Ulysses S. Grant e Katarzyna Dydek: differenze tra le pagine

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{{S|allenatori di pallacanestro polacchi|cestisti polacchi}}
{{F|politici statunitensi|marzo 2008}}
{{Sportivo
{{Carica pubblica |nome= Ulysses Simpson Grant
|Nome = Katarzyna Dydek
|immagine= Ulysses Grant 1870-1880.jpg
|NomeCompleto = Katarzyna Elżbieta Dydek
|didascalia=
|Sesso = F
|carica= 18º [[presidente degli Stati Uniti]]
|CodiceNazione = {{POL}}
|partito= [[Partito Repubblicano (Stati Uniti)|Repubblicano]]
|tendenzaAltezza = 197
|Peso = 86
|mandato= 4 marzo [[1869]] - 4 marzo [[1877]]
|Disciplina = Pallacanestro
|predecessore= [[Andrew Johnson]]
|Ruolo = [[Allenatrice]] (ex [[Centro (pallacanestro)|centro]])
|successore= [[Rutherford B. Hayes]]
|Squadra =
|firma= Ulysses S Grant Signature.svg
|TermineCarriera =
|Squadre =
{{Carriera sportivo
||{{Basket Lotos Gdynia|G}}|
|1996-1997|{{Basket Colorado Xplosion|G}}|24
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|SquadreNazionali=
{{Carriera sportivo
|1991-2001 |{{Naz|PC|POL|F}} |
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|Allenatore =
{{Carriera sportivo
||{{Basket Lotos Gdynia}}|<small>(vice)</small>
||AZS Poznan|
}}
|Vittorie =
{{MedaglieCompetizione|Europei}}
{{MedaglieOro|[[FIBA EuroBasket Women 1999|Polonia 1999]]}}
|Aggiornato =
}}
{{Bio
|Nome = UlyssesKatarzyna SimpsonElżbieta
|Cognome = GrantDydek
|Sesso = MF
|LuogoNascita = Point PleasantVarsavia
|GiornoMeseNascita = 21 marzo
|LuogoNascitaLink = Point Pleasant (Ohio)
|AnnoNascita = 1970
|GiornoMeseNascita = 27 aprile
|AnnoNascitaLuogoMorte = 1822
|GiornoMeseMorte =
|LuogoMorte = Wilton
|AnnoMorte =
|GiornoMeseMorte = 23 luglio
|Attività = ex cestista
|AnnoMorte = 1885
|Attività2 = allenatrice di pallacanestro
|Attività = generale
|Nazionalità = polacca
|Attività2 = politico
|Epoca = 1800
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = . Fu generale [[Unione (guerra di secessione americana)|unionista]] nella [[Guerra di secessione americana]] e 18º presidente degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] ([[1869]]–[[1877]])
}}
È la sorella di [[Margo Dydek]].
Fu un generale di successo, eroe e tra i principali artefici della vittoria nordista nella guerra di secessione, mentre è considerato da molti storici come uno dei peggiori presidenti statunitensi, a capo di un'amministrazione afflitta da gravi scandali e corruzione. Gli storici concordano che Grant non fu corrotto, ma lo furono i suoi subordinati nelle posizioni esecutive. Grant è in genere criticato per non aver preso una posizione decisa contro la corruzione e non aver agito per fermarla. La sua presidenza risentì, inoltre, della grave depressione economica del [[1873]] (''[[Panico del 1873]]'') che proseguì anche durante il suo secondo mandato. Al termine della sua Presidenza, i conservatori sudisti ripreso il controllo di tutti gli stati del Sud e ciò causò il totale fallimento delle politiche per i diritti civili dei neri.
 
Militare di carriera, diplomatosi nella celebre [[Accademia Militare degli Stati Uniti]] di [[West Point (New York)|West Point]], si distinse nella [[Guerra messicano-statunitense|Guerra messicana]]. Durante la [[Guerra di secessione americana|guerra civile americana]] guidò le truppe federali in una fondamentale serie di successi lungo il [[Svolgimento della Guerra di secessione americana#Il Teatro Occidentale|Teatro Occidentale]], culminati con la [[Battaglia di Vicksburg|presa di Vicksburg]] che concludeva vittoriosamente l'[[Campagna di Vicksburg|omonima campagna]]. Assicurato all'Unione il pieno controllo del [[fiume Mississippi|Mississippi]] e tagliata in due la [[Stati Confederati d'America|Confederazione]], Grant si sposto sul [[Svolgimento della Guerra di secessione americana#Il Teatro Orientale|Teatro Orientale]] e, alla fine del [[1863]], il Presidente [[Abraham Lincoln]] lo nominò luogotenente generale e comandante di tutti gli eserciti dell'Unione. Come comandante generale dell'esercito, Grant fronteggiò e sconfisse il temuto [[Robert E. Lee|Generale Lee]] dopo una serie di sanguinose battaglie concluse con l'[[Assedio di Petersburg]]. Nell'aprile [[1865]] Lee si [[Battaglia di Appomattox#La resa|arrese]] a Grant ad [[Appomattox]] ponendo ''de facto'' fine alla guerra di secessione. La maggior parte degli storici è concorde nel riconoscere la grandezza del genio militare di Grant, sebbene le forze confederate lo denunciarono come un macellaio senza scrupoli.
 
Come presidente, promosse la [[Era della Ricostruzione|ricostruzione]] del paese, facendo rispettare le leggi sui diritti civili e lottando contro la violenza del [[Ku Klux Klan]] da lui sciolto nel [[1871]]. Nel [[1870]] fece ratificare il [[XV emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America|XV emendamento]], concedendo la protezione costituzionale per il diritto di voto degli afro-americani. Impiegò l'esercito per costruire il Partito Repubblicano nel Sud, sulla base di elettori neri, di immigrati del Nord (i ''Carpetbaggers'') e simpatizzanti bianchi del sud (''Scalawags''). Negli 8 anni di presidenza Grant, 14 deputati e 2 senatori entrarono a far parte del [[Congresso degli Stati Uniti]].
 
In politica estera di Grant si distinse per il successo nell'arbitrato internazionale relativo alle [[Rivendicazioni dell'Alabama]] con le quali gli Stati Uniti riuscirono ad ottenere dalla Gran Bretagna un risarcimento per gli aiuti forniti alla Confederazione durante la guerra civile. Riuscì ad evitare la guerra con la Spagna dopo l'[[Affare Virginius]], un contenzioso internazionale in cui gli Stati Uniti vennero accusati di favoreggiamento nel tentativo indipendentista cubano durante la [[Guerra dei dieci anni]]. Fallì invece il tentativo di Grant di annessione della [[Repubblica Dominicana]].
 
Sul piano economico Grant fu totalmente incapace nel dare una risposta al ''Panico del 1873'' e la grave depressione che ne seguì fu devastante per il paese. Dilagò la corruzione su larga scala nel settore pubblico. Nel [[1875]] scoppiò lo scandalo del ''Whiskey Ring'', nel quale oltre 3 milioni di dollari di tasse furono sottratti al governo federale che danneggiò ulteriormente la sua reputazione. Nel [[1880]] tentò, senza successo, la corsa per un terzo mandato presidenziale.
 
== Biografia ==
Grant (all'anagrafe '''Hiram Ulysses Grant''') nacque a Point Pleasant nell'[[Ohio]], 40 km a monte di [[Cincinnati (Ohio)|Cincinnati]] sul fiume [[Ohio]], da Jesse R. Grant e Hannah Simpson. Il padre e la madre erano nati in [[Spagna]]. Suo padre era un [[concia]]tore di pelli. Nell'autunno del [[1823]] si trasferirono nel villaggio di [[Georgetown (Ohio)|Georgetown]] sempre nell'Ohio, dove Grant visse fino all'età di 17 anni.
 
Nel [[1839]] riuscì ad entrare nell'[[Accademia Militare degli Stati Uniti|Accademia militare di West Point]] appoggiato dal rappresentante locale al [[Congresso degli Stati Uniti|Congresso]]. Questi lo registrò per errore con il nome di Ulysses Simpson Grant ed a Grant questo nome piacque tanto che lo tenne. Si diplomò nel [[1843]] al 21º posto in un corso di 39.
 
Sposò Julia Boggs Dent ([[1826]]–[[1902]]) il 22 agosto [[1848]] ed ebbero quattro figli: Frederick Dent, Ulysses Simpson Jr., Ellen Wrenshall e Jesse Root.
 
La religione di Grant era il [[Protestantesimo]] [[metodismo|metodista]].
 
== Carriera militare ==
Fu agli ordini dei generali [[Zachary Taylor]] e [[Winfield Scott]] nella guerra contro il [[Messico]] del [[1853]] e prese parte alle battaglie di Resace di Palma, Palo Alto, Monterrey e Veracruz. Ebbe due decorazioni per merito di guerra per azioni a Molino del Rey e Chapultepec. Nell'estate seguente, il 31 luglio [[1854]], si ritirò dall'esercito. Nei sette anni che seguirono ebbe diverse occupazioni: proprietario di una fattoria, agente immobiliare a Saint Louis nel [[Missouri]] e assistente del padre e del fratello nel commercio di pellami.
 
[[File:USGrant.gif|thumb|right|Foto del Generale Grant scattata da Mathew Brady nel 1864, durante la [[guerra di secessione americana]]]]
Il 24 aprile [[1861]], dieci giorni dopo la caduta di [[Battaglia di Fort Sumter|Fort Sumter]], che segnò l'inizio della [[Guerra di secessione americana|guerra di secessione]], il capitano Grant arrivò nella capitale dell'[[Illinois]] (Springfield) con una compagnia di cento uomini che egli aveva organizzato. Il governatore ritenne che un uomo di West Point avrebbe potuto fare di più per la causa dell'Unione e lo proclamò colonnello del Ventunesimo Battaglione di fanteria dell'Illinois. Il 7 agosto fu promosso Brigadier Generale dei volontari.
 
Grant riuscì a dare all'esercito dell'Unione la sua prima grande vittoria nella guerra di secessione catturando Fort Henry nel [[Tennessee]] il 6 febbraio [[1862]]. Combatté strenuamente l'esercito confederato e vinse battaglie importanti, come la [[battaglia di Shiloh]], la [[battaglia di Vicksburg]] e la terza [[battaglia di Chattanooga]], ma a caro prezzo. La sua volontà di combattere e la sua abilità nel vincere impressionarono il presidente [[Abraham Lincoln]], che lo promosse Tenente Generale il 2 marzo [[1864]] e il 17 dello stesso mese gli affidò il comando di tutte le forze armate degli Stati Uniti.
 
Lo stile di Grant nei combattimenti venne definito da un generale "quello di un bulldog". Durante molte battaglie egli ordinò attacchi diretti o assedi rigidi contro le forze confederate, spesso anche quando i Confederati stavano lanciando offensive contro le sue forze. Una volta che l'offensiva o l'assedio erano iniziati, Grant rifiutava di cessarli fino a quando il nemico non si fosse arreso o fosse stato sbaragliato. Una simile tattica toglieva senza dubbio forza al nemico, infliggendogli perdite irreparabili, ma spesso portava anche a pesanti perdite fra i suoi uomini.
 
Nell'aprile del [[1864]] Grant pose il Maggior Generale [[William T. Sherman]] a comando delle forze nel settore occidentale e spostò il suo quartier generale in [[Virginia]], dove concentrò le sue attenzioni per prendere la città di [[Richmond (Virginia)|Richmond]] che da lungo tempo resisteva alle forze dell'Unione. Nonostante le gravi perdite e le difficoltà del terreno, l'[[Armata del Potomac]] oppose una resistenza accanita alle truppe del generale [[Robert E. Lee]], perse in un confronto sanguinoso nella [[battaglia del Wilderness]], conseguì un sostanziale pareggio nella [[battaglia di Spotsylvania]] e subì una tremenda sconfitta nella [[battaglia di Cold Harbor]].
 
Nonostante le pesanti perdite, Grant non si ritirò a [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]] D.C e riuscì fortunosamente a portare le truppe attraverso il fiume [[James (fiume)|James]], sfruttando un errore di Lee. Da qui partì l'assedio di Petersburg. La sua pressione incessante portò Lee ad evacuare Richmond che venne incendiata, forzandolo ad arrendersi ad [[Appomattox Court House]] il 9 aprile [[1865]]. Dopo poche settimane fu combattuta il 12-13 maggio la [[battaglia di Palmito Ranch]] e il Generale [[Edmund Kirby Smith|Smith Kirby]] si arrese il 2 giugno con le sue forze confederate del Dipartimento del [[Mississippi]].
 
Dopo la guerra il Congresso degli Stati Uniti creò appositamente per lui il grado di Generale di corpo d'Armata e glielo assegnò il 25 luglio [[1866]].
 
== Presidenza ==
Grant fu scelto praticamente senza oppositori come candidato del Partito Repubblicano alla Presidenza nella ''Convention'' di [[Chicago]] del 20 maggio [[1868]]. Vinse le [[Elezioni presidenziali statunitensi del 1868]] sul democratico [[Horatio Seymour]] con una larga maggioranza di grandi elettori (214 a 80) ma con solo 300.000 voti popolari di differenza (3.013.650 voti a 2.708.744).
 
Fu il 18º Presidente degli Stati Uniti ([[1868]]–[[1877]]) e restò in carica per due mandati dal 4 marzo [[1869]] al 3 marzo [[1877]]. Fu molto più docile del predecessore [[Andrew Johnson]] nei confronti del Congresso e in particolare delle sue politiche riguardanti gli Stati del Sud.
 
La sua presidenza fu però afflitta dal sospetto di scandali, specialmente quello conosciuto come ''Whiskey Ring'' (Giro del Whiskey) nel quale oltre 3 milioni di dollari di tasse furono sottratti al governo federale. Orville E. Babcock, segretario privato del presidente, presunto membro del giro, fu sottratto al processo solo da una speciale grazia presidenziale. Dopo l'affare ''Whiskey Ring'' il ministro della guerra William W. Belknap fu coinvolto in un'inchiesta: fu provato che aveva preso tangenti per l'assegnazione di posti di lavoro ai nativi americani.
 
Non c'è prova che Grant abbia tratto profitto dalla corruzione dei suoi subordinati, ma non prese una posizione ferma contro i malfattori e non reagì con forza dopo che la loro responsabilità fu accertata.
 
Grant fu marginalmente coinvolto nella vicenda di [[Edgardo Mortara]], avendo inviato un appello a [[Papa Pio IX]] perché il ragazzo tornasse dai suoi genitori.
 
Grant è ricordato per essersi rifugiato all'Hotel Williard per sfuggire allo stress della [[Casa Bianca]]. Egli si riferiva alle persone che lo aspettavano nell'ingresso (''lobby'' in inglese) come "quei maledetti [[lobbisti]]", probabilmente dando origine al termine come lo intendiamo oggi.
 
Sotto la sua amministrazione furono creati il Ministero della Giustizia ([[1870]]), il Ministero delle Poste ([[1872]]) e l'Avvocatura dello Stato ([[1870]]), fu formulato il XV Emendamento alla costituzione e fu sciolto il [[Ku Klux Klan]]. Infine nel [[1876]] lo Stato del [[Colorado]] fu ammesso nell'Unione.
 
== Dopo la Presidenza ==
[[File:US Grant Statue Vicksburg.jpg|thumb|left|Statua di Grant a Vicksburg, Mississippi.]]
Dopo la fine del secondo mandato Grant trascorse due anni in viaggio per il mondo. Nella città [[Inghilterra|inglese]] di Sunderland aprì la prima biblioteca comunale gratuita.
 
Nel [[1879]] il governo del [[Giappone]] annunciò l'annessione delle [[Ryūkyū|Isole Ryūkyū]]. La [[Cina]] sollevò obiezioni e a Grant fu chiesto di arbitrare la questione. Egli decise che la rivendicazione giapponese era più solida e deliberò in suo favore.
 
Nel 1880 si candidò alle Elezioni primarie del Partito Repubblicano, ottenendo al primo turno la maggioranza relativa dei voti (308 contro le 299 di [[James G. Blaine]] e le 93 di [[John Sherman (politico)|John Sherman]]). Dopo 35 infruttuose votazioni, un'alleanza tra i suoi avversari fece covergere i voti sul nuovo candidato [[James A. Garfield]] che superò Grant 399 a 306, diventando il candidato ufficiale repubblicano e, successivamente, il XX Presidente degli Stati Uniti.
 
Grant fu eletto nel [[1883]] ottavo presidente dell'ancor oggi influente ''National Rifle Association'' (Associazione nazionale degli utilizzatori di armi).
 
[[File:50 USD Series 2004 Note Front.jpg|right|thumb|Grant sulle banconote da 50$, serie del 2004.]]
Grant scrisse le sue memorie poco prima di morire, mentre era un malato terminale di [[Cancro (malattia)|cancro]] alla gola e in difficoltà finanziarie per il collasso della ditta "Grant and Ward". Lottò per completare le sue memorie nella speranza di poter risolvere i problemi economici della sua famiglia. Assistito da [[Mark Twain]] riuscì a completarle pochi giorni prima della sua morte e a garantire un futuro alla moglie e ai figli.
 
Morì il 23 luglio [[1885]] a [[Wilton (New York)|Wilton]] nello Stato di [[New York]]. Il suo corpo riposa nella città di [[New York]], con quello della moglie, nella ''Grant's Tomb'', il più grande mausoleo del Nord America.
 
== Curiosità ==
Il ritratto di Grant è raffigurato sulle banconote da 50 dollari; inoltre, Grant compare (interpretato da [[Kevin Kline]]) nel film ''[[Wild Wild West]]'' di [[Barry Sonnenfeld]] ([[1999]]), nel film [[Jonah Hex (film)|Jonah Hex]] (interpretato da [[Aidan Quinn]]) diretto da [[Jimmy Hayward]] ([[2010]]) e nel film ''[[Lincoln (film 2012)|Lincoln]]'' (interpretato da [[Jared Harris]]) diretto da [[Steven Spielberg]] ([[2012]]).
 
== Altri progetti ==
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{{PresidentiUSA|predecessore=[[Andrew Johnson]]|periodo=[[1869]]-[[1877]]|successore=[[Rutherford B. Hayes]]}}
{{USRepPresNominati}}
 
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Generali statunitensi]]
[[Categoria:Politici del Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)]]
[[Categoria:Presidenti degli Stati Uniti d'America]]
[[Categoria:Ufficiali unionisti]]
 
==Collegamenti esterni==
{{Link VdQ|en}}
*{{SchedaSR}}
*{{cita web|http://archive.fiba.com/pages/eng/fa/player/p/pid/4964/sid/2268/tid/347/tid2//_/2001_European_Championship_for_Women/index.html|Scheda agli europei 2001 su fiba.com|lingua=en}}
 
{{Polonia femminile di pallacanestro agli europei 1991}}
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