiana, vincitrice dello scudetto 1980 con l'Alidea
 
== Amministrazione ==
 
{{Vedi anche|Sindaci di Catania}}
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|USA|Phoenix (Arizona){{!}}Phoenix|}}, dal 2001<ref>{{cita web|url=http://www.easycatania.it/?cartel=statics&sezione=Internazionalizzazione&lan=|titolo=Internazionalizzazione|editore=easycatania.it}}</ref>
* {{Gemellaggio|Francia|Grenoble|1961}}
* {{Gemellaggio|Canada|Ottawa|}}
* {{Gemellaggio|Polonia|Oświęcim|}}, dal 2010
* {{Gemellaggio|Inghilterra|Oxford|}}, dal 2012
 
;Nella religione:
 
* {{Gemellaggio|Tanzania|Migole|}}
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune di Catania fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: [[regione agraria]] n.8 (Piana di Catania)<ref>{{cita web|url=http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g08-43/g08-43-p7.html|titolo=GURS Parte I n. 43 del 2008|accesso=05-07-2011}}</ref>.
 
== Curiosità ==
* Il [[24 ottobre]] [[2008]] sono stati vinti 100.756.197,30 € al [[SuperEnalotto]]<ref>{{Cita news |lingua= |autore= |url=http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=87478 |titolo=Superenalotto, il 6 da 100 milioni di euro bacia Catania. A Milano un 5+ da 3 milioni |pubblicazione=[[Rai News|Rai News 24]] |data=23 ottobre 2008 |accesso=17 agosto 2010}}</ref>.
* Il [[15 marzo]] [[2009]] viene trasmesso dal [[programma televisivo]] ''Report'' di [[Rai 3]] lo stato in cui versa attualmente la città. Il quadro complessivo è disarmante: vengono ancora finanziati progetti falliti (come i parcheggi incompiuti) con i fondi destinati alla messa in sicurezza delle strutture scolastiche mentre, dimostra il programma, queste ultime sono prive di sistemi di emergenza<ref>{{Cita web |autore=Sigfrido Ranucci |url=http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-421c3ced-f83e-4150-b7d8-0c32ecc02869.html |titolo=I Viceré |opera=[[Report]] |accesso=20 settembre 2010}}</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-02a25bc6-ba0d-457a-973b-fa2ea6bea439.html |titolo=I Viceré - Com'è andata a finire? |opera=[[Report]] |accesso=20 settembre 2010}}</ref>.
* Il [[24 febbraio]] [[2004]] ha aperto a Catania, in via Cristoforo Colombo n. 10, l'unico [[Hard Rock Cafe]] della [[Sicilia]] e dell'intero [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno d'Italia]]; ha chiuso i battenti il [[24 novembre]] [[2006]], dopo solo 2 anni e 9 mesi di attività.<ref>[http://www.hardrockcafes.info/mappe/fotoshtm/catania01.htm Catania] su HardRockCafes.info, URL consultato l'8 gennaio 2011.</ref>
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
* AA.VV., ''Catania giorno e notte'', Catania, [[Prova d'autore]], 2013. ISBN 978-88-6282-114-8
* [[Giambattista Scidà]], ''[http://www.ucuntu.org/pdf/ScidaCasoCatania.pdf Il caso Catania]'', supplemento telematico a ''i Cordai'', Reg. Trib. Catania, 6/10/2006, nº 26, febbraio 2011
* (a cura di) Anna Maria Atripaldi e Mario Edoardo Costa, ''Catania - architettura, città, paesaggio'', Gruppo Mancosu Editore, Roma, 2008. ISBN 88-87017-581002
* Renato D'Amico (a cura di), ''Catania – I quartieri nella metropoli'', Catania, Le Nove Muse, 2006. ISBN 88-87820-00-7
* Giuseppe Giustolisi e [[Marco Travaglio]], ''[http://www.argo.catania.it/wp-content/uploads/2009/09/micromega_3_06.pdf Arrivano i catanesi]'', da ''[[Micromega]]'', 3/2006
* Francesco Ferrara, [http://books.google.it/books?id=oBA5AAAAcAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Storia di Catania sino alla fine del secolo XVIII''], Catania, 1829
* Vincenzo Cordaro Clarenza, [http://books.google.it/books?id=hwIuAAAAcAAJ&printsec=frontcover&dq=related:OCLC260128644&as_brr=1#v=onepage&q&f=false ''Osservazioni sopra la storia di Catania''], tomo primo, Catania per Salvatore Riggio, 1833
* Vincenzo Cordaro Clarenza, [http://books.google.it/books?id=fwcuAAAAcAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Osservazioni sopra la storia di Catania''], tomo secondo, Catania per Salvatore Riggio, 1833
* Vincenzo Cordaro Clarenza, [http://books.google.it/books?id=IsY7AQAAIAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Osservazioni sopra la storia di Catania''], tomo terzo, Catania per Salvatore Riggio, 1833
* [[Santi Correnti]] e Santino Spartà, ''Le strade di Catania''. Newton & Compton. ISBN 88-8289-261-1
* [[Salvatore Nicolosi]] e Fortunato Orazio Signorello, ''Vecchie foto di Catania'', Catania, Edizioni Greco, 1991
* Salvatore Boscarino e Marco Nobile, ''Sicilia barocca. Architettura e città 1610-1760'', Roma, Officina, 1981
* [[Giuseppe Dato]], ''La città di Catania. Forma e struttura, 1693-1833''. Roma, Officina, 1983
* Fortunato Orazio Signorello, ''Dalla Sicilia al Piemonte'', in ''Agata, nobile e martire'', Catania, Prospettive, 1991
* [[Vittorio Consoli]] (a cura di), ''Enciclopedia di Catania'', Catania, Tringale, 1987
* [[Adolf Holm]], ''Catania antica'', Catania, Tirelli, 1925
* [[Giuseppe Giarrizzo]], ''Catania'', Bari, Laterza, 1986. ISBN 88-420-2786-3
 
== Voci correlate ==
* [[Storia di Catania]]
* [[Eruzioni dell'Etna]]
* [[Eruzione dell'Etna del 1669]]
* [[Terremoto del Val di Noto del 1693]]
* [[Municipalità di Catania]]
* [[Cimitero monumentale di Catania]]
* [[Festa di Santa Maria di Ognina]]
* [[Festa di Sant'Agata]]
* [[Rete tranviaria di Catania]]
* [[Giuseppe Benedetto Dusmet]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Catania|wikt|n=Categoria:Catania|voy=Catania|q|q_preposizione=su}}
 
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.wsop.com/tourney/tourneydetails.asp?groupID=668 Risultati dal sito ufficiale]
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/catania/ {{Maiuscoletto|Catania}}] nell'[[Enciclopedia Treccani]]<!-- Il sito istituzionale del Comune di Catania è già inserito all'interno del template:Divisione amministrativa di questa pagina enciclopedica; non c'è bisogno di inserirla due volte* [http://www.comune.catania.it/ Sito ufficiale del Comune di Catania]-->
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Sicilia/Provincia_di_Catania/Località/Catania/}}
 
{{World Series of Poker}}
{{Catania}}
{{Portale|Poker sportivo}}
{{Provincia di Catania}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Paesi etnei}}
{{Vespri siciliani}}
{{Patrimoni Unesco|Italia}}
{{Siti archeologici della Sicilia}}
{{Siti archeologici di Catania}}
{{Portale|Sicilia}}
 
[[Categoria:Catania|World Series of Poker Europe]]