Luigi Filippo Roberto d'Orléans e Luca Crocicchi: differenze tra le pagine

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{{Carica pubblica
|carica = [[Pretendente al trono]] di [[Francia]] e di [[Navarra]]
|nome = Luigi Filippo d'Orléans <br /> <small>Filippo VIII</small>
|immagine = DukeOrleans.jpg
|didascalia =
|partito =
|coalizione =
|mandato = [[8 settembre]] [[1894]] - [[28 marzo]] [[1926]]
|titolo di studio =
|professione =
|vice =
|predecessore = [[Luigi Filippo Alberto d'Orléans|Filippo VII]]
|successore = [[Giovanni di Guisa|Giovanni III]]
 
}}
{{Bio
|Nome = Luigi Filippo Roberto d'Luca
|Cognome = Crocicchi
|Cognome = Orléans ( Francia ) o Luigi VI ( Costantinopoli )
|Sesso = M
|LuogoNascita = TwickenhamCastello di Cantagallo
|LuogoNascitaLink = Cantagallo (Italia)
|GiornoMeseNascita = 6 febbraio
|GiornoMeseNascita = 26 aprile
|AnnoNascita = 1869
|AnnoNascita = 1958
|LuogoMorte = Palermo
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 28 marzo
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1926
|AnnoMorte =
|Attività = esploratore
|Epoca = 1900
|Attività2 = politico
|EpocaEpoca2 = 18002000
|Attività = pittore
|Epoca2 = 1900
|Nazionalità = franceseitaliano
|PostNazionalità = , noto con il titolo di '''Duca d'Orléans'''. Come '''Filippo VIII''' è stato il [[Linea di successione al trono di Francia|pretendente unionista]] al trono di [[Francia]] e di [[Navarra]] dal [[1894]] al [[1926]]
}}
== Famiglia ==
[[File:Felipd'OrleansOrleans.jpg|left|thumb|200|Filippo d'Orléans adolescente]]
Figlio di [[Luigi Filippo Alberto d'Orléans|Filippo VII d'Orléans]], ''conte di Parigi'', e di [[Maria Isabella d'Orléans]] ([[1848]]-[[1919]]), [[Infante|infanta]] di Spagna, ha sette fratelli e sorelle, di cui due muoiono nel primo anno di vita.
 
Il [[5 novembre]] [[1896]], Filippo sposa l'arciduchessa [[Maria Dorotea d'Asburgo-Lorena|Maria-Dorotea d'Austria]] ([[1867]]-[[1932]]), figlia del principe palatino [[Giuseppe Carlo Luigi d'Asburgo-Lorena]] e di [[Clotilde di Sassonia-Coburgo-Kohary]]. Ma l'unione è sterile e infelice: durante la [[Prima guerra mondiale]], la principessa rifiuta di lasciare l'[[Austria-Ungheria]] per ricongiungersi al marito e poco dopo si separano.
 
== Pretensioni e riconoscimenti dinastici ==
{{Casa dei Borboni (Orléans)}}
Filippo VIII (dal [[1894]]) è riconosciuto dalle Corti d'Europa come il legittimo pretendente al trono di Francia e di Navarra. Tra tutti ricordiamo il riconoscimento di [[Francesco Giuseppe I d'Asburgo|Francesco Giuseppe]], di cui è noto il rispetto per le regole di protocollo: quest'ultimo accoglie alla stazione di [[Vienna]] Filippo a titolo di capo della Casa Reale di Francia, in occasione del matrimonio del Pretendente francese con un'arciduchessa d'Austria; sempre in questa evenienza l'Imperatore conferisce a Filippo l'[[Ordine del Toson d'Oro]].
 
== Biografia ==
Nel [[1984]] [[Giovanni Testori]]<ref>[http://www.panorama.it/cultura/arte-idee/giovanni-testori-ritratto/ Per favore, ridateci Giovanni Testori]</ref> lo invita ad esporre alla mostra “Artisti e scrittori” alla [[Rotonda della Besana]] di [[Milano]].
Dopo l'abolizione della prima legge d'esilio nel [[1871]], il giovane "duca d'Orléans" si stabilisce con la famiglia nel castello d'[[Eu]]. Inizia in questo periodo a interessarsi di [[botanica]] e di [[zoologia]].
 
È del [[1986]] a Palazzo Novellucci, [[Prato]], presentato da [[Giovanni Testori]] la sua prima antologica.
Il [[Luigi Filippo Alberto d'Orléans|padre]] è, sin dalla morte di [[Enrico, conte di Chambord|Enrico V]], il principale pretendente al Trono di Francia e s'impegna ad una restaurazione monarchica nel rispetto del diritto. Ma, nel [[1886]], la famiglia reale è nuovamente colpita dall'esilio, votato a seguito di una campagna mediatica che ha per causa il matrimonio della figlia maggiore di [[Luigi Filippo Alberto d'Orléans|Filippo VII]], la principessa Amelia, con l'erede al Trono portoghese; matrimonio al quale assistono gli ambasciatori di molti Stati europei . La famiglia reale si trasferisce nuovamente in [[Inghilterra]].
 
Nel [[1988]] seconda antologica curata da [[Vittorio Sgarbi]] a [[Brescia]].
Essendogli preclusa la carriera militare in Francia, il ''duca d'Orléans'' s'iscrive alla [[Royal Military Academy Sandhurst]], alla quale accede senza concorso per ordine della [[Vittoria del Regno Unito|regina Vittoria]] e a titolo di figlio primogenito del Capo di una Casa Reale.
A partire dagli anni ’90 la sua pittura attraversa una profonda trasformazione e il paesaggio, le figure, i ritratti si tingono di colori e atmosfere della pittura metafisica, del Surrealismo figurativo, del Realismo Magico italo-tedesco.
Arruolatosi nell'esercito britannico, partecipa a missioni nell'[[Himalaya]], in [[India]], nel [[Sikkim]] e nel [[Nepal]], dove è raggiunto dal cugino [[Enrico d'Orléans (1867-1901)|Enrico d'Orléans]], figlio del duca di Chartres.
 
Nel [[2003]] espone alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e contemporanea, [[Arezzo]], mentre nel [[2011]] espone alla 54ª [[Biennale di Venezia]]
Ritornato in Europa nel [[1889]], il duca d'Orléans s'iscrive all'accademia militare svizzera.
<ref>[http://web.labiennale.org/doc_files/padital-artisti.pdf Padiglione Italia alla 54ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia]</ref>.
 
Al [[Panorama Museum]] di [[Bad Frankenhausen/Kyffhäuser]] partecipa alla mostra: “Dopo De Chirico, la pittura metafisica italiana contemporanea”.
Nel [[1890]], ventunenne e ancora colpito dalla legge d'esilio, sbarca clandestinamente a [[Parigi]] per esigere, come ogni giovane francese, il diritto di compiere il servizio militare, ma ciò gli viene negato: il governo lo conduce a giudizio e lo condanna a due anni di reclusione. Il duca d'Orléans è rimesso in libertà dopo quattro mesi di carcere, essendo il governo repubblicano evidentemente imbarazzato per aver incarcerato un Francese desideroso di servire il proprio Paese e di ''manger à la gamelle du soldat'' (mangiare il rancio del soldato). Dopo questo episodio, il principe si guadagna il soprannome popolare di ''Prince Gamelle''.
 
=== LeMostre esplorazionipersonali ===
* 1985 - Compagnia del Disegno, a cura di Alberico Sala, Milano.
Dopo questo infruttuoso tentativo di rendersi utile alla Patria -tentativo preso senza metterne al corrente il padre e che mette fortemente in imbarazzo lo zio [[Enrico d'Orléans (1822-1897)|duca d'Aumale]], il quale teme di essere costretto pure lui all'esilio- il giovane ''duca d'Orléans'' riprende a viaggiare e si dedica all'arte venatoria nel [[Caucaso]], in [[America Settentrionale]], in [[Somalia]] e in [[Etiopia]]. Raccoglie una quantità notevole di trofei animali, che colleziona con l'intento di fondare un museo. Nel frattempo fa anche alcune scoperte scientifiche: in Etiopia visita regioni ancora sconosciute agli Europei e identifica una nuova varietà di elefante che in suo onore viene chiamata ''Loxondonta africana Orleansi''. Nel [[1894]] è in Egitto ed in Palestina con la sorella [[Elena d'Orléans|Duchessa d'Aosta]].
* 1986 - Palazzo Novellucci, a cura di Gioanni Testori, Prato.
* 1988 - AAB Associazione Artisti Bresciani, a cura di Vittorio Sgarbi, Brescia.
* 1991 - Villa Fornari Banfi, a cura di Vittorio Sgarbi, Carnate, Milano.
Galleria Benassati, a cura di Vittorio Sgarbi, Modena.
 
* 1993 - Galleria L’opera, a cura di Alessandra Ottieri, Fulvio Abbate, Lorenza Trucchi, Napoli.
Il matrimonio del "duca d'Orléans" con la cugina Maria-Dorotea nel [[1896]] comporta la conclusione del periodo delle grandi spedizioni del principe, ma non pone fine ai suoi viaggi. A partire dal [[1897]], a bordo del panfilo ''Maroussia'', la coppia visita i lidi del [[Mediterraneo]] e soggiorna spesso a [[Palermo]] nel superbo [[Palazzo Orléans]], dove riceve numerose visite reali, come quella di [[Guglielmo II di Germania]].
* 1994 - Compagnia del disegno, a cura di Claudio Malberti, Milano.
Ciononostante le relazioni della coppia si degradano e il Duca decide di ricominciare le sue spedizioni.
* 1995 - Compagnia del disegno,cura di Alessandra Ottieri, Milano.
* 1996 - Galleria Il Polittico, a cura di Duccio Trombadori, Arnaldo Romani Brizzi, Massimo Caggiano, Roma.
* 1998 - Palazzo Sarcinelli, a cura di Marco Goldin, Conegliano, Treviso.
* 2003 - Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, a cura di Vittorio Sgarbi, Arezzo.
* 2004 - Cartiera Papale, a cura di Vittorio Sgarbi, Ascoli Piceno.
* 2010 - Museo Civico Villa Colloredo Mels, a cura di Giovanna Maria Carli, Recanati.
* 2013 - Palazzo Notai, Banca Intermobiliare, Bologna.
 
== Mostre collettive ==
Nel [[1904]], salpa per la [[Norvegia]] e lo [[Spitzberg]] sempre a bordo del ''Maroussia''. In seguito, desideroso di continuare le sue spedizioni nell'[[Oceano Artico]] acquista una nuova imbarcazione, il ''Belgica'', con il quale conduce tre spedizioni polari tra il [[1905]] e il [[1909]]. Visitando la costa orientale della [[Groenlandia]], scopre selle terre ancora sconosciute che vengono da lui chiamate [[Isole di Francia]] e [[Terre del duca d'Orléans]].
 
* 1984 - Artisti e scrittori, Rotonda della Besana, a cura di Giovanni Testori, Milano.
Dal [[1912]], Filippo riprende le spedizioni terrestri, ma questa volta più per motivi venatori che per interesse scientifico. Parte di conseguenza per l'Asia centrale, la [[Russia]] e il [[Caucaso]] e l'anno successivo è in [[Argentina]] e in [[Cile]].
* 1987 - Proposte, Internazionale d’Arte di Milano, Galleria Farsetti,a cura di Vittorio Sgarbi, Milano. Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, a cura di Vittorio Sgarbi, Milano.
La natura morta, Castello Estense di Mesola, a cura di Vittorio Sgarbi, Ferrara.
* 1988 - Under 35, Expo Arte, a cura di Vittorio Sgarbi, Bologna.
V Biennale d’Arte Sacra e Contemporanea, Magazzini del Sale, a cura di Giovanni Testori, Siena.
* 1989 – “La città!”, AAB Associazione Artisti Bresciani, a cura di Giovanni Testori, Brescia.
Vitalità della figurazione. Pittura Italiana 1948-1988, Palazzo della Permanente, a cura di Vittorio Sgarbi, Milano.
* 1990 -XLII Premio Michetti, Fondazione Michetti, a cura di Vittorio Sgarbi, Francavilla al Mare, Chieti. XXX Premio Suzzara, a cura di Vittorio Sgarbi, Mantova.
* 1991 - Il ritratto nella pittura italiana del ‘900, Castello Estense di Mesola, a cura di Vittorio Sgarbi, Ferrara; Castello Svevo, Bari.
* 1993 - Misure uniche per una collezione, Galleria Il Polittico, a cura di Arnaldo Romani Brizzi, Massimo Caggiano, Roma.
* 1996 - Italiana, Istituto Italiano di Cultura, Lyon; a cura di Arnaldo Romani Brizzi, Massimo Caggiano, Antiche Terme, Lyon.
S. Paulo, Gallery of the Portuguese Architects Association, a cura di Arnaldo Romani Brizzi, Massimo Caggiano, Lisboa;
Istituto Italiano di Cultura Bruxelles a cura di Arnaldo Romani Brizzi, Massimo Caggiano, Bruxelles.
Ultime generazioni: Italia 1950-1990, XII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, Palazzo delle Esposizioni, a cura di Lorenza Trucchi, Roma.
Giovanni Testori: Critico e Maestro, Centro Culturale G. Testori, a cura di Fulvio Panzeri,Verteva, Bergamo.
* 1997 - Dieci giovani artisti dalla Quadriennale a Montecitorio, Sala dei Parlamenti, Palazzo Montecitorio, a cura di Vittorio Sgarbi,Roma.
The project of Essence, Nicolas Sursock Museum, Beirut; Al-Assad National Library, Damascus; Royal Cultural Centre, Amman; Yarmouk University, Irbid; Gezira Arte Center Zamalek, a cura di Arnaldo Romani Brizzi, Massimo Caggiano, Cairo.
Ritratti a Testori, Casa dei Carraresi, a cura di Massimo Goldin, Treviso.
* 1999 - La pittura ritrovata, Museo del Risorgimento, Complesso del Vittoriano, a cura di Arnaldo Romani Brizzi, Massimo Caggiano, Roma.
Il disegno in Toscana dal 1945 ad oggi, Villa Medicea di Poggio a Caiano, a cura di Mauro Pratesi, Firenze.
* 2003 - Da Tiziano a De Chirico, Castello di San Michele, a cura di Vittorio Sgarbi, Cagliari.
Da Antonello da Messina a De Chirico, Albergo delle Povere, a cura di Vittorio Sgarbi, Palermo.
LIV Premio Michetti, Fondazione Michetti, a cura di Vittorio Sgarbi, Francavilla a Mare, Chieti.
Giovanni Testori, I segreti di Milano, [[Palazzo Reale]], a cura di Stefano Crespi, Alain Toubas, Milano.
* 2005 - Il Male, Palazzina di Caccia Stupinigi, a cura di Vittorio Sgarbi, Torino.
* 2007 - Antologia della figurazione Italiana, Spazio Figurae, a cura di Vittorio Sgarbi, Milano.
Arte Italiana, 1968_2007, Palazzo Reale, a cura di Vittorio Sgarbi, Milano.
* 2009 - Arte, Genio, Follia, Santa Maria della Scala, a cura di Vittorio Sgarbi, Siena.
Contemplazioni, Castel Sismondo e Palazzo del Podestà, a cura di Alberto Agazzani, Rimini.
* 2011 - 54. Esposizione Internazionale d’Arte , Padiglione Italia, a cura di Vittorio Sgarbi, Venezia .
* 2012 - Dopo de Chirico, La pittura metafisica italiana contemporanea,Panorama Museum, a cura di Rosaria Fabrizio, Gerd Lindner, Bad Frankenhausen, Germany.
* 2015 - “il tesoro d’italia”, Expo 2015, a cura di [[Vittorio Sgarbi]], Milano.
“ExpoArteItaliana”, Villa Bagatti Valsecchi, a cura di [[Vittorio Sgarbi]], Varedo, Milano.
* 2016 – “Immagine femminile:artisti nel contemporaneo”, Palazzo Bovara, a cura di Stefano Crespi, Milano.
 
== Note ==
=== Attività politica e ultimi anni di vita ===
<references />
Questi viaggi non gli impediscono tuttavia di adempiere ai suoi doveri di Pretendente (dal [[1894]]), anche se vi mostra scarso interesse personale. Il movimento monarchico è allora, come del resto gran parte dei Francesi, [[Affare Dreyfus|antidreyfusardo]] e Filippo si schiera tra gli antidreyfusardi più sinceri ([[1898]]). Da principe cattolico, si oppone alla legge sulle congregazioni del [[1901]].
È comunque l'incontro nel [[1908]] tra Filippo e [[Charles Maurras]] che costituisce l'avvenimento politico più importante per la sua vita: egli abbandona alla [[Action Française]] la direzione politica del movimento monarchico francese.
 
Durante la [[Prima guerra mondiale]], Filippo cerca di partecipare al conflitto dalla parte dell'[[Triplice Intesa|Intesa]], ma né la Francia, né il Regno Unito, né la Russia, né gli Stati Uniti glielo permettono; non gli resta dunque che attendere la fine del conflitto in Inghilterra. Il [[19 febbraio]] [[1921]], Filippo invia la medaglia dell'[[Ordine dello Spirito Santo]] a [[Louis Hubert Gonzalve Lyautey|Lyautey]] in occasione della sua nomina a [[Maresciallo di Francia]].
 
Ristabilita la pace, riprende i suoi viaggi: [[Argentina]] e [[Cile]] nel [[1921]], giro dell'[[Africa]] nel [[1922]], Alto-Egitto nel [[1925]] ed Etiopia nel [[1926]]. Dopo quest'ultimo viaggio Filippo VIII muore a [[Palermo]] nel suo [[Palazzo Orléans]].
 
== Eredità ==
Nel corso dei suoi viaggi, Filippo VIII ha collezionato una grande quantità di trofei di caccia che ha fatto esporre nei suoi castelli in [[Gran Bretagna]] ed in [[Belgio]], essendo però suo profondo desiderio quello di fondare un museo di storia naturale in Francia aperto al pubblico.
 
Alla sua morte, sua sorella la regina [[Amelia del Portogallo]], si assume l'impegno di realizzare questa sua volontà ottenendo che il Museo di storia naturale di Parigi accolga la preziosa collezione in una sala costruita dall'architetto Weber e decorata da [[Maxime Real del Sarte]]: la sala risulta mal progettata e i trofei sono esposti ad una rapida degradazione. Nel [[1960]], le autorità si vedono costrette a demolire il monumento e i pochi trofei ancora indenni sono trasferiti nella ''Grande galerie de l'Evolution'', dove possono essere visti tutt'oggi.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo
|collegamento_onorificenza=Ordine dello Spirito Santo
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{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro
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{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito Navale di Spagna
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== Bibliografia ==
Filippo VIII è l'autore di numeose pubblicazioni basate sui suoi viaggi:
 
* ''Une expédition de chasse au Népaul''. Paris: C. Lévy, 1892.
* ''Une croisière au Spitzberg, yacht Maroussia, 1904''. Paris: Imprimerie de Chaix, 1904.
* ''Croisière océanographique: accomplie à bord de la Belgica dans la Mer du Grönland, 1905''. Bruxelles: C. Bulens, 1907.
* ''La revanche de la banquise: un été de dérive dans la mer de Kara, juin-septembre 1907''. Paris: Plon-Nourrit, 1909.
* ''Campagne Arctique de 1907''. Bruxelles: C. Bulens, 1910-1912.
* ''Chasses et chasseurs arctiques'' (1906). Paris: Librairie Plon, 1929
Filippo ha anche pubblicato una raccolta di scritti di suo padre e di [[Enrico, conte di Chambord|Enrico V]]:
 
* ''La monarchie française: lettres et documents politiques (1844-1907)''. Paris: Librairie nationale, 1907
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Philippe d'Orléans, duc d'Orléans}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web| http://lucacrocicchi.it/|Sito ufficiale}}
* [http://maurras.net/textes/42.html Raccolta di articoli pubblicati da [[Charles Maurras]] in occasione della morte di Filippo VIII].
 
== Fonti ==
* Georges Poisson (1999), ''Les Orléans, une famille en quête d'un trône'', Perrin.
 
{{Box successione|
precedente=[[Luigi Filippo Alberto d'Orléans|Filippo VII]]|
carica=[[Linea di successione al trono di Francia]] [[File:Grand Royal Coat of Arms of France.svg|80px|centre]] </br>(Orléans)|successivo=[[Giovanni di Guisa|Giovanni III]]|periodo=[[1894]] - [[1926]]}}
 
[[Categoria:Borbone-Orléans|Luigi Filippo Roberto]]
[[Categoria:Pretendenti al trono|Orléans]]
 
{{Portale|biografie|pittura}}
[[ca:Felip d'Orleans (duc d'Orleans)]]
[[de:Louis Philippe Robert d’Orléans, duc d’Orléans]]
[[en:Prince Philippe, Duke of Orléans (1869–1926)]]
[[es:Felipe de Orleans (1869-1926)]]
[[fr:Philippe d'Orléans (1869-1926)]]
[[ja:ルイ・フィリップ・ロベール (オルレアン公)]]
[[nl:Filips van Orléans (1869-1926)]]
[[pl:Filip Orleański, książę Orleanu]]
[[pt:Luís Filipe Roberto d'Orleães]]
[[ro:Philippe de Orléans (1869–1926)]]
[[sv:Ludvig Filip Robert, hertig av Orléans]]