Gino Donè Paro e Notre-Dame-de-Grâce: differenze tra le pagine

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{{Bio
[[File:Bibliotheque_Notre-Dame-de-Grace_08.jpg|thumb| Biblioteca di Notre-Dame-de-Grâce]]
|Nome = Gino
'''Notre-Dame-de-Grâce''' (Inglese: ''Our Lady of Grace''), o come acronimo: '''NDG''', è un quartiere residenziale di [[Montreal]], in [[Canada]] situato nell'area ovest della città.
|Cognome = Doné Paro
Fu una municipalità indipendente finché non venne annessa alla città nel [[1913]],
|Sesso = M
|LuogoNascita = San Biagio di Callalta
|GiornoMeseNascita = 18 maggio
|AnnoNascita = 1924
|LuogoMorte = San Donà di Piave
|GiornoMeseMorte = 22 marzo
|AnnoMorte = 2008
|Attività = partigiano
|Attività2= rivoluzionario
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =, (unico europeo ad aver partecipato alla [[Rivoluzione Socialista Cubana]])
}}
 
== Storia ==
Sul passaporto italiano di Gino compare solo il cognome "Doné", ma all'anagrafe cubana dopo il matrimonio è stato registrato come "Doné Paro", inserendo il cognome materno come si usa nei [[Hispanidad|paesi di lingua spagnola]].
{{...}}
== Geografia ==
{{...}}
== Demografia ==
{{...}}
 
==Biografia Educazione ==
===Scuole elementari===
Di due anni più vecchio di [[Fidel Castro]] e di quattro anni più vecchio di [[Che Guevara]], Gino nacque da poveri braccianti il [[18 maggio]] [[1924]] nel paesino di [[Rovarè]] (piccola frazione situata fra i Comuni di [[San Biagio di Callalta|San Biagio]] e di [[Monastier di Treviso|Monastier]]), in provincia di [[Treviso]], poco lontano da [[Venezia]].
Scuole francesi (CSDM)
* École Marc-Favreau<ref>http://marc-favreau.csdm.ca/ "l’école Marc-Favreau est une belle école du quartier Notre-Dame-de-Grâce"</ref>
* L'Étoile Filante
* École Notre-Dame-de-Grâce
* École Anne-Hébert<ref>http://anne-hebert.csdm.ca/ "Anne-Hébert est une magnifique petite école du quartier Notre-Dame-de-Grâce."</ref>
[[File:English Montreal School Board Administrative Building.jpg|thumb|L'edificio amministrativo della [[English Montreal School Board]] in NDG.]]
Scuole inglesi
* Royal Vale
* Willingdon School
* Herbert Symonds
* St. Monica School
* École Rudolph-Steiner de Montreal
 
===LaScuole Resistenza in Italiasuperiori===
;Private
Dopo le scuole divenne militare, e l'[[8 settembre]] [[1943]] apprese l'annuncio dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] mentre si trovava a [[Pola]]. Tornato a casa diventò partigiano con la Missione Alleata Nelson operante nell'area della laguna veneziana, e alla fine del [[Seconda guerra mondiale|conflitto]] ricevette un encomio dal Generale [[Harold Alexander]]. Nel dopoguerra emigrò a [[Cuba]], partendo da [[Amburgo]] e passando dal [[Canada]].
*[[Centennial Academy]]
*[[Lower Canada College]]
*[[Loyola High School (Montreal)|Loyola High School]]
*[[Villa Maria (school)|Villa Maria]]
*[[Kells Academy]]
;Pubbliche
*[[Marymount Academy]]
*[[Royal Vale School]] (K-11)
*[[Westhill High School (Montreal)|Westhill High School]] (closed 1992)
*[[Royal West Academy]]
*[[Ecole Saint-Luc]]
 
===L'emigrazione a CubaUniversità===
*[[Concordia University]] (Campus Loyola)
Nel [[1951]] trovò lavoro all'[[L'Avana|Avana]] come carpentiere durante la costruzione della nuova grande Plaza Civica, cioè l'attuale [[Plaza de la Revolución]]. In città era solito passare il tempo libero sulle gradinate dell'Università sia per affinare la lingua e sia per incontrare gli studenti. Fu proprio in questo luogo che iniziò a sentir parlare di Fidel Castro e della sua inziale attività politica.
Nella capitale cubana conobbe lo scrittore statunitense [[Ernest Hemingway]], e in un incontro avuto con lui ricordarono la sua zona di provenienza ([[Veneto]]) e luoghi cari a Hemingway fu per un periodo in Italia Tra Cortina e Venezia e ambientò proprio a Venezia [[Venezia]], laguna di Caorle e Fossalta di Piave il suo celebre romanzo "Di là dal fiume e tra gli alberi".
Nel [[1952]] Gino si trasferì, seguendo la ditta cubana per cui lavorava, nella città di [[Trinidad (Cuba)|Trinidad]], dove conobbe Norma Turino Guerra, che diverrà poi la sua prima moglie. All'epoca Norma e la sua famiglia simpatizzavano per il [[Partito Ortodosso Cubano]] di cui faceva parte anche il giovane avvocato [[Fidel Alejandro Castro Ruz]]. La giovane moglie Norma era amica della giovane maestra [[Aleida March de la Torre]], futura seconda moglie di [[Ernesto Che Guevara de la Serna]]. In quel periodo Fidel era in Messico e stava cercando giovani fidatissimi per arruolarli nel suo movimento antibatistiano "26 luglio". Venuto a conoscenza che a Trinidad c'era un giovane italiano che aveva fatto il partigiano in Italia, Fidel lo volle incontrare per proporgli di entrare nel suo movimento, e di fare parte della spedizione che egli stava preparando per liberare Cuba dal dittatore Batista.
 
===Lo sbarcoNote del Granma===
<references/>
Tra il [[1955]] e il [[1956]], furono parecchi i viaggi di Gino tra Cuba e il vicino Messico, portando soldi e missive. Gino aveva un vantaggio a poter viaggiare: il suo passaporto italiano che non generava sospetti alle frontiere.
In quanto ex soldato e partigiano, collaborò agli addestramenti militari messicani. Divenne molto amico, inoltre, del medico argentino [[Ernesto Guevara]], detto [[Che]], il quale, come racconterà poi Doné, gli confidò che se non avesse incontrato Fidel sarebbe emigrato in Italia per specializzarsi nella cura dell'[[asma]] (il Che soffriva di asma) nella prestigiosa facoltà di medicina dell’[[Università di Bologna]].
Il [[25 novembre]] 1956 Doné è tra gli 82 volontari imbarcati sul battello Granma, che partirono dal porto messicano di [[Tuxpan]] per sbarcare nell' Oriente Cubano. Insieme a Gino, ci sono 78 cubani, più tre stranieri: un argentino ("Che"), un messicano ("Alfonso") e un dominicano ("Ramon"). A bordo egli è il più vecchio degli 82, e ha il grado di Tenente del Terzo Plotone, comandato dal Capitano [[Raul Modesto Castro Ruz]], fratello di Fidel, (invece il più giovane del gruppo è il suo amico [[Arsenio Garcia Davila]]).
 
[[Categoria:Quartieri di Montréal]]
===Agente cubano? ... Una storia ancora da scrivere!===
Dopo lo sbarco del [[2 dicembre]] 1956, ai piedi della [[Sierra Maestra]], Gino viene mandato da Fidel a cercare [[Che Guevara]] che era scomparso. Lo trovò nelle retrovie in preda a un attacco di asma; Gino che sapeva come intervenire in quanto sua moglie Norma era asmatica. Gli praticò un massaggio e lo riportò nel gruppo salvandogli la vita. (Fonte: documentario italo-cubano "Cuba Libre" del 2006).
Dopo il massacro di [[Alegria de Pio]] (che vide la metà degli 82 catturati e assassinati dai [[Fulgencio Batista|batistiani]]), e la dispersione del gruppo nella boscaglia (5 dicembre 1956) non riuscendo a ritrovare i suoi compagni, tornò a Trinidad dalla moglie vivendo in clandestinità; cercò più volte di raggiungere la Sierra Maestra per ricongiungersi ai combattenti ma non ci riusci; era ricercato dall'esercito di Batista e quindi tornò clandestinamente in Messico. Dopo un po' di tempo, esattamente nel 1958 fece ritorno a Cuba per tentare nuovamente di collegarsi ai rivoluzionari, avendo saputo che la colonna del Chè era nell'Escambray e saliva verso la capitale. Raggiunse Santa Clara e poprio qui, lui ed Aleida March (futura seconda moglie del Che e amica della moglie di Gino) programmarono un attentato nella residenza del comandante dell'esercito batistiano della città. Stavano già per lanciare le bombe nel giardino della residenza gremito di persone per la festa di compleanno del figlio, quando Gino decise di bloccare l'attentato dicendo ad Aleida: "La rivoluzione si fa contro l'esercito non contro il popolo". Fu proprio questa decisione, ricordata in un importante libro di memorie di Aleida, a permettere nell'anno 2005 di recuperare storicamente la figura di Gino, il quale era stato considerato, da alcuni disinformati storici, un personaggio che aveva abbandonato la lotta rivoluzionaria. Dopo il breve periodo a Santa Clara, non riuscendo ancora a ricongiungersi con i suoi amici rivoluzionari, Gino decise di tornare nuovamente in Messico imbarcandosi da Cardenas.
 
Tan pronto triunfó la Revolución intentó viajar a nuestro país y presentó al efecto solicitud en el consulado en Nueva York, la que fue rechazada presuntamente por funcionarios del gobierno de Batista, que aún no habían sido sustituidos por el Gobierno Revolucionario. En 1962 en una carta manifestó su voluntad de venir a Cuba a combatir, en momentos de la crisis de Octubre y después sobre él no se supo más.
 
Al trionfo della rivoluzione tentò di ritornare in Cuba, ma ebbe problemi con un funzionario del Governo di Batista non ancora sostituito dal Governo Rivoluzionario all'ambasciata di Nueva York circa il visto di rientro, e ancora una volta scomparve. Non riuscendo a rientrare a Cuba, consenziente la moglie cubana Norma, divorziò e si risposò a Miami con una portoricana.
Nel 1962 in una carta inviata a Cuba manifestò la volontà di venire a Cuba a combattere durante la crisi di ottobre, ma non ricevette l'autorizzazione.
In varie occasioni, dalla vittoria della rivoluzione Fidel indicò di cercare, investigare e scoprire dove era finito questo expedizionario da alcuni dato per morto, ma che viene cercato anche da personalità straniere. Jesus Montanè e altri expedizionario del Granma tra cui l'amico Arsenio Garcia Davila, tentarono per molti anni di localizzare Gino in America.
Finalmente fù localizzato negli Stati Uniti e fù invitato a Cuba ma non potè incontrare il suo "chefe -capo" Fidel Castro in quanto lui era in visita in Cina. In altre occasioni fù a Cuba attraverso delegazioni di partigiani italiani per il tramite dell'ICAP, però non potè incontrare Fidel.
 
A Miami visse fino alla morte della seconda moglie Antonia facendo l'imbianchino.
Questa suddetta ricostruzione è stata fatta grazie alle dichiarazioni dirette, grazie alle interviste contenute nel documentario "Cuba Libre" del 2006 (coproduzione italo-cubana), e grazie ad alcune pubblicazioni storiche cubane.
 
Nel 2003, solo senza figli, decise di ritornare in Italia, in provincia di Venezia, dove vivevano numerosi parenti. Soltanto nel 2000 si saprà tutta la sua storia travagliata, grazie alle indagini volute dal Governo di Cuba, grazie all'impegno nella ricerca su Gino da parte del suo grande amico granmista Arsenio Garcia Davila, e grazie soprattutto anche al determinante contributo portato avanti per 20 anni dall'Archivio Storico della [[Fondazione Che Guevara]] presieduta dall'editore romano [[Roberto Massari]] (il quale è stato un grande amico e confidente di [[Gino Doné Paro]]).
 
Che poi esista una possibilità non remota che proprio per la caratteristica di Gino (ex partigiano della Missione Alleata Nelson, con passaporto italiano, ecc.) egli sia stato ingaggiato per svolgere compiti da agente dei Servizi Segreti Cubani (allora diretti dal Comandante Barbarossa, amico di Gino, deceduto alcuni anni or sono in un incidente stradale all'Avana) per ora non è dato di saperlo ufficialmente. Chi ha lavorato nella realizzazione del documentario sopra citato ha raccolto ore di interviste sia a Gino che ai granmisti superstiti, le quali contengono alcune indicazioni su questa possibilità. Ma solamente una scrupolosa futura ricostruzione che sarà effettuata dagli storici cubani (i quali hanno accesso agli appositi archivi governativi) potrà chiarire tale interrogativo.
 
Nell'Archivio Storico delle Forze Armate Rivoluzionarie Cubane c'è un dossier dedicato a Gino Donè Paro, l'unico europeo partecipante allo sbarco del [[Granma]] nel [[1956]]. E ci sono anche quelli dedicati agli altri 81 che parteciparono allo sbarco del battello Granma.
 
Gino ha rilasciato un'intervista al quotidiano italiano ''[[Liberazione]]'', pubblicata il [[5 ottobre]] [[2006]], dove ha detto che:
{{quote|Dal giorno del Desembarco in poi, noi superstiti abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, chi in una forma e chi in un'altra. Io che ero straniero ero il più indicato per starmene lontano da Cuba per fare ciò che nella Sierra Maestra non avrei potuto realizzare. C'era bisogno di addestramenti, collegamenti, informazioni, notizie, soldi, armi, e di molte altre cose ancora. Così, chi con armi e chi senza armi ha fatto quello che doveva fare. E anch'io}}
 
===Gli ultimi anni tra l'Italia e Cuba===
Da metà novembre a metà dicembre 1995, ci furono a Cuba le celebrazioni per il 39° anniversario dello sbarco del battello Granma; e Gino fu invitato e ospitato per un mese in una residenza del Consiglio di Stato cubano, come si usa fare pure coi Capi di Stato stranieri.
 
Gino fu invitato all'Avana anche l'anno dopo, nel 1996, per partecipare ai festeggiamenti dedicati al 40° anniversario del Desembarco del Granma; ma non potè andare a Cuba perché doveva accudire la moglie gravemente ammalata, (la quale poi morì qualche tempo dopo).
 
E così Gino, nel 2003, pensionato senza figli e vedovo due volte (della cubana Norma e della portoricana Antonia) tornò in Italia ed andò ad abitare in un condominio situato nella piazza centrale della città di San Donà di Piave, in provincia di Venezia; e qui si iscrisse alla locale Sezione [[Anpi]] ([[Associazione Nazionale Partigiani d'Italia]]).
 
Poi il [[Primo Maggio]] 2004 partecipò con l'amico Arsenio Garcia Davila alla grande sfilata popolare dell'Avana, durante la quale entrambi ricevettero una importante decorazione. E al ritorno in Italia Gino fu invitato dall'[[Anpi]], dalla Fondazione Che Guevara, e da numerosi Circoli Italia-Cuba, in quasi tutte le regioni italiane, al fine di raccontare le sue esperienze di lotta (e per ricevere le tessere ad honorem delle suddette organizzazioni, in occasione dei suoi compleanni).
 
Nel 2005 ritornò due volte a Cuba portato dai torinesi produttori di "Cuba Libre" per ripercorrere, coi suoi amici rivoluzionari e soprattutto con Arsenio Garcia Davila, tutta la sua avventura cubana, prima all'Avana e poi a Trinidad dove rivede i parenti della prima moglie Norma (con una commovente visita nella sua casa e poi al cimitero a depositare fiori sulla tomba della moglie); e quindi a Niquero nei luoghi dello sbarco e della dispersione; e infine a Bayamo in occasione dei festeggiamenti del 26 luglio, dove dopo 50 anni riabbraccia il suo comandante Fidel. (Fonte filmata sul documentario italo-cubano "Cuba Libre" del 2006).
 
Nel 2006 diversi giornali italiani si occuparono della storia di Donè e pubblicarono alcuni articoli a lui dedicati: [[Liberazione]] il 5 ottobre, ''[[La Repubblica]]'' e ''[[L'Unità]]'' il 2 dicembre. E il 27 gennaio 2007 la rivista ''Lo Specchio'' gli dedicò quattro pagine.
 
Gino Doné Paro morì improvvisamente la sera del 22 marzo 2008, alla vigilia di Pasqua, a San Donà del Piave.
Al suo funerale parteciparono alcune centinaia di partigiani dell'Anpi e di suoi compagni dei Circoli Italia-Cuba, i suoi concittadini e decine di amici da tutta Italia; e anche i funzionari dell'Ambasciata Cubana di Roma, che avevano fatto pervenire corone di fiori rossi (da parte Fidel, di Raul, e dei granmisti).
Le ceneri di Gino furono consegnate alla nipote Silvana Carnio.
Ma i suoi amici cubani sperano che prima o poi vengano portate sull'isola così come era volontà dello stesso Gino, volontà raccolte da più testimoni sia cubani che italiani.
Molti amici cubani e italiani continuano a perseguire quel sogno di Gino, tanto che proprio nel 2011 vennero in Italia con questa missione in rappresentanza del Governo Cubano due dei granmisti più legati a Gino: Arsenio Garcia e Gilberto Garcia, senza per altro riuscire nell'intento per indisponibilità degli eredi.
 
==Il ricordo==
Su Gino sono stati realizzati diversi video, sia a Cuba che in Italia, e l'emittente [[Slovenia|slovena]] in lingua italiana [[Radio Capodistria]] ha nel suo archivio un radiodramma a lui dedicato. Il 10 maggio 2010 il magazine [[Turisti per Caso]] ha pubblicato una intervista ad Arsenio Garcia Davila il quale, parlando di Gino, ha dichiarato: {{quote|Egli si adoperò insieme ad un gruppo di persone che lavoravano all'estero a favore della repubblica socialista cubana; Gino ha svolto questo compito per quasi 40 anni; e visse negli Usa servendo sempre la causa rivoluzionaria cubana}}
 
Nel 2011, il 23 marzo, al Museo della Rivoluzione dell'Avana, è stato ricordato Gino Donè Paro nel terzo anniversario della sua scomparsa. La cerimonia è stata organizzata dall' [[Icap]] ([[Istituto Cubano di Amicizia coi Popoli]]), alla presenza dei suoi vecchi amici ancora viventi. Una delegazione di torinesi realizzatori del documentario su Gino ha partecipato alla commemorazione, alla posa di una corona di fiori difronte al battello Granma che portò i rivoluzionari dal Messico a Cuba, e alla proiezione del suddetto documentario intitolato "Cuba Libre: el desembarco del Yate Granma", in lingua spagnola, edito da "Mundo Latino", Avana. (Invece in Italia tale video-dvd, in lingua italiana, è intitolato emblematicamente e semplicemente "Cuba Libre". I registi sono Omelio Borroto, cubano, e Libborio L'Abbate, italiano).
 
Il giornalista bolognese [[Gianfranco Ginestri]], sul numero di novembre-dicembre 2012 della rivista "El Moncada", (periodico dell'[[Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba]]) ha annunciato la realizzazione di un libro biografico (con anche tante testimonianze e foto inedite) dedicato alla vita avventurosa di Gino Donè Paro (di 160 pagine) a cura della scrittrice-insegnante [[Katia Sassoni]] (socia della Fondazione Che Guevara e del Circolo Bolognese Italia-Cuba), il quale è distribuito in tutta Italia dall'editore guevarista-internazionalista [[Roberto Massari]] (di Bolsena, Lazio).
 
==Voci correlate==
*[[Rivoluzione Cubana]]
* Pagina Facebook "Gino Doné Paro, partigiano italocubano"
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.siporcuba.it/st-paro.htm Biografia di Gino, scritta da Gin]
* [http://www.venceremos.it/cuba/gino.htm Gianfranco Ginestri - biografia]
* [http://it.youtube.com/watch?v=Az8GNV41Msg&feature=related Intervista su Youtube]
* [http://turistipercaso.it/cuba/58029/intervista-esclusiva-a-arsenio-garcia-davila.html?page=4]
* [http://tribunatreviso.gelocal.it/dettaglio/morto-gino-done-combatte-al-fianco-del-che/1437296 Articolo della Tribuna di Treviso]
* [http://www.radio24.ilsole24ore.com/player.php?channel=2&idprogramma=destini-incrociati&date=2010-10-19&idpuntata=gSLAgJHs
{{Portale|biografie|comunismo}}
 
[[Categoria:Rivoluzionari cubani]]