François Augustin Reynier de Jarjayes e Discussioni utente:180.145.128.218: differenze tra le pagine

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{{Nota disambigua|l'omonimo personaggio della serie animata [[Lady Oscar]]|[[François Augustin Reynier de Jarjayes (Lady Oscar)|Generale de Jarjayes]]}}
[[File:Portraitjarjayesqw6.jpg|thumb|François-Augustin Reynier Pélisson de Jarjayes, decorato con la Croce di San Luigi]]
{{Bio
|Nome = François Augustin Reynier Pélisson,
|Cognome = Cavaliere e Conte de Jarjayes
|Sesso = M
|LuogoNascita = Grenoble
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[24 ottobre]] [[1745]]
|LuogoMorte = Fontenay-aux-Roses
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[11 settembre]] [[1822]]
|Attività = generale
|Epoca = XVIII secolo
|Nazionalità = francese
|PostNazionalità =, noto per essere stato uno degli ultimi servitori rimasti assolutamente fedeli alla monarchia nonostante gli eventi. Non è mancato che il successo, a questa impresa per immortalare il suo nome
}}
 
== Biografia ==
Sesto figlio di Jean Antoine Reynier, signore de Jarjayes ([[16 agosto]] [[1713]]-[[Grenoble]], [[2 novembre]] [[1779]]), [[notaio]] reale a [[Upaix]] e segretario in capo del parlamento di [[Grenoble]] ([[30 gennaio]] [[1761]]), e di Suzanne Richaud (morta nel [[1768]]), François Augustin Reynier Pélisson, futuro cavaliere e conte de Jarjayes, nasce il [[24 ottobre]] [[1745]] a Grenoble, nelle [[Alte Alpi]], sotto il regno di [[Luigi XV di Francia|Luigi XV]]. Proviene dalla cosiddetta [[nobiltà di toga]]. La famiglia de Jarjayes è apparsa per la prima volta nella storia francese nel [[1044]], con Guillaume, firmatario dell'atto di divisione di [[Gap (Francia)|Gap]] e dintorni fra il [[vescovo]] [[Diocesi di Gap|Rudolf]] ed il [[Folco Bertrando I di Provenza|conte di Provenza]]. I suoi genitori si sono sposati a Upaix il [[18 settembre]] [[1736]]. Ha avuto sei fratelli e tre sorelle:
*Marie Suzanne de Reynier (nata il [[3 novembre]] [[1737]]), sposatasi a [[Jarjayes]] l'[[8 ottobre]] [[1770]] con il generale Etienne Antoine d'Agoult (emigrato nel [[1792]], [[amnistia|amnistiato]] nel [[1806]] e morto a [[Londra]]), da cui ebbe due figli: François Auguste "Augustin" d'Agoult (?-[[1807]]) ed Etienne d'Agoult;
*Marie-Anne de Reynier (nata il [[12 gennaio]] [[1739]]), sposatasi a Upaix il [[5 agosto]] [[1760]] con Jean-Louis Rivet, notaio di [[Châteauneuf (Vandea)|Châteauneuf]];
*Jean-Louis-Claude de Reynier ([[26 settembre]] [[1741]]-[[1 ottobre]] 1741), morto prematuramente cinque giorni dopo la nascita;
*Jean Claude de Reynier de Jarjayes (nato a [[Orpierre]] il [[10 settembre]] [[1742]]), un sacerdote a Upaix;
*Rosalie de Reynier (nata il [[20 gennaio]] [[1744]]), sposatasi a Jarjayes il [[28 gennaio]] 1768 con Jean-Francois Clément, un borghese di [[La Saulce]] laureato in [[giurisprudenza]];
*Jean-Antoine de Reynier ([[21 gennaio]] [[1749]]-[[24 febbraio]] 1749), morto prematuramente trentacinque giorni dopo la nascita;
*Antoine Benoit Augustin de Briançon de Reynier (Upaix, [[24 gennaio]] [[1758]]-[[ Briançon]], [[24 febbraio]] 1792), un ingegnere militare morto in servizio. Sposatosi a Briançon il [[6 febbraio]] [[1786]] con Marie Louise Bonnot, dalla quale ebbe un figlio: Louis de Reynier ([[1789]]-?);
*Nicolas Augustin de Grenoble de Reynier (morto a Grenoble il [[25 settembre]] [[1796]]), un chierico [[tonsura|tonsurato]];
*Augustin de Reynier, nato dal secondo matrimonio del padre nel 1768, subito dopo la morte della prima moglie, con Marguerite Nicollet. Sposatosi il [[2 ottobre]] 1786 con Emilie Bourcet de Saignon.
 
Jarjayes è un uomo di buon senso e riflessivo, e di costanza e decisione encomiabili, con uno spirito retto, una intelligenza pronta, sostenuto da una indefessa convinzione monarchica. È di una fedeltà sicura e di una devozione infallibile. Concilia il rispetto con la sincerità. Non teme di dire la verità e dà dei saggi consigli. È in linea di principio un uomo prudente. Nella sua carriera militare, comincia per collaborare ai lavori [[topografia|topografici]] di suo zio, il tenente-generale Bourcet, che aveva una reputazione di scrittore militare. Il [[13 aprile]] [[1769]] diventa l'aiutante di campo del generale, carica che conserverà fino al [[2 giugno]] 1779, quando è promosso allo stato maggiore dell'esercito con il grado di colonnello. L'[[11 settembre]] 1770 si sposa a Grenoble con la nipote del generale, Marie-Anne Louise Bourcet de la Saigne, di nove anni più giovane di lui. Ha avuto un figlio e una figlia:
*Jean-Antoine Pierre Marie Victor de Reynier (nato a Grenoble il [[25 dicembre]] [[1771]]), morto senza figli;
*Anne de Reynier (nata nel [[1777]]), morta [[nubile]].
 
Il [[29 ottobre]] [[1780]], alla morte dello zio, ottiene una pensione ai meriti di 800 livres, pensione di cui verrà privato con la rivoluzione. Il [[13 giugno]] [[1784]] viene promosso maggiore. Il [[1 luglio]] [[1788]] diventa aiuto maresciallo generale e nel 1789 viene decorato con l'[[Ordine di San Luigi]], una riconoscenza che veniva assegnata solo agli ufficiali meritevoli. Il [[30 ottobre]] 1786 diventa vedovo e si risposa a [[Livry]] un anno più tardi, il [[26 settembre]] [[1787]], con una delle prime dodici cameriere di [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]], la Regina di Francia dal [[10 maggio]] [[1774]] (da quando Luigi XV e morto di [[vaiolo]]): Louise Marguerite Emilie Henriette Quetpée di Laborde, di quindici anni più giovane di lui, vedova di Philippe Joseph Hinner, arpista della regina, e madre di Louise Antoinette Laure Hinner, futura Laure de Berny, amica di [[Honoré de Balzac]]. Questo matrimonio è stato per lui un evento di vitale interesse avendogli permesso di avvicinarsi al re e alla regina. Così poté entrare nella loro intimità, poi la loro fiducia per infine ottenere la loro riconoscenza. Ha avuto due figlie femmine:
*Suzanne-Laure Louise de Reynier (Briançon [[1790]]-Grenoble [[9 settembre]] [[1830]]), sposatasi il [[18 maggio]] [[1825]] con l'avvocato di Grenoble Jean-Mathieu Tournu de Ventavon (Gap [[11 giugno]] [[1800]]-Grenoble [[4 gennaio]] [[1864]]), da cui ebbe tre figlie: Louise Tournu de Ventavon (Grenoble [[28 luglio]] [[1826]]-[[16 novembre]] [[1887]]), Joséphine Tournu de Ventavon e Marie Tournu de Ventavon;
*Augustine de Reynier, sposatasi nel 1830 circa con Joseph Armand Bourcet de Saignon.
 
===La Rivoluzione Francese===
Dopo la [[Presa della Bastiglia]] ([[14 luglio]] 1789) e la resa del re di fronte alla rivolta popolare, la maggior parte degli aristocratici atterriti dalla violenza popolare che si propaga subito dopo in tutta la [[Francia]] e temendo per la propria incolumità personale (come il [[Carlo X di Francia|conte d'Artois]], fratello minore del re e futuro [[Carlo X di Francia|Carlo X]]; il [[Luigi-Enrico-Giuseppe di Borbone-Condé|principe di Condé]], cugino del re e membro dell'Assemblea dei notabili ove difende gli ordini privilegiati; [[Louis Auguste Le Tonnelier de Breteuil|il barone de Breteuil]], [[ministro]] delle finanze ed energico sostenitore dell'[[assolutismo monarchico]]; il maresciallo de Broglie, ministro della guerra; il principe de Lambesc, lontano cugino della regina e colonnello del reggimento di cavalleria Royal-Allemand; la famiglia [[Polignac]], marito, moglie e figli; l'abate de Vermond, ex precettore della regina; il marchese de Vaudreuil, ufficiale di marina e deputato della nobiltà agli [[Stati generali]]; e decine di altri), cominciano ad abbandonare la loro patria travestiti da borghesi per cercare scampo all'estero. Non ci può essere alcun dubbio a riguardo: abbandonare un re in balia dei rivoluzionari e fuggire all'estero è un atto di [[alto tradimento]]. Diversamente, Jarjayes è uno dei rari nobili a non emigrare immediatamente, giurando così fedeltà al suo re.
 
Il [[1 aprile]] [[1791]] viene nominato colonnello e, il [[2 agosto]] seguente, direttore assistente al deposito della guerra che conserverà fino al [[2 aprile]] [[1793]], quando verrà sostituito dal generale Calon. Il [[22 maggio]] 1792 è nominato da [[Luigi XVI]] maresciallo di campo delle armate reali. Avendo saputo guadagnare la fiducia dei sovrani, il cavaliere de Jarjayes è stato incaricato da loro di diverse missioni segrete molto delicate in Francia o all'estero in qualità di intermediario: fin dal 1790 è a [[Torino]] presso il conte d'Artois per cercare di mettere un freno alle sue ambizioni di entrare in Francia attraverso [[Lione]] (riesce con successo ma non senza difficoltà); a partire dal luglio 1791 presso [[Antoine Barnave|Barnave]], Duport e [[Alexandre Théodore Victor de Lameth|Lameth]] (tali negoziati sono stati senza risultato); tra il 1790 e il 1793 presso il conte [[Hans Axel von Fersen]]. La regina elabora con lui un codice molto rudimentale. Per comunicare con Fersen, usa come cifrario il grande romanzo sentimentale di [[Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre|Bernardin de Saint-Pierre]], [[Paolo e Virginia (romanzo)|Paul et Virginie]] (pubblicato per la prima volta nel 1788 riscuotendo grande successo), di cui entrambi hanno la stessa edizione; con Jarjayes, invece, usa un codice di lettere e numeri: Barnave è 2:1, dalle prime due lettere del suo cognome, e Jarjayes è 10, che sta per J.
 
Jarjayes si trova al palazzo reale delle [[Palazzo delle Tuileries|Tuileries]] il [[10 agosto]] 1792 come ufficiale di stato maggiore; avendogli il re fatto conoscere il piano di difesa che il barone de Vionémil (generale di grado) ha preparato, non si nasconde che, vista la debolezza dei mezzi, la disfatta è certa. Non è stato difficile per un soldato così bene addestarato come lui vedere i punti deboli del regime. Ben presto fa parte del piccolo gruppo di servitori fedeli che accompagnano il monarca nella traversata dal castello fino all'[[Assemblea nazionale|assemblea]]. Quando la famiglia reale viene confinata nella portineria della [[Logografia]], Jarjayes arriva fino a Luigi XVI, dal quale riceve degli ordini formali ed è costretto ad allontanarsi. Si sà che alla fine di agosto delle visite domiciliari molto severe vengono eseguite presso tutte le persone che avevano avuto delle relazioni con la corte; queste persone vengono gettate nelle prigioni e quasi tutte vi periscono per mano di bande armate di [[sanculotti]] che invadono le carceri e li massacrano durante i fatti orribili delle [[Massacri di settembre|giornate di settembre]]. È in quel momento di terrore generale che Jarjayes, non potendo affidare a nessuno il portafoglio della regina, si vede costretto a bruciarlo e a cercare asilo fuori da casa sua. Tuttavia, da quando la famiglia reale è stata trasferita alla Torre del Tempio (un edificio medievale nel quartiere de Marais, al centro di [[Parigi]]) ([[13 agosto]] 1792), è riuscito a intrattenere delle relazioni con la stessa. Ci sono lettere in codice in cui, per esempio, "Roxane" sta per "la reine", "Lucius" per Jarjayes (questa opinione è fondata sui fatti che Jarjayes è un uomo galante e un cavaliere nel vero senso della parola), "Fatime" probabilmente per [[Elisabetta di Borbone-Francia (1764-1794)|Madame Elisabeth]] e "il vecchio amico Mercinius" ovviamente per il [[Florimond Claude, conte de Mercy-Argenteau|conte de Mercy]].
 
Nel 1793, dopo la morte del re ordinata dal [[tribunale rivoluzionario]], organizza insieme a François Adrien Toulan (un ex rivoluzionario ora devoto alla regina per espiare il male che le aveva fatto) e a Jacques François Lepitre (un insegnante di materie classiche che è divenuto capo dell'ufficio passaporti della Comune), un tentativo d'evasione della famiglia reale. Entrava nel Tempio indossando gli abiti dell'operaio che vi andava ogni giorno per badare all'illuminazione, e nessuno dei gendarmi faceva caso in modo particolare a lui. Il piano prevedeva l'imbarco a [[Le Havre]], in [[Normandia]], con destinazione l'[[Inghilterra]]. I carcerieri Tison, marito e moglie, dovevano essere addormentati con [[narcotico]] mischiato al [[tabacco]]. Previsto per inizio marzo, questo piano fallirà a causa di Lepitre, che ha perso l'occasione di procurarsi i passaporti falsi. E poi l'agitazione per le cattive notizie sulla guerra (il [[2 marzo]] 1793 l'esercito austriaco ottiene i primi successi sconfiggendo i Francesi che abbandonano [[Aix-la-Chapelle]]) e sulle rivolte per mancanza di cibo a Parigi ha come risultato la chiusura delle barriere della città. Jarjayes avvisa la Regina che non è più possibile per lui riuscire a far evadere dalla prigione anche i suoi figli, [[Luigi XVII di Francia|Luigi XVII]] e [[Maria Teresa Carlotta di Borbone-Francia|Madame Royale]], e sua cognata, Madame Elisabeth. A questo punto Maria Antonietta decide di tirarsi indietro dicendo al generale queste precise parole:
 
« Abbiamo fatto un bel sogno, ecco tutto; ma vi ho pure molto guadagnato, trovando ancora in questa occasione nuove prove della vostra assoluta affezione per me. La mia fiducia in voi è senza limiti; troverete sempre in me, in ogni caso, energia e coraggio; ma l'interesse per mio figlio è il solo che mi guidi, e per grande che fosse la felicità che avrei provato uscendo di qui, non posso consentire a separarmi da lui. Del resto riconosco la vostra devozione in tutto ciò che mi avete spiegato ieri. Credetemi, comprendo la bontà delle vostre ragioni nel mio interesse e che simile coincidenza non potrà più verificarsi; ma nulla mi farebbe piacere abbandonando i miei figli, e quest'idea non mi lascia neppure rimpianti ».
 
Consiglia al generale di emigrare finché è ancora in grado di farlo, e gli consegna il sigillo d'argento e la fede nuziale con l'incisione di Luigi XVI perché li porti al [[Luigi XVIII|conte di Provenza]] (futuro [[Luigi XVIII]]), emigrato a [[Coblenza]], con le ciocche di capelli. Ma Jarjayes esita ancora a lasciare Parigi; ancora questo valorosissimo spera di poter essere utile con la sua presenza alla regina. Incaricato del prezioso deposito, chiede di prestare servizio nell'esercito di [[François Christophe Kellermann|Kellermann]], nell'Armata dell'Est, come generale di brigata, sperando di comunicare con i principi emigrati. Ma viene revocato come aristocratico dal ministro della guerra [[Jean Baptiste Bouchotte|Bouchotte]] il [[15 aprile]] [[1793]]. Non essendosi, fino a quell'epoca, verificata alcuna interruzione nell'esercito delle sue funzioni, il [[2 maggio]] 1793 emigra in [[Piemonte]] obbedendo agli ordini della regina. Prima di partire, la regina gli affida una seconda missione clandestina: recapitare al Conte di Fersen l'anello che lei si fece fare per donare a quest'ultimo con impresso il simbolo della Corona di Francia e l'incisione all'interno della frase in italiano "Tutto a te mi guida". Dice a Jarjayes di assicurare a Fersen che le parole scritte sul sigillo "non sono mai state più vere".
 
La regina ha chiesto che sua moglie rimanga a Parigi per essere in grado di mantenere comunicazioni con l'esterno, grazie a lei e a Toulan. Jarjayes è molto in ansia per la separazione con la moglie ma non pensa ad altro che al suo dovere nei confronti della regina. Il suo unico compagno in questo viaggio è un certo de Joly, che aveva chiamato al deposito della guerra quando ne era stato il direttore. Raggiunge senza incidenti il Piemonte ed è ammirabilmente ricevuto a Torino. Le notizie che ha portato, le storie che racconta, colpiscono il Re di Sardegna [[Vittorio Amedeo III di Savoia|Vittorio Amadeo III]] (padre di [[Carlo Emanuele IV di Savoia|Carlo Emanuele IV]], il cognato di Luigi XVI) in modo così vivido che lo prende al suo servizio e si rifiuta di lasciarlo andare. Il [[6 maggio]] 1793, è nominato aiutante di campo del re e decorato con l'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]] come ricompensa per i suoi servizi alla corona. Jarjayes accetta l'offerta del re e, a seguito di questa nomina, partecipa alla [[Prima coalizione|campagna militare]] di Francia del 1793, nell'esercito Sardo-Piemontese (comandato dai generali austriaci Johann Provera e [[Michelangelo Alessandro Colli-Marchini|Luigi Colli]]), alleatosi con l'imperatore del [[Sacro Romano Impero]], [[Francesco II del Sacro Romano Impero|Francesco II]], nipote di Maria Antonietta. Ha però un'altra missione da compiere. Vittorio Amadeo III si impegna a trasmettere al conte di Provenza, che si trova ad [[Hamm]], attraverso un inviato speciale, i messaggi dei prigionieri del Tempio. Jarjayes non è affatto ansioso di vedere personalmente il conte di Provenza temendo l'accoglienza che è in serbo per lui: la sua persistenza nel rimanere in Francia è stata erroneamente interpretata da coloro che avevano pensato bene di attraversare la frontiera, che lo accusano di aver offerto i suoi servizi al governo rivoluzionario. Queste insinuazione hanno raggiunto le orecchie del conte di Provenza che, sempre pronto ad ascoltare ciò che il suo entourage gli dice, naturalmente ci ha creduto. Grande è la sua sorpresa a ricevere tale souvenir, e attraverso Jarjayes. Ha poi riconosciuto coome è stato ingiusto e manifesta il suo profondo rammarico per aver ascoltato il parlare male e infondato relativo al cavaliere, e che rappresenta come un traditore il confidente e messaggero della regina. Il conte d'Artois riceve la fede nuziale con l'incisione. Il [[14 maggio]] 1793 il conte di Provenza gli manda una lettera di ringraziamento dove parla apertamente di questo. Jarjayes ha avuto successo nella sua missione con vero rispetto. Impiega molti mesi per far giungere l'anello a Fersen e il giorno in cui il conte lo riceve è, per coincidenza, il [[21 gennaio]] [[1794]] (primo anniversario della morte di Luigi XVI), un ricordo tragico che per Fersen non sarebbe mai stato cancellato.
 
Durante questo lasso di tempo, e nonostante il patrocinio del Re di Sardegna (che lo ha molto bene accolto ed è sempre pieno di attenzioni nei suoi confronti), il generale ha condotto una vita di povertà, avvicinandosi alla miseria, e subito dall'inerzia in cui è costretto a restare. Come spiega in una lettera che scrive al conte di Fersen a [[Bruxelles]] il [[18 febbraio]] 1794 (e che giunge a destinazione solo dopo il [[25 marzo]]), le sue intenzioni, così come quelle del suo amico de Joly, sono di servire nell'esercito austriaco del [[Federico Giosia di Sassonia-Coburgo-Saalfeld|principe de Saxe-Cobourg]] ([[Feldmaresciallo|feldmaresciallo]] d'[[Austria]] e vincitore di Dumouriez nella [[Battaglia di Neerwinden (1793)|battaglia di Neerwinden]], a nord-ovest di [[Liegi]], il [[18 marzo]] 1793) per cercare di salvare la sua povera moglie e i suoi figli dalla Francia rivoluzionaria e di godere in pensione il ricordo della benevolenza della loro grande e sfortunata regina, che ha sempre servito con assoluta devozione. Sua moglie, infatti, è stata arrestata il [[15 ottobre]] 1793 (il giorno prima della decapitazione di Maria Antonietta) e rinchiusa nella prigione de La Force. Vi rimane prigioniera per un periodo di sei settimane, dopo il quale viene rilasciata. Ma, arrestata di nuovo poco tempo dopo, è incarcerata nel Convento delle inglesi. Il suo nome poteva esser inserito nella lista dei prigionieri chiamati a comparire davanti al tribunale rivoluzionario, che l'avrebbe certamente condannata a morte. È stata salvata da morte sicura dal [[colpo di stato]] del 9 termidoro ([[27 luglio]] 1794), che pone fine al periodo del Terrore di [[Maximilien de Robespierre|Robespierre]], e liberata dalla prigionia il 16 termidoro ([[3 agosto]] 1794). I Jarjayes divorziano, per convenienza (ma quale?), nel 1794 per poi risposarsi nel [[1797]].
 
===Da Napoleone alla Restaurazione===
Nella primavera del 1796, dopo l'invasione delle truppe francesi guidate dal giovanissimo generale [[Napoleone Bonaparte]] in Piemonte con l'inizio della prima [[Napoleone Bonaparte|Campagna d'Italia]] e la firma dell'armistizio di [[Cherasco]] ([[28 aprile]] 1796) (che impone al regno di Sardegna l'obbligo di rifiutare l'asilo agli emigrati monarchici francesi con l'espulsione di quelli già presenti sul territorio sabaudo), Jarjayes trova il modo di rientrare in Francia per riabbracciare sua moglie ed i figli (ovviamente sempre rimanendo fedele alla causa monarchica). Ma è rovinato siccome tutto il suo patrimonio è stato distrutto dalla rivoluzione (ma anche ridotto da parte dei sacrifici che aveva fatto per Maria Antonietta). Per mantenere la sua famiglia senza servire nell'esercito rivoluzionario, riesce ad ottenere con le sue conoscenze che sono abbastanza vaste dal ministro delle finanze Jacques Ramel de Nogaret una pensione e la funzione di vice-presidente delle [[Saline Reali di Arc-et-Senans]] (la compagnia delle miniere di [[Halite|salgemma]] dell'Est della Francia, nella provincia della [[Franca Contea]], nel dipartimento di [[Doubs (dipartimento francese)|Doubs]]). Tuttavia dopo la presa del potere di Napoleone con il colpo di Stato militare del [[18 brumaio]] ([[9 novembre]] [[1799]]), emigra ancora, ma questa volta in Inghilterra - da sempre la più acerrima ed implacabile nemica della Francia nonchè animatrice delle [[Guerre napoleoniche|coalizioni antinapoleoniche]] - sotto il regno di [[Giorgio III del Regno Unito|Giorgio III di Hannover]], che peraltro è affetto da una grave malattia mentale ed è quindi sostituito di fatto (e dal [[1811]] anche di diritto) dal figlio ed erede [[Giorgio IV del Regno Unito|Giorgio IV]]. Torna in patria solo all'inizio del [[1814]], dopo la caduta di Napoleone e la [[Restaurazione]] dei [[Borboni]] sul trono di Francia nella persona di Luigi XVIII. Come tutti gli altri nobili francesi emigrati e ritornati in patria, con la [[Carta francese del 1814|Carta costituzionale]] promulgata dal re il [[4 giugno]] 1814 (che stabilisce che le terre che hanno fatto parte dei cosiddetti beni nazionali rimangano in proprietà di coloro che le hanno a suo tempo acquistate), non viene risarcito a spese dei contribuenti delle proprietà di cui era stato privato nel periodo rivoluzionario.
 
Il [[23 agosto]] 1814 il re si è degnato di confermare nuovamente il cavaliere de Jarjayes nel suo grado di maresciallo di campo per merito dei suoi servizi alla corona ed ordinare che in questa qualità prenda posto nelle sue armate a far data dell'anno 1792. Un'ordinanza reale del [[4 febbraio]] [[1815]] lo eleva al grado di tenente-generale. Purtroppo il [[13 marzo]] 1815 col Decreto di Lione, emanato da Napoleone tornato al potere dopo la fuga dall'esilio nell'[[isola d'Elba]] (di fronte alla [[Toscana) con cui ripristina l'ordinamento nobiliare dell'Impero francese, viene escluso dall'armata essendo un realista. Riprende il suo posto solo dopo la definitiva abdicazione di Napoleone ([[22 giugno]] 1815) e l'inizio della seconda Restaurazione. Colpito però dal limite d'età, il [[18 ottobre]] 1815 (sei giorni prima del suo settantesimo compleanno) ottiene dal re una gloriosa pensione di 6.000 franchi e si ritira a vita privata nella sua casa di campagna di [[Fontenay-aux-Roses]] (25, Rue Louis Le Grand), nei pressi di Parigi, dove muore sette anni dopo, l'[[11 settembre]] [[1822]], all'età di 77 anni, quando la Francia è ormai completamente riabilitata dai turbinosi e sconvolgenti trascorsi rivoluzionari e napoleonici.
 
Sua moglie muore a Parigi quindici anni dopo, il [[23 giugno]] [[1837]], all'età di 77 anni.
 
== Araldica ==
Lo stemma della famiglia Pélisson de Jarjayes porta « delle bocche al pellicano d'argento nella sua pietà dello stesso ».
 
== Curiosità ==
{{curiosità}}
Nella serie [[manga]] e [[anime]] di [[Riyoko Ikeda]], [[Lady Oscar]], la [[protagonista]] ([[Oscar François de Jarjayes]]) viene rappresentata come la sesta ed ultima figlia femmina del generale, il quale compare fra i protagonisti principali della serie animata. Il generale de Jarjayes decide di educare Oscar come se fosse un uomo, per poter proseguisse la dinastia militare della sua famiglia.<br/>L'autrice si concede la licenza di spostare indietro di qualche [[lustro]] la data di nascita di Jarjayes, in maniera tale che possa essere in età tale da diventare padre di Oscar la notte 25 dicembre [[1755]] (lo stesso anno di nascita della regina Maria Antonietta e del conte di Fersen).<br/>Lo stemma della sua famiglia (diversamente da quello vero) è « un leone a due code che sorregge una spada ».<br/>È servito ad [[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas]] come modello per il personaggio de [[Il cavaliere di Maison-Rouge]].
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|André|Castelot|[[Maria Antonietta - La vera storia di una regina incompresa]]|2000|Fabbri Editori|Milano}}
* {{cita libro|Antonia|Fraser|[[Maria Antonietta - La solitudine di una regina]]|2003|Mondadori|Milano}} ISBN 88-04-50677-6
* {{cita libro|Evelyne|Lever|[[Maria Antonietta - L'ultima regina]]|2007|BUR Biografie|Milano}} ISBN 978-88-17-00940-9
* {{cita libro|Stefan|Zweig|[[Maria Antonietta - Una vita involontariamente eroica]]|1948|Mondadori|Verona}}
 
{{Portale|biografie|storia}}
 
[[Categoria:Generali francesi|Jarjayes]]
[[Categoria:Personalità legate a Parigi|Jarjayes]]
 
[[fr:François Augustin Regnier de Jarjayes]]