Caggiano e Gamal Hamza: differenze tra le pagine

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{{S|calciatori egiziani}}
{{nota disambigua}}{{F|Campania|novembre 2009}}
{{Sportivo
{{Divisione amministrativa
|Nome =Caggiano Gamal Hamza
|Immagine =
|Panorama=Piazza Lago in Caggiano vista dal Castello.JPG
|NomeCompleto =
|Didascalia=Piazza Lago in Caggiano vista dal Castello
|Altezza = 174
|Bandiera=
|Peso =
|Voce bandiera=
|CodiceNazione = {{EGY}}
|Stemma=Caggiano-Stemma.png
|Disciplina = Calcio
|Voce stemma=
|Squadra =
|Stato=ITA
|Ruolo = [[Attaccante]]
|Grado amministrativo=3
|TermineCarriera = 2014
|Divisione amm grado 1=Campania
|Squadre =
|Divisione amm grado 2=Salerno
{{Carriera sportivo
|Amministratore locale=Giovanni Caggiano
|1999-2009|{{Calcio Zamalek|G}}|150 (51)
|Partito=[[centrosinistra]]
|2009-2011|{{Calcio El Gouna|G}}|19 (5)
|Data elezione=14/06/2004 (riconfermato il 07/06/2009)
|2011-2012|{{Calcio Misr Lel Makasa|G}}|4 (0)
|Data istituzione=
|2012-2013|{{Calcio Al-Sinaa|G}}|? (?)
|Latitudine gradi=40
|2013|{{Calcio Baia Zugdidi|G}}|2 (0)
|Latitudine minuti=34
|2013-2014|{{Calcio Haras|G}}|6 (0)
|Latitudine secondi=0
|Latitudine NS=N
|Longitudine gradi=15
|Longitudine minuti=30
|Longitudine secondi=0
|Longitudine EW=E
|Altitudine=828
|Superficie=35
|Note superficie=
|Abitanti=2858
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bil2010/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2010
|Sottodivisioni=Calabri, Fontana Caggiano I, Mattina, Mattina V, Piedi L'Arma.
|Divisioni confinanti=[[Auletta]], [[Pertosa]], [[Polla]], [[Salvitelle]], [[Sant'Angelo Le Fratte]] (PZ), [[Savoia di Lucania]] (PZ), [[Vietri di Potenza]] (PZ)
|Codice postale=84030
|Prefisso=[[0975]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=065019
|Codice catastale=B351
|Targa=SA
|Zona sismica=1
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=caggianesi
|Patrono=[[sant'Antonio di Padova]]
|Festivo=[[13 giugno]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Caggiano pos SA.gif
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Caggiano all'interno della provincia di Salerno
|Sito=http://www.comune.caggiano.sa.it
}}
|SquadreNazionali=
 
{{Carriera sportivo
'''Caggiano''' è un [[comune italiano]] di 2.864 abitanti della [[provincia di Salerno]] in [[Campania]].
|2001-2007|{{Naz|CA|EGY}}|16 (4)
 
== Geografia fisica ==
Il paese è collocato su un rilievo dell'[[Geografia della Basilicata|Appennino lucano]], al confine del [[Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano]].
È il secondo comune più alto della provincia di Salerno (il primo è [[Montesano sulla Marcellana]])
 
In direzione sud-ovest ha di fronte la catena dei monti [[Alburni]] al di là della quale si trova il mare di [[Paestum]] ed il [[golfo di Salerno]].
Secondo un racconto [[Mitologia|mitologico]] i monti Alburni (nella parlata locale ''culùo-nn'') sono sede dei [[Titano (mitologia)|Titani]] che qui si sarebbero rifugiati dal [[mar Tirreno]] per sfuggire all'ira di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]]. Secondo una leggenda locale ad ogni terremoto i Titani si spostano verso est, proprio nella direzione del paese.
 
La contrada "Marevicino", posta ad ovest del centro abitato, raggiunge la quota di 828 m [[s.l.m.]] Ai piedi del rilievo su cui sorge l'abitato, la zona pianeggiante, di natura [[palude|paludosa]], è denominata "Lago". Nel fondovalle scorrono i fiumi [[Melandro]] e [[Tanagro]]. In tutto il territorio sono presenti oltre venti sorgenti, ben distribuite tra le diverse contrade.
 
Il comune confina ad est con i comuni di [[Vietri di Potenza]] e [[Sant'Angelo Le Fratte]], della [[provincia di Potenza]], in [[Basilicata]], a nord con [[Salvitelle]] e a sud-est con [[Polla]], [[Auletta]] e [[Pertosa]], che appartengono invece alla stessa provincia di Salerno. Dista 70 km da Salerno e 45 km da Potenza.
 
* '''[[Classificazione sismica]]''': '''zona 1''' (sismicità alta), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.
*[[Classificazione climatica]]: zona D, 1772 [[Gradi giorno|GG]].
 
== Storia ==
=== Origini ===
Nel territorio sono stati rinvenuti resti preistorici, in particolare nelle "[[grotte dello Zachito]]" ai piedi del monte sulla cui cima si trova oggi il paese, luogo particolarmente favorevole per la vicinanza del fiume [[Melandro]].
 
Nell'[[VIII secolo a.C.|VIII]]-[[VII secolo a.C.]], l'area entrò probabilmente in contatto con le [[Colonie nell'antichità|colonie]] [[Grecia antica|greche]] sulla costa. Il territorio doveva essere abitato da popolazioni di stirpe [[sanniti|sabellica]]: le vallate erano percorse da genti nomadi dedite alla pastorizia, armate di frecce di pietra ed archi e con scudi di vimini, mentre sulle alture sorgevano villaggi protetti da mura. Senza particolari prove, la contrada di ''Veteranuso'', a causa del suo nome, è stata ritenuta il sito di un'antica città (''Ursentum'' o ''Urseo''), capitale del popolo degli [[Ursentini]], che sarebbe sorta nella località di "Tempa dei Tiesti", dove alcuni ruderi furono interpretati come resti di un centro abitato {{citazione necessaria}}.
{{Nota
|titolo=Le origini del nome
|contenuto=Il [[toponimo]] ''Caianus'' si originò - come quello di altri paesi vicini, quali ''Colliano'' da ''Lucullus'', ''Sicignano'' da ''Sicinius'', ''Ricigliano'' da ''Ricilius'', ''Romagnano'' da ''Romanius'', ''Balvano'' da ''Balbius'', ecc. - dal comunissimo ''praenomen'' ''Caius'', portato da qualche patrizio romano, che ne dovette possedere il ''fundus'': nella lingua latina l'aggiunta del suffisso ''anus'' alla radice del nome proprio denota appunto appartenenza. Da tale ''[[Convenzione dei nomi romani|praenomen]]'' deriva infatti anche il nome di un altro ''fundus Caianus'', nell'attuale provincia di Roma, e più precisamente nel comune di Labico, di cui ci è pervenuta notizia dal cosiddetto ''Elenco Costantiniano'' e quello infine del comune di ''Caianello'', in provincia di Napoli.
Sappiamo ancora – a riprova di quanto detto – che l'aggettivo ''Caianus'' era assai in voga al tempo di Caligola: egli siccome in via ordinaria, era chiamato col prenome ''Caius'', tale aggettivo venne a indicare tutto ciò che si riferiva all'imperatore, tanto che i suoi sostenitori erano detti appunto ''Caiani''. Stesso nome fu successivamente dato da Tertulliano ai seguaci della montanista Quintilla, che egli però confuse con un'altra Quintilla, seguace appunto dello gnostico ''Caius''.<ref>Giovanni Salimbene, ''Le famiglie di Caggiano e Pertosa negli anni 1740 e 1754'', Salerno, Lavegliacarlone Editore, 2008, pp. 11-12</ref>
}}
|Vittorie=
 
|Aggiornato =
=== Epoca romana ===
}}
Il territorio entrò a far parte dei domini [[Roma antica|romani]] dopo le tre [[guerre sannitiche]] ([[343 a.C.|343]] - [[290 a.C.]]). Durante la [[seconda guerra punica]] [[Annibale]] vi tese un agguato al console romano [[Marco Claudio Marcello]] e non lontano [[Spartaco]] fu definitivamente sconfitto presso ''Dianum'' (l'antico centro da cui prende il nome il [[Vallo di Diano]]) {{citazione necessaria}}.
{{Bio
 
|Nome = Gamal
Sotto il dominio dei Romani il territorio faceva parte dell'''ager Volceianus'', territorio della città di ''Volcei'', attuale [[Buccino]] e i suoi abitanti fecero parte della "tribus Pomptina". Sono attestate numerose [[Epigrafe|epigrafi]] e la famiglia degli ''Instei'' costruì una tomba monumentale nella località San Stasio. Con la riorganizzazione [[Diocleziano|dioclezianea]] il territorio di Caggiano fece parte della nuova [[Regio III Lucania et Bruttii]] (''[[Regioni dell'Italia augustea|provincia]] della Lucania e del Bruzio'').
|Cognome = Hamza
 
|PreData = {{Arabo|‎‎جمال حمزة}}
=== Epoca alto-medioevale ===
|Sesso = M
Durante il periodo delle [[invasioni barbariche]] il territorio fu percorso da [[Vandali]] e [[Visigoti]] e fu interessato nel [[VI secolo]] dalle guerre tra [[Goti]] e [[Impero romano d'Oriente|Bizantini]].
|LuogoNascita = Il Cairo
|GiornoMeseNascita = 5 dicembre
Il territorio passò quindi sotto il dominio dei [[Longobardi]], a cui si deve probabilmente un rafforzamento delle fortificazioni, databile tra l'[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]]. Da alcuni importanti centri sulla costa rimasti in potere dei Bizantini si rifugiarono verso l'interno preti e monaci, per lo più di rito greco, perseguitati dagli [[iconoclastia|iconoclasti]].
|AnnoNascita = 1981
 
|LuogoMorte =
Con l'indebolimento dei Longobardi, nel [[X secolo|X]]-[[XI secolo]] si ebbe una nuova espansione bizantina verso l'interno, e questo rinnovato legame con il mondo greco è testimoniato a Caggiano dall'edificazione di chiese di rito greco, come Santa Caterina e Santa Maria dei Greci.
|GiornoMeseMorte =
 
|AnnoMorte =
Nell'[[XI secolo]] l'[[Italia meridionale]] venne conquistata dai [[Normanni]] guidati da [[Roberto il Guiscardo]]. A Caggiano, il loro arrivo, intorno al [[1070]] fu segnato dal rafforzamento delle fortificazioni preesistenti e dalla costruzione di un [[castello]], sul sito di precedenti opere fortificate. Il luogo aveva infatti notevole importanza a controllo delle vie verso la [[Calabria]] e la [[Puglia]], percorse dai pellegrini diretti in [[Terra Santa]].
|Attività = ex calciatore
[[File:Panorama di Caggiano 01.JPG|thumb|right|200px|Il sito dove sorgeva la chiesa di Sant'Agata e la ''mansio'' dei Templari]]
|Nazionalità = egiziano
Intorno al castello si sviluppò quindi un piccolo borgo, primo nucleo dell'attuale abitato, con alcune dimore ed altri edifici che ben presto ottenne il titolo di [[università feudale]]. Nel [[XII secolo]] i [[Ordine dei Templari|Templari]] vi eressero una ''[[mansio]]'' in contrada "Sant'Agata", mentre l'[[Sovrano Militare Ordine di Malta|ordine degli Ospitalieri]] (il futuro [[Sovrano Militare Ordine di Malta|Ordine di Malta]]) gestiva l'ospedale dedicato a San Giovanni. Con la soppressione dei Templari nel [[1312]] anche la ''mansio'' di Caggiano fu ceduta agli Ospitalieri.
|PostNazionalità = , di ruolo [[attaccante]]
 
Il primo signore di Caggiano di cui si abbia notizia è un certo Guglielmo de Cauciciano, citato in un atto di donazione del [[1092]] conservato nell'archivio della [[Badia di Cava]]. Da questi la signoria passò al figlio Roberto, che in un primo momento vi associò anche i fratelli Guglielmo e Omfrida, e successivamente al figlio di Roberto, Ruggero.
 
Nel [[1246]] i fratelli Roberto e Guglielmo, presero parte alla [[congiura di Capaccio]] contro il [[Ghibellini|ghibellino]] [[Federico II di Svevia]] e a favore del [[guelfi|guelfo]] [[Carlo I d'Angiò]]: con il fallimento della congiura i fratelli dovettero rifugiarsi a [[Roma]], mentre il feudo di Caggiano venne loro confiscato e nel [[1250]] alla morte di Federico II, venne attribuito all'illustre medico salernitano [[Giovanni da Procida]].
 
In seguito alla vittoria di Carlo d'Angiò su [[Manfredi di Svevia]] a [[Benevento]] nel [[1266]] il feudo fu nuovamente restituito Roberto di Cauciciano, figlio dello spodestato Guglielmo, insieme ai [[Università del Regno|casali]] di Sant'Angelo Le Fratte e di Salvitelle.
 
Nel [[1284]] il feudo passò a Mattia Gesualdo, che aveva sposato Costanza, ultima discendente legittima della famiglia dei Cauciciano.
 
=== La signoria dei Gesualdo ===
Il nuovo signore di Caggiano si mantenne fedele agli [[Angioini]]: nel [[1284]] fu nominato da Carlo I "Giustiziere della Basilicata" e quattro anni dopo fu nominato cavaliere da [[Carlo II d'Angiò|Carlo II]]. Espanse inoltre i suoi domini, acquisendo anche [[Pertosa]], Castiglione e [[Paterno (comune)|Paterno]]. Nel [[1330]] gli successe il primogenito Niccolò e a questi prima il figlio Giovanni e poi l'altro figlio Mattia, che acquistò la signoria di [[Pescopagano]] e fu ciambellano di [[Roberto d'Angiò]] e della regina [[Giovanna d'Angiò|Giovanna]].
 
Luigi Gesualdo partecipò alla [[congiura dei baroni]] contro [[Ferdinando II d'Aragona]] e fu quindi privato del suo feudo, mentre il castello veniva in parte demolito. Il feudo venne affidato a Giacomo [[Caracciolo]], conte di [[Buccino]], che fece ricostruire le fortificazioni. Dopo la firma dell'[[armistizio di Lione]] tra [[Luigi XII di Francia]] e Ferdinando d'Aragona, nel [[1504]], Luigi Gesualdo fu reintegrato nei suoi precedenti possedimenti. Morì nel [[dicembre]] del [[1518]].
 
Nel corso del [[XV secolo]] Caggiano aveva anche dato i natali agli umanisti [[Gabriele Altilio]] e [[Crisostomo Colonna]].
 
Nel [[1674]] la signoria dei [[Gesualdo (famiglia)|Gesualdo]] ebbe termine con [[Gianbattista Ludovisio]], principe di [[Venosa]] e di [[Piombino]] e signore di Caggiano, che vendette il feudo a Prospero Parisani di Tolentino. La famiglia, secondo l'opuscolo "''Veritatis Statera''" di padre Arcangelo da Caggiano discendeva dalla nobile famiglia dei Suardo, di origini tedesche.
 
=== XVII-XIX secolo: i Parisani ===
Il marchese Vincenzo Parisani Buonanno si distinse per un governo particolarmente duro ed oppressivo e fu denunziato nel [[1754]] al "Tribunale Regio". Il marchese fu sottoposto ad un lungo processo che si concluse con un'assoluzione. Dopo aver inutilmente tentato di assalire il [[Castello di Caggiano|castello]] i cittadini caggianesi lo denunziarono nuovamente e il nuovo procedimento giudiziario si protrasse fino alla vigilia della [[rivoluzione francese]].
 
La diffusione degli ideali rivoluzionari fece nascere anche a Caggiano un "Club della Libertà", guidato da [[Vincenzo Lupo]] e da [[Giuseppe Antonio Abbamonte]]. Il regime [[Borbone di Napoli|borbonico]] arrestò il primo e costrinse all'esilio il secondo, che divenne in seguito Segretario generale del ministro delle finanze nella [[Repubblica Cisalpina]]. Nel [[1799]] quando il generale [[Francia|francese]] [[Jean Étienne Championnet|Championnet]] proclamò a [[Napoli]] la [[Repubblica Napoletana (1799)|repubblica napoletana]], Abbamonte, conosciuto a Caggiano come "don Peppe", fu nominato presidente del Comitato Centrale.
 
L'ordinamento delle amministrazioni locali istituito durante l'occupazione francese e i regni di [[Giuseppe Bonaparte]] e di [[Gioacchino Murat]] ([[1809]]-[[1810]]), con il consiglio comunale ([[decurionato]]) che eleggeva il [[sindaco]], sopravvisse alla [[Restaurazione]]
I Caggianesi presero parte ai moti del [[1820]]-[[1821]] e del [[1831]]. Il paese venne inoltre colpito da una notevole crisi economica e si sollevò ancora nel [[1848]], In seguito alla nuova suddivisione amministrativa del [[regno di Napoli]], il paese fece parte del [[distretto di Sala]] nel [[Principato di Citeriore]] e fu capoluogo di circondario.
 
Nella notte tra il [[16 dicembre|16]] e il [[17 dicembre]] del [[1857]] fu colpito da un forte [[terremoto]].
 
Dal [[1860]] al [[1927]], durante il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] divenne capoluogo dell'omonimo [[mandamento (diritto)|mandamento]] appartenente al [[Circondario di Sala Consilina]].
 
La crisi si perpetuò fino alla fine del [[XIX secolo]] incrementando il fenomeno dell'[[emigrazione]] soprattutto verso gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], il [[Venezuela]], l'[[Argentina]] e il [[Brasile]].
 
=== XX secolo: primo e secondo dopoguerra ===
Soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, il paese si è sviluppato ed esteso a valle delle vecchie mura di cinta ed il centro storico si è progressivamente spopolato. Oggi '''Caggiano''' è così diviso in due aree: il centro storico di origine romano-medioevale, racchiuso tra le mura, e l'area moderna. In questi ultimi anni, però, forestieri hanno cominciato ad acquistare case proprio nel centro storico per trascorrervi i periodi di ferie ed il fine settimana.
La popolazione ha accusato sensibili flessioni demografiche in corrispondenza di 3 ondate migratorie verso le [[Americhe]] (essenzialmente [[Stati Uniti d'America|USA]]) all'inizio del [[XX secolo]] e tra le due guerre mondiali, ed ancora le [[Americhe]] (oltre che verso gli USA anche in direzione di [[Venezuela]] ed [[Argentina]]) ma progressivamente sempre più spesso l'[[Europa]] (essenzialmente la [[Germania Occidentale]]) ed il [[nord Italia]] nel secondo dopoguerra. In particolare,
* tra il [[1921]] ed il [[1936]] la popolazione è passata da 3516 abitanti a 3061, perdendo 455 unità (13% ovvero una media di 30 persone l'anno);
* nel ventennio [[1951]]-[[1971]] si è passati da 3817 abitanti a 3397, perdendo 420 unità (11% pari a 21 persone annue).
Oggi la popolazione si è attestata poco sopra le 3000 unità.
 
La [[prima guerra mondiale]] causò diverse vittime tra i paesani (38 morti in combattimento, 7 dispersi, 9 in prigionia ed altri 10 per malattie contratte in guerra) e altre ne fece la [[seconda guerra mondiale]] (18 morti in combattimento, 4 dispersi e 7 per malattia).
Dal 1859 al 1927 è stato capoluogo dell'omonimo [[mandamento (diritto)|mandamento]] appartenente al [[Circondario di Sala Consilina]].
 
Le principali attività economiche sono l'agricoltura, l'allevamento, l'artigianato ed il commercio. I maggiori prodotti ricavati dal terreno sono cereali, olive ed uva. Scarsa è la superficie boschiva, per la maggior parte di demanio comunale.
 
Sono, inoltre, presenti alcune piccole aziende manifatturiere, meccaniche e di trasformazione alimentare.
Il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto]] del [[23 novembre]] [[1980]], contrariamente a quanto avvenuto nei comuni limitrofi, ha solo sfiorato Caggiano senza provocare né morti né feriti, tanto che nell'occasione già nelle prime ore successive all'evento partirono gruppi di volontari per soccorrere i paesi vicini. D'altra parte anche in passato eventi sismici distruttivi hanno più spesso risparmiato Caggiano di quanto non sia successo ai comuni che lo circondano.
 
Il comune ha recentemente deliberato per il [[referendum]] correlato al [[Progetto Grande Lucania]].
 
=== Simboli ===
[[File:Caggiano-Stemma.png|100 px|left]]
: '''Stemma'''
L'attuale stemma del comune è sormontato da una corona turrita e contornato da due rami, uno di quercia ed uno di ulivo (emblema della repubblica italiana) uniti alla base con un nastro. in esso è raffigurato non un imponente maniero con due alte torri ed un torrione merlati, che si erge su un rigoglioso prato verde.
Quello riprodotto sui documenti ufficiali del Settecento reca invece la sagoma di una figura umana non abbastanza decifrabile. Un breve studio del prof. Carmine Paolo Carucci dal titolo ''Illustrazioni dell'antico stemma civico di Caggiano'' ne spiega il mistero:
«Sullo stemma civico di Caggiano da me rinvenuto nel R(eale) Grande Archivio di Napoli&nbsp;– scrive il Carucci&nbsp;– è effigiato un personaggio di aspetto giovanile in atto di chi cammina, coverto di giaco, con fascia a tracolla che finisce con due svolazzi al fianco sinistro, col petto fregiato di una croce, con corona marchionale sulla testa, e con la mano destra poggiata su d'un speciale bastone, sulla cui estremità superiore vedesi disegnato un edificio, che termina in alto con cupola con base circolare, circondata da fortilizi.
La mano sinistra ha l'indice piegato verso il suddetto edificio, indicando la meta da raggiunge-re ed in basso dallo stesso lato, ad una certa distanza osservasi una mezzaluna: il tutto circondato da una corona ovale di foglie di lauro.
La concessione di tale stemma all'Università di Caggiano evidentemente allude al memorabile fatto storico al quale prese parte Alberedo, signore di Caggiano, nella spedizione della prima crocia-ta. /…/ L'edificio figurato sull'estremità del bastone rappresenta la Basilica del Santo Sepolcro di Cristo /…/ volendo significare che i Caggianesi, sotto il comando del loro signore, vanno alla con-quista del S(anto) Sepolcro per riscattarlo dal dominio islamico».
 
=== Caggiano nelle mappe antiche ===
Numerose sono le mappe antiche che riportano l'abitato, anche se con dizioni diverse dall'attuale. Fra queste
* come ''Cangiano''
** 1704, ''Des Königreichs Napoli Nord-Theil'' di [[G. Bodenuer]]<ref>[http://cartweb.geography.ua.edu:9001/StyleServer/calcrgn?cat=Europe&item=Southern%20Europe/Europe1704h.sid&wid=500&hei=400&props=item(Name,Description),cat(Name,Description)&style=simple/view-dhtml.xsl# Viewing Southern Europe/Europe1704h.sid]</ref>
** 1704, ''Des Königreichs Napoli Sud-Theil'' di [[G. Bodenuer]]<ref>[http://cartweb.geography.ua.edu:9001/StyleServer/calcrgn?cat=Europe&item=Southern%20Europe/Europe1704i.sid&wid=500&hei=400&props=item(Name,Description),cat(Name,Description)&style=simple/view-dhtml.xsl# Viewing Southern Europe/Europe1704i.sid]</ref>
** 1721, ''Italy: Distinguised According to the Extent of all the States'' di [[John Senex]] (?-1740, inglese)<ref>[http://cartweb.geography.ua.edu:9001/StyleServer/calcrgn?cat=Europe&item=Southern%20Europe/Europe1721h.sid&wid=500&hei=400&props=item(Name,Description),cat(Name,Description)&style=simple/view-dhtml.xsl# Viewing Southern Europe/Europe1721h.sid]</ref>
** 1745, ''Neapolis Regnum Quo Continentur Aprutium Ulterius et Citerius, Comitatus Molisius Terra Laboris, Capitaniata Principot'' di [[Matthäus Seutter]] (1678-1757, tedesco)<ref>[http://cartweb.geography.ua.edu:9001/StyleServer/calcrgn?cat=Europe&item=Southern%20Europe/Europe1745m.sid&wid=500&hei=400&props=item(Name,Description),cat(Name,Description)&style=simple/view-dhtml.xsl# Viewing Southern Europe/Europe1745m.sid]</ref>
* come ''Cagiano''
** 1771, ''L'Italie Divisée en ses Différens États Divisée'' di [[Giovanni Antonio Rizzi Zannoni]] (1736-1814)<ref>[http://cartweb.geography.ua.edu:9001/StyleServer/calcrgn?cat=Europe&item=Southern%20Europe/Europe1771j.sid&wid=500&hei=400&style=simple/view-dhtml.xsl# Viewing Southern Europe/Europe1771j.sid]</ref>
** 1783, ''CARTE D'ITALIE Assujettie aux Observations Astronomiques et Aux Itinéraires'' di [[Pietro Santini]]<ref>[http://www.euratlas.net/cartogra/italy_1783/italia-gb_2_2.html ITALY 1783: Kingdom of Naples]</ref>
 
== Monumenti e luoghi di interesse ==
=== Architetture militari ===
[[File:Castello in Caggiano.JPG|thumb|right|200px|Il Castello]]
Il castello di Caggiano, si trova sul lato orientale del paese, l'unico non difeso naturalmente e consiste in tre torri unite da un muro, con due porte d'accesso (dette, nel dialetto locale, "''ncap' lu pont''" e ''"'mmocca lu pont"'', ovvero "bocca del ponte"). Nei pressi delle due porte era la cappella dedicata a san Luca, conosciuta anche come "Cappella della Guardia".I primi apprestamenti difensivi risalgono forse al [[IX secolo|IX]]-[[X secolo]], mentre i resti attualmente più evidenti risalto all'epoca [[Normanni|normanna]], nell'[[XI secolo]]. Nel [[XIV secolo|XIV]] e [[XV secolo]] la fortezza venne trasformata in residenza signorile. I Gesualdo vendettero nel [[XVI secolo]] gran parte del castello alle famiglie Isoldi (sudest) e Abbamonte (nord) e il settore nord-occidentale passò nel [[XIX secolo]] in proprietà dei Carucci. Oggi buona parte del castello è di proprietà del comune che lo ha notevolmente rivalutato.
 
Le mura cittadine, sottoposte ad un recente restauro, presentano dalle due originarie, quattro porte di accesso, due delle quali, sul lato orientale, collegate al castello. Altre porte di accesso alla città erano la "Pertuccia" e la "Male vicino"
 
=== Architetture religiose ===
[[File:Chiesa del SS Salvatore di Caggiano.JPG|thumb|right|200px|Facciata della Chiesa del SS Salvatore]]
* Chiesa madre del Santissimo Salvatore ([[XI secolo|XI]]-[[XII secolo]]), presenta la facciata in stile [[Architettura romanica|romanico]] e l'interno ad una sola navata e con volta affrescata. Nel [[XV secolo]] svolse di fatto il ruolo di [[cattedrale]], avendo ospitato i [[Vescovo|vescovi]] della soppressa [[diocesi di Satriano]] ([[Satriano di Lucania]]), distrutta dalla regina [[Giovanna II di Napoli]]. Subì diversi rifacimenti e il campanile moderno, in [[cemento armato]], è opera dell'ingegnere Salvatore Ruiz degli inizi del [[XX secolo]]. Ospita un altar maggiore [[XVII secolo|seicentesco]] con trono in legno dorato, altri dieci altari, nove dei quali furono sotto il patronato delle principali famiglie del paese, diversi dipinti e un pergamo ligneo scolpito da Fortunato Cafaro. Nella chiesa vi sono 9 altari che ancora riportano il nome delle famiglie del paese che ne rivestirono il patronato: [[Immacolata Concezione]] ai Colonna; [[Annunciazione]] ai Solimena; [[Arcangelo Michele]] agli Altilio; ''Maria del Soccorso'' agli Oliva; [[Sant'Egidio]] e di [[Santa Teresa]] ai Morrone-Di Stasio; [[San Giuseppe]] ai Sabini; [[Madonna delle Grazie|Santa Maria delle Grazie]] ai Casale; [[San Nicola di Bari]] ai Carusi-Abbamonte; [[Santa Monica]] ai Mignoli-Morrone.
Sono, inoltre, noti i nomi degli arcipreti che si sono succeduti a partire dal prima metà del [[XIV secolo]].
{{cassetto
|titolo=Elenco degli arcipreti che si sono succeduti a partire dal prima metà del XIV secolo
|testo=*Don Iacone Paraggio (una bolla di concessione di una cappella datata 1337 porta il suo nome)
* Don Giovanni Rumolo
* Don Agostino Guercio (in un atto del 1429 vende un terreno per comprare una campana)
* Don Giovanni Marotta
* Don Giovanni Mignoli
* Don Melchiore Oliva (nel 1583 firma l'atto di costituzione di una cappella)
* Don Cesare Gambino
* (?-1586) Don Andrea Annisato
* (1587-1613) Don Fabio Girardelli
* (14 maggio 1614- 29 marzo 1622) Don Nicola Potenza
* (2 luglio 1622-19 aprile 1643) Don Luiso Acciaro
* (24 aprile 1651-1652) Don eremia Vitilio
* (8 settembre 1653- 1664) Don Napolione d'Adesso
* (8 novembre 1664-1678) Don Tommaso d'Adesso
* Don Giovanni Pucciarelli
* (28 aprile 1794-1722) Don Fabrizio Isolda
* (1724-1740) Don Nicola Lepore
* (8 febbraio 1741-20 gennaio 1763) Don Lorenzo Lepore
* (8 dicembre 1764-24 febbraio 1779) Don Francesco Antonio Lupi
* (1779-1808) amministrazione degli Economi Morrone
* (11 dicembre 1808-6 giugno 1864) Don Francesco Lepore
* (29 febbraio 1872-4 novembre 1900) Don Felice De Cesare
* (1903-1939) Don Claudio Romagnano
* (1940-1949) Don Vincenzo Morrone
* (1949-1950) Don Michele Isoldi (Economo curato)
* (1950-1951) Don Nicola Credentino
* (1951-1952) Don Salvatore Belluomo
* (1952-1961) Don Antonio Tozzi
* (1961-1962) Don Giuseppe Amato
* (1962-2011) Don Vittorio Lamattina
* (2011-oggi) Don Alessandro Brignone
}}
[[File:Chiesa di Santa Caterina di Caggiano 1.jpg.JPG|thumb|right|200px|La navata interna della chiesa di S.Caterina.]]
[[File:Chiesa di Santa Maria dei Greci di Caggiano.JPG|thumb|right|200px|Chiesa di Santa Maria dei Greci]]
[[File:Chiesa Santa Venere di Caggiano.jpg.JPG|thumb|right|200px|Ruderi della chiesa di Santa Veneranda]]
* La chiesa di Santa Caterina fu in origine ([[XI secolo]]) dedicata al culto greco-[[Chiesa ortodossa|ortodosso]] e presenta pianta a croce greca. Fu danneggiata dal terremoto del [[1857]]. La parte ancora conservata dell'edificio venne ripulita internamente agli inizi del [[XX secolo]] e vi furono aggiunti gli affreschi sulla volta del [[presbiterio]]. Conserva sul soffitto a cassettoni della navata tre tele di [[Nicola Peccheneda]] ("''Corpo di Cristo''", "''Martirio di santa Caterina''", "''San Carlo Borromeo''"), mentre altri due dipinti si trovano sulla parete ("''Cristo che assolve l'adultera''" e "''Conversione della Samaritana''") e un'altra (''Maria Santissima del Carmine e san Simone'') nel braccio sinistro del [[transetto]], l'unico conservato. I dipinti sono datati al [[1769]]. Un dipinto di [[Muccioli di Salvitelle]] del [[1604]] e raffigurante "''San Mattia''" si trova sopra l'altare del santo. Sopra l'[[altare maggiore]] in [[marmo]] si trova una statua lignea di "''Santa Caterina''" con diadema in argento.
* La chiesa di Santa Maria dei Greci ([[XI secolo]]) fu forse la prima chiesa eretta nel paese, con un'originaria pianta a croce greca. Risalirebbe secondo la tradizione locale, alla metà del [[VI secolo]] ed era inizialmente affidata ai monaci [[basiliani]] e fu in seguito chiesa [[Chiesa Ortodossa|ortodossa]] fino al [[1570]]. La chiesa Nel [[1770]] fu rimaneggiata con pianta a croce latina. Vi si conservano l'altar maggiore in marmo e un altare in legno dedicato a san Bartolomeo. In abbandono, ne crollò il tetto, ma è attualmente in via di recupero. Vi è sepolto Andrea Raguseo "''de Venetiis'', ultimo vescovo della diocesi di Satriano, morto nel [[1439]].
 
* Fuori dal paese, su una roccia sono presenti i ruderi della cappella di Santa Veneranda, risalente probabilmente all'[[XI secolo]], a navata unica e con abside semicircolare, distrutta da un terremoto nel [[XVIII secolo|Settecento]].
 
* La cappella di San Luca Evangelista, sorta ai piedi del castello nel [[XIII secolo]], si presenta a navata unica e con un'edicola in pietra al di sopra del portale in facciata.
 
* Il colle di Sant'Agata, fuori dal centro abitato, in direzione nord, conserva i ruderi di una ''mansio'' dei [[Templari]] del [[XIII secolo]], con una chiesa a navata unica racchiusa in un recinto fortificato con torri, dedicata a Sant'Agata, risalente al [[XII secolo]]. Dopo la soppressione dell'ordine nel [[1312]] le sue proprietà passarono al [[Sovrano Militare Ordine di Malta|ordine degli Ospitalieri]] (oggi ordine di Malta), che gestiva già l'ospizio di San Giovanni. Secondo un erudito locale del [[XIX secolo]], don Alessio Lupo, sacerdote nel paese, un manoscritto del [[1572]] riportava gli edifici templari come ancora esistenti e i loro ruderi erano ancora ben visibili nel [[XVIII secolo]]. Il nome della chiesa è passato alla denominazione dell'attuale contrada e una leggenda popolare narra dell'esistenza di un tesoro in una grotta sovrastante, che sarebbe stato nascosto dai Templari prima della loro fuga, ma che sarebbe stato custodito da un mostro.
 
* Il [[convento]] dei [[Padri Riformati]] sorse al di fuori del centro storico, sulla cima di un'altura nel [[1634]] e si articola intorno al chiostro a due piani. Il terreno, con una preesistente cappella dedicata a Santa Sofia, venne donato dall'[[Università del Regno|università (comunità) di Caggiano]] nel [[1635]]. La chiesa, completata nel [[1717]] con il contributo dei cittadini, fu dedicata al [[santo patrono]] del paese, [[sant'Antonio di Padova]] e rifatta ancora nel [[1749]]. Conserva due delle tre navate originarie, dopo la distruzione della navata destra per far posto al convento e vi sono custodite tele di [[Nicola Peccheneda]]. Il convento venne soppresso nel [[1866]] e in seguito ospitò un [[osservatorio meteorologico]] geodinamico e attualmente è occupato dalla [[canonica]] della chiesa e dalla biblioteca comunale, con un antiquarium che conserva i materiali archeologici provenienti dal monumento funerario degli ''Insteii''.
* Altre cappelle presenti nel paese sono:
** Cappella di San Biagio, nella contrada omonima.
** Cappella di San Gennaro, costruita nel [[1692]] annessa al palazzo dei Salinas.
** Cappella di San Giacomo, condivisa con i comuni di [[Auletta]] e [[Salvitelle]], dove annualmente si celebra una solenne funzione religiosa
** Cappella di San Sebastiano, distrutta dal terremoto del 1857
** Cappella di San Vito, nella contrada omonima e ora distrutta.
** Cappella di San Luca, in via Roma.
 
=== Altro ===
* Il monumento funerario degli ''Insteii e dei Gresii'', di epoca [[Gaio Giulio Cesare Ottaviano|augustea]], aveva forma di tempietto su podio. Gli elementi architettonici che appartenevano al sepolcro sono in esposizione presso la biblioteca nell'ex convento dei Padri Riformati.
 
* Presso la località di Santo Stasio si conservano i resti pertinenti probabilmente ad una villa rustica di epoca tardo-imperiale ([[Fregio|fregi]] dorici, una statua in calcare, un nucleo di iscrizioni e resti murari).
 
* I portali del centro storico del paese, in particolare in via Marvicino, presentano il "picchiotto" (''truzzulatùr''), usato per bussare, semplice ad anello, oppure decorato con vari motivi, da quelli antropomorfi a quelli animalistici. Sono inoltre spesso presenti serrature con ghiere ornate, e stipiti, archi e chiavi con decorazioni scolpite.
 
*Presso la biblioteca comunale è possibile visitare il Museo della Polizia di Stato all’interno della sede del A.N.P.S. dedicata a Giovanni Palatucci.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Caggiano}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al [[31 dicembre]] [[2009]] a Caggiano risultano residenti 28 cittadini stranieri. Le nazionalità principali sono:<ref>[http://www.urbistat.it/it/demografia/stranieri/caggiano/65019/4 Comune di CAGGIANO: popolazione straniera per sesso, bilancio demografico stranieri, tasso di crescita stranieri, cittadinanza<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
{{MultiCol}}
{| {{prettytable}}
|-
! Paese di nascita !! Popolazione (2009)
|-
| {{bandiera|Romania}} [[Romania]] || {{Numero|14}}
|-
| {{bandiera|Albania}} [[Albania]] || {{Numero|8}}
|-
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| {{bandiera|Ucraina}} [[Ucraina]] || {{Numero|2}}
|-
| {{bandiera|Russia}} [[Russia]] || {{Numero|1}}
|-
| {{bandiera|India}} [[India]] || {{Numero|1}}
|}
 
=== Religione ===
La maggioranza della popolazione<ref>[http://www.diocesisalerno.it/ Arcidiocesi di Salerno - Campagna - Acerno<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> è di religione [[Cristianesimo|cristiana]] di rito [[Chiesa Cattolica|cattolico]]; il comune appartiene all'omonima [[forania]] dell'[[Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno]], con due parrocchie:
* S. Maria dei Greci in S. Antonio
* SS. Salvatore e S. Caterina
=== Dialetto ===
La parlata locale, tuttora diffusa a livello familiare, ha affinità con quelle lucane della [[Basilicata]] e come molte altre dell'Italia meridionale presenta influssi dal [[Lingua greca|greco]].
== Cultura ==
=== Cucina ===
La cucina tradizionale di Caggiano è tipicamente contadina in quanto i suoi ingredienti fondamentali e condimenti sono tutti frutto dei suoi campi e dell'allevamento, ad eccezione del [[sale da cucina]], dello [[zucchero]] e di [[Spezia (alimento)|spezie]] come il [[Piper nigrum|pepe]]. Inoltre, sviluppatasi in un'epoca in cui l'autoproduzione era la norma, per la distanza che separa l'abitato dal mare quasi assente è il pesce, ad eccezione di quello conservato (e quindi commercializzato) sotto sale: [[engraulis encrasicolus|alici]] e [[baccalà]].
 
La fertilità e varietà del territorio ha comunque permesso lo sviluppo di una cucina molto ricca. Il comune, infatti, si estende dai 300-400 metri fino ai 1200–1300&nbsp;m [[s.l.m.]] sostenendo un gran numero di coltivazioni: [[Frumento|grano]], [[Hordeum vulgare|orzo]], [[granturco]], [[Vitis|vite]], [[Olea europaea|ulivo]], [[Juglans|noce]], [[castagno]], [[patate]], [[lupinus albus|lupini]], [[pomodoro|pomodori]], [[lattuga]], [[rapa]], [[cavolfiore]], [[zucca]], [[malus domestica|meli]], [[pyrus|peri]], [[Diospyros kaki|cachi]], [[cicer arietinum|ceci]], [[faciolo|fagioli]], [[granturco]], [[pesco|pesche]], [[prugna|prugne]], [[fico|fichi]],... Anche se in via di abbandono, una volta la [[pastorizia]] era praticata capillarmente (nei tempi andati erano molte le famiglie che possedevano qualche [[capra hircus|capra]] o [[pecora]]), così come l'[[allevamento]] di [[animali da cortile]] (le [[gallina|galline]] al calar del sole trovavano rifugio nelle stesse abitazioni dei loro proprietari) e, per i più ricchi, il [[maiale]]. Non mancavano i [[coniglio|conigli]]. Meno praticato era l'allevamento di [[Bovinae|bovini]], oggi molto diffuso. Per tutte queste ragioni la tradizione culinaria caggianese in ogni stagione offre piatti legati alla ciclica disponibilità di ingredienti.
 
Da notare che alcuni prodotti un tempo erano acquistati sempre dai paesi vicini perché inspiegabilmente si era convinti che non potessero crescere a Caggiano. Era il caso dell'[[aglio]] da [[Polla]], delle [[cipolla|cipolle]] da [[Sant'Arsenio]] o delle [[Brassica oleracea sabauda|verze]] da [[Sant'Angelo Le Fratte]]. Lo scambio spesso avveniva in occasione di fiere e mercati che periodicamente si tenevano nei diversi comuni.
 
==== I primi piatti ====
===== La pasta =====
[[File:Formati di paste 01.JPG|thumb|right|180px|Vari formati di pasta di Caggiano]]
L'impasto per la preparazione della pasta è molto povero, essendo normalmente costituito di sola [[farina]] ed [[acqua]] (circa 850[[centimetro cubo|cc]] di acqua per 1&nbsp;kg di farina). Solo per alcuni formati speciali (ad es. per le [[sfoglia|sfoglie]]) sono occasionalmente aggiunte delle uova.
 
Il tipo di pasta fatta in casa più diffuso, perché di più semplice preparazione, è il ''cavatìedd'' o ''cru-sìcchi'' (cavatello) preparato in diversi formati a seconda del tipo di condimento:
* se cavato con un dito è ottimo con salsa di pomodoro e, in generale, condimenti da mangiare con il cucchiaio: [[patata (alimento)|patate]], [[fagiolo|fagioli]], [[pisello|piselli]],...
* se cavato con due o più dita si sposa bene soprattutto con le [[verdura|verdure]] ([[Brassica oleracea sabauda|verza]], [[broccolo|broccoli]],...)
 
Un altro formato molto diffuso perché di semplice preparazione è la ''là-a-na'', che si accompagna sempre con [[legume|legumi]] o verdure, raramente con [[salsa di pomodoro]]. È preparata tagliando in striscioline di alcuni millimetri una sfoglia arrotolata nel cui impasto sono state eventualmente utilizzate anche [[Uovo (alimento)|uova]]. Il risultato è simile a delle strette [[fettuccina|fettuccine]]. Particolarmente apprezzate sono ''là-a-ne e cìc'-r'', cioè là-a-ne e ceci insaporiti in bianco:, [[Petroselinum crispum|prezzemolo]] aglio e cipolla a pezzetti appena soffritti nell'olio, con l'aggiunta eventuale di ''vn-drè-sc-ca'' ([[pancetta]]) tagliato a dadini. La ''là-a-na'' era specialmente diffusa sia perché di preparazione veloce, sia perché adatta ad essere conservata per più giorni. I condimenti brodosi con cui si sposa bene la rendevano, inoltre, un economico ''riempipancia''.
 
Da notare che in dialetto caggianese solo usata al plurale la parola ''là-a-na'' individua il tipo di pasta appena descritto mentre al singolare indica la sfoglia. ''La-anatù-r'' è invece il mattarello utilizzato per stendere la sfoglia.
 
[[File:Caggiano Zucaredd.gif|thumb|right|180px|Zucuaredd]]
Le ''zucuarèdd'' sono la versione caggianese e casalinga degli [[spaghetti]]. Preparato con un impasto di sola farina ed acqua, tradizionalmente ciascuna ''zucuarèdda'' è ordinata in spirale per essere più semplicemente prelevate per buttarla nell'acqua bollente. Si condiscono con la salsa di pomodoro.
 
Le ''tagliarelle'' sono invece le [[tagliatelle]] preparate a partire dalla sfoglia stesa e tagliata in striscioline di circa un centimetro di larghezza.
 
I formati di pasta più ricchi ed importanti, sia per gli ingredienti sia per i tempi di preparazione, sono certamente ''fusì-dd'' ([[fusillo]]) e ''graviù-ol'' ([[raviolo]]). In entrambi i casi l'impasto prevede l'aggiunta di uova.
 
[[File:Caggiano Fusilli.gif|thumb|left|180px|Fusilli]]
I ''fusì-dd'' sono un tipo di pasta lunga. Di forma irregolare, è lavorato intorno ad un ferro angolato e sottile una volta ricavato dagli stecchetti degli ombrelli. La sua preparazione è particolarmente lunga perché deve essere lasciato a ''ngru-sc-scuà'' o ''assucuà'' (cioè ad asciugare o disseccare) per alcune ore altrimenti maneggiandolo quando è ancora fresco (anche solo per buttarlo nell'acqua bollente) si schiaccia o si ostruiscono le estremità, impedendone una cottura uniforme.
 
[[File:Caggiano Graviù-ol.gif|thumb|right|180px|Graviù-ol]]
Il ''graviù-ol'' è il classico raviolo preparato a partire da una sfoglia. Il ripieno è costituito da un impasto di [[ricotta]], uova, formaggio e prezzemolo tagliato a pezzetti. Sono conditi sempre con salsa di pomodoro e formaggio.
 
Per quanto riguarda i primi, una menzione a parte meritano ''parmarìedd'' e ''tagliulì-n''.
Il ''parmarìedd'' è la variante del cavatello da mangiare, per tradizione, la [[domenica delle Palme]]. Il suo impasto prevede l'aggiunta di uova ed è cavato a tre o quattro dita per farlo rassomigliare ad una foglia di ulivo. Lo si condisce con salsa di pomodoro.
 
I ''tagliulì-n'' sono una variante della ''là-a-na'' preparata per l'[[Ascensione]]. Il suo impasto prevede uova e si differenzia dalla ''là-a-na'' perché la sfoglia arrotolata è tagliata ancora più sottilmente: ''fìn cò-m nu capèdd'' (sottile come un capello). Anche la preparazione è particolare: prima di aver raggiunto la cottura completa in acqua, sono scolati e quindi versati nel latte bollente per terminarla. Sono quindi serviti nello stesso latte in cui hanno completato la cottura. Una volta il latte era quello fresco di pecora, oggi ci si accontenta di latte intero a lunga conservazione.
 
La pasta preconfezionata, infine, ancora fino agli [[Anni 1960|anni sessanta]] del [[XX secolo|secolo scorso]] era acquistata sfusa e consumata solo nelle giornate di festa come il pranzo della [[vigilia di Natale]]: chi poteva acquistava un po' di spaghetti che condiva con il baccalà al sugo o, per chi non poteva permetterselo, con le alici salate. Queste ultimi sono i due unici primi a base di pesce della tradizione caggianese.
 
===== I condimenti =====
La salsa al pomodoro era un condimento che, al di fuori del periodo di disponibilità del prodotto fresco, era riservato solo alle feste. Nel resto dell'anno, infatti, si poteva consumare solo quella che ciascuna famiglia confezionava sottovuoto in agosto e settembre, usanza ormai sempre meno praticata:
* per la [[passata di pomodoro|passata]], il pomodoro era bollito per qualche minuto, quindi punto con una forchetta per liberarlo dall'acqua. Era poi ridotto in poltiglia con un passatutto o un passa-pomodoro che separava anche la polpa da pellicina e semi. Il sugo così ottenuto era versato in recipienti di vetro (bottiglie o vasetti) che poi erano ermeticamente sigillati e quindi bolliti. Pellicine e semi, prodotti di scarto della lavorazione, non venivano buttati ma riciclati come concime.
* in alternativa si preparavano le ''Zammedd<nowiki>'</nowiki>'', cioè pomodori con la buccia: l'ortaggio era tagliato a pezzetti e liberato dai semi, quindi versato crudo nei vasetti di vetro che erano poi ermeticamente sigillati e quindi bolliti. Questo condimento era impiegato anche per le pizze al pomodoro.
 
Alcuni preparavano anche il concentrato di pomodoro, lasciando essiccare al sole la passata cotta.
Così confezionata, la salsa poteva essere consumata anche dopo anni.
 
I legumi più spesso utilizzati come condimento dei primi erano (e sono) fagioli, ceci e, quando disponibili, fave e piselli freschi. I legumi, infatti, coniugano all'elevato contenuto energetico una semplice coltivazione. Una volta essiccati, inoltre, sono facilmente conservati in dei semplici sacchi anche per mesi. Li si preparano di solito in bianco, su un fondo di aglio o cipolla soffritti.
 
I legumi essiccati, così come il grano, erano una volte sfruttati anche per conservare le uova: tra i chicchi, infatti, la temperatura è costante per tutto l'anno e così le uova vi potevano essere conservati per lungo tempo fino a qualche fiera dove erano barattate con altro o accumulate in vista di qualche occasione particolare (ad es. una festa di matrimonio).
 
Per quanto riguarda le verdure, molto apprezzate sono verze e broccoli, anche loro preparate in bianco in abbondante brodo e su un fondo di aglio soffritto, con l'eventuale aggiunta di un pomodoro tagliato a pezzetti grossi. Una volta, quando qualche famiglia non possedeva un terreno adatto alla loro crescita, spesso trovava più redditizio fittare da un conoscente qualche solco di un terreno migliore da lavorare in proprio.
 
Non potevano mancare, naturalmente, le patate, prodotte in grande quantità nelle zone montane.
 
Indipendentemente dalla base utilizzata per il condimento, a piacere tanti accompagnano i primi con il peperoncino essiccato o, quando è fresco, morsicato.
 
==== Piatti a base di carne ====
Per motivi prettamente economici, la dieta di una volta era povera di carne ed uova.
 
La carne, infatti, era un bene che anche i più ricchi si concedevano raramente: i più allevavano gli animali per venderli così da pagare le tasse, prima fra tutte la ''funduaria'' (la [[patrimoniale]]), o comprare scarpe ed abiti. Quando però vendevano la carne già macellata, conservavano per sé le parti meno pregiate che poi sfruttavano inventando piatti poveri, ma capaci di dare soddisfazione a tutta la famiglia.
Tra questi, la ''pèttla'' è forse il piatto di carne povero per eccellenza, necessitando della sola pelle di pollo. Questa è tolta all'animale la più integra possibile, quindi imbottita con un impasto a base di pane, uova, formaggio, prezzemolo,... infine completamente richiusa con ago e filo prima di essere bollita in un brodo solitamente vegetale. È servita tagliata a fette.
Una variante decisamente più ricca (e moderna) è la ''mbutt-tùra'', dove al posto della pelle di pollo si usa la pancetta di vitello.
 
La ''lingua di bue'' è una parte dell'animale capace di fornire tanta carne. Prima però deve essere bollita a lungo così da poterla scorticare per liberarla dalla superficie ruvida che la riveste e protegge consentendo all'animale di mangiare anche erbe spinose. La carne è, invece, molto morbida e può essere preparata a piacere. Il suo sapore dolciastro è facilmente mitigato cuocendo la carne nel vino bianco. Anche per questo è particolarmente adatta per le [[pizzaiola|pizzaiole]] (aglio, origano, pomodori a pezzetti ed un po' d'olio) il cui sugo è buono anche per condire la pasta.
 
Per quanto riguarda il maiale, è noto che dell'animale si sfrutta tutto.
La lavorazione delle sue carni è un'operazione molto delicata da eseguire entro poche ore dall'uccisione per impedire che i batteri l'attacchino rovinandola irreparabilmente. Per questa ragione un rito che si ripeteva innumerevoli volte nell'abitato come nei casolari in campagna tra la fine dell'autunno e l'inizio dell'inverno era proprio l'uccisione dei maiali, a cui i proprietari chiamavano a partecipare un congruo numero di parenti e conoscenti con i quali si mangiavano le parti meno pregiate a pranzo e cena in cambio di un aiuto nella macellazione e nella preparazione dei salumi. Il tutto doveva concludersi nel giro di uno-due giorni al massimo. Salsicce, capocolli, sopressate,.... erano poi lasciati stagionare appesi al soffitto della cucina per sfruttare il fumo dei focolari.
 
Per ucciderlo, il maiale era bloccato da un buon numero di persone su una panca, quindi gli si recideva la giugulare e l'animale moriva dissanguato dopo un'agonia di alcuni minuti. Questa macabra procedura era giustificata dalla necessità di dissanguarlo per impedire che il sangue coagulandosi ne rovinasse le carni: oggi la disponibilità di macchine che velocizzano la macellazione e lavorazione consente di uccidere l'animale molto velocemente, quando invece tali operazioni erano svolte manualmente, non era assolutamente possibile evitarlo. Comunque neppure il sangue era buttato, ma raccolto e poi bollito con l'aggiunta di zucchero, cacao e cioccolato fino a formare il [[sanguinaccio dolce|sanguinaccio]], un dolce molto ricercato.
 
Fra le parti povere del maiale, c'è la cotica ed il lardo.
La cotica la si mangia in diversi modi, ad esempio come involtini conditi con aglio e prezzemolo cotti nella salsa di pomodoro. In questo modo anche il sugo diventa più ricco e aderisce ben bene alla porosità tipica della pasta fatta a mano.
Il lardo era particolarmente apprezzato perché, messo sotto sale e riposto in un luogo fresco, può essere conservato per diversi mesi. La sua [[salamoia]], inoltre, era recuperata per condire la pasta risparmiando, così, sul sale, un condimento indispensable quanto costoso.
 
[[File:Caggiano Frittl.gif|thumb|right|180px|Frittl]]
Sciogliendolo in una pentola, dal lardo si ricava lo [[strutto]]. Se fritto a pezzetti, la parte che si scioglie raffreddandosi diventa ancora strutto, il resto delle bontà croccanti da mangiare caldi: ''frìtt-le'' (cigole). Un pugno di frìtt-le può anche essere utilizzato per condire l'impasto per preparare il pane.
 
==== Piatti a base vegetale ====
I piatti a base di verdure, sia coltivate che raccolte selvatiche nei campi incolti o ai margini delle strade, sono numerosi e ricchi di varianti. Fra questi:
 
*[[Patate]]
** ''Patan a la sandàngi-lesa'' (patate alla santangelesa, dal nome del [[Sant'Angelo Le Fratte|comune confinante]] con Caggiano): patate novelle e piccole, prima bollite e poi pelate, quindi fritte con diversi sapori (origano, rosmarino).
** ''patan scavurat'': patate scaldate e poi pelate da schiacciare per farne purea o tagliate a spicchi per dare sostanza ad un'insalata di pomodori.
*[[Brassica oleracea|Broccoli]]
** ''vrùo-cch-l scuppt-iat'': i broccoli sono cotti a vapore su un fondo di aglio soffritto con l'aggiunta di qualche spicchio di salsiccia fresca.
* [[Scarola]]
** con le polpettine: la scarola è bollita in un brodo di carne; da parte si preparano polpettine molto piccole con un impasto di mollica di pane, carne, uova e formaggio che sono bollite da parte; la scarola è quindi servita con sopra le polpettine.
* [[Cicoria]] e cicorioni: raccolta ai lati della strada, sono preparate bollite.
* Lìembr: un vegetale spontaneo conservato sotto'aceto.
* [[cavolo|Cavoli]]: tagliati a pezzetti:
** sono impanati e poi fritti in un impasto di farina in cui si è aggiunto un po' di lievito.
** sono bolliti e quindi conditi con aceto.
** sono scaldati in abbondante acqua con aggiunta di olio e pomodoro, quindi serviti in questo brodo.
* Fiori di [[zucca]]:
** sono soffritti in un impasto di farina in cui si è aggiunto un po' di lievito.
** sono bolliti e quindi mangiati a mo' di minestra.
* [[Melanzane]]:
** [[parmigiana]]: tagliate di lungo in fette sottili, sono impanate e fritte quindi disposte in due o tre strati in una teglia, ciascuno inframezzato da salsa di pomodoro e formaggio fresco (ad es. caciocavallo) tagliato a pezzetti.
** tagliate di lungo e quindi liberate da semi e mollica, sono cotte in forno imbottite con un impasto di mollica di pane, uova, formaggio e la stessa mollica della melanzana.
** ''ciambotta'': melanzane e peperoni tagliate a dadini e cotte in una padella separatamente, quindi unite per terminare la cottura con l'aggiunta di cipolle.
* [[Zucchine]]:
** con patate
** ''scapece'': tagliate a fette, quindi fritte e condite con aglio e menta. Sono servite fredde.
 
==== Rustici ====
* ''Pasticc caggià-nes'': pizza con vari formaggi, carne tritata, uova e salame e cotta in forno, da mangiare calda;
* ''pìzza-chièna'': pizza farcita di formaggio fresco, uova e pezzi di sopressata e poi cotta in forno.
 
==== Dolci ====
* ''pizza-ròc''': torta con almeno due strati di crema (gialla al limone e scura al cacao amaro) e spesso rivestita di ''naspro'', come il rivestimento della [[cassata]] siciliana, cioè zucchero sciolto a caldo e poi spalmato sulla torta, che raffreddandosi diventa bianco e solido.
 
==== Pane ====
* ''Pan cùott'': pane raffermo, bollito e condito.
 
<!--
==Pane e pizze==
A [[Pasqua]], inoltre, era preparato il ''tòrta-n'', pane a forma di ciambella con l'aggiunta nell'impasto delle ''frìtt-le''.
Fresa
 
M-cciatìedd
 
==I pranzi di matrimonio==
Una occasione di festa molto sentita é ancor oggi il matrimonio. Quello caggianese si contraddistingue per il gran numero di portate, solitamente x, che ne fa anche una vera rassegna della tradizione culinaria del paese:
# bocconcini di fiordilatte con fette di capocollo e sedano impanato e fritto
# ''ziti'' (un formato di pasta) al sugo
 
Oggi, purtroppo, è sempre più contaminato da piatti
 
sotto'olio, sott'aceti
 
cicèr-ch-la o c'cèr-ch-la cicerchia
 
pomodori
 
formaggio, ricotta
 
Elenco di piatti tipici e del loro nome dialettale
 
====Primi====
* ''Lagàn e cìc-r'': " lagane" e ceci;
* ''cavatìedd'' o ''crusìcchi'': cavatelli ''cavati'' con uno-due dita;
* ''fusì-dd'': fusilli;
* ''parma-rièdd'': cavatelli lunghi, cioè ''cavati'' con 3-4 dita, cucinati tipicamente la [[domenica delle palme]];
* ''ra-v-iul'': ravioli con un ripieno di ricotta, formaggio e uova;
* ''zu-cua-rèdd'' (piccola corda, spaghetto): pasta lunga e sottile che ricorda gli [[spaghetti]].
 
====Secondi====
* ''Patan a la sandàngi-lesa'': patate piccole prima bollite e poi pelate, quindi fritte con diversi sapori (origano, rosmarino);
* ''patan scavurat'': patate scaldate che poi vengono schiacciate per farne purea o tagliate a spicchi per dare sostanza ad un'insalata di pomodori.
 
====Rustici====
* ''Pasticc caggià-nes'': pizza con vari formaggi, carne tritata, uova e salame e cotta in forno, da mangiare calda;
* ''pìzza-chièna'': pizza farcita di formaggio fresco, uova e pezzi di sopressata e poi cotta in forno.
 
====Dolci====
* ''pizza-ròc''': torta con almeno due strati di crema (gialla al limone e scura al cacao amaro) e spesso rivestita di ''naspro'', come il rivestimento della [[cassata]] siciliana, cioè zucchero sciolto a caldo e poi spalmato sulla torta, che raffreddandosi diventa bianco e solido.
 
====Pane====
* ''Pan cùott'': pane raffermo, bollito e condito.
-->
 
=== Personalità legate a Caggiano ===
[[File:Vincenzo Lupo lapide in Caggiano 02.JPG|thumb|right|180px|Lapide che commemora la figura di [[Vincenzo Lupo]]]]
* [[Giuseppe Antonio Abbamonte]] o Giuseppe Abbamonti (Caggiano, [[1759]] - [[Napoli]], [[1819]]), patriota e politico.
* [[Gabriele Altilio]] (Caggiano [[1436]] - [[Policastro]] [[1501]]), [[vescovo]] di [[Diocesi di Teggiano-Policastro|Policastro]] e [[Poesia|poeta]] alla corte [[Aragonesi|aragonese]].
* [[Nestore Caggiano]] (Caggiano, [[1888]] - [[1918]]), compositore
* [[Fortunato Cafaro]] (Caggiano, [[4 giugno]] [[1875]] - [[17 marzo]] [[1945]]), intagliatore del legno, autore del [[pulpito|pergamo]] della chiesa del Santissimo Salvatore e di una bara intarsiata conservata nella sacrestia della chiesa di Santa Caterina, donata nel [[1913]] alla [[confraternita (Chiesa cattolica)|confraternita]] del Santissimo Sacramento.
* [[Paolo Carucci]] (Caggiano, [[1842]] - Napoli [[1925]]), speleologo, scopritore delle [[grotte dello Zachito]] e [[Grotte di Frole|di Frole]] e primo esploratore di quelle [[Grotte di Pertosa|di Pertosa]].
* [[Crisostomo Colonna]] (nato a Caggiano nel [[1460]]) fu un [[Umanesimo|umanista]] ed erudito presso le corti di [[Regno di Napoli|Napoli]] e di [[Regno di Spagna|Spagna]]. A Caggiano fondò ''un monte perpetuo moltiplico per dotare donzelle e per sussidi di mantenimento di giovinetti'' e ne ottenneil conferimento dell titolo di "primicerio".
* ''Alessio Lupo'' (Caggiano, [[23 ottobre]] [[1801]] - [[21 marzo]] [[1865]]), fu un sacerdote ed erudito locale. Figlio di un notaio, dopo aver iniziato gli studi giuridici, si fece sacerdote. Fu canonico della chiesa del Santissimo Salvatore a partire dal [[1840]] e scrisse alcune opere dedicate alla storia del paese (''Monografia di Caggiano'') e dei suoi [[Università del Regno|casali]] ([[Pertosa]], [[Salvitelle]] e [[Sant'Angelo Le Fratte]]).
* [[Vincenzo Lupo]] (Caggiano, [[15 agosto]] [[1755]] - [[20 agosto]] [[1799]]) fu un patriota. Compiuti gli studi, avviò un'attività legale a [[Napoli]] e fu tra i principali animatori del gruppo "ROMO" ("Repubblica O MOrte"). Venne arrestato una prima volta nel [[1794]] e condannato a 23 mesi di carcere dopo un secondo arresto nel [[1796]]. Nella [[Repubblica Partenopea]] del [[1799]] presiedette il "Tribunale militare" e quindi l'"Alta corte di giustizia", emettendo numerose condanne a morte. Dopo la caduta della Repubblica venne impiccato e sepolto nella chiesa di Santa Maria di Costantinopoli
* [[Achille Bonito Oliva]] (Caggiano, [[1939]]), critico d'arte, docente de "La Sapienza".
* [[Pasquale Oro]] (Caggiano, [[1849]]- [[Muzzana del Turgnano]], [[1924]]) fu un [[generale di divisione]] degli [[Alpini]] durante la [[prima guerra mondiale]]: al comando della 34ª Divisione alpina partecipò alla difesa dell'[[Altopiano dei sette comuni|Altopiano d'Asiago]], guadagnando una [[medaglia d'argento al valor militare]]. Il [[15 maggio]] [[1916]] si contrappose all'offensiva [[Impero austro-ungarico|austriaca]] occupando il [[Pasubio]]. Il re [[Vittorio Emanuele III]] gli conferì l'[[Ordine Mauriziano]].
 
=== Eventi ===
* Percorso culinario del centro storico ([[8 agosto]]-[[10 agosto]]), durante il quale è possibile assaggiare alcuni piatti tipici (antipasto caggianese, lagane e ceci, arrosto di vitello, pasticcio caggianese) ed i dolci locali.
* Sagra dei crusìcchi, o cavatelli (agosto).
* Ferragosto caggianese: giornate di feste organizzate nei giorni precedenti al [[ferragosto]] che culmina con un concerto, a cui in passato hanno partecipato anche i [[Pooh]] e Cristiano de Andrè.
* Fiere ([[10 giugno]] e [[6 agosto]]).
* Festa del [[Corpus Domini]]
* Festa della Madonna del Rosario (prima domenica di ottobre) proclamata PATRONA PRINCIPALE di Caggiano dalla Congregazione dei Riti di Roma il 15 marzo 1732.
* Festa di sant'Antonio ([[13 giugno]]), nella quale viene celebrato [[sant'Antonio di Padova]], patrono del paese.
* Festa della Madonna di Viggiano e di San Feliciano (prima domenica d'agosto), in località Mattina e festa di san Giacomo Apostolo (20 agosto), nella località Calabri.
 
== Geografia antropica ==
=== Frazioni ===
Lo statuto comunale di Caggiano non menziona alcuna frazione. In base al 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni<ref>[http://dawinci.istat.it/daWinci/jsp/MD/dawinciMD.jsp?a1=m0GG0C0I0&a2=mg0y8048F8&n=1UH90T09OG0&v=1UH07B07T350000 14º Censimento]</ref>, le località abitate sono:
 
* '''Calabri''', 28 abitanti, 470 {{m s.l.m.}};
* '''Fontana Caggiano I''', 50 abitanti, 750 {{m s.l.m.}};
* '''Mattina''', 124 abitanti, 550 {{m s.l.m.}};
* '''Mattina V''', 33 abitanti, 525 {{m s.l.m.}};
* '''Piedi L'Arma''', 24 abitanti, 685 {{m s.l.m.}}.
 
== Economia ==
{{...}}
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
* [[File:Strada Regionale 19ter Italia.svg|36px]] [[Strada statale 19 ter Dorsale Aulettese|Strada Regionale 19 ter]] ''Innesto ex SS 407 (Bivio per Vietri di Potenza)-Innesto SS 19''.
*[[File:Strada Provinciale 341 Italia.svg|36px]] Strada Provinciale 341 ''Innesto ex SS 19/ter-Caggiano-Salvitelle-Innesto ex SS 94''.
*[[File:Strada Provinciale 442 Italia.svg|36px]] Strada Provinciale 442 ''Isca/Pantanelle(Valle del Melandro)-ex SS 19/ter''.
 
== Amministrazione ==
 
=== Amministrazioni precedenti ===
{{Vedi anche|Sindaci di Caggiano}}
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune fa parte della [[Comunità montana Tanagro - Alto e Medio Sele]].
 
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'[[Autorità di bacino interregionale del fiume Sele]].
 
== Sport ==
A.S. Caggianese è l'associazione sportiva comunale sorta nel 2004. Dal 2004 al 2009 ha militato nel calcio a 5. Nel campionato 2009-2010 milita nel campionato di Calcio di Terza Categoria della Provincia di Salerno nel girone "C" posizionandosi al 4º posto.
 
=== Impianti sportivi ===
* Campo di calcio in loc. Ciotte
* Campo calcetto via Enrico Quaranta
* Palazzetto dello Sport
 
==Carriera==
== Galleria fotografica ==
===Club===
<gallery>
Ha giocato nel campionato egiziano, vincendolo 3 volte, in quello iracheno e georgiano.
Immagine:Chiesa di Santa Caterina di Caggiano.jpg.JPG|La facciata della chiesa di S.Caterina.
Immagine:Chiesa di Santa Caterina di Caggiano 2.jpg.JPG|Il soffitto della navata nella chiesa di S.Caterina
Immagine:Chiesa di Santa Caterina di Caggiano 4.JPG|L'altare maggiore nella chiesa di S.Caterina
Immagine:Chiesa_S_Antonio_di_Caggiano.jpg.JPG|La chiesa e il convento di Sant'Antonio di Padova
Immagine:Chiesa_S_Antonio_in_Caggiano_01.JPG|La chiesa di Sant'Antonio di Padova in fondo alla via di accesso.
</gallery>
 
== Note =Nazionale===
Con la maglia della Nazionale egiziana ha collezionato 16 presenze in sei anni di militanza.
<references/>
 
== Bibliografia Palmarès==
===Club===
* Gaetano Lamattina, ''Caggiano e il suo Casale di Pertosa''. Acerronia, 1975.
====Competizioni nazionali====
* Gaetano Lamattina, ''Caggiano ed i Casali di Pertosa e Salvitelle'', G. Greco Editori, Napoli, 1991.
*{{Calciopalm|Campionato egiziano|3}}
* Giovanni Salimbene, ''Le famiglie di Caggiano e Pertosa negli anni 1740 e 1754'', Salerno, Lavegliacarlone Editore, 2008.
:Zamalek: 2000-01, 2002-03, 2003-04
* [[Vittorio Bracco]], ''Volcei'', Firenze, [[Leo S. Olschki Editore]], 1978.
 
*{{Calciopalm|Coppa d'Egitto|1}}
== Voci correlate ==
:Zamalek: 1998-99
* [[Sedi templari]]
* [[Comunità montana Tanagro - Alto e Medio Sele]]
 
*{{Calciopalm|Supercoppa d'Egitto|1}}
== Altri progetti ==
:Zamalek: 2001
{{interprogetto|commons=Category:Caggiano}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{NFT|2071|Gamal_Hamza}}
* [http://www.regionecampania.org/comuni/settori/notizieStoriche.asp?IDComune=6401 Storia e monumenti del comune di Caggiano] sul sito del CTC (Centro Turismo Culturale) della Regione Campania.
* {{es}}{{cita web|url=http://www.geocities.com/tuttocaggiano|titolo=Información sobre Caggiano en español|deadurl=yes|urlarchivio=http://www.reocities.com/tuttocaggiano}}
* [http://marcheo.napolibeniculturali.it/percorso/tematismi.2006-09-19.8722800506/P_RA20 Descrizione dei reperti esposti nel Museo Archeologico]
 
{{Nazionale egiziana Coppa d'Africa 2002}}
{{Comunità montana Tanagro - Alto e Medio Sele}}
{{Portale|biografie|calcio}}
{{Provincia di Salerno}}
{{portale|Campania|Cilento}}
 
[[Categoria:Caggiano|Calciatori della Nazionale egiziana]]
[[Categoria:Località del Cilento]]