Campagna svizzera di Suvorov e Steve Mackay: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
Nessun oggetto della modifica
 
Riga 1:
{{Artista musicale
{{vetrina inserimento|arg=Storia}}
|nome = Steve Mackay
{{Infobox conflitto
|nazione = Stati Uniti d'America
|Tipo=Operazione militare
|genere = Proto-punk
|Nome del conflitto=Campagna svizzera di Suvorov
|genere2 = Rock
|Parte_di=della guerra della [[seconda coalizione]]
|genere3 = Free jazz
|Immagine=Campagna Suvorov svizzera 1799.png
|genere4 = Musica sperimentale
|Didascalia= Il percorso della campagna svizzera di [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov|Suvorov]], 1799.
|anno inizio attività = 1970
|Data= 11 settembre - 7 ottobre 1799
|anno fine attività = 2015
|Luogo=[[Svizzera]]
|note periodo attività =
|Mutamenti_territoriali =
|etichetta =
|Esito= Vittoria della [[Prima Repubblica francese]]
|tipo artista= strumentista
|Schieramento1= [[File:Flag of Russia.svg|border|20px]] [[Impero russo]]<br />[[File:Banner of the Holy Roman Emperor (after 1400).svg|border|20px]] [[Sacro Romano Impero]]<br />
|strumento = [[sassofono]]
|Schieramento2= [[File:Flag of France.svg|border|20px]] [[Prima Repubblica francese]]
|immagine = Steve Mackay (15210162611 905649c60e n) (cropped).jpg
|Comandante1= [[File:Flag of Russia.svg|border|20px]] [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov|Aleksandr Suvorov]]
|didascalia =
|Comandante2= [[Andrea Massena]]<br />
|url = [http://myspace.com/stevemackay myspace.com/stevemackay]
|Effettivi1= 27&nbsp;000<ref name="Mikaberidze133 134">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 133-4}}.</ref>
|numero totale album pubblicati = 3
|Effettivi2= 77&nbsp;000<ref name="Coppi279 280"/>
|numero album studio =
|Perdite1= dati non disponibili <!-- cercare fonti -->
|numero album live =
|Perdite2= dati non disponibili <!-- cercare fonti -->
|numero raccolte =
}}
{{Bio
|Nome = Steve
|Cognome = Mackay
|Sesso = M
|LuogoNascita = Grand Rapids
|GiornoMeseNascita = 25 settembre
|AnnoNascita = 1949
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 11 ottobre
|AnnoMorte = 2015
|Attività = sassofonista
|Epoca =
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = ([[sassofono tenore]]), meglio noto per aver suonato nel secondo [[album discografico|album]] del [[Gruppo musicale|gruppo]] [[proto-punk]] [[The Stooges]], intitolato ''[[Fun House]]''
}}
{{Campagnabox Guerra della seconda coalizione}}
La '''campagna svizzera di Suvorov''' si svolse in territorio elvetico tra il settembre e l'ottobre del [[1799]] durante la [[seconda coalizione|guerra della seconda coalizione]]. Le truppe russo-austriache, che avevano già sconfitto ripetutamente tra aprile e agosto i francesi in Italia, attraversarono il [[Passo del San Gottardo|San Gottardo]] al comando del feldmaresciallo [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov]], con l'ordine di marciare contro il generale [[Andrea Massena]] per scacciarlo dalla [[Repubblica Elvetica]].
 
Dopo le importanti vittorie dei mesi precedenti durante la [[campagna italiana di Suvorov|campagna in Italia]], Suvorov era rimasto padrone della situazione nella parte settentrionale della penisola e sembrava imminente una sconfitta definitiva dei francesi con il generale russo deciso a marciare addirittura verso la [[Francia]]<ref name="Presnukhin">{{cita pubblicazione|url=http://it.rbth.com/articles/2011/06/20/la_spedizione_russa_in_italia_contro_napoleone_12374.html|titolo=La spedizione russa in Italia contro Napoleone|autore=Mikhail Presnukhin|rivista=Russia Beyond The Headlines|editore=Rossiyskaya Gazeta|data=20 giugno 2011|accesso=27 settembre 2014}}</ref>, ma le divisioni e le rivalità delle potenze coalizzate avrebbero ben presto favorito la ripresa delle armate rivoluzionarie: per timore che l'influenza della Russia diventasse troppo grande, gli alleati, facendo anche leva sulle ambizioni dello zar [[Paolo I di Russia|Paolo I]] di presentarsi come liberatore della Svizzera<ref name="Mathiez/Lefebvre583">{{Cita|Mathiez e Lefebvre 1992|p. 583, Vol. II}}.</ref>, riuscirono a ottenere che le truppe russe interrompessero le loro operazioni in Italia e venissero rischierate nella Confederazione, lasciando l'iniziativa nella penisola agli austriaci<ref name="Rettificazioni 1857">{{Cita|Rettificazioni 1857|p. 42}}.</ref>. A Suvorov fu quindi ordinato di portarsi con il suo esercito verso nord e marciare attraverso il San Gottardo per congiungersi alle truppe russe appena condotte sulla [[Limmat]] dal generale [[Aleksandr Michajlovič Rimskij-Korsakov]]<ref name="Mathiez/Lefebvre491">{{Cita|Mathiez e Lefebvre 1992|p. 491, Vol. II}}.</ref>.
 
Il maresciallo Suvorov prese dopo difficili combattimenti il San Gottardo e marciò poi faticosamente lungo la valle del fiume [[Reuss]], costantemente contrastato dal generale [[Claude Lecourbe]]. Giunto ad [[Altdorf (Uri)|Altdorf]] fu costretto a deviare a nord-est per le montagne, in quanto i francesi controllavano saldamente il [[lago di Zurigo]] e i passi a ovest. Il generale Massena inviò quindi le divisioni dei generali [[Honoré Théodore Maxime Gazan de la Peyrière|Honoré Gazan]] e [[Édouard Adolphe Casimir Joseph Mortier|Édouard Mortier]], coordinate dal generale [[Nicolas Jean-de-Dieu Soult|Nicolas Soult]], a bloccare l'avanzata dei russi tra [[Schwyz]] (o Svitto) e [[Glarona]]; Suvorov si diresse allora verso la [[Linth]], ma anche qui, dopo qualche successo, le sue truppe furono ripetutamente respinte a [[Näfels]] dai soldati del generale [[Gabriel Jean Molitor|Gabriel Molitor]]<ref name="Mathiez/Lefebvre491"/>.
 
La situazione del maresciallo Suvorov, isolato tra le montagne, con scarsi rifornimenti e contrastato su tutti i fronti dalle truppe francesi, divenne sempre più difficile; dopo aver appreso della disfatta dei generali Korsakov e [[Friedrich von Hotze|von Hotze]] nella [[seconda battaglia di Zurigo]], non gli rimase che tentare di ripiegare verso est allo scopo di mettere in salvo i resti del suo esercito, ormai molto provato. La ritirata dei russi fu molto difficoltosa e costò nuove pesanti perdite, mentre tutta l'artiglieria andò perduta<ref>{{cita|Chandler 1988|pp. 406-410}}.</ref>; infine, passando per il [[passo di Panix|colle di Panix]], i russi raggiunsero il [[Reno]] a [[Ilanz|Jante]] (o Ilanz) il 7 ottobre e proseguirono quindi verso il [[Vorarlberg]], dove si congiunsero con i superstiti del generale Korsakov<ref>A.Mathiez/G.Lefebvre, ''La rivoluzione francese'', vol. II, pp. 491-492.</ref>. Suvorov venne richiamato a [[San Pietroburgo]] dove cadde nuovamente in disgrazia presso la corte zarista: Paolo I rifiutò di riceverlo in udienza e, ferito e malato, il vecchio generale morì dopo poche settimane nella capitale stessa il 18 maggio del 1800<ref name="Presnukhin"/>.
 
== Le premesse politiche e militari ==
{{vedi anche|Campagna italiana di Suvorov}}
[[File:Johann Thugut.jpg|miniatura|J. A. F. de Paula, barone di Thugut]]
 
Tra la fine di aprile e la metà di agosto 1799, il feldmaresciallo [[Aleksandr Vasil'evič Suvorov]] aveva sbaragliato le [[Armée révolutionnaire française|truppe rivoluzionarie francesi]] in Nord Italia, provocato il crollo delle [[repubbliche sorelle]] nella penisola e preso di fatto il controllo della [[Lombardia]] e del [[Piemonte]]. Grazie alle brillanti vittorie ottenute aveva ricevuto dallo zar il titolo di "Principe d'Italia" (''Knjaz Italijski'' - {{russo|Князь Италийский}}<ref name="xenophon">{{cita web |url=http://www.xenophon-mil.org/rushistory/suvorov/suvoorde.htm |titolo=Suvorov, a Short List of His Important Decorations and Orders |sito=Xenophon Group International |accesso=11 ottobre 2014 |lingua= en }}</ref>, da cui il soprannome ''Italiskij'', "l'Italico")<ref name="Rossi 1908"/><ref>{{cita|Léger Marie Philippe 1809|p. 403}}.</ref> ed era ormai prossimo a schiacciare definitivamente le ultime resistenze francesi in Piemonte, per poi invadere la [[riviera ligure]]; Suvorov si era anche dichiarato pronto a marciare addirittura verso [[Parigi]] come aveva promesso al generale [[Jean Mathieu Philibert Sérurier]] prima di liberarlo{{#tag:ref|Suvurov aveva sconfitto le truppe di Sérurier nell'aprile 1799 durante la precedente campagna in Italia, facendolo prigioniero insieme alla sua intera divisione. Sérurier venne liberato dopo che ebbe promesso di non combattere più contro i russi durante quella campagna e, nel congedarsi da lui, Suvorov gli avrebbe detto: «Arrivederci a Parigi!»<ref name="Presnukhin">{{cita pubblicazione|url=http://it.rbth.com/articles/2011/06/20/la_spedizione_russa_in_italia_contro_napoleone_12374.html|titolo=La spedizione russa in Italia contro Napoleone|autore=Mikhail Presnukhin|rivista=Russia Beyond The Headlines|editore=Rossiyskaya Gazeta|data=20 giugno 2011|accesso=27 settembre 2014}}.</ref>.|group=N}}.
 
Le divisioni e le rivalità tra le potenze coalizzate, [[Regno di Gran Bretagna]], [[Sacro Romano Impero]] e [[Impero russo]], non permisero però di approfittare delle vittorie in Italia, favorendo invece ben presto la ripresa delle forze della [[Prima Repubblica francese]]: i britannici avevano il timore che l'influenza russa in Italia diventasse troppo grande e che la potenza zarista si affacciasse pericolosamente sui porti del Mediterraneo{{#tag:ref|Paolo I ambiva a garantirsi una presenza militare nel [[Regno di Napoli]] per sorvegliare [[Malta]], disporre di una base alternativa a quelle sul [[Mar Nero]] per una futura spedizione contro [[Costantinopoli]] e sostenere e armare contro [[Selim III]] i [[greci]], che reclamavano all'[[Impero ottomano]] libertà e autonomia<ref>{{cita libro|autore=Édouard Gachot|titolo=Les campagnes de 1799: Souvarow en Italie|editore=Perrin et cie.|anno=1903|pagina=388|lingua=francese|isbn={{no ISBN}}|url=https://archive.org/details/lescampagnesdes00gachgoog}}</ref>.|group=N}}; gli austriaci vedevano nei successi dei russi e nell'ingerenza dello zar una concreta minaccia alla loro supremazia nel Nord Italia<ref name="Rettificazioni 1857"/>, tanto che preferivano perdere il supporto militare russo in Piemonte piuttosto che il vantaggio politico che sarebbe loro venuto al tavolo della pace, quando si sarebbero presentati come gli unici occupanti dello [[Regno di Sardegna (1720-1861)|stato sabaudo]] dal quale, inoltre, sarebbero potuti entrare facilmente da soli in Francia con il proprio esercito<ref name="Mikaberidze131 132">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 131-132}}.</ref><ref name="Coppi277 278">{{Cita|Coppi 1824|pp. 277-278}}.</ref>. Il governo britannico, preoccupato che la Francia repubblicana potesse utilizzare la potente flotta olandese per minacciare direttamente le isole britanniche, aveva poi preparato nuovi piani di guerra che prevedevano il ridispiegamento dell'armata russa in Svizzera per favorire lo sbarco di una coalizione anglo-russa nella [[Repubblica Batava]]<ref name="Coppi277 278"/>.
 
[[File:Н. М. Аввакумов. Портрет А.В. Суворова.jpg|miniatura|upright|left|Ritratto di Suvorov]]
 
Nonostante in teoria Suvorov rispondesse direttamente allo zar, il [[Consiglio di guerra di Corte|Consiglio aulico]] austriaco e il cancelliere [[Giovanni Amadeo Francesco di Paola Thugut|Thugut]] gli ordinarono di abbandonare l'Italia e di muovere verso la Svizzera, dove la sua armata si sarebbe dovuta congiungere a un secondo contingente russo al comando del generale [[Aleksandr Michajlovič Rimskij-Korsakov]], in arrivo con 30&nbsp;000 uomini dalla [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]]<ref name="Mikaberidze131 132"/><ref name="Coppi279 280">{{Cita|Coppi 1824|pp. 279-280}}.</ref>. L'esercito austriaco del generale [[Michael von Melas]] avrebbe presidiato il Piemonte e si sarebbe impadronito di [[Cuneo]]<ref name="Coppi279 280"/><ref name="Botta364">{{Cita|Botta 1834|p. 364}}.</ref>; allo stesso tempo l'[[Carlo d'Asburgo-Teschen|arciduca Carlo]] avrebbe dovuto spostarsi dalla Svizzera in Germania, lungo il [[Reno]], di modo che l'Austria avesse anche la possibilità di spodestare l'[[Principe elettore|elettore]] di Baviera [[Massimiliano I Giuseppe di Baviera|Massimiliano I]]<ref name="Vicari20">{{cita|Vicari 1999|p. 20}}.</ref><ref name="Rettificazioni 1857">{{Cita|Rettificazioni 1857|p. 42}}.</ref>.
 
Suvorov avrebbe voluto che l'arciduca Carlo attendesse il suo arrivo prima di muoversi, in modo da dare agio a Korsakov di organizzarsi e resistere alle soverchianti forze francesi, ma l'arciduca era un sin troppo fedele esecutore degli ordini del Consiglio aulico e lasciò immediatamente la forte posizione di [[Zurigo]]: i francesi l'occuparono in fretta e Korsakov fu condannato a una sicura disfatta<ref name="Rettificazioni 1857"/>. Le rimostranze di Suvorov furono inutili:
{{citazione|La posizione di Zurigo, che doveva essere difesa da 60&nbsp;000 austriaci, era stata abbandonata a 20&nbsp;000 russi (...)|Lettera all'arciduca Carlo - Dalla Sintesi della campagna di Suvorov in Svizzera del Conte di Vénanson<ref>{{cita web|url=http://adjudant.ru/suvorov/bogdanovich1799-74.htm Bogdanovich|sito=http://adjudant.ru|titolo=''Походы Суворова в Италии и Швейцарии'' (Le campagne di Suvorov in Italia e in Svizzera) |editore=Bogdanovich |città=San Pietroburgo |data=1846 |accesso=14 dicembre 2014 |lingua=russo}}.</ref>}}
 
Le ultime resistenze di Suvorov, che aveva definito "fuori di testa" il cancelliere Thugut per la strategia imposta, furono spazzate via il 25 agosto da una lettera dell'imperatore austriaco, che gli ordinava perentoriamente di abbandonare i progetti di attacco contro i francesi a Genova e di attraversare immediatamente le [[Alpi]] per lanciare un'offensiva contro la Francia dalla Svizzera<ref>Imperatore Francesco II a Suvorov - 17 agosto 1799, in {{cita|Mikhailovsky-Danilevsky, Miliutin 1852|Vol. III, 199-200, 415-416}}.</ref><ref name="Mikaberidze131 132"/>.
 
Al di là delle decisioni di quella che in seguito [[Carl von Clausewitz]] definì una "politica dalle vedute limitate" da parte di britannici e austriaci, mirante semplicemente a evitare una scomoda presenza russa in Italia e nel Mediterraneo e a soddisfare esigenze particolari, la storiografia moderna ha ravvisato in questi piani degli evidenti vantaggi militari<ref name="Vicari20"/>. Dopo la cessione austriaca del [[Belgio]] alla Francia con il [[trattato di Campoformio]] del 1797, e il vasto territorio tedesco a separarle, le due antiche potenze rivali non avevano più che i campi di battaglia italiani per venire direttamente a contatto e confrontarsi militarmente; per assicurarsene il controllo strategico era necessario garantirsi il dominio dei rilievi alpini: l'Austria possedeva gran parte della catena delle Alpi, e dal [[Tirolo]] poteva far calare senza ostacoli numerosi battaglioni nelle estese pianure bagnate dal [[Po]]; al contrario la Francia non aveva inizialmente questo evidente e invidiato vantaggio<ref>{{cita|Léger Marie Philippe 1809|pp. 408-409}}.</ref>. Il grosso ostacolo era rappresentato dalla Svizzera, che si estende dalle Alpi tirolesi ai confini della Francia, e che impediva l'accesso dalle Alpi per gran parte della catena: era quindi di fondamentale interesse per la Repubblica francese, se voleva continuare la guerra con l'Austria, mantenere il possesso dell'[[altopiano svizzero]] ottenuto nel febbraio 1798 con l'invasione condotta dal generale [[Guillaume Marie-Anne Brune]]<ref>{{cita web |url=http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I8915.php |sito=Dizionario Storico della Svizzera |autore= Martin Illi |titolo=Invasione francese |data= 5 marzo 2014 |accesso=19 gennaio 2015}}.</ref>. Questo consentiva ai rivoluzionari due sbocchi strategici: uno permetteva di aggirare la [[Foresta Nera]] e dilagare facilmente nell'alto [[Danubio]], l'altro di scendere attraverso i passi alpini del [[Canton Vallese]] e giungere direttamente nel Nord Italia<ref name="Vicari20"/>; scoppiata nuovamente la guerra diventava quindi di enorme importanza tattica e strategica per gli austriaci cacciare i francesi dalla Svizzera<ref>{{cita|Léger Marie Philippe 1809|pp. 409-410}}.</ref>. Dal canto loro i britannici ritenevano realmente la Svizzera il territorio ideale da cui lanciare un'invasione della Francia e infine gli austriaci erano comunque più preoccupati delle truppe francesi concentrate lungo il Reno che di quelle superstiti in Italia: passando a una più prudente tattica difensiva nel nord della penisola, gli austriaci se ne assicuravano comunque il dominio e potevano liberare forze da impiegare in Germania<ref name="Vicari20"/>.
 
== L'armata russa sulle Alpi ==
=== La marcia verso la Svizzera ===
[[File:Suvorov Gotthard.jpg|miniatura|Suvorov in marcia verso il passo del San Gottardo]]
 
Il 4 settembre Suvorov informò lo zar che stava per muovere verso la Svizzera, non mancando di lamentare come fin dall'inizio della campagna gli austriaci fossero costantemente stati riluttanti a supportarlo, lenti a rispondere ai suoi ordini e assolutamente inefficienti a soddisfare le sue richieste di approvvigionamenti e munizioni. Non mancò di enfatizzare come gli alleati ritardassero apposta le forniture con l'intento di costringerlo a lasciare l'Italia<ref name="Mikaberidze133 134">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 133-134}}.</ref>. Scrisse tra l'altro:
{{quote|(...) a dispetto delle nostre grandi vittorie e conquiste, si sono sempre limitati a scrivermi solo lettere di disappunto e piene di biasimo o di richieste di preavvisare in anticipo tutte le azioni militari. (...) [Ciò nonostante sto] per intraprendere questa laboriosa marcia verso la Svizzera.|Suvorov allo zar Paolo - Documenti di Suvorov, 4 settembre 1799, IV pp. 299-300<ref name="Mikaberidze133 134"/>}}
 
Suvorov si mise in marcia l'11 settembre, subito dopo la presa di [[Tortona]], spedendo bagagli, equipaggiamenti e artiglieria pesante via [[Como]] e [[Verona]], affinché arrivassero in Svizzera presso [[Coira]] nei [[Grigioni]], e dal Tirolo verso [[Feldkirch (Austria)|Feldkirch]]<ref name="Rossi 1908">{{cita pubblicazione |autore=Giulio Rossi |titolo=Suwaroff in Svizzera |rivista=Corriere del Ticino |data=9-16 gennaio 1908 }} Vedi testo in {{cita web|url=http://www.museodelmalcantone.ch/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=49:suwaroff-in-svizzera&catid=51archivio-delle-notizie|titolo=Museo del Malcantone, Curio]|accesso=11 ottobre 2014}}</ref><ref>{{cita|Gachot 1904|p. 259}}.</ref>, mentre egli con circa 27&nbsp;000 uomini, inclusi quasi 16&nbsp;000 fanti e oltre 3&nbsp;500 [[cosacco|cosacchi]]<ref name="Mikaberidze133 134"/>, prese la via di [[Varese]] per muovere verso [[Bellinzona]]<ref name="Coppi279 280">{{Cita|Coppi1824|pp. 279-280}}.</ref>.
 
Il 15 settembre l'avanguardia russa al comando di [[Pëtr Ivanovič Bagration]] entrò in territorio svizzero presso [[Ponte Tresa]] e dopo pochi giorni l'armata principale si riunì a [[Torricella-Taverne|Taverne]] nel [[Canton Ticino|Ticino]]; Suvorov, che si aspettava di trovarvi i rifornimenti per la successiva settimana di marcia tramite una carovana di millecinquecento muli precedentemente richiesta agli austriaci, dovette constatare che questi non avevano inviato nulla<ref name="Mikaberidze135 136">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 135-136}}.</ref>. All'iniziale stupore succedette lo sdegno e quindi la collera: davanti a un contrito generale [[Franz von Weyrother|Weyrother]], ufficiale di collegamento austriaco, accusò esplicitamente Melas e la corte di Vienna di avere ordito un tradimento «che lo zar saprà punire»<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 264}}.</ref>. L'anziano generale scrisse un'indignata lettera all'imperatore [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco II]] dicendosi oltraggiato e lamentando come l'inefficienza austriaca avesse annullato il vantaggio tattico della sua rapida marcia verso la Svizzera. Ormai però il danno era fatto: arrivarono solo seicentocinquanta muli, assolutamente insufficienti, e Suvorov, su suggerimento del principe [[Konstantin Pavlovič Romanov|Costantino]], decise di usare i cavalli dei cosacchi per trasportare viveri e munizioni sufficienti per i successivi otto giorni<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 266}}.</ref>{{#tag:ref|Altre fonti riportano che l'idea in realtà fosse venuta al colonnello Strauch che aveva notato nei rapporti come dei tremila cavalli a disposizione dei cosacchi ne potessero essere utilizzati sui passi al massimo cinquecento, lasciando gli altri disponibili per la soma; Weyrother la attribuisce a Suvorov lodandone la fermezza nel resistere alle rimostranze degli uomini privati dei cavalli; il generale russo nelle sue lettere allo zar diede però il merito al principe, forse per ingraziarsene i favori<ref>{{cita|Hüffer 1905|p. 27}}.</ref>.|group=N}}. I ticinesi raccontano che gli ufficiali che avevano a disposizione cavalli e carrozze per loro uso personale dovettero, secondo gli ordini del comandante russo, cedere i primi come bestie da soma e abbandonare le carrozze. I maggiori esempi furono dati dal principe Costantino, che rinviò a Como le sue tre vetture, e dallo stesso Suvorov che, benché settantenne, abbandonò la sua lettiga e decise di marciare pure lui a piedi<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 267}}.</ref>. Nei quattro giorni di attesa prima di potersi finalmente muovere, le truppe russe furono sommariamente istruite sulla guerra di montagna delle cui tattiche erano totalmente a digiuno<ref name="Mikaberidze135 136"/>.
 
=== L'assalto al San Gottardo e l'arrivo al lago di Lucerna ===
[[File:Campagna Suvorov svizzera - da Airolo a Muotathal.png|miniatura|upright=0.9|left|Il percorso di Suvorov da Airolo a Muotathal]]
[[File:Sen-Gotard by Suvorov troops in 1799.jpg|miniatura|Suvorov attraversa il [[passo del San Gottardo]], dipinto di [[Alexander Kotzebue]] ]]
 
Il 21 settembre Suvorov ordinò l'avanzata. La marcia procedette lentamente, rallentata dalle pesanti piogge, dalla nebbia e dal terreno montagnoso<ref name="Mikaberidze137">{{Cita|Mikaberidze 2003|p. 137}}.</ref>. Ciononostante la sera stessa l’intero esercito si accampò già tra [[Sant'Antonino (Svizzera)|Sant'Antonino]] e Bellinzona, in un’altra giornata di marcia attraversò [[Biasca]] e la sera del 22 giunse a [[Giornico]], dove lo stato maggiore alleato trascorse la notte<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 272}}.</ref>.
Il tempo continuò a essere inclemente e, nella notte del 23 settembre, una bufera di pioggia e di neve flagellò l'armata, che a [[Faido]] fu rafforzata da un reggimento austriaco al comando del colonnello Gottfried Strauch<ref name="Mikaberidze139 140">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 139-140}}.</ref>.
 
Suvorov si accinse quindi ad attraversare il [[Passo del San Gottardo|San Gottardo]] entro il 25 con l'intento di riunirsi con Korsakov a [[Lucerna]] il 27 settembre; ma il 24, ad [[Airolo]], un battaglione francese appartenente alla divisione del generale [[Claude Lecourbe]] e comandato dal generale di brigata [[Charles-Étienne Gudin de La Sablonnière]] arrestò la marcia dei russi, che lasciarono seicento morti sul terreno prima di poter penetrare a tarda sera nella Val Tremola, con Suvorov che era sempre rimasto in prima linea<ref name="Rossi 1908"/>.
 
Il 25 mattina il generale riprese la sua marcia verso [[Andermatt]], mentre i francesi si erano ritirati dietro la "[[Pietro Morettini#Le opere|Buca d’Uri]]" (una [[galleria (ingegneria)|galleria]] nella gola della [[Schöllenen]]<ref>{{cita web |url=http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/d/D8796.php|autore=Hans Stadler |titolo=Schöllenen |editore=dizionario storico della Svizzera |lingua=de |accesso=15 ottobre 2014}}</ref>, sul lato nord del passo del San Gottardo in [[valle di Orsera]]) demolendo parzialmente il [[Ponte del Diavolo (Andermatt)|ponte del Diavolo]] (un attraversamento in pietra nel [[Canton Uri]] presso Andermatt)<ref>{{cita|Gachot 1904|pp. 293-294}}.</ref>. Qui un altro contingente di Lecourbe, agli ordini stavolta di Louis Henri Loison, tese un'imboscata che costò la vita a oltre novecento russi prima che questi riuscissero a riparare con mezzi di fortuna il ponte e passare dall'altra parte, sotto il fuoco costante dell'artiglieria e dei moschetti nemici, costringendo infine i francesi a ritirarsi<ref>{{cita|Gachot 1904|pp. 300-301}}.</ref><ref name="Mikaberidze147 148">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 147-148}}.</ref>.
[[File:Porter suvorov.jpg|miniatura|Suvorov attraversa il Ponte del Diavolo]]
 
Al contrario dei russi, le truppe di Lecourbe erano altamente specializzate nella guerra di montagna tanto da "marciare anche dove i cacciatori di camosci avrebbero rinunciato", "abituati a dormire nella neve e sotto le stelle, morsi dal vento, sugli stracci che utilizzavano come uniformi" e ad avventurarsi "senza guide [alpine] su sentieri a picco sui baratri"<ref>{{cita|Gachot 1904|pp. 116-117}}.</ref>. Sarebbero state una continua spina nel fianco delle truppe alleate.
 
Continuando a muoversi a destra lungo la valle della [[Reuss]], Suvorov si impadronì comunque del passo del San Gottardo respingendo il generale Lecourbe e la sera del 26 settembre le sue truppe raggiunsero [[Altdorf (Uri)|Altdorf]] presso la parte meridionale del [[Lago dei Quattro Cantoni|lago di Lucerna]]<ref name="Mikaberidze147 148"/>. Per il generale russo, il grosso dello sforzo era compiuto; allegro e ottimista scrisse di suo pugno, su un dispaccio diretto al generale austriaco [[Friedrich von Hotze]], una nota in rima in lingua tedesca rimasta famosa:
{{quote|Quindi abbiamo con la sciabole e le baionette</br> – Salvato la Svizzera dalla loro rovina.|Suvorov a Hotze<ref>{{cita|Hüffer 1905|p. 40}}.</ref>|Dann haben wir durch Säbel und Bajonette</br> – Die Schweiz von ihren Untergang gerett't.|lingua=de}}
Il generale era però all'oscuro del fatto che in quelle stesse ore il generale Massena, che aveva concentrato sotto i suoi ordini ben 77&nbsp;000 uomini, stava sbaragliando nella [[seconda battaglia di Zurigo]] le forze di Korsakov, infliggendogli pesanti perdite e costringendolo a battere in ritirata verso [[Winterthur]] e oltre fino a [[Sciaffusa]]<ref name="Coppi281 282">{{Cita|Coppi1824|pp. 281-282}}.</ref>, mentre sulla Linth le truppe del generale [[Nicolas Jean-de-Dieu Soult|Nicolas Soult]] sconfiggevano le truppe austriache del generale von Hotze, il quale rimase ucciso all'inizio dello scontro<ref name="Mathiez/Lefebvre491"/>.
 
=== L'attraversamento del Chinzig ===
[[File:Chinzig Chulm - Suedseite.jpg|miniatura|left|Il picco del Chinzig]]
 
Sul lago di Lucerna, i francesi si attestarono saldamente sulla riva sinistra della Reuss, presso [[Seedorf (Uri)|Seedorf]], chiudendo ai russi la possibilità di raggiungere la città eponima attraverso il [[passo Surenen]], mentre il lago stesso, pattugliato da una piccola flottiglia, appariva sotto il pieno controllo francese rendendo impossibile un attraversamento da parte dei russi<ref name="Mikaberidze147 148"/>.
 
Le truppe di Suvorov erano allo stremo: la marcia sulle rocce aveva usurato le inadeguate calzature dei soldati, di cui molti erano ormai addirittura privi, le uniformi erano spesso a brandelli, fucili e baionette si arrugginivano per la continua umidità e gli uomini soffrivano la fame per la mancanza di adeguati rifornimenti<ref name="Rossi 1908"/><ref>{{cita|Gachot 1904|pp. 316-317}}.</ref>. Suvorov era ancora ignaro della disfatta di Korsakov, ma in mancanza di notizie preferì non fermarsi ad Altdorf per lasciar riposare il suo esausto esercito che diresse invece, già alle prime ore del 27 settembre, verso il passo del Chinzig, contando di aggirare i francesi raggiungendo [[Svitto]] dal villaggio di [[Muotathal]]. Il piano prevedeva di salire, partendo da una quota di circa 500 m, fino a 2&nbsp;070 m lungo un sentiero a precipizio scavato nella roccia e quasi invisibile sotto le prime nevi<ref name="Mikaberidze147 148"/><ref name="Rossi 1908"/><ref name="Mikaberidze150 151">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 150-151}}.</ref>.
 
Lecourbe informò immediatamente il generale Massena della deviazione dei russi e questi, che aveva in precedenza pianificato di attaccare Suvorov nella valle della Reuss, fu costretto a cambiare strategia: inviò perciò il generale Mortier a occupare Muotathal con 9&nbsp;000 uomini e il generale Gazan a marciare con circa 10&nbsp;000 su [[Weesen]] e [[Schänis]], per chiudere la valle della Linth dal nord<ref name="Mikaberidze152 153">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 152-153}}.</ref>, mentre egli stesso concentrava il grosso delle sue truppe a Svitto<ref name="Mikaberidze152 153">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 152-153}}.</ref>.
 
[[File:André Masséna, marshall of France.jpg|thumb|upright|Il generale [[Andrea Massena]], comandante dell'armata francese in Svizzera]]
 
Appena giunti a Muotathal i 18&nbsp;000 esausti uomini di Suvorov, senza provviste e munizioni e circondati da montagne invalicabili in un freddo gelido, si trovarono di fronte un esercito francese molto superiore in numero ed equipaggiamenti<ref name="Mikaberidze152 153"/>.
Il 29 settembre, ancora incerto sul destino di Korsakov e Hotze{{#tag:ref|In realtà la notizia era già filtrata attraverso gli interrogatori di alcuni prigionieri francesi, ma questi non erano stati creduti<ref>{{cita|Hüffer 1905|p. 66}}.</ref>.|group=N}}, Suvorov convocò un consiglio di guerra col suo stato maggiore per decidere il da farsi<ref name="Gachot339">{{cita|Gachot 1904|pp. 339}}.</ref>. Durante il consiglio il comandante russo si mostrò estremamente risoluto a non arrendersi, incolpò gli alleati austriaci di tutte le difficoltà che erano costretti a patire<ref name="Gachot339"/> e propose quella che gli appariva come l'unica soluzione possibile:
{{quote|Tornare indietro è disonorevole. Non mi sono mai ritirato. Avanzare verso Svitto è impossibile: Massena comanda più di 60&nbsp;000 uomini e le nostre truppe non arrivano a 20&nbsp;000. Siamo a corto di provviste, munizioni e artiglieria... Non possiamo aspettarci aiuto da nessuno. Siamo sull'orlo del precipizio! Tutto quello che ci rimane è fare affidamento su Dio Onnipotente e sul coraggio e lo spirito di sacrificio delle mie truppe! Siamo russi! Dio è con noi!|Suvorov al suo stato maggiore, 29 settembre 1799<ref name="Mikaberidze152 153"/>}}
 
Dopo gli appassionati discorsi di Suvorov per sollevare il morale dei suoi subordinati, il consiglio di guerra decise di abbandonare il proposito di dirigersi a Svitto per muovere invece ancora verso est, oltre il passo di Muotathal verso il [[Pragelpass|passo del Pragel]] e quindi per quello del [[Klöntalpass|Klöntal]], per riunirsi al generale Linken a [[Glarona]]<ref name="Mikaberidze154 155">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 154-155}}.</ref> e, se possibile, puntare poi su [[Sargans]] costeggiando a sud il [[lago di Walenstadt]]<ref name="Vicari22">{{cita|Vicari 1999|p. 22}}.</ref>.
All'avanguardia furono posizionati [[Pëtr Ivanovič Bagration|Bagration]] e Auffenberg; alle truppe di [[Franz Seraph von Rosenberg-Orsini|Rosenberg]], poste in retroguardia, fu ordinato di proteggere l'armata da attacchi che potessero arrivare da ovest, da Svitto attraverso il Muotathal, mentre la forza principale marciava verso est per il passo del Pragel<ref name="Mikaberidze154 155"/>.
 
Da documentazioni originali russe rinvenute in seguito dai francesi a Muotathal, si conosce la precisa consistenza numerica dell'esercito russo il 30 settembre 1799: si contavano 66 ufficiali di stato maggiore, 493 ufficiali di truppa, 1&nbsp;172 sottufficiali, 403 musicanti e 16&nbsp;584 uomini di truppa; di questi ultimi, 410 risultavano ammalati, 216 erano claudicanti e 21 agli arresti, solo 85 uomini avevano disertato<ref>{{cita|Gachot 1904|pp. 366-367}}.</ref>; in dieci giorni l'armata russa aveva perduto circa 3&nbsp;000 soldati<ref name="Rossi 1908"/> e aveva ora razioni di cibo per soli cinque giorni, ma queste già scarse provviste avrebbero dovuto essere razionate per durarne almeno dieci<ref name="Mikaberidze154 155"/>.
 
=== La marcia verso Glarona ===
[[File:Général Gabriel Jean Joseph Molitor.jpg|miniatura|Il generale Gabriel Jean Molitor]]
[[File:George Dawe - Portrait of General Pyotr Bagration (1765-1812) - Google Art Project.jpg|miniatura|Ritratto del generale Pëtr Ivanovič Bagration]]
 
Nonostante le faticossime marce effettuate e i combattimenti già sostenuti, l'armata si mosse immediatamente. Per primi avanzarono gli austriaci di Auffenberg seguiti dai russi di Bagration. Appena giunti al passo del Pragel, ci fu uno scontro tra i primi e i francesi di Molitor che impedirono loro di passare<ref>{{cita|Gachot 1904|pp. 386-387}}.</ref>. Arrivando nel pomeriggio, Bagration, che si mostrò «indignato nel vedere gli austriaci arretrare davanti a un pugno di uomini»<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 387}}.</ref>, capovolse però le sorti della battaglia ricacciando indietro i francesi e offrendo loro la possibilità di arrendersi. Ignorava che Auffenberg aveva già inviato un analogo ultimatum a Molitor e che questi aveva rifiutato rispondendo sdegnosamente:
{{quote|Dite al vostro comandante che la sua proposta è temeraria. Egli ignora dunque che il suo appuntamento con Korsakov e Hotze è saltato? Ho sconfitto io stesso [[Franjo Jelačić|Jellachich]] e Lincken che ora sono bloccati a Glarona. Il maresciallo Suvorov è circondato da tutti i lati. Sarà proprio lui quello costretto ad arrendersi!|Molitor a Auffenberg e Bagration<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 388}}.</ref>}}
 
Suvorov non ebbe il tempo di realizzare la gravità della notizia che le truppe di Bagration ripresero l'assalto contro i francesi, i quali, dopo il tramonto, furono costretti a ritirarsi verso il [[lago di Klöntal]], dove molti nella fuga annegarono ma dove il generale francese ebbe anche modo di riorganizzarsi e disporre meglio le sue truppe per affrontare gli avversari<ref name="Mikaberidze158 159">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 158-159}}.</ref>.
 
Bagration guidò i suoi battaglioni in quattro disperati assalti contro l'artiglieria francese, ben piazzata sulla strada e sulle rocce che la dominavano, e subì gravissime perdite; nel frattempo il tempo peggiorò, cominciò a cadere del nevischio, e i russi si ritirarono per la notte, che passarono al gelo essendo stato loro proibito di accendere fuochi, e ancora una volta patirono la fame<ref name="Mikaberidze158 159"/>. Bagration, pur sofferente per una ferita alla coscia, riorganizzò le sue truppe col favore delle tenebre e continuò a incoraggiarle:
{{quote|Dobbiamo aspettare e il Signore verrà in nostro soccorso; passeremo la notte a Glarona. Non appena lo ordino, dovete attaccare immediatamente!|Bagration alle sue truppe<ref>{{Cita|Mikaberidze 2003|p. 159, nota 101}}.</ref>}}
 
Lo scontro riprese la mattina del 1º ottobre con la carica dei russi di Bagration. Molitor, dopo un'accanita ma breve resistenza, preferì ritirare le sue truppe sulle colline vicine per riorganizzarsi lungo il corso della Linth, approntando una serie di linee di difesa tra [[Netstal]], [[Näfels]] e [[Mollis]], nella parte settentrionale del [[Canton Glarona]], distruggendo il ponte a Netstal e mantenendo il controllo delle restanti vie di comunicazione tra Näfels e Mollis. Questo gli consentiva di controllare di fatto entrambe le rive del fiume<ref>{{Cita|Mikaberidze 2003|p. 160}}.</ref>.
 
Nel primo pomeriggio dello stesso giorno Bagration ricevette rinforzi e lanciò la carica con dodici battaglioni contro le posizioni francesi a Netstal. Tuttavia i francesi resistettero ancora fortificandosi nel villaggio e riuscirono a distruggere i ponti sulla Linth poco prima che i russi se ne impadronissero<ref name="Mikaberidze161 162">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 161-162}}.</ref>.
 
Nel frattempo si combatteva anche nella retroguardia, dove Rosenberg, che comandava 11&nbsp;000 uomini, venne attaccato da Masséna. Suvorov ordinò al generale austriaco di resistere a ogni costo mentre Bagration combatteva per liberare dai francesi la strada verso est. I francesi erano risoluti a non permettere ai russi di lasciare la valle: le divisioni di Lecourbe chiusero loro la strada da dietro lungo la Reuss tagliando le linee di rifornimento; Masséna richiamò alcune divisioni di Mortier da [[Zurigo]] per posizionarle a Altdorf e parte di quelle di Soult a Weesen per bloccare l'uscita della valle della Linth<ref name="Mikaberidze161 162"/>. Nonostante gli sforzi dei francesi, i russi respinsero tutti gli assalti contrattaccando anche alla baionetta. La battaglia fu particolarmente cruenta sul ponte in pietra che attraversava il fiume Muotha, chiamato da allora ''Suworow-brücke'' ("ponte di Suvorov")<ref>{{cita|Hüffer 1905|p. 81}}.</ref>, e dal quale parecchi francesi precipitarono nelle acque a causa della ressa<ref name="Mikaberidze163 164">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 163-164}}.</ref>. La sera del 1º ottobre i francesi si ritirarono verso Svitto incalzati dai cosacchi<ref name="Mikaberidze161 162"/>.
 
Contemporaneamente Bagration ripristinava un ponte a Netstal e, organizzate le sue forze in due colonne, marciava lungo entrambe le rive della Linth verso Nafel, che era tenuta saldamente da Molitor con tre battaglioni e quattro cannoni e le cui posizioni erano protette sul fianco destro dai dirupi e a sinistra dal fiume. Anche se Bagration riuscì a respingere i francesi fuori dalla cittadina, l'attacco alle posizioni principali del nemico fallì dando modo ai francesi di ricevere rinforzi dalle milizie svizzere e contrattaccare per riprendersi la città con le truppe di stanza a Mollis<ref name="Mikaberidze163 164"/><ref>{{cita|Hüffer 1905|p. 70}}.</ref>. In questa occasione Molitor arringò gli svizzeri ricordando una storica vittoria da loro ottenuta secoli prima negli stessi luoghi contro l'oppressore austriaco:
{{quote|Non dimenticate, compagni miei, che il 9 aprile del 1388 i vostri antenati, animati da anelito di libertà, riportarono in questi luoghi una memorabile vittoria sugli austriaci, che si erano riversati nella valle saccheggiando Nettstal, Näfels e Mollis (...), uccidendone 2&nbsp;500, catturando 11 vessilli e perdendo solo 53 uomini. Compagni miei! Emulate quei prodi! Liberate il vostro Paese dalle orde straniere!|Molitor alle milizie svizzere<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 398}}.</ref>}}
 
Tuttavia Bagration tornò tenacemente all'assalto del villaggio in più riprese trattenuto dapprima dagli svizzeri e quindi definitivamente fermato dall'arrivo delle truppe di Gazan dopo che Netstal era passata di mano parecchie volte nella stessa giornata. Alle 9 di sera, dopo 16 ore di duri combattimenti, Suvorov ordinò a Bagration di disimpegnarsi lasciando i francesi sulle loro posizioni iniziali. Entrambe le parti gridarono alla vittoria, ma in realtà la giornata si era risolta quasi in un nulla di fatto — i russi arrivarono nei pressi di Glarona ma i francesi chiudevano loro ogni via di accesso verso Zurigo — salvo mostrare l'abilità e il valore di entrambi i comandanti<ref>{{Cita|Mikaberidze 2003|p. 165}}.</ref>.
 
L'avanguardia di Bagration passò la notte tra il primo e il 2 ottobre attorno a Glarona, ma solo il 4 ottobre tutta l'armata poté ivi riunirsi<ref name="Vicari22"/> e lo stesso giorno Suvorov convocò un nuovo consiglio di guerra<ref name="Mikaberidze166">{{Cita|Mikaberidze 2003|p. 166}}.</ref>.
 
== La ritirata ==
=== La marcia verso Panix ===
[[File:Мозаика Переход Суворова через Альпы в 1799 году.jpg|miniatura|La traversata di Suvorov delle Alpi, mosaico del 1904, esposto a San Pietroburgo.|alt=La traversata di Suvorov delle Alpi (mosaico)|300x300px]]
 
Suvorov avrebbe voluto attenersi al piano originario e quindi sfondare le posizioni francesi a Näfels, costeggiare il [[lago di Walenstadt]] e marciare verso [[Weesen]] per ricongiungersi con le altre truppe austriache in Svizzera. Gli ufficiali austriaci appoggiavano questa strategia, convinti che fosse il modo migliore per raggiungere [[Sargans]] e i magazzini militari che vi si trovavano in modo da rifornire l'armata ormai allo stremo delle forze e mancante anche di munizioni oltre che di provviste. Ma il principe Costantino e gli alti ufficiali russi si opposero, convinti che l'unico modo di riunirsi agli alleati fosse di aggirare le forze francesi dirigendosi a sud verso [[Schwanden]], quindi salire per [[Elm]] per poi oltrepassare il [[passo del Panix]] e raggiungere e attraversare la valle del [[Reno Anteriore]] fino a [[Maienfeld]], a sud del [[Liechtenstein]]<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 409}}.</ref>. Alla fine otto dei dieci generali dello stato maggiore approvarono la "proposta russa"<ref name="Mikaberidze166"/>. Optare per una decisione del genere, cioè una marcia lungo un percorso privo di truppe nemiche, non si addiceva al temperamento del feldmaresciallo russo ma il suo assenso fornisce forse un'idea di quelle che dovevano essere anche ai suoi occhi le pessime condizioni in cui versavano i suoi uomini che, nonostante gli estremi sacrifici da lui costantemente richiesti, erano soliti chiamarlo "piccolo padre"<ref name="Vicari22"/><ref name="Rossi 1908"/><ref>{{cita libro|autore=Édouard Gachot|titolo=Les campagnes de 1799: Souvarow en Italie|editore=Perrin et cie.|pagina=115|anno=1903|lingua=francese|isbn={{no ISBN}}|url=https://archive.org/details/lescampagnesdes00gachgoog}}</ref>. Il generale austriaco Auffenberg, sebbene le sue truppe fossero state impegnate nei combattimenti molto meno di quelle russe, aveva scritto nel suo rapporto del 1º ottobre che la sua brigata era ormai del tutto priva di munizioni, denaro, pane e in gran parte senza scarponi<ref>{{cita|Hüffer 1905|p. 79}}.</ref>.
 
[[File:Campagna Suvorov svizzera - da Muotathal a Feldkirch.png|alt=Ritirata: da Muotathal fino ai quartieri d'inverno in Baviera|left|thumb|350x350px|Percorso seguito dalle truppe di Suvorov da Muotathal fino ai quartieri d'inverno in Baviera]]
 
La notte tra il 4 e il 5 ottobre, sotto una neve mista a una pioggia gelata, cominciò la marcia verso sud in direzione del Panix<ref name="Rossi 1908"/><ref name="Mikaberidze166"/>. Stavolta Bagration fu lasciato in retroguardia con i suoi 1&nbsp;800 uomini superstiti di cui, egli stesso ricordò in seguito, solo 250 abili al combattimento<ref name="Mikaberidze167 168">{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 167-168}}.</ref>. Il primo a muoversi fu il generale [[Michail Andreevič Miloradovič|Miloradovič]], seguito dal generale [[Otto Wilhelm Hristoforovich Derfelden]] e dalle truppe di Rosenberg. Suvorov fu costretto ad abbandonare ai francesi circa 1&nbsp;300 tra feriti gravi e malati, raccomandandone il destino all'umanità dei francesi con una lettera lasciata apposta a Masséna affinché se ne prendesse cura<ref name="Mikaberidze167 168"/><ref>{{cita|Mikhailovsky-Danilevsky, Miliutin 1852|Vol. IV, 155-6}}.</ref><ref>{{cita|Gachot 1904|p. 414}}.</ref>. Le condizioni della marcia sarebbero state ancora peggiori delle precedenti. La Madre Superiora del convento di [[Mutten]], dove lo stato maggiore di Suvorov aveva trascorso la notte, testimoniò: « È stato patetico vedere come questa gente sia stata costretta a marciare in un modo così duro e a piedi nudi attraverso il Pragel, sotto una pioggia incredibile, mista a neve. Solo il generale [aiutante] aveva il suo cavallo, tutti gli altri sono stati abbandonati<ref>{{cita|Hüffer 1905|pp. 82-83}}.</ref>. »
 
Appena si avvidero della ritirata russa, i francesi presero l'iniziativa per tentare di accerchiare Suvorov e tagliargli la via di fuga: [[Louis Henri Loison|Loison]] si mosse verso Schwanden; Mortier da [[Pragel]] verso Glarona per bloccare la vallata; il generale Gazan inviò una brigata da Mollis verso [[Sool]] (a sud di Glarona) e altre tre da Netstal all'inseguimento di Bagration<ref>{{cita|Gachot 1904|pp. 413-414}}.</ref>. La mattina del 5 ottobre il 10º [[Cacciatore (tattica)|Cacciatori]] di Gazan attaccò i cosacchi di Bagration costringendolo a rallentare la marcia mentre l'arrivo dell'artiglieria francese lo obbligò a fermarsi e a schierarsi lungo la stretta valle e, essendo a corto di munizioni, a ordinare tre assalti disperati alla baionetta<ref name="Mikaberidze167 168"/><ref>{{cita|Gachot 1904|p. 415}}.</ref>. Durante la giornata la retroguardia di Bagration dovette sostenere una ventina di attacchi per trattenere il nemico e salvare l’intero esercito da una sicura disfatta<ref name="Rossi 1908"/>.
 
La notte tra il 5 e il 6 l'armata si accampò nei pressi di Elm, al freddo, senza cibo e sottoposta ai continui attacchi dei francesi. Alle 2 del mattino Suvorov preferì muoversi mentre i francesi continuavano a martellare le truppe di Bagration che riuscivano a tenerli indietro ma subivano continue perdite. La marcia notturna al gelo costò la vita a parecchi soldati e circa 200 furono i dispersi catturati dai francesi<ref>{{Cita|Mikaberidze 2003|p. 170}}.</ref>. Non appena i russi presero la via del Panix, i francesi interruppero l'inseguimento. Bagration poté fare la conta delle perdite che constatò ammontare a circa 800 uomini presi prigionieri, 4 cannoni, la cassa del tesoro contenente 20&nbsp;000 [[Franco germinale#Precedenti|franchi]], che il comandante francese Lenard distribuì in seguito al suo battaglione<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 419}}.</ref>, e numerosi cavalli e muli; ma era riuscito a proteggere le spalle dell'armata<ref name="Mikaberidze171">{{Cita|Mikaberidze 2003|p. 171}}.</ref>.
 
=== L'attraversamento del passo del Panix e l'arrivo a Coira ===
[[File:Suvorov crossing the alps.jpg|thumb|left|upright|Il maresciallo Suvorov guida la ritirata dei suoi soldati attraverso le [[Alpi]] ]]
[[Image:Suvorov pannix.jpg|thumb|upright|''Suvorov che attraversa il [[Passo del Panix]]'', dipinto di Alexander Kotzebue]]
 
Il 6 ottobre i russi cominciarono la scalata al Panix, a 2&nbsp;407 m di quota. Dovette essere abbandonata tutta l'artiglieria e, arrampicandosi con la neve sopra il ginocchio sugli stretti e tortuosi sentieri a picco sui precipizi, furono persi anche 300 muli<ref name="Mikaberidze171"/>. Édouard Gachot nella sua ''Histoire militaire de Masséna: La campagne d'Helvétie (1799)'' del 1904, estratta dalle memorie di ufficiali superstiti e da notizie ricavate dall’archivio della guerra russo, descrive lungamente e con dovizia di particolari gli enormi disagi e il dramma patito dall'armata russa durante la traversata. L'estenuante marcia fu eseguita quasi ininterrottamente anche di notte e costò la vita a quanti, esausti, malati o feriti, non erano più in grado di reggersi in piedi sullo stretto sentiero, reso invisibile dalla neve e scivoloso per il ghiaccio. Parecchi uomini abbandonarono zaini e fucili lungo la via e i più deboli si lasciarono morire semplicemente addormentandosi<ref>{{cita|Gachot 1904|pp. 438-439-440-443-444}}.</ref>.
 
Secondo le fonti, Suvorov condivise con i suoi uomini tutte le difficoltà della sfiancante marcia e continuò a incitarli costantemente, a riprendere chi abbandonava le armi o solo si lamentava e, pur male abbigliato, per mostrare la sua resistenza e cercare di estrarre le ultime energie dalle sue truppe esauste rifiutò più volte il mantello che gli veniva offerto dal suo attendente<ref name="Rossi 1908"/>. Fece a piedi assieme ai soldati la salita fino in cima al passo dove, su consiglio del Granduca Costantino, fece utilizzare il legno delle lance dei cosacchi per accendere il fuoco e preparare il tè per la truppa; durante la discesa, raccontò in seguito ammirato il capitano russo Grjasew nel suo diario: «Era seduto su un cavallo cosacco, e lo vidi mentre cercava di liberarsi dalle mani di due cavalieri al suo fianco che cercavano di sostenerlo durante la marcia e di condurre il suo cavallo (...) Continuando a dire "Lasciatemi, lasciatemi, devo andare da solo<ref>{{cita|Hüffer 1905|p. 89}}.</ref>."» Ai generali che lo circondavano disse: {{quote|Lo sentite come mi lodano? Questi sono gli stessi uomini che mi lodarono così anche in Turchia e in Polonia|Suvorov<ref>{{Cita|Gachot 1904|p. 436}}.</ref>}}
 
Appena l'avanguardia arrivò sul colmo del passo fu investita da una violentissima bufera di grandine e neve gelata che impedì agli esploratori di orientarsi facendoli rischiare di cadere nei dirupi e nei precipizi. Prima di trovare una via agevole per la discesa grazie all'intervento della popolazione locale, parecchi gruppi si dispersero nella ricerca<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 434}}.</ref>. Il 7 ottobre i russi arrivarono ai primi [[chalet]] di [[Pigniu|Panix]]<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 435}}.</ref> e dopo un breve bivacco poterono iniziare la discesa verso [[Ilanz|Jante]] e la salvezza<ref>{{Cita|Mikaberidze 2003|p. 173}}.</ref>. Qui, Suvorov, sentendosi finalmente non più braccato, fece riposare i suoi uomini per un'altra notte e il 9 mosse verso il Reno e quindi verso [[Coira]] dove arrivò il 10 ottobre, portando con sé anche 1&nbsp;400 prigionieri francesi. Gli restavano 14&nbsp;000 uomini e di questi solo 10&nbsp;000 in grado a stento di marciare e combattere, gli altri erano divorati dalle febbri o accecati da infiammazioni agli occhi; le [[Sotnja|sotnje]] erano ridotte ad una ventina di cavalieri che si disputavano 4 o 5 cavalli superstiti e male in arnese; l’artiglieria era tutta perduta, un terzo della truppa aveva perso le armi e quelle che restavano erano arrugginite e inservibili; le baionette spuntate, le uniformi irriconoscibili<ref>{{cita|Gachot 1904|pp. 448-449}}.</ref><ref name="Rossi 1908"/>.
 
Ogni reggimento di fanteria fu riorganizzato in battaglione, i reggimenti di cavalleria in altrettanti squadroni e, attrezzato un convoglio di 500 bestie da soma, l'armata si diresse per [[Balzers]], [[Vaduz]] e Feldkirch sino a [[Altenstadt (Weilheim-Schongau)|Altenstadt]]<ref name="Rossi 1908"/><ref name="Vicari22"/>. Il 22 ottobre lo zar Paolo si ritirò dalla coalizione e richiamò in patria Suvorov, che ormai accusava pubblicamente gli austriaci di averlo tradito<ref>{{Cita|Coppi 1824|p. 282}}.</ref><ref>{{Cita|Mikaberidze 2003|p. 173}}.</ref>. Il 25 ottobre le forze di Suvorov, di Korsakov e del [[Luigi-Giuseppe di Borbone-Condé|principe di Condé]] si riunirono a [[Landau an der Isar|Landau]] e iniziarono a piccole marce il rientro verso i quartieri d'inverno in [[Boemia]], dove giunsero nel gennaio del 1800 concludendo definitivamente la campagna svizzera<ref>{{Cita|Mikaberidze 2003|p. 176}}.</ref><ref name="Vicari22"/>.
 
== Le ragioni della sconfitta ==
Dopo poco meno di un mese di estenuanti marce e 16 giorni di combattimenti, Suvorov aveva perso oltre 5&nbsp;000 uomini, mentre i francesi controllavano la Svizzera esattamente come facevano prima dell'inizio della campagna<ref>{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 176, 177}}.</ref>{{#tag:ref|Già il 10 ottobre era giunta a Coira la notizia che i francesi avevano rioccupato il Gottardo e stavano avanzando ulteriormente nella valle del Reno. Soult in teoria aveva da [[Disentis/Mustér]] la strada spianata anche verso i temporanei acquartieramenti russo-austriaci<ref>{{cita|Hüffer 1905|p. 90}}.</ref>.|group=N}}.
Già il 22 ottobre lo zar Paolo I, nella sua lettera all'imperatore [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco II]] con cui annunciava ufficialmente l'uscita della Russia dalla coalizione, focalizzava le ragioni principali della sconfitta russa nell'allontamento dell'arciduca Carlo dalla Svizzera prima che si fosse completato il ricongiungimento dell'armata di Suvorov con quella di Korsakov:
{{quote|A Vostra Maestà già devono essere note le conseguenze che risultarono con l'allontanamento dalla Svizzera della di lei armata sotto il comando dell'Arciduca Carlo, il che si fece in opposizione a tutti i motivi per li quali doveva rimanervi finché si fosse effettuato il congiungimento del feld maresciallo principe Italysky col tenente generale Rimsky Korsakoff. (...)|Paolo I a Francesco II, 22 ottobre 1799 <ref>{{Cita|Rettificazioni 1857|p. 46}}.</ref>}}
 
Effettivamente nei primi giorni di agosto, l'arciduca Carlo aveva già ricevuto nel suo acquartieramento a [[Kloten]], a nord di Zurigo, la lettera di Francesco II che lo informava delle nuove strategie della coalizione e gli ordinava di lasciare la Svizzera. La stessa lettera probabilmente non raggiunse invece Suvorov prima del 25 o 27 agosto<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 255}}.</ref>, per cui egli era ancora convinto di dover continuare la sua campagna in Italia quando, con un anticipo di almeno 20 giorni, l'arciduca aveva già iniziato i preparativi per muoversi<ref name="Vicari20"/>. Il 2 settembre, quando decise di obbedire a seguito dell'ordine ricevuto direttamente dallo zar, Suvorov pensava ancora di poter coordinare la sua manovra con l'arciduca Carlo. Informato finalmente che questi aveva già lasciato il paese, fu profondamente sconcertato «dalle disastrose notizie riguardo la ritirata dell'arciduca Carlo dalla Svizzera<ref>Suvorov allo zar Paolo I{{cita libro|editore=G. Mescheriakov|titolo=A.V. Suvorov:Dokumenti, 3 settembre 1799|volume= IV|pagina= 295|città=Mosca|anno=1949-1953|isbn={{no ISBN}}}}.</ref>.» Tra il 15 e il 20 settembre, dopo la vana attesa a Taverne dei muli con i rifornimenti necessari per la marcia in Svizzera, accusò ormai esplicitamente Melas e gli austriaci di codardia e di avere ordito un tradimento nei suoi confronti<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 264}}.</ref><ref>{{cita libro|autore=Eugène Pick|titolo=Résumé historique des campagnes des français contre les russes depuis 1799 jusqu'en 1814 ; suivie d'une Ode composée sur les Ruines de Sébastopol|pagina=13|editore=Eugène Pick|città=Parigi|anno=1856|url=http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k6369734k/f5.image|lingua=francese|isbn={{no ISBN}}}}.</ref>.
 
Ma se fu subito chiaro che la campagna in Svizzera era stata basata più su calcoli politici e diplomatici degli austriaci che su adeguate valutazioni strategiche, anzi contro quelle che erano le decisioni militari che Suvorov aveva già preso, non si può non addossare al generale russo quantomeno la responsabilità di avere sottovalutato le difficoltà che la campagna che gli avevano ordinato di intraprendere presentava<ref>{{Cita|Mikaberidze 2003|p. 176}}.</ref>. Probabilmente il suo temperamento a volte troppo impulsivo e impetuoso, nonostante l'età, lo portò a una valutazione troppo ottimistica delle condizioni ambientali, della forza e della capacità delle truppe avversarie sui valichi alpini e delle possibilità proprie e dei suoi uomini<ref name="Vicari21">{{cita|Vicari 1999|p. 21}}.</ref>.
Per dare un'idea dello spirito di Suvorov nei giorni immediatamente precedenti la campagna, basta riportare due episodi esemplari. Al generale austriaco Weyrother, che gli riassumeva i piani di attacco sul San Gottardo, che prevedevano anche l'ipotesi di un ripiegamento, ordinò: «Cancellate la parola ritirata!»<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 258}}.</ref>; ad un corriere di Korsakov che gli domandava quali fossero i nuovi ordini, rispose semplicemente con le parole: «Sconfiggere i francesi!»<ref>{{cita|Gachot 1904|p. 260}}.</ref>.
 
[[File:Rimsky-Korsakov A M.jpg|left|miniatura|upright|Il generale [[Aleksandr Michajlovič Rimskij-Korsakov|Aleksandr Korsakov]] ]]
[[File:Georg Decker 002.jpg|miniatura|upright|L'arciduca [[Carlo d'Asburgo-Teschen]] ]]
 
==Biografia==
Il 20 settembre Suvurov aveva approvato <!-- Suvorov aveva richiesto delle proposte operative ai suoi generali. "Approvare" mi sembra il verbo più corretto. -->la proposta operativa del generale Hotze di raggiungerlo, spostandosi dal San Gottardo con marce forzate su strette vie di montagna lungo la valle della Reuss, per aggirare Masséna da Svitto e liberare Lucerna. Il successo di questo piano avrebbe sicuramente avuto enormi conseguenze sulla situazione operativa in Svizzera, ma l'esito positivo dipendeva dalla contemporanea buona riuscita di tutta una serie di azioni da svolgersi in coordinamento e dalla correttezza di tutte le valutazioni iniziali. Era per esempio necessario che l'azione offensiva delle truppe di Korsakov e Hotze sulla Linth-Limmat avesse luogo contemporaneamente all'arrivo di Suvorov quantomeno a Svitto. Il fallimento anche di una sola delle azioni pianificate oppure impreviste variazioni delle condizioni ambientali, logistiche o tattiche avrebbero potuto provocare il fallimento dell'intera operazione<ref name="Vicari21"/>. E fu quello che puntualmente avvenne e su cui si concentrarono tutte le successive critiche al vecchio generale: i russi dovettero attendere per quattro giorni i rifornimenti austriaci, che arrivarono in ritardo e si rivelarono insufficienti; le condizioni meteorologiche e ambientali furono quasi sempre sfavorevoli quando non proibitive; la sua decisione di marciare lungo la Reuss non tenne conto della capacità di resistenza delle truppe francesi, che da un lato gli contesero duramente ogni centimetro di territorio costringendolo in più battute a feroci combattimenti che lo rallentarono ulteriormente, e dall'altro minacciarono costantemente la sua linea di rifornimenti, per i quali dipendeva totalmente dagli austriaci, interrompendola spesso anche con attacchi di forze ridotte; Masséna, infine, si rivelò un brillante e capace comandante che sbaragliò le truppe di Korsakov e Hotze a Zurigo quando Suvurov era ancora sul lago di Lucerna, indeciso sul da farsi, e poi non lasciò altra scelta alle truppe della coalizione che ritirarsi sulle montagne e quindi evacuare la Svizzera.
Mackay era noto agli Stooges per il suo lavoro con il gruppo avant-rock di [[Detroit]] Carnal Kitchen. Venne ingaggiato da [[Iggy Pop]] due giorni prima del trasferimento del gruppo a [[Los Angeles]] per la registrazione di ''Fun House'', e dopo aver provato con il gruppo diverse volte.
 
Il suo stile distintivo e potente spazia dall'[[instro rock]] all'approccio [[free jazz]] sperimentale di [[Ornette Coleman]] e [[Albert Ayler]]. Questo mix stilistico era fuori dal comune al tempo. Il suono del sassofono di Mackay del periodo Stooges, creerà innegabilmente un precedente ai musicisti [[jazz]] dei primi [[Anni 1980|anni ottanta]], come [[John Zorn]]. Mackay andrà in tournée con gli Stooges nel [[1970]] e nel [[1971]].
I suoi maggiori detrattori si rivelarono in seguito proprio il generale al cui prematuro ritiro Suvorov ascriveva la maggior parte del fallimento della campagna e quello la cui immediata sconfitta subita a opera di Masséna avrebbe poi vanificato comunque qualsiasi velleità di possibile successo. L'arciduca Carlo criticò severamente il piano della campagna dal punto di vista dei rifornimenti e del sostegno logistico:
{{quote|...un avvio insufficientemente predisposto di tutta la manovra, partendo da presupposti incerti, che non davano garanzie nemmeno per il caso di una ritirata.|Arciduca Carlo<ref name="Vicari24">{{cita|Vicari 1999|p. 24}}.</ref>}}
[[File:Suworow-denkmal.jpg|miniatura|Monumento a Suvorov che commemora la battaglia alla gola della Schöllenen del 25 Settembre 1799]]
 
Nei seguenti dieci anni suonerà con una serie di musicisti underground molto nutrito, tra i quali [[Violent Femmes]], [[Snakefinger]], [[Commander Cody]], [[Zu (gruppo musicale)|Zu]], [[Andre Williams]], [[The Moonlighters]], [[Clubfoot Orchestra]], e molti altri fino alla fine degli [[Anni 1980|anni ottanta]]. Nei primi [[Anni 1990|anni novanta]] la notorietà di MacKay subì un calo quando si trasferì vicino a [[San Francisco]] e iniziò a lavorare come elettricista.
Nelle sue memorie Korsakov biasimò Suvorov per gli esagerati sforzi richiesti ai suoi uomini e si spinse fino ad addossargli la responsabilità unica del fallimento della campagna:
{{quote|...per le truppe del maresciallo Suvorov e del generale Hotze furono previste tratte giornaliere tali che, anche senza la minima resistenza nemica, non avrebbero potuto essere percorse.|memorie di Korsakov<ref name="Vicari24"/>}}
E aggiunse, rincarando la dose, che neppure nel caso Suvorov avesse alla fine raggiunto Svitto, le sorti dello scontro sarebbero potute cambiare in quanto non sarebbe stato in grado di rifornirlo, trovandosi egli stesso in una situazione di grave difficoltà<ref name="Vicari24"/>.
 
Sparito dalla scena musicale, Mackay venne dato per morto. Nel [[1999]] infatti, nelle pagine sugli Stooges dei siti web di [[VH1]], [[MTV]] e [[Rolling Stone]], vi era scritto che egli era morto negli [[Anni 1970|anni settanta]]. L'origine della storia è sconosciuta, ma per smentire la cosa, la [[casa discografica]] (nonché collettivo musicale [[Rumorismo|noise]]) Radon contattò Mackay per la realizzazione del suo primo disco solista. Fu così quindi che nel [[1999]] venne realizzato il [[Singolo discografico|singolo]] ''Death City'', e Mackay iniziò di nuovo a registrare regolarmente con una serie di musicisti associati alla Radon, formando così il gruppo Steve Mackay e Radon Ensemble.
Fu poi probabilmente proprio la testimonianza di Korsakov, che aveva preceduto l'anziano comandante a San Pietroburgo mettendo subito Suvorov in cattiva luce presso la corte zarista indicandolo come l'unico responsabile della sconfitta, a spingere Paolo I ad accoglierlo freddamente e a non concedere all'appena nominato ''[[Generalissimo (grado)|generalissimo]]''<ref name="xenophon"/> e alla sua armata l’onore di una entrata trionfale nella capitale russa come gli aveva precedentemente promesso<ref name="Rossi 1908"/><ref>{{cita web|autore=Mosher|nome=Robert A.|url=http://www.napoleon-series.org/research/biographies/c_suvorov.html|titolo=Suvorov - Russia's Eagle Over the Alps |accesso=20 ottobre 2014|sito=napoleon-series.org|lingua=en}}</ref>.
 
Mackay si riunirà agli Stooges nel [[2003]], e si esibirà dal vivo per la prima volta da quasi 30 anni al [[Coachella Festival]]. Oltre a partecipare alle tournée degli Stooges, appare anche nel [[DVD]] ''[[Live in Detroit (The Stooges)|Live in Detroit]]'' e nell'album dal vivo ''[[Telluric Chaos]]'', oltre a collaborare anche nell'album del [[2007]] ''[[The Weirdness]]''.
Nonostante l'evidente fallimento, la campagna svizzera avrebbe comunque aggiunto, per il suo carattere drammatico e eroico, nuovo prestigio postumo a Suvorov, specialmente nella cultura russa dove egli è considerato ancora oggi alla stregua di un [[Senofonte]], di un [[Annibale]] o di un [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]<ref name="Rossi 1908"/>: già nel 1801 lo zar Paolo I ordinava il primo di una lunga serie di monumenti eretti in suo onore in patria<ref>{{Cita|Mikaberidze 2003|pp. 177}}.</ref> e anche in Svizzera, dove egli è venerato come il liberatore dall'occupazione francese: nella Confederazione, proprio presso il ponte del Diavolo nella gola della Schöllenen sotto Andermatt, si trova dal 1899 un ampio e suggestivo monumento scavato interamente nella roccia dedicato all'impresa del generale russo e dei suoi valorosi uomini<ref>{{cita web|url=http://www.armchairgeneral.com/forums/showthread.php?t=70504&page=2|titolo=Napoleonic Monuments|lingua=inglese|accesso=26 ottobre 2014}}</ref>.
 
Ha anche partecipato ad alcune esibizioni dal vivo dei Violent Femmes, con i quali aveva collaborato per gli album ''[[Hallowed Ground (album)|Hallowed Ground]]'' e ''[[The Blind Leading the Naked]]''.
== Note ==
=== Annotazioni ===
<references group=N/>
 
La discografia solista di Mackay comprende il [[Compact disc|CD]] ''30 Years of Service'', realizzato nel [[2005]] (in collaborazione con Smegma), e gli album ''Michigan and Arcturus'' e ''Tunnel Diner'' del [[2006]]. Oltre a questi album, Mackay ha realizzato una raccolta di [[demo]] degli [[Anni 1980|anni ottanta]], solisti e in gruppo, chiamato ''En Voyage'', ed ha partecipato a diverse compilation come ''Popular Electronic Uzak'', ''You've Got Your Orders 3'', e ''Multiball Magazine Issue 2''. Steve Mackay con il Radon Ensemble si è esibito diverse volte dal vivo (il più recente tour si è compiuto nel [[2006]] in [[Inghilterra]] ed [[Europa]]) ed alle [[Radio (mass media)|radio]].
=== Fonti ===
{{references}}
 
È scomparso nel [[2015]] all'età di 66 anni per [[sepsi]]<ref>[http://pitchfork.com/news/61586-the-stooges-steve-mackay-has-died/ The Stooges' Steve Mackay Has Died (en)] Pitchfork.com</ref>.
== Bibliografia ==
* {{cita libro |autore=AA.VV.| titolo=Rettificazioni istoriche dedicate alla Gazzetta Ufficiale di Milano |editore=Tip. G. Favale e Comp. |città=Firenze |anno=1857 |isbn=no |url= http://books.google.it/books?id=xzbaQUnQ0l8C&dq=Suwaroff+svizzera&hl=it&source=gbs_navlinks_s |cid=Rettificazioni 1857}}
* {{cita libro |autore=Carlo Botta |wkautore=Carlo Botta |titolo=Storia d'Italia dal 1789 al 1814 (in ventisette libri) |città=Lugano |editore=Giuseppe Ruggia e C. |anno=1834 |annooriginale=1824 |url=http://books.google.co.ug/books?id=mMdWy6Hel6IC&hl=it&source=gbs_navlinks_s |cid=Botta 1834}}
* {{cita libro |autore=David G. Chandler (a cura di) |titolo=I marescialli di Napoleone |editore=Rizzoli |città=Milano |anno=1988 |isbn=88-17-33251-8 |cid=Chandler 1988}}
* {{cita libro |autore=Antonio Coppi |titolo=Annali d'Italia dal 1750, Volume 2 |editore=Stamperia de Romanis |città=|anno=1824 |isbn={{no ISBN}} |url=http://books.google.it/books?id=i1VKAAAAYAAJ&dq=hohenzollern+Cremona&hl=it&source=gbs_navlinks_s |cid=Coppi 1824 }}
* {{cita libro |autore=Hermann Hüffer |titolo=Der Krieg des Jahres 1799 und die zweite Koalition |editore=F.A. Perthes |città=Gotha |anno=1905 |url=https://archive.org/details/derkriegdesjahre02hfuoft |lingua=tedesco |isbn={{no ISBN}} |cid=Hüffer 1905}}
* {{cita libro |autore=Édouard Gachot|titolo=Histoire militaire de Masséna: la campagne d'Helvétie (1799) |editore=Perrin et cie. |anno=1904 |lingua=francese |isbn={{no ISBN}} |url=https://archive.org/stream/histoiremilitai01gachgoog#page/n7/mode/2up|cid=Gachot 1904}}
* {{cita libro |autore=[[Albert Mathiez]] |autore2=Georges Lefebvre |titolo=La rivoluzione francese |editore=[[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] |anno=1992 |cid=Mathiez e Lefebvre 1992}}
* {{cita libro |autore=Léger Marie Philippe comte de Laverne |titolo=Histoire du feld-maréchal Souvarof: liée à celle de son temps, avec des considérations sur les principaux événemens politiques et militaires auxquels la Russie a pris part pendant le XVIIIe siècle |anno=1809 |editore=Chez Desenne, Lenormant, Au bureau des Annales, de l'impr. d'A. Égron |url=http://books.google.it/books?id=gHdEAAAAIAAJ&dq=La+campagne+de+1799+en+Suisse&hl=it&source=gbs_navlinks_s |lingua=francese |isbn={{no ISBN}} |cid=Léger Marie Philippe 1809}}
* {{cita libro |autore=Alexander Mikaberidze |titolo=The lion of the russian army|editore=Florida State University |anno=2003 |lingua= inglese |isbn={{no ISBN}} |url=https://www.yumpu.com/en/document/view/21925528/the-lion-of-the-russian-army-florida-state-university/883%20pag.%2015%20a%20131 |cid=Mikaberidze 2003}}
* {{cita libro |autore=Alexander Mikhailovsky-Danilevsky, Dmitri Miliutin |titolo=Istoriia voini Rossii s Frantsiei v 1799 godu |città=St. Petersburg |editore=Tip. Shtaba voenno-uchebnykh zavedenii |anno=1852 |lingua=ru |cid=Mikhailovsky-Danilevsky, Miliutin 1852}}
* {{cita libro |autore=Nikolaj Aleksandrovič Orlov |titolo=Suvorov: Razbor voennych dějstvij Suvorova v Italii v 1799 godu |città=St. Petersburg |editore=Trenke i Fjusno |anno=1892 |lingua=ru |cid=Orlov 1892}}
* {{cita libro |autore= Spencer C. Tucker |titolo=A Global Chronology of Conflict: From the Ancient World to the Modern Middle East |editore=ABC-CLIO |anno=2009 |lingua=inglese |isbn=978-1-85109-672-5 |url=http://books.google.it/books?id=h5_tSnygvbIC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q=Suvorov&f=false}}
 
== Pubblicazioni Note==
<references/>
* {{cita pubblicazione |autore=Francesco Vicari |titolo=La campagna di Suvorov attraverso le Alpi
svizzere nel 1799 |mese=luglio/agosto |anno=1999 |rivista=Rivista militare della Svizzera italiana |numero=4 |url=http://retro.seals.ch/cntmng?pid=rmi-002:1999:71::408 |formato=PDF |accesso=18 ottobre 2014 |cid=Vicari 1999 }}
* {{cita pubblicazione |autore=Giulio Rossi |titolo=Suwaroff in Svizzera |mese=gennaio |anno=1908 |rivista=Corriere del Ticino |numero=9-16 gennaio |editore=Museo del Malcantone, Curio |url=http://www.museodelmalcantone.ch/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=49:suwaroff-in-svizzera&catid=51:archivio-delle-notizie |accesso=18 ottobre 2014 |cid=Rossi 1908}}
 
==Collegamenti esterni==
== Voci correlate ==
* [http://myspace.com/stevemackay MySpace di Steve MacKay e Radon Ensemble]
* [[Guerre rivoluzionarie francesi]]
* [[Prima coalizione]]
* [[Campagna d'Italia (1796-1797)]]
* [[Seconda coalizione]]
* [[Campagna italiana di Suvorov]]
* [[Campagna d'Italia (1800)]]
 
{{The Stooges}}
{{Portale|Guerra|Guerre napoleoniche|italia|storia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Rock}}
 
[[Categoria:GuerreSassofonisti napoleonichestatunitensi|CoalizioneMacKay, 2Steve]]
[[Categoria:BattaglieSassofonisti dellarock|MacKay, Seconda coalizione|*Steve]]