Oppido Mamertina e Mark colpisce ancora: differenze tra le pagine

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{{S|film polizieschi}}
{{F|Calabria|Maggio 2012}}
{{Film
{{Controlcopy|argomento=Calabria|mese=Giugno 2012}}
|titoloitaliano = Mark colpisce ancora
{{Divisione amministrativa
|immagine= Mark_colpisce_ancora.png
|Nome=Oppido Mamertina
|didascalia=
|Panorama=Cattedrale di Oppido Mamertina.jpg
|titolooriginale = Mark colpisce ancora
|Didascalia=La Cattedrale
|linguaoriginale= [[lingua italiana|Italiano]]
|Bandiera=
|paese = [[Italia]]
|Voce bandiera=
|annouscita = [[1976]]
|Stemma=Oppido Mamertina-Stemma.png
|titoloalfabetico= Mark colpisce ancora
|Voce stemma=
|durata = 95 min
|Stato=ITA
|tipocolore = Colore
|Grado amministrativo=3
|tipoaudio = sonoro
|Divisione amm grado 1=Calabria
|ratio=
|Divisione amm grado 2=Reggio Calabria
|genere = Poliziesco
|Amministratore locale=Bruno Barillaro
|regista = [[Stelvio Massi]]
|Partito=[[centrismo|centro]]
|soggetto = [[Lucio De Caro]]
|Data elezione=08/06/2009
|sceneggiatore = [[Dardano Sacchetti]]
|Data istituzione=
|produttore=
|Latitudine gradi=38
|produttoreesecutivo=
|Latitudine minuti=18
|attori = *[[Franco Gasparri]]: Mark Patti
|Latitudine secondi=0
*[[John Saxon]]: Ispettore Altman
|Latitudine NS=N
*[[Marcella Michelangeli]]: Olga Kuber
|Longitudine gradi=15
*[[Giampiero Albertini]]: Commissario Mantelli
|Longitudine minuti=59
*[[John Steiner]]: Paul Henkel
|Longitudine secondi=0
*[[Paul Muller]]: Ispettore austriaco
|Longitudine EW=E
*[[Malisa Longo]]: Isa, la stilista
|Altitudine=342
*[[Andrea Aureli]]: Pappadato, ispettore antiterrorismo
|Superficie=58
*[[Pasquale Basile]]: Autista a Vienna
|Note superficie=
|doppiatoriitaliani = *[[Michele Gammino]]: Mark Patti
|Abitanti=5356
*[[Pino Locchi]]: Ispettore Altman
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2011gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 aprile 2012.
*[[Rita Savagnone]]: Olga Kuber
|Aggiornamento abitanti=30-04-2012
*[[Pino Colizzi]]: Paul Henkel
|Sottodivisioni=[[Castellace]], [[Messignadi]], [[Piminoro]], [[Tresilico]], [[Zurgonadio]].
*[[Antonio Guidi (attore)|Antonio Guidi]]: Ispettore austriaco
|Divisioni confinanti=[[Cosoleto]], [[Platì]], [[Rizziconi]], [[San Procopio (Italia)|San Procopio]], [[Santa Cristina d'Aspromonte]], [[Seminara]], [[Sinopoli]], [[Taurianova]], [[Varapodio]]
*[[Germana Dominici]]: Isa, la stilista
|Codice postale=89014
*[[Giorgio Piazza]]: Pappadato, ispettore antiterrorismo
|Prefisso=[[0966]]
*[[Aldo Barberito]] : il pilota dell'aereo da turismo
|Fuso orario=+1
|fotografo = [[Mario Vulpiani]]
|Codice statistico=080055
|nomefonico=
|Codice catastale=G082
|montatore = [[Mauro Bonanni]]
|Targa=RC
|effettispeciali =
|Zona sismica=1
|musicista = [[Stelvio Cipriani]]
|Gradi giorno=
|temamusicale=
|Diffusività=
|scenografo = [[Carlo Leva]]
|Nome abitanti=oppidesi
|costumista= [[Sergio Palmieri]]
|Patrono=[[Vergine Annunziata|Maria SS. Annunziata]]
|truccatore=
|Festivo=[[25 marzo]]
|PILsfondo=
|casaproduzione= Vistavision
|PIL procapite=
|distribuzioneitalia= PAC
|Mappa=Map of comune of Oppido Mamertina (province of Reggio Calabria, region Calabria, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Oppido Mamertina nella provincia di Reggio Calabria
|Sito=http://www.comune.oppidomamertina.rc.it
}}
'''''Mark colpisce ancora''''' è un film del [[1976]] diretto da [[Stelvio Massi]].
 
==Trama==
'''Oppido Mamertina''' (''Oppidù'', ''Ofidus'' in [[dialetto Greco-Calabro]]) è un [[comune italiano]] della [[provincia di Reggio Calabria]], in [[Calabria]].
L'agente Patti deve inserirsi in una banda di terroristi attiva fra [[Roma]] e [[Vienna]], con l'obiettivo di svelare la presenza di appoggi esterni alla banda collocati molto in alto nella sfera del potere.
 
==Location==
L'abitato si trova alle falde dell'Aspromonte sul versante nord-occidentale e, ricostruito dopo il terremoto del 1783, presenta un impianto a scacchiera con ampie vie rettilinee ed ortogonali ed ampie piazze, quindi moderno; conserva numerosi palazzi nobiliari del XIII e XIX sec. con grandi portali in granito di notevole pregio<ref>[http://www.areadellostretto.it/ecm/web/ads/online/home/mobilita/luoghi/comuni3/content/oppido-mamertina.0000.ECMLAS-284 Oppido Mamertina in Area dello Stretto.it]</ref>. Tra questi, Palazzo Migliorini<ref>Provincia di Reggio Calabria, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Allegato II, pag. 29</ref> in stile neoclassico napoletano e Palazzo Zerbi<ref>Provincia di Reggio Calabria, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Allegato II, pag. 29</ref> in stile tardo barocco. Caratteristiche e pittoresche sono le tortuose vie dei quartieri del Centro Storico.
Girato a [[Roma]], [[Milano]], [[Corsico]] (MI) e [[Vienna]].
 
==Produzione==
Il territorio di Oppido ha una stratificazione storico-archeologica di notevole rilievo<ref>[http://virtualmg.net/Reale/c_Interland/Interland%20Palmi.aspx Sistema Museale Virtuale della Magna Grecia]</ref>. In località Torre inFerrata sono stati portati alla luce i resti di un antico abitato del periodo ellenistico e giacimenti sepolcrali d'epoca bruzia<ref>[http://www.unibas.it/ssa/castellace.htm Università degli Studi della Basilicata]</ref>; in contrada Mella, nei pressi della città medievale di Oppido, è stato rinvenuto un insediamento risalente al III - I sec. a.C. e reperti riferibili all'età neolitica e all'età del ferro. La città medievale<ref>http://www.visual-italy.it/IT/reggiocalabria/oppido-mamertina-citta-fantasma/</ref> è munita di castello e di grandi mura difensive ancora oggi in gran parte visibili, di una importante Cattedrale, ricca di palazzi, chiese, conventi, nel Seminario si insegnavano [[lettere]], [[filosofia]], [[dogmatica]], [[teologia morale]], [[sacra scrittura]], [[canto gregoriano]], storia sacra e profana, geografia, [[oratoria]], [[poetica]], [[estetica]], [[storia della filosofia]]<ref>Raffaele Aversa, Gregorio Aracri da Stalettì, Cosenza 1969, p.28.</ref>.
È il terzo episodio della serie di film "poliziotteschi" interpretati da [[Franco Gasparri]]. In realtà, però, questa terza pellicola non è riconducibile in toto alla saga di Mark Terzi: Gasparri infatti stavolta non interpreta un commissario, ma un semplice agente il cui cognome è Patti. Il personaggio è un po' differente, sia per i riccioli che per una marcata accentazione romanesca. In realtà il film avrebbe dovuto avere un altro titolo, ma alla fine fu scelto ''Mark colpisce ancora'' per sfruttare il successo dei due precedenti film interpretati da Gasparri.
 
==Distribuzione==
Le origini di Oppido si perdono nella notte dei tempi. La città medievale fu fondata, probabilmente nel IX secolo, sulla antica [[Oppidum]] a sua volta fondata su un antico insediamento costruito dal popolo dei [[Mamertini]] spostatosi dalla vicina Mella (III-I sec. a.C.) dove aveva trovato rifugio unendosi alla popolazione italica del posto e dando alla luce la mitica Mamerto. Nel 1056 fu conquistata da Ruggero Il Normanno e divenne Ducato durante la dominazione angioina, fu a lungo contesa tra angioini ed aragonesi.
Distribuito dalla [[Produzioni Atlas Consorziate|PAC]] il [[20 ottobre]] del [[1976]]. Il film ebbe successo, anche se non arrivò ai livelli dei due film precedenti di Gasparri.
 
==Doppiaggio==
È millenaria sede vescovile (XI sec.)<ref>[http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/s2magazine/index1.jsp?idPagina=7669 Indirizzo Vescovado]</ref>. Nel 1979 con decreto "Quo Aptius" della [[Congregazione per i Vescovi]] la [[Diocesi]] di Oppido Mamertina fu ampliata con l'annessione alla stessa di numerose Parrocchie prima appartenenti alla Diocesi di Mileto. La [[Cattedrale]], di notevoli dimensioni, è dedicata all'Assunta e fu ricostruita più volte a causa dei danni subiti coi sismi del 1894 e 1908. Patrona di Oppido e di tutta la [[Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi]] è Maria SS Annunziata.
Doppiaggio eseguito presso gli studi C.D.S. con la collaborazione della C.D.
 
Il protagonista [[Franco Gasparri]], come nei due film precedenti, è doppiato da [[Michele Gammino]].
Ospita, tra l'altro, sedi scolastiche di scuola superiore<ref>[http://www.tuttitalia.it/calabria/51-oppido-mamertina/98-scuole/ Scuole a Oppido Mamertina]</ref>, che da diversi anni accolgono centinaia di studenti provenienti da tutta la Piana di Gioia Tauro: l'ITIS a indirizzo informatico e telecomunicazione, il liceo Scientifico e quello Classico gestito dal Clero. La Curia Vescovile, il Seminario Vescovile, l'Episcopio, l'Archivio Diocesano, il Museo Diocesano d'Arte Sacra<ref>[http://www.iresudcalabria.it/museo.asp?id=3 I Musei della Calabria in rete, Museo Diocesano di Arte Sacra di Oppido Mamertina]</ref>, il Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana<ref>[http://www.areadellostretto.it/ecm/web/ads/online/home/mobilita/luoghi/comuni3/content/museo-didattico-della-civilta-contadina-e-artigiana-di-oppido-mamertina.0000.ECMLAS-54 Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana di Oppido Mametina in Area dello Stretto.it]</ref>, il costituendo Museo Storico-Archeologico di Palazzo Grillo, l'[[Ospedale "Maria Pia di Savoia"]], un Centro di riabilitazione per disabili ed una Casa Famiglia per malati di AIDS<ref>[http://www.consiglioregionale.calabria.it/calabriainforma_3/dett_agenzia.asp?prov=1&codice=391 Consiglio Regionale, Centro Malati AIDS Oppido Mamertina]</ref> gestite dall'Ente Morale famiglia Germanò, l'RSA don Loria, il Giudice di Pace<ref>[http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_4.wp;jsessionid=8621476FD0D15842DD15D9F7852327B4.ajpAL01?facetNode_1=3_2&selectedNode=2_7_56_0067&facetNode_3=2_7_56&facetNode_2=2_7 Ministero della Giustizia]</ref>, la Piscina ed il Teatro comunale, il Santuario Maria SS delle Grazie in Tresilico.
 
L'attività produttiva si basa principalmente sulla produzione di olio e in parte sulla lavorazione di legname e sull'attività silvopastorali e commerciali. E' altresì presente un'importante settore terziario. Parte del territorio di Oppido, circa il 35%, è stato dichiarato di rilevante interesse ambientale ed incluso nel perimetro del [[Parco Nazionale dell'Aspromonte]]. L'intero territorio del Comune di Oppido, di [[Santa Cristina d'Aspromonte]] e di [[Scido]] costituiscono il Parco Antropico del Mamerto (istituito con Delibera del Consiglio Provinciale n.30 del 18.07.01)
 
Oppido Mamertina ha fatto da sfondo narrativo nel romanzo di Don Luca Asprea ''[[Il previtocciolo]]'', nel quale viene descritto il tessuto socio-culturale della Calabria subito dopo il [[Terremoto di Messina|terremoto del 1908]].
 
==Frazioni==
Il comune comprende le seguenti frazioni:
 
[[Castellace]] ([[Dialetto Greco-Calabro]]: Kastelàki),
 
[[Messignadi]] ([[Dialetto Greco-Calabro]]: Mesoignadi, Mesignade, Messiniade),
 
[[Piminoro]] ([[Dialetto Greco-Calabro]]: Poemin Oros),
 
[[Tresilico]] ([[Dialetto Greco-Calabro]]: Trisi'liko),
 
[[Zurgonadio]].
 
Tresilico e Zurgonadio vista la conurbazione con Oppido centro sono ormai considerati quartieri della città.
Altri quartieri sono: Tuba, Pretura, Nucijari, Calvario, Pilieri.
 
==Cenni Storici==
La città medievale fu fondata, probabilmente nel IX secolo, sulla antica [[Oppidum]] a sua volta fondata su un antico insediamento costruito dal popolo dei [[Mamertini]] spostatosi dalla vicina Mella (III-I sec. a.C.) dove aveva trovato rifugio unendosi alla popolazione italica del posto e dando alla luce la mitica Mamertion (in latino: Mamertium)<ref>Filippo Cluverio, Italia antiqua auctoris methodo, verbis, et tabulis geographicis retentis contracta opera, LEYDEN, 1624, lib.IV, cap.15</ref>.
 
===Mamertion===
[[File:Palazzo Grillo Piazza Regina Margherita Oppido Mamertina.JPG|thumb|Piazza Regina Margherita, Palazzo Grillo (Palazzaccio)]]
Nella nota contrada Mella<ref>Maurizio Paoletti, Località Mella, in Archeologia ad Oppido Mamertina. Immagini e ipotesi. Oppido M. 1999, pag.13</ref>, poco distante da Oppido, insiste un vasto e complesso sito archeologico. Giacciono, ancora in gran parte sepolti nonostante la massiccia campagna di scavi, i resti della mitica [[Mamerto]], citata negli scritti di [[Strabone]]<ref>Strabone, Rerum geographicarum: "Super has urbes(riferendosi alle montagne soprastanti Reggio e Locri) Bretii mediterraneam occupant, ubi Mamertium situm est, et Sylva picis ferax, quam Brettianam vocant..."</ref>. La sua origine è legata alle vicende dei [[Mamertini]] (cultori del dio [[Marte (divinità)|Marte]]), popolo di mercenari provenienti per lo più dalla [[Campania]]. Arrivati in [[Sicilia]], partendo dalla Sila Tauricana (entroterra sopra Reggio e Locri) dove si erano stanziati abbandonando il [[Sannio]] per scongiurare una pestilenza, furono assoldati dal tiranno di [[Siracusa]] [[Agatocle]]. Alla sua morte si spinsero verso nord fino a [[Messina]] conquistandola. Dopo l'avvio della [[Prima guerra punica]], del quale furono i principali responsabili, schiacciati dalla potenza di [[Roma]] e [[Cartagine]], lasciarono l'isola e ritornarono in questo lembo di Calabria dove trovarono stabile rifugio in un abitato italico fondando così Mamerto. Questo termine però nel tempo si perse a causa della mescolanza con la cultura ed il lessico dei popoli locali, e visto che l'insediamento dei mamertini avvenne nella Sila Tauricana da qui il nome Tauriana (la città del monte Taurus). Il legame tra le città di Tauriana e di Mamertion è insito inequivocabilmente nelle fonti (Alfio di Messana, Strabone, [[Catone]], [[Stefano Bizantino]]), le due città sono sorte con ogni evidenza nello stesso territorio, sono cioè la stessa cosa. Significativi sono i numerosi ritrovamenti di mattonacci e di tegole recanti la scritta TAYRIANYM e dei bolli statati contraddistinti dall'etnico TAYPIANOYM comprovanti una piena autonomia politica. Ben presto la città diventa un importante centro economico e commerciale assumendo un ruolo preminente nello sfruttamento e nella gestione del potenziale economico dell'alto bacino del Metauros, usufruendo anche di uno sbocco commerciale sul [[Tirreno]] tramite l'emporio portuale di Taurianum alla foce del fiume<ref> [http://studiclassici.lett.unisi.it/materiali/Cordiano/insoleraperioikides.pdf</ Università degli Studi di Genova, Elena Insolera]</ref>.
 
Il Parco archeologico di Mella è quindi un sito di grande interesse<ref>Liliana Costamagna, Paolo Visonà: Oppido Mamertina, ricerche archeologiche nel territorio e in contrada Mella, Roma 1999, Gangemi Editore.</ref>. Numerosi sono stati i ritrovamenti sia in termini di rilievi urbanistici (ampie strade lastricate, lungo le quali si allineano grandi edifici civili in un contesto culturale pienamente urbanizzato), che numismatici: numerosissime monete appartenenti alle zecche o autorità di Roma, [[Metaponto]], Bretii, [[Valentia]], [[Locri Epizefiri]], [[Rhegion]], [[Cartaginesi]] in italia, [[Catana]], [[Siracusa]] e Mamertini<ref>[http://independent.academia.edu/GiorgiaGargano/Papers/584771/Rinvenimenti_di_monete_nel_territorio_di_Oppido_Mamertina Giorgia Gargano, Rinvenimenti di monete nel territorio di Oppido Mamertina, academia.edu]</ref>. Queste ultime, in ragione del 28,35% del totale, in una concentrazione così elevata che non trova riscontro in Italia Meridionale. Sono stati ritrovati anche statuette in bronzo, mattonacci, tegole, testine di terra cotta, macine, collane in metallo, ceramiche, utensili vari, anfore da trasporto, lucerne, unguentari ecc. Purtroppo (da secoli) queste aree archeologiche sono state "visitate" da antichi e moderni tombaroli<ref>[http://www.corrieredellacalabria.it/stories/Cronaca/1077_da_studioso_dei_bronzi_a_tombarolo_arrestato_bragh/ Corriere della Calabria]</ref>, ma ancora solo una minima parte del vasto sito è stata portata alla luce. Il proseguimento degli scavi iniziati negli anni ottanta porterà (come sta già portando) ad una ridefinizione della storia della Piana di Gioioa Tauro e di parte della storia dell'Italia Meridionale, colmando finalmente le lacune dei testi antichi giunti fino ai nostri giorni.
 
===Oppidum===
[[File:Oppidum.jpg|thumb|Pianta medievale di Oppido Mamertina di Giovan Battista Pacichelli(1634-1695)]]
[[File:Portale Palazzo Princi Oppido Mamertina.JPG|thumb|Portale sec. XV]]
Posta a brevissima distanza dal [[Parco Archeologico di Mella]] la città [[medievale]]<ref>[http://web.i2000net.it/vaticano/scavi.htm Gazzetta del Sud Oppido Vecchia]</ref> giace all'ombra dei taciti ulivi, in una cornice di rara bellezza. Il sito, per la sua estensione e densità di resti, è particolarmente affascinante ed interessante. La città era protetta da possenti mura e vi si accedeva grazie alle due porte poste agli estremi del lungo asse principale (ben visibili, tanto le mura quanto le porte) sul quale si affacciano gli edifici più importanti i cui resti sono ancora visibili. La città ospitava il Seminario e l'imponente Cattedrale con l'Episcopio (della Cattedrale persistono otre le vestigia perimetrali, la scalinata esterna ed interna ed il campanile). Dallo stradone principale si diramavano tortuosamente le vie e viuzze che danno forma al caratteristico contesto urbano. Ospitava anche, oltre a numerose chiese, il Convento dei Frati Paolotti ed il Convento dei Frati Francescani Osservanti e fuori le mura il Convento dei Frati Cappuccini e due carceri, uno ecclesiastico e l'altro civile nel Castello Angioino-Aragonese che, accanto alla porta nord, si innalza poderoso ancora ben conservato<ref>[http://www.comunitamontanavtm.it/museo/itinerari_archeologici/itinerari_oppido_mamertina_vecchia.htm Comunità Montana vtm, Oppido medievale]</ref>.
 
===Diocesi===
Non si conosce la data certa dell'istituzione della diocesi. Il più antico documento che attesta storicamente la sede episcopale è datato 1045. E' un atto di donazione di immobili che privati cittadini oppidesi fecero al vescovo, presumibilmente a Mons. Nicola che è il primo vescovo di cui si abbia notizia<ref>[http://www.fil.unical.it/artTeti/IL%20QUOTIDIANO%2026.02.12.pdf Rocco Liberti, ''Tra il Rosso e il Riganati]'', sul sito dell'Università della Calabria</ref>. E' quindi agevole desumere che l'elevazione di Oppido a sede vescovile sia avvenuta ancor prima di quell'anno.
{{Vedi anche|Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi}}
{{Vedi anche|Cattedrale di Oppido Mamertina}}
 
==Il Culto della Madonna Annunziata==
Il simulacro della Madonna Annunziata, custodito nella cattedrale, è una pregiatissima opera lignea realizzata nel 1841 da un artista napoletano d'eccezione, Arcangelo Testa, su commissione del vescovo Coppola<ref>[http://books.google.it/books?id=vQ4gYDM0Nb0C&pg=PA323&lpg=PA323&dq=statua+dell'Annunziata+oppido+arcangelo+testa&source=bl&ots=yK4ci3lrr8&sig=3MGy_nISQmJl4kDcpEwSJ4ExAcM&hl=it&sa=X&ei=whaRUPPuNqri4QTzjoCQAQ&ved=0CDsQ6AEwBA#v=onepage&q=statua%20dell'Annunziata%20oppido%20arcangelo%20testa&f=false Statua dell'Annunziata di Oppido Mamertina], in La Pietà Popolare in Italia</ref>. Altre due opere dello stesso artista e cioè la Madonna delle Grazie e della Pastorella possono essere ammirate rispettivamente nel Santuario di Tresilico e nella chiesa Parrocchiale di Piminoro.
 
La statua arrivò con un bastimento alla marina di Gioia dove ad accoglierla vi era una folla di oppidesi in festa insieme al vescovo, presbiteri, seminaristi, autorità civili e militari e venne sistemata in cattedrale sotto un baldacchino di damasco rosso dove rimase fino al 1879, quando il Comune ordinò un trono in legno dorato sul quale porre la statua. Il ''trisello'' e la statua poi furono collocati all'interno di un grande armadio in legno artisticamente intagliato a mano e da subito definito, per le sue proporzioni, cappella stipo, voluto dal sindaco del tempo e realizzato nel 1900 dall'artista Salvatore Caridi. L'imponente custodia, che uscì indenne dal terremoto del 1908, è ora custodita nella cappella in fondo alla navata sinistra e ospita il grande trono processionale della statua del Testa.
 
Il Canonico Pignataro, nel suo studio su "Il culto di Maria SS. Annunziata in Oppido di Calabria", fa risalire il culto dell'Annunziata al periodo in cui dominava in diocesi il rito bizantino. Nel 1600 il culto pubblico all'Annunziata è testimoniato da atti notarili e da ''relationes ad Limina'' dei vescovi del tempo. All'epoca si venerava ad Oppido un'immagine miracolosa della Madonna Annunziata, opera attribuita ad un pittore di [[Costantinopoli]] di nome ''Lucae'' e realizzata nel XII sec.. Questa Immagine veniva esposta soltanto il 25 marzo di ogni anno, e in casi particolari di urgenza, quindi in periodo di gravi calamità. Questo raro evento rappresentava un momento particolare per gli abitanti di tutta la diocesi che manifestavano atti di indicibile commozione e solennità; in cattedrale il clero, sia secolare che regolare, era presente in abiti da cerimonia e l'annuncio veniva dato dai rintocchi delle campane di tutte le chiese cittadine e dagli spari delle artiglierie del castello.
 
Nel 1743, secondo quanto viene narrato da Francesco Saverio Grillo e riportato dall'Arc. Giovanni Sposato nel suo "Culto e Grazie di Maria SS. Annunziata", fu istituita una seconda festività in onore della Vergine a ricordo del miracolo che la Madonna ha compiuto a favore del popolo oppidese liberandolo dalla peste.
 
Queste le parole dell'Arc. Spostato:
{{quote|''"nel 1743, essendovi la peste a Reggio, i deputati dell'antica Oppido spediti per politica missione al Conte Moony, inviato con supremo comando dal Governo Spagnolo, ritornati in patria, portarono il contagio pestilenziale. Parecchi paesi della provincia erano stati assaliti dal fiero morbo; ed anche ad Oppido regnava il terrore e la desolazione (...) si pregava, si gemeva, si agonizzava; una sola speranza restava in quel frangente terribile, ed era la Vergine Protettrice della povera città... . Il monatto che guidava il carro funebre(...)passando dinanzi ad una statuetta della Vergine Annunziata, poco lungi dalla seconda porta della città, in uno slancio supremo di fede, fissando devotamente la sacra immagine: Maria, esclamò, fate che sia l'ultima. Allora, si ruppe il carro all'istante; ed una delle ruote di esso si poggiò, roteando, al pilastro che sorreggeva la statuetta; l'altra si disperse precipitando, per la china sottostante; ed il morbo scomparve"''<ref>Giovanni Sposato, Culto e Grazie di M. SS. Annunziata, pag. 29</ref>.}}
 
Alcuni autori criticano il riferimento all'anno 1743 quale quello della pestilenza, in quanto non vi sono documenti del tempo
che ne parlano, per cui quell'anno è da riferirsi all'istituzione della seconda festività, detta del ringraziamento, forse il miracolo, invece, avvenne qualche decennio prima come emerge da una ''relatio'' del 1673 del vescovo Ragni. Lo storico Nicolantonio Gangemi, parla del miracolo della Madonna e lega cronologicamente la grazia concessa, alla peste successiva all'anno 1665 e accenna ad una ruota di carro custodita nella cattedrale come ex voto, a testimonianza della peste cessata all'invocazione della Beata Vergine. Tuttavia, anche se vi sono discordanze ed incertezze sull'anno esatto del miracolo, questo è richiamato in diversi documenti ed è vivo nella memoria storica del popolo oppidese. In ricordo di tale avvenimento e in ringraziamento alla Madonna, fu introdotta, una seconda festa in suo onore, chiamata del ringraziamento o della gratitudine. Ancora oggi la suggestiva festa dell'Annunziata, che è la Patrona di Oppido Mamertina e diocesi, si celebra in due date distinte, il 25 marzo di ogni anno e la prima domenica dopo ferragosto e richiama un afflusso di fedeli sempre più preponderante.
 
==Risorse culturali ed ambientali==
[[File:Santuario Mariano di Tresilico.JPG|thumb|Santuario Maria SS. delle Grazie]]
[[File:Castello di Oppido Mamertina.JPG|thumb|Castello di Oppido Mamertina]]
===Beni ambientali===
Uliveti, Piani di Zervò, Piani di Zillastro, Parco Nazionale dell'Aspromonte, Parco Antropico del Mamerto, Acque sorgive naturali a m. 1060 slm, Fiumare: Boscaino, Marro, Ferrandina, Calabro, Duverso.
 
===Beni architettonici===
Civili: Palazzo Grillo, Palazzo Malarbì, Palazzo Migliorini, Palazzo Grillo(Palazzaccio), Palazzo Lucisano, Palazzo Zerbi, Palazzo Germanò, Palazzo Spinelli, Palazzo Cananzi, Palazzo Vorluni, Villa Ferraris in stile liberty, Palazzo Episcopale.
 
[[File:Particolare Cappella del Seminario Vescovile di Oppido Mamertina.jpg|thumb|Particolare Cappella del Seminario Vescovile di Oppido Mamertina]]
 
Religiosi: Chiesa Cattedrale (dedicata all'Assunta), Chiesa dell'Oratorio(o dell'Annunziata), Chiesa di San Giuseppe<ref>[http://www.mobitaly.it/DettaglioPoI.aspx?IId=461 Mobitaly.it Chiesa di San Giuseppe]</ref>, Chiesa Abbazia, Santuario Maria SS delle Grazie, Chiesa di San Leone Magno, Chiesa della Divina Pastora, Chiesa di San Nicola, Chiesa di Castellace di sopra, Chiesa dell'Assunta, Chiesa di Afanto (Loc. Zervò), Chiesa di Quarantano, Cappella Caia-Musicò, Cappella del Seminario Vescovile, Episcopio, Convento dei Domenicani (ruderi Messignadi), Calvarietto Maria SS Annunziata (Oppido Vecchia), Convento dei Frati Francescani o Paolotti o Minori o Osservanti e dei Frati Zoccolanti (ruderi Oppido Vecchia).
[[File:Chiesa Abbazia di Oppido Mamertina.JPG|thumb|Abbazia]]
 
Difensivi: Castello Angioino-Aragonese, Cinta Murarie.
 
Del lavoro: Mulini, Frantoi, Centrale idroelettrica dismessa.
 
Piazze Oppido Centro: Piazza Umberto I, Piazza Regina Margherita, Piazza Francesco Marino Zuco, Piazza Concesso Barca, Piazza Salvatore Albano, Piazza San Rocco, Piazza Santuario, Piazza Conia, Piazza San Leone.
 
Altro: Portale di Palazzo Princi, Torre dell'Orologio, Monumento ai Caduti (Concesso Barca), Fontana in Ghisa dei primi del 900, Cristo di Zervò.
 
Beni Urbanistici: Centro storico di Tresilico, Messignadi e Piminoro.
 
===Beni archeologici===
[[Necropoli]] pre-ellenica, necropoli protostoica, Parco Archeologico di Mella (antica Mamerto) sec. III-I a. C., resti di antico abitato ellenistico, vestigia greche e romane, località Palazzo III a.C., città medievale.
[[File:Chiesa di San Giuseppe in Oppido Mamertina.JPG|thumb|Chiesa di San Giuseppe]]
 
===La Cattedrale===
La [[Cattedrale]] di Oppido Mamertina è la sede della cattedra del [[Vescovo]] ed in quanto tale è l'''ecclesia mater'' della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. Dedicata a Maria Assunta, in stile neoclassico, è tra gli edifici sacri più grandi della Calabria e con i suoi 33 metri primeggia su tutti in altezza<ref>[http://www.mobitaly.it/DettaglioPoI.aspx?IId=460 Mobitaly.it La Cattedrale di Oppido Mamertina]</ref>. Il campanile (non ancora del tutto completato), progettato dell'ingegnere Pasquale Epifanio auspice il giudice Antonino Pignataro nonché il vescovo Mons. [[Domenico Crusco]] che, nel settembre del 1997, pose la prima pietra, domina la [[Piana di Gioia Tauro]] coi suoi 50,10 metri di altezza ed è, presumibilmente, la costruzione più alta della Calabria<ref>Archivio Parrocchiale Cattedrale, Pasquale Epifanio, Estratto del Progetto Campanile, pp. 3-4.</ref>.
{{Vedi anche|Cattedrale di Oppido Mamertina}}
[[File:Interno cattedrale di Oppido Mamertina.jpg|thumb|Interno Cattedrale di Oppido Mamertina]]
[[File:Oppido Mamertina, Episcopio.JPG|thumb|Episcopio]]
 
===Il Castello===
 
Il [[Castello di Oppido]]<ref>Provincia di Reggio Calabria CASTELLI nella provincia, Volume 7, 2002 Marina di Gioiosa Ionica, Grafiche Femia editore, pag. 24-25</ref> fu costruito a cavallo tra il X e XI secolo; si presenta oggi di matrice aragonese, ma sotto la bardatura si intravede in uno dei torrioni, a causa di uno squarcio formatosi qualche decennio addietro, una massiccia costruzione cilindrica, indicativa della precedente fattura bizantina o normanna. La sua funzione era, evidentemente, residenziale e difensiva. Resistette, nel 1056, all'assedio che il primo [[Ruggero d'Altavilla]] pose col suo esercito<ref>Enciclopedia Teccani.it voce Oppido Mamertina</ref> e più tardi fu la residenza della sorella del secondo Ruggero, feudataria del tempo. Nella seconda metà XV secolo era controllato dagli [[aragonesi]] che si sostituirono al dominio angioino. I bastioni scarpati presentano un motivo decorativo ad archetti su mensole tra due codoni, molto simile a quello del [[Castello di Reggio Calabria]]. Una parte dei sotterranei fungevano da carcere civile; fu abbandonato dopo il [[terremoto del 1783]].
 
==Musei==
 
'''Museo Diocesano di Arte Sacra'''. Ospita molti oggetti di Arte sacra di particolare interesse Storico-artistico, che testimoniano la storia della diocesi di Oppido e dei suoi Vescovi prima e dopo il terremoto del 1783.
 
'''Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana'''. Sono esposti antichi oggetti in uso all'artigianato locale ed alle attività contadine, nonché antichi telai per i lavori femminili di tessitura.
 
Costituendo '''Museo Archeologico'''. Destinato all'esposizione dell'innumerevole materiale archeologico proveniente dai vari siti presenti nel territorio comunale, in particolar modo del Parco Archeologico di Mella e della città medievale.
 
Costituendo '''Museo Maria SS delle Grazie'''. Adibito nei locali di Palazzo Vorluni dove verranno esposti gli oggetti sacri dell'omonimo Santuario nonché antiche statue in marmo e reperti inerenti la vita della Pia Rosa Vorluni a ricordo dell'apparizione mariana che quest'ultima ebbe nel 1836.
 
'''Aula Capitolare della Cattedrale'''.
 
==Strutture Sanitarie==
 
'''Ospedale "Maria Pia di Savoia"'''. Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria.
{{Vedi anche|Ospedale Maria Pia di Savoia}}
 
'''Postazione SUEM 118'''. Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria.
 
'''Poliambulatorio Specialistico'''. Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria.
 
'''Centro Riabilitazione per disabili'''. Ente Morale Famiglia Germanò. E' una struttura sanitaria altamente specializzata nella cura e riabilitazione di disabili.
 
'''Centro malati di AIDS'''. Ente Morale Famiglia Germanò. Unica struttura in Calabria, è un centro di assistenza, cura e supporto ai sieropositivi e ai malati di AIDS in fase terminale.
 
'''RSA Don Loria'''. Ente Morale Famiglia Germanò.
 
==Scuole==
Il Comune di Oppido Mamertina ospita 16 scuole tra pubbliche e private. Scuole dell'infanzia, scuole primarie, scuole primarie di I grado e scuole primarie di II grado. L'offerta formativa di istruzione di queste ultime si divide tra:
 
'''ITIS''' ad indirizzo informatico e telecomunicazione;
 
'''Liceo Scientifico''';
 
'''Liceo Classico<'''ref>http://www.tuttitalia.it/calabria/51-oppido-mamertina/98-scuole/</ref>.
 
==Impianti Sportivi==
 
Stadio Comunale,
Campetto Comunale di Calcio a 5,
Campi da tennis Comunali,
Piscina Comunale,
Palestra Comunale (pallavolo),
Campo di tiro al piattello.
 
==Forze dell'ordine==
 
Carabinieri Comando Stazione Centrale;
 
Carabinieri Comando Stazione Castellace;
 
Comando Polizia Locale;
 
Caserma Corpo Forestale dello Stato.
 
==Carcere Mandamentale==
 
Il carcere di Oppido Mamertina rappresenta l'emblema dello spreco di denaro pubblico. I lavori iniziati nel 1983, voluti e interamente finanziati dal Ministero della Giustizia (circa 4 miliardi delle vecchie lire) su indicazione della speciale commissione per l'edilizia penitenziaria, portarono al completamento della struttura nel 1994. Una struttura moderna e pienamente confortevole con celle singole e doppie - sia maschili che femminili per una capienza complessiva di 130 posti - tutte fornite di bagni autonomi.
 
Nonostante le condizioni disumane in cui vivono i carcerati italiani e quotidianamente denunciate causa il sovraffollamento carcerario nazionale (circa 68 mila detenuti a fronte di circa 45 mila posti) e regionale (circa 3.000 detenuti a fronte di circa 2.000 posti)<ref>http://www.corriere.it/inchieste/viaggio-dentro-carceri-italiani-dove-sovraffollamento-148percento-peggiore-europa-la-serbia/5314e79e-63bc-11e1-b5fe-fe1dee297a67.shtml</ref>, il carcere mandamentale di Oppido non è entrato mai in funzione<ref>http://www.rosariopalumbo.it/DOC/proposta%20utilizzazione%20carcere%20mandamentale.pdf</ref>.
 
==Territorio==
Il territorio comunale di Oppido si estende dalle vette dell'Aspromonte e scendendo lungo la dorsale pre-aspromontana si insinua nel cuore della Piana di Gioia Tauro e, caratterizzato da formazioni geologiche di varia natura, presenta, quindi, una fauna e una flora particolarmente diversificata.
===Flora===
Nelle fascia del territorio che di estende al centro della Piana dominano le coltivazioni dell'ulivo. Le distese degli alberi di ulivo secolari, che grazie al clima propizio raggiungono altezza e proporzioni ragguardevoli, unitamente agli agrumeti sono la prevalente caratteristica paesaggistica nonché una delle principali risorse economiche.
 
Le zone collinari presentano una spiccata eterogeneità. Ai boschi di ulivo si uniscono i numerosi boschi di castagno, di noce e le pinete che progressivamente si estendono fino alle zone più alte e la macchia mediterranea, tra i crinali impervi, cresce rigogliosa. Sotto i mille metri è il leccio a farla da padrone unitamente ai boschi di quercia. In montana, poi, le vette sono coperte dai faggi, dal pino laricio e dall'abete dei nebrodi.
 
===Fauna===
Oltre alle numerose specie migratrici, nel territorio di Oppido è stanziale la tipica diversificazione faunistica del versante tirrenico dell'Aspromonte.
{{Vedi anche|Parco Nazionale dell'Aspromonte}}
 
==Eventi religiosi e civili==
'''Festa dell'Annunziata''' (Cattedrale) Patrona della città di Oppido e diocesi, si festeggia in due eventi distinti (25 marzo e prima domenica dopo ferragosto).
 
'''Festa di Maria SS delle Grazie''' (Santuario Tresilico, 2 luglio);
 
'''Festa di Santa Rita da Cascia''' (Chiesa Abbazia, 22 maggio);
 
'''Festa di San Giuseppe''' (omonima Chiesa, 19 marzo);
 
'''Festa della Madonna dei Campi''' (Chiesa Oratorio, seconda domenica di novembre);
 
'''Festa della Divina Pastora''' (omonima Chiesa Piminoro, seconda domenica di luglio);
 
'''Festa di San Vincenzo Ferrer''' (Chiesa San Nicola di Mira Messignadi, prima domenica di agosto);
 
'''Festa dell'Assunta''' (omonima Chiesa Castellace, giovedì di agosto dopo la festa dell'Annunziata);
 
'''Commemorazione della Battaglia dello Zillastro''' (prima domenica di settembre) Si ricorda la tragica battaglia avvenuta l'8 settembre del 1943, a poche ore dall'entrata in vigore del'armistizio, tra i paracadutisti italiani e le truppe anglo-canadesi;
 
'''Concerti''': Natalizio (23 dicembre), Lirico (26 dicembre), Banda Comunale "Cilea" (6 gennaio), Coro Polifonico Maria SS Annunziata;
 
'''Agosto Mamertino''': Rappresentazioni teatrali; manifestazioni ed iniziative socio-culturali; musica classica, leggera, popolare ed etnica; degustazione prodotti tipici.
 
'''Fiera dell'Annunziata''' (25 marzo)<ref>[http://www.edicoladipinuccio.it/agricoltura-2/agricoltura-la-provincia-punta-sui-prodotti-tipici-alla-fiera-di-oppido-gli-impegni-per-favorire-la-promozione/ Fiera dell'Annunziata], in edicoladipinuccio.it</ref>: Esposizioni artistiche di pittura e scultura, prodotti culinari locali, attrezzature agricole ed industriali, strumenti per la musica popolare(zampogne, organetti e tamburelli).
 
==Personaggi noti==
* [[Francesco Milito]] Vescovo;
* [[Turi (rapper)]];
 
* Giosofatte Frisina Poeta<ref>http://www.clubarche.it/ARCHENEWS/AutoriSel2005.htm</ref>, tra le sue raccolte: L'eterno vivere nel relativo assoluto, Il filo magico della ricerca, La punta dell'iceberg, Verità riflesse;
* [[Rocco Caligiuri]];
 
* Antonino Pignataro Magistrato di Cassazione e Presidente di Tribunale;{{Citazione necessaria}}
 
* Geppo Tedeschi (Tresilico 1907-Roma 1934) Poeta;
* [[Candido Zerbi]];
* [[Rocco de Zerbi]];
 
* Domenico Antonio Malarbì (Oppido 1732-Napoli 1784) Prefetto dell'Università di Malta e Rettore del Collegio di Filosofia e Matematica<ref>http://www.fil.unical.it/artTeti/IL%20QUOTIDIANO%2026.02.12.pdf</ref>;
 
* Francesco Migliorini (Oppido 1744-Palermo 1811) Ministro di Grazia e Giustizia e dell'Ecclesiastico<ref>http://www.fil.unical.it/artTeti/IL%20QUOTIDIANO%2026.02.12.pdf</ref>;
 
* Giuseppe Franconeri (1830-1900) Orafo;{{Citazione necessaria}}
 
* Francesco Marino Zuco <ref>[http://www.chimica.unipd.it/gianfranco.scorrano/pubblica/lachimicaitaliana1919-28.pdf La Chimica Italiana all'inizio del secolo XX]</ref>(Oppido 1853-Genova 1919) Chimico<ref>[http://w3.uniroma1.it/nicolini/19_68_M.html Chimici Italiani]</ref> e medico, famoso per aver ideato il processo Marino Zuco per la ricerca di medicina legale su arsenico ed antimonio;
 
* Salvatore Albano<ref>A. Panzetta, Dizionario degli Scultori Italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, Torino 1994, Allemandi editore.</ref> (Oppido 1839-Firenze 1893) Scultore<ref>[http://www.galleriailtriangolo.com/800_calabrese.htm Enzo La Pera, Arte di Calabria tra Otto e Novecento, Rubinetto.] </ref>;
 
* Concesso Barca (Oppido 1877 - Bagno a Rispoli 1968) Scultore, tra le sue innumerevoli opere l'Altare Maggiore della Cattedrale di Reggio Calabria<ref>[http://www.cattedralereggiocalabria.it/la-cattedrale/opere-d-arte Cattedrale di Reggio Calabira, Opere]</ref>;
 
* Domenico Carbone Grio<ref>[http://www.calabriaonline.com/col/arte_cultura/personaggi/letterati/carbone_grio_domenico.php CalabriaOnline]</ref> (1893-1905) Scrittore e scienziato;
 
* Domenico Mazzullo<ref>Enzo La Pera: Arte di Calabria tra Otto e Novecento: dizionario degli artisti.., 2001</ref> (1897-1981) Pittore, scultore e grafico;
 
* Giuseppe Nunziato Muratore (1796-1860) Musicista-compositore.{{Citazione necessaria}}
 
==Galleria Fotografica==
<gallery>
Immagine:Ospeale Maria P. di Savoia Oppido.JPG|Ingresso Ospedale di Oppido Mamertina, edificio del 1908.
Immagine:Oppido Mamertina, Seminario Vescovile.JPG|Seminario Vescovile.
Immagine:medaglione in bronzo Maria SS. Annunziata Oppido Mamertina.JPG|Medaglione in bronzo Maria SS.Annunziata.
Immagine:Fonte battesimale, Cattedrale di Oppido Mamertina..JPG|Fonte battesimale del XIX secolo.
Immagine:Cappella SS. Sacramento, Cattedrale di Oppido Mamertina..JPG|Cappella del SS. Sacramento.
Immagine:Cappella SS Sacramento, Cattedrale Oppido Mamertina.JPG|Particolare Cappella SS Sacramento.
Immagine:Cappella Maria SS Annunziata, Cattedrale Oppido Mamertina.JPG|Cappella dell'Annunziata.
Immagine:Sepoltura Vescovi, Cattedrale di Oppido Mamertina.JPG|Sepoltura dei Vescovi Francesco M. Coppola e Giuseppe Teta.
Immagine:Madonna Gagini.JPG|Scultura in Marmo del XVI secolo, scuola Gagini.
Immagine:Mensa cattedrale di Oppido Mamertina.JPG|Mensa.
Immagine:Fontana in Ghisa Oppido Mamertina.JPG|Piazza Francesco Marino Zuco, Fontana in Ghisa, inizio XX secolo.
Immagine:Palazzo Migliorini.JPG|Palazzo Migliorini.
Immagine:Monumento ai Caduti, Oppido Mamertina.JPG|Monumento ai Caduti 1915-1918.
Immagine:Oppido Mamertina, Torre orologio..JPG|Piazza San Rocco.
Immagine:Oppido Mamertina, Piazza Salvatore Albano.JPG|Piazza Salvatore Albano.
Immagine:Oppido Mamertina, Piazza Concesso Barca..JPG|Piazza Concesso Barca.
Immagine:Oppido Mamertina, Palazzo Zerbi..JPG|Piazza Umberto I, Palazzo Zerbi.
Immagine:Oppido Mamertina, Villa Ferraris..JPG|Villa Ferraris.
Immagine:Castello di Oppido medievale.JPG|Castello, torre Ovest.
Immagine:Castello di Oppido Mamertina, particolare torre Sud-ovest.JPG|Torre Sud-est
Immagine:Oppido medievale, Porta Nord.JPG|Porta Nord vista dall'esterno della città.
Immagine:Oppido madievale, Porta Sud.JPG|Porta Sud.
Immagine:Oppido Mamertina, Porta Sud..JPG|Porta Sud.
Immagine:Oppido medievale, interno Porta Sud.JPG|Porta Sud vista dall'interno della città.
Immagine:Oppido medievale, tratto della cinta muraria..JPG|Cinta Muraria.
Immagine:Oppido Mamertina, ruderi del Convento dei Paolotti.JPG|Convento dei Paolotti, ruderi.
Immagine:Oppido Mamertina, colonna chiostro.JPG|Una colonna del chiostro del Convento dei Paolotti.
Immagine:Oppido Mamertina, ruderi Convento Zoccolanti.JPG|Convento dei Frati Zoccolanti, ruderi.
Immagine:Oppido Mamertina, edicola Maria SS Annunziata..JPG|Edicola Maria SS Annunziata.
Immagine:Oppido Mamertina, ruderi Cappella Seminario..JPG|Cappella del Seminario medievale.
Immagine:Oppido Mamertina. altare Cappella seminario.JPG|Ruderi altro altare della Cappella del Seminario.
Immagine:Oppido Mamertina, ruderi.JPG|Ruderi abitazioni città medievale.
Immagine:Oppido Mamertina, rudere.JPG|Rudere di un'abitazione.
Immagine:Oppido medievale, ruderi.JPG|Altri ruderi
Immagine:Oppido Mamertina, muro Cattedrale.JPG|Muro della Cattedrale
</gallery>
 
==Evoluzione demografica==
{{Demografia/Oppido Mamertina}}
 
== Amministrazione ==
 
 
* Il comune è compreso nel [[Circondario di Palmi]]<ref>{{cita web|http://www.provincia.reggio-calabria.it/uffici/settore-1/circondario-di-palmi|Circondario di Palmi sul sito della provincia|22-09-2011}}</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
 
* Candido Zerbi, Della Città, Chiese e Diocesi di Oppido Mamertina e dei suoi Vescovi, Roma, 1876.
 
* Rocco Liberti: Oppido Mamertina ieri ed oggi nelle immagini II, Oppido 1985, Diaco editore.
 
* Rocco Liberti: Quaderni Mamertini, n.29, n.34, Bovalino 2002, Diaco editore.
 
* Arc. Mons. Francesco Zappia: La Cappella della Madonna Annunziata, Cattedrale di Oppido Mamertina, Marina di Gioiosa Jonica 2000, Femia editore.
 
* Ministero per i beni e le attività culturali, La valorizzazione sei siti archeologici: obiettivi, strategie e soluzioni. Paestum 2008, editore MP Mirabilla. Pag. 24-25 a cura di Rossella Agostino.
 
* Nuovissima Enciclopedia Universale (NEU), Voce Oppido Mamertina, 1967, Società Italiana Editrice, Padova.
 
* Nuova Enciclopedia Universale, Voce Oppido Mamertina, 1984, Fabbri Editore, Milano.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Oppido Mamertina}}
 
==Collegamenti esterni==
{{Imdb}}
* [http://www.comune.oppidomamertina.rc.it/ Sito ufficiale del comune di Oppido Mamertina]
* [http://www.parcoaspromonte.gov.it/ Parco Nazionale dell'Aspromonte]
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/oppido-mamertina/ Enciclopedia Treccani.it]
{{Provincia di Reggio Calabria}}
{{Piana di Gioia Tauro}}
{{Comuni del Parco Nazionale dell'Aspromonte}}
{{Portale|Calabria|Provincia di Reggio Calabria|Reggio Calabria}}
 
{{portale|cinema}}
[[Categoria:Oppido Mamertina]]
 
[[Categoria:Film poliziotteschi]]
[[ar:اوبيدو ماميرتينا]]
[[Categoria:Film ambientati a Milano]]
[[bcl:Oppido Mamertina]]
[[de:Oppido Mamertina]]
[[en:Oppido Mamertina]]
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[[es:Oppido Mamertina]]
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[[lmo:Oppido Mamertina]]
[[nap:Oppido Mamertina]]
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[[pl:Oppido Mamertina]]
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[[pt:Oppido Mamertina]]
[[ro:Oppido Mamertina]]
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[[ru:Оппидо-Мамертина]]
[[scn:Oppitu (RC)]]
[[uk:Оппідо-Мамертіна]]
[[uz:Oppido Mamertina]]
[[vo:Oppido Mamertina]]
[[war:Oppido Mamertina]]
[[zh:奥皮多马梅尔蒂纳]]