Bruce Springsteen e Episodi di Naruto: Shippuden (ventunesima stagione): differenze tra le pagine

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{{Artista musicale
{{Torna a|Episodi di Naruto: Shippuden}}
|nome = Bruce Springsteen
La {{nihongo|'''Saga dell'attivazione del Mugen Tsukuyomi'''|無限月読・発動の章|Mugen Tsukiyomi hatsudō no shō}} costituisce la ventunesima stagione dell'anime ''[[Naruto: Shippuden]]'' ed è composta dagli episodi che vanno dal 414 in poi. La regia è di [[Hayato Date]] ed è prodotta da [[TV Tokyo]] e [[Pierrot (studio)|Pierrot]]<ref>{{cita web|url=http://www.tv-tokyo.co.jp/anime/naruto/staff/index.html|titolo=テレビ東京・あにてれ NARUTO-ナルト- 疾風伝|editore=[[TV Tokyo]]|accesso=22 ottobre 2016|lingua=ja}}</ref>. Gli episodi, tratti dal [[manga]] di [[Masashi Kishimoto]] ''[[Naruto]]'', si focalizzano sulla battaglia tra [[Maito Gai]] e [[Madara Uchiha]], su [[Naruto Uzumaki]] e [[Sasuke Uchiha]] che incontrano il saggio delle sei vie, e sull'attivazione dello Tsukuyomi infinito.
|nazione = Stati Uniti d'America
|post nazione =
|genere = Rock
|anno inizio attività = 1972
|anno fine attività = in attività
|note periodo attività =
|tipo artista = cantautore
|strumento= [[Canto (musica)|Voce]], [[chitarra]]
|url = [http://brucespringsteen.net/ brucespringsteen.net]
|numero totale album pubblicati = 30
|numero album studio = 18
|numero album live = 5
|numero raccolte = 7
|immagine = Bruce Springsteen - Roskilde Festival 2012.jpg
|didascalia = Bruce Springsteen in concerto nel 2012
}}
{{Bio
|Nome = Bruce Frederick Joseph
|Cognome = Springsteen
|PreData = pronuncia [[Inglese americano|americana]]: {{IPA|[bɻuːs ˈfɻɛdəɻɪk ˈʤoʊzəf ˈspɻɪŋstiːn]|en}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Long Branch
|LuogoNascitaLink = Long Branch (New Jersey)
|GiornoMeseNascita = 23 settembre
|AnnoNascita = 1949
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = cantautore
|Attività2 = chitarrista
|Nazionalità = statunitense
|Didascalia2 = {{Premio|Oscar|alla migliore canzone|1994|x}}
}}
 
La ventunesima stagione viene trasmessa in Giappone dal 28 maggio 2015 su [[TV Tokyo]]. In Italia è trasmessa in [[streaming]] sulla piattaforma online [[Crunchyroll]] in simulcast sottotitolato.
«''The Boss''», come è sempre stato soprannominato, è uno degli artisti più conosciuti nell'ambito della musica contemporanea ed è considerato uno dei più rappresentativi fra i musicisti [[rock]].<ref name=AllMusic>{{cita web|autore=William Ruhlmann|titolo=Bruce Springsteen - Artist Biography|sito=AllMusic|http://www.allmusic.com/artist/bruce-springsteen-mn0000530745/biography|accesso=11 novembre 2015|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6TjkN2m8U|dataarchivio=31 novembre 2014|deadurl=no}}</ref> Accompagnato per gran parte della sua carriera dalla [[E Street Band]], è divenuto famoso soprattutto per le sue coinvolgenti e lunghissime esibizioni dal vivo, raggiungendo il culmine della popolarità fra la seconda metà degli anni settanta e il decennio successivo.
 
La stagione adotta quattro sigle di apertura: ''Kaze'' di Yamazaru (episodi 414-431), ''LINE'' dei Sukima Switch (episodi 432-458), ''Blood Circulator'' degli [[Asian Kung-Fu Generation]] (episodi 459-479) e ''Kara no kokoro'' di Anly (episodi 480-). Le sigle di chiusura sono: ''Kotoba no iranai yakusoku'' di Sana (episodi 414-417), ''Niji no sora'' dei [[Flow (gruppo musicale)|Flow]] (episodi 418-431), ''Trouble Maker'' dei KANIKAPILA (episodi 432-443), ''Sonna kimi, konna boku'' dei Thinking Dogs (episodi 444-455), ''Ao no lullaby'' dei Kuroneko Chelsea (episodi 456-466) e ''Pino to Amélie di'' Huwie Ishizaki (episodi 467-).
Fra i suoi [[album discografico|album]] di maggior successo si annoverano ''[[Born to Run]]'', ''[[Darkness on the Edge of Town]]'', ''[[The River (Bruce Springsteen)|The River]]'' e ''[[Born in the U.S.A.]]'', lavori emblematici della sua poetica volta a raccontare le lotte quotidiane degli "ultimi" d'America, ovvero proletari, immigrati e diseredati;<ref name=Onda>{{cita web|autore=Cristian Degano|titolo=Bruce Springsteen - Il menestrello dell'Altramerica|sito=Ondarock|url=http://www.ondarock.it/songwriter/brucespringsteen.htm|accesso=11 novembre 2015|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6TjV7hk2A|dataarchivio=31 ottobre 2014|deadurl=no}}</ref> con il disco ''[[The Rising (album Bruce Springsteen)|The Rising]]'' è intervenuto anche sulla tragedia degli [[attentati dell'11 settembre 2001]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.musicbox-online.com/9-11.html|titolo=Bruce Springsteen – The Rising|editore=Musicbox-online.com|accesso=11 novembre 2015}}</ref> Springsteen è noto inoltre per il suo sostegno a numerose iniziative di carattere sociale e per il suo impegno a favore dello sviluppo del suo Stato d'origine, il [[New Jersey]]. Negli anni duemila ha partecipato attivamente al dibattito politico negli Stati Uniti, appoggiando le campagne presidenziali di [[John Kerry]] e di [[Barack Obama]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.huffingtonpost.com/2008/04/16/bruce-springsteen-endorse_n_96933.html|titolo=The Boss Picks A Boss: Bruce Springsteen Endorses Obama|autore=Rachel Sklar|editore=Huffingtonpost.com|data=16 aprile 2008|accesso=11 novembre 2015}}</ref>
 
== Lista episodi ==
In più di quarant'anni di carriera ha venduto 65 milioni di dischi nel suo paese e, secondo alcune stime, circa 120 milioni nel mondo.<ref name=RIAA>{{cita web|lingua=en|url=http://www.riaa.com/goldandplatinum.php?content_selector=top-selling-artists|titolo=Gold & Platinum – Top Selling Artists|sito=RIAA.com|editore=Recording Industry Association of America|accesso=13 gennaio 2016|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6eVFdOKmS|dataarchivio=13 gennaio 2016|deadurl=no}}</ref><ref name=SB>{{cita web|lingua=en|url=http://www.statisticbrain.com/top-selling-music-artists-of-all-time/|titolo=Top Selling Music Artists of All Time|sito=Statistic Brain Research Institute|accesso=13 gennaio 2016|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6eVGrkSHk|dataarchivio=13 gennaio 2016|deadurl=no}}</ref> Il suo lavoro gli è valso parecchi riconoscimenti, tra cui venti [[Grammy Award|Grammy]] e un [[Premio Oscar|Oscar]] oltre all'onorificenza del [[Kennedy Center Honors|Kennedy Center Honor]], che gli è stata attribuita per il suo contributo alla diffusione della cultura americana nel mondo.<ref name=AmericanSkin172>{{cita|Labianca, 2002|p. 172}}.</ref><ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.kennedy-center.org/artist/A56005|titolo=Bruce Springsteen|editore=The Kennedy Center|data=9 settembre 2009|accesso=11 novembre 2015|urlarchivio=https://archive.is/QjTyT|dataarchivio=11 novembre 2015|urlmorto=no}}</ref>
{{Lista in sviluppo}}
 
<!-- Anche se già si conosce la nuova stagione quale sarà, per favore non create la pagina della prossima stagione fino a quando non usciranno le schede ed i DVD ufficiali Aniplex (NO CDJapan!, ma Aniplex!). -->
== Biografia ==
{{Episodio Anime
=== L'infanzia e l'adolescenza ===
| posizione template = testa
Bruce Springsteen nacque al Monmouth Memorial Hospital della località balneare di [[Long Branch (New Jersey)|Long Branch]], nel [[New Jersey]], ma trascorse l'infanzia e l'adolescenza nella vicina [[Freehold (New Jersey)|Freehold]], cittadina operaia dell'entroterra.<ref name=Birthplace>{{cita libro|autore= Chris Epting|titolo=The Birthplace Book|editore=Stackpole Books|anno=2009|lingua=inglese|p=49|url=http://books.google.it/books?id=xn5IhA7OAZsC&lpg=PA49&dq=Bruce%20Springsteen%20Monmouth%20Memorial%20Hospital&hl=it&pg=PA49#v=onepage&q=Bruce%20Springsteen%20Monmouth%20Memorial%20Hospital&f=false|isbn=978-0-8117-4018-0|accesso=11 novembre 2015}}</ref><ref name=Kir23>{{cita|Kirkpatrick|pp. 23-24}}.</ref> Il padre Douglas Frederick aveva ascendenze irlandesi e olandesi, da cui il cognome a volte erroneamente considerato di origine ebrea.<ref name=Marsh2004-21>{{cita|Marsh, 2004|pp. 21-22}}.</ref> La madre, Adele Ann Zirilli (o Zerilli), era invece di origine italiana, proveniente da una famiglia emigrata negli Stati Uniti alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] da [[Vico Equense]], nei pressi di [[Napoli]].<ref name=Womack97>{{cita libro|autore=Samuele F.S. Pardini|titolo=Bruce Zirilli: the italian sides of Bruce Springsteen}} in {{cita|Womack|p. 97}}.</ref><ref name=Zirilli>Il cognome della famiglia materna di Springsteen è indicato a volte come «Zirilli» e altre come «Zerilli». Il nome familiare era in effetti Zerilli, ma il cambio di vocale fu probabilmente frutto di una errata trascrizione dovuta alla deformazione di pronuncia tra la lingua italiana e quella inglese, come spesso è avvenuto per gli immigrati italiani registrati a [[Ellis Island]]. Lo stesso Springsteen ha confermato in più occasioni di possedere origini italiane (v. {{cita news|autore=Valerio Bruner|titolo=Come Bruce Springsteen è diventato "Paisà": intervista all'Associazione Culturale Pink Cadillac Music|pubblicazione=Il Levante|data=4 maggio 2013|url=http://www.levanteonline.net/index.php/cultura/musica/8564-come-bruce-springsteen-e-diventato-paisa-intervista-allassociazione-culturale-pink-cadillac-music.html|accesso=11 novembre 2015|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6Ga5kOl47|dataarchivio=13 maggio 2013|deadurl=no}}).</ref> Gli Springsteen ebbero altre due figlie, Virginia (detta Ginny, nata nel 1950) e [[Pamela Springsteen|Pamela]] (detta Pam, nata nel 1962), poi attrice e fotografa di successo.<ref name=Col532>{{cita|Colombati|p. 532}}.</ref>
| numero episodio = 414
| titolo italiano = In condizioni di morte
| titolo kanji = 死の際
| titolo romaji = Shi no kiwa
| data giappone = 28 maggio 2015<ref name="ep34">[http://www.tv-tokyo.co.jp/anime/naruto/episodes/episodes34/index.html TV Tokyo, episodi Naruto]</ref>
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 663-664 vol. 69''<br />Naruto, a causa dell'estrazione del Novecode, sta per morire ed anche Sasuke, trafitto da Madara, rischia la vita. Mentre Kakashi e Minato tengono impegnato Zetsu Nero, Obito cerca di respingerlo per far sì che il suo ex-compagno distrugga il Rinnegan; il giovane Uchiha, nel frattempo, viene raggiunto da qualcuno che emana uno strano chakra mentre Orochimaru ed il suo team riescono a sconfiggere la statua creata dallo Zetsu a spirale ed a immobilizzarlo con un segno maledetto che lo stesso ninja immortale gli applica. Il gruppo si dirige quindi da Sasuke e Karin percepisce uno strano chakra accanto a lui; Madara, nel frattempo, evoca il Decacoda e lo assorbe diventandone la nuova forza portante, per poi dirigersi verso Zetsu nero con l'intento di riprendersi personalmente il suo Rinnegan sinistro. Gaara, su consiglio di Kurama, porta Naruto insieme a Sakura da Minato per trapiantare l'altra metà della Volpe in lui e salvarlo; arrivati dal Quarto Hokage, Gaara lo informa di cosa è successo a suo figlio e gli chiede di trasferire in lui l'altra metà di Kurama. Minato acconsente affermando che lo aiuterà e lo difenderà a costo della vita come promise a Kushina, ma Zetsu Nero osservata la cosa si mette di mezzo ed assorbe l'altra metà della Volpe prima che Minato possa donarla a Naruto. Madara, mentre si dirige da Zetsu, sputa i Tesori dell'Eremita delle Sei Vie, affermando che è solo robaccia inutile, ed i due artefatti piovono di conseguenza sulle teste di Gai e Rock Lee mentre Ten Ten li osserva incuriosita. Madara raggiunge, quindi, Zetsu e lo informa che è venuto per prendere di persona il Rinnegan sinistro.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 415
| titolo italiano = I due Sharingan ipnotici
| titolo kanji = 二つの万華鏡
| titolo romaji = Futatsu no mangekyō
| data giappone = 4 giugno 2015
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 665-666 vol. 69''<br />Madara ordina a Zetsu di staccarsi da Obito e di portargli sia il Rinnegan che la metà della Volpe rubata a Minato; Obito, tuttavia, ripreso il controllo, tramite il suo Sharingan blocca Zetsu e domanda a Madara cosa sia per lui. Questi gli risponde che è solo una pedina da usare e che, esattamente come tutti quelli che la pensano come lui, è Madara; successivamente, l'ex-capo degli Uchiha gli racconta che il chakra condiviso dall'Eremita delle Sei Vie doveva connettere l'anima delle persone, ma queste finirono con il trasformarlo in un'arma dando vita alle tecniche ninja, che hanno finito col far precipitare gli uomini nell'odio e nel conflitto perpetuo, ritornando alla stessa situazione in cui ci si era trovati quando Kaguya, la madre dell'Eremita, usò il chakra come arma. Madara poi afferma che intende porre fine a tutto questo usando lo Tsukuyomi infinito e che Obito, se lo aiuterà, sarà di nuovo il salvatore del pianeta. Minato, Gaara e Kakashi tentano un ultimo attacco, ma Madara li ferma con grande facilità; giunto davanti a lui, Obito lo trafigge e inizia ad estrarre il chakra dell'Eremita ed a recuperare i cercoteri, affermando poi di essere ancora l'Obito Uchiha che voleva diventare Hokage. A questo punto, con il Kamui, trasporta Sakura e Naruto nella dimensione della tecnica oculare e si ritrova con Kakashi a combattere contro Madara, cosa che gli fa rivivere i primi momenti di conoscenza fra i due.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 416
| titolo italiano = Formazione: team Minato
| titolo kanji = 結成・ミナト班
| titolo romaji = Kessei: Minato han
| data giappone = 11 giugno 2015<ref name="ep34"/>
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 417
| titolo italiano = Tu sei il mio supporto
| titolo kanji = お前はバックアップだ
| titolo romaji = Omae wa bakkupuda
| data giappone = 25 giugno 2015<ref name="ep34"/>
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitolo 666 vol. 69''<ref>Il flashback della prima parte dell'episodio non è tratto dal manga.</ref><br />Una volta finito il flashback sul passato del Team Minato, Obito e Kakashi si preparano a combattere insieme contro Madara: l'essere vicini aumenta le capacità dei loro Sharingan e, grazie a ciò, Obito riesce a raggiungere Naruto e Sakura per restituire al ragazzo la Volpe mentre Kakashi viene salvato dall'attacco di Madara da Gai.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 418
| titolo italiano = La Bestia Verde contro Madara delle Sei Vie
| titolo kanji = 碧き猛獣VS六道マダラ
| titolo romaji = Ao no Mōjū VS Rikudō Madara
| data giappone = 2 luglio 2015<ref name="ep35">[http://www.tv-tokyo.co.jp/anime/naruto/episodes/episodes35/index.html TV Tokyo, episodi Naruto]</ref>
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 667-668 vol. 69''<br />Il gruppo di Orochimaru raggiunge Sasuke scoprendo che in aiuto di quest'ultimo è già giunto Kabuto: questi, liberatosi dal ciclo dell'Izanami di Itachi dopo avere compreso i suoi errori, ha infatti salvato la vita del giovane Uchiha usando il suo chakra eremitico ed alcune cellule rigenerative del Primo Hokage. Nel frattempo, Minato e gli altri sono ancora alle prese con Madara e comprendono che l'unica arma che possono usare contro di lui è il taijutsu di Gai, il quale apre immediatamente sette porte del chakra e attacca l'avversario con la Tigre del Mezzogiorno; il colpo, tuttavia, non ha l'effetto sperato e Gai decide di aprire anche l'ultima porta, l'ottava, nota come la porta della Morte, nonostante il parere contrario di tutti i suoi compagni, compreso l'allievo Rock Lee. Inizia quindi un flashback sugli insegnamenti che Gai ricevette da piccolo dal padre Dai e della prima volta in cui conobbe il suo futuro rivale Kakashi, che lo aiutò contro due ninja che si erano presi gioco di padre e figlio.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 419
| titolo italiano = La gioventù di papà
| titolo kanji = パパの青春
| titolo romaji = Papa no seishun
| data giappone = 9 luglio 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitolo 668 vol. 69''<br />Gai, dopo aver compiuto 500 giri attorno all'accademia ninja, ottiene l'approvazione dal [[Terzo Hokage]] di entrare a farne parte. Benché egli non sappia usare i ninjutsu, osserva il suo compagno d'accademia Kakashi, ninja più capace e dotato, nonché uno dei migliori allievi della scuola. Così, su sostegno del padre Dai Maito, comincia ad allenarsi duramente, spinto dalla voglia di raggiungere Kakashi e superarlo. Passato qualche anno, i due ragazzi crescono sfidandosi continuamente finché una sera il padre insegna a Gai l'apertura delle otto porte del chakra, una tecnica segreta, maturata in vent'anni di allenamento, che dovrà essere usata da lui solo nel caso in cui abbia qualcosa di davvero importante da proteggere. Una volta finito il flashback, la stessa tecnica verrà attivata proprio da Gai per affrontare il Madara delle Sei Vie.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 420
| titolo italiano = La formazione delle otto porte
| titolo kanji = 八門遁甲の陣
| titolo romaji = Hajimon tonkō no jin
| data giappone = 23 luglio 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 669-670 vol. 70''<br />Gai inizia a combattere contro Madara dopo avere aperto l'ottava porta del chakra e usando una nuova e potentissima tecnica, l'Elefante della Sera; Minato, nel frattempo, coordina un attacco combinato tra sè stesso, Kakashi, Gaara e Rock Lee in modo da separare Madara dalle sue sfere nere grazie al Kamui del suo ex-allievo, ma nonostante tutto questo l'ex capo degli Uchiha si rialza pronto a continuare lo scontro. Naruto, nel mentre, si risveglia nel suo mondo interiore, dove viene avvicinato da un misterioso anziano che si rivela essere Hagoromo Ootsutsuki, l'Eremita delle Sei Vie: questi, dopo avergli spiegato che la sua anima può viaggiare nel tempo e nello spazio, comincia a narrargli la storia della sua famiglia. Sua madre, Kaguya Ootsutsuki, venne da terre lontane per impadronirsi del frutto dell'Albero Divino; una volta rubatolo pose fine a tutte le guerre nel mondo diventando il primo umano a possedere il chakra e divenne una dea immortale, venerata dagli uomini. Kaguya ebbe poi due figli, Hagoromo stesso e Hamura, e insieme i due riuscirono a fermare l'Albero, furioso per il furto del frutto e trasformatosi nel Juubi, sigillando quest'ultimo in Hagoromo. Questi ebbe a sua volta due figli, Indra e Ashura, ai quali insegnò il credo ninja; il primo aveva ereditato le straordinarie abilità del padre e pertanto giunse a ritenere che la cosa più importante fosse il potere, mentre il secondo, che risvegliò il suo chakra latente grazie all'aiuto delle persone a lui care, identificò nell'amore il sentimento centrale della vita. Hagoromo scisse quindi il potere del Juubi nei nove cercoteri e nominò Ashura suo erede per guidare l'umanità alla reciproca comprensione; Indra tuttavia non accettò la decisione del padre e si rivoltò contro Ashura, dando vita ad un terribile conflitto che portò i due fratelli alla morte. Il loro chakra, però, non smise mai di reincarnarsi nel tempo, tanto che l'eremita afferma che Ashura si è infine reincarnato proprio in Naruto.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 421
| titolo italiano = L'Eremita delle Sei Vie
| titolo kanji = 六道仙人
| titolo romaji = Rikudō Sennin
| data giappone = 30 luglio 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 671-672 vol. 70''<br />Hagoromo rivela a Naruto che Sasuke è la reincarnazione di Indra e che le precedenti reincarnazioni dei suoi figli furono Madara e Hashirama; l'Uchiha, tuttavia, modificò il processo di reincarnazione poiché, avendo assorbito le cellule del Primo Hokage e risvegliato il Rinnengan, ottenne un potere simile a quello dell'eremita medesimo. Questi, nello stesso momento, sta portando avanti la stessa conversazione con Sasuke e rivela che Madara deve essere fermato poiché punta ad ottenere la stessa forza di Kaguya, la quale venne corrotta dall'immenso potere che ottenne e scagliò sul mondo lo Tsukuyomi infinito; questa, come spiega Hagoromo, non è una normale tecnica illusoria ma un diabolico potere che rende schiavi dell'Albero Divino e che Kaguya poté usare poiché possedeva tutte le tre arti oculari. Hagoromo supplica quindi Naruto di fermare Madara quando appaiono i cercoteri, presenti dentro il giovane grazie ad Obito, che lo incitano a combattere; sia lui che Sasuke accettano la proposta e allora l'eremita dona ad entrambi parte del suo potere, riconoscendo di essersi sbagliato a trascurare in passato il figlio maggiore. Madara intanto continua lo scontro con Gai che, ormai senza più forze, decide di sfoderare la sua tecnica più devastante e, dopo aver ricordato il suo primo incontro con Kakashi, scaglia il Gai della Notte; l'attacco è talmente potente da distorcere lo spazio e investe Madara distruggendogli la parte sinistra del corpo, ma praticamente costa la vita al maestro di Rock Lee. Rigenerata la parte del corpo distrutta con il potere delle Sei Vie, Madara si appresta a finire Gai, ma a salvare quest'ultimo interviene Naruto, che calcia via una delle sfere nere per poi rivitalizzare il rivale di Kakashi.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 422
| titolo italiano = Coloro che erediteranno
| titolo kanji = 受け継がれるもの
| titolo romaji = Uketsugareru mono
| data giappone = 6 agosto 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga'' - Episodio extra per celebrare l'uscita del film ''[[Boruto: Naruto the Movie]]''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 423
| titolo italiano = Il rivale di Naruto
| titolo kanji = ナルトのライバル
| titolo romaji = Naruto no raibaru
| data giappone = 6 agosto 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga'' - Episodio extra per celebrare l'uscita del film ''Boruto: Naruto the Movie''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 424
| titolo italiano = Alzarsi
| titolo kanji = 立つ
| titolo romaji = Tatsu
| data giappone = 13 agosto 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 673-674 vol. 70''<br />Naruto attacca Madara usando il chakra dei cercoteri e, così facendo, crea una versione del Rasenshuriken che taglia l'Albero Divino; l'Uchiha, a questo punto, sente una voce che lo spinge ad assorbire la gigantesca pianta. Sasuke, nel frattempo, libera il Secondo Hokage e si separa da Orochimaru e gli altri; poco dopo giunge sul campo di battaglia e comincia a combattere al fianco di Naruto contro Madara. Grazie al Rinnengan del suo occhio sinistro, il giovane Uchiha è in grado di vedere il Madara-ombra creato con il Limbo e, grazie a questo, riesce a coordinare i suoi attacchi con quelli di Naruto; a questo punto, tuttavia, Madara fugge, ruba lo Sharingan di Kakashi e si teletrasporta nella dimensione del Kamui per riprendersi il suo Rinnengan sinistro da Obito, un attimo prima che Sakura lo distrugga su richiesta di quest'ultimo.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 425
| titolo italiano = Il sogno infinito
| titolo kanji = 無限の夢
| titolo romaji = Mugen no yume
| data giappone = 20 agosto 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 675-676 vol. 70''<br />Obito salva Sakura dall'attacco di Madara rimandandola da Kakashi col Kamui; rimasti da soli, l'ex-capo degli Uchiha gli rivela di essere stato lui ad orchestrare la morte di Rin così da scoprire l'entità del suo potere latente e di averlo scelto perché una persona che ama con la sua intensità diventa una pedina perfetta una volta convertito al male. Naruto, intanto, ricostruisce l'occhio sinistro di Kakashi il quale, dopo aver ricordato i primi momenti del Team 7, chiede a Sasuke quale sia il suo sogno, ma l'ex-allievo non gli risponde. Madara ritorna, quindi, da loro con il Rinnengan in entrambi gli occhi e con Zetsu nero ormai padrone di Obito: i tre giovani ninja si scagliano quindi contro di lui e le sue ombre finché il rivale del Primo Hokage non ricorre al Chibaku Tensei, col quale crea degli enormi meteoriti. Tenendoli impegnati con essi, Madara si erge nel cielo fino alla luna, sulla cui superficie riflette l'occhio del Juubi apparso sulla sua fronte dopo aver ottenuto i poteri che voleva: lo Tsukuyomi infinito è ormai alle porte.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 426
| titolo italiano = Lo Tsukuyomi infinito
| titolo kanji = 無限月読
| titolo romaji = Mugen Tsukuyomi
| data giappone = 27 agosto 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitolo 677 vol. 70''<ref>La seconda metà dell'episodio riguardante l'illusione di Yamato non è presente nel manga.</ref><br />Ultimati i preparativi Madara lancia lo Tsukuyomi infinito: una luce sfolgorante si propaga allora in tutto il mondo e fa cadere nel genjutsu tutti gli esseri viventi; gli unici a salvarsi sono gli Hokage resuscitati tramite l'Edo Tensei ed il Team 7, protetto dal Susano'o creato dal Rinnengan di Sasuke. Poco dopo che la tecnica viene lanciata, lo Zetsu a spirale abbandona lo scontro con Onoki ed i suoi uomini rivelando di essere il contenitore di Yamato: questi, dopo essere stato avvicinato dal Terzo Hokage, cade anch'egli nell'illusione e, esattamente come gli altri, viene imbrigliato in un bozzolo appeso all'albero creato da Madara tramite l'Arte del legno. Una volta in trappola, Yamato sogna di diventare il capitano ufficiale del Team 7 e di riportare a Konoha Sasuke, dicendo di avere trovato finalmente un posto in cui sentirsi a casa.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 427
| titolo italiano = Il mondo dei sogni
| titolo kanji = 夢の世界へ
| titolo romaji = Yume no sekai e
| data giappone = 3 settembre 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 428
| titolo italiano = Dove appartiene Tenten
| titolo kanji = テンテンの居場所
| titolo romaji = Tenten no ibasho
| data giappone = 3 settembre 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 429
| titolo italiano = Killer Bee Rappuden: il rotolo del cielo
| titolo kanji = キラービー落風伝・天の巻
| titolo romaji = Kirabi rappūden: ten no maki
| data giappone = 10 settembre 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 430
| titolo italiano = Killer Bee Rappuden: il rotolo della terra
| titolo kanji = キラービー落風伝・地の巻
| titolo romaji = Kirabi rappūden: chi no maki
| data giappone = 17 settembre 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 431
| titolo italiano = Di nuovo quel sorriso
| titolo kanji = あの笑顔をもう一度
| titolo romaji = Ano egao o mōichido
| data giappone = 24 settembre 2015<ref name="ep35" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 432
| titolo italiano = Il ninja fallito
| titolo kanji = 落ちこぼれ忍者
| titolo romaji = Ochikobore shinobi
| data giappone = 1º ottobre 2015<ref name="ep36">[http://www.tv-tokyo.co.jp/anime/naruto/episodes/episodes36/index.html TV Tokyo, episodi Naruto]</ref>
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 433
| titolo italiano = Schieramento: missione di ricerca
| titolo kanji = 出撃・探索任務
| titolo romaji = Shutsugeki: tansaku ninmu
| data giappone = 8 ottobre 2015<ref name="ep36" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 434
| titolo italiano = Team: Jiraiya
| titolo kanji = チーム・ジライヤ
| titolo romaji = Chīmu: Jiraiya
| data giappone = 15 ottobre 2015<ref name="ep36" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 435
| titolo italiano = Le priorità
| titolo kanji = 優先順位
| titolo romaji = Yūsen jun'i
| data giappone = 22 ottobre 2015<ref name="ep36" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 436
| titolo italiano = L'uomo mascherato
| titolo kanji = 仮面の男
| titolo romaji = Kamen no otoko
| data giappone = 5 novembre 2015<ref name="ep36" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 437
| titolo italiano = Il potere sigillato
| titolo kanji = 封印されし力
| titolo romaji = Fūin sareshi chikara
| data giappone = 12 novembre 2015<ref name="ep36" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 438
| titolo italiano = Le regole, o un compagno
| titolo kanji = 掟か、仲間か
| titolo romaji = Okite ka, nakama ka
| data giappone = 19 novembre 2015<ref name="ep36" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 439
| titolo italiano = Il bambino della profezia
| titolo kanji = 予言の子
| titolo romaji = Yogen no ko
| data giappone = 26 novembre 2015<ref name="ep36" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 440
| titolo italiano = L'uccello in gabbia
| titolo kanji = 籠の鳥
| titolo romaji = Kako no tori
| data giappone = 3 dicembre 2015<ref name="ep36" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 441
| titolo italiano = Ritorno
| titolo kanji = 帰還
| titolo romaji = Kikan
| data giappone = 10 dicembre 2015<ref name="ep36" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 442
| titolo italiano = A ciascuno la propria strada
| titolo kanji = 互いの道
| titolo romaji = Tagai no michi
| data giappone = 17 dicembre 2015<ref name="ep36" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 443
| titolo italiano = Differenza di potere
| titolo kanji = 力の差
| titolo romaji = Chikara no so
| data giappone = 24 dicembre 2015<ref name="ep36" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 444
| titolo italiano = Bandito dal villaggio
| titolo kanji = 抜け里
| titolo romaji = Nuke sato
| data giappone = 14 gennaio 2016<ref name="ep37">[http://www.tv-tokyo.co.jp/anime/naruto/episodes/episodes37/index.html TV Tokyo, episodi Naruto]</ref>
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 445
| titolo italiano = L'inseguitore
| titolo kanji = 追手
| titolo romaji = Otte
| data giappone = 21 gennaio 2016<ref name="ep37" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 446
| titolo italiano = La collisione
| titolo kanji = 衝突
| titolo romaji = Shōtotsu
| data giappone = 28 gennaio 2016<ref name="ep37" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 447
| titolo italiano = L'altra Luna
| titolo kanji = もう一つの月
| titolo romaji = Mōhitotsu no tsuki
| data giappone = 4 febbraio 2016<ref name="ep37" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 448
| titolo italiano = Compagno
| titolo kanji = 仲間
| titolo romaji = Nakama
| data giappone = 11 febbraio 2016<ref name="ep37" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 449
| titolo italiano = Gli shinobi uniti
| titolo kanji = 忍連の共演
| titolo romaji = Shinobitachi no kyōen
| data giappone = 18 febbraio 2016<ref name="ep37" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 450
| titolo italiano = Rivale
| titolo kanji = 好敵手
| titolo romaji = Raibaru
| data giappone = 25 febbraio 2016<ref name="ep37" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 451
| titolo italiano = Nato per vivere, vivere per morire
| titolo kanji = 生まれる命、死ぬ命
| titolo romaji = Umareru inochi, shinu inochi
| data giappone = 3 marzo 2016<ref name="ep37" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 677-678 vol. 70'', per metà tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Itachi''<ref>La seconda metà dell'episodio riguardante la storia di [[Itachi Uchiha]] è presente solo nell'anime.</ref><br />
}}
{{Episodio Anime
| posizione template =
| numero episodio = 452
| titolo italiano = Il genio
| titolo kanji = 異才
| titolo romaji = Isai
| data giappone = 10 marzo 2016<ref name="ep37" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Itachi''<br />
}}
{{Episodio Anime
| posizione template =
| numero episodio = 453
| titolo italiano = Il dolore di vivere
| titolo kanji = 命の痛み
| titolo romaji = Inochi no Itami
| data giappone = 17 marzo 2016<ref name="ep37" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Itachi''<br />
}}
{{Episodio Anime
| posizione template =
| numero episodio = 454
| titolo italiano = La richiesta di Shisui
| titolo kanji = シスイの依頼
| titolo romaji = Shisui no Irai
| data giappone = 24 marzo 2016<ref name="ep37" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Itachi''<br />
}}
{{Episodio Anime
| posizione template =
| numero episodio = 455
| titolo italiano = Una notte al chiaro di luna
| titolo kanji = 月夜
| titolo romaji = Tsukiyo
| data giappone = 7 aprile 2016<ref name="ep38">[http://www.tv-tokyo.co.jp/anime/naruto/episodes/episodes38/index.html TV Tokyo, episodi Naruto]</ref>
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Itachi''<br />
}}
{{Episodio Anime
| posizione template =
| numero episodio = 456
| titolo italiano = L'oscurità dell'Akatsuki
| titolo kanji = 暁の闇
| titolo romaji = Akatsuki no Yami
| data giappone = 14 aprile 2016<ref name="ep38" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Itachi''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 457
| titolo italiano = Partner
| titolo kanji = 相棒
| titolo romaji = Aibō
| data giappone = 21 aprile 2016<ref name="ep38" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Itachi''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 458
| titolo italiano = La verità
| titolo kanji = 真実
| titolo romaji = Shinjitsu
| data giappone = 28 aprile 2016<ref name="ep38" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Itachi'' e per metà capitoli 678-679 vol. 70<br />Concluso il flashback di Sasuke sulla vita di Itachi, lo Tsukuyomi Infinito termina i suoi effetti e il giovane Uchiha rilascia il Susano'o che proteggeva Naruto, Sakura, Kakashi e Sasuke stesso dal potente genjutsu di Madara; quest'ultimo afferma quindi di aver liberato il mondo dalle guerre e si dichiara sovrano e salvatore del pianeta, oltre ad affermare di aver corretto gli errori di Hashirama. Naruto lo contraddice dicendogli che è solo una menzogna di cui anche lo stesso Madara è vittima, quando all'improvviso Zetsu Nero trafigge Madara cogliendolo di sorpresa dalle spalle. L'Uchiha, incredulo, gli chiede il motivo di tale gesto e gli ricorda che è stato lui a crearlo e che rappresenta l'incarnazione della sua stessa volontà. Zetsu controbatte affermando di essere la volontà di Kaguya, la madre Dell'Eremita delle Sei Vie, e concentra tutto il chakra delle vittime dello Tsukuyomi Infinito riversandolo nel corpo di Madara, che rischia di esplodere. Naruto e Sasuke tentano di fermarlo ma vengono immobilizzati dai capelli di Madara, che ormai ha perso il controllo del suo corpo, mentre Zetsu rivela che Kaguya intende trasformare i loro amici e tutta l'umanità in Zetsu Bianchi, proprio come fece quando lo Tsukuyomi Infinito fu lanciato da lei la prima volta per schiavizzare l'umanità. Madara, sbigottito, afferma che lo Tsukuyomi Infinito è una tecnica degli Uchiha, in quanto impressa sulla tavola del clan dall'Eremita delle Sei Vie, ma Zetsu gli rivela che in realtà la tavola lasciata da Hagoromo è stata alterata da lui stesso affinché chi avesse decifrato il contenuto avrebbe contribuito a usare la tecnica illusoria. Zetsu continua dicendo che Madara è stato solo una pedina nelle mani di Kaguya per permettere a quest'ultima di risorgere e l'Uchiha capisce che Hashirama aveva ragione, ma ora è troppo tardi: Zetsu lascia il corpo di Obito impadronendosi di quello di Madara, il quale si è ormai trasformato in Kaguya Ootsutsuki.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 459
| titolo italiano = Colei dell'inizio
| titolo kanji = はじまりのもの
| titolo romaji = Hajimari no Mono
| data giappone = 5 maggio 2016<ref name="ep38" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 679-681 vol. 70-71''<br />
Kaguya scaraventa Naruto e Sasuke a terra e inizialmente pensa che siano Hagoromo e Hamura, i suoi figli, ma poi capisce che sono Indra e Ashura, i suoi nipoti; notando poi i simboli sulle loro mani scopre che è stato suo figlio a donare loro le tecniche di cui sono dotati. Sakura si chiede chi sia quella donna apparsa all'improvviso al posto di Madara mentre Kakashi domanda a Kaguya quale sia il suo obbiettivo: la dea risponde affermando che gli uomini non sanno cogliere il vero significato del chakra e la sua essenza e che parlare con loro non serve, aggiungendo inoltre che il mondo è il suo prezioso vivaio e di non volerlo danneggiare ulteriormente. Dopo aver affermato di voler smettere di combattere, Kaguya, usando i suoi poteri, evoca un'altra dimensione per isolarli, avendo percepito il chakra degli Hokage (che potrebbero essere di ostacolo ai suoi piani): la dea porta quindi Naruto, Sasuke, Kakashi, Sakura e Obito in una dimensione di lava e, dopo essersi salvati dal magma, i primi due iniziano lo scontro con lei, che però si rivela invulnerabile a tutte le loro tecniche riuscendo perfino a distruggere il Susano'o di Sasuke con il solo tocco. Il giovane Uchiha avverte allora Naruto che non possono permettersi di morire in quanto solo i poteri Yin e Yang dati loro da Hagoromo possono sigillare Kaguya; questa allora afferma che non importa di quanto potere dispongano poiché non riusciranno mai a sconfiggerla e che lei riunirà tutto il chakra degli umani in lei. La dea dimostra quindi di potersi teletrasportare ovunque nella sua dimensione aprendo dei varchi dimensionali e si prepara a cogliere di sorpresa Naruto e Sasuke; ad un certo punto, tuttavia, si ferma e comincia a piangere rivedendo in loro i suoi figli, con cui ha condiviso il suo potere. Dopo averli immobilizati con i suoi poteri, Kaguya invia Zetsu Nero a prosciugare il loro chakra; l'entità rivela quindi di essere il figlio di Kaguya creato dalla sua volontà prima che venisse sigillata dai figli e i due giovani rimangono sbalorditi nel sentire che Hagoromo ha sigillato la propria madre quando sapevano che aveva sigillato il decacoda. Zetsu spiega loro che Kaguya è il decacoda stesso, che aveva preparato ogni cosa per riportare in vita la madre e che la storia dei ninja è stata manovrata da lui per resuscitarla. L'essere decide quindi di mostrare loro il passato di Kaguya attraverso i suoi ricordi.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 460
| titolo italiano = Kaguya Otsutsuki
| titolo kanji = 大筒木カグヤ
| titolo romaji = Ōtsutsuki Kaguya
| data giappone = 12 maggio 2016<ref name="ep38" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />Zetsu comincia il racconto attraverso i suoi ricordi e mostra che Kaguya provenne dal cielo e che fu trovata dagli uomini del regno di So. Condotta poi al cospetto del loro re Tenji, Kaguya gli rivelò il proprio nome e venne ospitata in quel luogo. Successivamente diventò amica della sua ancella, Aino. Kaguya aveva molto interesse per lo Shinju, l'Albero Divino, e dal castello di Tenji lo scrutava da lontano. Col tempo lei si innamorò di Tenji venendo ricambiata a sua volta. Un giorno dal regno vicino di Ko, che voleva invadere il regno di So, decisero di rapire Kaguya affinché divenisse la donna del re del regno di Ko, ma la donna fu portata al sicuro dall'ancella e dai suoi uomini. Però i nemici riuscirono a raggiungerla e per difendersi dall'aggressione fu costretta a usare i propri poteri, uccidendo gli assalitori. Questi, dopo aver visto il potere della donna, la definirono un mostro e il re del regno di Ko usò questa informazione come scusa per dire che Kaguya aveva ucciso i suoi uomini che erano solo di passaggio e che non volessero invadere il regno ma solo avere un via transitoria. Tenji, per quanto capisse che fossero tutte bugie, fu minacciato che se il re della terra di Ko non avesse ottenuto la testa di Kaguya, sarebbe stata guerra. Per quanto fosse ne addolorato, Tenji non ebbe altra scelta e decise di dare la caccia alla donna venuta dal cielo e giustiziarla pur di evitare la guerra, cosa che quelli del regno di Ko avrebbero scatenato comunque che egli avesse accettato oppure no. Kaguya rimasta sola con Aino e inseguita dai soldati decise di recarsi allo Shinju per trovare rifugio. Aino, rendendosi conto che Kaguya fosse incinta del figlio del re, tentò di fermare gli inseguitori e avvisare re Tenji. Ma l'ancella non fece in tempo perché trafitta dalle frecce dei soldati inseguitori e morì davanti alla sua padrona e amica Kaguya. Furiosa per la morte di Aino, Kaguya giunse alla base dello Shinju, raccolse il frutto del chakra e, divorandolo, subì una trasformazione permettendole di risvegliare il Rinne Sharingan sulla fronte. Le crebbero anche delle corna sulla testa e il vestito che indossava si trasformò nella tunica bianca da eremita, diventando di fatto la dea immortale progenitrice del chakra. Per vendicarsi delle recenti disavventure lanciò il Mugen Tsukuyomi su Tenji, sui suoi uomini e sull'umanità intera, imbozzolandoli alle radici dell'Albero Divino per ottenerne il chakra. Prima di cadere definitivamente preda dell'arte illusoria Tenji farà solo in tempo a chiedersi che cosa fosse veramente Kaguya. Compiuta la tecnica, Kaguya, guardando l'amato con disprezzo per aver tradito il loro amore, afferma che sarà lei a governare il mondo con i suoi figli.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 461
| titolo italiano = Hagoromo e Hamura
| titolo kanji = ハゴロモとハムラ
| titolo romaji = Hagoromo to Hamura
| data giappone = 19 maggio 2016<ref name="ep38" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 462
| titolo italiano = Il passato creato
| titolo kanji = 造られた過去
| titolo romaji = Tsukurareta Kako
| data giappone = 26 maggio 2016<ref name="ep38" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga e per metà, capitolo 681 vol. 71''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 463
| titolo italiano = Il sorprendente numero uno!
| titolo kanji = 意外性ナンバーワン!
| titolo romaji = Igai-sei Nanbāwan!
| data giappone = 2 giugno 2016<ref name="ep38" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 682-683 vol. 71''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 464
| titolo italiano = Il Credo Ninja
| titolo kanji = 忍宗
| titolo romaji = Ninshū
| data giappone = 9 giugno 2016<ref name="ep38" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 465
| titolo italiano = Ashura e Indra
| titolo kanji = 阿修羅とインドラ
| titolo romaji = Ashura to Indra
| data giappone = 16 giugno 2016<ref name="ep38" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 466
| titolo italiano = Il cammino del Calvario
| titolo kanji = 試練の旅
| titolo romaji = Shiren no Tabi
| data giappone = 30 giugno 2016<ref name="ep38" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 467
| titolo italiano = La determinazione di Ashura
| titolo kanji = アシュラの決意
| titolo romaji = Ashura no Ketsui
| data giappone = 7 luglio 2016<ref name="ep39">[http://www.tv-tokyo.co.jp/anime/naruto/episodes/episodes39/index.html TV Tokyo, episodi Naruto]</ref>
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 468
| titolo italiano = Il successore
| titolo kanji = 後継者
| titolo romaji = Kōkeisha
| data giappone = 21 luglio 2016<ref name="ep39" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 469
| titolo italiano = Una missione speciale
| titolo kanji = 特別任務
| titolo romaji = Tokubetsu Ninmu
| data giappone = 28 luglio 2016<ref name="ep39" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''Naruto-ten Official Guest Book Shinden Kaze No Sho''<ref>L'episodio è la trasposizione di un capitolo speciale disegnato proprio dall'autore Kishimoto, inserito nel libro ''Naruto-ten Official Guest Book Shinden Kaze No Sho'' (''Libro degli ospiti della mostra di Naruto: La nuova leggenda - Libro del vento'') dato in omaggio in una mostra di Naruto.</ref>
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 470
| titolo italiano = Sentimenti collegati
| titolo kanji = 繋がる想い
| titolo romaji = Tsunagaru Omoi
| data giappone = 4 agosto 2016<ref name="ep39" />
| trama ='''''Adattato da:''''' ''capitoli 683-685 vol.71''<br /> Dopo essere stato separato da Sasuke, Naruto si ritrova da solo a combattere contro Kaguya. Attraverso un clone spiega agli altri che non sente più la presenza di Sasuke e soprattutto che senza di lui sigillare Kaguya sarebbe impossibile. Obito dunque elabora una strategia che prevede l'uso del Kamui per sincronizzarsi con i portali spazio-temporali creati dalla Dea ma per fare ciò servirebbe una quantità sconsiderata di chakra in quanto andrebbe a spostarsi attraverso dimensioni non appartenenti a lui, Sakura allora si offre per aiutarlo. Con un diversivo creato usando decine di cloni, Naruto obbliga Kaguya ad aprire nuovamente un portale per fuggire, in questo modo lui, Sakura e Obito, utilizzando il Kamui, riescono a raggiungere la dimensione base, cioè quella che collega le altre cinque. Sakura e Obito scompaiono facendo credere a Zetsu di aver esaurito il chakra e quest'ultimo convince la madre a eliminare quello che crede il vero Naruto senza preoccuparsi di assorbire il suo chakra, a tal scopo trafigge il protagonista con il Mourderous Bone Ash, polverizzandolo. Ritornata nella dimensione ghiacciata, la Dea ritrova tutti i cloni di Naruto e capisce che quella che ha distrutto era solo una copia. Obito e Sakura sono rimasti da soli in quella dimensione e possono indisturbati aprire ad uno ad uno i portali e, arrivando allo stremo delle forze, riescono a trovare e salvare Sasuke (anche grazie al Rinnegan di quest'ultimo).
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 471
| titolo italiano = Sto guardando entrambi
| titolo kanji = 二人をちゃんと
| titolo romaji = Futari o Chanto
| data giappone = 11 agosto 2016<ref name="ep39" />
| trama ='''''Adattato da:''''' ''capitolo 686 vol.71, per metà non tratto dal manga''<ref>Nell'anime prima che Obito si unisca alla battaglia, egli ripensa ad alcune vicissitudini con Kakashi e Rin quando erano ragazzini.</ref> <br /> Nel mondo normale, l'Eremita delle Sei Vie spiega ai quattro Hokage che Naruto, Sasuke, Sakura e Kakashi si trovano a combattere in un'altra dimensione e che ha bisogno di loro per eseguire la tecnica che dovrà riportarli indietro quando arriverà il momento giusto. Nella dimensione base, Obito è stremato per lo sforzo e riesce a malapena a respirare ma, dopo aver ricordato Rin in alcuni momenti importanti della sua infanzia, si convince che c'è altro che può ancora fare perciò si rialza e riporta tutti nella dimensione ghiacciata, facendo riunire Sasuke con Naruto. A questo punto Zetsu spiega alla madre che non può più continuare a trattenere il suo chakra visto che dovrà eliminare definitivamente Naruto e Sasuke, dunque la Dea teletrasporta tutti, lei compresa, in una dimensione a gravità aumentata allo scopo di immobilizzare Naruto e Sasuke. Si appresta così a colpire entrambi con il Mourderous Bone Ash, Kakashi e Obito decidono allora di sacrificarsi mettendosi sulla traiettoria dell'attacco per fare da scudo ai due ragazzi ma Obito, utilizzando un'ultima volta il Kamui, salva il rivale rimanendo trafitto, dicendo a Kakashi che non è ancora arrivata la sua ora.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 472
| titolo italiano = Lo sarai sicuramente
| titolo kanji = お前は必ず
| titolo romaji = Omae wa Kanarazu
| data giappone = 18 agosto 2016<ref name="ep39" />
| trama ='''''Adattato da:''''' ''capitolo 687 vol.71, in parte non tratto dal manga''<ref>Nel manga il fantasticamento di Obito sull'essere diventato Hokage viene brevemente accennato solo dall'immagine di una vignetta, mentre nell'anime è stato ampliato con sequenze di alcuni minuti.</ref> <br /> Dopo aver salvato Kakashi, Obito è l'unica vittima dell'attacco micidiale di Kaguya e comincia a sgretolarsi. Naruto tenta inutilmente di salvare il rivale di Kakashi con i suoi poteri ma Obito gli consiglia di lasciar perdere in quanto non c'è più nulla che si possa fare per lui. Zetsu provoca il ragazzo chiedendogli il motivo per cui vuole salvare colui che fino a pochi istanti prima era un suo nemico mentre Obito, nella sua mente, ricorda tutti gli errori che ha commesso e che lo hanno portato a essere la persona che ha causato morte e distruzione per via delle manipolazioni di Madara. Kaguya nel frattempo teletrasporta tutti nella dimensione base nella quale lei può recuperare chakra più velocemente; Sasuke, recuperata l'abilità del Rinnegan, prova ad attaccarla ma senza successo. Obito, dopo aver immaginato come sarebbe stata la sua vita se fosse diventato Hokage, si fa promettere da Naruto di continuare a seguire il suo credo ninja e di diventare Hokage per poi disintegrarsi completamente davanti a un affranto Kakashi. Dinanzi all'ennesima provocazione di Zetsu, Naruto si scaglia contro Kaguya amputandole il braccio sotto la cui manica si nascondeva il figlio della Dea, scaraventandolo e immobilizzandolo a terra mentre Obito ritrova Rin nell'aldilà.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 473
| titolo italiano = Lo Sharingan, ancora una volta
| titolo kanji = 写輪眼、再び
| titolo romaji = Sharingan, Futabi
| data giappone = 25 agosto 2016<ref name="ep39" />
| trama ='''''Adattato da:''''' ''capitoli 688-689 vol.71''<br />Ritrovata Rin nell'aldilà, Obito le dice di attendere ancora qualche istante prima di ricongiungersi definitivamente con lei e spiegandole che con il chakra si possono connettere più mondi, afferma di voler aiutare per l'ultima volta Kakashi, disperato per la perdita dell'amico e per la sua inutilità nello scontro contro Kaguya. Detto ciò con il Kamui entra nella mente del rivale e gli dice che prima di Naruto vorrebbe che lui diventasse il Sesto Hokage e inoltre gli ricorda il soprannome con il quale è conosciuto nel mondo ninja e per questo non deve sentirsi impotente. Terminata la discussione, l'Uchiha affida a Kakashi anche se per un tempo limitato tutte le sue abilità. Nel frattempo Naruto attacca Kaguya con nove Rasenshuriken contenenti il chakra di tutti i cercoteri, l'attacco causa instabilità all'interno del corpo di Kaguya e i cercoteri tentano di uscire attaccando Naruto, Sasuke e Sakura, quest'ultima viene salvata dal tempestivo intervento di Kakashi con il suo Perfect Susano'o, ottenuto grazie agli Sharingan Ipnotici che possiede adesso in entrambi gli occhi per mano di Obito. Dopo aver attaccato Kaguya con il Kamui Shuriken, la Dea riottiene il controllo sui nove cercoteri grazie al nuovo chakra proveniente dalla dimensione base per via dello Tsukuyomi Infinito, dopodiché genera una gigantesca Truthseeker Orb che, come spiegato da Zetsu, è il preludio di un nuovo spazio-tempo. Kakashi afferma di avere un piano per sigillare una volta per tutte la Dea. Grazie a un accurato lavoro di squadra che coinvolge anche Sakura, Naruto e Sasuke riescono ad applicare il sigillo a Kaguya.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 474
| titolo italiano = Congratulazioni
| titolo kanji = おめでとう
| titolo romaji = Omedetō
| data giappone = 1º settembre 2016<ref name="ep39" />
| trama ='''''Adattato da:''''' ''capitoli 690-691 vol.71-72''<br />Prima di venire sigillata definitivamente, Kaguya sputa fuori Madara Uchiha e i cercoteri che possono finalmente essere liberi. Nel frattempo Zetsu afferma che ricomincerà tutto da capo per far rivivere nuovamente la madre ma il sopraggiunto Naruto che non si era dimenticato di lui, pone fine ai suoi piani scaraventandolo lontano e sigillandolo insieme alla madre, non prima di avergli ricordato il suo credo ninja. Hagoromo Ootsutsuki, avendo riottenuto i poteri che aveva diviso con Naruto e Sasuke, capisce che sua madre è stata sconfitta e con l'aiuto dei quattro Hogake e dei Kage del passato evocati per l'occasione riporta indietro i protagonisti, il morente Madara e i nove cercoteri: la Quarta Grande Guerra Ninja può considerarsi conclusa. L'Eremita delle Sei Vie si appresta a sciogliere anche l'Edo Tensei non prima che Hashirama rinnovi la vecchia amicizia con Madara e che Minato faccia gli auguri a suo figlio per i suoi 17 anni. Naruto si fa promettere dal padre di dire a sua madre Kushina che non deve più preoccuparsi per lui dato che, anche se è cresciuto con moltissimi difetti, è riuscito sempre a cavarsela, adesso ha tanti amici pronti a sostenerlo nel momento del bisogno e un giorno diventerà Hokage, e sarà anche migliore di lui.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 475
| titolo italiano = La valle dell'epilogo
| titolo kanji = 終末の谷
| titolo romaji = Shūmatsu no Tani
| data giappone = 8 settembre 2016<ref name="ep39" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 692-693 vol.72''<br />Sciolto l'Edo Tensei, Hagoromo riferisce ai nove cercoteri che essendo parte del loro chakra all'interno di Naruto, tramite esso possono comunicare anche se sono lontani. Mentre tutti i demoni decidono di andare a vivere in luoghi diversi, l'Ottacoda afferma che tornerà da Killer Bee mentre Kurama, sotto esortazione dell'Eremita delle Sei Vie, rimarrà con Naruto. Alla domanda del Saggio se le risposte che gli avevano dato siano rimaste invariate, Naruto risponde affermativamente mentre Sasuke rivela a tutti quali sono le sue vere intenzioni: vuole diventare Hokage per attuare una rivoluzione e per fare ciò dovrà tagliare tutti i legami con il passato eliminando i cinque Kage, i nove cercoteri e lo stesso Naruto. Imprigiona dunque i nove demoni con il Chibaku Tensei, Hagoromo intanto riflette sul fatto che anche dividendo equamente i suoi poteri a Naruto e Sasuke la storia sembra non essere cambiata ma si accorge che a differenza dei suoi figli sia Naruto che Sasuke sanno cos'è l'amore. L'Eremita delle Sei Vie riceve conferma da Naruto che non accadrà quanto successo con i suoi figli e che manterrà la promessa di salvare Sasuke; quest'ultimo, constatato che Naruto non vuole farsi eliminare immediatamente, colpisce Sakura con un genjutsu per impedirle di seguirli e conduce Naruto nello stesso luogo dove hanno combattuto l'ultima volta, la Valle dell'Epilogo.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 476
| titolo italiano = L'ultima battaglia
| titolo kanji = 最後の戦い
| titolo romaji = Saigo no Tatakai
| data giappone = 29 settembre 2016<ref name="ep39" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 694-696 vol.72''<br />Nella Valle dell'Epilogo, Sasuke spiega a Naruto la sua concezione di Hokage: per lui il vero Hokage è stato suo fratello Itachi che eliminando il suo clan per proteggere il villaggio ha attirato su se stesso l'odio di tutti. Sottolinea però che Itachi ha commesso un errore: ha lasciato in vita Sasuke facendo sì che l'odio si disseminasse ugualmente. Per evitare di commettere il medesimo errore, Sasuke ha in mente di tagliare i legami con il passato eliminando i cinque Kage, i demoni e Naruto, dal quale avrebbe cominciato. Così, rimanendo solo, può concentrare tutto l'odio su se stesso e controllare tutti visto che adesso dispone dei poteri per farlo. Naruto invece ricorda le parole di Neji e dello stesso Itachi che gli dissero che solo lui può salvare Sasuke e per questo motivo non può permettersi di essere eliminato dall'Uchiha. Mentre l'Eremita delle Sei Vie scompare ricordando le risposte che i due ragazzi gli diedero nel sogno, Naruto e Sasuke cominciano uno scontro violentissimo che assume proporzioni gigantesche non appena i due utilizzano le loro tecniche più potenti: il Susano'o e la Modalità Nove Code, Naruto però sembra voler stare sulla difensiva in quanto non ha alcuna intenzione di eliminare l'avversario. A questo punto Sasuke afferma che è giunto il momento di compiere il primo passo verso le ombre e decide di assorbire tutto il chakra dei cercoteri che aveva precedentemente imprigionato con il Chibaku Tensei.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 477
| titolo italiano = Naruto e Sasuke
| titolo kanji = ナルトとサスケ
| titolo romaji = Naruto to Sasuke
| data giappone = 29 settembre 2016<ref name="ep39" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitoli 696-698 vol.72''<br />Utilizzando il Susano'o come contenitore, Sasuke assorbe tutto il chakra dei cercoteri raggiungendo la stessa forza dell'Eremita delle Sei Vie. Riprendendo lo scontro la differenza è subito evidente in quanto Naruto si trova in difficoltà. Il combattimento si sposta dalla terraferma al cielo fin sopra le nuvole, qui Naruto capisce che deve contrattaccare se vuole sopravvivere per salvare l'Uchiha e dopo aver assorbito tutto il chakra naturale accumulato da Kurama lancia verso Sasuke il Six Paths: Ultra-Big Ball Rasenshuriken<ref>È il nome che viene dato alla tecnica nella versione inglese del videogioco [[Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4]]. Nel manga la tecnica non possiede un nome.</ref>, mentre Sasuke lancia verso Naruto la sua tecnica più potente, Indra's Arrow: l'esplosione che ne deriva scatena una violentissima onda d'urto che raggiunge persino il luogo della guerra dove si trovano ancora Kakashi e Sakura portando distruzione sul suo cammino. Naruto e Sasuke precipitano al suolo sfiniti. Sasuke prova ad assorbire altro chakra dai cercoteri ma essendo esausto ne ha perso il controllo, allora i due ex compagni improvvisano un sanguinoso duello corpo a corpo nel quale nessuno dei due sembra prevalere sull'altro. Quando lo scontro sembra avviarsi verso la parità Sasuke, con il Rinnegan, assorbe il chakra che Kurama aveva appena finito di accumulare per Naruto così si appresta a finirlo con il Chidori ma Naruto, cogliendo l'indebolimento dello Sharingan dell'Uchiha, lo anticipa scaraventandolo lontano con un pugno. Sasuke disperato chiede al rivale perché non vuole arrendersi e farsi eliminare e Naruto gli risponde che non può morire perché lui è il suo unico amico. Sasuke decide di riunire le forze rimaste nel Kagutsuchi mentre Naruto fa lo stesso con un ultimo Rasengan: lo scontro fra le due tecniche rade al suolo la Valle dell'Epilogo.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 478
| titolo italiano = Segno di riconciliazione
| titolo kanji = 和解の印
| titolo romaji = Wakai no In
| data giappone = 6 ottobre 2016<ref name="ep40">[http://www.tv-tokyo.co.jp/anime/naruto/episodes/episodes40/index.html TV Tokyo, episodi Naruto]</ref>
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitolo 698-699 vol.72''<br /> Immerso in un sogno, Sasuke, credendosi morto insieme al rivale, ricorda con Naruto i motivi per i quali entrambi sono stati allontanati dal villaggio stupendosi di come Naruto, anche da morto, si preoccupi ancora per il destino del mondo visto che lo Tsukuyomi Infinito non è stato sciolto. Qualche istante dopo l'Uchiha riprende conoscenza e Naruto, disteso accanto a lui, gli fa notare che hanno perso moltissimo sangue e perciò potrebbero morire da un momento all'altro. Sasuke gli domanda nuovamente il motivo per il quale si ostina ad intralciare i suoi piani e che cosa per lui significhi essere suo amico, Naruto gli risponde che vedere un compagno preferire la solitudine, caricandosi addosso tutto l'odio e gettandosi nell'oscurità provoca in lui dolore. Un incredulo Sasuke ricorda di come stando accanto a Naruto e al resto del Team 7 abbia considerato loro una proiezione della sua famiglia e di come soffriva quando il rivale soffriva a sua volta, paragonando lo stesso Naruto a suo fratello Itachi. All'improvviso Sasuke riesce a vedere anche i ricordi di Naruto e dopo aver compreso come sia riuscito a convertire tutte le persone che ha affrontato in passato e come anche suo fratello Itachi si fosse convinto che Naruto era l'unica speranza di salvarlo, si redime. Dopo essersi resi conto di essersi addormentati fino all'alba e di essere scampati ancora una volta alla morte, Sasuke ammette di essere stato sconfitto riconoscendo la forza dell'amico. Alla domanda di come si sarebbe comportato se lui avesse tentato nuovamente di cedere all'odio combattendo contro di lui, Naruto gli risponde che, a sua volta, lo avrebbe picchiato per fargli riaprire gli occhi anche se, viste le circostanze, crede che non ce ne sia più bisogno. Sasuke, dopo tanto tempo, si commuove versando alcune lacrime mentre il loro sangue continua a sgorgare dalle loro braccia amputate.
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 479
| titolo italiano = Naruto Uzumaki!!
| titolo kanji = うずまきナルト!!
| titolo romaji = Uzumaki Naruto!!
| data giappone = 13 ottobre 2016<ref name="ep40" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''capitolo 699 vol.72, per metà non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| posizione template =
| numero episodio = 480
| titolo italiano = Naruto - Hinata
| titolo kanji = NARUTO - HINATA
| titolo romaji = Naruto - Hinata
| data giappone = 20 ottobre 2016<ref name="ep40" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 481
| titolo italiano = Sasuke - Sakura
| titolo kanji = SASUKE - SAKURA
| titolo romaji = Sasuke - Sakura
| data giappone = 27 ottobre 2016<ref name="ep40" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 482
| titolo italiano = Gaara - Shikamaru
| titolo kanji = GAARA - SHIKAMARU
| titolo romaji = Gaara - Shikamaru
| data giappone = 3 novembre 2016<ref name="ep40" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 483
| titolo italiano = Jiraiya - Kakashi
| titolo kanji = JIRAIYA - KAKASHI
| titolo romaji = Jiraiya - Kakashi
| data giappone = 10 novembre 2016<ref name="ep40" />
| trama = '''''Adattato da:''''' ''non tratto dal manga''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 484
| titolo italiano = Bombe umane
| titolo kanji = 起爆人間
| titolo romaji = Kibaku Ningen
| data giappone = 1 dicembre 2016<ref name="ep40" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Sasuke''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 485
| titolo italiano = Colosseum
| titolo kanji = 闘技場
| titolo romaji = Koroshiamu
| data giappone = 8 dicembre 2016<ref name="ep40" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Sasuke''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 486
| titolo italiano = Fūshin
| titolo kanji = 風心
| titolo romaji = Fūshin
| data giappone = 15 dicembre 2016<ref name="ep40" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Sasuke''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 487
| titolo italiano = Ketsuryūgan
| titolo kanji = 血龍眼
| titolo romaji = Ketsuryūgan
| data giappone = 22 dicembre 2016<ref name="ep40" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Sasuke''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 488
| titolo italiano = L'ultimo uomo
| titolo kanji = 最後の一人
| titolo romaji = Saigo no Hitori
| data giappone = 5 gennaio 2017<ref name="ep41">[http://www.tv-tokyo.co.jp/anime/naruto/episodes/episodes41/index.html TV Tokyo, episodi Naruto]</ref>
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Naruto: La vera leggenda di Sasuke''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 489
| titolo italiano = Lo stato delle cose
| titolo kanji = 風雲
| titolo romaji = Fūun
| data giappone = 12 gennaio 2017<ref name="ep41" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Shikamaru - Una nuvola alla deriva nel silenzio''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 490
| titolo italiano = Nubi oscure
| titolo kanji = 暗雲
| titolo romaji = An'un
| data giappone = 19 gennaio 2017<ref name="ep41" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Shikamaru - Una nuvola alla deriva nel silenzio''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 491
| titolo italiano = Temerarietà
| titolo kanji = 闇雲
| titolo romaji = Yamikumo
| data giappone = 26 gennaio 2017<ref name="ep41" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Shikamaru - Una nuvola alla deriva nel silenzio''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 492
| titolo italiano = Nuvola del sospetto
| titolo kanji = 疑雲
| titolo romaji = Giun
| data giappone = 2 febbraio 2017<ref name="ep41" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Shikamaru - Una nuvola alla deriva nel silenzio''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 493
| titolo italiano = Alba
| titolo kanji = 東雲
| titolo romaji = Shinonome
| data giappone = 9 febbraio 2017<ref name="ep41" />
| trama = '''''Adattato da:''''' tratto dalla light novel ''Shikamaru - Una nuvola alla deriva nel silenzio''<br />
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 494
| titolo italiano = Il matrimonio di Naruto - prima parte
| titolo kanji = ナルトの結婚
| titolo romaji = Naruto no Kekkon
| data giappone = 16 febbraio 2017<ref name="ep41" />
| trama =
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 495
| titolo italiano =Il matrimonio di Naruto - seconda parte
| titolo kanji =ナルトの結婚
| titolo romaji =Naruto no Kekkon
| data giappone = 16 febbraio 2017<ref name="ep41" />
| trama =
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 496
| titolo italiano = Terme e pillole di cibo
| titolo kanji = 湯けむりと兵糧丸
| titolo romaji = Yukemuri to Hyōrōgan
| data giappone = 23 febbraio 2017<ref name="ep41" />
| trama =
}}
{{Episodio Anime
| numero episodio = 497
| titolo italiano = La congratulazione del Kazekage
| titolo kanji = 風影の御祝
| titolo romaji = Kazekage no Oiwai
| data giappone = 2 marzo 2017<ref name="ep41" />
| trama =
}}
{{Episodio Anime
| posizione template = coda
| numero episodio = 498
| titolo italiano = L'ultima missione
| titolo kanji = 最後の任務
| titolo romaji = Saigo no Ninmu
| data giappone = 9 marzo 2017<ref name="ep41" />
| trama =
}}
 
== DVD ==
[[File:CR 537 in Downtown Freehold.jpg|miniatura|Scorcio della South Street a [[Freehold (New Jersey)|Freehold]]]]
Gli episodi della ventunesima stagione di ''Naruto: Shippuden'' vengono distribuiti in Giappone anche tramite DVD, dal 3 febbraio 2016<ref>[http://www.cdjapan.co.jp/products?term.media_format=&q=Naruto+Shippuden+Mugen+Tsukuyomi+Hatsudo+no+Sho DVD ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>.
 
{| class="wikitable" style="text-align: center; width:99%;"
Bruce crebbe in una famiglia della cosiddetta ''[[classe lavoratrice|working class]]'' che si trovava spesso in condizioni economiche precarie. Il padre, veterano della [[seconda guerra mondiale]], cambiava spesso lavoro: in tempi diversi fu impiegato come tassista, conducente di autobus, operaio e guardia carceraria, il tutto alternato a periodi di disoccupazione; la madre aveva invece un lavoro stabile come segretaria in uno studio legale.<ref name=Kir23/><ref name=Marsh2004-21/><ref name=Col474>{{cita|Colombati|p. 474}}.</ref> A causa delle difficoltà finanziarie, il nucleo familiare fu costretto a cambiare spesso alloggio: inizialmente Doug e Adele Springsteen abitavano in un piccolo appartamento nel quartiere di Jerseyville, ma alla nascita del figlio si trasferirono al numero 87 di Rundolph Street nella casa dei nonni paterni;<ref name=Car1>{{cita|Carlin|cap. 1}}.</ref> nel 1954 si spostarono poi in Institute Street e nel 1962, quando nacque la terzogenita Pam, al numero 68 di South Street in una villetta a due piani in affitto;<ref name=Col608>{{cita|Colombati|p. 608}}.</ref> per qualche tempo furono ospitati dai nonni materni, gli Zirilli.<ref name=Kir23/> Il rapporto di Bruce con il padre fu conflittuale, contraddistinto da lunghi periodi di silenzio alternati ad aspri litigi, il che andò a detrimento dell'armonia familiare.<ref name=Car3>{{cita|Carlin|cap. 3}}.</ref> Nel 1969 infine Doug Springsteen emigrò in [[California]] con la famiglia per cercare lavoro, ma il figlio maggiore restò a vivere nella casa dei genitori finché non fu sfrattato.<ref name=Marsh2004-49>{{cita|Marsh, 2004|p. 49}}.</ref>
|+ {{nihongo|Saga dell'attivazione del Mugen Tsukuyomi|無限月読・発動の章|Mugen Tsukiyomi hatsudō no shō}}
|-
! colspan="2" | Volume
! Episodi
! Data di pubblicazione
! Extra
|-
|rowspan="4" width="1%" style="background: #999999;" |
| 1
| 414-417
| 3 febbraio 2016<ref name="dvd1">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12806 DVD 1 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
| 2
| 418-421
| 2 marzo 2016<ref name="dvd2">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12807 DVD 2 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
| 3
| 422-426
| 6 aprile 2016<ref name="dvd3">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12808 DVD 3 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
| 4
| 427-431
| 11 maggio 2016<ref name="dvd4">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12809 DVD 4 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
|}
 
{| class="wikitable" style="text-align: center; width:99%;"
Bruce frequentò la scuola primaria presso l'istituto della sua parrocchia, la St. Rose of Lima, fra il 1955 e il 1963, per poi trasferirsi alla Freehold High School dove si diplomò nel 1967.<ref name=Kir25>{{cita|Kirkpatrick|p. 25}}.</ref><ref name=AS11>{{cita|Labianca, 2002|p. 11}}.</ref> L'approccio del ragazzo con la scuola cattolica non fu facile: poco propenso ad adeguarsi alla rigida disciplina imposta delle suore, egli visse quel periodo con sofferenza arrivando a isolarsi dai suoi coetanei.<ref name=Car1/>
|+ {{nihongo|Il manuale ninja di Jiraiya ~ Storia del prode Naruto ~|自来也忍法帳 〜ナルト豪傑物語〜|Jiraiya ninpōchō ~ Naruto gōketsu monogatari ~}}
|-
! colspan="2" | Volume
! Episodi
! Data di pubblicazione
! Extra
|-
|rowspan="5" width="1%" style="background: #999999;" |
| 5
| 432-435
| 8 giugno 2016<ref name="dvd5">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12810 DVD 5 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
| 6
| 436-439
| 6 luglio 2016<ref name="dvd6">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12811 DVD 6 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
| 7
| 440-443
| 3 agosto 2016<ref name="dvd7">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12812 DVD 7 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
| 8
| 444-447
| 7 settembre 2016<ref name="dvd8">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12813 DVD 8 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
| 9
| 448-450
| 5 ottobre 2016<ref name="dvd9">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12814 DVD 9 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
|}
 
{| class="wikitable" style="text-align: center; width:99%;"
Il primo incontro di Springsteen con la musica avvenne all'età di sette anni, il 6 settembre 1956, quando assistette alla prima celebre esibizione di [[Elvis Presley]] all'''[[Ed Sullivan Show]]'', una delle trasmissioni televisive più popolari dell'epoca.<ref name=AS11/> Ancora bambino, Springsteen decise che sarebbe voluto diventare come Elvis e a Natale ottenne in dono una chitarra giocattolo di plastica.<ref name=Masur17>{{cita|Masur|p. 17}}.</ref> Due anni più tardi la madre prese in affitto per Bruce uno strumento vero, dietro la promessa che il ragazzo avrebbe preso lezioni; a quell'età però le sue mani erano troppo piccole e Springsteen si disinteressò presto della chitarra per dedicarsi al [[baseball]] e ad altre attività.<ref name=Col607>{{cita|Colombati|p. 607}}.</ref> Nel 1963 acquistò una [[chitarra acustica]] usata per la cifra di 18 dollari, guadagnati grazie a piccoli lavoretti nel quartiere, e iniziò a prendere lezioni da un suo cugino che gli insegnò i primi rudimenti.<ref name=Col608/><ref name=AS8>{{cita|Labianca, 2002|pp. 8-9}}.</ref> Il giovanissimo Springsteen cominciò così a trascorrere moltissimo tempo chiuso in casa per cercare di migliorare la sua tecnica. Colpita dall'impegno del figlio, nel Natale del 1964 la madre gli regalò una [[chitarra elettrica]] Kent e un [[amplificatore (chitarra)|amplificatore]]: la strumentazione era costata 60 dollari che la madre si era fatta prestare e che restituì con regolari rate mensili. La chitarra, a cui Springsteen dedicò in seguito la canzone ''The Wish'', aprì nuovi orizzonti musicali al ragazzo che iniziò a interagire maggiormente con il mondo esterno.<ref name=Col608/><ref name=Masur23>{{cita|Masur|p. 23}}.</ref><ref name=TheWish>''The Wish'' è una canzone del 1987 scartata dall'album ''Tunnel of Love'', poi inserita nella raccolta di inediti ''Tracks'' (v. {{cita disco|titolo=Tracks|wktitolo=Tracks (Bruce Springsteen)|etichetta=Columbia Recors|numerodischi=4|formato=CD|catalogo=CXK 69475 |anno=1998}}).</ref>
|+ {{nihongo|La vera leggenda di Itachi ~ Luci e tenebre ~|イタチ真伝篇~光と闇~|Itachi shinden hen: hikari to yami}}
|-
! colspan="2" | Volume
! Episodi
! Data di pubblicazione
! Extra
|-
|rowspan="2" width="1%" style="background: #999999;" |
| 10
| 451-454
| 2 novembre 2016<ref name="dvd10">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12815 DVD 10 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
| 11
| 455-458
| 7 dicembre 2016<ref name="dvd11">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12816 DVD 11 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
|}
 
{| class="wikitable" style="text-align: center; width:99%;"
Da adolescente Springsteen fu influenzato dalla musica trasmessa delle stazioni radiofoniche di [[New York]] e [[Filadelfia (Stati Uniti d'America)|Filadelfia]],<ref name=Car2>{{cita|Carlin|cap. 2}}.</ref> rimanendo profondamente colpito dal [[rock]] e in particolare dagli esponenti della ''[[British invasion]]'', quali gli [[The Animals|Animals]], i [[The Beatles|Beatles]], i [[The Rolling Stones|Rolling Stones]] e gli [[The Who|Who]].<ref name=Kir23/><ref name=Col608/><ref name=Masur23/><ref name=Marsh23>{{cita|Marsh, 2004|p.23}}.</ref> Nel 1961 assistette inoltre a un'esibizione di [[Chubby Checker]] ad [[Atlantic City]]. Il primo brano rock che Springsteen imparò a suonare con la sua nuova chitarra fu ''[[Twist and Shout]]'' degli [[The Isley Brothers|Isley Brothers]]: la canzone fu eseguita dal cantautore per tutta la sua carriera come «bis» alla fine dei concerti.<ref name=Car2/>
|+ {{nihongo|L'origine del Ninshu ~ Le due anime Indra e Ashura ~|忍宗の起源 ~二つの魂インドラ・アシュラ~|Ninshu no Kigen - Futatsu no Tamashii Indora, Ashura}}
|-
! colspan="2" | Volume
! Episodi
! Data di pubblicazione
! Extra
|-
|rowspan="3" width="1%" style="background: #999999;" |
| 12
| 459-462
| 11 gennaio 2017<ref name="dvd12">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12817 DVD 12 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
| 13
| 463-466
| 8 febbraio 2017<ref name="dvd13">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12818 DVD 13 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
| 14
| 467-469
| 1 marzo 2017<ref name="dvd14">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12819 DVD 14 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
| —
|-
|}
 
{| class="wikitable" style="text-align: center; width:99%;"
=== Le prime band ===
|+ {{nihongo|Saga di Naruto e Sasuke|ナルトとサスケの章|Naruto to Sasuke no Sho}}
{{vedi anche|Steel Mill}}
|-
 
! colspan="2" | Volume
[[File:Cafe Wha? South view 2005-04-04.jpg|miniatura|sinistra|L'ingresso del [[Cafe Wha?]] nel [[Greenwich Village]] a [[New York]]]]
! Episodi
 
! Data di pubblicazione
Nel 1965 il quindicenne Bruce Springsteen fu ammesso come chitarrista ritmico nei The Rougues, un gruppo di ragazzi di Freehold con i quali esordì durante una festa da ballo per adolescenti; tuttavia l'esperienza si chiuse dopo breve tempo.<ref name=Car2/> Entrò in seguito a far parte dei The Castiles, un'altra band di giovanissimi capeggiata dal suo compagno di scuola George Theiss, il cui repertorio era basato sullo stile musicale dei gruppi inglesi che stavano cominciando ad affermarsi anche negli Stati Uniti. I ragazzi trovarono un aiuto nel trentaduenne Gordon "Tex" Vinyard, che si propose come loro mentore riuscendo a procurare alla nuova band qualche ingaggio nelle feste studentesche.<ref name=Marsh2004-28>{{cita|Marsh, 2004|pp. 28-29}}</ref> I Castiles inoltre presero parte ad alcune competizioni fra gruppi amatoriali: fu durante una di queste che Springsteen incontrò [[Steven Van Zandt]], un chitarrista poco più giovane di lui che successivamente divenne il suo principale collaboratore.<ref name=Car2/>
! Extra
 
|-
Il batterista Bart Haynes, finita la scuola, si arruolò nei [[United States Marine Corps|Marines]] e nel 1967 rimase ucciso in combattimento in [[guerra del Vietnam|Vietnam]]: questo episodio segnò la vita del giovane Springsteen e di qui scaturì il suo interesse per la vita dei reduci, ai quali dedicò poi molto impegno anche sotto il profilo economico.<ref name=Car2/> Convocato per la visita di leva, Springsteen fu scartato evitando così l'arruolamento.<ref name=Col477>{{cita|Colombati|p. 477}}.</ref> Nell'estate del 1968 i Castiles si sciolsero malgrado fossero riusciti a conseguire nel frattempo una discreta notorietà: l'anno precedente il gruppo aveva tenuto alcuni spettacoli al [[Cafe Wha?]] di [[New York]] e aveva registrato due brani, ''That's What You Get'' e ''Baby I'' (entrambi a firma Springsteen-Theiss), per un 45 giri che tuttavia non fu mai pubblicato.<ref name=Car2/><ref name=Marsh2004-40>{{cita|Marsh, 2004|p. 40}}.</ref> Springsteen intanto intraprese gli studi universitari presso l'Ocean County Community College, rimanendovi iscritto per circa un anno e mezzo. Con due ragazzi conosciuti al ''campus'' formò gli Earth, un ''[[power trio]]'' sul modello dei [[Cream]] e degli [[The Jimi Hendrix Experience|Experience]] di [[Jimi Hendrix]].<ref name=Marsh2004-41>{{cita|Marsh, 2004|p. 41}}.</ref><ref name=Car4>{{cita|Carlin|cap. 4}}.</ref>
|rowspan="1" width="1%" style="background: #999999;" |
 
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Agli inizi del 1969 Springsteen iniziò a frequentare [[Asbury Park]], località di villeggiatura del [[Jersey Shore]] nota per la sua vita notturna: uno dei locali più rinomati della città era l'Upstage Club che, dopo l'orario di chiusura, rimaneva a disposizione dei musicisti per improvvisazioni e ''[[jam session]]''. Springsteen, che aveva abbandonato la chitarra Kent per una [[Gibson Les Paul]], strinse presto amicizia con due frequentatori abituali del locale, il batterista [[Vini Lopez]] e l'organista [[Danny Federici]], fondando insieme a loro un gruppo che prese il nome di Child.<ref name=Marsh2004-4144>{{cita|Marsh, 2004|pp. 41-44}}.</ref> La band, che poco dopo cambiò denominazione in [[Steel Mill]] («acciaieria»), accrebbe rapidamente la propria popolarità grazie al contributo di Carl "Tinker" West, un costruttore di tavole da surf che divenne il loro manager. Nel 1970 gli Steel Mill, di cui Springsteen era il ''[[frontman]]'' e il principale compositore, suonarono in [[California]] al Matrix di [[Berkeley]], un locale ''hippie'' di proprietà di [[Marty Balin]], il cantante dei [[Jefferson Airplane]];<ref name=Car5>{{cita|Carlin|cap. 5}}.</ref><ref name=Elwood>{{cita news|autore=Joel Selvin|titolo=PHIL ELWOOD: 1926-2006 / Beloved Bay Area jazz and blues critic|pubblicazione=San Francisco Chronicle|editore=Hearst Communications Inc.|data=11 gennaio 2006|url=http://www.sfgate.com/news/article/PHIL-ELWOOD-1926-2006-Beloved-Bay-Area-jazz-2506736.php|lingua=en|accesso=16 maggio 2013|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6GedOI51k|dataarchivio=16 maggio 2013|deadurl=no|}}</ref> l'impresario [[Bill Graham]] offrì loro anche un contratto discografico, ma Springsteen e soci rifiutarono. Il gruppo, che nel frattempo aveva aggiunto all'organico Steven Van Zandt al basso e poi il cantante Robbin Thompson, restò in attività fino al 1971 allorché Springsteen sciolse il sodalizio.<ref name=Marsh47>{{cita|Marsh, 2004|pp. 46-47}}.</ref><ref name=Wien41>{{cita|Wien|pp. 41-43}}.</ref>
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| 5 aprile 2017<ref name="dvd15">[http://www.cdjapan.co.jp/product/ANSB-12820 DVD 15 ventunesima saga di Naruto: Shippuden]</ref>
Il musicista era intenzionato a formare una nuova band, una formazione allargata che superasse il rock chitarristico degli Steel Mill in favore di un repertorio incentrato sulle sue composizioni e su di un genere più vicino a [[Van Morrison]], cantautore irlandese del quale apprezzava lo stile connotato da una sintesi di rock, [[blues]], [[jazz]] e [[gospel]].<ref name=Car6>{{cita|Carlin|cap. 6}}.</ref> Frattanto Springsteen e soci continuarono a suonare nei locali del ''Jersey Shore'' e nel marzo del 1971 aprirono un concerto per la [[Allman Brothers Band]].<ref name=Col615>{{cita|Colombati|p. 615}}.</ref> In quei mesi prese forma un collettivo numeroso noto come Dr. Zoom and the Sonic Boom, che segnò il passaggio dall'[[heavy metal]] degli Steel Mill alle sonorità che resero celebre Springsteen in seguito;<ref name=Wien62>{{cita|Wien|pp. 62-64}}.</ref> nello stesso periodo si esibì anche la Sundance Blues Band, guidata da Van Zandt con [[Southside Johnny]] all'armonica, [[Garry Tallent]] al basso, Vini Lopez alla batteria e Joe Hastrom alla chitarra, presto sostituito dal medesimo Springsteen.<ref name=Marsh48>{{cita|Marsh, 2004|pp. 48-49}}.</ref><ref name=Col616>{{cita|Colombati|p. 616}}.</ref>
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[[File:943 AP Boardwalk.JPG|miniatura|Il lungomare di [[Asbury Park]]]]
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Con i Sonic Boom come nucleo iniziale, il musicista riuscì a formare un gruppo più ampio, composto da dieci elementi accompagnati da una sezione di fiati e da un coro femminile, con Tinker West come agente. La formazione, dapprima piuttosto eterogenea, si stabilizzò poi intorno a un quintetto comprendente il leader, Tallent, Van Zandt, Lopez e il tastierista [[David Sancious]].<ref name=Marsh48/><ref name=Col616/> Il nuovo gruppo esordì il 10 luglio 1971 con il nome di Bruce Springsteen Band e rimase attivo, fra alterne vicende, fino all'aprile successivo senza però eguagliare i risultati degli Steel Mill.<ref name=Col657>{{cita|Colombati|p. 657}}.</ref>
 
Il musicista intanto stava migliorando le sue capacità compositive e aveva iniziato a esibirsi regolarmente anche da solo, accompagnato di norma dalla sua chitarra acustica. Di conseguenza cominciò a riservare maggiore attenzione ai testi, che si fecero progressivamente più lunghi e articolati, popolati da personaggi sempre diversi e pittoreschi che diventarono una caratteristica peculiare della sua proposta artistica.<ref name=Col479>{{cita|Colombati|p. 479}}.</ref> Fra la sua attività con il gruppo e quella come cantautore in chiave acustica, Springsteen optò infine per quest'ultima.<ref name=Car7>{{cita|Carlin|cap. 7}}.</ref>
 
=== L'esordio discografico ===
Nel novembre del 1971 Tinker West organizzò un incontro con [[Mike Appel]] e Jim Cretecos, due [[paroliere|parolieri]] che volevano espandere i loro affari nel settore discografico. L'audizione fu breve e deludente, ma Springsteen domandò ad Appel una seconda opportunità. Il nuovo provino ebbe luogo nel febbraio del 1972 e questa volta il musicista, che nel frattempo aveva composto un gran numero di nuovi brani, suscitò l'approvazione dei due impresari, i quali fecero firmare al cantautore un contratto e fondarono la Laurel Canyon, una società interamente dedicata alla promozione della carriera di Springsteen.<ref name=Car7/><ref name=Masur34>{{cita|Masur|pp. 34-35}}.</ref>
 
Nella primavera successiva Appel cercò di prendere contatti con [[Clive Davis]], il presidente della [[Columbia Records]]. Poiché questi non era disponibile, egli chiamò [[John Hammond (produttore)|John Hammond]], considerato il più abile ''talent scout'' dell'industria discografica, colui che aveva scoperto [[Bob Dylan]] e in precedenza aveva ingaggiato artisti del calibro di [[Billie Holiday]], [[Count Basie]], [[Pete Seeger]] e ancor prima [[Bessie Smith]] e [[Benny Goodman]]. L'insistenza di Appel fu tale che alla fine riuscì a ottenere un appuntamento con il [[produttore discografico|produttore]] nei primi giorni del maggio 1972: l'audizione di Springsteen, il quale si esibì accompagnato solo dalla sua chitarra acustica, convinse Hammond che fece registrare al musicista alcune [[demo]]. Davis, dopo aver ascoltato i nastri, decise di mettere sotto contratto il giovane cantautore, ma in realtà l'accordo fu siglato con la Laurel Canyon, dal momento che Springsteen aveva concesso alla società di Appel i diritti sulle sue canzoni e il controllo completo della sua carriera.<ref name=Marsh2004-51>{{cita|Marsh, 2004|pp. 51-55}}.</ref><ref name=Car8>{{cita|Carlin|cap. 8}}.</ref>
 
[[File:944 AP Beach sign.JPG|miniatura|sinistra|Una insegna sulla spiaggia di Asbury Park che richiama la copertina del primo album di Bruce Springsteen]]
 
Sostenuto dai vertici della Columbia, che credevano di dover lanciare la carriera di una sorta di «nuovo Dylan», il musicista si preparò alla registrazione del suo primo album e per l'occasione chiamò a raccolta i componenti della Bruce Springsteen Band.<ref name=Marsh2004-56>{{cita|Marsh, 2004|p. 56}}.</ref> La decisione di lavorare con il suo gruppo era per l'artista un fatto naturale che tuttavia colse di sorpresa Appel e gli esponenti della Columbia: Il manager si aspettava infatti di produrre un disco in stile [[folk rock|folk]], dominato dalla chitarra e dalla voce roca e sofferta di Springsteen; allo stesso modo i discografici intendevano affiancare al musicista un manipolo di rodati [[turnista (musicista)|turnisti]] per realizzare un album acustico sul modello vincente dei cantautori allora in voga, come [[James Taylor]] o lo stesso Bob Dylan. Anche grazie all'appoggio di Davis e contro il parere di Hammond, Springsteen fu autorizzato a impiegare la sua band;<ref name=Marsh2004-57>{{cita|Marsh, 2004|pp. 56-58}}.</ref> il solo Steve Van Zandt fu escluso e partecipò esclusivamente alle prime fasi delle registrazioni.<ref name="Car8" />
 
Il disco fu completato in poche sedute presso i 914 Sound Studios a Blauvelt nello [[New York (stato)|Stato di New York]], studi di registrazione economici scelti appositamente per contenere al minimo le spese.<ref name=Heylin-2012-8319>{{Cita|Heylin, 2012|Appendice: ''A Selective Bootleg CD Discography''}}.</ref> La band incise una decina di brani compresi alcuni fra quelli che Springsteen aveva suonato nei suoi provini acustici, come ''It's Hard to Be a Saint in the City'' e ''For You''. Davis si dichiarò insoddisfatto del risultato, in quanto a suo dire nessuna canzone aveva il potenziale commerciale per affermarsi come un successo: Springsteen allora compose rapidamente due nuovi pezzi, ''[[Blinded by the Light]]'' e ''[[Spirit in the Night]]'', che furono registrati dopo che la band era stata congedata. Il cantante dovette quindi suonare tutti gli strumenti richiamando Lopez solo per le parti di batteria; per questi due brani però volle la presenza di [[Clarence Clemons]], un sassofonista che aveva conosciuto l'anno precedente.<ref name=Car8/>
 
L'album fu pubblicato nel gennaio 1973 con il titolo di ''[[Greetings from Asbury Park, N.J.]]'', un omaggio alla città dove il cantante sentiva di avere le sue radici.<ref name=Car8/><ref name=Col478>{{cita|Colombati|p. 478}}.</ref> Malgrado parte della critica avesse accolto l'opera con favore, i riscontri di vendita furono nettamente inferiori alle aspettative, con circa {{formatnum:25000}} copie vendute nei primi mesi.<ref name=Car10>{{cita|Carlin|cap. 10}}.</ref> Gli scarsi risultati del disco dipesero dall'equivoco iniziale secondo cui Springsteen era stato presentato come un nuovo artista folk: l'album invece appariva troppo grezzo e movimentato rispetto ai canoni del [[soft rock]] di matrice cantautorale e al contempo non riusciva a esprimere compiutamente la vena rock del musicista.<ref name=Marsh2004-74>{{cita|Marsh, 2004|pp. 74-78}}.</ref><ref name=Kir52>{{cita|Kirkpatrick|pp. 52-56}}.</ref> A dispetto dell'insuccesso discografico, Springsteen stava iniziando a imporsi grazie alle sue esibizioni dal vivo, vera fonte di sostentamento per la band.<ref name=Car9>{{cita|Carlin|cap. 9}}.</ref>
 
[[File:Madame Marie.jpg|thumb|Il chiosco della veggente Madame Marie sul lungomare di Asbury Park, citata nella canzone ''[[4th of July, Asbury Park (Sandy)]]''<ref name=MadamMarie>{{cita web|lingua=en|url=http://www.cbsnews.com/stories/2004/07/17/entertainment/main630363.shtml|titolo=Madame Marie Is Back|autore=William Vitka|editore=CBSNews|data=17 giugno 2004|accesso=8 luglio 2010|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6SyYyL16F|dataarchivio=30 settembre 2014|deadurl=no}}</ref>]]
 
Il secondo lavoro del cantante, ''[[The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle]]'', fu distribuito nel novembre dello stesso anno.<ref name=Car10/> Pur ricevendo recensioni molto positive, il disco conseguì una popolarità modesta anche perché la casa discografica, che frattanto aveva allontanato Davis, non investì molte risorse nella sua promozione.<ref name=Marsh2004-82>{{cita|Marsh, 2004|p. 82}}.</ref> Le canzoni dell'album contribuirono tuttavia ad ampliare il repertorio della band che seguitava a veder crescere il proprio pubblico: i pezzi più energici, come ''E Street Shuffe'' e ''Rosalita'', divennero presto molto acclamati nei concerti.<ref name=Car10/><ref name=Marsh2004-97>{{cita|Marsh, 2004|p. 97}}.</ref> Per il suo secondo disco Springsteen compose e registrò un gran numero di canzoni che poi rimasero escluse dalla scaletta finale, una pratica che divenne molto comune in seguito: tra queste si annovera ''The Fever'', brano incluso in un raro 45 giri promozionale e che fu poi inciso da Southside Johnny nel 1976, primo dei tanti pezzi di successo "donati" da Springsteen ad altri artisti.<ref name=Car10/>
 
=== I primi successi ===
Nel gennaio del 1974 la band si mise all'opera sulle prime canzoni di un nuovo album. A febbraio Vini Lopez fu licenziato per un litigio con Steve Appel, fratello di Mike, e fu sostituito da [[Ernest Carter]], un batterista amico di David Sancious.<ref name=Car11>{{cita|Carlin|cap. 11}}.</ref> Poco dopo questi ultimi lasciarono il gruppo, che nel frattempo iniziava a farsi chiamare [[E Street Band]], e furono rimpiazzati dal batterista [[Max Weinberg]] e dal pianista [[Roy Bittan]], ingaggiati mediante un'inserzione pubblicata su di un giornale.<ref name=Labianca42>{{cita|Labianca, 2002|p. 42}}.</ref>
 
Per Springsteen la terza prova discografica si prospettava decisiva: un ulteriore insuccesso avrebbe infatti rischiato di compromettere definitivamente la sua carriera.<ref name=Wheels>Thom Zimny, ''Wings for Wheels'' in {{cita disco|artista=|titolo=Born to Run: 30th Anniversary Edition|wktitolo=Born to Run|etichetta=Columbia Records|distributore=Sony BMG|catalogo=828767558929|formato=DVD|anno=2005}}</ref> Il lavoro procedeva a rilento e con risultati frustranti: la band riuscì a portare a termine un solo brano, ''[[Born to Run (singolo)|Born to Run]]'', che poi avrebbe dato il titolo all'album. Più volte l'artista fu sul punto di annullare tutto e propose di registrare tutte le canzoni dal vivo in studio o in concerto, dal momento che l'attività ''live'' si era dimostrata la dimensione più congeniale al gruppo.<ref name=Labianca45>{{cita|Labianca, 2002|p. 45}}.</ref><ref name=Car12>{{cita|Carlin|cap. 12}}.</ref>
 
Uno degli eventi più significativi nella carriera del musicista avvenne il 9 maggio 1974: a [[Cambridge (Massachusetts)|Cambridge]], nel [[Massachusetts]], durante un concerto di [[Bonnie Raitt]] cui Springsteen e la sua band facevano da [[gruppo spalla]], il pubblico decretò un capovolgimento dei ruoli, richiamando sul palco l'artista del New Jersey alla fine dello spettacolo e chiedendogli di esibirsi nuovamente.<ref name=Marsh2004-115>{{cita|Marsh, 2004|p. 115}}.</ref> Alcuni giorni dopo [[Jon Landau]], critico musicale di ''[[Rolling Stone]]'', scrisse sul settimanale ''The Real Paper'' di [[Boston]]:<ref name=Cambbell326>{{cita|Campbell|p. 326}}</ref>
 
{{Citazione|Giovedì scorso, al teatro di Harvard Square, ho visto balenarmi davanti agli occhi i miei trascorsi rock 'n' roll. E ho visto qualcos'altro: ho visto il futuro del rock and roll e il suo nome è Bruce Springsteen. In una sera in cui avevo bisogno di sentirmi giovane, lui mi ha fatto sentire come se ascoltassi musica per la primissima volta.|Jon Landau, ''The Real Paper'', 22 maggio 1974|Last Thursday, at the Harvard Square theatre, I saw my rock 'n' roll past flash before my eyes. And I saw something else: I saw rock and roll future and its name is Bruce Springsteen. And on a night when I needed to feel young, he made me feel like I hearing music for the very first time.|en}}
 
L'articolo di Landau, benché pubblicato in una rivista locale, colpì la critica e i discografici, contribuendo inoltre a risollevare le vendite di ''The Wild, the Innocent and the E Street Shuffle'', che nell'agosto del 1974 si approssimarono alle {{formatnum:100000}} copie.<ref name=Marsh2004-117>{{cita|Marsh, 2004|pp. 117-118}}.</ref> Dopo aver scritto una delle frasi più celebri della storia del rock,<ref name=Marsh2004-115/> il giornalista divenne amico di Springsteen e suo più fidato collaboratore, dapprima come produttore discografico e poi – a partire dal 1978 – come manager. La preparazione del nuovo album riprese dunque sotto la guida di Landau, che portò un metodo di lavoro più professionale:<ref name=Car12/> la band si trasferì negli studi Record Plant di [[New York]] dove tutte le canzoni furono registrate da capo.<ref name=Marsh2004-123>{{cita|Marsh, 2004|pp. 123-138}}.</ref> Nel complesso la lavorazione del disco durò circa 18 mesi e ''[[Born to Run]]'' uscì infine nell'agosto 1975.<ref name=Labianca45/><ref name=Car12/>
 
[[File:Springsteen with Telecaster.jpg|miniatura|sinistra|Springsteen con la celebre chitarra che compare sulla copertina di ''[[Born to Run]]'', un ibrido tra una [[Fender Telecaster]] e una meno nota Fender Esquire, modello sostanzialmente identico, ma dotato di un solo pick-up. L'acquistò nel 1973 in un negozio di strumenti del New Jersey per 185 dollari. Si trattava di una Telecaster del 1953 restaurata con l'aggiunta del manico di una Esquire dello stesso periodo. Secondo Springsteen « [...] è una Telecaster, ma non è del tutto corretto. È una mezzosangue, se vogliamo».<ref name=Car8/> La stessa chitarra, divenuta uno dei simboli più riconoscibili del cantautore, compare anche sulla copertina di altri suoi dischi.]]
 
La pubblicazione fu preceduta da un'imponente campagna promozionale, basata sullo slogan «il futuro del rock and roll». Springsteen tenne a New York dieci spettacoli da «tutto esaurito» che suscitarono l'interesse dei mezzi di comunicazione di massa, a tal punto che ''Born to Run'' – ancor prima della sua uscita&nbsp;– divenne uno degli album più attesi dell'anno e la canzone omonima fu una delle più trasmesse dalle radio.<ref name=Labianca45/><ref name=Marsh2004-117/><ref name=Billboard9-8-75-2>{{cita news|titolo=Inside Track|pubblicazione=Billboard|data=9 agosto 1975|editore=Billboard Publications, Inc.|pagina=78|lingua=en|url=http://books.google.it/books?id=WBEEAAAAMBAJ&lpg=PA78&dq=bottom%20line%20springsteen&hl=it&pg=PA78#v=onepage&q=bottom%20line%20springsteen&f=false|accesso=16 ottobre 2013}}</ref><ref name=RS50Concerts>Nel 2004 la rivista musicale ''[[Rolling Stone]]'' ha incluso i concerti tra i "50 momenti che hanno cambiato il rock and roll" (v. {{cita news|titolo=The Moments|pubblicazione=Rolling Stone|lingua=en|data 24 luglio 2004|url=http://www.rollingstone.com/news/story/6085455/the_moments/|accesso=16 ottobre 2013|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20071204181514/http://www.rollingstone.com/news/story/6085455/the_moments/|dataarchivio=4 dicembre 2007|deadurl=no}}).</ref>
 
L'attenzione concentrata su Springsteen fu enorme: il 27 ottobre ''[[Time]]'' e ''[[Newsweek]]'', i due settimanali statunitensi più diffusi, dedicarono in contemporanea le rispettive copertine al nuovo protagonista del panorama musicale, ma i due articoli presentavano un approccio diametralmente opposto.<ref name=Car13>{{cita|Carlin|cap. 13}}.</ref><ref name=Marsh2004-153>{{cita|Marsh, 2004|pp. 153-154}}.</ref> Sulla copertina di ''Time'' campeggiava la frase «''Rock's New Sensation''» («la rivelazione del rock») e l'articolo era piuttosto favorevole a Springsteen sebbene l'autore Jay Crocks stigmatizzasse l'enfasi eccessiva che gli era stata dedicata.<ref name=Time>{{cita news|autore=Jay Cocks|titolo=The Backstreet Phantom of Rock|pubblicazione=[[Time]]|data=27 ottobre 1975|p=62|editore=Time Inc.|lingua=en|url=http://content.time.com/time/magazine/article/0,9171,913583,00.html|accesso=21 ottobre 2013}}</ref> La copertina del rivale ''Newsweek'' recava invece un titolo più critico, «''Making of a Rock Star''» («la costruzione di una stella del rock»): il pezzo scritto da Maureen Orth si concentrava sulle tecniche con cui l'industria discografica plasmava i propri eroi;<ref name=Newsweek>{{cita news|autore=Maureen Orth, Janet Huck, Peter S. Greenberg|titolo=Making of a Rock Star|pubblicazione=[[Newsweek]]|data=27 ottobre 1975|lingua=en}}</ref> a suo dire il musicista era la creazione di un gruppo di manipolatori intenzionati a imporre un prodotto privo di contenuti.<ref name=Marsh2004-153/> Molto si discusse all'epoca sulla figura di Springsteen e, a fronte di molti osservatori entusiasti, vi fu chi parlò apertamente di montatura.<ref name=NYMagazine>{{cita news|autore=Nik Cohn|titolo=Ventilating the Hype|pubblicazione=[[New York (rivista)|New York Magazine]]|data=20 ottobre 1975|p=75|editore=New York Magazine Co. Inc.|lingua=en|url=http://books.google.it/books?id=FukCAAAAMBAJ&lpg=PA75&dq=springsteen%20new%20york%20voice&hl=it&pg=PA75#v=onepage&q=springsteen%20new%20york%20voice&f=false|accesso=21 ottobre 2013}}</ref>
 
Nel frattempo l'album raggiunse in poche settimane la terza posizione nella classifica di ''[[Billboard 200|Billboard]]''.<ref name=Billboard13-9-75-2>{{cita news|titolo=Top Lps & Tape|pubblicazione=Billboard|data=13 settembre 1975|editore=Billboard Publications, Inc.|pagina=74|lingua=en|url=http://books.google.it/books?id=TygEAAAAMBAJ&lpg=RA1-PA73&dq=billboard&hl=it&pg=RA1-PA72-IA1#v=onepage&q=springsteen&f=false|accesso=22 ottobre 2013}}</ref><ref name=Col665>{{cita|Colombati|p. 665}}.</ref> Le canzoni del disco divennero momenti irrinunciabili della tournée che si protrasse sino alla fine dell'anno; in autunno la band, che aveva assunto la sua configurazione più stabile grazie all'inserimento di Steve Van Zandt come chitarrista ritmico, partì per un breve tour europeo con due concerti all'[[Hammersmith Apollo|Hammersmith Odeon]] di [[Londra]] e due spettacoli a [[Stoccolma]] e [[Amsterdam]].<ref name=AS80>{{cita|Labianca, 2002|p. 80}}.</ref>
 
Intanto i contratti quinquennali stipulati da Springsteen con Mike Appel si avvicinavano alla scadenza: i due si accinsero quindi a trattare l'eventuale rinnovo. Fu in questa circostanza che il cantante si rese conto del fatto che Appel esercitava un controllo pressoché totale sulla sua attività artistica; si arrivò presto a una rottura e Springsteen intentò una causa nei confronti dell'impresario, il quale reagì a sua volta con una controcitazione.<ref name=Car14>{{cita|Carlin|cap. 14}}.</ref> Il contenzioso, che coinvolse anche la Columbia, si trascinò per un anno e in quel periodo l'attività discografica si bloccò completamente.<ref name=Marsh2004-183>{{cita|Marsh, 2004|pp. 183-184}}.</ref><ref name=Col623>{{cita|Colombati|pp. 623-624}}.</ref> Nella primavera del 1977 si raggiunse infine un [[conciliazione (diritto)|accordo stragiudiziale]] che liberava il cantautore da ogni vincolo; Appel avrebbe contestualmente ricevuto {{formatnum:800000}} dollari e la metà dei diritti della canzoni pubblicate per la Laurel Canyon.<ref name=Eliot12-13>{{cita|Eliot|cap. 12-13}}.</ref>
 
Fra il 1976 e il 1977, essendo interrotto il lavoro in studio, Springsteen svolse con successo un'intensa attività dal vivo: il musicista si convinse anche a suonare in ambienti più grandi delle sale da concerto in cui si esibiva di solito e accettò di tenere concerti nelle grandi arene sportive che aveva sempre rifiutato, iniziando a [[Phoenix (Arizona)|Phoenix]] in settembre e proseguendo poi in ottobre allo Spectrum di [[Filadelfia (Stati Uniti d'America)|Filadelfia]], la città in cui aveva il maggior seguito.<ref name=Car14/><ref name=Marsh2004-178/> Tuttavia, a causa del contenzioso legale in corso, il denaro faticava ad arrivare nelle tasche dei musicisti: pertanto alcuni membri della E Street Band si misero alla ricerca di ingaggi con altri artisti. Roy Bittan e Max Weinberg, ad esempio, presero parte all'incisione di ''[[Bat Out of Hell]]'' di [[Meat Loaf]], un disco che conseguì grande popolarità.<ref name=Car14/><ref name=Marsh2004-178>{{cita|Marsh, 2004|pp. 178-179}}.</ref>
 
Pochi giorni dopo la stipula dell'accordo, Springsteen entrò in studio con Jon Landau e la E Street Band per dare inizio alla lavorazione del suo quarto album.<ref name=Marsh2004-167>{{cita|Marsh, 2004|p. 167}}.</ref> In precedenza il cantante aveva preso in affitto una fattoria a Holmdel, nella campagna del New Jersey, dove per tutta la durata della causa aveva continuato in semiclandestinità a provare e a incidere nuove canzoni con il suo gruppo.<ref name=Car14/>
 
Quando iniziarono le registrazioni ufficiali del nuovo disco, nei primi giorni di giugno del 1977, Springsteen aveva dunque già composto, provato o solo abbozzato decine di brani.<ref name=AS66>{{cita|Labianca, 2002|pp. 66-72}}.</ref> Il suo approccio compositivo, infatti, era radicalmente mutato: dalla manciata di canzoni scritte per ''Born to Run'', sulle quali aveva lavorato a lungo in studio, Springsteen era passato a comporre di getto abbozzi che poi cuciva e rielaborava senza sosta; frammenti di musica e di testo passavano continuamente da una canzone all'altra fino al raggiungimento del risultato finale, costituito da brani dotati di una struttura più semplice, con [[arrangiamento|arrangiamenti]] meno articolati rispetto ai dischi precedenti.<ref name=Zimmy>{{cita disco|artista=Thom Zimny|titolo=The Promise: the Making of Darkness on the Edge of Town|wktitolo=The Promise (Bruce Springsteen)|etichetta=Columbia Records|distributore=Sony Music|catalogo=886978746696|formato=DVD|anno=2011}}</ref> Nel complesso i pezzi registrati in forma più o meno completa furono una settantina: solo dieci di essi vennero poi prescelti per comporre la scaletta finale dell'album, che peraltro fu cambiata diverse volte in corso d'opera.<ref>In seguito Springsteen ha pubblicato molte delle altre canzoni registrate o almeno abbozzate durante le sessioni del 1977-1978: cinque sono state inserite in ''[[Tracks (Bruce Springsteen)|Tracks]]'' (1998) e venti in ''[[The Promise (Bruce Springsteen)|The Promise]]'' (2010); altri sei pezzi dello stesso periodo furono reincisi per il successivo album ''[[The River (Bruce Springsteen)|The River]]'' del 1980, per un totale di 41 canzoni alle quali si devono aggiungere brani solo abbozzati che sono stati resi disponibili, in varie forme, attraverso dischi illegali.</ref> Al contempo non diminuì la cura per i dettagli e il contributo di Jon Landau fu decisivo per aiutare Springsteen ad arginare la sua esuberanza.<ref name=Zimmy/>
 
[[File:Springsteen 05051981 01 200.jpg|miniatura|Bruce Springsteen in concerto a [[Drammen]] nel 1981]]
 
La fase di post-produzione risultò critica, giacché i tecnici del suono [[Jimmy Iovine]] e Toby Scott non riuscivano a effettuare il [[missaggio]] secondo i desideri del cantautore. Landau allora chiese aiuto a [[Chuck Plotkin]], un produttore di [[Los Angeles]], che decise di aumentare il volume del basso elettrico e della grancassa, conferendo al disco il suono deciso e oscuro che ne rappresenta una delle caratteristiche principali.<ref name=Zimmy/> L'album, intitolato ''[[Darkness on the Edge of Town]]'', fu pubblicato nel giugno del 1978 e raggiunse la quinta posizione della classifica di ''Billboard''.<ref name=Car16>{{cita|Carlin|cap. 16}}.</ref><ref name=Billboard29-7-78>{{cita news|titolo=Billboard Top Lps & Tape|pubblicazione=Billboard|data=29 luglio 1978|editore=Billboard Publications, Inc.|pagina=86|lingua=en|url=http://books.google.it/books?id=hSQEAAAAMBAJ&lpg=PT71&dq=darkness%20on%20the%20edge%20of%20town&hl=it&pg=PT86#v=onepage&q=darkness%20on%20the%20edge%20of%20town&f=false|accesso=25 ottobre 2013}}</ref>
 
La tournée successiva, considerata una delle più importanti nella storia del rock, si concluse il 1º gennaio 1979 dopo 115 esibizioni.<ref name=AS84>{{Cita|Labianca, 2002|pp. 84-88}}.</ref><ref name=Marsh2004-264>{{cita|Marsh, 2004|p. 264}}.</ref><ref name=Guaitamacchi1978>{{Cita|Guaitamacchi|cap. ''Bruce Springsteen & the E Street Band – Nasce il mito della banda del Boss''}}.</ref> La scaletta fu resa più robusta dall'innesto delle numerose canzoni escluse dal disco, che divennero parte integrante del repertorio di Springsteen insieme a decine di ''[[cover]]'' e classici del [[rock and roll]]: i concerti dunque si dilatarono in misura considerevole fino a sfiorare spesso le tre ore, al punto che lo spettacolo fu diviso in due parti con l'inserimento di un breve intervallo.<ref name=Car16/><ref name=AS84/>
 
Nel settembre del 1979 l'artista prese parte a due delle quattro esibizioni organizzate al [[Madison Square Garden]] di New York dal collettivo [[Musicians United for Safe Energy|MUSE]] (''Musicians United for Safe Energy'', «musicisti uniti per l'energia sicura»). L'evento, ideato dopo l'[[incidente di Three Mile Island]] avvenuto il 28 marzo dello stesso anno, intendeva sensibilizzare l'opinione pubblica sui pericoli dell'[[energia nucleare]].<ref name=Marsh208>{{cita|Marsh, 2004|pp. 208, 221-225}}.</ref> Gli spettacoli furono documentati da un film e da un triplo [[Long playing|LP]] che rappresenta la prima apparizione di Bruce Springsteen e della E Street Band in un [[album dal vivo]].<ref>Per la prima volta il gruppo fu accreditato su disco come «Bruce Springsteen & the E Street Band».</ref><ref name=NNAlbum>{{Cita album|anno=1979|artista=|titolo=No Nukes|formato=LP|numerodischi=3|etichetta=Asylum Records|catalogo=ML-801}}</ref>
 
Il disco seguente del cantautore, ''[[The River (Bruce Springsteen)|The River]]'', fu edito nell'ottobre del 1980 dopo una lunga lavorazione che aveva avuto inizio nel maggio del 1979.<ref name=Marsh2004-209>{{cita|Marsh, 2004|p. 209}}.</ref><ref name=AS48>{{cita|Labianca, 2002|p. 48}}.</ref> Inizialmente il progetto era basato sui brani estromessi dal lavoro precedente, con il veloce pezzo rock ''The Ties that Bind'' che avrebbe dovuto dare il titolo all'opera; nondimeno Springsteen seguitava a comporre nuove canzoni e convinse la casa discografica a dare alle stampe un album doppio.<ref name=Marsh208/> Il brano scelto come nuova ''[[title track]]'' era stato presentato in anteprima durante i concerti del MUSE ed era dedicato alla sorella Ginny, rimasta incinta a 17 anni come la protagonista della canzone.<ref name=Wier19>{{cita|Wiersema|p. 19}}.</ref> Dal punto di vista stilistico, il disco proseguiva il percorso intrapreso negli album precedenti, distinguendosi tuttavia da ''Darkness on the Edge of Town'' per la presenza di incalzanti pezzi [[rockabilly]] alternati a brani di sapore [[country]] e a ballate.<ref name=Car17>{{cita|Carlin|cap. 17}}.</ref>
 
''The River'' fu il primo LP di Springsteen a raggiungere la vetta della classifica statunitense;<ref name=Billboard1-11-80>{{cita news|titolo=Top LPs & Tape|pubblicazione=Billboard|data=1º novembre 1980|editore=Billboard Publications, Inc.|pagina=95|lingua=en|url=http://books.google.it/books?id=ZiQEAAAAMBAJ&lpg=PA1&dq=billboard&hl=it&pg=PT94#v=onepage&q&f=false|accesso=24 dicembre 2013}}</ref><ref name=Billboard8-11-80>{{cita news|titolo=Top LPs & Tape|pubblicazione=Billboard|data=8 novembre 1980|editore=Billboard Publications, Inc.|pagina=67|lingua=en|url=http://books.google.it/books?id=iSQEAAAAMBAJ&lpg=PP1&dq=billboard&hl=it&pg=PT78#v=onepage&q&f=false|accesso=24 dicembre 2013}}</ref> ''Hungry Heart'', definito da [[John Lennon]] «il miglior [[singolo (musica)|singolo]] di rock 'n' roll dai tempi dei Beatles»,<ref name=Col628>{{cita|Colombati|p. 628}}</ref> fu inoltre il primo 45 giri del cantautore a entrare nella ''top ten''.<ref name=Billboard27-12-80>{{cita news|titolo=Hot 100|pubblicazione=Billboard|data=27 dicembre 1980|editore=Billboard Publications, Inc.|pagina=95|lingua=en|url=http://books.google.it/books?id=_SQEAAAAMBAJ&lpg=PP1&dq=billboard&hl=it&pg=PT79#v=onepage&q&f=false|accesso=24 dicembre 2013}}</ref> Il 3 ottobre 1980 iniziò un'altra tournée che durò quasi un anno per un totale di 140 concerti; tra l'aprile e il giugno del 1981 il musicista si esibì anche all'estero, nel suo primo vero tour europeo. Nonostante la presenza dei nuovi brani, il cantante continuava a inserire in scaletta numerose ''cover'' di canzoni da lui amate, come per esempio alcuni pezzi dei [[Creedence Clearwater Revival]] e il classico del folk ''[[This Land Is Your Land]]'' di [[Woody Guthrie]].<ref name=AS90>{{cita|Labianca, 2002|p. 90}}.</ref>
 
=== L'apice della popolarità ===
 
[[File:Tascam PortaStudio 424 MKII crop.jpg|miniatura|sinistra|Un registratore a cassette [[Tascam]] Portastudio, simile a al modello 144 con cui Springsteen registrò le tracce di ''[[Nebraska (album)|Nebraska]]'']]
 
Terminata la tournée di ''The River'', Springsteen incise da solo&nbsp;– servendosi di un registratore semiprofessionale a quattro piste [[Tascam]] – alcuni brani in versione acustica, accompagnato quasi esclusivamente dalla chitarra e dall'[[armonica a bocca]].<ref name=AS101-109>{{cita|Labianca, 2002|pp. 101-109}}.</ref> Dopo alcuni infruttuosi tentativi di registrare le nuove canzoni con la band, le tracce acustiche furono pubblicate pressoché senza ritocchi con il titolo di ''[[Nebraska (album)|Nebraska]]'': il disco, distribuito nel settembre del 1982, sorprese la critica e il pubblico anche per il tono cupo, a tratti dolente, delle sue canzoni.<ref name=Car18>{{cita|Carlin|cap. 18.}}</ref>
 
Il pezzo ''[[Born in the U.S.A. (singolo)|Born in the U.S.A.]]'', composto per un film di [[Paul Schrader]] mai realizzato ed estromesso anche da ''Nebraska'', fu il punto di partenza dell'album successivo, il settimo della produzione di Springsteen.<ref name=Col560>{{cita|Colombati|p. 570}}.</ref> La lavorazione del disco, iniziata già nel gennaio 1982, si svolse in modo frammentario: negli stessi mesi Van Zandt realizzò il suo primo album da solista con lo pseudonimo di Little Steven, lasciando il gruppo poco dopo; anche Clemons registrò un disco in proprio e nel frattempo tutta la E Street Band fu coinvolta nel rilancio della carriera di [[Gary U.S. Bonds]], un artista rock and roll ammirato da Springsteen.<ref name=AS101>{{cita|Labianca, 2002|p. 101}}.</ref><ref name=Col627>{{cita|Colombati|p. 627}}.</ref> Intanto anche in questa circostanza le canzoni incise dal cantautore per il proprio album – oltre sessanta – avrebbero potuto riempire più di un disco, tant'è che alla fine del 1983 non era ancora stata stabilita la scaletta definitiva. Fu allora che il musicista scrisse ''[[Dancing in the Dark]]'': dominato dai [[sintetizzatore|sintetizzatori]] di Roy Bittan, una delle novità dell'intero disco, il brano presentava un approccio più commerciale rispetto ai lavori precedenti di Springsteen e divenne uno dei suoi pezzi più acclamati, grazie anche a un ''[[videoclip]]'' diretto da [[Brian De Palma]] che fu trasmesso massicciamente dalle televisioni specializzate.<ref name=Car19>{{cita|Carlin|cap. 19}}.</ref>
 
L'album, intitolato ''[[Born in the U.S.A.]]'', fu pubblicato nel giugno del 1984 e suscitò un ampio favore popolare, vendendo 30 milioni di copie nel mondo di cui 15 nei soli Stati Uniti: il disco accrebbe notevolmente la fama del cantautore e gli permise di affermarsi come uno dei più importanti esponenti del panorama musicale ''[[mainstream]]'' degli anni ottanta.<ref name=AS102>{{cita|Labianca, 2002|p. 102}}.</ref><ref name=Car20>{{cita|Carlin|cap. 20}}.</ref><ref name=Petrillo>{{cita|Petrillo|p. 81}}.</ref> La copertina del disco, che riporta una fotografia del musicista ripreso di schiena con lo sfondo della [[Bandiera degli Stati Uniti d'America|bandiera a stelle e strisce]], è annoverata fra le icone più distintive di quegli anni. Sebbene ''Born in the U.S.A.'', come il precedente ''Nebraska'', sia un'esplorazione del lato oscuro del «[[sogno americano]]», parte del pubblico lo percepì come un vigoroso inno patriottico.<ref name=Car20/> In tale contesto il [[presidente degli Stati Uniti d'America|presidente degli Stati Uniti]], il [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|repubblicano]] [[Ronald Reagan]], tentò di coinvolgere Springsteen nella propaganda politica per la sua rielezione, ma il cantante reagì con durezza respingendo anche le sollecitazioni che gli provenivano da parte [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|democratica]].<ref name=Car19/>
 
La traccia che dà il titolo all'album, in particolare, si connota come un'amara riflessione sul destino dei veterani della guerra del Vietnam; tuttavia il [[ritornello]] orecchiabile, il titolo e la copertina del disco indussero molti a leggerla come una canzone [[gingoismo|gingoista]] anziché come un'esplicita denuncia, malgrado il testo piuttosto esplicito in tal senso.<ref name=Col83>{{cita|Colombati|p. 83}}.</ref> Anni dopo, per contrastare l'interpretazione diffusa ed errata che era stata data al brano, Springsteen tornò a eseguirlo in una versione acustica del tutto simile a come il pezzo era stato inizialmente concepito ai tempi dei provini di ''Nebraska''.<ref>La versione originale del brano, per sola chitarra acustica, fu in seguito inclusa nella raccolta di inediti ''Tracks''.</ref>
 
Il successivo tour mondiale con la E Street Band, nella quale erano entrati nel frattempo la corista [[Patti Scialfa]] e il chitarrista [[Nils Lofgren]], riscosse ovunque un grande successo;<ref name=AS118>{{cita|Labianca, 2002|pp. 118-124}}.</ref> in alcuni casi, come in Giappone e in Australia, si raggiunsero livelli di fanatismo che erano stati riservati solo ai Beatles negli anni sessanta.<ref name=Car19/><ref name=Guaitamacchi1985>{{Cita|Guaitamacchi|cap. «Bruce Springsteen & the E Street Band – L'Italia e il Boss: amore a prima vista»}}.</ref> Nel 1985, insieme ad altri eminenti musicisti, il cantautore prese parte al progetto [[Artists United Against Apartheid]] e all'iniziativa [[USA for Africa]], dando il proprio apporto alla registrazione del singolo benefico ''[[We Are the World]]''.<ref name=Col632>{{cita|Colombati|p. 632}}.</ref><ref name=Marsh2004-451>{{cita|Marsh, 2004|p. 451}}.</ref> Nel maggio dello stesso anno, durante una pausa della tournée, sposò in segreto l'attrice e modella [[Julianne Phillips]], conosciuta pochi mesi prima.<ref name=Car20/>
 
[[File:Bundesarchiv Bild 183-1988-0719-38, Bruce Springsteen, Konzert in der DDR.jpg|miniatura|Springsteen durante il concerto del 19 luglio 1988 a [[Berlino Est]]]]
 
Nel novembre del 1986 fu distribuito ''[[Live/1975-85]]'', il primo album dal vivo del cantante, un [[cofanetto (packaging)|cofanetto]] costituito da cinque dischi in vinile – disponibile anche in tre [[CD]] – che documenta dieci anni di concerti con la E Street Band, per la prima volta menzionata espressamente sulla copertina di una pubblicazione discografica dell'artista statunitense.<ref name=Car20/> L'opera esordì in prima posizione nella classifica ''Billboard 200'', contribuendo a incrementare ulteriormente la reputazione di Springsteen come «''performer''» e la sua visibilità nei mezzi di comunicazione di massa.<ref name=Car20/>
 
Nel febbraio seguente il musicista iniziò a preparare un album da solo, senza la sua band di supporto. Le nuove canzoni erano molto più intime e vertevano prevalentemente sul rapporto di coppia, esplorando in tutti i suoi aspetti la vita matrimoniale e le sue difficoltà.<ref name=Pet103>{{cita|Petrillo|p. 103}}.</ref> L'attrezzatura dello studio personale di Springsteen era nel frattempo migliorata e ora il cantante disponeva di sintetizzatori e ''[[drum machine]]'', il che gli consentì di registrare tutti i brani in breve tempo. Soltanto in un secondo momento egli chiamò, ad uno ad uno, i musicisti della E Street Band per qualche sovraincisione: le parti suonate dai membri del gruppo sarebbero state inserite nel disco se si fossero rivelate migliori di quelle registrate in proprio, ma dei loro contributi si salvò poco e ''[[Tunnel of Love (album Bruce Springsteen)|Tunnel of Love]]'' uscì nell'ottobre del 1987 debuttando in vetta alle classifiche di vendita.<ref name=Car20/><ref name=AS130>{{cita|Labianca, 2002|p. 130}}.</ref> Quattro mesi più tardi, Springsteen e la band al completo partirono per un'altra tournée, più breve delle precedenti e caratterizzata da un approccio più formale;<ref name=Car21>{{cita|Carlin|cap. 21}}.</ref> l'evento più significativo fu il concerto tenuto a [[Berlino Est]] il 19 luglio 1988, quando il cantautore suonò davanti a una folla stimata in oltre {{formatnum:100000}} persone.<ref>Gli spettatori furono {{formatnum:160000}} secondo alcune fonti (v. {{cita news|titolo=More then 100,000 East German fans see Springsteen|pubblicazione=The Lewinstn Journal|data=22 luglio 1988|lingua=en|url=http://news.google.com/newspapers?id=PAlHAAAAIBAJ&sjid=vfMMAAAAIBAJ&pg=1654,2562432|accesso=1º aprile 2014}}), {{formatnum:220000}} secondo altre (v. {{cita|Colombati|p. 634}}), {{formatnum:300000}} secondo altre ancora (v. {{cita news|autore=Kate Connely|titolo=The night Bruce Springsteen played East Berlin – and the wall cracked|pubblicazione=The Guardian|data=5 luglio 2013|lingua=en|url=http://www.theguardian.com/music/2013/jul/05/bruce-springsteen-east-germany-berlin-wall|accesso=1º aprile 2014|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6OVseP7ho|dataarchivio=1º aprile 2014|deadurl=no}}).</ref>
 
Nello stesso periodo il musicista, insieme ad altri artisti affermati come [[Sting]], [[Peter Gabriel]], [[Tracy Chapman]] e [[Youssou N'Dour]], partecipò alla manifestazione ''[[Human Rights Now!]]'' per [[Amnesty International]]: in venti tappe il tour di beneficenza coinvolse l'Europa e il Nord America, ma anche il Sud America, l'Africa e l'Asia.<ref name=AS146-147>{{cita|Labianca, 2002|pp. 146-147}}.</ref><ref name=Guaitamacchi1988>{{Cita|Guaitamacchi|cap. ''Human Rights Now! Springsteen si schiera per i diritti umani''}}.</ref> Un anno dopo Springsteen sciolse inopinatamente la E Street Band, lasciando liberi i suoi componenti.<ref name=Sand348>Springsteen avrebbe liquidato ogni membro della E Street Band con 2 milioni di dollari a testa (v. {{cita|Sandford|p. 348}}).</ref><ref name=Col496>{{cita|Colombati|p. 496}}.</ref><ref>{{cita news|autore=Steve Hochman|titolo=E Streeters, Fans Unsure of the Boss' Moves|pubblicazione=Los Angeles Times|data=18 novembre 1989|lingua=en|url=http://articles.latimes.com/1989-11-18/entertainment/ca-1307_1_e-street-band|accesso=23 gennaio 2013|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6EAzwqt9Q|dataarchivio=4 febbraio 2013|deadurl=no}}</ref><ref name=Wier30>{{cita|Wiersema|p. 30}}.</ref>
 
=== Gli anni novanta ===
Naufragato il matrimonio con la prima moglie, nel gennaio del 1989 il cantante si trasferì a Los Angeles con Patti Scialfa.<ref name=AS131>{{cita|Labianca, 2002|p. 131}}.</ref> I due si sposarono l'8 giugno 1991 dopo la nascita del loro primo figlio Evan James, avvenuta nel luglio dell'anno antecedente;<ref name=Car20/> la figlia Jessica Rae e il terzogenito Sam Ryan vennero alla luce rispettivamente nel dicembre del 1991 e nel gennaio del 1994.<ref name=Car22>{{cita|Carlin|cap. 22}}.</ref><ref name=AS156>{{cita|Labianca, 2002|p. 156}}.</ref>
 
La fase che seguì ''Tunnel of Love'' fu contrassegnata da grandi cambiamenti nella vita di Springsteen, ma anche da un inaridimento creativo.<ref name=Col496/><ref name=Car22/> Tuttavia nel dicembre del 1989, subito dopo lo scioglimento della E Street Band, il cantautore si incontrò con Roy Bittan tornando all'opera per incidere ''[[Human Touch (album)|Human Touch]]'', un nuovo album.<ref name=AS131/> Ebbe così inizio un lungo periodo di prove e registrazioni che si protrasse fino al 1992: Springsteen e Bittan lavorarono su un numero cospicuo di brani, tra cui alcuni pezzi composti dal tastierista. Nel progetto furono coinvolti anche alcuni noti turnisti, fra i quali [[Randy Jackson]], [[Jeff Porcaro]] e David Sancious.<ref name=Car22/> Il disco fu pubblicato nel marzo 1992 insieme a un secondo album intitolato ''[[Lucky Town]]'', che il musicista aveva realizzato quasi da solo, in poche settimane, nel suo studio personale di Los Angeles. I due lavori, che ricevettero entrambi un'accoglienza critica piuttosto tiepida, differiscono notevolmente per approccio espressivo: se il primo è un album contraddistinto da sonorità moderne e levigate, appetibile a un'ampia fascia di ascoltatori, l'altro disco presenta invece uno stile più grezzo e spontaneo.<ref name=Car22/>
 
Nel giugno del 1992 fu inaugurata una tournée mondiale che durò un anno. Per l'occasione Springsteen e Bittan fondarono un nuovo complesso, spesso identificato informalmente come «The Other Band» («l'altro gruppo») per distinguerlo dalla E Street Band, costituito in gran parte da musicisti sconosciuti ai più: oltre a Bittan e a Patti Scialfa, ne facevano parte Shane Fontayne alla chitarra, Crystal Taliafero ai cori e poi al sassofono, il bassista Tommy Sims, il batterista Zachary Alford e un nutrito gruppo di coriste.<ref name=Car22/><ref name=Col659>{{cita|Colombati|p. 659}}.</ref> Malgrado un avvio molto favorevole in Europa e gli undici concerti da «tutto esaurito» organizzati nel New Jersey, il tour non fu altrettanto seguìto nel resto degli Stati Uniti.<ref name=Car22/> Nel dicembre del medesimo anno uscì l'album video ''[[In Concert MTV Plugged|In Concert]]'', contenente un'esibizione tenuta da Springsteen nell'ambito della serie ''[[MTV Unplugged]]''; lo stesso spettacolo fu successivamente edito anche in formato CD ottenendo risultati deludenti.<ref name=ChartHistory>{{cita web|titolo=Bruce Springsteen Chart Hystory|sito=Billboard|url=http://www.billboard.com/artist/298448/bruce%20springsteen/chart?page=1&f=305&sort=date|lingua=en|accesso=18 settembre 2014|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6Sfqh1UKd|dataarchivio=18 settembre 2014|deadurl=no}}</ref>
 
Fra il 1993 e il 1994, il cantautore iniziò a sperimentare un nuovo metodo compositivo e incise alcuni brani facendo ricorso prevalentemente a ''[[loop (musica)|loop]]'', [[campionatore|campionatori]] e percussioni elettroniche. In questo ambito fu registrato il brano ''[[Streets of Philadelphia]]'' per il film ''[[Philadelphia (film)|Philadelphia]]'' di [[Jonathan Demme]], che valse a Springsteen l'[[Oscar alla migliore canzone]] e fu il primo di molti pezzi scritti appositamente per il cinema. Il brano, pubblicato dapprima nella [[colonna sonora]] della pellicola e poi come singolo nel febbraio del 1994, riscosse un largo successo e contribuì a rilanciare la carriera dell'artista.<ref name=Car23>{{cita|Carlin|cap. 23}}.</ref> In questa fase, su insistenza dell'etichetta discografica, il cantante concentrò la propria attenzione sulla sua prima [[compilation|antologia]]: a tal scopo riunì dopo sei anni di inattività i musicisti della E Street Band, compreso Steven Van Zandt, per incidere alcuni pezzi inediti da includere nel disco, distribuito poi nel febbraio 1995 con il titolo di ''[[Greatest Hits (Bruce Springsteen)|Greatest Hits]]''.<ref name=AS197>{{cita|Labianca, 2002|p. 197}}.</ref><ref name=Marsh662>{{cita|Marsh, 2004|p. 662}}.</ref> A testimonianza di questa esperienza fu realizzato il documentario ''[[Blood Brothers (film 1996)|Blood Brothers]]'' diretto da Ernie Fritz, a cui fece seguito un [[Extended play|EP]] con altri nuovi brani.<ref name=Wier32>{{cita|Wiersema|p. 32}}.</ref><ref name=DolanCap10>{{cita|Dolan|cap. 10}}.</ref>
 
[[File:Woody Guthrie 2.jpg|miniatura|sinistra|[[Woody Guthrie]], ispiratore del brano ''The Ghost of Tom Joad'']]
 
Quando i tempi sembravano maturi per una riunione stabile della E Street Band, Springsteen sorprese invece tutti pubblicando un disco solista e sostanzialmente acustico. ''[[The Ghost of Tom Joad]]'' fu distribuito nel febbraio del 1995. Le composizioni dell'album, incentrate sulle vicissitudini delle fasce più deboli della società, prendono spunto dai personaggi del romanzo ''[[Furore (romanzo)|Furore]]'' di [[John Steinbeck]], mediato – nel caso di Springsteen – dalla visione del [[Furore (film)|film omonimo]] di [[John Ford]] e dall'ascolto di [[Woody Guthrie]], che aveva lui stesso composto la canzone ''Tom Joad'' ispirata al libro dello scrittore statunitense.<ref name=Car23/><ref name=Col84>{{cita|Colombati|p. 84-89}}.</ref> Il lavoro era stato condotto a termine con l'ausilio di un ristretto gruppo di musicisti, tra i quali Danny Federici, Garry Tallent, il batterista Gary Mallabar, Marty Rifkin alla ''[[pedal steel guitar]]'' e Patti Scialfa con le amiche Lisa Lowell e [[Soozie Tyrell]] ai cori; tuttavia molti dei brani del disco sono di sapore essenzialmente folk, dominati dalla chitarra acustica e dalla voce di Springsteen. Nel tour seguente l'artista si esibì da solo in piccoli teatri, accompagnato dalla sua chitarra, in un'atmosfera diametralmente opposta a quella dei mastodontici tour degli anni ottanta.<ref name=Car23/><ref name=AS197/><ref name=Col660>{{cita|Colombati|p. 660}}.</ref>
 
Nel 1996 il cantante fece ritorno con la famiglia nel New Jersey, in una tenuta di campagna a Colts Neck – a pochi chilometri da Freehold – dove aveva costruito anche uno studio di registrazione personale.<ref name=Car23/> Due anni più tardi fu dato alle stampe un cofanetto di quattro CD intitolato ''[[Tracks (Bruce Springsteen)|Tracks]]'', contenente 66 dei circa 350 brani inediti registrati e poi accantonati dal musicista nell'arco della sua carriera;<ref name=Car24>{{cita|Carlin|cap. 24}}.</ref> nel 1999 fu edita una versione ridotta a un solo disco, ''[[18 Tracks]]'', nella quale furono però inserite tre composizioni assenti nella pubblicazione precedente.<ref name=AS226>{{cita|Labianca, 2002|p. 226}}.</ref> In contemporanea a ''Tracks'' fu distribuito il volume ''Songs'', con i testi delle canzoni di Springsteen da lui stesso commentati.<ref name=AS227>{{cita|Labianca, 2002|p. 227}}.</ref>
 
=== Il ritorno della E Street Band ===
Nel marzo del 1999 l'artista fu iscritto nella [[Rock and Roll Hall of Fame]]; sebbene l'assegnazione del riconoscimento non comprendesse la E Street Band, il cantante si presentò alla cerimonia di premiazione con il gruppo al completo, interpretando ''[[Tenth Avenue Freeze-Out]]'', canzone considerata una sorta di sigla del gruppo.<ref name=RnRHoF1999>{{cita web|titolo=Induction: Bruce Springsteen 1999|data=15 marzo 1999|editore=The Rock and Roll Hall of Fame and Museum|lingua=en|url=http://rockhall.com/story-of-rock/video-series/video/2015/|accesso=21 gennaio 2013|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6EB3YUrua|dataarchivio=4 febbraio 2013|deadurl=no}}</ref> La band tornò ad affiancare il cantautore anche in tournée dopo oltre undici anni: il ''Reunion Tour'', acclamato dal pubblico, ebbe inizio il 9 aprile 1999 e si concluse il 1º luglio 2000.<ref name=Marsh2006-235>{{cita|Marsh, 2006|pp. 235-249}}.</ref> L'iniziativa fu immortalata nel film ''Bruce Springsteen & The E Street Band: Live in New York City'', da cui poi furono tratti un [[Live in New York City (Bruce Springsteen)|doppio album dal vivo]] e un doppio [[DVD-Video|DVD]].
 
[[File:National Park Service 9-11 Statue of Liberty and WTC fire.jpg|thumb|Parte dell'album ''[[The Rising (album Bruce Springsteen)|The Rising]]'' è ispirata ai tragici eventi dell'[[Attentati dell'11 settembre 2001|11 settembre 2001]]. All'indomani dell'attacco Springsteen si recò in una spiaggia del New Jersey per vedere il nuovo deturpato ''skyline'' di Manhattan. Un uomo lo scorse e gli gridò dal finestrino della sua auto: «Ehi, abbiamo bisogno di te!»<ref name=Car25>{{cita|Carlin|cap. 25}}.</ref>]]
 
Il 21 settembre 2001, eseguendo la nuova canzone ''My City of Ruins'', Springsteen aprì il programma televisivo ''[[America: A Tribute to Heroes]]'', trasmesso dalle principali emittenti statunitensi a reti unificate e destinato a raccogliere fondi per le famiglie delle vittime degli [[Attentati dell'11 settembre 2001|attacchi dell'11 settembre]]; poco dopo il musicista prese parte a un concerto benefico con analoghe finalità.<ref name=Car25/><ref name=Marsh2006-256>{{cita|Marsh, 2006|p. 256}}.</ref> La principale reazione di Springsteen agli attentati fu l'album ''[[The Rising (album Bruce Springsteen)|The Rising]]'', il primo inciso con la E Street Band dai tempi di ''Born in the U.S.A.''; dopo molti anni il cantautore decise inoltre di affidarsi a un produttore esterno al fine di essere sgravato da alcune responsabilità e potersi così concentrare meglio sulla musica: l'incarico fu assegnato a [[Brendan O'Brien]], noto per il suo lavoro con i [[Pearl Jam]].<ref name=Car25/>
Il disco, pubblicato nel luglio del 2002, ebbe molto succeso raggiungendo il primo posto di molte classifiche internazionali, così come la successiva tournée, documentata da un [[Live in Barcelona (Bruce Springsteen & The E Street Band)|DVD]] con la registrazione dello spettacolo tenuto a [[Barcellona]].<ref name=Marsh2006-262>{{cita|Marsh, 2006|p. 262-266}}.</ref> Springsteen si impegnò molto per la promozione dell'album, come una questione personale più che un problema di semplici affari, percependo le aspettative dell'opinione pubblica che si attendeva da lui una risposta all'11 settembre.<ref name=Car25/><ref name=Rockol>{{cita news|autore=Giampiero Di Carlo|titolo=The Rising|sito=Rockol.it|data=24 luglio 2002|url=http://www.rockol.it/recensione-2229/bruce-springsteen-the-rising|accesso=23 settembre 2014|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6Snytep2A|dataarchivio=23 settembre 2014|deadurl=no}}</ref><ref name=Marsh2004-496>{{cita|Marsh, 2004|p. 496}}.</ref><ref name=Vites>{{cita news|autore=Paolo Vites|titolo="Wrecking Ball", addio a Obama e al sogno americano|pubblicazione=ilsussidiario.net|data=22 febbraio 2012|url=http://www.ilsussidiario.net/News/Musica-e-concerti/2012/2/22/BRUCE-SPRINGSTEEN-Wrecking-Ball-addio-a-Obama-e-al-sogno-americano/246063/|accesso=29 settembre 2014|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6SwuOxMed|dataarchivio=23 settembre 2014|deadurl=no}}</ref>
 
Durante la presidenza del repubblicano [[George W. Bush]], Springsteen si schierò pubblicamente contro l'amministrazione federale: pur ritenendo inevitabile la reazione militare che portò all'[[Guerra in Afghanistan (2001-in corso)|invasione dell'Afghanistan]], disapprovò invece con fermezza il [[Guerra d'Iraq|conflitto contro l'Iraq]] iniziato nel 2003.<ref name=Wenner>{{cita news|autore=Jann Wenner|titolo=Bruce Springsteen talks about his conscience and the nature of an artist and his audience|pubblicazione=Rolling Stone|numero=959|data=14 ottobre 2004|lingua=en|url=http://www.jannswenner.com/archives/Been_Misled.aspx|accesso=24 settembre 2014|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6SpSJP63z|dataarchivio=24 settembre 2014|deadurl=no}}</ref> Cominciò quindi un periodo del tutto inedito di impegno politico, che si concretizzò nella partecipazione ad alcuni concerti del ''[[Vote for Change Tour]]'', manifestazione musicale a sostegno del candidato democratico [[John Kerry]] alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2004|elezioni del 2004]]. Alla tournée parteciparono numerosi altri artisti, tra cui [[Jackson Browne]], Bonnie Raitt, i Pearl Jam, i [[R.E.M. (gruppo musicale)|R.E.M.]], [[John Legend]], James Taylor e [[John Fogerty]].<ref name=Car25/>
 
Dopo oltre quattro anni di grande esposizione mediatica, il cantante si prese un breve periodo di pausa per poi tornare nell'aprile del 2005 con ''[[Devils & Dust]]'', un album in gran parte acustico e affine allo stile di ''The Ghost of Tom Joad''. Il disco risulta fortemente influenzato dal coinvolgimento politico dell'autore, tant'è che la ''title track'' fu scritta dalla prospettiva di un soldato americano impegnato in uno scontro armato nel deserto, un chiaro riferimento alla guerra contro [[Saddam Hussein]]. Successivamente Springsteen intraprese un tour durante il quale si esibì da solo, come aveva fatto nove anni prima.<ref name=Car25/>
 
[[File:Bruce Springsteen 20080815.jpg|miniatura|sinistra|Bruce Springsteen sul palco con [[Max Weinberg]]]]
 
Nell'aprile del 2006 fu distribuito ''[[We Shall Overcome - The Seeger Sessions]]'', un album realizzato con un gruppo eterogeneo di musicisti e totalmente incentrato sul repertorio di canzoni popolari e tradizionali del cantautore e attivista [[Pete Seeger]]. Il progetto traeva le sue origini dagli anni novanta, quando Springsteen registrò un'interpretazione dell'inno ''[[We Shall Overcome]]'' per un disco tributo a Seeger: in quella circostanza l'artista del New Jersey conobbe i Gotham Playboys, un collettivo [[zydeco]]/[[cajun (musica)|cajun]] con cui incise alcuni brani di Seeger in presa diretta nel suo studio di Colts Neck; in seguito, fra il 2005 e il 2006, il cantante riunì gli stessi musicisti con l'aggiunta dei fiati dei Miami Horns per dare una veste definitiva a quelle vecchie registrazioni.<ref name=Car25/> Springsteen e la nuova formazione, ribattezzata «The Sessions Band», partirono per un breve tour da cui fu tratto un [[Bruce Springsteen with the Sessions Band: Live in Dublin|disco dal vivo]].<ref name=Guaitamacchi2006>{{Cita|Guaitamacchi|cap. «Bruce Springsteen with the Session Band – Canzoni di festa e di protesta»}}</ref>
L'ottobre del 2007 vide la pubblicazione di ''[[Magic (Bruce Springsteen)|Magic]]'', un nuovo lavoro con la E Street Band. L'album fu accompagnato da una tournée mondiale di successo, in occasione della quale Danny Federici – malato e poi scomparso nell'aprile del 2008 – fu sostituito dal tastierista [[Charles Giordano]], proveniente della Sessions Band.<ref name=Car25/> Il cantautore continuò a occuparsi di politica dando il suo appoggio a [[Barack Obama]], candidato democratico alle elezioni del 2008 e futuro presidente. Springsteen prese parte ad alcuni incontri pubblici e al concerto tenuto dopo l'insediamento di Obama, esibendosi insieme a Pete Seeger in ''This Land Is Your Land''.<ref name=Car25/> Nel gennaio del 2009 fu presentato il disco successivo dell'artista, ''[[Working on a Dream]]'', preparato ancora con la collaborazione della E Street Band;<ref name=Car26>{{cita|Carlin|cap. 26}}.</ref> il relativo tour mondiale portò alcune novità nel gruppo: oltre a Soozie Tyrell e Charles Giordano, entrarono stabilmente nell'organico altri musicisti già in forza alla Sessions Band, tra cui un gruppo di coristi e il trombettista Curt Ramm.<ref name=CindyCurtis>{{cita news|titolo=Bruce Springsteen – La scaletta della data zero|sito=Virgin Radio|data=26 marzo 2009|url=http://www.virginradio.it/2918/springsteen_data_zero/|accesso=26 settembre 2014|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6SsEYpH3t|dataarchivio=26 settembre 2014|deadurl=no}}</ref> Lo spettacolo del 28 giugno 2009 a [[Londra]] fu documentato nel DVD ''[[London Calling: Live in Hyde Park]]''. Il 18 giugno 2011, a causa delle complicanze derivate da un infarto cardiaco, morì il sassofonista Clarence Clemons.<ref name=CCDies>{{cita news|autore=Andy Greene|titolo=E Street Band's Clarence Clemons Dies at 69|sito=Rolling Stone|data=18 giugno 2011|url=http://www.rollingstone.com/music/news/e-street-bands-clarence-clemons-dies-at-69-20110618|accesso=26 settembre 2014|lingua=en|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6SsCWzccR|dataarchivio=26 settembre 2014|deadurl=no}}</ref>
 
[[File:Bruce Springsteen.jpg|miniatura|Il cantante durante uno spettacolo nel 2013]]
 
Dopo il lavoro sull'antologia di inediti ''The Promise'' e per la speciale riedizione di ''Darkness on the Edge of Town'' uscite nel 2010, Springsteen tornò col suo diciassettesimo album nel marzo del 2012: ''[[Wrecking Ball (Bruce Springsteen)|Wrecking Ball]]'' fu inciso con l'ausilio di musicisti in gran parte esterni alla E Street Band, tra cui il nuovo produttore [[Ron Aniello]], il batterista [[Matt Chamberlain]] e il chitarrista [[Tom Morello]] dei [[Rage Against the Machine]] con il quale inaugurò una duratura collaborazione. In due brani è presente il sassofono di Clemons, in registrazioni registrato precedenti alla sua scomparsa. In occasione della lunga tournée mondiale iniziata dopo la pubblicazione dell'album, l'artista riunì nuovamente la E Street Band, affiancata da una sezione di fiati («E Street Horns») e da un gruppo di coristi («E Street Choir»);<ref name=BandOfficial>{{cita web|titolo=The Band|sito=The Official Bruce Springsteen Website|url=http://brucespringsteen.net/category/the-band|accesso=4 marzo 2014|lingua=en|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6NnEjyaWT|dataarchivio=4 marzo 2014|deadurl=no}}</ref> in questa formazione allargata le parti di sassofono di Clarence Clemons furono affidate al nipote [[Jake Clemons|Jake]] e a Eddie Manion.<ref name=AP>{{cita news|url=http://www.wgrz.com/news/entertainment/watercooler/article/154855/195/Clemons-Nephew-to-Play-Sax-on-Springsteen-Tour?odyssey=mod|newswell|text|FRONTPAGE|t|titolo=Clemons' Nephew to Play Sax on Springsteen Tour|autore=Associated Press|pubblicazione=WGRZ.com|lingua=en|data=9 febbraio 2012|accesso=18 gennaio 2013|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6EB4FsYI7|dataarchivio=4 febbraio 2013|deadurl=no}}</ref><ref name=Poglio>{{cita news|autore=Gianni Poglio|titolo=Jake Clemons, nipote del grande Clarence, il nuovo sax della E Street Band|pubblicazione=Panorama.it|data=10 febbraio 2012|url=http://cultura.panorama.it/musica/brucespringsteen/Jake-Clemons-nipote-del-grande-Clarence-il-nuovo-sax-della-E-Street-Band|accesso=18 gennaio 2013|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6EB4XAEcJ|dataarchivio=4 febbraio 2013|deadurl=no}}</ref>
 
Nel gennaio del 2014 uscì ''[[High Hopes (album Bruce Springsteen)|High Hopes]]'', quarto disco di Springsteen consecutivo – e undicesimo in totale – a guadagnare il primo posto nella classifica degli album più venduti negli Stati Uniti.<ref name=Yahoo>{{cita web|autore=Keith Caulfiel|url=http://music.yahoo.com/news/bruce-springsteen-aiming-11th-no-1-album-billboard-003137560.html|titolo=Bruce Springsteen Aiming for 11th No. 1 Album on Billboard 200 Chart|sito=Yahoo| Music|lingua=en|accesso=25 settembre 2014|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6Sr5I1EjO|dataarchivio=25 settembre 2014|deadurl=no}}</ref> L'opera comprende ''cover'' di altri artisti e nuove canzoni, materiale perlopiù inciso nel decennio passato, e revisioni di brani già pubblicati, come una versione elettrica di ''The Ghost of Tom Joad''; anche la ''title track'', un brano di Tim Scott, era già apparsa in un'altra versione nell'EP ''[[Blood Brothers (EP)|Blood Brothers]]'' del 1996. Il disco, prodotto da Aniello, fu realizzato con la partecipazione di Tom Morello e di tutti i membri della E Street Band. Fra il gennaio e il maggio del 2014 si svolse un nuovo tour di 34 spettacoli.
 
== The Boss ==
[[File:Kennedy Center honorees 2009 WhiteHouse Photo.jpg|thumb|Il presidente statunitense [[Barack Obama]] e la moglie [[Michelle Obama|Michelle]] con gli artisti premiati con il Kennedy Center Honor nel 2009: [[Mel Brooks]], [[Dave Brubeck]], [[Grace Bumbry]], [[Robert De Niro]] e Bruce Springsteen]]
 
Bruce Springsteen è conosciuto con il soprannome «''The Boss''» («il capo»), la cui origine non è del tutto certa e si spiegherebbe solo parzialmente con il suo ruolo di leader nella E Street Band. Secondo alcuni il soprannome discenderebbe dal fatto che, nei primi tempi, il cantautore era colui che dopo ogni concerto distribuiva il compenso delle serata fra i musicisti; secondo altri invece deriverebbe dalla sua abilità nel gioco del [[Monopoly|Monopoli]].<ref name=Marsh48 /><ref name=Wier14>{{cita|Wiersema|p. 14}}.</ref><ref name=Brett>{{cita news|autore=Oliver Brett|titolo=What's in a nickname?|pubblicazione=BBC News Magazine|data=15 gennaio 2009|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/magazine/7829013.stm|accesso=1º febbraio 2013|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6EAzhrOl2|dataarchivio=4 febbraio 2013|deadurl=no}}</ref> Nei primi anni il soprannome era rimasto circoscritto fra i suoi collaboratori più stretti, ma nel 1974 venne alle orecchie di qualche giornalista che lo sentì usare probabilmente da un membro della E Street Band o dello staff e iniziò a diffonderlo pubblicamente. Il cantautore ha più volte dichiarato di non gradire l'appellativo, ma in realtà ha anche giocato molto su questa sua presunta riluttanza.<ref name=Car1/><ref name=Davies>{{cita news|autore=Dave Davies|titolo=Backstage With Bruce: Springsteen on His Early Work|pubblicazione= National Public Radio|editore=NPR|data=30 gennaio 2009|url=http://www.npr.org/templates/transcript/transcript.php?storyId=100038036|accesso=15 maggio 2013|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6GdKpztl0|dataarchivio=15 maggio 2013|deadurl=no|lingua=en}}</ref><ref name=Creem>{{cita news|autore=Dave Dimartino|titolo=The Stranger|pubblicazione=Creem Magazine|data=gennaio 1981|editore=Creem International|città=Detroit|url=http://www.angelfire.com/rock3/jabongo/articles/Creem0181.html|accesso=15 maggio 2013|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6GdQdzsK8|dataarchivio=15 maggio 2013|deadurl=no}}</ref><ref name=SonS>{{cita web|autore=Don McLeese|titolo=Bruce Springsteen: A Lost Interview from His 'Glory Days'|lingua=en|data=1984|url=http://www.bookish.com/articles/bruce-springsteen-a-lost-interview-from-his-glory-days|accesso=15 maggio 2013|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6GdPdQq29|dataarchivio=15 maggio 2013|deadurl=no}} in {{cita|Burger|}}</ref>
 
Il 6 dicembre 2009 alla Casa Bianca, durante la cerimonia di assegnazione dei Kennedy Center Honors, premio attribuito dal governo statunitense agli artisti che si sono distinti nella diffusione della cultura americana, [[Barack Obama]] presentò scherzosamente Springsteen utilizzando il noto soprannome:<ref name=Obama>{{cita news|autore=AP|titolo=Kennedy Center Honors Springsteen, De Niro|pubblicazione=CBSNews|editore=CBS Interactive Inc|data=6 dicembre 2009|lingua=en|url=http://www.cbsnews.com/2100-207_162-5918928.html|accesso=17 maggio 2013|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6Gg2ep7H8|dataarchivio=17 maggio 2013|deadurl=no}}</ref>
{{Citazione|Io sono il presidente, ma lui è il capo.|[[Barack Obama]], 6 dicembre 2009|I'm the president, but he's the ''Boss''.|en}}
 
Il nome dei Dr. Zoom and the Sonic Boom, uno dei gruppi che hanno dato origine alla E Street Band, deriverebbe dal soprannome con cui Springsteen era conosciuto in precedenza, cioè «''The Doctor''» («il dottore»).<ref name=Davies/><ref name=AS16>{{cita|Labianca, 2002|p. 16}}.</ref>
 
== La E Street Band ==
{{vedi anche|E Street Band}}
[[File:E Street Band 2009.jpg|thumb|left|La [[E Street Band]] sul palco durante il ''Working on a Dream Tour'', a [[Valladolid]] in [[Spagna]] nel 2009.]]
Il nucleo originario del [[band di supporto|gruppo di supporto]] di Bruce Springsteen si formò nel 1972, ai tempi della lavorazione del suo primo album, ma soltanto due anni più tardi si iniziò ad adottare la denominazione «E Street Band».<ref name=Fricke>{{cita news|autore=David Fricke|titolo=The Band on Bruce: Their Springsteen|pubblicazione=Rolling Stone|data=21 gennaio 2009|editore=Wenner Media|lingua=en|url=http://www.rollingstone.com/music/news/the-band-on-bruce-their-springsteen-20090121|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6E7ywQSvq|dataarchivio=2 febbraio 2013|deadurl=no|accesso=20 dicembre 2012}}</ref><ref name=Kelly>{{cita news|autore=Brian J. Kelly|titolo=Springsteen rock concert draws thousands of fans|pubblicazione=Red Bank Register|data=16 agosto 1974|lingua=en|url=http://brucebase.wikispaces.com/1974-08-14+-+MONMOUTH+ARTS+CENTER%2C+RED+BANK%2C+NJ|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6ECnfBSFQ|dataarchivio=5 febbraio 2013|deadurl=no|accesso=20 dicembre 2012}}</ref> Benché i dischi del cantautore siano stati quasi sempre firmati solo con il suo nome, la maggior parte di essi è stata realizzata con il contributo pressoché esclusivo del gruppo, la cui formazione storica si delineò nel 1974 durante le fasi di registrazione di ''[[Born to Run]]'' e soprattutto nei concerti di quel periodo.<ref name=Wheels/>
 
Springsteen liquidò il complesso nel 1989 e per un decennio operò da solo o in collaborazione con altri musicisti, la cosiddetta «Other Band» («l'altro gruppo»).<ref name=Col496/> Solo nel 1999, dopo una breve parentesi nel 1995 per registrare alcuni pezzi aggiuntivi da inserire nella raccolta ''[[Greatest Hits (Bruce Springsteen)|Greatest Hits]]'', l'artista riunì il gruppo per una nuova tournée.<ref name=Col95>{{cita|Colombati|pp. 95-97}}.</ref> Da quell'anno, fatte salve la parentesi solitaria del ''[[Devils & Dust Tour]]'' e la presenza di una formazione completamente diversa per l'attività legata all'album ''[[We Shall Overcome - The Seeger Sessions|We Shall Overcome]]'' (la «Sessions Band»), il cantautore è sempre stato accompagnato dalla E Street Band.<ref name=Col110>{{cita|Colombati|p. 110}}.</ref>
 
== Stile musicale ==
[[File:1965 Roy Orbison.jpg|thumb|[[Roy Orbison]], richiamato in un verso di ''[[Thunder Road (brano musicale)|Thunder Road]]'', è uno dei numerosi artisti che hanno influenzato lo stile musicale di Springsteen]]
 
Riconosciuto come uno dei più grandi interpreti del [[rock]], Springsteen è considerato una sintesi fra [[Elvis Presley]] e [[Bob Dylan]], due delle figure più eminenti del genere.<ref name=Phillips142>{{cita|Phillips|p. 142}}.</ref><ref name=Col42>{{cita|Colombati|p. 42}}.</ref>
 
Fra le sue influenze giovanili, il musicista ha spesso menzionato gli stessi Presley e Dylan, oltre a tutto il [[musica pop|pop]] e il rock ascoltati da ragazzo tramite la radio, dal [[rock and roll]] alla musica arrivata dall'Inghilterra negli anni sessanta, in particolare gli [[The Animals|Animals]] di [[Eric Burdon]]. Le sue principali fonti d'ispirazione includono anche [[Chuck Berry]], i [[The Beatles|Beatles]], i [[The Rolling Stones|Rolling Stones]], i [[Manfred Mann]], [[Van Morrison]], gli [[The Who|Who]], il [[folk rock]] dei [[The Byrds|Byrds]] e in egual misura il [[soul]] della [[Motown Records|Motown]] e della [[Stax Records|Stax]].<ref name=Marsh2004-19>{{cita|Marsh, 2004|p. 19}}.</ref> Tra i preferiti di Springsteen si annoverano inoltre [[John Fogerty]] e i suoi [[Creedence Clearwater Revival]], a cui ha dedicato molte ''[[cover]]'' nei suoi concerti. Di [[Roy Orbison]], citato nel testo di ''[[Thunder Road (brano musicale)|Thunder Road]]'', egli cercò di imitare la voce nella realizzazione di ''[[Born to Run]]''; lo stesso album era stato concepito prendendo a modello la tecnica del «''[[Wall of Sound]]''» che aveva reso famoso il produttore [[Phil Spector]] negli anni sessanta.<ref name=Col483>{{cita|Colombati|p. 483}}.</ref>
 
All'epoca di ''[[Darkness on the Edge of Town]]'', grazie a [[Robert Gordon]] che incise la sua ''Fire'', il cantautore si appassionò al [[rockabilly]] e registrò molti pezzi di rock and roll ballabile che però non entrarono nella scaletta del disco e furono recuperati solo nel 2010 nell'antologia di inediti ''[[The Promise (Bruce Springsteen)|The Promise]]''.<ref name=Car26/><ref name=Marsh2004-157>{{cita|Marsh, 2004|p. 157}}.</ref> Tra la fine degli anni settanta e i primi anni del decennio seguente, il musicista incontrò il folk di [[Woody Guthrie]], un influsso che lasciò tracce significative nella sua produzione successiva a partire da ''[[The River (Bruce Springsteen)|The River]]'' e ''[[Nebraska (album)|Nebraska]]''.<ref name=Col484>{{cita|Colombati|p. 484}}.</ref> Anche gli [[stilema|stilemi]] del [[country]] della scuola tradizionale, con particolare riferimento a [[Jimmie Rodgers]], [[Hank Williams]], [[Carl Perkins]], [[Johnny Cash]] e [[Merle Haggard]], rientrano fra i principali paradigmi espressivi di Springsteen;<ref name=AmericanSkin202>{{cita|Labianca, 2002|p. 202}}.</ref> nell'opera dell'artista statunitense non mancano inoltre elementi riconducibili all'[[hard rock]] e al [[blues rock]] degli anni sessanta e settanta, retaggio delle sue prime esperienze musicali.<ref name=AmericanSkin202/>
 
Gli anni novanta e duemila, oltre a far segnare un'evoluzione nell'approccio compositivo del cantautore, furono caratterizzati da un suo deciso riavvicinamento al folk e alle sonorità acustiche, esemplificato dagli album ''[[The Ghost of Tom Joad]]'', ''[[Devils & Dust]]'' e ''[[We Shall Overcome - The Seeger Sessions|We Shall Overcome]]'', quest'ultimo interamente dedicato alla rivisitazione del repertorio di [[Pete Seeger]].<ref name=Car23/><ref name=Car25/><ref name=Guaitamacchi2006/>
 
In termini generali, Springsteen è ritenuto uno degli esponenti più autorevoli del cosiddetto «[[heartland rock]]», uno stile musicale contraddistinto da una spiccata immediatezza comunicativa e fortemente permeato dai diversi generi della [[musica degli Stati Uniti d'America|musica folclorica statunitense]] nonché dal [[garage rock]] degli anni sessanta.<ref>{{cita web|lingua=en|titolo=Heartland rock|url=http://www.allmusic.com/explore/style/d7710|accesso=11 novembre 2015|sito=AllMusic|urlarchivio=http://www.webcitation.org/5wT2uWL5o|dataarchivio=13 febbraio 2011}}</ref>
 
== Poetica ==
{{citazione|La mia musica ha sempre voluto misurare la distanza tra la realtà e il sogno americano.<ref name=WBCanversation>{{cita TV|autore=Thom Zimny|trasmissione=Wrecking Ball, a conversation with Bruce Springsteen|canale=Corriere TV|data=19 giugno 2012|url=http://www.corriere.it/spettacoli/nightlive/musica/-springsteen-racconta-wrecking-ball/103ef81c-b9dc-11e1-88e3-74eab70f59c2|lingua=en|accesso=29 settembre 2014}}</ref>|Bruce Springsteen, ''Wrecking Ball, a conversation with Bruce Springsteen''}}
 
[[File:Bruce Springsteen 2005.jpg|miniatura|sinistra|Bruce Springsteen nel 2005 durante la tournée per ''[[Devils & Dust]]'']]
 
Per la carica evocativa delle sue canzoni, Bruce Springsteen è stato accostato agli storici «''storyteller''» («narratori») americani come [[Woody Guthrie]], [[Pete Seeger]] e [[Bob Dylan]].<ref name=Gar192>{{cita|Garman|p. 192}}.</ref> Le storie che racconta sono state lette come paradigmatiche delle dinamiche sociali statunitensi, con un forte risvolto collettivo che ha contribuito ad aumentare la sua reputazione di osservatore privilegiato della realtà del suo paese, al punto che col tempo il cantante ha potuto spendere la sua autorevolezza anche in campo politico.<ref name=Onda/><ref name=Vites/> Considerando la specificità della [[cultura degli Stati Uniti d'America|cultura americana]] dove [[musica popolare]] e [[musica colta|colta]] coabitano in armonia, Springsteen è stato avvicinato anche alla grande letteratura: il ''corpus'' delle sue canzoni è ritenuto in tal senso «una sorta di Grande Romanzo Americano».<ref name=Morricone>[[Ennio Morricone]], ''Presentazione'' in {{cita|Colombati|pp. 7-8}}.</ref><ref name=Col485>{{cita|Colombati|p. 485}}.</ref> I suoi brani, pur essendo ambientati in luoghi a lui familiari o tratti direttamente dalla sua esperienza, presentano vicende non necessariamente autobiografiche, in cui il musicista assume spesso la funzione di [[narratore|voce narrante]].<ref name=Port350>{{cita|Portelli|p. 350}}.</ref>
 
A partire dagli anni ottanta, e in particolar modo dopo il disco ''[[The Rising (album Bruce Springsteen)|The Rising]]'' del 2002, il cantautore è stato oggetto di studio per la sua incidenza nella [[letteratura americana]], per la sua visione politica e sociale, nonché per il suo ruolo di ispiratore di un movimento di rinascita dopo gli [[attentati dell'11 settembre 2001|eventi dell'11 settembre]].<ref name=Port339>{{cita|Portelli|p. 339}}.</ref> L'artista del New Jersey è uno degli esponenti della musica popolare a cui sono stati dedicati più libri biografici, saggi di critica e tesi universitarie, superando in questo tanto Dylan quanto Presley.<ref name=Marsh2004-121>{{cita|Marsh, 2004|p. 121}}.</ref>
 
La scrittura di Springsteen è stata definita «cinematografica».<ref name=Morricone/> Nella sua produzione hanno esercitato una considerevole influenza alcuni film come ''Badlands'' di [[Terrence Malick]] (''[[La rabbia giovane]]'' in italiano), da cui è tratto il titolo di una sua celebre canzone, e libri come ''[[Furore (romanzo)|Furore]]'' di [[John Steinbeck|Steinbeck]], mediato però dalla visione dell'[[Furore (film)|omonimo lungometraggio]] di [[John Ford]].<ref name=Port339/><ref name=Pet19>{{cita|Petrillo|p. 19}}.</ref><ref name=Col486>{{cita|Colombati|p. 486}}.</ref> Molte storie narrate nelle sue canzoni ricalcano quelle della scrittrice [[Flannery O'Connor]], che Springsteen conobbe attraverso il film ''[[La saggezza nel sangue]]'' (''Wise Blood'' in originale) ispirato all'omonimo romanzo dell'autrice della Georgia. I pezzi ''The River'' e ''A Good Man Is Hard to Find'', in particolare, prendono il titolo da due racconti della O'Connor.<ref name=Kir198>{{cita|Kirkpatrick|pp. 198-200}}.</ref>
 
Springsteen visse un approccio conflittuale con l'educazione cattolica che gli fu imposta a scuola e al catechismo, al punto che nell'adolescenza si allontanò dalla religione e in alcune delle sue primissime canzoni – quasi tutte rimaste inedite – rappresentò in modo dissacrante e caricaturale le figure del Vangelo.<ref name=Col473>{{cita|Colombati|p. 473}}.</ref><ref name=Kir46>{{cita|Kirkpatrick|p. 46}}.</ref> Nei suoi dischi, tuttavia, il cantautore ha fatto ricorso di frequente a immagini bibliche tratte dal cattolicesimo e più spesso dalla cultura protestante americana, impiegate per la loro carica emozionale più che per i contenuti teologici.<ref name=Morricone/> Il fiume, presente in numerosi suoi testi, è per esempio un elemento salvifico che rimanda al battesimo per immersione tipico delle chiese evangeliche; la «terra promessa» è la destinazione, spesso irraggiungibile, di molti viaggi descritti nelle sue canzoni, ma è anche sinonimo della «terra delle possibilità» a cui si riferisce il concetto del «[[sogno americano]]».<ref name=Port350/><ref name=Col60>{{cita|Colombati|p. 60}}.</ref> Così la «promessa infranta» e il «prezzo da pagare», altre figure molto utilizzate, rappresentano l'esito disilluso di questa ricerca.<ref name=Pet86>{{cita|Petrillo|pp. 86-87}}.</ref> Il musicista si è sovente soffermato anche sul suo rapporto tormentato con il padre, che ha costituito lo spunto per numerosi brani e monologhi dal vivo.<ref name=Growing>Introduzione a ''Growin' Up'', in {{Cita disco|anno=1986|artista=Bruce Springsteen & the E Street Band|titolo=Live/1975-85|formato=LP|numerodischi=5|etichetta=Columbia Records|catalogo=C5X 40558}}.</ref>
 
[[File:BruceSpringsteen2009.jpg|miniatura|Il cantautore durante un'esibizione dal vivo nel 2009]]
 
I personaggi pittoreschi e improbabili che popolavano le ambientazioni urbane dei primi dischi hanno subìto una rapida evoluzione verso un maggiore realismo, lasciando progressivamente spazio a persone comuni afflitte dai medesimi problemi economici o familiari che Springsteen aveva conosciuto attraverso i suoi genitori e i suoi amici d'infanzia.<ref name=Col487>{{cita|Colombati|p. 487}}.</ref><ref name=Kir130>{{cita|Kirkpatrick|p. 130}}.</ref> A partire da ''[[Darkness on the Edge of Town]]'', la precarietà e la mancanza di lavoro si sono affermate come soggetti ricorrenti nei suoi testi, al punto che Springsteen – anche con riferimenti politici espliciti, seppur non del tutto pertinenti – iniziò a essere definito «l'eroe della classe lavoratrice» («''working-class hero''»),<ref name=Onda/><ref name=Womack65>{{cita|Womack|p. 65}}.</ref><ref name=Masur157>{{cita|Masur|p. 157}}.</ref> essendo identificato come l'artista che dava voce a quella grossa fetta della società americana nota come «''blue collars''» (i «colletti blu», ovvero gli operai con la tuta da lavoro, in contrapposizione alla categoria dei cosiddetti «[[Colletto bianco|colletti bianchi]]»).<ref name=Womack27>{{cita|Womack|p. 27}}</ref> Dopo l'apice della popolarità raggiunto con ''[[Born in the U.S.A.]]'', Springsteen diede alle stampe tre album più introspettivi, anche se non completamente autobiografici (''[[Tunnel of Love (album Bruce Springsteen)|Tunnel of Love]]'', ''[[Human Touch (album)|Human Touch]]'' e ''[[Lucky Town]]''), focalizzati sul tema delle relazioni interpersonali.<ref name=Col493>{{cita|Colombati|p. 493}}.</ref>
 
Il ''[[tòpos]]'' della fuga, soggetto centrale in ''[[Born to Run]]'', fu in seguito declinato come volontà di lasciare l'insicurezza finanziaria e l'iniquità sociale alla ricerca di migliori condizioni di vita,<ref name=Col59>{{cita|Colombati|p. 59}}.</ref><ref name=Marsh2004-122>{{cita|Marsh, 2004|p. 122}}.</ref> collegandosi all'idea originaria del «sogno americano» che secondo Springsteen consiste essenzialmente nella speranza di «vivere qui come una famiglia, dove i forti possono aiutare i deboli e i ricchi possono aiutare i poveri. Sapete, il sogno americano, e non credo si intendesse che tutti avrebbero fatto un milione di dollari». La mancata concretizzazione di questa prospettiva è divenuta l'argomento di molte canzoni a sfondo sociale a partire dagli anni ottanta:<ref name=Pet86/> nell'album ''[[The Ghost of Tom Joad]]'', in particolare, il cantautore descrive la condizione di coloro che hanno sofferto le conseguenze della [[grande depressione]] degli anni trenta (con echi di Steinbeck e [[Woody Guthrie|Guthrie]]) e la sorte del tutto analoga dei disoccupati e degli immigrati clandestini messicani degli anni novanta.<ref name=Pet92>{{cita|Petrillo|p. 92-93}}.</ref> Dopo l'ottimismo di ''[[Working on a Dream]]'' del 2009, in cui il musicista esorta gli ascoltatori a spendersi per la realizzazione del «sogno» incarnato nella figura del presidente [[Barack Obama]], il tema della promessa non mantenuta tornò a essere centrale tre anni dopo nel disco ''[[Wrecking Ball (Bruce Springsteen)|Wrecking Ball]]''.<ref name=Vites/>
 
Nel complesso, i testi di Springsteen mostrano «diverse facce dell'America, compresi i suoi aspetti maledetti, la sua parte di sconfitta».<ref name=Col498>{{cita|Colombati|p. 498}}.</ref> Tuttavia le sue canzoni sono sempre pervase da un messaggio di speranza, da una fede venata di religiosità nella possibilità di avverare i desideri individuali e collettivi.<ref name=Onda/>
 
== L'impegno politico e sociale ==
Nei primi anni della sua carriera, Bruce Springsteen non manifestò mai apertamente le sue preferenze politiche né affrontò nelle sue canzoni particolari tematiche legate all'attualità o alla cronaca. La prima circostanza in cui l'artista si espose pubblicamente affrontando un tema controverso fu con la canzone ''Roulette'', scritta come reazione all'[[incidente di Three Mile Island|incidente alla centrale nucleare di Three Mile Island]];<ref name=Roulette>La canzone fu registrata nel corso del 1979, ma non fu inclusa nel successivo album ''The River'' apparendo solo come [[lato B]] del singolo ''One Step Up'' nove anni dopo e quindi fu inserita nell'antologia ''Tracks'' del 1998 (v. {{cita|Labianca, 2002|p. 74}}).</ref> Springsteen rimase molto colpito dal fatto, anche perché avvenne in Pennsylvania a poca distanza dal suo New Jersey, e prese parte a due dei concerti dell'evento ''No Nukes'' nel settembre del 1979, quando si schierò in modo esplicito contro l'energia nucleare aderendo al collettivo [[Musicians United for Safe Energy]].<ref name=Car24/><ref name=AS56>{{cita|Labianca, 2002|p. 56}}.</ref>
 
[[File:Bruce Springsteen 1988.jpg|miniatura|sinistra|Bruce Springsteen in [[Costa d'Avorio]] durante il tour ''[[Human Rights Now!]]'']]
 
Fino agli anni ottanta l'attivismo del musicista si era limitato alla causa dei reduci del Vietnam e al sostegno alle ''food bank'' che recuperavano cibo per gli indigenti.<ref name=Car25/> Nel 1985 Springsteen affiancò [[Steven Van Zandt]] nella realizzazione dell'album collettivo ''[[Sun City (album)|Sun City]]'' contro l'[[apartheid]] in [[Sudafrica]] e nello stesso anno partecipò alla registrazione di ''[[We Are the World]]'', appoggiando la campagna di beneficenza [[USA for Africa]] con il ''gotha'' della musica statunitense dell'epoca. Sempre più attento ai temi sociali, nel 1988 prese parte alla tournée ''[[Human Rights Now!]]'' promossa da [[Amnesty International]];<ref name=DolanCap8>{{cita|Dolan|cap. 8}}.</ref> successivamente iniziò a devolvere parte dei proventi dei suoi concerti ad associazioni caritatevoli, cominciando inoltre a organizzare spettacoli di beneficenza nella sua [[Freehold (New Jersey)|Freehold]].<ref name=Petrillo86>{{cita|Petrillo|p. 86}}.</ref>
 
Con il successo di ''[[Streets of Philadelphia]]'' per il film ''[[Philadelphia (film)|Philadelphia]]'' del 1993, il cantante intervenne nell'emergente dibattito sull'[[AIDS]] con un testo che mette a tema la sofferenza e il pregiudizio.<ref name=Car24/> Solo nel 2000 Springsteen affrontò nuovamente un argomento controverso firmando il pezzo ''[[American Skin (41 Shots)]]'', una canzone dedicata allo studente africano [[Amadou Diallo]], ucciso dalla polizia di New York con 41 colpi di pistola. Il brano fu suonato durante le date newyorkesi del ''Reunion Tour'', provocando aspre polemiche e il risentimento di parte dell'amministrazione cittadina nonché del sindacato di polizia locale.<ref name=Car24/> Dopo gli [[attentati dell'11 settembre 2001]] e l'album ''[[The Rising (album Bruce Springsteen)|The Rising]]'', il musicista continuò a scrivere canzoni che – pur potendo essere lette come risposte a eventi di stretta attualità – si configurano soprattutto come una riflessione personale sull'America e sulle promesse non mantenute del cosiddetto «[[sogno americano]]».<ref name=Col108>{{cita|Colombati|p. 108}}.</ref>
 
Ai tempi dell'iniziativa ''No Nukes'' del 1979, Springsteen era considerato l'artista più apolitico fra quelli presenti alla manifestazione antinuclearista. In realtà nel 1972, prima del suo esordio su disco, si era esibito in alcuni spettacoli acustici nel New Jersey per sostenere il candidato democratico [[George McGovern]], poi sconfitto dal presidente uscente [[Richard Nixon]].<ref name=DolanCap7>{{cita|Dolan|cap. 7}}.</ref> Nel novembre del 1980, durante un proprio concerto tenutosi subito dopo l'elezione di [[Ronald Reagan]] alla presidenza, il cantautore per la prima volta si espose pubblicamente con una dichiarazione smaccatamente politica:<ref name=H2012-7>{{Cita|Heylin, 2012|cap. 7}}.</ref>
{{citazione|Non so cosa pensate voi ragazzi di quello che è successo la notte scorsa, ma io penso che sia abbastanza spaventoso.||I don't know what you guys think about what happened last night, but I think it's pretty frightening.|en}}
 
[[File:20081102 Bruce Springsteen at Barack Obama rally in Cleveland.JPG|miniatura|Springsteen si esibisce durante un comizio di [[Barack Obama]] a [[Cleveland]] al termine della campagna elettorale per le presidenziali del 2008]]
 
In occasione della successiva campagna elettorale, Reagan stesso&nbsp;– fraintendendone il significato&nbsp;– tentò di utilizzare ''[[Born in the U.S.A. (singolo)|Born in the U.S.A.]]'' come inno politico; l'artista rifiutò categoricamente di essere associato al presidente repubblicano, ma respinse altresì qualsiasi impiego della sua musica da parte democratica.<ref name=Car24/><ref name=DolanCap7/> La posizione di Springsteen divenne più palese quando nel 1990 prese parte ad alcuni spettacoli finalizzati a raccogliere fondi a favore del Christic Institute, un'organizzazione di [[sinistra (politica)|sinistra]], e poi prestò la propria immagine per contrastare un [[progetto di legge]] californiano volto a limitare i diritti degli immigrati clandestini in ambito sanitario.<ref name=Car25/><ref name=Wier27>{{cita|Wiersema|p. 27}}.</ref>
 
Il cantante tornò a impegnarsi in prima persona solo molti anni dopo, come reazione alla politica dell'amministrazione Bush e alla [[guerra d'Iraq]]. In occasione delle [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2004|elezioni del 2004]], aderì al ''[[Vote for Change Tour]]'', organizzato a sostegno del candidato democratico [[John Kerry]] in opposizione al presidente in carica [[George W. Bush]].<ref name=Car25/> In previsione della successiva [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2008|tornata elettorale del 2008]], l'artista si schierò apertamente a favore di [[Barack Obama]], poi eletto presidente, con un messaggio di sostegno sul suo sito web e partecipando attivamente alla campagna;<ref name=Car25/> la canzone ''[[The Rising (singolo Bruce Springsteen)|The Rising]]'' fu utilizzata come colonna sonora per i comizi del candidato insieme a ''[[City of Blinding Lights]]'' degli [[U2]].<ref name=Bradley>{{cita news|lingua=en|autore=Tahman Bradley|titolo=Springsteen Songs Slip into Obama's Play List Post Endorsement|sito=ABC News|data=17 aprile 2008|url=http://abcnews.go.com/blogs/politics/2008/04/springsteen-son/|accesso=1º ottobre 2014|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6SzwrNT0R|dataarchivio=23 settembre 2014|urlmorto=no}}</ref> Nel 2009, inoltre, l'artista manifestò il proprio appoggio a favore del riconoscimento dei [[Matrimonio tra persone dello stesso sesso|matrimoni fra persone dello stesso sesso]].<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Monica Herrera|url = http://www.billboard.com/articles/news/266445/bruce-springsteen-speaks-out-for-gay-marriage|titolo = Bruce Springsteen Speaks Out For Gay Marriage|data=9 dicembre 2009|accesso=3 dicembre 2015|editore=''[[Billboard]]''|urlarchivio=https://archive.is/ocbco|dataarchivio=3 dicembre 2015|urlmorto=no}}</ref>
 
== Discografia ==
{{vedi anche|Discografia di Bruce Springsteen}}
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=== Album in studio ===
* [[1973]] – ''[[Greetings from Asbury Park, N.J.]]''
* [[1973]] – ''[[The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle]]''
* [[1975]] – ''[[Born to Run]]''
* [[1978]] – ''[[Darkness on the Edge of Town]]''
* [[1980]] – ''[[The River (Bruce Springsteen)|The River]]'', doppio
* [[1982]] – ''[[Nebraska (album)|Nebraska]]''
* [[1984]] – ''[[Born in the U.S.A.]]''
* [[1987]] – ''[[Tunnel of Love (album Bruce Springsteen)|Tunnel of Love]]''
* [[1992]] – ''[[Human Touch (album)|Human Touch]]''
* [[1992]] – ''[[Lucky Town]]''
* [[1995]] – ''[[The Ghost of Tom Joad]]''
* [[2002]] – ''[[The Rising (album Bruce Springsteen)|The Rising]]''
* [[2005]] – ''[[Devils & Dust]]''
* [[2006]] – ''[[We Shall Overcome - The Seeger Sessions|We Shall Overcome – The Seeger Sessions]]''
* [[2007]] – ''[[Magic (Bruce Springsteen)|Magic]]''
* [[2009]] – ''[[Working on a Dream]]''
* [[2012]] – ''[[Wrecking Ball (Bruce Springsteen)|Wrecking Ball]]''
* [[2014]] – ''[[High Hopes (album Bruce Springsteen)|High Hopes]]''
{{colonne spezza}}
=== Album dal vivo ===
* [[1986]] – ''[[Live/1975-85]]'', quintuplo
* [[1993]] – ''[[In Concert MTV Plugged]]''
* [[2001]] – ''[[Live in New York City (Bruce Springsteen)|Live in New York City]]'', doppio
* [[2006]] – ''[[Hammersmith Odeon London '75]]'', doppio
* [[2007]] – ''[[Bruce Springsteen with the Sessions Band: Live in Dublin]]'', doppio
 
=== Raccolte ===
* [[1995]] – ''[[Greatest Hits (Bruce Springsteen)|Greatest Hits]]'', raccolta contenente nuovi brani
* [[1998]] – ''[[Tracks (Bruce Springsteen)|Tracks]]'', quadruplo, raccolta di inediti
* [[1999]] – ''[[18 Tracks]]'', raccolta di inediti
* [[2003]] – ''[[The Essential Bruce Springsteen]]'', triplo, raccolta con inediti
* [[2009]] – ''[[Greatest Hits (Bruce Springsteen & The E Street Band)|Greatest Hits]]''
* [[2010]] – ''[[The Promise (Bruce Springsteen)|The Promise]]'', doppio, raccolta di inediti
* [[2013]] – ''[[Collection: 1973 - 2012|Collection: 1973-2012]]''
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=== Discografia non ufficiale ===
{{vedi anche|Discografia di Bruce Springsteen#Discografia non ufficiale}}
Bruce Springsteen è stato uno degli artisti rock più interessati dal fenomeno dei dischi pirata (o ''[[bootleg]]'') sin dalla fine degli anni settanta:<ref name=Heylin-2012-8319/> il successo ottenuto dai suoi lunghi concerti favorì la distribuzione di dischi non ufficiali contenenti le registrazioni delle sue esibizioni dal vivo.<ref name=Guaitamacchi1978/> I ''bootleg'' furono inoltre per anni l'unico mezzo attraverso il quale venivano diffuse le numerosissime canzoni dell'artista che, dopo essere state scartate dagli album in studio, continuavano a essere riproposte regolarmente in concerto.<ref name=AS72>{{Cita|Labianca, 2002|p. 72}}.</ref><ref name=H2003>{{Cita|Heylin, 2003|pp. 105-106}}.</ref><ref name=MS76>{{cita news|autore=Mauro Zambellini|titolo=Bruce|pubblicazione=Mucchio Selvaggio|data=maggio 1984|numero=76|p=14}}</ref>
 
== Concerti ==
[[File:Bruce Springsteen Milan 2006 05 12.jpg|thumb|Bruce Springsteen durante un concerto al [[Forum d'Assago]] il 12 maggio 2006 con la Sessions Band]]
 
Le lunghe esibizioni dal vivo hanno sempre costituito uno dei principali tratti peculiari dell'attività di Bruce Springsteen, contribuendo allo stesso tempo a incrementare in misura significativa la sua popolarità.<ref name=Labianca45/><ref name=Car12/>
 
* 1974-1977 – [[Born to Run Tours|Tournée legate a ''Born to Run'']]
* 1978-1979 – [[Darkness Tour|Tournée promozionale]] per l'album ''Darkness on the Edge of Town''
* 1980-1981 – [[The River Tour|Tournée promozionale]] per l'album ''The River''
* 1984-1985 – ''[[Born in the U.S.A. Tour]]''
* 1988 – ''[[Tunnel of Love Express Tour]]''
* 1988 – ''[[Human Rights Now!]]''
* 1992-1993 – ''[[Bruce Springsteen 1992-1993 World Tour]]''
* 1995-1997 – ''[[Ghost of Tom Joad Tour]]''
* 1999-2000 – ''[[Bruce Springsteen and the E Street Band Reunion Tour|Reunion Tour]]''
* 2002-2003 – ''[[The Rising Tour]]''
* 2004 – ''[[Vote for Change Tour]]''
* 2005 – ''[[Devils & Dust Tour]]''
* 2006 – ''[[Bruce Springsteen with The Seeger Sessions Band Tour|Seeger Sessions Band Tour]]''
* 2007 – ''[[Magic Tour (Bruce Springsteen)|Magic Tour]]''
* 2009 – ''[[Working on a Dream Tour]]''
* 2012-2013 – ''[[Wrecking Ball World Tour]]''
* 2014 – ''[[High Hopes Tour]]''
* 2016 – ''[[The River Tour 2016]]''
 
== Cinema ==
{{vedi anche|Discografia di Bruce Springsteen#Brani presenti in colonne sonore}}
Come nel caso di altri artisti di successo, le canzoni di Springsteen sono state utilizzate nella colonna sonora di molti film, in alcuni casi scritte e registrate appositamente. La prima canzone inedita concessa al mondo del cinema fu ''Light of Day'' per il [[La luce del giorno|film omonimo]] di [[Paul Schrader]] del 1987, cantata però da [[Joan Jett]] e dal protagonista [[Michael J. Fox]]. Per ''[[Streets of Philadelphia]]'', dal film di [[Jonathan Demme]] ''[[Philadelphia (film)|Philadelphia]]'', il cantautore ha vinto l'[[Oscar alla migliore canzone]]. Ha in seguito ottenuto una ''nomination'' allo stesso premio per ''Dead Man Walkin''' dal [[Dead Man Walking - Condannato a morte|film omonimo]] di [[Tim Robbins]].<ref name=AS176>{{Cita|Labianca, 2002|pp. 176-177}}.</ref>
 
Nel 2000 Springsteen esordì come attore in un ''cameo'' del film ''[[Alta fedeltà (film)|Alta fedeltà]]'' di [[Stephen Frears]] tratto dal romanzo omonimo di [[Nick Hornby]], apparendo in sogno al protagonista mentre imbraccia la sua Telecaster.<ref name=AS176/>
 
Nel luglio del 2013 è stato distribuito nelle sale cinematografiche il film-documentario ''[[Springsteen & I]]'', diretto da [[Baillie Walsh]] e prodotto da [[Ridley Scott]], che documenta la vita e la carriera di Bruce Springsteen attraverso gli occhi e il racconto dei suoi fan in tutto il mondo.<ref name=S&I>{{cita web|titolo=Springsteen & I|editore=Sito ufficiale. Ridley Scott Associates|url=http://www.springsteenandi.com/|lingua=en|accesso=3 settembre 2013}}</ref>
 
Springsteen ha pubblicato nel luglio del 2014 sul suo sito web un [[cortometraggio]] intitolato ''Hunter of Invisible Game'', basato sull'omonima canzone presente nell'album ''High Hopes''. Si è trattato del suo esordio come regista (coadiuvato dal suo documentarista storico Thom Zimny).<ref name=Hunter>{{cita web|url=http://brucespringsteen.net/news/2014/coming-soon-2 |titolo=Coming soon: Hunter Of Invisible Game|sito=The Official Bruce Springsteen Website|lingua=en|data=30 giugno 2014|accesso=24 settembre 2014}}</ref>
 
== Premi e riconoscimenti ==
{{vedi anche|Premi e riconoscimenti di Bruce Springsteen}}
Springsteen ha ottenuto nella sua carriera svariati premi e riconoscimenti, tra i quali il [[Polar Music Prize]] nel 1997, un [[Oscar alla migliore canzone|premio Oscar]] per la canzone ''[[Streets of Philadelphia]]'' nel 1994, due [[Golden Globe per la migliore canzone originale|Golden Globe]] (nel 1994, sempre per ''Streets of Philadelphia'', e nel 2009, per ''[[The Wrestler (singolo)|The Wrestler]]''), due [[Emmy Award]] per lo speciale televisivo ''[[Live in New York City (Bruce Springsteen)|Live in New York City]]'' e venti [[Grammy Award]] in varie categorie.<ref name=AmericanSkin172/><ref name=Grammy>{{cita web|titolo=Twenty-time Grammy winner Bruce Springsteen to be honored as 213 musicares person of the year|sito=Grammy.org|lingua=en|data=28 giugno 2012|url=http://www.grammy.org/recording-academy/press-release/jun-28-2012-400-am|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6O30lixgl|dataarchivio=13 marzo 2014|deadurl=no}}</ref>
Otto dei suoi album sono stati inclusi nella [[lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone]] e tre dei suoi brani nella [[le 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone|lista delle 500 migliori canzoni]] redatta dalla medesima rivista.<ref name=RS500a>{{cita web|titolo=500 greatest album of all time|sito=Rolling Stone|url=http://www.rollingstone.com/music/lists/500-greatest-albums-of-all-time-20120531|lingua=en|accesso=13 marzo 2014|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6O2zrnbNC|dataarchivio=13 marzo 2014|deadurl=no}}</ref><ref name=RS500s>{{cita web|titolo=500 greatest songs of all time|sito=Rolling Stone|url=http://www.rollingstone.com/music/lists/the-500-greatest-songs-of-all-time-20110407|lingua=en|accesso=13 marzo 2014|urlarchivio=http://www.webcitation.org/6O305Wmsn|dataarchivio=13 marzo 2014|deadurl=no}}</ref> Nel 1999 è antrato a far parte della [[Rock and Roll Hall of Fame]] e nello stesso anno l'[[23990 Springsteen|asteroide 23990]] è stato battezzato in suo onore.<ref name=Obama/><ref name=AS264>{{cita|Labianca, 2002|p. 264}}.</ref> Nel 2009 è stato insignito del [[Kennedy Center Honors]].
 
== Note ==
{{<references|auto}}/>
 
== Bibliografia ==
=== Enciclopedie ===
* {{cita libro|cognome=Guaitamacchi|nome=Ezio|titolo=1000 concerti che ci hanno cambiato la vita|anno=2010|edizione=1ª ed.|editore=Rizzoli|città= Milano|isbn=978-88-17-04222-2|cid=Guaitamacchi}}
 
=== Monografie ===
* {{cita libro|curatore=Jeff Burger|titolo=Springsteen on Springsteen: Interviews, Speeches and Encounters|editore=Chicago Review Press|anno=2013|lingua=inglese|isbn=978-1-61374-434-5|cid=Burger}}
* {{cita libro|cognome=Carlin|nome=Peter Ames|titolo=Bruce|anno=2013|editore=Mondadori|città=Milano|edizione=ebook|isbn=978-88-520-3979-9|cid=Carlin}}
* {{cita libro|cognome=Colombati|nome=Leonardo|titolo=Bruce Springsteen. Come un killer sotto il sole. Il grande romanzo americano|anno=2011|editore=Sironi Editore|città=Milano|ed=5|isbn=978-88-518-0140-3|cid=Colombati}}
* {{cita libro|autore=Marc Dolan|titolo=Bruce Springsteen and the Promise of Rock 'n' Roll|editore=W. W. Norton & Company|città=New York|anno=2012|lingua=inglese|isbn=978-0-393-08421-4|cid=Dolan}}
* {{cita libro|cognome=Eliot|nome=Marc|altri=con Mike Appel|titolo=Down thunder road: the making of Bruce Springsteen|anno=1992|editore=Simon & Schuster|lingua=inglese|città=New York|isbn=0-671-78933-3|cid=Eliot}}
* {{cita libro|cognome=Heylin|nome=Clinton|titolo=E Street Shuffle. The Glory Days of Bruce Springsteen & the E Street Band|anno=2012|editore=Constable & Robinson Ldt.|città=Londra|edizione=ebook|lingua=inglese|isbn=978-1-78033-580-3|cid=Heylin, 2012}}
* {{cita libro|cognome=Kirkpatrick|nome=Rob|titolo=Magic in the night. Le parole e la musica di Bruce Springsteen|anno=2014|editore=Baldini & Castoldi|città=Milano|isbn=978-88-6852-290-2|cid=Kirkpatrick}}
* {{cita libro|cognome=Labianca|nome=Ermanno|titolo=American skin. Vita e musica di Bruce Springsteen|anno=2002|ed=2|editore=Giunti|città=Firenze|isbn=88-09-02897-X|cid=Labianca, 2002}}
* {{cita libro|cognome=Marsh|nome=Dave|titolo=Bruce Springsteen - Two Hearts: The Definitive Biography, 1972-2003|anno=2004|editore=Routledge|città=New York|lingua=inglese|isbn=978-0-415-96928-4|cid=Marsh, 2004}}
* {{cita libro|cognome=Marsh|nome=Dave|titolo=Bruce Springsteen on Tour: 1968-2005|anno=2006|editore=Bloomsbury USA|città=New York|lingua=inglese|isbn=978-1-59691-282-3|cid=Marsh, 2006}}
* {{cita libro|cognome=Masur|nome=Louis P.|titolo=Runaway Dream: Born to Run and Bruce Springsteen's American Vision|anno=2009|editore=Bloomsbury Publishing USA|città=New York|lingua=inglese|isbn=978-1-60819-101-7|cid=Masur}}
* {{cita libro|cognome=Petrillo|nome=Marina|titolo=Nativo americano: la voce folk di Bruce Springsteen|anno=2010|editore=Feltrinelli Editore|città=Milano|isbn=978-88-07-49097-2|cid=Petrillo}}
* {{cita libro|curatore=Christopher Phillips; Louis P. Masur|nome=|titolo=Talk About a Dream: The Essential Interviews of Bruce Springsteen|anno=2013|editore=Bloomsbury Publishing USA|città=New York|lingua=inglese|isbn=978-1-62040-073-9|cid=Phillips}}
* {{cita libro|cognome=Sandford|nome=Christopher|altri=tradotto da Stefania Cherchi|titolo=Springsteen. Il futuro del rock'n'roll. La biografia definitiva|anno=2003|editore=Arcana|città=Roma|isbn=88-7966-220-1|cid=Sandford}}
* {{cita libro|cognome=Wiersema|nome=Robert J.|titolo=Walk Like a Man: Coming of Age With the Music of Bruce Springsteen|anno=2011|editore=Greystone Books|città=|lingua=inglese|isbn=978-1-55365-845-0|cid=Wiersema}}
* {{cita libro|curatore=Kenneth Womack; Jerry Zolten; Mark Bernhard|titolo=Bruce Springsteen, Cultural Studies and the Runaway American Dream|anno=2013|editore=Ashgate Publishing, Ltd.|città=Farnham|lingua=inglese|isbn=978-1-4094-9525-3|cid=Womack}}
 
=== Altri testi ===
* {{cita libro|cognome=Campbell|nome=Michael|altri= con James Brody|titolo=Rock and Roll. An Introduction|anno=2008|ed=2|editore=Thomson Shirmer|lingua=inglese|città=Belmont|isbn=978-0-534-64295-2|cid=Campbell}}
* {{cita libro|autore=Bryan K. Garman|titolo=A Race of Singers: Whitman's Working-class Hero from Guthrie to Springsteen|editore=UNC Press Books|città=Chapel Hill|anno=2000|lingua=en|isbn=978-0-8078-4866-1|cid=Garman}}
* {{cita libro|cognome=Heylin|nome=Clinton|titolo=Bootleg: The Rise & Fall of the Secret Recording History|anno=2003|edizione=1ª ed.|editore=Music Sales Group|lingua=inglese|città=Londra|isbn=978-1-84449-151-3|cid=Heylin, 2003}}
* {{cita libro|autore=Alessandro Portelli|titolo=Canoni americani: oralità, letteratura, cinema, musica|editore=Donzelli Editore|città=Roma|anno=2004|isbn=978-88-7989-846-1|cid=Portelli}}
* {{cita libro|cognome=Wien|nome=Gary|titolo=Beyond the Palace|anno=2003|ed=1|editore=Trafford Publishing|città= |lingua=inglese|isbn=978-1-4120-0314-8|cid=Wien}}
 
=== Letture aggiuntive ===
==== Enciclopedie ====
* {{cita libro|cognome=Bertoncelli|nome=Riccardo|titolo=Enciclopedia rock anni '80|anno=1989|editore=Arcana|città=Roma|isbn=88-85859-34-8}}
* {{cita libro|cognome=Bertoncelli|nome=Riccardo|titolo=Storia leggendaria della musica rock|anno=1999|editore=Giunti Editore|città=Firenze|isbn=978-88-09-01407-7}}
* {{cita libro|cognome=Bonini|nome=Alessandro|coautori=Emanuele Tamagnini|titolo=I Classici del Rock: i Protagonisti Che Hanno Contribuito a Rendere Immortale il Rock|editore=Gremese Editore|città=Roma|anno=2005|isbn=978-88-8440-363-6}}
* {{cita libro|cognome=Buckley|nome=Peter|coautori=Jonathan Buckley|titolo=The Rough Guide to Rock|anno=2003|editore=Rough Guides Ltd.|città=Londra|lingua=inglese|isbn=1-84353-105-4}}
* {{cita libro|cognome=Cilia|nome=E.|coautori=F. Guglielmi|titolo=Rock. I 500 dischi fondamentali|anno=2002|editore=Giunti Editore|città=Firenze|isbn=978-88-09-02750-3}}
* {{cita libro|cognome=Guglielmi|nome=Federico|coautori=Cesare Rizzi|titolo=Grande Enciclopedia Rock|editore=Giunti Editore|città=Firenze|anno=2002|isbn=88-09-02852-X}}
* {{cita libro|cognome=Larkin|nome=Colin|titolo=The Guinness Encyclopedia of Popular Music|anno=1992|editore=Guinness|lingua=inglese|città= |isbn=0-85112-939-0}}
* {{cita libro|cognome=Rizzi|nome=Cesare|titolo=Enciclopedia della Musica Rock. 1970-1979|editore=Giunti Editore|città=Firenze|anno=1996|isbn=978-88-09-21523-8}}
* {{cita libro|cognome=Rizzi|nome=Cesare|titolo=Enciclopedia della musica rock. 3. 1980 - 1989, Volume 3|anno=2000|editore=Giunti Editore|città=Firenze|isbn=978-88-09-01796-2}}
* {{cita libro|cognome=Strong|nome=Martin C.|titolo=The great rock discography|anno=1998|editore=Giunti Editore|città=Firenza|isbn=88-09-21522-2}}
 
==== Monografie ====
* {{cita libro|cognome=Barcoveglio|nome=Stefano|coautori=Alberto Neri; Andrea Marasso|titolo=Bruce Springsteen Anthology: tutti i dischi, tutte le canzoni|anno=1999|editore=Arcana|città=Roma|isbn=88-7966-196-5}}
* {{cita libro|cognome=Barcoveglio|nome=Stefano|coautori=Andrea Marasso|titolo=Bruce Springsteen|anno=2002|editore=Editori Riuniti|città=Roma|isbn=88-359-5255-7}}
* {{cita libro|cognome=Benvenuti|nome=Daniele|titolo=All the Way Home - Bruce Springsteen in the Italian Land 1985-2012|anno=2012|editore=Luglio|città=Trieste|isbn=978-88-96940-76-1}}
* {{cita libro|cognome=Cilia|nome=Eddy|titolo=Bruce Springsteen|anno=1998|editore=Giunti|città=Firenze|isbn=88-09-21359-9}}
* {{cita libro|cognome=Clemons|nome=Clarence|coautori=Don Reo|altri=tradotto da G. Marano|titolo=Big Man. Storie vere & racconti incredibili|anno=2010|editore=Arcana|città=Roma|isbn=978-88-6231-097-0}}
* {{cita libro|cognome=Coli|nome=Francesco|titolo=Bruce Springsteen. Interviste, testi inediti, discografia completa|anno=1984|editore=Arcana|città=Roma|isbn=88-85008-66-6}}
* {{cita libro|cognome=Cotto|nome=Massimo|coautori=Ermanno Labianca|titolo=Bruce Springsteen. Dizionario rock|anno=1990|editore=Arcana|città=Roma|isbn=88-85859-50-X}}
* {{cita libro|cognome=D'Amore|nome=Antonella|titolo=Mia città di rovine: l'America di Bruce Springsteen|anno=2002|editore=Manifestolibri|città=Roma|isbn=88-7285-289-7}}
* {{cita libro|cognome=Labianca|nome=Ermanno|coautori=Giovanni Canitano|titolo=Real World. Sulle strade di Bruce Springsteen|anno=2005|editore=Arcana|città=Roma|isbn=88-7966-396-8}}
* {{cita libro|cognome=Labianca|nome=Ermanno|titolo=Springsteen. Talk About a Dream. Testi commentati (1973-1988)|anno=2008|editore=Arcana|città=Roma|isbn=978-88-6231-025-3}}
* {{cita libro|cognome=Labianca|nome=Ermanno|titolo=Bruce Springsteen. Long Walk Home. Testi commentati. 1992-2009|anno=2009|editore=Arcana|città=Roma|isbn=978-88-6231-026-0}}
* {{cita libro|cognome=Labianca|nome=Ermanno|titolo=Springsteen. Spare Parts. Testi commentati (1973-2012)|anno=2012|editore=Arcana|città=Roma|isbn=978-88-6231-230-1}}
* {{cita libro|cognome=Marsh|nome=Dave|titolo=Born to Run. The Bruce Springsteen Story|anno=1979|editore=Dolphin Books|città= |lingua=inglese}}
* {{cita libro|cognome=Marsh|nome=Dave|titolo=Bruce Springsteen. Nato per correre|anno=1983|editore=Gammalibri|città= Milano|SBN=IT\ICCU\LO1\0043067}}
* {{cita libro|cognome=Marsh|nome=Dave|titolo=Glory Days: Bruce Springsteen in the 1980s|anno=1987|editore=Pantheon Books|città=New York|lingua=inglese|isbn=0-394-54668-7}}
* {{cita libro|cognome=Marsh|nome=Dave|altri=tradotto da Tullio Dobner|titolo=Glory Days: Bruce Springsteen|anno=1988|editore=Sperling & Kupfer|città=Milano|isbn=88-200-0770-3}}
* {{cita libro|cognome=Masciotra|nome=David|titolo=Working on a Dream. The Progressive Political Vision of Bruce Springsteen|anno=2010|editore=Continuum International Publishing Group|città=New York|lingua=inglese|isbn=978-0-8264-2505-8}}
* {{cita libro|cognome=Pecoraio|nome=Stefano|titolo=Bruce Springsteen. Welcome to Asbury Park|anno=2010|editore=Aliberti|città=Roma|isbn=978-88-7424-581-9}}
* {{cita libro|cognome=Stefanko|nome=Frank|altri=tradotto da Gianluca Testani|titolo=Giorni di sogni e speranza. Un ritratto intimo di Bruce Springsteen|anno=2012|editore=Arcana|città=Roma|isbn=978-88-6231-252-3}}
* {{cita libro|cognome=Springsteen|nome=Bruce|curatore=Guido Harari|titolo=Bruce Springsteen. Tutti i testi con traduzione a fronte|anno=1992|editore=Arcana|città=Roma|isbn=88-85008-37-2}}
* {{cita libro|cognome=Springsteen|nome=Bruce|curatore=John Duffy|altri=tradotto da Marzia Mazzini|titolo=The Boss. Bruce Springsteen si racconta|anno=1996|editore=Kaos|città=Milano|isbn=88-7953-055-0}}
* {{cita libro|cognome=Springsteen|nome=Bruce|altri=tradotto da Arianna Dagnino|titolo=Songs|anno=1999|editore=Mondadori|città=Milano|isbn=88-04-46944-7}}
* {{cita libro|curatore=Paolo Vites|titolo=Bruce Springsteen. Il fiume e altre storie|anno=1998|editore=Arcana|città=Roma|isbn=88-7966-151-5}}
 
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