Mahmud Ahmadinejad e Dakari Johnson: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
Nessun oggetto della modifica
 
Riga 1:
{{S|cestisti statunitensi}}
{{Avvisounicode}}
{{Sportivo
{{da aggiornare|argomento=politica}}
|Nome = Dakari Johnson
{{Carica pubblica
|NomeCompleto = Dakari Naeem Pamoja Johnson
|nome = Mahmud Ahmadinejād
|Immagine = Dakari-Johnson.jpg
|immagine = Mahmoud Ahmadinejad Columbia-crop2.jpg
|Didascalia = Johnson con l'uniforme di [[University of Kentucky|Kentucky]]
|carica = [[Elenco dei Presidenti della Repubblica islamica dell'Iran|Presidente dell'Iran]]
|Sesso = M
|mandatoinizio = 3 agosto [[2005]]
|CodiceNazione = {{USA}}
|mandatofine = 3 agosto [[2013]]
|Altezza = 213
|predecessore = [[Mohammad Khatami]]
|Peso = 116
|successore = [[Hassan Rouhani]]
|Disciplina = Pallacanestro
|carica2 = Sindaco di [[Teheran]]
|Ruolo = [[Centro (pallacanestro)|Centro]]
|mandatoinizio2 = 20 giugno [[2003]]
|Squadra = {{Basket Oklahoma City Blue}}
|mandatofine2 = 3 agosto [[2005]]
|TermineCarriera =
|predecessore2 = [[Mohammad Hassan Malekmadani|Hassan Malekmadani]]
|SquadreGiovanili =
|successore2 = [[Mohammad-Bagher Ghalibaf]]
{{Carriera sportivo
|carica3 = Governatore della [[Provincia di Ardabil]]
|2010-2011|St. Patrick High School|
|mandatoinizio3 = 1º maggio [[1993]]
|2011-2013|Montverde Academy|
|mandatofine3 = 28 giugno [[1997]]
|2013-2015|{{Basket University of Kentucky}}|
|predecessore3 = [[Hossein Taheri]]
}}
|successore3 = [[Javad Negarandeh]]
|Squadre =
|carica4 = Segretario Generale del [[Movimento dei paesi non allineati]]
{{Carriera sportivo
|mandatoinizio4 = 30 agosto [[2012]]
|2015-|{{Basket Oklahoma City Blue|G}}|56 (734)
|mandatofine4 = 3 agosto [[2013]]
}}
|predecessore4 = [[Mohamed Morsi]]
|Aggiornato = 5 novembre 2016
|successore4 = [[Hassan Rouhani]]
}}
|partito = [[Alleanza dei Costruttori dell'Iran Islamico]]
 
|alma_mater = Università Iraniana della Scienza e della Tecnologia
|religione = [[Islam|Musulmana]]
|firma = Mahmoud Ahmadinejad signature.svg
|}}
{{Bio
|Nome = MahmudDakari Naeem Pamoja
|Cognome = AhmadinejādJohnson
|PreData = {{farsi|محمود احمدی‌نژاد}}, {{Link audio|Mahmoud_Ahmadinejad_Clean.ogg|ascolta}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = AradanBrooklyn
|GiornoMeseNascita = 22 settembre
|LuogoNascitaLink =
|AnnoNascita = 1995
|GiornoMeseNascita = 28 ottobre
|AnnoNascita = 1956
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = politicocestista
|Nazionalità = statunitense
|Attività2 = ingegnere
|Nazionalità = iraniano
|PostNazionalità = , sesto [[Elenco dei Presidenti della Repubblica islamica dell'Iran|Presidente della Repubblica islamica dell'Iran]] dal 3 agosto [[2005]] al 3 agosto [[2013]]
}}
Viene considerato un conservatore laico, ma in linea con l'indirizzo religioso del regime iraniano.
 
Politicamente è un membro del Consiglio Centrale degli Ingegneri della Società Islamica<ref>[http://www.hamshahri.org/hamnews/1383/830406/news/siasi.htm#s34989 Hamshahri]</ref> e gode di un importante appoggio politico per parte dell'[[Alleanza dei Costruttori dell'Iran Islamico]], chiamata anche ''Abadgaran''.
 
Prima di diventare presidente è stato [[professore]] all'[[Università Iraniana della Scienza e della Tecnologia]] di [[ingegneria civile]] e [[sindaco]] di [[Teheran]].
 
Si è reso noto per le sue idee [[antisionismo|anti-sioniste]] nonché per le sue posizioni [[antiamericanismo|anti-americane]] e anti-occidentali.
 
== Biografia e prima carriera politica ==
Ahmadinejād è nato il 28 ottobre [[1956]] nel villaggio di [[Aradan]], in provincia di [[Garmsar]], nella [[regione di Semnan]], quartogenito di sette figli. Il suo nome originario era Mahmud Saborjhiān o Mahmud Sabaghiān.
Si è trasferito con la famiglia a [[Teheran]] quando aveva un anno.
 
Il padre, di nome Ahmad, era stato barbiere, fruttivendolo e fabbro. Insegnò a Mahmud fin da piccolo il [[Corano]] e lo educò alla fede [[Sciismo|sciita]].<br />
Il padre cambiò cognome alla famiglia all'atto di trasferirsi dalla campagna a Teheran, per evitare discriminazioni, in quanto tale cognome è tipico del mondo contadino oltre ad essere usuale fra gli ebrei iraniani, il che avrebbe indicato l'origine ebraica della famiglia<ref>[http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/iran/6256173/Mahmoud-Ahmadinejad-revealed-to-have-Jewish-past.html Mahmoud Ahmadinejad revealed to have Jewish past - Telegraph<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Il cognome scelto, Ahmadinejād, significa "della stirpe di Aḥmad" che, a parte il chiaro riferimento al padre del futuro Presidente, è anche uno dei nomi di [[Maometto]].
 
Sua madre, Khanom, godeva del titolo onorifico di "Seyyede", attribuito a coloro che sono ritenuti, in seno allo [[sciismo]], i discendenti di sangue del profeta Maometto.
 
Nel [[1976]] Maḥmud partecipa al concorso dell'università nazionale dell'[[Iran]]: viene classificato 132º su 400.000 partecipanti e, pertanto, viene ammesso alla facoltà di [[Ingegneria civile]] dell'Università Iraniana della Scienza della Tecnologia.
 
Iscritto alla laurea di secondo livello (''Master of Science'' secondo la classificazione anglosassone) nel [[1986]] presso la sua università, si è iscritto al dottorato in ingegneria civile e pianificazione dei trasporti pubblici nel [[1989]], che ha conseguito nel [[1997]].
 
Ha lavorato anche come insegnante d'ingegneria, prima di dedicarsi esclusivamente alla carriera politica.
 
Attualmente è sposato con 3 figli, due maschi e una femmina.
 
=== Prima carriera politica ===
Nel [[1979]] svolge il ruolo di capo rappresentante dell'Università Iraniana della Scienza e della Tecnologia (IUST), presso cui studiava, alle riunioni studentesche non ufficiali, in cui occasionalmente interveniva l'[[Ayatollah Khomeini]].
A queste riunioni prendevano parte anche i fondatori del primo ''Ufficio per la regolamentazione dell'unità'' (''daftar-e taḥkīm-e vahdat''), l'organizzazione studentesca che partecipa all'occupazione dell'ambasciata degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], da cui scaturisce la [[Crisi degli ostaggi (Iran)|presa di ostaggi statunitensi]], avvenimento che si usa prendere come termine finale delle fino ad allora amichevoli relazioni diplomatiche fra i due Paesi.
Maḥmud fa parte di questa organizzazione, che contribuisce ad attuare una politica di controllo nei confronti della potenziale dissidenza studentesca.
 
Nel corso degli anni ottanta ricopre alcune cariche amministrative nella provincia dell'Azerbaigian occidentale (ricopre il ruolo di governatore non eletto delle locali città di Maku e Khoy) e opera nell'[[Intelligence]] e nel servizio di sicurezza dei Guardiani della Rivoluzione Islamica, anche noti come ''Pasdaran''; il suo consigliere Mojtaba Samareh Hāshemi affermò che egli aveva operato non in quanto membro dei Guardiani della Rivoluzione ma come collaboratore volontario.
 
Più precisamente nel [[1986]] Ahmadinejād si offre volontario per prender parte all'addestramento delle forze speciali dei [[Pasdaran]]. Gli viene attribuito allora un posto da ufficiale nella guarnigione di Ramażan, stazionata in prossimità di [[Kermanshah]]. Tale guarnigione aveva l'incarico di effettuare «operazioni extra-territoriali»: numerosi rapporti suggeriscono che Ahmadinejād fosse all'epoca incaricato dell'eliminazione di dissidenti in [[Iran]] e all'estero e che avesse partecipato a tal fine a operazioni segrete nella regione [[Iraq|irachena]] di [[Kirkuk]]. Avrebbe inoltre partecipato a episodi di torture inflitte a prigionieri nella prigione di [[Evin (prigione)|Evin]] a Teheran. Ahmadinejād diviene in seguito uno degli ufficiali superiori dell'unità d'élite ''Qods'' (''Gerusalemme''), sempre in seno ai Pasdaran. Secondo alcuni rapporti partecipa a numerosi omicidi politici in [[Vicino Oriente]] e in [[Europa]], fra cui quello del leader [[Curdi|curdo]] ʿAbd al-Rahmān Qāssemlu (Gassemlou) a [[Vienna]] nel luglio del [[1989]]<ref name="globalsecurity">{{en}} [http://www.globalsecurity.org/military/world/iran/ahmadinejad.htm Mahmoud Ahmadinejad] sul sito Globalsecurity.org, accesso del 25/02/2008</ref>.
Diviene anche capo ingegnere della VI Armata dei Guardiani della Rivoluzione.
 
Alla fine del conflitto tra [[Iran]] e [[Iraq]], durato tra il [[1981]] ed il [[1988]], alcuni ''[[basij]]i'' (''volontari'') dei Pasdaran, di cui faceva parte Ahmadinejād, rivendicarono un ritorno ai valori morali dei primi giorni della rivoluzione khomeinista in voluto contrasto con la percepita corruzione di certi non nominati loro capi, che si sarebbero arricchiti incamerando illegittimamente beni confiscati durante la Rivoluzione Islamica, oppure svolgendo un ruolo fondamentale nel [[mercato nero]] in tempo di guerra<ref>{{en}} Abbas Milani, «Pious Populist. Understanding the rise of Iran's president» [archive], Boston Review, novembre - dicembre 2007</ref>. Ahmadinejād non ha celato il suo attaccamento ai valori del ''Basij'': egli appare regolarmente vestito d'un foulard nero e bianco, caratteristico dei ''basiji'', e parla spesso in termini positivi della «cultura basij» e del «potere basij»<ref>[http://www.catholiceducation.org/articles/persecution/pch0106.htm Matthias Kuntzel, ''Ahmadinejad's Demons''].</ref>. I ''basiji'' gli dimostreranno il loro sostegno nel corso degli incidenti esplosi all'indomani delle elezioni presidenziali del giugno del 2009.
 
Nel [[1993]], dopo aver ricoperto per un biennio il ruolo di consigliere presso il governatore della provincia del Kurdistan, è nominato governatore della provincia di Ardabil: ricopre tale ruolo sino al [[1997]].
 
=== Elezione a sindaco di Teheran ===
Nel [[2003]] si presenta alle elezioni di sindaco di Teheran come membro dell'Alleanza dei Costruttori dell'Iran Islamico. Il 3 maggio [[2003]] viene eletto con un'affluenza alle urne pari al 12% della cittadinanza.
Ricopre tale incarico fino al 28 giugno [[2005]]. Rinuncia alla sua carica di sindaco dopo la sua elezione alla Presidenza dell'Iran. La sua rinuncia è accettata il 28 giugno 2005 e il Consiglio Comunale, con 8 voti su 15, nomina al suo posto Mohammad Bagher Ghalibaf, che diviene il dodicesimo sindaco di Teheran.
 
Come sindaco di Teheran, Ahmadinejād è incluso in una lista di 65 finalisti per il riconoscimento di "Sindaco dell'Anno 2005"<ref>[http://www.worldmayor.com/voting05/intro05.html World Mayor: The 2005 contest<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> tra 550 sindaci nominati, di cui solo 9 provenivano dall'[[Asia]]. Durante la sua attività di sindaco, ha revocato molte riforme attuate dai precedenti sindaci, considerati "moderati" e "riformisti". Secondo i critici, una delle modifiche più significative sarebbe stata quella della creazione di ascensori distinti per gli utenti di sesso maschile e per quelli di sesso femminile negli uffici del comune<ref>[http://entekhab.ir/display/?ID=2648]</ref>. Costoro hanno criticato anche la sua proposta di seppellire nelle principali piazze di Teheran i corpi dei soldati caduti nella [[guerra Iran-Iraq]], presentati come martiri.
 
[[File:chavez-in-tehran3.jpg|thumbnail|Ahmadinejad ha accolto il presidente venezuelano [[Hugo Chavez]] durante la sua visita a Teheran nel 2004 con l'inaugurazione di una statua di [[Simon Bolivar]], eroe nazionale [[venezuela]]no, nel parco [[Goft-o-gou]].]]
 
In qualità di sindaco di Teheran, diventa anche direttore del quotidiano ''[[Hamshahri]]'', allontanando l'editore [[Mohammad Atrianfar]] e sostituendolo con [[Alireza Sheikh-Attar]]. Come tale licenzia il giornalista Sheikh-Attar il 13 giugno [[2005]], pochi giorni prima delle elezioni presidenziali, per non averlo sostenuto nella sua campagna per ottenere questa carica<ref>''IRAN Doing Business and Investing in Iran Guide'', USA International Business Publications, Washington DC, USA, pag. 43. La pagina esatta è visionabile a http://books.google.it/books?id=RPgcXWlm8oUC&pg=PA43&lpg=PA43&dq=Alireza+Sheikh-Attar+fired&source=bl&ots=lVn_cOmCzT&sig=3kpUSUQk8lvMCq7P86oGm3eIQ6g&hl=it&ei=O3YoTKb1DobbsAaz7cH1DQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CB8Q6AEwAg#v=onepage&q=Alireza%20Sheikh-Attar%20fired&f=false</ref>, rimpiazzando Sheikh-Attar con [[Ali Asghar Ash'ari]], ex-Vice Ministro della Cultura e dell'Orientamento Islamico durante il mandato ministeriale di [[Mostafa Mirsalim]]. Licenzia anche Nafiseh Kuhnavard, uno dei giornalisti dell'''Hamshahri'', per aver chiesto a Khatāmi notizie circa le "linee rosse" del regime e le agenzie parallele e illegali dell<nowiki>'</nowiki>''intellighenzia'': una domanda che Ahmadinejād considerò inappropriata. Kuhvanard è stato successivamente accusato dagli elementi più radicali islamici di spionaggio a favore della [[Turchia]] e della [[Azerbaigian|Repubblica dell'Azerbaijan]]<ref>http://www.freebatebi.com/index.php?subaction=showfull&id=1098623651&archive=1099862786&start_from=&ucat=&do=archives</ref>.
 
È noto che Ahmadinejād ha avuto modo di polemizzare con Khatāmi, che allora lo ostacolava nel partecipare agli incontri del Consiglio dei ministri: un privilegio di solito esteso anche ai sindaci di Teheran. Critica pubblicamente Khatāmi di ignorare i problemi quotidiani della cittadinanza.
 
== Carriera politica come presidente ==
=== Elezione alla presidenza del 2005 ===
È eletto presidente dell'Iran il 24 giugno [[2005]], al secondo turno delle [[elezioni presidenziali iraniane del 2005|elezioni presidenziali]], battendo il rivale, il presidente uscente ''[[hojjatoleslam]]'' [[Ali Akbar Hashemi Rafsanjani]]. Vince con il 61,69% dei voti dei circa 28 milioni di votanti.
 
Rafsanjāni aveva vinto il primo turno di votazioni, mentre Ahmadinejād si era assicurato il 19,48% dei voti, divenendo lo sfidante di Rafsanjāni nel ballottaggio finale. L'inattesa vittoria di Ahmadinejād fu attribuita dagli osservatori alla popolarità del suo semplice stile di vita e al fatto di essere stato presentato come il difensore dei ceti meno agiati, come un modello di integrità religiosa e come un politico estraneo alla corruzione.
 
Le elezioni sono contestate per la mancata ammissione di circa 1.000 candidati dal Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione: costoro avevano consentito infatti solo sette candidature alla presidenza.
Ciò aveva attirato critiche in quanto i criteri per l'ammissione alla candidatura, secondo alcuni, erano stati interpretati e applicati in modo non imparziale<ref>Wright, Robin, ''Dreams and Shadows: the Future of the Middle East'', Penguin Press</ref>.
 
Inoltre [[Mehdi Karrubi]], un candidato riformista che si era piazzato al terzo posto nell'elezione, accusa il Corpo dei [[Pasdaran|Guardiani della Rivoluzione iraniana]] e le forze della milizia del [[Basij]] di essere state mobilitate a favore di Ahmadinejād per condizionarne illegalmente l'elezione. Egli ha affermato che tra i cospiratori vi sarebbe stato [[Mojtaba Khamenei]], figlio della [[Guida Suprema dell'Iran|Guida Suprema]], l'[[Ayatollah Khamenei]]. <br />
Khamenei scrive a Karrubi affermando che le sue accuse erano "al di sotto della sua dignità" e che "ne sarebbe derivata una crisi" per l'Iran, che egli non avrebbe permesso. Per tutta risposta, Karrubi si è dimesso da tutti i suoi incarichi politici, incluso quello di consigliere della [[Guida Suprema dell'Iran]] e di membro del [[Consiglio per il Discernimento]]: incarichi cui era stato nominato direttamente da Khamenei<ref>[http://news.gooya.com/president84/archives/031422.php Gooya]</ref>.
 
[[Ali Akbar Hashemi Rafsanjani]], il rivale di Ahmadinejād al secondo turno, sostiene anch'egli che vi erano stati interventi "ingiusti" per condizionare le votazioni a favore di e conferma quanto denunciato da Karrubi<ref>[http://www.bbc.co.uk/persian/iran/story/2005/06/050619_mf_hashemi_statement.shtml BBD Hashemi Statement]</ref>. Egli parla di "sporchi trucchi" che avevano condotto "illegalmente" Ahmadinejād alla Presidenza e afferma che il suo ricorso per quanto verificatosi nell'elezione sarebbe stato fatto unicamente a "Dio", raccomandando ai suoi sostenitori di accettare i risultati comunque prodottisi e di "assistere" il neo-Presidente eletto.
 
Alcuni gruppi politici, incluso il partito riformista del [[Fronte di Partecipazione dell'Iran Islamico]] (FPII), hanno denunciato il fatto che Ahmadinejād aveva ricevuto sostegno illegale e informazioni dai supervisori alle elezioni scelti dal [[Consiglio dei Guardiani della Costituzione|Consiglio dei Guardiani]], i quali invece sarebbero dovuti restare neutrali in base alla legge elettorale<ref>[http://news.gooya.com/president84/archives/031420.php Gooya]</ref>.
 
Nonostante tutto questo, diventa presidente dell'Iran il 3 agosto [[2005]], ricevendo l'approvazione della [[Guida Suprema dell'Iran|Guida Suprema]], l'ayatollāh [[Ali Khamenei]]. Durante la cerimonia d'insediamento bacia la mano di Khamenei, diventando il primo presidente iraniano a baciare la mano di Khamenei e il secondo presidente iraniano a baciare la mano di una Guida Suprema (il primo era stato [[Mohammad Ali Rajai]], che aveva baciato la mano dell'[[Ayatollah Khomeini]]).
 
Tale atto viene attribuito al sostegno che Khamenei ha sempre dimostrato verso Ahmadinejad<ref>[http://roozonline.com/01newsstory/009123.shtml]</ref>.
 
=== Elezione alla presidenza del 2009 ===
{{Vedi anche|Elezioni presidenziali iraniane del 2009}}
Il 23 agosto [[2008]], la Guida Suprema [[Ali Khamenei]] annunciò che vedeva "Ahmadinejad come presidente per i prossimi cinque anni", un commento interpretato come un sostegno favorevole per la rielezione di Ahmadinejad. Secondo l'organismo per le elezioni dell'Iran, 39.165.191 persone hanno espresso il proprio voto il 12 giugno [[2009]]. Ahmadinejad ha vinto con 24.527.516 voti (62,63%). Secondo è stato [[Mir-Hossein Mousavi]], che ha ottenuto 13.216.411 (33,75%) voti. L'elezione ha attirato un interesse pubblico senza precedenti in Iran<ref>[http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/8098305.stm BBC NEWS | Middle East | Ahmadinejad wins Iran presidential election<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Durante le elezioni ci sono state proteste per presunti brogli elettorali da parte dei sostenitori di [[Mir-Hossein Mousavi]]<ref>[http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/iran/5533782/Defeated-Iranian-reformist-Mir-Hossein-Mousavi-calls-for-more-protest-against-Mahmoud-Ahmadinejad.html Defeated Iranian reformist Mir-Hossein Mousavi calls for more protest against Mahmoud Ahmadinejad - Telegraph<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'[[Ayatollah]] [[Ali Khamenei]] ha formalmente approvato Ahmadinejad come presidente il 3 agosto [[2009]], e Ahmadinejad ha prestato giuramento per un secondo mandato, il 5 agosto [[2009]]<ref>[http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/8184240.stm BBC NEWS | Middle East | Defiant Iran president takes oath<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
=== Atti come presidente ===
Nel primo annuncio dopo la sua elezione invita i funzionari statali a non affiggere le sue fotografie ed immagini negli uffici governativi e ad usare solamente le immagini e le foto dell'[[Ayatollah Khomeini]] e dell'[[Ayatollah Khamenei]].
 
Completa le cerimonie necessarie per diventare presidente il 6 agosto, quando presta giuramento dinanzi al ''Majles'' di proteggere la religione ufficiale dell'Iran (l'[[Islam]] nella sua accezione [[Sciismo|sciita]]), la [[Repubblica Islamica]] e la sua costituzione. Nel frattempo, dal 3 al 6 agosto, le funzioni di presidente sono svolte dal Primo Vicepresidente di Khatāmi, [[Mohammad Reza Aref]].
 
Il primo significativo impegno legislativo ad essere assunto dal nuovo governo è stata la costituzione di un Fondo di 12 trilioni di ''riyāl'' (1,3 miliardi di [[dollari statunitensi]]), chiamato "Fondo dell'amore dell'[[imam]] [[Ali al-Rida|Reża]]", così chiamato in onore di uno degli [[Imam]] [[sciismo|sciiti]]. Utilizzando le rendite iraniane del petrolio, l'intento del Fondo è quello di aiutare i giovani a trovare lavoro, a sposarsi e a trovare un'abitazione.
 
Ahmadinejād ha avviato intense relazioni diplomatiche con la [[Russia]], creando un dipartimento a ciò dedicato verso la fine del [[2005]]. Ha lavorato con [[Vladimir Putin]] per risolvere la crisi nucleare in Iran verificatasi in seguito e sia Putin sia Ahmadinejād hanno espresso il desiderio di cooperare insieme sul [[Mar Caspio]]<ref>[http://www.irna.ir/en/news/view/line-17/0510268047185402.htm خطای نابهنگام<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
All'inizio del dicembre [[2006]] è accusato di aver violato taluni precetti del [[Corano]], guardando alcune ballerine senza velo che si esibiscono alla cerimonia di inaugurazione dei [[Giochi asiatici]] in [[Qatar]], finendo così sotto inchiesta.
 
Le elezioni presidenziali del 13 giugno [[2009]] lo hanno riconfermato nella sua carica, anche se la correttezza delle operazioni di voto è stata oggetto di contestazione da parte dell'opposizione: nei giorni successivi alle elezioni si sono tenute numerose manifestazioni di protesta che hanno visto la partecipazione di milioni di persone.
Tali manifestazioni sono state duramente represse dal governo con la conseguente morte di un indefinito numero di manifestanti.
 
=== Immagine politica e posizioni politiche sostenute durante la campagna elettorale e la presidenza ===
Ahmadinejād tende a presentarsi al suo elettorato come un uomo semplice, che conduce una vita modesta: ad esempio si dice che da presidente dell'Iran abbia a lungo resistito all'idea di abbandonare la sua casa familiare in favore di un palazzo adeguato al suo ruolo e che abbia rifiutato l'uso dell'aereo presidenziale, preferendogli un aereo cargo.
Tende a presentarsi anche come un uomo pio e un islamico devoto.
 
Nella sua campagna presidenziale del 2005, ebbe un approccio [[populismo|populista]], con grande enfasi data al suo semplice stile di vita. Per questo motivo, si paragonò a [[Mohammad Ali Rajai]] — il secondo Presidente dell'Iran —, dichiarazione che sollevò obiezioni da parte della famiglia di Rajāi. Affermò di voler "mettere sulle tavole del popolo i profitti del [[petrolio]]", ovvero di voler operare per una redistribuzione delle ricchezze derivanti dalla vendita del petrolio.
 
Sostenne di voler creare in Iran un "governo esemplare per i popoli del mondo", secondo il motto di "è possibile e possiamo farlo", slogan da lui usato nel corso della campagna elettorale. Si autodefinì un "fondamentalista" ovvero un politico che si ispira ai fondamenti dell'[[Islam]] e della originaria rivoluzione islamica in Iran.
 
Ahmadinejād ha inviato segnali discordanti all'opinione pubblica internazionale circa i suoi progetti presidenziali. Secondo alcuni osservatori negli Stati Uniti, questa linea sarebbe stata studiata e mantenuta anche successivamente durante la sua presidenza per ottenere i consensi sia dei conservatori religiosi, sia delle classi meno agiate.
In particolare è stato l'unico tra i candidati delle elezioni presidenziali ad esprimersi apertamente contro gli [[Stati Uniti d'America]] e l'ONU: in un'intervista concessa alla radiotelevisione nazionale iraniana pochi giorni prima delle elezioni dichiarò che le [[Nazioni Unite]] erano "unilateralmente schierate contro l'Islam" e si oppose al potere di [[veto]] dei membri permanenti del [[Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite]], dichiarando che "non è giusto che pochi Stati possano imporre il loro veto a decisioni di carattere globale. Se un tale privilegio deve continuare ad esistere, allora deve essere esteso anche al mondo dell'Islam, la cui popolazione ha raggiunto quasi il miliardo e mezzo di persone".
 
Si è fatto sostenitore di un programma [[nucleare iraniano]], che persegue attivamente sotto la sua successiva presidenza, accusando, con chiaro riferimento agli Stati Uniti e ai suoi sostenitori, "alcuni poteri arroganti" di tentare di fermare lo sviluppo industriale e tecnologico dell'Iran in questo ed in altri settori.
 
Ha affermato il fatto di aver sviluppato un esteso programma per la lotta al [[terrorismo]], con l'obiettivo di migliorare le relazioni estere dell'Iran e per stringere buoni rapporti con gli Stati confinanti. Tale dichiarazione ha suscitato perplessità in chi ricorda come l'Iran sia uno tra i più accreditati finanziatori di [[Hezbollah]], l'organizzazione paramilitare [[libano|libanese]], ritenuta [[terrorismo|terrorista]] da vari Stati, tra cui [[Israele]] e gli [[Stati Uniti]]<ref>La condanna dell'Hezbollah libanese non impedisce a quanti bollano come "terroristica" la sua azione di avere - con l'eccezione di Israele - regolari e cordiali rapporti diplomatici con Beirut e il suo governo, di cui Hezbollah fa parte tutt'altro che marginale.</ref>
 
Dopo la sua elezione ha dichiarato che "''Grazie al sangue dei martiri una nuova rivoluzione islamica è sorta ed è la rivoluzione islamica del 1384'' (l'anno in corso in Iran, secondo il calendario dell'[[Egira]]<ref>Adattato però all'anno solare, tanto da essere chiamata ''hejri shamsi''.</ref>), che ''se Dio vorrà, taglierà le radici dell'ingiustizia nel mondo''" e che "''presto l'onda della rivoluzione islamica raggiungerà il mondo intero''"<ref>[http://www.timesonline.co.uk/article/0,,251-1674547,00.html The Times | UK News, World News and Opinion<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Ha anche sostenuto di voler mettere fine al problema relativo ai visti d'ingresso per i cittadini appartenenti agli Stati della regione, dicendo che "la gente dovrebbe visitare liberamente qualsiasi posto desideri. La gente dovrebbe avere la libertà di compiere i propri pellegrinaggi e i propri viaggi" ("People should visit anywhere they wish freely. People should have freedom in their pilgrimages and tours").
 
== Scontro con Khamenei ==
 
Ahmadinejad combina la visione mistica iraniana con un approccio riformista, cosa che l'ha condotto negli ultimi anni di presidenza ad uno scontro con la fazione più conservatrice guidata da [[Ali Khamenei]]. L'[[ayatollah]] [[Mesbah Yazdi]], consigliere spirituale di Ahmadinejad, guida il movimento religioso ''Hojatiye'' che sviluppa l’idea del misticismo e dell’attesa dell’arrivo dell’Imam Nascosto e condanna duramente i capitali finanziari come male della contemporaneità. Ahmadinejad ha incoraggiato l’aumento della partecipazione delle donne nella politica iraniana ed eletto donne alle più alte cariche politiche. Nel novembre 2010 ha pregato pubblicamente nella moschea di [[Jamkaran]] a [[Qom]], che è considerata nella tradizione sciita il luogo dove è possibile comunicare direttamente con l’Imam Nascosto; dopo di che ha sostituito il ministro degli Esteri [[Manuchehr Mottaki]] (vicino a Khamenei) con [[Ali Akbar Salehi]] ed ha cercato di licenziare il ministro dell'Intelligence [[Heidar Moslehi]], ma è stato bloccato da Khamenei. Da allora diverse personalità vicine ad Ahmadinejad sono state oggetto di attacchi della stampa o indagini giudiziarie: il vicepresidente [[Hamid Baqaei]] è stato sospeso dalle cariche pubbliche per quattro anni, l'assistente personale di Ahmadinejad e suo probabile delfino alla presidenza [[Kazem Kiapasha]] è stato arrestato<ref>A. Kuznecov, [http://www.geopolitica-rivista.org/18117/padri-e-figli-della-rivoluzione-islamica-il-clero-iraniano-affronta-il-rischio-di-perdere-il-potere/ Padri e figli della Rivoluzione Islamica: il clero iraniano affronta il rischio di perdere il potere], geopolitica-rivista.org, 23 giugno 2012</ref>.
 
== Controversie ==
=== Ahmadinejād, Israele e gli ebrei ===
Durante la conferenza internazionale ''Il mondo senza [[sionismo]]'', tenutasi nell'ottobre [[2005]], Mahmud Ahmadinejād, citando [[Ayatollah Khomeini|Khomeini]], ha affermato, con riferimento allo Stato di Israele: «... questo regime occupante Gerusalemme è destinato a scomparire dalla pagina del tempo... »<ref>[http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/esteri/moriente21/moriente21/moriente21.html], ''La Repubblica''</ref>.
Il giorno successivo a questa dichiarazione il [[Primo ministro]] di [[Israele]] [[Ariel Sharon]] ha chiesto l'espulsione dell'Iran dalle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]], mentre il ministro degli Esteri [[Silvan Shalom]] ha richiesto una riunione d'emergenza del [[Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite]]. Fu accolta quest'ultima proposta: in quell'incontro tutti i 15 membri del Consiglio condannarono le affermazioni di Ahmadinejād. [[Kofi Annan]] si disse costernato per i commenti e ribadì gli obblighi dell'Iran verso le Nazioni Unite e il diritto all'esistenza di Israele.
 
Ahmadinejād ha riaffermato questa posizione il 28 ottobre [[2005]], senza ritrattare la sua precedente dichiarazione. Ulteriori affermazioni in tal senso sono state fatte in alcune interviste<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=XhRWrbrUmJA Youtube]</ref> rilasciate in occasione del [[congresso della FAO]]<ref>[http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/news_collection/awnplus_mondo/2008-06-03_103215778.htm Notizia ANSA d'archivio]</ref> svoltosi a Roma in data 3 giugno 2008: «...per quanto concerne le atrocità israeliane nei territori occupati, il regime criminale che sta sfruttando la ricchezza dell'oppressa nazione palestinese e sta uccidendo innocenti da 60 anni, ha raggiunto la sua fine e sparirà dalla scena politica...» («...as to the Israeli atrocity in the occupied lands, the criminal regime which has been plundering the wealth of the oppressed Palestinian nation and has been murdering innocent people in the past 60 years, has reached its end and will disappear from the political scene...»)<ref>[http://www2.irna.ir/en/news/view/line-17/0806023503151017.htm Irna]</ref>. Tali dichiarazioni hanno suscitato proteste di varie parti politiche in Italia e all'estero.
 
Le dichiarazioni di Ahmadinejād hanno aumentato la diffidenza e i pregiudizi degli iraniani non-ebrei<ref>http://cgi.omroep.nl/cgi-bin/streams?/tv/nikmedia/archief/bb.20060108.asf</ref>.
 
Durante la Conferenza internazionale sul razzismo denominata "Durban II", tenutasi a Ginevra il 20 aprile 2009, la presenza di Ahmadinejād, accusato di antisemitismo razzista, ha portato alla decisione da parte di Italia, Belgio, Israele, Germania, Canada, Stati Uniti di non prendervi parte.
Gli Stati Uniti, Israele, il Canada, l'Australia e l'Ita­lia avevano già deciso di non partecipare alla Conferenza, anche quale effetto della prima conferenza di [[Durban]] del [[2001]] -[[Conferenza mondiale contro il razzismo]]- e delle ridotte garanzie offerte in sede di lavori preparatori.
Israele ha reagito inoltre alla sua presenza richiamando in patria il proprio ambasciatore in Svizzera.
[[Ban Ki-Moon]] ha criticato apertamente la scelta di questi paesi, ritenendola poco costruttiva. Durante la conferenza stampa alcune frasi pronunciate da Ahmadinejād su Israele hanno portato all'abbandono dell'aula da parte di alcuni paesi dell'unione europea<ref>[http://www.corriere.it/esteri/09_aprile_20/durban_conferenza_al_via_7c88e4ec-2d85-11de-b92c-00144f02aabc.shtml Onu, Ahmadinejād scuote il summit «Israele razzista». E i delegati UE escono]</ref> mentre altri come il [[Vaticano]] hanno scelto di appoggiare la linea della libertà di espressione<ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=3.0.3235138700 ONU: Vaticano, libertà d'espressione vale anche per presidente Iran]</ref>.
Questi accusò Israele di aver consolidato un governo razzista in [[Vicino Oriente]] dopo il 1945, utilizzando l'"''aggressione militare per privare della terra un'intera nazione, sotto il pretesto della sofferenza degli ebrei''", e invitando "''immigrati dall'Europa, dagli Stati Uniti e dal mondo dell'Olocausto per stabilire un governo razzista nella Palestina occupata''".
Alcuni delegati sostennero con applausi la critica del Presidente Iraniano contro Israele e quegli Stati occidentali "''rimasti in silenzio di fronte ai crimini commessi da Israele a Gaza''" e per l'inadeguatezza della struttura e dei lavori delle Organizzazioni internazionali<ref>[http://www.un.org/durbanreview2009/coverage/pdf/20.04.09_meeting_summary_pm_rev1_en.pdf testo-sintesi in lingua inglese - fonte O.N.U.]</ref>.
 
=== Repressione delle contestazioni ===
{{vedi anche|Elezioni presidenziali iraniane del 2009|Rivolta iraniana}}
Durante il governo Ahmadinejad, sono state duramente represse numerose manifestazioni di protesta di stampo principalmente studentesco: i casi più noti sono stati la repressione delle manifestazione organizzate per il 9 luglio [[2007]] in occasione dell’ottavo anniversario della strage compiuta il 9 luglio [[1999]] dalle forze dei Pasdaran nei dormitori delle università di Teheran<ref>[http://www.asianews.it/notizie-it/Lapidazioni-e-repressione-di-studenti-per-%E2%80%9Cterrorizzare%E2%80%9D-gli-iraniani-9780.html IRAN Lapidazioni e repressione di studenti per “terrorizzare” gli iraniani - Asia News<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e gli scontri di piazza tenutesi per settimane per le vie di Teheran tra numerosi contestatori e le forze del governo in occasione delle elezioni del 2009<ref>[http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2009/06/13/Elezioni_in_Iran_vince_Ahmadnejad_Scontri_in_piazza.html Elezioni in Iran, vince Ahmadinejad. Scontri in piazza - Tg24 - Sky.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Nei mesi successivi il governo ha represso ulteriori manifestazioni con arresti di migliaia di persone, alcune condanne a morte e alcuni morti<ref>[http://www.asianews.it/notizie-it/Teheran-reprime-le-manifestazioni-studentesche,-violenze-e-arresti-18494.html IRAN Teheran reprime le manifestazioni studentesche, violenze e arresti - Asia News<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name=autogenerato1>[http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2386 Iran, un anno di brutale repressione<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>; in particolare ha bandito dal paese numerose istituzioni straniere, tra cui mezzi di informazione e organizzazioni per i diritti umani<ref name=autogenerato1 /><ref>[http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=6256 iran Tornano in piazza gli universitari di Teheran - Asia News<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
=== Crisi economica ===
{{P|Si riportano episodi che paiono marginali attribuendo ad essi un presunto valore emblematico|economia|giugno 2010|firma=[[Utente:Crisarco|Crisarco]] ([[Discussioni utente:Crisarco|msg]]) 18:50, 26 giu 2010 (CEST)}}
Sotto il profilo economico, la politica di Ahmadinejad è considerata un fallimento da alcuni osservatori politici come [[Edward Luttwak]] e il presidente è stato accusato di aver condotto la Repubblica islamica alla rovina finanziaria<ref>[http://www.lideale.info/ReadArticolo.aspx?id=2756&par=c L'ideale - Informazione oltre le consuetudini<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Le sanzioni, comminate dall'ONU durante il governo Ahmadinejād in risposta ai timori legati al temuto sviluppo di armi nucleari da parte dell'Iran, hanno determinato lo scarseggiare di molti generi di prima necessità, ma anche di alcuni beni di lusso.
 
A causa del blocco degli scambi iraniani, conseguente all'applicazione delle sanzioni, l'Iran, quarto estrattore di petrolio al mondo, raziona la benzina perché, vista la mancanza in patria di tecnologie adeguate alla lavorazione del pesante greggio iraniano, s'incontrano difficoltà non di poco conto nel farla raffinare all'estero<ref>http://www.esercito.difesa.it/root/chisiamo/docs_rivmil/rivmil_2art_06.pdf (articolo di [[Edward Luttwak|Edward N. Luttwak]])</ref>.
Per via di questa situazione l'inflazione, che al tempo dello Scià [[Reza Pahlavi]] era del 12-15% ora arriva al 25-30%.
In aggiunta a ciò, numerose aziende hanno ottenuto il monopolio degli appalti e delle commesse governative, a prescindere dalla loro efficienza e produttività, per effetto della corruzione dei pasdaran (i Guardiani della Rivoluzione), il che contribuisce al declino economico del paese.
 
Nel dicembre 2008, Ahmadinejād aveva annunciato che il suo governo aveva stabilito un piano di salvataggio che avrebbe consentito alle classi socio-economiche più deboli di rimettersi in piedi. La promessa del presidente iraniano, tuttavia, si è rivelata falsa. All'inizio della settimana, il quotidiano riformista iraniano Saramiya ha riferito che Ahmadinejād ha esaurito il fondo di riserva iraniano per gli aiuti ai poveri del paese. Ciò costituisce un problema se si considera il fatto che Ahmadinejād ha vinto la competizione presidenziale sulla base di promesse fatte durante la campagna elettorale che lo impegnavano a migliorare il tenore di vita delle basse classi sociali. Secondo una relazione, Ahmadinejād sarebbe riuscito "irresponsabilmente e illegalmente" a sprecare $ 140 miliardi<ref>[http://www.infoprod.co.il/article/2/222 Ahmadinejād avrebbe sperperato 140 miliardi di $, Doron Peskin, Infoprod 24.12.08]</ref>.
 
In particolare, nel febbraio [[2009]] dopo che la [[Suprema Corte dei Conti dell'Iran]] aveva riferito che [[Dollaro americano|$]]1.058 miliardi di surplus dei conti [[petrolio|petroliferi]] nel bilancio del 2006-2007 non erano stati incassati dal Tesoro iraniano<ref>
{{Cita news
|lingua = en
|autore = Roshanak Taghavi
|url =http://online.wsj.com/article/BT-CO-20090207-700479.html?mod=
|titolo =Iran Missing More Than $1 Bln In Surplus Oil Revenue - Report
|pubblicazione = [Dow Jones Newswires
|giorno = 7
|mese = febbraio
|anno = 2009
|pagina =
|accesso = 23 febbraio 2009
|cid =
}}</ref><ref name="international1">
{{Cita news
|lingua = en
|autore =
|url =http://www.upi.com/Energy_Resources/2009/02/16/Iran_examines_missing_oil_revenue/UPI-25891234800966/
|titolo = Iran examines missing oil revenue
|pubblicazione = United Press International
|giorno = 16
|mese = febbraio
|anno = 2009
|pagina =
|accesso = 23-02-2009
|cid =
}}</ref>, il Presidente del [[Majles dell'Iran|Parlamento]] ( ''Majles'' ), [[Ali Larijani]], impose ulteriori certificazioni di bilancio per assicurarsi che i fondi entrassero al più presto possibile nelle disponibilità del Tesoro iraniano<ref>
{{Cita news
|lingua = en
|autore =
|url =http://www.presstv.ir/detail.aspx?id=84719&sectionid=351020102
|titolo = Iran looks into missing $1B oil money
|pubblicazione = presstv
|giorno = 5
|mese = febbraio
|anno = 2009
|pagina =
|accesso = 23-02-2009
|cid =
}}</ref>. Ahmadinejad criticò la Corte dei Conti per quelle che egli qualificò come "sue carenze", "incitando il popolo - come afferma il rapporto - contro il governo<ref>
{{Cita news
|lingua = en
|autore =
|url =http://www.iran-daily.com/1387/3346/html/economy.htm#s364827
|titolo = Oil Money Report Rejected
|pubblicazione = Iran newspaper
|giorno = 21
|mese = febbraio
|anno = 2009
|pagina =
|accesso = 23-02-2009
|cid =
}}</ref>. Hamidreza Katouzian riferì per la Commissione parlamentare per l'Energia, che "Il governo ha speso [[Dollaro americano|$]]5 miliardi per importare carburante, 2 miliardi di dollari USA in più della somma che il Parlamento aveva autorizzato. Katouzian citò il ministro del Petrolio iraniano, Gholam-Hossein Nozari, che aveva affermato che il Presidente Mahmud Ahmadinejad aveva disposto l'acquisto extra<ref>
{{Cita news
|lingua = en
|autore =
|url =http://www.presstv.com/detail.aspx?id=85792&sectionid=351020102
|titolo =Majlis searching for $1B missing oil money
|pubblicazione = presstv
|giorno = 15
|mese = febbraio
|anno = 2009
|pagina =
|accesso = 23-02-2009
|cid =
}}</ref>.<br />
Nel febbraio del 2009 il Centro di Ricerca parlamentare ha riferito che l'Iran fronteggiava un deficit di bilancio di circa 44 miliardi di dollari statunitensi nell'anno finanziario (che comincia a marzo)<ref>
{{Cita news
|lingua = en
|autore =
|url =http://news.yahoo.com/s/afp/20090209/wl_mideast_afp/iraneconomybudget_20090209115359
|titolo = Iran faces $44 bln deficit
|pubblicazione = AFP
|giorno = 9
|mese = febbraio
|anno = 2009
|pagina =
|accesso = 2009-02-23
|cid =
}}</ref>. Ahmadinejād respinse il Rapporto e disse: il bilancio statale non presenta deficit.
{| class="sortable wikitable"
|+ '''Dibattito tra il Parlamento e Ahmadinejād'''
|- style="background:#efefef;"
! soggetto|| Relazione parlamentare||Punto di vista di Ahmadinejād
|-
|align="left"| [[Deficit di bilancio]] (2009-2010) || $44 miliardi || bilancio senza alcun deficit
|-
|align="left"| rendite petrolifere ||mancanza di $1,058 miliardi derivanti da rendite petrolifere|| "Il Ministero del Petrolio non riceva un singolo dollaro proveniente da rendite petrolifere, dal momento che gli introiti sono direttamente depositati nel conto esteri della Banca Centrale"
|-
|align="left"| importazione di petrolio|| $2 miliardi di carburante importato illegalmente || nessuna azione illegale è stata commessa
|-
|align="left"| riserve del cambio con l'estero||fondi prelevati illegalmente dalle riserve del cambio con l'estero || "Nessuno nel Paese ha il diritto di spendere illegalmente anche un solo dollaro delle riserve"<ref name="international1"/>
|}
 
=== Perplessità concernenti il programma nucleare iraniano ===
Con Ahmadinejād l'Iran ha inaugurato un proprio programma nucleare.
Questo ha destato perplessità tra gli osservatori internazionali per via del timore che l'Iran diventi una potenza atomica e che sviluppi bombe atomiche per fini bellici, con particolare riferimento alla distruzione dello Stato d'Israele. L'Iran ha più volte ribadito invece che il suo è un programma di produzione di energia a fini esclusivamente pacifici ma le difficoltà frapposte all'azione di controllo dell'[[Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica|AIEA]] fanno dubitare gli osservatori che quelle tranquillizzanti dichiarazioni rispondano del tutto a verità.
 
In risposta al programma nucleare iraniano l'[[Organizzazione delle Nazioni Unite]] ha approvato a più riprese sanzioni di varia natura nei suoi confronti<ref>[http://www.repubblica.it/2007/02/sezioni/esteri/iran-nucleare2/voto-onu/voto-onu.html Nucleare, dall'Onu nuove sanzioni all'Iran "Stop alla compravendita di armi" - esteri - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name=autogenerato2>[http://www.newnotizie.it/2010/06/25/il-congresso-usa-approva-sanzioni-unilaterali-alliran/ Il congresso Usa approva sanzioni unilaterali contro l’Iran | Newnotizie.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nel giugno [[2010]] anche gli [[Stati Uniti d'America]] dell'amministrazione [[Barack Obama|Obama]] hanno approvato sanzioni unilaterali verso l'Iran<ref name=autogenerato2 />.
Ahmadinejād, a fronte delle proteste e delle sanzioni internazionali, ha risposto che l'Iran proseguirà comunque con il proprio programma nucleare<ref>[http://www.corriere.it/esteri/10_giugno_09/iran-via-libera-sanzioni-onu_38e1d3cc-73dc-11df-8fbb-00144f02aabe.shtml Nucleare in Iran, sì Onu alle sanzioni Ahmadinejad: "Le getto nel pattume" - Corriere della Sera<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. <br />
Il premier israeliano [[Benjamin Netanyahu]] avrebbe pianificato un attacco militare di Israele contro i ''siti nucleari'' dell'Iran, prima delle elezioni statunitensi del 4 novembre, incontrando forti resistenze nel partito del [[Likud]] e dei vertici militari e dei servizi segreti<ref>''New Yorker'', 13 settembre 2012</ref>(dettagli del piano di attacco svelati da un blogger israeliano il 15 agosto, in tre fasi: isolamento mediatico, missili con bombe di profondità, e con testate tradizionali).<br />
L'11 settembre, viene reso pubblico il messaggio di Cameron, che chiede a Israele di evitare azioni unilaterali contro l'Iran, messaggio portato da un suo consigliere a Gerusalemme nel corso di una visita segreta a fine agosto, di cui ha dato notizia<ref>[http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/in-secret-visit-to-israel-u-k-officials-warn-netanyahu-against-unilateral-attack-on-iran.premium-1.464138/ ''Haaretz'', 11 settembre]</ref>.<br />
A partire dal 13 settembre, altri quotidiani vicini ai democratici (oltre al ''New Yorker'', ''New York Times'', ''Huffingtonpost,'') dichiarano che Obama non deve coinvolgere gli Stati Uniti in altri conflitti, accusato dalla destra di non avere una politica estera e di mettere a rischio la sicurezza di Israele per piccole valutazioni elettorali e di politica interna.<br />
Il 22 settembre davanti all'[[AIPAC]], Obama ammette la possibilità di un intervento militare americano contro la Siria, se questa impiegherà armi chimiche contro la popolazione civile, fatto che porterebbe l'Iran a perdere l'unico alleato nell'area e all'isolamento militare (con forti interscambi commerciali con Russia e Cina).
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=VEN Order of the Liberator - Grand Cordon BAR.png
|nome_onorificenza=Gran Collare dell'Ordine del Liberatore
|collegamento_onorificenza=Ordine del Liberatore
|motivazione=
|luogo= Venezuela
}}
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
* Pier Luigi Petrillo, ''Iran'', il Mulino 2008 http://www.mulino.it/edizioni/foreign_rights/scheda_volume.php?isbnart=12603&id_sezione=815
* M. Emiliani, M. Ranuzzi de' Bianchi, E. Atzori, ''Nel nome di Omar. Rivoluzione, clero e potere in Iran'', Bologna, Odoya, 2008 ISBN 978-88-6288-000-8.
 
== Voci correlate ==
* [[Mir-Hosein Musavi]]
* [[Ali Akbar Hashemi Rafsanjani]]
* [[Mehdi Karrubi]]
* [[Ali Khamenei]]
* [[Pasdaran]]
* [[Basij]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=محمود احمدی نژاد|n=Categoria:Mahmud Ahmadinejad|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.ahmadinejad.ir/ Sito personale di Ahmadinejad in Inglese, Francese, Arabo e Pharsi]
* [http://www.lapatriagrande.net/01_venezuela/venezuela_notizie/Ahmadineyad_25_09_2007.htm Il discorso di Ahmadinejad tenuto alla Columbia University (USA) il 24/09/2007 (in spagnolo)]
* [http://www.lemeilleurdesmondes.org/A_chaud_Michel_Taubmann_Mahmoud_Ahmadinejad_biographie_Bombe_Coran.htm Michel Taubmann: "Ahmadinejad,presidente terrorista ?], Le Meilleur des Mondes (rassegna),2008 (Francese)
* [http://www.lapatriagrande.net/03_paises/iran/almadinajad.htm l'intervista di Ahmadinejad a Der Spiegel del 13/06/2006 "A proposito dell' Olocausto"] (in italiano)
 
==Carriera==
{{Controllo di autorità}}
Dopo due stagioni in [[NCAA]] con i [[Università del Kentucky|Kentucky Wildcats]] (di cui l'ultima chiusa con 6 punti e quasi 5 rimbalzi di media) viene scelto alla quarantottesima chiamata del [[Draft NBA 2015|Draft 2015]] dagli [[Oklahoma City Thunder]].
{{Portale|biografie}}
 
==Premi e riconoscimenti==
* [[McDonald's All American]] (2013)
* [[All-NBDL All-Rookie Team|All-NBDL All-Rookie First Team]] ([[NBA Development League 2015-2016|2016]])
 
==Collegamenti esterni==
[[Categoria:Politici iraniani|Ahmadinejad, Mahmud]]
*{{SchedaBSReferences|NCAA|dakari-johnson-1}}
[[Categoria:Presidenti dell'Iran|Ahmadinejad, Mahmud]]
*{{SchedaBSReferences|NBDL|j/johnsda06d}}
[[Categoria:Negazionisti dell'Olocausto]]
[[Categoria:Antisemitismo|Ahmadinejad, Mahmud]]
[[Categoria:Personalità legate a Teheran|Ahmadinejad, Mahmud]]
 
{{LinkDraft VdQ|arNBA 2015}}
{{Portale|biografie|pallacanestro}}
{{Link VdQ|zh}}
{{Link AdQ|he}}