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{{nota disambigua|il dipinto di Tiziano|Tre età dell'uomo (Tiziano)}}
{{Opera d'arte
| immagine=Giorgione, Three Ages.jpg
| grandezza immagine=350px
| titolo=Tre età dell'uomo
| artista=[[Giorgione]]
| data = [[1500]]-[[1501]] circa
| opera = dipinto
| tecnica=Olio su tavola di pioppo
| altezza=62
| larghezza=77
| città=[[Firenze]]
| ubicazione=[[Galleria palatina]]
}}
[[File:Giorgione 028.jpg|thumb|Dettaglio]]
Le '''''Tre età dell'uomo''''' (conosciuto anche come la '''''Lezione di canto''''') è un dipinto a [[pittura a olio|olio]] [[su tavola]] (62x77 cm) di [[Giorgione]], databile al [[1500]]-[[1501]] circa e custodito nella [[Galleria Palatina]] a [[Firenze]].
==Storia==
L'opera viene identificata con quella descritta da [[Marcantonio Michiel]] nel Camerino delle anticaglie di [[Gabriele Vendramin]], citata anche in inventario del [[1569]]. Nel [[1657]] passò nelle collezioni del pittore [[Niccolò Regnier]], in parte poi acquistate dai [[Medici]] tra il [[1666]] e il [[1675]], entrando nelle collezioni del gran principe [[Ferdinando de' Medici]]. La tavola col triplice ritratto venne inizialmente attribuita a [[Palma il Vecchio]], poi riferita alla "maniera lombarda". Nel [[1880]] Morelli fu il primo a riattribuirla a Giorgione, ipotesi per lo più condivisa dalla critica.
==Descrizione e stile==
Il soggetto del dipinto è tutt'altro che chiaro. Il titolo con cui oggi è più noto è seicentesco, ma altre ipotesi di individuazione del soggetto hanno parlato di una ''Lezione di canto'' o dell'''Educazione del giovane [[Marco Aurelio]]''. Talvolta il giovane sulla destra viene identificato con il ritratto del musicista [[Philippe Verdelot]] (Salmen, 1982).
Nella scena sono presenti tre personaggi, di età differenti, su fondo scuro: il giovane al centro legge un foglio su cui sono vergate due righe di un [[pentagramma (musica)|pentagramma]], l'adulto alla sua sinistra indica lo stesso spartito ed un vecchio guarda l'osservatore<ref name=Dorfles>{{cita libro |cognome=Gillo Dorfles, Stefania Buganza e Jacopo Stoppa|titolo=Arti visive. Dal Quattrocento all'Impressionismo|editore=Atlas|pagine=pag.203|anno=2001}}</ref>. Presumibilmente si tratta dello stesso uomo, rappresentato in tre momenti della sua vita<ref name=Barilli>{{cita libro |cognome=Barilli|nome=Renato|titolo=Maniera moderna e manierismo|editore=Feltrinelli Editore|pagine=pag.227|anno=2004}}</ref>.
Il fondo scuro fa risaltare l'incisiva scelta cromatica applicata ai personaggi; le vesti e gli incarnati emergono dallo sfondo gradualmente, con il procedimento dello "[[sfumato]]" tipicamente [[Leonardo da Vinci|Leonardesco]]<ref name=Dorfles />. Anche la stesura pittorica con sottili velature deriva da Leonardo, con 'attenzione meticolosa nei dettagli, come le capigliature dipinte spesso con sottilissime pennellate<ref>Fregolent, cit., pag. 61.</ref>.
L'elemento allegorico trainante, spesso presente nei quadri di Giorgione, è in questo caso la musica, espressione dell'animo stesso dell'uomo e dell'armonia che lega l'esistenza<ref name=Dorfles />.
== Note ==
<references />
==Bibliografia==
* Alessandra Fregolent, ''Giorgione'', Electa, Milano 2001. ISBN 88-8310-184-7
* Marco Chiarini, ''Galleria palatina e Appartamenti Reali'', Sillabe, Livorno 1998. ISBN 978-88-86392-48-8
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