Benetton (azienda) e Tre età dell'uomo: differenze tra le pagine

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{{nota disambigua|il dipinto di Tiziano|Tre età dell'uomo (Tiziano)}}
{{Azienda
{{Opera d'arte
|nome=Benetton Group
| immagine=Giorgione, Three Ages.jpg
|logo= Logo Benetton.svg
| grandezza immagine=350px
|immagine =
| titolo=Tre età dell'uomo
|tipo=Società a responsabilità limitata
| artista=[[Giorgione]]
|borse=Delistata nel febbraio 2012 {{cn}}
| data = [[1500]]-[[1501]] circa
|data_fondazione = 1965
| opera = dipinto
|data_chiusura =
| tecnica=Olio su tavola di pioppo
|nazione = ITA
| altezza=62
|sede=[[Ponzano Veneto]]
| larghezza=77
|persone_chiave= 
| città=[[Firenze]]
*[[Luciano Benetton]], fondatore
| ubicazione=[[Galleria palatina]]
*Francesco Gori, presidente non esecutivo del Consiglio di Amministrazione
*Marco Airoldi, amministratore delegato e direttore generale
*Marco Airoldi, consigliere
*Tommaso Barracco, consigliere
*[[Alessandro Benetton]], consigliere
*Christian Benetton, consigliere
*Franca Bertagnin Benetton, consigliere
*Sabrina Benetton, consigliere
*Fabio Buttignon, consigliere
*Christian Coco, consigliere
*Francesco Gori, consigliere
*Alfredo Malguzzi, consigliere
*Francesco Panfilo, consigliere
|industria= Moda
|prodotti= Abbigliamento, accessori e calzature
|fatturato= {{Profit}} 1.529 milioni di [[euro|€]]
|anno_fatturato=2015
|dipendenti= 7.714
|anno_dipendenti=2015
}}
[[File:Giorgione 028.jpg|thumb|Dettaglio]]
Le '''''Tre età dell'uomo''''' (conosciuto anche come la '''''Lezione di canto''''') è un dipinto a [[pittura a olio|olio]] [[su tavola]] (62x77 cm) di [[Giorgione]], databile al [[1500]]-[[1501]] circa e custodito nella [[Galleria Palatina]] a [[Firenze]].
 
==Storia==
'''Benetton Group''' (pronuncia ''Benettón'', {{IPA|/benetˈton/}})<ref name=autogenerato1>[http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=78534&r=5766 DOP]</ref><ref name=autogenerato1 /> è un'azienda trevigiana fondata nel [[1965]] da [[Luciano Benetton|Luciano]], Gilberto, Giuliana e Carlo Benetton, che si occupa di moda. L'azienda ha una rete di circa 5.000 negozi presenti nei principali mercati.
L'opera viene identificata con quella descritta da [[Marcantonio Michiel]] nel Camerino delle anticaglie di [[Gabriele Vendramin]], citata anche in inventario del [[1569]]. Nel [[1657]] passò nelle collezioni del pittore [[Niccolò Regnier]], in parte poi acquistate dai [[Medici]] tra il [[1666]] e il [[1675]], entrando nelle collezioni del gran principe [[Ferdinando de' Medici]]. La tavola col triplice ritratto venne inizialmente attribuita a [[Palma il Vecchio]], poi riferita alla "maniera lombarda". Nel [[1880]] Morelli fu il primo a riattribuirla a Giorgione, ipotesi per lo più condivisa dalla critica.
 
==Descrizione e stile==
Il gruppo deve la sua notorietà, oltre che ai suoi prodotti, anche al suo stile di comunicazione, sviluppato a Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group.
Il soggetto del dipinto è tutt'altro che chiaro. Il titolo con cui oggi è più noto è seicentesco, ma altre ipotesi di individuazione del soggetto hanno parlato di una ''Lezione di canto'' o dell'''Educazione del giovane [[Marco Aurelio]]''. Talvolta il giovane sulla destra viene identificato con il ritratto del musicista [[Philippe Verdelot]] (Salmen, 1982).
 
Nella scena sono presenti tre personaggi, di età differenti, su fondo scuro: il giovane al centro legge un foglio su cui sono vergate due righe di un [[pentagramma (musica)|pentagramma]], l'adulto alla sua sinistra indica lo stesso spartito ed un vecchio guarda l'osservatore<ref name=Dorfles>{{cita libro |cognome=Gillo Dorfles, Stefania Buganza e Jacopo Stoppa|titolo=Arti visive. Dal Quattrocento all'Impressionismo|editore=Atlas|pagine=pag.203|anno=2001}}</ref>. Presumibilmente si tratta dello stesso uomo, rappresentato in tre momenti della sua vita<ref name=Barilli>{{cita libro |cognome=Barilli|nome=Renato|titolo=Maniera moderna e manierismo|editore=Feltrinelli Editore|pagine=pag.227|anno=2004}}</ref>.
Il Gruppo Benetton fa capo alla società finanziaria della [[Benetton (famiglia)|famiglia Benetton]], [[Edizione (azienda)|Edizione srl]] che detiene il 100% delle azioni<ref>[http://www.consob.it/main/documenti/assetti_proprietari/semestre1-2010/30295_Az.html?hkeywords=&docid=0&page=1&hits=277&nav=false&filedate=22/04/2010&sem=/documenti/assetti_proprietari/semestre1-2010/30295_Az.html&link=Pie-chart+Capitale+ordinario%253D%252Fdocumenti%252Fassetti%252Fsemestre1-2010%252F30295_TOrdDich.html%253B+Pie-chart+Capitale+votante%253D%252Fdocumenti%252Fassetti%252Fsemestre1-2010%252F30295_TVotDich.html Sito Consob - Azionisti Benetton Group]</ref>.
 
Il fondo scuro fa risaltare l'incisiva scelta cromatica applicata ai personaggi; le vesti e gli incarnati emergono dallo sfondo gradualmente, con il procedimento dello "[[sfumato]]" tipicamente [[Leonardo da Vinci|Leonardesco]]<ref name=Dorfles />. Anche la stesura pittorica con sottili velature deriva da Leonardo, con 'attenzione meticolosa nei dettagli, come le capigliature dipinte spesso con sottilissime pennellate<ref>Fregolent, cit., pag. 61.</ref>.
== Storia ==
L'azienda è stata fondata nel [[1965]] a [[Ponzano Veneto]], in [[provincia di Treviso]], da Luciano, Gilberto, Giuliana e Carlo Benetton. Nel [[1966]] viene inaugurato il primo negozio a Cortina D'Ampezzo. Nel [[1969]] viene inaugurato il primo negozio all'estero, a Parigi e nel [[1972]] lancia il marchio "Jean's West" ([[1972]]).
 
L'elemento allegorico trainante, spesso presente nei quadri di Giorgione, è in questo caso la musica, espressione dell'animo stesso dell'uomo e dell'armonia che lega l'esistenza<ref name=Dorfles />.
Alla fine degli [[Anni 1970|anni settanta]], l'azienda esporta il 60% della produzione. Nel [[1974]] Sisley entra nel portafoglio dei marchi del Gruppo. Il primo negozio a [[New York]] viene inaugurato nel [[1980]], in Madison Avenue. Segue il primo negozio a [[Tokyo]] ([[1982]]).
 
== Note ==
Il Gruppo entra nella [[Formula 1]] sponsorizzando la squadra [[Tyrrell]]. Tre anni dopo si costituisce il team [[Benetton Formula|Benetton Formula Limited]], dopo l'acquisizione della [[Toleman]]. La squadra viene acquisita nel [[2000]] dalla [[Renault]].
<references />
 
==Bibliografia==
Nel [[1985]] la pubblicità dell'azienda conquista il Grand Prix de la Publicité Presse Magazine e il Grand Prix de la Communication Pubblicitaire.
* Alessandra Fregolent, ''Giorgione'', Electa, Milano 2001. ISBN 88-8310-184-7
 
* Marco Chiarini, ''Galleria palatina e Appartamenti Reali'', Sillabe, Livorno 1998. ISBN 978-88-86392-48-8
Tra il [[1986]] e il [[1989]] il Gruppo si quota alle borse di [[Milano]], [[Francoforte sul Meno|Francoforte]] e [[New York]].
 
Nel [[1987]] nasce la Fondazione Benetton Studi Ricerche e viene istituito il Premio Internazionale Carlo Scarpa.
 
Nasce nel [[1991]] la rivista ''[[Colors (rivista)|Colors]]'', fondata da [[Luciano Benetton]] e [[Oliviero Toscani]], venduta in una quarantina di paesi e scritta in 4 lingue diverse.
 
Nel [[1994]] nasce "Fabrica", il centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group.
 
Nel [[2003]] la famiglia Benetton fa un passo indietro dalla gestione e lascia spazio ai manager.
 
Nel [[2006]] Benetton celebra i suoi 40 anni a Parigi, presso il Centre Pompidou con la mostra: Fabrica: Les Yeux Ouverts.
 
La nuova campagna mondiale di comunicazione di Benetton Group, UNHATE [[2011]] è la prima iniziativa dell'omonima Fondazione, presentata in anteprima mondiale a Parigi.
 
Nel maggio [[2012]] è stata delistata dalla Borsa di Milano, tornando sotto controllo privato.
 
Nel [[2013]] l' impegno di Benetton Group per la tutela dell'ambiente e la sicurezza del prodotto ottiene il riconoscimento di Greenpeace.
Nel [[2014]] viene avviato il programma triennale che prevede l’organizzazione di Benetton Group in tre realtà distinte: una focalizzata direttamente sui brand, una manifatturiera e una di gestione immobiliare.
Nasce “On Canvas”, una nuova idea di negozio che rende il prodotto vero protagonista dello storico marchio United Colors of Benetton. Le prime aperture a Milano, Mosca e Berlino.
Nello stesso anno viene lanciata la nuova campagna United Colors of Benetton, realizzata a supporto di UN Women in occasione della Giornata internazionale dell’Onu per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Benetton Group è, anche nel [[2015]], uno dei leader nella classifica della campagna Detox stilata da Greenpeace, grazie al suo impegno globale nella tutela dell’ambiente, nella sicurezza del prodotto e nella trasparenza delle informazioni sulle catene di fornitura. Il 22 ottobre 2015 il marchio di abbigliamento italiano lancia il '''Women Empowerment Program'''[http://www.benettongroup.com/it/sostenibilita/women-empowerment-program/], un progetto a lungo termine per sostenere i diritti delle donne in tutto il mondo. Il progetto si inserisce nella storia d’impegno sociale del marchio di abbigliamento italiano per riconoscere che l’uguaglianza di genere non è solo un diritto umano, ma un passo necessario per costruire un mondo pacifico, prospero e più sostenibile per tutti.
 
 
==Marchi==
I marchi di Benetton Group sono: ''United Colors of Benetton'' e ''Sisley''.
 
== Sede ==
[[File:Villa Minelli (Ponzano Veneto).JPG|thumb|Villa Minelli.]]
La sede centrale di Benetton Group è Villa Minelli, situata a [[Ponzano Veneto]], in [[provincia di Treviso]]. Villa Minelli è un complesso di edifici del XVI secolo di grande interesse storico e culturale.
 
È stata acquistata da Benetton Group nel 1969 che ne ha poi affidato il restauro e la modernizzazione agli architetti Afra e [[Tobia Scarpa]]. I lavori di adeguamento e sistemazione hanno richiesto complessivamente più di quindici anni. Dalla metà degli [[anni 1980|anni ottanta]], Villa Minelli è diventata la sede del Gruppo ed il centro operativo di tutte le sue funzioni strategiche.
 
==Fabrica==
Fabrica è il centro di ricerca sulla comunicazione finanziato dal Gruppo Benetton, nato nel 1994 su iniziativa di [[Luciano Benetton]] e [[Oliviero Toscani]] dal patrimonio culturale del Gruppo.
Ha sede presso Villa Pastega Manera a Catena di Villorba, in [[provincia di Treviso]], nel complesso restaurato ed ampliato da [[Tadao Ando]].
 
Nel quadro delle attività di Fabrica rientra anche la pubblicazione di ''[http://www.colorsmagazine.com/ ''Colors'']'', il magazine finanziato dal Gruppo Benetton.
 
==Critiche==
 
il 16 aprile 2003 si è concluso il processo promosso da Benetton contro [[Riccardo Orizio]], giornalista del ''[[Corriere della Sera]]'' che [...] aveva pubblicato un servizio sulla presenza di lavoro minorile alla Bermuda e alla Gorkem Spor Giyim, due fabbriche turche che producevano abbigliamento a marchi Benetton". Il Tribunale di Milano ha accertato che:
1. Benetton non aveva alcuna conoscenza del fenomeno denunciato da Orizio.
2. Benetton non è mai stato coinvolto in questo supposto sfruttamento.
 
La società Benetton ha acquisito nel [[2003]], mediante Edizione Holding, ''The Argentine Southern Land Company Limited'' una compagnia in origine inglese, dal 1982 argentina, che aveva la proprietà di circa 900.000 ettari di Patagonia [[Argentina]]. Parte di questa terra è rivendicata dal popolo [[Mapuche]], costretto a vivere in una striscia di territorio sovraffollato ed a diventare spesso manodopera a basso costo.<ref>[http://argentina.indymedia.org/news/2003/11/151414.php Notizia su Indymedia]</ref> Su questo tema si è aperto un ampio dibattito con posizioni molto differenti, in cui anche il Gruppo Benetton è stato involontariamente coinvolto.<ref>[http://www.benettongroup.com/it/media-press/posizioni-azienda Posizione del gruppo in merito alla vicenda]</ref><ref>[http://www.santarosarecuperada.com.ar/ sito di riferimento Mapuche]</ref>. Benetton ha deciso di partecipare attivamente alla soluzione di questo secolare problema donando, nel luglio 2006, al governo della provincia argentina del Chubut, 7.500 ettari di terra. Il rifiuto del governatore del Chubut dell'offerta ha rappresentato una pesante battuta d’arresto nel processo di dialogo nello storico contenzioso tra il popolo Mapuche e lo stato argentino.
 
Nel [[2011]] la campagna UNHATE si è basata su una serie di fotomontaggi in cui vari potenti della terra si baciano<ref>[http://www.benettongroup.com/media-press/image-gallery/institutional-campaigns/unhate/]</ref>. La foto che ritraeva un bacio tra [[Papa Benedetto XVI]] e un [[Imam]], ha scatenato una polemica molto forte<ref>''[http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/18/poster_Benetton_fanno_irritare_anche_co_8_111118025.shtml I poster di Benetton fanno irritare anche la Casa Bianca] da Corriere.it''</ref>.
 
Nel [[2013]] a [[Dacca]] in [[Bangladesh]] avviene il [[Crollo del Rana Plaza di Savar]] dove risiederebbe una delle fabbriche tessili a cui la Benetton appalta i suoi lavori e dove sono morti almeno 381 operai<ref>{{cita news|autore=Marco Quarantelli|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/30/bangladesh-strage-di-lavoratori-tessili-e-foto-incastrano-benetton/578789/|titolo=Bangladesh, strage di lavoratori tessili. E le foto “accusano” Benetton|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|data=30 aprile 2013}}</ref>. L'associazione [[Campagna Abiti Puliti]] accusa Benetton di non controllare le condizioni di sicurezza delle aziende cui affida la gestione dei loro prodotti<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/30/bangladesh-benetton-e-altre-aziende-devono-garantire-sicurezza/578850/ “In Bangladesh, Benetton e le altre aziende devono garantire sicurezza”]</ref>.
 
==Formula 1==
La Benetton ha avuto una importante presenza anche in Formula 1. Dapprima come marchio pubblicitario per la [[Tyrrell]], poi
la Toleman. L'azienda trevigiana, decide, nel 1985, di diventare costruttore a tutti gli effetti, così acquisisce la [[Toleman]] e, di conseguenza la [[Spirit (automobilismo)|Spirit]], dalla quale la stessa Toleman si era assicurata la fornitura di gomme Pirelli. Nel 1986 nasce la [[Benetton Formula|Benetton Formula Limited]], conosciuta anche come Benetton Formula. Corre con Doppia Licenza, inglese ed italiana
 
Ottiene svariati successi negli anni successivi fino al 1994, quando con [[Michael Schumacher]] alla guida, ottiene anche il titolo Mondiale Piloti, bissato l'anno successivo, insieme al titolo costruttori.
 
Dopo il passaggio di Schumacher alla [[Scuderia Ferrari|Ferrari]] per il 1996, la Benetton decide di correre con la sola licenza italiana ed affronta altre 2 stagioni su buoni livelli, 1996 e 1997, dove, in quest'ultima stagione, conquista un successo in [[Gran Premio di Germania 1997|Germania]] con [[Gerhard Berger]], sarà l'ultimo della sua storia. Con i cambi regolamentari del 1998, la squadra sembra trovarsi un po' in difficoltà e nella stagioni successive, fatica a trovare prestazione e nel 2000, viene acquistata dalla Renault. L'ultimo campionato sotto il nome Benetton è nel 2001, poi, dall'anno successivo, la squadra si chiama [[Renault F1]].
 
La Benetton lascia, dunque, con 2 mondiali piloti e 1 costruttori conquistati.
 
Nel 2009, in un'intervista, fu chiesto ad Alessandro Benetton se l'azienda avesse mai avuto intenzione di tornare in Formula 1, ma lui rispose che, oramai, per via degli attuali regolamenti, questo era un capitolo chiuso.<ref>[http://www.rai.it/dl/raisport/Articoli/ContentItem-df7dfea6-b93e-468e-a5dd-80ffb372017c.html “Formula 1: Benetton, Capitolo Chiuso”]</ref>.
 
==Note==
<references />
 
== Altri progetti ==
{{interprogettoInterprogetto|commons=Category:BenettonThree GroupAges by Giorgione}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://www.benettongrouppolomuseale.firenze.com/it/homecatalogo/scheda.htmasp?nctn=00297809&value=1|Sitotitolo=La scheda ufficiale di catalogo}}
 
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