Calciopoli e Apple Pay: differenze tra le pagine

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Con il termine '''Calciopoli''' si vuole indicare uno scandalo che ha investito il [[calcio (sport)|calcio]] italiano nel [[2006]], coinvolgendo diverse società professionistiche fra le più importanti e numerosi dirigenti sia delle stesse società sia dei principali organi calcistici italiani ([[Federazione Italiana Giuoco Calcio]], [[Lega Nazionale Professionisti]], [[Associazione Italiana Arbitri]]), oltre ad alcuni arbitri e assistenti. In ordine di tempo si è trattato del terzo grande scandalo nella storia del calcio italiano, dopo i due scandali relativi alle scommesse del [[Scandalo del calcio italiano del 1980|1980]] e del [[Scandalo del calcio italiano del 1986|1986]]. Successivamente nel [[2011]] ci fu un ulteriore scandalo, mediaticamente soprannominato ''[[Scandalo italiano del calcioscommesse del 2011|Scommessopoli]]''.
| Nome = Apple Pay
| Logo = Apple Pay logo.svg
| DimensioneLogo = 150
| Screenshot = Apple pay3.jpg
| Didascalia = Pagamento con il servizio Apple Pay.
| Sviluppatore = [[Apple Inc.]]
| DataPrimaVersione = 20 ottobre [[2014]]
| SistemaOperativo = iOS
| SistemaOperativo2 = macOS
| SistemaOperativo3 = watchOS
| Genere = [[Mobile Payment|Pagamento mobile]]
| Licenza = [[software proprietario|Proprietario]]
| SoftwareLibero = no
}}
 
'''Apple Pay''' è un [[Mobile payment|metodo di pagamento]] creato dalla [[Apple Inc.]] che consente di effettuare pagamenti utilizzando un [[iPhone 6]] o superiori, un [[Apple Watch]] o superiori, un [[iPad Air 2]] o superiori e un Mac con [[macOS Sierra]] o versioni successive<ref>{{Cita news|lingua=it|autore=|url=https://support.apple.com/it-it/HT204506|titolo=Come configurare Apple Pay sul tuo iPhone, iPad, Apple Watch o Mac|pubblicazione=Apple Support|data=|accesso=2017-02-09}}</ref>.
Le prime avvisaglie di ''Calciopoli'' emersero nel [[2005]] mediante alcune indiscrezioni di stampa relative a indagini sul calcio condotte dalla Procura di [[Torino]]. L'inchiesta, denominata ''Offside'' e condotta dal Procuratore [[Raffaele Guariniello]] (già noto per precedenti indagini sul mondo del calcio), si era chiusa con l'archiviazione (per l'inesistenza di situazioni penalmente rilevanti) ma anche col contestuale invio di materiale, ritenuto rilevante sul piano disciplinare, alla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]. Le indiscrezioni di stampa si moltiplicarono nella primavera del [[2006]] e infine lo scandalo venne alla luce con la pubblicazione delle prime intercettazioni telefoniche a partire dal 2 maggio [[2006]], ossia a pochi giorni dalla conclusione della stagione calcistica 2005-2006 (anche se quelle intercettazioni, nate da interessi privati ai fini di «[[spionaggio industriale]]» sulla base di [[Intercettazione#Intercettazione telefonica|intercettazioni telefoniche illecite]] effettuate da alcuni responsabili della sicurezza dell'azienda [[Telecom Italia]] per cui essa fu contemporaneamente [[Scandalo Telecom-Sismi|indagata]], in realtà erano tutte relative alla stagione 2004-2005). Lo scandalo fu battezzato dagli organi di informazione in vari modi, ma alla fine è storicamente prevalso il termine ''Calciopoli'' per analogia con ''[[Mani pulite|Tangentopoli]]'' (laddove in quel caso a reggere l'espressione era il termine ''tangente'' e ''-polis'', riferendosi originariamente a Milano come "città delle [[corruzione|tangenti]]").
 
Il servizio funziona con [[PayWave]] di Visa, [[PayPass]] di [[MasterCard]], ''ExpressPay'' di [[American Express]] e le carte [[Visa]].
==Calciopoli==
===Prime conseguenze dello scandalo===
Nel giro di pochi giorni arrivarono le dimissioni del presidente della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] [[Franco Carraro]], di uno dei suoi vice, Innocenzo Mazzini, del presidente dell'[[Associazione Italiana Arbitri|AIA]] [[Tullio Lanese]] e dei due principali dirigenti della [[Juventus Football Club|Juventus]], il direttore generale [[Luciano Moggi]] e l'amministratore delegato [[Antonio Giraudo]] (seguite poi da quelle dell'intero consiglio d'amministrazione della società torinese). Dopo essere stato deferito dalla Procura Federale, si dimise anche il presidente della [[Lega Calcio]] [[Adriano Galliani]]. Il [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano]] decise di commissariare la Federcalcio, nominando l'avvocato [[Guido Rossi]] come commissario.
 
== Storia ==
===Indagini e procedimenti disciplinari===
Il servizio è stato presentato il 6 settembre 2014<ref>{{Cita web|url=http://www.theverge.com/2014/9/9/6084211/apple-pay-iphone-6-nfc-mobile-payment|titolo=Apple Pay allows you to pay at the counter with your iPhone 6|sito=The Verge|data=2014-09-09|accesso=2017-03-26}}</ref>.
Le indagini da parte del Procuratore Federale Stefano Palazzi, relativamente al primo e più importante filone (coinvolgente le società che nella classifica del Campionato Italiano di [[Serie A 2005-2006]] erano in posizione utile per la qualificazione alle [[coppe europee]] 2006-2007), si conclusero alla fine di giugno [[2006]]. Dal momento che i deferimenti avevano riguardato, oltre a esponenti della [[Lega Calcio]], anche dirigenti federali ed esponenti dell'[[Associazione Italiana Arbitri|AIA]], il processo sportivo di primo grado non poteva tenersi presso le rispettive Commissioni Disciplinari (all'epoca non esisteva ancora la CD nazionale) e fu pertanto svolto presso la [[Corte di Giustizia Federale (FIGC)|Commissione d'Appello Federale]] (storico organo chiamato solitamente a decidere in secondo grado). Il procedimento d'appello, conseguentemente, fu tenuto presso la [[Corte di Giustizia Federale (FIGC)|Corte Federale]] (organo che era solitamente chiamato in causa solo per vizi formali o per fornire pareri e interpretazioni). I due procedimenti si chiusero rispettivamente il 14 e il 25 luglio [[2006]], permettendo di stilare una classifica definitiva della [[Serie A 2005-2006]], al netto delle penalizzazioni inflitte a [[Juventus Football Club|Juventus]], [[Associazione Calcio Milan|Milan]], [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] e [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], utilizzata per determinare i club italiani qualificati alla [[UEFA Champions League 2006-2007]] e alla [[Coppa UEFA 2006-2007]]. Sulla base della medesima classifica, dopo aver sentito il parere di una commissione di tre saggi appositamente incaricata, il 26 luglio [[2006]] la [[FIGC]] emetteva un comunicato stampa in cui riconosceva all'[[FC Internazionale|Inter]], prima classificata dopo le sanzioni inflitte a Juventus e Milan, il titolo di Campione d'Italia 2005-2006. Un secondo filone di indagini coinvolse due società minori, [[Reggina Calcio|Reggina]] e [[Associazione Calcio Arezzo|Arezzo]] (quest'ultimo militante in [[Serie B]] all'epoca). I processi sportivi relativi a questo ulteriore filone si chiusero nel mese di agosto [[2006]].
 
Il 16 settembre 2015, con [[iOS 9]] è stato introdotto il supporto per le carte [[Discovery]]. Nel mese di maggio, Wiredcard ha rilasciato sull'[[App Store]] inglese un'app chiamata Boon. Essa permette di utilzzare Apple Pay anche nel resto del mondo, mediante l'utilizzo di carte [[Mastercard]] con tecnologia 3D Secure.
===Ricorsi===
Successivamente e in tempi diversi (tra agosto [[2006]] e giugno [[2007]]), furono discussi gli ulteriori ricorsi alla [[Camera di Conciliazione ed Arbitrato per lo Sport]], organo istituito all'epoca presso il [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|CONI]]. Falliti tutti i tentativi di conciliazione tra le parti, i vari lodi arbitrali consentirono a diversi tesserati "sconti" anche notevoli sui periodi di inibizione comminati dalla Corte Federale, mentre ad alcune società furono ridotte le penalizzazioni in classifica. Una sola società, l'[[Associazione Calcio Arezzo|Arezzo]], tentò successivamente anche il ricorso al [[Tribunale Amministrativo Regionale]] del Lazio. Il ricorso fu respinto, ma in questo modo i toscani violarono la clausola compromissoria che vieta il ricorso alla giustizia ordinaria. Il ricorso al TAR del Lazio era stato in un primo momento avanzato anche dalla Juventus, addirittura prima ancora dell'arbitrato, ma era stato poi ritirato.
 
Con [[macOS]] Sierra è possibile effettuare pagamenti online sul Mac tramite [[Safari (browser)|Safari]]<ref>{{Cita web|url=https://support.apple.com/kb/PH25811?viewlocale=it_IT&locale=it_IT|titolo=Safari per Mac: Acquistare con Apple Pay in Safari|sito=support.apple.com|lingua=it|accesso=2017-02-09}}</ref>. Qualora si dovesse pagare su un sito che supporto i pagamenti con Apple Pay, verrà inviata una notifica sull'iPhone con la richiesta del Touch ID per confermare l'acquisto.
===Sanzioni finali===
La società maggiormente colpita dalla giustizia sportiva fu proprio la Juventus: riconosciuta colpevole di «illecito associativo» – un termine allora non previsto dall'ordinamento giuridico sportivo italiano, ma che fu giudicato dalla Corte di Giustizia Federale come una violazione dell'articolo 6 dell'allora Codice di Giustizia Sportiva (riguardante ai casi di «illecito sportivo»)<ref>{{cita news|Fulvio Bianchi|url=http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/spycalcio/motivazioni-sentenza/motivazioni-sentenza.html|titolo=Calciopoli, ecco tutte le motivazioni. «Ma non è stato un colpo di spugna...»|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=4 agosto 2006|accesso=21 giugno 2014}}</ref> –, le fu revocato il titolo ''[[de iure]]'' di campione d'Italia 2004-2005 e non le fu assegnato nemmeno quello 2005-2006 in quanto retrocessa d'ufficio all'ultimo posto in classifica – nonostante l'esito di quella stagione non sia mai stato discusso a livello sportivo e ordinario –; la squadra scese così per la prima volta in [[Serie B]], e dovette scontare anche un'ulteriore penalizzazione di 9 punti nella classifica del campionato italiano di [[Serie B 2006-2007]]. Penalizzazioni di varie entità furono inflitte anche a Fiorentina, Milan, Lazio, Reggina e Arezzo, da scontare in parte nel campionato di Serie A 2005-2006, e in parte in quello successivo. Fra i tesserati, le sanzioni più pesanti colpirono gli ex dirigenti bianconeri [[Luciano Moggi]] e [[Antonio Giraudo]] e l'ex vicepresidente federale Innocenzo Mazzini: per tutti e tre la massima pena, ossia cinque anni di inibizione con proposta di radiazione. Tale proposta fu successivamente accolta dagli organi competenti, trasformando di fatto la sanzione in una squalifica a vita.
 
Con l'uscita dei nuovi [[MacBook Pro]] del 2016 con Touch Bar è possibile effettuare pagamenti Apple Pay senza l'ausilio dell'iPhone, grazie al sensore di impronte digitali presente direttamente sul Mac<ref>{{Cita web|url=https://support.apple.com/kb/PH26218?viewlocale=it_IT&locale=it_IT|titolo=macOS Sierra: Utilizzare Wallet e Apple Pay sul Mac|sito=support.apple.com|lingua=it|accesso=2017-02-09}}</ref>.
===Il processo penale===
Il processo penale di primo grado su ''Calciopoli'' ebbe luogo tra il [[2008]] e il [[2011]] presso il tribunale di [[Napoli]]. Durante tale processo emersero, principalmente per opera dei difensori di [[Luciano Moggi]], nuove intercettazioni telefoniche che non erano state considerate rilevanti nelle indagini del [[2006]]. Dal momento che il nuovo materiale probatorio coinvolgeva fra gli altri i massimi dirigenti dell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] all'epoca dei fatti, ossia il presidente [[Giacinto Facchetti]] (scomparso nel [[2006]]) e il patron [[Massimo Moratti]] (socio di riferimento del club e successore di Facchetti), la Juventus presentò nel maggio [[2010]] un esposto al [[CONI]] e alla [[FIGC]] chiedendo la revisione della decisione di assegnare ai nerazzurri il titolo di Campione d'Italia 2005-2006. Nel frattempo il Procuratore federale Stefano Palazzi aveva già avviato nuove indagini in proposito, che si chiusero nel giugno [[2011]] con la contestazione di violazioni delle norme di lealtà, correttezza e probità a diverse società e tesserati che non erano stati coinvolti nei processi sportivi del [[2006]]. All'Inter, nella persona di [[Giacinto Facchetti]], fu contestato l'illecito sportivo con accuse analoghe a quelle mosse a suo tempo alla Juventus. Tuttavia Palazzi stavolta non procedette ad alcun deferimento perché i fatti erano ormai caduti in prescrizione. La Federcalcio prese atto della relazione del Procuratore federale approvando a maggioranza una delibera del presidente [[Giancarlo Abete]] con cui il Consiglio Federale si dichiarava non competente sull'istanza presentata dalla Juventus. A nulla valse anche il successivo ricorso della società torinese al Tribunale Nazionale d'Arbitrato per lo Sport (organo che nel frattempo era stato istituito dal [[CONI]] in sostituzione della [[Camera di Conciliazione ed Arbitrato per lo Sport]]) in quanto anche il TNAS si dichiarò non competente in merito alla revoca dell'assegnazione dello scudetto. Le nuove intercettazioni, del resto, non ottennero effetto neanche nel processo penale di Napoli, che si concluse nel novembre [[2011]] con un sostanziale accoglimento dell'impianto accusatorio: furono inflitte pesanti condanne, in particolare, a [[Luciano Moggi]] e all'ex designatore [[Paolo Bergamo]] (mentre [[Antonio Giraudo]] era già stato condannato nel [[2009]] con rito abbreviato).
 
== Disponibilità ==
Dopo l'esito in primo grado del processo di Napoli e la dichiarazione di non competenza del TNAS, la Juventus presentò nel novembre [[2011]] un ricorso al TAR del Lazio contro la Federcalcio e l'Inter, chiedendo un risarcimento danni di circa 444 milioni di euro derivanti, secondo la tesi bianconera, dalla disparità di trattamento sui fatti di Calciopoli fra gli eventi del [[2006]] e quelli del [[2011]]. Il club torinese sottolineava altresì come il processo di primo grado di Napoli avesse comunque escluso responsabilità della società sulle violazioni commesse dai propri dirigenti. Il ricorso al TAR suscitò reazioni piuttosto dure da parte del presidente della FIGC [[Giancarlo Abete|Abete]] e soprattutto del presidente del CONI [[Gianni Petrucci]], alle quali il presidente juventino [[Andrea Agnelli]] rispose con la proposta al massimo dirigente dello sport italiano di convocare un tavolo di discussione per risolvere la questione. Per qualche settimana aleggiò la possibilità di una soluzione "pacifica" della querelle: Petrucci convocò il cosiddetto "tavolo della pace" per il 14 dicembre [[2011]]. L'incontro si risolse tuttavia con un nulla di fatto: gli stessi Petrucci e Abete dovettero ammettere che le posizioni delle parti erano troppo distanti.
Apple Pay è disponibile in<ref>{{Cita web|url=http://www.apple.com/it/ios/feature-availability/#apple-pay|titolo=iOS - Disponibilità delle funzioni|sito=Apple (Italia)|lingua=it|accesso=2017-02-09}}</ref>:
 
{| class="wikitable" style="font-size:95%"
==== Le accuse ====
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Le accuse rivolte ai molteplici imputati, tra cui spiccano i nomi di [[Luciano Moggi]] e [[Antonio Giraudo]] per la Juventus, dei fratelli [[Diego Della Valle|Diego]] e [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea Della Valle]] per la Fiorentina, di [[Claudio Lotito]] per la Lazio e di [[Pasquale Foti]] per la Reggina, spaziavano dalla violazione delle norme di lealtà, correttezza e probità sportiva (art. 1 del Codice di Giustizia Sportiva vigente all'epoca) all'illecito sportivo vero e proprio (art. 6 del CGS). Furono coinvolti nello scandalo anche i due designatori arbitrali della CAN A dell'epoca, cioè [[Pierluigi Pairetto]] e [[Paolo Bergamo]], e diversi arbitri: [[Massimo De Santis]], che avrebbe dovuto rappresentare l'Italia al [[Campionato mondiale di calcio 2006]] (sostituito in seguito allo scandalo da [[Roberto Rosetti]]), [[Paolo Dondarini]], [[Gianluca Paparesta]], [[Paolo Bertini]], [[Domenico Messina]], [[Gianluca Rocchi]], [[Paolo Tagliavento]], [[Pasquale Rodomonti]]. Accusati anche i vertici della Federcalcio, precisamente il presidente [[Franco Carraro]] e il vicepresidente Innocenzo Mazzini, e il presidente dell'[[Associazione Italiana Arbitri|AIA]] [[Tullio Lanese]].
! style="width:350px;" |Paese
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== Funzionamento ==
Secondo l'accusa i dirigenti di società coinvolti intrattenevano rapporti con i designatori arbitrali atti a influenzare le designazioni per le partite delle proprie squadre in modo da ottenere arbitri considerati favorevoli. In questo erano spesso appoggiati o spalleggiati dagli esponenti della federazione coinvolti nell'inchiesta. Sempre secondo l'accusa era pratica comune inoltrare attraverso i designatori arbitrali o la FIGC recriminazioni e velate minacce nei confronti degli arbitri considerati non favorevoli.
Apple Pay permette di effettuare pagamenti presso terminali [[Point of sale|POS]] [[contactless]], nelle applicazioni [[iOS]] e su [[Safari (browser)|Safari]]. Digitalizza e sostituisce il [[circuito integrato|chip]] della [[carta di credito]] e il suo [[codice PIN]] nei POS. È simile ai pagamenti contactless già utilizzati in molti Paesi, con l'aggiunta di un'[[autenticazione a due fattori]]. Il servizio consente ai dispositivi Apple di comunicare in modalità [[wireless]] con il sistema POS usando la tecnologia [[Near Field Communication|NFC]], un "chip dedicato che memorizza le informazioni di pagamento criptate" (noto come ''Secure Element''), il [[Touch ID]] di Apple o del Mac e l'applicazione [[Wallet (software)|Wallet]]<ref>{{Cita web|url=http://www.webnews.it/2014/10/13/apple-pay-come-funziona/|titolo=Apple Pay, ecco come funziona|sito=Webnews|accesso=2017-02-09}}</ref>.
 
Gli utenti che possiedono un [[iPhone 5]], [[iPhone 5c]] o [[iPhone 5s]] possono usufruire del servizio attraverso l'[[Apple Watch]], anche senza [[Touch ID]]. In questo caso, Apple Pay viene attivato con un codice di accesso che rimarrà attivo fino a quando l'utente non indosserà Apple Watch<ref>{{Cita web|url=https://9to5mac.com/2014/09/09/iphone-5-5s-5c-apple-watch-apple-pay/|titolo=iPhone 5, 5s and 5c owners can use Apple Pay… with the help of an Apple Watch|autore=Stephen Hall|sito=9to5Mac|data=2014-09-09|accesso=2017-02-09}}</ref>.
[[Luciano Moggi]] risultò essere in contatto anche con giornalisti e opinionisti della TV e della carta stampata, come [[Aldo Biscardi]] e l'ex arbitro ed ex designatore [[Fabio Baldas]] (alcune telefonate evidenziano come Moggi suggerisse l'interpretazione degli episodi mostrati dalla moviola durante ''[[Il processo di Biscardi]]''). Persino l'allora Ministro dell'Interno [[Giuseppe Pisanu]], secondo le intercettazioni, avrebbe richiesto tramite Moggi favori arbitrali per la squadra del [[Sassari Torres]], militante all'epoca in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]]. Oltre a Biscardi ([[La7]]) avevano regolari contatti telefonici con il dirigente juventino anche i giornalisti [[Tony Damascelli]] ([[Il Giornale]]), [[Guido D'Ubaldo]] ([[Corriere dello Sport]]), [[Franco Melli]] ([[Il Tempo]] e ospite a [[Il processo di Biscardi]]), [[Lamberto Sposini]] ([[TG5]] e ospite a [[Il processo di Biscardi]]), [[Giorgio Tosatti]] ([[Raisport]]), [[Ignazio Scardina]] ([[Rai Sport]]) e [[Ciro Venerato]] ([[Rai Sport]]). La posizione di quasi tutti i cronisti sotto il profilo penale fu archiviata nel [[2007]], anche se molti di loro furono sospesi per qualche tempo dall'Ordine dei giornalisti (erano accusati di farsi consigliare da Moggi cosa dire in TV o cosa scrivere sui loro giornali). L'unico a essere indagato e processato per associazione a delinquere fu [[Ignazio Scardina]], per altro poi assolto in primo grado dal tribunale di Napoli.
 
== Compatibilità ==
Intervenuto in TV alla trasmissione ''[[Matrix (programma televisivo)|Matrix]]'', condotta da [[Enrico Mentana]], l'ex designatore [[Paolo Bergamo]] affermò che le telefonate a lui e al suo collega [[Pierluigi Pairetto]] da parte dei dirigenti delle diverse squadre erano molto frequenti. In particolare dichiarò di aver ricevuto spesso telefonate dai dirigenti dell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]], squadra a cui era stato assegnato a tavolino lo [[Serie A 2005-2006|Scudetto 2005-2006]]. Bergamo disse anche di aver parlato più volte, durante la stagione calcistica [[Serie A 2003-2004|2003-2004]], con l'allora allenatore della [[Associazione Sportiva Roma|Roma]], [[Fabio Capello]], per concordare le designazioni delle gare dei giallorossi. La FIGC non ha considerato queste affermazioni valide perché venissero aperti nuovi filoni d'indagine, visto che non c'erano prove che potessero confermarle. Alcune intercettazioni riguardanti i dirigenti dell'Inter erano viceversa uscite, ma non furono giudicate rilevanti fino al [[2010]], quando furono portate al processo di Napoli dagli avvocati della difesa.
Il servizio è compatibile con<ref>{{Cita web|url=https://support.apple.com/it-it/KM207105|titolo=Apple Pay è compatibile con questi dispositivi - Supporto Apple|sito=support.apple.com|lingua=it|accesso=2017-02-22}}</ref>:
 
* [[iPhone SE]], [[iPhone 6]], [[iPhone 6|iPhone 6 Plus]], [[iPhone 6s]], [[iPhone 6s Plus]], [[iPhone 7]] e [[iPhone 7 Plus]];
Insistenti voci, nel corso dello svolgimento delle indagini, hanno avanzato il timore che la possibile vittoria della [[nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] al [[Campionato mondiale di calcio 2006]] (poi effettivamente verificatasi) avrebbe potuto insabbiare la vicenda, magari portando a una sorta di amnistia come avvenuto per il Calcioscommesse del [[1980]] dopo la vittoria azzurra al [[Campionato mondiale di calcio 1982|Mundial 1982]]. L'allora Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport [[Giovanna Melandri]] scartò subito l'ipotesi [[amnistia]], ma non mancarono forze politiche, come [[Popolari UDEUR|UDEUR]] e [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], che invece provarono a promuovere l'idea.<ref>{{cita news|autore = Pierluigi Panza|url = http://archiviostorico.corriere.it/2006/luglio/08/Sinistra_Amnistia_Diventa_Idiozia_co_9_060708057.shtml|titolo = A Sinistra l' Amnistia Diventa «Idiozia»|pubblicazione = Corriere della Sera|data = 8 luglio 2006|urlarchivio=https://archive.is/OuOJT|dataarchivio=19 agosto 2014}}</ref>
* [[Apple Watch (prima generazione)]], [[Apple Watch|Apple Watch Series 1]] e [[Apple Watch Series 2]];
 
* [[iPad Air 2]], [[iPad mini 3]], [[iPad mini 4]], [[iPad Pro]] e [[iPad]];
===== Le 19 partite di Serie A sotto inchiesta =====
* [[MacBook Pro|MacBook Pro con Touch Bar]];
Di seguito l'elenco delle 19 partite di Serie A sotto inchiesta<ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Altro_Calcio/Primo_Piano/2006/05_Maggio/15/19partite.shtml|titolo=Le 19 partite di A sotto inchiesta|autore=[[La Gazzetta dello Sport]]|accesso=27 ottobre 2012}}</ref>:
* Un [[Mac]] prodotto a partire dal 2012 con un [[iPhone]] o [[Apple Watch]] abilitato al servizio [[Apple Pay]].
 
* {{Calcio Reggina}} - {{Calcio Juventus}} 2-1 (6 novembre 2004)<br />''Arbitro: Paparesta''
* {{Calcio Lecce}} - {{Calcio Juventus}} 0-1 (14 novembre 2004)<br />''Arbitro: De Santis''
* {{Calcio Juventus}} - {{Calcio Lazio}} 2-1 (5 dicembre 2004)<br />''Arbitro: Dondarini''
* {{Calcio Fiorentina}} - {{Calcio Bologna}} 1-0 (5 dicembre 2004)<br />''Arbitro: De Santis''
* {{Calcio Bologna}} - {{Calcio Juventus}} 0-1 (12 dicembre 2004)<br />''Arbitro: Pieri''
* {{Calcio Juventus}} - {{Calcio Udinese}} 2-1 (13 febbraio 2005)<br />''Arbitro: Rodomonti''
* {{Calcio Chievo}} - {{Calcio Lazio}} 0-1 (20 febbraio 2005)<br />''Arbitro: Rocchi''
* {{Calcio Lazio}} - {{Calcio Parma}} 2-0 (27 febbraio 2005)<br />''Arbitro: Messina''
* {{Calcio Roma}} - {{Calcio Juventus}} 1-2 (5 marzo 2005)<br />''Arbitro: Racalbuto''
* {{Calcio Inter}} - {{Calcio Fiorentina}} 3-2 (20 marzo 2005)<br />''Arbitro: Bertini''
* {{Calcio Fiorentina}} - {{Calcio Juventus}} 3-3 (9 aprile 2005)<br />''Arbitro: Collina''
* {{Calcio Milan}} - {{Calcio Brescia}} 1-1 (10 aprile 2005)<br />''Arbitro: Rodomonti''
* {{Calcio Bologna}} - {{Calcio Lazio}} 1-2 (17 aprile 2005)<br />''Arbitro: Tagliavento''
* {{Calcio Siena}} - {{Calcio Milan}} 2-1 (17 aprile 2005)<br />''Arbitro: Collina''
* {{Calcio Milan}} - {{Calcio Chievo}} 1-0 (20 aprile 2005)<br />''Arbitro: Paparesta''
* {{Calcio Chievo}} - {{Calcio Fiorentina}} 1-2 (8 maggio 2005)<br />''Arbitro: Dondarini''
* {{Calcio Livorno}} - {{Calcio Siena}} 3-6 (8 maggio 2005)<br />''Arbitro: De Santis''
* {{Calcio Lazio}} - {{Calcio Fiorentina}} 1-1 (22 maggio 2005)<br />''Arbitro: Rosetti''
* {{Calcio Lecce}} - {{Calcio Parma}} 3-3 (29 maggio 2005)<br />''Arbitro: De Santis''
 
==== Richieste d'accusa ====
 
===== Primo filone d'indagine =====
Richieste annunciate il 4 luglio [[2006]] nel processo sportivo di primo grado presso la CAF da parte del Procuratore Federale Stefano Palazzi;
 
;Società
* {{Calcio Juventus}}: esclusione dal campionato di competenza e assegnazione a una categoria inferiore alla Serie B (Serie C) con 6 punti di penalizzazione, revoca dello Scudetto 2004-2005, non assegnazione dello Scudetto 2005-2006.
* {{Calcio Fiorentina}}: retrocessione in Serie B con 15 punti di penalizzazione.
* {{Calcio Lazio}}: retrocessione in Serie B con 15 punti di penalizzazione.
* {{Calcio Milan}}: retrocessione in Serie B con 3 punti di penalizzazione.
 
;Dirigenti delle società
* [[Antonio Giraudo]] (amministratore delegato [[Juventus Football Club|Juventus]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Luciano Moggi]] (direttore generale [[Juventus Football Club|Juventus]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Diego Della Valle]] (proprietario [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea Della Valle]] (presidente [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Claudio Lotito]] (presidente [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Leonardo Meani]] (tesserato [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Sandro Mencucci]] (dirigente [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Adriano Galliani]] (vicepresidente, amministratore delegato [[Associazione Calcio Milan|Milan]] e presidente [[Lega Nazionale Professionisti]]): 2 anni.
 
;Arbitri e guardalinee
* [[Paolo Bertini]]: 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Massimo De Santis]]: 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Paolo Dondarini]]: 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Domenico Messina]]: 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Pasquale Rodomonti]]: 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Gianluca Rocchi]]: 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Paolo Tagliavento]]: 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Duccio Baglioni]] (guardialinee): 3 anni.
* [[Gianluca Paparesta]]: 1 anno.
* [[Fabrizio Babini]] (guardialinee): 1 anno.
* [[Claudio Puglisi]] (guardialinee): 1 anno.
 
;Dirigenti arbitrali e FIGC
* [[Paolo Bergamo]] (designatore arbitrale): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Franco Carraro]] (presidente [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]): 5 anni con proposta di radiazione
* [[Innocenzo Mazzini]] (vicepresidente [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Tullio Lanese]] (presidente [[Associazione Italiana Arbitri|AIA]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Pierluigi Pairetto]] (designatore arbitrale): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore dei guardialinee): 2 anni.
* [[Pietro Ingargiola]] (commissario di campo): 1 anno.
 
===== Secondo filone d'indagine =====
Richieste annunciate l'8 e il 9 agosto [[2006]] nel processo sportivo di primo grado presso la CAF da parte del Procuratore Federale Stefano Palazzi;
 
;Società
* {{Calcio Reggina}}: retrocessione in Serie B con 15 punti di penalizzazione.
* {{Calcio Arezzo}}: retrocessione in Serie C1 con 3 punti di penalizzazione.
 
;Dirigenti delle società
* [[Pasquale Foti]] (presidente [[Reggina Calcio|Reggina]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Leonardo Meani]] (tesserato [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): 3 anni.
 
;Arbitri e guardalinee
* [[Stefano Titomanlio]] (guardialinee): 3 anni.
* [[Paolo Dondarini]]: 6 mesi.
* [[Tiziano Pieri]]: 6 mesi.
 
;Dirigenti arbitrali
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore dei guardialinee): 3 anni.
 
=== Sentenze di primo grado (Commissione d'Appello Federale) ===
 
==== Primo filone di indagini ====
Per il primo filone di indagini, fu pronunciata il 14 luglio [[2006]]; sanciva:
 
;Società
* {{Calcio Juventus}}: retrocessione in Serie B con 30 punti di penalizzazione, revoca dello Scudetto 2004-2005, non assegnazione dello Scudetto 2005-2006; ammenda di 80 000 euro.
* {{Calcio Fiorentina}}: retrocessione in Serie B con 12 punti di penalizzazione; ammenda di 50 000 euro.
* {{Calcio Lazio}}: retrocessione in Serie B con 7 punti di penalizzazione; ammenda di 40 000 euro.
* {{Calcio Milan}}: 44 punti di penalizzazione nel Campionato Serie A 2005-2006, 15 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; ammenda di 30 000 euro.
 
;Dirigenti delle società
* [[Antonio Giraudo]] (amministratore delegato [[Juventus Football Club|Juventus]]): 5 anni con richiesta di radiazione; 20 000 euro di multa.
* [[Luciano Moggi]] (direttore generale [[Juventus Football Club|Juventus]]): 5 anni con richiesta di radiazione; 50 000 euro di multa.
* [[Diego Della Valle]] (proprietario [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 4 anni; 30.000 euro di multa.
* [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea Della Valle]] (presidente [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 3 anni e 6 mesi; 20 000 euro di multa.
* [[Claudio Lotito]] (presidente [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]): 3 anni e 6 mesi; 10 000 euro di multa.
* [[Leonardo Meani]] (tesserato [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): 3 anni e 6 mesi.
* [[Sandro Mencucci]] (dirigente [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 3 anni e 6 mesi.
* [[Adriano Galliani]] (vicepresidente, amministratore delegato [[Associazione Calcio Milan|Milan]] e presidente [[Lega Nazionale Professionisti]]): 1 anno.
 
;Arbitri
* [[Massimo De Santis]]: 4 anni e 6 mesi.
* [[Paolo Dondarini]]: 3 anni e 6 mesi.
* [[Gianluca Paparesta]]: 9 mesi.
* [[Paolo Bertini]]: assolto.
* [[Domenico Messina]]: assolto.
* [[Gianluca Rocchi]]: assolto.
* [[Pasquale Rodomonti]]: la CAF si dichiara incompetente.
* [[Paolo Tagliavento]]: assolto.
 
;Guardialinee
* [[Fabrizio Babini]]: 1 anno.
* [[Claudio Puglisi]]: 1 anno.
* [[Duccio Baglioni]]: assolto.
 
;Designatori arbitrali e dirigenti FIGC
* [[Innocenzo Mazzini]] (vicepresidente [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]): 5 anni con richiesta di radiazione.
* [[Franco Carraro]] (presidente [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]): 4 anni e 6 mesi.
* [[Tullio Lanese]] (presidente [[Associazione Italiana Arbitri|AIA]]): 2 anni e 6 mesi.
* [[Pierluigi Pairetto]] (designatore arbitrale): 2 anni e 6 mesi.
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore dei guardialinee): 1 anno.
* [[Pietro Ingargiola]] (commissario di campo): ammonizione.
* [[Paolo Bergamo]] (designatore arbitrale): non giudicabile.
 
==== Secondo filone di indagini ====
La seconda sentenza, fu pronunciata il 16 agosto [[2006]] e sanciva:
 
;Società
* {{Calcio Reggina}}: 15 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; ammenda di 100 000 euro.
* {{Calcio Arezzo}}: 9 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007.
 
;Dirigenti delle società
* [[Leonardo Meani]] (tesserato [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): 3 anni; 30 000 euro di ammenda.
* [[Pasquale Foti]] (presidente [[Reggina Calcio|Reggina]]): 2 anni e 6 mesi; 30 000 euro di ammenda al Milan.
 
;Arbitri
* [[Paolo Dondarini]]: assolto.
* [[Tiziano Pieri]]: assolto.
 
;Tesserati AIA
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore dei guardialinee): 3 anni.
* [[Stefano Titomanlio]] (guardialinee): 3 anni.
 
=== Sentenze d'appello (Corte Federale) ===
 
==== Primo filone di indagini ====
La Corte Federale ha emesso la sua sentenza d'appello il 25 luglio [[2006]] con i seguenti esiti:
 
;Società
* {{Calcio Juventus}}: retrocessione in Serie B con 17 punti di penalizzazione, revoca dello scudetto 2004-2005, non assegnazione dello Scudetto 2005-2006; 120 000 euro di multa; tre giornate di squalifica del proprio campo.<ref>Le giornate di squalifica per tutti i campi verranno revocate in seguito.</ref>
* {{Calcio Fiorentina}}: 30 punti di penalizzazione nel Campionato 2005-2006, 19 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007, 100 000 euro di multa; tre giornate di squalifica del proprio campo.
* {{Calcio Lazio}}: 30 punti di penalizzazione nel Campionato 2005-2006, 11 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100 000 euro di multa; due giornate di squalifica del proprio campo.
* {{Calcio Milan}}: 30 punti di penalizzazione nel Campionato 2005-2006, 8 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100 000 euro di multa; una giornata di squalifica del proprio campo.
 
;Dirigenti delle società
* [[Antonio Giraudo]] (amministratore delegato [[Juventus Football Club|Juventus]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Luciano Moggi]] (direttore generale [[Juventus Football Club|Juventus]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Diego Della Valle]] (proprietario [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 3 anni e 9 mesi.
* [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea Della Valle]] (presidente [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 3 anni.
* [[Claudio Lotito]] (presidente [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]): 2 anni e 6 mesi.
* [[Leonardo Meani]] (tesserato [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): 2 anni e 6 mesi.
* [[Sandro Mencucci]] (dirigente [[ACF Fiorentina|Fiorentina]]): 2 anni e 6 mesi.
* [[Adriano Galliani]] (vicepresidente, amministratore delegato [[Associazione Calcio Milan|Milan]] e presidente [[Lega Nazionale Professionisti]]): 9 mesi.
 
;Arbitri
* [[Massimo De Santis]]: 4 anni.
* [[Gianluca Paparesta]]: 3 mesi.
* [[Paolo Bertini]]: assolto.
* [[Paolo Dondarini]]: assolto.
* [[Paolo Tagliavento]]: assolto.
* [[Gianluca Rocchi]]: assolto.
* [[Pasquale Rodomonti]]: non giudicabile.
 
;Guardialinee
* [[Fabrizio Babini]]: 3 mesi.
* [[Claudio Puglisi]]: 3 mesi.
* [[Duccio Baglioni]]: assolto.
 
;Designatori arbitrali e dirigenti FIGC
* [[Innocenzo Mazzini]] (vicepresidente [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]): 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Pierluigi Pairetto]] (designatore arbitrale): 3 anni e 6 mesi.
* [[Tullio Lanese]] (presidente [[Associazione Italiana Arbitri|AIA]]): 2 anni e 6 mesi.
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore dei guardialinee): 6 mesi.
* [[Franco Carraro]] (presidente [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]]): multa di 80 000 euro con diffida.
* [[Pietro Ingargiola]] (commissario di campo): ammonizione.
 
In un secondo tempo, su decisione della FIGC, è stato assegnato lo scudetto per il campionato di calcio di [[Serie A 2005-2006]] all'Inter: la [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] ha infatti recepito il parere della commissione di tre saggi (composta da [[Gerhard Aigner]], ex segretario generale dell'[[UEFA]]; [[Massimo Coccia]], avvocato ed esperto di diritto sportivo; [[Roberto Pardolesi]], Ordinario di diritto privato comparato), creata ad hoc dal Commissario Straordinario della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]], l'Avv. [[Guido Rossi]], per dirimere la questione dopo la non assegnazione del titolo alla [[Juventus Football Club|Juventus]].
 
==== Secondo filone di indagini ====
Per il secondo filone di indagini, fu pronunciata il 26 agosto [[2006]], sanciva:
 
;Società
* {{Calcio Reggina}}: 15 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007; 100 000 euro di ammenda.
* {{Calcio Arezzo}}: 6 punti di penalizzazione nel Campionato 2006-2007.
 
;Dirigenti società
* [[Leonardo Meani]] (tesserato [[Associazione Calcio Milan|Milan]]): 3 anni; 30 000 euro di ammenda al Milan.
* [[Pasquale Foti]] (presidente [[Reggina Calcio|Reggina]]): 2 anni e 6 mesi; 30 000 euro di ammenda.
 
;Arbitri
* [[Paolo Dondarini]]: assolto.
* [[Tiziano Pieri]]: assolto.
 
;Tesserati AIA
* [[Gennaro Mazzei]] (designatore dei guardialinee): 3 anni.
* [[Stefano Titomanlio]] (guardialinee): 3 anni.
 
=== Sentenze definitive (Camera di Conciliazione ed Arbitrato presso il CONI) ===
A seguito delle pesanti sanzioni inflitte dalla Corte Federale della [[FIGC]] (ultimo grado di giudizio in seno alla Federcalcio) tutte le società e i tesserati presentarono ricorso alla Camera di Conciliazione ed Arbitrato istituita presso il [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|CONI]]. In nessun caso fu raggiunta la conciliazione e si dovette procedere, caso per caso, alla creazione di un comitato d'arbitrato. In attesa che fossero chiarite le controversie, la FIGC sospese le pene accessorie (multe e squalifiche del campo).
 
Solo la dirigenza della Juventus, in un primo momento, aveva invece presentato ricorso al [[Tribunale Amministrativo Regionale]] del Lazio, rischiando con ciò sanzioni da parte della FIGC per violazione della clausola compromissoria che vieta il ricorso alla giustizia ordinaria: la richiesta era la riassegnazione della [[Serie A 2006-2007|Serie A]] (con penalizzazione massima di 20 punti) e la restituzione dei due scudetti revocati. Tale richiesta si basava sulla sproporzione tra la pena inflitta alla Juventus e a quelle inflitte alle altre formazioni coinvolte, sproporzione che era quantificata dai legali della società da una valutazione del danno economico arrecato dalla retrocessione quantificata in 130 milioni di euro. Attraverso una lettera, [[Guido Rossi]] (commissario straordinario della FIGC) prendeva le distanze da quelle che erano le decisioni della società e annunciava, col CONI, una richiesta di risarcimento contro i bianconeri "per aver danneggiato l'immagine del calcio italiano". Dopo trattativa tra il CONI, la FIGC e la dirigenza juventina il Consiglio di Amministrazione della Juventus decise di ritirare il ricorso al TAR, evitando un possibile slittamento dell'inizio dei campionati di Serie A e B, per cercare di ottenere anch'essa una riduzione della penalizzazione in sede di arbitrato sportivo. La retromarcia della dirigenza bianconera fu dovuta anche alla minaccia da parte del presidente della FIFA [[Joseph Blatter]] di escludere da tutte le competizioni internazionali per club e per le Rappresentative nazionali l'intera [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|Federazione italiana]] per cinque anni (i regolamenti internazionali prevedono che se una squadra fa ricorso a un tribunale ordinario e la Federcalcio d'appartenenza non glielo impedisce l'intera Federazione è esclusa da tutte le competizioni estere)<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/10/Guido_Rossi_avverte_Fuori_dall_co_9_060810013.shtml|titolo=Guido Rossi avverte: «Fuori dall'Europa chi ricorre al Tar»|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Giuseppe Toti|data=10 agosto 2006|pagina=47|urlarchivio=https://archive.is/Wnq2|dataarchivio=1º luglio 2012}}</ref>.
 
Il 27 ottobre [[2006]], la Camera di Conciliazione e Arbitrato del CONI diramò le definitive sanzioni nei confronti delle quattro società coinvolte nel primo filone di indagini. Il 12 dicembre [[2006]] fu la volta delle altre due società. Le sanzioni nei confronti dei dirigenti furono invece diramate in varie date successive.
 
==== Società ====
* {{Calcio Juventus}}: revoca del titolo di Campione d'Italia 2004-2005 (confermata), assegnazione del titolo di Campione d'Italia 2005-2006 all' Internazionale di Milano (vedi Albo d'Oro Lega Italiana Calcio) (confermata), retrocessione all'ultimo posto nella [[Serie A 2005-2006]] (confermata), 9 punti di penalizzazione nella [[Serie B 2006-2007]] (invece dei 17 comminati dalla Corte Federale).
* {{Calcio Fiorentina}}: 30 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2005-2006]] (confermati), 15 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2006-2007]] (invece dei 19 comminati dalla Corte Federale).
* {{Calcio Milan}}: 30 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2005-2006]] (confermati), 8 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2006-2007]] (confermati).
* {{Calcio Lazio}}: 30 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2005-2006]] (confermati), 3 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2006-2007]] (invece degli 11 comminati dalla Corte Federale).
* {{Calcio Reggina}}: 11 punti di penalizzazione nella [[Serie A 2006-2007]] (invece dei 15 comminati dalla Corte Federale) e 100 000 euro di ammenda (confermati).
* {{Calcio Arezzo}}: 6 punti di penalizzazione nella [[Serie B 2006-2007]] (confermati).
 
==== Dirigenti delle società ====
* [[Claudio Lotito]] (11 dicembre [[2006]]): 4 mesi (contro i 2 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* [[Adriano Galliani]] (18 dicembre [[2006]]): 5 mesi (contro i 9 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* [[Luciano Moggi]] (7 marzo [[2007]]): confermati i 5 anni con proposta di radiazione (il CONI si è dichiarato incompetente in quanto Luciano Moggi non è più tesserato federale).
* [[Diego Della Valle]] (27 marzo [[2007]]): 8 mesi (contro i 3 anni e 9 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea Della Valle]] (27 marzo [[2007]]): 1 anno e 1 mese (contro i 3 anni nella sentenza della Corte Federale).
* [[Sandro Mencucci]] (27 marzo [[2007]]): 1 anno e 5 mesi (contro i 2 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* [[Antonio Giraudo]] (28 maggio [[2007]]): confermati i 5 anni con proposta di radiazione (il CONI si è dichiarato incompetente).
* [[Leonardo Meani]] (28 maggio [[2007]]): 2 anni e 2 mesi (contro i 2 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* [[Pasquale Foti]] (5 giugno [[2007]]): 1 anno e 1 mese (contro i 2 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte Federale).
 
==== Arbitri ====
* [[Massimo De Santis]] (10 maggio [[2007]]): confermati i 4 anni.
 
==== Designatori arbitrali e dirigenti FIGC ====
* [[Franco Carraro]] (8 novembre [[2006]]): ammenda di 80 000 euro (confermata la multa ma tolta la diffida).
* [[Pierluigi Pairetto]] (28 marzo [[2007]]): 2 anni e 6 mesi (contro i 3 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* [[Innocenzo Mazzini]] (12 aprile [[2007]]): confermati i 5 anni con proposta di radiazione.
* [[Tullio Lanese]] (6 luglio [[2007]]): 1 anno (contro i 2 anni e 6 mesi nella sentenza della Corte Federale).
* [[Gennaro Mazzei]] (11 giugno [[2007]]): 2 anni (contro i 3 anni nella sentenza della Corte Federale).
 
=== Radiazioni ===
Il 15 giugno [[2011]], a oltre 4 anni di distanza dalle sentenze definitive dell'arbitrato [[CONI]], la Commissione Disciplinare Nazionale della [[FIGC]] accolse le proposte di radiazione nei confronti di [[Antonio Giraudo]], Innocenzo Mazzini e [[Luciano Moggi]] (che un mese dopo avrebbero finito di scontare i cinque anni di inibizione). La tempistica così lunga fu dovuta alle modifiche intercorse nel frattempo nello statuto federale, che avevano trasferito il potere di decidere sulle proposte di radiazione dal presidente federale alla CDN (non senza polemiche). La "preclusione alla permanenza in qualsiasi rango e categoria della FIGC" fu confermata anche nei successivi gradi di giudizio: il 9 luglio [[2011]] dalla [[Corte di Giustizia Federale (FIGC)|Corte di Giustizia Federale]]<ref>{{cita news|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/67.$plit/C_2_ContenutoGenerico_29042_StrilloAreaStampa_upfDownload.pdf|pubblicazione=figc.it|titolo=Sentenza d'appello per Moggi, Giraudo, Mazzini|giorno=09|mese=07|accesso=9 luglio 2011}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcio/articoli/63590/figc-respinto-il-ricorso-di-moggi.shtml|pubblicazione=sportmediaset.it|titolo=Moggi, niente retromarcia|giorno=09|mese=07|accesso=9 luglio 2011}}</ref> e il 4 aprile [[2012]] dall'Alta Corte di Giustizia Sportiva istituita presso il [[CONI]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/sport/lalta-corte-coni-confermamoggi-giraudo-e-mazziniradiati.html|titolo=L'Alta corte Coni conferma: Moggi, Giraudo e Mazzini radiati dal mondo del calcio|editore=ilgiornale.it|data=4 aprile 2012}}</ref>.
 
Il 3 agosto [[2012]] la III sezione del Tar del Lazio ha respinto le richieste con cui Moggi sollecitava la sospensione del provvedimento dell'Alta Corte di Giustizia del Coni<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/calcio/calciopoli/2012/08/03-256675/Calciopoli,+Tar+conferma+la+radiazione+a+Moggi|titolo=Calciopoli, Tar conferma la radiazione a Moggi|editore=corrieredellosport.it|data=4 aprile 2012|accesso=4 aprile 2012}}</ref>.
 
=== Situazione dopo la sentenza del CONI ===
In seguito alle sentenze, il quadro dei campionati di [[Serie A 2006-2007|Serie A]] e [[Serie B 2006-2007|B]] nella stagione 2006-2007 si presentava così:
 
==== Serie A ====
* [[Ascoli Calcio 1898|Ascoli]]
* [[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]]
* [[Cagliari Calcio|Cagliari]]
* [[Catania Calcio|Catania]]
* [[Associazione Calcio ChievoVerona|Chievo]] ([[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]])
* [[Empoli Football Club|Empoli]]
* [[Football Club Internazionale Milano|Inter]] ([[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]])
* [[Associazione Sportiva Livorno Calcio|Livorno]] ([[Coppa UEFA 2006-2007]])
* [[Football Club Messina Peloro|Messina]]
* [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]] ([[Coppa UEFA 2006-2007]])
* [[Parma Football Club|Parma]] ([[Coppa UEFA 2006-2007]])
* [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] ([[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]])
* [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]]
* [[Udinese Calcio|Udinese]]
* [[Torino Calcio 1906|Torino]]
* [[Associazione Calcio Siena|Siena]] (-1 punto)
* [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] (-3 punti)
* [[Associazione Calcio Milan|Milan]] (-8 punti, [[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]])
* [[Reggina Calcio|Reggina]] (-11 punti)
* [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] (-15 punti)
 
==== Serie B ====
* [[Unione Calcio AlbinoLeffe|AlbinoLeffe]]
* [[Associazione Sportiva Bari|Bari]]
* [[Bologna Football Club 1909|Bologna]]
* [[Brescia Calcio|Brescia]]
* [[Associazione Calcio Cesena|Cesena]]
* [[Football Club Crotone|Crotone]]
* [[Frosinone Calcio|Frosinone]]
* [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]]
* [[Unione Sportiva Lecce|Lecce]]
* [[Associazione Calcio Mantova|Mantova]]
* [[Modena Football Club|Modena]]
* [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]
* [[Piacenza Calcio|Piacenza]]
* [[Rimini Calcio Football Club|Rimini]]
* [[Spezia Calcio 1906|Spezia]]
* [[Treviso Foot-Ball Club 1993|Treviso]]
* [[Hellas Verona Football Club|Verona]]
* [[Vicenza Calcio|Vicenza]]
* [[Pescara Calcio|Pescara]] (-1 punto)
* [[U.S. Triestina Calcio|Triestina]] (-1 punto)
* [[Associazione Calcio Arezzo|Arezzo]] (-6 punti)
* [[Juventus Football Club|Juventus]] (-9 punti)
 
=== Conseguenze delle sanzioni sportive relative a Calciopoli ===
* Per la [[Juventus Football Club|Juventus]] la retrocessione in [[Serie B 2006-2007|Serie B]] fu la prima nella [[storia della Serie A]] a girone unico. Il ritorno matematico in [[Serie A 2007-2008|Serie A]] avvenne il 19 maggio [[2007]], dopo aver sconfitto l'[[Arezzo Calcio|Arezzo]] in trasferta per 5-1 nella quart'ultima giornata del campionato cadetto.
* Nonostante i 30 punti di penalizzazione, il [[Associazione Calcio Milan|Milan]] riuscì successivamente a qualificarsi alla [[UEFA Champions League 2006-2007|Champions League 2006-2007]] (e a vincerla) sia pur partendo dal preliminare estivo. Tuttavia l'[[UEFA]] espresse molte perplessità sulla possibilità di far partecipare a una competizione internazionale un club coinvolto in uno scandalo.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/agosto/03/Milan_ammesso_Champions_con_diffida_co_9_060803050.shtml|titolo=Milan ammesso in Champions ma con diffida: «Vi sorvegliamo»|pubblicazione=Corriere dello Sport|autore=Fabio Monti|data=3 agosto 2006|pagina=44|urlarchivio=https://archive.is/jQ20|dataarchivio=7 luglio 2012}}</ref>
* Senza i 15 punti di penalizzazione, la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] avrebbe concluso la stagione al terzo posto, anziché al sesto e si sarebbe qualificata ai preliminari di [[UEFA Champions League 2007-2008|Champions League]], davanti a [[Associazione Calcio Milan|Milan]] (quarto con 69 punti senza i -8) e Lazio, partita con -11 e rimasta -3 dopo la sentenza del CONI, che invece avrebbe disputato la [[Coppa UEFA 2007-2008|Coppa UEFA]].
* Senza penalizzazione, la [[Reggina Calcio|Reggina]] avrebbe concluso il campionato all'ottavo posto. Da ricordare però che il club calabrese, partito da -15, ebbe uno sconto di quattro punti grazie alla sentenza del CONI a campionato in corso; con quei quattro punti di penalizzazione in più sarebbe retrocessa in [[Serie B]] al posto del [[Associazione Calcio ChievoVerona|Chievo]].
* Senza i punti di penalizzazione, l'[[Associazione Calcio Arezzo|Arezzo]] sarebbe arrivato a metà classifica e sarebbe retrocesso direttamente in serie [[Lega Pro Prima Divisione]] lo [[Spezia Calcio 1906|Spezia]], con [[Hellas Verona Football Club|Verona]] e [[Associazione Calcio Cesena|Cesena]] che avrebbero fatto i play-out.
 
== Calciopoli bis ==
=== Le nuove intercettazioni e l'istanza della Juventus contro lo scudetto assegnato a tavolino ===
Fra il [[2010]] e il [[2011]] il Procuratore Federale Stefano Palazzi effettuò nuove indagini relative alle ulteriori intercettazioni telefoniche emerse durante il procedimento penale in corso presso il Tribunale di Napoli, giudicate non rilevanti nel processo sportivo del [[2006]]<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/aprile/14/CALCIOPOLI_Scossa_Moggi_Ammesse_altre_ga_10_100414035.shtml|titolo=CALCIOPOLI Scossa Moggi Ammesse altre 74 telefonate|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport online|accesso=5 luglio 2011}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2010/aprile/07/Figc_valutera_intercettazioni_ga_10_100407017.shtml|titolo=La Figc valuterà le intercettazioni|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport online|accesso=5 luglio 2011}}</ref>. Inoltre, sempre alla luce del nuovo materiale probatorio, la Juventus presentò il 10 maggio [[2010]] un'istanza ai presidenti di [[Comitato Olimpico Nazionale Italiano|CONI]] e [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]], alla Procura Federale e al Procuratore Federale Capo, per chiedere la revisione della decisione di assegnare il titolo di Campione d'Italia 2005-2006 all'Inter e pertanto la revoca della medesima assegnazione<ref>{{cita web
|url=http://www.juventus.com/wps/portal/it/news/2010/5/news_newseventi_5fb6d4b54d7843a28b8745e46c467708.asp/|titolo=La Juventus chiede la revoca dello scudetto|accesso=5 luglio 2011}}</ref>.
 
=== La relazione di Palazzi ===
A chiusura delle indagini Palazzi trasmise alla FIGC una [[Relazione (testo)|relazione]]<ref>[http://media2.gazzetta.it/gazzetta/content/2011/pdf/Palazzi_su_scudetto_06.pdf Relazione] gazzetta.it {{pdf}}</ref>, resa pubblica il 1º luglio [[2011]], nella quale venivano contestate violazioni a diversi tesserati, molti dei quali non coinvolti nel provvedimento sportivo del [[2006]]. In particolare risultarono indagati (ma senza prove a riguardo) per violazioni all'art. 6 dell'allora vigente Codice di Giustizia Sportiva (CGS) tre squadre: il [[Associazione Calcio Milan|Milan]], il [[Livorno Calcio|Livorno]] e l'[[Football Club Internazionale Milano|Internazionale]] e altre otto società - oltre alle [[Milano|milanesi]] - da violazioni dell'art. 1 CGS ([[Associazione Calcio ChievoVerona|Chievo]], [[Cagliari Calcio|Cagliari]], [[Empoli Football Club|Empoli]], [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]], [[Reggina Calcio|Reggina]], [[Vicenza Calcio|Vicenza]], [[Brescia Calcio|Brescia]] e [[Udinese Calcio|Udinese]]).<ref>{{cita news|lingua=en|autore=Carlo Garganese|url=http://www.goal.com/en/news/1717/editorial/2011/07/05/2561307/revealed-inter-will-almost-certainly-be-stripped-of-2006|titolo=Revealed: Inter will almost certainly be stripped of 2006 Scudetto|pubblicazione=goal.com|data=5 luglio 2011|accesso=5 luglio 2011}}</ref> Nel caso dell'Inter - quello che ebbe il maggior risalto mediatico - erano coinvolti l'allora presidente [[Giacinto Facchetti]], nel frattempo scomparso, e l'azionista di riferimento, oltre che predecessore e successore di Facchetti alla presidenza, [[Massimo Moratti]]. Nella relazione la Procura Federale contestava l'[[illecito]] sportivo<ref name="Calciobis" >{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano-calcio-infetto-2011/palazzi-illecito-inter-801867886033.shtml|titolo="Illecito sportivo dell'Inter". Ecco le carte di Palazzi|editore=gazzetta.it|data=4 luglio 2011}}</ref> a Facchetti e, per illustrare le motivazioni della decisione sull'istanza della Juventus, presumeva che anche le condotte messe in atto dai vertici del club nerazzurro avessero violato gli articoli 1 e 6 del vecchio codice di giustizia sportiva, in quanto dirette ad assicurare un vantaggio in classifica mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale. Tuttavia il Procuratore Federale, contestualmente, rilevò la sopraggiunta prescrizione di tutte le violazioni contestate sia ai dirigenti nerazzurri sia agli altri soggetti oggetto di indagine (fra i quali il presidente del Cagliari [[Massimo Cellino]], il presidente del Chievo [[Luca Campedelli]], l'ex dirigente del Palermo [[Rino Foschi]], l'ex dirigente del Vicenza [[Sergio Gasparin]], l'ex collaboratore del Brescia e della Lazio [[Nello Governato]], il presidente dell'Empoli [[Fabrizio Corsi]] e l'ex allenatore dell'Udinese [[Luciano Spalletti]])<ref name="Calciobis" />.Quindi la relazione si dimostrç priva di fondamento.
 
=== La non competenza della giustizia sportiva su ''Calciopoli bis'' ===
Conseguentemente alla prescrizione dei fatti<ref name="Calciobis"/><ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/sport/calcio/2011/07/04/news/calciopoli_2006_inter_colpevole_prescrizione-18655471/|titolo=La prescrizione salva l'Inter. Facchetti, fu illecito sportivo|editore=repubblica.it|data=4 luglio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/04/inter-fu-illecito-sportivo-telefonate-per-assicurarsi-un-vantaggio/139663/|titolo=Inter, fu illecito sportivo. “Telefonate per assicurarsi un vantaggio”|editore=ilfattoquotidiano.it|data=4 luglio 2011}}</ref>, il 18 luglio il Consiglio Federale [[FIGC]], approvando a maggioranza una delibera del presidente [[Giancarlo Abete]], rigettò l'istanza di revoca dell'assegnazione dello scudetto presentata dalla [[Juventus]], per mancanza dei presupposti giuridici; in proposito, però, lo stesso Abete dichiarò alla stampa che avrebbe preferito vedere l'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] rinunciare alla prescrizione<ref name="Abete-Rossi" >{{cita web|url=http://www.corriere.it/sport/11_luglio_18/figc-inter-no-revoca_d797d984-b149-11e0-8890-9ce9f56cae65.shtml|titolo=Inter, no alla revoca dello scudetto 2006. Abete: ma doveva rifiutare la prescrizione|editore=corriere.it|data=18 luglio 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/18-07-2011/scudetto-2006-si-vota-no-revoca-802076937276.shtml|titolo=Lo scudetto 2006 resta all'Inter. Abete: "Mi aspettavo passo indietro"|editore=gazzetta.it|autore=Nicola Melillo|data=18 luglio 2011}}</ref>, una possibilità esplicitata anche dal procuratore Palazzi nella sua relazione<ref>{{cita web|url=http://www.corrieredellosport.it/serie_a/inter/2011/07/04-181946/Palazzi%3A+%C2%ABPer+l%27Inter+era+illecito+sportivo%C2%BB|titolo=Palazzi: «Per l'Inter era illecito sportivo»|editore=corrieredellosport.it|data=4 luglio 2011|citazione=L'Inter, alla quale è stato assegnato lo scudetto del 2006 revocato alla Juventus, violò l'articolo 6 del codice di giustizia sportiva, quello sugli illeciti. È questo il convincimento espresso dal procuratore federale, Stefano Palazzi, nelle conclusioni accluse al dispositivo sull'inchiesta aperta "non appena avuta notizia dei nuovi fatti emersi e dunque prima dell'esposto presentato dalla Juventus [...] I fatti sono prescritti, ma alla prescrizione si può rinunciare", ribadisce il procuratore federale}}</ref>. Durante il consiglio federale fu letto anche un messaggio dell'ex commissario della Federcalcio [[Guido Rossi]] che spiegava come, in occasione dell'assegnazione dello scudetto 2005-2006 al club nerazzurro, la Federazione non potesse essere a conoscenza delle intercettazioni telefoniche riguardanti la sua dirigenza, venute alla luce successivamente al processo di [[Napoli]]<ref name="Abete-Rossi" />.
 
Il presidente bianconero [[Andrea Agnelli]] criticò duramente la mancata presa di posizione della FIGC, accusandola di "disparità di trattamento" in situazioni analoghe, e in una conferenza stampa il 10 agosto a [[Roma]] annunciò il ricorso al Tribunale Nazionale d'Arbitrato per lo Sport (TNAS) contro la delibera del Consiglio Federale<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/agosto/11/Agnelli_attacca_Inter_scudetto_dei_co_9_110811045.shtml|titolo=Agnelli attacca l'Inter: «Lo scudetto dei prescritti»|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Andrea Arzilli|data=11 agosto 2011|pagina=45|urlarchivio=https://archive.is/sV68w|dataarchivio=17 maggio 2015}}</ref>, dichiarando inoltre che la società era pronta a perseguire anche la via della giustizia ordinaria qualora non avesse ottenuto soddisfazione neanche dall'organo di giustizia del [[CONI]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/10/juventus-contro-inter-agnellirivogliamo-lo-scudetto-del-2006/150936/|titolo=Juventus contro Inter, Agnelli: “Rivogliamo lo scudetto del 2006″|editore=ilfattoquotidiano.it|autore=Dario Pelizzari|data=10 agosto 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Juventus/10-08-2011/agnelli-scudetto-2006-802394038299.shtml|titolo=Agnelli: "2006 scudetto dei prescritti". Moratti: "Spero vada presto in vacanza"|editore=gazzetta.it|autore=Andrea Bonino|data=10 agosto 2011}}</ref>. In effetti lo stesso TNAS ammise, in due distinti momenti, la propria incompetenza sul ricorso presentato dalla società juventina: il 9 settembre 2011 il tribunale, pur dichiarandosi competente a decidere su parte del ricorso, per bocca del suo presidente dichiarò la non competenza circa la richiesta economica di risarcimento danni<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/10/all_arbitrato_chiesto_dalla_Juve_co_8_110910081.shtml|titolo=Sì all'arbitrato chiesto dalla Juve sulla revoca del titolo 2006 all'Inter|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Fabio Monti|data=10 settembre 2011|pagina=65|urlarchivio=https://archive.is/jfqXV|dataarchivio=17 maggio 2015}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2011/settembre/10/Calciopoli_Tnas_alla_Juve_primo_ga_10_110910029.shtml|titolo=Calciopoli, Tnas: alla Juve il primo round|pubblicazione=La Gazzetta dello Sport|autore=Andrea Pugliese|data=10 settembre 2011}}</ref>, mentre il 15 novembre dello stesso anno il collegio arbitrale, acquisite le memorie del club torinese e delle controparti Federcalcio e Inter, dichiarò la non competenza del TNAS anche in merito alla delibera del Consiglio FIGC del 18 luglio precedente<ref>{{cita web|url=http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcio/articoli/71958/scudetto-2006-tnas-incompetente.shtml|titolo=Scudetto 2006, Tnas incompetente|editore=sportmediaset.mediaset.it|data=15 novembre 2011}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/16/Tribunale_incompetente_scudetto_resta_all_co_9_111116045.shtml|titolo=Tribunale «incompetente», scudetto '06 resta all'Inter|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Roberto Perrone|data=16 novembre 2011|pagina=59|urlarchivio=https://archive.is/tYL9d|dataarchivio=17 maggio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/agnelli-juve-salutano-scudetto-2006-tnas-dichiara-propria-incompetenza/171168/|titolo=Agnelli e la Juve salutano lo scudetto 2006. Il Tnas dichiara la propria incompetenza|editore=ilfattoquotidiano.it|autore=Dario Pelizzari|data=16 novembre 2011}}</ref>.
 
=== I ricorsi della Juventus alla giustizia ordinaria e il "tavolo della pace" ===
Riguardo al risarcimento dei danni che sarebbero stati causati dalla disparità di trattamento tra i fatti del [[2006]] e quelli del [[2011]], il 14 novembre [[2011]] la Juventus presentò ricorso contro Federcalcio e Inter al TAR del Lazio, basandosi anche sulla sentenza penale di primo grado del tribunale di Napoli che, pur infliggendo pesanti condanne a [[Luciano Moggi|Moggi]] e [[Antonio Giraudo|Giraudo]], escludeva responsabilità dirette e oggettive della società. Il presunto danno subito fu quantificato dal club torinese in circa 444 milioni di euro. Il ricorso al tribunale amministrativo suscitò le dure reazioni del presidente [[FIGC]] [[Giancarlo Abete]] e soprattutto del presidente [[CONI]] [[Gianni Petrucci]], che parlò esplicitamente di "doping legale" pur senza citare la Juventus.
 
In una conferenza stampa il 16 novembre, il presidente juventino [[Andrea Agnelli]] replicò con toni distensivi, proponendo a Petrucci di convocare un tavolo di discussione tra le parti per dirimere la questione. Il massimo dirigente dello sport italiano accolse positivamente la proposta (per altro già avanzata alcuni mesi prima dal patron della Fiorentina [[Diego Della Valle]]), convocando per il 14 dicembre quello che i giornali battezzarono immediatamente "tavolo della pace". Le speranze di una soluzione pacifica della "querelle" furono però disattese: il "tavolo", cui parteciparono Agnelli, [[Massimo Moratti|Moratti]], [[Adriano Galliani|Galliani]], Diego Della Valle più il presidente del Napoli [[Aurelio De Laurentiis]], oltre agli stessi [[Gianni Petrucci|Petrucci]] e [[Giancarlo Abete|Abete]], al segretario generale del [[CONI]] Raffaele Pagnozzi e al vicepresidente [[FIGC]] Antonello Valentini, si risolse in una riunione di oltre cinque ore al termine delle quali Petrucci e Abete dovettero ammettere che le posizioni erano rimaste distanti e che le ferite di Calciopoli erano tutt'altro che rimarginate. Nei giorni immediatamente successivi al tavolo si susseguirono diverse indiscrezioni circa il mancato accordo tra le parti sulla stesura di un documento su Calciopoli e si registrò l'iniziativa personale di Diego Della Valle che sporse denuncia nei confronti dell'ex commissario straordinario FIGC [[Guido Rossi]].
 
Il 10 febbraio [[2012]] la Juventus ha impugnato davanti alla Corte d'Appello di [[Roma]] il lodo arbitrale TNAS del 15 novembre [[2011]], portando così davanti alla giustizia ordinaria anche la mancata revoca dello scudetto [[Serie A 2005-2006|2005-2006]]. Il 18 luglio 2016 il TAR del Lazio ha trattenuto in decisione la sentenza sulla richiesta di risarcimento danni dei bianconeri, riservandosi di pubblicarla entro 45 giorni; la pronuncia arriverà quindi a quasi cinque anni dal ricorso bianconero.
 
== I processi penali ==
Dallo scandalo del [[2006]] hanno avuto origine due procedimenti penali: quello riguardante ''Calciopoli'' vera e propria presso il tribunale di [[Napoli]] e quello riguardante l'agenzia di procuratori sportivi ''GEA World'' presso il tribunale di [[Roma]]. Un terzo filone di indagini, reso noto nello stesso periodo da parte della procura di [[Udine]] e riguardante scommesse sportive illecite col presunto coinvolgimento anche di calciatori, fra cui il portiere della Juventus e della nazionale [[Gianluigi Buffon]], si chiuse invece col proscioglimento di tutti gli indagati. Tuttavia l'esplosione di ben tre scandali contemporanei nel maggio [[2006]], tutti coinvolgenti più o meno direttamente la Juventus (nell'indagine sulla GEA erano coinvolti [[Luciano Moggi]] e suo figlio Alessandro, nonché Davide Lippi, figlio dell'allora CT della nazionale [[Marcello Lippi|Marcello]], ex allenatore juventino), colpì notevolmente l'opinione pubblica alla vigilia del [[Campionato mondiale di calcio 2006|mondiale di Germania]] e non mancarono giornali e televisioni che chiedevano, più o meno esplicitamente, l'allontanamento di Lippi e dei calciatori juventini (in particolare Buffon, Cannavaro e Del Piero) prima della manifestazione iridata che sarebbe stata poi vinta dagli azzurri.
 
=== Processo GEA World ===
Nel processo GEA a [[Roma]] erano coinvolti Luciano e [[Alessandro Moggi]], Davide Lippi, Franco Zavaglia, Francesco Ceravolo e Pasquale Gallo. L'accusa era quella di ''associazione a delinquere'' e ''violenza privata'' (quest'ultima riguardava soltanto i Moggi) e i PM Luca Palamara e Maria Cristina Palaia, a conclusione delle indagini svolte dal Colonnello Giuseppe Magliocco della Guardia di Finanza di Roma, avevano richiesto 6 anni di reclusione per [[Luciano Moggi]], 5 per il figlio e da 1 a 2 anni per tutti gli altri.
 
L'8 gennaio [[2009]] arrivò la sentenza di 1º grado: [[Luciano Moggi]] fu condannato a 1 anno e 6 mesi di carcere, il figlio Alessandro a 1 anno e 2 mesi, mentre gli altri quattro imputati furono assolti, in quanto era caduta l'accusa di ''associazione a delinquere'' - che riguardava tutti - rimanendo in piedi solo quella di ''violenza privata'' nei confronti dei calciatori [[Nicola Amoruso]] e [[Manuele Blasi]].
 
Il 25 marzo [[2011]] arrivò la sentenza di 2º grado: la prima sezione penale della Corte d'Appello di Roma ridusse ulteriormente le pene per [[Luciano Moggi]], un anno di reclusione per violenza privata, e il figlio Alessandro, 5 mesi di reclusione per tentata violenza privata. Furono inoltre confermate le assoluzioni già decise in primo grado per gli altri imputati. Le riduzioni di pena per i Moggi derivavano dalla prescrizione dell'episodio relativo alla procura di [[Nicola Amoruso]]. Inoltre [[Luciano Moggi]] fu condannato a pagare circa diecimila euro di spese processuali nonché a risarcire dei danni la parte civile Stefano Antonelli, in separata sede, e la [[FIGC]]. L'avvocato Matteo Melandri, legale di Luciano Moggi, annunciò il ricorso in Cassazione.
 
Il processo alla Gea World si è chiuso il 15 gennaio 2014 con la conferma della sentenza di assoluzione emessa nei due gradi precedenti del processo ordinario, della società dall'accusa di "associazione per delinquere", e l'annullamento "per non corretta applicazione della norma" senza rinvio per [[Prescrizione (ordinamento penale italiano)|prescrizione]] del verdetto condannatorio in secondo grado a [[Luciano Moggi|Luciano]] e [[Alessandro Moggi]] per "violenza privata".<ref name=lastampa>[http://www.lastampa.it/2014/01/15/sport/calcio/processo-gea-scatta-la-prescrizione-per-le-condanne-a-moggi-e-al-figlio-aQgxVNBLRMzcnhwlsNWVjM/pagina.html ''Processo Gea, scatta la prescrizione per le condanne a Moggi e al figlio''], ''[[La Stampa]]'', 15 gennaio 2014.</ref>
 
Va ricordato che, a livello sportivo, la FIGC non ha mai aperto un'inchiesta federale sulla GEA e, di conseguenza, non è stato preso alcun provvedimento disciplinare riguardo a questa vicenda.
 
=== Processo di Napoli ===
Il processo di [[Napoli]] iniziò nell'autunno [[2008]] per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato (tra i quali [[Antonio Giraudo]] e [[Tullio Lanese]]), e a gennaio [[2009]] per tutti gli altri. L'accusa più grave era quella di «associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva». Il 24 marzo [[2009]] i giudici confermarono Napoli come sede del processo, estromettendo tutte le parti civili, tra le quali anche una società editrice romana che aveva stampato oltre un milione di figurine sul presupposto che lo scudetto era stato vinto lecitamente.<ref>[http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_928749982.html Calciopoli, processo resta a Napoli. Estromesse le parti civili]</ref>
 
Il 14 dicembre [[2009]] furono emesse le sentenze relative agli imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Quattro le condanne: 3 anni di reclusione per l'ex amministratore delegato della Juventus, [[Antonio Giraudo]], 2 anni e 4 mesi per l'ex arbitro [[Tiziano Pieri]] (poi assolto nel secondo grado di giudizio) e 2 anni ciascuno per l'altro ex arbitro [[Paolo Dondarini]] e per l'ex presidente dell'AIA [[Tullio Lanese]]. Sette invece gli imputati assolti: l'arbitro [[Gianluca Rocchi]], gli ex arbitri [[Stefano Cassarà]], [[Marco Gabriele]] e [[Domenico Messina]] e gli ex assistenti Duccio Baglioni, Giuseppe Foschetti e Alessandro Griselli.
 
Il processo con rito ordinario si concluse l'8 novembre [[2011]] con la condanna di altri sedici imputati: 5 anni e 4 mesi di reclusione per ''promozione della associazione a delinquere'' per l'ex direttore generale della Juventus, [[Luciano Moggi]] (che ha avuto anche il [[Daspo]] di 5 anni e l'interdizione in perpetuo dai pubblici uffici), 3 anni e 8 mesi per l'ex designatore arbitrale [[Paolo Bergamo]] (più 5 anni di interdizione dai pubblici uffici), 2 anni e 2 mesi per l'ex vicepresidente [[FIGC]] Innocenzo Mazzini (questi ultimi due ritenuti anch'essi colpevoli di ''promozione'' dell'associazione), 1 anno e 11 mesi ciascuno per l'altro ex designatore [[Pierluigi Pairetto]] e per l'ex arbitro [[Massimo De Santis]], 1 anno e 8 mesi per l'altro ex arbitro [[Salvatore Racalbuto]], 1 anno e 6 mesi (più ammenda di 30 000 euro) per il presidente della Reggina [[Pasquale Foti]], 1 anno e 5 mesi ciascuno per altri due ex arbitri, [[Paolo Bertini]] e [[Antonio Dattilo]], 1 anno e 3 mesi ciascuno (più 25.000 euro di multa) per i dirigenti [[Claudio Lotito]] (presidente della Lazio), [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea]] e [[Diego Della Valle]] (ex presidente e proprietario della Fiorentina) e Sandro Mencucci (amministratore delegato della Fiorentina), 1 anno ciascuno (più 20 000 euro di multa) per l'ex collaboratore del Milan e accompagnatore ufficiale degli arbitri<ref>{{cita web|url=http://download.ju29ro.com/verbali_interrogatori/Interrogatorio_Meani.pdf|titolo=Dichiarazione rilasciata dal Sig. Leonardo Meani|data=}}</ref> Leonardo Meani e gli ex assistenti arbitrali [[Claudio Puglisi]] e Stefano Titomanlio. Otto gli imputati assolti: l'ex direttore sportivo del Messina [[Mariano Fabiani]], l'ex arbitro [[Pasquale Rodomonti]], gli ex assistenti Marcello Ambrosino, Silvio Gemignani ed Enrico Cennicola, l'ex designatore degli assistenti Gennaro Mazzei, l'ex segretaria della CAN A-B Maria Grazia Fazi e l'ex giornalista [[Rai]] Ignazio Scardina. Escluse, invece, tutte le istanze risarcitorie contro la Juventus, citata al processo come [[parte civile]], in quanto la corte considerò che il club non era responsabile a titolo [[responsabilità oggettiva|oggettivo]] né [[responsabilità civile|civile]] nella vicenda<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/08-11-2011/calciopoli-sentenza-arrivo-803628433674.shtml Calciopoli, tutti colpevoli]</ref><ref>[http://sport.sky.it/sport/calcio_italiano/2011/11/09/calciopoli_reazioni_della_juventus.html La Juve guarda oltre Calciopoli: ora parità di trattamento]</ref>. La società torinese, sulla base della sentenza e dei contemporanei sviluppi del suo ricorso al TNAS contro la mancata revoca dello Scudetto 2005-2006 all'Inter, annunciò, il 14 novembre, ricorso al TAR del Lazio contro la Federcalcio e l'Inter per vedersi riconosciuto il risarcimento dei danni subiti dalle sentenze sportive del [[2006]].
 
Il processo d'appello per gli imputati che hanno scelto il rito abbreviato si è concluso il 5 dicembre [[2012]], con la condanna per [[Antonio Giraudo]] a 1 anno e 8 mesi di reclusione per ''associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva'' e l'assoluzione degli altri imputati: [[Tiziano Pieri]], che ha rinunciato alla prescrizione, [[Paolo Dondarini]] e [[Tullio Lanese]], oltre a coloro che erano stati già assolti in primo grado, per i quali l'accusa aveva impugnato la sentenza<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/05-12-2012/calciopoli-giraudo-condannato-anno-8-mesi-appello-913418901051.shtml Calciopoli: Giraudo condannato Un anno e 8 mesi in appello - La Gazzetta dello Sport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 17 dicembre 2013 in secondo grado Moggi è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione, e Pairetto e Mazzini sono stati condannati e 2 anni ciascuno per essere i promotori dell'associazione a delinquere, mentre gli episodi di frode sportiva per cui erano imputati sono stati dichiarati prescritti. Massimo De Santis, Antonio Dattilo e Paolo Bertini hanno rinunciato alla prescrizione: il primo è stato condannato a 1 anno di reclusione, gli altri due a 10 mesi. Per quanto riguarda Racalbuto, Lotito, i fratelli Della Valle, Mencucci, Foti, Meani, Puglisi e Titomanlio è stata dichiarata la prescrizione dei reati a loro imputati. Sono stati accolti gli appelli del PM nei confronti di Fabiani e di Mazzei, rispettivamente per associazione per delinquere e per un episodio di frode sportiva, ma i loro reati sono stati dichiarati prescritti. Sono state confermate le assoluzioni della Fazi, di Scardina e di Rodomonti. Per Bergamo la Corte d'appello ha annullato la precedente sentenza di condanna e ordina lo svolgimento di un nuovo procedimento giudiziario in quanto è stato violato il diritto di difesa rifiutando l'istanza di legittimo impedimento presentata dal suo avvocato Morescanti quando era incinta. la Corte d'appello ha sancito inoltre che nella vicenda non emersero danni diretti contro il [[Brescia Calcio|Brescia]], il [[Unione Sportiva Lecce|Lecce]], l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]], il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] e la società Fallimento Vittoria 2000, essendo respinti tutte le loro [[Risarcimento del danno|richiesta per danni]] in ragione a che nessuna partita del campionato 2004-05 fu alterata da episodi extracalcistici<ref name="ApelloNAP2014">{{cita news|url=http://static.fanpage.it.s3.amazonaws.com/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2014/03/sentenza-calciopoli-motivazioni-appello.pdf|titolo=Corte d'Appello di Napoli, Sez. VI Penale, Sentenza n. 6566/2013|formato=PDF|pagine=199; 200-202|giorno=19 marzo 2014|accesso=21 giugno 2014}}</ref><ref>{{cita news|url=http://static.fanpage.it.s3.amazonaws.com/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2014/03/sentenza-calciopoli-motivazioni-appello.pdf|titolo=Corte d'Appello di Napoli, Sez. VI Penale, Sentenza n. 6566/2013|formato=PDF|pagine=195; 199|giorno=19 marzo 2014|accesso=21 giugno 2014}}</ref>, confermando l'estraneità della società Juventus – ritenuta dai citati club sportivi come responsabile dai danni subiti nei loro confronti – sia a titolo oggettivo che civile nella vicenda, già sancita nel processo in primo grado<ref>{{cita news|url=http://static.fanpage.it.s3.amazonaws.com/socialmediafanpage/wp-content/uploads/2014/03/sentenza-calciopoli-motivazioni-appello.pdf|titolo=Corte d'Appello di Napoli, Sez. VI Penale, Sentenza n. 6566/2013|formato=PDF|pagina=196|giorno=19 marzo 2014|accesso=21 giugno 2014}}</ref>.
 
Il 24 marzo 2015 la [[Corte di Cassazione]] ha annullato le condanne precedentemente stabilite in fase di appello per quanto riguarda l'item di «associazione a delinquere» per Moggi, Giraudo, Pairetto e Mazzini, senza [[Giudizio di rinvio|rinvio]] in appello per sopraggiunta [[Prescrizione (ordinamento penale italiano)|prescrizione]] dei reati contestati.<ref name=GdS>[http://www.gazzetta.it/Calcio/23-03-2015/calciopoli-moggi-condanna-annullata-cassazione-il-reato-prescritto-110215040671.shtml La Cassazione su Calciopoli: "Prescritti Moggi e Giraudo"], ''La Gazzetta dello Sport'', 24 marzo 2015</ref> A Moggi, inoltre, vengono annullati due verdetti collegati all'imputazione di «frode sportiva» per insussistenza dei reati.<ref name=GdS/> Per quanto riguarda la maggior parte delle imputazioni di «frode sportiva», che erano già estinte, il loro ricorso è stato rigettato. Tra coloro che hanno rinunciato alla prescrizione è stata confermata la condanna in secondo grado a De Santis (1 anno), mentre sono stati annullati, su richiesta del procuratore generale, i verdetti condannatori a Bertini e Dattilo per insussistenza delle frodi sportive a loro contestate in concorso con Moggi e per il reato associativo.<ref name=GdS/> Sono stati rigettati i ricorsi di Racalbuto, di Mazzei, di Foti, di Lotito, dei fratelli Della Valle e di Mencucci, le cui imputazioni erano già state prescritte in appello. È stato anche dichiarato inammissibile il ricorso della Procura contro le assoluzioni in fase precedente degli arbitri Paolo Dondarini, Gianluca Rocchi e Tiziano Pieri e dell'ex presidente dell'Associazione Italiana Arbitri (AIA), Tullio Lanese. Infine, la Corte ha respinto tutti i [[ricorso per cassazione (processo penale)|ricorsi]] riguardanti le richieste per danni presentate in tribunale dal Brescia, dal Lecce, dall'Atalanta, dal Bologna e dalla società Fallimento Vittoria 2000, confermando le motivazioni attestate nei corrispondenti verdetti pubblicati alla fine delle due fasi precedenti<ref name=GdS/>.
 
Il 9 settembre 2015 sono state rese note le motivazioni dei verdetti: secondo la Cassazione Moggi è stato «l'ideatore di un sistema illecito di condizionamento delle gare del campionato 2004-2005 (e non solo di esse)». Per i giudici Moggi ha commesso sia il reato di associazione per delinquere sia quello di frode sportiva «in favore della società di appartenenza (la Juventus)», ed ha anche ottenuto «vantaggi personali in termini di accrescimento del potere (già di per sè davvero ragguardevole senza alcuna apparente giustificazione)». Dai giudizi di Moggi in TV e sui media «potevano dipendere le sorti di questo o quel giocatore, di questo o quel direttore di gara con tutte le conseguenze che ne potevano derivare per le società calcistiche di volta in volta interessate». L'associazione per delinquere diretta da Moggi «era ampiamente strutturata e capillarmente diffusa nel territorio con la piena consapevolezza per i singoli partecipi, anche in posizione di vertice (come Moggi, il Pairetto o il Mazzini), di agire in vista del condizionamento degli arbitri attraverso la formazione delle griglie considerate quale primo segmento di una condotta fraudolenta». Per quanto riguarda [[Massimo De Santis]], i tabulati telefonici dimostrano i «numerosi contatti in coincidenza con le partite per le quali era stato designato» tra l'ex arbitro internazionale e Luciano Moggi, «a riprova degli strettissimi rapporti tra la sudditanza e la complicità intercorrenti tra i due». Per quello che concerne invece i rapporti i rapporti intrattenuti dai vertici della Fiorentina con Luciano Moggi, Diego e Andrea Della Valle e Sandro Mencucci recandosi «a Canossa» da Moggi si «accostano a quel sistema di potere che li aveva emarginati e in definitiva danneggiati: non dunque con il proposito di garantirsi l'imparzialità delle decisioni arbitrali per riparare ai presunti torti subiti in precedenza (ritenuti alla base della deficitaria situazione in classifica), ma una sorta di accondiscendenza verso un sistema di potere che li garantisse per il futuro attraverso scelte arbitrali oculate pilotate dal gruppo di potere operante in parte in seno alla FIGC (i vertici arbitrali e Mazzini) ed in parte estraneo all'ente (Moggi), tra loro in perfetta simbiosi». Riguardo a [[Claudio Lotito]], la Cassazione rileva una «congerie di telefonate compromettenti» e di «prove inequivocabili» delle «pressioni» da lui esercitate «sul mondo arbitrale in un contesto di lotte intestine per la nomina a Presidente della FIGC tra l'uscente Franco Carraro e l'aspirante emergente Giancarlo Abete» per assicurarsi il «salvataggio» della Lazio. Inoltre la Cassazione rileva come la «predisposizione delle griglie arbitrali» era «manovrata» dal designatore dei direttori di gara [[Pierluigi Pairetto]], insieme al suo collega [[Paolo Bergamo]], e «con la partecipazione di Luciano Moggi e Antonio Giraudo».<ref name=Repubblicacassazione>[http://www.repubblica.it/sport/calcio/2015/09/09/news/calciopoli_cassazione_moggi_strapotere_ingiustificato_-122527729/?refresh_ce Calciopoli, Cassazione: "Arbitri, tv, designatori: Moggi comandava tutto"], ''la Repubblica'', 9 settembre 2015</ref>
 
==== Sentenze in Cassazione ====
* [[Tullio Lanese]]: conferma del verdetto assolutorio in secondo grado in [[rito abbreviato]] per il reato di «associazione a delinquere».<ref name=Panorama>[http://www.panorama.it/sport/calcio/calciopoli-prescrizione-sentenza-cassazione-moggi-giraudo-juventus-scudetti-inter-cosa-succede/#gallery-0=slide-4 Ecco le sentenze cancellate dalla Cassazione], ''Panorama'', 24 marzo 2015, p. 4</ref>
* [[Paolo Dondarini]]: conferma del verdetto assolutorio in secondo grado in rito abbreviato per il reato di «frode sportiva».<ref name=Panorama/>
* [[Tiziano Pieri]]: conferma del verdetto assolutorio in secondo grado in rito abbreviato per i reati di «associazione a delinquere» e di «frode sportiva».<ref name=Panorama/>
* [[Gianluca Rocchi]]: conferma del verdetto assolutorio in secondo grado in rito abbreviato per il reato di «frode sportiva».<ref name=Panorama/>
* [[Claudio Lotito]]: rigetto del [[Ricorso per cassazione (processo penale)|ricorso]] contro il verdetto di secondo grado, il cui dichiarò l'[[prescrizione (ordinamento penale italiano)|estinzione]], sopraggiunta nel 2012, del reato di «frode sportiva».<ref name=Panorama/>
* [[Andrea Della Valle (imprenditore)|Andrea Della Valle]]: rigetto del ricorso contro il verdetto di secondo grado, il cui dichiarò l'estinzione, sopraggiunta nel 2012, del reato di «frode sportiva».<ref name=Panorama/>
* [[Diego Della Valle]]: rigetto del ricorso contro il verdetto di secondo grado, il cui dichiarò l'estinzione, sopraggiunta nel 2012, del reato di «frode sportiva».<ref name=Panorama/>
* Sandro Mencucci: rigetto del ricorso contro il verdetto di secondo grado, il cui dichiarò l'estinzione, sopraggiunta nel 2012, del reato di «frode sportiva».<ref name=Panorama/>
* [[Pasquale Foti]]: rigetto del ricorso contro il verdetto di secondo grado, il cui dichiarò l'estinzione, sopraggiunta nel 2012, del reato di «frode sportiva».<ref name=Panorama/>
* Gennaro Mazzei: rigetto del ricorso contro il verdetto di secondo grado, il cui dichiarò l'estinzione, sopraggiunta nel 2012, del reato di «frode sportiva».<ref name=Panorama/>
* [[Salvatore Racalbuto]]: rigetto del ricorso contro il verdetto di secondo grado, il cui dichiarò l'estinzione, sopraggiunta nel 2012, dei reati di «associazione a delinquere» e di «frode sportiva».<ref name=Panorama/>
* [[Luciano Moggi]]: annullamento del verdetto di condanna in secondo grado senza [[giudizio di rinvio|rinvio]] per estinzione, sopraggiunta nel 2014, del reato di «associazione per delinquere» e di due imputazioni di «frode sportiva» per insussistenza del reato, rigetto del ricorso per alcune imputazioni di «frode sportiva», estinte nel 2012.<ref name=Panorama/>
* [[Antonio Giraudo]]: annullamento del verdetto di condanna in secondo grado in rito abbreviato senza rinvio per estinzione, sopraggiunta nel 2014, dei reati di «associazione per delinquere» e di «frode sportiva».<ref name=Panorama/>
* [[Pierluigi Pairetto]]: annullamento del verdetto di condanna in secondo grado senza rinvio per estinzione, sopraggiunta nel 2014, del reato di «associazione per delinquere», rigetto del ricorso per alcune imputazioni di «frode sportiva», estinte nel 2012.<ref name=Panorama/>
* [[Innocenzo Mazzini]]: annullamento del verdetto di condanna in secondo grado senza rinvio per estinzione, sopraggiunta nel 2014, del reato di «associazione per delinquere», rigetto del ricorso per alcune imputazioni di «frode sportiva», estinte nel 2012.<ref name=Panorama/>
* [[Massimo De Santis]]: conferma del verdetto di condanna in secondo grado per i reati di «associazione per delinquere» e di «frode sportiva» ([[pena]] di un anno di reclusione sospesa dalla Corte).<ref name=Panorama/>
* [[Paolo Bertini]]: annullamento del verdetto di condanna in secondo grado per i reati di «associazione per delinquere» e di «frode sportiva» per insussistenza dei reati.<ref name=Panorama/>
* [[Antonio Dattilo]]: annullamento del verdetto di condanna in secondo grado per i reati di «associazione per delinquere» e di «frode sportiva» per insussistenza dei reati.<ref name=Panorama/>
 
== La sentenza della Corte dei conti ==
Il 17 ottobre [[2012]] la Corte dei conti ha condannato gli arbitri coinvolti nello scandalo a risarcire la [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|Federcalcio]] con l'accusa di ''danno all'immagine''. Qualora la condanna dovesse diventare definitiva, complessivamente la Figc incasserà quasi 4 milioni di euro (esattamente 3,97). La condanna riguarda 14 persone. La richiesta più pesante (1 milione di euro) sarebbe per [[Paolo Bergamo]], ex arbitro e designatore, mentre l'altro designatore [[Pierluigi Pairetto]] dovrà versare 800.000 euro. L'ex vicepresidente della Figc [[Innocenzo Mazzini]] dovrà, invece, risarcire 700.000 euro. Tra le altre pene spiccano i 500.000 euro inflitti a [[Tullio Lanese]] e a [[Massimo De Santis]] e i 100.000 euro a [[Salvatore Racalbuto]]. Gli interessati potranno presentare ricorso.<ref name="cortedeiconti">{{cita web|url=http://www.corriere.it/sport/12_ottobre_17/calciopoli-arbitri-risarcimento-corte-conti_c84c2e18-1867-11e2-a20d-0e1ab53dafde.shtml|titolo=Calciopoli, la Corte dei conti condanna gli arbitri: 4 milioni di danni alla Figc|editore=[[Corriere della Sera]]|data=17 ottobre 2012|accesso=26 ottobre 2012}}</ref>
 
== Altri procedimenti ==
Nell'aprile del [[2007]] venne fuori un secondo filone d'inchiesta basato sul traffico di schede telefoniche svizzere (SIM) tra Luciano Moggi, Mariano Fabiani, ex [[direttore sportivo]] del [[Associazione Calcio Rinascita Messina|Messina]], e alcuni arbitri che riguardavano la stagione 2004-2005;<ref>[http://archiviostorico.gazzetta.it/2007/aprile/15/Hanno_usato_male_schede__ga_10_070415021.shtml Hanno usato male le schede]</ref> al termine dell'inchiesta portata avanti dalla Federazione la Juventus e il Messina patteggiarono e vennero multate rispettivamente di 300.000 euro, divisi in tre rate da 100.000 euro annui, e di 60.000 euro (da versare alla FIGC), mentre gli arbitri coinvolti, Paolo Bertini, Gianluca Paparesta e Tiziano Pieri, sospesi in via cautelare nell'aprile [[2007]] (quindi per tutta la stagione 2007-2008) in attesa di chiarire le loro posizioni, vennero sospesi in maniera definitiva dall'[[Associazione Italiana Arbitri|AIA]] nel luglio [[2008]] e Mariano Fabiani fu squalificato per 4 anni.<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/05/Arbitri_rosa_ridotta_Paparesta_dismesso_co_9_080705123.shtml|titolo=Arbitri, rosa ridotta Paparesta «dismesso»|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Alessandro Bocci|data=5 luglio 2008|pagina=49|urlarchivio=https://archive.is/hYJ0|dataarchivio=1º luglio 2012}}</ref>
 
Il 14 maggio [[2009]] il [[Giudice di Pace]] di [[Lecce]], Cosimo Rochira, si è pronunciato sul ricorso presentato da un gruppo di abbo­nati del [[Unione Sportiva Lecce|Lecce]], i quali chiedevano 165,78 [[euro]] di danni a [[Luciano Moggi]] e [[Massimo De Santis]] come risarcimento per aver pagato e presenziato a due partite sanzionate dal giudizio sportivo: Lecce-Fiorentina e Lecce-Juventus. Rochira ha respinto il ricorso presentato dai tifosi leccesi.
 
== Reazioni ==
In base a quanto emerse da un sondaggio della società Demos & Pi pubblicato nel settembre [[2011]] sul quotidiano ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'', il 56,5% del campione esaminato era scettico sulla regolarità delle decisioni prese dalla giustizia sportiva,<ref>In base a quanto emerge da un sondaggio della società Demos & Pi nel settembre [[2011]], del 56,5% totale che è scettico sulla regolarità delle decisioni prese dalla giustizia sportiva, il 23,6% considera lo scandalo Calciopoli «come un caso di giustizia sportiva con gravi errori e irregolarità», mentre che il 32,9% la ritiene «come un tentativo di danneggiare alcune squadre a favore di altre», cfr. {{pdf}}&nbsp;{{cita web|url=http://www.demos.it/2011/pdf/1942rapporto_demoscoop31_8.09.11.pdf|titolo=XXXI Osservatorio sul Capitale Sociale degli Italiani – Gli italiani e il calcio|editore=Demos & Pi|pagina=14|data=8 settembre 2011|accesso=13 dicembre 2011}}</ref> mentre che il 24,9% giudicò lo scandalo Calciopoli «come un caso di giustizia sportiva che ha portato alle giuste decisioni».<ref name=ricerca2011>{{pdf}}&nbsp;{{cita web|url=http://www.demos.it/2011/pdf/1942rapporto_demoscoop31_8.09.11.pdf|titolo=XXXI Osservatorio sul Capitale Sociale degli Italiani – Gli italiani e il calcio|editore=Demos & Pi|pagine=4, 14-15|data=8 settembre 2011|accesso=28 ottobre 2011}}</ref> Invece, il 43,5% del citato campione sostiene che il titolo di campione d'Italia [[Serie A 2005-2006|2005-2006]] «[dovrebbe] non essere assegnato a nessuno».<ref name=ricerca2011/>
 
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Scandalo Telecom-Sismi]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [http://www.rsssf.com/tablesi/ital06.html Italy 2005/06] Rsssf.com
* [http://ju29ro.com/download/calciopoli-documenti Documenti Calciopoli] e [http://ju29ro.com/download/processo-calciopoli Processo Calciopoli]
 
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