Guerre della lega delio-attica e Johnny Leverón: differenze tra le pagine

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{{Sportivo
{{T|inglese|Antica Grecia|Novembre 2013}}
|Nome= Johnny Leverón
{{Infobox conflitto
|NomeCompleto= Johnny Leverón
|Tipo=Guerra
|Immagine=
|Nome del conflitto=Guerre della lega delio-attica
|Sesso= M
|Parte_di=delle [[guerre persiane]]
|CodiceNazione = {{HON}}
|Immagine=Delos general.jpg
|Altezza= 183<ref>[http://www.transfermarkt.it/it/johnny-leveron/leistungsdaten-trainer/spieler_128552.html Johnny Leverón - Statistiche per allenatore - transfermarkt.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
|Didascalia=Le rovine di [[Delo]], dove fu conservato il tesoro della lega delio-attica fino al [[454 a.C.]]
|Peso= 74
|Data=[[477 a.C.]]–[[449 a.C.]]
|Disciplina= Calcio
|Luogo=[[Grecia]], [[Tracia]], [[Asia Minore]], [[Cipro]] ed [[Egitto]]
|Ruolo= [[Centrocampista]]
|Casus=
|Squadra= {{Calcio Whitecaps}}
|Mutamenti_territoriali=La Persia perde il controllo della Tracia, del [[mar Egeo]] e della costa orientale dell'Asia Minore
|TermineCarriera=
|Esito=Vittoria della [[lega delio-attica]]<ref>[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/156539/Delian-League Lega delio-attica] sull'[[Enciclopedia Britannica]].</ref><br/>[[Pace di Callia]]
|GiovaniliAnni= 2007-2009
|Schieramento1=[[Lega delio-attica]] e alleati
|GiovaniliSquadre= Promesas
|Schieramento2=[[Impero achemenide|Persia]] e alleati
|Squadre=
|Comandante1=[[Pericle]]<br/>[[Cimone]] †
{{Carriera sportivo
|Comandante2=[[Serse I di Persia|Serse I]]<br/>[[Artaserse I di Persia|Artaserse I]]<br/>[[Artabazo di Frigia|Artabazo]]<br/>[[Megabizo]]
|2008-2013|{{Calcio Motagua|G}}|83 (9)
|Effettivi1=
|2013-|{{Calcio Whitecaps|G}}|19 (0)
|Effettivi2=
}}
|Perdite1=
|AnniNazionale = 2007<br>2008-2009<br>2010<br>2011-<br>2010-<br>2012
|Perdite2=
|Nazionale= {{NazU|CA|HON||17}}<br>{{NazU|CA|HON||20}}<br>{{NazU|CA|HON||21}}<br> {{NazU|CA|HON||23}}<br>{{Naz|CA|HON}}<br>{{Naz|CA|HON||Olimpica}}
|Note=
|PresenzeNazionale(goal)= 9 (4)<br>12 (1)<br>2 (0)<br>7 (1)<br>23 (3)<br>4 (0)
|Allenatore=
|Aggiornato= 15 luglio 2013
}}
{{Campagnabox Guerre persiane}}
{{Campagnabox Guerre della lega delio-attica}}
 
{{Bio
Le '''guerre della [[lega delio-attica]]''' ([[477 a.C.|477]]-[[449 a.C.]]) furono una serie di campagne militari condotte dalla [[lega delio-attica]], guidata da [[Atene]], e i suoi alleati, contro l'[[impero achemenide]]: questi conflitti rappresentano una continuazione delle [[guerre persiane]].
|Nome = Johnny
|Cognome = Leverón
|PostCognome =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Yoro
|GiornoMeseNascita = 7 febbraio
|AnnoNascita = 1990
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = calciatore
|Nazionalità = honduregno
|PostNazionalità = , [[centrocampista]] del [[Club Deportivo Motagua|C.D. Motagua]] e della [[Nazionale di calcio dell'Honduras|Nazionale honduregna]]
}}
 
==Carriera==
L'alleanza tra le ''[[Polis|poleis]]'' greche, incentrata su [[Sparta]] e Atene, che aveva vinto la [[seconda guerra persiana]], aveva inizialmente sfruttato questo successo catturando le guarnigioni persiane di [[Sesto (Ellesponto)|Sesto]] (479) e [[Bisanzio]] ([[478 a.C.|478]]), in [[Tracia]].
===Club===
Dopo la conquista di Bisanzio, gli Spartani scelsero di non continuare la guerra, mentre Atene decise di andare avanti, costituendo attorno a sé una nuova alleanza, conosciuta come "[[lega delio-attica]]". Nel corso dei successivi trent'anni, Atene avrebbe progressivamente assunto una posizione più egemonica nella lega, che gradualmente si evolse in una sorta di impero ateniese.
Ha iniziato a giocare a calcio nel [[Club Deportivo Motagua|C.D. Motagua]], debuttando in prima squadra nel [[2009]] e collezionando complessivamente 69 presenze e 6 gol.
 
===Nazionale===
Nel [[470 a.C.]] la lega di Delo fece una campagna in Tracia e nell'[[Mar Egeo|Egeo]] per rimuovere le rimanenti guarnigioni persiane dalla regione, comandata soprattutto dal politico ateniese [[Cimone]]. Nella prima parte del decennio successivo, Cimone iniziò una campagna in [[Asia Minore]], cercando di rafforzarvi la posizione greca: nella [[battaglia dell'Eurimedonte]], in [[Panfilia]], gli Ateniesi e la flotta alleata ottennero una doppia vittoria, distruggendo la flotta persiana e poi sbarcando dalle loro navi per attaccare e sbaragliare l'esercito nemico.
Nel [[2007]] ha debuttato con l'{{NazNB|CA|HON||Under-17}}, giocando in seguito anche con l'{{NazNB|CA|HON||Under-20}} e l'{{NazNB|CA|HON||Under-21}}. Ha partecipato anche al [[campionato mondiale di calcio Under-20 2009|campionato mondiale Under-20 del 2009]], in [[Egitto]], nel quale ha giocato 3 partite senza segnare. Ha giocato inoltre regolarmente con l'{{NazNB|CA|HON||Under-23}}, mentre nel [[2010]] ha esordito con la [[Nazionale di calcio dell'Honduras|Nazionale maggiore]], con cui ha giocato complessivamente 19 partite segnando anche 3 gol. Partecipa ai [[Calcio ai Giochi della XXX Olimpiade|Giochi Olimpici di Londra 2012]], nei quali ha esordito il 26 luglio nella partita pareggiata per 2-2 contro il Marocco; scende in campo in tutte e quattro le partite giocate dalla sua squadra, senza mai segnare.
 
Verso la fine del [[460 a.C.]] gli Ateniesi presero la decisione ambiziosa di sostenere una rivolta nella [[Satrapie achemenidi|satrapia]] egiziana dell'impero persiano. Anche se le forze greche avevano ottenuto un successo iniziale, non furono in grado di catturare la guarnigione persiana a [[Menfi (Egitto)|Menfi]], nonostante un assedio triennale; i Persiani poi contrattaccarono, comandati da [[Megabizo]], e la forza ateniese fu posta sotto assedio per un anno e mezzo, per poi essere distrutta. Questo disastro, insieme con [[Prima guerra del Peloponneso|la guerra in corso in Grecia]], dissuase gli Ateniesi dal riprendere il conflitto con la Persia.
 
Nel [[451 a.C.]], quando in Grecia fu concordata una tregua, Cimone fu in grado di guidare una spedizione a [[Cipro]]. Tuttavia, mentre assediava [[Kition]], Cimone morì, e la forza ateniese decise di ritirarsi, ottenendo un'altra doppia vittoria nella [[battaglia di Salamina in Cipro]] al fine di tornare in patria.
Questa campagna segnò la fine delle ostilità tra la lega e la Persia, e alcuni storici antichi sostengono che sia stato concordato un trattato di pace, la [[pace di Callia]], per cementare la fine definitiva delle guerre tra Greci e Persiani.
 
==Fonti==
===Le fonti disponibili===
[[File:Thucydides-bust-cutout ROM.jpg|thumb|Busto di Tucidide, al [[Royal Ontario Museum]].]]
Purtroppo la storia militare della Grecia tra la fine della seconda guerra persiana e la [[guerra del Peloponneso]] (479-[[431 a.C.]]) è scarsamente attestata dalle fonti antiche giunte fino a noi: questo periodo, a volte indicato come ''[[pentecontaetia]]'' dagli storici antichi, fu un periodo di relativa pace e prosperità per la Grecia.<ref name=Fin16>{{cita|Finley|p. 16}}.</ref><ref name=Kag77/>
La fonte più ricca e più vicina agli avvenimenti è la ''[[Guerra del Peloponneso (Tucidide)|Guerra del Peloponneso]]'' di [[Tucidide]], che è generalmente considerata dagli storici moderni come una fonte primaria affidabile.<ref name=Sea264>{{cita|Sealey|p. 264}}.</ref><ref name=Fine336>{{cita|Fine|p. 336}}.</ref><ref name=Fin29>{{cita|Finley|pp. 29-30}}.</ref> Tucidide parla di questo periodo solamente in una digressione sulla crescita del potere ateniese negli anni precedenti la guerra del Peloponneso, quindi il racconto è breve, probabilmente selettivo, e totalmente mancante di date;<ref name=Sea248*/><ref name=Fine343/> tuttavia, esso è usato dagli storici per ricostruire una struttura base del periodo, sulla quale si possono aggiungere i dettagli ricavati da altri scrittori o da fonti archeologiche.<ref name=Sea248*/>
 
Molti dettagli in più su questi anni sono forniti da [[Plutarco]], nelle sue biografie di [[Aristide]] e soprattutto di [[Cimone]]; Plutarco scrisse sei secoli dopo gli eventi in questione, quindi è una [[Fonte secondaria|fonte molto secondaria]], ma spesso nomina esplicitamente le sue fonti, permettendo un certo grado di verifica delle sue dichiarazioni.<ref>Per esempio ''Temistocle'', 25 si riferisce direttamente a ''Guerra del Peloponneso'', I, 137.</ref>
Nelle sue biografie Plutarco si riferisce in modo esplicito a molte storie antiche piuttosto dettagliate riguardanti questo periodo che non sono giunte fino a noi, omesse nel breve resoconto di Tucidide.
 
La fonte principale esistente più tarda è la storia universale (''[[Bibliotheca historica]]'') scritta da [[Diodoro Siculo]] nel [[I secolo]]; gran parte degli scritti di Diodoro riguardanti questo periodo sembrano essere derivati dallo storico greco [[Eforo di Cuma|Eforo]], molto precedente, che aveva scritto anche lui una storia universale.<ref name=Fine360>{{cita|Fine|p. 360}}.</ref> Tuttavia, da quel poco che si sa di Eforo, gli storici generalmente si oppongono alla sua versione della storia: infatti, per questo periodo, sembra che egli abbia semplicemente riciclato le ricerche di Tucidide, ma giungendo a delle conclusioni completamente diverse.<ref name=Fin29/>
Diodoro, che è stato spesso respinto dagli storici moderni,<ref>{{cita|Green|p. XXIV}}.</ref> non è quindi considerato una fonte particolarmente affidabile per questo periodo:<ref>{{cita|Cawkwell|p. 134}}.</ref> in effetti uno dei suoi traduttori, Oldfather, a proposito del resoconto di Diodoro della campagna dell'Euridonte afferma che "... i tre capitoli precedenti rivelano Diodoro nella luce peggiore...".<ref name=OldDSXI62>Oldfather, note a Diodoro, [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0084&layout=&loc=11.62 XI, 62].</ref>
 
Infine, riguardo a questo periodo, ci sono varie prove archeologiche, fra cui le utilissime iscrizioni contenenti gli elenchi dei tributi della lega di Delo.<ref name=Sea264/><ref>{{cita|Fine|pp. 357-358}}.</ref>
 
===La ricostruzione della cronologia===
Tucidide fornisce un elenco sintetico dei principali eventi che si verificarono tra la fine della seconda invasione persiana e lo scoppio della guerra del Peloponneso, ma quasi nessuna informazione cronologica.<ref name=Sea248>{{cita|Sealey|p. 248}}.</ref> Sono stati fatti vari tentativi per ricomporre la cronologia, ma non c'è una risposta definitiva: la premessa principale di questi tentativi è che Tucidide abbia descritto gli eventi nell'ordine cronologico corretto.<ref name=Fine344>{{cita|Fine|p. 344}}.</ref>
 
L'unica data fermamente accettata è il [[465 a.C.]], anno dell'inizio dell'assedio di Taso; essa è basata sui commenti fatti da un antico studioso anonimo a uno dei manoscritti esistenti delle opere di [[Eschine]], il quale annotò che il disastro a Nove-Modi avvenne sotto l'[[Arconte (storia)|arconte]] Lisiteo (in carica fra il 465 e il [[464 a.C.]]).<ref name=Sea248*>{{cita|Sealey|pp. 248-250}}.</ref> Tucidide menziona questo attacco ai Nove-Modi come collegato all'inizio dell'assedio di Taso, e poiché afferma che l'assedio terminò dopo tre anni, esso risale di certo al 465-[[463 a.C.]]<ref name=Sea250/>
 
Allo stesso modo, lo studioso anonimo fornisce una data probabile per l'assedio di Eione: questa annotazione pone la sua caduta nell'arcontato di Fedone (in carica fra il [[476 a.C.|476]] e il [[475 a.C.]]).<ref name=Fine337>{{cita|Fine|p. 337}}.</ref> L'assedio potrebbe quindi essere stato compreso, verosimilmente, o tra il [[477 a.C.|477]] e 476 a.C. o tra il 476 e il 475 a.C.
La battaglia dell'Eurimedonte, invece, può essere datata al [[469 a.C.]] basandosi sull'aneddoto di Plutarco sull'arconte Apsefione (in carica fra il 469 e il [[468 a.C.]]), che scelse Cimone e i suoi generali come giudici in una gara:<ref name=PC8/> il collegamento è che Cimone aveva recentemente ottenuto una grande vittoria, molto probabilmente proprio la battaglia dell'Eurimedonte.<ref name=Sea250/> Tuttavia, dato che la battaglia dell'Eurimedonte sembra essere stata dopo l'assedio ateniese di [[Nasso]] (ma prima dell'assedio di [[Taso]]), la data è chiaramente in contrasto con quella di Nasso; così, mentre alcuni accettano come data il 469,<ref>Perrin, note a Plutarco, [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0182;layout=;query=chapter%3D%23241;loc=Them.%2024.1 Temistocle, 25].</ref><ref name=Kag45>{{cita|Kagan|p. 45}}.</ref> un'atra scuola di pensiero la posticipa al [[467 a.C.]];<ref name=Fine338*>{{cita|Fine|pp. 338-342}}.</ref> una terza ipotesi, dal momento che la battaglia sembra essere precedente all'assedio di Taso, piazza la battaglia nel [[466 a.C.]]<ref name = Fine338*/>
 
La datazione di Nasso è strettamente connessa con altri due eventi contemporanei. Tucidide sostiene che [[Pausania (generale)|Pausania]], essendo stato privato del comando dopo l'[[Assedio di Bisanzio (478 a.C.)|assedio di Bisanzio]], vi tornò come privato cittadino subito dopo e prese il comando della città fino alla sua espulsione da parte degli Ateniesi; egli poi attraversò il [[Bosforo]] e si stabilì a [[Colonae]] in [[Troade]], fino a quando fu accusato di aver collaborato coi Persiani e richiamato a Sparta per essere processato. Tucidide, però, non fornisce alcuna cronologia di questi eventi.<ref name=Fine339>{{cita|Fine|p. 339}}.</ref> Poco dopo, sempre secondo il suo resoconto, gli Spartani accusarono lo statista ateniese Temistocle, allora in esilio ad [[Argo (Grecia)|Argo]], di complicità nel tradimento di Pausania; Temistocle allora fuggì da Argo, rifugiandosi forse in Asia Minore. Tucidide afferma che durante il suo viaggio, Temistocle finì per sbaglio a Nasso, in quel momento assediata dagli Ateniesi.<ref name=TI135>{{cita|Tucidide|I, 135-137}}.</ref> I tre eventi (tradimento di Pausania, fuga di Temistocle e assedio di Nasso), quindi, accaddero in rapida successione, e sicuramente dopo il 474 a.C. (la prima data possibile per l'[[ostracismo]] di Temistocle); essi sono generalmente collocati tra il [[470 a.C.|470]] e il 469 a.C.,<ref name=Fine341>{{cita|Fine|p. 341}}.</ref> ma se questa data è accettata ci sono diverse incongruenze nel racconto di Temistocle. Di conseguenza, è stata proposta una data molto più tarda per l'espulsione di Pausania da Bisanzio, e, tenendola per giusta, questi tre eventi andrebbero collocati intorno al [[467 a.C.]], risolvendo il problema riguardo Temistocle e probabilmente spiegando anche alcuni dettagli incidentali citati nella biografia di Cimone scritta da Plutarco;<ref name=Fine338*/> tuttavia, questa linea temporale modificata non è universalmente accettata dagli storici.
 
Le campagne in Egitto e a Cipro sono un po' più facili da datare. Tucidide dice che la campagna d'Egitto è durata sei anni e che, tre anni più tardi, gli Ateniesi e gli Spartani firmarono una tregua di cinque anni; questo trattato di tregua è noto per essere stato stretto nel [[451 a.C.]], per cui la campagna d'Egitto si svolse fra il 460 e il [[454 a.C.]]<ref name=Fine351>{{cita|Fine|p. 351}}.</ref> La campagna di Cipro, che seguì direttamente la tregua, risale quindi al [[451 a.C.|451]]-[[450 a.C.]]<ref name=TI112>{{cita|Tucidide|I, 112}}.</ref>
 
==Antefatto==
{{vedi anche|Guerre persiane|Rivolta ionia}}
[[File:Map Greco-Persian Wars-en.svg|thumb|left|300px|Mappa che mostra gli eventi principali della Rivolta Ionica e dell'invasione della Grecia da parte dei Persiani]]
Le guerre persiane avevano le loro radici nella conquista delle ''poleis'' greche dell'Asia Minore, e in particolare della [[Ionia]], da parte dell'[[Impero achemenide|impero persiano]] di [[Ciro il Grande]], poco dopo il [[550 a.C.]] I Persiani trovarono gli Ioni difficile da governare, tanto che alla fine incoraggiarono l'instaurazione di un tiranno in ogni città ionica;<ref name=h147>{{cita|Holland|pp. 147-151}}.</ref> gli stati greci, in passato, erano stati governati spesso da tiranni, ma a quell'epoca questa era una forma di governo in declino.<ref name=fine>{{cita|Fine|pp. 269-277}}.</ref>
 
Attorno al [[500 a.C.]] la Ionia sembra essere matura per una ribellione contro i tiranni, sostenuti dai Persiani. La tensione crescente sfociò in una rivolta, causata dalle azioni del tiranno di [[Mileto (Asia Minore)|Mileto]] [[Aristagora]]: questi, nel tentativo di salvarsi dalla punizione che gli sarebbe stata inflitta dai Persiani per aver sostenuto una spedizione fallimentare nel [[499 a.C.]], Aristagora scelse di dichiarare Mileto una democrazia.<ref name=V35>{{cita|Erodoto|V, 35}}.</ref> Questo scatenò rivoluzioni simili tra gli Ioni e le altre popolazioni greche della regione, dando inizio alla [[rivolta ionia]].<ref name=h155>{{cita|Holland|pp. 155-157}}.</ref>
[[Atene]] ed [[Eretria]] si lasciarono trascinare in questo conflitto da Aristagora e, nel [[498 a.C.]], contribuirono alla cattura e all'incendio della capitale della satrapia persiana, [[Sardi (sito archeologico)|Sardi]];<ref name=h160>{{cita|Holland|pp. 160-162}}.</ref> dopo questo fatto, la rivolta ionia continuò per altri cinque anni, prima di essere totalmente domata dai Persiani ([[493 a.C.]]). Tuttavia, con una decisione di grande importanza storica, il re persiano [[Dario I di Persia|Dario il Grande]] decise che, nonostante la rivolta fosse stata estinta con successo, bisognava Atene ed Eretria per averla sostenuto:<ref name=h175>{{cita|Holland|pp. 175-177}}.</ref> la rivolta ionica aveva minacciato gravemente la stabilità del suo impero, e gli stati della Grecia continentale avrebbero continuato a minacciarne la stabilità se non fossero stati combattuti, quindi Dario cominciò così a meditare la completa sottomissione della Grecia, a cominciare con la distruzione di Atene ed Eretria.<ref name=h175/>
 
Nei due decenni successivi ci sarebbero due invasioni persiane della Grecia, comprendenti anche alcune delle più famose battaglie della storia. Durante la [[Prima guerra persiana|prima invasione]] la Tracia, la Macedonia e le isole dell'Egeo furono annesse dall'impero persiano, ed Eretria fu distrutta;<ref name=h183>{{cita|Holland|pp. 183-186}}.</ref> l'invasione, però, si concluse nel [[490 a.C.]] colla decisiva vittoria ateniese nella [[battaglia di Maratona]].<ref name=h187>{{cita|Holland|pp. 187-194}}.</ref>
Nel periodo tra le due guerre Dario morì, lasciando il trono al figlio [[Serse I di Persia|Serse]].<ref name=h202>{{cita|Holland|pp. 202-203}}.</ref> Questi guidò la [[Seconda guerra persiana|seconda invasione]] personalmente nel [[480 a.C.]], a capo di una flotta e di un esercito enormi (anche se spesso sovrastimati):<ref name=h240>{{cita|Holland|pp. 240-244}}.</ref> le ''poleis'' che decisero di resistere furono sconfitte nelle battaglie gemelle [[Battaglia delle Termopili|delle Termopili]] (dove caddero i trecento [[sparta]]ni di [[Leonida I|Leonida]]) e [[Battaglia di Capo Artemisio|di Capo Artemisio]] (dove affondò parte della flotta ateniese),<ref name=h276>{{cita|Holland|pp. 276-281}}.</ref> quindi tutta la Grecia (tranne il [[Peloponneso]]) cadde nelle mani dei Persiani, che però furono pesantemente sconfitti [[Battaglia di Salamina|a Salamina]], mentre tentavano di distruggere i resti della flotta greca.<ref name=h320>{{cita|Holland|pp. 320-326}}.</ref> L'[[479 a.C.|anno successivo]] le ''poleis'' assemblarono il più grande esercito greco mai visto e sconfissero l'esercito persiano rimasto in Grecia nella [[battaglia di Platea]], ponendo fine all'invasione persiana.<ref name=h342>{{cita|Holland|pp. 342-355}}.</ref>
 
Secondo la tradizione lo stesso giorno della battaglia di Platea la flotta greca sconfisse i resti malconci di quella persiana nella [[battaglia di Micale]].<ref name=h357>{{cita|Holland|pp. 357-358}}.</ref> Questa azione segnò la fine della minaccia persiana e l'inizio della fase successiva delle guerre greco-persiane, il contrattacco greco:<ref>{{cita|Lazenby|p. 247}}.</ref> dopo questa battaglia le ''poleis'' greche dell'Asia Minore si ribellarono di nuovo, e i Persiani non furono più in grado di riprenderne il controllo.<ref name=TI89>{{cita|Tucidide|I, 89}}.</ref> La flotta greca allora salpò per il [[Chersoneso Tracico]], ancora sotto il controllo dei Persiani, e pose sotto assedio la città di [[Sesto (Ellesponto)|Sesto]].<ref name=IX114>{{cita|Erodoto|IX, 114}}.</ref> Conquistatala, l'[[478 a.C.|anno successivo]] i Greci inviarono un esercito per catturare la città di [[Bisanzio]]; l'assedio riuscì, ma il comportamento del generale spartano [[Pausania (generale)|Pausania]] scontentò molti delle ''poleis'' alleati, tanto che Sparta lo richiamò in patria.<ref name=TI95>{{cita|Tucidide|I, 95}}.</ref> L'assedio di Bisanzio fu l'ultima azione dell'alleanza ellenica che aveva sconfitto l'invasione persiana, visto che, da quel momento in poi, a continuare la guerra contro i Persiani fu solo la [[lega delio-attica]], capeggiata da [[Atene]].
 
==Lega delio-attica==
[[File:Map athenian empire 431 BC-en.svg|thumb|right|250px|Atene e il suo impero nel 431 a.C.. L'Impero Ateniese fu il diretto discendente della Lega di Delo]]
Dopo i fatti di Bisanzio, Sparta era ansiosa di porre fine alla sua partecipazione alla guerra:<ref name=TI95/> gli Spartani erano del parere che lo scopo della guerra fosse già raggiunto colla liberazione della Grecia continentale e delle ''poleis'' dell'Asia Minore, e forse ritenevano anche che garantire la sicurezza a lungo termine di queste ultime sarebbe stato impossibile.<ref name=h362/>
Dopo Micale il re [[Leotichida]] aveva proposto che tutti i Greci dall'Asia Minore migrassero in Europa come unico metodo di liberarli per sempre dal dominio persiano; [[Santippo]], il comandante ateniese di Micale, respinse totalmente questa idea, dato che le città ioniche erano in origine colonie ateniesi e gli Ateniesi, in qualunque caso, le avrebbero protette.<ref name=h362>{{cita|Holland|p. 362}}.</ref>
Da quel momento in poi, colla partenza degli Spartani da Bisanzio, la guida dell'alleanza ellenica anti-persiana passò a tutti gli effetti agli Ateniesi.<ref name=TI95/><ref name=h362/>
 
La libera alleanza di ''poleis'' che aveva combattuto contro l'invasione di Serse era stata dominata da Sparta e dai membri della [[lega peloponnesiaca]]; dopo che queste si furono ritirate, fu convocata un'assemblea sull'isola santa di [[Delo]] per istituire una nuova alleanza, volta a continuare la guerra contro i Persiani. Questa nuova alleanza, che includeva molte delle isole dell'Egeo, fu battezzata ufficialmente come la "Prima alleanza ateniese", comunemente conosciuta come la "[[Lega delio-attica]]" o "Lega di Delo".
Secondo Tucidide l'obiettivo ufficiale della lega era di "vendicare i torti subiti devastando il territorio del re di Persia".<ref name=TI96>{{cita|Tucidide|I, 96}}.</ref> In realtà, questo obiettivo fu diviso in tre grandi sforzi: prepararsi ad ogni invasione futura, vendicarsi della Persia e organizzare un sistema di divisione del bottino di guerra.
Ai membri fu permesso di scegliere fra l'offrire forze armate o il pagare una tassa al tesoro comune, che sarebbe stato custodito a Delo; la maggior parte dei membri scelse di pagare la tassa.<ref name=TI99>{{cita|Tucidide|I, 99}}.</ref> I membri della Lega giurarono di avere gli stessi amici e nemici e poi lasciarono cadere dei lingotti di ferro in mare per simboleggiare la permanenza della loro alleanza. Il politico ateniese [[Aristide]], che trascorse il resto della sua vita ad occuparsi delle finanze della lega, secondo Plutarco morì pochi anni dopo nel [[Ponto]], mentre stava decidendo quale sarebbe dovuta essere la tassa che i nuovi membri avrebbero dovuto pagare per entrare nella lega; da notarsi che, sempre il suo resoconto, morì piuttosto povero, segno della sua onestà nell'utilizzare i fondi a lui affidati.<ref>{{cita|Plutarco|Aristide, 25-26}}.</ref>
 
==Campagne non contro i Persiani==
===Espansione militare della lega===
{{vedi anche|Lega delio-attica}}
Tucidide fornisce solo un esempio dell'uso della forza per estendere l'adesione alla Lega, ma dal momento che il suo resoconto non sembra essere integrale, presumibilmente ce ne furono più, certamente, Plutarco fornisce i dettagli di uno di questi casi.<ref name = Sea250/>
[[Karystos]], che avevano collaborato con i persiani durante la seconda invasione persiana, fu attaccato dalla Lega durante il 470 a.C., e alla fine accettò di diventare un membro.<ref name = TI98/> Plutarco cita il destino di [[Faselis]], che Cimone costrinse ad aderire alla lega durante la sua [[Campagna dell'Eurimdonte]].<ref name = PC12/>
 
===Ribellioni interne===
{{vedi anche|Ribellione di Taso}}
[[Nasso]] provò a lasciare la Lega nel 470/467 a.C., ma fu attaccato dagli Ateniesi e costretto a rimanere un membro.<ref name = TI98/> Un destino simile attendeva i Tasiani (gli abitanti di [[Taso]]) dopo che cercarono di lasciare la Lega nel 465 a.C..<ref name = TI100>Thucydides [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0200&layout=&loc=1.100 I, 100]</ref> Tucidide non fornisce altri esempi, ma dalle fonti archeologiche è possibile dedurre che non ci siano stati ulteriori ribellioni negli anni successivi.<ref name = Fine358>Fine, p. 359.</ref> Tucidide ci fa' capire molto chiaramente che il comportamento degli Ateniesi nello schiacciare queste ribellioni portò in primo luogo all'egemonia di Atene sulla Lega, e infine al passaggio dalla lega di Delo all'[[Impero Ateniese]].<ref name = TI99>Thucydides I, 99</ref><ref name = Kag44>Kagan, p. 44.</ref>
 
===Conflitti in Grecia===
{{vedi anche|Prima guerra del Peloponneso}}
Durante il periodo compreso fra il 479 e il 461, gli stati greci continentali erano almeno esteriormente in pace tra di loro, anche se divisi in fazioni filo- spartane e filo- ateniesi. L'alleanza ellenica esisteva ancora almeno come nome, e dal momento che Atene e Sparta erano ancora alleati, la Grecia aveva raggiunto un minimo di stabilità.<ref name = Kag77>Kagan, p. 77.</ref> Tuttavia , in questo periodo, Sparta divenne sempre più diffidente e timorosa del crescente potere di Atene.<ref name = Kag77/> Fu questa paura, secondo Tucidide, che rese inevitabile la seconda Guerra del Peloponneso, più grande e più famosa della Prima.<ref>Thucydides [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0200;query=chapter%3D%2323;layout=;loc=1.24.1 I, 23]</ref>
 
[[File:Pericles Townley BM 549.jpg|thumb|200px|left|Pericle , il politico ateniese che governò Atene per gran parte della sua 'Età d'oro'.]]
 
Atene inviò truppe nel 462 a.C. per aiutare Sparta con la [[Rivolta di Messenia]] (c. 465-461 a.C.), secondo i termini della vecchia alleanza ellenica.<ref name = TI102>Thucydides [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0200&layout=&loc=1.102 I, 102]</ref> Gli Spartani tuttavia, nel timore che Atene potesse interferire nella situazione politica tra gli Spartani e i loro [[iloti]], rimandò le truppe Ateniesi a casa.<ref name = TI102/> Questo evento portò direttamente all'ostracismo di Cimone (che era stato alla guida delle truppe), all'ascesa dei democratici radicali (guidati da [[Efialte]] e [[Pericle]]) oltre le fazione aristocratica precedentemente dominanti (guidata da Cimone) ad Atene, e alla [[Prima guerra del Peloponneso]] tra Atene e Sparta (e i loro rispettivi alleati).<ref name = Kag73*>Kagan, pp. 73-74.</ref>
 
Questo conflitto fu davvero una lotta solamente ateniese e non coinvolse gli alleati della lega di Delo. Dopo tutto, i membri della Lega avevano firmato per la lotta contro i Persiani, non contro dei compagni greci.<ref name = Fine358>Fine, p. 358.</ref> Tuttavia, sembra che almeno nella [[battaglia di Tanagra]], un contingente di Ioni combatté con gli Ateniesi.<ref name = Fine358/> I conflitti in Grecia, nel corso di questi anni non sono, tuttavia, direttamente rilevanti per la storia della lega di Delo.
 
Si può notare, tuttavia, che la Prima guerra del Peloponneso potrebbe aver accelerato la transizione della Lega di Delo da una alleanza ateniese a un impero governato da Atene. Durante i primi anni della guerra, Atene e i suoi alleati non di Delo conseguirono una serie di vittorie.<ref>Sealey, pp. 268-271.</ref> Tuttavia, il crollo simultaneo della spedizione in Egitto della Lega di Delo nel 454 a.C. causò panico ad Atene, e portò ad una diminuzione dell'attività militare fino al 451 a.C., quando la tregua di cinque anni con Sparta si concluse.<ref name = Sea271*>Sealey, pp. 271-273.</ref> Durante il panico, il tesoro della Lega fu spostato da Delo ad Atene, percepita come più sicura. Nonostante Atene avesse in pratica una posizione egemonica sul resto della Lega da quando fu sedata la ribellione di [[Nasso]],<ref name = TI99>Thucydides [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0200&layout=&loc=1.99 I, 99]</ref> il processo con cui la Lega di Delo si trasformò gradualmente nell'Impero ateniese accelerò dopo il 461 a.C..<ref name = Kag48>Kagan, p. 48.</ref> Il trasferimento del Tesoro di Atene è talvolta usato come una demarcazione arbitraria tra la Lega di Delo e l'Impero Ateniese. Un altra data di demarcazione per la Lega di Delo è la fine definitiva delle ostilità con i persiani nel 450 a.C., dopo la quale, nonostante il fatto che gli obiettivi dichiarati della Lega furono soddisfatti, gli Ateniesi rifiutarono di consentire agli Stati membri di lasciare l'alleanza.<ref name = h366*>Holland, pp. 366-367.</ref><ref name = Sea282>Sealey, p. 282.</ref>
 
==Campagne contro i Persiani==
===Tracia===
====Assedio di Eione====
Secondo Tucidide, la campagna di apertura della Lega era contro la città di [[Eione]], alla foce del fiume [[Strimone (fiume)|Strimone]].<ref name = TI98>Thucydides [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0200;query=chapter%3D%2398;layout=;loc=1.97.1 I, 98]</ref> Dal momento che Tucidide non fornisce una cronologia dettagliata per la sua storia della lega, l' anno in cui questa campagna ha avuto luogo è incerto. L'assedio sembra essere durato dall'autunno di un anno fino all'estate del prossimo, con gli storici che sostengono sia il 477 e il 476 a.C.<ref name="Kag44" /> che il 476 e il 475 a.C..<ref name = Fine343>Fine, p. 343.</ref> Eione sembra essere stata una delle guarnigioni persiane lasciati in Tracia durante e dopo la seconda invasione persiana, insieme a Doriskos..<ref name = VII107>Herodotus [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0126;query=chapter%3D%231171;layout=;loc=7.108.1 VII, 107]</ref> La campagna contro Eione probabilmente dovrebbe essere vista come parte di una campagna generale volta a rimuovere la presenza persiana dalla Tracia.<ref name = Sea250>Sealey, p. 250.</ref> Anche se non copre direttamente questo periodo, Erodoto allude a diversi tentativi falliti, presumibilmente ateniesi, di rimuovere il governatore persiano di Doriskos, [[Mascames]].<ref name="VII107" /> Eione potrebbe essere stato degno di particolare menzione da Tucidide a causa della sua importanza strategica, erano disponibili abbondanti scorte di legname nella regione, e c'erano miniere d'argento lì vicino.<ref name = Sea250/> Inoltre, era vicino al luogo della futura colonia ateniese di Anfipoli, che fu sede di numerosi disastri futuri per gli ateniesi.<ref name = Sea248>Sealey, p. 248.</ref>
 
La forza che attaccò Eione era sotto il comando di Cimone. Plutarco dice che Cimone prima sconfisse i persiani in battaglia, dopo di che essi si ritirarono nella città dove furono assediati.<ref name = PC7>Plutarch, Cimon, 7</ref> Cimone poi espulse tutti i collaboratori dei traci dalla regione per far arrendere i Persiani con la fame.<ref name = PC7/> Erodoto segnala che al comandante persiano, [[Boges]], furono offerti dei termini secondo i quali avrebbe avuto la possibilità di evacuare la città e di tornare in Asia. Tuttavia, non volendo essere considerato un codardo da Serse, resistette fino all'ultimo.<ref name = VII107/> Quando il cibo a Eione terminò, Boges gettò il suo tesoro nello Strimone, uccise tutta i suoi parenti e poi li immolò insieme a se stesso in un rogo gigantesco.<ref name = VII107/> gli Ateniesi quindi presero la città e ridussero in schiavitù la popolazione rimanente.<ref name = TI98/>
 
====Sciro====
Dopo l'azione a Eion, e possibilmente nella stessa campagna, gli Ateniesi, ancora sotto il comando di Cimone, attaccarono l'isola di [[Sciro]]. Questa non fu un azione anti-persiana, ma un'aggressione sensata su una popolazione indigena che si era data alla pirateria.<ref name = PC8>Plutarch, Cimon, 8</ref><ref name = Kag45>Kagan, p. 45.</ref> A seguito di questa azione, gli Ateniesi "liberarono l'Egeo", e mandarono coloni sull'isola per evitare che l'isola tornasse alla pirateria.<ref name = Kag45/>
 
====Chersoneso====
Cimone tornò un decennio più tardi per completare l'espulsione delle forze persiane dall'Europa. Questa azione sembra essersi verificato in concomitanza con l'[[assedio di Taso]], e di conseguenza è generalmente datata al 465 a.C..<ref name = Sea250/> Evidentemente, anche a questo punto, alcune forze persiane stavano governando (o hanno riconquistato) una parte del [[Chersoneso]] con l'aiuto dei Traci nativi de luogo.<ref name = PC14>Plutarch, Cimon, 14</ref> Cimone salpò per il Chersoneso con sole 4 triremi, ma riuscì a catturare le 13 navi dei Persiani, e poi procedette a cacciarli fuori della penisola.<ref name = PC14/> Cimone poi fece colonizzare il Chersoneso (di cui suo padre, [[Milziade il Giovane]], era stato tiranno prima dell'inizio delle guerre greco-persiane) dagli Ateniesi.<ref name = PC14/>
 
===Asia Minore===
Una volta che le forze persiane in Europa furono in gran parte neutralizzate, sembra che gli Ateniesi abbiano cominciato a espandere la Lega in Asia Minore.<ref name = PC12>Plutarch, Cimon, 12</ref><ref name = Cawk133>Cawkwell, p. 133.</ref>. Le isole di Samo, Chio e Lesbad sembrano essere diventate membre dell'alleanza Ellenica originale dopo Micale, e presumibilmente erano anche membri originali della lega di Delo.<ref>Herodotus [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0126;query=chapter%3D%231562;layout=;loc=9.105.1 IX, 106]</ref> Tuttavia , non è chiaro esattamente quando le altre città ioniche, o addirittura le altre città greche dell'Asia Minore,abbiano aderito, anche se certamente prima o poi tutte si unirono.<ref name = Sea247>Sealey, p. 247.</ref>
 
La stessa campagna dell'Eurimedonte di Cimone sembra essere iniziata in risposta all'armamento di una grande e di un grande esercito persiano ad Aspendos, nei pressi della foce del fiume Eurimedonte.<ref name = PC12/><ref name = Cawk133/> Di solito si sostiene che i persiani fossero gli aspiranti aggressori, e la campagna che di Cimone fosse stata lanciata al fine di far fronte a questa nuova minaccia.<ref name = Fine344>Fine, p. 344.</ref><ref name = PC12/><ref name = Cawk133/><ref name = Pow19>Powell, p. 19-20.</ref> Cawkwell suggerisce che l'armarsi dei Persiani sia stato il primo tentativo organizzato di contrastare l'attività dei Greci dal fallimento della seconda invasione.<ref name = Cawk132/> E' possibile che il conflitto all'interno dell' impero persiano abbia contribuito alla lunghezza del tempo impiegato per lanciare questa campagna.<ref name = Cawk132>Cawkwell, p. 132.</ref> Cawkwell suggerisce che le forze persiane riunite ad Aspendos mirassreo a muoversi lungo la costa meridionale dell'Asia Minore, catturando ogni città, finché alla fine la flotta persiana fosse stata di nuovo in grado di operare nel Mar Ionio.<ref name = Cawk133/>
 
Plutarco dice che dopo aver sentito che le forze persiane si stavano radunando ad Aspendos, Cimone salpò da [[Cnido]] (in [[Caria]]) con 200 triremi. E' altamente probabile che Cimone avesse riunito questa forza perché gli Ateniesi avevano avuto qualche avvertimento a proposito di una vicina campagna dei Persiani con lo scopo di ri-sottomettere i greci Asiatici.<ref name = Cawk133/> Secondo Plutarco, Cimone salpò con questi 200 triremi verso la città greca di [[Faseli]] (in [[Licia]]), ma gli fu rifiutato l'ingresso. Quindi iniziò a devastare le terre di Feseli, ma consigliata dalla flotta dell'isola di [[Chio (isola)|Chio]], la popolazione di Feseli decise di entrare a far parte della Lega. Essi dovettero contribuire con delle truppe alla spedizione, e dovettero pagare agli Ateniesi dieci [[talenti]].<ref name = PC12/> Con la cattura di Faseli, la più lontana città greca Occidentale in Asia Minore (e appena ad ovest di Eurimedonte), effettivamente Cimone bloccò la campagna di Persia prima del suo inizio, negando ai Persiani la prima base navale che avrebbero avuto bisogno di controllare.<ref name = Cawk133/> Prendendo un'ulteriore iniziativa, Cimone poi si spostò per attaccare direttamente la flotta persiana ad Aspendos.<ref name = PC12/>
 
====Battaglia dell'Eurimedonte====
{{vedi anche|Battaglia dell'Eurimedonte}}
 
 
===Egitto===
Generalmente si pensa che la campagna Egiziana, come discusso sopra, sia cominciata nel 460 a.C.. Anche questa data comunque è soggetta a qualche dibattito, poiché a quel tempo Atene era già in guerra con Sparta nella Prima Guerra del Peloponneso. Ci si è chiesto se mai Atene avesse cominciato una compagna d'Egitto sotto questa condizione (di guerra con Sparta), e di conseguenza qualcuno ha suggerito che questa campagna sia cominciata ''prima'' della guerra con Sparta, nel 462 a.C..<ref name =Kag82>Kagan, p. 82.</ref> Però questa data è generalmente rifiutata, e sembra che la campagna d'Egitto fu, per Atene, semplice un opportunismo politico.<ref name = Fine352>Fine, p. 352.</ref>
 
La [[satrapia egiziana]] dell'Impero Persiano era particolarmente incline alla rivolta, una delle quali si era verificata di recente, nel 486 a.C.. <ref>Holland, p. 203.</ref><ref name = Sea269>Sealey, p. 269.</ref> Nel 461 o 460 a.C., iniziò una nuova ribellione sotto il comando di [[Inaros]], un re libico che viveva al confine con l'Egitto. Questa ribellione si espanse rapidamente per il paese, che fu ben presto in gran parte nelle mani di Inaro.<ref name = TI104>Thucydides [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0200;query=chapter%3D%23104;layout=;loc=1.103.1 I, 104]</ref> Inaro in quel momento si affidò alla Lega di Delo per l'assistenza nella lotta contro i Persiani. C'era una flotta di 200 navi già in viaggio per Cipro, a cui gli Ateniesi fecero cambiare rotta verso l'Egitto per supportare la rivolta.<ref name = TI104/> In effetti, è possibile che la flotta fosse stata spedita a Cipro, in primo luogo, perché, con l'attenzione persiana focalizzata sulla rivolta egiziana, sembrava un momento favorevole per combattere a Cipro.<ref name = Fine352/> Questo dovrebbe contribuire in qualche modo a spiegare la decisione degli Ateniesi apparentemente sconsiderata di combattere guerre su due fronti.<ref name = Fine352/><ref name = Kag81>Kagan, p. 81</ref> Tucidide sembra sottintendere che l'intera flotta fu deviata verso l'Egitto, comunque si è ipotizzato che una flotta così grande sarebbe stata inutile, e qualche parte di essa rimase presso la costa dell'Asia Minore durante questo periodo.<ref name = Fine352/> Ctesias suggerisce che gli Ateniesi inviarono 40 navi, mentre Diodoro dice 200, in apparente accordo con Tucidide.<!-- DISaccordo casomai (in inglese dice accordo)--><ref name = ctes36>Ctesias, [http://www.livius.org/ct-cz/ctesias/photius_persica2.html Persica, 36] (from Photius's Epitome)</ref><ref name = DSXI74>Diodorus [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0084;query=chapter%3D%23150;layout=;loc=11.73.1 XI, 74]</ref> Fine suggerisce una serie di ragioni per cui gli Ateniesi potrebbe essere stati disposti a impegnarsi in Egitto, nonostante la guerra in corso altrove:
* L'occasione di indebolire Persia,
* Il desiderio di una base navale in Egitto,
* L' accesso all'enorme fornitura di grano del [[Nilo]], e
*dal punto di vista degli alleati Ionici, la possibilità di ripristinare i proficui rapporti commerciali con l'Egitto.<ref name = Fine352/>
 
In ogni caso, gli Ateniesi arrivarono in Egitto , e risalirono il Nilo per unirsi con le forze di Inaro. Il re persiano [[Artaserse]] nel frattempo aveva assemmblato una forza di soccorso per schiacciare la rivolta, sotto il comando di suo zio [[Acemene]]. Diodoro stima che questo esercito fosse composto da 300'000 uomini, Ctesias da 400'000, ma queste cifre probabilmente sono esagerate.<ref name = ctes36/><ref name = DSXI74/>
 
 
====Battaglia di Pampremide====
Secondo Diodoro, l'unica fonte dettagliata di questa campagna, la forza di soccorso persiano aveva piantato si era stabilita vicino al Nilo.<ref name = DSXI74/> Anche se Erodoto non tratta di questo periodo nella sua storia, egli la cita in un flashback: "[Io] ho visto anche i crani dei Persiani che furono uccisi a Papremis che furono uccisi da Inaro il Libanese con il figlio di Dario Achemenede".<ref>Herodotus [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0126;query=chapter%3D%23416;layout=;loc=3.11.1 III, 12]</ref> Questo prova che questa battaglia accadde realmente, e fornisce un nome per essa, cosa che Diodoro non fa. Pampremis (o Papremis) sembra essere stata una città sul delta del Nilo, e un centro di culto per l'equivalente egiziano di [[Ares]]/[[Marte]].<ref>Herodotus [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0126;query=chapter%3D%23279;layout=;loc=2.62.1 II, 63]</ref> Diodoro ci dice che una volta che gli Ateniesi furono arrivati, loro e gli egiziani accettarono battaglia dal Persiani. All'inizio i Persiani furono avvantaggiati dalla loro superiorità numerica, ma alla fine gli Ateniesi sfondarono le linee Persiane, sbaragliando l'esercito persiano che fuggì. Dei gruppetti dell'esercito persiano comunque trovarono rifugio nella cittadella di [[Memphis]] (chiamata ' Il Castello Bianco') e non si riuscì a cacciarli.<ref name = DSXI74/> La relazione ''compressa'' che Tucidide ci da su questo argomento è: "E sconfiggendo presso un fiume e i due terzi di Memphis, si diressero all'attaccò del terzo rimanente, che è chiamato "Castello Bianco".<ref name = TI104/>
 
====Assedio di Menfi====
Gli Ateniesi e gli egiziani così stabilirono di assediare il ''castello bianco''. L'assedio evidentemente non progredì bene, e probabilmente durò per almeno quattro anni: Tucidide dice che tutta la loro spedizione duro sei anni,<ref name = TI110>Thucydides [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0200;query=chapter%3D%23110;layout=;loc=1.109.1 I, 110]</ref> e di questo tempo gli ultimi 18 mesi furono trascorsi assediando Prosoptis.<ref name = TI109>Thucydides [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0200;query=chapter%3D%23109;layout=;loc=1.110.1 I, 109]</ref>
 
Secondo Tucidide, in un primo momento Artaserse inviò Megabazus per cercare di corrompere gli spartani a invadere l'[[Attica]], per far spostare le forze Ateniesi dall'Egitto.<ref name = TI109/> Quando questo riuscì, invece riunì un grande esercito sotto (confusamente) Megabizo, e lo spedì in Egitto . Diodoro racconta più o meno la stessa storia, con più dettagli: dopo il tentativo fallito di corruzione, Artaserse mise Megabizo e Artabazo a capo di 300.000 uomini, con le istruzioni di sedare la rivolta. Essi andarono prima dalla Persia alla [[Cilicia]] e raccolsero una flotta di 300 triremi dai cilici, dai [[fenici]] e dai ciprioti, e fecero allenare il loro esercito per un anno. Poi finalmente si diressero verso l'Egitto.<ref>Diodorus [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0084;query=chapter%3D%23151;layout=;loc=11.74.1 XI, 74-75]</ref> Tucidide non menziona Artabazo, che secondo Erodoto ha preso parte alla Seconda Guerra Persiana, Diodoro potrebbe essersi sbagliato a proposito della sua presenza in questa campagna.<ref>Herodotus [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0126;query=chapter%3D%231435;layout=;loc=8.127.1 VIII, 126]</ref> E' chiaramente possibile che le forze persiane abbiano trascorso un molto tempo allenandosi, in quanto gli ci vollero quattro anni per rispondere alla vittoria egiziana a Pampremis. Nonostante nessun autore dia molti dettagli, è chiaro che, quando Megabizo finalmente arrivò in Egitto, egli fu in grado di sconfiggere rapidamente l'assedio di Memphis, sconfiggendo gli Egiziani in battaglia, e di cacciare gli Ateniesi da Memphis.<ref name = TI109/><ref name = DSXI77>Diodorus [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0084;query=chapter%3D%23153;layout=;loc=11.76.1 XI, 77]</ref>
 
 
====Assedio di Prosopitide====
Gli Ateniesi si ritirarono e si stabilirono nell'isola di Prosopitis nel delta del Nilo, dove erano ormeggiate le navi.<ref name = TI109/><ref name = DSXI77/> Là, Megabizo li assediò per 18 mesi, fino a quando finalmente fu in grado di drenare il fiume da intorno all' isola da canali di scavo, in modo da "legare l'isola alla terraferma".<ref name = TI109/> Nel racconto di Tucidide i persiani poi attraversaro l'ex fiume e arrivarono all'ex isola catturandola.<ref name = TI109/> Solo pochi dell'esercito ateniese, marciando attraverso la Libia verso [[Cirene]] sopravvissero e tornarono ad Atene.<ref name = TI110/> Nella versione di Diodoro, tuttavia, il drenaggio del fiume spinse gli egiziani (che Tucidide non cita) a disertare e ad arrendersi ai Persiani. I Persiani, non volendo sostenere pesanti perdite nell'attaccare gli Ateniesi, gli permisero invece di andarsene liberamente a Cirene, da dove tornarono ad Atene.<ref name = DSXI77/> Dal momento che la sconfitta della spedizione egiziana causo un vero e proprio panico ad Atene, tra cui il trasferimento del Delo tesoro ad Atene, è più probabile che sia corretta la versione di Tucidide.<ref name = h363>Holland, p. 363.</ref>
 
====Battaglia di Mendesio====
Come un disastroso ìfinale per la spedizione, Tucidide menziona il destino di uno squadrone di cinquanta triremi inviate per soccorrere l'assedio di Prosopitis. Ignaro del fatto che gli Ateniesi avevano infine ceduto, la flotta fu posizionata alla foce Mendesiana del Nilo, dove fu prontamente attaccata dalla terra, dal mare e dalla marina fenicia. La maggior parte delle navi furono distrutte, con solo una manciata che riuscì a fuggire e tornare ad Atene.<ref name = TI110/>
 
===Cipro===
[[File:Ancient kingdoms of Cyprus en.svg|thumb|250px|right|Mappa che mostra gli antichi regni di Creta]]
 
Nel 478 a.C. gli Alleati avevano, secondo Tucidide, salparono verso Cipro e "sottomisero la maggior parte dell'isola".<ref name = TI94>Thucydides [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0200&layout=&loc=1.94 I, 94]</ref> Non è chiaro cosa Tucidide intendesse con questa frase. Sealey suggerisce che si verificò semplicemente una razzia con lo scopo di raccogliere quanto più bottino possibile dalle guarnigioni persiane a Cipro.<ref name = Sea242>Sealey, p. 242</ref> Non ci sono fonti secondo le quali gli Alleati avrebbero provato a conquistare l'isola, e poco dopo navigarono a Bisanzio.<ref name = TI94/> Certamente, il fatto che la Lega di Delo abbia fatto ripetutamente campagne a Cipro suggerisce che l'isola non fosse presidiata dagli alleati nel 478 a.C., o che i presidi fossero stati rapidamente espulsi.
 
La volta successiva in cui Cipro è menzionato è in relazione al 460 a.C., quando una flotta della Lega fece una campagna lì, prima che gli fu ordinato di dirigersi verso l'Egitto per sostenere la ribellione di Inaro, con le conseguenze fatali di cui abbiamo già parlato.<ref name = TI109/> Il disastro egiziano avrebbe portato gli Ateniesi a firmare una tregua di cinque anni con Sparta nel 451 a.C.. Essendosi liberata dal dover combattere in Grecia, La Lega era di nuovo in grado di spedire una flotta per fare una campagna a Cipro nel 451 a.C.,sotto il comando del recentemente rinominato Cimone.<ref name = TI112/>
 
====Assedio di Kition====
Cimone salpò per Cipro con una flotta di 200 navi fornita dagli Ateniesi e dai loro alleati. Tuttavia, 60 di queste navi furono inviate in Egitto su richiesta di [[Amirteo]], il cosiddetto "Re delle Paludi" (che rimase ancora indipendente, e si oppone al dominio persiano).<ref name = TI112/> Il resto della flotta assediò [[Kition]] a Cipro, ma durante l'assedio, Cimone morì (non si sa se a causa di una ferita o di una malattia).<ref name = PC19>Plutarch, Cimon, 19</ref> Agli Ateniesi mancavano i viveri, e apparentemente sotto le istruzioni date da Cimone sul letto di morte , gli Ateniesi si ritirarono verso il Salamina in Cipro.<ref name = TI112/><ref name = PC19/>
 
====Battaglia di Salamina in Cipro====
{{vedi anche|Battaglia di Salamina in Cipro}}
[[File:Gymnasion und Therme aus Südwest.jpg|thumb|200px|right|Le rovine di Salamina in Cipro]]
 
L'esercito ateniese fu tenuto all'oscuro della morte di Cimone.<ref name = PC19/> 30 giorni dopo aver lasciato Kition, gli Ateniesi e i loro alleati furono attaccati da un esercito persiano composto da Cilici, Fenici e Ciprioti, mentre salpavano da [[Salamina in Cipro]]. Sotto il 'comando' del defunto Cimone, sconfissero quest'esercito in mare, e anche in una battaglia terrestre.<ref name = TI112/> Essendosi così si liberati con successo, gli Ateniesi tornarono in Grecia navigando, insieme al distacco che era stato mandato in Egitto.<ref name = TI112/>
 
Queste battaglie rappresentarono la fine delle guerre greco-persiane. Non ci sarebbe alcun conflitto diretto tra la Persia e la Grecia fino al 396 a.C., quando il re spartano [[Agesilao II|Agesilao]] guerreggiò brevemente in Asia Minore.<ref name = PC19/>
 
==Pace coi Persiani==
{{vedi anche|Pace di Callia}}
 
==Conseguenze ed eventi successivi==
===In Grecia===
Come già notato, verso la fine del conflitto con la Persia, il processo con cui la Lega di Delo divenne l'[[Impero ateniese]] raggiunse la sua conclusione. <ref name = h366*/>Gli alleati di Atene non furono liberati dai loro obblighi di fornire denaro o navi, nonostante la cessazione delle ostilità.<ref name = Sea282/> in Grecia, la [[prima guerra del Peloponneso]] tra le potenti alleanze di Atene e di Sparta, che aveva continuato in modo alterno sin dal 460 a.C., si concluse definitivamente nel 445 a.C., con l'accordo di una tregua di trenta anni. <ref>Kagan, p. 128.</ref> Tuttavia, la crescente ostilità tra Sparta e Atene avrebbe portato, solo 14 anni dopo, allo scoppio della seconda guerra del Peloponneso.<ref>Holland, p. 371.</ref> Questo conflitto disastroso, che si trascinò per 27 anni, avrebbe alla fine portato alla distruzione del potere ateniese, allo smembramento dell'impero ateniese, e alla creazione di una [[egemonia spartana]] sulla Grecia.<ref>Xenophon, Hellenica II, 2</ref> Tuttavia, non soffrì solo Atene: il conflitto indebolì notevolmente tutta la Grecia.<ref name = Dand256>Dandamaev, p. 256.</ref>
 
===Sabotaggio dei greci da parte di Artasersee dei suoi successori===
Ripetutamente sconfitto in battaglia dai Greci, e afflitto da ribellioni interne che ostacolavano la sua capacità di combattere i Greci, dopo il 450 a.C. Artaserse (e in seguito i suoi successori) adottò una politica basata sul [[divide et impera]].<ref name = Dand256/> Mentre questi imperatori persiani evitavano di combattere i Greci direttamente, provavano a mettere Atene contro Sparta, corrompendo regolarmente i politici di entrambe le città per raggiungere il loro obiettivo. In questo modo, si assicurarono che i Greci rimanessero distratti da conflitti interni, e non fossero in grado di dirigere le loro attenzioni alla Persia.<ref name = Dand256/> Non ci fu nessun conflitto aperto tra i greci e la Persia fino al 396 a.C., quando il re spartano Agesilao invase brevemente l'Asia minore, come Plutarco sottolinea, i Greci erano troppo occupati a distruggere il loro stesso potere per combattere contro i "barbari".<ref name = PC19/>
 
===La Pace del Re fa perdere alla Grecia ciò che aveva guadagnato===
Se le guerre della Lega di Delo spostarono l'equilibrio di potere tra la Grecia e la Persia a favore dei greci, poi il successivo mezzo secolo di conflitto interno in Grecia fece molto per ripristinare l'equilibrio di potere a favore della Persia. Nel 387 a.C., Sparta, di fronte a una alleanza di [[Corinto]], [[Tebe]] e Atene durante la [[guerra di Corinto]], chiese aiuto alla Persia per consolidare la propria posizione. <!-- Under the so-called "King's Peace" which brought the war to an end, Artaxerxes II demanded and received the return of the cities of Asia Minor from the Spartans, in return for which the Persians threatened to make war on any Greek state which did not make peace.[108] This humiliating treaty, which undid all the Greek gains of the previous century, sacrificed the Greeks of Asia Minor so that the Spartans could maintain their hegemony over Greece.[109] It is in the aftermath of this treaty that Greek orators began to refer to the Peace of Callias (whether fictional or not), as a counterpoint to the shame of the King's Peace, and a glorious example of the "good old days" when the Greeks of the Aegean had been freed from Persian rule by the Delian League.[10]
-->
 
==Note==
{{<references|2}}/>
 
==Bibliografia==
;Fonti primarie
* {{cita libro|autore=[[Ctesia di Cnido|Ctesia]] |titolo=Persica |cid=Ctesia}}
* {{cita libro|autore=[[Diodoro Siculo]] |titolo=[[Bibliotheca historica]] |cid=Diodoro}}
* {{cita libro|autore=[[Erodoto]] |titolo=[[Storie (Erodoto)|Le Storie]] |cid=Erodoto}}
* {{cita libro|autore=[[Plutarco]] |titolo=[[Vite Parallele]]: Aristide, Cimone, Temistocle |cid=Plutarco}}
* {{cita libro|autore=[[Senofonte]] |titolo=[[Elleniche]] |cid=Senofonte}}
* {{cita libro|autore=[[Tucidide]] |titolo=[[Guerra del Peloponneso (Tucidide)|La Guerra del Peloponneso]] |cid=Tucidide}}
 
==Collegamenti esterni==
;Fonti secondarie
*{{NFT|40215}}
* {{cita libro | cognome=Cawkwell| nome=George | authorlink=George Cawkwell | titolo=The Greek Wars| editore=[[Oxford University Press]] | anno=2005 | id=ISBN0-19-814871-2 | cid=Cawkwell}}
*{{Soccerway|johnny-harold-leveron-ucles|89854}}
* {{cita libro | cognome=Dandamaev | nome=M. A. | titolo=A political history of the Achaemenid empire (translated by W. J. Vogelsang)| editore= BRILL | anno=1989 | id=ISBN90-04-09172-6 | cid=Dandamaev}}
*[http://www.sport.it/calcio/johnny-leveron/carriera/ Scheda su Sport.it]
* {{cita libro | cognome= Fine | nome=John Van Antwerp | titolo=The ancient Greeks: a critical history | editore=[[Harvard University Press]] | anno=1983 | id=ISBN0-674-03314-0 | cid=Fine}}
*{{Transfermarkt|128552|}}
* {{cita libro | cognome=Finley | nome=Moses | titolo= Thucydides — History of the Peloponnesian War (translated by Rex Warner)| capitolo = Introduction | editore= Penguin | anno= 1972 | ISBN = 0-14-044039-9 | cid=Finley}}
* {{cita libro | cognome=Green | nome=Peter | titolo= Alexander the Great and the Hellenistic Age | editore= Phoenix | anno=2008 | id=ISBN978-0-7538-2413-9 | cid=Green}}
* {{cita libro | cognome=Holland | nome=Tom | titolo=Persian Fire: The First World Empire and the Battle for the West | editore= Abacus | anno=2006 | id=ISBN0-385-51311-9 | cid=Holland}}
* {{cita libro | cognome= Kagan | nome= Donald | titolo= The Outbreak of the Peloponnesian War | editore= Cornell University Press | anno=1989 | id=ISBN0-8014-9556-3 | cid=Kagan}}
* {{cita libro | cognome= Lazenby | nome= John Francis | titolo= The Defence of Greece 490-479 BC | editore= Aris & Phillips Ltd | anno=1993 | id=ISBN0-85668-591-7 | cid=Lazenby}}
* {{cita libro |cognome= Powell |nome= Anton |titolo= Athens and Sparta: constructing Greek political and social history from 478 BC | editore= Routledge | anno= 1988 | id= ISBN 0-415-00338-5 | cid=Powell}}
* {{cita libro | cognome= Sealey | nome= Raphael | titolo=A history of the Greek city states, ca. 700-338 B.C. | editore= University of California Press | anno= 1976 | id=ISBN0-520-03177-6 | cid=Sealey}}
 
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