Discorso interno e Le nebbie di Avalon: differenze tra le pagine

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{{nd|la serie TV|[[Le nebbie di Avalon (miniserie televisiva)]]}}
{{P|si parla praticamente solo di Vygotskij. A parte questo, la definizione stessa è traballante, e dubito che altri studiosi si troverebbero d'accordo. Con tutto il dibattito nelle neuroscienze questa voce è estremamente riduttiva| scienza|giugno 2011}}
{{Libro
Il '''discorso interno''' è il linguaggio della [[mente]], un linguaggio non verbale che usiamo per comunicare con noi stessi{{non chiaro}}. {{citazione necessaria|È uno dei pochi aspetti del trattamento delle informazioni e di altre attività mentali di cui gli esseri umani possono essere consapevoli.}}
|tipo= fantasy
|titolo = Le nebbie di Avalon
|titoloorig = The Mists of Avalon
|titoloalfa = Nebbie di Avalon
|autore = [[Marion Zimmer Bradley]]
|annoorig = 1982
|annoita= [[1986]]
|genere = [[romanzo]]
|sottogenere = [[fantasy]]
|lingua = en
|serie = [[Ciclo di Avalon]]
|preceduto = [[La sacerdotessa di Avalon]]
}}
{{quote|Se il peccato è il prezzo del legame tra noi, vita dopo vita, allora peccherò con gioia per ritornare sempre a te, mia amata!|Marion Zimmer Bradley, ''Le nebbie di Avalon''}}
 
'''''Le nebbie di Avalon''''' (''The Mists of Avalon'') è un [[romanzo]] a metà fra l'[[ucronia]] e il [[fantasy]], scritto da [[Marion Zimmer Bradley]] e pubblicato per la prima volta in [[Italia]] nel [[1986]].<br />
==Gli studi di Vygotskij sul linguaggio interno==
È il libro principale del ''[[ciclo di Avalon]]''. Altri libri che compongono il ciclo sono: ''[[Le querce di Albion]]'', ''[[La signora di Avalon]]'' e ''[[La sacerdotessa di Avalon]]''.<br />
Tutta la serie è di tipo religioso-storico: l'autrice descrive, ispirandosi al genere fantasy, il passaggio dalle antiche religioni [[druidismo|celtiche]] alla religione [[Cristianesimo|cristiana]]; nonché il passaggio da un mondo [[matriarcato|matriarcale]] ad uno di stampo [[patriarcato (antropologia)|patriarcale]].
 
== Trama ==
{{citazione|[…] il discorso interno deve essere considerato non come un linguaggio meno il suono, ma come una funzione verbale del tutto particolare e originale per la sua struttura e le sue modalità di funzionamento, che proprio perché organizzata in modo del tutto diverso da quello del discorso esterno si trova con quest’ultimo in un’unità dinamica indissolubile nei passaggi da un piano all’altro.|Vygotskij 1990: 363}}
''Le nebbie di Avalon'' tratta degli intrecci storico-fantastici legati alla figura di [[re Artù]], protagonista del [[ciclo arturiano]], il leggendario re che, con la sua [[Tavola rotonda]], riportò la pace in [[Britannia]], e vi regnò per lungo tempo. La storia è narrata dal punto di vista di personaggi femminili (caratteristica che si conserva negli altri libri della serie) : [[Igraine]], [[Fata Morgana (mitologia)|Morgana]], [[Dama del Lago|Viviana]], [[Morgause]], [[Ginevra (letteratura)|Ginevra]]. Nel libro è anche molto marcata la discussione tra la tradizione religiosa dell'epoca, [[paganesimo|pagana]] e [[politeismo|politeista]], e le prime avvisaglie del [[Cristianesimo]] con le relative contrapposizioni tra i protagonisti.
 
Tra [[magia|magie]], tradimenti, alleanze e avventure, si snoda la vicenda già nota, in quanto molte volte raccontata in varie versioni.
[[Lev Semënovič Vygotskij]] ([[Orša]], 17 novembre [[1896]] – [[Mosca (Russia)|Mosca]], 11 giugno [[1934]]) è uno dei primi studiosi ad analizzare gli aspetti psicologici della formazione del discorso interno, concentrandosi in particolar modo sul comportamento del bambino, per il quale ha una funzione molto importante.
 
Marion Zimmer Bradley ci fornisce, però, una sua personale revisione, che risulta da un lato più realistica, in quanto a [[psicologia]] dei personaggi, e dall'altro legata all'interpretazione degli elementi fantastici in chiave mitico-religiosa nell'ambito del [[misticismo]] [[Celti|celtico]].
{{citazione|Nello sviluppo linguistico trascorrono svariati mesi tra la fase in cui il bambino impara a individuare un primo senso di alcune parole, ossia a collegare queste parole a determinate situazioni, e la fase in cui attivamente impara a usare tali parole. Per non parlare di tutti i pensieri che hanno sede nella mente del bambino prima che impari a parlare. In tutto questo periodo il linguaggio che il bambino usa per pensare, per comunicare tra sé e sé, è il linguaggio interno.|[[Bruno Osimo|Osimo]] 2004: 48}}
 
== Cinema ==
Un altro aspetto indagato da Vygotskij è il monologo collettivo dei bambini. Si tratta di una fase intermedia tra il discorso come mezzo di comunicazione con altri e il discorso interno.
{{vedi anche|Le nebbie di Avalon (miniserie televisiva)}}
Nel [[2001]] ''[[Le nebbie di Avalon (film)|Le nebbie di Avalon]]'' è stato trasposto in versione cinematografica per la regia di [[Uli Edel]].
 
Il film ha in seguito ottenuto 9 nomination per l’[[Emmy Awards]], edizione del [[2002]]. Ha ricevuto anche una nomination ai [[Golden Globes]] del [[2002]] per l'interpretazione di Morgana da parte di [[Julianna Margulies]] (attrice nota per la sua partecipazione al telefilm ''[[E.R.]]''). In origine il film è stato trasmesso come miniserie in due puntate dalla televisione americana; è stato trasmesso in Italia nel [[2004]].
{{citazione|[…] nel monologo collettivo, ogni bambino fa un monologo, ma mantiene la finzione della comunicazione e della presenza di potenziali interlocutori. La fase successiva, quella immediatamente precedente al linguaggio interno, consiste nel discorso che il bambino pronuncia ad alta voce prima di addormentarsi e che richiede l’assenza di ascoltatori.|Ivanov 1965}}
 
Del cast fanno parte anche, oltre alla Margulies, nomi importanti del cinema come [[Anjelica Huston]], [[Samantha Mathis]], [[Edward Atterton]] e [[Hans Matheson]].
La comparsa dell’uso attivo della parola non comporta la scomparsa del discorso interno, che anzi è fondamentale per il ragionamento.
 
== Edizioni ==
==Caratteristiche del discorso interno==
* {{Cita libro
|autore= [[Marion Zimmer Bradley]]
|altri= traduzione di Roberta Rambelli
|titolo= Le nebbie di Avalon
|anno= 1997
|editore= [[Longanesi]]
|edizione= collana Super Pocket
|pp= 741
|isbn= 978-88-462-0014-3
}}
 
== Voci correlate ==
Il discorso interno è sostanzialmente diverso da quello esterno.
* [[Avalon]]
* [[Ciclo arturiano]]
* [[Neopaganesimo]]
 
== Altri progetti ==
{{citazione|[…] il discorso per sé non può affatto trovare la sua espressione nella struttura del discorso esterno, completamente diverso per la sua natura; la forma di discorso, che è del tutto particolare per la sua natura […] deve avere necessariamente una sua forma d’espressione speciale, poiché il suo aspetto fasico cessa di coincidere con l’aspetto fasico del discorso esterno.|Vygotskij 1990:354}}
{{interprogetto|q=Marion_Zimmer_Bradley#Le_nebbie_di_Avalon|q_preposizione=da|etichetta=''Le nebbie di Avalon''}}
 
== Collegamenti esterni ==
Innanzitutto si tratta di un discorso in cui i due interlocutori coincidono e per questo motivo:
* http://www.lenebbiediavalon.wordpress.com Blog sul libro e sul film
* Ci sono poche possibilità di equivoco comunicativo;
*{{catalogo SF|opera=1013013}}
* Non si subisce l’influenza (negativa o positiva che sia) di un ascoltatore altro da sé stessi;
* Non è necessario esplicitare i concetti.
 
Nel discorso interno si omettono soggetti e complementi oggetti, perché non indispensabili alla comprensione, dato che fanno parte della memoria individuale.
 
{{citazione|La legge del discorso interno impone di omettere i soggetti, come la legge della parola scritta impone di mantenere sia soggetti che predicati.|Vygotskij 1986: 243}}
 
In questo senso il discorso interno è caratterizzato da una forte predicatività e da collegamenti multidirezionali.
 
Inoltre possono essere omessi gli aggettivi, perché vengono sostituiti da immagini visive. Queste ultime, insieme alle sensazioni, sono fondamentali nel discorso interno. L’io invece di formulare intere frasi, richiama immagini immagazzinate nella memoria.
 
{{citazione|La parola può essere sostituita dalla sua rappresentazione o dalla sua immagine mnestica, come qualsiasi altro oggetto.| Vygotskij 1934:345}}
 
La sintassi del discorso interno, diversamente da quella del discorso esterno, non è lineare.
 
{{citazione|La prima e la più importante caratteristica del discorso interno è la sua particolarissima sintassi. […] questa particolarità si manifesta nella frammentarietà apparente, nella discontinuità, nell’abbreviazione del discorso interno rispetto a quello esterno. [C’è] una tendenza assolutamente originale all’abbreviazione della frase e della proposizione, nel senso che conserva il predicato e le parti della proposizione che gli sono legate a spese dell’omissione del soggetto e delle parole che gli sono legate. Questa tendenza alla predicatività della sintassi del discorso interno si manifesta […] con una regolarità perfetta […] cosicché alla fine, ricorrendo al metodo della interpolazione, dovremmo supporre che la predicatività pura e assoluta è la forma sintattica fondamentale del discorso interno.|Vygotskij 1990:363; 365}}
 
==Traduzione interlinguistica==
 
Nella [[scienza della traduzione]] il concetto di discorso interno è fondamentale e rivoluziona il modo più tradizionale di considerare il [[processo traduttivo]]. La [[lettura]] e l’ascolto sono processi che trasformano il linguaggio verbale in discorso interno.
La lettura, per esempio, ha come [[prototesto]] un testo scritto e come [[metatesto]] una serie di ipotesi sullo scopo dell’autore nello scrivere il testo. Il metatesto è quindi verbale e non mentale. Dato che il codice interno non è verbale, la lettura è una [[traduzione intersemiotica]].
 
{{citazione|Qui abbiamo un processo […] dall’esterno all’interno, un processo di volatilizzazione del discorso [reč’] nel pensiero [mysl’].|Vygotskij 1934:347}}
 
Anche la [[scrittura]] è una traduzione intersemiotica, il cui prototesto è il materiale mentale e il cui metatesto è materiale verbale.
 
Considerando lettura e scrittura in quest’ottica, la traduzione interlinguistica si configura come un [[processo traduttivo]] intersemiotico doppio.
 
==Linguaggi discreti e continui==
 
Quelli discreti sono [[Linguaggio|linguaggi]] nei quali si possono distinguere i [[Segno|segni]] di cui sono composti.
Nei linguaggi non discreti o continui il testo non è divisibile in segni.
 
{{citazione|L’impossibilità di una traduzione precisa dei testi da linguaggi discreti a linguaggi non discreti/continui e viceversa discende dalla loro struttura diversa per principio: nei sistemi linguistici discreti il testo e secondario in relazione al segno, ossia si divide distintamente in segni. Distinguere il segno come unità elementare iniziale non costituisce difficoltà. Nei linguaggi continui e primario il testo, che non si divide in segni, ma è esso stesso segno, o isomorfo a un segno.|[[Jurij Michajlovič Lotman|Lotman]] 1992:38}}
 
Il discorso interno è continuo, perché pensiamo in termini di senso e non di parole, mentre il linguaggio verbale è discreto e limitato (per esempio il numero di parole non è infinito). Il discorso interno è più ricco del discorso esterno, quindi nella traduzione dal primo al secondo avviene una sintesi, che comporta un [[Residuo comunicativo|residuo traduttivo]].
 
==Bibliografia==
 
{{Bibliografia|Lotman, 1992| Lotman, J (1992), ''Izbrannye stat’i v trech tomach'', Vol 1, Stat’i po semiotike I tipologii kultury, Tallinn, Aleksandra.
}}
 
{{Bibliografia|Vygotskij, 1982| Vygotskij, L (1982), ''Myšlеniе i rеč´, in Sоbraniе sоčinеnij v šеsti tоmah'', 2. Traduzione italiana ''Pensiero e linguaggio'', di L. Mecacci, Bari, Laterza, 1990.
}}
 
{{Bibliografia|Osimo, 2010| Osimo, B (2010), ''Propedeutica della traduzione. Corso introduttivo con tabelle sinottiche'', Hoepli, ISBN 978-88-203-4486-3.
}}
 
{{Avalon}}
==Voci correlate==
{{Portale|fantasy|letteratura}}
*[[Processo traduttivo]]
*[[Scienza della traduzione]]
*[[Implicito culturale]]
*[[Lev Semënovič Vygotski]]
*[[Jurij Michajlovič Lotman]]
 
[[Categoria:PsicolinguisticaCiclo di Avalon]]
[[Categoria:Romanzi statunitensi]]
[[Categoria:Romanzi fantasy]]
[[Categoria:Opere letterarie basate sul ciclo arturiano]]