Marina Militare (Italia) e Michael Williams (attore): differenze tra le pagine

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{{Bio
{{Unità militare
|Nome = Michael Leonard
|nome= Marina Militare
|Cognome = Williams
|immagine= [[Immagine:CoA Marina Militare Italiana.svg|300px]]
|Sesso = M
|didascalia=[[Marina_Militare_Italiana#Lo_Stemma_della_Marina_italiana|Stemma araldico della Marina Militare]]
|LuogoNascita = Liverpool
|attiva= [[17 marzo]] [[1861]]
|GiornoMeseNascita = 9 luglio
|nazione= [[Immagine:Flag of Italy.svg|30px]] [[Italia]]
|AnnoNascita = 1935
|alleanza=[[Immagine:Flag of NATO.svg|30px]] [[NATO]]
|LuogoMorte = Hampstead
|servizio=
|GiornoMeseMorte = 11 gennaio
|tipo=[[Marina militare|marina militare]]
|AnnoMorte = 2001
|ruolo=
|Attività = attore
|dimensione=
|Nazionalità = britannico
|struttura_di_comando=
|guarnigione=
|descrizione_guarnigione=
|equipaggiamento=
|descrizione_equipaggiamento=
|soprannome=
|patrono=[[Santa Barbara]]
|motto=''Patria ed Onore''
|colori=
|descrizione_colori=
|marcia=
|mascotte=
|battaglie=
|anniversari=[[10 giugno]] Festa della Marina Militare<br \>[[4 dicembre]] Santa Barbara
|decorazioni=
|onori_di_battaglia=
<!-- Comandanti -->
|comandante_corrente= [[ammiraglio di squadra]] Paolo La Rosa
|descrizione_comandante_corrente=[[Capo di Stato Maggiore della Marina]]
|capo_cerimoniale=
|descrizione_capo_cerimoniale=
|Colonel_in_Chief=
|descrizione_Colonel_in_Chief=
|comandanti_degni_di_nota=
<!-- Simboli -->
|simbolo=[[immagine:Naval Ensign of Italy.svg|30px]]
|descrizione_simbolo=Bandiera della Marina Militare
|simbolo_2=[[immagine:Naval Jack of Italy.svg|20px]]
|descrizione_simbolo_2=Bandiera di bompresso
}}
La '''Marina Militare''', insieme ad [[Esercito Italiano]], [[Aeronautica Militare]] ed all'[[Arma dei Carabinieri]], costituisce una delle quattro [[Forze armate italiane|forze armate]] [[Italia|italiane]]: ad essa sono infatti affidati il controllo e la condotta delle operazioni navali nelle [[acque territoriali]] ed [[acque internazionali|internazionali]]. Nel [[2003]] contava un organico di 34 mila persone.
 
==StoriaBiografia==
Nato a [[Liverpool]] da famiglia cattolica, frequentò il [[St. Edward's College]].
===Le origini===
{{vedi anche|Regia Marina}}
La Marina italiana<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/Storia03.asp|La nascita della Regia Marina|16-11-2007}}</ref> nacque con la denominazione di "Regia Marina" il [[17 marzo]] [[1861]], a seguito della proclamazione del [[Regno d'Italia]] da parte del parlamento di [[Torino]]; l'unificazione delle marine che la costituivano - [[Regno di Sardegna|sarda]], [[Regno di Napoli|borbonica]], [[Granducato di Toscana|toscana]] e [[Stato Pontificio|pontificia]] - risaliva, invece, al [[17 novembre]] [[1860]]. La flotta navale, che aveva inglobato anche uomini e navi della marina [[Giuseppe Garibaldi|garibaldina]] ed ereditato la tradizione marinara delle due maggiori marine che avevano concorso a comporla, quella del [[Regno di Sardegna]] e quella del [[Regno di Napoli]], disponeva di un buon numero di [[nave|navi]] sia a [[Vela (sistema di propulsione)|vela]] che a [[vapore]], ma l'eterogeneità delle componenti che la costituirono, ne limitò inizialmente le capacità operative.
 
Nel [[1971]] sposò l'attrice [[Judi Dench]], conosciuta durante la rappresentazione de ''[[La duchessa di Amalfi]]''. I due ebbero una figlia, [[Finty Williams|Tara Cressida Frances "Finty" Williams]], anche lei attrice<ref name=bbc/>. Nonostante lui fosse cattolico e lei [[quaccheri|quacchera]]<ref name=osgm/>, fu una delle coppie più felici dello show-business<ref name=daily/><ref name=bbc/>. I due lavorarono più volte assieme.<ref name=daily>{{cita web|url=http://www.dailymail.co.uk/news/article-14674/Actor-Michael-Williams-dies.html#axzz2KIgwO3mH|titolo=Actor Michael Williams dies|editore=Daily Mail|accesso=8 febbraio 2013|lingua=en}}</ref>
===Il dopoguerra===
Alla fine della [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra00.asp|L'armistizio e il dopoguerra|16-11-2007}}</ref>, l'[[Italia]] si presentava come una Nazione devastata da 5 anni di guerra, ma la svolta che si ebbe con l'armistizio dell'[[8 settembre]] [[1943]] e l'accordo di cooperazione siglato a [[Taranto]] il [[23 settembre]] [[1943]], permisero alla Marina di avviare un lungo e complesso processo di ricostruzione. Nonostante l'importante contributo delle forze navali italiane durante il periodo di cobelligeranza, la Marina versava in condizioni drammatiche, con le infrastrutture e le installazioni in gran parte inutilizzabili, e con i porti minati o ingombri di relitti affondati<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra01.asp|La flotta alla fine del secondo conflitto mondiale|16-11-2007}}</ref>. Le unità navali disponibili erano comunque in numero sufficiente, ma in uno stato di efficienza che risentiva del conflitto bellico e dell'anzianità di servizio:
 
Poco prima della morte, avvenuta a causa di un [[Carcinoma del polmone|tumore ai polmoni]], era stato nominato da [[Giovanni Paolo II]] cavaliere dell'[[Ordine di San Gregorio Magno]], per il suo contributo al [[cattolicesimo]] in [[Gran Bretagna]]<ref name=osgm>{{cita web|url=http://atgbcentral.com/mikeknight.html|titolo=Michael Williams awarded Papal knighthood|lingua=en|accesso=8 febbraio 2013|data=25 novembre 2000|editore=The Independent}}</ref>.
*5 [[corazzata|corazzate]]: ''[[Andrea Doria (nave da battaglia)|Andrea Doria]]'', ''[[Caio Duilio (nave da battaglia)|Caio Duilio]]'', ''[[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Giulio Cesare]]'', [[Littorio (nave da battaglia)|''Italia'' (già ''Littorio'')]] e [[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|''Vittorio Veneto'']];
*9 [[incrociatore leggero|incrociatori leggeri]], tra le quali 3 moderne unità della [[classe Capitani Romani (incrociatore)|classe ''Capitani Romani'']]: [[Attilio Regolo (incrociatore)|''Attilio Regolo'']], [[Scipione Africano (incrociatore)|''Scipione Africano'']] e [[Pompeo Magno (incrociatore)|''Pompeo Magno'']];
*11 [[cacciatorpediniere]], tra le quali 7 unità della [[classe Soldati (cacciatorpediniere)|classe ''Soldati'']];
*22 unità di scorta;
*19 [[corvetta|corvette]];
*44 unità veloci costiere suddivise tra [[motosilurante|motosiluranti]] e [[vedetta (nave)|vedette]] antisommergibili;
*50 [[cacciamine|dragamine]], tra le quali molte unità di provenienza inglese;
*16 motozattere da sbarco;
*2 navi scuola: ''[[Amerigo Vespucci (veliero)|Amerigo Vespucci]]'' e ''[[Cristoforo Colombo (veliero)|Cristoforo Colombo]]'';
*1 nave appoggio e [[portaerei|trasporto aerei]]: [[Giuseppe Miraglia (nave appoggio idrovolanti)|''Giuseppe Miraglia'']];
*[[sommergibile|Sommergibili]]: vari battelli;
*[[piattaforma|Piattaforme]].
 
==Carriera==
In un periodo di notevoli difficoltà finanziarie, l'ammiraglio [[Raffaele De Courten]], primo Capo di Stato Maggiore del dopoguerra, si adoperò per la riorganizzazione generale della futura struttura dello strumento navale, nonché per la ripresa delle attività di addestramento dell'Accademia Navale e delle Scuole Sottufficiali.
Cominciò a recitare nel [[1962]], affermandosi sia in teatro, che al cinema, che in televisione. Nel [[1963]] entrò a far parte della [[Royal Shakespeare Company]]<ref name=bbc>{{cita web|accesso=8 febbraio 2013|lingua=en|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/459290.stm|editore=BBC|data=12 gennaio 2001|titolo=Michael Williams: End of the fine romance}}</ref>, dove conobbe la futura moglie [[Judi Dench]], e dove rimase per 14 anni<ref name=osgm/>. Qui lavorò assieme a [[Peter Brook]], [[John Barton]], [[Trevor Nunn]], [[Terry Hands]], [[Ben Kingsley]] e [[Helen Mirren]]<ref name=bbc/>.
 
Grande successo ebbe, al fianco della moglie, grazie alla [[serie TV]] ''[[A Fine Romance (serie televisiva)|A Fine Romance]]''<ref name=daily/>. Tra i film da lui interpretati per il grande schermo si ricordano ''[[Rita, Rita, Rita]]'' ([[1983]]), ''[[Enrico V (film 1989)|Enrico V]]'' ([[1989]]), ''[[Un tè con Mussolini]]'' ([[1990]])<ref name=bbc/>.
===Il trattato di pace===
[[Immagine:Americo Vespucio em Veneza.jpg|thumb|right|250px|''L'Amerigo Vespucci'']] [[Immagine:Nave Palinuro.JPG|thumb|right|250px|Il ''Palinuro'' a Spalato il 30 luglio 2005]]
Il [[Trattati di Parigi (1947)|Trattato di pace]] firmato il [[10 febbraio]] [[1947]] a [[Parigi]], si rivelò tuttavia particolarmente gravoso per la Marina<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra02.asp|Il trattato di pace|16-11-2007}}</ref>.
Oltre alle cessioni territoriali e materiali, furono imposte anche restrizioni di carattere militare:
* Divieto di possedere, costruire o sperimentare armi atomiche, proiettili ad autopropulsione con i relativi dispositivi di lancio, cannoni con gittate superiori ai 30 km, mine e siluri provvisti di congegni di attivazione ad influenza.
* Divieto di costruire, acquistare o sostituire navi da guerra, sperimentare unità portaerei, naviglio subacqueo, motosiluranti e mezzi d'assalto di qualsiasi tipo.
* Divieto di mettere in opera installazioni militari nelle isole di [[Isola di Pantelleria|Pantelleria]], di [[Isola di Pianosa|Pianosa]] e nell'arcipelago delle [[Isole Pelagie|Pelagie]].
 
== Filmografia parziale ==
Il trattato impegnava inoltre l'[[Italia]] a mettere a disposizione delle nazioni vincitrici [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Unione Sovietica]], [[Gran Bretagna]], [[Francia]], [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]], [[Albania]] e [[Grecia]] le seguenti unità navali in conto riparazioni:
* ''[[Marat/Sade (film)|Marat/Sade]]'', regia di [[Peter Brook]] (1967)
*3 [[corazzata|corazzate]]: ''[[Giulio Cesare (nave da battaglia)|Giulio Cesare]]'', [[Littorio (nave da battaglia)|''Italia'' (già ''Littorio'')]] e [[Vittorio Veneto (nave da battaglia)|''Vittorio Veneto'']];
* ''[[Il fantino deve morire]]'' (''Dead Cert''), regia di [[Tony Richardson (regista)|Tony Richardson]] (1974)
*5 [[incrociatore|incrociatori]] ed esploratori: [[Emanuele Filiberto Duca d'Aosta (incrociatore)|''Emanuele Filiberto Duca d'Aosta'']], [[Attilio Regolo (incrociatore)|''Attilio Regolo'']], [[Scipione Africano (incrociatore)|''Scipione Africano'']], [[Eugenio di Savoia (incrociatore)|''Eugenio di Savoia'']] ed [[Eritrea (nave appoggio)|''Eritrea'']];
* ''[[Rita, Rita, Rita]]'' (''Educating Rita''), regia di [[Lewis Gilbert]] (1983)
*7 [[cacciatorpediniere]], di cui 5 unità [[Classe Soldati (cacciatorpediniere)|classe ''Soldati'']], più l<nowiki>'</nowiki>[[Augusto Riboty (cacciatorpediniere)|''Augusto Riboty'']] e l<nowiki>'</nowiki>[[Classe Alfredo Oriani (cacciatorpediniere)|''Alfredo Oriani'']];
* ''[[Enrico V (film 1989)|Enrico V]]'' (''Henry V''), regia di [[Kenneth Branagh]] (1989)
*6 [[torpediniera|torpediniere]] appartenenti a varie classi, tra le quali ''Aliseo'' e ''Fortunale'';
* ''[[Un tè con Mussolini]]'' (''Tea with Mussolini''), regia di [[Franco Zeffirelli]] (1990)
*[[sommergibile|Sommergibili]]: 8 battelli, di cui 3 appartenenti alla [[Classe Serie 600 - Platino (sommergibile)|Classe ''Acciaio'']];
*1 nave scuola: ''[[Cristoforo Colombo (veliero)|Cristoforo Colombo]]''.
 
==Note==
Infine il totale del naviglio militare dislocato, fatta eccezione per le navi da guerra, non doveva superare le 67.500 tonnellate, mentre il personale effettivo non poteva superare le 25.000 unità.
<references/>
 
La firma del trattato di pace, costituì un duro colpo per la appena costituita Marina Militare, non tanto per la cessione di naviglio in condizioni di efficienza precarie, quanto per i significati morali negativi che essa racchiudeva, al punto da far emergere dubbi sull'opportunità o meno di ratificare il Trattato o addirittura di autoaffondare le navi, tanto che l'ammiraglio [[Raffaele De Courten]] rassegnò le dimissioni prima della ratifica dello stesso.
 
=== La flotta alla fine degli anni '40 ===
Fortunatamente, i grossi mutamenti in atto nella situazione politica internazionale, convinsero [[Gran Bretagna]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a rinunciare alle loro aliquote di naviglio, imitati in piccola parte anche dalla [[Francia]]. L'[[Unione Sovietica]] pretese la consegna di gran parte delle unità ad essa attribuite, ad eccezione del cacciatorpediniere Riboty e di alcune motosiluranti e rimorchiatori completamente inefficienti.
 
Gli [[incrociatore|incrociatori]] ''Attilio Regolo'' e ''Scipione Africano'' ceduti alla Francia vennero ribattezzati ''Chateaurenault'' e ''Guichen'', mentre l<nowiki>'</nowiki>''Eugenio di Savoia'' nella marina greca venne ribattezzato ''Helli''. Alla fine fu possibile reincorporare nell'Arma solo una piccola parte del naviglio non trasferito e non demolito.
 
In base al Trattato alla Marina Militare rimanevano<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra03.asp|La flotta dopo la firma del trattato di pace|16-11-2007}}</ref>:
* le due vecchie corazzate ''Doria'' e ''Duilio'' in discrete condizioni generali, ma ormai obsolete;
* I quattro incrociatori, tutti della [[Classe Condottieri (incrociatore)|Classe ''Condottieri'']], di cui i due [[Classe Duca degli Abruzzi (incrociatore)|''Abruzzi'']] ed il [[Raimondo Montecuccoli (incrociatore)|''Montecuccoli'']] in buone condizioni, mentre il [[Luigi Cadorna (incrociatore)|''Cadorna'']], ormai obsoleto, venne subito declassato a pontone scuola e radiato nel [[1951]];
* quattro cacciatorpediniere, tra cui il ''Nicoloso da Recco'' in mediocri condizioni e posto quasi subito in disarmo; trentasei fra torpediniere e corvette, fra cui le unità della [[Classe Gabbiano (corvetta)|Classe Gabbiano]], dotate di buone caratteristiche generali.
 
Vi erano poi unità minori come vedette antisom, dragamine, posamine e navi ausiliarie e d'uso locale. Di tutte queste unità, l'unica ancora oggi in servizio è la nave scuola ''Amerigo Vespucci''. Una minima parte delle unità non trasferite per la rinuncia degli assegnatari venne incorporata nella Marina Militare, mentre il naviglio in peggiori condizioni e tutto quello appartenente alle categorie vietate dal Trattato venne demolito. Gran Bretagna e Stati Uniti rinunciarono alla consegna delle corazzate ''Italia'' e ''Vittorio Veneto'', ma i tentativi di mantenerle in servizio fallirono e dopo l'imposizione, su richiesta sovietica, del taglio dei cannoni da 381[[mm]] le due unità vennero smantellate definitivamente nei primi [[anni 1950|anni '50]] all'[[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|Arsenale della Spezia]].
 
Delle unità entrate a far parte della [[Marina Militare]], le due [[nave da battaglia|navi da battaglia]] risalenti alla [[prima guerra mondiale]], e trasformate e ammoderate negli [[anni 1930|anni'30]] vennero impiegate prevalentemente per compiti addestrativi e vennero radiate nel [[1956]]. Degli incrociatori, il [[Giuseppe Garibaldi (incrociatore 1936)|''Garibaldi'']] sarebbe stato posto in disarmo nel [[1953]] per essere successivamente ricostruito tra il [[1957]] e il [[1961]] come [[incrociatore missilistico|incrociatore lanciamissili]], il [[Luigi di Savoia duca degli Abruzzi (incrociatore)|''Duca degli Abruzzi'']] a metà del [[1947]] iniziò un ciclo di lavori, che videro l'installazione del [[radar]] di scoperta aerea SK 42 di provenienza britannica e l'introduzione di alcune modifiche minori all'armamento, mentre il ''Montecuccoli'' dal [[1949]] sino alla radiazione, avvenuta nel [[1964]], venne impiegato nell'attività addestrativa per gli allievi del secondo anno dell'[[Accademia Navale di Livorno]]. Dopo la messa in disarmo e la ricostruzione del ''Garibaldi'' come unità lanciamissili e con il ''Montecuccoli'' impegnato nell'attività di nave scuola, il ''Duca degli Abruzzi'' rimase a lungo l'unico incrociatore della Marina Militare a svolgere attività di squadra.
 
Dei cacciatorpedinieri, il [[Grecale (D 552)|Grecale]], che faceva parte della [[Classe Maestrale (cacciatorpediniere)|Classe Maestrale]], fù nel dopoguerra la prima unità ad essere ammodernata presso l'Arsenale della Spezia così come degli ammodernamenti vennero fatti sui cacciatorpedinieri della [[Classe Camicia Nera (cacciatorpediniere)|Classe Soldati]] [[Carabiniere (D 551)|Carabiniere]] e [[Granatiere (D 550)|Granatiere]], che verranno impiegati con il ''Grecale'' in vari compiti addestrativi e di squadra.
 
Delle torpediniere superstiti, una metà apparteneva alla [[Classe Spica (torpediniera)|Classe Spica]]. Le ex Spica vennero impiegate come [[fregata|fregate]] antisommergibile, così come le due torpediniere della [[Classe Orsa (torpediniera)|Classe Orsa]]. Le corvette Classe Gabbiano, le quali prestarono servizio per lunghi anni dopo la fine delle ostilità, vennero dotate di apparecchiature elettroniche relativamente moderne.
 
Alcune unità, scampate in qualche modo alle clausole del Trattato di Pace e risultate recuperabili malgrado fossero state sabotate dai tedeschi, furono momentaneamente accantonate in attesa di maggiori disponibilità finanziarie necessarie per il loro ammodernamento.
 
Per i sommergibili, i due battelli [[Vortice (S 502)|Vortice]] e [[Giada (S 501)|Giada]], non essendo stati ritirati dai francesi, erano rimasti a Taranto destinati alla demolizione e, radiati ufficialmente l'[[1 febbraio]] [[1948]], vennero riclassificati pontoni veloci per la ricarica delle batterie ed ufficialmente impiegati per produrre energia elettrica con le loro dinamo, evitando così la demolizione. Il Giada e il Vortice vennero ribattezzati rispettivamente '''PV 1''' e '''PV 2'''. I due battelli, nella massima segretezza, uscivano in mare durante le ore notturne con opportuni camuffamenti, come sovrastrutture posticce che venivano furtivamente sbarcate dopo l'uscita dal canale navigabile di Taranto, effettuando immersioni, emersioni e brevi crociere che consentirono di formare i primi nuclei di sommergibilisti, oltre che a fare esercitare le unità antisommergibile.
 
Risalgono alla fine degli [[anni 1940|anni '40]] i primi contributi [[alleati]], sotto forma di cessione di diversi esemplari di naviglio minore quali [[dragamine]] e motosiluranti.
 
===L'adesione alla [[NATO]]===
La crescente attenzione rivolta dai Sovietici verso i paesi del [[mar Mediterraneo]], ed i conseguenti tentativi da parte degli Americani di contrastare queste mire espansionistiche, trasformò i mari italiani nel luogo di confronto principale tra le grandi potenze internazionali, contribuendo alla riaffermazione dell'importanza dell'[[Italia]] e dei suoi porti, grazie alla naturale posizione geografica strategica.
 
Con il nuovo governo eletto nel [[1948]], il Ministero della Difesa fu affidato a [[Randolfo Pacciardi]], esponente politico che mise la sua esperienza militare al servizio del processo di ammodernamento delle [[Forze Armate]]. In pieno [[Piano Marshall]], e in un contesto in cui l'[[Europa]] si accingeva alla divisione secondo due schieramenti contrapposti, l'[[Italia]] cominciò ad intavolare colloqui con gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], mirati all'ottenimento di adeguate garanzie di sicurezza. D'altro canto il governo di [[Washington (stato)|Washington]], fortemente interessato a mantenere le proprie basi nella penisola, allentò i vincoli del Trattato di pace, inserendo la nazione italiana nel programma di aiuti militari ''MDAP'', acronimo di '''M'''utual '''D'''efense '''A'''ssistance '''P'''rogramme.
 
Il [[4 aprile]] [[1949]], l'Italia sottoscrisse il [[NATO|Trattato del Nord Atlantico]]<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra04.asp|L'adesione dell'Italia alla NATO e la Marina Militare|16-11-2007}}</ref>, ribadendo la sua impossibilità a contribuire attivamente all'interno dell'organizzazione e questo portò diplomaticamente, sul finire del [[1951]], alla revoca definitiva dei vincoli del trattato di pace con il consenso di tutte le nazioni occidentali.
 
===Il potenziamento della flotta ===
Con l'adesione alla NATO, alla Marina fu assegnato il controllo del [[mare Adriatico]] e del [[canale d'Otranto]], nonché la difesa delle linee di comunicazione marittime nel [[mar Tirreno]]. Per assolvere a questi compiti, fu realizzato già nel [[novembre]] del [[1949]] uno "''Studio sul potenziamento della Marina italiana in relazione al Patto Atlantico''", con il quale si individuavano le strutture e le modalità di potenziamento della Marina Militare stessa.
 
La soluzione prospettata, richiese uno sforzo economico non indifferente, mirato alla ricostruzione e trasformazione del naviglio sopravissuto al conflitto; venne decisa inoltre la fornitura da parte degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] del rimanente naviglio per il raggiungimento del complesso di forze necessario.
Il programma tuttavia procedette con estrema lentezza, sia per i problemi economici dell'[[Italia]] determinati dalla ricostruzione del dopoguerra, sia per gli ostacoli posti da alcuni governi europei, titubanti di fronte alla prospettiva di
vedere risorgere la marina italiana.
 
==== La flotta degli anni '50 ====
Nel quadro del programma di un programma di potenziamento navale<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra05.asp|La Marina Militare negli anni '50|16-11-2007}}</ref> avviato nel [[1950]] e del programma di aiuti militari ''MDAP'' all'inizio del [[1951]] giunsero dagli [[USA]] due cacciatorpedinieri del tipo [[Classe Benson/Livermoore (cacciatorpediniere)|Benson/Livermoore]] che vennero ribattezzati [[Aviere (D 554)|''Aviere'']] ed [[Artigliere (D 553)|''Artigliere'']] e benché risalissero ai primi [[anni 1940|anni '40]], contribuirono con il loro armamento a potenziare la componente artiglieresca delle forze navali di superficie della Marina Militare Italiana incrementandone al tempo stesso le capacità antiaeree. Insieme alle armi, anche le nuove apparecchiature elettroniche per la direzione del tiro e la sorveglianza aeronavale rappresentarono il punto di partenza per l'addestramento del personale su sistemi di nuova generazione che sarebbero stati adottati successivamente in maniera più diffusa e generalizzata. Contemporaneamente arrivarono dagli [[USA]] altre tre unità di scorta che utilizzate come fregate costituirono la [[Classe Aldebaran (fregata)|Classe Aldebaran]] e vennero proficuamente utilizzate per l'attività di Squadra fornendo un valido contributo per la progettazione delle successive unità di scorta di costruzione nazionale.
 
Vennero avviati nel [[1950]] i lavori di ricostruzione/trasformazione di due [[incrociatore leggero|incrociatori leggeri]] della Classe Capitani Romani, il ''Pompeo Magno'' e il [[Giulio Germanico (incrociatore)|''Giulio Germanico'']] che venne recuperato nel [[Cantiere navale di Castellammare di Stabia|Cantiere]] di [[Castellammare di Stabia]] dopo essere stato autoaffondato dai tedeschi. Le due unità trasformate in cacciatorpediniere vennero ribattezzate rispettivamente [[San Giorgio (D 562)|''San Giorgio'']] e [[San Marco (D 563)|''San Marco'']] entrando in servizio tra il [[1955]] e il [[1956]].
 
Venute meno le clausole del [[Trattati di Parigi (1947)|trattato di pace]] che vietavano all'[[Italia]] il possesso di sommergibili, e con l'ingresso dell'Italia nella [[NATO]], nell'ambito del programma di potenziamento navale avviato nel [[1950]] venne anche avviata la ricostituzione della componente subacquea, con il recupero e la messa in servizio dei sommergibili '''Giada''' e '''Vortice''' che ripresero i loro nomi. Questi due sommergibili, affiancati da due sommergibili della [[Classe Gato (sommergibile)|Classe Gato]] ceduti dagli [[USA]], costituirono il primo nucleo della forza subacquea della Marina Militare. Furono proprio i sommergibilisti che si erano formati semiclandestinamente sul '''Giada''' e sul '''Vortice''' a prendere in consegna i sommergibili della ''Classe Gato'' che ribattezzati [[Enrico Tazzoli (S 511)|Tazzoli]] e [[Leonardo Da Vinci (S 510)|Leonardo Da Vinci]], furono i primi due battelli di una serie ceduta dalla [[US Navy]] alla Marina Militare nell’ambito del programma di assistenza militare e che, per qualche decennio ne costituirono la forza subacquea. Questi battelli prima di essere ceduti vennero aggiornati agli standard ''[[GUPPY|GUPPY I B]]'' ('''G'''reater '''U'''nderwater '''P'''ropulsive '''P'''ower), un programma di aggiornamento della flotta subacquea americana basato sulle invenzioni [[Germania nazista|tedesche]] della parte finale del secondo conflitto mondiale.
 
Altre navi fornite dagli Stati Uniti, furono vari dragamine sia costieri che di altura, che svolsero anche il ruolo di pattugliatori ed alcune unità di appoggio per il [[Battaglione San Marco]], ricostituito ed inquadrato in un [[reggimento]] [[Lagunari]] interforza.
 
L'intenzione della Marina di costituire reparti di volo autonomi vennero invece vanificati sul nascere dall'opposizione dell'[[Aeronautica Militare]], le cui tesi, dopo un lungo contenzioso, finirono nel [[1953]] col prevalere ed i dissensi tra le due forze armate vennero alla fine risolti con una legge ad hoc che permise l'impiego, presso i Gruppi di volo [[Anti-Submarine Warfare|ASW]] dell'Aeronautica, di equipaggi misti con personale al 50% della Marina.
 
Nel [[1954]] intanto veniva costituito a [[Varignano]], una frazione di [[Portovenere]], presso [[La Spezia]] il ''Gruppo Arditi Incursori'' erede della [[Decima Flottiglia MAS|X<sup>a</sup> MAS]], che a partire dal [[1960]] avrebbe assunto la denominazione [[Comando Subacquei ed Incursori|COMSUBIN]].
 
La ricostuzione della Marina con l'aiuto americano, intanto, oltre che con la cessione del naviglio dismesso, veniva accompagnato da commesse per la costruzione presso i cantieri italiani di unità finanziate con fondi statunitensi, che oltre al potenziamento della Marina Militare, favorirono lo sviluppo di alcuni cantieri italiani, che finirono per ricevere anche commesse estere come quella per la costruzione dei cacciatorpedinieri [[Venezuela|venezuelani]] della classe Almirante Clemente. Vennero così costruite per la Marina Militare, tra il [[1953]] e il [[1956]] tre corvette della [[Classe Alcione (corvetta)|''Classe Alcione'']], prime unità di scorta costruite in Italia nel dopoguerra, e due cacciatorpediniere della [[Classe Indomito (cacciatorpediniere)|Classe Indomito]] e vennero finanziate dagli USA anche due delle quattro fregate [[Classe Centauro (fregata)|''Classe Centauro'']] entrate in servizio nel biennio [[1957]]/[[1958|58]] in sostituzione delle [[Classe Spica (fregata)|Spica]] che venivano messe in disarmo. Alle tre corvette Alcione, se ne aggiunse nel [[1961]] una quarta inizialmente costruita per la marina olandese e restituita dall'[[Olanda]] agli Stati Uniti.
 
Tra le unità acquistate nel decennio una [[goletta]] dalla Francia che ribattezzata [[Palinuro (veliero)|Palinuro]], nella marina mercantile francese era stata adibita a peschereccio per la pesca del [[merluzzo]] e che dopo essere stata sottoposta dopo l'acquisto da parte italiana a lavori di trasformazione, è stata adattata a nave scuola per affiancare il Vespucci in sostituzione della Cristoforo Colombo ceduta all'Unione Sovietica in base alle clausole del trattato di pace.
 
Tra le unita minori vi è la costruzione della moto[[cannoniera]] '''MC 490''' nei [[C.R.D.A.|cantieri]] di [[Monfalcone]] che fu un banco di prova per la sperimentazione di idee e soluzioni tecniche, ma non avendo dato le prove l'esito sperato, l'unità dopo varie trasformazioni assunse nel [[1965]] la configurazione di motosilurante e venne ribattezzata ''Folgore''.
 
===Il nuovo programma di potenziamento della flotta ===
Nella seconda metà degli [[anni 1950|anni'50]] vennero emanate da parte dello Stato maggiore della Marina le direttive per un nuovo programma di potenziamento noto come '''Programma 1958'''<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra06.asp|Il Programma 1958|16-11-2007}}</ref>, in cui venivano tracciate le future linee di sviluppo della Marina Militare, che non potendo contare per motivi di bilancio si puntava ad su un potenziamento quantitativo, puntava ad un'evoluzione qualitativa, con la realizzazione un numero limitato di piattaforme da equipaggiare con impianti e apparati all'avanguardia e innovativi rispetto allo standard navale europeo. Venne anche rivolto l'interesse verso il naviglio a propulsione nucleare, con il progetto per un sottomarino d'attacco battezzato [[Guglielmo Marconi]] che avrebbe dovuto avere un dislocamento in immersione di 3.400 [[tonnellata|tonnellate]], una velocità massima in immersione di 30 nodi e una dotazione siluristica di 30 armi, ma senza la collaborazione degli Stati Uniti il progetto non avrebbe mai potuto concretizzarsi e con il rifiuto americano di collaborare, sulla base di una legge che vietava il trasferimento all'estero di conoscenze e tecnologie nucleari utilizzabili a fini militari il progetto venne abbandonato.
 
Il Programma 1958 prevedeva la realizzazione di:
 
* 2 incrociatori lanciamissili e portaelicotteri [[Classe Andrea Doria (incrociatore)|Classe ''Andrea Doria'']]
* 2 cacciatorpediniere lanciamissili [[Classe Impavido (cacciatorpediniere)|Classe ''Impavido'']]
* 4 fregate portaelicotteri [[Classe Carlo Bergamini (fregata)|Classe ''Bergamini'']]
* 4 sottomarini [[Classe Toti (sottomarino)|Classe Toti]]
Il programma prevedeva anche la ricostruzione/trasformazione dell'incrociatore Giuseppe Garibaldi in unità lanciamissili, e quella del sommergibile [[Pietro Calvi (S 503)|Bario]] con le unità che avrebbero dovuto entrare in linea all'inizio del decennio successivo.
 
==== La flotta degli anni '60 ====
La scadenza degli obiettivi del ''Programma 1958'' venne rispettata solamente per le fregate ''Bergamini'' per il sommergibile ''Bario'' ricostruito e ribattezzato [[Pietro Calvi (S 503)|Calvi]] ed il ''Garibaldi'' entrati in servizio nel biennio [[1961]]/[[1962|62]] mentre la realizzazione delle rimanenti unità andò a rilento per le difficoltà finanziarie derivate dall'inevitabile aumento dei costi iniziali<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra07.asp|La Marina Militare negli anni '60|16-11-2007}}</ref>. Intanto proseguiva il potenziamento della flotta attraverso l'arrivo di unità provenienti dagli Stati Uniti, con l'arrivo dagli USA diverse di tre sommergibili ex [[Classe Balao (sommergibile)|Classe ''Balao'']] modernizzati nell'ambito del Programma GUPPY, con l'arrivo del primo nel [[1960]] ribattezzato [[Evangelista Torricelli (S 512)|''Torricelli'']] e di altri due nel 1966 che vennero ribattezzati [[Francesco Morosini (S 508)|''Morosini'']] e [[Alfredo Cappellini (S 507)|''Cappellini'']] che avrebbero prestato servizio per un decennio. A beneficiare del materiale di provenienza statunitense fu quello delle unità di supporto logistico ed anfibio, con l'arrivo tra il 1957 e il [[1970]] di quattro unità che vennero ribattezzate [[Etna (A 5328)|''Etna'']], [[Anteo (A 5306)|''Anteo'']], [[Andrea Bafile (A 5314)|''Bafile'']] e [[Pietro Cavezzale (A 5301)|''Cavezzale'']]. Nel 1964 venne ricostituito il [[battaglione San Marco]], dopo che i fucilieri di marina nel 1951 erano stati inquadrati in un'unità interforze [[Lagunari]] sciolta nel [[1956]].
 
Nel biennio [[1963]]/[[1964|64]] entrarono finalmente in servizio i due ''Doria'' e i due ''Impavido'' e nel [[1965]] il ''San Giorgio'', dopo un ciclo di lavori iniziati nel [[1963]] per essere adattato a nave scuola, rilevava in tale compito il [[Raimondo Montecuccoli (incrociatore)|''Montecuccoli'']] andato in disarmo l'anno precedente. Nello stesso anno, venne avviata la costruzione dei ''Toti'', prime unità subacque costruite in Italia nel dopoguerra, che sarebbero entrate in servizio nel [[1968]]. Questi sottomarini la cui sigla NATO era SSK, acronimo di '''S'''ubmarine '''S'''ubmarine '''K'''illersottomarino sono stati progettati con caratteristiche antisommergibile per fronteggiare la minaccia rappresentata dai sommergilili sovietici.
 
Realizzazioni significative di questo periodo furono le fregate elicotteristiche [[Classe Alpino (fregata)|''Alpino'']], sviluppate sul progetto ''Bergamini'' che avevano un apparato propulsore di tipo [[CODOG]], entrate in servizio nel [[1967]] con una di loro la ''Carabiniere'' ancora oggi in servizio per la sperimentazione di nuovi sistemi d'arma. Alte importanti realizzazioni furono le corvette [[Classe Pietro De Cristofaro (corvetta)|''De Cristofaro'']] e per quanto riguarda il naviglio minore vennero realizzate delle motocannoniere convertibili derivate dalle unità '''MC 490''' il cui requisito operativo era il controllo dell'[[Adriatico]] ambiente che per le sue caratteristiche era ideale per queste unità, che veloci sottili ed in possesso di un adeguato armamento antinave erano in grado di tendere efficaci imboscate. Su queste unità vennero sperimentati anche nuove armi come il [[cannone]] [[Otobreda 76 mm|76/62 ''Compatto'']].
 
Alla fine del decennio, nel [[1968]] vennero impostate le due unità missilistiche della [[Classe Audace (cacciatorpediniere)|Classe ''Audace'']], ma la realizzazione più significativa del decennio, fu la costruzione dell'incrociatore lanciamissili portaelicotteri [[Vittorio Veneto (C 550)|''Vittorio Veneto'']] entrato in servizio nel [[1969]] e destinato a ricoprire per oltre un decennio il ruolo di ammiraglia della flotta. Nel 1969 dagli Stati Uniti arrivarono anche due cacciatorpediniere della [[Classe Fletcher (cacciatorpediniere)|Classe ''Fletcher'']] per sostituire le due [[Classe Benson/Livermoore (cacciatorpediniere)|''Artigliere'']]. Le due unità vennero ribattezzate [[Fante (D 561)|''Fante'']] e [[Lanciere (D 560)|''Lanciere'']], che però era in condizione talmente disastrose che venne cannibalizzzata per pezzi di ricambio per le unità gemelle, imponendo l'acquisto di una terza unita entrata in servizio nel gennaio del [[1970]], ribattezzata [[Geniere (D 555)|''Geniere'']]. Queste unità, che erano state sottoposte agli ammodernamenti del [[Programma FRAM]] per aumentarne le capacità [[Anti-Submarine Warfare|ASW]] e poter fronteggiare più efficacemente la minaccia dei sommergibili sovietici erano in cattive condizioni e rimaseo in servizio solo per un quinquennio.
 
La situazione politico-militare nel Mediterraneo alla fine del decennio imponeva nuovi compiti alla Marina Militare con la [[guerra dei sei giorni]] che aveva finito per rafforzare l'influenza sovietica su alcune nazioni arabe del [[Medio Oriente]], con [[Egitto]] e [[Siria]] in prima fila, con il conseguente consolidamento della presenza sovietica nel Mediterraneo orientale. L'espansionismo sovietico nel bacino del Mediterraneo venne ulteriormente favorito dal colpo di stato in [[Libia]] che aveva portato al potere [[Gheddafi]] ed in tale contesto diventava crescente l'importanza della Marina Militare Italiana, per le forze della NATO che operavano nella regione, e l'entità delle risorse che la Marina Militare poteva mettere a disposizione per migliorare le capacità d'intervento dell'alleanza in caso di crisi.
 
=== Gli anni '70 e la legge navale ===
Gli anni [[1970|anni '70]] si aprivano con la messa in disarmo nel [[1971]] dell'ammiraglia ''Garibaldi'' e del ''San Marco'', ex [[Giulio Germanico (incrociatore)|''Giulio Germanico'']], mentre nel corso del decennio uscivano progressivamente di scena le corvette Gabbiano. Intanto la minaccia sovietica si materializzava nella squadra del Mediterraneo<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra08.asp|La situazione nel Mediterraneo tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70|16-11-2007}}</ref> ed era appoggiata da una consistente forza aerea che aveva le sue basi sul litorale nord-africano, imponendo la necessità di adeguare lo strumento navale nazionale. Il bilancio era tuttavia carente e nel [[1970]], dei 1.510 miliardi destinati alla Difesa l'aliquota devoluta alla Marina fu di soli 200 miliardi, a causa di concezioni strategiche che privilegiavano le esigenze delle forze aeree e di terra che operavano in difesa del confine nord-orientale.
 
Con gli esigui fondi destinati dal bilancio della difesa alla marina lo [[Stato Maggiore]] preferì concentrare le risorse disponibili sulle costruzione di nuove unità navali, limitando al massimo i lavori di ammodernamento sul naviglio in servizio. Il programma a medio termine da portare avanti con gli stanziamenti ordinari prevedeva la realizzazione di quattro [[fregata missilistica|fregate lanciamissili]] [[Classe Lupo (fregata)|''Lupo'']], due [[sottomarino|sottomarini]] [[Classe Sauro (sottomarino)|''Sauro'']], otto aliscafi [[Classe Sparviero (aliscafo)|''Sparviero'']] una [[nave ausiliaria|rifornitrice di squadra]] [[Classe Stromboli (nave da rifornimento)|Stromboli]], una nave idrografica e altro naviglio d’uso locale fra cui due rimorchiatori d’altura e dieci costieri, mentre la componente aerea sarebbe stata potenziata con la graduale acquisizione di 28 elicotteri [[Agusta-Bell AB 212|AB 212]] da destinare alle unità di navali e con dodici [[Sikorsky S-61|SH-3D]] destinati alle basi a terra. Le modifiche alle unità in servizio vennero limitate all'installazione sui ''Toti'' dei [[siluro|siluri]] [[A184 (siluro)|A-184]], già programmati per i battelli di nuova costruzione, e la trasformazione di dieci [[dragamine]] tradizionali in [[cacciamine]].
 
Un parziale incremento della forza operativa si ebbe tra il [[1972]] e il [[1974]] con l'entrata in servizio delle unità della ''Classe Audace'' e con l'arrivo dagli Stati Uniti di quattro sommergibili, e due navi da sbarco. Le due navi da sbarco vennero ribattezzate [[Classe Grado (nave da sbarco)|''Grado'' e ''Caorle'']], mentre i quattro sommergibili appartenevano due alla [[Classe Tench (sommergibile)|Classe ''Tench'']] e due alla [[Classe Tang (sommergibile)|Classe Tang]]. Le prime due ribattezzate [[Primo Longobardo (S 501)|''Longobardo'']] e [[Gianfranco Gazzana-Priaroggia (S 502)|''Gazzana-Priaroggia'']], furono le prime unità del tipo '''GUPPY III''' mentre le unità della '''Classe Tang''', primi battelli di costruzione postbellica, vennero ribattezzate [[Romeo Romei (S 516)|''Romei'']] e [[Livio Piomarta (S 515)|''Piomarta'']]. Le loro caratteristiche generali ne facevano delle unità ancora efficaci, ma, essendo sommergibili di tipo oceanico, le loro dimensioni ne rendevano problematico l'impiego in un teatro come il Mediterraneo e di conseguenza, analogamente a quanto era avvenuto con i precedenti battelli di provenienza americana, vennero utilizzati prevalentemente per l'addestramento della componente subacquea nazionale e delle navi di superficie specializzate nella lotta antisomergibile.
 
La progressiva radiazione del naviglio più anziano non compensata dall'entrata in servizio di nuove unità ed il lento processo di ammodernamento in un area sempre più difficile come il bacino del Mediterraneo, rendeva il compito della Marina Militare sempre più difficile, specie alla luce delle situazione internazionale che con il riaccendersi, nel [[1973]], nella [[Medio oriente|regione medio orientale]], del conflitto arabo-israeliano, acuiva le tensioni sullo sfondo della [[guerra fredda]], mentre più vicino all'Italia la Libia diventava sempre più minacciosa, soprattutto dopo l'attacco condotto nell'ottobre del [[1972]] da un [[Mirage]] libico contro la corvetta [[Classe Pietro De Cristofaro (corvetta)|''De Cristofaro'']], impegnata in una missione di vigilanza pesca. In questa situazione si manifestavano profondi disagi di carattere morale e materiale nel personale che operava in marina e a farsene portavoce fù lo stesso comandante in capo della Squadra Navale, [[Ammiraglio]] [[Gino Birindelli]], in una conferenza stampa fatta a bordo dell'incrociatore ''Garibaldi'' nel febbraio 1970. Le dichiarazioni di Birindelli provocarono reazioni e prese di posizione, come quella in cui ben 800 ufficiali in servizio, in una lettera indirizzata al [[Capo di Stato Maggiore della Marina]], esprimevano le proprie opinioni sullo stato della Marina Italiana, proponendo una serie di iniziative per accelerare un processo di risanamento ritenuto non più rinviabile<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra09.asp|La Marina Militare all'inizio degli anni '70|16-11-2007}}</ref>.
 
Un primo riconoscimento dell'importanza del ruolo della Marina Militare si ebbe con la nomina, nel [[1972]], dell'ammiraglio ''Eugenio Henke'' alla carica di [[Capo di Stato Maggiore della Difesa]], che in precedenza era stata sempre assegnata a un [[generale]] dell'[[Esercito Italiano|Esercito]].
 
Nel [[1973]], un'analisi effettuata dal Capo di Stato Maggiore della Marina ammiraglio Gino De Giorgi, considerava remota l'ipotesi di un conflitto globale che coinvolgesse i due blocchi, ma prospettava invece uno stato di conflittualità permanente caratterizzato da confronti regionali in cui il loro più probabile teatro di svolgimento sarebbe stato proprio il Mediterraneo, con la Marina che di conseguenza tra le [[forze armate]] sarebbe stata quella maggiormente in prima linea a dovere operare in tale contesto. Ai compiti che tradizionalmente spettavano alla marina, inoltre se ne aggiungevano altri, come la protezione dei pescherecci nazionali, spesso oggetto di attacco da parte di unità navali di stati nord-africani, il rifornimento idrico delle isole minori, operazioni di ricerca e soccorso ed attività di ricerca idroceanografica. Tutti questi compiti richiedevano una flotta molto diversificata e in grado di reggere ad un così gravoso logorio d'impiego.
 
Queste esigenze vennero pubblicate in un documento intitolato ''Prospettive ed orientamenti di massima della Marina Militare per il periodo 1974-84'', noto come ''Libro Bianco'' della Marina<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra10.asp|Il ''Libro Bianco'' della Marina|16-11-2007}}</ref>.
 
Il documento della marina evidenziava come una volta completato il programma costruttivo ordinario, tenendo conto delle unità che si sarebbero dovute ritirare dal servizio entro la metà degli [[anni 1980|anni '80]] era indispensabile il ricorso ad uno stanziamento straordinario di fondi per consentire, nell'arco di un decennio, la realizzazione di ulteriori unità indispensabili per mantenere un ragionevole livello di efficienza e credibilità.
 
Il disegno di legge che venne formulato per soddisfare queste esigenze prevedeva uno stanziamento di 1.000 miliardi scaglionati in dieci anni, tramite il quale sarebbe stato possibile l'acquisizione di nuove unità così ripartite:
 
* 1 [[portaerei]] leggera per velivoli [[V/STOL]] ed elicotteri, il [[Giuseppe Garibaldi (551)|''Garibaldi'']], costruita per per rimpiazzare gli incrociatori [[Andrea Doria (C 553)|''Doria'']] e [[Caio Duilio (C 554)|''Duilio'']]
 
* 2 battelli Classe Sauro II<sup>a</sup> Serie, per compensare la radiazione delle unità ex USA
 
* 2 cacciatorpediniere lanciamissili, per la sostituzione delle unità della Classe Indomito
 
* 8 fregate lanciamissili portaelicotteri [[Classe Maestrale (fregata)|Classe ''Maestrale'']], in sostituzione delle unità Centauro e Bergamini
 
* 6 aliscafi tipo [[Classe Sparviero (aliscafo)|''Sparviero'']]
 
* 1 unita rifornitore di squadra tipo Stromboli da affiancare a quella già prevista dal programma ordinario
 
* 1 [[Nave d'assalto anfibio]]
 
* 10 cacciamine di nuova progettazione
 
* 1 nave salvataggio
 
Vi era poi un'ulteriore aliquota di elicotteri medi e pesanti, da destinare sia alle unità portaelicotteri di nuova costruzione che ai gruppi di volo basati a terra.
 
La ''Legge Navale'' che dava attuazione al programma venne approvata dal Parlamento il [[22 marzo]] [[1975]] con un'ampia maggioranza e si rivelò di grande importanza anche per l'industria cantieristica nazionale, permettendo la promozione e l'esportazione di una notevole quantità sia di unità navali sia dei sistemi associati, consentendo alle aziende italiane che operavano nell'equipaggiamento delle unità navali di cogliere lusinghieri successi sui mercati di tutto il mondo. Risalgono a quel periodo le commesse di [[Perù]] e [[Venezuela]] per esemplari della classe ''Lupo'' e di Libia ed [[Ecuador]] per le [[Corvette Fincantieri|corvette]] [[Fincantieri]], mentre un discorso a parte merita la più grossa delle commesse fatte ai cantieri italiani, quella degli [[Iraq|irakeni]], che alla fine fù per la diplomazia italiana causa di grossi problemi. Per la marina venezuelana vennero realizzati negli stessi, anni nei cantieri navali italiani, anche i lavori di ammodernamento delle navi della ''Classe Almirante Clemente'', costruite in Italia negli anni cinquanta, con alcune unità di questa classe che erano ancora in servizio attivo all'inizio del nuovo millennio e che solo recentemente sono state poste in disarmo. Una grossa occasione perduta fù invece quella dell'ammodernamento della flotta [[Argentina|argentina]], con gli argentini che accolti con ostilità in [[Italia]], alla fine si rivolsero ai cantieri [[Germania Ovest|tedeschi]] che si aggiudicarono la grossa commessa.
 
=== L'applicazione della legge navale e gli anni '80 ===
Al momento dell'entrata in vigore della ''Legge Navale'' la Marina Militare si prodigò per tramutare in atti concreti le linee guida del ''Libro Bianco'' e successivamente sancite dal Parlamento, ma l'elevata inflazione di quel periodo erose in parte il finanziamento iniziale di 1.000 non consentendo la completa realizzazione del programma. Alla fine del [[1977]] i contratti stipulati dalla Marina Militare con i cantieri e le industrie nazionali riguardavano la costruzione di una nave rifornitrice di squadra, sei fregate lanciamissili ''Maestrale'', due sottomarini ''Classe Sauro'', una nave di salvataggio, sei aliscafi tipo ''Sparviero'' e 27 elicotteri, impegnando così 765 miliardi dei 1.000 previsti. Tra le unità da appaltare ai cantieri, la più costosa era la portaerei ''Garibaldi'' il cui costo preventivo era di 160 miliardi, mentre le più economiche erano i cacciamine il cui costo preventivo era di 13 miliardi ciascuno. L'aumento dei costi che impose a quel punto un ridimensionamento dei programmi iniziali, per cui lo Stato Maggiore nello spendere i restanti 235 miliardi diede priorità alla costruzione del ''Garibaldi'' e di un primo gruppo di quattro cacciamine, impegnando un totale di 212 miliardi e rinviando la realizzazione dei due cacciatorpedinieri lanciamissili, di due delle otto fregate, della nave d'assalto anfibio e degli altri cacciamine. La cosa avrebbe significato il forzato allungamento del periodo di servizio per diverse unità, fra cui i due ''Impavido'' e le due unità da sbarco della ''Classe Grado'', mentre sarebbe stato necessario aggiornare le previsioni di spesa per la quelle navi la cui costruzioni veniva rinviata<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra11.asp|L'applicazione della legge navale|16-11-2007}}</ref>.
 
Dopo dieci anni dall'approvazione della ''Legge Navale'' del 1975, erano entrati in servizio la portaerei ''Garibaldi'', due sommergibili ''Sauro'', le otto fregate ''Maestrale'', sei aliscafi ''Sparviero'', i primi quattro cacciamine della [[Classe Lerici (cacciamine)|Classe ''Lerici'']], il secondo rifornitore di squadra tipo ''Stromboli'' e la nave salvataggio Anteo, mentre non era ancora iniziata la costruzione dei due cacciatorpedinieri lanciamissili e del secondo gruppo di sei cacciamine.
 
I programmi a breve termine dello Stato Maggiore intanto prevedevano l'ammodernamento dei due [[Classe Audace (cacciatorpediniere)|''Audace'']], e la costruzione di una III<sup>a</sup> serie di due sommergibili Sauro, di un terzo rifornitore di squadra, e di quattro corvette [[Classe Minerva (corvetta)|''Minerva'']].
 
L'inizio del decennio aveva visto l'uscita di scena del San Giorgio, posto in disarmo e sostituito nei compiti di nave scuola dall'incrociatore [[Caio Duilio (C 554)|''Caio Duilio'']], mentre la fine del decennio, vedeva l'entrata in servizio nella prima parte del [[1988]] delle [[Nave d'assalto anfibio|navi da sbarco]] [[Classe San Giorgio (nave da sbarco)|''San Giorgio'' e ''San Marco'']] in sostituzione delle unità della Classe ''Grado'' e sancire con la Legge [[26 gennaio]] [[1989]], ratificata dal presidente [[Cossiga]] il successivo [[1 febbraio]], la costituzione di un'aviazione navale imbarcata, con la scelta del velivolo che cadde sull'[[McDonnell Douglas-BAe AV-8B Harrier II|AV-8B Harrier]]. Entrarono poi in servizio le corvette della I<sup>a</sup> Serie della Classe ''Minerva'' ed avviata la costruzione della II<sup>a</sup> Serie, così come venne avviata la costruzione dei pattugliatori d'altura della [[Classe Cassiopea (pattugliatore d'altura)|Classe ''Cassiopea'']], la cui prima unità entrò già in servizio nel 1989, anno in cui venne avviata la costruzione dei cacciatorpediniri lanciamissili [[Luigi Durand de la Penne (D 560)|''Animoso'']] e [[Francesco Mimbelli (D 561)|''Ardimentoso'']] destinati a sostituire i due ''Impavido'' e vennero completati i lavori di ammodernamento, iniziati nel 1987, di [[Audace (D 551)|''Audace'']] e [[Ardito (D 550)|''Ardito'']].
 
==== Gli impegni internazionali ====
La fine del decennio precedente aveva la Marina Militare protagonista, nell'estate del [[1979]], di un'alta azione umanitaria lontano dalle acque italiane in favore dei [[Boat people]] del [[Vietnam]] quando un gruppo navale formato dagli incrociatori ''Vittorio Veneto'' e [[Andrea Doria (C 553)|''Andrea Doria'']] e dal rifornitore di squadra ''Stromboli'' si rese protagonista del salvataggio di quasi mille naufraghi nel [[Mar Cinese Meridionale]]. In questa occasione alla bandiera della Marina Militare venne conferita la [[Benemeriti della salute pubblica|medaglia d'oro per i benemeriti della salute pubblica]] prima decorazione ottenuta dopo la seconda guerra mondiale.
 
Furono però gli [[anni 1980|anni '80]] che videro i primi impegni della Marina Militare in missioni internazionali, con l'invio nell'aprile del [[1982]] di un gruppo navale di pattugliamento, a [[Sharm el-Sheikh]] nel golfo di [[Aqaba]], nell'ambito della Forza Multinazionale e di Osservatori delle [[Nazioni Unite]] per il rispetto degli accordi di [[Camp David]]. Successivamente la Marina Militare partecipò alla missione in [[Libano]] dal settembre [[1982]] al marzo [[1984]] in operazioni di pattugliamento davanti alle coste libanesi e di scorta al naviglio mercantile e militare impiegato per il trasporto dall'Italia dei reparti dell'Esercito e del [[Battaglione San Marco]], che nel corso della missione di pace perse un suo operativo, il marò Filippo Montesi. Nell'agosto 1984 poi, dopo che alcune esplosioni di [[mina navale|mine navali]] nel [[Mar Rosso]] nella zona immediatamente a sud del [[Canale di Suez]] provocarono l'interruzione della navigazione commerciale, la Marina Militare partecipò alle operazioni di bonifica con l'invio di un gruppo navale formato da tre cacciamine e dalla nave appoggio Cavezzale.
 
La seconda metà del decennio vide per la marina impegni sempre più gravosi nei nuovi scenari che andavano profilandosi. Se nel [[1985]], con l'irrompere sulla scena internazionale di [[Gorbaciov]], tra Est e Ovest iniziava un periodo di distensione, il Mediterraneo rimaneva sempre un'area di confronto fra le due superpotenze e la diffusione dell'[[integralismo islamico]] fortemente antioccidentale ed antiamericano era causa di forti tensioni ed instabilità<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra12.asp|La situazione nel Mediterraneo negli anni '80|16-11-2007}}</ref>. Con il sequestro dell'[[Achille Lauro (nave)|Achille Lauro]] avvenuto il [[7 ottobre]] [[1985]] ad opera di un gruppo terroristico palestinese, la mobilitazione che nè segui, denominata ''Operazione Margherita'' vide un'ampia partecipazione della Marina, e la circostanza evidenziò la necessità di una più efficace componente aerea per il pattugliamento marittimo a largo raggio. Successivamente, in seguito alle tensioni e alla crisi tra Stati Uniti e Libia, il [[15 aprile]] [[1986]] vi fu un attacco missilistico contro la stazione LORAN gestita dagli Stati Uniti sull'isola di [[Lampedusa]]: L'attacco evidenziò la scarsa efficacia delle rete di allarme radar e la mancanza di una qualsiasi forma di difesa contro attacchi missilistici. Scattò quindi un operazione di dispiegamento nel [[Canale di Sicilia]] di naviglio d'altura con funzioni di controllo radar denominata ''operazione girasole'' che aveva come scopo quello di estendere quanto più possibile verso sud la sorveglianza antiaerea ed antimissile. Ma un altro impegno attendeva le unità italiane e questa volta in uno scenerio operativo ben più distante dalla madrepatria.
 
Dopo anni di guerra il [[Golfo Persico]] era balzato alla ribalta dell'opinione pubblica mondiale quando [[Iran]] ed [[Iraq]] estesero le ostilità al traffico marittimo commerciale coinvolgendo anche navi appartenenti a nazioni neutrali. e tra queste venne anche coinvolta la motonave italiana ''Jolly Rubino'', attaccata da parte dei ''Guardiani della rivoluzione'' iraniani, e la cosa spinse la Marina Militare ad inviare un contingente nell'area, formato da fregate, unità logistiche e cacciamine impegnate in operazioni di scorta al naviglio mercantile e di bonifica da mine navali.
La missione, iniziata il [[15 settembre]] [[1987]] si concluse entro la fine dell'anno successivo con il rientro delle ultime unità impegnate nelle operazioni di bonifica. Nei quindici mesi della missione le unità della Marina Militare assicurarono protezione delle unità mercantili nazionali, garantendo loro condizioni di piena sicurezza, salvaguardando il diritto alla libera navigazione in acque internazionali. Al termine della missione la bandiera della Marina Militare venne decorata con la [[Ordine militare d'Italia|croce di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia]].
 
Il risultato della missione, ampiamente positivo, confermava la bontà delle scelte a suo tempo operate per l'ammodernamento della flotta<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra13.asp|La situazione nel Mediterraneo a metà degli anni '80|16-11-2007}}</ref> ma rendeva evidente l'improrogabile necessità di un terzo rifornitore di squadra.
 
=== Gli anni '90 ===
====Ritorno nel golfo====
Gli anni [[1990|anni '90]] iniziarono per la Marina Militare con un ritorno nel Golfo Persico<ref>{{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/storianavale/dopoguerra14.asp|La Marina Militare nella guerra del Golfo|16-11-2007}}</ref>. Dopo che era terminata nel settembre 1988 la [[guerra Iran-Iraq]], il [[2 agosto]] [[1990]] il ''ra‘īs'' [[Iraq|iracheno]] [[Saddam Hussein]] invase il vicino stato del [[Kuwait]] in nome di un'antica pretesa di [[Baghdad]] di recuperare un territorio che sarebbe stato iracheno. L'invasioni provocò le immediate sanzioni da parte dell'[[ONU]] che lanciò un [[ultimatum]], imponendo il ritiro delle truppe irachene. La richiesta non conseguì risultati e il [[17 gennaio]] [[1991]] iniziò la [[Guerra del Golfo]] e le navi della Marina Militare si trovarono a far parte della coalizione internazionale. Sin dall'agosto del 1990 il governo italiano deliberò l'invio delle fregate [[Orsa (F 567)|''Orsa'']] e [[Libeccio (F 572)|''Libeccio'']], del rifornitore di squadra ''Stromboli'' e di due corvette ''Minerva'' a cui si aggiunsero a settembre, otto [[Cacciabombardiere|cacciabombardieri]] [[Panavia Tornado|''Tornado'']] e la fregata [[Zeffiro (F 577)|''Zeffiro'']]. Altre unità in seguito parteciparono alle operazioni avvicendandosi alle altre, tra cui l'[[Audace (D 551)|''Audace'']] e varie unità ''Lupo'' e ''Maestrale'', con ''Orsa'' e ''Stromboli'' che sulla via del ritorno furono impegnate nell'evacuazione di cittadini italiani e di altri stati europei dalla Somalia. Dislocate nelle acque del Golfo Persico, le unità italiane assicurarono, in concorso con le altre Forze Multinazionali, l’applicazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, partecipando al controllo dell’embargo, conducendo azioni di controllo del naviglio sospetto e potenzialmente ostile. Successivamente, durante la fase delle operazioni militari, le unità italiane in concorso con altre forze navali contribuirono alla protezione diretta delle principali unità della forza miltinazionale. Al termine delle operazioni militari poi, ripresero l’attività di embargo, partecipando allo stesso tempo alla bonifica delle acque del Golfo dai campi minati. Per questa missione, durata esattamente un anno e terminata nell'agosto del 1991, la bandiera della Marina Militare venne nuovamente decorata con la croce di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia.
 
==== Missioni e nuovi compiti operativi ====
Successivamente la Marina Militare prese parte insieme all'Esercito e all'Aeronautica con l'invio del ''battaglione san Marco'' alla missione ''Ibis'' svolta tra il maggio [[1993]] e il marzo [[1994]] nell'ambito della missione delle Nazioni Unite [[UNOSOM II]], che a sua volta era parte dell'[[operazione Restore Hope]] il cui compito era quella di fornire, facilitare e proteggere gli aiuti umanitari in [[Somalia]] e il monitoraggio del cessate il fuoco ottenuto con la mediazione [[ONU]] nel conflitto civile somalo nei primi anni novanta.
 
Altro fronte in cui le unità della Marina Militare sono state impegnate è quello della lotta all'immigrazione clandestina in Adriatico e nel canale di Sicilia, in cui spesso le navi della Marina sono state protagoniste di salvataggi dei naufraghi di questi viaggi. Nell'ambito della lotta all'immigrazione selvaggia ed in seguito alla crisi scoppiata in [[Albania]], nel [[1997]] si svolse l'[[Operazione Alba]] che vide la partecipazione in varia misura di undici nazioni, con lo sbarco di truppe e mezzi oltre che di aiuti umanitari alla popolazione albanese. Questa fu la prima missione internazionale a guida italiana e la Marina vi partecipò con le proprie unità e con unità della [[Guardia Costiera]] per la parte marittima e contribuendo con il battaglione san Marco alle operazioni terrestri. Al termine della missione, svolta dal [[3 marzo]] al [[12 agosto]] del 1997, la bandiera della Marina Militare venne ancora una volta decorata con la croce di cavaliere dell'Ordine militare d'Italia.
 
Il ''battaglione san Marco'' è stato presente anche in [[Kosovo]] e in [[Eritrea]] come deterrente durante la guerra con l'[[Etiopia]], mentre nel [[1999]] un gruppo di incursori didel [[COMSUBIN]] trasportato da [[San Giusto (L 9894)|nave ''san Giusto'']] è stato inviato durante la crisi di [[Timor Est]].
 
==== La flotta degli anni '90 ====
Per quanto riguarda le unità in servizio l'inizio del decennio vide l'entrata in servizio della II<sup>a</sup> serie della classe ''Minerva'' e della II<sup>a</sup> serie della classe ''Cassiopea'' e l'uscita di scena dei ''Doria'' e dei due ''Impavido''. Nel 1993 entrarono in servizio i due cacciatorpedinieri [[classe Luigi Durand de la Penne (cacciatorpediniere)|de la Penne]] che inizialmente battezzati ''Animoso'' e ''Ardimentoso'' al momento della loro entrata in servizio vennero intitolati alle [[medaglia d'oro al valor militare|medaglie d'oro al valor militare]] [[Luigi Durand de la Penne]] e [[Francesco Mimbelli]]. Nel [[1991]] veniva avviata la costruzione di una terza unità anfibia la ''San Giusto'' che entrata in servizio nell'aprile del [[1994]] oltre ai compiti di squadra svolge il ruolo di nave scuola per gli allievi del secondo anno dell'[[Accademia Navale di Livorno]] sostituendo nel compito l'incrociatore Caio Duilio andato in disarmo nel 1990. Nel [[1995]] viene avviata la costruzione del terzo rifornitore di squadra, battezzato [[Etna (A 5326)|''Etna'']] ed entrato in servizio nel [[1998]].
 
Tra il 1994 e il [[1996]] sono entrate in servizio quattro unità della [[Classe Soldati (pattugliatore di squadra)|Classe ''Soldati'']]. Si tratta delle unità tipo ''Lupo'', che inizialmente erano state costruite per l'Iraq ed erano state consegnate alla Marina Irakena, ma dato l'embargo restarono bloccate in Italia e conseguentemente non vennero pagate dal committente e su di esse ha vissuto per anni un ridotto equipaggio irakeno in attesa che si risolvesse la questione.
 
Queste quattro unità alla fine sono entrate a far parte della Marina Militare grazie ad un compromesso, poichè i cantieri andavano pagati per il lavoro fatto e gli iracheni certamente non lo avrebbero fatto, dato che non potevano prendersi le navi, quindi alla fine il governo italiano, dietro confisca, acquistò la proprietà delle navi pagando i cantieri e le unità, dopo un fermo decennale, passarono di proprietà nel [[1994]], venendo assegnate alla Marina che le introdusse in servizio solo dopo un ciclo di lavori di ampia modifica dei sistemi di bordo, sia perché diversi apparati erano incompatibili con le normative NATO, sia per consentire a queste navi l'adeguamento del livello tecnico-operativo a quello delle altre unità in servizio, con interventi sui sistemi di [[comando e controllo]], sui [[sistemi di telecomunicazione]] e sui sensori di scoperta [[radar]] e acustici. La differenza sostanziale con le ''Lupo'' risiede nel fatto che queste unità non sono dotate di alcun armamento per la [[lotta antisommergibile]] ed in considerazione di ciò, le unità sono impiegate ed ufficialmente classificate come ''pattugliatori di squadra'', definizione piuttosto estemporanea e rara nelle moderne marine occidentali, ma queste unità, essendo grossi mezzi di superficie, sono difficilmente collocabili dal un punto di vista classificativo. Nonostante le vicissitudini legate alla loro acquisizione, queste unità sono state impiegate intensamente sin dai primi anni di servizio nella Marina italiana.
 
Per quanto riguarda i sommergibili, la Marina, alla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] aveva avviato lo studio per un nuovo sottomarino nazionale, denominato, '''progetto S 90''', che però non portò a nessun risultato, così, per compensare parzialmente la progressiva dismissione delle unità della [[classe Toti]] nel corso degli [[anni 1990|anni novanta]], quando il '''progetto Sauro''' originale era divenuto ormai obsoleto, si è fatto ricorso ad una 4<sup>a</sup> serie della classe ''Sauro''.
 
===La Marina Militare nel nuovo millennio===
====La sfida al terrorismo====
Il nuovo millennio si apre per la Marina Militare con nuove sfide imposte dagli scenari internazionali venutisi a creare in conseguenza degli [[Attentati dell'11 settembre 2001|attentati dell'11 settembre]] [[2001]] e la [[guerra al terrorismo]] che l'[[civiltà occidentale|Occidente]] tutto si è travato a dovere affrontare.
 
In seguito all'[[Invasione statunitense dell'Afghanistan|intervento americano in Afghanistan]], principale base dell'organizzazione terroristica [[al-Qaida]], che ha portato all'abbattimento del [[Talebani|regime dei talebani]] l'Italia è presente in [[Afghanistan]] nell'ambito dell'[[International Security Assistance Force|ISAF]], la forza internazionale per il mantenimento della pace con base a [[Kabul]], con reparti dell'esercito e per la Marina Militare del [[battaglione san Marco]]. Nel corso del [[2005]] l'Italia si è trovata al comando di quattro missioni multinazionali: in Afghanistan, in [[Bosnia-Erzegovina]], in [[Kosovo]] e in [[Albania]].
 
La Marina ha partecipato ampiamente a questa lotta al terrorismo prendendo parte oltre che con il battaglione San Marco con le sue unità navali alle operazioni ''[[Operazione Active Endeavour|Active Endeavour]]'' nel Mediterraneo, [[Operazione Antica Babilonia|Antica Babilonia]] nel golfo Persico, [[Operazione Enduring Freedom|Enduring Freedom]] nel golfo Persico e nell'[[oceano Indiano]] e partecipando alla lotta alla [[pirateria]] ed in difesa dei traffici marittimi e della libertà di navigazione nella zona del [[corno d'Africa]] e del [[golfo di Aden]]. Tutte le principali unità della Marina Militare hanno preso parte a queste missioni.
 
Nell'estate [[2006]] la Marina Militare è stata una delle prime marine militari ad intervenire nella crisi del [[Libano]]. Il cacciatorpediniere [[Luigi_Durand_de_la_Penne_%28D_560%29]], in esercitazione in [[Grecia]], è stata tra le prime unità neutrali ad entrare nel porto di [[Beirut]] per l'evacuazione dei connazionali ed altri europei verso l'isola di Cipro con ben due viaggi. Successivamente è intervenuto il battaglione san Marco, con l'unità da sbarco ''san Giusto''che ha permesso il trasporto di beni di prima necessità per la popolazione in guerra oltre all'evacuazione di altri connazionali. Nel settembre, sotto l'egida dell'[[ONU]] all'interno della missione [[UNIFIL 2]], le navi [[Giuseppe_Garibaldi_%28551%29]], [[San_Giusto_%28L_9894%29]] [[san_Giorgio_%28L_9892%29]], [[san_Marco_%28L_9893%29]] (tutta la flotta tuttoponte) scortate dalla corvetta [[Fenice_%28F_557%29]] hanno sbarcato sulla spiaggia di Tiro la forza d'ingresso, le truppe anfibie della nuova ''Forza di Proiezione dal Mare'' (FPM) composte dal san Marco e dei Lagunari, del contingente di pace italiano.
 
==== La flotta del nuovo millennio ====
Per quanta riguarda la flotta il progetto di ammodernamento più importante è quello sviluppato in cooperazione con la Francia con i programmi [[Programma Orizzonte (fregata)|''Orizzonte'']] e [[FREMM]]. Per la parte italiana sono previsti due cacciatorpediniere/fregate del tipo Orizzonte che sostituiranno i due ''Audace'' e dieci fregate multiruolo tipo FREMM che andranno a sostituire le fregate tipo ''Lupo'' e ''Maestrale''. Le due ''Orizzonte'' denominate [[Andrea Doria (D 553)|''Andrea Doria'']] e [[Caio Duilio (D 554)|''Caio Duilio'']] e varate a [[Riva Trigoso]] rispettivamente il [[15 ottobre]] 2005 e [[23 ottobre]] [[2007]] sono attualmente in allestimento presso il Cantiere Navale del Muggiano di La Spezia ed entreranno in squadra in sostituzione dei due Audace che il [[28 settembre]] 2006<ref>{{cita web|http://digilander.libero.it/rosario6dgl/Disarmo.html|Il disarmo di Audace e Ardito|16-11-2007}}</ref> hanno fatto il loro ultimo ammainabandiera. Per quanto riguarda le FREMM, le dieci fregate italiane, verranno costruite in due serie, di cui una di sei con vocazione [[Anti-Submarine Warfare|ASW]] ed un altra di quattro con vocazione multiruolo. Le unità italiane, con le diciassette unità francesi permetteranno di poter disporre a livello europeo di una forza omogenea, riducendo notevolmente i costi di esercizio. Le FREMM prenderanno il posto delle ''Maestrale'', ancora in servizio, e delle ''Lupo'', che dopo essere state messe in disarmo, rivendute al Perù, stanno vivendo, a dimostrazione della bontà del progetto, una seconda vita, affiancando le unità dello stesso tipo di cui disponeva già la marina peruviana, mentre la Vittorio Veneto, non più operativa dal 2003, ed andata in disarmo nel 2006, è destinata a diventare nel 2011, in occasione del 150° anniversario del Regno d'Italia, nave museale<ref>{{cita web|http://www.paginedidifesa.it/2005/zuccotti_050615.html|L'incrociatore Vittorio Veneto nave museo|16-11-2007}}</ref> così come è successo per i sommergibili [[Enrico Toti (S 506)|Toti]] e Dandolo. Sono usciti di scena gli aliscafi Sparviero sostituiti da quattro unità denominate [[Nuove Unità Minori Combattenti]] e tre dei quattro Sauro delle prime due serie sostituiti dai due [[Classe Salvatore Todaro - U212A (sottomarino)|Todaro]] di progettazione italo-tedesca.
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==Gli [[arsenale|arsenali]] della Marina Militare==
*[[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|Arsenale della Spezia]]
*[[Arsenale Militare Marittimo di Taranto|Arsenale di Taranto]]
*[[Arsenale di Venezia]]
 
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==[[Grado (militare)|Gradi]] della Marina Militare==
 
{| {{Prettytable|text-align=center|align=center|width=90%}}
|colspan="6" bgcolor=#000066 border=0 style="color: white"| '''Ufficiali ammiragli'''
|-
|colspan="6"|[[Immagine:IT-Navy-OF-10.png|50px|]]
[[Ammiraglio]]<br>([[Capo di Stato Maggiore della Difesa]])<br>[[Immagine:IT-Navy-OF-9s.png|50px|]]<br>''bordato di rosso''<br>[[Ammiraglio di Squadra|Ammiraglio di squadra con incarichi speciali]]<br>([[Capo di Stato Maggiore della Marina]])<br>([[Segretario generale della Difesa]])
|-
|colspan="2" height="100px"|[[Immagine:IT-Navy-OF-9.png|50px|]]<br>[[Ammiraglio di squadra]]
|colspan="2"|[[Immagine:IT-Navy-OF-8.png|50px|]]<br>[[Ammiraglio di divisione]]
|colspan="2"|[[Immagine:IT-Navy-OF-7.png|50px|]]<br>[[Contrammiraglio]]
|-
|colspan="6" bgcolor=#000066 border=0 style="color: white" | '''Ufficiali superiori'''
|-
|colspan="2" width="240" height="100px"|[[Immagine:IT-Navy-OF-5.png|50px|]]<br>[[Capitano di vascello]]
|colspan="2" width="240" |[[Immagine:IT-Navy-OF-4.png|50px|]]<br>[[Capitano di fregata]]
|colspan="2" width="240" |[[Immagine:IT-Navy-OF-3.png|50px|]]<br>[[Capitano di corvetta]]
|-
|colspan="6" bgcolor=#000066 border=0 style="color: white" | '''Ufficiali inferiori'''
|-
|colspan="2" width="180" height="100px"|[[Immagine:IT-Navy-OF3.png|50px|]]<br>[[Tenente di vascello]]
|width="180"|[[Immagine:IT-Navy-OF2.png|50px|]]<br>[[Sottotenente di vascello]]
|width="180"|[[Immagine:IT-Navy-OF1.png|50px|]]<br>[[Guardiamarina]]
|colspan="2" width="180"|[[Immagine:IT-Navy-OFD.png|50px|]]<br>[[Aspirante guardiamarina]]
|-
|colspan="6" bgcolor=#000066 border=0 style="color: white" | '''Sottufficiali - ruolo marescialli'''
|-
|colspan="3" width="240"|[[Immagine:IT-Navy-WO5s.png|50px|]]<br>[[Primo maresciallo luogotenente]]
|colspan="3" width="240"|[[Immagine:IT-Navy-WO4s.png|50px|]]<br>[[Primo maresciallo]]
|-
|colspan="2" width="240"|[[Immagine:IT-Navy-WO3s.png|50px|]]<br>[[Capo di prima classe]]
|colspan="2" width="240"|[[Immagine:IT-Navy-WO2s.png|50px|]]<br>[[Capo di seconda classe]]
|colspan="2" width="240"|[[Immagine:IT-Navy-WO1s.png|50px|]]<br>[[Capo di terza classe]]
|-
|colspan="6" bgcolor=#000066 border=0 style="color: white" | '''Sottufficiali - ruolo sergenti'''
|-
|colspan="2" width="240"| ''Distintivo<br>non ancora<br>istituito''<br>[[Secondo capo scelto]]
|colspan="2" width="240"|[[Immagine:IT-Navy-OR9.jpg|50px|]]<br>[[Secondo capo]]
|colspan="2" width="240"|[[Immagine:IT-Navy-OR8.jpg|50px|]]<br>[[Sergente]]
|-
|colspan="6" bgcolor=#000066 border=0 style="color: white" | '''Truppa - servizio permanente'''
|-
|colspan="6" width="240"|[[Immagine:IT-Navy-OR7.jpg|50px|]]<br>[[Sottocapo di 1ª classe scelto]]
|-
|colspan="2" width="240"|[[Immagine:IT-Navy-OR6.jpg|50px|]]<br>[[Sottocapo di prima classe]]
|colspan="2" width="240"|[[Immagine:IT-Navy-OR5.jpg|50px|]]<br>[[Sottocapo di seconda classe]]
|colspan="2" width="180"|[[Immagine:IT-Navy-OR4.jpg|50px|]]<br>[[Sottocapo di terza classe]]
|-
|colspan="6" bgcolor=#000066 border=0 style="color: white" | '''Truppa - ferma prefissata'''
|-
|colspan="2" width="180"|[[Immagine:IT-Navy-OR3.jpg|50px|]]<br>[[Sottocapo]]
|colspan="2" width="180"|[[Immagine:IT-Navy-OR2.jpg|50px|]]<br>[[Comune di 1ª classe]]
|colspan="2" width="180"|''Nessun<br/>distintivo<br/>di grado''<br>[[Comune di seconda classe|Comune di 2ª classe]]
|}
</div></div>
 
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==Organigramma e struttura==
[[Immagine:Statomaggioremarina.jpg|thumb|right|300px|Stato Maggiore della Marina]]
=== Struttura ===
La Marina Militare è divisa in cinque corpi:
* ''Armi Navali''
* ''Genio Navale''
* ''Commissariato Militare Marittimo''
* ''Corpo Sanitario''
* ''Capitanerie di Porto''
 
=== Organigramma ===
* '''[[Capo di Stato Maggiore della Marina]]''' - [[ammiraglio di squadra]] [[Paolo La Rosa]].</br>Il '''CSMM''' ha sede a [[Roma]] presso [[Palazzo Marina]]
* '''[[Sottocapo di Stato Maggiore della Marina]]''' - ammiraglio di squadra [[Luigi Binelli Mantelli]]
* '''[[Comandante in Capo della Squadra Navale]]''' - ammiraglio di squadra [[Giuseppe Lertora]].</br> Il '''CINCNAV''' ha sede a [[Santa Rosa]] ([[Roma]]) ed accentra la gestione dell’attività addestrativa e operativa della Forza Armata, unitamente alle funzioni di controllo dell’efficienza, di approntamento e di controllo operativo della flotta. Da esso dipendono:
** ''Comando Forze d'Altura'' '''COMFORAL''' ([[Taranto]]): navi Garibaldi, Etna, Durand de la Penne, Mimbelli, San Giorgio, San Marco, San Giusto, Elettra;
*** '''COMSQUAFR 1''' (Taranto): navi Aliseo, Euro, Zefiro, Espero, Artigliere, Bersagliere, Granatiere, Aviere, Stromboli;
*** '''COMSQUAFR 2''' ([[La Spezia]]): navi Maestrale, Grecale, Libeccio, Scirocco, Vesuvio;
** ''Comando delle Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera'' '''COMFORPAT''' ([[Augusta]]):
*** '''COMSQUACORV''': navi Minerva, Urania, Danaide, Sfinge, Chimera, Driade, Fenice, Sibilla;
*** '''COMSQUAPAT 1''': navi Cassiopea, Libra, Spica, Vega;
*** '''COMSQUAPAT 2''': navi Cigala Fulgosi, Borsini, Foscari, Bettica, Sirio, Orione;
** ''Comando delle Forze Anfibie'' '''COMFORSBARC''' ([[Brindisi]]):
*** [[Reggimento San Marco]];
*** [[Reggimento Carlotto]];
*** Gruppo Mezzi da Sbarco;
** ''Comando Forze Subacquee'' '''COMFORSUB''' ([[Taranto]]):
*** '''COMGRUPSOM''': Da Vinci, Pelosi, Prini, Longobardo, Gazzana, Todaro, Scirè;
** ''Centro di Addestramento Aeronavale'' '''MARICENTADD''';
** ''Comando Forze Aeree'' '''COMFORAER''' (Santa Rosa);
** ''Centro per le Telecomunicazioni e l'Informatica'' '''MARITELE''' (Roma);
** ''Comando delle Forze di Contromisure Mine'' '''COMFORDRAG'' (La Spezia):
*** '''COMSQUADRAG 53''': navi Numana, Rimini, Sapri, Termoli, Viareggio, Vieste;
*** '''COMSQUADRAG 54''': navi Alghero, Chioggia, Crotone, Gaeta, Lerici, Milazzo;
** ''Quartier Generale Marina'' '''QUARTGENMARINA''' (Roma).
 
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== La Flotta Navale ==
{{vedi anche|Flotta della Marina Militare}}
 
== Corpo delle Capitanerie di Porto ==
{{vedi anche|Corpo delle Capitanerie di Porto}}
===Guardia Costiera===
{{vedi anche|Guardia Costiera}}
 
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==Tradizioni della Marina Militare==
===La bandiera d'arma della Marina===
[[Immagine:2june2006 078.jpg|thumb|right|300px|Bandiere di guerra delle [[Forze armate italiane]] e della [[Guardia di Finanza]] in sfilata per la festa della Repubblica. La bandiera della Marina Militare è la seconda da destra.]]
La Bandiera d’Arma della Marina venne concessa alle Forze da sbarco della [[Regia Marina]], con regio decreto n° 708 del [[12 maggio]] [[1939]]. Al termine della seconda guerra mondiale, la bandiera cambiò denominazione in "Bandiera d’Arma della Marina Militare". Attualmente è in consegna allo Stato Maggiore della Marina ed è custodita presso l'installazione [[Santa Rosa (base marina)|Santa Rosa]] di [[Roma]], sede del [[Comando in Capo della Squadra Navale]] (CINCNAV)<ref name="sitodifesa">{{cita web|url=http://www.difesa.it/NR/rdonlyres/F62FFC53-EE29-4F8F-B4DE-3EC31EB05DAB/0/mm_bandiera_di_guerra.pdf|titolo=LA BANDIERA D’ARMA DELLA MARINA|accesso=19-08-2007|formato=PDF|editore=www.difesa.it}}</ref>.
 
====Le decorazioni alla bandiera====
{{vedi anche|Decorazioni alla Bandiera della Marina Militare}}
La bandiera ha ricevuto diverse decorazioni. Tra di esse spiccano le 2 [[Valor militare|medaglie d'oro al Valor Militare]] conferite al Corpo da Sbarco della Regia Marina per l'occupazione della [[Tripolitania]] e [[Cirenaica]] nel [[1911]] e alla Regia Marina per il contributo dato durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref name="sitodifesa"/>.
 
La decorazione più recente è la Croce di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia conferita nel [[1997]] per il contrasto alla criminalità e il supporto alla normalizzazione dell'[[Albania]].
 
L'elenco completo<ref name="sitodifesa"/> è:
 
[[Immagine:Cavaliere BAR.svg|70px]] <big>'''1'''</big> '''[[Ordine militare d'Italia|Croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia]]'''
 
[[Immagine:Cavaliere BAR.svg|70px]] <big>'''3'''</big> '''[[Ordine militare d'Italia|Croci di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia]]'''
 
[[Immagine:Valor militare gold medal BAR.svg|70px]] <big>'''2''' </big> '''[[Valor militare|Medaglie d'oro al valor militare]]'''
 
[[Immagine:Valor militare silver medal BAR.svg|70px]] <big>'''1'''</big> '''[[Valor militare|Medaglia d'argento al valor militare]]'''
 
[[Immagine:Benemeriti della salute pubblica gold medal BAR.svg|70px]] <big>'''1'''</big> '''[[Benemeriti della salute pubblica|Medaglia d'oro per i benemeriti della salute pubblica]]'''
 
===Lo stemma della Marina italiana===
 
[[Immagine:Naval Ensign of Italy.svg|thumb|right|300px|Bandiera della ''Marina Militare''. La Marina mercantile italiana utilizza una bandiera molto simile nel cui stemma, che non è sormontato dalla corona, il leone di San Marco regge il Vangelo e non una spada.]]
 
 
Lo stemma della Marina Militare è composto da uno [[scudo]] diviso in quattro quarti, ognuno dei quali occupato dal blasone di una delle [[Repubbliche marinare]] ([[Repubbliche marinare#Amalfi|Amalfi]], [[Repubbliche marinare#Genova|Genova]], [[Repubbliche marinare#Pisa|Pisa]] e [[Repubbliche marinare#Venezia|Venezia]]): nel primo quarto, su sfondo rosso, il [[Panthera leo|leone]] alato simbolo di [[san Marco]] che brandisce una spada, nel secondo quarto la [[croce]] rossa su fondo bianco di [[Genova]], nel terzo quarto la croce bianca su fondo blu di [[Amalfi]] e, nell'ultimo quarto, la croce bianca su fondo rosso simbolo di [[Pisa]], il tutto sormontato da una [[Corona (copricapo)|corona]] ''turrita'' e ''[[rostro|rostrata]]'' (ovvero dall'emblema che il [[senato romano]] conferiva ai comandanti vincitori di battaglie navali).
 
Lo stemma venne istituito, nell'aprile del [[1941]], con regio decreto: era stato proposto due anni prima dall'allora Sottosegretario di Stato per la Marina e comprendeva anche lo scudo [[Casa Savoia|sabaudo]] e due [[fascio littorio|fasci littori]]. Nel [[1947]] il [[Presidente della Repubblica]] [[Enrico De Nicola]] approvò le modifiche allo stemma, portandolo alla forma attuale.
 
Lo stemma viene utilizzato nella [[bandiera]] della Marina Militare ed è inoltre posto sulla [[prua]] delle navi della stessa.
{{-}}
 
===La preghiera del marinaio===
Il testo della preghiera fu steso nel [[1901]] dallo [[scrittore]] [[Antonio Fogazzaro]] sollecitato dal [[vescovo]] di [[Cremona]] cui stava a cuore lo spirito religioso dei marinai e venne recitata per la prima volta sul [[Giuseppe Garibaldi (incrociatore 1899)|Garibaldi]]. La consuetidine di recitare la preghiera a bordo delle navi al momento dell'ammaina bandiera si diffuse rapidamente, tanto che dal [[1909]] la lettura della preghiera fu resa obbligatoria.
 
Al giorno d'oggi la ''preghiera del marinaio'' viene letta a bordo delle navi in navigazione (per tradizione dall'[[ufficiale]] più giovane presente a bordo) sia al momento dell'ammaina bandiera che al termine delle messe ed anche al termine delle funzioni religiose in suffragio dei marinai che si celebrano a terra:
{{Quote|A Te, o grande eterno Iddio,<br>Signore del cielo e dell'abisso,<br>cui obbediscono i venti e le onde, noi,<br>uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d'Italia,<br>da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.<br>Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.<br>Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,<br>comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;<br>poni sul nemico il terrore di lei;<br>fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,<br>più forti del ferro che cinge questa nave,<br>a lei per sempre dona vittoria.<br>Benedici , o Signore, le nostre case lontane, le care genti.<br>Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,<br>benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.<br>Benedici!|''La preghiera del marinaio'' di [[Antonio Fogazzaro]]}}
 
===Festa della Marina Militare===
La "festa della Marina Militare" è stata formalmente istituita il [[13 marzo]] [[1939]]: il giorno in cui celebrare tale ricorrenza, il [[10 giugno]], fu scelto in tale occasione in ricordo dell<nowiki>'</nowiki>"''[[impresa di Premuda]]''"; prima di tale data (ed anche fra il [[1950]] ed il [[1963]]) la festa della Marina era celebrata il [[4 dicembre]], nel giorno dedicato alla [[Santo patrono|patrona]] della Marina Militare, [[Santa Barbara|Barbara]] di [[Nicomedia]].
 
===Banda della Marina Militare===
{{vedi anche|Banda Centrale della Marina Militare}}
 
==Voci correlate==
 
* [[Accademia Navale di Livorno]]
* [[Museo Tecnico Navale]]
* [[Decorazioni alla Bandiera della Marina Militare|Decorazioni alla bandiera]]
* [[Comando_Subacquei_ed_Incursori|COMSUBIN]]
* [[Forze Armate Italiane]]
* [[Arma dei Carabinieri]]
* [[Aeronautica Militare]]
* [[Esercito Italiano|Esercito]]
* [[Santi protettori delle Forze Armate italiane]]
* [[Associazione Nazionale Marinai d'Italia]]
* [[Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia]]
* [[Flotta della Marina Militare]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Marina Militare}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{collegamenti cinema}}
* [http://www.marina.difesa.it Sito istituzionale della Marina Militare]
* [http://www.youtube.com/watch?v=-NFrnjG6YZ4&eurl=http://www.navytrieste.com/navi_in_visita_a_trieste.htm Video sulla Marina Militare su youtube] - Proveniente dal sito http://www.navytrieste.com
* [http://digilander.libero.it/planciacomando/index.htm Plancia di Comando] - la [[Regia Marina]] e la Marina Militare attraverso la storia
 
== Note ==
{{references}}
{{Forze armate italiane}}
{{Portale|guerra}}
 
[[Categoria:Marina Militare| ]]
[[Categoria:Ingegneria navale]]
 
{{Controllo di autorità}}
[[de:Marina Militare]]
{{Portale|biografie|cinema|teatro}}
[[en:Marina Militare]]
[[Categoria:Membri della Royal Shakespeare Company]]
[[es:Marina Militare]]
[[fr:Marina militare]]
[[he:הצי האיטלקי]]
[[ja:イタリア海軍]]
[[nl:Marina Militare]]
[[no:Marina Militare]]
[[pt:Marinha Italiana]]
[[sl:Italijanska vojna mornarica]]