Camorra e Daguioman: differenze tra le pagine

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{{S|centri abitati delle Filippine}}
Oggi con il termine '''camorra''' si indica l'insieme delle attività criminali organizzate, con una marcata presenza sul territorio, che si sviluppano principalmente in [[Campania]], ma che possono avere interessi anche al di fuori delle proprie zone di sviluppo.
{{Divisione amministrativa
|Nome = Daguioman
|Nome ufficiale =
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera =
|Stemma =
|Stato = PHL
|Grado amministrativo = 3
|Tipo = municipalità di Sesta classe
|Divisione amm grado 1 = Cordillera
|Divisione amm grado 2 = Abra
|Amministratore locale = Sally Q. Co Kue
|Partito =
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Latitudine gradi = 17
|Latitudine minuti = 29
|Latitudine secondi = 47
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 120
|Longitudine minuti = 49
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|Superficie = 61.00
|Note superficie =
|Abitanti = 1916
|Note abitanti = {{census.gov.ph|b130100}}
|Aggiornamento abitanti = 2007
|Sottodivisioni = 4
|Divisioni confinanti =
|Lingue =
|Prefisso =
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Targa =
|Nome abitanti =
|Festivo =
|Mappa = Ph locator abra daguioman.png
|Didascalia mappa =
|Sito =
}}
'''Daguioman''' è una municipalità di Sesta classe delle [[Filippine]], situata nella [[Provincia di Abra]] nella [[Regione Amministrativa Cordillera]].
 
Daguioman è formata da 4 [[baranggay]]:
Sebbene il termine sia usato per indicare la società criminale che si sviluppò a [[Napoli]] nel [[XIX secolo]] e conosciuta anche come ''Bella Società Riformata'', spesso si tende, erroneamente, ad identificare con questo termine un'unica [[organizzazione criminale]] simile alla cupola [[cosa nostra|mafiosa]] [[sicilia]]na o ad altre organizzazioni di uguale stampo. In realtà la struttura della camorra è molto più complessa e frastagliata al suo interno in quanto composta da molti [[clan]] diversi tra loro per tipo di influenza sul territorio, struttura organizzativa, forza economica e ''[[modus operandi]]''. Inoltre le [[alleanza|alleanze]] fra queste organizzazioni, qualora si possano considerare tali semplici accordi di non belligeranza fra i numerosi clan operanti sul territorio, sono spesso molto fragili e possono sfociare in contrasti o vere e proprie [[faida|faide]] o ''guerre di camorra'', con agguati ed [[omicidio|omicidi]].
 
*Ableg
Con il termine "camorra" a volte si indica anche un tipo di [[mentalità]] , che fa della prepotenza, della sopraffazione e dell'[[omertà]] diffusa i suoi principali punti di forza. Il confine tra l'appartenenza ad un clan camorristico e il vivere in una mentalità camorristica diffusa, il più delle volte è labile ed etereo e, in alcuni particolari [[ambiente sociale|ambienti sociali]], una divisione netta tra le due cose potrebbe risultare non facilmente rilevabile.
*Cabaruyan
 
*Pikek
== Etimologia ==
*Tui (Pob.)
Varie sono le ipotesi sull'etimologia del termine camorra:
* Il termine deriverebbe da [[gamurra]] e indicava un organizzazione di mercenari sardi al soldo di [[Pisa]] che controllava nel [[XIII]] secolo la [[Sardegna]].
* La parola deriva da una giacca corta di tela rossa detta "[[gamurra]]".
* La parola sarebbe connessa a "morra" che significa "raggruppamento di malfattori" inteso come "frotta" ma può significare anche "rissa".
* La parola significa tassa sul gioco che bisognava pagare a chi proteggeva i locali per il gioco d'azzardo, dal rischio di liti e di risse. Con questo significato compare in un documento ufficiale del [[Regno di Napoli]] nel [[1735]].
*La parola camorra deriva da "ca murra" e cioè "capo della murra", nella Napoli settecentesca il "[[guappo]]" di quartiere doveva risolvere le dispute tra i giocatori della murra (tipico gioco di strada).
 
== Storia ==
=== Le origini ===
Una delle ipotesi storiche vede la Camorra nascere e svilupparsi in periodo medievale nei quartieri bassi della città portuale di [[Cagliari]] e intorno al [[XIII secolo]], quando era necessario per [[Pisa]] che allora regolava la politica del luogo, controllare gli isolani ed evitare che questi potessero unirsi e creare sommosse. Furono usate bande di vigilantes locali, mercenari isolani armati e decisi il cui compito era quello di pattugliare i diversi borghi e mantenere così l'ordine pubblico. Tale gestione di potere, soprattutto queste libere associazioni di mercanti-mercenari passeranno dalle mani dei governanti pisani a quelle dei governanti di [[Aragona]]. Attraverso i sardo-ispanici questi gruppi lasciano Cagliari e raggiungono la [[Campania]] e ivi si stabiliscono nel [[XVI secolo]], durante la [[vicereame spagnolo|dominazione spagnola]]. A differenza delle altre organizzazioni criminali, diffuse soprattutto in [[Campagna (ambiente)|campagna]], la camorra attecchisce velocemente in [[città]], nei [[quartiere|quartieri]] più popolosi. Napoli diventerà il fulcro attorno al quale ruoteranno nei secoli successivi gli esponenti di spicco della Camorra. Protettorato, gabelle e gioco d'azzardo forniranno loro le entrate necessarie per mantenere in piedi tale organizzazione malavitosa.
 
=== La Bella Società Riformata ===
[[Immagine:Camorristi-1906.jpg|thumb|250px|Uomini e donne della camorra sfregiati (disegni del [[1906]])]]
Nel [[1820]] la “''Bella Società Riformata''” (cioè confederata) si costituì ufficialmente, riunendosi nella [[chiesa di Santa Caterina a Formiello]] a [[Porta Capuana]].
Nel [[1825]], salito al trono [[Francesco I]], il [[Regno delle Due Sicilie]] impegnava completamente il sovrano nella difesa dalle sette politiche di ispirazione liberale che incrementavano continuamente nel numero (i ''Filadelfi'', i ''Pellegrini Bianchi'', gli ''Eremiti Fedeli'').
Addirittura molte operazioni di polizia avvenivano in concomitanza all'agire dei camorristi che prestavano un notevole aiuto nel mantenimento dell'ordine. Anche con [[Ferdinando II]] le cose non migliorarono.
 
Per accedere all’organizzazione era previsto un vero e proprio rito di iniziazione definito “''zumpata''” o dichiaramento che consisteva in una sorta di duello rusticano. Questo si spiega soprattutto con il fatto che i camorristi ebbero sempre l'ambizione di imitare i nobili. Impiegando il coltello piuttosto che la spada cercavano di dimostrare il loro "valore" in questa sorta di scontri.
Le fasi preliminari della zumpata erano l'appicceco, il litigio, il ragionamento, tentativo di composizione della controversia, banchetto e poi duello. Se il combattimento all'arma bianca si poteva tenere in una qualsiasi zona affollata l’utilizzo di una pistola richiedeva, invece un luogo solitario.
Raffaele Cutolo più tardi, nella sua opera di "ristrutturazione" della camorra organizzata, introdurrà rituali molto simili a quelli che Buscetta dichiarerà per l'iniziazione del mafioso.
 
In origine il sodalizio si occupa principalmente della riscossione del [[pizzo (camorra)|pizzo]] dai numerosi biscazzieri che affollano le strade di [[Napoli]]. Ben presto, però, il fenomeno dilaga e le [[estorsione|estorsioni]] iniziano a danneggiare la quasi totalità dei [[commerciante|commercianti]].
Nonostante le violenze ed i [[crimine|crimini]] perpetrati, i [[camorrista|camorristi]] godono della benevolenza del popolo al quale, in una situazione di totale disinteresse delle istituzioni per i problemi sociali, garantiscono un minimo di "giustizia".
 
Tra le principali fonti di risorse economiche della Camorra si ricordano:
 
*1) Il “''Barattolo''” che era la percentuale di circa il 20% sugli introiti dei biscazzieri;
*2) lo “''Sbruffo''” era, invece, la tangente su tutte le altre attività (dai facchini ai venditori ecc.);
*3) un particolare regime di tassazione per la prostituzione;
*4) il ''gioco piccolo'' (una sorta di [[Lotto]])
 
<br/> Nel [[1860]] il prefetto [[Liborio Romano]] ricevuto dal governo provvisorio unitario l'incarico di mantenere l'ordine pubblico, affida alla Camorra l'organizzazione della guardia cittadina, per allontanare dalla città il pericolo di rivolte popolari. Facendo questo ''Don Liborio'' riconobbe alla Camorra quella dignità e autorità istituzionale che ancora le mancava durante il [[Regno delle Due Sicilie|regno borbonico]].
Solo nei primi del '900 lo Stato riuscirà a reagire allo strapotere della cosiddetta ''Bella Società Riformata'', la quale tra i politici dell'[[Italia]] unita vanta solide amicizie.
<br/> Nel [[1911]], nel processo celebrato a [[Viterbo]] per l'omicidio dei coniugi ''Cuocolo'', grazie alle confessioni del camorrista pentito Abbatemaggio, vengono inflitte severe pene ai maggiori esponenti dell'organizzazione.
La sera del [[25]] [[maggio]] [[1915]], nelle [[Caverne delle Fontanelle]], nel popolare [[rione Sanità]], i camorristi, presieduti da ''Gaetano Del Giudice'', decretano lo scioglimento della Bella Società Riformata; in realtà la setta era già stata debellata nel processo Cuocolo.
<br/> Nel periodo fascista si assiste ad una quiescenza del fenomeno camorristico; lo stesso [[Benito Mussolini|Mussolini]], forte dei risultati ottenuti dal "Prefetto di ferro" Cesare Mori nella lotta alla [[mafia]] siciliana, concede la grazia a molti dei camorristi condannati a [[Viterbo]], sicuro che nel nuovo assetto istituzionale non costituissero più un pericolo.
 
=== Dal [[1945]] ad oggi ===
È nel secondo [[dopoguerra]] che la camorra inizia ad assumere le caratteristiche riscontrabili attualmente. Il soggiorno obbligato a [[Napoli]], imposto dal governo degli [[U.S.A.]] al boss di [[Cosa nostra]] americana [[Lucky Luciano]], contribuì al superamento della dimensione locale del fenomeno ed all'inserimento dei camorristi campani nei grandi traffici illeciti internazionali. Tuttavia, in questa fase, la camorra non ha la struttura verticistica che la caratterizzava nei secoli precedenti, ma si presenta come una pluralità di famiglie più o meno legate tra loro.
<br/> Negli [[anni 1970|anni settanta]], dal [[carcere]] di [[Poggioreale (carcere)|Poggioreale]] nel quale è rinchiuso per [[omicidio]], [[Raffaele Cutolo]] (detto '''O Professore'') inizia a realizzare il suo progetto: riorganizzare la camorra come organizzazione gerarchica; nasce così la [[Nuova Camorra Organizzata]] (N.C.O.).
Lo strapotere raggiunto dalla NCO inizia a preoccupare le vecchie famiglie che si riuniscono sotto il nome di [[Nuova Famiglia]] (NF), per portare [[guerra]] alla camorra cutoliana.
La guerra tra le due organizzazioni criminali è spietata e si conclude nei primi [[anni 1980|anni ottanta]] con la sconfitta della NCO. Le vittime sono molte centinaia, tra esse anche molti innocenti. Ben presto anche la NF smette di esistere, per il venir meno della ragione che aveva spinto le famiglie all'alleanza.
<br/> Nel [[1992]] ci prova il ''boss'' ''Alfieri'' a dare alla malavita organizzata campana una struttura verticistica creando la ''[[Nuova Mafia Campana]]'' ([[NMC]]), anch'essa scomparsa dopo poco tempo.
 
=== Operazione "Partenope" ===
L'operazione "Partenope" nella quale vennero impiegati 500 soldati dell'esercito italiano iniziò il [[18 febbraio]] [[1994]] e fu interrotta il [[15 dicembre]] [[1995]]. Ripresa il [[14 luglio]] [[1997]] cessò definitivamente il [[30 giugno]] [[1998]]. L'operazione ebbe risvolti positivi ma, essendo di minor portata rispetto ad altre missioni simili (missioni dei "Vespri Siciliani", "Riace", "Salento"), non riuscì a debellare il fenomeno camorristico, avendo comunque ottimi risultati nel ridurre la microcriminalità nella [[Napoli|città partenopea]].
 
== Situazione attuale ==
{| border=1 align=right
|+<small>Omicidi a [[Napoli]] </small>
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|<center>120<ref>[http://folklorenapoletano.blogspot.com/2007/06/elenco-dei-piezzi-del-2007-al-4-giugno.html Elenco degli omicidi a Napoli e provincia nel corso del 2007]</ref></center>
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|<center>2008
|<center>1<ref>Statistiche aggiornate al 4 gennaio 2008.</ref></center>
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|}
La camorra è attualmente considerata una delle maggiori piaghe del [[meridione]] d'Italia, al tempo stesso causa ed effetto di gran parte dei problemi socio-economici della [[Campania]]. Il suo potere, dovuto anche ad appoggi di tipo politico, le consente il controllo delle più rilevanti attività economiche locali, in particolare modo nella [[provincia di Napoli]]. Oggi la Camorra conta migliaia di affiliati divisi in oltre 200 famiglie attive in tutta la Campania. Sono segnalati insediamenti della Camorra anche all'estero, come in [[Olanda]], [[Spagna]], [[Portogallo]], [[Romania]], [[Francia]], [[Repubblica Dominicana]] e [[Brasile]].
 
I gruppi si dimostrano molto attivi sia nelle attività economiche (infiltrazione negli appalti pubblici, immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, riciclaggio di denaro sporco, usura e traffico di droga) sia sul fronte delle alleanze e dei conflitti. Quando infatti un clan vede messo in discussione il proprio potere su una determinata zona da parte di un altro clan, diventano molto frequenti omicidi e agguati di stampo intimidatorio. Grande risalto ha avuto negli anni [[2004]] e [[2005]] la cosiddetta [[faida di Scampia]], una guerra scoppiata all'interno del [[clan Di Lauro]] quando alcuni affiliati decisero di mettersi in proprio nella gestione degli stupefacenti, rivendicando così una propria autonomia e negando di fatto gli introiti al clan Di Lauro, del boss [[Paolo Di Lauro]], detto Ciruzzo 'o milionario. Ma questa faida non è l'unica contesa tra clan sul territorio napoletano.
 
Numerose sono le frizioni e gli scontri tra le decine di gruppi che si contendono le aree di maggiore interesse. A cavallo tra il 2005 e il 2006 ha destato scalpore nella cittadinanza e tra le forze dell'ordine la cosiddetta faida della Sanità, una guerra di camorra scoppiata tra lo storico [[clan Misso]] del rione Sanità ed alcuni scissionisti capeggiati dal boss Salvatore Torino, vicino ai clan di [[Secondigliano]]; una quindicina di morti e diversi feriti nel giro di due mesi.
 
Per quanto rigurda l'area a nord della città (quella da sempre maggiormente oppressa dai gruppi criminali), tra i quartieri di [[Secondigliano]], [[Scampia]], [[Piscinola]], [[Miano]] e [[Chiaiano]], resta sempre forte l'influenza del cartello camorristico detto [[Alleanza di Secondigliano]], composto dalle famiglie [[clan Licciardi|Licciardi]], [[clan Contini|Contini]], [[clan Prestieri|Prestieri]], [[clan Bocchetti|Bocchetti]], [[clan Bosti|Bosti]], [[clan Mallardo|Mallardo]], [[clan Lo Russo|Lo Russo]] e con gli stessi [[clan Di Lauro|Di Lauro]] quali garanti esterni (molto spesso, infatti, gli uomini di Ciruzzo 'o milionario, si sono interposti tra le liti sorte fra le varie famiglie del cartello, evitando possibili guerre).
 
Per le zone centrali della città (centro storico, [[Forcella]]) resta ben salda l'alleanza tra i clan Misso, [[clan Sarno|Sarno]] e [[clan Mazzarella|Mazzarella]], che controllano praticamente tutta l'area ad est di Napoli, dal centro fino al quartiere periferico di [[Ponticelli]], facilitati anche dalla ''debacle'' del [[clan Giuliano]] di Forcella, i cui maggiori esponenti (i fratelli [[luigi Giuliano|Luigi]], [[salvatore Giuliano (camorra)|Salvatore]] e [[Raffaele Giuliano]]) sono diventati collaboratori di giustizia. Nell'altra zona "calda" del centro di Napoli, le zone del quartiere Montecalvario, dette anche "[[Quartieri Spagnoli]]", dopo le faide di inizio anni novanta tra i clan [[clan Mariano|Mariano]] (detti i "picuozzi") e [[clan Di Biasi|Di Biasi]] (detti i "faiano"), e tra lo stesso clan Mariano e un gruppo interno di scissionisti capeggiato dai boss Salvatore Cardillo (detto "Beckenbauer") e Antonio Ranieri (detto "Polifemo", poi ammazzato), la situazione sembra essere tornata in un clima di relativa normalità, grazie anche al fatto che molti boss storici di quei vicoli sono stati arrestati o ammazzati.
 
La zona [[occidente|occidentale]] della città non è da meno per quanto riguarda numero di [[clan]] e influenza sul territorio. Tra le aree più "calde" si trovano il [[Rione Traiano]], [[Pianura (quartiere)|Pianura]], [[Bagnoli]] e lo stesso quartiere [[Vomero]], per anni definito quartiere-bene della città e considerato immune alle azioni dei clan, oggi preda di almeno quattro clan in guerra tra loro e di orde di bande composte da ragazzini provenienti da altre zone della città, che si ritrovano di sera e di notte per compiere rapine e violenze di ogni genere (fenomeno delle baby-gang). Da citare, il cartello denominato [[Nuova Camorra Flegrea]], che imperversa a [[Fuorigrotta]], [[Bagnoli]], [[Agnano]] e [[Soccavo]], ma che ha subito un duro colpo dopo il blitz del [[dicembre]] 2005, quando vi furono decine di arresti grazie alle rivelazioni del [[pentito]] [[Bruno Rossi (camorrista)|Bruno Rossi]] detto "il corvo di Bagnoli". A Pianura vi è stata in passato una violenta faida tra i [[clan Lago]] e [[Contino-Marfella]], che ha portato a numerosi [[omicidio|omicidi]], tra i quali quello di [[Paolo Castaldi (vittima di un agguato di camorra)|Paolo Castaldi]] e [[Luigi Sequino]], due ragazzi poco più che ventenni uccisi per errore da un gruppo di fuoco del clan Marfella, perché stazionavano sotto la casa di [[Rosario Marra]], genero del capoclan [[Pietro Lago]] ed erano, quindi, "sospetti".
 
Nella provincia, numerosi sono i comuni in mano ai gruppi camorristici, non solo per quanto riguarda i campi "classici" nei quali opera un clan [[mafia|mafioso]] ([[estorsione|estorsioni]], [[usura]], [[traffico di droga]]), ma anche per quanto riguarda le amministrazioni [[comune|comunali]] e le decisioni [[politica|politiche]] (si vedano i numerosi comuni sciolti per infiltrazioni camorristiche). Una delle zone più soggette al potere camorristico è il comprensorio [[Vesuvio|vesuviano]], zona che raccoglie paesi quali [[Torre del Greco]], [[Torre Annunziata]], [[Somma Vesuviana]], [[San Giuseppe Vesuviano]] e [[San Gennaro Vesuviano]].
 
Nelle altre [[provincia|province]] della [[regione]], l'unica provincia che eguaglia Napoli per influenza della camorra sul territorio è sicuramente [[Caserta]], in mano al gruppo dei [[Casalesi]], un cartello criminale di portata internazionale (come riferito dalle ultime relazioni di [[DIA]] e [[DDA]] di [[Caserta]] e Napoli) gestito dalle famiglie Schiavone e Bidognetti (che hanno ereditato il potere di Bardellino) e dalle altre famiglie alleate che fungono da referenti per le varie province.
 
Il [[7 febbraio]] [[2008]] viene arrestato il boss [[Vincenzo Licciardi]], tra i 30 latitanti più pericolosi d'Italia. Era considerato il capo dell'[[alleanza di Secondigliano]].<ref>http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/camorra-catturato/arrestato-licciardi/arrestato-licciardi.html</ref>
 
== Struttura ==
La Camorra, attualmente, è organizzata in modo pulviscolare con un insieme di famiglie, pare siano 236 tra città e provincia, che si uniscono e si dividono con grande facilità. Questa struttura, caratteristica della Camorra fin dal dopoguerra, fu sostituita solo in 2 occasioni e solo temporaneamente: durante la lotta tra [[Nuova Camorra Organizzata]] (NCO) e ''[[Nuova Famiglia]]'' e durante la riorganizzazione della mafia napoletana in ''NMC''. Tutte le volte che si è tentato di riorganizzare la camorra con una struttura gerarchica verticale si è preso come modello [[Cosa Nostra]]. Questi tentativi sono sempre falliti per la tendenza dei capi delle varie famiglie a non ricevere ordini dall'alto.
Per tale ragione è improprio parlare di Camorra come un fenomeno criminale unitario e organico. Lo stesso termine Camorra, quale entità criminale unitaria, è fuorviante, data la natura estremamente frammentata ed anarchica della malavita napoletana.
 
== Economia ==
Secondo recenti dati forniti dall'[[Eurispes]] sembra che la Camorra guadagni ben 7.230 milioni di euro l'anno dal traffico di droga, 2.582 milioni da crimini legati all'imprenditoria (appalti truccati, riciclaggio del denaro sporco ecc.), 258 milioni dalla prostituzione, 2.066 milioni dal traffico di armi (il primato in questo campo va alla camorra) e 362 milioni dall'estorsione e dall'usura. Il giro d'affari complessivo è di circa 12 miliardi e mezzo di euro.
A questo elenco va ora aggiunto lo smaltimento illegale dei rifiuti, sia industriali che urbani, attività estremamente lucrosa che alcuni ritengono stia conducendo verso il progressivo degrado ambientale vaste zone di campagna nelle province di Napoli e Caserta, in primo luogo.
A titolo di esempio, che la campagna fra i comuni di [[Acerra]], [[Marigliano]] e [[Nola]], una volta rinomata in tutta la penisola come fra le più verdi e fertili, è da taluni ora indicata con il termine di "triangolo della morte".
 
== Istituzioni e camorra==
Numerosi sono stati in passato i contatti tra i gruppi camorristici del napoletano e la politica locale (ma non solo). All'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]] il velo fu squarciato grazie alle dichiarazioni dei pentiti [[Pasquale Galasso]] e [[Carmine Alfieri]] che misero sotto accusa [[Antonio Gava]], potente capo della [[Dorotei|corrente dorotea]] e dirigente della [[Democrazia Cristiana]].
 
Sono stati sciolti per Camorra in Campania 50 comuni fino ad oggi.
 
=== Elenco parziale comuni sciolti almeno una volta ===
*[[Acerra]]
*[[Afragola]] (nel [[1999]] e nel [[2005]])
*[[Boscoreale]]
*[[Brusciano]]
*[[Casandrino]] - sciolto due volte(una nel [[1991]])
*[[Carinola]]
*[[Casalnuovo]]
*[[Casapesenna]] - sciolto due volte
*[[Casola di Napoli]]
*[[Casoria]] ( nel [[1999]] e nel [[2005]])
*[[Casal di Principe]] - sciolto due volte
*[[Casaluce]]
*[[Casamarciano]]
*[[Castelvolturno]]
*[[Crispano]]
*[[Ercolano]]
*[[Frattamaggiore]]
*[[Grazzanise]] - sciolto due volte
*[[Liveri]]
*[[Lusciano]]
*[[Marano di Napoli]]
*[[Melito]]
*[[Nola]] - sciolto due volte
*[[Ottaviano]]
*[[Pignataro Maggiore]]
*[[Pimonte]]
*[[Poggiomarino]] - sciolto due volte
*[[Pomigliano d'Arco]]
*[[Pompei]] - sciolto due volte
*[[Portici]]
*[[Pozzuoli]]
*[[Quarto]]
*[[Quindici]]
*[[San Gennaro Vesuviano]] - sciolto due volte
*[[San Giuseppe Vesuviano]]
*[[Sant'Antimo (NA)|Sant'Antimo]]
*[[Sant'Antonio Abate (NA)|Sant'Antonio Abate]]
*[[Santa Maria la Carità]]
*[[Santa Maria la Fossa]]
*[[Terzigno]]
*[[Torre Annunziata]]
*[[Torre del Greco]]
*[[Tufino]]
*[[Villa di Briano]] - sciolto due volte
*[[Volla]]
 
=== Coop e camorra: le accuse di Berlusconi ===
 
Nel [[febbraio]] del 2006 ebbero notevole risalto le accuse dell'allora [[presidente del consiglio]], [[Silvio Berlusconi]], fatte ad una parte della [[magistratura]] napoletana. Questa fu accusata di aver "favorito la prescrizione ad un processo su una coop rossa", in particolare riguardo ai processi Katana 1 e Katana 2, nei quali i dirigenti accusati furono assolti, tranne che per un unico capo di imputazione prescritto.
 
Le inchieste furono avviate dopo le dichiarazioni dei pentiti [[Carmine Alfieri]] e [[Pasquale Galasso]] e riguardavano presunti accordi tra clan e coop per gli appalti relativi a grandi opere finanziate con i fondi della ricostruzione del dopo terremoto del [[1980]]. Nel [[1995]], infatti, furono eseguite, su richieste dei magistrati della DIA di Napoli, decine di ordinanze di custodia cautelare, anche nei confronti di dirigenti nazionali delle cosiddette coop rosse. Dopo le accuse e le polemiche, l'allora [[ministro della Giustizia]], [[Roberto Castelli]], mandò gli ispettori nella sede della Giustizia napoletana al [[Centro Direzionale]]. Il caso, però, era quello che riguardava l'ex pm [[Luigi Bobbio (politico)|Luigi Bobbio]] accusato di aver favorito presunte omissioni nella conduzione delle indagini sul [[clan Di Lauro]] e sui clan dell'[[Alleanza di Secondigliano]].
 
===L'ASL sciolta===
Le giunte comunali non sono le uniche istituzioni ad aver subito l'onta dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche. Nell'ottobre del 2005, infatti, fu sciolta l'ASL Napoli 4 che comprendeva 35 comuni suddivisi in 11 distretti sanitari per i comuni di [[Poggiomarino]], [[Casalnuovo di Napoli]], [[Nola]], [[Marigliano]], [[Roccarainola]], [[San Giuseppe Vesuviano]], [[Somma Vesuviana]], [[Palma Campania]], [[Volla]], [[Acerra]] e [[Pomigliano d'Arco]], per un bacino di utenti di circa 600mila abitanti.
 
==Bibliografia==
===Testi===
*Alleni Sestito, Laura - '''La camorra e i bambini: un'indagine nel contesto scolastico napoletano'''. [[Milano]], [[Italia]]: Unicopli, (Minori. Università), [[1997]]. 191 p., ill., bibliography p. [185]-191, 22 cm. ISBN 8840004629; LC 97193730; BNI 97260487.
*Aquaro, Roberto. '''Camorra a Taranto'''. (Nota introduttiva di [[Antonio Scialpi]]). [[Taranto]], Italia: [[Mediasud]], (Città e Società), [[1986]]. 181+[2] p., ill., port., 21 cm. BNI 89001586; [IT/ICCU/CFI/0022122].
*Baglivo, Adriano. '''Camorra S.p.A. - Droga, omicidi, tangenti a Napoli: dai contrabbandieri del golfo ai boss in doppiopetto'''. Milano, Italia: [[Rizzoli]], [[1983]]. 203 p., 1 map, bibliogr., index, 22 cm. BNI IT/ICCU/SBL/0316081; LC 83231816.
*Barbagallo, Francesco. '''Camorra e criminalità organizzata in Campania'''. Napoli, Italia: Liguori, (Proposte; 26), [[1988]]. 209 p., 22 cm. ISBN 8820717468; BNI 91005205; [IT/ICCU/CFI/0144026]; LC 89182617.
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*Di Fiore, Gigi. '''La camorra storie e documenti'''. Torino, Italia: Utet libreria. [[2006]]. 487 p.
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*Parlamento italiano. '''Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari'''. Camorra, politica, pentiti: la relazione del presidente [[Luciano Violante]] e le deposizioni di [[Pasquale Galasso]] e [[Salvatore Migliorino]], le accuse della magistratura contro otto parlamentari: atti della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla [[Mafia]]. (Prefazione di [[Antonio Riboldi]]; a cura di [[Orazio Barrese]]). Soveria Mannelli, Italia: Rubbettino, 1994. 545 p., bibliogr., 24 cm. ISBN 8872842220; LC 94192170.
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*Longrigg, Clare. '''L'altra faccia della mafia: l'anima femminile di Cosa nostra, 'ndrangheta e camorra: donne che comandano, che subiscono e che combattono: le loro voci, le loro ragioni'''. (Traduzione di [[Fernanda Aversa]] e [[Carlo Gustavo Draghi]]). Milano, Italia: Ponte alle Grazie, (Saggi), [[[1997]]]. 317+[4] p., 21 cm. Traduzione di Mafia women. ([[Lingua inglese|Inglese]]). ISBN 8879284096; BNI IT/ICCU/RMG/0026469.
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*Rossi, Luca. '''Camorra: un mese a Ottaviano, il paese in cui la vita di un uomo non vale nulla'''. (Postfazione di Pino Arlacchi). Milano, Italia: [[Arnoldo Mondadori]], (Primapagina), [[1983]]. 165 p., 21 cm. LC 83153141.
*Russo, Ferdinando.; Serao, Ernesto. '''La camorra. Origini, usi, costumi e riti dell'annorata soggietà'''. Napoli, Italia: [[Ferdinando Bideri]], ([[Biblioteca Varia Bideri]]), [[1907]]. 166 p., 20 cm. BNI IT/ICCU/SBL/0742094.
*Sales, Isaia. '''La camorra, le camorre'''. (Prefazione di [[Corrado Stajano]]). Roma, Italia: [[Editori Riuniti]], (Testimonianze; 6), 1988. 222 p., bibliography p. 219-222, 22 cm. ISBN 883593222X; LC 89144249.
*Santacroce, Domenico. '''I miei giorni della camorra'''. [[Fuorni]], [[Salerno]], Italia: Boccia, [[1988]]. 197 p., 22 cm. BNI 91002844; [IT/ICCU/CFI/0157477].
*Santacroce, Domenico. '''La Trattativa: l'ordinanza del giudice Alemi sul caso Cirillo: brigate rosse, camorra, ministri dc, servizi segreti'''. Roma, Italia: [[Editrice l'Unità]], (Documenti), [1988], 127 p., 19 cm.
*Saviano, Roberto. '''[[Gomorra (romanzo)|Gomorra]]. Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra'''. Milano, Italia: [[Arnoldo Mondadori]], [[2006]], 331 p., 21 cm.
* Esposito La Rossa, Rosario. '''Al di là della neve. Storia di Scampia'''. Napoli, Italia: [[Marotta & Cafiero]], [[2007]], p 145 ., 21 cm.
 
===Televisione===
*'''[[Storie della camorra]]''', uno sceneggiato televisivo in sei puntate, trasmesso dalla Rai nel maggio-giugno 1978 e liberamente ispirato al libro di Vittorio Paliotti, La camorra. Il cast era composto da circa un centinaio di attori, fra i quali [[Mariano Rigillo]], [[Guido Alberti]], [[Massimo Ranieri]], [[Ferruccio De Ceresa]], [[Luigi Vannucchi]], [[Silvano Tranquilli]], [[Ivo Garrani]], [[Isa Danieli]], [[Luigi De Filippo]], [[Angela Luce]].
*'''[[La Squadra (serie televisiva)|La Squadra]]''', serie televisiva ambientata a Napoli che racconta le vicende di un commissariato di zona.
 
===Cinema===
*'''[[I contrabbandieri del mare]]''', [[1948]]. [[Regia cinematografica|Regia]] di [[Roberto Bianchi Montero]]. Con [[Rossano Brazzi]], [[Carlo Ninchi]], [[Claudio Gora]], [[Elena Zareschi]].
*'''[[Processo alla città]]''', [[1953]]. Regia di [[Luigi Zampa]]. Con [[Amedeo Nazzari]], [[Silvana Pampanini]], [[Mariella Lotti]], [[Paolo Stoppa]].
*'''[[La sfida]]''', [[1957]]. Regia di [[Francesco Rosi]]. Con [[Rosanna Schiaffino]], [[José Suarez]], [[Nino Vingelli]].
*'''[[Lo sgarro]]''', [[1962]]. Regia di [[Silvio Siano]]. Con [[Gérard Blain]], [[Giordana Miletic]], [[Charles Vanel]], [[Saro Urzì]].
*'''[[Camorra (film)|Camorra]]''', [[1972]]. Regia di [[Pasquale Squitieri]]. Con [[Fabio Testi]], [[Jean Seberg]], [[Raymond Pellegrin]], [[Charles Vanel]], [[Lilla Brignone]], [[Enzo Cannavale]].
*'''[[La legge della camorra]]''', [[1973]], Regia di [[Demofilo Fidani]]. Con: [[Jeff Cameron]], [[Raffaele Di Mario]]
*'''[[Sgarro alla camorra]]''', [[1973]]. Regia di [[Ettore Maria Fizzarotti]]. Con [[Mario Merola]], [[Franco Acampora]], [[Dada Gallotti]].
*'''[[I guappi]]''', [[1974]]. Regia di Pasquale Squitieri. Con [[Claudia Cardinale]], [[Franco Nero]], Fabio Testi.
*'''[[Napoli violenta]]''', [[1976]]. Regia di [[Umberto Lenzi]]. Con [[Maurizio Merli]], [[John Saxon]], [[Barry Sullivan]], [[Elio Zamuto]].
*'''[[Napoli spara]]''', [[1977]]. Regia di [[Mario Caiano]]. Con [[Henry Silva]], [[Leonard Mann]], [[Jeff Blinn]], [[Evelin Stewart]].
*'''[[Napoli si ribella]]''', 1977. Regia di [[Michele Massimo Tarantini]]. Con [[Luc Merenda]], [[Enzo Cannavale]], [[Adolfo Lastretti]].
*'''[[Onore e guapparia]]''', 1977. Regia di [[Tiziano Longo]]. Con [[Pino Mauro]], [[Laura Grey]], [[Mario Carretta]].
*'''[[La mazzetta]]''', [[1978]]. Regia di [[Sergio Corbucci]]. Con [[Nino Manfredi]], [[Paolo Stoppa]], [[Imma Piro]], [[Ugo Tognazzi]].
*'''[[L'ultimo guappo]]''', 1978. Regia di [[Alfonso Brescia]]. Con Mario Merola, [[Walter Ricciardi]], [[Luciano Catenacci]].
*'''[[Napoli serenata calibro 9]]''', 1978. Regia di Alfonso Brescia. Con Mario Merola, [[Nick Jordan]], [[Ria De Simone]].
*'''[[I contrabbandieri di Santa Lucia]]''', [[1979]]. Regia di Alfonso Brescia. Con Mario Merola, [[Antonio Sabato]], [[Edmund Purdom]], [[Nunzio Gallo]].
*'''[[Napoli Palermo New York il triangolo della camorra]]''', 1981. Regia di Alfonso Brescia. Con: Mario Merola, [[Renato Rossini]], [[Massimo Mollica]], [[Liana Trouché]], [[Guido Leontini]], [[Guido Alberti]]
*'''[[Mi manda Picone]]''', [[1983]]. Regia di [[Nanni Loy]]. Con [[Giancarlo Giannini]] e [[Lina Sastri]].
*'''[[Il camorrista]]''', [[1986]]. Regia di [[Giuseppe Tornatore]]. Con [[Ben Gazzara]], [[Laura Del Sol]], [[Leo Gullotta]], [[Nicola Di Pinto]].
*'''[[Il latitante (film 2003)|Il latitante]]''', [[2003]]. Regia di [[Ninì Grassia]]. Con [[Karim]], [[Tony Sperandeo]], Nicola Di Pinto, [[Barbara Chiappini]].
 
==Note==
<references/>
 
{{Comuni della provincia di Abra}}
== Voci correlate ==
* [[Vittime della Camorra]]
* [[Nuova Camorra Organizzata]]
** [[Raffaele Cutolo]]
* [[Clan dei Casalesi]]
* [[Clan Giuliano]]
** [[Luigi Giuliano]]
** [[Nunzio Giuliano]]
** [[Salvatore Giuliano (camorra)|Salvatore Giuliano]]
* [[Carmine Alfieri]]
* [[Pasquale Galasso]]
* [[Gennaro Licciardi]]
* [[Lista delle organizzazioni criminali]]
* [[Faida di Scampia]]
* [[Cavallo di ritorno]]
* [[Repubblica di Santo Stefano]]
* [[Taccaro]]
* [[Eduardo Contini]]
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto/notizia|Berlusconi: l'inappellabilità interessa anche il caso SME}}
{{interprogetto|q|q_preposizione=sulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.osistema.org/ 'O Sistema, Sito sulla Camorra]
 
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{{Mafie internazionali}}
 
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[[Categoria:Regione Campania]]
[[Categoria:Associazioni a delinquere]]
 
[[Categoria:Municipalità di Abra]]
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