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<noinclude>{{WIP|Io' 81}}</noinclude>
{{catania/vittorio}}{{coord|37|30|8.4|N|15|4|48.8|E|display=title}}
Il '''[[Monastero]] della Santissima [[Trinità]]''' è un [[edificio]] [[XVIII secolo|settecentesco]] situato al centro di [[Catania]].
<div style="min-width:15em; max-width:48em; text-align:left; padding:1.5em 1.7em 2em; background:#FFF0D9; border:1px dotted gray; margin:1em auto 2em">
Originariamente sede di un convento di [[regola di clausura|clausura]] femminile, oggi è suddiviso in due aree principali di cui una ospita la [[caserma]] dei [[Carabinieri]] del distretto di Piazza Dante, mentre l'altra un [[liceo scientifico]] intitolato a [[Enrico Boggio Lera]].
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<div style="width:180px; padding:5px 5px 1px; background:#FFC184; font-size:90%;">[[File:Firma e data.png|170px|border|link=]]
== Storia ==
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[[Immagine:Ingresso Boggio Lera.jpg|thumb|left|220px|Facciata su via Vittorio Emanuele, ingresso del liceo "Enrico Boggio Lera".]]
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[[File:SS. Trinità2.jpg|thumb|right|160px|L'altare del Crocifisso, ricavato nella porta dell'ingresso su via Quartarone.]]
<div style="text-align:right; font-size:95%; margin-top:.5em;">'''''[[Wikipedia:Babel/It-0|Not Italian? It-0?]]'''''</div>
L'area occupata dal plesso conventuale originariamente era una ''insula'' della [[Catania]] romana<ref>Recenti scavi all'interno del vicino [[Monastero di San Nicola]] hanno portato alla luce diversi incroci tra strade ''cardine'' e un ''decumano'' da cui si può ricavare un reticolato dell'antica città. Ancora in corso di pubblicazione.</ref>. Qui furono eretti nel [[1537]] il Monastero di Santa Maria della Raccomandata (o di Valverde) e la chiesa di San Nicolò dell'Oliva. Il Monastero della Santissima Trinità, invece, si affacciava originariamente sulla ''Luminaria'' (grossomodo corrispondente all'attuale via Etnea) più ad est, dove oggi è situato il [[Palazzo dell'Università (Catania)|Palazzo dell'Università]]. Quest'altro convento era stato fondato nel [[1349]] grazie alla donazione di Cesarea Augusta, una nobildonna catanese. Chiuso nel [[1554]], venne dunque spostato nella sua attuale area e riaperto nel [[1566]]. Il convento era circondato da mura che impedivano alle suore di uscirne.
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A metà del [[XVII secolo]], il monastero contava 26 suore. Nel [[1669]] il convento si vedeva circondato, rimanendone tuttavia illeso, dall'[[eruzione del 1669|eruzione dell'Etna]], l'[[8 marzo]] da sud, il [[30 aprile]] da nord<ref>L'eruzione dai Monti Rossi a [[Nicolosi]] raggiunse la città: la colata lavica passò vicino al monastero, l'8 marzo ma si riversò a mare nei pressi del [[Castello Ursino]]. Il 30 aprile dello stesso anno, il [[Monastero di San Nicolò l'Arena]] fu attraversato da un'altra colata, che però si fermò a pochi metri dal monastero della Santissima Trinità; cfr. S. Boscarino, Sicilia Barocca. Architettura e città, 1610-1760, Roma 1981.</ref>.
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Nella seconda metà del secolo le suore sono 34, ma in seguito al [[Terremoto del Val di Noto|terremoto]] dell'[[11 gennaio]] [[1693]] ne muoiono 28 (più dell'80%). La sua collocazione centrale gli permise di essere inserito tra i sei conventi da ricostruire. Altri sette edifici monastici cittadini invece vennero abbandonati. L'area che le suore occuparono fu amplificata notevolmente rispetto al nucleo primario e i lavori furono affidati all'[[architetto]] [[Alonzo Di Benedetto]].
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Nel [[1735]] il ''capomastro'' fu [[Giovanni Battista Vaccarini]], che contribuì notevolmente a dare alla città l'aspetto [[barocco]] conosciuto. Nel [[1745]], i lavori di ricostruzione furono proseguiti da [[Francesco Battaglia]]. Data la grandezza dell'edificio, le monache affittarono il primo piano dividendolo in più [[casa|abitazioni]] e [[negozio|negozi]]. Nel [[1861]] il livello della via Vittorio Emanuele II (all'epoca ''Strada Reale'') su cui il convento si affeccia fu abbassato e le abitazioni si ritrovarono un piano più in alto rispetto alla strada.
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Il [[30 luglio]] [[1866]], con la confisca dei beni ecclesiastici da parte del [[Regno d'Italia]], il monastero della Santissima Trinità fu chiuso. Inizialmente fu assegnato al [[provveditorato agli studi]], che ne fece un [[convitto]] femminile. Successivamente, la struttura ospitò anche la sede dello stesso provveditorato. Nell'ottobre [[1923]] divenne la sede del liceo scientifico "Principe Umberto". Il [[1º ottobre]] [[1967]] il liceo fu trasferito nel quartiere Cibali e le classi rimaste nell'ex monastero formarono il "Secondo Liceo Scientifico", poi ribattezzato "Liceo Scientifico Statale Enrico Boggio Lera".
*Per un primo orientamento, puoi consultare il '''[[Aiuto:Guida essenziale|tutorial]]''' e la pagina di [[Aiuto:Aiuto|aiuto]].
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==La chiesa==
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[[File:SS. Trinità1.jpg|thumb|left|180px|La fiancata della chiesa della SS. Trinità, un capolavoro del [[barocco Catanese]]]]I lavori per la realizzazione della chiesa della [[SS. Trinità]] furono iniziati nel [[1746]] e conclusi cinque anni dopo. La facciata si attribuisce a [[Francesco Battaglia]], e si presenta tripartita ad ingresso unico, concava nella sua parte centrale. Preceduto da una scalinata in pietra [[lava|lavica]], il portone d’ingresso è decorato da due figure che sono rivolte verso l'Occhio di Dio posto al centro. Nel secondo ordine si aprono tre finestroni separati da colonne. Il terzo registro è formato invece da due torrette quadrangolari chiuse a [[cupola|cupoletta]]. Il portale d’ingresso è stato abbassato in seguito alla livellazione delle strade del [[1861]] e la sala centrale è stata raccordata all’atrio con una doppia rampa di scale. Anche l’ingresso laterale, sulla via Quartarone, è stato chiuso per la stessa ragione, cosi se ne ricavò una nicchia per un altare dedicato al [[Crocifisso]], decorato da notevoli statue in ceramica di fine [[XVIII secolo|Settecento]]. All’interno, sopra l’ingresso, fu ricavata una elegante [[cantoria]] dorata e finemente decorata. La pianta [[ellisse|ellissoidale]] riprende il tema [[Borromini|borrominiano]] del [[Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane|San Carlo alle Quattro Fontane]], lezione acquisita nella "rinascita catanese". Sul fondo il [[presbiterio]] è a pianta rettangolare e la sua presenza crea nell’ambiente un effetto di fusione spaziale tra elementi curvi ed elementi lineari<ref>Maria Teresa di Blasi, ''Il Filo d'Arianna - Chiesa della SS. Trinità'', Catania 1997.</ref>.
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===Opere===
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Le opere pittoriche ivi custodite sono di notevole pregio artistico. Sugli altari di destra si possono vedere tele del [[Olivio Sozzi|Sozzi]] (il ''Battesimo di Gesù'', primo altare) e di [[Sebastiano Conca]] (la ''Madonna che appare a S. Giovanni Evangelista nell’isola di Patmos'', datata [[1756]] e collocata sopra il secondo altare). A sinistra ancora una ''Crocefissione'' e ''La Trinità appare a S. Benedetto'' (datata al 1756) del Sozzi.
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==Note==
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== Bibliografia ==
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* AA. VV. «Annuario delle quinte classi 2003-2004». Catania, Litografia Marino, 2004.
--[[Utente:Mark91|<span style="color:blue">Mark91</span>]]''<small>[[Discussioni utente: Mark91|<span style="color:black;">it's my world</span>]]</small>'' 17:24, 16 feb 2012 (CET)
* AA. VV. «Boggio Lera. La tradizione di un liceo». Catania, Tipolito C. Marino, 2001.
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* S. Boscarino, ''Sicilia Barocca. Architettura e città, 1610-1760'', Roma 1981.
==Collegamenti esterni==
[http://www.comune.catania.it/la_città/il_filo_di_arianna/la_città_ricostruita/Chiesa_della_SS__Trinità.aspx Maria Teresa di Blasi, ''Il Filo d'Arianna - Chiesa della SS. Trinità'', Catania 1997].
{{Portale|architettura|cattolicesimo|Sicilia}}
[[Categoria:Chiese di Catania|Trinità]]
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