Un '''museo diocesano''' delinea la storia della [[Diocesi]] attraverso una raccolta di opere di arte sacra. In Italia esistono numerosi musei diocesani, per esempio:
{{Membro delle istituzioni italiane
__NOTOC__
|nome = Antonio Fogazzaro
|istituzione=Senato del Regno
|immagine = Antonio Fogazzaro2.jpg
|dimensione = Il giovane Fogazzaro
|didascalia =
|luogo_nascita = Vicenza
|data_nascita = 25 marzo 1842
|luogo_morte = Vicenza
|data_morte = 7 marzo 1911
|titolo = Laureato in giurisprudenza
|professione = Scrittore
|partito =
|legislatura = XXI
|gruppo_parlamentare =
|coalizione =
|circoscrizione =
|nomina_senatore_a_vita =
|data_nomina_senatore_a_vita =
|incarichi =
}}
{{Bio
|Nome = Antonio
|Cognome = Fogazzaro
|Sesso = M
|LuogoNascita = Vicenza
|GiornoMeseNascita = 25 marzo
|AnnoNascita = 1842
|LuogoMorte = Vicenza
|GiornoMeseMorte = 7 marzo
|AnnoMorte = 1911
|Epoca = 1800
|Attività = scrittore
|Attività2 = poeta
|Nazionalità = italiano
}}
{| class="wikitable" style="margin:auto;clear:both;text-align:center;"
Fu nominato [[senatore del Regno d'Italia]] nel 1896. Dal 1901 al 1911 fu più volte tra i candidati al [[Premio Nobel per la letteratura]], che tuttavia non vinse.
|'''{{MediaWiki:Toc}}''' <br />[[#Abruzzo|Abruzzo]] [[#Basilicata|Basilicata]] [[#Calabria|Calabria]] [[#Campania|Campania]] [[#Emilia-Romagna|Emilia-Romagna]] [[#Friuli-Venezia Giulia|Friuli-Venezia Giulia]] [[#Lazio|Lazio]] [[#Liguria|Liguria]] [[#Lombardia|Lombardia]] [[#Marche|Marche]] [[#Molise|Molise]] [[#Piemonte|Piemonte]] [[#Puglia|Puglia]] [[#Sardegna|Sardegna]] [[#Sicilia|Sicilia]] [[#Toscana|Toscana]] [[#Trentino-Alto Adige|Trentino-Alto Adige]] [[#Umbria|Umbria]] [[#Valle d'Aosta|Valle d'Aosta]] [[#Veneto|Veneto]]
|}
== Biografia[[Abruzzo]] ==
*[[Museo capitolare di Atri]]
Nasce a [[Vicenza]], nella casa al numero civico 111 dell'attuale corso Fogazzaro, da Mariano, [[industria tessile|industriale tessile]], e da Teresa Barrera, in un'agiata famiglia di tradizioni [[Cattolicesimo|cattoliche]]: lo zio paterno [[Giuseppe Fogazzaro|Giuseppe]] era [[sacerdote]] e una sorella del padre, Maria Innocente, era [[suora]] nel convento di [[Alzano Lombardo|Alzano]], presso [[Bergamo]].
*[[Museo diocesano (Castelvecchio Subequo)|Museo diocesano]] di [[Castelvecchio Subequo]]
*[[Museo d'arte sacra della Marsica]], detto anche Museo diocesano, [[Celano]]
*[[Museo diocesano teatino]] di [[Chieti]]
*[[Museo diocesano (Lanciano)|Museo diocesano]] di [[Lanciano]]
*[[Museo civico diocesano]] di [[Penne (Italia)|Penne]]
*[[Museo diocesano (Sulmona)|Museo diocesano]] di [[Sulmona]]
== [[Basilicata]] ==
Antonio scriverà di se stesso: «Dicono che sapessi leggere prima dei tre anni, che fossi un ''[[enfant prodige]]'', antipatico genere. Infatti ero poco vivace, molto riflessivo, avido di libri. Mio padre e mia madre mi istruivano con grande amore. Avevo un carattere sensibile, ma chiuso».
*[[Museo diocesano di Acerenza]]
*[[Museo diocesano di Matera]]
*[[Museo diocesano di Melfi]]
== [[Calabria]] ==
Nel maggio 1848, nelle giornate della [[Prima guerra di indipendenza italiana|prima guerra di indipendenza]], la madre lo porta con la sorella minore Ina a [[Rovigo]]: Vicenza è insorta e prepara la sua difesa contro la reazione dell'esercito [[Impero austroungarico|austriaco]]. Il padre Mariano e lo zio don Giuseppe partecipano ai preparativi della città ma sarà tutto vano e il 10 giugno l'esercito di [[Radetzky]] entra in Vicenza.
*[[Museo diocesano di Gerace]]
*[[Museo Diocesano di Oppido Mamertina]]
*[[Museo diocesano di arte sacra di Lamezia Terme]]
*[[Museo diocesano d'arte sacra di Nicotera]]
*[[Museo diocesano della cattedrale di Reggio Calabria]]
*[[Museo diocesano d'arte sacra (Santa Severina)|Museo diocesano di arte sacra]] di [[Santa Severina]]
*[[Museo diocesano (Tropea)|Museo diocesano]] di [[Tropea]]
*[[Museo diocesano di Cosenza]]
== [[Campania]] ==
Concluse gli studi elementari nel 1850: scriverà poi di non avere «mai studiato con gran zelo quello che dovevo studiare, anche da ragazzetto leggevo con avidità ogni sorta di libri dilettevoli; per il vero studio non avevo nessun entusiasmo. Leggevo poi malissimo, in fretta e furia, disordinatamente [...] Il mio libro prediletto erano le ''Mémoires d'Outre-tombe'' del [[Chateaubriand]]. Andavo pazzo dell'autore; m'innamoravo fantasticamente di ''Lucile'' del Chateaubriand, come più tardi mi innamorai di ''Diana Vernon'', un'eroina di [[Walter Scott]]».
*[[Museo diocesano di Amalfi]]
*[[Museo diocesano di Ariano Irpino]]
*[[Museo diocesano di Benevento]]
*[[Museo diocesano di Capua]]
*[[Museo diocesano sorrentino-stabiese|Museo diocesano]] di [[Castellammare di Stabia]]
*[[Museo diocesano (Napoli)|Museo diocesano]] di [[Napoli]]
*[[Museo diocesano San Prisco|Museo diocesano]] di [[Nocera Inferiore]]
*[[Museo diocesano e lapidario di Nola]]
*[[Museo diocesano di Pozzuoli]]
*[[Museo diocesano del Duomo di Salerno|Museo diocesano]] di [[Salerno]]
*[[Museo diocesano (Sant'Agata de' Goti)|Museo diocesano]] di [[Sant'Agata de' Goti]]
*[[Museo diocesano (Teggiano)|Museo diocesano]] di [[Teggiano]]
*[[Museo diocesano di Vallo della Lucania]]
== [[Emilia-Romagna]] ==
Nel 1856 inizia a frequentare il liceo; tra i suoi professori è il poeta [[Giacomo Zanella]]: «Fu lui che mi fece innamorare di [[Heinrich Heine]]. Io non vedevo, non sognavo più che Heine». Non si crea amici fra i suoi compagni di scuola: «Passavo per aristocratico, reputazione che ho poi avuto più o meno dappertutto per il mio esteriore freddo, riservato e soprattutto per il mio odio della trivialità» ed è un adolescente timido e romantico: «Le mie fantasie amorose erano sempre tanto fervide quanto aeree: mi figuravo di avere un'amante ideale, un essere sovrumano come Chateaubriand descrive la sua ''Silfide''. Con le signore ero di un imbarazzo, d'una timidezza, di una goffaggine straordinarie».
=== Bologna ===
* [[Museo diocesano di San Petronio]] di [[Bologna]]
* [[Museo diocesano Pio IX]] di [[Imola]]
=== Ferrara ===
Scrive modeste poesie d'occasione, conservate in un suo quaderno e in lettere familiari, come una ''Campana a stormo'', del 1855, o ''La Rassegnazione'', del 1856.
* [[Museo diocesano di Ferrara]]
[[Immagine:Torino-Parco del Valentino-Borgo medioevale.jpg|thumb|left|Il Parco del Valentino con il Borgo medioevale]]
=== Forlì-Cesena ===
Terminato il liceo nel 1858, i suoi interessi lo spingerebbero verso studi di [[letteratura]] ma trova l'opposizione del padre, che non trova in lui capacità letterarie e intende farne un [[avvocato]]. Iscritto all'[[Università degli studi di Padova|Università di Padova]], tra alcune lunghe malattie e la stessa chiusura d'autorità dell'Università nel 1859 a causa delle proteste studentesche contro il regime austriaco, Antonio perde due anni di studi. Nel novembre del 1860 la famiglia Fogazzaro si trasferisce a [[Torino]] e Antonio è iscritto alla facoltà di [[giurisprudenza]] dell'[[Università di Torino|Università sabauda]]. Studia poco e malvolentieri, frequenta più spesso i caffè, giocando al [[biliardo]], che le aule dell'Università e perde anche la fede cattolica; scrisse poi di aver provato allora «una certa soddisfazione come per aver rotto una catena pesante; sentivo però anche un lontano dubbio di errare. Lo provai specialmente la prima [[Pasqua]] che passai senza [[Sacramenti]]. So di avere passato delle ore di grande agitazione interna, passeggiando per il giardino deserto del [[Parco del Valentino|Valentino]]».
* [[Museo diocesano e della cattedrale di Cesena]]
* [[Museo diocesano d'arte sacra (Sarsina)|Museo diocesano d'arte sacra]] di [[Sarsina]]
* [[Museo diocesano di San Mercuriale (Forlì)|Museo diocesano di San Mercuriale]] di [[Forlì]]
* [[Museo diocesano dell'arredo sacro]] di [[Bertinoro]]
* [[Museo interreligioso di Bertinoro]]
=== Modena ===
Continua a scrivere poesie e il giornale ''Universo'' ne pubblica alcune nel 1863: si ricordano ''Campana del Mezzogiorno'', ''Nuvola'', ''Ricordanza del Lago di Como''; si laurea nel 1864 con voti modesti. Nel novembre dell'anno successivo la famiglia si trasferisce a [[Milano]] e Antonio svolge il proprio praticantato presso uno [[studio legale]].
* [[Museo diocesano di Carpi]]
[[File:Antonio Fogazzaro1.jpg|thumb|Antonio Fogazzaro]]
* [[Museo diocesano d'arte sacra e benedettino]] di [[Nonantola]]
=== Parma ===
Fogazzaro conosceva fin dall'infanzia la famiglia vicentina dei conti [[Valmarana (famiglia)|Valmarana]]; rivide in particolare la giovane Margherita già a Torino nel 1862 e poi durante le vacanze degli anni successivi, finché i Valmarana resero visita a Milano alla famiglia Fogazzaro nel 1866, in quella che doveva essere la preparazione a una richiesta di [[fidanzamento]], avvenuta qualche mese dopo. I due giovani si sposarono a Vicenza il 31 luglio 1866, poche settimane dopo che il [[Veneto]], a seguito della [[Terza guerra di indipendenza italiana|terza guerra di indipendenza]], era entrato a far parte del [[Regno d'Italia]].
* [[Museo diocesano (Fidenza)]]
* [[Museo diocesano (Parma)|Museo diocesano]] di [[Parma]]
=== Piacenza ===
Il suo lavoro di collaboratore svogliato di uno studio legale non gli permette di mantenere sé stesso e la moglie senza il soccorso economico della sua famiglia di origine. A Milano conosce [[Abbondio Chialiva]], un vecchio [[Carboneria|carbonaro]] che lo introduce nell'ambiente letterario degli [[scapigliatura|scapigliati]], scrittori che, come [[Emilio Praga]], i fratelli [[Arrigo Boito|Arrigo]] e [[Camillo Boito]], [[Iginio Ugo Tarchetti]], cercavano, consapevoli del [[provincialismo]] letterario italiano, nuove strade nell'arte, rifacendosi alle tradizioni [[Romanticismo|romantiche]] tedesche e francesi. Si lega in particolare con [[Arrigo Boito]] ma non farà mai parte di quella corrente che, per quanto confusa e velleitaria, appariva troppo ribelle ai suoi occhi di [[borghesia|borghese]] [[conservatorismo|conservatore]] e intimamente [[conformismo|conformista]].
* [[Museo diocesano e capitolare di Piacenza]]
* [[Museo diocesano di Bobbio]]
=== Ravenna ===
Nel 1868 supera gli esami di abilitazione alla professione di avvocato; scrive allo zio Giuseppe il 21 maggio: «Eccomi avvocato; bell'affare per i miei futuri clienti! Intanto metto il [[Codice Civile]] in disponibilità, mando la Procedura in licenza e condanno il [[Codice Penale]] alla reclusione». Pensa infatti di dedicarsi ancora alla poesia; nel 1869 nasce Gina, la prima figlia, e intanto comincia a lavorare a un romanzo e a un poemetto in versi.
* [[Museo diocesano d'arte sacra di Faenza]]
* [[Museo arcivescovile di Ravenna]]
=== ''Miranda''Reggio Emilia ===
* [[Museo diocesano di Reggio Emilia]]
Fogazzaro inviò al padre il manoscritto del poemetto ''Miranda'' il 3 dicembre 1873: «A me pare buono e in certe parti, devo dirtelo? molto buono, ma sono il primo a convenire che tutti gli autori, sino a' più ladri, hanno la stessa opinione delle cose proprie». Anche al padre, che è deputato del collegio di [[Marostica]] al [[Parlamento del Regno d'Italia|Parlamento italiano]], l'opera pare «bella, bellissima [...] ho divorato i tuoi versi tutti d'un fiato [...]» e ricerca un editore che la pubblichi, ricevendo tuttavia solo rifiuti, tanto da far pubblicare il libro a proprie spese nel 1874.
[[Immagine:Francesco De Sanctis ritratto.jpg|thumb|Il critico [[Francesco De Sanctis]]]]
=== Rimini ===
Sollecitò giudizi da un letterato di fama come [[Gino Capponi]] che, non si sa con quanto spirito di circostanza, ne dà una valutazione lusinghiera ma riceve, il 15 giugno 1874, un giudizio netto e severo dal grande critico, e collega al Parlamento, [[Francesco De Sanctis]]:
* [[Museo d'arte sacra di San Leo]]
{{q|La maniera pare un po' arida e asciutta ma l'autore ha voluto così fare per reagire contro la morbosa abbondanza de' nostri periodi poetici e per stare un po' più dappresso alla natura. Forse ha oltrepassato il segno, come fanno tutte le reazioni. Ci ho trovato dei bei motivi psicologici, ma poca ricchezza e poca serietà nel loro sviluppo e nelle loro gradazioni. Il meno interessante è Enrico. Il suo ''Libro'' non ci mostra che velleità di poeta e di amante e nessuna potenza a esser l'uno o l'altro. E se l'autore mi dirà che questo appunto voleva significare, allora la forma doveva esser comica e ironica, e il lavoro doveva riuscire tutt'altro.</br>
* [[Museo diocesano del Montefeltro "A. Bergamaschi" di Pennabilli]]
Miranda è un carattere ''muto'', come direbbero i tedeschi, che si sviluppa poco a poco sotto la fiamma latente dell'amore. Concezione bellissima e anche originale, ma poco studiata e poco scrutata. Che l'autore abbia la forza di far meglio si vede in certi momenti psicologici colti felicemente e ben rappresentati, specialmente nel ''Libro di Miranda''. Questi difetti organici producono una monotonia che giunge talora sino alla stanchezza e all'ineloquenza, un difetto d'espressione, un soverchio di muta concentrazione che può nutrire una scena, ma non una poesia così lunga.}}
==[[Friuli-Venezia Giulia]]==
''Miranda'' si compone di tre parti: ''La lettera'', ''Il libro di Miranda'' e ''Il libro di Enrico'' svolgendo la vicenda di un amore irrealizzato: in Enrico, Fogazzaro avrebbe voluto rappresentare la figura di un giovane poeta estetizzante e troppo egoista per amare altri fuori di se stesso, un figlio del suo tempo visto nel lato più negativo, mentre in Miranda è raffigurata una ragazza – come scrive il [[Tommaso Gallarati Scotti|Gallarati Scotti]] (''Vita di A. F.'') - «nata tutta dal sogno, anima e corpo, e dei sogni ha perciò il pallore e l'inconsistenza. I suoi piedi non toccano terra e il suo cuore, in fondo, non batte con violenza, come chi ami in questo mondo reale un uomo reale [...] essa ci commuove per quel tanto del mondo interiore che del suo poeta che si accende in lei. Ma non appena essa si muove come un personaggio che è centro di un piccolo intreccio di avvenimenti [...] noi sentiamo che essa non ha mai avuto vita vera».
=== Gorizia ===
* [[Museo diocesano di Gorizia]]
=== Pordenone ===
Se non ai critici e ai letterati, quella poesia piacque però al pubblico dei lettori dei quali solleticava l'allora dominante spirito sentimentale e Fogazzaro ne trasse incoraggiamento per proseguire nella via intrapresa della scrittura letteraria.
* [[Museo diocesano di Pordenone]]
=== ''Valsolda''Trieste ===
* [[Museo diocesano di Trieste]]
[[Immagine:Valsolda and Lake Lugano.jpg|thumb|left|Veduta di [[Valsolda]], sul [[lago di Lugano]]]]
=== Udine ===
Due anni dopo, nel 1876, esce la raccolta di versi ''Valsolda'', legata alla [[Valsolda|omonima località]] sul [[lago di Lugano]], presso una piccola casa editrice milanese, giacché il maggior editore dell'epoca, il [[Treves]], rifiuta di pubblicarla. Questa volta, all'insuccesso critico si somma la delusione del pubblico, che in quei versi non trova il tono sentimentale di ''Miranda'', che tanto era piaciuto agli spiriti romantici del tempo; in ''Valsolda'' Fogazzaro privilegia la nota paesistica ma il suo verseggiare, pur immaginoso e musicale, è privo di note personali, ha un che di accatto dilettantesco: vi si trova del [[Giovanni Prati|Prati]] e dello [[Giacomo Zanella|Zanella]], dell'[[Aleardo Aleardi|Aleardi]], dell'[[Victor Hugo|Hugo]] e del [[Heinrich Heine|Heine]], ma la poesia è assente.
* [[Museo diocesano di arte sacra di Aquileia]]
* [[Museo diocesano cristiano e del tesoro del duomo di Cividale del Friuli]]
* [[Museo diocesano e gallerie del Tiepolo]] di [[Udine]]
==[[Lazio]]==
Era intanto ritornato alla [[fede]] [[cattolicesimo|cattolica]]; scriverà anni dopo che a questo passo un influsso decisivo aveva avuto un libro di [[Joseph Gratry]], la ''Philosophie du Credo'': «Volevo aver fede, riposarmi, ristorarmi in Dio, sola pace sicura, e tante volte non potevo. Incominciai a leggere con desiderio e speranza; ero molto commosso quando chiusi il libro».
*[[Museo diocesano di Gaeta]]
*[[Museo diocesano d'arte sacra di Orte|Museo diocesano]] di [[Orte]]
*[[Museo diocesano di Velletri]]
=== ''Malombra''[[Liguria]] ===
=== Genova ===
{{vedi anche|Malombra (romanzo)}}
*[[Museo diocesano di arte sacra di Chiavari]]
Fu forse la consapevolezza di non avere nelle sue corde l'espressione poetica a spingerlo verso la prosa. Iniziato nella seconda metà degli anni settanta, nel 1881 esce il suo primo romanzo, ''[[Malombra (romanzo)|Malombra]]''. Protagonista è Marina di Malombra, bella e [[psicosi|psicotica]] nipote del conte Cesare d'Ormengo, nel cui palazzo vive dopo la morte dei genitori. Qui trova casualmente un biglietto scritto nei primi anni dell'[[XIX secolo|Ottocento]] da un'antenata – moglie infelice del padre del conte d'Ormengo e amante di un certo Renato – Cecilia Varrega, che invitava chi avesse trovato il suo messaggio a vendicarla contro i discendenti del marito.
*[[Museo diocesano di Genova]]
[[Immagine:Lake segrino.jpg|thumb|Il [[lago del Segrino]], dove s'immagina ambientata la vicenda del romanzo ''Malombra'']]
=== La Spezia ===
Puntualmente Marina, che si considera una [[reincarnazione]] della disgraziata Cecilia, consumerà la vendetta, facendo morire lo zio Cesare e uccidendo lo scrittore Corrado Silla, a sua volta considerato come la reincarnazione dell'amante di Cecilia. In una notte tempestosa, Marina scomparirà nelle oscure acque del lago.
*[[Museo diocesano di Brugnato]]
*[[Museo diocesano della Spezia]]
*[[Museo diocesano di Sarzana]]
=== Savona ===
I protagonisti del romanzo, Marina e Corrado, sono figure che Fogazzaro riprenderà pressoché in tutti i suoi romanzi successivi: Marina è la donna bella, aristocratica, sensuale ma inafferrabile, inquieta e [[nevrosi|nevrotica]]; Corrado Silla è l'[[intellettuale]] ispirato da importanti ideali che vorrebbe realizzare ma ne è impedito dalle lusinghe del mondo e dall'inettitudine che lui stesso sente come fondamento del proprio essere.
*[[Museo diocesano di Albenga]]
==[[Lombardia]]==
Nel romanzo, percorso da un'atmosfera morbosa di [[occultismo]], sensualità e morte, Fogazzaro introduce personaggi umoristici e generosi (il segretario del conte e sua figlia Edith, di casta purezza) o macchiettistici, come la contessa Fosca e il figlio Nepo. L'utilizzo del [[dialetto]] nei dialoghi di alcuni personaggi e il cogliere l'umana cordialità della provincia lombarda attenua la tensione di mistero e d'imminente tragedia che agita la vicenda.
=== Bergamo ===
* [[Museo Adriano Bernareggi|Museo diocesano "Adriano Bernareggi"]] di [[Bergamo]]
=== Brescia ===
Il libro, che mostra anche gli interessi [[spiritismo|spiritisti]] dello scrittore, suscitò reazione contrastanti. Criticato da [[Salvatore Farina]] e da [[Enrico Panzacchi]], fu parzialmente lodato da [[Giovanni Verga]], che lo definì «una delle più alte e delle più artistiche concezioni romantiche che siano comparse ai nostri giorni in Italia». Anche [[Giuseppe Giacosa]] lo descrisse come «il più bel libro che siasi pubblicato in Italia dopo ''[[I promessi sposi]]''», ma le maggiori riviste letterarie non lo citarono nemmeno.
* [[Museo diocesano di Brescia]]
=== Como ===
La vicenda è ambientata sulle rive del [[lago del Segrino]], un piccolo lago della [[Brianza]] [[Provincia di Como|comasca]]. Il palazzo, invece, è l'antica [[villa Pliniana]] sul [[Lago di Como]], che Fogazzaro visitò e che con la sua lugubre atmosfera costituì una delle principali fonti di ispirazione del romanzo. La [[Malombra (film 1942)|versione cinematografica]] di [[Mario Soldati]] (1942), uno dei capolavori del cinema italiano, venne girata nella stessa villa Pliniana.
* [[Museo diocesano di arte sacra di Como]]
=== ''Daniele Cortis''Cremona ===
* [[Museo diocesano di Cremona]]
{{vedi anche|Daniele Cortis (romanzo)}}
Si conosce con esattezza il periodo di composizione del successivo romanzo, il ''[[Daniele Cortis (romanzo)|Daniele Cortis]]'', indicato dallo stesso scrittore: iniziato il 30 maggio 1881, fu compiuto l'11 marzo 1884. In tale periodo Fogazzaro ebbe una relazione, che si prolungherà per una diecina d'anni, con Felicitas Buchner, una [[Baviera|bavarese]] istitutrice dei figli del cognato dello scrittore, vissuta da entrambi con un forti sensi di colpa, fra sensualità e volontà misticheggianti, che si riflette nello stesso intreccio del romanzo.
=== Lodi ===
Protagonista è un deputato cattolico che si propone la costituzione di un nuovo partito nel panorama dell'Italia del tempo, una [[Cristianesimo democratico|democrazia cristiana]] che raccolga l'adesione dei tanti cattolici alla vita politica – vietata allora dal ''[[Non expedit]]'' papale – e abbia a capo un uomo di alte qualità intellettuali e morali. Il tentativo si rivela un fallimento, come un fallimento è la vicenda d'amore del Cortis con la cugina Elena, sposata a un personaggio indegno, che si conclude con la rinuncia in nome di un amore sublimato nel sacrificio e nella lontananza degli amanti.
* [[Museo diocesano di arte sacra (Lodi)|Museo diocesano di arte sacra]] di [[Lodi]]
=== Mantova ===
Nel romanzo Fogazzaro esprime per bocca del suo protagonista le proprie convinzioni politiche: «Io lascerò dunque la [[Camera dei deputati|Camera]], augurando che vi entrino presto degli uomini sciolti dalle superstizioni e dalle ignoranze di un certo [[individualismo]] [[Liberalismo|liberale]], che si crede alla testa dell'umanità, e non s'accorge di passare alla coda; non si accorge di aver lavorato utilmente sì, a distruggere tante cose, ma di aver lavorato non per sé, sibbene per uno molto più forte, molto più potente, che ora, trovando le vie sgombre, arriva e se lo piglia lui il mondo, e lascerà forse a simili liberali qualche prato d'[[Arcadia]] e poche pecore. Questi uomini penetrati dal futuro, questa gente positiva, verrà alla Camera, convinta, a differenza di altri retori e mitologi, che nel lungo lavoro di rinnovamento sociale cui le forme moderne della produzione impongono, il migliore strumento sarà una [[monarchia]] forte, sciolta da qualunque legame con qualunque chiesa, ma profondamente rispettosa del sentimento religioso».
* [[Museo diocesano di arte sacra F. Gonzaga|Museo diocesano di arte sacra "F. Gonzaga"]] di [[Mantova]]
=== Milano ===
Il libro ebbe successo e il Giacosa, che lo propose all'editore torinese Casanova per la pubblicazione, scrisse a Fogazzaro che «''Daniele Cortis'' va per la strada del trionfo. Quanti lo leggono ne sono entusiasti; io me lo rilessi e me lo gustai deliziosamente: ho inteso [[Giovanni Verga|Verga]] esclamare leggendolo: questo non è solamente il primo romanziere d'Italia ma dei ''primissimi in Europa''».<ref name=Cortis>Per un recente ed importante studio sul ''Daniele Cortis'' si consiglia la lettura di ''Antonio Fogazzaro e Felicitas Buchner: un incontro nel Daniele Cortis. Con lettere inedite'' di Ileana Moretti, Roma, Bulzoni, 2009.</ref>
* [[Museo diocesano di Milano]]
=== Il mistero del poetaPavia ===
* [[Museo diocesano di Pavia]]
Nel 1887 comparve una mediocre raccolta di novelle e poesie, ''Fedele e altre novelle''; l'11 aprile di quell'anno muore il padre: la figura di Mariano Fogazzaro rivivrà nel protagonista del suo migliore romanzo, ''[[Piccolo mondo antico (romanzo)|Piccolo mondo antico]]'' da cui è tratto l'[[Piccolo mondo antico (film 1941)|omonimo film]] del 1941 ad opera di [[Mario Soldati]], che ne consacra il titolo fra i classici del [[cinema italiano]].
[[Immagine:Nuernberg-elisabethkirche-suedfassade-v-o.jpg|thumb|La Cattedrale di [[Norimberga]]]]
==[[Marche]]==
Il 28 marzo Fogazzaro aveva tenuto al Circolo [[filologia|filologico]] di [[Firenze]] una conferenza sul tema ''Un'opinione di [[Alessandro Manzoni]]'', criticando il rifiuto dello scrittore milanese di trattare nel suo romanzo dell'[[amore]] – più propriamente potremmo dire dell'[[erotismo]]. Manzoni aveva scritto, motivando con la consueta, sottile ironia, la sua scelta, che «l'amore è necessario a questo mondo: ma ve n'ha quanto basta e non fa mestieri che altri si dia la briga di coltivarlo; e che col volerlo coltivare non si fa altro che farlo nascere dove non fa bisogno». Fogazzaro, romanziere del resto estraneo in tutto al Manzoni, ne critica l'assunto, sostenendo che è proprio dell'[[arte]] dover esaltare l'amore che «incompreso da loro stessi tende continuamente là, aspira al suo fine, all'unità piena, impossibile su questa terra». È la teorizzazione del ''grande amore'', quello esclusivo, delle anime nobili o singolari o tormentate, un amore che appartiene sostanzialmente alla letteratura ma non alla realtà.
*[[Museo diocesano di Ancona]]
*[[Museo diocesano (Ascoli Piceno)|Museo diocesano]] di [[Ascoli Piceno]]
*[[Museo diocesano (Fermo)|Museo diocesano]] di [[Fermo]]
*[[Museo sistino vescovile di Montalto delle Marche]]
*[[Museo diocesano (Jesi)|Museo diocesano di Jesi]]
*[[Museo diocesano di Osimo]]
*[[Museo diocesano di Pesaro]]
*[[Museo diocesano di Recanati]]
*[[Museo diocesano Albani|Museo diocesano "Albani" di Urbino]]
== [[Molise]] ==
Tale è l'amore che è alla base del ''Il mistero del poeta'', pubblicato nel 1888 e ambientato in una [[Norimberga]] del tutto irreale; il romanzo narra dell'amore fra un poeta e una dolce ragazza inglese, Violet Yves, di delicatissima salute; dopo diversi ostacoli, si sposano ma Violet muore durante il [[Luna di miele|viaggio di nozze]]. L'artificiosità della vicenda, il sentimentalismo esasperato e il tema che il Fogazzaro ha voluto esprimere – l'impossibilità su questa terra dell'amore che acquista significato soltanto in un'altra vita, la necessità della rinuncia – danno al romanzo un'aura di una sgradevole inverosimiglianza.
*[[Museo diocesano di arte sacra di Trivento]]
== [[Piemonte]] ==
=== Fogazzaro e l'evoluzionismo ===
Con ''[[L'origine delle specie]] (The Origin of Species)'', pubblicata nel 1859, [[Charles Darwin]] diede un colpo decisivo alle teorie [[creazionismo|creazioniste]] che si fondavano sulla tradizione biblica dell'origine delle specie. Per quanto le polemiche sulla teoria evoluzionista si trascineranno ancora per diversi decenni, Fogazzaro, che lesse il libro del Darwin nel [[1889]], ne fu conquistato e turbato insieme; consapevole dei seri problemi che la nuova teoria, alla quale aderì senza riserve, comportava per il magistero della Chiesa, egli volle tentare di conciliarla con la tradizione del pensiero cattolico. Credette di trovarla nella lettura del libro di [[Joseph Le Conte]] ''Evolution and its relations with religious thought'', ove lo scrittore americano formula l'ipotesi che le forze naturali responsabili dell'evoluzione delle specie sarebbero una diretta emanazione della volontà divina.
[[Immagine:Origin of Species.jpg|thumb|left||L'edizione de ''[[L'origine delle specie]]'' del 1859]]
=== Alessandria ===
Con questo spirito Fogazzaro tenne, il 22 febbraio 1891, una conferenza all'[[Istituto veneto di scienze, lettere ed arti]] di [[Venezia]], sul tema ''Per un recente raffronto delle teorie di Sant'Agostino e di Darwin sull'evoluzione'', che tuttavia scontentò i cattolici senza peraltro conquistarsi le simpatie dei darwiniani. Il [[vescovo di Cremona]] [[Geremia Bonomelli]] gli scrisse il 2 maggio invitandolo alla prudenza, perché «le ottime sue pagine sono gravissime e domandano maggior svolgimento: è necessario a cessare certi pericoli e certe accuse». Fogazzaro rispose due giorni dopo sostenendo di essere stato spinto, «col desiderio sincero di dar gloria di Dio», a contrastare «la protervia, la ignoranza e la malafede di quegli evoluzionisti che giudicano spacciato il cristianesimo e così predicano facendo un male immenso come io stimo, sopra tutto ai giovani di ingegno e di cuore, cui la dottrina dell'Evoluzione, ormai professata da una grande maggioranza di scienziati, invincibilmente attrae».
* [[Museo diocesano di Alessandria]]
* [[Museo diocesano dell'opera del duomo di Valenza]]
* [[Museo diocesano e del tesoro della cattedrale di Casale Monferrato]]
*[[Museo diocesano di Tortona]]
=== Asti ===
Il 2 marzo 1893 tenne, al [[Collegio Romano]], una conferenza sull'''Origine dell'uomo e il sentimento religioso'', presente anche la regina [[Margherita di Savoia]], ove ribadì la sua adesione alla teoria darwiniana, sostenendo anche la teoria, ripresa da [[Antonio Rosmini]], sull'origine dell'anima che non si formerebbe immediatamente con l'[[embrione]], ma solo dopo un certo grado del suo sviluppo.
* [[Museo diocesano San Giovanni (Asti)|Museo diocesano "San Giovanni"]] di [[Asti]]
=== Cuneo ===
Fu attaccato dal quotidiano ''[[L'Osservatore Cattolico]]'' il 16 marzo e da ''[[La Civiltà Cattolica]]'' il 15 e il 31 ottobre che rimproverò che un «laico di sua privata autorità si presenta a insegnare ad altri fedeli ciò che è o non è da credere e come s'abbia a concepire d'ora innanzi la creazione», ravvisando in questa pretesa un pericolo di compromissione non solo della dottrina teologica ma della stessa struttura gerarchica della Chiesa.
<!-- ORDINE ALFABETICO -->
* [[Museo diocesano di Alba]]
* [[Museo diocesano di arte moderna Dedalo Montali di Rodello|Museo diocesano di arte moderna "Dedalo Montali"]] di [[Rodello]]
* [[Museo diocesano di Fossano]]
* [[Museo diocesano di Saluzzo]]
* [[Museo diocesano di Sommariva Perno]]
* [[Museo diocesano e delle devozioni popolari di Cuneo]]
* [[Museo diocesano e del tesoro della cattedrale di Cuneo]]
* [[Museo diocesano San Sebastiano]] di [[Cuneo]]
* [[Museo diocesano storico Ghisleri di Vicoforte|Museo diocesano storico "Ghisleri"]] di [[Vicoforte]]
=== Novara ===
Lo studioso vicentino [[Paolo Marangon]] scrive: «In buona sostanza l'autore di ''Piccolo mondo antico'', nel momento stesso in cui riconosce la grandezza di [[Charles Darwin|Darwin]] e la sua onestà di studioso, ne riduce l'opera a livello di spiegazione tecnica dell'origine e della varietà delle specie, sostituendo il meccanismo mutazione-selezione-caso tipico del darwinismo con un ''Potere occulto'', una ''segreta Potenza'', che presiederebbe internamente non solo al processo dell'evoluzione biologica, ma all'ascensione complessiva dell'[[universo]] e della [[storia]] umana secondo un immenso, imperscrutabile disegno [[trascendente]]».<ref>''[http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Cultura_e_Spettacoli/253941__cos_fogazzaro_sdoganava_levoluzionismo/ Così Fogazzaro "sdoganava" l'evoluzionismo]''. [[Paolo Marangon]], ''[[Il Giornale di Vicenza]]'', 21 maggio 2011, pag. 57.</ref>
* [[Museo diocesano degli ex voto del Santuario del Crocefisso di Boca]]
* [[Musei della canonica del duomo di Novara]]
=== ''Piccolo mondo antico''Torino ===
* [[Museo diocesano di Pinerolo]]
{{vedi anche|Piccolo mondo antico (romanzo)}}
* [[Museo diocesano d'arte sacra di Susa]]: costituisce il Sistema museale diocesano della Valle di Susa insieme alle sezioni distaccate di:
Nel luglio 1894 decise di cessare la relazione con la Buchner – la Elena del ''Daniele Cortis'' – la quale, dopo la morte di Fogazzaro scrisse al Gallarati Scotti, nel settembre 1911, che dopo aver provato «un dolore amaro, durai fatica a perdonare; la ragione comprendeva molto bene ma il cuore non voleva comprendere, si ribellava [...] tre anni fa [...] avevo ritrovato l'equilibrio morale e sentivo che quel passato era un tesoro che nessuno poteva togliermi [...] cominciavo a dire al Signore, pensando all'amore perduto: Tu l'hai donato, tu l'hai tolto, sia benedetta la tua mano severa».
** [[Museo diocesano di Melezet (Bardonecchia)|Museo diocesano di Melezet]] ([[Bardonecchia]])
** [[Museo diocesano d'arte sacra di Giaglione|Museo diocesano]] di [[Giaglione]]
** [[Museo diocesano d'arte sacra di Novalesa|Museo diocesano]] di [[Novalesa]]
** [[Museo diocesano d'arte sacra di San Giorio di Susa|Museo diocesano]] di [[San Giorio di Susa]]
* [[Museo diocesano di Torino]]
=== Verbano-Cusio-Ossola ===
Il 16 maggio 1895 morì a vent'anni il figlio Mariano; scrise alla cugina Anna: «adesso è lui che guida me, è lui che mi assiste, che mi consiglia, che mi aiuta col mio stesso pianto».
* [[Museo diocesano degli ex voto della basilica della Madonna del Sangue]] di [[Re (Italia)|Re]]
[[Immagine:Isola Bella.jpg|thumb|right|L'[[Isola Bella (Lago Maggiore)|Isola Bella]] sul [[Lago Maggiore]]]]
== [[Puglia]] ==
L'anno dopo uscì il suo capolavoro, ''[[Piccolo mondo antico (romanzo)|Piccolo mondo antico]]'', meditato e lentamente composto fin dal 1889. Ambientata negli anni che precedono la [[Seconda guerra di indipendenza italiana|seconda guerra di indipendenza]], sullo sfondo del [[lago di Lugano]], è la storia della famiglia del nobile Franco Maironi, cattolico e liberale, e della piccolo borghese Luisa Rigey, al cui matrimonio si era opposta la filoaustriaca marchesa Orsola, nonna di Franco. Le difficoltà economiche e il senso profondo di schiettezza e di giustizia che anima Luisa, rispetto al carattere flessibile di Franco, rendono difficile il rapporto fra i due coniugi fino ad allontanarli quando la piccola figlia Maria muore annegando nel lago; ma mentre Luisa si chiude in se stessa e si dedica allo spiritismo nell'illusione di ricostituire un contatto con la bambina, Franco si trasferisce a Torino, dove lavora e acquisisce la coscienza della necessità di partecipare attivamente alla [[Risorgimento italiano|liberazione delle terre italiane]] dall'occupazione austriaca.
===Barletta-Andria-Trani===
*[[Museo diocesano (Andria)|Museo diocesano]] di [[Andria]]
*[[Museo diocesano (Trani)|Museo diocesano]] di [[Trani]]
===Bari===
*[[Museo diocesano di Bisceglie]]
*[[Museo diocesano di Bitonto]]
*[[Museo diocesano (Molfetta)|Museo diocesano]] di [[Molfetta]]
*[[Museo diocesano (Monopoli)|Museo diocesano]] di [[Monopoli (Italia)|Monopoli]]
===Brindisi===
Il romanzo si conclude con l'incontro dei due coniugi all'[[Isola Bella (Lago Maggiore)|Isola Bella]], nel 1859, dove Franco s'imbarca per raggiungere la riva lombarda del [[lago Maggiore]] e combattere con le truppe italiane: l'annuncio del rinnovamento risorgimentale allude a un prossimo, rinnovato rapporto tra Franco e Luisa.
*[[Museo diocesano Giovanni Tarantini|Museo diocesano]] di [[Brindisi]]
===Foggia===
*[[Museo diocesano (Bovino)|Museo diocesano]] di [[Bovino (Italia)|Bovino]]
*[[Museo diocesano (Foggia)|Museo diocesano]] di [[Foggia]]
*[[Museo diocesano (Lucera)|Museo diocesano]] di [[Lucera]]
*[[Museo diocesano (San Severo)|Museo diocesano]] di [[San Severo]]
*[[Museo diocesano (Troia)|Museo diocesano]] di [[Troia (Italia)|Troia]]
===Lecce===
*[[Museo diocesano di Gallipoli]]
===Taranto===
Come scrisse il Gallarati Scotti nella sua biografia, in questo romanzo il Fogazzaro «ha scoperto le pure sorgenti della sua sincerità e della sua ispirazione. L'accento nuovo e originale egli l'ha trovato nella rinuncia a tutti i sentimenti torbidi e convenzionali che attraggono le masse e in una più intima comunione con gli ideali che gli erano stati trasmessi dai suoi padri; con gli uomini e la terra della sua infanzia. Egli ha voluto glorificare le cose umili e non comprese dal mondo: un paese nascosto tra le ultime pieghe della terra lombarda; anime generose, dolorose e buone, nascoste tra le pieghe della grande storia del Risorgimento; virtù eroiche ma non apparenti, vicende piane, affetti sani, l'amore nel matrimonio, il dolore nella famiglia, il dramma intimo fra le pareti di una modesta casa borghese».
*[[Museo diocesano (Taranto)|Museo diocesano]] di [[Taranto]]
== [[Sardegna]] ==
Fu l'unanime successo del romanzo a spingere re [[Umberto I]] a emanare, il 25 ottobre 1896, il decreto di nomina a [[Senato del Regno d'Italia|senatore]] del Fogazzaro il quale tuttavia, avendo un censo inferiore alle canoniche 3.000 lire d'imposta, poté entrare in Senato solo il 14 giugno 1900, soddisfacendo allora ai requisiti richiesti.
*[[Museo diocesano di Alghero|Museo diocesano]] di [[Ales]]
[[Immagine:Vicenza-Basilica palladiana.jpg|thumb|left|Vicenza, [[Piazza dei Signori (Vicenza)|Piazza dei Signori]] e la [[Basilica Palladiana]]]]
*[[Museo diocesano di Alghero]]
*[[Museo diocesano di Cagliari]]
*[[Museo diocesano di Lanusei]]
*[[Museo diocesano di Ozieri]]
*[[Museo diocesano di Sassari]]
== [[Sicilia]] ==
Il 2 marzo 1897, centenario della nascita di [[Antonio Rosmini]] – condannato da [[papa Leone XIII]] il 7 marzo 1888 – furono pubblicati dall'[[Accademia Roveretana degli Agiati|Accademia degli Agiati]] di [[Rovereto]] due volumi sul filosofo trentino, nei quali è contenuto anche lo studio di Fogazzaro ''La figura di Antonio Rosmini'', da lui considerato «il propugnatore dell'unità italiana, delle istituzioni liberali e d'una riforma ecclesiastica; il contraddittore formidabile di certi teologi e moralisti e soprattutto il patrono, per così dire, di una specie di opposizione costituzionale cattolica, che osa disapprovare l'azione del partito preponderante nella Chiesa».
*[[Museo diocesano di Caltanissetta]]
*[[Museo diocesano di Catania]]
*[[Museo diocesano di Catania]]
*[[Museo diocesano di Mazara del Vallo]]
*[[Museo Diocesano di Monreale]]
*[[Museo diocesano (Palermo)|Museo diocesano]] di [[Palermo]]
*[[Museo diocesano di Piazza Armerina]]
*[[Museo diocesano di Ragusa]]
*[[Museo diocesano di Santa Lucia del Mela]]
==[[Toscana]]==
Il 6 giugno, a Vicenza, tenne un discorso dalla loggia della [[Basilica palladiana]] per l'inaugurazione di un busto di [[Camillo Benso conte di Cavour|Cavour]], esaltando l'opera del politico piemontese che «affrontò intrepido, per la libertà dei commerci, le collere di plebi ingannate; stette nella questione ecclesiastica, a difesa della libertà civile, contro tutto che nel suo paese era più potente, l'alto clero, gran parte della classe cui egli stesso appartenne, gli uomini più provati nel servizio del Re e dello Stato», opponendosi a ogni ipotesi di restaurazione del potere temporale e facendo propria la massima famosa della «libera Chiesa in libero Stato».
* [[Museo diocesano di Santo Stefano al Ponte]] di [[Firenze]]
* [[Museo archeologico e d'arte della Maremma|Museo d'arte sacra della diocesi]] di [[Grosseto]]
* [[Museo diocesano d'arte sacra (Arezzo)|Museo diocesano d'arte sacra]] di [[Arezzo]]
* [[Museo diocesano (Cortona)|Museo diocesano]] di [[Cortona]]
* [[Museo diocesano di Pitigliano]]
* [[Museo diocesano d'arte sacra Andrea Guardi|Museo diocesano d'arte sacra "Andrea Guardi"]] di [[Piombino]]
* [[Museo diocesano di Massa]]
* [[Museo diocesano d'arte sacra di San Miniato]]
* [[Museo diocesano d'arte sacra di Volterra]]
* [[Museo diocesano di Pistoia]]
* [[Museo dell'opera del duomo (Prato)|Museo dell'opera del duomo]] di [[Prato]]
* [[Museo diocesano della Cattedrale e cunicoli etruschi di Chiusi]]
* [[Museo diocesano d'Arte Sacra di Pienza]]
==[[Trentino-Alto Adige]]==
=== ''Piccolo mondo moderno'' ===
{{vedi anche|Piccolo mondo moderno}}
Il 21 novembre 1900 terminò il manoscritto del nuovo romanzo ''[[Piccolo mondo moderno]]'', pubblicato l'anno dopo. Protagonista è Piero Maironi, il figlio di Franco e Luisa; sposato a una donna mentalmente malata, è attratto dal fascino sensuale di Jeanne Dessalle, un'intellettuale raffinata, bella e ricca, appartenente al "[[Socialite|bel mondo]]" internazionale; il rapporto, fatto di ambiguità e di desideri deviati, non si conclude: con la morte della moglie, Piero decide di vivere asceticamente, ripromettendosi di agire per la riforma della Chiesa.
=== Bolzano ===
Anche per i protagonisti di questo romanzo può riferirsi il giudizio che il [[Luigi Russo]] (''I Narratori'', 1922) diede per tutti gli altri – con l'esclusione di quelli di ''Piccolo mondo antico'': «I personaggi del Fogazzaro parlano spesso di Dio, ma sempre in compagnia di una donna; immaginano di amare, ma non amano mai attivamente: sentono i contrasti e i richiami dei doveri superiori, ma come se obbedissero allo scatto di una molla meccanica. Donde quel [[misticismo]] diffuso, quell'erotismo cronico, che non arriva mai a una conclusiva [[catarsi]] di vita e di arte».
* [[Museo diocesano di Bressanone]]
=== Trento ===
Il 20 luglio 1903 morì [[papa Leone XIII]]: a suo successore, Fogazzaro sperava nell'elezione del cardinale [[Alfonso Capecelatro]], nel quale credeva di vedere interpretati i suoi desideri di rinnovamento della Chiesa; ma il 4 agosto venne eletto il cardinale [[Giuseppe Sarto]], col nome di [[papa Pio X|Pio X]]. Fu una delusione per lo scrittore, che vide nel nuovo papa uno spirito semplice, persino rude, ma nemico delle sottigliezze della politica come dei tormenti delle meditazioni dell'intelletto; ne temeva un'accentuazione dell'autoritarismo gerarchico e una chiusura nei confronti dello spirito più moderno.
* [[Museo diocesano tridentino]] di [[Trento]]
** [[Villa Lagarina (sezione del Museo diocesano tridentino)|sezione di Villa Lagarina]] ([[Villa Lagarina]])
=== ''Il[[Umbria]] Santo'' ===
=== Perugia ===
{{vedi anche|Il Santo (romanzo)}}
*[[Museo diocesano e cripta di San Rufino]] di [[Assisi]]
Il 27 dicembre 1902 Fogazzaro scriveva al vescovo [[Geremia Bonomelli]] che le «letture di [[Alfred Loisy|Loisy]], di [[Albert Houtin|Houtin]], di [[George Tyrrell|Tyrrell]], conversazioni con [[Giovanni Semeria|Semeria]], P. Gazzola, don Brizio, P. Genocchi mi hanno scosso, illuminata, qualche volta pure, se vuole, turbata l'anima; turbata di quel turbamento del quale il Tyrrell dice che è facile prenderlo per una febbre mortale mentre non è che una febbre di sviluppo. Ho finalmente capito, leggendo quei libri, quello che Semeria mi disse anni sono: "bisogna conoscere la [[critica biblica]]"» e alla contessa Caterina Colleoni: «ora ho per le mani due libri nuovi dell'abate Loisy: ''L'Evangile et l'Eglise'' è una confutazione di [[Adolf von Harnack|Harnack]] che mi fa particolarmente piacere, perché Harnack col suo cristianesimo depurato (''Das Wesen des Christenthums'') mi pare abbia sedotto molti».
*[[Museo diocesano e del Duomo di Città di Castello|Museo diocesano]] di [[Città di Castello]]
[[Immagine:Studio Fogazzaro.jpg|thumb|left|Fogazzaro nel suo studio]]
*[[Museo capitolare diocesano di Foligno]]
*[[Museo diocesano di Gubbio]]
*[[Museo dell'Opera del Duomo (Perugia)|Museo dell'opera del duomo]] (o Museo capitolare e diocesano) di [[Perugia]]
*[[Museo diocesano (Spoleto)|Museo diocesano]] di [[Spoleto]]
=== Terni ===
Il Loisy sosteneva che la Chiesa aveva mostrato nella storia capacità di adattare i [[dogma|dogmi]] ai bisogni dei tempi, senza con ciò alterare la propria tradizione; il 16 dicembre 1903 il [[Sant'Uffizio]] condannava gli scritti del Loisy, al quale Fogazzaro fece pervenire la propria solidarietà.
*[[Museo diocesano e capitolare di Terni]]
== [[Valle d'Aosta]] ==
Nel novembre 1905 uscì il nuovo romanzo ''[[Il Santo (romanzo)|Il Santo]]'', protagonista ancora Piero Maironi che, ortolano nell'abbazia benedettina di [[Subiaco]], si fa chiamare Benedetto e conduce una vita di preghiera e di penitenza. Qui è riconosciuto da Jeanne Dassalle che, rimasta vedova, sperava di poter riallacciare una relazione ma si rende subito conto che Piero è ormai troppo mutato; venerato come un [[santo]] nel paesino di [[Jenne]], Piero va a [[Roma]], contando di convincere lo stesso papa della necessità di una radicale riforma della Chiesa, ma viene ostacolato tanto dai cattolici tradizionalisti che dagli esponenti dello Stato laico. Sfiduciato e malato, muore in casa di un amico, assistito da Jeanne.
*[[Museo del tesoro della cattedrale di Aosta]]
== [[Veneto]] ==
Se non ebbe successo di critica, grande fu la sua risonanza fra il pubblico; gli espresse la propria ammirazione perfino il [[presidente degli Stati Uniti]] – e [[premio Nobel per la pace]] – [[Theodore Roosevelt]]: «it is a good book for any sincerly religious man or woman of any creed, provided only that he realizes that conduct counts for more than dogma», ma fu condannato tanto dai laici intransigenti quanto dai cattolici. Si pensò subito alla sua messa all'''[[Indice dei libri proibiti|Indice]]'': nel romanzo, il personaggio di padre Clemente, monaco di Subiaco, sostiene che «probabilmente dopo la morte le anime umane si troveranno in uno stato e in un ambiente regolati da leggi naturali come in questa vita» e Piero sostiene la presenza attiva delle anime dei defunti su questa terra.
=== Belluno ===
* [[Museo diocesano di Feltre]]
=== Padova ===
E in effetti, il 4 aprile 1906 il libro fu condannato con un Decreto della Congregazione dell'Indice. Lo scrittore fece atto di obbedienza: «ho risoluto fin dal primo momento di prestare al Decreto quella obbedienza che è mio dovere di cattolico, ossia di non discuterlo, di non operare in contraddizione di esso autorizzando altre traduzioni e ristampe».
* [[Museo diocesano di Padova]]
=== ''Leila''Treviso ===
* [[Museo diocesano di Treviso]]
{{Vedi anche|Leila}}
* [[Museo diocesano d'arte sacra "A. Luciani" di Vittorio Veneto]]
Pur avendo fatto atto di sottomissione, Fogazzaro continuò a ribadire la convinzione della necessità di un rinnovamento delle istituzioni ecclesiali che le rendessero aperte alle esigenze dello spirito moderno. Il 18 gennaio 1907 tenne all'[[École pratique des hautes études|École des Hautes Études]] di [[Parigi]] una conferenza su ''Le idee di Giovanni Selva'', uno dei personaggi del romanzo ''Il Santo'', l'intellettuale [[modernismo (teologia)|modernista]] le cui dottrine sono riprese da Piero Maironi.
* [[Museo diocesano di scienze naturali "A. De Nardi" di Vittorio Veneto]]
=== Venezia ===
Vi sostiene che «l'avvenire vedrà uno straordinario ringiovanimento della Chiesa», certo che vi coopereranno forze nuove e vitali. La religione è per lui, più che dogma, azione e vita, e soprattutto carità attiva e amore fraterno, le migliori dimostrazioni della verità cattolica, e un rinnovato spirito evangelico quale egli credeva di vedere espresso da un [[George Tyrrell]] «l'uomo davanti al quale tutti i Giovanni Selva del mondo s'inchinano con venerazione» che tuttavia la Chiesa [[scomunica|scomunicherà]] solo pochi mesi dopo.
* [[Museo diocesano d'arte sacra Sant'Apollonia di Venezia|Museo diocesano d'arte sacra "Sant'Apollonia"]] di [[Venezia]]
=== Verona ===
A ribadire ogni chiusura col mondo moderno viene, l'8 settembre 1907, l'[[enciclica]] ''[[Pascendi Dominici gregis]]'', che condanna il [[Modernismo (teologia)|movimento modernista]], accusato di non porre «già la scure ai rami e ai germogli, ma alla radice medesima, cioè alla fede e alle fibre di lei più profonde [...] ogni modernista sostiene e quasi compendia in sé molteplici personaggi: quello di filosofo, di credente, di teologo, di storico, di critico, di apologista, di riformatore»; di qui la necessità di istituire in ogni Diocesi un Consiglio di disciplina che scruti «gli indizi di modernismo tanto nei libri che nell'insegnamento, con prudenza, pacatezza ed efficacia, stabilendo quanto è necessario per l'incolumità del clero e della gioventù».
* [[Museo diocesano di Verona]]
=== Vicenza ===
Come scrive il Gallarati Scotti, «si entrava in un'ora grigia di spionaggi e di denunce, forme odiose e non infrequenti in tutti i secoli e in tutte le società, ma che il Fogazzaro s'illudeva non dovessero e non potessero mai più risorgere nel mondo così detto moderno e che perciò lo turbavano e gli parevano maggior male degli errori stessi, per l'antipatia che avrebbero provocato nei regimi di libertà contro la Chiesa».
* [[Museo diocesano di Vicenza]]
[[Immagine:G. A. Borgese.jpg|thumb|Il critico [[Giuseppe Antonio Borgese]]]]
Iniziato nel 1905, ''[[Leila]]'', l'ultimo romanzo di Fogazzaro fu presentato a [[Milano]] l'11 novembre 1910 ma era già noto da una diecina di giorni: infatti il 10 novembre il critico [[Giuseppe Antonio Borgese]] poteva già scriveva dalle colonne de ''[[La Stampa]]'' di [[Torino]] che «i personaggi di Leila partecipano vivamente alla vita dello spirito. Vi sono i rappresentanti dell'estrema destra, l'arciprete don Tita, il canonico don Emanuele, le bizzochere che fan loro bordone, gente di costumi immacolati, ma di cuor gretto e di mente chiusa, cristiani osservantissimi secondo la lettera, ma ignari di ciò che sia veramente la fede e la carità, sepolcri imbiancati. La gente di mal costume, il losco sior Momi, padre di Leila, la madre galante, i furbi e gl'imbroglioni fan lega con costoro: sante alleanze.
L'estrema sinistra è rappresentata, fino a un certo punto, da Massimo Alberti. Egli è divenuto un vero e proprio modernista. Scolaro ed amico del Santo, ne ha portato tropp'oltre gli insegnamenti, è giunto a credere che l'organismo del cattolicesimo è consunto, e che dalla Chiesa esaurita nascerà una nuova fede migliore, come dalla Sinagoga nacque la Chiesa [...] Leila è l'estrema ombra fuggiasca di quella figura femminile che ha per lunghi anni tormentato la fantasia di Fogazzaro, l'estrema progenie spirituale di quella "sciura Luisa", devota a un'altra fede morale nel cuore, vagamente e capricciosamente ribelle alla Chiesa nella sua piccola mente irrequieta. Ma è appena un'ombra, è appena un ricordo. Le sue crisi sono scatti di nervi provocati da onde torbide di sensualità».
Fogazzaro scrisse di aver voluto, col nuovo romanzo, presentare una «propaganda religiosa e morale conforme alle mie profonde convinzioni cristiane e cattoliche, ottenuta rappresentando un'anima ignara delle lotte che oggi straziano la Chiesa, penetrata di Vangelo e ferma nelle credenze tradizionali», così che il libro deluse tanto i cattolici progressisti che i conservatori e fu condannato dalla Chiesa.
Gli ultimi mesi della sua vita furono segnati dalla delusione e dal senso di aver fatto il proprio tempo. Era molto malato e alla fine di febbraio venne ricoverato all'[[Ospedale San Bortolo|Ospedale di Vicenza]]: operato il 4 marzo 1911, si aggravò rapidamente; il 7 marzo ricevette l'[[Estrema Unzione]]: «con le labbra già bianche della morte, l'agonizzante rispose con l'ultimo soffio di voce alle preghiere della Chiesa: ''amen''. E chi gli era vicino comprese che egli si era addormentato ''in lumine Vitae''».
== Giudizio della critica ==
Un saggio di [[Benedetto Croce]], apparso nel 1903 e poi inserito nella sua ''[[La letteratura della nuova Italia|Letteratura della nuova Italia]]'', era molto critico nei confronti del vicentino: «[[cattolico]], tiene fermo persino all'[[infallibilità del papa]]: ma è insieme ossequente alla moderna scienza naturale darvinistica, e pensa che la fede non le si opponga, e anzi la compia e le si armonizzi; e riconosce importanza ai fenomeni della [[suggestione (psicologia)|suggestione]], della [[telepatia]], dello sdoppiamento, della [[chiaroveggenza]], dello [[spiritismo]], come segni di futura unione della scienza con la fede.»<ref>[[Benedetto Croce]], ''[[La letteratura della nuova Italia]]'', vol. VI, Bari, Laterza, 1929, p. 129.</ref> Messa così in luce la contraddizione fra il [[panteismo]] dinamico di Darwin e la fede in un Dio trascendente di Fogazzaro, e rilevato anche come l'[[etica]] dello scrittore odorasse «di blandizie e di alcova», il filosofo napoletano ne criticava la visione politica: «la sua politica sembra antistorica, un [[neoguelfismo]] socialistico, che la chiesa e il [[gesuiti]]smo imperante respingeranno, salvo il caso che non si riveli adatto a servire da maschera a intenti di reazione».
Il critico [[Natalino Sapegno]] coglie nel poemetto "Miranda" e nelle liriche di "Valsolda" gli elementi della sua formazione letteraria: il romanticismo sentimentale di [[Aleardi]] e certe irrequietezze della [[Scapigliatura]]. I temi dei suoi romanzi, evidenziati da Sapegno, sono: il gusto degli ambienti aristocratici, dei conflitti interiori che agitano le anime elette e i cuori sensibili; gli influssi del [[Romanticismo]], specie inglese, tedesco e francese; il lirismo e l'ambiguità delle situazioni tra erotiche e religiose, infernali e paradisiache; la tendenza all'[[autobiografia]]; l'amore del vago, dello strano, del misterioso; il cattolicesimo torbido e combattuto, incerto fra tradizione e rinnovamento. Importante fu poi per lo scrittore l'adesione al [[modernismo (teologia)|modernismo]].<ref>Natalino Sapegno, ''Compendio di storia della letteratura italiana'', ed. La Nuova Italia, vol. 3, pag. 322.</ref>
[[Immagine:Fogazzaro ritratto.jpg|thumb|left|Un anziano Antonio Fogazzaro]]
Mentre la biografia del Gallarati Scotti resta fondamentale per la mole di informazioni che racchiude, ma poco plausibile per l'intenzionalità programmatica di presentare la sua vita come un ''itinerarium ad Deum'', lo scrittore fu ammirato dal [[Attilio Momigliano|Momigliano]], che trovava in lui «un'inquietudine, un'ombra, un'indeterminatezza, che il nostro romanticismo non aveva conosciuto e che ti fa pensare a uno Chateaubriand meno solenne e più nervoso. Lo spirito del paesaggio del Fogazzaro non è pittoresco, ma musicale: Fogazzaro, in certo modo, ha preceduto [[Giovanni Pascoli|Pascoli]], e aperto in Italia la via di quella sensibilità indefinita, fatta di accordi occulti che accosta inevitabilmente la poesia alla musica».
Scrisse il [[Antonio Piromalli|Piromalli]] che Fogazzaro era stato giudicato «in relazione a una determinata società ottocentesca chiusa e [[narcisismo|narcisista]], era uno scrittore di un luogo e di un tempo, di un particolare pubblico; saltavano in aria l'universalità e l'eternità; il magismo musicale che i crociani vi avevano rinvenuto era l'estenuazione letteraria del sentimentalismo veneto tardo-romantico, era l'elegia della falsa [[spiritualità]], l'orgoglio fatuo di volere essere spiritualmente al di sopra degli altri, di avere per sé e per il proprio amore un cantuccio riservato in un [[paradiso]] dell'[[aldilà]] quando le leggi della società civile non lo consentivano sulla terra», finché un saggio di Gaetano Trombatore, pubblicato nel 1945, «aveva fatto cadere le impalcature mistificatrici, i belletti fasulli, la maschera idealistico-cattolica, aveva fatto vedere la miseria morale di una società angusta e greve».
Ed in effetti quel saggio resta tuttora insuperato per la profondità e l'acutezza dell'analisi e dei giudizi, che toccano tutti gli aspetti della personalità del vicentino e dei suoi rapporti con le vicende letterarie, culturali e politiche del suo tempo.
Fogazzaro fu ripetutamente candidato al [[Premio Nobel per la letteratura]] che, pur essendo tra i favoriti, non vinse mai.
=== Il pubblico di Fogazzaro ===
«Fogazzaro fu l'idolo della [[borghesia]] italiana nel periodo che corre all'incirca tra il 1880 e il 1910; dell'alta borghesia prevalentemente intellettuale e terriera, che confinava con l'[[aristocrazia]], con cui talvolta riusciva a confondersi; e anche della borghesia media e piccola in quanto seguiva i gusti di quella e ne condivideva i sentimenti e ne ammirava le forme. E fu adesione tanto più spontanea e naturale, in quanto lo scrittore stesso apparteneva a quella [[classe sociale]]; e vi apparteneva non pure per la nascita, ma per la sua formazione intellettuale e morale, con tutte le fibre del suo essere».
Se scrittori come il [[Salvatore Farina|Farina]], il [[Anton Giulio Barrili|Barrili]] e il [[Gerolamo Rovetta|Rovetta]], pur scrivendo per gli stessi lettori, non ebbero il suo stesso successo, si dovette, secondo il Trombatore, al fatto che essi non li seppero, come fece il Fogazzaro, «scuotere e rasserenare, commuovere e divertire e lusingare, e soprattutto non seppero farli vivere, e vivere pienamente, in un mondo che pareva reale ed era ideale, che pareva ideale ed era reale, e che rimaneva pur sempre il loro mondo».
[[Immagine:Brugy 5.jpg|thumb|Canale a [[Bruges]]]]
I personaggi dei romanzi di Fogazzaro appartengono essi stessi alla borghesia «ma i loro parenti sono conti e marchesi; accanto al lustro dei blasoni essi portano la luce della loro nobiltà d'animo, della loro intelligenza, della loro cultura, e vivono perfettamente intonati in quegli ambienti di elegante mondanità. Siamo in quella zona di confine in cui le due classi riescono a convivere fino a confondersi insieme. La scena è di solito una villa con un paesetto fra i monti o in riva a un lago; ma non così isolata che non vi giungano le voci del mondo circostante. Non manca in ''Malombra'' qualche riflesso della mondanità milanese, c'è la mondanità romana del ''Santo''; e non bisogna neanche dimenticare le località del turismo mondano, [[Isola Bella (Lago Maggiore)|Isola Bella]], l'[[abbazia di Praglia]], [[Subiaco]], [[Bruges]], [[Norimberga]]. Ecco veramente gli ambienti in cui potevano alimentarsi e fiorire i nobili pensieri, le alte passioni. Il Fogazzaro non deludeva mai i suoi lettori. Mentre rispondeva alle loro tendenze sentimentali e morali, egli ne appagava e ne lusingava le esigenze mondane e intellettuali».
I lettori che amavano Fogazzaro «aspiravano, almeno nell'illusione, a evadere in una vita più nobile e alta, avevan perduta la fede e volevano credere, si sentivano insozzati di colpa e anelavano alla purezza, volevano amare non grettamente ma col tumulto dei sensi e dell'anima: lo scrittore offrì il vasto pascolo ideale che cercavano, fece, di là dalle tenebre della carne, balenare la sublimità dello Spirito, ed essi arsero nella fiamma della sua anima».
Il declino del successo sopravvenne con un mutamento del gusto che pure partiva da quelle premesse, il [[romanticismo]] crepuscolare espresso dallo scrittore vicentino non essendo più adeguato all'esigenza di un «[[sublime]] che, abbandonata la sua sede sopramondana, si celebrasse tutto sulla terra, incarnandosi nell'individuo e sollevandolo sulla servile umanità a sbramare la sua bruciante sete di conquista e di dominio. Nacque, o meglio, si perfezionò così il gusto della vita come avventura inimitabile, e il Fogazzaro dové a poco a poco consegnare i suoi lettori a un incantatore ben più agguerrito e più ricco di multiformi e incestuose magie: il despota dell'[[estetismo]] [[D'Annunzio|dannunziano]], lordo di sangue e d'oro».
=== L'amore ===
Fogazzaro apparteneva dunque a una borghesia moderna e attiva e a un pubblico di tal fatta egli si rivolgeva; moderno, ma che teneva ben presenti le tradizioni di un cattolicesimo non gretto, ma sostanzialmente conservatore, capace di rendersi conto della necessità di accogliere quanto di nuovo lo sviluppo sociale proponesse ma senza stravolgimenti. Nella rappresentazione della vita familiare Fogazzaro si mosse seguendo quell'impostazione e, seguendo il proprio temperamento, preferì trattare, nell'ambito dei rapporti familiari, il tema dell'[[amore]].
«La precedente esperienza romantica aveva sancita l'incompatibilità dell'amore con il [[matrimonio]], nel senso che l'amore non può raggiungere le vette della passione senza un forte ostacolo che lo alimenti e lo esasperi. Perciò l'amore fogazzariano è preconiugale o extraconiugale (nel caso di Franco e Luisa [i protagonisti di ''Piccolo mondo antico''] la questione non verte sull'amore, ma sui contrasti ideologici dei due coniugi). Anche l'amore preconiugale si alimenta di ostacoli: in Violet [la protagonista de ''Il mistero del poeta''] è il senso dell'occulta colpa, è il suo carattere irresoluto, è la sua salute cagionevole; in Leila è la fede giurata al morto fidanzato, è il suo orgoglio [...].
S'intende che la più ricca è l'impostazione dell'amore extraconiugale, quello di Piero e di Jeanne [in ''Piccolo mondo moderno''] o quello di Daniele e di Elena [in ''Daniele Cortis''], che è rimasto il più caratteristico. Ma sempre in lui l'amore è un ardore nascosto, una pena struggente, un lento spasimo, vi si sentono i brividi della voluttà sfiorata, le seduzioni del peccato; si rasenta l'orlo della colpa. Ecco l'innovazione: codesto amore ideale e [[amore platonico|platonico]] egli lo fa vivere alle sue eroine con le fiamme della passione vera, coi sensi sempre in subbuglio. Ma è sempre un amore d'eccezione e l'istituto matrimoniale, se non è proprio salvo, è almeno conservato; il Fogazzaro corre sempre ai ripari; ognuno patisce la sua tragedia nel chiuso della propria anima; non vi sono scandali; le norme della moralità borghese non sono sovvertite».
=== Il romanticismo ===
Il percorso del romanzo italiano quasi non conobbe il romanticismo, inteso come letteratura di forti contrasti, che spazino dal dramma all'idillio, dal sentimento del patetico alle vette del [[sublime]]; non poté averlo nel [[Alessandro Manzoni|Manzoni]], per il programmatico rifiuto di quello scrittore a farsi interprete dei pur tanti temi romantici che nei ''Promessi sposi'' erano presenti; quanto alla [[Scapigliatura]], fu un fenomeno di breve durata, un'artefatta costruzione intellettualistica, non l'espressione di un'esigenza intimamente sentita; in Italia il romanticismo ebbe la sua maggiore espressione nella musica, raggiungendo il vertice del successo popolare nel [[melodramma]] [[Giuseppe Verdi|verdiano]].
Fu proprio il Fogazzaro a farsi interprete dell'esigenza romantica presente nei lettori italiani: «lo spirito borghese fu al tempo stesso il movente e il limite del romanticismo fogazzariano: lo fece nascere ma ne circoscrisse i motivi e l'intensità. Perciò non fu tutto genuino e compiuto; tuttavia, anche a giudicarlo deteriore, bisogna riconoscere che esso rispose largamente all'aspettativa. Il Fogazzaro ebbe il senso del Destino, pur senza saperne sceverare e decifrare il volto maligno e inesorabile, l'implacabilità che atterra e annichila; non seppe perciò riuscire veramente tragico, nel senso alto della parola, ma decadde nel suo surrogato che è il teatrale. Sincero e costante fu però il suo gusto delle situazioni drammatiche, e suggestive le sue evasioni nell'atmosfera del sublime [...]».
Queste tempeste dell'anima sono vissute da esseri culturalmente e spiritualmente superiori: gli umili vivono accettando con semplicità la volontà divina, non le provano né le comprendono quando le vedono vissute dai "signori", e questo è motivo, nel Fogazzaro, di ricorrere all'[[umorismo]] e alle risorse del macchiettismo.
Ma nei protagonisti dei suoi romanzi vi è un «mareggiare fra l'ideale e il reale, fra l'essere e il dover essere, fra un'ansia di elevazione e un ardore di perdizione. E da questo conflitto non si può uscire per una composizione armonica dei due termini, si può uscire solo per la via che conduce al sublime [...] e tutto quel vario agitarsi e cozzare di passioni aspira sempre a risolversi e a sublimarsi nell'atmosfera assorta del Mistero, dove, a tratti, par di scorgere anche il volto velato del Destino. Il tema del mistero è forse il tema più alto e romantico del Fogazzaro. Sempre è avvertibile in lui il senso di una nascosta, arcana realtà [...]. Allora anche la natura partecipa all'azione con una sua vasta coralità [...] Questo largo fremito romantico, non incomposto, anzi sempre decorosamente atteggiato, fu l'elemento decisivo della vittoria del Fogazzaro, quello per cui egli riuscì a rapire e a sollevare con sé l'animo dei suoi lettori».
=== La religione ===
Fogazzaro fu profondamente cattolico e osservante e se tentò di conciliare Darwin e [[sant'Agostino]] fu soltanto perché riteneva, così facendo, di non violare alcun articolo di fede. Anche la sua adesione al modernismo, che non portò a nessun contributo concreto, era dettata dalla sua convinzione di mantenersi nel solco dell'ortodossia, tanto che si piegò subito alla condanna.
La sua vera innovazione fu l'espressione del sentimento religioso; in sintonia con le esigenze dei lettori del suo tempo, manifestò nei suoi romanzi una fede religiosa che «si alleava con l'amore e si profumava di [[peccato]]; sempre compromessa, sempre in pericolo e pur sempre divincolantesi e risorgente, viveva nella coscienza e pur anche nel subcosciente; non era un fatto ma un fare perenne, un'inesausta esperienza. Perciò si attirava facili anatemi e sarcasmi; eppure sempre avvinceva, sempre attirava nel suo gorgo meduseo, specialmente le donne. E sempre salvo rimaneva il principio, sempre intatta splendeva la maestà di Dio.
In fondo, la maggior seduzione dei romanzi del Fogazzaro consisteva nell'appagare il gusto borghese di affrontare il rischio e di ritraersene in tempo. Nella religione, come nella politica e nell'amore, si era condotti all'orlo del baratro, ma non ci si cadeva; si provavano le vertigini dell'abisso, ma da un fidato belvedere. Era come – tanto per restare nell'Ottocento e cioè in un'epoca che non conosceva ancora le acrobazie aeree – era come sulle montagne russe, che facevano sentire le ebbrezze delle ascese, le angosce dei vorticosi aggiramenti, lo spasimo della caduta; girava la testa, la coscienza si smarriva e si oscurava, ma solo per un attimo; il carrello funzionava a dovere, e alla fine si toccava terra palpitanti e felici».
=== La politica ===
[[Immagine:Otto von Bismarck.JPG|thumb|[[Otto von Bismarck]]]]
Negli anni ottanta, dopo la caduta della Destra, era diffuso in Italia un senso di sfiducia e di scontento verso una classe politica considerata corrotta e pronta a ogni compromesso, e verso il parlamentarismo, considerato inefficiente e limitante una possibile e auspicata azione della monarchia. Si era fatta largo l'idea che occorresse l'azione di un uomo forte, un [[Otto von Bismarck|Bismarck]] italiano che limitasse l'istituto parlamentare, desse forza alla monarchia, risolvesse la [[Questione romana]] e rendesse l'Italia autorevole e rispettata nel mondo. Sono le idee espresse nel ''Daniele Cortis'' e sono i progetti che Fogazzaro non ripresentò più nei suoi romanzi: nel ''Piccolo mondo antico'' torna ai passati ideali del [[Risorgimento]], a un [[patriottismo]] semplice e generoso, che scaturisce dall'animo come un dovere morale, come affermazione di dignità contro la sopraffazione e l'ingiustizia.
Dei tanti temi che agitavano la vita politica del suo tempo – l'[[Colonialismo italiano|avventura africana]], la questione sociale, i [[Fasci siciliani|moti in Sicilia]] e [[Moti popolari del 1898|in Lunigiana]], la [[Moti di Milano (1898)|sommossa di Milano]], lo [[scandalo della Banca Romana]] – non si occupò mai.
Erano temi troppo forti, innaturali per un Fogazzaro che se poteva esprimere il dramma dei sentimenti, non poteva sottrarsi all'idillio nella rappresentazione della vita sociale che, nei suoi romanzi, è «una beata e quieta [[arcadia]], dove tutto va per il suo giusto verso, che è poi il verso gradito a chi sta in alto [...] in lui, profondamente sincero e convinto cattolico, viveva e operava sempre implicito il senso dell'uguaglianza delle anime, e questo non gli faceva avvertire, o gliela faceva avvertire troppo scarsamente, l'ingiustizia delle disparità sociali. L'uguaglianza giuridica e formale, che allora si era già raggiunta, lo appagava compiutamente [...] Fra i vari strati sociali non corrono relazioni d'interesse, ma d'affetto. Gli abitanti dei ranghi superiori trattano gl'inferiori con arguta bonomia, con amorevole condiscendenza, e ne riscuotono una commovente devozione».
Utilizzando il [[dialetto]], introducendo effetti comici con l'impostare figure macchiettistiche al limite del verismo, e senza dar loro troppo rilievo, Fogazzaro trovò «il talismano segreto che lo salvò dall'arcadia [...] Questo vivace brulicare di vita minuscola è sempre in funzione di quel che vibra nell'alto declamato della vita superiore. La scala sociale di questi romanzi si dispone come una scala armonica e non tollera né dissonanze né stonature: al virtuosismo del compositore rimane però la risorsa di ricavarne pregevoli effetti di [[contrappunto]]».
== Curiosità ==
Il romanzo ''[[Piccolo mondo antico (romanzo)|Piccolo mondo antico]]'' viene citato nella canzone della band musicale [[Offlaga Disco Pax]] ''Robespierre''.
Nei primi mesi del 2011 in occasione del centenario della morte dello scrittore è stato aperto uno scatolone donato alla [[Biblioteca Bertoliana]] di [[Vicenza]] nei primi anni sessanta contenente tutti i taccuini e i diari di Fogazzaro che per disposizioni testamentarie doveva essere aperto proprio in questo anno.
Antonio Fogazzaro fu molto amico del compositore italiano [[Gaetano Braga]], il quale musicò il testo ''Il canto della ricamatrice''. A sua volta, il Fogazzaro, ritrasse il compositore nella novella ''Il Maestro Chieco''.
== Opere ==
* 1863 - ''Una ricordanza del Lago di Como'', Vicenza, Paroni, (pubblicazione per le nozze Scola-Patella)
* 1865 - ''Albo veneziano: San Marco, Barcarola, Lido, Serenata'', Vicenza, Longo, (pubblicazione per le nozze Clementi-Marchesini)
* 1868 - ''A mia sorella. Ode'', (pubblicazione per le nozze Fogazzaro-Danioni)
* 1870 - ''Discorso tenuto al Teatro Olimpico per la dispensa dei premi agli alunni delle scuole serali civiche e rurali'', Vicenza, Paroni
* 1871 - ''Najadi: 1. Al fonte, 2. Nel lago'', Vicenza, Burato, (pubblicazione per le nozze Casalini-Barrera)
* 1872 - ''Dell'avvenire del romanzo in Italia'', Vicenza, Burato, discorso
* 1874 - ''Miranda'', Firenze, coi tipi dei succ. [[Le Monnier]], poemetto in versi; nuova edizione a cura di Daniela Marcheschi, Bologna, Nuova S1, 2008
* 1876 - ''Valsolda'', Milano, Brigola, raccolta di liriche dedicate al [[Valsolda|comune omonimo]] del [[provincia di Como|comasco]]
* 1881 - ''[[Malombra (romanzo)|Malombra]]'', Milano, Brigola, romanzo
* 1885 - ''[[Daniele Cortis (romanzo)|Daniele Cortis]]'', Torino, F. Casanova, romanzo
* 1887 - ''Fedele e altre novelle'', Milano, Galli, racconti
* 1888 - ''Il mistero del poeta'', Milano, Galli, romanzo
* 1895 - ''[[Piccolo mondo antico (romanzo)|Piccolo mondo antico]]'', Milano, Galli, romanzo
* 1898 - ''Discorsi'', Milano, Cogliati, saggio
* 1898 - ''Scienza e dolore''. Discorso letto il 22 maggio 1898 nel Regio Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti, Venezia, Tip. Ferrari, saggio
* 1901 - ''Il dolore nell'arte'', Milano, [[Baldini Castoldi Dalai editore|Baldini & Castoldi]], saggio
* 1901 - ''[[Piccolo mondo moderno]]'', Milano, [[Ulrico Hoepli|Hoepli]], romanzo
* 1905 - ''[[Il Santo (romanzo)|Il Santo]]'', Milano, Baldini & Castoldi, romanzo
* 1910 - ''[[Leila]]'', Milano, Baldini & Castoldi, romanzo
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine=Commendatore OCI Kingdom BAR.svg
|nome_onorificenza=Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona d'Italia
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{{Onorificenze
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== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Eugenio Donadoni, ''Antonio Fogazzaro'', [[Bari]], [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], [[1912]]
* [[Luigi Russo]], ''I Narratori'', Bari, Laterza, [[1922]]
* [[Tommaso Gallarati Scotti]], ''La vita di Antonio Fogazzaro'', [[Milano]], [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], [[1934]]
* Benedetto Croce, ''L'ultimo Fogazzaro'', in "La Critica", marzo [[1935]]
* Piero Nardi, ''Antonio Fogazzaro'', Milano, Mondadori, [[1938]]
* Benedetto Croce, ''La letteratura della Nuova Italia'', Bari, Laterza, [[1912]] – [[1940]]
* [[Gaetano Trombatore]], ''Il successo di Fogazzaro'', in "Risorgimento", [[1945]]
* [[Antonio Piromalli]], ''Fogazzaro e la critica'', Firenze, [[La Nuova Italia]], [[1952]]
* [[Attilio Momigliano]], ''Storia della letteratura italiana'', 3 voll., Milano, [[Principato Editore|Principato]], [[1955]]
* ''Corrispondenza Fogazzaro-Bonomelli'', a cura di C. Marcora, Brescia, Morcelliana, [[1965]]
* Mario Gabriele Giordano, "Idealismo e realtà in 'Piccolo mondo antico'", in "Nostro tempo", a. XXI, nov. 1971-apr. 1972; ora in M.G., A. Pavone, "Lo studio critico della letteratura italiana", Vol. III, Tomo I, Napoli, Conte, 1974.
* ''Antonio Fogazzaro'', a cura di A. Agnoletto, E. N. Girardi e C. Marcora, Milano, Vita e Pensiero, [[1984]]
* Antonio Piromalli, ''Introduzione a Fogazzaro'', Bari, Laterza, [[1990]], collana "Gli scrittori"
* ''Antonio Fogazzaro: il poeta, il romanziere, il saggista'', a cura di G. Roi e V. Scheiwiller, Milano, [[Giovanni Scheiwiller|Scheiwiller]], [[1991]]
* [[Carmelo Ciccia]], ''Antonio Fogazzaro fra arte e propaganda'', in ''Saggi su Dante e altri scrittori'', Pellegrini, Cosenza, [[2007]], ISBN 978-88-8101-435-4.
* [[Paolo Marangon]], ''Il modernismo di Antonio Fogazzaro'', [[Bologna]], [[Il Mulino]], [[1998]], ISBN 88-15-06834-1
* Stefano Bertani, ''L'ascensione della modernità. Antonio Fogazzaro tra santità ed evoluzionismo'', Rubettino, Soveria Mannelli 2006, ISBN 88-498-1516-6
* Ileana Moretti, ''Antonio Fogazzaro e Felicitas Buchner: un incontro nel Daniele Cortis. Con alcune lettere inedite'', Roma, Bulzoni, 2009. ISBN 978-88-7870-406-0
* Ileana Moretti, ''Antonio Fogazzaro, Felicitas Buchner e il cristianesimo sociale'', Lanciano, Carabba, 2010. ISBN 978-88-634-4135-2
* [[Tommaso Gallarati Scotti]], ''La vita di Antonio Fogazzaro'', a cura di Claudia Crevenna, con prefazione di Gianfranco Ravasi, Brescia, Morcelliana, 2011. ISBN 978-88-372-2531-5
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*[http://www.museionline.it/ museionline.it]
* [http://www.liberliber.it/libri/f/fogazzaro/index.htm Opere di Fogazzaro scaricabili da liberliber]
* {{Thesaurus BNCF}}
* [http://www.braidense.it/dire/misteropoeta.pdf Il mistero del poeta in formato pdf immagine]
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-fogazzaro_(Dizionario-Biografico)/ Dizionario biografico Treccani]
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