Partito Democratico (Italia) e Discussioni utente:95.226.237.177: differenze tra le pagine

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{{Avvisounicode}}
{{F|politica|settembre 2014|intere sezioni prive di fonti}}
{{Partito politico
|colore = #FF4500
|nome = Partito Democratico
|logo = [[File:PartitoDemocratico.svg|220px|PD]]
|presidente = [[Matteo Orfini]]
|segretario = [[Matteo Renzi]]
|vicesegretario =[[Debora Serracchiani]]<br />[[Lorenzo Guerini]]
|vicepresidente = [[Matteo Ricci (politico 1974)|Matteo Ricci]]<br />[[Sandra Zampa]]
|coordinatore = [[Luca Lotti]]
|portavoce = [[Lorenzo Guerini]]
|stato = ITA
|fondazione = 14 ottobre [[2007]]
|dissoluzione =
|sede = Via Sant'Andrea delle Fratte, 16 - 00187 [[Roma]]<ref>Sede legale: Piazza Sant'Anastasia, 7 - 00186 [[Roma]]<br />Sede nazionale: Via Sant'Andrea delle Fratte, 16 - 00187 [[Roma]]</ref>
|partito =
|ideologia = [[Socialdemocrazia]],<ref name="ITALY">{{cita web|lingua=en|url=http://www.parties-and-elections.eu/italy.html|titolo=ITALY|sito=Parties and Elections in Europe|accesso=5 ottobre 2010}},</ref><br />[[Europeismo]],<ref>[http://www.intelligonews.it/articoli/12-novembre-2014/20902/euro-rinaldi-nel-pd-gli-ultimi-sacerdoti-dell-europeismo-mentre-fassina- Euro, Rinaldi: "Nel Pd gli ultimi sacerdoti dell'europeismo."]</ref><br />[[Terza via]],<br />[[Liberalismo sociale]]<ref>[http://www.pandorarivista.it/articoli/la-sinistra-italiana-e-il-liberalismo/ La sinistra italiana e il liberalismo]</ref><br />[[Socialismo democratico]]<ref>http://www.iceta.org/gn150206.pdf</ref><br/>[[Socialismo liberale]]
|internazionale = [[Alleanza Progressista]]
|collocazione = [[Centro-sinistra]]
|coalizione = PD-[[Italia dei Valori|IdV]]-[[Radicali Italiani|Radicali]]<br /><small>(2008-2013)</small><br />[[Italia. Bene Comune]] <small>(2013)</small><br />PD-[[Nuovo Centrodestra|NCD]]-[[Scelta Civica|SC]]-[[Unione di Centro (2002)|UDC]]<br /><small>(dal 2013)</small>
|partito europeo = [[Partito del Socialismo Europeo]]<ref name="Sergej Stanišev: il Pd è nella nostra famiglia, oggi siamo più forti">{{cita web|url=http://www.youdem.tv/doc/265709/cogresso-pse-intervento-di-sergej-staniev.htm|titolo="Sergej Stanišev: il Pd è nella nostra famiglia, oggi siamo più forti"|sito=Youdem.tv|accesso=1º marzo 2014}}</ref>
|gruppo parlamentare europeo = [[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici]]<ref name="socialistsanddemocrats" >{{cita web|lingua=en|url=http://www.socialistsanddemocrats.eu/about-us/parties-page|titolo=Parties|editore=socialistsanddemocrats.eu}}</ref>
|seggi1 = {{seggi|302|630|#FF4500}}<ref>{{Cita web|url=http://www.camera.it/leg17/46|titolo=Camera dei Deputati |accesso= }}</ref>
|seggi2 = {{seggi|113|321|#FF4500}}<ref>{{Cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=S&dtel=24/02/2013&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S|titolo= Ministero dell'Interno|accesso= }}</ref>
|seggi3 = {{seggi|29|73|#FF4500}}<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.eu/autori.asp|titolo=Sito web del gruppo dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo - Delegazione Italiana|sito=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=13 ottobre 2010}}</ref>
|seggi4 = {{seggi|306|917|#FF4500}}
|testata = [[Europa (quotidiano)|Europa]]<small> ([[2007]]-[[2014]])</small>,<br />[[l'Unità]]<small> ([[2007]]-[[2014]]; dal [[2015]])</small><ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/doc/246065/il-primo-bilancio-sociale-del-pd.htm?t=/trasparenza2012/documenti/dettaglio.htm|titolo=Bilancio sociale 2011 del PD|sito=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=14 maggio 2013}} p. 31</ref><ref>{{cita web|url= http://www.partitodemocratico.it/doc/239052/bilancio2011|titolo=Bilancio 2011 del PD|sito=Sito ufficiale Partito Democratico|pagina=14|accesso=14 maggio 2013}}</ref><ref name="edicoladigitale">{{cita web|url=http://edicoladigitale.unita.it/unita/books/130110unita/#/20/|titolo=Pagina 20 de l'Unità del 10 gennaio 2013|sito=Archivio telematico de l'Unità|accesso=14 maggio 2013}}</ref><ref name="comunicato">{{cita web|url=http://www.unita.it/italia/unita-sciopero-unita%2527-cdr-giornalisti-crisi-editoria-meli-ad-soru-fago-mian-pd-eventitalia-sardo-1.497912|titolo=Comunicaato Cdr del 1 maggio 2013|sito=Sito de l'Unità|accesso=14 maggio 2013}}</ref>
|giovanile = [[Giovani Democratici]]
|iscritti = 385 320
|anno iscritti = [[2015]]
|colori = Tricolore ([[verde]], [[bianco]], [[rosso]])
|sito =
|}}
 
Il '''Partito Democratico''' ('''PD''') è un [[partito politico]] [[italia]]no di [[centro-sinistra]], fondato il 14 ottobre 2007.
 
Secondo il ''Manifesto dei valori'', approvato dal partito il 16 febbraio 2008, «''il Partito Democratico intende contribuire a costruire e consolidare, in [[Europa]] e nel mondo, un ampio campo [[riformismo|riformista]], [[europeismo|europeista]] e di centro-sinistra, operando in un rapporto organico con le principali forze [[socialiste]], [[democratiche]], [[progressismo|progressiste]] e promuovendone l'azione comune''».<ref>[https://s3.amazonaws.com/PDS3/allegati/Manifestodeivalori44883_1.pdf Manifesto dei valori]</ref>
 
== Avviso Test su [[Ambra Lo Faro]] ==
Il PD è il maggior partito italiano per numero di voti e per numero di [[Parlamento della Repubblica Italiana|parlamentari]] (dato riferito alla [[XVII Legislatura della Repubblica Italiana|XVII Legislatura]]), nonché la prima forza politica del [[Centro-sinistra in Italia|centro-sinistra italiano]]. Nel [[2014]], al termine della fase di tesseramento, il partito annuncia 378.187 iscritti.<ref name="tesserati2014">{{Cita web|autore = Lorenzo Guerini|sito = partitodemocratico.it|url = http://www.partitodemocratico.it/doc/275811/gli-iscritti-del-pd-nel-2014-sono-366641.htm|titolo = Gli iscritti del PD nel 2014 sono 366.641|accesso = 25 febbraio 2015|data = 24 febbraio 2015}} Dato incompleto: al momento della comunicazione del numero degli iscritti sul sito ufficiale del partito, la fase di tesseramento nella [[Sardegna|regione Sardegna]] era ancora in corso. Dato completo fornito dall'organizzazione nazionale PD</ref>
 
{{Test|1=Ambra Lo Faro}} <span style="text-shadow:#BBBBBB 0.2em 0.2em 0.1em; class=texhtml">[[Utente:Nubifer|Nubifer]]</span> <small>([[Discussioni utente:Nubifer|dicaaa]])</small> 17:19, 20 ott 2016 (CEST)
A livello europeo il PD ha aderito ufficialmente, il 27 febbraio [[2014]], al [[Partito del Socialismo Europeo]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilmondo.it/politica/2013-11-11/epifani-congresso-pse-roma-2014-l-radici-legami-pd_357214.shtml|titolo=Epifani: congresso Pse a Roma nel 2014, lì radici e legami Pd|sito=www.ilmondo.it|accesso=12 dicembre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/doc/263371/mogherini-dopo-il-pd-dobbiamo-cambiare-anche-leuropa.htm|titolo=Mogherini: "Dopo il Partito Democratico dobbiamo cambiare anche l'Europa" |sito=l'Unità|accesso=15 dicembre 2013}}</ref> con il quale aveva già intrapreso un rapporto di stretta collaborazione formando nel [[2009]] il gruppo parlamentare dell'[[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici]].<ref name="socialistsanddemocrats" /> Il PD rappresenta tuttora, all'interno del [[Parlamento europeo]], il primo partito nazionale per numero di parlamentari e per percentuale di voti ottenuti.
 
== Storia Avviso==
{{Vandalismo|Daniele Ronda}}--[[Utente:Dan Kenshi|Dan Kenshi]] ([[Discussioni utente:Dan Kenshi|msg]]) 17:19, 20 ott 2016 (CEST)
{{vedi anche|Storia del Partito Democratico (Italia)}}
=== Le origini ===
{{vedi anche|Provenienza dei politici appartenenti al Partito Democratico}}
 
==== Le prime proposte di un nuovo partito ====
[[File:Schema formazione del PD.jpg|thumb|left|Schema della storia dei partiti che hanno dato vita al PD, dall'inizio degli anni novanta al 2008.]]
 
Nel 2003 [[Michele Salvati]], deputato eletto nelle liste dei [[Democratici di Sinistra]], in alcuni articoli pubblicati sui quotidiani ''[[Il Foglio (quotidiano)|Il Foglio]]''<ref>{{Cita news|autore=Michele Salvati|url=http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=4BCL3|titolo=Appello per il Partito Democratico|pubblicazione=[[Il Foglio (quotidiano)|Il Foglio]]|giorno=10|mese=aprile|anno=2003|pagina=1|accesso=27 agosto 2007|formato=pdf}}</ref> e ''[[la Repubblica]]''<ref>{{Cita news|autore=Michele Salvati|url=http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=4BV62|titolo=Perché voglio il Partito democratico|pubblicazione=[[la Repubblica]]|pagina=17|giorno=15|mese=aprile|anno=2003|accesso=27 agosto 2007|formato=pdf}}</ref>, delineò un nuovo partito, nato dalla ''riunione di tutte le correnti riformistiche moderate della storia italiana di cui tanto si è parlato a proposito dell'Ulivo'', per formare così ''un partito di sinistra moderata (o centro-sinistra, se si preferisce), con un nome immediato, semplice e fortemente evocativo''. L'idea di Salvati fu ripresa tre mesi dopo da Romano Prodi, all'epoca [[Presidente della Commissione europea]]<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/luglio/18/Non_dimetto_dall_Unione_anche_co_0_030718018.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2003/luglio/18/Non_dimetto_dall_Unione_anche_co_0_030718018.shtml|titolo=Riparte la sfida per la premiership. In campo oltre a Prodi c'è Veltroni|giorno=18|mese=luglio|anno=2003|accesso=11 giugno 2013}}</ref>.
 
Per le [[Elezioni europee 2004|elezioni europee del 2004]] nacque così la lista [[Uniti nell'Ulivo]], composta da Democratici di Sinistra, [[Democrazia è Libertà - La Margherita|la Margherita]], [[Socialisti Democratici Italiani]] e [[Movimento Repubblicani Europei]]; la lista unitaria raccolse il 31,1% dei voti, eleggendo 25 europarlamentari.
 
La lista unitaria si ripresentò anche in 9 delle 14 regioni chiamate al voto alle [[elezioni regionali del 2005]], tenutesi in aprile.
 
Il 16 ottobre 2005, in vista delle imminenti [[elezioni politiche del 2006]], si tennero le [[Elezioni primarie de L'Unione del 2005|elezioni primarie]] per scegliere il leader della nuova coalizione di centro-sinistra che riuniva, oltre ai partiti dell'Ulivo, anche la maggior parte delle forze di opposizione alla maggioranza di [[centro-destra]] e che prese il nome de [[L'Unione]]. I membri della federazione dell'Ulivo (comunemente chiamata anche ''Fed'') sostennero la candidatura di Romano Prodi che, con il 74% dei voti, divenne il candidato [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] dell'Unione.
 
Il successo delle primarie convinse anche La Margherita, seppur inizialmente titubante, a presentare una lista unitaria dell'Ulivo insieme ai DS alle politiche del 2006 per l'elezione della [[Camera dei deputati]], mentre ciascun partito avrebbe corso con il proprio simbolo al [[Senato della Repubblica|Senato]]. Nella lista unitaria non si presentò tuttavia lo [[Socialisti Democratici Italiani|SDI]], che preferì partecipare al progetto della [[Rosa nel pugno]], dichiarandosi non interessato alla costituzione di un partito unico di centro-sinistra.
 
==== L'evoluzione del progetto e i congressi di DS e Margherita ====
Visti il successo della lista unitaria dell'Ulivo alle elezioni del 2006, che alla Camera ottenne il 31,2%, e la vittoria elettorale dell'Unione, seppur con margini ristretti, con la conseguente nomina a Presidente del Consiglio di Romano Prodi, i partiti fondatori della lista decisero di continuare il percorso verso la formazione di un partito unico.
 
Nacquero numerose associazioni che rivendicarono la partecipazione attiva dei cittadini, anche di quelli non iscritti ad alcun partito, alla formazione del Partito Democratico. Romano Prodi inoltre, in prima persona, nel corso del 2006, incaricò tredici personalità di spicco del mondo della cultura e della politica di redigere un ''Manifesto per il Partito Democratico'', documento che venne reso pubblico nel dicembre del 2006.
 
===== Il IV congresso dei DS =====
Tra il 19 e il 21 aprile 2007 si tenne il IV e ultimo congresso dei [[Democratici di Sinistra]], caratterizzato da una pluralità di mozioni:
* ''Per il Partito Democratico'' (75,5%), che ricandidava alla segreteria l'uscente segretario [[Piero Fassino]] ed era favorevole al processo unitario con [[Democrazia è Libertà - La Margherita|La Margherita]] e alla fondazione del Partito Democratico;
* ''A Sinistra. Per il socialismo europeo'' (15,1%), che candidava alla segretaria [[Fabio Mussi]] ed era espressione del cosiddetto ''Correntone'', contrario alla formazione di un partito unico con i settori moderati della coalizione;
* ''Per un partito nuovo. Democratico e socialista'' (9,4%), che aveva come primi firmatari [[Gavino Angius]] e [[Mauro Zani]], i quali richiedevano un legame esplicito al [[socialismo europeo]].
 
L'elezione di Piero Fassino alla segreteria fu sostanzialmente l'approvazione da parte della base dei DS della creazione del nuovo soggetto politico. Mussi e il vecchio ''Correntone'' annunciarono quindi la propria uscita dai DS e la volontà di costituire un nuovo soggetto, a sinistra del futuro Partito Democratico<ref>{{Cita news|titolo = L'addio dei Mussiani: «Non abbiamo ripensamenti»|url = http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=65290|pubblicazione = [[l'Unità]]|data = 19 aprile 2007|accesso=27 agosto 2007}}</ref>(che poi diverrà il partito [[Sinistra Democratica (Italia)|Sinistra Democratica]]). La corrente di [[Gavino Angius]] la settimana successiva all'assise congressuale deciderà di abbandonare i DS, vista la non certezza dell'adesione al [[Partito Socialista Europeo]]<ref>{{Cita news|titolo = DS, Angius annuncia che non aderirà al PD|url = http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2007-04-24T150933Z_01_DIG452389_RTRIDST_0_OITTP-ANGIUS-ADDIO.XML|pubblicazione = [[Reuters]]|data = 24 aprile 2007}}</ref>.
 
===== Il II congresso della Margherita =====
Anche il II congresso della [[Democrazia è Libertà - La Margherita|Margherita]], tenutosi dal 20 al 22 aprile 2007, si svolse con l'obiettivo di dar vita al Partito Democratico, e orientata in tal senso fu l'unica mozione presentata dal Presidente federale del partito [[Francesco Rutelli]].
 
L'assise della Margherita non presentò le medesime divisioni interne verificatesi nei DS, coerentemente con l'ispirazione unificatrice delle forze di centro-sinistra che il partito di Rutelli ebbe sin dalla sua nascita come lista elettorale nel 2001 e successivamente come partito nel 2002. Le uniche voci critiche vennero da [[Arturo Parisi]], Ministro della Difesa in carica, e da [[Willer Bordon]], che chiesero lo scioglimento delle [[La Margherita#Correnti|correnti interne]] in vista della nascita del PD e che il PD diventasse un vero e proprio partito unico e non una mera federazione di partiti.
 
Più tardi però, nella fase di preparazione del PD, lo stesso Bordon, l'ex [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del consiglio]] [[Lamberto Dini]] e l'ex segretario del [[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]] [[Gerardo Bianco]] decideranno di non aderire al nuovo partito.
 
=== Le primarie del 2007 e la vittoria di Veltroni ===
Il primo atto formale verso la costituzione del nuovo partito venne effettuato il [[23 maggio]] [[2007]] con la nomina di un Comitato promotore, il ''Comitato 14 ottobre'', così chiamato con riferimento alla data in cui sarebbe stata eletta l'Assemblea costituente del Partito Democratico<ref name="comitato">{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/politica/partito-democratico3/comitato-45/comitato-45.html|titolo=Pd, è nato il comitato dei 45 Prodi: "Nessuna egemonia Ds o Dl"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=23|mese=05|anno=2007|accesso=25 maggio 2010}}</ref>.
 
Tale comitato, nato con 45 membri, annoverava, oltre a esponenti di DS e Margherita, anche politici provenienti da esperienze diverse, come l'ex [[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]] [[Marco Follini]] e l'ex [[Socialisti Democratici Italiani|SDI]] [[Ottaviano Del Turco]], allora governatore della Regione Abruzzo, e personalità della società civile, come il giornalista [[Gad Lerner]], il presidente di ''Slow Food'' [[Carlo Petrini (gastronomo)|Carlo Petrini]] e l'esponente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Tullia Zevi<ref name="comitato" />.
 
Il comitato è stato criticato sia per la scarsa presenza di donne (poco più di un terzo) sia per la totale assenza di giovani (nessuno dei membri ha meno di 40 anni) dal candidato alle primarie dell'Unione [[Ivan Scalfarotto]] e dal Ministro della Difesa [[Arturo Parisi]], uno dei 45<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/politica/partito-democratico3/comitato-45/comitato-45.html|titolo=Pd, è nato il comitato dei 45 Prodi: "Nessuna egemonia Ds o Dl"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=23|mese=05|anno=2007|accesso=11 giugno 2010}}</ref>.
 
==== I membri del Comitato promotore ====
{{div col|4}}
* [[Giuliano Amato]]
* [[Mario Barbi]]
* [[Antonio Bassolino]]
* [[Pier Luigi Bersani]]
* [[Rosy Bindi]]
* Paola Caporossi
* [[Sergio Cofferati]]
* [[Massimo D'Alema]]
* [[Marcello De Cecco]]
* [[Letizia De Torre]]
* [[Ottaviano Del Turco]]
* [[Lamberto Dini]]
* [[Leonardo Domenici]]
* [[Vasco Errani]]
* [[Piero Fassino]]
* [[Anna Finocchiaro]]
* [[Giuseppe Fioroni]]
* [[Marco Follini]]
* [[Dario Franceschini]]
* [[Vittoria Franco]]
* [[Paolo Gentiloni]]
* [[Donata Gottardi]]
* [[Rosa Jervolino]]
* [[Linda Lanzillotta]]
* [[Gad Lerner]]
* [[Enrico Letta]]
* [[Agazio Loiero]]
* [[Marina Magistrelli]]
* Lella Massari
* Wilma Mazzocco
* [[Maurizio Migliavacca]]
* [[Enrico Morando]]
* [[Arturo Parisi]]
* [[Carlo Petrini (gastronomo)|Carlo Petrini]]
* [[Barbara Pollastrini]]
* [[Romano Prodi]]
* [[Angelo Rovati]]
* [[Francesco Rutelli]]
* [[Luciana Sbarbati]]
* [[Marina Sereni]]
* [[Antonello Soro]]
* [[Renato Soru]]
* [[Patrizia Toia]]
* [[Walter Veltroni]]
* [[Tullia Zevi]]
{{div col end}}
 
Il ''Comitato'' definì le [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2007 (Italia)|modalità di svolgimento delle primarie]] per l'elezione dell'Assemblea Costituente Nazionale e delle Assemblee Costituenti Regionali, con i rispettivi Segretari.
 
Il 31 luglio 2007 il Coordinamento Nazionale delle primarie ufficializzò le candidature alla carica di Segretario Nazionale del PD: [[Mario Adinolfi]], [[Rosy Bindi]], [[Pier Giorgio Gawronski]], [[Jacopo G. Schettini]], [[Enrico Letta]] e [[Walter Veltroni]]. La candidatura di Schettini fu successivamente apparentata a quella di Gawronski. Vennero inoltre presentate delle liste di candidati all'assemblea costituente del PD, collegate a uno dei candidati alla segreteria.
 
Alle elezioni costituenti di domenica 14 ottobre 2007 si registrò una partecipazione superiore alle aspettative con 3.554.169 voti validi<ref name="risPrimarie07">{{Cita news|url=http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/phpApps/lay_gen.php?IDCategoria=110&IDNotizia=573335|titolo=Il giorno di Veltroni|pubblicazione=[[Il Secolo XIX]]|accesso=25 maggio 2010}}</ref>.
 
[[File:Primarie PD 2007 - 14 ottbre - da sx i candidati Schettini-Letta-Bindi-Prodi-Veltroni-Adinolfi.jpg|thumb|Le [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2007 (Italia)|prime elezioni primarie]] del PD, il 14 ottobre 2007: (da sinistra) Schettini-Gherardini, Letta, Bindi, Prodi, Veltroni e Adinolfi.]]
Le liste collegate a Walter Veltroni (''Democratici con Veltroni'', ''Ambiente, Innovazione, Lavoro.'', ''A Sinistra per Veltroni'' e altre liste locali) ottennero complessivamente il 75,82%, decretando automaticamente l'elezione di Veltroni a Segretario Nazionale del PD, avendo superato il 50% dei voti validi. La lista ''Con Rosy Bindi democratici, davvero'' ricevette il 12,83%, i ''Democratici per Enrico Letta'' l'11,02% mentre la lista in appoggio di Adinolfi (''Generazione U'') e quelle in appoggio di Gawronski (''Il coraggio di cambiare'' e ''Noi per il Partito Democratico'') riuscirono a eleggere solo i due candidati alla segreteria ottenendo rispettivamente lo 0,17% e lo 0,07%<ref name="risPrimarie07" />.
 
==== L'Assemblea costituente ====
Sabato 27 ottobre 2007 avvenne la prima riunione dell'Assemblea Costituente Nazionale del Partito Democratico a [[Milano]], presso la [[Fieramilano]]. I delegati erano 2.858, eletti attraverso liste bloccate formate col criterio dell'alternanza uomo-donna. Romano Prodi, fondatore dell'[[L'Ulivo|Ulivo]], nonché Premier allora in carica, fu eletto primo Presidente dell'Assemblea.
 
Nella riunione di insediamento venne formalizzata l'elezione di Veltroni a primo Segretario Nazionale. Al termine l'assemblea approvò un dispositivo proposto da Veltroni, che fra le altre cose stabiliva la nomina di Dario Franceschini a Vice Segretario Nazionale del partito e di [[Mauro Agostini]] a Tesoriere Nazionale<ref>{{cita web|url=http://www.dsonline.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=43683|titolo=Dispositivo approvato dall'Assemblea nazionale costituente del Pd|sito=Sito ufficiale Democratici di Sinistra|accesso=11 giugno 2010}}</ref>.
 
Vennero poi costituite, all'interno dell'assemblea, tre commissioni di cento componenti ciascuna (con rappresentanza di delegati di tutte le liste proporzionale alla composizione totale dell'assemblea) che dovevano redigere rispettivamente lo ''Statuto'', il ''Manifesto dei Valori'' e il ''Codice Etico'' nazionali del partito. Stante la struttura federale del PD, analoghi documenti a livello regionale vennero redatti da parte delle Assemblee Costituenti Regionali.
 
Il 4 novembre 2007 il segretario Veltroni nominò la segreteria del PD, con diciassette membri di cui nove donne (la maggioranza)<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/07_novembre_04/veltroni_esecutivo.shtml|titolo=Il Veltroni team: donne in maggioranza|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=04|mese=11|anno=2007|accesso=23 novembre 2009}}</ref>. Il 7 novembre 2007 fu eletto capogruppo del PD alla [[Camera dei deputati]] [[Antonello Soro]]<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/novembre/08/Soro_nuovo_capogruppo_co_9_071108115.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2007/novembre/08/Soro_nuovo_capogruppo_co_9_071108115.shtml|titolo=Pd, è Soro il nuovo capogruppo|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=08|mese=11|anno=2007|pagina=11|accesso=11 giugno 2010}}</ref>, che sostituì Dario Franceschini fino ad allora capogruppo dell'Ulivo, mentre al [[Senato della Repubblica]] venne confermata la capogruppo dell'Ulivo [[Anna Finocchiaro]].
 
Nel mese di novembre si insediarono le Assemblee Costituenti Regionali, che elessero i rispettivi Presidenti e formalizzarono l'elezione dei Segretari Regionali. Sempre a novembre, si insediarono delle Assemblee Provinciali provvisorie (formate dai delegati alle Assemblee Costituenti Regionali e Nazionale territorialmente competenti), ciascuna delle quali scelse il proprio Presidente e un coordinatore provinciale, pure essi pro tempore.
 
Tra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008 avvenne il radicamento territoriale del partito. In ciascun comune vennero richiamate le assemblee degli elettori del 14 ottobre, per costituire i Circoli territoriali del PD. Ciascun Circolo elesse il proprio Coordinamento e i propri delegati per le Assemblee Cittadina (ove nello stesso comune fossero presenti più Circoli territoriali) e Provinciale. Le Assemblee Provinciali e Cittadine così formate elessero nei giorni successivi i rispettivi Presidenti e i Segretari Provinciali e Cittadini. Inoltre all'interno di ciascun Circolo territoriale il Coordinamento elesse il Coordinatore del Circolo (che coincide col Segretario Cittadino nei comuni ove fosse costituito un solo Circolo territoriale).
 
Nella seconda riunione dell'Assemblea Costituente Nazionale, sabato 16 febbraio 2008 a Roma, vennero approvati lo Statuto, il Manifesto dei Valori e il Codice Etico. Lo statuto prevedeva tra l'altro la possibilità di costituire, accanto ai Circoli territoriali, anche dei Circoli ambientali (nei luoghi di lavoro o di studio) e dei Circoli on line. Venne fissata per l'ottobre 2009 la data della prima convenzione del PD, con il rinnovo di tutte le cariche nazionali e regionali, che successivamente avranno invece mandato quadriennale.
 
==== La sede e il simbolo ====
Il 9 novembre venne inaugurata la sede nazionale del PD, a [[Roma]] in Piazza Sant'Anastasia, nei pressi del [[Circo Massimo]].
 
Il 21 novembre il PD presentò il suo nuovo simbolo tricolore, elaborato dal grafico venticinquenne molisano Nicola Storto. Per [[Ermete Realacci]], [[Portavoce|responsabile della comunicazione]] del partito, «il simbolo assume su di sé l'identità nazionale con molta forza. Infatti, i tre colori rispondono a tre tradizioni diverse dell'Italia. Il verde è la tradizione laica e ambientalista, il bianco è il solidarismo cattolico, il rosso è il colore del lavoro e del socialismo. Il risultato è una sintesi molto forte». La definizione e l'idea di partito ''verde-bianco-rosso'' nel segno delle anime del PD e della bandiera nazionale venne coniata per la prima volta dal candidato alla segretaria nazionale [[Jacopo G. Schettini]] in una lettera aperta pubblicata dal sito del PD il 5 settembre, ed è il titolo della sua candidatura presentata dal primo numero del periodico ufficiale del PD.
 
=== La segreteria Veltroni ===
==== Il PD nel Governo Prodi II ====
Appena sorto, il Partito Democratico assunse immediatamente il ruolo di maggiore forza politica all'interno del [[governo Prodi II|secondo Governo Prodi]]. Il segretario Walter Veltroni intuì rapidamente la necessità di avviare un dialogo con le varie forze politiche per la creazione di importanti riforme, ritenute necessarie per la modernizzazione dello Stato. L'11 novembre Veltroni lanciò una nuova proposta di legge elettorale elaborata dal [[diritto costituzionale|costituzionalista]] [[Salvatore Vassallo]]<ref>{{pdf}} {{cita web|url=http://download.repubblica.it/pdf/2007/governo/sistema_elettorale.pdf|titolo=Testo della proposta di legge elettorale Vassallo-Veltroni|sito=[[La Repubblica]] |accesso=10 novembre 2009}}</ref>, nell'ambito di una riforma che coinvolgesse anche i regolamenti parlamentari e la Costituzione, dando l'appoggio del PD alla proposta di revisione costituzionale al vaglio della Camera dei Deputati<ref>[http://www.partitodemocratico.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=103416 Veltroni: Un nuovo bipolarismo per l'Italia], ''partitodemocratico.it'' {{Collegamento interrotto}}</ref>.
 
Nei giorni successivi, si assistette alla fine della [[Casa delle Libertà]], coalizione di opposizione: il [[Governo Prodi II]], la cui caduta era stata data per certa al Senato da [[Silvio Berlusconi]] agli alleati<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/politica/berlusconi-shopping/senatore-campano/senatore-campano.html|titolo=Berlusconi: "Governo cadrà su Finanziaria" Prodi: "Sono tranquillo, non getto la spugna"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=20|mese=10|anno=2007|accesso=10 novembre 2009}}</ref>, tra il 14 e il 15 novembre passò indenne il delicato passaggio della [[Legge finanziaria (Italia)|Finanziaria]] a [[Palazzo Madama (Roma)|Palazzo Madama]]<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/07_novembre_15/precari_approvata_proposta_dini.shtml|titolo=Finanziaria: arriva il sì del Senato|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=15|mese=11|anno=2007|accesso=10 novembre 2009}}</ref>. A seguito di questo fatto, la [[Lega Nord]], l'UDC e soprattutto [[Alleanza Nazionale]] rivolsero pesantissime critiche a [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]] e raccolsero l'invito di Veltroni ad approvare insieme alcune riforme istituzionali. A stretto giro, lo stesso Berlusconi abbandonò il rifiuto di ogni dialogo con la maggioranza e si dichiarò disposto a discutere con Veltroni di legge elettorale, annunciando la fine della sua difesa al bipolarismo e il gradimento per il sistema proporzionale.
 
A fine novembre, dopo il fallimento della ''spallata'' della Casa delle Libertà (termine giornalistico per indicare i tentativi di Berlusconi di far cadere il [[Governo Prodi II]]), la coalizione di centro-destra sembrò frantumarsi in uno scontro tra [[Gianfranco Fini]] e [[Pier Ferdinando Casini]] da una parte, e Silvio Berlusconi dall'altra<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/politica/cdl11/berlusconi-ectoplasma/berlusconi-ectoplasma.html|titolo=Berlusconi: "Cdl ormai era ectoplasma Gli ex alleati mi hanno fatto perdere"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=25|mese=11|anno=2007|accesso=10 novembre 2009}}</ref>. Ormai rassegnati all'idea che la caduta del governo non fosse imminente, tutti i partiti dell'opposizione accettarono dunque (pur con motivazioni diverse) la proposta di dialogo sulle ''riforme'' lanciata con forza da Veltroni e Franceschini.
 
Il segretario del PD incontrò quindi, in rapida successione, i leader della maggioranza e dell'ex CdL per discutere e cercare di trovare un accordo su una nuova legge elettorale, sulla riforma dei regolamenti parlamentari e della parte II della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]].
 
==== La caduta del governo e la campagna elettorale ====
[[File:Veltroni in Trento.jpg|thumb|left|[[Walter Veltroni]] a [[Trento]] per la campagna elettorale del 2008]]
 
La riforma della legge elettorale che si stava delineando mirava alla creazione di un sistema sostanzialmente bipartitico e avrebbe dunque tenuto fuori dal parlamento i partiti più piccoli. Il leader del PD [[Walter Veltroni]], inoltre, dichiarò che quando si sarebbe andati alle elezioni, qualunque legge elettorale fosse stata in vigore, il PD si sarebbe presentato da solo, senza stringere alleanze con nessun altro partito politico in quanto il partito aveva una "[[vocazione maggioritaria]]"<ref name="Vocazione maggioritaria">[http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/politica/partito-democratico-8/lettera-veltroni/lettera-veltroni.html Repubblica]</ref> (circostanza che non si sarebbe poi verificata in quanto alle elezioni del 2008 il PD si alleò con l'[[Italia Dei Valori]]).
 
A seguito di questa dichiarazione, raccontò lo stesso [[Romano Prodi]], [[Clemente Mastella]], a capo della piccola formazione dell'[[Udeur]], temendo di rimanere fuori dal parlamento innescò una crisi di governo. Il 24 gennaio 2008 il Governo Prodi venne così sfiduciato al Senato.<ref name="Dichiarazioni di Prodi sulla caduta del suo governo a Che tempo che fa">[http://www.youtube.com/watch?v=wMFHCZ8584I], Dichiarazioni di Prodi sulla caduta del suo governo a Che tempo che fa.</ref>
 
Il PD di Veltroni appoggiò il tentativo di formare un governo attorno a una convergenza fra le forze politiche sulla riforma elettorale, affidato dal Capo dello Stato [[Giorgio Napolitano]] al Presidente del Senato [[Franco Marini]]. Tuttavia il tentativo non riuscì per la ferma opposizione del centro-destra, ora ricompattato dalla prospettiva di una vittoria elettorale imminente.
 
Nei giorni successivi allo scioglimento delle Camere, il PD scelse di formare le sue alleanze ''esclusivamente su base programmatica'', il che si risolse con l'esclusione di ogni apparentamento con la [[la Sinistra l'Arcobaleno|Sinistra Arcobaleno]] e con, invece, la formazione di una coalizione con l'[[Italia dei Valori]] di [[Antonio Di Pietro]] che inizialmente propose di formare gruppi parlamentari unici dopo le elezioni<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/08_febbraio_13/pd_radicali_idv_7c66e1ca-da17-11dc-be67-0003ba99c667.shtml|titolo=Di Pietro: «Fatto l'accordo con il Pd»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=13|mese=02|anno=2008|accesso=9 novembre 2009}}</ref>, ma cambiò in seguito idea<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/08_aprile_17/dipietro_santoro_64fae6e8-0c90-11dd-aecb-00144f486ba6.shtml|titolo=Gruppo unico col Pd, Di Pietro frena |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=18|mese=04|anno=2008|accesso=9 novembre 2009}}</ref>. Si giunse anche a un accordo con i [[Radicali italiani]], che implicò l'inserimento di alcuni loro esponenti nelle liste del PD; nonostante gli sforzi, non si giunse a un accordo con il [[Partito Socialista (2008)|Partito Socialista]], il quale non accettò di rinunciare al suo simbolo per inserire suoi esponenti nelle liste del PD, presentando così una lista separata indipendente.
 
Dopo la presentazione delle liste ufficiali dei candidati scoppiò una polemica interna al Partito a causa di alcune esclusioni eccellenti. L'esclusione di [[Ciriaco De Mita]] e quella di [[Giuseppe Lumia]], ex Presidente della Commissione Antimafia, furono motivate dall'esigenza di partito di non candidare persone con più di tre legislature. A questa regola generale si sono fatte 32 deroghe per i cosiddetti ''big'' del partito<ref>{{Cita news|autore=Claudia Fusani|url=http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/politica/verso-elezioni-4/consultazioni/consultazioni.htmlWeek end per scegliere il candidato Pd, ecco il regolamento per le liste|titolo=|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=19|mese=02|anno=2008|accesso=25 maggio 2010}}</ref>, tra cui Walter Veltroni.
 
Altre polemiche sorsero per la presunta scarsità di candidature femminili con buone possibilità di successo<ref>{{Cita news|autore=Marco Cremonesi |url=http://www.corriere.it/politica/08_marzo_05/cremonesi_8d633f6c-ea81-11dc-8a30-0003ba99c667.shtml|titolo=Donne, in lista il 30 per cento Ma tante nei posti «perdenti» |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=05|mese=03|anno=2008|accesso=9 novembre 2009}}</ref>.
 
Infine i [[Radicali Italiani]] hanno sostenuto che Veltroni non abbia dato corso al patto siglato: agli occhi della dirigenza Radicale, infatti, non tutte le nove candidature radicali avrebbero l'elezione garantita<ref>{{Cita news |url=http://www.corriere.it/politica/08_marzo_04/bonino_pd_strappo_e044f9e6-e9d2-11dc-b9a0-0003ba99c667.shtml?fr=box_primopiano|titolo=Pd, Bonino: «Patti non rispettati» E Bettini: «Liste decise, tutti eleggibili»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=04|mese=03|anno=2008|accesso=9 novembre 2009}}</ref> e, anche se i nove candidati risultarono poi tutti eletti, la dirigenza radicale sostenne che ciò fu possibile solo grazie all'inaspettata esclusione della [[la Sinistra l'Arcobaleno|Sinistra Arcobaleno]] dalla ripartizione dei seggi<ref>[http://www.radicali.it/view.php?id=120722 :: Radicali.it ::<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. [[Gianfranco Pasquino]], criticando il trattamento subito dai [[Radicali Italiani|Radicali]], ha dichiarato: «Le liste del Partito Democratico, redatte secondo principi di marketing e di rappresentanza settorializzata, "ma anche", burocratico-partitocratica, sono già di per sé pessime.»<ref>{{cita web|url=http://www.radicali.it/view.php?id=117833|titolo=Pasquino: "pacta sunt servanda" mi è sempre apparsa una frase che disciplina e nobilita i comportamenti|sito=Sito ufficiale Radicali Italiani|accesso=9 novembre 2009}}</ref>
 
==== Elezioni politiche 2008 e l'opposizione ====
[[File:Partito Democratico-Quirinale.jpg|thumb|Veltroni (al centro), [[Antonello Soro]] (a sinistra) e [[Anna Finocchiaro]] (a destra) al [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]] per le consultazioni post-elettorali del 2008.]]
 
Alle [[Elezioni politiche italiane del 2008|elezioni politiche del 2008]] PD e [[Italia dei Valori]] raccolgono complessivamente il 37,546%<ref>{{cita web|url=http://politiche.interno.it/politiche/camera080413/C000000000.htm|titolo=Ministero dell'Interno - Elezione della Camera dei Deputati del 13 - 14 aprile 2008|accesso=15 aprile 2008}}</ref> dei consensi alla [[Camera dei deputati|Camera]], contro il 46,811% della coalizione [[Il Popolo della Libertà]], [[Lega Nord]] e [[Movimento per l'Autonomia]] guidata da Silvio Berlusconi, e il 38,010%<ref>{{cita web|url=http://politiche.interno.it/politiche/senato080413/S000000000.htm|titolo=Ministero dell'Interno - Elezione del Senato della Repubblica del 13 - 14 aprile 2008|accesso=15 aprile 2008}}</ref> al [[Senato della Repubblica|Senato]], contro il 47,320% della coalizione avversaria. Singolarmente il Partito Democratico ha ottenuto rispettivamente il 33,17% e il 33,69% dei suffragi.
 
Il 16 aprile 2008 viene resa nota una lettera risalente al precedente 23 marzo, giorno di [[Pasqua]], in cui Romano Prodi informava il Segretario Veltroni di voler abbandonare l'incarico di Presidenza dell'Assemblea per fare spazio a una nuova generazione di dirigenti<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/17/Strappo_Prodi_lascio_presidenza_del_co_9_080417014.shtml Strappo di Prodi: lascio la presidenza del Pd]</ref>.
 
==== La crisi del partito ====
Dopo le [[Elezioni regionali in Sardegna del 2009|elezioni regionali sarde del 14-15 febbraio 2009]], dove [[Renato Soru]], governatore uscente e uomo di punta del PD, viene sconfitto dal candidato del [[Il Popolo della Libertà|PdL]] [[Ugo Cappellacci]], in considerazione di questo e di altri risultati negativi del partito in consultazioni elettorali precedenti e le forti critiche alla sua gestione, Veltroni si dimette dalla carica di Segretario<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/politica/elezioni-sardegna/vertice-pd/vertice-pd.html|titolo=Veltroni conferma le dimissioni: "Adesso basta farsi del male"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=17|mese=02|anno=2009|accesso=9 novembre 2009}}</ref>.
 
Viene riunita sabato 21 febbraio l'Assemblea Nazionale, chiamata a decidere come uscire dal momento di difficoltà e quale strada intraprendere. Si fronteggiano due linee: da una parte chi vuole andare subito a [[primarie]], a cui far seguire un congresso per lanciare una nuova fase del partito, cambiando profondamente le leadership della classe dirigente del Partito e propone alla segreteria temporaneamente [[Arturo Parisi]]; dall'altra parte coloro i quali ritengono sia dannoso aprire la fase congressuale in quel momento, data la vicinanza delle elezioni europee, preferendo confermare alla guida del Partito il vicesegretario di Veltroni, Dario Franceschini. Nel frattempo, l'ex Ministro Pier Luigi Bersani rende pubblica la sua intenzione di correre alle future primarie del PD in vista della Convenzione di ottobre 2009, ipotesi in un primo tempo ventilata anche dall'ex candidato alla Segreteria nel 2007 [[Jacopo Schettini Gherardini]]. All'Assemblea dei circoli del PD tenutasi nel marzo 2009 è salita alla ribalta<ref>{{Cita news
|lingua = es
|autore = Miguel Mora
|url = http://www.elpais.com/articulo/internacional/Nace/estrella/izquierda/italiana/elpepiint/20090325elpepiint_6/Tes
|titolo = Nace una estrella en la izquierda italiana
|pubblicazione = [[El País]]
|giorno = 25
|mese = 3
|anno = 2009
|accesso=28 marzo 2009
}}</ref>, col suo applauditissimo intervento, [[Debora Serracchiani]], segretario comunale per il partito a Udine.
 
=== Verso il congresso: la segreteria Franceschini ===
[[File:Dario Franceschini.jpg|thumb|upright|left|[[Dario Franceschini]]]]
 
Convocata dopo le dimissioni di Veltroni, l'Assemblea Nazionale presieduta da Anna Finocchiaro, essendo vacante la carica di Presidente del PD, ha eletto, con 1.047 preferenze, Dario Franceschini nuovo Segretario nazionale del Partito, contro i 92 voti raccolti da [[Arturo Parisi]]<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_21/assemblea_pd_segretario_881de254-fff8-11dd-a585-00144f02aabc.shtml|titolo=Franceschini nuovo segretario del Pd|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=23|mese=02|anno=2009|accesso=9 novembre 2009}}</ref>.
 
Il nuovo Segretario, eletto con il compito di portare il partito alle elezioni Europee e al Congresso di autunno, annuncia di volere cominciare una nuova fase nel Partito, basata su inedite e giovani personalità, caratterizzata da un'opposizione più ferma al Governo (puntando soprattutto sul tema della crisi economica e finanziaria in atto), mettendo da parte i ''capibastone'' e coinvolgendo maggiormente amministratori locali e dirigenti territoriali.
 
Con l'elezione di Franceschini, sono decaduti gli organi direttamente nominati da Veltroni, ''in primis'' il [[Governo ombra del Partito Democratico|Governo ombra]]. Sono stati poi nominati una nuova segreteria e nuovi responsabili per tematiche politiche<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/72733/uniti_e_pronti|titolo= Uniti e pronti|sito=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=10 novembre 2009}}</ref>.
 
==== Elezioni europee 2009 ====
La prima importante sfida che il nuovo segretario si trova ad affrontare è quella delle [[elezioni europee del 2009]]. Il nodo sulla collocazione europea è stato sciolto ufficialmente solo dopo le votazioni, sebbene Piero Fassino avesse già proposto di formare una federazione con il PSE che abbia dato luogo a un unico gruppo nel [[Parlamento europeo]], il quale contenga tutte le forze progressiste europee<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/75585/PSE:_Fassino, _|titolo=PSE: Fassino, "Avviato confronto con i socialisti per un gruppo comune al parlamento europeo".|sito=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=10 novembre 2009}}</ref>.
 
La campagna del PD si è basata sulla rivendicazione della sua [[Europeismo|identità europeista]]; inoltre tiene banco la denuncia del particolare approccio alla consultazione elettorale scelto da Silvio Berlusconi, il quale corre in tutte le circoscrizioni elettorali pur essendo incompatibile per quella carica in quanto [[Camera dei deputati|deputato alla Camera]] e [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei ministri]], opponendogli candidati che siederanno effettivamente all'Europarlamento in caso di elezione.
 
Alle elezioni del 2009 il Partito Democratico ha ottenuto il 26,1% dei voti, perdendo circa il 7% dei consensi rispetto alle politiche del 2008 (nel corso delle quali il PD comprendeva anche i [[Radicali Italiani|Radicali]], mentre alle europee del 2009 questi avevano una propria lista che ha raggiunto il 2,4%).
 
=== La segreteria Bersani ===
==== La corsa per la segreteria ====
[[File:Bersani speech.jpg|thumb|upright|[[Pier Luigi Bersani]]]]
 
La Direzione Nazionale del partito fissa il nuovo congresso («convenzione» secondo lo statuto del partito) all'11 ottobre del 2009 e le [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2009 (Italia)|nuove elezioni primarie]] per il 25 ottobre<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/partito-democratico-29/direzione-pd/direzione-pd.html?ref=search|titolo=Pd, la sfida di Franceschini "Congresso vero, largo al nuovo"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=26|mese=06|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>.
 
Inizialmente il Segretario uscente Dario Franceschini non si era espresso sulla possibilità di ricandidarsi alla guida del partito<ref>{{Cita news|autore=Annalisa Cuzzocrea|url=http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/partito-democratico-28/videoforum-ranceschini/videoforum-ranceschini.html|titolo=Franceschini a Repubblica tv "Si vota anche per la democrazia"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=22|mese=05|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>, ma il 24 giugno annuncia ufficialmente la sua candidatura per il Congresso e per le primarie<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/partito-democratico-29/candidatura-franceschini/candidatura-franceschini.html |titolo=Franceschini annuncia la candidatura "Non voglio che il PD torni indietro"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=24|mese=06|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>.
 
A sua volta, l'ex Ministro dello Sviluppo Economico Pier Luigi Bersani annunciò la sua candidatura ricevendo l'appoggio di D'Alema<ref>{{Cita news|autore=Andrea Carugati|url=http://www.unita.it/news/85567/dalema_il_mio_candidato__bersani |titolo=D'Alema: «Il mio candidato è Bersani»|pubblicazione=[[l'Unità]] |giorno=12|mese=06|anno=2009|accesso=13 novembre 2009}}</ref>.
 
Il 4 luglio, infine, il chirurgo [[Ignazio Marino]] confermò a sua volta di voler correre per la segreteria, sostenuto in prima linea da [[Giuseppe Civati]].
 
Il 23 luglio il Comitato per il Congresso ufficializzò quattro candidature: quelle di Pier Luigi Bersani, Dario Franceschini, Ignazio Marino e [[Amerigo Rutigliano]]. Il 28 luglio, però, proprio quest'ultima candidatura viene respinta dallo stesso Comitato, poiché delle 1542 firme presentate dal candidato, 500 sono risultate appartenenti a persone non iscritte al PD<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/PD-RESTANO-TRE-IN-CORSA-ESCLUSO-RUTIGLIANO/news-dettaglio/3699474|titolo=Pd:restano tre in corsa; escluso Rutigliano|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=28|mese=07|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>. Il giorno successivo la Commissione Nazionale per il Congresso annunciò anche che la quota degli iscritti che prendono parte alla prima fase congressuale è di 820.607<ref name="tesserati2009" />.
 
I risultati definitivi dei congressi nei circoli vennero divulgati l'8 ottobre dalla Commissione Nazionale: Pier Luigi Bersani ottenne {{tutto attaccato|255 189}} voti pari al 55,13%, seguito da Dario Franceschini con {{tutto attaccato|171 041}} voti pari al 36,95% e da Ignazio Marino con {{tutto attaccato|36 674}} voti pari al 7,92%.
 
Tutti e tre i candidati furono quindi ammessi a partecipare alle elezioni primarie del 25 ottobre 2009. Fu confermata in questa occasione un'ampia partecipazione popolare (3.067.821 votanti), che sostanzialmente confermò l'esito della Convention, dando la vittoria a Pier Luigi Bersani.
 
La nuova assemblea nazionale elesse il 7 novembre 2009 [[Rosy Bindi]] come suo presidente<ref>[http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/89251/rosy_bindi_eletta_presidente_del_pd Rosy Bindi eletta Presidente del PD]</ref>, dopo un lungo periodo di vacanza della carica in seguito alle dimissioni di [[Prodi]]. Lo stesso giorno furono eletti vicepresidenti dell'Assemblea del partito [[Ivan Scalfarotto]] e [[Marina Sereni]] e vicesegretario [[Enrico Letta]].
 
==== L'uscita dal partito di Rutelli ====
Francesco Rutelli e altri esponenti del PD, già da tempo critici nei confronti di un partito a loro dire ''mai nato'', prendono atto della vittoria di Bersani, ma lasciano il partito. Secondo Rutelli, con Bersani si andrebbe verso un ''partito democratico di sinistra. (...) la promessa, dunque, non è mantenuta: non c'è un partito nuovo, ma il ceppo del [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] con molti indipendenti di centro-sinistra''<ref>{{Cita news|autore=Marco Cianca |url=http://www.corriere.it/politica/09_ottobre_31/rutelli_lascia_pd_542f9104-c5f0-11de-a5d7-00144f02aabc.shtml|titolo=Rutelli: sì, lascio il Pd. Questo non è il mio partito |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=31|mese=10|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>. Così il 27 ottobre Rutelli annuncia che ''occorre iniziare un percorso diverso, con persone diverse''<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/partito-democratico-33/rutelli-fioroni/rutelli-fioroni.html?ref=search|titolo=Pd, Rutelli annuncia lo strappo "Percorso diverso, con persone diverse"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=27|mese=10|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>, e il giorno dopo fonda l'associazione ''Cambiamento e Buongoverno'' insieme a [[Massimo Cacciari]], [[Giuliano da Empoli]], [[Lorenzo Dellai]], [[Linda Lanzillotta]], [[Vilma Mazzocco]], [[Roberto Mazzotta]], [[Andrea Mondello]], [[Bruno Tabacci]], [[Elvio Ubaldi]] e [[Giuseppe Vita (dirigente)|Giuseppe Vita]]<ref>{{cita web|url=http://www.cambiamentoebuongoverno.org/|titolo=Cambiamento e Buongoverno|accesso=10 novembre 2009}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/partito-democratico-33/rutelli-buongoverno/rutelli-buongoverno.html|titolo="Cambiamento e buongoverno" comincia la nuova stagione di Rutelli|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=28|mese=10|anno=2009|accesso=10 novembre 2009}}</ref>. Inutile fino all'ultimo il tentativo di D'Alema per una riconciliazione<ref>{{Cita news|autore=Alessandro Trocino|url=http://archiviostorico.corriere.it/2009/ottobre/30/Alema_Rutelli_fumata_grigia_co_8_091030021.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2009/ottobre/30/Alema_Rutelli_fumata_grigia_co_8_091030021.shtml|titolo=D'Alema-Rutelli, fumata grigia|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=30|mese=10|anno=2009|pagina=9|accesso=10 novembre 2009}}</ref>.
 
Il 17 aprile 2010 anche il [[Movimento Repubblicani Europei|MRE]] di [[Luciana Sbarbati]] ha lasciato il PD<ref>{{cita web|url=http://www.repubblicanieuropei.org/stampa_ComunicatiMRE.tab.aspx?idDoc=656|titolo=Direzione Nazionale MRE: sempre nel centro sinistra ma fuori dal PD|sito= Sito ufficiale [[Movimento Repubblicani Europei]]|accesso=20 aprile 2010}}</ref>.
 
==== Prospettiva di alleanza con l'UdC ====
Il leader dell'[[Unione di Centro (2008)|Unione di Centro]], Pier Ferdinando Casini, il 12 dicembre 2009 si è detto disponibile alla costituzione di una coalizione con il Partito Democratico e con l'[[Italia dei Valori]] nel caso in cui si verificassero elezioni politiche anticipate. L'obiettivo sarebbe la costruzione di un ''fronte democratico'' volto a opporsi alla coalizione PdL-Lega e a difendere i principi costituzionali e le istituzioni repubblicane, che rischierebbero di essere compromesse. Ciò accadde a seguito di una dichiarazione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi<ref>{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200912articoli/50314girata.asp|titolo=Fronte anti-Silvio, Casini scuote il Pdl Bersani: le sue sono parole importanti|pubblicazione=[[La Stampa]] |giorno=12|mese=12|anno=2009|accesso=19 dicembre 2009}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_10/berlusconi-partito-giudici-congresso-ppe_080f069e-e579-11de-9093-00144f02aabc.shtml|titolo=Berlusconi, nuovo attacco ai magistrati «Contro partito giudici cambiamo Carta»|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=10|mese=12|anno=2009|accesso=19 dicembre 2009}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Goffredo De Marchis|url=http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-22/intervista-casini/intervista-casini.html|titolo=Casini: "Contro i falchi del Pdl fronte della legalità Udc-Pd"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=17|mese=12|anno=2009|accesso=19 dicembre 2009}}</ref>.
 
La proposta è stata accettata dal segretario Pier Luigi Bersani<ref>{{Cita news|url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Voto-Casini-Un-fronte-anti-Berlusconi-Bersani-E-una-conferma-importante_4099724890.html|titolo=Voto, Casini: ''Un fronte anti-Berlusconi''. Bersani: ''È una conferma importante''|pubblicazione=[[Adnkronos]] |giorno=12|mese=12|anno=2009|accesso=19 dicembre 2009}}</ref> e ha trovato anche l'adesione del segretario di [[Rifondazione Comunista]], [[Paolo Ferrero]], che potrebbe dare solo l'appoggio esterno alla coalizione PD-UdC<ref>{{Cita news|url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/?id=3.0.4104246162|titolo=ELEZIONI: FERRERO (PRC), BENE CASINI CONTRO BERLUSCONI ALLEATI ANCHE CON IL DIAVOLO|pubblicazione=[[Adnkronos]] |giorno=13|mese=12|anno=2009|accesso=13 dicembre 2009}}</ref>.
 
L'alleanza con i centristi si è realizzata in occasione delle [[elezioni regionali italiane del 2010|elezioni regionali del 2010]] in alcune delle regioni chiamate al voto: in [[Liguria]], [[Basilicata]], [[Marche]] e [[Piemonte]]. Saltato invece l'accordo nel [[Lazio]], dove Casini ha preferito appoggiare la [[Renata Polverini|Polverini]] per il [[Il Popolo della Libertà|PdL]] anziché [[Emma Bonino]], candidata dai [[Radicali Italiani|Radicali]] e che ha provocato il 14 gennaio 2010 l'abbandono dei deputati [[Enzo Carra]] e [[Renzo Lusetti]]. Il 14 febbraio, invece, annuncia la sua adesione all'UdC la deputata [[Paola Binetti]]<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Politica/Binetti-Entro-nell-Udc/14-02-2010/1-A_000082712.shtml|titolo= Pd, Binetti: "Entro nell'Udc" |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |giorno=14|mese=02|anno=2010|accesso=14 febbraio 2010}}</ref>. L'alleanza è stata riproposta dal leader centrista anche nelle settimane successive all'aggressione subita da Berlusconi<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-23/di-pietro-contro-dalema/di-pietro-contro-dalema.html|titolo="Inciucio utile", Pd spaccato su D'Alema Veltroni: "Ormai se ne vedono di tutti i colori|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=19|mese=12|anno=2009|accesso=3 gennaio 2010}}</ref>.
 
Tale proposta è stata accantonata con la nascita della coalizione [[Nuovo Polo per l'Italia]] definita dai giornali come ''Terzo Polo'' formata dai partiti di [[Centrismo|centro]] e centro-destra Unione di Centro, [[Futuro e Libertà per l'Italia]], [[Alleanza per l'Italia]] e [[Movimento per l'Autonomia]]<ref>[http://libero-news.it/news/551880/Casini__Fini_e_Rutelli_varano_il_Polo_della_nazione__il_partito_dei_perdenti.html Casini, Fini e Rutelli varano il Polo della nazione: il partito dei perdenti - libero, casini, fini, udc, guzzanti, mpa, reguzzoni, terzo polo, polo della nazione - liberoquot...<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
==== Elezioni amministrative e referendum 2011 ====
In occasione delle [[Elezioni amministrative italiane del 2011|elezioni amministrative del 15-16 maggio 2011]], il partito in ventuno dei trenta comuni capoluogo e in sette delle undici province chiamate al voto stipula un accordo elettorale con l'[[Italia dei Valori]] e [[Sinistra Ecologia Libertà]], sancito poi nel settembre successivo e ''accordo della foto di Vasto''<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/17/Bersani_nuovo_Ulivo_con_Pietro_co_9_110917014.shtml Bersani: nuovo Ulivo con Di Pietro e Vendola<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; si presenta invece staccato da uno o da tutti e due i partiti nei comuni di Napoli, Novara, Rovigo, Pordenone, Grosseto, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Carbonia, e nelle province di Vercelli, Macerata, Campobasso e Reggio Calabria. Va sottolineato che a Milano e Cagliari decide di sostenere un candidato espressione di [[Sinistra Ecologia Libertà]], in base agli esiti delle primarie di coalizione che hanno decretato la sconfitta del candidato ufficiale del partito<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-11-15/primarie-milano-vince-pisapia-081649.shtml?uuid=AYk1OpjC Giuliano Pisapia vince le primarie del centro-sinistra a Milano: «È stata una vittoria di tutti» - Il Sole 24 ORE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.polisblog.it/post/9543/amministrative-2011-massimo-zedda-sel-vince-le-primarie-del-centrosinistra-a-cagliari-altro-tonfo-del-pd Amministrative 2011: Massimo Zedda (SEL) vince le Primarie del centro-sinistra a Cagliari. Altro tonfo del Pd<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, mentre a Salerno il sindaco uscente [[Vincenzo De Luca (1949)|De Luca]] decide di continuare a presentarsi solamente con liste civiche e quindi, anche se alla fine la coalizione viene aperta a [[Sinistra Ecologia Libertà]] e [[Partito Socialista Italiano (2007)|Partito Socialista Italiano]], in accordo con il partito, il simbolo non viene presentato. Tale tornata elettorale segna una netta rivincita della coalizione di centro-sinistra in molte delle città chiamate alle urne; analogo esito nelle provincie, dove il PD e i suoi alleati registrano la vittoria in sette [[province]] su undici<ref name="autogenerato1">{{cita web|url=http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=G|sito=Ministero dell'Interno|titolo=Archivio Storico delle Elezioni - Comunali}}</ref>.
 
Ai [[Referendum abrogativi del 2011 in Italia|referendum del 12-13 giugno]], il Partito Democratico si dimostra a favore del ''sì'' per tutti e quattro i quesiti posti<ref>[http://beta.partitodemocratico.it/doc/209394/cartolina-referendum.htm Partito Democratico]</ref>, agendo quindi in sintonia con gli altri [[partiti]] di centro-sinistra. Il risultato vede una netta affermazione dei sì, e quindi l'abrogazione di tutte e quattro le norme sottoposte a referendum<ref name="autogenerato1" />.
 
==== L'appoggio al governo Monti ====
L'8 novembre 2011, dopo che la [[Camera dei deputati]] aveva approvato con 308 voti a favore il [[Rendiconto generale dello Stato]], il presidente Silvio Berlusconi, prendendo atto del venir meno della maggioranza assoluta della sua coalizione di governo alla Camera, in serata, tenendo un colloquio con il [[Presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]], annuncia di rimettere il mandato al Capo dello Stato dopo l'approvazione della [[Legge finanziaria (Italia)|Legge di stabilità]]<ref>{{Cita web|url = http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Comunicato&key=12524|titolo = Il Presidente Napolitano ha ricevuto il Presidente del Consiglio dei Ministri, Berlusconi|editore = [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidenza della Repubblica Italiana]]|data = 8 novembre 2011|accesso = 18 novembre 2011}}</ref>.
 
Le dimissioni vengono formalizzate il 12 novembre e il giorno successivo Bersani esprime il proprio sostegno nell'eventuale, poi diventato certo, esecutivo guidato dal professor [[Mario Monti]], dicendo che, con la crisi economica in atto, fosse necessario un governo dal forte profilo tecnico volto a ridare slancio all'economia facendo le riforme necessarie<ref>{{Cita web|url =http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2011/11/13/AOr6jpMB-adempiere_napolitano_responsabilita.shtml|titolo = Fine dell'era Berlusconi-Mario Monti:''Pronto ad adempiere al mio incarico con responsabilità|pubblicazione = [[Il Secolo XIX]]|data = 13 novembre 2011|accesso = 14 gennaio 2012}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://www.ilgiornale.it/interni/pur_non_votare_bersani_corteggia_di_pietroripensaci_prima_viene_italia_poi_alleanze/bersani-pd-governo_tecnico-pietro-pdl-mario_monti/11-11-2011/articolo-id=556433-page=0-comments=1|titolo = Bersani pressa Di Pietro: "Sostenga il governo Monti" E l'ex pm apre: "Ma..."|pubblicazione = [[Il Giornale]]|data = 11 novembre 2011|accesso = 14 gennaio 2012}}</ref>.
 
Nel partito però nascono malumori sull'appoggio al governo tecnico: ai ''montiani'' [[Francesco Boccia]], [[Paolo Gentiloni]] e [[Pietro Ichino]] si contrappongono gli ''antimontiani'' [[Stefano Fassina]], [[Cesare Damiano]] e [[Matteo Orfini]]; una linea equilibrata viene tenuta dai ''bersaniani'' [[Vasco Errani]], Rosy Bindi, Anna Finocchiaro ed Enrico Letta<ref>[http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/pd-correnti-bersaniani-montiani-renzi-1301751/ Bersaniani, Rottamatori, Filomontiani e Antimontiani: le 4 anime del Pd - blitzquotidiano, 14 luglio 2012]</ref>. Gli ''antimontiani'' però hanno sempre assicurato il proprio appoggio a [[Governo Monti|Monti]]<ref>[http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1MGXWZ Pd fedele alla linea: "Noi il governo non lo facciamo cadere" - il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2012]</ref>.
 
==== Elezioni politiche e regionali 2013 ====
[[File:Enrico Letta 2013.jpg|thumb|upright|left|[[Enrico Letta]], vicesegretario del Partito Democratico, nel 2013 è il primo esponente del PD a ricoprire l'incarico di [[presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|presidente del consiglio]] nell'[[Governo Letta|omonimo governo]].]]
 
Domenica 25 novembre 2012 si sono svolte le [[Elezioni primarie di Italia. Bene Comune del 2012|elezioni primarie della coalizione di centro-sinistra ''Italia. Bene Comune'']] per l'individuazione del leader che guiderà la coalizione formata da PD, [[Partito Socialista Italiano (2007)|PSI]] e [[Sinistra Ecologia Libertà|SEL]] alle consultazioni elettorali del 24-25 febbraio 2013. I candidati del PD erano il segretario in carica [[Pier Luigi Bersani|Bersani]], la consigliera regionale veneta [[Laura Puppato]] e il sindaco di [[Firenze]] [[Matteo Renzi]]; hanno partecipato anche [[Nichi Vendola]], presidente della [[Regione Puglia]] e presidente di [[Sinistra Ecologia Libertà|SEL]], e [[Bruno Tabacci]], assessore al bilancio del comune di [[Milano]] e deputato di [[Alleanza per l'Italia]].
 
Il primo turno delle primarie si è svolto il 25 novembre 2012 e ha registrato l'affluenza al voto di più di 3 milioni di elettori; Bersani ha ottenuto il primo posto con il 44,9% dei consensi (1.395.096 voti), contro il 35,5% di Renzi (1.104.958), seguono Vendola con il 15,6% (485.689), Puppato al 2,6% (80.628) e Tabacci all'1,4% (43.840)<ref>{{cita web|url=http://www.primarieitaliabenecomune.it/risultati-definitivi|titolo=Risultati definitivi|sito=primarieitaliabenecomune.it|accesso=27 dicembre 2011}}</ref>. Domenica 2 dicembre si è svolto il ballottaggio tra i due candidati più votati; Bersani ha ottenuto il 60,9% dei voti (1.706.457) contro il 39,1% di Renzi (1.095.925)<ref>{{cita web|url=http://www.primarieitaliabenecomune.it|titolo=Risultati definitivi|sito=primarieitaliabenecomune.it|accesso=27 dicembre 2011}}</ref>. Pertanto Bersani è stato il candidato premier del centro-sinistra alle [[elezioni politiche italiane del 2013]].
 
Il 29 e 30 dicembre 2012 il PD ha svolto le primarie per la scelta del 90% dei candidati parlamentari che sono andati a comporre le liste in vista delle [[Elezioni politiche italiane del 2013|elezioni politiche del 2013]], mentre il restante 10% (in genere inseriti come capilista) è stato composto da personalità stabilite direttamente dal segretario [[Pier Luigi Bersani]]. Hanno partecipato, in quest'occasione, 1,2 milioni di persone. Sempre il 29 dicembre è stato presentato lo slogan della campagna elettorale: ''L'Italia Giusta''<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/doc/248155/litalia-giusta.htm|titolo=L'Italia Giusta|sito=partitodemocratico.it|accesso=2 gennaio 2013}}</ref>.
 
Alla Camera il PD ha ottenuto il 25,4% dei voti in [[Italia Meridionale|Italia]], che sommati con i voti delle circoscrizioni estere ne fanno il primo partito. Anche al Senato è il primo partito con il 27,4%. Alla Camera la coalizione di centro sinistra ottiene il premio di maggioranza con il 29,6%, mentre al Senato il 31,6% ottenuto non consente di avere un numero di senatori sufficiente a formare un governo<ref>[http://www.repubblica.it/static/speciale/2013/elezioni/camera/riepilogo_nazionale.html Elezioni Politiche 2013 - Camera Liste e risultati per circoscrizione]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/static/speciale/2013/elezioni/senato/riepilogo_nazionale.html Elezioni Politiche 2013 - Senato Liste e risultati per regione]</ref>. Nel complesso il PD perde quasi 4 milioni di voti rispetto alle precedenti politiche del 2008, quando invece ottenne 12 milioni di consensi<ref>[http://www.corriere.it/politica/speciali/2013/elezioni/notizie/27-febbraio-16-milioni-mannheimer_f251a786-80a1-11e2-b0f8-b0cda815bb62.shtml Si sono spostati 16 milioni di elettori: il Pd perde un terzo di voti, il Pdl metà]</ref>. Il 24 e 25 febbraio del 2013 si svolgono anche le consultazioni regionali [[Elezioni regionali in Lombardia del 2013|in Lombardia]], [[Elezioni regionali nel Lazio del 2013|nel Lazio]], e [[Elezioni regionali in Molise del 2013|in Molise]] per la scelta dei nuovi presidenti di regione: al Nord il candidato sostenuto dal centro-sinistra, [[Umberto Ambrosoli]], perde il confronto elettorale raccogliendo il 38,24% dei consensi, mentre al Centro [[Nicola Zingaretti]] del PD diviene il nuovo governatore della regione col 40,65% dei voti, e al Sud Paolo Frattura, neo-iscritto del partito, vince con oltre il 44%.
 
==== Le dimissioni di Bersani e Bindi ====
Il 19 aprile 2013, dopo la [[Elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 2013|mancata elezione]] di [[Franco Marini]] e [[Romano Prodi]] a [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] nonostante la loro scelta come candidati ufficiali del partito, [[Rosy Bindi]] si dimette con effetto immediato dalla carica di presidente del PD. Poco dopo, anche [[Pier Luigi Bersani]] annuncia la propria intenzione di dimettersi da segretario, con effetto a partire dall'elezione del nuovo Capo dello Stato<ref>{{cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/19/presidente-repubblica-prodi-si-ritira-chi-mi-ha-portato-qui-si-assuma-responsabilita/569250/|titolo=Bersani si è dimesso, Pd nel caos. Prodi ritirato dalla corsa al Colle|data=19 aprile 2013|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/speciali/2013/elezioni-presidente-repubblica/notizie/19aprile-dimissioni-bersani-bindi-caos-pd_718d7f82-a935-11e2-bb65-9049b229b028.shtml|titolo=Pd in pezzi, Bersani si dimette: «Non posso accettare il grave gesto nei confronti di Prodi»|data=19 aprile 2013|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>. Il giorno dopo, 20 aprile, [[Giorgio Napolitano]] viene rieletto Presidente: le dimissioni di Bersani diventano operative e contestualmente si dimette l'intera Segreteria Nazionale<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/speciali/2013/elezioni-presidente-repubblica/notizie/20-aprile-pd-segreteria-dimissioni_6e68bb5c-a9e2-11e2-8070-0e94b2f2d724.shtml|titolo=Letta: «Si è dimessa tutta la segreteria del Pd». Dopo il passo indietro del segretario Bersani|data=20 aprile 2013|pubblicazione=Corriere della Sera}}</ref>.
 
==== Il Governo Letta ====
Dopo le difficoltà incontrate dal mandato esplorativo di Bersani, e le sue successive dimissioni, l'incarico di formare il governo è stato affidato a [[Enrico Letta]], esponente del Partito Democratico, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 24 aprile 2013. Letta riesce a formare in pochi giorni una maggioranza formata dal PD, dal [[Popolo della Libertà|PdL]] e da [[Scelta Civica]]. Il [[Governo Letta]] è il 62º della Repubblica Italiana, il primo della XVII Legislatura, in carica a partire dal 28 aprile 2013, giorno in cui ha prestato giuramento. La fiducia è stata ottenuta sia alla Camera che al Senato, rispettivamente il 29 e il 30 aprile.
 
=== Dopo le dimissioni: la segreteria Epifani ===
[[File:Guglielmo Epifani crop.jpg|thumb|upright|[[Guglielmo Epifani]]]]
 
In seguito alle dimissioni di [[Pier Luigi Bersani]], l'11 maggio 2013 [[Guglielmo Epifani]] viene eletto nuovo segretario dall'assemblea del partito con 458 voti, pari all'85,8% dei voti validi, su 534.<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/politica/13_maggio_11/assemblea-pd-epifani_5d64dacc-ba11-11e2-b7cc-15817aa8a464.shtml|titolo=Epifani eletto, è il nuovo segretario Pd|editore=Corriere della Sera|data=11 maggio 2013|accesso=11 maggio 2013}}</ref>
 
=== La segreteria Renzi ===
==== Le primarie del 2013 ====
Il 9 luglio 2013, il sindaco di Firenze [[Matteo Renzi]] ha confermato in un'intervista a ''[[la Repubblica]]'' l'intenzione di candidarsi a segretario nazionale del PD<ref>{{cita news|url=http://www.matteorenzi.it/tutti-mi-chiedono-di-candidarmi-cosi-cambiero-il-pd/|titolo=Tutti mi chiedono di candidarmi così cambierò il Pd|autore=Claudio Tito|editore=[[la Repubblica]]|data=9 luglio 2013|accesso=22 novembre 2013}}</ref>. Oltre a chi lo aveva già sostenuto alle [[Elezioni primarie di "Italia. Bene Comune" del 2012|primarie del centro-sinistra del 2012]] (come [[Paolo Gentiloni]], [[Roberto Giachetti]], [[Ermete Realacci]], il ministro per gli affari regionali [[Graziano Delrio]]) e ai "veltroniani"<ref>{{cita news|url=http://www.europaquotidiano.it/2013/09/17/renzi-e-veltroni-per-un-pd-cool-che-faccia-dimenticare-bersani/|titolo=Renzi e Veltroni per un Pd «cool» che faccia dimenticare Bersani|autore=Rudy Francesco Calvo|data=17 settembre 2013|editore=[[Europa (quotidiano)|Europa]]|accesso=23 novembre 2013}}</ref>, Renzi ha ricevuto il 2 settembre l'appoggio di [[Dario Franceschini]] e della sua Area Democratica<ref>{{cita news|url=http://www.lettera43.it/politica/franceschini-e-areadem-si-schierano-con-renzi_43675107003.htm|titolo=Franceschini e Areadem si schierano con Renzi|data=2 settembre 2013|editore=lettera43|accesso=22 novembre 2013}}</ref> ([[Marina Sereni]]<ref>{{cita news|url=http://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/13/09/sereni-intervista-renzi-governo.html|titolo=Pd, Marina Sereni: "Opportunisti? No, diciamo sì a Renzi perché vuole innovare. Il governo? Meglio che duri"|autore=Ignazio Dessì|data=5 settembre 2013|editore=[[Tiscali (azienda)|Tiscali]]|accesso=24 novembre 2013}}</ref>, [[Piero Fassino]]<ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2013/10/20/edizioni/asti/fassino-renzi-motiva-anche-i-delusi-cuperlo-il-candidato-della-nostalgia-c5LIJLjFpzNXCwLgUEHZrM/pagina.html|titolo=Fassino: "Renzi motiva anche i delusi, Cuperlo? È il candidato della nostalgia"|autore=Laura Secci|editore=[[La Stampa]]|data=20 ottobre 2013|accesso=24 novembre 2013}}</ref>, [[David Sassoli]]). Hanno firmato inoltre la mozione a sostegno della sua candidatura anche diversi esponenti considerati vicini al premier [[Enrico Letta]], come Gianni Dal Moro, [[Francesco Sanna]], [[Francesco Boccia]], [[Lorenzo Basso]] ed [[Enrico Borghi]].<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2013/10/11/news/pd-68396417/|titolo=Primarie Pd, candidati depositano le firme. Si allunga lista dei lettiani pro Renzi|editore=[[la Repubblica]]|data=11 ottobre 2013|accesso=22 novembre 2013}}</ref>
 
[[Gianni Cuperlo]], deputato ed ex segretario della [[Federazione Giovanile Comunista Italiana]] e poi della [[Sinistra Giovanile]], ha annunciato la sua candidatura il 10 maggio 2013.<ref>{{cita news|url=http://www.unita.it/italia/quale-pd/cuperlo-conferma-mi-candido-a-segretario-pd-1.499712|titolo=Cuperlo: «Mi candido segretario, non reggente»|data=10 maggio 2013|editore=[[l'Unità]]|accesso=22 novembre 2013}}</ref> È sostenuto dall'area di ispirazione socialdemocratica: Massimo D'Alema, i cosiddetti "Giovani Turchi" (il ministro [[Andrea Orlando]], [[Matteo Orfini]], e il viceministro all'Economia [[Stefano Fassina]])<ref name="sole">{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-09-07/renzi-cuperlo-civati-corsa-124631.shtml|titolo=Renzi, Cuperlo, Civati e Pittella: la corsa alla segreteria del Pd. Ecco chi sostiene chi|autore=Andrea Carli|data=7 settembre 2013|editore=[[Il Sole 24 ORE]]|accesso=23 novembre 2013}}</ref>, [[Cesare Damiano]],<ref name="formiche" /> e il segretario uscente [[Pier Luigi Bersani]]<ref>{{cita news|url=http://www.unita.it/italia/pd-bersani-renzi-congresso-segretario-cuperlo-leadership-populismo-demagogia-decadenza-letta-squadra-1.521409|titolo=Pd, Bersani: «Ecco perché scelgo Cuperlo»|autore=Vladimiro Frulletti|data=15 settembre 2013|editore=[[l'Unità]]|accesso=23 novembre 2013}}</ref> con i suoi "bersaniani": [[Ugo Sposetti]],<ref name="formiche" /> [[Vannino Chiti]],<ref name="formiche" /> il ministro dello Sviluppo Economico [[Flavio Zanonato]],<ref>{{cita news|url=http://www.resegoneonline.it/articoli/Zanonato-apre-la-campagna-elettorale-del-comitato-lecchese-per-Cuperlo-20131102/|titolo=Zanonato apre la campagna elettorale del comitato lecchese per Cuperlo|editore=Resegone Online|data=2 novembre 2013|accesso=24 novembre 2013}}</ref> e il Presidente della regione Toscana [[Enrico Rossi]].<ref>{{cita news|url=http://www.gonews.it/2013/verso-le-primarie-del-pd-rossi-cuperlo-puo-rappresentare-la-posizione-culturale-della-sinstra/#.UpIoLuIXWSo|titolo=Verso le Primarie del Pd, Rossi: "Cuperlo può rappresentare la posizione culturale della sinistra"|editore=gonews.it|data=21 novembre 2013|accesso=24 novembre 2013}}</ref> Cuperlo ha inoltre ricevuto l'appoggio di alcuni ex popolari come [[Franco Marini]]<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2013/09/20/news/franco_marini_il_partito_personale_un_errore_voto_cuperlo_la_premiership_in_gara_ci_sar_anche_letta-66934347/|titolo=Franco Marini "Un Pd personale è un errore, voto Cuperlo. La premiership? In gara c'è anche Letta"|autore=Giovanna Casadio|data=20 settembre 2013|editore=[[la Repubblica]]|accesso=23 novembre 2013}}</ref> e [[Giuseppe Fioroni]],<ref name="formiche">{{cita news|url=http://www.formiche.net/2013/10/11/renzi-cuperlo-si-dividono-il-parlamento-pd/|titolo=Renzi e Cuperlo si dividono il Parlamento Pd|autore=Fabrizia Argano|editore=Formiche|data=11 ottobre 2013|accesso=23 novembre 2013}}</ref> e di alcuni "lettiani" come [[Paola De Micheli]] e [[Guglielmo Vaccaro]].<ref name="formiche" />
 
[[Gianni Pittella]], europarlamentare e vicepresidente del [[Parlamento europeo]], è stato il primo a lanciare la propria candidatura, l'8 aprile 2013.<ref>{{cita news|url=http://www.huffingtonpost.it/2013/04/08/congresso-pd-gianni-pitte_n_3035449.html|titolo=Congresso Pd, l'eurodeputato Gianni Pittella si candida come segretario|editore=L'Huffington Post|data=8 aprile 2013|accesso=23 novembre 2013}}</ref> Ha ricevuto il sostegno di [[Giorgio Benvenuto]], [[Mercedes Bresso]], e [[Fabio Porta]].<ref name="sole" />
 
[[Giuseppe Civati]], deputato ed ex consigliere regionale in [[Lombardia]], che aveva già annunciato nel novembre 2012 sul suo blog l'intenzione di candidarsi alla guida del partito,<ref>{{cita web|url=http://www.ciwati.it/2012/11/13/consenso-e-buonsenso/|autore=Giuseppe Civati|titolo=Consenso e buonsenso|data=13 novembre 2012|accesso=23 novembre 2013}}</ref> ha lanciato ufficialmente la propria candidatura a segretario in una iniziativa politica organizzata a Reggio Emilia il 5-6-7 luglio 2013.<ref>{{cita web|url=http://www.civati.it/manifesto.pdf|titolo=Manifesto di Reggio Emilia|autore=Giuseppe Civati}}</ref><ref>Tinco Persiani, ''Il mio amico Ciwati'', Ponte alle Grazie 2013</ref> Tra i suoi sostenitori ci sono [[Walter Tocci]], [[Felice Casson]], [[Corradino Mineo]] e [[Laura Puppato]].<ref>{{cita news|url=http://www.unita.it/italia/quale-pd/congresso-pd-tocca-a-civati-br-voglio-un-partito-di-sinistra-1.529235|titolo=Pd, Civati: «Voglio un partito di sinistra»|editore=[[l'Unità]]|data=24 ottobre 2013|accesso=23 novembre 2013}}</ref>
 
Con il 67,55% dei voti, l'8 dicembre vince le [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2013 (Italia)|consultazioni primarie]] il sindaco fiorentino Matteo Renzi<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/doc/263318/primarie-pd-2013-risultati-definitivi.htm|titolo=Dati ufficiali sul sito del PD|accesso=15 dicembre 2013}}</ref>, proclamato segretario nazionale il successivo 15 dicembre dalla nuova Assemblea eletta del Partito Democratico.<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2013/12/15/news/assemblea_pd_renzi_parte_all_attacco_l_avoro_scuola_unioni_civili_e_beppe_firma_qui-73655445/|titolo=Pd, Renzi parte all'attacco: subito piano per lavoro, scuola e Unioni civili". E "#Beppe firma qua"|editore=[[la Repubblica]]|data=15 dicembre 2013|accesso=15 dicembre 2013}}</ref> La nuova assemblea nazionale elesse, sempre lo stesso giorno, [[Gianni Cuperlo]] come suo presidente,<ref>[http://www.partitodemocratico.it/doc/263356/gianni-cuperlo-accetta-la-candidatura-a-presidente-dellassemblea-pd.htm Gianni Cuperlo accetta la candidatura a presidente dell’Assemblea Pd]</ref> dopo un periodo di vacanza della carica in seguito alle dimissioni di [[Rosy Bindi]]. Ancora il 15 dicembre 2013 sono stati eletti vicepresidenti dell'Assemblea del partito [[Matteo Ricci (politico 1974)|Matteo Ricci]] e [[Sandra Zampa]], mentre non è stato nominato nessun vicesegretario nella Segreteria Nazionale (come, invece, precedentemente annunciato dal neosegretario).
 
Il 21 gennaio 2014 il presidente del Partito Democratico Gianni Cuperlo annuncia le sue dimissioni, dopo essere entrato in contrasto con il segretario Matteo Renzi riguardo alla discussione sulla riforma della legge elettorale.
 
===== L'adesione al Partito Socialista Europeo =====
Il 27 febbraio 2014 il Partito Democratico, [[Partito Democratico (Italia)#La collocazione europea|dopo anni di discussione]], decide il suo ingresso ufficiale nel [[Partito Socialista Europeo]]. La decisione è stata presa dal direttivo del partito con 121 sì, 1 solo no, e 2 astenuti (su un totale di 125 presenti). L'entrata dei democratici nei socialisti europei era uno dei punti presenti nel programma elettorale di [[Matteo Renzi]] nelle primarie per la corsa alla segreteria del partito.<ref>[http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/POLITICA/pd_pse_direzione_pd_renzi_fioroni_d_amp_39_alema_pop_corn/notizie/545052.shtml Il Messaggero - Il Pd tra i socialisti europei. Scontro D'Alema-Fioroni. Renzi scherza: «Compro i pop corn»]</ref>
 
==== Il Governo Renzi ====
[[File:Matteo Renzi 2015.jpeg|thumb|upright|left|[[Matteo Renzi]]]]
 
Il 13 febbraio 2014 il premier [[Enrico Letta]] viene sfiduciato da una mozione di [[Matteo Renzi]] nella Direzione Nazionale del Partito Democratico, con un documento in cui si chiedeva un cambio dell'esecutivo; Letta si dimette il giorno dopo.<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/13/direzione-pd-renzi-seppellisce-letta-il-premier-domani-mi-dimetto/879427/ Direzione Pd, Renzi seppellisce Letta. Il premier: “Domani mi dimetto”]</ref> Il 17 febbraio seguente, Renzi riceve quindi l'incarico dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di formare un nuovo "[[Grande coalizione|governo di larghe intese]]": dopo aver sciolto la riserva, il 21 febbraio il segretario del PD presenta contestualmente i ministri del nuovo esecutivo da lui presieduto, giurando il giorno successivo dinanzi al presidente della Repubblica presso il [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]].<ref>[http://www.corriere.it/politica/14_febbraio_22/governo-renzi-giuramento-1130-lunedi-fiducia-camera-senato-8517afbe-9b97-11e3-87f4-ff088781357a.shtml Renzi ha giurato, è ufficialmente premier Ma lunedì deve ottenere la fiducia dal Senato]</ref> La squadra è composta da esponenti di diversa provenienza politica, dal [[Nuovo Centrodestra]] a [[Scelta Civica]], oltre che da alcuni [[Indipendente (politica)|indipendenti]] e da altri partiti minori. Il [[Governo Renzi]] è il 63º della Repubblica Italiana, il secondo della XVII Legislatura.
 
==== Elezioni regionali ed europee 2014 ====
Il 16 febbraio e il 25 maggio del 2014 si tengono le consultazioni regionali [[Elezioni regionali in Sardegna del 2014|in Sardegna]], [[Elezioni regionali in Piemonte del 2014|in Piemonte]] e [[Elezioni regionali in Abruzzo del 2014|in Abruzzo]]. Queste hanno un esito positivo per i candidati del Partito Democratico, rispettivamente [[Francesco Pigliaru]], [[Sergio Chiamparino]] e [[Luciano D'Alfonso]], tutti e tre eletti nuovi presidenti di regione con il 42,45%, 47,09% e il 46,26% delle preferenze.
 
Il 25 maggio dello stesso anno si tengono anche le [[Elezioni europee del 2014 (Italia)|elezioni europee]], che similmente alle regionali hanno un esito positivo per il PD. Il partito raggiunge il 40,81% dei consensi pari a 11.172.861 elettori, guadagnando 2.557.197 voti rispetto alla [[elezioni politiche italiane del 2013|politiche del 2013]] e 10 nuovi seggi al [[Parlamento europeo]], che si aggiungono ai 21 già presenti e gli permettono di diventare la prima rappresentanza numerica all'interno del [[Partito Socialista Europeo|PSE]]; il Partito Democratico stacca di quasi venti punti il secondo competitore italiano, il [[MoVimento 5 Stelle]], ottenendo il secondo miglior risultato della sua storia non superando gli elettori delle [[Elezioni politiche italiane del 2008|politiche del 2008]]<ref>[http://elezioni.interno.it/europee/scrutini/20140525/index.html Ministero dell'Inerno: Elezioni europee 2014]</ref>. La soglia del 40% di voti, se non si tiene conto della differente e significativa astensione, era finora stata raggiunta in patria dalla sola [[Democrazia Cristiana]], nelle [[Elezioni politiche italiane del 1948|politiche del 1948]], [[Elezioni politiche italiane del 1953|del 1953]] e [[Elezioni politiche italiane del 1958|del '58]], e mai da un partito di [[sinistra (politica)|sinistra]] o [[centro-sinistra]]; in quest'area, il risultato del Partito Democratico supera, ma solo in termini percentuali e non in termini di voti reali, anche i precedenti del [[Partito Comunista Italiano]], alle [[Elezioni politiche italiane del 1976|politiche del 1976]] con 12.616.650 elettori, e alle [[Elezioni europee del 1984 (Italia)|europee del 1984]] (nell'unico anno del "sorpasso" del PCI sulla DC) con 11.714.428 voti. A livello europeo il PD è il primo partito europeo per voti reali espressi (seguito sempre dalla CDU/CSU che raggiunge i 10.404.287 voti totali), il primo partito di centrosinistra europeo per voti (seguito dalla [[SPD]] tedesca con 7.999.995 voti) e il secondo per numero di eletti (primo se si considera soltanto la CDU che esprime 29 eurodeputati senza tener conto dell'equivalente bavarese CSU che ne esprime 5 considerati convenzionalmente come unico partito, sicuramente il PD è il primo partito in termini di rappresentanza in relazione alla proporzionalità demografica e le relative quote di eletti spettante ad ogni singolo Stato membro esprimendo 31 eurodeputati sui 73 spettanti all'Italia rispetto ai 34 della CDU-CSU sui 99 della Germania).
 
Il 23 novembre invece si è votato per il [[Elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2014|rinnovo del consiglio regionale in Emilia-Romagna]] e [[Elezioni regionali in Calabria del 2014|in Calabria]]. in entrambe le regioni ha vinto il centrosinistra; nella prima [[Stefano Bonaccini]] si è imposto sul leghista Fabbri col 49% (Lista PD 44%), nella seconda il democratico [[Mario Oliverio|Oliverio]] ha battuto la sfidante forzista [[Wanda Ferro]] con il 61% dei voti (Lista PD 23%).
 
====Il 2015====
A gennaio 2015 in [[Liguria]] si sono svolte le primarie per eleggere il candidato presidente del centrosinistra alle regionali del 31 maggio. A vincere è stata [[Raffaella Paita]] (52%), ma [[Sergio Cofferati]], secondo arrivato col 46%, esce dal PD denunciando gravi brogli durante la consultazione. Poco dopo lascia il PD anche il deputato [[Luca Pastorino]], già sindaco di [[Bogliasco]], che diventa poi il candidato alla presidenza della regione ligure di una coalizione composta da SEL, PRC e altre liste di sinistra.
 
In aprile aderiscono al gruppo parlamentare del PD tre deputati ex 5 Stelle, dapprima [[Tommaso Currò]] e [[Alessio Tacconi]], e quindi [[Gessica Rostellato]].
 
Il 2 maggio [[2015]] [[Guglielmo Vaccaro]] lascia il partito per divergenze sulla candidatura di [[Vincenzo De Luca (1949)|Vincenzo De Luca]] alla presidenza della [[Campania]].
 
Il 6 maggio [[2015]] anche [[Giuseppe Civati]], dopo molti mesi di disaccordo con il governo Renzi, lascia il PD in seguito accentuato all'approvazione della legge elettorale [[Italicum]].
 
Il 31 maggio si sono svolte le elezioni regionali in sette regioni e comunali in varie città.
Per quanto riguarda le regionali risultati sono stati i seguenti:
*In Liguria Raffaella Paita col 27,8% (PD al 24%) non è riuscita a vincere. Dopo 10 anni di governo di centrosinistra la regione è passata in mano al centrodestra che aveva candidato [[Giovanni Toti]].
*In Veneto [[Alessandra Moretti]] ha ottenuto il 22,7% contro il 50,1% del governatore uscente della [[Lega Nord]] [[Luca Zaia]]. Il partito ha subito un vero e proprio tracollo attestandosi attorno al 17%.
*In Toscana [[Enrico Rossi]], appoggiato solo dal PD e da altri partiti minori di centrosinistra, si é fortemente imposto sugli altri candidati avendo ottenuto oltre il 48% dei voti. I democratici sono riusciti ad arrivare al 46%.
*In Umbria [[Catiuscia Marini]] è stata confermata governatrice. Tuttavia ha perso molti voti rispetto al 2010: Infatti ha preso il 42,8% dei suffragi contro il 57% di cinque anni prima. Il PD ha invece ottenuto il 35% circa.
*In Campania [[Vincenzo De Luca (1949)|Vincenzo De Luca]] se pur di poco è riuscito ad ottenere il primo posto tra i candidati. Si é fermato infatti al 41,1% contro il 38,4% del principale sfidante [[Stefano Caldoro]]. Il PD col 19% è il secondo partito in regione dopo il [[Movimento 5 Stelle]].
*Nelle Marche [[Luca Ceriscioli]] è diventato presidente di regione avendo ottenuto il 41%. Il Partito Democratico ha ottenuto qua il 36%.
*In Puglia il segretario regionale del PD [[Michele Emiliano]] è riuscito facilmente ad arrivare alla carica di governatore poiché il centrodestra si è presentato diviso e la coalizione del centrosinistra è arrivata oltre il 47% dei voti.
 
Per quanto riguarda le amministrative il PD ha perso capoluoghi come [[Venezia]] e [[Matera]].
 
Il 24 giugno anche i deputati [[Stefano Fassina]], viceministro dell'Economia del [[governo Letta]] e ex responsabile economico del partito, e [[Monica Gregori]] lasciano il partito, soprattutto per le divergenze sul disegno di legge di riforma scolastica.<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/15_giugno_24/pd-fassina-conferma-ieri-ho-lasciato-partito-6d19aea6-1a6e-11e5-9695-9d78fe24c748.shtml?refresh_ce-cp|titolo=Pd, Fassina ora conferma:
«Lascio il partito e non da solo»|pubblicazione=[[Il Corriere della Sera]]|accesso=25 luglio 2015}}</ref>
 
Il 28 ottobre [[2015]] il senatore [[Corradino Mineo]], già in dissenso da tempo con il partito, avendo votato contro le indicazioni del partito su Jobs Act, riforma scolastica, Italicum, Rai e, per ultimo, il DDL Boschi della Riforma della Costituzione, lascia ufficialmente il partito.<ref>http://www.corriere.it/politica/15_ottobre_28/corradino-mineo-lascia-gruppo-pd-dimissioni-raccomandate-e3b8ea42-7d6d-11e5-b7c2-dc3f32997c8b.shtml</ref>
 
Il 4 novembre [[2015]], invece, lasciano i deputati bersaniani [[Alfredo D'Attorre]], [[Carlo Galli (politico)|Carlo Galli]] e [[Vincenzo Folino]], lamentando la totale mancanza di dialettica all'interno del partito.<ref>http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Addio-al-Pd-D-Attorre-Altri-lasceranno-il-partito-cosi-non-regge-c69ff722-1afb-4d09-b255-9d6f2fc6b22d.html</ref> e il 26 novembre lascia il partito anche la deputata [[Giovanna Martelli]].
 
Nel mese di novembre 2015 è stata dichiarata la bancarotta del quotidiano l'Unità, organo di stampa del partito, per circa 125 milioni di euro. La Presidenza del Consiglio dopo avere tentato senza successo di rivalersi sul patrimonio immobiliare del Partito Democratico ha versato 107 milioni di euro alle banche creditrici, in base alla legge Legge 11 luglio 1998, n. 224, varata dal governo Prodi, che ha introdotto la garanzia statale sull'esposizione dei giornali di partito <ref> http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11/09/lunita-pagati-con-soldi-pubblici-i-107-milioni-di-debiti-della-vecchia-gestione/2203108/ </ref>
 
== Correnti ==
{{F|partiti politici italiani|aprile 2010}}
L'articolo 30 dello ''Statuto'' del partito recita che il PD ''ai sensi dell'articolo 18 della Costituzione, favorisce la libertà e il pluralismo associativo e stabilisce rapporti di collaborazione con fondazioni, associazioni ed altri istituti, nazionali ed internazionali, a carattere politico-culturale e senza fini di lucro, garantendone e rispettandone l'autonomia''; ''Tali fondazioni, associazioni ed istituti'' vengono considerati ''strumenti per la divulgazione del sapere, il libero dibattito scientifico, la elaborazione politico-programmatica e le loro iniziative «non sono soggette a pareri degli organi del Partito Democratico''.
 
Per tale motivo diversi esponenti nel PD hanno subito promosso fondazioni e associazioni o hanno rilanciato quelle che già preesistevano al partito. L'attività febbrile intorno alle fondazioni democratiche ha fatto sì che da più parti si parlasse di vera e propria attività correntizia più o meno occulta. Non è ancora dato di parlare di correnti in senso classico, e del resto uno stesso esponente democratico può essere iscritto a più fondazioni e associazioni, così come queste ultime spesso iscrivono anche soggetti esterni al PD quando non iscritte ad altri partiti.
 
=== Area socialdemocratica ===
{{vedi anche|Socialdemocrazia|Socialismo democratico}}
{{Citazione necessaria|L'area [[Socialdemocrazia|socialdemocratica]] del Partito Democratico ha le sue radici nella storia dei [[Democratici di Sinistra]], del [[Partito Democratico della Sinistra]] e, ancor prima, del [[Partito Comunista Italiano]] e del [[Partito Socialista Italiano]].
 
* ''Sinistra Riformista''. Componente di minoranza guidata da [[Roberto Speranza]], ex capogruppo alla Camera dei Deputati. Sostiene l'idea di un partito che abbia consapevolezza delle sue radici e dei suoi valori fondativi, pienamente integrato nel Partito Socialista Europeo, in grado di interloquire con i soggetti alla sinistra del Partito Democratico e di dare rappresentanza a quelle fasce della società tradizionalmente vicine alla sinistra (dipendenti pubblici, insegnanti, mondo della cultura, operai, pensionati, giovani). Avversa la concezione di partito "leggero" incentrato sulla figura del leader, sostenendo invece la necessità di una organizzazione interna in grado di ridare la centralità alla base. Nata come ''Area Riformista'' nell'aprile del 2014 al Teatro Eliseo di Roma, riunificava inizialmente buona parte della precedente area riconducibile all'ex segretario nazionale [[Pier Luigi Bersani]]. Dopo un iniziale atteggiamento dialogante con la ''maggioranza renziana'', ha assunto posizioni molto più dure dopo la riforma della legge elettorale, del lavoro e della scuola. Questo cambio di atteggiamento nei confronti del Governo Renzi ne ha causato la rottura della parte più dialogante guidata dal Ministro [[Maurizio Martina]], che si è riunita nell'area ''Sinistra è Cambiamento''. Esponenti di spicco di quest'area sono [[Pier Luigi Bersani]], [[Guglielmo Epifani]], [[Miguel Gotor]], [[Alfredo D'Attorre]], [[Nico Stumpo]], [[Flavio Zanonato]], [[Maurizio Migliavacca]] e [[Nicola La Torre]]. Considerati vicino ad Area Riformista sono i parlamentari riuniti in ''Democratici Davvero'', associazione nata per riunire i sostenitori di [[Rosy Bindi]] dopo le primarie del 2007, come la stessa Bindi e [[Margherita Miotto]], e gli ex ''lettiani'', [[Marco Meloni]] e [[Francesco Boccia]].
* ''SinistraDem''. Componente di minoranza guidata da [[Gianni Cuperlo]], candidato alla segreteria nazionale nel congresso 2013. Si differenziava inizialemente dalle posizioni dei "riformisti" per il ruolo di ruolo di pura opposizione alla ''maggioranza renziana''. Componente dalla forte connotazione di sinistra e in continuità con la storia del Partito Comunista Italiano e delle sue evoluzioni storiche, sin dai primi passi della Segreteria Renzi ha fortemente criticato la volontà di un partito leggero e di stampo lideristico e, soprattutto, la gestione della discussione interna al partito. Ciò ha portato alle dimissioni dal ruolo di Presidente del Partito di Gianni Cuperlo. Dopo la il cambio di rotta di Area Riformista, dopo le decisioni di inserire il voto di fiducia sulle riforme da parte del Governo Renzi, è iniziata una collaborazione tra le due aree con l'intento di andare a costituire un fronte comune. Esponenti più rappresentativi di quest'area sono [[Barbara Pollastrini]], [[Andrea De Maria]] e [[Livia Turco]].
* ''Rifare l'Italia''. Componente di maggioranza guidata da [[Matteo Orfini]], presidente del Partito Democratico. Conosciuti come ''Giovani Turchi'', durante la Segreteria Bersani rappresentavano quella parte della sinistra del partito, la cosiddetta "generazione dei quarantenni", fortemente critica verso la scelta del sostegno al Governo Monti e alla "Lettera della BCE". Inizialmente venivano considerati come rappresentanti-simbolo il ''dalemiano'' Matteo Orfini e il ''bersaniano'' Stefano Fassina. Mentre il secondo ha considerato conclusa l'esperienza dei Giovani Turchi con la fine del Governo Monti, Orfini ha continuato sulla strada della creazione di un'area nuova. Tra i primi sostenitori di Gianni Cuperlo alla Segreteria Nazionale del partito, a differenza delle altre minoranze uscite sconfitte dal Congresso, hanno deciso sin da subito di avere un atteggiamento dialogante con il nuovo segretario, entrando ''de facto'' nella maggioranza dopo che [[Matteo Orfini]] ha accettato la proposta di [[Matteo Renzi]] di sostituire il dimissionario [[Gianni Cuperlo]] alla carica di Presidente dell'assemblea del Partito Democratico. Rivista di riferimento di quest'area è il bimestrale ''Left Wing''. Esponenti di spicco di quest'area sono [[Andrea Orlando]], Ministro della Giustizia, [[Francesco Verducci]], [[Fausto Raciti]], [[Anna Rossomando]], [[Khalid Chaouki]], [[Silvia Velo]], [[Antonio Misiani]], [[Valentina Paris]] e [[Valeria Valente]]. Sono considerati vicino a ''Rifare l'Italia'' i parlamentari guidati da [[Gennaro Migliore]] passati durante la [[XVII Legislatura della Repubblica Italiana|XVII Legislatura]] da [[Sinistra Ecologia e Libertà]] al Partito Democratico e riuniti nell'associazione ''LED - Socialisti Europei''.
* ''Sinistra è cambiamento''. Componente di minoranza guidata da [[Maurizio Martina]], Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali del Governo Renzi. Nata nel giugno 2015 da una scissione interna ad Area Riformista per le posizioni considerate troppo avverse al Governo Renzi, si propone di essere un'area di minoranza dialogante con la maggioranza, in grado di lavorare per riuscire a dare un contributo propositivo alle riforme. È composta da circa settanta parlamentari tra cui [[Cesare Damiano]], [[Paola De Micheli]], [[Luciano Pizzetti]], [[Enzo Amendola]], [[Matteo Mauri]], [[Daniele Marantelli]], [[Micaela Campana]] e [[Michele Meta]]<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2015/06/19/news/pd_sinistra_e_cambiamento_cinque_proposte_per_riformare_il_paese-117226814/|titolo="Sinistra è cambiamento": cinque proposte per riformare il Paese|data=19 giugno 2015|pubblicazione=[[La Repubblica]]|accesso=2 giugno 2015}}</ref><ref>{{cita news|url=http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/06/19/nasce-sinistra-e-cambiamento-stampella-interna-per-renzi-aiuteremo-con-proposte/385898/|titolo=Pd, ‘Sinistra è cambiamento’: stampella ‘interna’ per Renzi. “Aiuteremo con proposte concrete”|pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=19 giugno 2015|accesso=2 giugno 2015}}</ref>.
* ''ReteDem''. Componente di minoranza nata dalle ceneri dell'area Civatiana, rimasta orfana del suo esponetente di spicco, Pippo Civati. Inizialmente riuniti nell'associazione ''È possibile'', nata per coordinare coloro che avevano sostenuto [[Giuseppe Civati]] alla Segreteria Nazionale nel congresso del 2013 e divenuta poi embrione del nuovo movimento politico [[Possibile]], rappresentano quella parte di ''civatiani'' che hanno deciso di restare all'interno del Partito Democratico nonostante le defezioni di buona parte degli esponenti di spicco della precedente componente, tra i quali [[Elly Schlein]], [[Luca Pastorino]] e [[Andrea Ranieri]], oltre allo stesso [[Giuseppe Civati]]. Sostengono l'idea di un Partito Democratico plurale, portatore dei temi realtivi ai diritti civili, in grado di essere un punto di riferimento per la società civile e per una nuova stagione centro-sinistra in collaborazione con [[Sinistra Ecologia e Libertà]], nel solco dell'esperienza dell'Ulivo. Espononenti di spicco di quest'area sono [[Lucrezia Ricchiuti]], [[Daniele Viotti]], [[Sandra Zampa]], [[Giuseppe Guerini (politico)|Giuseppe Guerini]], [[Sergio Lo Giudice]] . Non hanno aderito a questo nuovo progetti i ''civatiani'' [[Corradino Mineo]], [[Felice Casson]] e [[Walter Tocci]].}}
 
=== Area liberale ===
{{vedi anche|Liberalismo negli Stati Uniti d'America|Terza via}}
{{Citazione necessaria|I suoi componenti provengono da estrazioni culturali diverse e abbracciano significative sfumature del mondo liberale.
* ''Rottamatori''. Legati a [[Matteo Renzi]] e raccolti intorno alla Fondazione Big Bang e nei comitati Adesso Italia!, si ispirano alla [[Terza via]] di [[Tony Blair]] e all'esperienza riformatrice di [[Barack Obama]]. Fautori di un profondo rinnovamento della classe dirigente, si sono espressi favorevolmente riguardo l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e hanno apertamente appoggiato l'adesione al [[Partito Socialista Europeo]]. Al suo interno possiamo annoverare [[Graziano Delrio]], [[Maria Elena Boschi]], [[Ernesto Carbone]], [[Stefano Bonaccini]], [[Alessia Rotta]], [[Roberto Giachetti]], [[David Ermini]], [[Davide Faraone]], [[Debora Serracchiani]], [[Emanuele Fiano]], [[Luca Lotti]], [[Simona Bonafè]], [[Lorenzo Guerini]], [[Matteo Richetti]] e [[Dario Nardella]].
* '' FutureDem ''. È l'associazione di cultura politica che riunisce a livello nazionale tutti gli under 30 che hanno sostenuto Matteo Renzi alle primarie. Sono nati grazie ai social network e promuovono una visione europeista e liberaldemocratica. Organizzano periodicamente grandi eventi di formazione politica su tutto il territorio nazionale. Sono guidati da Giulio del Balzo e, al loro interno, annoverano due parlamentari (Francesca Bonomo, Marco Di Maio) e il vicesegretario nazionale dei Giovani Democratici, Davide Ragone.
* ''Liberal''. È la componente di stampo [[liberalismo sociale|liberale sociale]], costituita il 26 gennaio 2008. I suoi esponenti sono [[Enzo Bianco]] ed [[Enrico Morando]].
* ''Movimento Democratico''. Vicino all'ex segretario [[Walter Veltroni]], nasce nel settembre [[2010]] da quei rappresentanti di Area Democratica che si sono opposti a Bersani. La rottura definitiva è avvenuta durante la direzione del 13 gennaio [[2011]]. I suoi valori trovano spazio in quelli [[Liberalismo negli Stati Uniti d'America|liberal]] interpretati da [[John Fitzgerald Kennedy]], [[Bob Kennedy]], [[Jimmy Carter]] e [[Bill Clinton]]. Esprime l'idea di un partito a vocazione maggioritaria in grado di rivolgersi a tutti i settori della società, nonché la diffidenza nei riguardi della [[sinistra radicale]]. I suoi maggiori esponenti sono [[Marianna Madia]], [[Goffredo Bettini]] e [[Giorgio Tonini]]}}.
 
=== Area cristiano-sociale ===
 
{{Citazione necessaria|L'area [[Cristianesimo sociale|cristiano-sociale]] viene comunemente definita "cattolica-democratica" e trae la sua origine dall'esperienza da vasti settori della [[Democrazia Cristiana]], la cui maggioranza è prima confluita nel [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]] e successivamente nella [[Democrazia è Libertà - La Margherita|Margherita]].
 
* ''Area Democratica''. Si tratta del principale nucleo ispirato al [[Cristianesimo sociale]]. Inizialmente coordina le mozioni che hanno sostenuto [[Dario Franceschini]] nella corsa alla Segreteria del 2009; a seguito del risultato congressuale ha ricevuto l'entusiastica adesione di altri dirigenti. Continua inoltre a rappresentare le istanze della tradizione della sinistra della [[Democrazia Cristiana]] e del [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]], con l'ausilio della vivace associazione di cultura politica "I Popolari". Esponenti di rilievo sono [[Franco Marini]], [[David Sassoli]], [[Antonello Giacomelli]], [[Antonello Soro]], [[Francesco Boccia]], [[Chiara Braga]], [[Federica Mogherini]] e [[Roberta Pinotti]].
* ''Cristiano Sociali''. Originariamente una modesta formazione dal punto di vista elettorale, nel 2001 confluisce nei DS, mantenendo le sue prerogative anche in seguito. Vi aderiscono [[Mimmo Lucà]], [[Paolo Corsini]] e [[Fabio Porta]]}}.
 
=== Area ecologista ===
{{vedi anche|Ecologismo}}
* {{Citazione necessaria|''Ecologisti Democratici''. È la componente guidata da [[Ermete Realacci]], da sempre impegnato nella valorizzazione delle tematiche ambientali}}.
 
== Ideologia ==
{{Citazione necessaria|Il Partito Democratico si ispira principalmente ai filoni ideali della [[socialdemocrazia]] senza trascurare il pensiero [[Ecologismo|ecologista]]. }}
 
Dal punto di vista economico appare invece chiara la scelta di prediligere le teorie della "[[terza via]]".<ref>{{Cita libro|titolo = Il consociativismo infinito: dal centro-sinistra al Partito democratico|autore = Mauro Fotia|accesso = 16 giugno 2014|data = 2011|editore = Edizioni Dedalo|pp = 232—|url = http://books.google.it/books?id=5vk7pVwKDVgC&dq=ideologia+partito+democratico&hl=it&source=gbs_navlinks_s|citazione = Il [[socialismo]] è scomparso. E così la cultura propriamente economica e politica di questo partito [...] rimane, nella sostanza, fuori dal [[socialismo]] e dal [[Cristianesimo democratico|cattolicesimo democratico]].}}</ref>
 
{{Citazione necessaria|I suoi valori sono altresì riconducibili alla [[Costituzione della Repubblica Italiana]], al [[Risorgimento]] e alla [[Resistenza italiana|Resistenza]]. }}
 
{{Citazione necessaria|Vi è anche una connotazione marcatamente [[Europeismo|europeista]] e legata al [[liberalismo americano|liberalismo]] del [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico degli Stati Uniti]].}}
 
L'obiettivo è la definitiva affermazione quale soggetto dichiaratamente di [[centro-sinistra]], aperto ad esperienze non esclusivamente provenienti dalla tradizione [[Socialdemocrazia|socialdemocratica]].<ref>{{Cita news|autore=Damiano Beltrami|url=http://www.i-italy.org/4444/italian-democrat-nyc|titolo=An Italian Democrat in NYC |pubblicazione=i-Italy.org |giorno=22|mese=09|anno=2008|lingua=en|accesso=20 aprile 2010}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Maria Rita Latto|url=http://www.i-italy.org/5133/italy-everybody-crazy-obama|titolo=Italy. Everybody Is Crazy For Obama|pubblicazione=i-Italy.org |giorno=05|mese=11|anno=2008|lingua=en|accesso=20 aprile 2010}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.earthtimes.org/articles/show/256172, veltroni-quits-as-leader-of-italys-opposition-democratic-party.html|titolo=Veltroni quits as leader of Italy's opposition Democratic Party |pubblicazione=EarthTimes.org |giorno=17|mese=09|anno=2009|lingua=en|accesso=20 aprile 2010}} {{collegamento interrotto}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.dsonline.it/stampa/documenti/dettaglio.asp?id_doc=39253|titolo=Il manifesto del Partito democratico|sito=Sito ufficiale [[Democratici di Sinistra]]|accesso=20 aprile 2010}}</ref>.
 
=== Posizioni sui diritti civili e sui matrimoni gay ===
Il gruppo dirigente condanna ogni forma di [[omofobia]] e {{Citazione necessaria|si è ripetutamente battuto per i diritti civili.}}
 
L'unica ad avere espresso al riguardo esplicite forme di dissenso è stata [[Paola Binetti]] (successivamente passata all'[[Unione di Centro (2008)|Unione di Centro]] di [[Pier Ferdinando Casini]]<ref>{{Cita news|url=http://www.unita.it/italia/binetti-lascia-il-pd-bersani-dispiaciuto-d-039-alema-troppo-integralista-per-fare-politica-1.34824|titolo=Binetti lascia il Pd. Bersani: dispiaciuto. D'Alema: troppo integralista per fare politica|pubblicazione=[[l'Unità]] |data=
14 febbraio 2010|accesso=13 febbraio 2013}}</ref>).
 
{{Citazione necessaria|[[Anna Paola Concia]], ha presentato una proposta di legge per cui la Camera ha votato la pregiudiziale di costituzionalità il 26 luglio 2011. Essa è stata approvata con 293 voti favorevoli e 250 voti contrari.}}
 
Il 14 luglio 2012 l'Assemblea nazionale del partito rende noto che un consistente gruppo ha approvato un documento che prevede il riconoscimento delle [[unioni civili]].
 
Rosy Bindi non ha però messo ai voti l'ordine del giorno riguardante il pronunciamento sui matrimoni tra coppie omosessuali, provocando diversi malumori<ref>{{Cita news|url=http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politicapd_caos_alassemblea_nazionale_scontro_su_primarie_e_matrimoni_gay/notizie/208344.shtml|titolo=Pd, caos all'assemblea nazionaleScontro su primarie e matrimoni gay|pubblicazione=[[Il Messaggero]] |data=14 luglio 2012|accesso=13 febbraio 2013}}</ref>.
 
=== La collocazione europea ===
{{vedi anche|Partito del Socialismo Europeo|Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici}}
La collocazione europea è stato uno dei principali nodi da sciogliere per il Partito Democratico, diviso tra un'anima di matrice socialdemocratica ed un'altra cattolico-riformista. I [[Democratici di Sinistra]], infatti, facevano parte, sin dalla loro creazione, del [[Partito Socialista Europeo]]. [[Democrazia è Libertà - La Margherita|La Margherita]], invece, nel 2004 aveva fondato un nuovo soggetto, il [[Partito Democratico Europeo]], collocato nell'area liberaldemocratica.
 
Tra le maggiori preoccupazioni, specularmente delle minoranze diessine e dell'ala popolare della Margherita, c'era l'idea di rinuncia delle proprie identità storiche in un progetto che avrebbe potuto portare ad avere un partito senza identità ideologiche oppure all'appiattimento delle varie aree sulle posizioni di una sola. In dissenso con la scelta di non sciogliere il nodo dell'appartenenza europea, la minoranza DS guidata da [[Gavino Angius]] (in seguito rientrato) decise di non aderire al nascente Partito Democratico, sostenendo appunto che mancasse un richiamo forte e necessario all'appartenenza al PSE.
 
[[File:PES-Kongress mit Bundeskanzler Werner Faymann in Rom (12899722993).jpg|thumb|Il segretario del PD, [[Matteo Renzi]], parla nel febbraio 2014 al congresso di Roma del [[Partito Socialista Europeo]], che sancisce l'adesione del Partito Democratico al PSE.]]
 
A tal proposito, il [[Partito del Socialismo Europeo|PSE]], nel 7º congresso<ref>{{cita web|url=http://wwww.dsonline.it/stampa/speciali/congressopse/|titolo=Speciale DS - 7º Congresso PSE|sito=Sito ufficiale Democratici di Sinistra|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20080308112250/http://wwww.dsonline.it/stampa/speciali/congressopse/ |dataarchivio=8 marzo 2008 |accesso=23 novembre 2009}}</ref> tenuto a [[Oporto]], ha modificato il proprio statuto definendosi come forza politica aperta a tutti i partiti europei "di ispirazione socialista, progressista e democratica", prospettando la possibilità di un allargamento a partiti e movimenti progressisti che non provengono necessariamente dallo storico campo del socialismo europeo. Tale modifica è stata considerata un'apertura nei confronti delle istanze avanzate dalla Margherita in Italia, anche se il partito ha rimarcato di non volere che il PD aderisca ''tout-court'' al PSE, semmai che intraprenda con esso un rapporto di collaborazione nell'alveo di un nuovo centro-sinistra europeo<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/politica/elezioni-2009-1/franceschini-pse/franceschini-pse.html|titolo=Europee, Franceschini: "Il Pd non entrerà nel Pse" |pubblicazione=[[la Repubblica]] |data=2 aprile 2009|accesso=15 dicembre 2012}}</ref>.
 
In questa direzione andava anche la posizione di [[Romano Prodi]] che, in sede di Assemblea Costituente, ha sostenuto che sarà l'Italia ad anticipare l'Europa nella creazione di un contenitore delle forze progressiste e democratiche. In sede europea, infatti, i parlamentari europei del PD hanno mantenuto inizialmente la loro collocazione originaria (divisi tra PSE e [[Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa|ALDE]]) fino alle [[elezioni europee del 2009]]: solo in seguito è stata stabilita una collocazione unitaria.
 
La scelta è stata quella di non aderire ''tout-court'' al PSE, bensì creando un gruppo unico in sede del [[Parlamento europeo]] con esso, chiamato prima ''Alleanza dei Socialisti e dei Democratici per l'Europa'' (ASDE) e poi Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici (S&D)<ref>{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/81408/una_casa_in_europa|titolo=PD: In Europa, nell'Asde|sito=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=10 novembre 2009}}</ref>.
 
Alcuni membri della delegazione italiana del [[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici|Gruppo S&D]], tra cui [[Sergio Cofferati]]<ref>{{cita web |autore= Sergio Cofferati |url= http://www.left.it/2012/09/12/nel-pse-per-cambiare-l%E2%80%99europa/6234/ |titolo= Nel Pse, per cambiare l’Europa |accesso= 14 dicembre 2012 |editore= Left |data= 8 settembre 2012}}</ref> e [[Leonardo Domenici]]<ref>{{cita web |url=http://www.unita.it/italia/domenici-laquo-il-pd-deve-stare-con-il-pse-raquo-1.37317 |titolo= Domenici: «Il Pd deve stare con il Pse» |accesso= 14 dicembre 2012 |editore= l'Unità |data= 16 maggio 2010}}</ref> già membri del comitato promotore del nuovo partito, hanno comunque rinnovato nel corso della legislatura la richiesta di una formale entrata del PD all'interno del PSE sollecitando un ulteriore passo oltre il gruppo parlamentare<ref>{{cita web |autore= Leonardo Domenici |url=http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/2400000/2398460.xml?key=t.f.&first=711&orderby=1&f=fir&dbt=arc |titolo= In Europa non c'è alternativa al PSE|editore= l'Unità |data= 8 aprile 2012|accesso= 14 dicembre 2012}}</ref>. Dopo diversi anni di limbo, durante il congresso nazionale del 2013, tutti i candidati alla segreteria in campo, manifestano il bisogno di aderire pienamente ad una famiglia europea e che i tempi siano ormai maturi per aderire pienamente al Partito Socialista Europeo. Per questo, il segretario nazionale uscito dalle Primarie dell'8 dicembre, Matteo Renzi, dopo aver fatto richiesta formale di adesione al PSE il 27 febbraio 2014, entra ufficialmente a far parte della famiglia socialista europea il 1º marzo 2014, in occasione del ''Congresso di Roma'' del PSE.
 
Dopo lo straordinario successo del 40,8% alle Europee 2014, il PD, in forza dei suoi 31 eurodeputati, risulta essere la prima forza all'interno del gruppo parlamentare europeo del PSE, [[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici|S&D]], arrivando per la prima volta ad esprimerne il capogruppo europeo con [[Gianni Pittella]].
 
== Struttura ==
A livello centrale il massimo organismo che dirige il partito, fra un congresso e l'altro, è l'Assemblea Nazionale, di mille componenti. Organo esecutivo invece è la Segreteria Nazionale, collegio composto di un massimo di quindici membri indicati dal segretario con compito di coadiuvare il lavoro del Segretario. An e Sn restano in carica quattro anni.<ref name="statuto">{{cita web|http://www.partitodemocratico.it/doc/100454/statuto-del-partito-democratico.htm|Statuto del PD|21 maggio 2013}}</ref>
 
Il Partito si articola in Unioni Regionali, Federazioni o Unioni Provinciali e a livello locale in Circoli. Il Segretario Regionale viene di norma selezionato tramite elezioni primarie.
 
Le Unioni Provinciali di [[Trento]] e [[Bolzano]] sono equiparate ad Unioni Regionali.<ref name="statuto" />
 
L'organo di esecuzione degli indirizzi dell’Assemblea nazionale e d’indirizzo politico è la Direzione Nazionale. Essa è composta da centoventiquattro membri eletti dall’Assemblea nazionale<ref name="statuto" />.
 
L'attuale Assemblea Nazionale è in carica dal 15 dicembre 2013, giorno della ratifica di Matteo Renzi a Segretario Nazionale del Partito Democratico.
 
=== Organi nazionali ===
 
==== Segretario ====
{| class="wikitable" style="text-align:center"
|-
! Segretario
! Periodo
|-
| [[Walter Veltroni]]
| 27 ottobre 2007 - 21 febbraio 2009
|-
| [[Dario Franceschini]]
| 21 febbraio 2009 - 7 novembre 2009
|-
| [[Pier Luigi Bersani]]
| 7 novembre 2009 - 20 aprile 2013
|-
| [[Guglielmo Epifani]]
| 11 maggio 2013 - 15 dicembre 2013
|-
| [[Matteo Renzi]]
| 15 dicembre 2013 - ''in carica''
|}
 
==== Vicesegretario ====
* [[Dario Franceschini]] (27 ottobre 2007 - 21 febbraio 2009)
* [[Enrico Letta]] (7 novembre 2009 - 20 aprile 2013)
* [[Debora Serracchiani]] (28 marzo 2014 - ''in carica'')
* [[Lorenzo Guerini]] (28 marzo 2014 - ''in carica'')
 
==== Presidente dell'Assemblea nazionale ====
* [[Romano Prodi]] (14 ottobre 2007 - 16 aprile 2008<ref>{{Cita news|autore=Marco Marozzi|url=http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/elezioni-2008-tre/dimissioni-prodi/dimissioni-prodi.html|titolo=Prodi lascia la presidenza Pd "Serve un forte rinnovamento"|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=16|mese=04|anno=2008|accesso=10 novembre 2009}}</ref>)
* Anna Finocchiaro (17 aprile 2008-7 novembre 2009) facente funzioni
* [[Rosy Bindi]] (7 novembre 2009 - 19 aprile 2013)
* [[Gianni Cuperlo]] (15 dicembre 2013 - 21 gennaio 2014)
* [[Matteo Orfini]] (14 giugno 2014 - ''in carica'' )
 
==== Vicepresidente ====
* [[Ivan Scalfarotto]] (7 novembre 2009 - 15 dicembre 2013)
* [[Marina Sereni]] (7 novembre 2009 - 15 dicembre 2013)
* [[Matteo Ricci (politico 1974)|Matteo Ricci]] (15 dicembre 2013 - ''in carica'')
* [[Sandra Zampa]] (15 dicembre 2013 - ''in carica'')
 
==== Coordinatore ====
* [[Goffredo Bettini]] (14 ottobre 2007 - 17 febbraio 2009)
* [[Maurizio Migliavacca]] (7 novembre 2009 - 15 dicembre 2013)
* [[Vincenzo Amendola]] (16 maggio 2013 - 14 dicembre 2013)
* [[Luca Lotti]] (15 dicembre 2013 - 18 settembre 2014)
* [[Lorenzo Guerini]] (18 settembre 2014- ''in carica'')
 
==== Segreteria Nazionale ====
* Enti Locali: [[Valentina Paris]]
* Economia, Lavoro: [[Filippo Taddei]]
* Esteri: [[Vincenzo Amendola]]
* Welfare e Terzo settore: [[Micaela Campana]]
* Pubblica Amministrazione, Innovazione, Made in Italy: [[Ernesto Carbone]]
* Scuola, Università, Ricerca: [[Francesca Puglisi]]
* Infrastrutture e Trasporti: [[Debora Serracchiani]]
* Comunicazione: [[Alessia Rotta]]
* Riforme istituzionali: [[Emanuele Fiano]]
* Cultura, Turismo: [[Lorenza Bonaccorsi]]
* Federalismo, territorio, Europa: [[Giorgio Tonini]]
* Formazione politica: [[Andrea De Maria]]
* Agroalimentare: [[Sabrina Capozzolo]]
* Ambiente: [[Chiara Braga]]
* Giustizia: [[David Ermini]]
* Mezzogiorno: [[Stefania Covello]]
* Portavoce e Organizzazione: [[Lorenzo Guerini]]
 
==== Presidenti dei gruppi parlamentari ====
===== Camera dei Deputati =====
7 novembre 2007<ref>Data di ridenominazione del gruppo dell'''Ulivo'' in ''Partito Democratico-L'Ulivo'' e di elezione di Antonello Soro a capogruppo, in sostituzione di Dario Franceschini.</ref> - 28 aprile 2008: Antonello Soro<small>, vice: [[Marina Sereni]], [[Gianclaudio Bressa]]</small><br />
5 maggio 2008 - 16 novembre 2009: Antonello Soro<small>, vice: Marina Sereni, [[Gianclaudio Bressa]]</small><br />17 novembre 2009 - 19 marzo 2013: Dario Franceschini<small>, vice: [[Michele Ventura]], [[Alessandro Maran]], [[Rosa Villecco Calipari]]</small><br />19 marzo 2013 - 15 aprile 2015: [[Roberto Speranza]]<small>, vice: [[Paola De Micheli]], [[Antonello Giacomelli]], [[Gero Grassi]], [[Andrea Martella]], [[Silvia Velo]]</small><br />16 giugno 2015 - ''in carica'' [[Ettore Rosato]]
 
===== Senato della Repubblica =====
27 novembre 2007<ref>Data di ridenominazione del gruppo dell'''Ulivo'' in ''Partito Democratico-L'Ulivo''. Anna Finocchiaro resta nella carica di capogruppo.</ref> - 28 aprile 2008: Anna Finocchiaro<small>, vice: [[Luigi Zanda]], [[Nicola Latorre]]</small><br />
6 maggio 2008 - 19 marzo 2013: Anna Finocchiaro<small>, vice: Luigi Zanda, Nicola Latorre</small><br />
19 marzo 2013 - ''in carica'': Luigi Zanda<small>, vice: [[Claudio Martini]], [[Stefano Lepri (politico)|Stefano Lepri]], [[Giuseppina Maturani]], [[Giorgio Tonini]]</small>
 
===== Parlamento europeo =====
* 1º luglio 2009 - 1º luglio 2014 [[David Sassoli]]<small>, vice: [[Andrea Cozzolino]]<ref>Dal 24 febbraio 2010 sostituisce Leonardo Domenici.</ref></small>
* 1º luglio 2014 - ''in carica'': [[Patrizia Toia]]
 
=== Segretari regionali ===
Il 16 febbraio 2014 in 16 regioni italiane sono stati eletti i segretari regionali del Partito Democratico.
{{Div col}}
* [[Valle d'Aosta]]: [[Fulvio Centoz]]
* [[Piemonte]]: [[Davide Gariglio]]
* [[Liguria]]: [[David Ermini]] (commissario)
* [[Lombardia]]: [[Alessandro Alfieri]]
* [[Veneto]]: [[Roger De Menech]]
* [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]]: [[Liliana Di Fede]]
* [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]]: [[Sergio Barbacovi]]
* [[Friuli-Venezia Giulia]]: [[Antonella Grim]]
* [[Emilia-Romagna]]: [[Paolo Calvano]]
* [[Marche]]: [[Francesco Comi]]
* [[Toscana]]: [[Dario Parrini]]
* [[Umbria]]: [[Giacomo Leonelli]]
* [[Lazio]]: [[Fabio Melilli]]
* [[Abruzzo]]: [[Marco Rapino]]
* [[Molise]]: [[Micaela Fanelli]]
* [[Puglia]]: [[Michele Emiliano]]
* [[Campania]]: [[Assunta Tartaglione]]
* [[Basilicata]]: ''vacante''
* [[Calabria]]: [[Ernesto Magorno]]
* [[Sicilia]]: [[Fausto Raciti]]<ref>{{Cita news|autore=Emanuele Lauria|url=http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/02/16/news/segreteria_regionale_del_pd_bassa_l_affluenza_ai_gazebo-78781459/?ref=HREC1-6|titolo=PD, Raciti segretario regionale vince con il 61,3 %|pubblicazione=[[La Repubblica]]| giorno=17|mese=02|anno=2014|accesso=17 febbraio 2014}}</ref>
* [[Sardegna]]: [[Renato Soru]]
{{Div col end}}
 
=== Organizzazione giovanile ===
{{vedi anche|Giovani Democratici}}
L'organizzazione giovanile del Partito Democratico è costituita dai [[Giovani Democratici]]. Nati nel 2008, fanno parte della [[International Union of Socialist Youth]], l'organizzazione giovanile dell'[[Internazionale socialista]].
* Segretario nazionale: [[Andrea Baldini (politico)|Andrea Baldini]].
 
== Il Consiglio dei Garanti ==
{{Citazione necessaria|Il Consiglio dei Garanti Nazionale è composto da 9 componenti che non fanno parte di organi di direzione politica del Partito, eletti dal Congresso Nazionale, e dura in carica quattro anni. Si ramifica in Commissioni regionali, provinciali e comunali. I suoi compiti sono<ref name="stat">[http://www.partitodemocratico.it/doc/100454/ Art.39 c.1 e succ.]</ref>:
 
# Attenersi ai criteri di indipendenza e imparzialità;
# Eleggere il proprio Presidente, con la maggioranza dei voti validamente espressi;
# Adottare un Regolamento interno per l’esercizio delle proprie funzioni e definire un Regolamento disciplinare entro un mese dalla sua elezione;
# Reintegrare i membri venuti meno per dimissioni o altra causa;
# Vigilare su casi di discriminazione che vengano sottoposti ed esprimersi applicando le norme di disciplina;
# Dirimere le controversie che possono crearsi all’interno degli organi del Partito;
# Verificare la corretta applicazione delle norme statutarie;
# Verificare ed approvare le norme contenute nel Regolamento Finanziario;
# Approvare le iscrizioni al Partito, custodire l’Anagrafe degli iscritti e controllare la corretta applicazione del tesseramento;
# Assumere la direzione del Partito nel caso di impossibilità o dimissioni sia del Segretario che del Presidente fino alla convocazione del Congresso Nazionale;
 
I componenti del Consiglio dei Garanti sono [[Angelo Argento]], [[Paola Bragantini]], [[Gianclaudio Bressa]], [[David Ermini]], [[Aurelio Mancuso]], [[Franco Marini]], [[Enrico Morando]], [[Gianni Principe]] e [[Salvatore Vassallo]].
}}
 
== Scissioni ==
 
* 2009 - [[Alleanza per l'Italia]] di [[Francesco Rutelli]]
* 2015 - [[Possibile]] di [[Giuseppe Civati]]
*2015 - [[Sinistra Italiana]] di [[Stefano Fassina]] e [[Alfredo D'Attorre]]
 
== Risultati elettorali ==
{| class="wikitable"
|- bgcolor="EFEFEF"
| width="50%" colspan="NaN" align="center" | [[File:PartitoDemocratico.svg|60px|PD]]
! width="20%" |Voti
! width="15%" |%
! width="15%" |Seggi
|-
! rowspan="NaN" align="left" |[[Elezioni politiche italiane del 2008|Politiche 2008]] <small>Camera</small>
| align="center" |12 095 306<ref>[http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=C&dtel=13/04/2008&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S Ministero dell'Interno - ARCHIVIO STORICO DELLE ELEZIONI - Consultazione dati]. Esclusi Valle d'Aosta ed Estero.</ref>
| align="center" |33,18
| align="center" |{{Partito politico/seggi|217|630|#FF4500}}
|-
! rowspan="NaN" align="left" |[[Elezioni politiche italiane del 2008|Politiche 2008]] <small>Senato</small>
| align="center" |11 042 452<ref>[http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=S&dtel=13/04/2008&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S Ministero dell'Interno - ARCHIVIO STORICO DELLE ELEZIONI - Consultazione dati]. Esclusi Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige ed Estero.</ref>
| align="center" |33,69
| align="center" |{{Partito politico/seggi|116|315|#FF4500}}
|-
|- bgcolor="lightblue"
! colspan="NaN" align="left" |[[Elezioni europee del 2009 (Italia)|Europee 2009]]
| align="center" |8 007 854
| align="center" |26,12
| align="center" |{{Partito politico/seggi|21|72|#FF4500}}
|-
! rowspan="NaN" align="left" |[[Elezioni politiche italiane del 2013|Politiche 2013]] <small>Camera</small>
| align="center" |8 646 034<ref>[http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=C&dtel=24/02/2013&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S Ministero dell'Interno - ARCHIVIO STORICO DELLE ELEZIONI - Consultazione dati]. Esclusi Valle d'Aosta ed Estero.</ref>
| align="center" |25,42
| align="center" |{{Partito politico/seggi|297|630|#FF4500}}
|-
! rowspan="NaN" align="left" |[[Elezioni politiche italiane del 2013|Politiche 2013]] <small>Senato</small>
| align="center" |8 400 851<ref>[http://elezionistorico.interno.it/index.php?tpel=S&dtel=24/02/2013&tpa=I&tpe=A&lev0=0&levsut0=0&es0=S&ms=S Ministero dell'Interno - ARCHIVIO STORICO DELLE ELEZIONI - Consultazione dati]. Esclusi Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige ed Estero.</ref>
| align="center" |27,43
| align="center" |{{Partito politico/seggi|112|315|#FF4500}}
|-
|- bgcolor="lightblue"
! colspan="NaN" align="left" |[[Elezioni europee del 2014 (Italia)|Europee 2014]]
| align="center" |11 203 231
| align="center" |40,81
| align="center" |{{Partito politico/seggi|31|73|#FF4500}}
|}
 
Per i risultati [[regioni dell'Italia|regione per regione]], vedi la pagina: [[Risultati elettorali del Partito Democratico per regione italiana]].
 
== Nelle istituzioni ==
=== [[Camera dei deputati]] ===
''Gruppo Partito Democratico''
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
! width="50%" |[[Deputati della XVI Legislatura della Repubblica Italiana|XVI Legislatura]]
|-
| align="center" | 217 deputati<ref>Include anche i parlamentari [[Radicali Italiani|Radicali]] eletti nelle liste del PD.</ref>
|-
! width="50%" |[[Deputati della XVII Legislatura della Repubblica Italiana|XVII Legislatura]]
|-
| align="center" | 302 deputati
|}
 
=== [[Senato della Repubblica]] ===
''Gruppo Partito Democratico''
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
! width="50%" |[[Senatori della XVI Legislatura della Repubblica Italiana|XVI Legislatura]]
|-
| align="center" | 118 senatori
|-
! width="50%" |[[Senatori della XVII Legislatura della Repubblica Italiana|XVII Legislatura]]
|-
| align="center" | 113 senatori
|}
 
=== [[Parlamento europeo]] ===
''Gruppo [[Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici]]''
{| class="wikitable" style="font-size:100%;width:100%;margin:auto;clear:both;text-align:center;"
! width="50%" | [[Membri italiani del Parlamento europeo della VII Legislatura|VII legislatura]]
|-
| align="center" | 22 eurodeputati
|-
! width="50%" | [[Membri italiani del Parlamento europeo della VIII Legislatura|VIII legislatura]]
|-
| align="center" | 31 eurodeputati
|}
 
=== [[Presidente del Senato della Repubblica|Presidenti del Senato]] ===
* [[Franco Marini]]
* [[Pietro Grasso]]
 
=== [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidenti del Consiglio]] ===
* [[Romano Prodi]]
* [[Enrico Letta]]
* [[Matteo Renzi]]
 
=== Governi ===
* [[Governo Prodi II]]
* [[Governo Letta]]
* [[Governo Renzi]]
 
== Iscritti ==
Lo Statuto del PD prevede due livelli di partecipazione alla vita del partito: gli iscritti e gli elettori, raccolti questi ultimi in un apposito albo. Lo statuto prevede diritti e doveri associativi per gli iscritti, mentre considera elettori tutte le persone che accettano di registrarsi nell'apposito albo e partecipano ai momenti di pubblica partecipazione organizzati dal partito: elezioni primarie ed elezioni dirette delle cariche partitiche nazionali e locali.
 
* [[2009]]: 831.042 iscritti<ref name="tesserati2009">{{cita web|url=http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/93088/tesserati_per_il_pd_del_lavoro_e_delle_famiglie|titolo=Tesserati per il PD del lavoro e delle famiglie|sito=Sito ufficiale Partito Democratico|accesso=30 gennaio 2010}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Andrea Ambrosino|titolo=Lunga vita al PD|isbn=1-4452-5939-7}}</ref>
* [[2010]]: 617.240 iscritti<ref name="tesserati2010">[http://www.festademocratica.it/doc/216317/circoli-in-rete.htm Intervista al Responsabile Nazionale Organizzazione, Nico Stumpo] Dato fornito dall'organizzazione nazionale PD.</ref>
* [[2011]]: 607.897 iscritti
* [[2012]]: 500.163 iscritti<ref name=autogenerato2>[http://www.repubblica.it/politica/2014/10/03/news/pd_crollo_iscrizioni-97212221/<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* [[2013]]: 539.354 iscritti<ref>{{Cita web|autore = Huffington Post|url = http://www.huffingtonpost.it/2014/10/03/pd-tesserati-100-mila-in-un-anno-persi-400-mila_n_5925222.html|titolo = Pd, i tesserati sono meno di 100 mila: in un anno persi 400 mila iscritti|accesso = |data = }}</ref>
* [[2014]]: 378.187 iscritti
* 2015: 385.320 iscritti
 
== Stampa e televisione ==
Gli organi di proprietà del PD sono [[Europa (quotidiano)|Europa]], vecchio quotidiano della [[Democrazia è Libertà - La Margherita|Margherita]], e [[l'Unità]]<ref name="edicoladigitale" /><ref name="comunicato" />, organo storico del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], poi di [[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] e [[Democratici di Sinistra|DS]]. A questi si aggiunge la rivista online [[tamtàm democratico]].
 
Il 25 ottobre [[2008]] è stato inaugurato il canale televisivo [[YouDem]], di proprietà del partito, che trasmette in [[streaming]] sul proprio sito [[Internet]] e che è stato presente, fino all'ottobre [[2012]], anche via satellite sul canale 813 di [[SKY TV]].
 
Vicina al PD è stata anche [[RED TV]], che faceva capo alla corrente di [[Massimo D'Alema]], dal 2010 rimasta soltanto come testata online.
 
[[Radio Città Futura]] di Roma è organo del movimento politico [http://www.infodem.it/analisi.asp?id=2185 "Roma Idee"], direttamente riconducibile al Partito Democratico.
 
[[Radio Popolare]] è radio di sinistra, che riporta spesso nei propri notiziari le posizioni del Partito Democratico.
 
== Feste nazionali ==
Annualmente il PD organizza la [[Festa dell'Unità|Festa nazionale dell'Unità]]<ref>{{cita web|url=http://www.festademocratica.it/|titolo=Sito ufficiale Festa Democratica|accesso=10 dicembre 2009}}</ref>, più alcune Feste Democratiche nazionali tematiche.<br />
Elenco delle Feste nazionali annuali:
* 2008: [[File:FlorenceCoA.svg|15px|Firenze]] [[Firenze]], [[Fortezza da Basso]]<ref>{{Cita news|autore=Massimo Vanni|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/08/23/festa-del-pd-porte-aperte-da-oggi.html|titolo=Festa del Pd, porte aperte da oggi|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=23|mese=08|anno=2008|pagina=4 sezione: Firenze|accesso=10 dicembre 2009}}</ref>
* 2009: [[File:Genova-Stemma.png|15px|Genova]] [[Genova]], [[Porto antico di Genova|Porto antico]]<ref>{{Cita news|autore=Raffaele Niri|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/05/04/un-festival-pd-sotto-il-segno-di.html|titolo=Un festival Pd sotto il segno di Renzo Piano|pubblicazione=[[La Repubblica]] |giorno=04|mese=05|anno=2009|pagina=5 sezione: Genova|accesso=10 dicembre 2009}}</ref>
* 2010: [[File:Torino-Stemma-trasparente.png|15px|Torino]] [[Torino]], [[Piazza Castello (Torino)|Piazza Castello]]-[[Giardini Reali di Torino|Giardini reali]]<ref>[http://www.festademocratica.it/ festademocratica.it]</ref>
* 2011: [[File:Pesaro-Stemma.png|15px|Pesaro]] [[Pesaro]], [[Piazza del Popolo (Pesaro)|Piazza del Popolo]]<ref>[http://www.festademocratica.it/doc/215196/festa-democratica-nazionale-la-programmazione-speciale-di-youdem.htm Festa Democratica nazionale, la programmazione speciale di Youdem]</ref>
* 2012: [[File:Reggio Emilia-Stemma.png|15px|Reggio Emilia]] [[Reggio nell'Emilia]], [[Campovolo]]<ref>Vedi [http://www.reggionline.com/it/2011/09/10/pd-si-terra-a-reggio-la-festa-nazionale-del-2012-7018 notizia assegnazione]</ref>
* 2013: [[File:Genova-Stemma.png|15px|Genova]] [[Genova]], [[Porto antico di Genova|Porto antico]]
* 2014: [[File:Bologna-Stemma.png|20x20px]] [[Bologna]], Parco Nord
* 2015: [[File:CoA Città di Milano.svg|15px|Milano]] [[Milano]], [[Giardini pubblici Indro Montanelli]]
 
== Note ==
{{references}}
 
== Bibliografia ==
* AA.VV., [http://www.margheritaonline.it/margherita/attachments/manifesto_pd.pdf ''Manifesto per il Partito Democratico''], dicembre 2006
* Americo Bazzoffia, Giammarco Palmieri, Paolo Parrillo, ''Vademecum del Democratico. Per sapere da dove viene e dove sta andando il Partito Democratico'', Rinascita Edizioni, Roma, 2007
* [[Michele Salvati]], ''Per il Partito Democratico. Alle origini di un'idea politica'', [[Il Mulino]], Bologna, 2003, ISBN 88-15-09664-7
* [[Sergio Gentili]], ''Dal Pd al Partito democratico. Un'identità di sinistra'', Bordeaux Edizioni, Roma 2013 ISBN 978-88-97236-38-2
 
== Voci correlate ==
* [[Partito del Socialismo Europeo]]
* [[Provenienza dei politici appartenenti al Partito Democratico]]
* [[Democratici di Sinistra]]
* [[La Margherita]]
* [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2007 (Italia)|Elezioni primarie del Partito Democratico del 2007]]
* [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2009 (Italia)|Elezioni primarie del Partito Democratico del 2009]]
* [[Elezioni primarie del Partito Democratico del 2013 (Italia)|Elezioni primarie del Partito Democratico del 2013]]
* [[YouDem]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|n|preposizione=sul}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.partitodemocratico.it/|Sito ufficiale del Partito Democratico}}
* {{cita web|http://www.deputatipd.it/|Sito ufficiale dei Deputati PD}}
* {{cita web|http://www.senatoripd.it/|Sito ufficiale dei Senatori PD}}
* {{cita web|http://www.eurodeputatipd.eu/|Sito ufficiale dei Parlamentari Europei del PD}}
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/dal-pci-al-partito-democratico/618/default.aspx Dal PCI al Partito Democratico - Un percorso della politica italiana], ''[[La storia siamo noi]]''
* Registrazioni audiovideo integrali del [http://www.radioradicale.it/organizzatori/partito-democratico Partito Democratico] sul sito di [[Radio Radicale]]
{{Partito Socialista Italiano}}
{{Partiti politici italiani}}
{{Membri del Partito del Socialismo Europeo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Italia|socialismo|Partito Democratico}}
 
[[Categoria:Partito Democratico (Italia)| ]]