Ritratto di Emilia Pia da Montefeltro e Bernard de Castanet: differenze tra le pagine

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{{WIP|YukioSanjo}}
{{Opera d'arte
 
|immagine= Raffaello, ritratto di maria pia da montefeltro.jpg
{{Cardinale
|grandezza immagine= 300px
|nome=Bernard de Castanet
|titolo=Ritratto di Emilia Pia da Montefeltro
|titolocard=
|artista= [[Raffaello]]
|ruoliattuali=
|artista2=
|immagine= Bertnard de Castagnet.jpg
|data = [[1504]]-[[1505]] circa
|larghezza=36
|opera = dipinto
|ruoliricoperti=
|tecnica = [[Pittura a olio|olio]] su [[Pittura su tavola|tavola]]
|stemma=Cardinalbishop.svg
|altezza=58
|motto=
|larghezza=36
|nato=a [[Montpellier]] verso il [[1240]]
|città= [[Baltimora]]
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|ubicazione= [[Baltimore Museum of Art]]
|nomvescovo=7 marzo [[1276]] da [[papa Adriano V]]
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|creato=17 dicembre [[1316]] da [[papa Giovanni XXII]]
|deceduto=14 agosto [[1317]] ad [[Avignone]]
}}
{{Bio
|Nome = Bernard
|Cognome = de Castanet
|Sesso = M
|LuogoNascita = Montpellier
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[1240]] ca.
|LuogoMorte = Avignone
|GiornoMeseMorte = 14 agosto
|AnnoMorte = [[1317]]
|Epoca = 1300
|Attività = cardinale
|Nazionalità = francese
}}
Il '''''Ritratto di Emilia Pia da Montefeltro''''' è un dipinto a [[pittura a olio|olio]] [[su tavola]] (58x36 cm) attribuito a [[Raffaello Sanzio]], databile al [[1504]]-[[1505]] circa e conservato nel [[Baltimore Museum of Art]] a [[Baltimora]].
 
==Storia==
L'opera ha sul retro un'iscrizione che riporta "Emilia Pia da Montefeltro" e un sigillo con una scritta frammentaria, interpretata solitamente come "[Fo]ntico tedescho di V[enezia]", cioè il [[Fondaco dei Tedeschi]].
 
Doveva essere nelle raccolte ducali di Urbino, portate a Firenze nel [[1625]] con la dote di [[Vittoria Della Rovere]]. Finì in seguito a [[Vienna]], dove venne ripulita da Sikora prima di entrare nella collezione Covay-Stoop di [[Erlenbach]], presso [[Zurigo]]. Venne poi venduta e, arrivata alla Galleria Kleinberger di [[New York]], finì alla sede odierna.
 
Se l'identificazione col personaggio è confermata da una medaglia attribuita ad [[Adriano Fiorentino]], più dubbi ha generato l'attribuzione a Raffaello o meno, seguendo in larga misura le vicende del ''[[Ritratto di Elisabetta Gonzaga]]'', col quale ha più di un'analogia, storica, formale e attributiva.
 
Fu Gronau a riferirla per primo a [[Raffaello]], confermato da [[Berenson]], [[Roberto Longhi|Longhi]], Volpe e Camesasca. L'ipotesi fu invece respinta da Brizio.
 
La datazione proposta per il dipinto si basa su dati stilistici, sull'età presunta del soggetto effigiato, ed essenzialmente è legata a doppio filo a quella del ''[[Ritratto di Elisabetta Gonzaga]]'', oggi agli [[Uffizi]].
 
Entrambe le nobildonne si fecero ritrarre anche da una medaglia, creata da [[Adriano Fiorentino]]: pure le medaglie sono pressoché identiche, cambia solo l'iscrizione del nome.
 
==Descrizione e stile==
Emilia Pia di Carpi e Sassuolo, nota per nozze come Emilia Pia da Montefeltro, era un'importante nobildonna gravitante alla corte di Urbino, descritta nel ''[[Cortegiano]]'' di [[Baldassarre Castiglione]]. Era moglie di [[Antonio da Montefeltro Conte e Signore di Cantiano]], figlio del Duca [[Federico da Montefeltro]] e fratello del [[Guidobaldo da Montefeltro|Duca Guidobaldo]]; fu una delle più intime amiche e confidenti della cognata, la duchessa [[Elisabetta Gonzaga]]: è alquanto probabile che il suo ritratto emulasse proprio per esplicita richiesta quello della più celebre parente.
 
È ritratta a metà figura in una posa frontale piuttosto inconsueta e di sapore arcaicizzante, leggermente impacciata; lo sfondo è scuro e uniforme. L'abito e l'acconciatura della donna sono semplici, dai toni scuri. Solo l'ampia scollatura e la nobiltà del portamento chiariscono di essere davanti a un ritratto di dama, piuttosto che di una donna qualsiasi. La donna non indossa gioielli, né ha un'acconciatura elaborata, ma piuttosto di foggia quasi monacale.
 
==BibliografiaBiografia==
Studiò legge all'[[Università di Montpellier]] e terminò gli studi verso il [[1262]]. Arcidiacono a [[Le Fenelet]], [[Narbona]], fu in successione arcidiacono della [[Cattedrale di Santa Maria (Palma di Maiorca)|Cattedrale di Palma di Maiorca]], professore di diritto civile e cappellano di [[papa Gregorio X]], nel [[1266]] divenne auditore generale della [[Sacra Rota]] e poi arcidiacono di [[Narbona]].
* Pierluigi De Vecchi, ''Raffaello'', Rizzoli, Milano 1975.
 
Il 7 marzo [[1276]] fu nominato vescovo di [[Arcidiocesi di Albi|Albi]]. Il 15 agosto [[1282]] pose la prima pietra della [[Cattedrale di Albi|Cattedrale di Santa Cecilia]]; fondò anche il locale convento dei [[Domenicani]]. Ma, a causa dell'ostilità degli albigesi, dovette trovare riparo ad [[Annecy]]. Fu [[nunzio]] alla corte di [[Rodolfo I d'Asburgo]], re dei Romani; fu poi inviato del re francese [[Filippo il Bello]] alla corte papale di [[Roma]] per richiedere la canonizzazione del defunto re [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]], che riuscì ad ottenere 11 agosto [[1297]].
==Voci correlate==
*''[[Ritratto di Elisabetta Gonzaga]]''
 
Tra il [[1307]] ed il [[1308]], dopo le denunce di due canonici della cattedrale di Albi che avevano presentato alla curia Romana una serie di accuse contro il vescovo de Castelet, il [[papa Clemente V][
==Collegamenti esterni==
*[http://www.artbma.org/interact/pachyderm/raphaelbma/ Scheda nel sito ufficiale del museo]
 
== Bibliografia ==
{{Raffaello Sanzio}}
* [http://www2.fiu.edu/~mirandas/bios1316.htm#Castanet The Cardinals of the Holy Roman Church]
{{Portale|pittura}}
 
{{Portale|biografie|cattolicesimo}}
[[Categoria:Dipinti di Raffaello]]
[[Categoria:Ritratti pittorici femminili|Emilia Pia da Montefeltro]]
[[Categoria:Dipinti nel Baltimore Museum of Art]]