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STRAFEXPEDITION
 
L'origine del nome "Straf-Expedition" risale alle truppe austriache di lingua tedesca nel momento del trasferimento in [[Tirolo (comune)|Tirolo]], prima dell’inizio delle ostilità.
Per Strafexpedition si intende la spedizione punitiva attuata dagli Alleati contro l'Italia, l'ex-alleato traditore.
L'attaccoQuesto avrebbesoprannome resoera glimolto austriacidiffuso innegli gradoambienti dimilitari potere isolareletterari completamente le armate italiane sull'Isonzo editaliani, inoltre,eppure avrebbeuna impeditopari aglipopolarità italianinon disi svolgereè lavoririscontrata dinella rafforzamentostoriografia lungo la linea occupata nel maggio-giugno 1916.tedesca <ref name=Nota1> Strafexpedition: maggio-giugno, Enrico Acerbi, Gino Rossato Editori, finito di stampare nel 1998 </ref>.
Molto citato è l’episodio di un disertore ceco, il tenente Anton Krecht che, lasciate le proprie file il 26 aprile 1916, ha riferito ai servizi italiani che l’attacco era stato denominato “Al Po!”, ma che era una ''Straf-Expedition'', una "spedizione punitiva" con lo scopo di punire l'[[Italia]], l’ex alleato traditore.<ref name=Nota1/>
La spedizione è stata voluta dal Generale Franz Conrad in funzione risolutiva del conflitto.
Qualche storico italiano ipotizzava così che il termine rappresentasse la sigla ufficiale dell’operazione<ref name=Nota1/>.
La zona più strategica per l'attacco austriaco secondo Conrad è quella compresa tra la Val d'Adige, in direzione di Verona e la Valsugana, verso Bassano: l'area, portante alla pianura veneta, dispone infatti della ferrovia che collega la città di Innsbruck a quella di Trento.
In realtà nessun documento riservato austriaco citava quel termine e nessun ufficiale asburgico adoperava formalmente nei propri scritti o nelle memorie la parola "Straf-Expedition". Sono giunte invece testimonianze del suo uso presso ufficiali italiani al fronte. Ciò fa supporre che il termine fosse stato acquisito con l'intento di utilizzarlo in termini sarcastici qualora l’offensiva fosse, come si era certi, fallita<ref name=Nota1/>.
 
 
Per ''Strafexpedition '' si intende quindi la spedizione punitiva attuata dagli [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]] contro l'Italia, l'[[Triplice alleanza (1882)|ex-alleato traditore]].
L'attacco avrebbe reso gli austriaci in grado di poter isolare completamente le armate italiane sull'[[Isonzo]] e, inoltre, avrebbe impedito agli italiani di svolgere lavori di rafforzamento lungo la linea occupata nel maggio-giugno 1915, cioè il settore degli altipiani di [[Folgaria]], Fiorentini e [[Lavarone]] <ref name=Nota2/>.
La spedizione è stata voluta dal [[Franz Conrad von Hötzendorf|Generale Franz Conrad]] in funzione risolutiva del conflitto. <ref name=Nota2/>
La zona più strategica per l'attacco austriaco secondo Conrad è quella compresa tra la [[Valle dell'Adige|Val d'Adige]], in direzione di [[Verona]] e la [[Valsugana]], verso [[Bassano del Grappa|Bassano]]: l'area, portante alla pianura veneta, dispone infatti della ferrovia che collega la città di [[Innsbruck]] a quella di [[Trento]].<ref name=Nota2/>
L'area compresa tra le due valli presenta un territorio montuoso e accidentato, con picchi che superano i 2000 metri di altezza. <ref name=Nota1/>
Un'offensiva in tale zona renderebbe, però, possibile la conquista di importanti capisaldi montani, tra cui il [[Coni Zugna|Coni Zugna,]] che domina le valli Lagarina e [[Vallarsa]], il massiccio del [[Pasubio]], il [[monte Toraro]] ed anche i massicci che dominano l'[[Altopiano dei Sette Comuni|altopiano di Asiago]], Verena e Portule.<ref name=Nota1/>
Nel dicembre 1916 Conrad propone la spedizione al tedesco von Falkenayn, che sconsiglia vivamente il piano e gli nega l'appoggio, poiché preferisce che la Germania concentri tutti gli sforzi sui principali fronti.
Viene citato che nel 1908 il gen. austriaco Conrad, ispezionando la frontiera italiana in [[Trentino-Alto Adige|Trentino]], fermatosi presso il passo di Campogrosso, abbia affermato che la zona sarebbe stata una "buona porta" per scendere in Italia.<ref name=Nota1/>
Conrad è deciso ad attuare l'offensiva anche in mancanza della collaborazione dell'alleato di Berlino, perciò invia il piano all'Arciduca Eugenio.
 
I preparativi per l'offensiva iniziano il 12 dicembre 1916, ma a causa del maltempo la spedizione è costretta a posticipare: la fanteria affonda nella neve ed ogni assalto viene ostacolato dal terreno pesante, inoltre i colpi di artiglieria non esplodono nella coltre nevosa, non provocando il loro devastante effetto. <ref name=Nota1/>
Nel dicembre 1916 Conrad propone la spedizione al tedesco [[Erich von Falkenhayn|von Falkenayn]], che sconsiglia vivamente il piano e gli nega l'appoggio, poiché preferisce che la [[Germania]] concentri tutti gli sforzi sui principali fronti.
L'idea iniziale è quella di utilizzare la 3^ Armata al fianco dell'11esima per un attacco a fondovalle.
Conrad è deciso ad attuare l'offensiva anche in mancanza della collaborazione dell'alleato di [[Berlino]], perciò invia il piano all'[[Eugenio di Savoia|Arciduca Eugenio]] <ref name="Nota2" />.
Per non destare sospetti al nemico, gli austriaci trasferiscono prima le unità dell'11esima Armata e successivamente quelle della 3^ in Tirolo: inizialmente sul fronte dell'Isonzo, in seguito nelle retrovie sudtirolesi ed infine vengono avviate in linea. <ref name=Nota1/>
I preparativi per l'offensiva iniziano il 12 dicembre 1916, ma a causa del maltempo la spedizione è costretta a posticipare: la fanteria affonda nella neve ed ogni assalto viene ostacolato dal terreno pesante, inoltre i colpi di artiglieria non esplodono nella coltre nevosa, non provocando il loro devastante effetto. <ref name="Nota1" />
Le truppe in trincea iniziano a supporrre qualcosa di imminente, ma nonostante i sibili profondi che precipitano sollevando cumuli di terra, i soldati continuano la vita di tutti i giorni.
L'idea iniziale è quella di utilizzare la 3^<sup>a</sup> Armata al fianco dell'11esima11<sup>a</sup> per un attacco a fondovalle. <ref name="Nota1" />
L'11 maggio Cadorna ispeziona le linee della Valsugana, constatando come le linee di massima resistenza siano poco attrezzate e non sicure.
Per non destare sospetti al nemico, gli austriaci trasferiscono prima le unità dell'11esima Armata e successivamente quelle della 3^<sup>a</sup> in Tirolo: inizialmente sul fronte dell'Isonzo, in seguito nelle retrovie sudtirolesi ed infine vengono avviate in linea. <ref name="Nota1" />
Le truppe italiane in trincea iniziano a supporrrepercepire qualcosa di imminente, ma nonostante i sibili profondi che precipitano sollevando cumuli di terra, i soldati continuano la vita di tutti i giorni<ref name="Nota1" />.
L'11 maggio Cadorna ispeziona le linee della Valsugana, constatando come le linee di massima resistenza siano poco attrezzate e non sicure <ref name="Nota1" />.
Cadorna inizia così a temere un'imminente offensiva, non sospettando, però, di un attacco sui monti.
 
La Strafexpedition coglie gli italiani in una fase di riassetto <ref name=Nota2/>.
I comandi italiani della 1^<sup>a</sup> Armata, schieratasi sul fronte trentino, infatti, si sono dovuti adeguare alle scelte difensive austriache, finendo così per disporre truppe e artiglierie in una posizione sfavorevole.<ref name=Nota1/>
Il Generale Italiano Cadorna, ai primi del maggio 1916, è, quindi, costretto a dare nuove disposizioni per una risistemazione difensiva.<ref name=Nota1/>
 
Nel momento culminante dell'attacco, l'Austria arriva a schierare oltre 400.000<ref name=Nota2/> uomini sul fronte trentino per quella che, successivamente, verrInizialmenteverrà considerata una delle più devastati battaglie mai combattute sui monti. Inizialmente l'Austria ha un discreto vantaggio in ambito di artiglieria e qualità degli armamenti, disponendo, infatti, di circa 1000 bocche àda consideratafuoco<ref una delle più devastati battaglie mai combattute sui montiname=Nota2/>.
 
Le principali direttrici dell'attacco austriaco sono quattro<ref name=Nota2> La I Guerra Mondiale nel Vicentino, Giuseppe Testolin, Liceo Scientifico G.B. Quadri </ref> :
1. la Vallarsa fino al massiccio del Pasubio;
2. lungo la [[Val d'Astico]] dagli altipiani dei Fiorentini e di Folgaria;
3. in Valsugana, avendo come obiettivo la pianura circostante Bassano del Grappa;
4. gli altipiani di Vezzena, Asiago e [[Luserna]].
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Enrico Acerbi, ''Strafexpedition: maggio-giugno'', Gino Rossato Editori, 1998
* Giuseppe Testolin, ''La I Guerra Mondiale nel Vicentino'', 2007, Vicenza (fascicolo edito per il Liceo Scientifico G.B. Quadri)