Inquinamento elettromagnetico e Discussioni utente:FiloSganga: differenze tra le pagine

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Con il termine '''elettrosmog''' si designa l'[[inquinamento]] elettromagnetico da [[radiazione elettromagnetica|radiazioni]] non ionizzanti, quali quelle prodotte da [[emittenti radiofoniche]], cavi elettrici percorsi da [[corrente alternata|correnti alternate]] di forte intensità (come gli [[Elettrodotto|elettrodotti]] della rete di distribuzione), reti per telefonia cellulare, e dagli stessi [[Telefono cellulare|telefoni cellulari]] ed apparati [[wireless]] utilizzati in ambito soprattutto informatico.
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L'[[opinione pubblica]] ha recentemente concentrato la sua attenzione su questo tema a causa delle campagne di sensibilizzazione promosse da comitati di cittadini, associazioni e [[partito|partiti]] di ispirazione [[ambientalismo|ambientalista]], che hanno espresso preoccupazione per la salute dei cittadini.
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L'esistenza di un rischio rilevante per la salute è però a tutt'oggi controversa, al punto che da alcuni l'intera questione viene considerata il frutto di un allarmismo ingiustificato.
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<div align="left">'''[[Wikipedia:Babel/It-0|Not Italian?]]'''</div>
== Studi epidemiologici ==
</div>
Uno studio epidemiologico serio richiede tempi di molti anni, un campione scelto con attenzione per essere rappresentativo della popolazione da cui è estratto e ingenti investimenti; la ricerca finanziata da privati è guardata con scetticismo da alcuni, poiché un privato in genere è restio a sostenere risultati sfavorevoli ai propri interessi economici. Gli studi che sostengono di aver trovato correlazioni significative tra l'esposizione a radiazione elettromagnetica a bassa [[frequenza]] e l'insorgenza di effetti a lungo termine (quali [[leucemia]] e vari tipi [[tumore]]) sono spesso contestati sulla base della presunta non significatività statistica del risultato, dovuta principalmente alla ristrettezza del campione. Uno studio comparato che ha analizzato gli studi compiuti negli ultimi 6 anni sull elettrosmog non ha trovato correlazione tra l'insorgenza di tumori al cervello e un utilizzo medio del telefono cellulare per un periodo inferiore ai 10 anni.<ref>{{cita web|url=http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2073942|titolo=Elettrosmog? Malissimo non fa|data=26-9-2007|accesso=26-9-2007|editore=Punto Informatico}}</ref>
Naturalmente benvenuto anche da parte mia, e se avessi bisogno non esitare a [[Discussioni utente:TekAndre|''contattarmi'']]. [[Image:Nuvola apps kmail.png|15px]][[Utente:TekAndre|'''<span style="color:#0000FF">T</span><span style="color:#0033FF">e</span><span style="color:#0066FF">k</span><span style="color:#0000FF">A</span><span style="color:#0033CC">n</span><span style="color:#0033FF">d</span><span style="color:#0066CC">r</span><span style="color:#0066FF">e</span>''']] 00:23, 22 ott 2006 (CEST)
 
== Effetti accertati ==
Un effetto accertato delle onde elettromagnetiche cosiddette ad alta frequenza (anche se non ionizzanti) è l'innalzamento della [[temperatura]] dei tessuti biologici attraversati, soprattutto quelli più ricchi di acqua. Nel caso dei telefoni cellulari, la potenza irradiata è bassa (solitamente minore di 1 [[watt]]) così che il riscaldamento prodotto è dell'ordine di poche frazioni di [[Grado (unità di misura)|grado]], quasi interamente localizzato nella testa dell'utente, inferiore comunque all'effetto di una esposizione di pari durata alla radiazione solare.
 
I soggetti portatori di [[pacemaker]] dovrebbero rispettare una distanza maggiore di 1 metro fra il telefono e il dispositivo medico, poiché le onde E.M. prodotte possono creare dei falsi impulsi nei circuiti che potrebbero scoordinare il ritmo.
 
Esistono studi che documentano svariati effetti dei campi elettromagnetici sulla salute umana.
 
I limiti imposti dall'{{chiarire|ente americano|quale? dare una citazione}} tengono finora esclusivamente in considerazione gli effetti termici, di riscaldamento cutaneo causato dalle microonde.
 
#Le radiazioni di microonde causano almeno due meccanismi che sono alla base dello sviluppo di un cancro: micronuclei e shock termico delle proteine.
##'''Shock termico delle proteine''': Quando avviene il surriscaldamento di punti nei tessuti umani, il corpo produce proteine per far fronte allo shock termico nel tentativo di proteggere e riparare le cellule surriscaldate <ref name="nota_1">fonte: "ROS release and Hsp70 expression after exposure to 1,800 MHz radiofrequency electromagnetic fields in primary human monocytes and lymphocytes," Lantow M, et al., Radiat Eviron Biophys, 03-22-06. See also: Cell Phones: Invisible Hazards in the Wireless Ag, op. cit.</ref>. Queste proteine proteggono anche le cellule cancerose rendendole resistenti alle terapie <ref name="nota_2">fonte: "Cancer Biology: On Heat Shock Proteins and Tumor Cells," Science Week, Nature 2003, 425:357) scienceweek.com</ref>. In molti tumori il numero di queste proteine risulta altissimo.
##'''Formazione di micronuclei''': I micronuclei sono filamenti spezzati del DNA ed indicano che le cellule non sono più in grado di ripararsi correttamente. Gli studi condotti dall'industria delle telecomunicazioni confermano che le radiazioni dei cellulari producono micronuclei nelle cellule ematiche umane a livelli ben più bassi rispetto a quelli previsti dalle normative in materia di esposizione del governo statunitense <ref name="nota_3">fonte: Cell Phones: Invisible Hazards in the Wireless Ag, op. cit.</ref>. Tutti i tumori sono causati da un danno genetico e la presenza di micronuclei nelle cellule è il primo segnale d'allarme del cancro. I medici che curavano le vittime del disastro nucleare di Chernobyl del 1986 usavano l'esame dei micronuclei per determinare l'estensione del danno causato dalle radiazioni. A proposito, David de Pomerai, tossicologo molecolare britannico, ha confermato che le cellule con danni genetici non risanati possono diventare cancerogene in maniera molto più aggressiva <ref name="nota_4">fonte: New Scientist, 10-24-02</ref>. Il ricercatore britannico Alisdair Phillips ha effettuato un'analisi più quantitativa che dà un'idea di questo aumento di aggressività delle cellule cancerogene con danni genetici, ed ha scoperto che pochi minuti di esposizione a radiazioni simili a quelle emesse dei cellulari possono trasformare un cancro attivo al 5% in uno attivo al 95%, il tutto durante l'esposizione e per un po' di tempo dopo <ref name="nota_5">fonte: "Mobile Phones Linked to Cancer," BBC News, 11-9-1998. Article contains court testimony by cancer expert Alisdair Phillips</ref>. Sommando i risultati di questi studi, alcune ore di esposizione a microonde molto basse rispetto ai limiti di legge attuali causerebbero un forte aumento dell'attività delle cellule tumorali, e danni genetici a queste non più sanabili, e trasmessi alle generazioni di cellule successive. Infatti, nel 2004, una serie di studi commissionati dall'Unione Europea ha confermato che i danni causati dalle onde emesse dai cellulari vengono trasmessi alla generazione successiva di cellule <ref name="nota_6">fonte: "Cell Phone Radiation Harms DNA, Study Claims," (Reuters) MSNBC, 12-04-04</ref>.
#'''Effetti sulla tiroide''': le radiazioni di microonde producono sul cervello effetti quali il rallentamento o l'arresto della produzione da parte della ghiandola pituitaria, detta anche ipofisi, dell'ormone stimolante tiroideo (TSH), determinando così una drastica riduzione degli ormoni tiroidei T4 e T3 <ref name="nota_7">fonte: "Effects of 900 MHz electromagnetic field on TSH and thyroid hormones in rats," Koyu A. et al, 2005 July 4;157 (3):257-62</ref>
#'''Differenza fra radiazioni ionizzanti e radiazioni non ionizzanti''': Spesso viene operata una distinzione fra gli effetti di queste due categorie. Gli effetti dei cellulari sarebbero più contenuti, dipendendo da radiazioni non ionizzanti. {{cn|Tuttavia, gli studi sopraccitati sulle radio frequenze e le microonde confermano che radiazioni non-ionizzanti – quali quelle emesse dai trasmettitori radio e dispositivi senza fili&nbsp;– infliggono alle cellule umane lo stesso tipo di danno delle radiazioni ionizzanti, con gli stessi effetti cancerogeni}}. Riguardo agli effetti delle radiazioni ionizzanti c'è un sostanziale accordo (un esempio di studio documentato <ref name="nota_8">fonte: "Panel Affirms Radiation Link to Cancer," Associated Press, 06-29-05</ref>, dell'Accademia Nazionale delle Scienze, il quale ha confermato che anche dosi molto basse di radiazioni ionizzanti, dai raggi X ai raggi gamma, nel corso di tutta la vita, causano il cancro).
#'''Effetti maggiori nei bambini'''. Gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche sono più gravi se si accumulano nel tempo, ma esistono delle età più sensibili di altre. In altre parole, avere un'esposizione dai 30 ai 40 anni, ha un effetto minore di una subita dai 20 ai 30 anni, sebbene la durata sia la stessa. I bambini assorbono molte più radiazioni degli adulti <ref name="nota_9">fonte: "Cell Phone Risks Cited in Studies: Three Groups find Danger of Tumors," N. McVicar, South Florida Sun-Sentinel, 02-01-05</ref>.
La distruzione fin dalla giovane età di cellule neuronali annulla una "riserva cerebrale" che nella vecchiaia potrebbe compensare la morte di neuroni causata da Alzheimer o da altre malattie degenerative. Se il cervello ha un eccesso di neuroni utilizzati poco o nulla, questi possono tornare utile per sostituire quelli morti a causa di malattia della tarda età <ref name="nota_10">fonte: "Neuropathology in Aging," D. G. Davis et al, University of Kentucky Medical Center, report presented at the Second Kuopio Alzheimer Symposium, Kuopio, Finland, January 2001. La sorprendente ricerca ha mostrato che i cervelli sottoposti ad autopsia di 89 anziani cognitivamente normali presentavano la stessa patologia riscontrata nei cervelli colpiti dall'Alzheimer, compresi decomposizione necrotica, depositi di amiloide e placche senili. I ricercatori hanno ipotizzato che queste persone siano andate avanti comunque normalmente perché possedevano un'ampia riserva cerebrale che ha loro permesso di funzionare normalmente malgrado il carico patologico</ref>. I ricercatori dell'Università dello Utah hanno scoperto che il cervello di un bambino di 5 anni assorbe una quantità di radiazioni quattro volte maggiore rispetto al cervello di un adulto, ed il fluido oculare di un bambino di 5 anni assorbe una quantità di radiazioni oltre 10 volte maggiore rispetto all'occhio di un adulto <ref name="nota_11">fonte: Cell Phones: Invisible Hazards in the Wireless Age, Dr. George Carlo and Martin Schram, Carroll & Graf Publishers, 2001.</ref>
 
== Legislazione ==
Varie leggi specificano i limiti per i campi elettromagnetici, vedi per esempio: [http://www.arpacampania.it/onde/normativa.htm].
 
La legge quadro 36/01 [http://people.roma2.infn.it/~carboni/campi-EM/leggi/L010361.html] prevede per le intensità dei campi:
*(1) un limite di esposizione;
*(2) un valore di attenzione;
*(3) un obiettivo di qualità.
 
Il limite di esposizione è il valore che non deve mai essere superato per le persone non professionalmente esposte (quindi il pubblico).
 
Il valore di attenzione si applica, in pratica, agli ambienti residenziali e lavorativi adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere, e loro pertinenze esterne, che siano fruibili come ambienti abitativi quali balconi, terrazzi e cortili esclusi i lastrici solari. Sono quindi escluse, ad esempio, strade e piazze, per le quali si applica il limite di esposizione. L'obbiettivo di qualità è un valore che dovrebbe essere raggiunto nel caso di nuove costruzioni.
 
Per i campi ad alta frequenza (da 0,1&nbsp;MHz a 300&nbsp;GHz) il limite di esposizione previsto dal DPCM 199/2003 è compreso fra 20 V/m e 60 V/m a seconda della frequenza. Il valore di
attenzione e l'obbiettivo di qualità sono invece di soli 6 V/m, valori molto più bassi di quelli previsti in altre nazioni fuori dalla UE. Trattandosi di campi ad alta frequenza non è necessario
specificare a parte il valore del campo magnetico, essendo questo semplicemente proporzionale
a quello elettrico. Da notare che questi valori si applicano alle stazioni radio base e non ai
dispositivi mobili come i cellulari, per i quali non esiste una normativa. A titolo di esempio, un cellulare con una potenza tipica di 1 W crea un campo di circa 6 V/m a un metro
di distanza e di 60 V/m a 10&nbsp;cm.
 
Per la tabella con i valori si veda
[http://people.roma2.infn.it/~carboni/campi-EM/leggi/BB.pdf]
 
Esistono sia limiti da misurare sul singolo impianto sia limiti puntuali che riguardano il campo totale, generato da più impianti. Tuttavia, non sono previste sanzioni per gli impianti che superano i limiti di legge, ma che contribuiscono a generare una somma di campi magnetici superiori al limite per un'area abitata.
L'adeguamento degli impianti è imposto da province e regioni ed è a carico del titolare dell'impianto.
 
Per i campi a frequenza industriale (50&nbsp;Hz) ossia quelli generati dalle linee elettriche e cabine di trasformazione, il DPCM 8 luglio 2003 n° 200 prevede un limite di esposizione di 100&nbsp;µT per l'induzione magnetica e 5000 V/m per il campo elettrico; lo stesso DPCM fissa un valore di attenzione per l'induzione magnetica a 10&nbsp;µT e per l'obbiettivo di qualità a 3&nbsp;µT. Questi limiti vanno applicati, come per le alte frequenze, a tutti i luoghi ad alta frequentazione e dove si prevede una permanenza non inferiore alle quattro ore giornaliere ma, rispettivamente, per le condizioni preesistenti alla data di emanazione del DPCM e, relativamente all'obbiettivo di qualità, ai nuovi progetti successivi a tale data.
 
=== Legislazioni estere ===
==== Stati Uniti ====
Il Telecommunications Act, approvato dal Congresso nel [[1996]], è la legge quadro vigente negli Stati Uniti per le tecnologie [[wireless]]. La legge, proposta dal senatore [[John McCain]], alla sezione 704 (II) (B) (iv) della legge precisa che: “Nessun governo statale o locale può regolare il posizionamento, la costruzione e la modifica di servizi wireless privati sulla base degli effetti che le emissioni di radio frequenze possono avere sull'ambiente, nella misura in cui tali servizi sono conformi alle norme previste dalla Commissione in materia di emissioni”.
 
In questo modo, cittadini e governi locali sono stati privati della possibilità di bloccare la collocazione di ripetitori.
 
La [[Federal Communications Commission]] (FCC), ha il compito di fissare le norme per la riduzione del livello di disturbo di energia elettrostatica emessa da strumenti elettrici.
 
== Situazione in Europa ==
Nello specifico panorama europeo, le attuali leggi vigenti adottate nei singoli paesi comunitari con specifiche direttive, sono particolarmente severe a vantaggio della popolazione esposta. Nel caso specifico delle onde non ionizzanti, emesse ad esempio da [[antenna|antenne]] radio-televisive o da antenne di [[Stazione radio base|stazioni radio base]] di operatori telefonici, il valore di attenzione, pari a 6 V/m, è notevolmente più basso rispetto ad altri paesi europei.
 
Ad ulteriore garanzia dei cittadini, l'ente [[Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale|ARPA]] (''Agenzia Regionale Protezione Ambiente'') coordina campagne di misura di elettrosmog a campione in diverse località italiane o su richiesta delle autorità locali o della popolazione.
Lo stesso ente ARPA è responsabile della autorizzazione riguardo l'installazione e la modifica degli impianti Radio-TV-[[Telefono cellulare|Cellulari]] in coerenza con gli attuali standard di [[campo elettromagnetico]] previsto.
 
Un ulteriore stimolo alla ricerca ed al controllo dell'elettrosmog è costituito dalla Fondazione Ugo Bordoni che ha promosso da diversi anni delle misure di fondo elettromagnetico presso impianti [[televisione|televisivi]] e di operatori mobili in tutto il territorio italiano, pubblicando in chiaro i risultati sulle misure rilevate in un database pubblico.
 
== Conseguenze economiche ==
L'elettrosmog comporta una [[svalutazione]] degli immobili e un calo degli [[locazione|affitti]] nelle zone interessate, per via della minore domanda abitativa e dei possibili effetti sulla salute.
 
=== Inefficienze del libero mercato nelle tlc ===
La competizione fra operatori nel mercato delle telecomunicazioni ha portato in molti Paesi all'esistenza di molte reti concorrenti, e a una proliferazione del numero di [[antenna|antenne]] e dell'impatto in termini di elettrosmog.
 
Tale modello risulta meno [[efficienza|efficiente]] della costruzione di pochi impianti e infrastrutture condivise dai vari operatori, in termini di costi che ricadono sui consumatori, di impatto ambientale e paesaggistico, di effetti sulla salute, e di copertura della [[banda larga]]. A causa di questa "[[concorrenza]]" troviamo molte reti delle quali nemmeno una copre interamente il territorio italiano.
 
Segnali provenienti da impianti di eguale [[Potenza (fisica)|potenza]] e [[frequenza]] e ravvicinati nel territorio rischiano di creare [[interferenza|interferenze]], oscurarsi a vicenda e portare all'uso di potenze trasmissive crescenti. Simile problema si è incontrato negli anni '80 in Italia con la diffusione senza regole di radio, TV locali e stazioni radio ricetrasmittenti operate più o meno illegalmente da privati cittadini.
 
=== Libertà di antenna ed enti locali ===
Le normative in tema di elettrosmog tentano una conciliazione fra il diritto a costruire [[infrastruttura|infrastrutture]] di questo tipo e la salute delle persone. Nel primo caso è garantita la libertà di iniziativa economica degli operatori e la "[[libertà di antenna]]".
 
La Costituzione italiana e quelle di altri Paesi affidano la gestione del territorio alle amministrazione locali. L'installazione di apparati di radiotelecomunicazioni è parte di queste scelte di gestione.
 
Un insieme di veti incrociati o il singolo divieto di un'[[pubblica amministrazione|amministrazione]] di attraversare il suo territorio rischia di bloccare la costruzione di importanti infrastrutture. Le scelte in alcuni casi sono dettate più dal parere degli abitanti-elettori del luogo che dall'interesse generale. A questi si contrappone la critica per cui da un lato si desidera un servizio, ma dall'altro nessuno vuole le strutture che lo rendono possibile.
 
A un modello che rispetta la responsabilità degli enti locali si contrappone un altro in cui il Governo àvoca completamente le scelte di sviluppo. Ciò è accaduto per la rete [[UMTS]] e negli [[Stati Uniti]], dove le amministrazioni locali non possono opporsi all'installazione di antenne in luoghi di proprietà del [[demanio]], anche se vicini ai centri abitati.
 
La scelta di una completa ''[[deregulation]]'' può dipendere da operazioni di [[lobby]]ing dell'industria e da atti degli enti locali.
 
Un modello intermedio è quello in cui i governi fissano comunque dei limiti validi a livello nazionale.
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.ifac.cnr.it/pcemni/ CNR-IFAC]
* {{cita web|url=http://www.geocities.com/elioa.geo/elettromagnetismo.html|titolo=Coordinamento di comitati spontanei di cittadini contro l'elettrosmog|deadurl=yes|urlarchivio=http://www.reocities.com/elioa.geo/elettromagnetismo.html}}
* [http://www.elettrosmog.org/ Sito informativo in materia di elettrosmog]
* [http://www.arpalombardia.it ARPA ]
* [http://www.fub.it Fondazione Ugo Bordoni]
* [http://www.galileo2001.it/materiali/documenti/Franco_Battaglia/invenzioni_verdi.php Articolo sull'elettrosmog] di Franco Battaglia
* [http://www.elettrosensibili.it Associazione delle persone elettrosensibili]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|s=Sentenza corte di Cassazione n.8102/2002|s=L. 22 febbraio 2001, n.36|s=Sentenza corte di Cassazione n.36845/2008|s=Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva}}
 
{{interprogetto/notizia|Elettrosmog: ripetitori TV sotto sequestro a Brescia, si decide anche a Roma e Napoli|data=20 ottobre 2008}}
{{Portale|medicina|elettromagnetismo|ecologia}}
 
[[Categoria:Inquinamento elettromagnetico]]
 
[[af:Elektronewel]]
[[cs:Elektrosmog]]
[[de:Elektrosmog]]
[[en:Electromagnetic radiation and health]]
[[eo:Elektrosmogo]]
[[es:Contaminación electromagnética]]
[[eu:Kutsadura elektromagnetiko]]
[[fr:Pollution électromagnétique]]
[[pl:Choroba mikrofalowa]]
[[sv:Elektrosmog]]