Giovanni Falcone e Wikipedia:Pagine da cancellare/Elezioni papali prima del 1058: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
 
Riga 1:
{{nota disambigua||[[Giovanni Falcone (disambigua)]]}}
{{Quote|[...] La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio ed avrà anche una fine.|''Giovanni Falcone''}}
{{Bio
|Nome = Giovanni
|Cognome = Falcone
|Sesso = M
|LuogoNascita = Palermo
|GiornoMeseNascita = 18 maggio
|AnnoNascita = 1939
|NoteNascita = <ref>Citato in: F. La Licata, ''Storia di Giovanni Falcone'', Feltrinelli, Milano 2006, p. 24.</ref>
|LuogoMorte = Isola delle Femmine
|GiornoMeseMorte = 23 maggio
|AnnoMorte = 1992
|Attività = magistrato
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =. Assassinato insieme alla moglie e alla scorta dalla [[mafia]], è considerato un [[eroe]] [[italia]]no, come [[Paolo Borsellino]], di cui fu amico e collega
|Immagine = Giovanni Falcone.jpg
}}
 
=== [[:Elezioni papali prima del 1058]] ===
== Onorificenze ==
<noinclude>{{Cancellazione/Disclaimer}}</noinclude>
{{Onorificenze
{{Cancellazione/proposta|Elezioni papali prima del 1058}}
|immagine=Valor civile gold medal BAR.svg
<noinclude>{{DEFAULTSORT:Elezioni papali prima del 1058}}</noinclude>
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
<small>'''La procedura semplificata scade alle 23.59 del giorno 23 maggio 2015.'''</small><br />
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
<noinclude>[[Categoria:Cancellazioni del 16 maggio 2015]]</noinclude>
|motivazione=''"Magistrato tenacemente impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata, consapevole dei rischi cui andava incontro quale componente del 'pool antimafia', dedicava ogni sua energia a respingere con rigorosa coerenza la sfida sempre più minacciosa lanciata dalle organizzazioni mafiose allo Stato democratico. Proseguiva poi tale opera lucida, attenta e decisa come Direttore degli Affari Penali del Ministero di Grazia e Giustizia ma veniva barbaramente trucidato in un vile agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificando la propria esistenza, vissuta al servizio delle Istituzioni"''.
|luogo=[[Palermo]], [[5 agosto]] [[1992]]
}}
il 13 novembre 2006 è stato nominato tra gli eroi degli ultimi 60 anni dal [[TIME|Time magazine]]
 
La pagina, a mio avviso, è semplicemente superflua, dal momento che ripete i contenuti delle biografie dei papi ivi citati. Non può neanche rientrare nell'uso del template U, in quanto la voce espone argomenti avvenuti nel corso di centinaia di anni e quindi non riconducibili ad una voce soltanto. Visto il suo carattere: 1. Ripetitivo; 2. Non congruo con una voce specifica, propongo la sua cancellazione.
== Biografi T.V.B LELA!!!!! I LOVE YOU ****!!!!
--[[Utente:Erasmus 89|Erasmus 89]] ([[Discussioni utente:Erasmus 89|msg]])--15:52, 16 mag 2015 (CEST)
[[File:Falcone e borsellino murales.JPG|thumb|Un murales rappresentante i magistrati Falcone (a sinistra) e [[Paolo Borsellino|Borsellino]]]]
::Effettivamente si tratta di ripetizioni, spesso di copia-incolla dalla voce del singolo papa. Forse sarebbe meglio modificare il [[Template:Conclavi]] integrandolo coi nomi dei singoli pontefici eventualmente suddivisi per secolo. --'''[[Utente:Mr-Shadow|<span style="font-family:Segoe Print;color:#2F86DD">Mr-Shadow</span>]]''' [[Discussioni utente:Mr-Shadow|<span style="font-arial:Fantasy;color:#CD5C5C">(ex Wristrel)</span>]] 17:08, 16 mag 2015 (CEST)
:::Ho dato una controllata al template segnalato. Sarebbe un'idea, però le voci relative ai conclavi non segnalano solo la data d'elezione del nuovo pontefice e la sua nazionalità, ma anche la lista dei cardinali. Ora, prima dell'XI secolo con la Riforma Gregoriana, questo compito spettava al "popolo romano" nel suo complesso (quindi laici e chierici). Di conseguenza, non ha senso inserire quest'elenco nelle elezioni papali tra il IX e l'XI secolo. Io opterei, semplicemente, per una sua cancellazione.
p.s: al limite, nella voce "conclave" si può spiegare (se non è ancora stato fatto) come avveniva l'elezione papale prima del Concilio di Firenze del 1058. --[[Utente:Erasmus 89|Erasmus 89]] ([[Discussioni utente:Erasmus 89|msg]])--17:27, 16 mag 2015 (CEST)
:::[[Conclave#Storia_dell.27elezione_papale_e_origine_del_conclave|E' spiegato.]] --'''[[Utente:Mr-Shadow|<span style="font-family:Segoe Print;color:#2F86DD">Mr-Shadow</span>]]''' [[Discussioni utente:Mr-Shadow|<span style="font-arial:Fantasy;color:#CD5C5C">(ex Wristrel)</span>]] 17:31, 16 mag 2015 (CEST)
* {{ping|Erasmus 89}} Quando metti una pagina in cancellazione bisogna avvisare l'autore (a meno che non sia IP dinamico o utente infinitato). Sta volta l'ho fatto io, ma ricordatene per il futuro ;) --[[Utente:Caarl 95|<span style="color:#B20000;">'''Caarl'''</span>]]<sup>[[Discussioni utente:Caarl 95|<span style="color:#FFA257;">'''95'''</span>]]</sup> 17:34, 16 mag 2015 (CEST)
* [[Discussioni progetto:Cattolicesimo#Segnalo voce inutile|Segnalo]] discussione fatta prima dell'apertura al progetto cattolicesimo.--[[Utente:Caarl 95|<span style="color:#B20000;">'''Caarl'''</span>]]<sup>[[Discussioni utente:Caarl 95|<span style="color:#FFA257;">'''95'''</span>]]</sup> 17:39, 16 mag 2015 (CEST)
:Chiedo scusa, non si ripeterà più, [[Utente:Caarl 95]]. --[[Utente:Erasmus 89|Erasmus 89]] ([[Discussioni utente:Erasmus 89|msg]])--18:43, 16 mag 2015 (CEST)
:::<small>tranquillo ;)</small>--[[Utente:Caarl 95|<span style="color:#B20000;">'''Caarl'''</span>]]<sup>[[Discussioni utente:Caarl 95|<span style="color:#FFA257;">'''95'''</span>]]</sup> 22:13, 16 mag 2015 (CEST)
::Appena l'ho vista ho pensato che dovrebbe diventare una voce discorsiva e sintetica, poi ho verificato che le altre wp ([[:en:Papal selection before 1059|en]] e la sua traduzione [[:fr:Choix du pape avant 1059|fr]]) usano appunto questo modello. Si potrebbe pensare di svuotarla del contenuto attuale e impostare il discorso. In subordine mi viene in mente un «minimo sindacale» che potrebbe consistere in una tabella con nome papa, data elezione e consacrazione, intervalli temporali (ove rilevanti per ragioni politiche), eventuali altri candidati, note (comprensive di ingerenze del potere imperiale, lotte tra fazioni, modalità dell'elezione e altri fatti di interesse). Potrebbe essere fruibile come riepilogo visivo. --[[Utente:Erinaceus|Erinaceus]] ([[Discussioni utente:Erinaceus|msg]]) 18:54, 16 mag 2015 (CEST)
*Chiedo scusa, forse sono un po' troppo sempliciotto e, di sicuro, poco ferrato nella storia del papato, ma non riesco proprio a capire i motivi di questa cancellazione. --[[Utente:Superzen|Superzen]] ([[Discussioni utente:Superzen|msg]]) 22:57, 17 mag 2015 (CEST)
::Non è chiaro? La voce ripete, spesso a copia-incolla, le scarse notizie che si hanno dei papi ante 1058. Quindi la voce da cancellare è quella che c'è ora. Se viene riscritta nelle forme citate delle wiki francese e inglese la motivazione della PDC sarebbe superata e la procedura certamente interrotta. --'''[[Utente:Mr-Shadow|<span style="font-family:Segoe Print;color:#2F86DD">Mr-Shadow</span>]]''' [[Discussioni utente:Mr-Shadow|<span style="font-arial:Fantasy;color:#CD5C5C">(ex Wristrel)</span>]] 23:06, 17 mag 2015 (CEST)
:::Che le voci inglese e francese fossero di gran lunga migliori di questa, ci voleva ben poco ad arrivarci; e infatti fin lì c'ero arrivato anch'io. Che l'alternativa a questo stato di cose dovesse essere per forza la cancellazione, non c'ero affatto arrivato e, a dire il vero, non ci arrivo neanche adesso. --[[Utente:Superzen|Superzen]] ([[Discussioni utente:Superzen|msg]]) 23:18, 17 mag 2015 (CEST)
::::Anche io non ci arrivo. Che la voce sia ampiamente migliorabile sono d'accordo, ma non mi pare che sia ad un livello così infimo che non possa essere tenuta su wiki. --[[Utente:Arres|Arres]] ([[Discussioni utente:Arres|msg]]) 08:41, 18 mag 2015 (CEST)
 
<noinclude>[[Categoria:Cancellazioni consensuali del 18 maggio 2015]]</noinclude>
Figlio di Arturo Falcone, direttore del Laboratorio chimico provinciale, e di Luisa Bentivegna, aveva due sorelle maggiori, Anna e Maria. Giovanni Falcone studiò alla Scuola Media Statale "Convitto Nazionale" di Palermo, poi al liceo classico "Umberto I" e successivamente, dopo una breve esperienza all'[[Accademia Navale di Livorno]], si iscrisse a [[giurisprudenza]] all'[[Università degli studi di Palermo]] dove si laureò nel [[1961]], con una tesi sulla "Istruzione probatoria in diritto amministrativo".<ref>Francesco La Licata, ''Storia di Giovanni Falcone'', pp. 23-36</ref>
==== Discussione iniziata il [[Wikipedia:Pagine da cancellare/Log/2015 maggio 18#Elezioni papali prima del 1058|18 maggio 2015]] ====
<noinclude>{{notecancellazione}}</noinclude>
:[[File:Symbol_wait_vote.svg|25px|link=]] <span style="color:red; font-size:90%">La [[Wikipedia:Regole per la cancellazione#Discussione sulla cancellazione (modalità consensuale)|discussione]] per la cancellazione termina ordinariamente entro le 23:59 di '''lunedì 25 maggio 2015'''. Può eccezionalmente essere prolungata al massimo fino alle 23:59 di '''lunedì 1 giugno 2015'''.</span> '''Per tutti gli utenti''': [//it.wikipedia.org/w/index.php?title=Wikipedia:Pagine_da_cancellare/Elezioni_papali_prima_del_1058&action=edit&section=new&preload=Template:Cancellazione/chiusura Proponi una chiusura della procedura]! &middot; [//it.wikipedia.org/w/index.php?title=Wikipedia:Pagine_da_cancellare/Elezioni_papali_prima_del_1058&action=edit&section=new&preload=Template:Proroga/subst proroga] &middot; <small>'''Per gli [[Wikipedia:Amministratori|amministratori]]''': [//it.wikipedia.org/w/index.php?title=Wikipedia:Pagine_da_cancellare/Elezioni_papali_prima_del_1058&action=edit&section=new&preload=Template:Votazione avvia la votazione].</small>
 
*{{commento}} ha ragione [[Utente:Superzen|Superzen]]. Lo stato della voce non suggerisce cancellazione, ma solo riorganizzazione delle informazioni. In realtà nulla esclude che un'enciclopedia possa riportare informazioni identiche afferenti ad ''argomenti diversi'' (l'[[Aiuto:Unione|unione]] si pratica in caso di ''identità di argomento''). È un copincolla? Fintanto che non è un copyviol non impone affatto cancellazione. Se ciò comporta riscrivere la voce, ispirandosi magari al modello di en.wiki, non significa però che al momento la voce sia infruibile, inutile o dannosa, e anzi ''sconsiglia'' la cancellazione perché l'operazione di riscrittura può essere agevolata anche di molto dalla possibilità di editare una voce già esistente, piuttosto che lavorare in contemporanea su più pagine, ad esempio per tradurre o per recuperare fonti citate in altre voci (discorso diverso per il lavoro sulle fonti cartacee, che però o interferisce sempre o non lo fa mai). P.Q.M. ritengo la voce da {{mantenere}} in vista di una pur necessaria ristrutturazione complessiva. --[[Utente:Erinaceus|Erinaceus]] ([[Discussioni utente:Erinaceus|msg]]) 08:50, 18 mag 2015 (CEST) P.S. Il titolo è sbagliato: [[Elezioni papali anteriori al 1059]].
=== Gli inizi in Magistratura ===
* {{cancellare}} Cito Mr. Shadow: "La voce ripete, spesso a copia-incolla, le scarse notizie che si hanno dei papi ante 1058". Quindi un utente che modifica la voce di un papa, deve poi andare in questa voce per aggiornarla. Non ha senso. --[[Utente:Sentruper|Sentruper]] ([[Discussioni utente:Sentruper|msg]]) 16:19, 18 mag 2015 (CEST)
Falcone vinse il concorso in Magistratura nel [[1964]] e per breve tempo fu [[pretore (ordinamenti moderni)|pretore]] a [[Lentini]]. Fu poi sostituto procuratore al [[tribunale]] di [[Trapani]] per dodici anni. Qui, a poco a poco nacque in lui la passione per il [[diritto penale]].<ref>Francesco La Licata, ''Storia di Giovanni Falcone'', pp. 37-44</ref>
* {{cancellare}} Salvo adattamento alle corrispondenti voci su En e Fr. --'''[[Utente:Mr-Shadow|<span style="font-family:Segoe Print;color:#2F86DD">Mr-Shadow</span>]]''' [[Discussioni utente:Mr-Shadow|<span style="font-arial:Fantasy;color:#CD5C5C">(ex Wristrel)</span>]] 16:34, 18 mag 2015 (CEST)
* {{commento}} [[Utente:Sentruper|Sentruper]], sono papi morti da oltre un millennio, davvero prevedi tutte queste necessità d'aggiornamento? :-D Inoltre scusa ma è un non-argomento. Dato che si lamenta il copincolla, tanto meglio se le voci si differenziano! --[[Utente:Erinaceus|Erinaceus]] ([[Discussioni utente:Erinaceus|msg]]) 16:59, 18 mag 2015 (CEST)
* {{cancellare}} Quoto [[Utente:Sentruper|Sentruper]]. A questo punto, dovremmo anche creare una pagina "elezioni papali dopo il 1058"? Non ha senso, visto che le informazioni qui contenute non fanno altro che ripetere, per l'esattezza, già il contenuto delle singole voci sui papi. Inoltre, il fatto che sia presente in un'altra versione linguistica, non conferisce a tale pagina lo ''status'' di dogma. --[[Utente:Erasmus 89|Erasmus 89]] ([[Discussioni utente:Erasmus 89|msg]])--17:53, 18 mag 2015 (CEST)
* {{commento}} Perché non cancelliamo tutte le voci "Governo XXX" ? In fondo sono informazioni copia-incolla di quanto si trova nelle biografie dei singoli ministri...--[[Speciale:Contributi/151.67.197.56|151.67.197.56]] ([[User talk:151.67.197.56|msg]]) 20:33, 18 mag 2015 (CEST)
*{{Mantenere}} In effetti la voce è un po' pasticciata e non spiega nemmeno perché è così importante distinguere le elezioni papali prima e dopo il 1058. Fu infatti il 12 aprile 1059 che le cose cambiarono radicalmente. Infatti in quella data il [[papa Niccolò II]] promulgò la bolla [[In nomine Domini]] che dettava le regole per le successioni papali, regole che sono in vigore ancora adesso. Ecco perché è importantissima questa voce. Essa raggruppa tutte le elezioni anteriori al 1059, elezioni che potevano avvenire nei modi più disparati. E allora, visto che si è ricorsi per ben due volte alla frase "non ha senso", ecco qui spiegato il "senso della voce" ed ecco anche spiegato il perché "non ha senso" cancellarla. Certo la pagina va integrata con queste notizie essenziali, ma poi si rivela imprescindibile per capire le elezioni dei pontefici fino al 1058. È questo il vero contenuto della voce e non ha senso, anche qualora se ne fosse afferrato il vero significato, andare a scartabellare le voci di oltre 150 papi per ricostruire la storia delle successioni papali, così come non avrebbe senso cancellare la voce [[Impero romano]] perché intanto basterebbe andare a leggersi le voci di tutti gli imperatori... --[[Utente:Superzen|Superzen]] ([[Discussioni utente:Superzen|msg]]) 23:46, 18 mag 2015 (CEST)
*{{Mantenere}} Per me la motivazione "contiene già informazioni presenti nelle voci dei 57 papi citati" non ha senso, si potrebbe muovere questa obiezione a qualsiasi elenco. Il senso della voce è dare informazioni sui conclavi prima della bolla citata da Superzen. Non capisco il senso di cancellare una voce solo perché contiene informazioni presenti in altre 57 pagine. Conosco [[WP:ANALOGIA]], ma sarebbe come voler cancellare la voce [[Presidenti della Repubblica Italiana]] perché se voglio sapere qualcosa su questi signori mi basta andare a cercare nelle 12 pagine di ciascuno di loro. Veramente, non capisco il senso di questa motivazione. --[[Utente:Arres|Arres]] ([[Discussioni utente:Arres|msg]]) 00:29, 19 mag 2015 (CEST)
*{{Mantenere}} Come compiutamente spiegato da Superzen, la voce ha una sua logica. È vero, è scritta male, le voci su en.wiki e fr.wiki sono fatte meglio ma questi non sono buoni motivi per cancellarla. --[[Utente:Antonio1952|Antonio1952]] ([[Discussioni utente:Antonio1952|msg]]) 19:05, 19 mag 2015 (CEST)
:<small>P.S.:La voce va spostata a Elezioni papali anteriori al '''1059''' in quanto anche l'elezione di papa Niccolò II nel 1059 rientra in questa fattispecie. </small>
::<small>Hai ragione. Grazie --[[Utente:Erinaceus|Erinaceus]] ([[Discussioni utente:Erinaceus|msg]]) 19:32, 19 mag 2015 (CEST)</small>
*{{Cancellare}} L'incipit della voce riporta: "Dalla nascita della chiesa fino a [[Papa Stefano IV]] i papi venivano eletti per acclamazione, mentre da [[Papa Pasquale I]] in poi vennero nominati da sovrani o uomini potenti del tempo." Da una voce intitolata "[[Elezioni papali prima del 1058]]" con un simile incipit mi aspetto di trovare, per ciascuno dei papi elencati, le modalità e gli eventuali problemi dell'elezione. E invece, scorrendo la lunga lista (confesso di non averli letti tutti), trovo che solo per alcuni casi si dice qualcosa sull'elezione vera e propria, mentre per molti altri ci si limita a "fu eletto Tizio", o qualcosa di analogo, senza ulteriori precisazioni in merito. Per molti dei primi papi elencati, tra l'altro, si precisa che l'elezione continua ad avvenire per acclamazione del popolo e del clero, contrariamente a quanto affermato nell'incipit. Non riesco perciò a concordare con [[Utente:Superzen|Superzen]] quando dice che la voce è imprescindibile per capire le elezioni dei pontefici fino al 1058, visto che spesso non si parla proprio di elezione, e magari ci si sofferma più su particolari biografici che poco o nulla hanno a che vedere con l'elezione. Consentimi, amico mio: la storia delle successioni papali da qui non esce! Per lo stesso motivo non mi sento di condividere l'opinione di [[Utente:Arres|Arres]] quando dice che scopo della voce è di dare informazioni sui conclavi prima della bolla, visto che la voce parla al massimo di '''qualche''' conclave (immagino si intenda genericamente modalità di elezione). Sul fatto, poi, che la voce contiene informazioni presenti nelle voci singole, proprio questo la differenzia da "[[Presidenti della Repubblica Italiana]]" e da "[[Impero romano]]" (direi piuttosto "[[Imperatori romani]])" e anche, già che ci siamo, da "[[Lista dei papi]]"; in queste le informazioni sono schematiche e ridotte all'essenziale, in forma tabellare, con indicazioni minime e senza alcuna narrazione di tipo biografico che va, nel caso, ricercata nella voce specifica dei singoli individui: il senso è, mi sembra, un'informazione schematica e generale sui personaggi in questione. Così sì, forse, potrebbe venir fuori una visione sinottica sulle modalità ed eventuali differenze di elezione dei pontefici. --[[Utente:Galzu|Galzu]] ([[Discussioni utente:Galzu|msg]]) 20:15, 23 mag 2015 (CEST)
*{{mantenere}} La pagina ha una sua ragione d'essere enciclopedica, è fruibile e, anche se è certamente migliorabile, non mi pare proprio il caso di cancellarla. Addirittura alcune sezioni potrebbero, in teoria, essere scorporate in voci autonome. --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;font-family:arial;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce]])</sup> 16:35, 24 mag 2015 (CEST)
* {{cancellare}} Lista non esaustiva e con informazioni scarse. I casi più salienti possono essere indicati in [[Conclave#Storia_dell.27elezione_papale_e_origine_del_conclave|Conclave]], se già non fosse così. --[[Utente:Harlock81|Harlock81]] ([[Discussioni utente:Harlock81|msg]]) 17:03, 24 mag 2015 (CEST)
 
----
Fu trasferito a [[Palermo]] nel [[luglio]] [[1978]]. Dopo l'omicidio del giudice [[Cesare Terranova]] fece domanda ed ottenne di lavorare all'[[Giudice istruttore|Ufficio istruzione]], che sotto la successiva guida di [[Rocco Chinnici]], diviene un esempio innovativo di organizzazione giudiziaria. Chinnici chiamò al suo fianco anche [[Paolo Borsellino]] che divenne collega di Falcone nello sbrigare il lavoro arretrato di oltre cinquecento processi<ref>{{cita libro|cognome=Lodato |nome=Saverio |wkautore=Saverio Lodato |titolo=[[Trent'anni di mafia]] |annooriginale=2008 |editore=Rizzoli |id=ISBN 978-88-17-01136-5 |pagine=pp. 52-53 |capitolo= I professionisti dell'antimafia}}</ref>. Nel maggio [[1980]] Chinnici affidò a Falcone le indagini contro [[Rosario Spatola]]: un lavoro che coinvolgeva anche criminali negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e all'epoca osteggiato da alcuni altri magistrati.
*;{{icon|attendere}} Proroga di 7 giorni, a partire dal [[Wikipedia:Pagine da cancellare/Log/2015 maggio 25#Elezioni papali prima del 1058|25 maggio 2015]]: <noinclude>[[Categoria:Cancellazioni consensuali prorogate del 25 maggio 2015]]</noinclude> <span style="color:red; font-size:90%">Non riscontrandosi [[Wikipedia:Consenso|consenso]], la discussione è prolungata fino alle 23:59 di '''lunedì 1 giugno 2015'''; se entro tale termine non sarà ravvisabile un consenso, un admin aprirà una [[Wikipedia:Regole per la cancellazione#Votazione sulla cancellazione|votazione]].</span> '''Per tutti gli utenti: [//it.wikipedia.org/w/index.php?title=Wikipedia:Pagine_da_cancellare/Elezioni_papali_prima_del_1058&action=edit&section=new&preload=Template:Cancellazione/chiusura Proponi una chiusura della procedura!]''' - <small>Per [[Wikipedia:Amministratori|amministratori]]: [//it.wikipedia.org/w/index.php?title=Wikipedia:Pagine_da_cancellare/Elezioni_papali_prima_del_1058&action=edit&section=new&preload=Template:Cancellazione/votazione avvia la votazione].</small><br/>
----
*La pagina non è il massimo ma nel complesso ha ragione Superzen, è meglio averla che non averla. Direi che è da {{mantenere}} a patto che nell'incipit si spieghi un pochino meglio come mai la data del 1059 (e non 1058) è importante. --[[Utente:Carlomartini86|Carlomartini86]]<sup>[[Discussioni_utente:Carlomartini86|<span style="color:#32CD32">('''''Dlin-Dlon''''')</span>]]</sup> 09:30, 26 mag 2015 (CEST)
*Onestamente, non serve una lista per spiegare come le elezioni del papa siano mutate prima del 1059. Anzi, una sezione storica nella voce [[Conclave]] (e c'è) assolve decisamente meglio tale ruolo. Se dovesse risultare che vi manchino delle informazioni (ma qui si è più volte affermato anzi il contrario: che questa pagina è stata redatta duplicando informazioni), è possibile integrarne alcune presenti in questa lista, ma la sua utilità è scarsa. --[[Utente:Harlock81|Harlock81]] ([[Discussioni utente:Harlock81|msg]]) 12:02, 26 mag 2015 (CEST)
 
<noinclude>[[Categoria:Cancellazioni con votazione del 2 giugno 2015]]</noinclude>
Alle prese con questo caso, Falcone comprese che per indagare con successo le associazioni mafiose era necessario basarsi anche su indagini patrimoniali e bancarie. Ricostruire il percorso del denaro che accompagnava i traffici ed avere un quadro complessivo del fenomeno. Notò che gli stupefacenti venivano venduti negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] così chiese a tutti i direttori delle banche di Palermo e provincia di mandargli le distinte di cambio valuta estera dal [[1975]] in poi. Alcuni telefonarono personalmente a Falcone per capire che intenzione avesse e lui rimase fermo sulle sue richieste<ref name="lodato55">{{cita libro|cognome=Lodato |nome=Saverio |wkautore=Saverio Lodato |titolo=[[Trent'anni di mafia]] |annooriginale=2008 |editore=Rizzoli |id=ISBN 978-88-17-01136-5 |pagine=pp. 55-56 |capitolo= I professionisti dell'antimafia}}</ref>. Grazie ad un attento controllo di tutte le carte richieste, una volta superate le reticenze delle banche, e "seguendo i soldi" riuscì ad iniziare a vedere il quadro di una gigantesca organizzazione criminale: i confini di [[Cosa nostra]]. Grazie ad un assegno dell'importo di centomila dollari cambiato presso la Cassa di Risparmio di piazza Borsa di Palermo, Falcone, trovò la prova che [[Michele Sindona]] si trovava in Sicilia smascherando quindi il finto sequestro organizzato a suo favore dalla mafia siculo-americana alla vigilia del suo giudizio<ref name="lodato55" />. Nei primi giorni del mese di [[dicembre]] [[1980]] Giovanni Falcone si recò per la prima volta a [[New York]] per discutere di mafia e stringere una collaborazione con Victor Rocco, investigatore del distretto est<ref>{{cita libro|cognome=Lodato |nome=Saverio |wkautore=Saverio Lodato |titolo=[[Trent'anni di mafia]] |annooriginale=2008 |editore=Rizzoli |id=ISBN 978-88-17-01136-5 |pagine=p. 58 |capitolo= I professionisti dell'antimafia}}</ref>.
==== Votazione iniziata il [[Wikipedia:Pagine da cancellare/Log/2015 giugno 2#Elezioni_papali_prima_del_1058|2 giugno 2015]] ====
{{Cancellazione/vota2|9 giugno 2015|martedì}}
===== Mantenere =====
# --[[Utente:Superzen|Superzen]] ([[Discussioni utente:Superzen|msg]]) 00:13, 2 giu 2015 (CEST)
# [[Utente:Carlomartini86|Carlomartini86]]<sup>[[Discussioni_utente:Carlomartini86|<span style="color:#32CD32">('''''Dlin-Dlon''''')</span>]]</sup> 01:33, 2 giu 2015 (CEST)
# --[[Utente:Hypergio|<span style="font-size:95%;font-family:arial;color:#990000;text-shadow: 1px 2px 2px #aaaaaa">НУРшЯGIO</span>]]<sup>([[Discussioni_utente:Hypergio|attenti all'alce]])</sup> 05:59, 2 giu 2015 (CEST)
# --[[Utente:Erinaceus|Erinaceus]] ([[Discussioni utente:Erinaceus|msg]]) 08:28, 2 giu 2015 (CEST)
# --[[Utente:Arres|Arres]] ([[Discussioni utente:Arres|msg]]) 17:43, 2 giu 2015 (CEST)
# Da migliorare ma enciclopedica.--[[Utente:Caarl 95|<span style="color:#B20000;">'''Caarl'''</span>]]<sup>[[Discussioni utente:Caarl 95|<span style="color:#FFA257;">'''95'''</span>]]</sup> 20:20, 2 giu 2015 (CEST)
# --[[Utente:Ferdi2005|Ferdi2005]] ([[Discussioni utente:Ferdi2005|msg]]) 20:51, 2 giu 2015 (CEST) Sono favorevole al mantenimento della voce perchè è sempre utile avere informazioni senza dover visitare le singole pagine
 
===== Cancellare =====
Sono anni tumultuosi che vedono la prepotente ascesa dei [[Clan dei Corleonesi|Corleonesi]], i quali impongono il proprio feudo criminale insanguinando le strade a colpi di omicidi. Emblematici i titoli del quotidiano palermitano [[L'Ora]], che arriverà a titolare le sue prime pagine enumerando le vittime della drammatica guerra di mafia. Tra queste [[Vittime di Cosa Nostra|vittime]] anche svariati e valorosi servitori dello Stato come [[Pio La Torre]], principale artefice della legge [[Virginio Rognoni|Rognoni]]-[[Pio La Torre|La Torre]] (che introdusse nel codice penale il reato di [[associazione mafiosa]]), e il generale [[Carlo Alberto Dalla Chiesa]]. Infine lo stesso Chinnici, al quale succedette [[Antonino Caponnetto]].
# [[Utente:Erasmus 89|Erasmus 89]] ([[Discussioni utente:Erasmus 89|msg]])--10:19, 2 giu 2015 (CEST)
 
#--[[Utente:Anima della notte|Anima della notte]] ([[Discussioni utente:Anima della notte|msg]]) 16:00, 2 giu 2015 (CEST)
=== Gli anni del Pool ===
# Wikipedia non raccoglie dati, ma ne fornisce elaborazioni enciclopedicamente rilevanti. --[[Utente:Harlock81|Harlock81]] ([[Discussioni utente:Harlock81|msg]]) 21:32, 2 giu 2015 (CEST)
{{q|La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.|Giovanni Falcone<ref name=gfmp>{{cita|Giovanni Falcone, Marcelle Padovani 1991, 2004}}</ref>}}
 
Caponnetto si insedia concependo la creazione di un "[[Pool (magistratura)|pool]]" di pochi magistrati che, così come sperimentato contro il terrorismo, potessero occuparsi dei processi di mafia, esclusivamente e a tempo pieno, col vantaggio sia di favorire la condivisione delle informazioni tra tutti i componenti e minimizzare così i rischi personali, che per garantire in ogni momento una visione più ampia ed esaustiva possibile di tutte le componenti del fenomeno mafioso.
 
Nello scegliere i suoi uomini, Caponnetto pensa subito a Falcone per l'esperienza ed il prestigio già da lui acquisiti, ed a [[Giuseppe Di Lello]], pupillo di Chinnici. Lo stesso Falcone suggerì poi l'introduzione di Borsellino, mentre la scelta dell'ultimo membro ricadde sul giudice più anziano, [[Leonardo Guarnotta]]. La validità del nuovo sistema investigativo si dimostra subito indiscutibile, e sarà fondamentale per ogni successiva indagine, negli anni a venire.
 
Ma una vera e propria svolta epocale alla lotta alla mafia sarebbe stata impressa con l'arresto di [[Tommaso Buscetta]], il quale, dopo una drammatica sequenza di eventi, decise di collaborare con la Giustizia. Il suo interrogatorio, iniziato a Roma nel luglio [[1984]] in presenza del sostituto procuratore [[Vincenzo Geraci]] e di [[Gianni De Gennaro]] del Nucleo operativo della Criminalpol, si rivelerà determinante per la conoscenza non solo di determinati fatti, ma specialmente della struttura e delle chiavi di lettura dell'organizzazione definita [[Cosa nostra]].
 
=== Il maxiprocesso di Palermo ===
{{vedi anche|Maxiprocesso di Palermo}}
Le inchieste avviate da Chinnici e portate avanti dalle indagini di Falcone e di tutto il [[Pool (magistratura)|pool]] portarono così a costituire il primo grande processo contro la mafia.
 
Questa reagì bruciando il terreno attorno ai giudici: dopo l'omicidio di [[Giuseppe Montana]] e [[Ninni Cassarà]] nell'estate [[1985]], stretti collaboratori di Falcone e [[Paolo Borsellino|Borsellino]], si cominciò a temere per l'incolumità anche dei due magistrati, che furono indotti per motivi di sicurezza a soggiornare qualche tempo con le famiglie presso il carcere dell'[[Asinara]] (incredibilmente dovettero pagarsi le spese di soggiorno e consumo bevande, come ricordò Borsellino in un'intervista), dove gettarono le basi dell'istruttoria.
 
Ma il [[16 novembre]] [[1987]] diventa una data storica e insieme un momento fondamentale per il Paese, che per la prima volta inchioda la mafia traducendola alla Giustizia. Il [[Maxiprocesso di Palermo|Maxiprocesso]] sentenzia 360 condanne per complessivi 2665 anni di carcere e undici miliardi e mezzo di lire di multe da pagare, segnando un grande successo per il lavoro svolto da tutto il pool antimafia.<ref>[[Enrico Deaglio]], ''Raccolto rosso: la mafia, l'Italia e poi venne giù tutto''</ref>
 
Nel dicembre [[1986]], Borsellino viene nominato Procuratore della Repubblica di [[Marsala]] e lascia il pool. Come ricorderà Caponnetto, a quel punto gli sviluppi dell'istruttoria includono ormai quasi un milione di fogli processuali, rendendo necessaria l'integrazione di nuovi elementi per seguire l'accresciuta mole di lavoro. Entrarono così a far parte del pool altri tre giudici istruttori: [[Ignazio De Francisci]], [[Gioacchino Natoli]] e [[Giacomo Conte]].
 
=== La fine del Pool Antimafia ===
Se lo Stato aveva conseguito una vittoria memorabile, la partita era lungi da considerarsi conclusa. Inoltre, Caponnetto si apprestava a lasciare l'incarico per ragioni di salute, e raggiunti limiti di età. Alla sua sostituzione vennero candidati Falcone, ed [[Antonino Meli]]. Nel settembre [[1987]], dopo una discussa [http://digilander.libero.it/inmemoria/falcone_meli.htm votazione], il [[Consiglio Superiore della Magistratura]] nominò Meli. A favore di Falcone, votò anche il futuro [[Procuratore della Repubblica]] di Palermo, [[Giancarlo Caselli]], in dissenso con la corrente di Magistratura Democratica cui apparteneva.
 
La scelta di Meli, generalmente motivata in base alla mera anzianità di servizio, piuttosto che alla maggiore competenza effettivamente maturata da Falcone, innescò amare polemiche, e venne interpretata come una possibile rottura dell'azione investigativa; Borsellino stesso aveva lanciato a più riprese l'allarme a mezzo stampa, rischiando conseguenze disciplinari; esternazioni che di fatto non sortirono alcun effetto.
 
Meli si insedia nel gennaio [[1988]] e finisce con lo smantellare il metodo di lavoro intrapreso, riportandolo indietro di un decennio. Da qui in poi Falcone e i suoi dovettero fronteggiare un numero sempre crescente di ostacoli alla loro attività. La mafia intanto non ha abbassato la guardia, ed uccide l'ex sindaco di Palermo [[Giuseppe Insalaco]], che aveva denunciato le pressioni subite da [[Vito Ciancimino]] durante il suo mandato. Tempo dopo, i due membri del pool Di Lello e Conte si dimisero polemicamente. Non ultimo, persino la Cassazione sconfessò l'unitarietà delle indagini in fatto di mafia affermata da Falcone.
 
Il [[30 luglio]] Falcone richiese addirittura di essere destinato a un altro ufficio, ma Meli, ormai in aperto contrasto con Falcone, e, come premonizzato da Borsellino, sciolse ufficialmente il pool. Un mese dopo, Falcone ebbe l'ulteriore amarezza di vedersi preferito [[Domenico Sica]] alla guida dell'[[Alto Commissariato per la lotta alla Mafia]]. Nonostante gli avvenimenti, tuttavia, Falcone proseguì ancora una volta il suo straordinario lavoro, realizzando una importante operazione antidroga in collaborazione con [[Rudolph Giuliani]], allora procuratore distrettuale di [[New York]].
 
=== Il fallito attentato dell'Addaura e la vicenda del "corvo" ===
[[File:falcone_borsellino.jpg|thumb|left|250px|L'immagine più nota dei due giudici, Falcone e Borsellino]]
Il [[21 giugno]] [[1989]], Falcone divenne obiettivo di un attentato presso la villa al mare affittata per le vacanze; su questo avvenimento, comunemente detto [[attentato dell'Addaura]], ancora oggi non è stata fatta piena luce<ref name="rep20100607">[http://www.repubblica.it/cronaca/2010/05/07/news/inchiesta_italiana_7_maggio-3876272/ Addaura, nuova verità sull'attentato a Falcone], Attilio Bolzoni, [[La Repubblica]], [[7 maggio]] [[2010]].</ref>.
 
I sicari di [[Totò Riina]] e di altri mafiosi ritenuti mandanti, piazzarono un borsone con cinquantotto candelotti di tritolo in mezzo agli scogli, a pochi metri dalla villa affittata dal giudice, che stava per ospitare i colleghi [[Carla del Ponte]] e [[Claudio Lehmann]]. Il piano era probabilmente quello di assassinare il giudice allorché fosse sceso dalla villa sulla spiaggia per fare il bagno, ma l'attentato fallì. Inizialmente venne ritenuto che i killer non fossero riusciti a far esplodere l'ordigno a causa di un [[detonatore]] difettoso, dandosi quindi alla fuga e abbandonando il borsone. Vent'anni dopo, nuove ipotesi investigative avallerebbero invece la ricostruzione che l'ordigno venne reso inoffensivo nelle ore notturne antecedenti dagli agenti [[Antonino Agostino]] ed [[Emanuele Piazza]], fintisi sommozzatori. Agostino e Piazza verranno poi assassinati.
 
Falcone dichiarò a riguardo che a volere la sua morte si trattava probabilmente di qualcuno che intendeva bloccarne l’inchiesta sul riciclaggio in corso, parlando inoltre di "menti raffinatissime", e teorizzando la collusione tra soggetti occulti e criminalità organizzata, come avvenuto per l'omicidio Dalla Chiesa. Espressioni in cui molti lessero i [[servizi segreti deviati]]. Il giudice, in privato, si manifestò sospettando di [[Bruno Contrada]], funzionario del [[Sisde]] che aveva costruito la sua carriera al fianco di [[Boris Giuliano]]. Contrada verrà poi arrestato e condannato in primo grado a dieci anni di carcere per concorso esterno in [[associazione mafiosa]], sentenza poi confermata in Cassazione.
 
Ma al Palazzo di Giustizia di Palermo aveva preso corpo anche la nota vicenda del "corvo": una serie di lettere anonime (di cui un paio addirittura composte su carta intestata della [[Criminalpol]]), che diffamarono il giudice ed i colleghi [[Giuseppe Ayala]], Giammanco, Prinzivalli più altri come il Capo della [[Polizia di Stato]], [[Vincenzo Parisi]], ed importanti investigatori come De Gennaro e [[Antonio Manganelli]]. In esse Falcone veniva millantato soprattutto di avere "pilotato" il ritorno di un [[pentito]], [[Totuccio Contorno]], al fine di sterminare i corleonesi, storici nemici della sua famiglia.
 
I fatti descritti venivano presentati come movente della morte di Falcone ad opera dei corleonesi, i quali avrebbero organizzato il poi fallito attentato come vendetta per il rientro di Contorno (e non, si badi, per i decenni di inflessibile lotta senza quartiere che Falcone aveva scatenato contro di loro...). I contenuti, particolarmente ben dettagliati sulle presunte coperture del Contorno e gli accadimenti all'interno del tribunale, furono alimentati ad arte sino a destare notevole inquietudine negli ambienti giudiziari, tanto che nello stesso ambiente degli informatori di polizia queste missive vennero attribuite ad un "corvo", ossia un magistrato.
 
Sebbene sul momento la stampa non lo spiegasse apertamente al grande pubblico, infatti, tra gli esperti di "cose di cosa nostra" (come Falcone) era risaputo che, nel linguaggio mafioso, tale appellativo designasse proprio i magistrati (dalla toga nera che indossano in udienza); le missive avrebbero così inteso insinuare la certezza che in realtà il pool operasse al di fuori dalle regole, immerso tra invidie, concorrenze e gelosie professionali.
 
Gli accertamenti per individuare gli effettivi responsabili portarono alla condanna in primo grado per diffamazione del giudice [[Alberto Di Pisa]], identificato grazie a dei rilievi dattiloscopici. Le impronte digitali - raccolte con un artificio dal magistrato inquirente - furono però dichiarate processualmente inutilizzabili, oltre a lasciare dubbi sulla loro validità probatoria (sia il bicchiere di carta su cui erano state prelevate le impronte, sia l'anonimo con cui furono confrontate, erano alquanto deteriorati).
 
Una settimana dopo il fallito attentato, il C.S.M. decise la nomina di Falcone a procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica. Di Pisa, che tre mesi dopo davanti al C.S.M. avrebbe mosso gravi rilievi allo stesso Falcone sia sulla gestione dei pentiti che sull'operato, verrà poi assolto in Appello per non aver commesso il fatto<ref>Anche se al suo dossier difensivo al CSM il sostituto procuratore Ayala fa discendere un ulteriore elemento di delegittimazione del pool antimafia, cioè gli addebiti deontologici che portarono al suo trasferimento per incompatibilità ambientale: Giuseppe AYALA: Chi ha paura muore ogni giorno – Mondadori 2008.</ref>.
 
Molti testimoni diretti dei fatti dell'Addaura morirono in circostanze sospette: [[Antonino Agostino]], [[servizi segreti|agente]] del [[SISDE]], che si ipotizza lavorasse per proteggere Falcone, venne ucciso insieme alla moglie Ida Castelluccio il [[5 agosto]] del [[1989]] da un commando in motocicletta; [[Emanuele Piazza]], collega di Agostino al SISDE, venne ucciso per strangolamento dalla mafia il [[15 marzo]] [[1990]]; il microcriminale Francesco Paolo Gaeta, che quel giorno aveva casualmente assistito alle manovre militari intorno alla villa del giudice, venne ucciso a colpi di pistola il [[2 settembre]] [[1992]]; il mafioso Luigi Ilardo, informatore del colonnello dei carabinieri Michele Riccio - e che a questi aveva confidato di sapere che ''«a Palermo c'era un agente che faceva cose strane e si trovava sempre in posti strani. Aveva la faccia da mostro. Siamo venuti a sapere che era anche nei pressi di Villagrazia quando uccisero il poliziotto Agostino»'' - venne assassinato il [[10 maggio]] [[1996]], qualche giorno prima di mettere a verbale le sue confessioni<ref name="rep20100607"/>.
 
=== La stagione dei veleni ===
Nell'agosto [[1989]] iniziò a collaborare coi magistrati anche il mafioso [[Giuseppe Pellegriti]], fornendo preziose informazioni sull’omicidio del giornalista [[Giuseppe Fava]], e rivelando al [[pubblico ministero]] [[Libero Mancuso]] di essere venuto a conoscenza, tramite il boss [[Nitto Santapaola]], di fatti inediti sul ruolo del politico [[Salvo Lima]] negli omicidi di [[Piersanti Mattarella]] e [[Pio La Torre]]. Mancuso informò subito Falcone, che interrogò il [[pentito]] a sua volta, e, dopo due mesi di indagini, lo incrimina insieme ad [[Angelo Izzo]], spiccando nei loro confronti due mandati di cattura per calunnia (poi annullati dal Tribunale della libertà in quanto essi erano già in carcere). Pellegriti, dopo l’incriminazione, ritrattò, attribuendo a Izzo di essere l’ispiratore delle accuse.
 
Lima e la corrente di [[Giulio Andreotti]], erano spregiati dal sindaco di Palermo, [[Leoluca Orlando]], e tutto il movimento antimafia, e l’incriminazione di Pellegriti venne vista come una sorta di cambiamento di rotta del giudice dopo il fallito attentato, tanto che ricevette nuove e dure critiche al suo operato da parte di esponenti come [[Carmine Mancuso]], [[Alfredo Galasso]] e in maniera minore anche da [[Nando Dalla Chiesa]], figlio del compianto generale. [[Gerardo Chiaromonte]], presidente della [[Commissione Antimafia]], scriverà poi, in riferimento al fallito attentato all'Addaura contro Falcone: «I seguaci di Orlando sostennero che era stato lo stesso Falcone a organizzare il tutto per farsi pubblicità».
 
Nel gennaio '90, Falcone coordina un'altra importante inchiesta che porta all'arresto di trafficanti di droga colombiani e siciliani. Ma a maggio riesplose, violentissima, la polemica, allorquando Orlando interviene alla seguitissima trasmissione televisiva di [[Rai 3]], [[Samarcanda (programma televisivo)|Samarcanda]] dedicata all'omicidio di [[Giovanni Bonsignore]], scagliandosi contro Falcone, che, a suo dire, avrebbe "tenuto chiusi nei cassetti" una serie di documenti riguardanti i delitti eccellenti della mafia<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionefalcone.it/a_istituzionale/c_falco.htm|titolo=Giovanni Falcone - Biografia|editore=Fondazione Falcone|accesso=18-07-2010}}</ref>. Le accuse erano indirizzate anche verso il giudice [[Roberto Scarpinato]], oltre al procuratore [[Pietro Giammanco]], ritenuto vicino ad Andreotti. Si asseriscono responsabilità politiche alle azioni della cupola mafiosa (il cosiddetto "[[terzo livello]]") ma Falcone dissente sostanzialmente da queste conclusioni, sostenendo, come sempre, la necessità di prove certe e bollando simili affermazioni come "cinismo politico". Rivolto direttamente ad Orlando, dirà: "Se il sindaco di Palermo sa qualcosa, faccia nomi e cognomi, citi i fatti, si assuma le responsabilità di quel che ha detto. Altrimenti taccia: non è lecito parlare in assenza degli interessati"<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/10/21/quando-cossiga-convoco-le-toghe-di-sicilia.html|titolo=QUANDO COSSIGA CONVOCO' LE TOGHE DI SICILIA|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=21|mese=10|anno=1993|pagina=4|accesso=24-01-2010}}</ref>.
 
Nel settembre 1991 [[Totò Cuffaro|Salvatore Cuffaro]], all'epoca deputato regionale poi presidente della Regione Siciliana per il centro-destra ed attualmente eurodeputato UDC, intervenne ad una puntata speciale della trasmissione televisiva Samarcanda condotta da Michele Santoro in collegamento con il Maurizio Costanzo Show e dedicata alla commemorazione dell'imprenditore Libero Grassi, ucciso dalla mafia. In quella occasione, Cuffaro - presente tra il pubblico - si scagliò con veemenza contro conduttori ed ospiti (tra cui Falcone), sostenendo come le iniziative portate avanti da un certo tipo di "giornalismo mafioso" fossero degne dell'attività mafiosa vera e propria, tanto criticata e comunque lesive della dignità della Sicilia. Cuffaro parlò di certa magistratura "che mette a repentaglio e delegittima la classe dirigente siciliana", con chiaro riferimento a Mannino, in quel momento uno dei politici più influenti della Dc<ref>{{cita web|url=http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=F5MZmJLMQ9Y|titolo=Costanzo Show: Totò Cuffaro aggredisce Giovanni Falcone
|opera=Video di [[YouTube]]|accesso=18-10-2009}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/10/12/mannino-non-mafioso-il-caso-viene.html|titolo=MANNINO NON E' MAFIOSO E IL CASO VIENE ARCHIVIATO|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=12|mese=10|anno=1991|pagina=6|accesso=18-10-2009}}</ref>.
 
La polemica sancì la rottura del fronte antimafia, e da allora in poi Cosa Nostra si avvantaggerà della tensione strisciante nelle istituzioni, cosa che avvelenò sempre più il clima attorno a Falcone, isolandolo. Alle seguenti elezioni dei membri togati del Consiglio superiore della magistratura del [[1990]], Falcone venne candidato per le liste collegate "Movimento per la giustizia" e "Proposta 88", ma non viene eletto. Fattisi poi via via sempre più aspri i dissensi con Giammanco, Falcone optò per accettare la proposta di [[Claudio Martelli]], allora vicepresidente del Consiglio e ministro di Grazia e Giustizia ad interim, a dirigere la sezione Affari Penali del ministero.
 
=== L'ultima battaglia ===
In questo periodo, che va dal [[1991]] alla sua morte, Falcone fu molto attivo, cercando in ogni modo di rendere più incisiva l'azione della magistratura contro il crimine. Tuttavia, la vicinanza di Giovanni Falcone al socialista [[Claudio Martelli]] costò al magistrato siciliano violenti attacchi da buona parte del mondo politico. In particolare, l'appoggio di Martelli fece destare sospetti da parte dei partiti di centro sinistra che fino ad allora avevano appoggiato una possibile candidatura di Falcone.
 
Falcone in realtà profuse tutta la propria professionalità nel preparare leggi che il Parlamento avrebbe successivamente approvato, ed in particolare sulla procura nazionale antimafia.
 
Alcuni magistrati, tra i quali lo stesso Paolo Borsellino,criticarono poi il progetto della Superprocura, denunciando il rischio che essa costituisse paradossalmente un elemento strategico nell'allontanamento di Falcone dal territorio siciliano e nella neutralizzazione reale delle sue indagini.<ref>Citato in: F. La Licata, ''Storia di Giovanni Falcone'', Feltrinelli, Milano 2006, pp. 120, 137-141.</ref>
 
Il 15 ottobre 1991 Giovanni Falcone è costretto a difendersi davanti al [[Consiglio Superiore della Magistratura|CSM]] in seguito all'esposto presentato il mese prima (l'11 settembre) da [[Leoluca Orlando]]. L'esposto contro Falcone era il punto di arrivo della serie di accuse mosse da Orlando al magistrato palermitano, il quale ribatté ancora alle accuse definendole «eresie, insinuazioni» e «un modo di far politica attraverso il sistema giudiziario». Sempre davanti al [[Consiglio Superiore della Magistratura|CSM]] Falcone, commentando il clima di sospetto creatosi a [[Palermo]], affermò che «non si può investire nella cultura del sospetto tutto e tutti. La cultura del sospetto non è l’anticamera della verità, è l’anticamera del [[khomeinismo]]».
 
In questo contesto fortemente negativo, nel marzo 1992 viene assassinato [[Salvo Lima]], omicidio che rappresenta un importante segnale dell'inasprimento della strategia mafiosa la quale rompe così gli equilibri consolidati ed alza il tiro verso lo Stato per ridefinire alleanze e possibili collusioni. Falcone era stato informato poco più di un anno prima con un dossier dei [[Carabinieri]] del [[Raggruppamento Operativo Speciale|ROS]] che analizzava l'imminente neo-equilibrio tra mafia, politica ed imprenditoria, ma il nuovo incarico non gli aveva permesso di ottemperare ad ulteriori approfondimenti.
 
Il ruolo di "Superprocuratore" a cui stava lavorando avrebbe consentito di realizzare un potere di contrasto alle organizzazioni mafiose sin lì impensabile. Ma ancor prima che egli vi venisse formalmente indicato, si riaprirono ennesime polemiche sul timore di una riduzione dell'autonomia della Magistratura ed una subordinazione della stessa al potere politico. Esse sfociarono per lo più in uno sciopero dell'[[Associazione Nazionale Magistrati]] e nella decisione del [[Consiglio Superiore della Magistratura]] che per la carica gli oppose inizialmente [[Agostino Cordova]].
 
Sostenuto da Martelli, Falcone rispose sempre con lucidità di analisi e limpidezza di argomentazioni, intravedendo, presumibilmente, che il coronamento della propria esperienza professionale avrebbe definito nuovi e più efficaci strumenti al servizio dello Stato. Eppure, nonostante la sua determinazione, egli fu sempre più solo all'interno delle istituzioni, condizione questa che prefigurerà tristemente la sua fine. Emblematicamente, Falcone ottenne i numeri per essere eletto Superprocuratore il giorno prima della sua morte.
 
Nell'intervista rilasciata a [[Marcelle Padovani]] per "[[Cose di Cosa Nostra (libro)|Cose di Cosa Nostra]]", Falcone attesta la sua stessa profezia: "Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere."
 
=== La strage di Capaci ===
{{vedi anche|Strage di Capaci}}
{{F|storia|marzo 2008}}
Giovanni Falcone muore nella comunemente detta [[strage di Capaci]], il [[23 maggio]] [[1992]]<ref>Citato in: F. La Licata, ''Storia di Giovanni Falcone'', Feltrinelli, Milano 2006, p. 169.</ref>. Stava tornando, come era solito fare nei fine settimana, da Roma. Il jet di servizio partito dall'aeroporto di Ciampino intorno alle 16:45 arriva a Punta Raisi dopo un viaggio di 53 minuti. Lo attendono tre [[Fiat Croma]] blindate, con un gruppo di scorta sotto il comando dell'allora capo della squadra mobile di Palermo, [[Arnaldo La Barbera]].
 
Appena sceso dall'aereo, Falcone si sistema alla guida della Croma bianca, ed accanto prende posto la moglie [[Francesca Morvillo]] mentre l'autista giudiziario [[Giuseppe Costanza]] va ad occupare il sedile posteriore. Nella Croma marrone, che va alla testa del corteo, c'è alla guida [[Vito Schifani]], con accanto l'agente scelto [[Antonio Montinaro]] e sul retro [[Rocco Dicillo]], mentre nella vettura azzurra ci sono Paolo Capuzzo, Gaspare Cervello e Angelo Corbo. Al gruppo è in testa la Croma marrone, poi la Croma bianca guidata da Falcone, e in coda la Croma azzurra. Alcune telefonate avvisano della partenza i sicari che hanno sistemato l'esplosivo per la strage.
 
I particolari sull'arrivo del giudice dovevano essere coperti dal più rigido riserbo; indicativo del clima di sospetto che si viveva nel Paese, è il fatto che nell'aereo di Stato - che lo riportava a Palermo - avevano avuto un passaggio diversi "grandi elettori" (deputati, senatori e delegati regionali) siciliani reduci dagli scrutini di Montecitorio per l'elezione del Capo dello Stato, prolungatisi invano fino al sabato mattina. Uno di essi sarebbe stato addirittura inquisito per associazione a delinquere di stampo mafioso tre anni dopo; ma nessuna verità definitiva fu acquisita in sede processuale sull'identità della fonte che aveva comunicato alla mafia la partenza di Falcone da Roma e l'arrivo a Palermo per l'ora stabilita.
 
Le auto lasciano l'aeroporto imboccando l'autostrada in direzione Palermo. La situazione appare tranquilla, tanto che non vengono attivate neppure le sirene. Su una strada parallela, una macchina si affianca agli spostamenti delle tre Croma blindate, per darne segnalazione ai killer in agguato sulle alture sovrastanti il litorale; sono gli ultimi secondi prima della strage.
 
Otto minuti dopo, alle ore 17:58, presso il Km.5 della [[A29]], una carica di cinque quintali di [[tritolo]] posizionata in una galleria scavata sotto la sede stradale nei pressi dello svincolo di Capaci-Isola delle Femmine viene azionata per telecomando da [[Giovanni Brusca]], il sicario incaricato da [[Totò Riina]]. Pochissimi istanti prima della detonazione, Falcone si era accorto che le chiavi di casa erano nel mazzo assieme alle chiavi della macchina, e le aveva tolte dal [[cruscotto]], provocando un rallentamento improvviso del mezzo. [[Giovanni Brusca|Brusca]], rimasto spiazzato, preme il pulsante in anticipo, sicché l'esplosione investe in pieno solo la Croma marrone, prima auto del gruppo, scaraventandone i resti oltre la carreggiata opposta di marcia, sin su un piano di alberi; i tre agenti di scorta muoiono sul colpo.
 
La seconda auto, la Croma bianca guidata dal giudice, avendo rallentato, si schianta invece contro il muro di cemento e detriti improvvisamente innalzatosi per via dello scoppio. Falcone e la moglie, che non indossano le cinture di sicurezza, vengono proiettati violentemente contro il parabrezza. Falcone, che riporta ferite solo in apparenza non gravi, muore dopo il trasporto in ospedale a causa di varie emorragie interne.
 
Rimangono feriti gli agenti della terza auto, la Croma azzurra, che infine resiste, e si salvano miracolosamente anche un'altra ventina di persone che al momento dell'attentato si trovano a transitare con le proprie autovetture sul luogo dell'eccidio.
 
La detonazione provoca un'esplosione immane ed una voragine enorme sulla strada.<ref>Si veda: C. Lucarelli, Blu Notte - Misteri Italiani (sesta serie - 2004), La Mattanza: dai silenzi sulla Mafia al silenzio della Mafia</ref>. In un clima irreale e di iniziale disorientamento, altri automobilisti ed abitanti dalle villette vicine danno l'allarme alle autorità e prestano i primi soccorsi tra la strada sventrata ed una coltre di polvere.
 
Venti minuti dopo circa, Giovanni Falcone viene trasportato sotto stretta scorta di un corteo di vetture e di un elicottero dell'Arma dei Carabinieri presso l'ospedale Civico di Palermo. Gli altri agenti e i civili coinvolti vengono anch'essi trasportati in ospedale mentre la Polizia Scientifica esegue i primi rilievi ed i Vigili del Fuoco espletano il triste compito di estrarre i cadaveri irriconoscibili di Schifani, Montinaro e Di Cillo.
 
Intanto i media iniziano a diffondere la notizia di un attentato a Palermo, ed il nome del giudice Falcone trova via via conferma. L'Italia intera, sgomenta, trattiene il fiato per la sorte delle vittime con tensione sempre più viva e contrastante, sinché alle 19:05, ad un'ora e sette minuti dall'attentato, Giovanni Falcone muore dopo alcuni disperati tentativi di rianimazione, a causa della gravità del trauma cranico e delle lesioni interne. Francesca Morvillo morirà anch'essa, intorno alle 22.
 
[[File:Sheet Falcone Borsellino.jpg|thumb|right|Volantini recanti una citazione del giudice Falcone: "Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini".]]
 
Due giorni dopo, mentre a Roma viene eletto Presidente della Repubblica [[Oscar Luigi Scalfaro]], a Palermo si svolgono i funerali delle vittime ai quali partecipa l'intera città, assieme a colleghi e familiari e personalità come [[Giuseppe Ayala]] e [[Tano Grasso]]. I più alti rappresentanti del mondo politico, come [[Giovanni Spadolini]], [[Claudio Martelli]], [[Vincenzo Scotti]], [[Giovanni Galloni]], vengono duramente contestati dalla cittadinanza; e le immagini televisive delle parole e del pianto straziante della vedova Schifani [http://www.youtube.com/watch?v=mtzTlTqVkiY] susciteranno particolare emozione nell'opinione pubblica.
 
Il giudice [[Ilda Boccassini]] urlerà la sua rabbia rivolgendosi ai colleghi nell'aula magna del Tribunale di Milano: «Voi avete fatto morire Giovanni, con la vostra indifferenza e le vostre critiche; voi diffidavate di lui; adesso qualcuno ha pure il coraggio di andare ai suoi funerali». Nel suo sfogo il magistrato, che si farà trasferire a [[Caltanissetta]] per indagare sulla [[strage di Capaci]], ricorderà anche il linciaggio subito dall'amico Falcone da parte dei suoi colleghi magistrati, anche facenti capo alla stessa corrente cui Falcone aderiva:
 
{{quote|Due mesi fa ero a [[Palermo]] in un'assemblea dell'[[Associazione nazionale magistrati|Anm]]. Non potrò mai dimenticare quel giorno. Le parole più gentili, specie da [[Magistratura democratica]], erano queste: Falcone si è venduto al potere politico. Mario Almerighi lo ha definito un nemico politico. Ora io dico che una cosa è criticare la Superprocura. Un'altra, come hanno fatto il [[Csm|Consiglio superiore della Magistratura]], gli intellettuali e il cosiddetto fronte antimafia, è dire che Giovanni non fosse più libero dal potere politico. A Giovanni è stato impedito nella sua città di fare i processi di mafia. E allora lui ha scelto l'unica strada possibile, il [[ministero della Giustizia]], per fare in modo che si realizzasse quel suo progetto: una struttura unitaria contro la mafia. Ed è stata una rivoluzione.}}
 
La [[Ilda Boccassini|Boccassini]] criticherà anche l'atteggiamento dei magistrati milanesi impegnati in [[Mani pulite]]:
 
{{quote|Tu, [[Gherardo Colombo]], che diffidavi di Giovanni, perché sei andato al suo funerale? Giovanni è morto con l'amarezza di sapere che i suoi colleghi lo consideravano un traditore. E l'ultima ingiustizia l'ha subìta proprio da quelli di [[Milano]], che gli hanno mandato una richiesta di rogatoria per la Svizzera senza gli allegati. Mi ha telefonato e mi ha detto: "Non si fidano neppure del direttore degli Affari penali"}}
 
Ilda Boccassini, confermerà le critiche in un'intervista a [[La Repubblica]] del maggio 2002<ref>{{Cita news|lingua=|autore=[[Giuseppe D'Avanzo]]|url=http://www.repubblica.it/online/politica/falcone/falcone/falcone.html|titolo=Boccassini: "Falcone un italiano scomodo"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=21|mese=5|anno=2002|pagina=|accesso=18-10-2009}}</ref>, in occasione dell'affissione di targa in memoria di Giovanni Falcone al ministero della Giustizia. Il magistrato criticherà gli onori postumi offerti a Falcone, sostenendo che
 
{{quote|Né il Paese né la magistratura né il potere, quale ne sia il segno politico, hanno saputo accettare le idee di Falcone, in vita, e più che comprenderle, in morte, se ne appropriano a piene mani, deformandole secondo la convenienza del momento.<nowiki>[...]</nowiki> Non c'è stato uomo la cui fiducia e amicizia è stata tradita con più determinazione e malignità. Eppure le cattedrali e i convegni, anno dopo anno, sono sempre affollati di "amici" che magari, con Falcone vivo, sono stati i burattinai o i burattini di qualche indegna campagna di calunnie e insinuazioni che lo ha colpito }}
 
Nell'intervista ricorderà anche come diversi magistrati e politici, sia vicini a partiti della sinistra che della destra, criticarono fortemente Falcone quando questo era ancora vivo.
 
In particolare, l'opposizione a Falcone dei magistrati vicini al [[Partito Democratico della Sinistra|Pds]] fu fortissima: al [[Consiglio superiore della magistratura|Csm]], per tre volte il magistrato palermitano subì dei veti. Quando concorse al posto di super-procuratore antimafia, gli venne preferito [[Agostino Cordova]], procuratore capo di [[Palmi]]. [[Alessandro Pizzorusso]], componente laico del Csm designato dal [[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista]], firmò un articolo sull'[[L'Unità|Unità]] sostenendo che Falcone non fosse "affidabile" e che essendo "governativo", avrebbe perso le sue caratteristiche di indipendenza. Successivamente, quando al Consiglio superiore della magistratura si dovette decidere se Falcone dovesse essere posto o meno a capo dell'Ufficio istruzione di Palermo, gli venne preferito [[Antonino Meli]]; votarono per quest'ultimo e quindi contro Falcone anche gli esponenti di [[Magistratura democratica]], vicini al [[Partito Democratico della Sinistra|Pds]], [[Giuseppe Borré]] ed [[Elena Paciotti]], quest'ultima poi eletta europarlamentare dei [[Democratici di Sinistra]].
 
Dopo la sua morte, [[Leoluca Orlando]], commentando l'ostracismo che Falcone subì da parte di alcuni colleghi negli ultimi mesi di vita, dirà: «L'isolamento era quello che Giovanni si era scelto entrando nel Palazzo dove le diverse fazioni del regime stavano combattendo la battaglia finale».
 
All'esecrazione dell'assassinio, il [[4 giugno]] si unisce anche il Senato degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], con una risoluzione (la n. 308) intesa a rafforzare l'impegno del gruppo di lavoro italo-americano, di cui Falcone era componente<ref>Si veda: C. Lucarelli, Blu Notte - Misteri Italiani (sesta serie - 2004), La Mattanza: dai silenzi sulla Mafia al silenzio della Mafia</ref>. Intanto, [[Paolo Borsellino]], intraprenderà la sua ultima lotta contro il tempo, che durerà appena altri cinquantotto giorni, indagando nel tentativo di dare giustizia all'amico Giovanni.
 
Il [[25 giugno]] [[1992]], durante un Convegno a [[Palermo]] organizzato da ''[[La Rete]]'' e dalla rivista ''[[MicroMega (rivista)|Micromega]]''<ref>[http://www.societacivile.it/previsioni/articoli_previ/sciascia.html Una fra le numerose fonti online]</ref><ref>[http://liquida.noblogs.org/post/2006/12/26/25-giugno-1992-ultimo-intervento-pubblico-di-paolo-borsellino Trascrizione intervento]</ref>, [[Paolo Borsellino]] affermò:
 
{{q|Il vero obiettivo del [[Consiglio superiore della magistratura|CSM]] era eliminare al più presto Giovanni Falcone}}
 
{{q|Quando Giovanni Falcone solo, per continuare il suo lavoro, propose la sua aspirazione a succedere ad [[Antonino Caponnetto]], il [[Consiglio superiore della magistratura|CSM]], con motivazioni risibili gli preferì il consigliere [[Antonino Meli]]. Falcone concorse, qualche Giuda si impegnò subito a prenderlo in giro, e il giorno del mio compleanno il CSM ci fece questo regalo. Gli preferì Antonino Meli.}}
 
=== L'eredità ===
[[File:falcone_borsellino-francobollo.gif|thumb|right|150px|Francobollo commemorativo]]
Al magistrato, in Sicilia e nel resto d'[[Italia]] sono state dedicate molte scuole e strade, nonché una piazza nel centro di [[Palermo]] (nel giugno del [[2008]]). A Falcone e al suo collega Borsellino è stato dedicato anche l'[[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi]]. Un albero situato di fronte l'ingresso del suo appartamento, nella centralissima via [[Emanuele Notarbartolo]] a Palermo, raccoglie messaggi, regali e fiori dedicati al giudice: è "''l'albero Falcone''"<ref>[[Enrico Deaglio]], ''Raccolto rosso: la mafia, l'Italia e poi venne giù tutto'', p. 180</ref>.
 
[[File:Arvulu Falcone.JPG|thumb|280|left|L'albero davanti il palazzo dove abitava Falcone]]
Il [[23 gennaio]] [[2008]], su proposta del sindaco [[Walter Veltroni]], con una risoluzione approvata all'unanimità dal Consiglio dell'VIII Municipio di Roma, la località Ponte di Nona è stata rinominata [[Villaggio Falcone]] in suo onore<ref>[http://www.romamunicipiodelletorri.it/Primo%20Piano/Notizie%20Primo%20Piano/Villaggio%20Falcone.htm Nuova denominazione per Ponte di Nona P.d.z. "Villaggio Falcone"]</ref>.
 
All'uscita dell'[[Autostrada A29|autostrada Palermo-Capaci]], in prossimità del luogo dell'attentato, è stata eretta una colonna che espone i nomi delle vittime di quel [[23 maggio]] [[1992]]. Qui il giudice, sua moglie e la scorta vengono commemorati il giorno dell'anniversario della strage, con la chiusura del tratto al traffico, come avvenuto anche nel [[2010]]<ref>[http://www.agi.it/anas/news/notizie/201005221501-cro-r010300-falcone_anas_dispone_chiusura_autostrada_a_29_per_commemorazione]</ref>.
 
La [[Corte Suprema degli Stati Uniti]], massimo organo giurisdizionale USA, ricorda il [[29 ottobre]] [[2009]] Giovanni Falcone in una seduta solenne quale "martire della causa della giustizia"<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://www.lasiciliaweb.it/index.php?id=29813&template=lasiciliaweb|titolo=Gli Usa ricordano Falcone |pubblicazione=[[La Sicilia]]|giorno=30|mese=10|anno=2009|pagina=|accesso=30-10-2009}}</ref>.
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Opere ==
* ''Rapporto sulla mafia degli anni '80. Gli atti dell'Ufficio istruzione del tribunale di Palermo'', Palermo, S. F. Flaccovio, 1986.
* ''[[Cose di Cosa Nostra (libro)|Cose di Cosa Nostra]]'', in collaborazione con [[Marcelle Padovani]], Milano, Rizzoli, 1991.
* ''Io accuso. Cosa nostra, politica e affari nella requisitoria del maxiprocesso'', Roma, Libera informazione, 1993.
 
== Bibliografia ==
* [[Gian Carlo Caselli]] e Raoul Muhm, ''Il ruolo del Pubblico Ministero - Esperienze in Europa'', Vecchiarelli Editore Manziana, Roma, 2005, ISBN 88-8247-156-X.
* [[Enrico Deaglio]], ''Raccolto rosso: la mafia, l'Italia e poi venne giù tutto'', Feltrinelli Editore, 1993, ISBN 978-88-07-12010-7.
* Anna Falcone, Maria Falcone, Leone Zingales, ''Giovanni Falcone, un uomo normale'', Ed. Aliberti, 2007, ISBN 978-88-7424-253-5.
* Giovanni Falcone e [[Marcelle Padovani]], ''Cose di Cosa Nostra'', Milano, Rizzoli, 1991, ISBN 978-88-17-00233-2.
* [[Claudio Fava]], ''Cinque delitti imperfetti: Impastato, Giuliano, Insalaco, Rostagno, Falcone'', Mondadori, Milano 1994.
* Fondazione Giovanni Falcone, ''Giovanni Falcone: interventi e proposte (1982 – 1992)'' a cura di F. Patroni Griffi, Sansoni, Firenze, 1994.
* [[Luigi Garlando]], ''[[Per questo mi chiamo Giovanni]]'' Fabbri, 2004.
* Lucio Galluzzo, ''Obiettivo Falcone'', Napoli, Pironti, 1992.
* [[Francesco La Licata]], ''[http://books.google.it/books?id=3DvxqVPSwekC&printsec=frontcover&dq=giovanni+falcone&client=firefox-a&sig=ACfU3U1jswcx5S9noIUi_kKuiIjyhBNoHg#PPA24,M1 Storia di Giovanni Falcone]'', Rizzoli, Milano 1993; Feltrinelli, Milano, 2005.
* [[Saverio Lodato]], ''Ho ucciso Giovanni Falcone: la confessione di Giovanni Brusca'', Milano, Mondadori, 1999.
* [[Saverio Lodato]], ''[[Trent'anni di mafia]]'', Rizzoli, 2008, ISBN 978-88-17-01136-5.
* Giammaria Monti, ''Falcone e Borsellino: la calunnia il tradimento la tragedia'', Roma, Editori Riuniti, 1996.
* Luca Rossi, ''I disarmati: Falcone, Cassarà e gli altri'', Milano, Mondadori, 1992.
* [[Alexander Stille]], ''Excellent Cadavers'', Vintage (Jonathan Cape), 1995.
 
== Cinema ==
* ''[[Giovanni Falcone (film)|Giovanni Falcone]]'', ([[1993]])
* ''I Giudici - Excellent Cadavers'', ([[1999]]), {{Imdb|film|0151734|Excellent Cadavers}}
* ''[[Giovanni Falcone, l'uomo che sfidò Cosa Nostra]]'', ([[2006]]), {{Imdb|film|0883368|Giovanni Falcone, l'uomo che sfidò Cosa Nostra}}
* ''[[In un altro paese]]'', ([[2006]]), [http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/spettacoli_e_cultura/film-mafia-stille/film-mafia-stille/film-mafia-stille.html recensione] sul quotidiano [[la Repubblica]] ( 22 luglio 2007 ).
 
== Musica ==
* ''[[Il coraggio della solitudine]]'', ([[2007]]), [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/05/23/falcone-mille-ragazzi-lo-ricordano-corleone.html] sul quotidiano [[la Repubblica]] ( 23 maggio 2007 ).
Musiche di [[Stefano Fonzi]], testi di Giommaria Monti. Edizioni Musicali [[Rai Trade]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Giovanni Falcone}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://video.google.it/videoplay?docid=1054793156825213625 Cuffaro polemizza al Costanzo-Samarcanda (presente anche Falcone)]
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=334 Giovanni Falcone - Anomalia palermitana] La Storia siamo Noi - Rai Educational
* [http://digilander.libero.it/inmemoria/strage_capaci.htm La strage di Capaci]
* [[Totò Cuffaro]], [http://it.youtube.com/watch?v=F5MZmJLMQ9Y durante una trasmissione di Costanzo, aggredisce verbalmente Falcone, mentre è ancora in vita]
* [http://palermo.repubblica.it/dettaglio/il-custode-dei-segreti-di-falcone-dai-suoi-archivi-spariti-molti-dati/1811349 Fonte: La Repubblica, 22.12.2009, "Il custode dei segreti di Falcone: «Dai suoi archivi spariti molti dati»"] - [http://palermo.repubblica.it/multimedia/home/22235706 "Mancano 20 dischetti dall'archivio di Falcone"]
 
{{Cosa Nostra}}
{{Portale|biografie|diritto}}
 
[[Categoria:Lotta alla mafia]]
[[Categoria:Vittime della mafia]]
[[Categoria:Personalità legate a Palermo]]
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor civile]]
 
[[ar:جيوفاني فالكوني]]
[[bg:Джовани Фалконе]]
[[ca:Giovanni Falcone]]
[[cs:Giovanni Falcone]]
[[da:Giovanni Falcone]]
[[de:Giovanni Falcone]]
[[el:Τζιοβάνι Φαλκόνε]]
[[en:Giovanni Falcone]]
[[eo:Giovanni Falcone]]
[[es:Giovanni Falcone]]
[[fa:جیووانی فالکونه]]
[[fi:Giovanni Falcone]]
[[fr:Giovanni Falcone]]
[[ga:Giovanni Falcone]]
[[ja:ジョヴァンニ・ファルコーネ]]
[[la:Ioannes Falcone]]
[[lt:Giovanni Falcone]]
[[nl:Giovanni Falcone]]
[[no:Giovanni Falcone]]
[[pl:Giovanni Falcone]]
[[pt:Giovanni Falcone]]
[[ro:Giovanni Falcone]]
[[ru:Фальконе, Джованни]]
[[sc:Giovanni Falcone]]
[[scn:Giuvanni Farcuni]]
[[sk:Giovanni Falcone]]
[[sl:Giovanni Falcone]]
[[sr:Ђовани Фалконе]]
[[sv:Giovanni Falcone]]
[[vec:Giovanni Falcone]]