San Pietro all'Olmo e Il cacciatore di androidi: differenze tra le pagine
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{{Libro
|tipo = Fantascienza
|titolo = Il cacciatore di androidi
|titoloorig = Do Androids Dream of Electric Sheep?
|titolialt = Cacciatore di androidi, Blade Runner, Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
|titoloalfa = Cacciatore di androidi
|immagine =
|didascalia =
|autore = [[Philip K. Dick]]
|annoorig = 1968
|annoita = [[1971]]
|genere = [[Romanzo]]
|sottogenere = [[fantascienza]], [[distopia]], [[Romanzo filosofico|filosofico]]
|lingua = en
|ambientazione = [[San Francisco]] del futuro (3 gennaio [[1992]])
|
|protagonista = Rick Deckard
|coprotagonista =
|antagonista =
|altri_personaggi =
|serie =
|preceduto =
|seguito =
}}
'''''Il cacciatore di androidi''''' (in [[lingua inglese|originale]] ''Do Androids Dream of Electric Sheep?'') è un [[romanzo]] di [[fantascienza]] scritto da [[Philip K. Dick]] nel [[1968]], da cui è stato tratto il celebre film ''[[Blade Runner]]'' di [[Ridley Scott]] ([[1982]]).
In [[Italia]] il libro è stato pubblicato con tre differenti titoli, a seconda dell'anno di uscita. Intitolato dapprima ''Il cacciatore di androidi'', è stato poi edito con lo stesso titolo del film che ne è stato tratto, '''''Blade Runner''''', per essere successivamente ritradotto e ripubblicato con un titolo più aderente all'originale, '''''Ma gli androidi sognano pecore elettriche?''''' edito dalla [[Fanucci Editore]].
Infarcito dei temi tipici dello scrittore statunitense (cos'è [[realtà|reale]] e cosa non lo è, cosa è umano e cosa no, le [[droghe]], la [[repressione]] poliziesca, le difficili relazioni con le donne, i simulacri), è ritenuto da alcuni<ref>[http://www.intercom.publinet.it/RecDick.htm Recensioni opere di Philip K. Dick]</ref> inferiore a capolavori quali ''[[Ubik]]'' o ''[[La svastica sul sole]]'', mentre altri critici<ref>''Ibidem''</ref> lo ritengono da inserire a pieno titolo nel novero delle opere maggiori.
È stato candidato al [[Premio Nebula per il miglior romanzo]].
== Trasposizione cinematografica ==
{{vedi anche|Blade Runner}}
Il libro ha goduto di un'immensa popolarità a seguito del successo della pellicola che ne è stata tratta, ''[[Blade Runner]]'' di [[Ridley Scott]], considerato uno dei capolavori del [[cinema di fantascienza]]. Le due storie presentano però notevoli differenze. Lo scrittore morì poco prima dell'uscita del film e poté vedere soltanto una proiezione privata composta da alcuni spezzoni di lavorazione. Inizialmente molto scettico sull'intera operazione, dato che la sua opera veniva di fatto stravolta, fu in seguito uno dei maggiori sostenitori del film, che è dedicato alla sua memoria. In particolare Dick rimase molto colpito dal set cinematografico, che a suo dire era stato costruito esattamente come lui aveva immaginato l'ambientazione del romanzo<ref>''Dangerous Days: la realizzazione di Blade Runner'', documentario contenuto nella versione ''The Final Cut'' del film.</ref>, benché al sovraffollamento caotico della città di una Los Angeles futura del film si contrapponga nel romanzo una forte sensazione di vuoto, di silenzio insopportabile, di solitudine.
Deckard diventa nel film un duro detective stile [[Philip Marlowe|Marlowe]] o [[Sam Spade]], mentre nel romanzo è un uomo sposato con una moglie depressa, che deve portare a casa lo stipendio, un personaggio molto più grigio. Nel film sono continui i riferimenti al genere ''[[hard-boiled]]'' californiano di [[Raymond Chandler]]: oltre a Deckard, versione fantascientifica di Marlowe, c'è Rachael come ''[[dark lady]]'', la polizia corrotta, l'''underworld'' di gente dedita a traffici di ogni sorta.
Pellicola e romanzo si differenziano inoltre per il carattere problematico del film rispetto alla natura degli androidi: laddove nella pellicola si è portati quasi a solidarizzare nei confronti degli esseri artificiali, nel libro essi appaiono freddi, calcolatori e del tutto privi di qualsiasi sentimento. Rachael, in particolare, che nel film è una figura fortemente romantica, nel romanzo è invece un personaggio quantomeno ambivalente o negativo (come del resto quasi tutte le coprotagoniste femminili della narrativa di Dick), con cui il protagonista Deckard ha solo una squallida storia. Nella versione "Director's Cut" del film viene addirittura adombrata la natura di replicante inconsapevole di Deckard.
== Trasposizione radiofonica ==
Con il titolo e le musiche del film ''Blade Runner'', il romanzo di Philip K. Dick viene trasposto in un [[radiodramma]] di sei puntate, trasmesso da [[Radio Due]] [[Rai]] nel 2006. L'impatto sul pubblico suscitato soprattutto dal film ha spinto la radio nazionale a inserire il genere fantascientifico nella fascia oraria mattutina, tradizionalmente dedicata alle famiglie.
==
=== Uomo e androide ===
Il tema più significativo del romanzo è la difficoltà di discernere tra [[essere umano]] e [[androide]], ma non nel senso che potrebbe suggerire una lettura superficiale. Difatti nel romanzo gli androidi sono macchine disumane, macchine senzienti, ma senza l'[[empatia]] che li qualificherebbe come uomini. Per questo, nonostante la loro intelligenza sia superiore a quella di molti fra gli uomini, possono soltanto simulare la natura umana. Sono invece gli esseri umani che perdono l'umanità fino ad assomigliare agli androidi; sono infatti gli uomini che, grazie ad una speciale macchina (il modulatore di umore ''Penfield''), possono decidere quali sentimenti provare, divenendo "macchine" a loro volta. E sempre gli uomini, per dimostrare di essere superiori agli androidi, di essere vivi, ricorrono ad un altro strumento, la macchina empatica.
Inoltre Deckard, come gli altri cacciatori di androidi, deve essere pronto a uccidere gli androidi, ma per far questo deve essere pronto a sopprimere i propri sentimenti di empatia verso creature che sembrano umane. Uccidere snatura l'umanità del protagonista, e non ha importanza il sapere di star uccidendo creature non-umane.
Il punto emblematico di questo aspetto è nel momento del romanzo in cui il protagonista incontra un androide, il quale riesce ad essere considerato umano perché afferma di essere vissuto sempre in un ambiente inumano, asettico; solo un'ultima domanda svela la vera natura del soggetto, non perché la risposta sia sbagliata, ma perché la reazione è troppo lenta. L'umanità è in un battito di ciglia.
È questo, secondo alcuni, l'aspetto più terribile del romanzo: non sono gli androidi ad assomigliare agli uomini, ma gli uomini ad assomigliare agli androidi.<ref>"Dick, nel romanzo, proponeva un forte contrasto morale dentro il personaggio di Deckard, non faceva di lui un duro, piuttosto un individuo indifeso. Questo aspetto è evidente nel rapporto tra Deckard e Phil Resch, la cui figura è stata eliminata da Blade Runner. Il confronto con questo personaggio troppo cinico e crudele è la molla che innesca in Deckard una serie di dubbi e di riflessioni che lo porteranno a fare l'amore con Rachel Rosen, e a compiere coscientemente un grave reato; a circa metà del romanzo, Rick si chiede addirittura: «Do you think androids have souls?»." ([http://www.intercom.publinet.it/vicissitud.htm Domenico Gallo])</ref>
=== L'unico soggetto ===
Nel romanzo è possibile identificare un altro significato di natura filosofica.
{{Citazione|Il romanzo vive di un altro grande contrasto, quello religioso e gnoseologico. La lotta tra Mercer e Buster Friendly è un traslato della lotta tra Deckard e gli androidi. Quando Deckard applica il test a un individuo, non sa chi ha di fronte, chi si celi dentro un corpo che sembra perfettamente umano, chi sia artificiale se neppure sa di esserlo. Solo Mercer può realmente distinguere, ma anche Mercer sembra una truffa. È il dramma religioso moderno che vuole un bene e male sempre più coesistenti, indistinguibili, incoscienti. Se neppure un androide sa di essere un androide, o quando un uomo, come Resch, è disposto a morire perché teme di non essere un uomo, come si può distinguere il bene dal male? Dick risponde che non si può.<ref>([http://www.intercom.publinet.it/vicissitud.htm Domenico Gallo])</ref>}}
Uno dei problemi fondamentali della [[filosofia]] è stato infatti quello del rapporto tra il [[Soggetto (filosofia)|soggetto]] e l'[[Oggetto (filosofia)|oggetto]] che nasce quando il primo pensatore si chiede che cosa sia il mondo che lo circonda con i suoi oggetti diversi da lui. Per questo problematico rapporto anche gli altri soggetti sono, dal punto di vista del soggetto, degli oggetti che si ''presumono'' siano soggetti, ma sulla cui natura non si ha piena certezza. Chi è l'altro? Prova davvero i miei stessi sentimenti, ha i miei stessi pensieri? L'universo che percepisce è come il mio? Il mondo interiore che mi caratterizza come soggetto appartiene a me e soltanto a me? Cosa si agita veramente nell'involucro dell'altro presunto soggetto-oggetto?
Sono certo di me stesso perché il mio pensiero me lo conferma, non si può dubitare di sé stessi, ma chi mi sta di fronte è un soggetto come me o piuttosto un [[cyborg]] ? Il ''[[cogito ergo sum]]'' di [[Cartesio]] non basta più ad avere certezza di sé stessi.
Il replicante, anche se non è umano, ha consapevolezza della sua esistenza e dunque della sua morte, tanto che Roy tenta di respingerla. Così, la certezza di Cartesio rappresentata dal "penso dunque sono" s'applica certamente ai replicanti più evoluti, i più vicini alla natura umana. D'altronde lo stesso nome Rick Deckard evoca quello di René Descartes (cioè Cartesio).<ref>In Will Brooker, ''The Blade runner experience:
the legacy of a science fiction classic'', Wallflower Press, 2005 p.72 e p.92</ref>
Se poi quello che si ritiene un perfetto [[Robot|automa]] non si differenzia sostanzialmente dall'uomo, perché non amarlo? Che cosa distingue l'uomo ''vero'' dall'[[androide]]? Anche lui possiede sentimenti, anche lui può piangere, anche lui ha ricordi, magari prefabbricati ma che egli crede suoi. Questo è il dramma dei cyborg: scoprire di essere un oggetto. Ma in fondo è anche il dramma kafkiano del cacciatore d'androidi: solo con sé stesso, chiuso nella sua soggettività,<ref>([http://vertigine.wordpress.com/category/critica-letteraria/page/2/ cfr. Critica letteraria])</ref> unico soggetto in tutto l'universo, eppure anche lui ''oggetto'', probabile androide per gli altri. Gli androidi devono essere uccisi altrimenti l'uomo dubita di sé stesso.
{{Vedi anche|Ribellione del computer}}
== Edizioni ==
* {{Cita libro
|autore= [[Philip K. Dick]]
|titolo= Do Androids Dream of Electric Sheep?
|anno= [[1968]]
|editore=
}}
* {{Cita libro
|autore= [[Philip K. Dick]]
|titolo= Il cacciatore di androidi
|traduttore= Maria Teresa Guasti
|anno= 1971
|editore= [[Casa Editrice La Tribuna]]
|edizione= collana Galassia n° 152
|pp= 192
}}
* {{Cita libro
|autore= [[Philip K. Dick]]
|titolo= Cacciatore di androidi
|anno= 1986
|editore= [[Editrice Nord]]
|edizione= collana Cosmo Oro n° 78
|pp= 232
|isbn= 88-429-0375-2
}}
* {{Cita libro
|autore= [[Philip K. Dick]]
|titolo= Blade Runner
|traduttore= Riccardo Duranti
|anno= 1996
|editore= [[Fanucci Editore]]
|edizione= collana Economica Tascabile n° 47
|pp= 253
|isbn= 88-347-0544-0
}}
* {{Cita libro
|autore= [[Philip K. Dick]]
|titolo= Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
|traduttore= Riccardo Duranti, introduzione e cura di Carlo Pagetti
|altri= postfazione di [[Gabriele Frasca]]
|anno= 2000
|editore= [[Fanucci Editore]]
|edizione= collana Collezione Immaginario Dick
|pp= 286
|isbn= 88-347-0736-2
}}
==
<references />
== Voci correlate ==
* [[Androide]]
* [[Blade Runner]]
* [[Electric Sheep]]
* [[Philip K. Dick]]
==
{{interprogetto|q=Philip K. Dick|etichetta=''Il cacciatore di androidi''}}
== Collegamenti esterni ==
* {{catalogo SF|opera=1027319}}
* {{Isfdb}}
{{
{{Blade Runner}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|fantascienza|letteratura}}
[[Categoria:
[[Categoria:Letteratura postmoderna]]
[[Categoria:Romanzi di fantascienza]]
[[Categoria:Romanzi filosofici]]
[[Categoria:Blade Runner]]
[[Categoria:Romanzi distopici]]
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