Questa categoria è destinata a raccogliere le voci delle caratteristiche superficiali di [[Venere (astronomia)|Venere]] il cui centro geografico stabilito dall'[[Unione Astronomica Internazionale|IAU]] ricade nella [[Cartografia di Venere|{{PAGENAME}}]].
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{{Carica pubblica
|nome = Donald Trump
|immagine = Donald Trump official portrait.jpg
|didascalia =
|carica = 45º [[Presidente degli Stati Uniti d'America]]
|mandatoinizio = 20 gennaio [[2017]]
|mandatofine =
|vicepresidente = [[Mike Pence]]
|predecessore = [[Barack Obama]]
|successore =
|partito = [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|Repubblicano]] <small>(1987–1999; 2009–2011; dal 2012)</small><br />''Precedenti:''<br />[[Indipendente (politica)|Indipendente]] <small>(2011–2012)</small><br />[[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Democratico]] <small>(1964–1987; 2001–2009)</small><br />[[Partito Riformista|Riformista]] <small>(1999–2001)</small>
|tendenza = [[Conservatorismo liberale]]<br />[[Populismo di destra]]<br />[[Isolazionismo]]
|titolo di studio = [[Bachelor's degree|Baccelliere]] in [[economia]]<ref>{{Treccani|donald-trump/|Trump, Donald|accesso=10 novembre 2016}}</ref>
|alma_mater = [[Wharton School of the University of Pennsylvania]]
|professione = Imprenditore, politico e personaggio televisivo
|firma = Donald Trump Signature.svg
}}
{{Bio
|Nome = Donald John
|Cognome = Trump
|ForzaOrdinamento = Trump, Donald
|PreData = <small>pronuncia [[Inglese americano|americana]]:</small> {{IPA|[ˈdɑnəɫd ˈʤɑn ˈtʰɹʌmp]|en}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = New York
|GiornoMeseNascita = 14 giugno
|AnnoNascita = 1946
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = imprenditore
|Attività2 = politico
|Attività3 = personaggio televisivo
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Nazionalità = statunitense
|PostNazionalità = , 45º [[presidente degli Stati Uniti d'America]] dal 20 gennaio [[2017]]
|Immagine =
|Didascalia =
}}
[[Categoria:Topografia di Venere]]
È figlio di [[Fred Trump]], un facoltoso investitore immobiliare di New York, da cui è stato fortemente influenzato nel proposito di intraprendere una carriera nel medesimo settore. Ha frequentato la [[Wharton School of the University of Pennsylvania]], lavorando allo stesso tempo nell'azienda paterna, la Elizabeth Trump & Son, di cui divenne socio dopo essersi laureato come [[Bachelor's degree|baccelliere]] in [[economia]] nel 1968; tre anni più tardi rilevò in prima persona la gestione della compagnia, ribattezzandola [[Trump Organization]]. Durante la sua carriera imprenditoriale ha fatto costruire [[Torre|torri]] di [[Ufficio (diritto)|uffici]] e [[Grattacielo|grattacieli]] (tra cui la [[Trump Tower]]), numerosi [[hotel]] e [[casinò]], oltre a diversi campi da [[golf]] e altro ancora in tutto il mondo, come la [[Trump International Hotel and Tower]] e la [[Trump Model Management]].
Le sue strategie aggressive di [[gestione del marchio]], il suo stile di vita e i suoi modi diretti hanno contribuito a renderlo un personaggio celebre, [[Status sociale|''status'' sociale]] accresciuto anche da [[Cameo|camei]] in film e serie televisive, apparizioni in diversi concorsi di bellezza come [[Miss Universo]], [[Miss Teen USA]] e [[Miss USA]] (di cui è stato proprietario dal 1996 al 2015), così come dalla popolarità del [[programma televisivo]] ''[[The Apprentice (Stati Uniti d'America)|The Apprentice]]'', da lui stesso [[Produttore televisivo|prodotto]] e [[Conduttore televisivo|condotto]] fra il 2004 e il 2015. Con un patrimonio stimato in 4,1 miliardi di dollari, è inoltre annoverato alla 324ª posizione nella [[Lista delle persone più ricche del mondo secondo Forbes|lista delle persone più ricche del mondo]] stilata da ''[[Forbes]]'' nel 2016.
Dopo aver concorso senza successo alle [[Elezioni primarie|primarie]] del [[Partito Riformista (Stati Uniti d'America)|Partito Riformista]] per le [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2000|elezioni presidenziali del 2000]], aderì dapprima al [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|Partito Democratico]] e poi al [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|Partito Repubblicano]].<ref name="politifact">{{cita web|lingua=en|url=http://www.politifact.com/florida/statements/2015/aug/24/jeb-bush/bush-says-trump-was-democrat-longer-republican-las/|titolo=Bush says Trump was a Democrat longer than a Republican 'in the last decade'|editore=PolitiFact Florida|accesso=5 gennaio 2016}}</ref> Nel 2016 ha preso parte alle [[Elezioni primarie del Partito Repubblicano del 2016 (Stati Uniti d'America)|primarie repubblicane]] in previsione delle [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016|elezioni presidenziali del medesimo anno]], ottenendo il maggior numero di delegati e diventando quindi il candidato del partito. Trump ha impostato la sua [[campagna elettorale]] su posizioni [[Populismo di destra|populiste]], [[conservatorismo liberale|liberalconservatrici]] e [[isolazionismo|isolazioniste]].<ref>Vedi:<br />{{cita web|lingua=en|url=http://www.politico.com/magazine/story/2015/09/trump-tea-party-populist-exposed-213111|titolo=How Trump Exposed the Tea Party|editore=POLITICO Magazine}}<br />{{cita web|lingua=en|url=http://www.npr.org/sections/itsallpolitics/2015/09/04/437443401/populist-movement-reflected-in-campaigns-of-sanders-and-trump|titolo=Nativism And Economic Anxiety Fuel Trump's Populist Appeal|data=4 settembre 2015|editore=NPR}}<br />{{cita news|lingua=en|titolo=Donald Trump and the Long Tradition of American Populism|url=http://www.newsweek.com/donald-trump-populism-365052|pubblicazione=''[[Newsweek]]''|autore=Chris Lehmann|data=22 agosto 2015}}</ref> Smentendo gran parte delle previsioni della vigilia, ha vinto le [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016|elezioni presidenziali dell'8 novembre 2016]], prevalendo sulla candidata del Partito Democratico [[Hillary Clinton]] e conseguendo la maggioranza del [[Collegio elettorale degli Stati Uniti d'America|collegio elettorale]] che il 19 dicembre 2016 lo ha nominato formalmente nuovo capo di Stato<ref>{{cita news|autore=Alessandro Sala|titolo=Elezioni presidenziali Usa 2016. Trump è il nuovo presidente. Clinton tace ma gli concede la vittoria|url=http://www.corriere.it/elezioni-presidenziali-usa-2016/notizie/elezioni-presidenziali-usa-2016-risultati-clinton-trump-63454d76-a60f-11e6-b4bd-3133b17595f4.shtml|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=9 novembre 2016|accesso=9 novembre 2016}}</ref>.
Il 20 gennaio 2017, alla scadenza del secondo mandato di [[Barack Obama]], si è insediato alla [[Casa Bianca]] come 45º presidente degli Stati Uniti d'America. Nel [[2016]] ''[[Forbes]]'' lo ha indicato come [[Lista delle persone più potenti del mondo secondo Forbes|seconda persona più potente al mondo]]<ref>{{cita web|url=http://www.forbes.com/powerful-people/list/l=homepage|editore=forbes.com|lingua=en|accesso=17 dicembre 2016|autore=|data=14 dicembre 2016|titolo=Powerful people}}</ref>, mentre il [[Periodico|settimanale]] statunitense ''[[TIME]]'' lo ha prescelto quale «persona dell'anno».<ref>{{cita web|url=http://time.com/time-person-of-the-year-2016-donald-trump-choice/?xid=homepage|editore=time.com|lingua=en|accesso=7 dicembre 2016|autore=Nancy Gibbs|data=7 dicembre 2016|titolo=President of the Divided States of America}}</ref>
== Biografia ==
=== Primi anni, studi e accademia militare ===
{{vedi anche|Trump (famiglia)}}
Trump nacque il 14 giugno 1946 a [[Jamaica Estates]] nei Queens, sobborgo di New York, ultimo di cinque figli.<ref>{{cita news|url=http://www.foxnews.com/projects/pdf/20110328125536753.pdf|titolo=Certificate of Birth: Donald John Trump|autore=Jamaica Hospital|data=14 giugno 1946|editore=[[Fox News Channel]]|formato=PDF|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110409070650/http://www.foxnews.com/projects/pdf/20110328125536753.pdf|dataarchivio=9 aprile 2011|urlmorto=no|accesso=31 maggio 2016}}</ref> Dei suoi fratelli tre sopravvivono tutt'oggi, [[Maryanne Trump Barry|Maryanne]], Elizabeth e Robert, mentre il fratello maggiore di Donald, Fred Jr., morì nel 1981 a causa di problemi legati all'alcolismo, fatto che a sua detta spinse lo stesso Trump a rifuggire alcool e sigarette.<ref>{{cita news|cognome=Horowitz|nome=Jason|data=2 gennaio 2016|titolo=For Donald Trump, Lessons From a Brother's Suffering|url=http://www.nytimes.com/2016/01/03/us/politics/for-donald-trump-lessons-from-a-brothers-suffering.html|giornale=[[The New York Times]]|accesso=24 luglio 2016}}</ref>
Trump è di antenati tedeschi per parte di padre e scozzesi per parte di madre; tutti e quattro i suoi nonni nacquero in Europa: il nonno [[Friedrich Trump]], di origini tedesche (nato come Drumpf)<ref>{{en}} [http://www.gritquoy.com/genealogy/getperson.php?personID=I140572&tree=001Master ''Friedrich Drumpf b. 14 Mar 1869 Germany d. 30 Mar 1918 USA: Sandison Family History'']. Gritquoy. Genealogy.</ref>, fu il capostipite della famiglia Trump. Nacque a [[Kallstadt]] in [[Renania]] nel 1869 e nel 1885 emigrò negli [[Stati Uniti]] lavorando a [[New York]] come barbiere. Quell'anno, coi soldi guadagnati, aprì hotel e ristoranti sulla spiagge dell'[[oceano Pacifico]] e nello [[Yukon]], durante la [[corsa all'oro del Klondike]]. Ritornato a New York, si sposò con Elizabeth Christ da cui ebbe in ordine cronologico: Elizabeth Trump Walters, Fred Trump e John George Trump.
Il padre [[Fred Trump|Fred]] (1905–1999) nacque nei Queens e divenne uno dei più noti immobiliaristi di New York.<ref>{{cita news|data=9 agosto 2000|titolo=Mary MacLeod Trump Philanthropist, 88|url=http://www.nytimes.com/2000/08/09/nyregion/mary-macleod-trump-philanthropist-88.html|giornale=[[The New York Times]]|tipo=Obituary|accesso=12 maggio 2016}}</ref><ref name=dad>{{cita news|cognome=Blair|nome=Gwenda|data=24 agosto 2015|titolo=The Man Who Made Trump Who He Is|url=http://www.politico.com/magazine/story/2015/08/the-man-who-made-trump-who-he-is-121647|giornale=[[Politico]]|accesso=24 luglio 2016}}</ref> Sua madre, Mary MacLeod (1912–2000), nacque nel villaggio di Tong, presso [[Lewis e Harris|Lewis]], in Scozia.<ref name=Pilon>{{cita news|titolo=Donald Trump's Immigrant Mother|nome=Mary|cognome=Pilon|data=24 giugno 2016|pubblicazione=[[The New Yorker]]|url=http://www.newyorker.com/news/news-desk/donald-trumps-immigrant-mother}}</ref> Fred e Mary si erano incontrati a New York e si sposarono nel 1936, andando insieme a vivere nei Queens.<ref name=Pilon/><ref>{{cita news|titolo=The Ancestral German Home of the Trumps|nome=Sally|cognome=McGrane|data=29 aprile 2016 |pubblicazione=[[The New Yorker]]|url=http://www.newyorker.com/culture/culture-desk/the-ancestral-german-home-of-the-trumps}}</ref> Suo zio [[John G. Trump]], professore al [[Massachusetts Institute of Technology]] dal 1936 al 1973, venne coinvolto nelle ricerche radar per gli Alleati nella [[seconda guerra mondiale]], aiutando l'esercito a progettare le prime macchine a raggi-X che consentirono di salvare diverse vite di pazienti affetti da cancro, tanto che nel 1943 il [[Federal Bureau of Investigation]] gli chiese di esaminare le carte di [[Nikola Tesla]] e l'equipaggiamento ritrovato nella sua stanza quando Tesla morì nella sua stanza al [[New Yorker Hotel]].<ref>{{cita news|cognome=Davidson|nome=Amy|data=8 aprile 2016|titolo=Donald Trump’s Nuclear Uncle|url=http://www.newyorker.com/news/amy-davidson/donald-trumps-nuclear-uncle|giornale=[[The New Yorker]]|accesso=24 luglio 2016}}</ref> Lo zio è stato spesso citato da Trump anche durante la sua campagna elettorale.<ref>{{cita news|cognome=Viser|nome=Matt|data=31 agosto 2016|titolo=Donald Trump says his late uncle, an MIT professor, was proof of family’s smart genes|url=https://www.bostonglobe.com/news/politics/2015/08/31/donald-trump-says-his-late-uncle-mit-professor-was-proof-family-smart-genes/yoGlj3ESPWxBc7E5nSBlPN/story.html|giornale=[[The Boston Globe]]|accesso=24 luglio 2016}}</ref>
Il cognome originario della famiglia ''Drumpf'', in tedesco significa ''carta vincente'' o ''risorsa preziosa''.<ref>{{en}} [https://www.bustle.com/articles/144969-what-does-drumpf-mean-donald-trumps-original-family-surname-has-an-apt-translation ''What does Drumpf mean, Donald Trumps original family surname'']. Bustle.</ref>
Drumpf si evolse in Trump durante la [[guerra dei trent'anni]] nel XVII secolo.<ref name="blair">{{cita libro|cognome=Blair|nome=Gwenda|titolo=The Trumps: Three Generations That Built an Empire|editore=Simon & Schuster|città=New York|data=2001|p=26 |isbn=978-0-7432-1079-9}}</ref> Trump si è detto più volte orgoglioso delle sue origini tedesche; nel 1999 venne nominato gran maresciallo alla [[German-American Steuben Parade]] tenutasi a New York.<ref>{{cita news|url=http://www.cnn.com/2015/08/24/politics/donald-trump-immigrant-wives/|titolo=Donald Trump's Immigrant Wives|data=24 agosto 2015|accesso=3 settembre 2015|nome=Chris|cognome=Frates|editore=CNN}}</ref> Nel suo libro del 1987, ''[[Trump: The Art of the Deal|The Art of the Deal]]'', ha tuttavia indicato erroneamente che suo padre Frederick Trump fosse di origini svedesi.<ref>{{cita news|url=http://www.buzzfeed.com/andrewkaczynski/trump-mocks-warrens-native-american-heritage-claim-but-false#.pg2L3j3onJ|titolo=Trump Mocks Warren's Native American Heritage Claim, But Falsely Claimed His Family Was Swedish|editore=[[Buzzfeed.com]]|nome=Andrew|cognome=Kaczynski|data=17 agosto 2015|accesso=21 agosto 2015}}</ref> Entrambi i nonni paterni di Trump nacquero in Germania, ma il padre di Donald disse negli anni dopo la seconda guerra mondiale di avere antenati svedesi per allontanare dalla sua famiglia l'onta di essere legati alla [[Germania nazista]]; secondo un parente, John Walter, il padre di Trump "aveva diversi tenutari di origine ebraica e per l'epoca non era buona cosa dirsi di parentela tedesca".<ref>{{cita news|titolo=Fred C. Trump, Postwar Master Builder of Housing for Middle Class, Dies at 93|pubblicazione=[[The New York Times]]|nome=Tracie|cognome=Rozhon|url=http://www.nytimes.com/1999/06/26/nyregion/fred-c-trump-postwar-master-builder-of-housing-for-middle-class-dies-at-93.html?pagewanted=all|data=26 giugno 1999|accesso=2 maggio 2010}}</ref>
[[File:Donald Trump NYMA.jpg|thumb|upright|Trump all'età di diciotto anni presso la [[New York Military Academy]] il 30 giugno 1964]]
La famiglia di Trump viveva in una villa di stile [[Tudor Revival]] a Wareham Place presso Jamaica Estates, dove lo stesso Trump visse frequentando la [[The Kew-Forest School]].<ref>{{cita news|cognome=Horowitz|nome=Jason|data=22 settembre 2015|titolo=Donald Trump's Old Queens Neighborhood Contrasts With the Diverse Area Around It|url=http://www.nytimes.com/2015/09/23/us/politics/donald-trumps-old-queens-neighborhood-now-a-melting-pot-was-seen-as-a-cloister.html|giornale=[[The New York Times]]|accesso=17 gennaio 2016}}</ref> Per problemi comportamentali Trump lasciò la scuola a tredici anni e si arruolò presso la [[New York Military Academy]] (NYMA), dove concluse tutti gli studi sino alle superiori.<ref>{{cita news|cognome1=Strauss|nome1=Valerie|titolo=Yes, Donald Trump really went to an Ivy League school|url=https://www.washingtonpost.com/news/answer-sheet/wp/2015/07/17/yes-donald-trump-really-went-to-an-ivy-league-school/|accesso=27 febbraio 2016|giornale=The Washington Post|data=17 luglio 2015}}</ref> Nel 1983 Fred Trump dichiarò in un'intervista che Donald "era una piccola peste da bambino".<ref name=Bender7Aug>{{cita news|accesso=22 maggio 2008|url=http://www.nytimes.com/1983/08/07/business/the-empire-and-ego-of-donald-trump.html|titolo=The empire and ego of Donald Trump|pubblicazione=The New York Times|data=7 agosto 1983|autore=Bender, Marylin}}</ref> Crescendo Trump portò spesso la divisa sino a raggiungere il rango di capitano.<ref>{{cita news|cognome1=Miller|nome1=Michael|titolo=50 years later, disagreements over young Trump's military academy record|url=https://www.washingtonpost.com/politics/decades-later-disagreement-over-young-trumps-military-academy-post/2016/01/09/907a67b2-b3e0-11e5-a842-0feb51d1d124_story.html|accesso=9 aprile 2016|giornale=The Washington Post|data=9 gennaio 2016}}</ref> Nel 2015 ha dichiarato al suo biografo che la NYMA gli diede "ben più di un semplice allenamento militare come conferisce a tanti ragazzi che si buttano nell'esercito".<ref name=Barbaro8Sept>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2015/09/09/us/politics/donald-trump-likens-his-schooling-to-military-service-in-book.html|titolo=Donald Trump Likens His Schooling to Military Service in Book|pubblicazione=The New York Times|nome=Michael|cognome=Barbaro|data=8 settembre 2015|accesso=8 settembre 2015}}</ref>
Trump frequentò quindi la [[Fordham University]] nel [[Bronx]] per due anni, iniziando gli studi nell'agosto del 1964, per poi trasferirsi alla [[Wharton School|Wharton School of Finance and Commerce]] dell'[[Università di Pennsylvania]], dove frequentò uno dei migliori dipartimenti di economia delle università statunitensi.<ref name="Blair2005">{{cita libro|nome=Gwenda|cognome=Blair|titolo=Donald Trump: Master Apprentice|url=https://books.google.com/books?id=AiFeQZhakXQC&pg=PA16|anno=2005|editore=Simon and Schuster|isbn=978-0-7432-7510-1|pp=16–}}</ref><ref name="auto">{{cita news|nome=Matt|cognome=Viser|titolo=Even in college, Donald Trump was brash|data=28 agosto 2015|sito=[[The Boston Globe]]|url=https://www.bostonglobe.com/news/nation/2015/08/28/donald-trump-was-bombastic-even-wharton-business-school/3FO0j1uS5X6S8156yH3YhL/story.html}}</ref> Durante questi anni di studio iniziò pure a lavorare nell'industria di famiglia, la Elizabeth Trump & Son, che prendeva il nome da [[Elizabeth Christ Trump|sua nonna paterna]].<ref>{{cita news|url=https://www.washingtonpost.com/news/wonk/wp/2015/09/03/if-donald-trump-followed-this-really-basic-advice-hed-be-a-lot-richer/|titolo=The real reason Donald Trump is so rich|giornale=The Washington Post|data=3 settembre 2015|accesso=17 gennaio 2016|nome=Max|cognome=Ehrenfreund}}</ref> Trump si diplomò a Wharton nel maggio del 1968 col titolo di [[Bachelor's degree|baccelliere]] in economia.<ref name="auto"/><ref>{{cita web|titolo=The Best Known Brand Name in Real Estate|data=Spring 2007|sito=[[The Wharton School]]|url=https://www.wharton.upenn.edu/wp-content/uploads/125anniversaryissue/trump.html}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.archives.upenn.edu/primdocs/upg/upg7/upg7_1968.pdf|titolo=Two Hundred and Twelfth Commencement for the Conferring of Degrees|editore=University of Pennsylvania|data=20 maggio 1968|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160719213709/http://www.archives.upenn.edu/primdocs/upg/upg7/upg7_1968.pdf|dataarchivio=19 luglio 2016|urlmorto=y}}</ref>
Trump non venne arruolato per la [[guerra del Vietnam]].<ref name="defer">{{cita news|url=http://www.cbsnews.com/news/donald-trump-avoided-vietnam-with-deferments-records-show|titolo=Donald Trump avoided Vietnam with deferments, records show|data=29 aprile 2011|editore=[[CBS News]]|autore=Montopoli, Brian|accesso=17 luglio 2015}}</ref> Mentre era al college dal 1964 al 1968 ottenne di non essere arruolato in quanto stava completando i propri studi.<ref>{{cita news|url=http://www.latimes.com/politics/la-na-pol-donald-trump-military-20160803-snap-htmlstory.html|titolo=How deferments protected Donald Trump from serving in Vietnam|cognome=Lee|nome=Kurtis|data=4 agosto 2016|giornale=Los Angeles Times|issn=0458-3035|accesso=4 agosto 2016}}</ref> Nel 1966 venne ritenuto idoneo comunque al servizio militare dopo aver passato la visita medica e nel 1968 venne per breve tempo iscritto tra i coscritti, ma ottenne poco dopo una [[Selective Service System|revisione del parere medico]] nell'ottobre del 1968.<ref name="Whitlock21July">{{cita news|url=https://www.washingtonpost.com/world/national-security/questions-linger-about-trumps-draft-deferments-during-vietnam-war/2015/07/21/257677bc-2fdd-11e5-8353-1215475949f4_story.html|titolo=Questions linger about Trump's draft deferments during Vietnam War|cognome=Whitlock|nome=Craig|data=21 luglio 2015|pubblicazione=[[The Washington Post]]}}</ref> In un'intervista rilasciata nel 2015 per una sua biografia attribuì questa revisione medica alla presenza di una «spina calcaneare» di cui ha continuato a soffrire anche in seguito.<ref name="Barbaro8Sept"/><ref name="Whitlock21July"/><ref name="RG">{{cita news|nome=Russell|cognome=Goldman|autore=|url=http://abcnews.go.com/Politics/donald-trumps-vietnam-draft-records-secret-documents-deferments/story?id=13492639|titolo=Donald Trump's Own Secret: Vietnam Draft Records|pubblicazione=|editore=[[ABC News]]|data=29 aprile 2011|accesso=1º agosto 2016|citazione=Nor do the documents categorically suggest it was deferments and not a high draft number that ultimately allowed him to avoid the draft}}</ref><ref name="SE">{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2016/08/02/us/politics/donald-trump-draft-record.html |titolo=Donald Trump's Draft Deferments: Four for College, One for Bad Feet|cognome=Eder|nome=Steve |data=1º agosto 2016|cognome2=Philipps|nome2=Dave|giornale=The New York Times|issn=0362-4331|citazione=Because of his medical exemption, his lottery number would have been irrelevant, said Richard Flahavan, a spokesman for the Selective Service System, who has worked for the agency for three decades....Still, Mr. Trump, in the interviews, said he believed he could have been subject to another physical exam to check on his bone spurs, had his draft number been called. 'I would have had to go eventually because that was a minor medical....' But the publicly available draft records of Mr. Trump include the letters 'DISQ' next to his exam date, with no notation indicating that he would be re-examined|accesso=2 agosto 2016|df=mdy-all}}</ref>
=== Carriera imprenditoriale ===
Un'analisi della carriera imprenditoriale di Trump è stata fatta da ''[[The Economist]]'' nel 2016 ed essa ha concluso che i suoi risultati dal 1985 al 2016 sono stati mediocri se paragonata ad altri proprietari di New York, ma nemmeno tanto bassa da portarlo alla bancarotta, quindi un'analisi completa non può essere fatta in maniera compiuta perché, come ha sottolineato la stessa rivista, "le informazioni sugli affari del signor Trump sono appena abbozzate. Egli non è solito farne pubblicità..." e quel che è certo è che i primi successi di Trump furono collegati essenzialmente all'attività già avviata da suo padre, sebbene il giornale di economia ritiene che "il miglior periodo per Trump può essere considerato quello dal 1985 in poi, cioè quando Trump iniziò ad agire senza la figura di suo padre".<ref name="econ_From">{{cita news|autore=|url=http://www.economist.com/news/united-states/21693230-enigma-presidential-candidates-business-affairs-tower-white|titolo=From the Tower to the White House|pubblicazione=The Economist|data=20 febbraio 2016|accesso=29 febbraio 2016|citazione=Mr Trump's performance has been mediocre compared with the stockmarket and property in New York}}</ref> Una successiva analisi condotta dal ''[[The Washington Post|Washington Post]]'' suggerì come "Trump [sia] un misto di millanteria, fallimenti d'affari e successo reale".<ref>{{cita news|nome=Ana|cognome=Swanson|titolo=The myth and the reality of Donald Trump's business empire|data=29 febbraio 2016|sito=The Washington Post|url=https://www.washingtonpost.com/news/wonk/wp/2016/02/29/the-myth-and-the-reality-of-donald-trumps-business-empire/}}</ref>
Sin dal 2006 è il più importante ''[[testimonial]]'' della multinazionale delle telecomunicazioni e dell'energia [[ACN (azienda)|ACN, Inc]].
==== Inizio della carriera ====
Prima ancora di diplomarsi al college iniziò la sua carriera lavorativa nell'azienda del padre,<ref name="parade">{{cita news|titolo=In Step With: Donald Trump|pubblicazione=[[Parade (magazine)|Parade]]|data=14 novembre 2004|url=http://www.parade.com/articles/editions/2004/edition_11-14-2004/in_step_with_0|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101014022222/http://www.parade.com/articles/editions/2004/edition_11-14-2004/in_step_with_0|dataarchivio=14 ottobre 2010}}</ref> la Elizabeth Trump & Son,<ref>{{cita libro|autore=|nome2=Tony|cognome2=Schwartz|titolo=Trump: The Art of the Deal|annooriginale=First published 1987|data=January 1989|anno=|editore=[[Warner Books]]|città=|p=46|citazione=He called his company Elizabeth Trump & Son|nome1=Donald J.|cognome1=Trump|isbn=978-0-446-35325-0}}</ref> che era focalizzata sul mondo dell'edilizia borghese a New York e nei sobborghi di [[Brooklyn]], [[Queens]] e [[Staten Island]]. Uno dei primi progetti di Trump quando era ancora al college era il rilancio del complesso Swifton Village a [[Cincinnati]], dove nel 1962 suo padre aveva investito 5,7 milioni di dollari.<ref>{{Cita news|titolo=Donald Trump's Bond Hill connection|giornale=The Enquirer |data=12 agosto 2015}}</ref> Fred e Donald Trump vennero coinvolti nel progetto e con cinquecentomila dollari di investimento, entro due anni riuscì ad azzerare il tasso di sfitto dei 1.200 appartamenti, che inizialmente era pari al 66%. Nel 1972 la Trump Organization vendette Swifton Village per 6,75 milioni di dollari.<ref>{{cita news|cognome=Korte|nome=Gregory|titolo=Complex was troubled from beginning|url=http://www.enquirer.com/editions/2002/09/01/loc_complex_was_troubled.html|giornale=[[Cincinnati Enquirer]]|accesso=6 marzo 2011}}</ref><ref>{{cita news|cognome=Korte|nome=Gregory|titolo=What happened at Huntington Meadows|url=http://www.enquirer.com/editions/2002/09/01/loc_what_happened_at.html|giornale=[[Cincinnati Enquirer]]|accesso=29 ottobre 2015}}</ref> All'età di ventitré anni venne coinvolto in un progetto commerciale per sostenere come produttore una commedia di Brodway, ''Paris Is Out!'', con la spesa di settantamila dollari.<ref name="Paulson6Mar">{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2016/03/07/theater/for-a-young-donald-j-trump-broadway-held-sway.html|titolo=For a Young Donald J. Trump, Broadway Held Sway|data=6 marzo 2016|accesso=7 marzo 2016|nome=Michael|cognome=Paulson|pubblicazione=The New York Times}}</ref>
Nel 1971 divenne presidente della compagnia e uno dei suoi primi atti fu di rinominare la compagnia in The Trump Organization.<ref>{{cita libro|url= https://books.google.com/books?id=AiFeQZhakXQC&pg=PA23#v=onepage&q&f=false|p= 23|nome=Gwenda|cognome=Blair|titolo= Donald Trump: Master Apprenticel|anno=2005|editore=[[Simon & Schuster]]|isbn=978-0-7432-7510-1}}</ref><ref>{{cita news|nome=Conor|cognome=Kelly|titolo=Meet Donald Trump: Everything You Need To Know (And Probably Didn't Know) About The 2016 Republican Presidential Candidate|data=27 luglio 2015|editore=ABC News|url=http://abcnews.go.com/Politics/meet-donald-trump-2016-republican-presidential-candidate/story?id=32108595}}</ref> In quell'anno si trasferì inoltre a Manhattan, venne coinvolto in un grande progetto di costruzione in cui utilizzò il progetti architettonico per vincere il riconoscimento pubblico. Comprò e valorizzò l'Old Penn Central per sessanta milioni di dollari senza impegno economico.
Dal 1973 Trump divenne presidente della Trump Organization, che gestiva quattordicimila appartamenti tra Brooklyn, Queens e Staten Island.
Il primo grande affare di Trump a Manhattan fu la rivitalizzazione del [[Grand Hyatt Hotel]] nel 1978 proprio accanto al [[Grand Central Terminal]].<ref name="WashingtonPost">{{cita news|nome=Glenn|cognome=Kessler|url=https://www.washingtonpost.com/news/fact-checker/wp/2016/03/03/trumps-false-claim-he-built-his-empire-with-a-small-loan-from-his-father/|titolo=Trump's false claim he built his empire with a 'small loan' from his father|data=3 marzo 2016|sito=The Washington Post}}</ref> L'ormai antiquata facciata in mattoni del Commodore Hotel venne sostituita con una nuova a vetri, creando anche l'atrio spazioso che tuttora lo contraddistingue.<ref name=commodore>{{cita news|cognome=Van Zuylen-Wood|nome=Simon|data=12 maggio 2016|titolo=Trump and the Artifice of the Deal|url=http://www.politico.com/magazine/story/2016/05/donald-trump-2016-father-artifice-of-the-deal-213888|giornale=[[Politico]]|accesso=28 ottobre 2016}}</ref> Il Commodore venne riaperto nel settembre del 1980 riscuotendo un notevole successo tra il pubblico.<ref name=commodore/><ref>{{cita libro|cognome=Wooten|nome=Sara McIntosh|data=2009|titolo=Donald Trump: From Real Estate to Reality TV|pp=32–35|isbn=0-7660-2890-9}}</ref> Suo fratello Fred fu un partenariato silenzioso in quest'iniziativa, fatto che rese Donald il vero rappresentante dell'intera operazione. Secondo il giornalista Wayne Barrett il ruolo giocato da Fred con la sua pluridecennale amicizia con l'imprenditore Ben Holloway fu uno dei motivi che aiutò lo sviluppo fondamentale del progetto.<ref name=WashingtonPost/> Donald fu comunque in grado di negoziare un abbattimento delle tasse per quarant'anni per l'hotel con la città di New York, fatto che aiutò a ridurre il rischio del progetto e incentivò gli investitori a partecipare al progetto.<ref>{{cita libro|cognome=Wooten|nome=Sara McIntosh|data=2009|titolo=Donald Trump: From Real Estate to Reality TV|pp=34–35|isbn=0-7660-2890-9}}</ref>
Nel 1981 Trump acquistò e rinnovò la struttura che sarebbe poi divenuta il Trump Plaza, sulla [[Third Avenue]], a New York.<ref name=WootenPlaza>{{cita libro|cognome=Wooten|nome=Sara McIntosh|data=2009|titolo=Donald Trump: From Real Estate to Reality TV|url=https://books.google.com/books?id=NIPOonZnkDEC&pg=PA51&lpg=PA51|pp=51–52|isbn=0-7660-2890-9}}</ref> Trump rese possibile tutto ciò creando una cooperativa nella quale gli inquilini erano in parte proprietari della struttura dove vivevano.<ref name=WootenPlaza/>
==== Trump Tower ====
{{vedi anche|Trump Tower}}
[[File:Trump-Tower-3.jpg|thumb|upright|La [[Trump Tower]] sulla [[Fifth Avenue]] a [[Midtown Manhattan]]]]
Nel 1983 Trump completò lo sviluppo della [[Trump Tower]], un grattacielo di cinquantotto piani a [[Midtown Manhattan]]: il progetto portò a delle negoziazioni con la [[Bonwit Teller]] per la costruzione, per il terreno necessario e per lo spazio aereo sopra la struttura, ma questi negoziati risultarono completati già dal 1978 e il [[The New York Times|''New York Times'']] scrisse che "il signor Trump è stato abile nell'ottenere il luogo [...] Questo testimonia la [sua] persistenza e le sue abilità di negoziatore".<ref>{{cita news|titolo=The Expanding Empire of Donald Trump|data=8 aprile 1984|pubblicazione=The New York Times|url=http://www.nytimes.com/1984/04/08/magazine/the-expanding-empire-of-donald-trump.html?pagewanted=3}}</ref> La Trump Tower occupa infatti il sito che precedentemente ospitava la fabbrica di bandiere Bonwit Teller, che Trump demolì nel 1980 dopo aver acquistato l'intero complesso.<ref name="Gray3Oct">{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2014/10/05/realestate/fifth-avenue-bonwit-teller-opulence-lost.html|titolo=The Store That Slipped Through the Cracks|pubblicazione=The New York Times|data=3 ottobre 2014|accesso=22 agosto 2015|nome=Christopher|cognome=Gray}}</ref><ref name="Leccese1July">{{cita news|pubblicazione=Preservation News|url=http://prn.library.cornell.edu/cgi-bin/cornell-prn?a=d&d=PRN19800701.2.10&e=-------en-20--1--txt-IN------|titolo=New York City Trumped: Developer Smashes Panels|nome=Michael|cognome=Leccese|data=1º luglio 1980|accesso=22 agosto 2015}}</ref>
Vi fu una controversia in quanto l'edificio di stile ''[[art déco]]'' presentava in facciata dei bassorilievi che erano stati promessi al [[Metropolitan Museum of Art]] da Trump stesso, ma che vennero invece distrutti per ordine della Trump Organization durante il processo di demolizione.<ref name=Gray3Oct/><ref name=Leccese1July/> Inoltre le operazioni vennero criticate in quanto ai lavori parteciparono duecento lavoratori polacchi irregolari, pagati tra i quattro e cinque dollari all'ora per quattro settimane e dodici ore al giorno.<ref name=Baquet13July>{{cita web|url=http://www.nytimes.com/1990/07/13/nyregion/trump-says-he-didn-t-know-he-employed-illegal-aliens.html|titolo=Trump Says He Didn't Know He Employed Illegal Aliens}}</ref><ref name=Daly8July>{{cita web|url=http://www.thedailybeast.com/articles/2015/07/08/trump-tower-was-built-on-undocumented-immigrants-backs.html|titolo=Trump Tower Was Built on Undocumented Workers' Backs}}</ref> Trump testimoniò nel 1990 di aver visitato il sito solo in rare occasioni e di non essere mai stato messo al corrente che vi fossero dei lavoratori illegali sul posto; la situazione venne in seguito sanata.<ref>{{cita news|cognome1=Hays|nome1=Constance L.|titolo=Judge Says Trump Tower Builders Cheated Union on Pension Funds|url=http://www.nytimes.com/1991/04/27/nyregion/judge-says-trump-tower-builders-cheated-union-on-pension-funds.html|accesso=9 marzo 2016|pubblicazione=The New York Times|data=27 aprile 1991}}</ref>
La Trump Tower venne costruita su disegno dell'architetto [[Der Scutt]] dello studio [[Swanke Hayden Connell Architects|Swanke Hayden Connell]].<ref>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2010/03/16/arts/design/16scutt.html|titolo=Der Scutt, Modernist Architect, Dies at 75|nome=Fred A.|cognome=Bernstein|data=16 marzo 2010|accesso=23 agosto 2015|pubblicazione=The New York Times}}</ref> La Trump Tower iniziò anche a ospitare il quartier generale della Trump Organization.<ref name=TrumpTowerResidence>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2016/03/30/us/politics/new-york-primary.html?action=click&contentCollection=nyregion®ion=rank&module=package&version=highlights&contentPlacement=2&pgtype=sectionfront&_r=0|titolo=With the New York Presidential Primary, the Circus Is Coming Home|nome1=Matt|cognome1=Flegenheimer|nome2=Maggie|cognome2=Haberman|giornale=The New York Times|data=29 marzo 2016|accesso=29 marzo 2016}}</ref> La struttura raduna ancora al proprio interno negozi, caffè, uffici e appartamenti di residenza, mentre il suo atrio che occupa lo spazio di cinque piani presenta delle cascate artificiali e ponti sospesi.<ref name=trumptower>{{cita web|titolo=About Trump Tower|data=n.d.|accesso=24 maggio 2016|sito=Trump Tower New York|url=http://www.trumptowerny.com/about}}</ref> La Trump Tower fu inoltre il set del programma televisivo della NBC ''The Apprentice'' in quanto include anche uno studio televisivo completo.<ref>{{cita web|titolo=History|data=n.d.|accesso=24 maggio 2016|sito=Trump Tower New York|url=http://www.trumptowerny.com/trump-tower-new-york}}</ref> Quando la struttura fu completa divenne in breve tempo anche un'attrazione turistica per l'intera città.<ref>{{cita libro|cognome=Wooten|nome=Sara McIntosh|data=2009|titolo=Donald Trump: From Real Estate to Reality TV|pp=43–53|isbn=0-7660-2890-9}}</ref>
==== Espansione ====
[[File:Central Park Wollman Rink.jpg|thumb|[[Wollman Rink]] a [[Central Park]]]]
[[Trump Plaza Hotel e Casino|Il Trump Plaza]] aprì ad Atlantic City nel 1984. L'hotel/casinò venne costruito da Trump con finanziamenti da parte dell'Holiday Corp.<ref>{{cita libro|cognome=Wooten|nome=Sara McIntosh|data=2009|titolo=Donald Trump: From Real Estate to Reality TV|pp=57–58|isbn=0-7660-2890-9}}</ref> I risultati mediocri ottenuti dal casinò locale portarono a dei diverbi tra Trump e l'Holiday Corp.<ref name=swartz>{{cita news|titolo=Holiday, Trump drafting terms to end rocky alliance over Atlantic City casino|giornale=The Wall Street Journal|nome=Steve|cognome=Swartz|data=11 novembre 1985|url=http://search.proquest.com/nationalnewspremier/docview/397993833/CE0F988D5C424FD9PQ/156}} {{subscription required|via=ProQuest}}</ref> Quasi contemporaneamente Trump acquisì e completò parte di una struttura sempre ad Atlantic City dalla Hilton Corporation per trecentoventimila di dollari che venne completata nel 1985 e divenne un hotel/casinò col nome di Trump Castle. La moglie di Trump, [[Ivana Trump|Ivana]], gestì direttamente la proprietà.<ref>{{cita libro|cognome=Wooten|nome=Sara McIntosh|data=2009|titolo=Donald Trump: From Real Estate to Reality TV|pp=59–60|isbn=0-7660-2890-9}}</ref>
Nel 1985 Trump decise di acquistare la residenza di [[Mar-a-Lago]] a [[Palm Beach]], in [[Florida]] per cinque milioni di dollari più altri tre milioni per il mobilio interno. Sempre a Palm Beach acquisì un condominio con [[Lee Iacocca]] che divenne poi il Trump Plaza a Palm Beach.<ref>{{cita libro|cognome=Wooten|nome=Sara McIntosh|data=2009|titolo=Donald Trump: From Real Estate to Reality TV|p=62|isbn=0-7660-2890-9}}</ref>
I lavori di ristrutturazione del [[Wollman Rink]] a [[Central Park]], costruito nel 1955, iniziarono nel 1980 grazie a un acquirente non connesso con Trump con un progetto della durata di un paio d'anni massimo, ma la struttura era ancora incompleta al 1986. Trump prese il progetto, acquisendo l'intero complesso e completando i lavori in tre mesi.<ref>{{cita news|cognome1=Freedlander|nome1=David|titolo=A 1980s New York City Battle Explains Donald Trump’s Candidacy|url=http://www.bloomberg.com/politics/features/2015-09-29/a-1980s-new-york-city-battle-explains-donald-trump-s-candidacy|accesso=23 ottobre 2016<!--|editore=Bloomberg-->|editore=Bloomberg L.P.|data=29 settembre 2015}}</ref><ref name="Philly">{{cita news|pubblicazione=[[The Philadelphia Inquirer]]|url=http://articles.philly.com/1986-11-01/news/26094092_1_ice-rink-donald-trump-trump-time|titolo=Faster and cheaper, Trump finishes N.Y.C. ice rink|accesso=27 febbraio 2014|data=1º novembre 1986}}</ref>
Trump acquisì quindi il [[Plaza Hotel]] di Manhattan nel 1988 per la cifra di 407,5 milioni di dollari e ancora una volta lo affidò a Ivana per ristrutturarlo e poi gestirlo.<ref>{{cita libro|cognome=Wooten|nome=Sara McIntosh|data=2009|titolo=Donald Trump: From Real Estate to Reality TV|pp=65–66|isbn=0-7660-2890-9}}</ref>
[[File:AtlanticCityTajMahal.jpg|thumb|left|[[Trump Taj Mahal]], al numero 1000 di Boardwalk ad [[Atlantic City]], [[New Jersey]]]]
Sul finire del 1988 Trump acquisì il [[Trump Taj Mahal|Taj Mahal Casino]] ad [[Atlantic City]], [[New Jersey]], in una transazione con [[Merv Griffin]] e la [[Resorts International]].<ref>{{cita news|titolo=Seven Acquisitive Executives Who Made Business News in 1988: Donald Trump – Trump Organization; The Artist of the Deal Turns Sour into Sweet|cognome=Cuff|nome=Daniel|data=18 dicembre 1988|url=http://www.nytimes.com/1988/12/27/business/seven-acquisitive-executives-who-made-business-1988-donald-trump-trump.html|accesso=27 maggio 2011|pubblicazione=[[The New York Times]]}}</ref> Il casinò aprì i battenti nell'aprile del 1990 e venne ristrutturato con la spesa di un miliardo di dollari.<ref>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/1990/04/08/business/trump-s-taj-open-at-last-with-a-scary-appetite.html|titolo=Trump's Taj — Open at Last, With a Scary Appetite|data=8 aprile 1990|cognome=Glynn|nome=Lenny|pubblicazione=[[The New York Times]]|accesso=14 agosto 2016}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.pbs.org/newshour/rundown/new-owner-of-trumps-taj-mahal-wants-to-make-casino-great-again/|titolo=New owner wants to make Trump's Taj Mahal casino great again|data=20 maggio 2016|nome=Wayne|cognome=Parry <!--|editore=[[Associated Press]]-->|editore=[[PBS NewsHour]]|accesso=14 agosto 2016}}</ref>
Le strabilianti spese per questo progetto portarono l'organizzazione quasi sulla bancarotta e il Taj Mahal riuscì a emergervi solo il 5 ottobre 1991, quando Trump cedette il 50% della proprietà alle banche finanziatrici in cambio di un abbassamento dei tassi d'interesse.<ref name="NYTimes">{{cita news|pubblicazione=[[The New York Times]]|url=http://www.nytimes.com/1991/10/05/business/company-news-taj-mahal-is-out-of-bankruptcy.html|titolo=Taj Mahal is out of Bankruptcy|accesso=22 maggio 2008|data=5 ottobre 1991}}</ref> Egli fu costretto a vendere anche il [[Trump Shuttle]] e il suo [[Luxury yacht|megayacht]] di ottantasei metri, la ''[[Kingdom 5KR|Trump Princess]]''.<ref name=UPI9April>{{cita news|url=http://www.upi.com/Archives/1991/04/09/Trump-reaches-agreement-with-bondholders-on-Taj-Mahal/7261671169600/|titolo=Trump reaches agreement with bondholders on Taj Mahal|editore=United Press International|data=9 aprile 1991|accesso=21 marzo 2016}}</ref><ref name=Schneider19May>{{cita news|url=http://www.people.com/people/archive/article/0,,20122177,00.html |titolo=The Donald Ducks Out|data=19 maggio 1997|accesso=10 settembre 2015|pubblicazione=People|nome=Karen S.|cognome=Schneider}}</ref><ref name=McQuade16Aug>{{cita news|url=http://www.phillymag.com/news/2015/08/16/donald-trump-atlantic-city-empire/|titolo=The Truth About the Rise and Fall of Donald Trump's Atlantic City Empire |pubblicazione=Philadelphia Magazine|data=16 agosto 2015|accesso=21 marzo 2016|nome=Dan|cognome=McQuade}}</ref> La proprietà venne riacquistata nel 1996 e consolidata nella [[Trump Hotels & Casino Resorts]], la quale cadde nuovamente in debito per cinquanta milioni di dollari in assetto e cinquecento milioni di debiti. Trump si ritrovò questa volta con solamente il 10% della proprietà in suo pugno.<ref name=McQuade16Aug/>
==== Attività in bancarotta ====
Anche se Trump personalmente non è mai andato in bancarotta, hotel e casinò di sua proprietà sono finiti per sei volte in questo stato tra il 1991 e il 2009,<ref name="six">{{cita web|url=http://www.nbcnews.com/news/us-news/trump-bankruptcy-math-doesn-t-add-n598376|titolo=Trump Bankruptcy Math Doesn't Add Up|editore=NBC News|accesso=8 ottobre 2016|cognome1=Winter|nome1=Tom}}</ref> in gran parte a causa dell'incapacità di saldare i debiti contratti o di rinegoziare i debiti con le banche, i proprietari e i piccoli creditori.<ref>{{cita news|url=http://www.vanityfair.com/news/2015/06/donald-trump-companies-bankruptcy-atlantic-city|titolo=4 Times Donald Trump's Companies Declared Bankruptcy|pubblicazione=Vanity Fair|data=29 giugno 2015|accesso=17 gennaio 2016 |autore=Hood, Bryan}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.ibtimes.com/donald-trump-questioned-his-bankruptcies-279717|nome=Hao|cognome=Li|titolo=Donald Trump Questioned on His Bankruptcies|pubblicazione=[[International Business Times]]|data=12 aprile 2011|accesso=19 febbraio 2015}}</ref> Al settimanale ''[[Newsweek]]'' nel 2011 Trump dichiarò: "Ho sempre giocato con le leggi sulla bancarotta – vanno molto bene per me".<ref>{{cita news|cognome1=Kurtz|nome1=Howard|titolo=Kurtz: The Trump Backlash|url=http://www.newsweek.com/kurtz-trump-backlash-66503|accesso=14 marzo 2016|pubblicazione=Newsweek|data=24 aprile 2011}}</ref><ref name="publicintegrity1">{{cita news|cognome1=Stone|nome1=Peter|titolo=Donald Trump's lawsuits could turn off conservatives who embrace tort reform|url=http://www.publicintegrity.org/2011/05/05/4478/donald-trumps-lawsuits-could-turn-conservatives-who-embrace-tort-reform|accesso=14 marzo 2016|pubblicazione=The Center for Public Integrity|data=5 maggio 2011}}</ref>
Le sei bancarotte tra Atlantic City e New York furono: [[Trump Taj Mahal]] (1991), [[Trump Plaza Hotel and Casino]] (1992), [[Plaza Hotel]] (1992), [[Golden Nugget Atlantic City|Trump Castle Hotel and Casino]] (1992), Trump Hotels and Casino Resorts (2004) e il [[Trump Entertainment Resorts]] (2009).<ref name=six/><ref name=forbes>{{cita news|url=http://www.forbes.com/sites/clareoconnor/2011/04/29/fourth-times-a-charm-how-donald-trump-made-bankruptcy-work-for-him/|nome=Clare|cognome=O'Connor|titolo=Fourth Time's A Charm: How Donald Trump Made Bankruptcy Work For Him|pubblicazione=[[Forbes]]|data=29 aprile 2011|accesso=19 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://thelawdictionary.org/article/how-is-donald-trump-able-to-file-for-bankruptcy-so-many-times/|nome=James|cognome=Hirby|titolo=How is Donald Trump Able to File for Bankruptcy So Many Times?|editore=The Law Dictionary|accesso=19 febbraio 2015}}</ref> Trump disse a tal proposito: "Ho utilizzato le leggi di questo paese per pagare i miei debiti... Be', abbiamo una compagnia. Metteremo tutto a bilancio. Negozieremo con le banche. Faremo un grande affare. Sapete, è come al ''The Apprentice''. Non è un affare personale. Sono solo affari".<ref name=abc>{{cita web|url=http://abcnews.go.com/Politics/donald-trump-filed-bankruptcy-times/story?id=13419250|titolo=Donald Trump's Companies Filed for Bankruptcy 4 Times}}</ref>
==== Ulteriori acquisizioni ====
Trump acquisì un grattacielo di settanta piani al numero 40 di Wall Street a Manhattan nel 1996. Dopo lavori di completo rinnovamento della struttura, esso divenne il [[the Trump Building]].<ref>{{cita libro|cognome=Wooten|nome=Sara McIntosh|data=2009|titolo=Donald Trump: From Real Estate to Reality TV|pp=81–82|isbn=0-7660-2890-9}}</ref> Dopo la morte di suo padre nel 1999 Trump e i suoi fratelli ricevettero parti eguali dell'eredità del padre stimata in duecentocinquanta-trecento milioni di dollari.<ref name=Rozhon26June>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/1999/06/26/nyregion/fred-c-trump-postwar-master-builder-of-housing-for-middle-class-dies-at-93.html|titolo=Fred C. Trump, Postwar Master Builder of Housing for Middle Class, Dies at 93|nome=Tracy|cognome=Rozhon|data=26 giugno 1999|accesso=19 agosto 2015|pubblicazione=The New York Times}}</ref>
Nel 2001 Trump completò la [[Trump World Tower]], un grattacielo residenziale di settantadue piani nel quartiere delle Nazioni Unite.<ref name="Emporis">{{cita web|editore=[[Emporis]]|url=http://www.emporis.com/en/wm/bu/?id=100377|titolo=Trump World Tower|accesso=22 maggio 2008}}</ref> Trump iniziò inoltre la costruzione del [[Trump Place]] nei pressi del fiume [[Hudson]]. Continuò inoltre lo sviluppo di un proprio spazio commerciale presso la [[Trump International Hotel and Tower (New York)|Trump International Hotel and Tower]], un edificio di quarantaquattro piani a uso misto (hotel e condominio) presso il [[Columbus Circle]] che acquisì nel 1996,<ref>{{cita libro|cognome=Wooten|nome=Sara McIntosh|data=2009|titolo=Donald Trump: From Real Estate to Reality TV|p=108|isbn=0-7660-2890-9}}</ref>
Acquisì l'Hotel Delmonico di Manhattan nel 2002. Esso venne riaperto con trentacinque piani di condominio di lusso nel 2004 col nome di Trump Park Avenue.<ref>{{cita libro|cognome=Wooten|nome=Sara McIntosh|data=2009|titolo=Donald Trump: From Real Estate to Reality TV|pp=86–87|isbn=0-7660-2890-9}}</ref>
Trump decise a questo punto di registrare il proprio nome e la propria immagine come marchi commerciali per i suoi numerosi progetti e strutture.<ref name=Hiaasen11July>{{cita news|url=http://www.miamiherald.com/opinion/opn-columns-blogs/carl-hiaasen/article27059140.html|titolo=Carl Hiaasen: There will never be a President Trump|pubblicazione=The Miami Herald|data=11 luglio 2015|accesso=1º settembre 2015|nome=Carl|cognome=Hiaasen}}</ref> Il proprietario turco delle [[Trump Towers Istanbul]], che pagava Trump per l'uso del suo nome, dal dicembre del 2015 si è infatti dissociato dalle parole di Trump candidato alle presidenziali contro i musulmani e ha iniziato una controversia con lui.<ref name=Reuters11Dec>{{cita news|url=http://mobile.reuters.com/article/idUSKBN0TU0JD20151211|titolo=Turkish partner condemns Donald Trump's anti-Muslim remarks, reviews ties|data=11 dicembre 2015|accesso=11 dicembre 2015|editore=Reuters}}</ref>
==== Marchi e concessioni ====
Trump ha investito anche sulla propria immagine, concedendo il proprio nome a un gran numero di progetti architettonici, prodotti commerciali e servizi, ottenendo successo anche da questo.<ref name=MiamiH3Mar2016/><ref name=Trumps_Hollywood_Star>{{cita news|titolo='The Answer Is No': Bill Cosby's Hollywood Walk of Fame Star Is Staying Put|url=http://www.nbcnews.com/storyline/bill-cosby-scandal/answer-no-bill-cosbys-hollywood-walk-fame-star-staying-put-n390836}}</ref><ref>{{cita news|url=http://finance.yahoo.com/news/12-donald-trump-businesses-that-no-longer-exist-204923129.html|titolo=12 Donald Trump businesses that no longer exist|editore=Yahoo Finance|data=10 ottobre 2014|accesso=17 gennaio 2016|autore=Holodny, Elena}}</ref> Nel 2011 la rivista ''[[Forbes]]'' coi suoi esperti di finanzia ha stimato il valore del marchio Trump in duecento milioni di dollari, anche se lo stesso Trump ha ribadito che questo valore è stato di molto ridotto e in realtà sarebbe tre miliardi di dollari.<ref>{{cita news|url=http://blogs.forbes.com/kerenblankfeld/2011/04/28/donald-trump-on-his-brand-value-forbes-numbers-are-ridiculous/|titolo=Donald Trump on His Brand Value: Forbes' Numbers Are Ridiculous|pubblicazione=[[Forbes]]|nome=Keren|cognome=Blankfeld}}</ref>
Molti produttori pagano comunque Trump per commercializzare i loro prodotti con il suo marchio.<ref name="Trump on Trump">{{cita news|cognome=Frangos|nome=Alex|titolo=Trump on Trump: Testimony Offers Glimpse of How He Values His Empire|url=http://online.wsj.com/article/SB124261067783429043.html|data=18 maggio 2009|accesso=14 aprile 2011|pubblicazione=[[The Wall Street Journal]]}}</ref> È per questa ragione, ad esempio, che molte strutture che portano il nome di Trump in realtà non appartengono a lui, ma i veri proprietari ne sfruttano unicamente il nome.<ref name="Trump on Trump"/> Secondo ''Forbes'' questa porzione dell'impero di Trump, gestita dai suoi figli, ha un valore di cinquecentosessantadue milioni di dollari.<ref>{{cita news|url=http://www.forbes.com/sites/erincarlyle/2015/06/16/trump-exaggerating-his-net-worth-by-100-in-presidential-bid/|titolo=Trump Exaggerating His Net Worth (By 100%) In Presidential Bid |pubblicazione=Forbes|data=16 giugno 2015|accesso=27 gennaio 2016|nome=Erin|cognome=Carlyle}}</ref>
==== Patrimonio netto ====
[[File:Trump Force One at Valdosta Regional Airport a - cropped.jpg|thumb|Il [[Boeing 757]] di Trump, soprannominato "Trump Force One" durante la campagna presidenziale del 2016<ref>{{cita news|url=http://www.businessinsider.com/donald-trump-air-force-one-iowa-2016-1|titolo=Donald Trump's plane landing in Iowa – Business Insider|nome=Colin|cognome=Campbell|data=30 gennaio 2016|pubblicazione=Business Insider|accesso=22 aprile 2016}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ktar.com/story/558905/trump-force-one-the-plane-that-carries-donald-trump-from-campaign-stop-to-campaign-stop/|titolo='Trump Force One' the plane that carries Donald Trump from campaign stop to campaign stop – KTAR.com|data=2 agosto 2015|editore=KTAR.com|accesso=22 aprile 2016}}</ref>]]
Nel 2016 ''Forbes'' ha stimato il patrimonio netto di Trump in 3,7 miliardi di dollari, mentre ''[[Bloomberg News|Bloomberg]]'' lo ha stimato in tre miliardi.<ref name=Melby19July/><ref name=FDT/> Queste stime lo rendono comunque uno dei politici più ricchi della storia degli Stati Uniti. Trump ha più volte ribadito di avere un patrimonio di più di dieci miliardi di dollari, ma questo dato è in discrepanza in parte per l'incertezza sul valore di quanto egli possiede e in parte per le variazioni di valore del suo marchio personale.<ref name="Melby19July">{{cita news|nome=Caleb|cognome=Melby|autore=|url=http://www.bloomberg.com/politics/articles/2016-07-19/trump-is-richer-in-property-and-deeper-in-debt-in-new-valuation|titolo=Trump Is Richer in Property and Deeper in Debt in New Valuation|pubblicazione=[[Bloomberg News#Bloomberg Politics|Bloomberg Politics]]|data=19 luglio 2016|citazione=In the year that Donald Trump was transformed [...] into the presumptive Republican nominee, the value of his golf courses and his namesake Manhattan tower soared... His net worth rose to $3 billion on the Bloomberg Billionaires Index}}</ref><ref>{{cita news|nome=John|cognome=Cassidy|autore=|url=http://www.newyorker.com/news/john-cassidy/just-how-rich-is-donald-trump|titolo=Just How Rich Is Donald Trump?|pubblicazione=|data=17 maggio 2016|citazione=[He] has stated that he is worth more than ten billion dollars....Forbes concluded [in 2015] that Trump was worth about $4.5 billion, while Bloomberg estimated $2.9 billion. The Forbes figure was high enough to put Trump in a tie at No. 324 on the magazine's global ranking of billionaires...The gap between Forbes's $4.5 billion figure and Bloomberg's $2.9 billion figure is largely attributable to differences in how the two publications appraised individual properties|sito=[[The New Yorker]]}}</ref> Al 2016 ''Forbes'' ha indicato Trump come la 156ª personalità più ricca degli Stati Uniti<ref name=FDT>{{cita news|titolo=Forbes 400: Donald Trump|accesso=21 ottobre 2016|url=http://www.forbes.com/profile/donald-trump|pubblicazione=[[Forbes]]}}</ref> e la 324ª nel mondo.<ref>{{Cita news|titolo=The World's Billionaires: Donald Trump|accesso=21 ottobre 2016|sito=[[Forbes]]|url=http://www.forbes.com/profile/donald-trump/?list=billionaires}}</ref> <!-- NOTE: Please take wealth rankings only from annual lists. Avoid real-time rankings. -->
[[File:Las-Vegas-Trump-Hotel-8480.jpg|thumb|left|upright|Il [[Trump Hotel Las Vegas]], le cui finestre esterne sono dorate con un finissimo strato trasparente di oro a ventiquattro carati<ref>{{cita news|nome=Michael J.|cognome=Mishak|titolo=Trump's tower a sore spot on the Strip|data=30 aprile 2011|accesso=11 novembre 2016|sito=[[Los Angeles Times]]|url=http://articles.latimes.com/2011/apr/30/nation/la-na-0430-trump-vegas-20110430}}</ref>]]
Il 16 giugno 2015, poco prima dell'annuncio della sua candidatura alla corsa alla Casa Bianca, Trump ha rilasciato una pagina intera del proprio resoconto finanziario "per trasparenza"<ref name=NPR17June>{{cita news|url=http://www.npr.org/sections/itsallpolitics/2015/06/17/415003043/the-problem-with-donald-trumps-one-page-summary-on-his-wealth|titolo=The Problem With Donald Trump's One-Page Summary on His Wealth|editore=NPR|nome1=Peter|cognome1=Overby|nome2=Domenico|cognome2=Montanaro|data=17 giugno 2015|accesso=17 agosto 2015}}</ref> attribuendosi un patrimonio netto di 8.737.540.000 dollari.<ref>{{cita news|nome1=Robert|cognome1=Costa|nome2=Matea|cognome2=Gold|titolo=Donald Trump will declare $9 billion in assets as he reveals 2016 plans|data=15 giugno 2015|sito=[[The Washington Post]]|url=https://www.washingtonpost.com/politics/exclusive-trump-will-declare-9-billion-net-worth-as-he-reveals-2016-plans/2015/06/15/a00e74c0-137c-11e5-9ddc-e3353542100c_story.html}}</ref> "Sono davvero ricco", ha commentato Trump a proposito.<ref name=NPR17June/> ''Forbes'' a tal proposto ha giudicato che i quasi nove miliardi di dollari di patrimonio sarebbero un'esagerazione e che tale patrimonio sarebbe attorno ai 4,1 miliardi di dollari.<ref name=Carlyle16June>{{cita news|url=http://www.forbes.com/sites/erincarlyle/2015/06/16/trump-exaggerating-his-net-worth-by-100-in-presidential-bid/|titolo=Trump Exaggerating His Net Worth (By 100%) In Presidential Bid|nome=Erin|cognome=Carlyle|accesso=17 agosto 2015|data=16 giugno 2015|pubblicazione=Forbes}}</ref> Nel giugno del 2015 ''[[Business Insider]]'' ha pubblicato il resoconto finanziario di Trump al giugno 2014, sottolineando come tre miliardi del suo patrimonio derivano proprio dalla propria immagine e dalla sua commercializzazione.<ref>{{cita news|url=http://www.businessinsider.com/donald-trump-net-worth-2015-6|titolo=Donald Trump's self-described net worth is $8.7 billion – here's the breakdown|data=16 giugno 2015|pubblicazione=Business Insider|cognome=Udland|nome=Myles}}</ref> Malgrado le sue ricchezze, sulla base del regolamento per le elezioni generali, nel luglio del 2015 è stato reso noto come il patrimonio di Trump possa contare su altri 70 milioni di dollari in depositi, con un debito però di 265 milioni di dollari ancora da sanare.<ref name="Yahoo News">{{cita news|url=http://finance.yahoo.com/news/donald-trump-wealth-details-released-federal-regulators-165854286--finance.html/|editore=[[Yahoo News]]|titolo=Donald Trump wealth details released by federal regulators|accesso=9 agosto 2015|urlmorto=yes|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150801033902/http://finance.yahoo.com/news/donald-trump-wealth-details-released-federal-regulators-165854286--finance.html|dataarchivio=1º agosto 2015}}</ref>
Trump ha iniziato a essere incluso nella lista di ''Forbes'' dal 1982 quando la fortuna di suo padre, stimata in duecento milioni di dollari, passò a lui come patrimonio netto.<ref name=OBrien2005Oct>{{cita web|url=http://www.nytimes.com/2005/10/23/business/yourmoney/whats-he-really-worth.html|titolo=What's He Really Worth?}}</ref> All'inizio della campagna presidenziale Trump ha più volte ribadito di aver iniziato con un "solo piccolo milione di dollari" ricevuti da suo padre,<ref name=Massie5Nov>{{cita web|url=http://www.buzzfeed.com/christophermassie/donald-trump-in-deposition-96-million-i-borrowed-from-dads-e#.eyXQGBEPq|titolo=Trump In Deposition: $9.6 Million I Borrowed From Dad's Estate A "Small Amount"}}</ref> accompagnando tale affermazione con la frase: "Non è stato facile per me".<ref name=Olen26Oct>{{cita news|url=http://www.slate.com/blogs/moneybox/2015/10/26/donald_trump_s_father_gave_him_a_1_million_loan_to_start_out_and_he_thinks.html|titolo=Donald Trump, Citing $1 Million Loan His Dad Gave Him to Start Out: 'It Has Not Been Easy'|pubblicazione=Slate|data=26 ottobre 2015|accesso=29 febbraio 2016|nome=Helaine|cognome=Olen}}</ref>
''Forbes'' ha ridotto la stima sul patrimonio netto di Trump di centoventicinque milioni di dollari dopo le sue controverse posizioni prese nel 2015 sugli immigrati illegali messicani che hanno portato a chiudere contratti con [[NBCUniversal]], [[Univision]], [[Macy's]], [[Serta]], [[Phillips-Van Heusen Corporation|PVH Corporation]] e Perfumania.<ref name=Carlyle15July>{{cita news|url=http://www.forbes.com/sites/erincarlyle/2015/07/15/donald-trump-says-he-is-worth-10-billion-files-personal-financial-disclosure/|titolo=As Trump Files FEC Disclosure, He Raises Claimed Net Worth To $10 Billion; Forbes Disagrees|pubblicazione=Forbes|nome=Erin|cognome=Carlyle|data=15 luglio 2015|accesso=17 agosto 2015}}</ref>
Il valore del marchio Trump è probabilmente calato anche a causa della sua campagna presidenziale. Molti consumatori hanno infatti smesso di comprare i suoi prodotti come protesta contro Trump e le sue idee politiche.<ref>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2016/10/18/us/politics/donald-trump-brand-reaction.html|titolo=The New Protesters Defying Donald Trump: His Customers|cognome=Barbaro|nome=Michael|data=17 ottobre 2016|giornale=The New York Times|issn=0362-4331|accesso=18 ottobre 2016}}</ref> Un calo lo si è ricevuto anche a causa delle sue affermazioni sulle donne proprio durante la stessa campagna presidenziale 2016.<ref>{{cita news|url=http://time.com/money/4349354/donald-trump-hurt-hotel-bookings/|titolo=Hotel Bookings at Donald Trump’s Hotels Are Way Down|cognome=Wolff-Mann|nome=Ethan|data=26 maggio 2016|pubblicazione=Money Magazine|accesso=18 ottobre 2016}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.cnbc.com/2016/08/04/trump-hotels-and-casino-traffic-has-taken-a-huge-hit-since-trump-started-running-for-president-commentary.html|titolo=Trump hotels and casino traffic has taken a huge hit since Trump started running for president|data=4 agosto 2016|pubblicazione=CNBC|accesso=18 ottobre 2016}}</ref> Il calo totale all'ottobre del 2016 è stato quotato al 13% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.<ref name="auto2">{{cita news|url=http://www.wsj.com/articles/is-trump-teflon-most-say-no-as-brand-perception-takes-a-hit-1476202205|titolo=Is Trump Teflon? Most Say No as Brand Perception Takes a Hit|cognome=Bruell|nome=Alexandra|data=11 ottobre 2016|giornale=Wall Street Journal|issn=0099-9660|accesso=12 ottobre 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.cnbc.com/2016/10/10/tape-release-further-erodes-trump-brand-survey.html|titolo=Tape release further erodes Trump brand: Survey|cognome=Castillo|nome=Michelle|data=10 ottobre 2016|sito=CNBC|accesso=12 ottobre 2016}}</ref>
=== Investimenti nello sport ===
[[File:Donald trump at the game (3728975319).jpg|thumb|left|241x241px|Trump a una partita di [[baseball]] nel 2009]]
==== Football ====
Nel 1983 la squadra [[New Jersey Generals]] di Trump divenne membro della [[United States Football League]] (USFL). Prima dell'inizio della stagione inaugurale del 1983 Trump vendette la franchigia al magnate petroliere dell'[[Oklahoma]], J. Walter Duncan, e la ricomprò dopo la stagione. Tentò quindi d'ingaggiare l'allenatore dei [[Miami Dolphins]], ossia [[Don Shula]], ma l'accordo fallì in particolare per l'opposizione di Trump a cedere alla richiesta di Shula di ottenere un appartamento nella Trump Tower. Trump finì con l'assumere l'allenatore dei [[New York Jets]], [[Walt Michaels]].<ref name=Markazi>{{cita web|titolo=5 things to know about Donald Trump's foray into doomed USFL|url=http://www.espn.com/espn/story/_/id/13255737/five-things-know-donald-trump-usfl-experience}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/1984/04/04/sports/sports-people-new-jersey-generalities.html|titolo=Sports People; New Jersey Generalities|accesso=11 febbraio 2011|data=4 aprile 1984|pubblicazione=[[The New York Times]]}}</ref><ref>{{cita news|nome=Dave|cognome=Anderson|titolo=Trump Ace: Michaels|data=12 dicembre 1983|sito=The New York Times|url=http://www.nytimes.com/1983/12/12/sports/trump-ace-michaels.html}}</ref> L'USFL giocò le sue prime tre stagioni tra la primavera e l'estate di quell'anno, ma Trump convinse i sostenitori che era necessario fondersi con la [[National Football League]] (NFL), fatto che avrebbe potuto far crescere significativamente i loro investimenti.<ref>{{cita news|url=https://www.washingtonpost.com/lifestyle/style/and-then-there-was-the-time-donald-trump-bought-a-football-team-/2015/10/19/35ae71ca-6dd6-11e5-aa5b-f78a98956699_story.html|titolo=And then there was the time Donald Trump bought a football team|giornale=The Washington Post|data=19 ottobre 2015|accesso=17 gennaio 2016|autore=Terris, Ben}}</ref>
Prima della stagione 1985 Trump siglò un contratto d'oro con [[Doug Flutie]].<ref>{{Cita news|url=http://www.nytimes.com/1985/02/04/sports/be-honest-mr-trump.html|titolo=Be Honest, Mr. Trump|cognome=Anderson|nome=Dave|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=4 febbraio 1985|accesso=7 ottobre 2016}}</ref> Dopo la stagione i Generals si unirono agli [[Houston Gamblers]]. Trump era proprietario al 50% della nuova squadra, che si spostò nel New Jersey.
Trump tentò di acquistare i [[Buffalo Bills]] nel 2014, tuttavia senza successo, mentre già nel 1983 aveva espresso interesse per acquistare i [[Cleveland Indians]] per la cifra di tredici milioni di dollari con una lettera inviata da [[Kenneth Molloy]] al presidente della squadra, [[Gabe Paul]].
Trump ha manifestato un certo interesse anche nel golf.<ref name=Markazi/> Appassionato di [[wrestling]], al Trump Plaza di Atlantic City ha ospitato diverse sfide: memorabile quella del 1988 tra [[Mike Tyson]] e [[Michael Spinks]].<ref name=Markazi/><ref>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/1988/07/12/sports/sports-of-the-times-trump-promoter-or-adviser.html|titolo=Sports of The Times; Trump: Promoter Or Adviser?|accesso=11 febbraio 2011|data=12 luglio 1988|pubblicazione=[[The New York Times]]|autore=Dave Anderson}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/1988/02/25/sports/trump-gets-tyson-fight.html|titolo=Trump Gets Tyson Fight|accesso=11 febbraio 2011|data=25 febbraio 1988|pubblicazione=[[The New York Times]]}}</ref>
==== Ciclismo ====
Nel 1989 e nel 1990 Trump concesse il suo nome al [[Tour de Trump]] una corsa ciclistica a tappe organizzata negli Stati Uniti per assonanza al [[Tour de France]] o al [[Giro d'Italia]], tra le più famose competizioni ciclistiche europee. Il nome gli venne suggerito dal suo socio in affari, il commentatore di pallacanestro [[Billy Packer]], che originariamente aveva pensato anche al nome meno personale di Tour de [[New Jersey|Jersey]]. La prima tappa della gara inaugurale terminò al college di [[New Paltz]], [[New York (stato)|New York]]. La seconda tappa iniziò a New York City, ma il sindaco [[Ed Koch]], che aveva denunciato Trump come "uno dei più grandi imbonitori", boicottò l'evento. L'ultima tappa fu ancora più controversa: giunto all'ultima tappa, il corridore belga [[Eric Vanderaerden]] era il favorito alla vittoria finale, ma perse un minuto e venti secondi prendendo una curva sbagliata. La corsa terminò con la vittoria di chi lo seguiva, ossia [[Dag-Otto Lauritzen]]: corridore norvegese della squadra statunitense [[7-Eleven]].<ref name=Hogan>{{cita web|url=http://www.politico.com/magazine/story/2016/04/donald-trump-2016-tour-de-trump-bike-race-213801|titolo=The Strange Tale of Donald Trump’s 1989 Biking Extravaganza}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/1989/05/15/sports/dispute-mars-end-of-the-tour-de-trump.html|titolo=Dispute Mars End of the Tour de Trump|nome=Frank|cognome=Litsky|pubblicazione=New York Times|data=15 maggio 1989|accesso=12 aprile 2016}}</ref>
==== Pugilato ====
Nel febbraio del 1992 [[Mike Tyson]] venne condannato dallo stato dell'Indiana per aver stuprato una diciottenne partecipante a un concorso di bellezza. Prima della sentenza Trump dichiarò che il processo era una "parodia" e che egli aveva visto personalmente molte donne annaspare per Tyson. Trump disse che Tyson doveva essere rilasciato e avrebbe potuto tornare sul [[Ring (pugilato)|ring]], proponendosi personalmente di ripagare il maltolto di Tyson a proprie spese (previste tra i quindici e i trenta milioni di dollari). Tyson venne comunque condannato, ma pur rimanendo amici non finanziò alcun'altra esibizione di Tyson dopo il carcere. Durante la campagna elettorale di Trump nel 2016 in Indiana ebbe a dichiarare: "Mike Tyson mi approva. Gli voglio bene. Mi ha mandato anche un [[Twitter|tweet]]. Mike. Mike di ferro. Lo sai, tutti i ragazzi forti mi appoggiano. Mi piace, ok?".<ref>{{cita news|nome=Andrew|cognome=Kaczynski|titolo=Trump called Tyson rape conviction 'a travesty' in 1992 radio interview|data=11 ottobre 2016|sito=[[CNN]]|url=http://www.cnn.com/2016/10/11/politics/trump-stern-mike-tyson/}}</ref><ref>{{cita news|nome=Russ|cognome=Choma|titolo=The Time Donald Trump Tried to Get Mike Tyson Out of Going to Prison for Rape|data=7 dicembre 2015|sito=[[Mother Jones (magazine)|Mother Jones]] |url=http://www.motherjones.com/politics/2015/12/when-donald-trump-tried-get-mike-tyson-out-of-prison-time-of-rape}}</ref>
==== Wrestling ====
Appassionato di wrestling da lungo tempo, Trump è amico del proprietario della [[WWE]] [[Vince McMahon]], tanto che nel 1988 e 1989 ospitò due edizioni di [[WrestleMania]] al [[Trump Plaza]] e partecipò anche a qualche spettacolo in veste di ospite.<ref name=wwebio>{{cita web|url=http://www.wwe.com/superstars/donald-trump|titolo=Donald Trump|editore=WWE|accesso=14 marzo 2015}}</ref> Nel 1991 apparve tra il pubblico a [[WrestleMania VII]] e venne intervistato da [[Jesse Ventura]] a bordo [[Ring (wrestling)|ring]] durante [[WrestleMania XX]] nel marzo 2004.<ref name="Wrestling">{{cita web|url=http://slam.canoe.com/Slam/Wrestling/Wrestlemania20/2004/03/15/382633.html|titolo=WrestleMania XX bombs|autore=John Powell|editore=SLAM! Wrestling|accesso=14 marzo 2015}}</ref> In tempi più recenti è stato impegnato per qualche tempo in una [[Feud|rivalità]] con lo stesso McMahon che è stata ribattezzata «''Battle of Billionaires''» e culminata a [[WrestleMania 23]] il 1º aprile 2007, quando [[Bobby Lashley]] (scelto da Trump come suo rappresentante sul ring) sconfisse [[Umaga]] (che rappresentava McMahon) in un «''[[Tipi di match di wrestling#Hair vs. hair match|hair vs. hair]]''» match (arbitrato da [[Stone Cold Steve Austin]]), poiché il perdente avrebbe dovuto tagliarsi a zero la chioma e infatti McMahon si ritrovò senza capelli.<ref>{{cita web|url=http://www.wwe.com/shows/wrestlemania/23/results|titolo=Full WrestleMania 23 results|sito=wwe.com|accesso=16 novembre 2016}}</ref> Il 25 febbraio 2013 il sito ufficiale della WWE ha ufficializzato l'ingresso di Trump nella [[WWE Hall of Fame]].<ref name="WWE Hall of Fame">{{cita web|url=http://www.wwe.com/videos/donald-trump-cements-his-wwe-legacy-2013-wwe-hall-of-fame-induction-ceremony|titolo=Donald Trump cements his WWE legacy: 2013 WWE Hall of Fame Induction Ceremony|sito=wwe.com|data=6 aprile 2013}}</ref>
==== Golf ====
[[File:Turnberry Hotel.jpg|thumb|Vista del [[Turnberry Hotel]], presso [[Ayrshire]], in Scozia]]
Secondo il settimanale ''[[Golfweek]]'' la Trump Organization gestisce diversi campi di golf e resort negli Stati Uniti e nel mondo per un totale di diciotto.<ref>{{cita news|nome=Brentley|cognome=Romine|titolo=Donald Trump announces he will run for president in 2016|data=14 luglio 2015|sito=[[Golfweek]]|url=https://web.archive.org/web/20160317081800/http://golfweek.com/news/2015/jun/16/donald-trump-us-president-2016-gop-golf-courses/}}</ref> Il bilancio personale di Trump per le sue attività legate al golf relative all'anno 2015 e presentate nell'ambito della campagna elettorale hanno evidenziato una rendita di trecentoottantadue milioni di dollari.<ref>{{cita news|url=http://money.cnn.com/2016/05/18/news/trump-finances/|titolo=A peek at Donald Trump's finances|nome1=Cristina|cognome1=Alesci|nome2=Laurie|cognome2=Frankel|nome3=Jeanne|cognome3=Sahadi|editore=CNN|data=19 maggio 2016|accesso=20 maggio 2016}}</ref>
Nel 2006 Trump comprò la Menie Estate a [[Balmedie]], [[Aberdeenshire]], in [[Scozia]], impiantandovi un campo di golf contro il volere dei residenti locali<ref>{{cita news|url=http://upstart.bizjournals.com/views/columns/the-windup/2008/02/22/Scottish-Clash-Over-Trump-Golf-Plan.html?page=all|titolo=Landing In The Rough With Trump|data=22 febbraio 2008|pubblicazione=[[Condé Nast Publications|Conde Nast]] ''Portfolio''|nome=Franz|cognome=Lidz|wkautore=Franz Lidz|accesso=14 marzo 2016}}</ref> su un'area designata come [[Sito di Speciale Interesse Scientifico]].<ref>{{cita news|nome=Carolyn|cognome=Churchill|url=http://www.heraldscotland.com/news/home-news/first-look-at-trump-plan-for-world-s-best-course-1.1007048?54107|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130521014558/http://www.heraldscotland.com/news/home-news/first-look-at-trump-plan-for-world-s-best-course-1.1007048?54107|dataarchivio=21 maggio 2013|titolo=First look at Trump plan for 'world's best course|pubblicazione=[[The Herald (Glasgow)|The Herald]]|città=Glasgow|data=16 febbraio 2010|accesso=18 giugno 2012}}</ref><ref>{{cita news|nome=Laurie|cognome=Tuffrey|url=http://www.theguardian.com/environment/2012/jul/10/donald-trump-scotland-golf-course|titolo=Trump opens controversial Scottish golf course|accesso=9 agosto 2015}}</ref> Il documentario indipendente del 2011 ''[[You've Been Trumped]]'', diretto dal egista britannico Anthony Baxter, raccontava proprio la storia della costruzione del resort di golf e delle successive contestazioni tra la popolazione e l'imprenditore.<ref>{{cita web|nome=Roger|cognome=Ebert|data=17 ottobre 2012|url=http://www.rogerebert.com/reviews/youve-been-trumped-2012|titolo=You've Been Trumped|editore=Rogerebert.com|accesso=19 gennaio 2016}}</ref> Malgrado la promessa di Trump di dare seimila posti di lavoro, nel 2016 per sua ammissione fino a ora i corsi di golf hanno fruttato solo duecento posti.<ref>{{cita news|nome=John|cognome=Sweeney|url=http://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/Donald-Trump-fails-to-deliver-on-golf-resorts-jobs-pledge-8693854.html|titolo=Donald trump fails to deliver on golf resort jobs pledge|pubblicazione=[[The Independent]]|data=7 luglio 2013|accesso=19 gennaio 2016}}</ref>
Nell'aprile del 2014 Trump ha acquistato il [[Turnberry]] hotel e golf resort di [[Ayrshire]], in Scozia, uno degli impianti dell'[[The Open Championship|Open Championship]].<ref>{{cita news|url=http://www.bbc.co.uk/news/uk-scotland-glasgow-west-27203208 |titolo=US property tycoon Donald Trump buys Turnberry resort|editore=BBC New|data=29 aprile 2014|accesso=29 aprile 2014}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.bbc.co.uk/sport/0/golf/27212412|titolo=Turnberry: Donald Trump deal should not affect Open status|editore=BBC News|data=29 aprile 2014|accesso=29 aprile 2014|nome=Iain|cognome=Carter}}</ref>
=== Concorsi di bellezza ===
{{vedi anche|Miss USA|Miss Universo|Miss Teen USA}}
Dal 1996 al 2015<ref name=pageantsaleWME>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2015/09/15/business/media/trump-sells-miss-universe-organization-to-wme-img-talent-agency.html |titolo=Trump Sells Miss Universe Organization to WME-IMG Talent Agency|data=15 settembre 2015|pubblicazione=The New York Times|accesso=9 gennaio 2016}}</ref> Trump fu socio di concorsi di bellezza di rilievo negli Stati Uniti come [[Miss Universo]], [[Miss USA]] e [[Miss Teen USA]]. Il concorso di Miss Universo è uno dei più prestigiosi al mondo, in quanto fondato nel 1952 dalla compagnia californiana di tessitura Pacific Mills.<ref>{{cita news|titolo=Donald Trump just sold off the entire Miss Universe Organization|url=http://www.businessinsider.com/donald-trump-sells-miss-universe-img-2015-9|accesso=6 maggio 2016|pubblicazione=[[Business Insider]]|data=14 settembre 2015}}</ref>
Trump si dimostrò insoddisfatto di come la [[CBS]] scegliesse le partecipanti e pertanto portò Miss Universo e Miss USA alla [[NBC]] nel 2002.<ref>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2002/06/22/business/three-beauty-pageants-leaving-cbs-for-nbc.html|titolo=Three Beauty Pageants Leaving CBS for NBC|data=22 giugno 2002|nome=Jim|cognome=Rutenberg|accesso=14 agosto 2016|pubblicazione=[[The New York Times]]}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.washingtonpost.com/archive/lifestyle/2002/06/22/there-she-goes-pageants-move-to-nbc/2ba81b9a-bf67-4f3e-b8d6-1c2cc881ed19/|titolo=There She Goes: Pageants Move to NBC|data=22 giugno 2002|nome=Lisa|cognome=de Moraes|pubblicazione=[[The Washington Post]]|accesso=14 agosto 2016}}</ref> Nel 2006 la vincitrice di Miss USA [[Tara Conner]] venne trovata positiva alla [[cocaina]], ma Trump decise di lasciarle la corona e il titolo, intenzionato a concederle una seconda opportunità.<ref>{{cita news|titolo=Beauty Queen Tara Conner's Revelations|url=http://www.oprah.com/oprahshow/The-Truth-About-Beauty-Queen-Tara-Conner|accesso=22 ottobre 2016<!--|editore=The Oprah Winfrey Show-->|editore=Harpo Productions|data=28 aprile 2010}}</ref> La decisione di Trump venne criticata da [[Rosie O'Donnell]], fatto che portò a una controrisposta di Trump con un attacco personale sulla O'Donnell.<ref>{{cita news|cognome1=Stack|nome1=Liam|titolo=Donald Trump Keeps Insulting Rosie O'Donnell. Here's How Their Feud Started.|url=http://www.nytimes.com/2016/09/29/us/donald-trump-keeps-insulting-rosie-odonnell-heres-how-their-feud-started.html?_r=0|accesso=22 ottobre 2016<!--|editore=New York Times-->|editore=Arthur Ochs Sulzberger Jr.|data=28 settembre 2016}}</ref> Nel 2012 Trump vinse la causa da cinque milioni di dollari contro un contestatore che aveva dichiarato che il concorso era truccato.<ref>{{cita news|url=http://www.nydailynews.com/news/national/pay-usa-contestant-ordered-fork-5-million-donald-trump-calling-pageant-rigged-article-1.1390931|titolo=Miss USA contestant ordered to pay $5 million to Donald Trump for calling pageant 'rigged'|giornale=[[New York Daily News]]|data=5 luglio 2013|nome1=Barbara|cognome1=Ross|nome2=Larry|cognome2=McShane}}</ref>
Nel 2015 la NBC e la [[Univision]] decisero di porre fine alle loro relazioni con l'organizzazione di Miss Universo dopo le controverse dichiarazioni di Trump durante la campagna elettorale presidenziale sugli immigrati clandestini messicani.<ref name=Tadena1>{{cita news|nome=Natalie|cognome=Tadena|data=2 luglio 2015|url=http://blogs.wsj.com/cmo/2015/07/02/donald-trumps-miss-usa-pageant-lands-on-reelz-cable-channel/|titolo=Donald Trump's Miss USA Pageant Lands on Reelz Cable Channel|pubblicazione=The Wall Street Journal}}</ref><ref>{{cita news|autore=Washington Post Staff|titolo=Full text: Donald Trump announces a presidential bid|data=16 giugno 2015|sito=[[The Washington Post]]|url=https://www.washingtonpost.com/news/post-politics/wp/2015/06/16/full-text-donald-trump-announces-a-presidential-bid/}}</ref> Trump successivamente intentò una causa da cinquecento milioni di dollari con la Univision per diffamazione.<ref>{{cita news|nome=Cynthia|cognome=Littleton|titolo=Donald Trump Files $500 Million Lawsuit Against Univision Over Miss USA Contract|data=30 giugno 2015|sito=[[Variety (magazine)|Variety]]|url=http://variety.com/2015/tv/news/donald-trump-univision-miss-usa-lawsuit-1201531845/}}</ref><ref>{{cita news|nome=Colin|cognome=Campbell|titolo=Donald Trump says he's filed a $500 million lawsuit against the US' largest Spanish-language TV network|data=30 giugno 2015|sito=[[Business Insider]]|url=http://www.businessinsider.com/donald-trump-says-hes-filed-a-500m-lawsuit-against-univision-2015-6}}</ref>
L'11 settembre 2015 Trump annunciò di essere rimasto il solo proprietario del concorso di Miss Universo avendo acquisito la parte della NBC,<ref name=Corriston11Sept>{{cita news|url=http://www.people.com/people/mobile/article/0,,20951882,00.html|titolo=Donald Trump Says He Bought Out NBC, Now Owns All of Miss Universe Organization|data=11 settembre 2015|accesso=11 settembre 2015|pubblicazione=People|nome=Michele|cognome=Corriston}}</ref><ref>{{cita news|cognome1=Koblin|nome1=John|titolo=Donald Trump Says He Has Bought NBC's Miss Universe Stake|url=http://www.nytimes.com/2015/09/12/business/media/donald-trump-says-he-has-bought-nbcs-miss-universe-stake.html|pubblicazione=The New York Times|accesso=11 settembre 2015}}</ref> Poco dopo vendette i propri diritti sul concorso alle compagnie [[William Morris Endeavor|WME]]/[[International Management Group|IMG]].<ref name=pageantsaleWME/> La causa con la Univision si è conclusa nel febbraio del 2016, ma senza che fossero resi pubblici i termini della stessa.<ref>{{cita news|nome=Roger|cognome=Yu|titolo=Trump, Univision settle beauty pageant lawsuit|data=11 febbraio 2016|sito=[[USA Today]]|url=http://www.usatoday.com/story/money/2016/02/11/trump-univision-settle-beauty-pageant-lawsuit/80238188/}}</ref>
=== Trump University ===
La Trump University LLC<ref>{{cita news|cognome=Gitell|nome=Seth|data=8 marzo 2016|titolo=I Survived Trump University|url=http://www.politico.com/magazine/story/2016/03/i-survived-trump-university-213710|giornale=[[Politico]]|accesso=18 marzo 2016}}</ref> fu una compagnia statunitense per l'educazione che perdurò dal 2005 al 2010 e che risulta chiusa dopo diverse controversie legali: essa venne fondata da Trump e dai suoi consociati, Michael Sexton e Jonathan Spitalny.<ref name=vf>{{cita news|url=http://www.vanityfair.com/news/2014/01/trump-university-fraud-scandal|titolo=Big Hair on Campus: Did Donald Trump Defraud Thousands of Real-Estate Students?|cognome=Cohan|nome=William D.|sito=Vanity Fair|accesso=6 marzo 2016}}</ref> La compagnia offriva corsi di gestione delle risorse, imprenditoria e gestione del patrimonio dietro la richiesta di prezzi variabili da 1.500 a 35.000 dollari per corso.<ref name=nyt511>{{cita news|nome=Michael|cognome=Barbaro|titolo=New York Attorney General Is Investigating Trump's For-Profit School|data=19 maggio 2011|sito=[[The New York Times]]|url=http://www.nytimes.com/2011/05/20/nyregion/trumps-for-profit-school-said-to-be-under-investigation.html}}</ref> Nel 2005 l'operazione venne notificata alle autorità dello Stato di New York per il fatto che la compagnia utilizzasse la parola "università" che poteva apparire fuorviante. Dopo una seconda notifica di questo genere nel 2010 il nome dell'operazione venne mutato in Trump Entrepreneurial Institute.<ref name="AppealsCourt2016"/> Nel 2013 lo Stato di New York iniziò una causa civile da quaranta milioni di dollari, ritenendo che la Trump University avesse defraudato i consumatori; la causa è tuttora in fase di discussione.<ref name="AppealsCourt2016">{{cita news|nome=David|cognome=Halperin|titolo=NY Court Refuses to Dismiss Trump University Case, Describes Fraud Allegations|data=3 marzo 2016|sito=[[The Huffington Post]]|url=http://www.huffingtonpost.com/davidhalperin/ny-court-refuses-to-dismi_b_9358360.html}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.washingtonpost.com/news/fact-checker/wp/2016/02/27/donald-trumps-misleading-claim-that-hes-won-most-of-lawsuits-over-trump-university/|nome=Michelle Ye Hee|cognome=Lee|titolo=Donald Trump's misleading claim that he's 'won most of' lawsuits over Trump University|giornale=The Washington Post|data=27 febbraio 2016|accesso=27 febbraio 2016}}</ref>
Trump si è ripetutamente scagliato contro il giudice di questa causa, [[Gonzalo P. Curiel]], definendolo nel corso della campagna presidenziale 2016 un "odiatore di Donald Trump", ritenendo le sue decisioni completamente fantasiose, aggiungendo che Curiel "mi pare che sia, almeno credo, messicano, il che è una gran notizia. E va bene allora...",<ref name="rule-of-law">{{cita news|pubblicazione=The New York Times|titolo=Donald Trump Could Threaten U.S. Rule of Law, Scholars Say|url=http://www.nytimes.com/2016/06/04/us/politics/donald-trump-constitution-power.html|data=3 giugno 2016|nome=Adam|cognome=Liptak|citazione=Mr. Trump accused the judge of bias, falsely said he was Mexican and seemed to issue a threat}}</ref> ponendo una possibile opposizione alle sue azioni motivandola con la proposta di Trump di costruire un muro lungo il confine tra gli Stati Uniti e il Messico.<ref name=RappeportNYT>{{cita news|cognome=Rappeport|nome=Alan|data=3 giugno 2016|titolo=That Judge Attacked by Donald Trump? He's Faced a Lot Worse|url=http://www.nytimes.com/2016/06/04/us/politics/donald-trump-university-judge-gonzalo-curiel.html|giornale=The New York Times|accesso= 4 giugno 2016}}</ref><ref name=Ford>{{cita news|cognome=Ford|nome=Matt|data=3 giugno 2016|titolo=Why Is Donald Trump So Angry at Judge Gonzalo Curiel?|rivista=The Atlantic|url=http://www.theatlantic.com/politics/archive/2016/06/donald-trump-gonzalo-curiel/485636/|accesso=4 giugno 2016}}</ref><ref name=Finnegan>{{cita news|cognome=Finnegan|nome=Michael|pubblicazione=[[Los Angeles Times]]|titolo=Trump trashes judge overseeing Trump University fraud case, says it's fine that he's Mexican|url=http://www.latimes.com/politics/la-na-trailguide-05272016-trump-trashes-judge-overseeing-1464393140-htmlstory.html|data=27 maggio 2016|accesso=29 maggio 2016}}</ref> Molti esperti legali sono stati critici nei confronti dell'attacco di Trump a Curiel, vedendovi un solo sfondo razziale e infondato sulla vera indipendenza del sistema giudiziario statunitense.<ref>{{cita news|pubblicazione=The Wall Street Journal|titolo=Trump Says Judge's Mexican Heritage Presents 'Absolute Conflict'|url=http://www.wsj.com/articles/donald-trump-keeps-up-attacks-on-judge-gonzalo-curiel-1464911442|data=3 giugno 2016|nome=Brent|cognome=Kendall|citazione=Donald Trump on Thursday escalated his attacks on the federal judge presiding over civil fraud lawsuits against Trump University, amid criticism from legal observers who say the presumptive GOP presidential nominee's comments are an unusual affront on an independent judiciary}}</ref><ref>{{cita news|pubblicazione=The Washington Post|titolo=Trump's personal, racially tinged attacks on federal judge alarm legal experts|url=https://www.washingtonpost.com/politics/2016/06/01/437ccae6-280b-11e6-a3c4-0724e8e24f3f_story.html|nome1=Jose|cognome1=DelReal|nome2=Katie|cognome2=Zezima|data=1º giugno 2016|citazione=Donald Trump's highly personal, racially tinged attacks on a federal judge overseeing a pair of lawsuits against him have set off a wave of alarm among legal experts, who worry that the Republican presidential candidate's vendetta signals a remarkable disregard for judicial independence}}</ref><ref>{{cita news|editore=ABC News|titolo=Legal Experts Worry After Trump Attacks Judge for Alleged Bias, Judge's Brother Calls Trump a 'Blowhard'|url=http://abcnews.go.com/Politics/legal-experts-worry-trump-attacks-judge-alleged-bias/story?id=39589590|data=3 giugno 2016|nome1=Shushannah|cognome1=Walshe|nome2=Meghan|cognome2=Keneally}}</ref> Il 7 giugno 2016 Trump ha precisato che le critiche al giudice sono state "fraintese" e che egli ha messo in discussione l'imparzialità di Curiel non solo sul principio dell'etnicità, ma anche sul modo di condurre il giudizio sul caso.<ref name="Jackson">{{cita news|nome=David|cognome=Jackson|autore=|url=http://www.usatoday.com/story/news/politics/elections/2016/06/07/donald-trump-paul-ryan-mitch-mcconnell/85559392/|titolo=Trump says judge comments 'misconstrued' amid GOP uprising|pubblicazione=USA Today|data=7 giugno 2016|accesso=8 giugno 2016|citazione=I do not intend to comment on this matter any further}}</ref><ref>Testo completo: {{cita news|nome=Donald J.|cognome=Trump|titolo=Donald Trump's Statement on Trump University|data=7 giugno 2016|sito=[[The New York Times]]|url=http://www.nytimes.com/2016/06/08/us/politics/trump-university-statement.html}}</ref>
=== Donald J. Trump Foundation ===
La Donald J. Trump Foundation è una [[fondazione privata]] con sede negli Stati Uniti,<ref name=":0b">{{cita web|url=https://projects.propublica.org/nonprofits/organizations/133404773|titolo=Nonprofit Explorer – ProPublica|cognome=ProPublica|nome=Mike Tigas, Sisi Wei,|accesso=9 settembre 2016}}</ref> fondata nel 1988 col proposito iniziale di gestire i proventi del libro ''[[Trump: The Art of the Deal]]'' scritto da Trump stesso con la collaborazione di [[Tony Schwartz]] per scopi caritatevoli e umanitari.<ref>{{cita web|url=https://www.guidestar.org/profile/13-3404773|titolo=Donald J Trump Foundation Inc – GuideStar Profile|editore=guidestar.org|accesso=9 settembre 2016}}</ref><ref name=":1b">{{cita news|nome=David A.|cognome=Fahrenthold|url=https://www.washingtonpost.com/news/post-politics/wp/2016/09/01/trump-pays-irs-a-penalty-for-his-foundation-violating-rules-with-gift-to-florida-attorney-general/|titolo=Trump pays IRS a penalty for his foundation violating rules with gift to aid Florida attorney general|sito=The Washington Post|data=1º settembre 2016}}</ref> I fondi della fondazione pervengono in gran parte da altri donatori oltre a Trump,<ref name="WaPoMissing">{{cita news|url=https://www.washingtonpost.com/politics/a-portrait-of-trump-the-donor-free-rounds-of-golf-but-no-personal-cash/2016/04/10/373b9b92-fb40-11e5-9140-e61d062438bb_story.html|titolo=Missing from Trump's list of charitable giving: His own personal cash|data=10 aprile 2016|cognome2=Helderman|nome2=Rosalind S.|giornale=The Washington Post|nome1=David A.|cognome1=Fahrenthold}}</ref> che personalmente non ha fatto donazioni caritatevoli a suo nome personale dal 2008.<ref name="WaPoMissing"/> Tra i principali donatori dal 2004 al 2014 vi sono stati anche [[Vince McMahon|Vince]] e [[Linda McMahon]] della WWE, che hanno donato cinque milioni di dollari per la fondazione dopo l'apparizione di Trump a [[WrestleMania]] nel 2007.<ref name="WaPoMissing"/>
Nel 2009 la fondazione ha raggruppato 926.750 dollari ripartiti in quaranta centri tra cui l'[[Arnold Palmer Medical Center Foundation]] (100.000 dollari), il [[New York Presbyterian Hospital]] (125.000 dollari), la [[Police Athletic League]] (156.000 dollari) e la [[Clinton Foundation]] (100.000 dollari).<ref name="SearchingforEvid">{{cita news|nome1=David A.|cognome1=Fahrenthold|nome2=Danielle|cognome2=Rindler|url=https://www.washingtonpost.com/graphics/politics/2016-election/trump-charity-donations/|titolo=Searching for evidence of Trump's personal giving|sito=The Washington Post|data=18 agosto 2016}}</ref><ref>Qiu, Linda (August 28, 2016). [http://www.politifact.com/punditfact/statements/2016/aug/28/david-plouffe/yes-donald-trump-donated-100000-clinton-foundation/ Yes, Donald Trump donated $100,000 to the Clinton Foundation.] ''PolitiFact.com''. Retrieved September 16, 2016.</ref>
Nel 2016 il ''Washington Post'' ha iniziato a riportare come i soldi della fondazione sarebbero potuti provenire da potenziali violazioni legali ed etiche come l'autofinanziamento e l'evasione fiscale.<ref>Cillizza, Chris and Fahrenthold, David. [https://www.washingtonpost.com/amphtml/news/the-fix/wp/2016/09/15/how-the-reporter-behind-the-trump-foundation-stories-does-it/ "Meet the reporter who's giving Donald Trump fits"], ''[[The Washington Post]]'' (September 15, 2016).</ref> Il [[New York State Attorney General]] si è occupato subito di indagare la provenienza dei fondi "per assicurarsi che essi si attengano alle leggi che gestiscono la carità a New York".<ref name=hit>{{cita news|url=http://www.cnn.com/2016/09/13/politics/eric-schneiderman-donald-trump-foundation/|titolo=NY attorney general is investigating Trump Foundation practices|data=14 settembre 2016|editore=CNN|accesso=25 settembre 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=http://fortune.com/2016/09/14/donald-trump-foundation/|titolo=Trump Foundation Falls Under Investigation By New York Attorney General|data=14 settembre 2016|sito=Fortune|accesso=27 settembre 2016}}</ref> Un portavoce di Trump ha parlato sul caso di "un'operazione da partigiani".<ref name=hit /> Alla fine delle indagini il 3 ottobre 2016 il New York Attorney General ha concluso che la Trump Foundation ha violato alcune leggi sulla carità a New York e ha ordinato alla fondazione di cessare immediatamente la concessione di fondi a New York.<ref>Farenthold, David. [https://www.washingtonpost.com/politics/trump-foundation-ordered-to-stop-fundraising-by-ny-attorney-generals-office/2016/10/03/1d4d295a-8987-11e6-bff0-d53f592f176e "Trump Foundation ordered to stop fundraising by N.Y. attorney general’s office"], ''[[The Washington Post]]'' (October 3, 2016).</ref>
== Attività politica ==
Trump è stato descritto politicamente in modi diversi nel tempo.<ref name="davida.fahrenthold">{{cita news|url=https://www.washingtonpost.com/news/post-politics/wp/2015/08/17/20-times-donald-trump-has-changed-his-mind-since-june/|titolo=20 times Donald Trump has changed his mind since June|nome=David A.|cognome=Fahrenthold|data=17 agosto 2015|pubblicazione=The Washington Post}}</ref><ref name="thehillFLIP">{{cita news|url=http://thehill.com/blogs/ballot-box/presidential-races/247643-meet-the-press-tracks-trumps-flip-flops|titolo='Meet the Press' tracks Trump's flip-flops|pubblicazione=The Hill|nome=Mark|cognome=Hensch|data=12 luglio 2015}}</ref><ref name="real Donald">{{cita news|url=http://www.politico.com/story/2015/07/will-the-real-donald-trump-please-stand-up-120607|nome=Timothy|cognome=Noah|titolo=Will the real Donald Trump please stand up?|giornale=Politico|data=26 luglio 2015}}</ref> Il settimanale ''[[Politico]]'' lo ha definito "eclettico, improvvisato e spesso contraddittorio".<ref name="real Donald"/> Egli negli anni ha infatti condotto numerose e differenti affiliazioni partitiche<ref name="real Donald"/><ref name="affiliations">{{cita news|url=http://www.realclearpolitics.com/articles/2015/07/21/why_donald_trump_didnt_run_as_a_democrat_127475.html|titolo=Why Donald Trump Didn't Run as a Democrat|nome=Carl|cognome=Cannon|data=21 luglio 2015|sito=RealClearPolitics}}</ref> ed è stato preso in considerazione come candidato anche dal [[Partito Riformista (Stati Uniti d'America)|Partito Riformista]].<ref name="affiliations"/> Le sue posizioni sono state riviste o rivisitate su un gran numero di argomenti come la tassazione, l'aborto e il coinvolgimento del governo nell'assistenzialità alla salute.<ref name="real Donald"/>
[[File:Trump Meets Reagan.jpg|thumb|270x270px|Incontro con il presidente [[Ronald Reagan]] alla Casa Bianca nel 1987]]
L'affiliazione partitica di Trump è cambiata nel corso degli anni. Anche se la sua affiliazione politica prima del 1987 rimane tuttora poco chiara, è certo che Trump fu tra i primi sostenitori del [[Partito Repubblicano (Stati Uniti d'America)|repubblicano]] [[Ronald Reagan]] nella sua corsa alla presidenza della [[Casa Bianca]] sul finire degli anni settanta.<ref name=TrumpsupportsReagan>{{cita news|nome=David|cognome=Martosko|titolo=Exclusive: Trump trademarked slogan 'Make America Great Again' just days after the 2012 election and says Ted Cruz has agreed not to use it again after Scott Walker booms it twice in speech|data=12 maggio 2015|sito=[[Daily Mail]]|url=http://www.dailymail.co.uk/news/article-3077773/Trump-trademarked-slogan-Make-America-Great-just-DAYS-2012-election-says-Ted-Cruz-agreed-not-use-Scott-Walker-booms-TWICE-speech.html}}</ref> Dal 1987 si schierò coi repubblicani.<ref>{{cita web|url=http://fultonhistory.com/highlighter/highlight-for-xml?uri=http%253A%252F%252Ffultonhistory.com%252FNewspaper%25252011%252FGeneva%252520NY%252520Finger%252520Lake%252520Times%252FGeneva%252520NY%252520Finger%252520Lake%252520Times%2525201988%252520Feb%2525201988%252FGeneva%252520NY%252520Finger%252520Lake%252520Times%2525201988%252520Feb%2525201988%252520-%2525200274.pdf&xml=http%253A%252F%252Ffultonhistory.com%252FdtSearch%252Fdtisapi6.dll%253Fcmd%253Dgetpdfhits%2526u%253D7197c332%2526DocId%253D6458616%2526Index%253DZ%25253a%25255cIndex%252520U%25252dF%25252dP%2526HitCount%253D49%2526hits%253D13%252B14%252B22%252B23%252B2c%252B61%252B7b%252Bcc%252Bcd%252B133%252B134%252B1bb%252B1bc%252B1f8%252B1f9%252B208%252B209%252B231%252B232%252B24b%252B24c%252B291%252B2c1%252B2c2%252B2c3%252B358%252B359%252B36b%252B3ff%252B43b%252B43c%252B48f%252B490%252B53c%252B540%252B589%252B58a%252B58b%252B5b7%252B646%252B647%252B739%252B73a%252B76f%252B770%252B828%252B829%252B8f3%252B8f4%252B%2526SearchForm%253D%25252fFulton%25255fNew%25255fform%25252ehtml%2526.pdf&openFirstHlPage=false|titolo=Tycoon with towering ambition|data=8 febbraio 1988|editore=[[fultonhistory.com]]|accesso=11 agosto 2016}}</ref> Nel 1999 Trump passò al Partito Riformista per tre anni, ma lasciò il partito nel 2001 per scontri con [[David Duke]], [[Pat Buchanan]], [[Lenora Fulani]] e col partito.<ref name=NYTimes.Revolution>{{cita news|nome=Donald J.|cognome=Trump|titolo=What I Saw at the Revolution|data=19 febbraio 2000|sito=The New York Times|url=http://www.nytimes.com/2000/02/19/opinion/what-i-saw-at-the-revolution.html}}</ref>
Dal 2001 al 2008 si dimostrò favorevole ai [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|democratici]]; tuttavia nel 2008 appoggiò il repubblicano [[John McCain]] alla carica di presidente tesserandosi tra i repubblicani nel 2009.<ref>{{cita news|url=http://politicalticker.blogs.cnn.com/2008/09/18/trump-endorses-mccain/|titolo=Trump endorses McCain|editore=CNN|data=18 settembre 2008|accesso=12 luglio 2016}}</ref> Nel dicembre 2011 Trump divenne indipendente per cinque mesi, per poi tornare nelle fila del Partito Repubblicano dove si trova tuttora.<ref>{{cita news|nome1=MJ|cognome1=Lee|nome2=Chris|cognome2=Moody|url=http://edition.cnn.com/2015/09/03/politics/donald-trump-2016-rnc-pledge-meeting/|titolo=Donald Trump signs RNC loyalty pledge|editore=CNN|data=3 settembre 2015|accesso=12 luglio 2016}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.thesmokinggun.com/buster/donald-trump/donald-trump-voter-history-567920|titolo=Donald Trump (NY-R-I-D-R-NP-R) Has Twice Dumped The GOP, But Remains A Republican At Press Time|sito=The Smoking Gun|accesso=12 luglio 2016}}</ref>
Trump ha comunque sempre contribuito alle campagne presidenziali repubblicane o democratiche a seconda dei periodi e delle affiliazioni del momento, appoggiando sei presidenti democratici e quattro repubblicani.<ref name="trumpsdonations">{{cita web|url=http://www.opensecrets.org/news/2011/02/donald-trumps-donations-to-democrats.html|editore=Center for Responsive Politics, OpenSecrets.org|titolo=Donald Trump's Donations to Democrats, Club for Growth's Busy Day and More in Capital Eye Opener|nome=Zachary|cognome=Newkirk|data=17 febbraio 2011}}</ref> Dopo il 2011 i suoi contributi si sono in gran parte orientati ai repubblicani.<ref>{{cita news|nome=Will|cognome=Cabaniss|titolo=Donald Trump's campaign contributions to Democrats and Republicans|data=9 luglio 2015|sito=[[PolitiFact.com]]|url=http://www.politifact.com/punditfact/statements/2015/jul/09/ben-fergurson/donald-trumps-campaign-contributions-democrats-and/}}</ref> Nel febbraio 2012 Trump sostenne il repubblicano Mitt Romney nella corsa alla Casa Bianca.<ref>{{cita news|titolo=Trump endorses Romney, cites tough China position and electability|data=2 febbraio 2012|sito=Fox News|url=http://www.foxnews.com/politics/2012/02/02/trump-plans-to-endorse-romney-sources-say.html#}}</ref> Quando nel 2015 gli venne chiesto quali dei presidenti recenti fosse il suo favorito, Trump spiazzò tutti manifestando simpatia per il democratico [[Bill Clinton]].<ref>{{cita news|nome=Adam B.|cognome=Lerner|titolo=Donald Trump names his favorite prez: Bill Clinton|data=17 giugno 2015|sito=[[Politico]]|url=http://www.politico.com/story/2015/06/donald-trump-bill-clinton-favorite-president-119114}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Morning Joe: Trump weighs in on best president|data=17 giugno 2015|sito=[[MSNBC]]|url=http://www.msnbc.com/morning-joe/watch/trump-weighs-in-on-best-president-466103363535}}</ref>
Nel 2000 i [[Mezzo di comunicazione di massa|mezzi di comunicazione di massa]] statunitensi ipotizzarono una possibile candidatura di Trump alla [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidenza degli Stati Uniti]] per il [[Partito della Riforma degli Stati Uniti d'America|Partito della Riforma]] (che nella [[Elezioni presidenziali statunitensi del 1996|tornata elettorale precedente]] aveva candidato il miliardario texano [[Ross Perot]], già candidato indipendente nel [[Elezioni presidenziali statunitensi del 1992|1992]]) alle [[Elezioni presidenziali statunitensi del 2000|presidenziali del 2000]]: invece la candidatura del partito andò a [[Pat Buchanan]] (in corsa con [[Ezola B. Foster]] come suo vice).
Nella puntata del 17 settembre 2008 del ''[[Larry King Live]]'' Trump ha ufficialmente dato il suo appoggio al [[Senato degli Stati Uniti|senatore]] repubblicano [[John McCain]] in occasione delle [[Elezioni presidenziali statunitensi del 2008|presidenziali del 2008]].
Il 4 ottobre 2010 Trump dichiarò ad ''[[American Morning]]'' (trasmissione televisiva [[mattino|mattutina]] di successo della [[CNN]]) che egli stava seriamente considerando la possibilità di candidarsi per la Casa Bianca nel 2012 per i repubblicani.<ref>[http://www.cbsnews.com/8301-503544_162-20018405-503544.html Donald Trump for President in 2012? - Political Hotsheet - CBS News<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://washingtonindependent.com/99472/donald-trump-for-president Donald Trump for President? | The Washington Independent<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
[[File:Donald Trump (5440995138).jpg|thumb|left|Trump parla alla Conservative Political Action Conference nel 2011]]
Il 10 febbraio 2011 Trump ha tenuto un discorso presso la Conservative Political Action Conference in cui ha espresso le proprie posizioni politiche<ref>[http://washingtonexaminer.com/blogs/yeas-nays/2011/02/trump-makes-case-oval-office-upsets-paul-supporters Trump makes a case for the Oval Office, upsets Paul supporters | Washington Examiner<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e si è principalmente dichiarato come:
* contrario a qualunque provvedimento di innalzamento della [[pressione tributaria]]
* contrario al controllo delle [[armi]] (quindi favorevole alle tesi propagandate dalla [[National Rifle Association|NRA]])
* contrario agli aiuti internazionali
* contrario all'[[Obamacare]] (quindi favorevole alla sua abolizione e di conseguenza alla sua sostituzione con una nuova legge)
* favorevole a sostenere l'idea che la [[Repubblica Popolare Cinese|Cina comunista]] dovrebbe essere trattata dagli [[Stati Uniti d'America]] come un [[Hostis publicus|nemico]] e quindi sottoposta a pesanti [[Tariffa doganale|dazi all'importazione]]<ref>[http://rightwingnews.com/2011/01/the-case-for-donald-trump-for-president/ The Case for Donald Trump for President | Right Wing News<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Il 16 maggio 2011 Trump ha annunciato che non si sarebbe candidato per la candidatura repubblicana nelle elezioni americane del 2012, "non essendo pronto a lasciare il settore privato", mentre pare che la decisione sia stata presa a seguito di un clamoroso flop nei sondaggi: il 71% dei cittadini statunitensi ritennero Trump "inadeguato come presidente".<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/05/16/visualizza_new.html_868352602.html Flop nei sondaggi, Trump abbandona], [[ANSA]].</ref> Agli inizi di febbraio 2012 Trump ha dichiarato il proprio sostegno al candidato ultraconservatore [[Newt Gingrich]] contro [[Mitt Romney]] nelle primarie repubblicane.<ref>[http://www.huffingtonpost.com/2012/02/01/donald-trump-gop-endorsement-newt-gingrich_n_1248667.html?ref=elections-2012 Donald Trump Expected To Make Presidential Endorsement [UPDATED]<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
=== Elezioni presidenziali del 2016 ===
{{vedi anche|elezioni primarie del Partito Repubblicano del 2016 (Stati Uniti d'America)|elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016}}
[[File:Donald Trump by Gage Skidmore 12.jpg|thumb|270x270px|Trump a [[Phoenix (Arizona)|Phoenix]] nell'agosto 2016]]
Il 16 giugno 2015 Trump ha annunciato formalmente la propria candidatura alle presidenziali del 2016 con un evento a New York nella sua Trump Tower, venendo introdotto dalla figlia Ivanka: ha attaccato il presidente [[Barack Obama|Obama]], il pericolo crescente rappresentato dal terrorismo islamico e la forza economica della Cina, affermando che gli Stati Uniti hanno bisogno di un vero ''[[Capo (ruolo)|leader]]'' per ritornare grande (''Make America Great Again'' è appunto il motto della sua campagna elettorale).<ref name="ilfattoquotidiano.it">[http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/16/presidenziali-usa-trump-12-candidato-repubblicano-obama-una-cheerleader/1784145/ Presidenziali Usa, Trump 12° candidato repubblicano]</ref><ref>[http://blog.ilgiornale.it/sacchelli/2015/06/16/usa-2016-donald-trump-si-candida/?utm_source=Facebook&utm_medium=Link&utm_content=Usa%2B2016%2C%2BDonald%2BTrump%2Bsi%2Bcandida%2B%E2%80%93%2BIl%2Bblog%2Bdi%2BOrlando%2BSacchelli&utm_campaign=Facebook+Interna Usa 2016, Donald Trump si candida]</ref> Secondo Trump le amministrazioni Obama e [[George W. Bush|Bush]] hanno permesso il declino economico della classe media statunitense, imputando inoltre ai dirigenti del partito repubblicano di averla tradita conducendo un'opposizione inefficace al [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]], dove il Partito Repubblicano detiene la maggioranza assoluta. Trump ha criticato spesso gli accordi commerciali stipulati dagli Stati Uniti con altri Stati, ai quali ascrive in particolare il declino del settore manifatturiero e della perdita di posti di lavoro a vantaggio di paesi a basso costo di manodopera. Trump si è detto contrario alla ratifica del [[Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti|TTIP]].
Nei ''[[caucus]]'' in [[Iowa]] del 1º febbraio 2016 Trump si è collocato al secondo posto col 24% di voti; il 9 febbraio nel New Hampshire ha ottenuto la prima vittoria col 35,3% di voti; il 20 febbraio ha conseguito il 32,5% di voti vincendo le primarie della [[South Carolina]], a cui è seguita il 23 febbraio la netta vittoria ai caucus del [[Nevada]] col 45,9%. Nel [[Super Tuesday|Supermartedì]] del 1º marzo, dove votano gli Stati, Trump si è aggiudicato sette primarie: [[Alabama]], [[Georgia]], [[Tennessee]], [[Arkansas]], [[Virginia]], [[Vermont]] e [[Massachusetts]]. Nel secondo Supermartedì dell'8 marzo ha vinto le primarie in [[Mississippi]] (47,3%), [[Michigan]] (36,5%) e i caucus alle [[Hawaii]] (42,4%), mentre è arrivato secondo ai ''caucus'' in [[Idaho]] (28,1%).
[[File:JANUS-Tête-à-Tête- Sitting President & President-elect, Barack Obama & Donald Trump squatting next to each other on arm-chairs in the Oval Office on November 10th 2016. (31196987133).jpg|thumb|Il [[Presidente eletto degli Stati Uniti d'America|Presidente eletto]] Donald J. Trump con il Presidente uscente [[Barack Obama]]]]
Il 26 maggio Trump si è aggiudicato ufficialmente le primarie repubblicane, conquistando i delegati necessari per la nomination alla Casa Bianca.<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/esteri/16_maggio_26/trump-vince-sara-candidato-repubblicano-casa-bianca-fa6e37f6-2358-11e6-853e-9c2971638379.shtml|titolo=Trump vince, sarà il candidato repubblicano alla Casa Bianca
Obama: «Al G7 leader preoccupati»|sito=Corriere.it}}</ref> Trump è il candidato più votato della storia del Partito Repubblicano con tredici milioni e quattrocentoseimila voti, battendo il precedente primato di Bush che nelle primarie del 2000 aveva ottenuto dodici milioni di voti.<ref>{{cita web|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-93fdf3ef-e4d1-4542-9d7d-705913cdd25d.html?refresh_ce|titolo=Trump, repubblicano più votato di sempre|sito=rainews.it}}</ref>
Dopo una campagna elettorale segnata da toni molto aspri, smentendo gran parte delle previsioni, il 9 novembre 2016 Donald Trump è diventato [[presidente eletto degli Stati Uniti d'America|presidente eletto]] ottenendo il voto della maggioranza, e precisamente di 304, dei 538 grandi elettori che compongono il [[Collegio elettorale degli Stati Uniti d'America|Collegio elettorale]] (numero inferiore a quelli ottenuti dal predecessore democratico [[Barack Obama]] nelle due precedenti elezioni, ma superiore a quelli del repubblicano [[George W. Bush]] nel 2000 e nel 2004). [[Hillary Clinton]] è stata invece la più votata a livello popolare, con quasi tre milioni di preferenze in più dell'avversario. Per la quinta volta nella storia degli Stati Uniti e per la seconda volta dal 2000 il candidato più votato non ha coinciso con il vincitore delle elezioni.
Quando i cittadini, concedendogli il loro voto, lo hanno eletto presidente in novembre, Trump ha stabilito cinque primati, concretizzati il 20 gennaio 2017 all'inizio del mandato:
* primo presidente a non aver mai ricoperto in precedenza una carica politica, amministrativa o un elevato grado militare;
* primo presidente sostenuto dalla maggioranza di membri eletti, in Congresso e Senato, del suo stesso partito all'inizio del suo mandato presidenziale;
* primo presidente che rifiuta lo stipendio statale all'inizio del suo mandato presidenziale;
* presidente più vecchio, avendo superato i settant'anni di età al momento dell'elezione;
* presidente più ricco per patrimonio finanziario personale.
== Presidenza ==
[[File:Donald Trump swearing in ceremony.jpg|thumb|280px|[[Insediamento presidenziale di Donald Trump|Giuramento]] da presidente degli Stati Uniti di Donald Trump il 20 gennaio 2017; La [[Bibbia]] su cui giura è sostenuta dalla moglie [[Melania Trump|Melania]].]]
{{vedi anche|Presidenza di Donald Trump}}
Il 20 gennaio 2017, con la [[Insediamento presidenziale di Donald Trump|cerimonia di insediamento]] presso il [[Campidoglio (Washington)|Campidoglio]], sede del Congresso, Donald Trump è diventato il 45º [[Presidente degli Stati Uniti d'America]]. Il suo primo discorso da presidente è stato fortemente improntato a tematiche autarchiche, isolazioniste e patriottiche.<ref>{{Cita web|url = http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/20/usa-donald-trump-giura-da-45-presidente-degli-usa-scontri-strada-washington-ora-per-ora/3329421/|titolo = Usa, Donald J. Trump giura da 45° presidente degli Usa: “Oggi restituiamo il potere al popolo” – ORA PER ORA|autore = F.Q.|sito = [[Il Fatto Quotidiano]]|data = 20 gennaio 2017|accesso = 15 febbraio 2017}}</ref><ref>{{Cita web|lingua = inglese|url = https://www.theatlantic.com/politics/archive/2017/01/trump-inaugural-speech-analysis/513956/|titolo = 'America First': Donald J. Trump's Populist Inaugural Address|autore = David A. Graham|sito = [[The Atlantic]]|data = 20 gennaio 2017|accesso = 15 febbraio 2017}}</ref> Il giorno seguente si è svolta la [[Women's March on Washington|Women's March]], una marcia contro Trump a cui hanno partecipato più di mezzo milione di persone.
== Trump come personaggio mediatico ==
=== Televisione ===
[[File:Trump and Rodman 2009.jpg|thumb|upright|Trump con [[Dennis Rodman]] durante la partecipazione di Rodman a ''[[The Celebrity Apprentice]]'']]
Dal 2004 Trump si è reso noto al grande pubblico televisivo americano e internazionale, anche per il successo del suo ''[[reality show]]'' televisivo ''[[The Apprentice (Stati Uniti d'America)|The Apprentice]]'' (da cui è stato ricavato lo ''[[Spin-off (mass media)|spin-off]]'' ''[[The Celebrity Apprentice]]''): la versione statunitense è trasmessa in Italia dai canali [[Sky Italia|Sky]] e nel 2012 ha avuto una sua [[The Apprentice (Italia)|versione italiana]] trasmessa da [[Cielo (rete televisiva)|Cielo]] e [[Sky Uno]], dove il capo era [[Flavio Briatore]] e nella quale Trump è apparso nelle pubblicità e all'ultima puntata della seconda edizione. Dopo alcune sue affermazioni polemiche sugli immigrati la NBC ha annunciato nel 2015 che il programma sarebbe continuato senza Trump, di cui è diventata famosa la frase: «''You're fired!''» ("Sei licenziato!").
=== Cinema ===
[[File:Donald Trump star Hollywood Walk of Fame.JPG|thumb|La stella di Donald Trump sulla [[Hollywood Walk of Fame]]]]
Trump ha avuto dei [[Cameo|camei]] nei seguenti film e serie televisive:
* ''[[I fantasmi non possono farlo]] (Ghosts Can't Do It),'' regia di [[John Derek]] (1989);
* ''[[Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York]] (Home Alone 2: Lost in New York),'' regia di [[Chris Columbus]] (1992);
* ''[[Piccole canaglie]]'' (1994);
* ''[[Willy, il principe di Bel-Air]]'' – serie televisiva, episodio 4x25 (1994);
* ''[[Funny Money - Come fare i soldi senza lavorare]] (The Associate),'' regia di [[Donald Petrie]] (1996);
* ''[[La tata]]'' – serie televisiva, episodio 4x04 (1996);
* ''[[Susan (serie televisiva)|Susan]]'' – serie televisiva, episodio 1x22 (1997);
* ''[[The Drew Carey Show|The Drew Carey show]]'' – serie televisiva, episodio 2x24 (1997);
* ''[[Celebrity (film)|Celebrity]]'', regia di [[Woody Allen]] (1998);
* ''[[Spin City]]'' – serie televisiva, episodio 2x14 (1998);
* ''[[Sex and the City]]'' – serie televisiva, episodio 2x08 (1999);
* ''[[Zoolander]]'', regia di [[Ben Stiller]] (2001);
* ''[[Two Weeks Notice - Due settimane per innamorarsi]]'', regia di [[Marc Lawrence (regista)|Marc Lawrence]] (2002).
=== Opere letterarie ===
Trump, come molti altri imprenditori di successo e uomini di spettacolo, ha scritto delle opere letterarie, perlopiù autobiografiche, relative ai suoi affari o più in generale nel campo dell'economia, spesso avvalendosi della collaborazione di scrittori professionisti:
* ''[[Trump: The Art of the Deal|The Art of the Deal]]'' (1987), con [[Tony Schwartz]], ISBN 978-0-345-47917-4
* ''Surviving at the Top'' (1990), ISBN 978-0-394-57597-1
* ''The Art of Survival'' (1991), ISBN 978-0-446-36209-2
* ''The Art of the Comeback'' (1997), con [[Kate Bohner]], ISBN 978-0-8129-2964-5
* ''The America We Deserve'' (2000), con Dave Shiflett, ISBN 1-58063-131-2
* ''How to Get Rich'' (2004), ISBN 978-0-345-48103-0
* ''The Way to the Top: The Best Business Advice I Ever Received'' (2004), ISBN 978-1-4000-5016-1
* ''Think Like a Billionaire: Everything You Need to Know About Success, Real Estate, and Life'' (2004), ISBN 978-0-345-48140-5
* ''The Best Golf Advice I Ever Received'' (2005), ISBN 978-0-307-20999-3
* ''Why We Want You to be Rich: Two Men – One Message'' (2006), con [[Robert Kiyosaki]], ISBN 978-1-933914-02-2
* ''Think Big and Kick Ass in Business and Life'' (2007), con [[Bill Zanker]], ISBN 978-0-06-154783-6
* ''The Best Real Estate Advice I Ever Received: 100 Top Experts Share Their Strategies'' (2007), ISBN 978-1-4016-0255-0
* ''Trump 101: The Way to Success'' (2007), ISBN 978-0-470-04710-1
* ''Never Give Up: How I Turned My Biggest Challenges into Success'' (2008), ISBN 978-0-470-19084-5
* ''Think Like a Champion: An Informal Education in Business and Life'' (2009), ISBN 978-0-7624-3856-3
* ''Midas Touch: Why Some Entrepreneurs Get Rich – and Why Most Don't'' (2011), con [[Robert Kiyosaki|Robert T. Kiyosaki]], ISBN 978-1-61268-095-8
* ''Time to Get Tough: Making America No. 1 Again'' (2011), ISBN 978-1-59698-773-9
* ''[[Crippled America|Crippled America: How to Make America Great Again]]'' (2015), ISBN 978-1-5011-3796-9
* ''Great Again: How to Fix Our Crippled America'' (2016), ISBN 978-1-5011-3800-3
=== Blog e caso Knox ===
Il 16 dicembre 2009 Trump ha commentato dal suo popolare [[blog]] personale l'avvenuta condanna in primo grado della cittadina statunitense [[Amanda Knox]] a ventisei anni di reclusione per il diretto coinvolgimento nel brutale omicidio della studentessa inglese [[Meredith Kercher]] a [[Perugia]]. Egli si è proclamato convinto dell'innocenza della ragazza, definendo il processo italiano e il suo esito "un'inquietante ingiustizia". Per tale motivo si è fatto promotore di un'iniziativa presso i suoi connazionali statunitensi affinché [[Boicottaggio|boicottino]] l'Italia fintantoché questa non abbia fatto "la cosa giusta, liberando Amanda", sostenendo inoltre che dovrebbe essere il [[pubblico ministero]] del processo a dover essere imprigionato al posto suo.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.trumpuniversity.com/blog/post/2009/12/free-amanda-knox.cfm|titolo=Free Amanda Knox|editore=The Trump Blog|data=16 dicembre 2009}}</ref>
=== ''Birthers'' ===
Trump fa parte dei cosiddetti ''birthers'', coloro che sostengono che Barack Obama sarebbe nato in [[Kenya]], malgrado egli sia nato a [[Honolulu]], quindi in territorio statunitense.<ref>Barack Obama è nato il 4 agosto 1961: all'epoca dei fatti il Kenya era una colonia del [[Regno Unito]] e se vi fosse nato allora Obama sarebbe un cittadino britannico, quindi non eleggibile alla Casa Bianca in quanto il luogo di nascita non era (e non è) sottoposto alla giurisdizione statunitense.</ref> Essi affermano che Obama non abbia mai presentato pubblicamente il proprio certificato di nascita originale, nonostante l'obbligo previsto dalla legge, di conseguenza la sua elezione alla Casa Bianca sia frutto di una cospirazione anti-americana.
La vicenda, iniziatasi nell'autunno 2007, dopo aver diviso l'opinione pubblica statunitense in due fazioni contrapposte, ovvero i sostenitori dei ''birthers'' (tra cui Trump e molti politici del Partito Repubblicano con relativi sostenitori) e i loro oppositori, ha avuto conclusione il 27 aprile 2011 con la pubblicazione sul sito della Casa Bianca di un comunicato ufficiale allegante la scansione del certificato di nascita originale di Obama, che ne ha confermato la nascita in territorio statunitense.<ref>{{cita news|url=http://www.whitehouse.gov/blog/2011/04/27/president-obamas-long-form-birth-certificate|titolo=President Obama's Long Form Birth Certificate|pubblicazione=whitehouse.gov|data=27 aprile 2011|accesso=3 novembre 2016}}</ref>
A proposito della teoria esposta dai cosiddetti ''birthers'' sulla (presunta) ineleggibilità (per violazione della cosiddetta "clausola costituzionale di nascita")<ref>Il secondo articolo della [[Costituzione degli Stati Uniti]] richiede che chiunque si candidi alla Casa Bianca (come [[Presidente degli Stati Uniti|presidente]] o [[Vicepresidente degli Stati Uniti|vicepresidente]]) debba rispettare alcuni requisiti rigorosi: tra gli altri, c'è l'obbligo di possedere la cittadinanza statunitense fin dalla nascita.</ref> di Obama alla carica di presidente degli Stati Uniti, il 28 marzo 2011 Trump ha dichiarato durante una puntata del ''[[David Letterman Show]]'' a cui era stato invitato come ospite: {{citazione|Ho impiegato un'ora per avere il mio certificato. È inconcepibile che dopo quattro anni di interrogativi il presidente (Obama) non abbia ancora mostrato il suo.||It took me one hour to get my birth certificate. It's inconceivable that, after four years of questioning, the president (Obama) still hasn't produced his birth certificate.||lingua=en}}
=== Nella cultura di massa ===
Nel film ''[[Ritorno al futuro - Parte II]]'' il personaggio di Biff Tannen, miliardario del 1985 alternativo, sarebbe ispirato a Trump.<ref>{{cita web|url=http://movieplayer.it/news/ritorno-al-futuro-biff-sarebbe-ispirato-a-donald-trump_38829/|titolo=Ritorno al futuro: Biff sarebbe ispirato a Donald Trump|accesso=19 luglio 2016}}</ref> La pellicola ''[[Gremlins 2 - La nuova stirpe]]'' si svolge invece quasi interamente all'interno della Clamp Enterprises, il cui proprietario, il multimiliardario Daniel Clamp, è una trasparente parodia del magnate statunitense, nonché dell'imprenditore [[Ted Turner]].<ref>{{cita pubblicazione|nome=Joe|cognome=Dante|data=15 giugno 1990|titolo=Gremlins 2: The New Batch|accesso=16 ottobre 2016|url=http://www.imdb.com/title/tt0099700/trivia?item=tr2662220}}</ref>
Trump è stato protagonista di una storia della serie a fumetti, ''[[Martin Mystère]]'', in particolare della storia pubblicata nell'''Almanacco del Mistero 1990'' intitolata ''Condominium,'' ovvero come Trump salvò la Terra. In questa storia il protagonista, sfrattato di casa, si rivolge a un'[[agenzia immobiliare]] che si rivela essere gestita da extraterrestri che vogliono conquistare la Terra, ma l'intervento del miliardario Trump salva la situazione in quanto diventa loro socio.<ref>[http://www.sergiobonelli.it/scheda/7847/Almanacco-del-Mistero-1990.html Almanacco del Mistero 1990 - sergiobonellieditore.it]</ref>
Trump compare in un cameo nel ruolo del proprietario del Plaza Hotel (di fatto di sua proprietà dal 1988 al 1995) nella pellicola ''[[Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York]]'' (1992).<ref>{{cita web|url=http://www.imdb.com/title/tt0104431|titolo=Home Alone 2: Lost in New York|sito=Internet Movie Database}}</ref>
Una parodia di Trump è apparsa nel secondo episodio della diciannovesima stagione della serie animata satirica ''[[South Park]]'' (andata in onda il 23 settembre 2015), nella quale impersonava il primo ministro canadese.<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Where My Country Gone?|accesso=27 settembre 2015|url=http://southpark.cc.com/full-episodes/s19e02-where-my-country-gone#source=2b6c5ab4-d717-4e84-9143-918793a3b636:63a32034-1ea6-492d-b95b-9433e3f62f8d&position=1&sort=airdate}}</ref>
=== Visioni religiose ===
Trump è un [[presbiteriano]].<ref name=unplugged>{{cita web|url=http://www.humanevents.com/article.php?id=42268|titolo=Trump Unplugged|cognome=Mattera|nome=Jason|data=14 marzo 2011|sito=[[Human Events]]|accesso=16 marzo 2011}}</ref> Egli ha più volte dichiarato di aver iniziato a frequentare da piccolo la [[First Presbyterian Church in Jamaica|First Presbyterian Church]] a [[Jamaica, Queens|Jamaica]], nei [[Queens]].<ref name=Shabad29Aug/> Trump frequentò la [[scuola domenicale]] e venne cresimato in quella chiesa.<ref name=Shabad29Aug/> In un'intervista nell'aprile del 2011 per ''[[The 700 Club]]'' ha così commentato la sua visione religiosa: "Sono un [[protestante]], sono un presbiteriano. E sapete che per anni ho avuto buone relazioni con la Chiesa. Penso che la religione sia una gran cosa. Penso che la mia sia una religione bellissima",<ref name=ChristianPost>{{cita news|url=http://www.christiantoday.com/article/donald.trump.christianity.is.a.wonderful.religion/27821.htm|titolo=Donald Trump: Christianity is a 'wonderful religion'|cognome=Jones|nome=Lawrence|data=12 aprile 2011|pubblicazione=[[The Christian Post]]|accesso=13 aprile 2011}}</ref><ref name= Politico41111>{{cita news|url=http://www.politico.com/news/stories/0411/52942.html|titolo=Donald Trump Talks Religion: 'I Am a Christian'|cognome=Haberman|nome=Maggie|data=11 aprile 2011|pubblicazione=[[Politico]]|accesso=13 aprile 2011}}</ref> Durante la campagna del 2015 in South Carolina ha voluto tenere un discorso alla [[Marble Collegiate Church]], dove sposò la sua prima moglie Ivana nel 1977.<ref name=Shabad29Aug>{{cita news|url=http://thehill.com/blogs/ballot-box/presidential-races/252246-church-that-trump-claims-to-attend-says-hes-not-an-active|titolo=Church says Trump isn't an 'active member'|pubblicazione=[[The Hill (newspaper)|The Hill]]|data=29 agosto 2015|accesso=29 agosto 2015|nome=Rebecca|cognome=Shabad}}</ref><ref>La [[Marble Collegiate Church]] è oggi parte della [[Reformed Church in America]], che è formata – ma non necessariamente presbiteriana.</ref> Trump ha dichiarato di aver assunto la comunione senza essersi prima confessato adducendo una propria visione sul fatto: "Penso che se io faccio qualcosa di sbagliato, ritengo sia giusto farlo diventare giusto. Parlando di Dio io non mi fermo a una immagine dipinta".<ref>{{cita news|url=http://www.cnn.com/2015/07/18/politics/trump-has-never-sought-forgiveness/|titolo=Trump believes in God, but hasn't sought forgiveness|nome=Eugene|cognome=Scott|data=19 luglio 2015|editore=CNN}}</ref>
Trump ha dichiarato che il proprio libro ''[[Trump: The Art of the Deal]]'' (1987) "è il mio secondo libro favorito di sempre e sapete qual è il primo? La Bibbia! Nessuno può battere la Bibbia".<ref name=Weigel11Aug>{{cita news|pubblicazione=The Washington Post|url=http://www.washingtonpost.com/news/post-politics/wp/2015/08/11/in-michigan-trump-attacks-china-critiques-auto-bailout-and-judges-bernie-sanders-weak/|titolo=In Michigan, Trump attacks China, critiques auto bailout, and judges Bernie Sanders 'weak'|data=11 agosto 2015|accesso=22 agosto 2015|nome=David|cognome=Weigel}}</ref><ref name=Blinder21Aug>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2015/08/22/us/donald-trump-fails-to-fill-alabama-stadium-but-fans-zeal-is-undiminished.html|titolo=Donald Trump Fails to Fill Alabama Stadium, but Fans' Zeal Is Undiminished|nome=Alan|cognome=Blinder|pubblicazione=The New York Times|data=21 agosto 2015|accesso=22 agosto 2015}}</ref> Tuttavia le sue conoscenze bibliche sono state messe in discussione dopo un discorso tenuto alla [[Liberty University]] nel quale fece riferimento alla ''[[Seconda lettera ai Corinzi]]'' come "i due Corinzi", scatenando sorrisi tra i presenti.<ref>{{cita news|cognome1=Allen|nome1=Nick|titolo=Donald Trump faces questions over 'Two Corinthians'|url=http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/us-election/12107003/Donald-Trump-faces-questions-over-Two-Corinthians.html|pubblicazione=[[The Daily Telegraph]]|data=18 gennaio 2016}}</ref>
Trump per motivi di lavoro mantiene comunque strette relazioni anche con persone di convinzioni religiose differenti, tra cui protestanti evangelici e cristiani come [[Tony Perkins]] e [[Ralph E. Reed Jr.]]<ref>[http://bigstory.ap.org/article/182ce6ff69484377abadf7bcbe3f8bdc/playboy-no-more-trump-courts-christian-right "'I believe in the Bible': Trump courts Christian right," by Jill Colvin, Associated Press, September 25, 2015]. Retrieved November 21, 2015.</ref> Durante la campagna presidenziale del 2016 ha ricevuto una benedizione dal sacerdote greco ortodosso [[Emmanuel Lemelson]].<ref>{{cita news|url=http://www.ibtimes.com/who-hedge-fund-priest-meet-emmanuel-lemelson-reverend-wall-street-2159138|titolo=Who Is The Hedge Fund Priest? Meet Emmanuel Lemelson, The Reverend Of Wall Street|cognome=Salo|nome=Jackie|data=27 ottobre 2015|pubblicazione=[[International Business Times]]|accesso=23 gennaio 2016}}</ref> Trump ha legami anche con la comunità ebraica statunitense.<ref>{{cita news|url=http://forward.com/news/breaking-news/318770/trumps-strong-jewish-ties/|titolo=Trump Has Strongest Jewish Ties of all GOP Candidates|pubblicazione=[[The Forward]]|data=7 agosto 2015|accesso=17 gennaio 2016|autore=Heilman, Uriel}}</ref> Durante la cerimonia di concessione dell'Algemeiner Liberty Award dall'''[[Algemeiner Journal]]'' a Trump venne chiesto cosa ne pensasse di avere dei nipoti ebrei (il fatto faceva riferimento al fatto che sua figlia [[Ivanka Trump|Ivanka]] si era convertita all'ebraismo dal suo matrimonio con [[Jared Kushner]]), a cui Trump ha risposto: "Non solo ho dei nipoti ebrei, ma ho una figlia ebrea; e sono molto onorato di tutto ciò... non era stato programmato, ma sono grato a Dio che sia successo".<ref>[http://www.jewishvoiceny.com/index.php?option=com_content&view=article&id=10058:algemeiner-journal-jewish-100-gala-honors-donald-trump-joan-rivers-and-yuli-edelsterin&catid=121:special-features&Itemid=325 Algemeiner Journal Jewish 100 Gala Honors Donald Trump, Joan Rivers and Yuli Edelstein], ''[[The Jewish Voice]]'', February 11, 2015, Tzvi Allen Fishman.</ref>
==== Polemica con papa Francesco ====
Nel febbraio del 2016, durante il suo viaggio di ritorno a seguito di una visita in [[Messico]], [[papa Francesco]] ha dichiarato quanto segue circa Trump: {{citazione|Una persona che pensa solo a costruire muri – di qualsivoglia natura siano – e non ponti, non è un cristiano... Voglio solo dire che quest'uomo [Trump] non è un cristiano se ha detto queste cose. [...] Per ora gli concediamo il beneficio del dubbio, vedremo.<ref>{{cita news|url=https://www.washingtonpost.com/news/post-politics/wp/2016/02/19/vatican-says-popes-remarks-on-trump-were-not-a-personal-attack/|titolo=Vatican says pope's remarks on Trump were not a 'personal attack'|cognome=Bever|nome=Lindsey|data=19 febbraio 2016|cognome2=Johnson|nome2=Jenna|giornale=The Washington Post|issn=0190-8286|accesso=30 marzo 2016}}</ref>}}
Trump non tardò a rispondere, dicendo che era "vergognoso" per il papa discutere della sua fede, suggerendo che il governo messicano stesse "usando il papa come proprio paggio" per propositi politici, "perché essi vogliono continuare a fregare gli Stati Uniti".<ref name=Rappeport18Feb>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/politics/first-draft/2016/02/18/donald-trump-calls-popes-criticism-disgraceful/|titolo=Trump Calls Pope's Criticism 'Disgraceful'|data=18 febbraio 2016|accesso=18 febbraio 2016|pubblicazione=The New York Times|nome=Alan|cognome=Rappeport}}</ref><ref name=vatican>[http://www.realclearpolitics.com/video/2016/02/18/trump_pope_will_have_wished_and_prayed_i_was_president_if_isis_attacked_vatican.html "Trump: Pope Will Have "Wished And Prayed" I Was President If ISIS Attacked Vatican"], [[Real Clear Politics]] (February 18, 2016).</ref> Trump aggiunse inoltre: {{citazione|Se e quando l'[[Stato Islamico|ISIS]] dovesse attaccare il Vaticano, che come tutti sanno è il massimo trofeo a cui aspirano i jihadisti, posso garantirvi che il papa si augurerebbe soltanto e pregherebbe perché Donald Trump fosse presidente.<ref>{{cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/18/papa-francesco-donald-trump-e-scontro-pontefice-non-e-cristiano-candidato-repubblicano-bergoglio-e-vergognoso/2477059/|titolo=Papa Francesco-Donald Trump, è scontro. Pontefice: "Non è cristiano". Candidato repubblicano: "Bergoglio è vergognoso"|giornale=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=18 febbraio 2016|accesso=15 novembre 2016}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.washingtonpost.com/news/post-politics/wp/2016/02/19/vatican-says-popes-remarks-on-trump-were-not-a-personal-attack/|titolo=Vatican says pope's remarks on Trump were not a 'personal attack'|autore1=Lindsey Bever|autore2=Jenna Johnson|giornale=[[The Washington Post]]|data=19 febbraio 2016|issn=0190-8286|lingua=en|accesso=30 marzo 2016}}</ref>}}
Il giorno successivo il direttore della sala stampa vaticana, padre [[Federico Lombardi]], prese la parola precisando che il papa non stesse lanciando un attacco personale a Trump né stesse tentando di sviare i votanti dichiarando che qualcuno che costruisce muri non è un cristiano.<ref>{{cita news|url=http://www.nbcnews.com/news/pope-francis/vatican-pope-francis-was-not-singling-out-donald-trump-wall-n521871|titolo=Vatican: Pope Francis Was Not Singling Out Donald Trump With 'Wall' Remarks|editore=NBC News|accesso=30 marzo 2016}}</ref><ref>Nadeau, Barbie. [http://www.thedailybeast.com/articles/2016/02/20/what-pope-francis-really-said-about-trump-not-being-christian.html "What Pope Francis Really Said About Trump Not Being Christian"], ''[[Daily Beast]]'' (February 20, 2016): "the pope's remarks are a far cry from many of the headlines".</ref> Dopo la chiarificazione di Lombardi, Trump sminuì la controversia col papa dicendo: "Non penso si tratti di una lotta".<ref>{{Cita news|nome=Cooper|cognome=Allen|url=http://www.usatoday.com/story/news/politics/onpolitics/2016/02/19/pope-donald-trump-vatican/80622288/|titolo=Vatican: Pope's comments on Trump not 'personal attack'|sito=[[USA Today]]|accesso=30 marzo 2016}}</ref>
=== Stato di salute ===
Secondo un rapporto medico steso dal suo medico, Harold Borstein, lo stato di salute di Trump può essere considerato assolutamente normale.<ref>Sam Frizell, [http://time.com/4495117/donald-trump-doctors-letter/?xid=homepage "Donald Trump's Doctor's Letter Reveals He is Overweight, But 'In Excellent Health'"], ''Time'' (15 settembre 2016).</ref><ref>Harold Bornstein, [https://assets.donaldjtrump.com/DJT_Medical_Records_.pdf Donald J. Trump Medical Records] (13 settembre 2016).</ref> Trump ha dichiarato di non aver mai fumato sigarette né [[marijuana]], né tantomeno di aver fatto uso di droghe.<ref>{{cita news|autore=|url=https://www.youtube.com/watch?v=0fN5OLqxNqc|titolo=Part 2: Donald Trump on 'Watters' World'|pubblicazione=Watters' World|editore=Fox News Channel|data=6 febbraio 2016|accesso=4 settembre 2016|citazione=WATTERS: "Have you ever smoked weed?" TRUMP: "No, I have not. I have not. I would tell you 100 percent because everyone else seems to admit it nowadays, so I would actually tell you. This is almost like, it's almost like 'Hey, it's a sign'. No, I have never. I have never smoked a cigarette, either"}}</ref> Non beve alcool<ref>Tierney McAfee, [http://www.people.com/article/donald-trump-brother-fred-death-alcoholism "Donald Trump Opens Up About His Brother's Death from Alcoholism: It Had a 'Profound Impact on My Life'"], ''[[People (periodico)|People]]'' (8 ottobre 2015): "[T]here are a few hard and fast principles that he himself lives by: no drugs, no cigarettes and no alcohol. Trump's abstinence from alcohol was largely shaped by the death of his brother, Fred Jr., from alcoholism in 1981".</ref><ref>{{cita news|nome=Millie|cognome=Dent|autore=|url=http://www.thefiscaltimes.com/2015/07/10/15-Facts-You-Didn-t-Know-About-Donald-Trump|titolo=15 Facts You Didn't Know About Donald Trump|pubblicazione=[[The Fiscal Times]]|data=10 luglio 2015|accesso=1º agosto 2015|citazione=The Donald has never smoked cigarettes, drank alcohol or done drugs. His older brother, Fred, was an alcoholic for many years and warned Trump to avoid drinking. Fred ultimately died from his addiction}}</ref><ref>[[Piers Morgan|Morgan, Piers]]. ''[https://books.google.com/books?id=0AA7BAAAQBAJ&pg=PA31 The Hot Seat: Love, War, and Cable News]'', p. 31 ([[Simon and Schuster]] 2014): "[H]e's never touched a drop of alcohol, smoked a cigarette, or tried a drug".</ref> né caffè.<ref>[http://www.gqitalia.it/news/2016/02/18/15-cose-che-forse-non-sai-su-donald-trump/ Gq Italia] ''Dieci cose che forse non sai su Donald Trump''.</ref>
Nel settembre 2016, nell'ambito delle discussioni sullo stato di salute dei candidati alle elezioni, Trump portò al ''[[The Dr. Oz Show]]'' le sue ultime analisi del sangue, esaminandole col pubblico.<ref>{{cita news|url=http://time.com/4493743/donald-trump-dr-oz-health-claims-fact-check/|titolo=Donald Trump health report|cognome=Sifferlin|nome=Alexandra|data=15 settembre 2016|sito=Time|accesso=16 settembre 2016}}</ref>
== Controversie legali ==
Un'analisi condotta da ''[[USA Today]]'', pubblicata nel giugno del 2016, ha evidenziato come Trump e i suoi affari siano stati coinvolti in circa 3.500 cause civili e penali negli Stati Uniti, un numero senza precedenti per un candidato alle presidenziali statunitensi.<ref name="USATodayAnalysis">{{cita news|titolo=Exclusive: Trump's 3,500 lawsuits unprecedented for a presidential nominee|url=http://www.usatoday.com/story/news/politics/elections/2016/06/01/donald-trump-lawsuits-legal-battles/84995854/|accesso=2 giugno 2016|giornale=USA Today|data=2 giugno 2016|nome1=Nick|cognome1=Penzenstadler|nome2=Susan|cognome2=Page}}</ref> Di tutti questi processi in 1.900 Trump è stato il querelante, in 1.450 il difensore; in altri centocinquanta si è costituito terza parte.<ref name="USATodayAnalysis"/> Per quanto contese legali nel mondo dell'industria statunitense di alto livello siano all'ordine del giorno,<ref name="ObermanLongTrail">{{cita news|autore=|autore2=Jim Oberman|url=http://www.wsj.com/articles/trumps-long-trail-of-litigation-1457891191|titolo=Trump's Long Trail of Litigation|pubblicazione=The Wall Street Journal|data=13 marzo 2016|accesso=14 marzo 2016|citazione=Litigation isn't unusual for resolving business disputes or enforcing contracts, particularly in the real-estate industry|autore1=Brody Mullins}}</ref> l'analisi condotta da ''USA Today'' ha evidenziato come Trump sia stato coinvolto in dispute legali più di [[Edward J. DeBartolo Jr.]], [[Donald Bren]], [[Stephen M. Ross]], [[Sam Zell]] e [[Larry Silverstein]] combinati insieme. Cinqueceto casi sono stati archiviati, mentre in un altro centinaio di cause le risoluzioni finali non sono state rese pubbliche.<ref name=USATodayAnalysis/> Nei casi in cui vi è stata una risoluzione chiara Trump ha riportato 451 vittorie e 38 sconfitte.<ref>{{cita web|url=http://thehill.com/blogs/ballot-box/presidential-races/282008-trump-brags-about-winning-record-in-lawsuits|titolo=Trump brags about winning record in lawsuits|sito=[[The Hill (newspaper)|The Hill]]|data=2 giugno 2016}}</ref>
=== 1980–1990 ===
Nel 1985 Trump venne accusato di aver forzato dei propri affittuari per permettergli delle demolizioni di stabili e nuove costruzioni più fruttuose.<ref>{{cita news|cognome1=Schanberg|nome1=Sydney H.|titolo=New York; Doer and Slumlord Both|url=http://www.nytimes.com/1985/03/09/opinion/new-york-doer-and-slumlord-both.html|accesso=14 marzo 2016|pubblicazione=The New York Times|data=9 marzo 1985}}</ref> La questione venne risolta e le demolizioni annullate.<ref>{{cita news|cognome1=Rozhon|nome1=Tracie|titolo=A Win by Trump! No, by Tenants!; Battle of the 80's Ends, With Glad-Handing All Around|url=http://www.nytimes.com/1998/03/26/nyregion/win-trump-no-tenants-battle-80-s-ends-with-glad-handing-all-around.html?pagewanted=all|accesso=14 marzo 2016|pubblicazione=The New York Times|data=26 marzo 1998}}</ref> Nel 1988 Trump pagò settecentocinquantamila dollari per risolvere le sanzioni civili in una causa antitrust derivanti da acquisti di azioni.<ref>{{cita news|cognome1=Rowley|nome1=James|titolo=Trump Agrees To Pay $750,000 Penalty To Settle Antitrust Lawsuit|url=http://www.apnewsarchive.com/1988/Trump-Agrees-To-Pay-$750-000-Penalty-To-Settle-Antitrust-Lawsuit/id-54ea0dc590fc97d9e9e86c65336649a1|accesso=10 marzo 2016|editore=Associated Press|data=5 aprile 1988}}</ref>
=== 1990–2000 ===
Nel 1991 un'analisi di settore predisse l'imminente fallimento del [[Trump Taj Mahal]]; l'analista venne tratto in giudizio da Trump, il quale riteneva che egli avesse avuto un ruolo determinante per il crollo dei suoi affari in quella struttura, ma la questione venne alla fine risolta fuori dalle aule del tribunale.<ref>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/1991/06/11/business/analyst-settles-trump-lawsuit.html|titolo=Analyst Settles Trump Lawsuit|data=11 giugno 1991|editore=Reuters|pubblicazione=[[The New York Times]]|accesso=27 maggio 2011}}</ref> Dopo che un elicottero si schiantò a terra, uccidendo tre inservienti del suo hotel casinò nel New Jersey, Trump portò a giudizio l'azienda produttrice del velivolo,<ref>{{cita news|cognome1=Johnston|nome1=David|titolo=Trump Files Suit Over Crash That Killed Executives|url=http://articles.philly.com/1991-03-02/news/25790988_1_trump-s-atlantic-city-donald-trump-trump-attorney|accesso=14 marzo 2016|pubblicazione=Philadelphia Inquirer|data=2 marzo 1991}}</ref> ma il caso venne archiviato.<ref>{{cita news|cognome1=Asseo|nome1=Laurie|titolo=Court Won't Revive Trump Suit in Employee Deaths|url=http://www.apnewsarchive.com/1992/Court-Won-t-Revive-Trump-Suit-In-Employee-Deaths/id-bb355c57fdc54b1b4a21b27b042395af|accesso=14 marzo 2016|editore=Associated Press|data=5 ottobre 1992}}</ref> Il [[Trump Plaza Hotel and Casino|Trump Plaza]] venne multato di duecentomila dollari per aver tenuto dei comportamenti razzisti e sessisti nei confronti soprattutto di impiegati afroamericani della struttura, ma Trump preferì non indagare la faccenda e ricusò sempre il comportamento del proprio personale in servizio.<ref name=Isikoff7Mar>{{cita news|url=https://www.yahoo.com/politics/trump-challenged-over-ties-to-mob-linked-gambler-100050602.html|titolo=Trump challenged over ties to mob-linked gambler with ugly past|editore=Yahoo! News|nome=Michael|cognome=Isikoff|data=7 marzo 2016|accesso=7 marzo 2016}}</ref> Nel 1991 il padre di Trump, Fred, fece un prestito illegale al [[Golden Nugget Atlantic City|Trump's Castle]] per aiutare la struttura a sostenere un mutuo e il locale casinò venne multato di trentamila dollari, ma tale penalità non andò a intaccare Trump stesso.<ref>{{cita news|cognome1=Johnston|nome1=David|titolo=N.j. Agency Says Trump Loan Illegal|url=http://articles.philly.com/1991-04-09/news/25780577_1_casino-control-act-donald-trump-casino-owners|accesso=10 marzo 2016|data=9 aprile 1991|pubblicazione=Philadelphia Daily News}}</ref>
Nel 1993 Trump trasse in giudizio il suo socio in affari [[Jay Pritzker]] per aver calcolato male delle tasse, ma il tutto venne archiviato.<ref>{{cita news|cognome1=Henriques|nome1=Diana|titolo=Trump Sues Pritzker As a Feud Goes Public|url=http://www.nytimes.com/1993/07/29/business/trump-sues-pritzker-as-a-feud-goes-public.html|accesso=10 marzo 2016|pubblicazione=The New York Times|data=29 luglio 1993}}</ref><ref>{{cita news|cognome1=Henriques|nome1=Diana|titolo=Company News; Pritzker vs. Trump, and Vice Versa|url=http://www.nytimes.com/1994/03/29/business/company-news-pritzker-vs-trump-and-vice-versa.html|accesso=10 marzo 2016|pubblicazione=The New York Times|data=29 marzo 1994}}</ref><ref>{{cita news|cognome1=Henriques|nome1=Diana|titolo=COMPANY NEWS; Trump Agrees To End Feud Over Hotel|url=http://www.nytimes.com/1995/05/06/business/company-news-trump-agrees-to-end-feud-over-hotel.html|accesso=10 marzo 2016|pubblicazione=The New York Times|data=6 maggio 1995}}</ref> La proprietaria di una pensione, [[Vera Coking]], venne citata in giudizio per danni durante la costruzione di un casinò adiacente, lasciando poi decadere la causa.<ref>{{cita news|titolo=Homeowner Drops Trump Suit Vera Coking Accepted A $90,000 Settlement From The Casino Mogul's Contractor, For Damages To Her Home. She's Still Fighting To Keep The House|url=http://articles.philly.com/1997-02-19/news/25533159_1_donald-trump-trump-plaza-eminent-___domain|nome=Amy S.|cognome=Rosenberg|sito=Philadelphia Daily News|data=19 febbraio 1997}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Asking price drops on house Vera Coking refused to sell to Trump|url=http://www.pressofatlanticcity.com/news/breaking/asking-price-drops-on-house-vera-coking-refused-to-sell/article_70e10cfc-6855-5fab-a1fe-f9cdfdba584f.html|nome=Linda|cognome=Cohen|sito=The Press of Atlantic City|data=24 settembre 2013}}</ref><ref>{{cita news|titolo=One-time Trump nemesis, 91, is moving on|url=http://www.cbsnews.com/news/one-time-trump-nemesis-91-is-moving-on/|editore=CBS News|data=31 luglio 2014}}</ref>
Nel 1997 Trump e il rivale proprietario di un casinò di Atlantic City, [[Stephen Wynn]], iniziarono una controversia legale, ma anche questo caso venne archiviato.<ref>{{cita news|titolo=Mirage Sues Trump on Atlantic City Plan|url=http://www.nytimes.com/1997/09/10/nyregion/mirage-sues-trump-on-atlantic-city-plan.html|accesso=14 marzo 2016|pubblicazione=The New York Times / Metro Business – N.Y. / Region|data=10 settembre 1997}}</ref><ref>{{cita news|cognome1=Kershaw|nome1=Sarah|titolo=Trump Sues on Casino Road|url=http://www.nytimes.com/1997/03/15/nyregion/trump-sues-on-casino-road.html|accesso=14 marzo 2016|pubblicazione=The New York Times|data=15 marzo 1997}}</ref><ref>{{cita news|cognome1=Anastasia|nome1=George|titolo=Donald Trump Vs. Steve Wynn In A Real-life Spy Tale A Recent Battle Between The Casino Moguls Is Filled With Claims Of Money-laundering, Double Agents And High-level Secret Snooping.|url=http://articles.philly.com/2000-03-12/news/25604405_1_donald-trump-trump-hotel-private-investigator|accesso=14 marzo 2016|pubblicazione=The Philadelphia Inquirer|data=12 marzo 2000}}</ref>
=== 2000–2010 ===
Nel 2000 Trump venne accusato di lobbying per il rifiuto del governo di proporre casinò in concorrenza col suo e dovette pagare una multa di duecentocinquantamila dollari.<ref>{{Cita news|cognome1=Mahoney |nome1=Joe |titolo=For Trump, 250G Fine in Lobbying |url=http://www.nydailynews.com/archives/news/trump-250g-fine-lobbying-article-1.885295 |accesso=10 marzo 2016 |pubblicazione=Daily News |città=New York |data=5 ottobre 2000}}</ref><ref>{{Cita news|cognome1=Dicker |nome1=Fredric U. |titolo=Trump Probed in Casino Lobbying Blitz |url=http://nypost.com/2000/07/17/trump-probed-in-casino-lobbying-blitz/ |accesso=10 marzo 2016 |pubblicazione=New York Post |data=17 luglio 2000}}</ref> La causa riguardava in particolare il casinò di [[Catskills]] a New York gestito da nativi americani, che avrebbe avuto da competere con tre casinò di Trump.<ref name="LATimesJune2016">{{Cita news|url=http://www.latimes.com/politics/la-na-pol-trump-anti-indian-campaign-20160630-snap-story.html |titolo=Trump was once so involved in trying to block an Indian casino that he secretly approved attack ads |cognome=Tanfani |nome=Joseph |data=30 giugno 2016 |pubblicazione=Los Angeles Times |accesso=5 luglio 2016}}</ref>
Quando la [[Securities and Exchange Commission]] accusò una delle sue compagnie di poca chiarezza nei ''report'' finanziari, l'avvocato di Trump dichiarò che il colpevole di tale azione era stato licenziato e che lo stesso Trump non era al corrente del fatto.<ref name="SEC">{{Cita web|titolo=SEC Brings First Pro Forma Financial Reporting Case |editore=[[U.S. Securities and Exchange Commission]] |data=16 gennaio 2002 |url=http://www.sec.gov/news/headlines/trumphotels.htm |accesso=10 aprile 2011}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://money.cnn.com/2002/01/16/news/sec_trump/|titolo=SEC cites Trump Hotels|pubblicazione=CNN/Money|data=16 gennaio 2002|accesso=10 marzo 2016|citazione=Trump Hotels & Casino Resorts Inc. has consented to a Securities and Exchange Commission cease-and-desist order after being accused by regulators of making misleading statements in the company's third-quarter 1999 earnings release}}</ref><ref>{{Cita news|cognome1=Tully |nome1=Shawn |titolo=When Donald Trump Got in Trouble with the SEC |url=http://fortune.com/2016/03/14/donald-trump-sec/ |accesso=16 marzo 2016 |pubblicazione=Fortune |data=14 marzo 2016}}</ref> Dopo un litigio con [[Leona Helmsley]], iniziato negli anni anovanta per il controllo dell'[[Empire State Building]],<ref>{{Cita news|titolo=Trump Wants Helmsley, Rats Out Of Empire State |pubblicazione=[[Orlando Sentinel]] |data=18 febbraio 1995 |url=http://articles.orlandosentinel.com/1995-02-18/news/9502180382_1_leona-helmsley-donald-trump-john-scanlon}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Helmsley, in a Countersuit Against Trump, Alleges a Conspiracy as Big as the Empire State |url=http://www.nytimes.com/1995/05/31/nyregion/helmsley-countersuit-against-trump-alleges-conspiracy-big-empire-state.html |wkautore=David Cay Johnston |autore=Johnston, David Cay |pubblicazione=[[The New York Times]] |data=31 maggio 1995}}</ref> nel 2002 Trump decise di vendere la sua quota dell'edificio al rivale della Helmsley.<ref>{{Cita news|titolo=Soap Opera Ends As Trump Sells Out |pubblicazione=[[Forbes]] |data=19 marzo 2002 |autore=Lewis, Mark |url=http://www.forbes.com/2002/03/19/0319empire.html}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Tale Of The Tape |pubblicazione=[[Forbes]] |data=27 settembre 2001 |autore=DiCarlo, Lisa |url=http://www.forbes.com/2001/09/27/taleofthetape.html}}</ref>
Nel 2004 Trump trasse in giudizio il suo ex ''partner'' in affari Richard Fields per false dichiarazioni di partenariato con Trump, ma Fields controbatté<ref>{{Cita news|autore1=Eamon Javers |autore2=Amy Borrus |autore3=David Polek |titolo=Trump's Angry Apprentice |url=http://www.bloomberg.com/news/articles/2005-12-11/trumps-angry-apprentice |accesso=11 marzo 2016 |pubblicazione=Bloomberg Business |data=11 dicembre 2005}}</ref><ref>{{Cita news|cognome1=Peer |nome1=Melinda |titolo=The Donald vs. The Richard |url=http://www.forbes.com/2008/05/29/trump-entertainment-resorts-markets-equity-cx_mp_0529markets25.html |accesso=11 marzo 2016 |pubblicazione=Forbes |data=29 maggio 2008}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Trump in Trouble? The Donald resigns from Trump Entertainment board as bankruptcy rumors loom |url=http://www.nydailynews.com/news/money/trump-trouble-donald-resigns-trump-entertainment-board-bankruptcy-rumors-loom-article-1.392793 |accesso=11 marzo 2016 |pubblicazione=Bloomberg News |data=16 febbraio 2009}}</ref><ref>{{Cita news|cognome1=Musgrove |nome1=Martha |titolo=Donald Trump always claims victory; will he actually get this one? |url=http://www.sun-sentinel.com/opinion/columnists/fl-mmcol-oped1028-20151027-column.html |accesso=11 marzo 2016 |pubblicazione=Sun Sentinel |data=27 ottobre 2015}}</ref> e la causa venne archiviata.<ref>{{Cita web|titolo=Court Records: Trump Hotels & Casino Resorts vs. Richard T Fields, et al |url=http://www.clerk-17th-flcourts.org/Web2/CaseSearch/Details/?caseid=NjA0NjMz-pRaWxWDuTXo%3d&caseNum=CACE04020291&category=CV |sito=Broward County Clerk of Courts |accesso=11 marzo 2016}}</ref>
La città in Florida di Palm Beach multò Trump per aver costruito un palo di ventiquattro metri per esporvi la bandiera statunitense nella sua proprietà di [[Mar-a-Lago]] senza averne i permessi necessari. Trump venne alla fine multato di centomila dollari e venne obbligato a versare ciò come contributo ai veterani, ma fece richiesta e ottenne il permesso di esporre una bandiera più piccola.<ref>{{Cita news|cognome1=Cerabino |nome1=Frank |titolo=Trump's War With Palm Beach |url=http://www.politico.com/magazine/story/2015/09/trumps-war-with-palm-beach-213122 |accesso=10 marzo 2016 |pubblicazione=Politico |data=5 settembre 2015}}</ref>
La città californiana di [[Rancho Palos Verdes]] citò in giudizio Trump per aver iniziato i lavori per un'abitazione di lusso in un'area a rischio frane, pur essendo questa di sua proprietà.<ref name=Kim20Dec>{{Cita news|url=http://articles.latimes.com/2008/dec/20/local/me-trump20 |titolo=Trump sues city for $100 million |pubblicazione=Los Angeles Times |nome=Victoria |cognome=Kim |data=20 dicembre 2008 |accesso=28 agosto 2015}}</ref>
Nel 2009 Trump venne citato in giudizio dagli investitori dell'oggi chiuso [[Trump Ocean Resort Baja Mexico]];<ref name=LAT7March>{{Cita news|url=http://www.latimes.com/business/la-fi-trump7-2009mar07,0,5760149.story?track=rss |titolo=Trump Baja venture leaves buyers high and dry |pubblicazione=Los Angeles Times |data=7 marzo 2009 |accesso=13 settembre 2015}}</ref> Trump disse di essere stato un mero portavoce nella faccenda<ref name=LAT7March/><ref name=Barbaro12May>{{Cita news|url=http://www.nytimes.com/2011/05/13/nyregion/feeling-deceived-over-homes-that-were-trump-in-name-only.html |titolo=Buying a Trump Property, or So They Thought |data=12 maggio 2011 |accesso=31 agosto 2015 |nome=Michael |cognome=Barbaro |pubblicazione=The New York Times}}</ref> e la causa venne fissata per una cifra simbolica.<ref>{{Cita news|url=http://www.latimes.com/business/la-fi-mo-donald-trump-settles-baja-mexico-condo-resort-lawsuit-20131127-story.html |titolo=Donald Trump settles lawsuit over Baja condo resort that went bust |pubblicazione=Los Angeles Times |accesso=13 settembre 2015}}</ref>
[[File:Trump International Hotel and Tower in Chicago 2010.jpg|thumb|upright|Trump International Hotel and Tower a Chicago]]
Nel 2004 la Trump Organization concesse il marchio Trump a un hotel a [[Fort Lauderdale]] previsto in apertura per il 2007,<ref name="MiamiH3Mar2016"/> ma i ritardi nella costruzione portarono Trump a ritirare il suo nome dal contratto nel 2009<ref name="MiamiH3Mar2016"/> dopo la definizione del progetto, fatto che spinse gli investitori a citarlo in giudizio,<ref>{{Cita news|cognome1=Bagli |nome1=Charles V. |titolo=Real Estate Executive With Hand in Trump Projects Rose From Tangled Past |url=http://www.nytimes.com/2007/12/17/nyregion/17trump.html |accesso=11 marzo 2016 |pubblicazione=The New York Times |data=17 dicembre 2007}}</ref> ma Trump venne citato soprattutto in quanto egli aveva compartecipato nella pubblicità col proprio nome.<ref name="MiamiH3Mar2016">{{Cita news|cognome1=Sallah |nome1=Michael |titolo=From the Herald archives: Donald Trump's tower of trouble |url=http://www.miamiherald.com/news/politics-government/election/article63879697.html |accesso=11 marzo 2016 |pubblicazione=The Miami Herald |data=3 marzo 2016 |dataarchivio=25 marzo 2012}}</ref><ref>{{Cita news|autore1=Michael Sallah |autore2=Michael Vasquez |titolo=Failed Donald Trump tower thrust into GOP campaign for presidency |url=http://www.tampabay.com/news/politics/stateroundup/failed-donald-trump-tower-thrust-into-gop-campaign-for-presidency/2269121 |accesso=16 marzo 2016 |pubblicazione=Tampa Bay Times |data=13 marzo 2016}}</ref>
Trump concesse personalmente quaranta milioni di dollari per garantire un prestito di seicentoquaranta milioni di dollari per la [[Trump International Hotel and Tower (Chicago)|Trump International Hotel and Tower]] a Chicago. Quando la [[Deutsche Bank]] tentò di riscuoterli citò in giudizio la banca per aver attentato al progetto e alla sua reputazione,<ref>{{Cita news|cognome1=Norris |nome1=Floyd |titolo=Trump Sees Act of God in Recession |url=http://www.nytimes.com/2008/12/05/business/05norris.html |accesso=10 marzo 2016 |pubblicazione=The New York Times |data=4 dicembre 2008}}</ref> quindi la banca si accordò per estendere i termini del prestito per altri cinque anni.<ref>{{Cita news|autore1=The Editors |titolo=The Lawsuits of Donald Trump |url=http://www.theatlantic.com/national/archive/2013/03/the-lawsuits-of-donald-trump/273819/ |accesso=10 marzo 2016 |pubblicazione=The Atlantic |data=20 marzo 2013}}</ref>
=== Dal 2010 a oggi ===
Nel 2015 Trump disse che il governo scozzese aveva impropriamente approvato un progetto nei pressi del proprio stabilimento golfistico e pertanto un hotel a esso annesso era stato rigettato dalla Corte suprema del Regno Unito, portando così a una battaglia legale.<ref>{{cita news|cognome1=Flynn|nome1=Alexis|titolo=Trump Loses Battle to Stop Wind Farm Near His Scottish Golf Resort|url=http://www.wsj.com/articles/trump-loses-battle-to-stop-wind-farm-near-his-scottish-golf-resort-1450275439|accesso=14 marzo 2016|pubblicazione=The Wall Street Journal|data=16 dicembre 2015}}</ref>
Nel luglio del 2015 Trump ha citato in giudizio l'ex [[Miss Pennsylvania]] [[Sheena Monnin]] dopo che questa aveva pubblicamente sostenuto che il concorso di [[Miss USA 2012]] era stato truccato.<ref name=Zadrozny31July/> Un giudice federale diede ragione a Trump e condannò la miss al pagamento di un'indennità di cinque milioni di dollari a Trump.<ref name=Zadrozny31July>{{cita news|pubblicazione=Daily Beast|data=31 luglio 2015|accesso=2 agosto 2015|url=http://www.thedailybeast.com/articles/2015/07/31/trump-lawyer-bragged-i-destroyed-a-beauty-queen-s-life.html|titolo=Trump Lawyer Bragged: I 'Destroyed' a Beauty Queen's Life|nome1=Brandy|cognome1=Zadrozny|nome2=Tim|cognome2=Mak}}</ref><ref name=Finn5July>{{cita news|url=http://www.eonline.com/news/436744/sheena-monnin-loses-donald-trump-appeal-ex-miss-pennsylvania-says-she-s-glad-truth-is-out-solicits-donations-for-legal-fees|titolo=Sheena Monnin Loses Donald Trump Appeal: Ex-Miss Pennsylvania Says She's Glad Truth is Out, Solicits Donations for Legal Fees|data=5 luglio 2013|accesso=2 agosto 2015|nome=Natalie|cognome=Finn|editore=E!}}</ref><ref name=Inquisitr5July>{{cita news|url=http://www.inquisitr.com/831800/sheena-monnin-must-pay-donald-trump-5-million-judge-rules/|titolo=Sheena Monnin Must Pay Donald Trump $5 Million, Judge Rules|data=5 luglio 2013|accesso=2 agosto 2015|pubblicazione=Inquisitr}}</ref>
Trump trascinò in giudizio la [[contea di Palm Beach]] sostenendo che questa aveva permesso alla [[Federal Aviation Administration|FAA]] di dirigere il traffico aereo sopra la sua tenuta di Mar-a-Lago.<ref name=usa.2015>{{cita news|url=http://www.usatoday.com/story/money/business/2015/01/12/trump-air-traffic-suit/21673979/|nome=Matt|cognome=Sedensky|titolo=Trump sues for $100M, says air traffic targets him|pubblicazione=[[USA Today]]|data=13 gennaio 2015|accesso=23 febbraio 2015}}</ref>
Trump ha citato in giudizio la città di [[Ossining (città)|Ossining]] sulla tassazione del suo [[Trump National Golf Club Westchester]] presso quella città,<ref name=Wilson3Sept>{{cita news|url=http://www.lohud.com/story/news/2015/09/03/trump-seeks-90-percent-tax-cut-briarcliff-golf-club/71520582/|titolo=seeks 90 percent tax cut at Westchester golf club|pubblicazione=The Journal News|nome=David McKay|cognome=Wilson|data=3 settembre 2015|accesso=12 marzo 2016}}</ref><ref name=Swaine12Mar>{{cita news|url=http://www.theguardian.com/us-news/2016/mar/12/donald-trump-briarcliff-manor-golf-course-tax|titolo=How Trump's $50m golf club became $1.4m when it came time to pay tax|pubblicazione=The Guardian|nome=Jon|cognome=Swaine|data=12 marzo 2016|accesso=12 marzo 2016}}</ref> dopo che egli era stato a sua volta citato per aver modificato un sistema di drenaggio che aveva apportato danni a una biblioteca, a una piscina pubblica e a dei parcheggi.<ref name=Swaine12Mar/>
Connesso alla campagna elettorale di Trump vi è l'episodio nel quale cinque uomini che si trovavano a protestare presso la Trump Tower di New York citarono in giudizio lo stesso Trump, in quanto alcune sue guardie private avevano preso a pugni uno di essi.<ref>{{cita news|cognome1=Diamond|nome1=Jeremy|titolo=Protesters sue Trump after violent encounter with security|url=http://www.cnn.com/2015/09/09/politics/donald-trump-protesters-lawsuit/|accesso=14 marzo 2016|pubblicazione=Cable News Network (CNN)|data=9 settembre 2015}}</ref><ref>{{cita news|cognome1=Jackson|nome1=Lucas|nome2=Emily|cognome2=Flitter|nome3=Lisa|cognome3=Shumaker|titolo=Trump security guards assaulted protesters on NY sidewalk, lawsuit claims|url=http://www.reuters.com/article/us-usa-election-trump-lawsuit-idUSKCN0R92QS20150909|accesso=14 marzo 2016|editore=Reuters|data=9 settembre 2015}}</ref>
Nel 2016 il partito dei democratici ha citato in giudizio Trump accusandolo di intimidire i votanti. L'Ohio Democratic Party ha scritto in una nota legale: "Trump ha cercato di portare avanti l'obbiettivo della sua campagna elettorale con l'intimidazione degli elettori".<ref>[http://www.reuters.com/article/us-usa-election-intimidation-idUSKBN12V28G?feedType=RSS&feedName=topNews Democrats sue Trump for alleged voter intimidation in four states] ''[[Reuters]]''</ref>
== Matrimoni e figli ==
[[File:Donald Trump and Melania Trump at Liberty Ball Inauguration 2017.jpg|thumb|Trump con la moglie [[Melania Trump|Melania]] al suo primo ballo da presidente americano (20 gennaio [[2017]])]]
Trump ha avuto in tutto cinque figli e si è sposato tre volte nella sua vita. Sposò la sua prima moglie, la modella ceca [[Ivana Trump|Ivana Marie Zelníčková (Trump)]], il 7 aprile 1977 alla [[Marble Collegiate Church]] di [[Manhattan]]<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.vanityfair.com/magazine/2015/07/donald-ivana-trump-divorce-prenup-marie-brenner|titolo=After The Gold Rush|pubblicazione=[[Vanity Fair (rivista statunitense)|Vanity Fair]]|data=agosto 1990|accesso=10 gennaio 2016|citazione=They were married in New York during Easter of 1977. Mayor Beame attended the wedding at Marble Collegiate Church. Donald had already made his alliance with Roy Cohn, who would become his lawyer and mentor}}</ref> in una cerimonia officiata da uno dei più famosi sacerdoti statunitensi, il reverendo [[Norman Vincent Peale]].<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.nytimes.com/2016/09/06/nyregion/donald-trump-marble-collegiate-church-norman-vincent-peale.html|titolo=Overlooked Influences on Donald Trump: A Famous Minister and His Church|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=settembre 2016|accesso=13 ottobre 2016|citazione=Mr. Trump married his first wife, Ivana, at Marble, in a ceremony performed by one of America’s most famous ministers, the Rev. Norman Vincent Peale}}</ref> Ivana è stata naturalizzata cittadina statunitense solo nel 1988.<ref>{{cita news|editore=Associated Press|url=https://news.google.com/newspapers?nid=1899&dat=19880527&id=LiEgAAAAIBAJ&sjid=YmYFAAAAIBAJ&pg=5053,3823442&hl=en|titolo=Ivana Trump becomes U.S. citizen|data=27 maggio 1988|accesso=21 agosto 2015}}</ref>
Già dall'inizio del 1990 iniziarono a circolare le prime voci circa un rapporto d'intesa tra Trump e l'attrice [[Marla Maples]], tanto che fu riportato anche dalla stampa.<ref>{{cita news|url=http://www.dailymail.co.uk/femail/article-3524475|titolo=Marla Maples Recalls 'Awful' Tabloid Scandal Surrounding Donald Trump's First Divorce, Says She Tried to Make Amends with Ivana: 'I Really Hope, for Her Sake, That She Can Forgive Me'|data=20 aprile 2016|accesso=1º settembre 2016|pubblicazione=People|nome=Charlotte|cognome=Triggs}}</ref><ref name="Brenner1990Sept">{{cita news|url=http://www.vanityfair.com/magazine/2015/07/donald-ivana-trump-divorce-prenup-marie-brenner|titolo=After the Gold Rush|pubblicazione=Vanity Fair|data=September 1990|accesso=21 agosto 2015|nome=Marie|cognome=Brenner}}</ref><ref name="Lavin">{{cita news|url=http://articles.chicagotribune.com/1990-02-18/features/9001140529_1_ivana-trump-donald-trump-marla-maples|titolo=With 'Dynasty' Dead, Just Tune to the Trumps|pubblicazione=The Chicago Tribune|nome=Cheryl|cognome=Lavin|data=18 febbraio 1990|accesso=21 agosto 2015}}</ref> Ivana ottenne il divorzio l'8 giugno 1992, asserendo che il marito l'aveva trattata "crudelmente e disumanamente".<ref>[http://www.people.com/people/archive/article/0,,20114003,00.html "Ivana Trump Gets Her Day in Court, but for the Donald, April Could Be the Cruelest Month"], ''[[People (magazine)]]'' (December 24, 1990).</ref><ref name="Hylton21March">{{cita news|url=http://www.nytimes.com/1991/03/21/nyregion/trumps-settle-she-gets-14-million-plus.html|titolo=Trumps Settle; She Gets $14 Million Plus|pubblicazione=The New York Times|data=21 marzo 1991|accesso=21 agosto 2015|nome=Richard D.|cognome=Hylton}}</ref> A sua volta nel 1992 Trump citò in giudizio Ivana per aver violato una delle clausole del loro divorzio, ovvero il fatto che ella avesse pubblicato un libro nel quale riportava alcuni fatti personali afferenti la loro vita matrimoniale prima del divorzio.<ref>{{cita news|autore=Julie Baumgold|url=https://books.google.com/books?id=BeUCAAAAMBAJ&pg=PA36|titolo=Fighting Back: Trump Scrambles off the Canvas|pubblicazione=[[New York (magazine)|New York]]|pp=36, 40|data=9 novembre 1992}} "He suffered over her few weeks on the best-seller list and finally won his gag order...".</ref><ref>{{cita news|titolo=Justices Won't Consider Lifting Ivana's Gag Order|url=http://www.deseretnews.com/article/267547/JUSTICES-WONT-CONSIDER-LIFTING-IVANAS-GAG-ORDER.html?pg=all|accesso=14 marzo 2016|pubblicazione=[[Deseret News]]|data=23 ottobre 1992}}</ref><ref>{{cita news|cognome1=Lacher|nome1=Irene|titolo=Ivana's New Trump Card: The Donald's History, but His Ex Is Conquering Other Worlds, Including Price Club|url=http://articles.latimes.com/1992-04-26/news/vw-1119_1_ivana-trump/2|accesso=14 marzo 2016|pubblicazione=Los Angeles Times|data=26 aprile 1992}}</ref> Ciononostante nel 2015 Ivana ha detto che lei e Donald sono "migliori amici" e "insieme abbiamo cresciuto tre figli che amiamo e di cui siamo particolarmente orgogliosi. Non ho nulla contro Donald e gli auguro il meglio per la sua campagna elettorale. Penso che incidentalmente sarebbe un ottimo presidente".<ref>{{cita news|autore=Eliza Collins|url=http://www.politico.com/story/2015/07/ivana-trump-denies-accusing-donald-trump-rape-daily-beast-120721|titolo=Ivana Trump denies accusing Donald Trump of rape|pubblicazione=[[Politico]]|data=28 luglio 2015|citazione=Donald and I are the best of friends and together have raised three children that we love and are very proud of. I have nothing but fondness for Donald and wish him the best of luck on his campaign. Incidentally, I think he would make an incredible president}}</ref> Malgrado questo atteggiamento conciliante, Ivana è comunque coinvolta in una battaglia legale con l'ex marito per la possibilità di continuare a sfruttare il cognome Trump per i propri affari.<ref>{{cita web|url=http://www.trademarkguy.com/blog/2006/04/ivana-trump-trademark-problems.html|titolo=Ivana Trump trademark problems|accesso=20 settembre 2009|lingua=en|data=25 aprile 2006}}</ref> Con Ivana ha avuto in tutto tre figli:
* [[Donald Trump Jr.|Donald John Trump, Jr.]] (nato il 31 dicembre 1977), sposato dal 12 novembre 2005 con Vanessa Haydon
* [[Ivanka Trump|Ivanka Marie Trump]] (nata il 30 ottobre 1981), sposata dal 25 ottobre 2009 con Jared Kushner
* Eric Frederic Trump (nato il 6 gennaio 1984), sposato dall'8 novembre 2014 con Lara Yunaska
Con [[Marla Maples]] si è sposato il 19 dicembre 1993, rimanendovi sino all'8 giugno 1999. La coppia formalmente si era già separata dal maggio del 1997,<ref name=Arena9Jun>{{cita news|url=http://www.nydailynews.com/archives/news/marla-caves-prenup-battle-pact-takes-2m-divorce-article-1.831793|titolo=Marla caves on prenup battle, takes $2 million in divorce|data=9 giugno 1999|accesso=9 gennaio 2016|pubblicazione=Daily News|città=New York|nome1=Salvatore|cognome1=Arena|nome2=K. C.|cognome2=Baker}}</ref> ma il divorzio venne finalizzato solo nel giugno del 1999.<ref>{{cita news|url=http://www.people.com/people/article/0,,20723536,00.html|titolo=Marla Maples Still Loves Donald Trump|data=August 2013|pubblicazione=People}}</ref><ref>{{cita news|url=http://articles.chicagotribune.com/2005-01-21/news/0501220056_1_donald-trump-marla-maples-prenup|titolo=Trump always says 'I do' to having a prenup|data=21 gennaio 2005|giornale=Chicago Tribune}}</ref> Da questa relazione è nata una figlia:
* Tiffany Trump (nata il 13 ottobre 1993)
Tiffany è stata allevata dalla madre in California a [[Calabasas]] e ha vissuto con lei sino al diploma presso la [[Viewpoint School]].<ref>{{cita web|cognome1=Walloga|nome1=April|titolo=Meet the wild-card Trump daughter no one is talking about|url=http://www.businessinsider.com/meet-tiffany-trump-the-wild-card-daughter-of-donald-trump-2015-7|editore=Business Insider|accesso=29 giugno 2016|data=12 luglio 2015}}</ref>
Successivamente dal 1998 Trump ha iniziato una relazione con la modella slovena [[Melania Trump|Melania Knauss]],<ref>{{cita news|url=http://letteradonna.it/271075/paolo-zampolli-donald-trump-melania-trump/|titolo=Il Cupido (italiano) di casa Trump|pubblicazione=Letteradonna|accesso=3 novembre 2016}}</ref> con cui si è poi sposato il 22 gennaio del 2005 e che è tuttora la sua [[Matrimonio|consorte]],<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2016/08/24/esteri/io-manager-delle-modelle-vi-racconto-come-melania-ha-conquistato-trump-C6LM58PyjZSM5RlilKdxwO/pagina.html|titolo=Zampolli: "Io manager delle modelle vi racconto come Melania ha conquistato Trump"|sito=LaStampa.it|accesso=3 novembre 2016}}</ref> da cui ha avuto l'ultimo figlio:
* Barron William Trump (nato il 20 marzo 2006).
== Onorificenze e riconoscimenti ==
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine=The Presidential Order of Excellence.png
|nome_onorificenza=Ordine presidenziale della Luce (Georgia)
|collegamento_onorificenza=Ordine presidenziale della Luce
|motivazione=
|luogo=22 aprile 2012
}}
{{Onorificenze
|immagine=EdwardVIIICoronationMedal.png
|nome_onorificenza=Ellis Island Medal of Honor
|collegamento_onorificenza=Ellis Island Medal of Honor
|motivazione=For patriotism, tolerance, brotherhood and diversity<ref>{{cita web|url=http://www.snopes.com/trump-received-ellis-island-award-in-1986/|titolo=Trump Received Ellis Island Award in 1986|autore=Dan Evon}}</ref>
|luogo=1986
}}
=== Onorificenze accademiche ===
{{Onorificenze
|immagine=Laurel wreath.svg
|nome_onorificenza=Laurea ''honoris causa'' in [[Microeconomia aziendale|amministrazione aziendale]]
|motivazione=
|collegamento onorificenza=
|luogo=[[Robert Gordon University]], [[Aberdeen]], 20 novembre 2007<ref>{{cita web|autore=Pauline Smith e Andrew Youngson|url=http://www.rgu.ac.uk/news/donald-trump-doctor-of-business-administration|titolo=Donald Trump Honoured by Robert Gordon University}}</ref> (revocata il 9 dicembre 2015 per incompatibilità di vedute)<ref>{{cita news|url=http://uk.reuters.com/article/us-usa-election-trump-britain-idUKKBN0TS0PG20151209 |titolo=More than 250,000 Britons petition to ban Trump from UK|pubblicazione=Reuters|autore=Kate Holton|data=9 dicembre 2015}}</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Laurel wreath.svg
|nome_onorificenza=Laurea ''honoris causa'' in [[Business|affari]]
|motivazione=
|collegamento onorificenza=
|luogo=[[Liberty University]], [[Lynchburg (Virginia)]], 2012<ref>{{cita web|url=http://www.liberty.edu/news/index.cfm?PID=18495&MID=65182|titolo=Donald Trump addresses largest Convocation crowd, praises Liberty's growth|sito=Liberty University News Service, September. Liberty University News Service}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.christianpost.com/news/donald-trump-to-talk-politics-business-and-faith-at-liberty-university-convocation-81973/|titolo=Donald Trump to Talk Politics, Business and Faith at Liberty University Convocation|sito=The Christian Post|access-data=9 marzo 2016}}</ref>
}}
=== Altre onorificenze ===
* 1983 – Tree of Life Award del Jewish National Fund per i rapporti Israele-Stati Uniti d'America<ref>Jewish National Fund Tree of Life Award Presentation a Donald J. Trump: 1º marzo 1983, Gala Dinner Dance, Grand Hyatt Hotel, New York.</ref>
* 1990 – [[Razzie Award al peggior attore non protagonista]] per il suo ruolo in ''[[I fantasmi non possono farlo]]''<ref>{{cita news|autore=Aly Weisman|titolo=Donald Trump won a 'worst supporting actor' Razzie award for his role in this 1989 film|url=http://www.businessinsider.com/donald-trump-won-razzie-worst-supporting-actor-ghosts-cant-do-it-2015-8|pubblicazione=Business Insider|data=1º settembre2015}}</ref>
* 1995 – [[Gaming Hall of Fame]]<ref>{{cita web|titolo=The Gaming Hall of Fame|url=http://gaming.unlv.edu/hof/index.html|sito=University of Nevada Las Vegas}}</ref>
* 2007 – Stella sulla [[Hollywood Walk of Fame]]<ref>{{cita web|sito=Hollywood Walk of Fame|titolo=Donald Trump|url=http://www.walkoffame.com/donald-trump}}</ref>
* 2007 – [[Muhammad Ali]] Entrepreneur Award<ref>{{cita web|url=https://www.blacktie-arizona.com/photos/photoevent.cfm?id=187|titolo=2007 Muhammad Ali Awards — Black Tie Aeizona.com|sito=Blacktie-arizona.com|data=24 marzo 2007}}</ref>
* 2010 – New York [[Ride of Fame]]<ref>{{cita web|url=http://www.forbes.com/pictures/mfg45elmf/donald-trump-honored-in-gray-line-new-yorks-ride-of-fame-campaign-6/|titolo=Donald Trump Honored In Gray Line New York's Ride Of Fame Campaign|pubblicazione=Forbes|data=8 giugno 2010}}</ref>
* 2013 – [[WWE Hall of Fame]]<ref name="WWE Hall of Fame"/>
* 2015 – ''[[Algemeiner Journal|The Algemeiner]]'' Liberty Award per i rapporti tra Israele e Stati Uniti d'America<ref>{{cita news|data=5 febbraio 2015|titolo=Algemeiner Honors Joan Rivers, Donald Trump, Yuli Edelstein at Second Annual 'Jewish 100' Gala|url=http://www.algemeiner.com/2015/02/05/algemeiner-honors-joan-rivers-donald-trump-yuli-edelstein-at-second-annual-jewish-100-gala/|pubblicazione=Algemeiner Journal|città=Brooklyn, NY}}</ref>
* 2015 – New Jersey Boxing Hall of Fame<ref>{{cita web|url=http://www.njboxinghof.org/2015-new-jersey-boxing-hall-of-fame-inductees/|titolo=2015 New Jersey Boxing Hall of Fame Inductees|data=27 marzo 2015|autore=Henry Hascup}}</ref>
* 2015 – Marine Corps–Law Enforcement Foundation Commandant's Leadership Award<ref>{{cita web|sito=Marine Corps–Law Enforcement Foundation|titolo=Donald Trump received our Commandant's Leadership Award.|url=https://web.archive.org/web/20150819164943/http://www.mc-lef.org/events/|data=19 agosto 2015}}</ref>
* 2015 – [[Chiavi della città]] di [[Doral]], [[Florida]]<ref>{{cita news|autore=Daniel Hidalgo|data=5 agosto 2015|titolo=Doral lets Donald Trump keep key to city; also gives initial OK to four new developments|url=https://web.archive.org/web/20150819164622/http://www.miamiherald.com/news/local/community/miami-dade/doral/article30331242.html}}</ref>
* 2016 – [[Time 100|''TIME'' 100]], elenco annuale delle personalità più influenti stilato da ''[[TIME]]''<ref>{{cita news|autore=Renee Ellmers|url=http://time.com/4302104/donald-trump-2016-time-100|titolo=Donald Trump: 'The rule breaker'|pubblicazione=Time|data=21 aprile 2016}}</ref>
== Note ==
{{references|strette}}
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Trump|nome=Donald|coautori=[[Robert Kiyosaki]]|titolo=Perché vogliamo che tu sia ricco. Due uomini un solo messaggio|editore=Gribaudi|anno=2007}}
* {{cita libro|cognome=Trump|nome=Donald|coautori=Zanker Bill|titolo=Pensa in grande e manda tutti al diavolo nel lavoro e nella vita|editore=Etas|anno=2008}}
* {{cita libro|cognome=McIver|nome=Meredith|wkautore=McIver Meredith|coautori=Donald Trump|titolo=I campioni non si arrendono mai. Un'educazione informale nel business e nella vita|editore=Etas|anno=2009}}
* [[Wayne Barrett]], ''Trump: The Deals and the Downfall'', [[HarperCollins]], 1992, ISBN 978-0-06-016704-2.
* Gwenda Blair, ''Donald Trump: The Candidate'', [[Simon & Schuster]], 2007, ISBN 978-1-4165-4654-2. <!-- According to [http://books.simonandschuster.com/Donald-Trump/Gwenda-Blair/9781416546542 information from Simon and Schuster], this book was "adapted and updated" from the following book: Blair, Gwenda. ''The Trumps: Three Generations of Builders and a Presidential Candidate''. [[Simon & Schuster]] (2001). ISBN 978-0-7432-1079-9. -->
* Jess Brallier, Richard McDonough, ''The Really, Really Classy Donald Trump Quiz Book: Complete, Unauthorized, Fantastic – and the Best!!'', [[Little, Brown and Company]], 1990, ISBN 978-0-316-10608-5.
* Richart Bronson ''et al'', ''The War at the Shore: Donald Trump, Steve Wynn, and the Epic Battle to Save Atlantic City'', [[The Overlook Press]], 2012, ISBN 978-1-4683-0046-8.
* {{cita libro|cognome=Coulter|nome=Ann|wkautore=Ann Coulter|data=23 agosto 2016|titolo=[[In Trump We Trust|In Trump We Trust: E Pluribus Awesome!]]|editore=Sentinel|isbn=978-0-7352-1446-0}}
* Michael D'Antonio, ''Never Enough: Donald Trump and the Pursuit of Success'', [[Thomas Dunne Books]], 2015, ISBN 978-1-250-04238-5.
* ''The Truth About Trump'', [[St. Martin's Press]], 2016, ISBN 978-1-250-10528-8.
* David Ewen, David, ''Chasing Paradise: Donald Trump and the Battle for the World's Greatest Golf Course'', [[Black & White Publishing]], 2010, ISBN 978-1-84502-311-9.
* Harry Hurt, Harry, ''Lost Tycoon: The Many Lives of Donald J. Trump'', [[W. W. Norton & Company]], 1993, ISBN 978-0-393-03029-7.
* [[Jackson Katz]], ''Man enough?: Donald Trump, Hillary Clinton, and the Politics of Presidential Masculinity'', [[Interlink Publishing]], 2016, ISBN 978-1-56656-083-2.
* Davy Cay Johnston, ''The Making of Donald Trump'', [[Melville House Publishing]], 2016, ISBN 978-1-61219-632-9.
* [[Jeff Lord]], ''What America Needs: The Case for Trump'', [[Regnery Publishing]], 2016, ISBN 978-1-62157-523-8.
* [[Timothy L. O'Brien]], ''TrumpNation: The Art of Being The Donald'', [[Grand Central Publishing|Warner Books]], 2005, ISBN 978-0-446-57854-7.
* John O'Donnell, James Rutherford, ''[[Trumped! (book)|Trumped!: The Inside Story of the Real Donald Trump – His Cunning Rise and Spectacular Fall]]'', [[Simon & Schuster]], 1991, ISBN 978-0-671-73735-1.
* Simone Payment, ''Donald Trump: Profile of a Real Estate Tycoon''. [[Rosen Publishing]], 2007, ISBN 978-1-4042-1909-0.
* [[Ted Rall]], ''Trump: A Graphic Biography'', [[Seven Stories Press]], 2016, ISBN 978-1-60980-758-0.
* [[George H. Ross]], ''Trump-Style Negotiation: Powerful Strategies and Tactics for Mastering Every Deal'', [[John Wiley & Sons]], 2008, ISBN 978-0-470-22529-5.
* [[Phyllis Schlafly]], postumo con Ed Martin e Brett M. Decker, ''[[The Conservative Case for Trump]]'', [[Regnery Publishing]], 2016, ISBN 978-1-62157-628-0.
* Hart Seely, ''Bard of the Deal: The Poetry of Donald Trump'', [[HarperCollins]], 2015, ISBN 978-0-06-246516-0.
* Robert Slater, ''No Such Thing as Over-exposure: Inside the Life and Celebrity of Donald Trump'', [[Prentice Hall]], 2005, ISBN 978-0-13-149734-4.
* Editorialisti di ''[[Time (magazine)|Time]]'', ''Donald Trump: The Rise of a Rule Breaker'', ''Time'', 2016, ISBN 978-1-68330-416-6.
* [[Jerome Tuccille]], ''Trump: The Saga of America's Most Powerful Real Estate Baron'', [[Penguin Group]], 1985, ISBN 978-1-55611-069-6.
* [[Alan Whiticker]], ''Trumped: the Wonderful World and Wisdom of Donald Trump'', [[New Holland Publishers]], 2016, ISBN 978-1-74257-896-5.
* [[Kevin D. Williamson]], ''The Case Against Trump'', [[Encounter Books]], 2015, ISBN 978-1-59403-877-8.
* Sara Wooten, ''Donald Trump: From Real Estate to Reality TV'', [[Enslow Publishers]], 2009, ISBN 978-0-7660-2890-6.
* Douglas Kellner (auth.), ''American Nightmare: Donald Trump, Media Spectacle, and Authoritarian Populism'', SensePublishers 2016 Transgressions: Cultural Studies and Education 117. 978-94-6300-788-7, 978-94-6300-786-3, 978-94-6300-787-0
== Voci correlate ==
* ''[[Donald Trump's Real Estate Tycoon]]''
* [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016]]
* [[Elezioni primarie del Partito Repubblicano del 2016 (Stati Uniti d'America)]]
* [[Famiglia Trump]]
* [[Ivana Trump]]
* [[Ivanka Trump]]
* [[Trump International Hotel and Tower]]
* ''[[Trump: L'arte di fare affari]]''
* [[Trump Model Management]]
* [[Trump Organization]]
* [[Trump Tower]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|n=Categoria:Donald Trump}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.trump.com/|The Trump Organization}}
* {{cita web|https://www.greatagain.gov/|Sito Ufficiale}}
* {{cita web|http://trumpexpos.blogspot.com/|Trump Think Big Expo Blog}}
* {{cita web|http://www.trumpinitiative.com/blog|Blog di Donald Trump}}
* {{cita web|http://www.newsmeat.com/billionaire_political_donations/Donald_Trump.php|Donazioni politiche di Donald Trump}}
* {{Imdb}}
* {{cita web|url=http://www.forbes.com/static/bill2005/LIRU5WX.html?passListId=10&passYear=2005&passListType=Person&uniqueId=U5WX&datatype=Person|titolo=Articolo di Forbes.com}}
{{PresidentiUSA
|predecessore= [[Barack Obama]]
|periodo= dal 20 gennaio [[2017]]
|successore= ''in carica''
}}
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{{USRepPresNominati}}
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[[Categoria:Trump|Donald Trump]]
[[Categoria:Germano-statunitensi]]
[[Categoria:Fondatori di impresa]]
[[Categoria:Blogger statunitensi|Trump]]
[[Categoria:Membri della WWE Hall of Fame]]
[[Categoria:Presidenti degli Stati Uniti d'America]]
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