Fritz Lang e Harry Styles: differenze tra le pagine

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{{Artista musicale
|nome = Harry Styles
|tipo artista = Cantante
|nazione = GBR
|immagine = Harry Styles November 2014.jpg
|didascalia = Harry Styles nel 2014
|genere = Pop rock
|anno inizio attività = 2010
|anno fine attività = in attività
|etichetta = [[Syco Music|Syco]], [[Columbia Records|Columbia]]
|strumento = voce
|numero totale album pubblicati = 1
|numero album studio = 1
|numero album live =
|numero raccolte =
|correlati = [[One Direction]]
}}
{{Bio
|Nome = FritzHarry Edward
|Cognome = LangStyles
|PostCognomeVirgola = [[Elenco di pseudonimi|pseudonimo]] di '''Friedrich Christian Anton Lang'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = ViennaRedditch
|GiornoMeseNascita = 5 dicembrefebbraio
|AnnoNascita = 18901994
|LuogoMorte = Beverly Hills
|GiornoMeseMorte =
|LuogoMorteLink = Beverly Hills
|AnnoMorte =
|GiornoMeseMorte = 2 agosto
|Attività = cantautore
|AnnoMorte = 1976
|Nazionalità = britannico
|Attività = regista
|Attività2 = sceneggiatore
|Epoca = 1900
|Nazionalità = austriaco
}}
 
Considerato dai critici cinematografici e dagli studiosi ''...uno dei maestri universalmente riconosciuti del cinema'' <ref>Aurélien Ferenczi, ''Fritz Lang'', Cahiers du Cinéma, 2007.</ref> ''...il più grande maestro del cinema tedesco'' <ref>Sandro Bernardi, ''L'avventura del cinematografo'', p. 134. </ref>, è definito da [[Jean Luc Godard]] <ref> Jean Luc Godard, ''Il cinema è il cinema'', traduzione di Adriano Aprà, Milano, Garzanti 1981.</ref>, che ha voluto recitasse la parte del regista nel suo film ''[[Il disprezzo]]'', ''il simbolo stesso del cinema''.
 
Fritz Lang è uno dei primi registi consapevoli del proprio ruolo creativo:
 
{{q|Più ancora di [[Murnau]], il regista che afferma con decisione totale il ruolo creativo del ''metteur en scène'' come coordinatore di tutte le componenti finalizzate alla produzione dell'immagine filmica e come interprete di una specifica volontà di stile è in ogni modo Fritz Lang, che attraversa la storia del cinema muto e poi del sonoro in Europa e in America, con un impegno formale assoluto.|Paolo Bertetto, ''Introduzione alla storia del cinema'', p. 38.}}
 
In quarant'anni di attività ha realizzato un'opera imponente.
 
«Dal 1919 al 1960, Fritz Lang ha girato 15 film muti e 30 sonori. Ha attraversato il melodramma, le avventure da feuilleton, la storia edificante, la leggenda, la fantascienza, lo spionaggio, il poliziesco talvolta psicanalitico, la commedia musicale e non, la testimonianza sociale, il western, il film resistenziale o di guerra.[…]» <ref>Francis Courtade, ''Fritz Lang'', Paris, 1963, citato da Comune di Roma, Assessorato alla cultura, ''Fritz Lang'', p. 15.</ref>
 
Inizia la sua carriera con grande successo nella Germania della [[Repubblica di Weimar]], con l'avvento di [[Hitler]] al governo sceglie l'esilio, vive una breve parentesi in Francia, ricomincia da capo in America, a Hollywood, e ritorna infine in Europa nell'ultimo periodo.
 
Vicino alle correnti artistiche cinematografiche a lui contemporanee, la scuola [[espressionismo (cinema)|espressionista]] [[Germania|tedesca]], il teatro da camera [[Kammerspiel]] e il movimento denominato [[Nuova oggettività]] (Neue Sachlichkeit), non si identifica in nessuna di esse.
 
[[Lotte Eisner]], conoscitrice profonda del suo lavoro, afferma che
 
"...la ricca personalità di Fritz Lang e la complessità della sua opera impediscono di schedare il regista sotto una semplice etichetta".<ref>Lotte Eisner, ''Fritz Lang'', p. 7.</ref>
 
Di se stesso Lang dice:
{{q|Innanzitutto dovrei dire: io sono una persona che guarda. Recepisco le esperienze solo attraverso gli occhi…|Fritz Lang, in Lotte H. Eisner, ''Fritz Lang'', p. 9.}}
 
e del suo mestiere:
 
{{q|Sono molto felice quando faccio un film. Non è una seconda vita per me, "è la vita". Forse è per questo che mi disinteresso del film una volta che è stato scritto, girato, montato. A quel punto non posso più fare niente per lui: il film ha una sua vita propria e non fa più parte della mia.|Fritz Lang in Luc Moullet, ''Fritz Lang'', pag. 116.}}
 
[[File: Fritz Lang - Boulevard der Stars.jpg|thumb|Boulevard delle Stars a Berlino: stella di Fritz Lang]]
 
[[File: Bundesarchiv Bild 102-08538, Fritz Lang bei Dreharbeiten.jpg|thumb|Fritz Lang, fine anni venti]]
 
[[File:1927 movie poster for Fritz Lang's sci-fi classic 'Metropolis', United Artists.jpg|thumb|Poster di Metropolis 1927]]
 
== Biografia ==
===Le fontiFamiglia ed esordi ===
Nato a [[Redditch]],<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.redditchstandard.co.uk/2014/01/03/news-Harry-Styles-born-in-Redditch-confirmed-93738.html|titolo = Harry Styles born in Redditch - confirmed|autore = Connie Osborne|editore = Redditch Standard|data = 3 gennaio 2014|accesso = 6 novembre 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140103233954/http://www.redditchstandard.co.uk/2014/01/03/news-Harry-Styles-born-in-Redditch-confirmed-93738.html|dataarchivio = 3 gennaio 2014|urlmorto = sì}}</ref> nel [[Worcestershire]], è cresciuto ad [[Holmes Chapel]] ([[Cheshire]]). Figlio di Anne Selley e Des Styles, aveva sette anni quando i suoi genitori divorziarono.<ref>{{cita web|url=http://www.capitalfm.com/artists/one-direction/harry-styles/ |titolo=Harry Styles |opera=Capital FM|editore=Global Radio |data=12 marzo 2012 | dataaccesso=17 marzo 2012 | lingua=en}}</ref><ref name="crewe2909">{{cita news|autore=Belinda Ryan|url=http://www.crewechronicle.co.uk/crewe-news/local-crewe-news/2010/09/29/holmes-chapel-x-factor-star-harry-styles-can-win-show-say-school-bandmates-96135-27359480/|titolo=Holmes Chapel X Factor star Harry Styles can win|opera=Crewe Chronicle |editore=[[Trinity Mirror]]|data=29 settembre 2010 |accesso=23 ottobre 2011}}</ref> Successivamente la madre è stata sposata con John Cox e poi con Robin Twist<ref>[http://www.crewechronicle.co.uk/news/local-news/holmes-chapel-x-factor-star-5613573 Holmes Chapel X Factor star Harry Styles can win show say school bandmates]</ref> (morto di cancro il 20 giugno 2017).<ref>[http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2017/06/22/morto-patrigno-di-harry-styles-ex-1d_16f0ce31-046e-4cc9-b607-b7f43011a329.html Morto patrigno di Harry Styles, ex 1D]</ref> Harry ha una sorella maggiore, Gemma Styles<ref>[http://www.sofeminine.co.uk/celebrities/best-man-harry-styles-couldn-t-stop-smiling-at-his-mother-s-wedding-s62275.html Best man Harry Styles "couldn't stop smiling" at his mother's wedding<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e prima di partecipare ad [[The X Factor (Regno Unito)|X Factor]], lavorava part-time in una panetteria a Holmes Chapel.<ref>[http://www.dailyrecord.co.uk/entertainment/celebrity/one-direction-star-harry-styles-1130085 One Direction star Harry Styles' dad on bond between him and his boy - Daily Record<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Le fonti sulle notizie biografiche di Fritz Lang non sono sempre univoche e documentate, specialmente per quel che riguarda il primo periodo della vita del regista.
 
Faceva parte di un gruppo musicale chiamato White Eskimo, che si esibiva localmente nella contea del [[Cheshire]]. Tra le sue influenze si citano [[Elvis Presley]], [[Foster the People]], [[Coldplay]], soprattutto il frontman [[Chris Martin]], e [[Kings of Leon]].<ref>[http://arts.nationalpost.com/2012/03/12/one-direction-is-more-than-just-another-boy-band/ One Direction: X Factor boy band on what sets them apart | National Post<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Egli stesso aveva inviato a [[Lotte H. Eisner]] un proprio profilo autobiografico (dall'anno della nascita alla partenza per l'America,1890- 1933), intitolato ''Fritz Lang: Autobiografia''<ref>Lotte H. Eisner, ''Fritz Lang'', pp. 9-14.</ref>.
La monografia di Lotte H. Eisner, pubblicata a Londra nel 1976, è un testo fondamentale per la conoscenza dell'opera di Lang. In Italia è stato tradotto da Margaret Kunzle e Graziella Controzzi e pubblicato da Mazzotta nel 1978:
* Lotte H. Eisner, ''Fritz Lang'', Mazzotta, Milano 1978.
 
=== One Direction ===
Un altro profilo autobiografico, redatto da Lang e risalente agli anni '60, intitolato ''Autobiografia Parigina''<ref>Paolo Bertetto-Bernard Eisenschitz, ''Fritz Lang. La messa in scena'', pp. 53-59.</ref> (dal 1890, anno della nascita, al 1966), è inserito in un volume, in lingua italiana, la cui consultazione, per la ricchezza e serietà dei documenti raccolti, risulta indispensabile per lo studio delle opere di Lang:
{{vedi anche|One Direction}}
* Paolo Bertetto-Bernard Eisenschitz, ''Fritz Lang. La messa in scena'', Lindau, Torino 1993.
Nel 2010 ha partecipato come solista alle audizioni della settima stagione del [[talent show]] televisivo britannico ''[[The X Factor (Regno Unito)|The X Factor]]''. Insieme ad altri quattro ragazzi fu inserito in un nuovo gruppo che partecipò al programma giungendo al terzo posto. Dal 2010 è quindi un membro degli [[One Direction]], gruppo che ha esordito con l'album ''[[Up All Night (One Direction)|Up All Night]]'' e che ha conquistato le classifiche di tutto il mondo.
 
In seguito, contemporaneamente alla carriera di gruppo con gli One Direction, ha debuttato come solista con il brano ''Don't Let Me Go''.<ref>{{cita news|autore=Laura Balbi|url=http://music.fanpage.it/harry-styles-debutta-come-solista-addio-ai-one-direction/|titolo=Harry Styles debutta come solista, addio ai One Direction?|editore=FanPage|data=15 giugno 2013|accesso=23 luglio 2013}}</ref>
[[Paolo Bertetto]], infine, rimanda, per un'informazione più precisa sullo stato attuale della ricerca relativa alla biografia di Lang, alla cronologia stabilita in:
*[[Georges Sturm]], ''Fritz Lang: Films/Textes/Références'', Presses Universitaires de Nancy, Nancy, 1990.
 
[[File:Harry Styles Glasgow 2.jpg|thumb|Harry Styles in concerto con gli One Direction nel 2012]]
Per quel che riguarda l'attività del regista durante il periodo americano la fonte principale di notizie è rappresentata dall'intervista concessa da Lang a [[Peter Bogdanovich]] nella sua casa di Beverly Hills, in California, durante un periodo di sei giorni, nei mesi di agosto e settembre del 1963, pubblicata nel 1967 col titolo ''Fritz Lang in America'', tradotto poi in italiano da Massimo Armenzoni e pubblicato nel 1988:
All'inizio del 2014 ha scritto, insieme al cantautore statunitense [[John Legend]], uno dei singoli contenuti nel primo album inedito del duo [[Alex & Sierra]], vincitori della terza edizione di ''[[The X Factor (Stati Uniti d'America)|The X Factor USA]]'';<ref>[http://www.independent.co.uk/arts-entertainment/music/news/harry-styles-cowrites-song-with-john-legend-in-first-solo-one-direction-move-9148923.html Harry Styles co-writes song with John Legend in first solo One Direction move], The Independent, 24 feb 2014</ref> è inoltre autore del brano di [[Ariana Grande]] ''Just a Little Bit of Your Heart'', contenuto in ''[[My Everything (Ariana Grande)|My Everything]]''.<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.mtv.com/news/1858107/ariana-grande-childish-gambino-harry-styles-my-everything/|titolo = Ariana Grande Teams Up With Childish Gambino, The Weeknd And…Harry Styles On My Everything|autore = Christina Garibaldi|editore = [[MTV]]|data = 30 giugno 2014|accesso = 30 giugno 2014}}</ref>
* Peter Bogdanovich, ''Il cinema secondo Fritz Lang'', Pratiche Editrice, Parma 1988.
 
Nel 2016 si unisce al cast del film ''[[Dunkirk (film 2017)|Dunkirk]]'',<ref>{{cita web|lingua = en|url = http://www.hollywoodreporter.com/news/harry-styles-joins-cast-christopher-874548|titolo = Harry Styles Joins Cast of Christopher Nolan's WWII Pic 'Dunkirk'|autore = Mia Galuppo|editore = The Hollywood Reporter|data = 11 marzo 2016|accesso = 1º novembre 2016}}</ref> diretto da [[Christopher Nolan]] e che uscirà nelle sale cinematografiche statunitensi il 27 luglio 2017.<ref>{{Cita web|url = http://www.badtaste.it/2016/06/11/dunkirk-john-papsidera-casting-harry-styles-giovani-attori/177165/|titolo = Dunkirk: ecco perché Christopher Nolan ha scelto Harry Styles|editore = BadTaste.it|data = 11 giugno 2016|accesso = 1º novembre 2016}}</ref> Lo stesso regista ha dichiarato di aver scelto Harry Styles per il suo potenziale e non per la popolarità, infatti ha ottenuto la parte dopo aver fatto l’audizione tra centinaia di candidati.<ref>{{cita web|http://www.ecodelcinema.com/harry-styles-nel-cast-dunkirk-le-sue-potenzialita.htm|Harry Styles nel cast di Dunkirk per le sue potenzialità|data=10 luglio 2017|accesso=9 novembre 2017 2017}}</ref>
===La famiglia===
Friedrich Christian Anton Lang nasce a [[Vienna]] il [[5 dicembre]] [[1890]].
Egli racconta che suo padre, Anton, era architetto comunale, ''Stadtbaumeister'', e sua madre si chiamava Paula, nata Schlesinger.
 
È coautore, insieme a [[Meghan Trainor]], del brano ''Someday'', inserito nell'album ''[[Nobody but Me]]'' di [[Michael Bublé]] (2016), interpretato dallo stesso Bublé con Meghan Trainor.
I suoi genitori si erano sposati nel 1883; suo padre era figlio illegittimo e portava il nome della madre; Paula apparteneva ad una famiglia di commercianti ebrei e successivamente si convertì al cattolicesimo. Fritz ha un fratello maggiore, Adolf detto Dolf. La famiglia risiede nella Piaristengasse.
<ref>Aurélien Ferenczi, ''Fritz Lang'', Cahiers du Cinéma, Paris 2007, p. 12.</ref>.
===Gli studi===
Durante l'infanzia frequenta la ''Volksschule'' e dal 1905 la ''Realschule''. Dal 1907, assecondando i desideri del padre, inizia a studiare architettura alla ''Technische Hochschule'' di [[Vienna]].
{{q|Mio padre voleva che anch'io diventassi architetto. Io però avevo sentito troppo spesso le sue lamentele sugli svantaggi della professione per provare un grande entusiasmo per la carriera di ''Stadtbaumeister'', che mi avrebbe costretto a passare tutta la vita a Vienna. Avevo altri progetti, ma per il quieto vivere accettai di seguire le lezioni di ingegneria al Politecnico. Nonostante tutti i miei buoni propositi resistetti però solo un semestre: in realtà volevo fare il pittore.|Fritz Lang, ''Fritz lang: Autobiografia'', in Lotte H. Eisner, ''Fritz Lang'', p. 9.}}
Così avviene che si trasferisce all'Accademia di Arti Grafiche per dedicarsi alla pittura.
Durante gli anni della sua formazione, legge molto, indiscriminatamente, letteratura colta e romanzi popolari o d'avventura: [[Karl May]] e [[Jules Verne]], libri sull'occultismo, il ''Golem'' di [[Mayrink]], [[Schopenhauer]], [[Kierkegaard]], [[Nietzsche]], i classici tedeschi e austriaci, [[Shakespeare]], [[Hans Sachs]].
Nel 1911 lascia la famiglia e si iscrive alla ''Staatliche Kunstgewerbeschule'' di Julius Dietz di [[Monaco di Baviera|Monaco]], per seguire i corsi del pittore simbolista [[Franz von Stuck]].<ref>Stefano Socci, ''Fritz Lang'', p. 12.</ref>
 
===I viaggi,Carriera Parigi,solista il cinema===
Il 23 giugno 2016 Styles ha firmato un contratto da solista con l'etichetta discografica [[Columbia Records]].<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.billboard.com/articles/news/7416429/harry-styles-solo-record-deal-one-direction|titolo = Harry Styles Signs Recording Contract With Columbia: Exclusive|autore = Shirley Halperin|editore = [[Billboard]]|data = 23 giugno 2016|accesso = 14 maggio 2017}}</ref>
Nel 1912 inizia a viaggiare per l'[[Europa]], Germania, Belgio, Paesi Bassi, Russia; e, più tardi, anche per l'[[Asia]], Turchia, Asia Minore, Bali; infine il [[Nordafrica]]. Si guadagna da vivere illustrando cartoline, vendendo disegni e vignette per qualche giornale.
Nel [[1913]] approda a [[Parigi]] e vi rimane fino all'agosto 1914. Abita a [[Montmartre]], prende lezioni di pittura da [[Maurice Denis]] e la sera fa ritratti dal vivo all' ''Académie Julien''.
Nel tempo libero frequenta assiduamente i cinema francesi. Il cinema lo interessa già molto da un punto di vista creativo:
{{q|Quando dipingevo o disegnavo, i miei oggetti erano, per così dire, de-animati. Ci si metteva, infatti, di fronte ad una modella e lei rimaneva immobile, mentre il cinema era un vero e proprio quadro in movimento. Già allora sentivo, inconsciamente, che una nuova arte - divenuta poi l'ARTE del nostro secolo - stava per nascere.|Fritz Lang, ''Autobiografia Parigina'', in Bertetto-Eisenschitz, ''Fritz Lang: la messa in scena'', p. 53.}}
===La prima guerra mondiale===
Allo scoppiare della guerra fa ritorno a [[Vienna]]; è chiamato sotto le armi e dal [[gennaio]] [[1915]] arruolato come ufficiale di riserva per combattere nelle file dell'[[Imperial regio Esercito austro-ungarico|esercito austro-ungarico]].
È ferito diverse volte e riceve alcune medaglie.
All'inizio del [[1918]], dopo essere stato gravemente ferito, è rimpatriato dal fronte italiano a Vienna, dove viene ricoverato per due mesi all'ospedale militare. È dichiarato inabile al servizio attivo. Approfitta della lunga convalescenza per scrivere copioni e sceneggiature per [[film]]. Riesce a venderne due a [[Joe May]], ''[[Die Hochzeit im Excentricclub]]'' (''Matrimonio al club degli eccentrici'') e ''[[Hilde Warren und der Tod]]'' (''Hilde Warren e la morte''). Alcuni mesi più tardi, tornato a Vienna in licenza, va a vedere il film tratto dalla prima sceneggiatura venduta: amara è la delusione di non trovare indicato il suo nome, in quanto sceneggiatore, nei titoli di testa, ma soprattutto gli sembra irriconoscibile il prodotto che ne è uscito:
{{q|Avevo immaginato diversamente la regia del film, che non mi piacque affatto. Credo che proprio in quel momento, inconsciamente, decisi di diventare un regista cinematografico. Questa decisione, che avrebbe determinato tutta la mia vita, non fu presa dopo una lunga valutazione dei pro e dei contro, ma con la stessa strana sicurezza, quasi da sonnambulo, che in seguito avrei provato nel fare tutti i miei film.|Fritz Lang, ''Fritz lang: Autobiografia'', in Lotte H. Eisner, ''Fritz Lang'', p. 12.}}
 
Il 7 aprile 2017 ha pubblicato il suo primo singolo da solista, ''[[Sign of the Times (Harry Styles)|Sign of the Times]]'',<ref>{{Cita web|url = http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2017/04/07/ASQcYatG-social_styles_giorno.shtml|titolo = Harry Styles, è il giorno di "Sign of the Times": boato sui social|autore = Rosaria Corona|editore = [[Il Secolo XIX]]|data = 7 aprile 2017|accesso = 7 aprile 2017}}</ref> che ha anticipato l'uscita del suo album di debutto, l'omonimo ''[[Harry Styles (album)|Harry Styles]]'', avvenuta il 12 maggio 2017.<ref>{{Cita web|lingua = en|url = http://www.dailymail.co.uk/tvshowbiz/article-4409138/Harry-Styles-unveils-release-date-solo-album.html|titolo = Harry Styles unveils release date and tracklist of eagerly anticipated solo debut album with shirtless snap of him in pool of pink water|autore = Jabeen Waheed|editore = [[Daily Mail]]|data = 13 aprile 2017|accesso = 10 maggio 2017}}</ref>
Successivamente, in un teatro di [[Vienna]] dove per guadagnare qualcosa, recita la parte di un tenente, in una commedia intitolata ''Der Hias'', è notato dal produttore [[Erich Pommer]] che gli offre un contratto con la Decla a Berlino.
 
===Berlino= Discografia ==
=== Da solista ===
[[Berlino]] era la capitale della cinematografia tedesca.
;Album in studio
Qui Lang, all'inizio, lavora come scrittore di copioni presso la casa di produzione di [[Erich Pommer]], la Decla, e continua anche a recitare per arrotondare i guadagni modesti.
* 2017 – ''[[Harry Styles (album)|Harry Styles]]''
 
;Singoli
Nel 1919 riceve l'incarico di girare il suo primo film ''[[Halbblut]]''. Si trova a lavorare proprio nei giorni della insurrezione spartachista:
* 2017 – ''[[Sign of the Times (Harry Styles)|Sign of the Times]]''
* 2017 – ''[[Two Ghosts]]''
* 2017 – ''[[Kiwi (singolo)|Kiwi]]''
 
=== One Direction ===
{{q|Il primo giorno delle riprese la mia automobile venne fermata più volte da insorti armati, ma ci voleva ben più che una rivoluzione per impedirmi di realizzare la mia prima regia|Fritz Lang, ''Fritz Lang: Autobiografia'', in Lotte H.Eisner, ''Fritz Lang'', p.13.}}
{{vedi anche|Discografia degli One Direction}}
 
* 2011 – ''[[Up All Night (One Direction)|Up All Night]]''
Gira poi, sempre nel 1919, un secondo film ''[[Der Herr der Liebe]]'' . Entrambe queste prime opere risultano perdute. È sopravvissuta invece la copia del terzo film ''[[Die Spinnen, 1. Teil: Der Goldene See]]'' (''I ragni: Il lago dorato''). Seguono poi ''[[Harakiri (film 1919)|Harakiri]]'' e la seconda parte de ''[[Die Spinnen, 2. Teil: Das Brillantenschiff]]'' (''I ragni: la nave dei diamanti''). I film a quei tempi si scrivevano e si giravano in poco tempo.
* 2012 – ''[[Take Me Home (One Direction)|Take Me Home]]''
 
* 2013 – ''[[Midnight Memories]]''
Nel [[1919]] si sposa con Lisa Rosenthal. Nel [[1920]] ottiene la cittadinanza tedesca.
* 2014 – ''[[Four (One Direction)|Four]]''
 
* 2015 – ''[[Made in the A.M.]]''
''I ragni'' sono un successo ma Lang è deluso dalla produzione che gli ha impedito di realizzare due progetti a cui teneva molto: ''[[Das indische Grabmal erster Teil - Die Sendung des Yoghi]]'' (''Il sepolcro indiano'') di cui aveva scritto la sceneggiatura e che fu girato da [[Joe May]] e ''[[Il gabinetto del dottor Caligari]]'' che gli era stato promesso e che fu invece affidato a [[Robert Wiene]]. Abbandona dunque la Decla e firma un contratto con la May-Film GmbH.
 
=== Collaborazione con Thea von Harbou ===
 
[[File: Fritz Lang und Thea von Harbou, 1923 od. 1924.jpg|thumb|300px|Fritz Lang e Thea von Harbou nel loro appartamento a [[Berlino]] nel 1923-1924]]
Per la nuova casa di produzione scrive una sceneggiatura in quattro parti ''Der Silberkönig'' (Il re d'argento) e dirige un nuovo film ''[[Das wandernde Bild]]'' (''La statua errante'') la cui sceneggiatura viene scritta a due mani da lui e da [[Thea von Harbou]].
L' incontro con la scrittrice segna l'inizio di un sodalizio artistico e sentimentale che durerà fino al [[1933]]. [[Thea von Harbou]] scriverà le sceneggiature dei suoi film più celebri e diventerà sua moglie nel [[1922]].
 
Nel [[1921]] arriva il suo primo grande successo internazionale con la favola romantica d'amore e di morte ''[[Destino (film 1921)|Destino]]''. Seguono ''[[Il dottor Mabuse]]
'' "un thriller che fonde in un intrigo poliziesco la mitologia del superomismo con il tema della predestinazione e il sentimento metafisico dell'inevitabile colpevolezza umana"<ref name="dizion">Fernaldo Di Gianmatteo, ''Dizionario universale del cinema'', vol. II, p. 844.</ref>; ''[[I Nibelunghi]]'', una saga epica; ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'', grandioso capolavoro fantascientico.
{{q|Si può parlare di due aspetti divergenti nell'opera di Lang: quello magniloquente, teatrale, scenografico, e quello drammatico, ritmico, narrativo. Ma, a ben guardare, non si tratta di aspetti divergenti, quanto di elementi complementari di una cultura che, se si è formata nell'ambito delle arti figurative, non ha trascurato gli apporti della letteratura romanzesca; e al fondo della quale, inoltre, c'è la riconsiderazione del significato della vita e della posizione dell'uomo nella società, in seguito al crollo del mito asburgico, alle miserie della guerra, alla crisi del dopoguerra.|Gianni Rondolino, ''Manuale di storia del cinema'', p. 168.}}
 
===Inizio anni trenta===
Nel 1931 esce sugli schermi il primo film sonoro di Lang: è ''[[M - Il mostro di Düsseldorf]]'', un capolavoro di angoscia e di terrore, "...un'aspra, geniale parabola sui riacquistati temi della colpa e dell'ambigua giustizia umana".<ref name="dizion" />
 
Nel 1932, preoccupato dello svilupparsi del movimento nazista, Lang decide di girare un nuovo film su Mabuse, il personaggio creato nel 1921, ''[[Il testamento del dottor Mabuse]]''. Di esso dirà più tardi:
{{q|Da parte mia stavo studiando un modo per rappresentare la mia avversione per la crescente violenza nazista e il mio odio per Adolf Hitler, così feci ''Das Testament des Dr. Mabuse''. Misi in bocca a un pazzo criminale tutti gli slogan nazisti:
 
"Dobbiamo terrorizzare la gente dicendo che finirà col perdere ogni autorità di cui si sente investita... finché non si solleverà distruggendo il vecchio stato...per fare con noi un nuovo mondo. Sulle rovine dello stato distrutto noi creeremo il regno del crimine..."|Fritz Lang, ''Autobiografia Parigina'', in Bertetto-Eisenschitz, ''Fritz Lang'', pp. 55-56.}}
 
Nel 1933, con la salita al potere del [[Nazismo]], a Lang, già molto affermato, pare fosse stata offerta da [[Joseph Goebbels]] in persona la carica di dirigente nell'industria cinematografica, nonostante il regime avesse violentemente avversato una delle sue pellicole più celebri, ''[[M - Il mostro di Düsseldorf]]'', ed avesse impedito la distribuzione di ''[[Il testamento del dottor Mabuse]]''. Lang inizialmente accetta l'offerta, ma abbandona la [[Germania]] la sera stessa, sospettando una trappola.<ref>Fritz Lang, ''Autobiografia Parigina'', in Bertetto-Eisenschitz, ''Fritz Lang: la messa in scena'', p. 56.</ref>
 
Thea von Harbou resta in patria e collabora con il regime, continuando a scrivere e dirigere film.
 
===Un anno a Parigi===
Lang si stabilisce in un primo tempo in [[Francia]]. A Parigi incontra Erich Pommer, che aveva lasciato la Germania qualche settimana prima di lui. Alcuni amici gli procurano la "carte de travail" e dirige per la French Fox Film, ''[[La leggenda di Liliom]]'', una tragicommedia. Il film non ha successo e Lang non riceve altre proposte di lavoro dai francesi. È la Metro Goldwin Mayer a proporgli un contratto e il regista a malincuore lascia Parigi per Hollywood.
 
===America===
Arriva negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], ad Hollywood, nel 1934. Diventa cittadino americano nel 1939.
 
Il primo contratto negli [[Stati Uniti d'America|USA]] lo firma il 1 giugno 1934 per la [[MGM]] e la carriera [[hollywood]]iana gli fa conoscere una nuova serie di successi. Mantiene una certa indipendenza nei confronti delle case di produzione, che cambia abbastanza spesso, firmando contratti brevi e riservandosi un margine di autonomia per portare a compimento i suoi progetti.
====Una trilogia sociale====
Realizza dapprima una trilogia realista e sociale: ''Fury'', ''[[Furia (film 1936)|Furia]]'', del 1936, un pamphlet sul linciaggio e l’irrazionalità della folla, ''You Only Live Once'', ''[[Sono innocente]]'', del 1937, la tragedia dell’impossibilità di reintegrarsi nella società per chi esce dal carcere, ''[[You and Me (film 1938)|You and Me]]'' del 1938, una commedia sulla inutilità del furto, per il quale scrisse la musica [[Kurt Weill]].
 
====Western====
Il produttore [[Darryl Francis Zanuck]] gli propone di girare due westerns sul tema della vendetta: ''The Return of Frank James'', ''[[Il vendicatore di Jess il bandito]]'', del 1940 e ''Western Union'', ''[[Fred il ribelle]]'', del 1941.
====Tetralogia antinazista====
Negli anni della seconda guerra mondiale si impegna in opere legate al contesto bellico e politico, come ''Man Hunt'', ''[[Duello mortale]]'', del 1941; ''Hangmen Also Die!'', ''[[Anche i boia muoiono]]'', del 1943, scritto con [[Bertolt Brecht]]; ''Ministry of Fear'', ''[[Il prigioniero del terrore]]'', del 1944 e ''Cloak and Dagger'', ''[[Maschere e pugnali]]'', del 1945.
 
====Film noir e altro====
Negli anni quaranta dirige una serie di film noir, spesso venati di elementi psicoanalitici: ''The Woman In The Window'', ''[[La donna del ritratto]]'', del 1944), ''Scarlet Street'', ''[[La strada scarlatta]]'', del 1945, remake de ''[[La cagna (film 1931)|La cagna]]'' di [[Jean Renoir]], ''Secret beyond the Door'', ''[[Dietro la porta chiusa]]'', del 1948 e ''House by the River'', ''[[Bassa marea]]'', del 1950.
 
Negli anni cinquanta, ad eccezione di un film di guerra, ''Americain Guerrilla in Philippines'', ''[[I guerriglieri delle Filippine]]''. del 1950, di un western romantico con [[Marlene Dietrich]], ''[[Rancho Notorious]]'' del 1952 e di un film d'avventura ''Moonfleet'', ''[[Il covo dei contrabbandieri]]'', del 1954, continua a girare melodrammi, films di suspense e films noirs: ''Clash By Night'', ''[[La confessione della signora Doyle]]'', del 1952, ''Human Desire'', ''[[La bestia umana]]'', del 1954, tratto da ''La Bête humaine'' d' [[Émile Zola]], remake di un altro film di [[Jean Renoir]].
 
''The Blue Gardenia'', ''[[Gardenia blu]]'', del 1953, ''The Big Heat'', ''[[Il grande caldo]]'', del 1953, ''While The City Sleeps'', ''[[Quando la città dorme]]'', del 1956) e ''Beyond a Reasonable Doubt'', ''[[L'alibi era perfetto]]'', del 1956 si possono raggruppare per il tema comune del ruolo svolto dai mass media nella società moderna: il critico [[Renato Venturelli]] definisce gli ultimi tre ''newpaper's trilogy''.<ref>Renato Venturelli, ''L'età del noir'', p. 391.</ref>
 
===Ritorno in Europa===
Lang decide di tornare in [[Germania]] verso la fine degli [[anni 1960|anni sessanta]].
 
Gira due film di genere avventuroso-esotico, ambientati in India, ''[[La tigre di Eschnapur]]'' (1958) e ''[[Il sepolcro indiano]]'' (1960), con i quali riprende e realizza un lontano progetto ideato e scritto con Thea Von Harbou nel 1921 e sottratogli da Joe May. I film sono accolti in modo contrastante dalla critica ma sono apprezzati dal pubblico e ottengono un buon risultato commerciale.
 
L' ultimo film, ''Dies tausend Augen des Dr. Mabuse'', ''[[Il diabolico dottor Mabuse]]'' (1960), appare una specie di testamento spirituale.<ref>Gianni Canova, , ''Fritz Lang'', in ''Garzantina del cinema''.</ref> Con esso Lang offre al pubblico una attualizzazione del personaggio creato dalla sua fantasia negli anni venti: nella società moderna il potere occulto sono ''i mille occhi'' (''Dies tausend Augen'') che spiano attraverso la videosorveglianza e la televisione.
 
Lang, ricollegandosi agli inizi della sua carriera, sembra voler chiudere il cerchio della sua opera.<ref>Aurélien Ferenczi, ''Fritz Lang'', Cahiers du Cinéma, 2007, p. 83.</ref>
 
===Riconoscimenti===
 
I sedici anni che separano il suo ultimo film dalla morte, avvenuta il 2 agosto 1976 nella sua casa di Beverly Hills, sono densi di impegni e riconoscimenti.
Nel 1962 viene allestita una rassegna dei suoi film al National Film Theatre di Londra.
Nel 1963 partecipa come attore nelle vesti di sé stesso (Fritz Lang nella parte di Fritz Lang), a ''[[Il disprezzo]]'' di [[Jean-Luc Godard]]. Il film viene premiato al [[Festival di Berlino]].
Esce ''Begegnung mit Fritz Lang'', un film-intervista realizzato da [[Peter Fleischmann]].
Nel [[1964]] fa parte della giuria al [[Festival di Cannes]].
Presiede la giuria del festival del cinema documentario di [[Mannheim]].
Nel 1966 è parte della giuria al festival di [[Rio de Janeiro]].
Nel 1967 [[New York]] gli dedica una retrospettiva al [[Museum of Modern Art]].
Nel 1971 a Berlino e a Vienna si organizza una grande retrospettiva delle sue opere e gli viene conferita la Medaglia d'Onore.<ref>Stefano Socci, ''Fritz Lang'', p.127.</ref>
 
Con queste parole [[Fernaldo Di Gianmatteo]] conclude la presentazione di Lang:
{{q|A cavallo fra due culture - l'europea e l'americana - legato a una doppia ispirazione, figurativa e letteraria, il regista sviluppa le sue idee con lentezza e metodo, passo dopo passo. Sa essere monumentale e sarcastico, angoscioso e severo, esotico e divagante. Ma in ciascuna incarnazione mantiene il controllo, fermo, teutonico, del mezzo che usa, degli elementi narrativi, visivi, sonori che ha a disposizione. Godard gli dedica quel ''Mépris'', ''[[Il disprezzo]]'', che il settantatreenne maestro interpreta con serietà. È una dedica al cinema: un cinema che affronta i grandi temi senza paura o pudore (la morte, il destino, la colpa, il crimine ecc.) e offre allo spettatore una lezione severa, per nulla consolante, brutale a volte.|Fernaldo Di Gianmatteo, ''Dizionario Universale del Cinema'', vol. ''I registi'', p.843.}}
 
== Coerenza e continuità ==
[[Peter Bogdanovich]]: fato, assassinio, vendetta.
 
{{q|L’opera di Lang è stata straordinariamente coerente nel corso degli anni, sia per quanto riguarda i temi che il punto di vista: la lotta contro il Fato si ripete da ''[[Destino (film 1921)|Destino]]'' (il suo primo successo in Germania) a ''[[L'alibi era perfetto]]'' (il suo ultimo film americano). E la canzone ''Chuck-A-Luck'' che esprime la morale di ''[[Rancho Notorious]]'' (1952), potrebbe adattarsi altrettanto facilmente a ''[[I Nibelunghi]]'' (1924).|Peter Bogdanovich, ''Il cinema secondo Fritz Lang'', p. 10.}}
 
[[Goffredo Fofi]]: un teatro morale.
{{q|C'è così una continuità e non uno stacco tra le grandi opere di Lang (quelle del periodo tedesco, dal ''[[Dottor Mabuse]]'' a ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'' a M; la straordinaria parentesi francese di ''[[La leggenda di Liliom]]''; gli americani ''[[Furia (film 1936)|Furia]]'', ''[[Sono innocente]]'', ''[[Anche i boia muoiono]]'', ''[[La donna del ritratto]]'', ''[[La strada scarlatta]]''…) e i film più direttamente di genere, tedeschi o hollywoodiani, polizieschi e di guerra, western ed esotici, che è data dal rigore e dalla linearità formale non meno che dalla tematica. Che è quella di un “teatro” morale in cui il male, dentro o fuori dell'uomo, nelle pieghe della sua psiche o nella società che esso esprime e da cui è espresso, è sempre concretamente presente, e i canoni della giustizia sono labili e relativi, da riscoprire nella dimensione della lotta dell'individuo per trovare e definire una sua scelta, un suo, pur sempre precario, equilibrio.|Goffredo Fofi,'' I grandi registi della storia del cinema'', Donzelli, 2008.}}
 
== Il mondo di Lang ==
===Il destino===
{{q|Penso che questa sia la caratteristica principale, il tema principale che ricorre in tutti i miei film, questa lotta contro il destino, contro il fato...qualche volta, forse, con una forte volontà, riesci a cambiare il corso del destino, ma non hai nessuna garanzia di farcela.|Fritz Lang in Peter Bogdanovich, ''Il cinema secondo Fritz Lang'', pp. 34-35.}}
=== Incubi e figure dannate ===
{{q|Come creatore di incubi Lang ha pochi rivali; il suo mondo – sia che si tratti dell’Inghilterra del XVIII secolo de''[[Il covo dei contrabbandieri]]'' o della società medio-borghese in cui vivono i ferrovieri di ''[[La bestia umana]]'' – è un mondo di ombre e notte - sinistro, tormentato – impregnato di funesti presagi e di violenza, di angoscia, di morte.
Le lacrime che egli strappa per le figure dannate che lo abitano – la coppia di ''[[Sono innocente]]'', la prostituta di ''[[Duello mortale]]'', l’artista di ''[[La strada scarlatta]]'', la donna del ganster de ''[[Il grande caldo]]'' – nascono dal profondo della sua personalità; con parole sue, a loro va "tutto il mio cuore".|Peter Bogdanovich, ''Il cinema secondo Fritz Lang'', p. 16}}
=== Antitesi ===
{{q|Collezionando diadi antitetiche, Lang costruisce un universo di entità divergenti e non componibili. Partendo dal contrasto basilare fra bene e male, ecco le diadi classico/romantico, razionale/irrazionale, essenza/apparenza, fino al bisturi che seziona le due metà rivali dell'uomo: la parte di Jekill e quella di Hyde.[...] Il dramma dell’inconciliabilità è efficacemente simboleggiato dall’alternarsi del bianco e del nero, resi plastici dall'illuminazione accurata, nelle scenografie e nei costumi, o dagli schemi geometrici (il cerchio di bambini iscritti nel quadrato del cortile all'inizio di ''M''), o dall'uso ossessivo della diade maschera/volto».|Stefano Socci, ''Fritz Lang'', p. 129.}}
 
== Il pensiero di Lang sul cinema ==
=== Il cinema: una lingua universale ===
Lang scriveva nel 1924:
{{q|In tutti i secoli è esistita una lingua in cui le persone colte riuscivano a comunicare. Il cinema è l'esperanto di tutti - e un grande strumento di civiltà. Per capire il suo linguaggio non c'è bisogno di nient'altro che di avere gli occhi aperti.|E. Beyfuss, A.Kossowsky, ''Das Kulturfilmbuch'', Carl P. Chryselins'scher Verlag, Berlin 1924, citato in Paolo Bertetto-Bernard Eisenschitz, ''Fritz Lang. La messa in scena'', p. 165.}}
 
=== Il volto umano ===
Lang, nel 1926, intervenendo sul tema ''Le prospettive del cinema in Germania'' affermava:
 
{{q|Il primo regalo che il cinema ci ha fatto è stata la riscoperta del volto umano, le cui espressioni tragiche o grottesche, minacciose o felici non ci erano mai state mostrate così vicino.
 
Il secondo regalo che il cinema ci farà saranno le intuizioni visive nel senso più puro delle rappresentazioni espressioniste del processo mentale. Parteciperemo ai moti dell'animo non solo dall'esterno, non ci limiteremo più a vedere soltanto i risultati delle emozioni, ma le condivideremo intimamente fin dal momento della loro comparsa, dal primo bagliore di un pensiero fino alla logica conseguenza finale dell'idea.|F.Th.Csokor, H.Ihering, F. Lang, R. Wiechert, ''Dove stiamo andando? Prognosi critica per la nuova stagione'', «Die literarische Welt», n. 40, 1.10.1926.}}
 
=== Gli oggetti e la luce nel cinema muto ===
Nel 1929, in un intervento sul tema ''L'arte mimica nel film'', a proposito di quella che lui chiama "fisionomia degli oggetti" sosteneva:
{{q|E per quanto riguarda la fisionomia degli oggetti: pare che essi siano diventati vivi solo con il cinema e che intervengano con la loro ambigua e affascinante immediatezza nella trama dei destini umani - perché nel cinema gli oggetti fan parte del gioco, indolenti e perfetti nella loro naturalezza. Una sedia vuota, un bicchiere rotto, l'imboccatura di un revolver che ti fissa dritto negli occhi, il vuoto spettrale di uno spazio lasciato abbandonato da anima viva, una porta che si chiude, una porta che si apre: tutto ciò che possiede vita propria presenta un volto, una personalità, una mimica, riscoperti dal tocco di una materia da poco rifiorita nella nostra epoca: la luce. Grazie alla forza e alla perfezione, che permettono di far mutare un volto o un oggetto quando passano dalla luce all'ombra o dall'ombra alla luce, il cinema è diventato la rapsodia dei nostri tempi: il grande narratore dei destini, siano essi tragici o comici, eccezionali o validi per tutti i tempi. E, al contrario delle rapsodie dei secoli passati, il cinema ha l'immenso vantaggio di essere inteso allo stesso modo a tutte le latitudini del mondo, quando è più puramente cinematografico- e cioè muto.|Fritz Lang, ''L'arte mimica nel film'', «Der Film», n. 1, 1º gennaio 1929.}}
 
=== Le doti di un regista ===
Scriveva nel 1927 sul tema ''La moderna regia cinematografica'':
{{q|Le doti del regista devono essere universali: deve cioè possedere le qualità più spiccate di ogni espressione artistica. Deve avere lo sguardo del pittore per il quadro, la sensibilità per le linee dello scultore, il senso del ritmo del musicista e la concentrazione spirituale del poeta. Ma gli ci vuole anche qualcosa d'altro, una dote tutta peculiare: il senso del ''tempo''! [...] Per me senso del tempo significa la capacità di dar rilievo, comprimere, aggiungere intensità, mirare a uno scopo, far centro.|Fritz Lang, ''La moderna regia cinematografica'', in «Filmbühne», aprile 1927.}}
 
== Espressionismo e modernismo ==
[[Espressionismo]]:
{{q|Come tutti gli artisti della sua epoca, anche Lang passò attraverso l'esperienza dell'espressionismo, adattandolo ai suoi fini e al suo stile.
 
"Non respingo l'espressionismo - ha dichiarato a [[Peter Bogdanovich]] - ma ne sono molto lontano. Tutto ciò è superato. Quando ho cominciato a fare film negli Stati Uniti, mi sono sbarazzato della mania del [[simbolismo]]."
 
E ancora, in una intervista con [[Jean Domarchi]] e [[Jacques Rivette]], ha aggiunto:
 
"Non si può passare attraverso un'epoca senza prenderne qualcosa. Mi sono servito dell'espressionismo; ho cercato di digerirlo."|Lotte H. Eisner, ''Fritz Lang'', pp. 121-122.}}
[[Modernismo (letteratura)|Modernismo]]:
{{q|Il motto di [[Stephen Dedalus]] - esilio, silenzio, astuzia - avrebbe potuto essere quello di Lang; un altro indizio, se ce ne fosse bisogno, del fatto che egli non era un espressionista, ma condivideva un'estetica più vicina alle dottrine dell'impersonalità di [[Gustave Flaubert|Flaubert]] o di [[James Joyce|Joyce]]. E tuttavia, dopo non più di mezzo minuto e qualche decina di fotogrammi, in un punto qualsiasi di qualsiasi film si riconosce la firma di Lang oltre ogni ragionevole dubbio. Anche questo lo connota quale modernista. Un altro elemento accomuna Lang a Flaubert e Joyce: il fatto che egli sia sempre immanente alla sua opera: la sua scelta del materiale non distingue mai fra artistico e non artistico. Egli trasformava qualsiasi cosa su cui posasse la sua attenzione: ''feuilletons'', leggende germaniche, ritagli di giornale, storie del West, romanzi commerciali, avventure di spionaggio [...] non si vedeva da nessuna parte ma si sentiva dappertutto.|Thomas Elsaesser, ''Fritz Lang: storia di due deviazioni'', in Paolo Bertetto-Bernard Eisenschitz, ''Fritz Lang. La messa in scena'', pp. 187- 197.}}
 
== Tecnica cinematografica ==
=== Stile ===
{{q|Lo stile di Fritz Lang? In una sola parola: inesorabile. Ogni inquadratura, ogni movimento di macchina, ogni immagine, ogni spostamento d'attore, ogni gesto ha qualcosa di decisivo e di inimitabile|François Truffaut,'' I film della mia vita'', p. 72.}}
=== Mostrare e raccontare ===
{{q|Dalla sua attività di pittore Lang ricava il suo più grande interesse per la composizione dell’inquadratura che diventa per lui il problema essenziale del cinema. Se in genere le avanguardie contestano il cinema narrativo, Lang invece non lo rifiuta affatto, ma fa in modo che la narrazione sia sempre parallela alla creazione di immagini travolgenti e simboliche. Il maestro raggiunge il rapporto perfetto fra la narrazione forte, scorrevole e sicura, e l’autonomia delle inquadrature che, pur essendo tutte subordinate al racconto, vivono anchedi vita propria e anche da sole hanno un enorme valore simbolico|Sandro Bernardi,''L'avventura del cinematografo'', pp. 136-139}}
 
=== La messa in scena ===
{{q|Un ideale di perfezione assoluta ispira tutta la grande avventura creativa di Fritz Lang e il suo concreto lavoro di messa in scena. Non solo Lang costruisce macchine realizzative di grande forza fascinativa e di estremo rigore, ma elabora anche una sintesi nuova tra l'applicazione sistematica delle più innovative tecnologie dell'immagine e della scena e una profonda attitudine creativa segnata da un deliberato e metodico ''Kunstwollen'' (volontà d'arte).|Paolo Bertetto, ''La volontà di stile e le sue forme'' in Paolo Bertetto-Bernard Eisenschitz,''Fritz Lang. La messa in scena'', pag. 81.}}
 
== Filmografia ==
* ''[[Dunkirk (film 2017)|Dunkirk]]'', regia di [[Christopher Nolan]] (2017)
=== Regista ===
* ''[[Halbblut]]'' (1919)
* ''[[Der Herr der Liebe]]'' (1919)
* ''[[Die Spinnen, 1. Teil: Der Goldene See]]'' (1919)
* ''[[Harakiri (film 1919)|Harakiri]]'' (1919)
* ''[[Die Spinnen, 2. Teil: Das Brillantenschiff]]'' (1920)
* ''[[Das wandernde Bild]]'' (1920)
* ''[[Destino (film 1921)|Destino]]'' (''Der Müde Tod'') (1921)
* ''[[Vier um die Frau]]'' (1921)
* ''[[Il dottor Mabuse]]'' (''Dr. Mabuse, der Spieler - Ein Bild der Zeit'') (1922)
* ''[[I nibelunghi]]'': (''Siegfried'' - ''Kriemhilds Rache'') (1924)
* ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'' (''Metropolis'') (1927)
* ''[[L'inafferrabile (film 1928)|L'inafferrabile]]'' (''Spione'') (1928)
* ''[[Una donna nella luna]]'' (''Frau im Mond'') (1929)
* ''[[M - Il mostro di Düsseldorf]]'' (''M'') (1931)
* ''[[Il testamento del dottor Mabuse]]'' (''Das Testament des Dr. Mabuse'') (1933)
* ''[[La leggenda di Liliom]]'' (''Liliom'') (1934)
* ''[[Furia (film 1936)|Furia]]'' (''Fury'') (1936)
* ''[[Sono innocente]]'' (''You Only Live Once'') (1937)
* ''[[You and Me (film 1938)|You and Me]]'' (1938)
* ''[[Il vendicatore di Jess il bandito]]'' (''The Return of Frank James'') (1940)
* ''[[Fred il ribelle]]'' (''Western Union'') (1941)
* ''[[Duello mortale]]'' (''Man Hunt'') (1941)
* ''[[Anche i boia muoiono]]'' (''Hangmen Also Die'') (1943)
* ''[[Il prigioniero del terrore]]'' (''Ministry of Fear'') (1944)
* ''[[La donna del ritratto]]'' (''The Woman in the Window'') (1945)
* ''[[La strada scarlatta]]'' (''Scarlet Street'') (1945)
* ''[[Maschere e pugnali]]'' (''Cloak and Dagger'') (1946)
* ''[[Dietro la porta chiusa]]'' (''Secret Beyond the Door'') (1948)
* ''[[Bassa marea (film)|Bassa marea]]'' (''House by the River'') (1950)
* ''[[I guerriglieri delle Filippine]]'' (''American Guerrilla in the Philippines'') (1950)
* ''[[Rancho Notorious]]'' (''Rancho Notorious'') (1952)
* ''[[La confessione della signora Doyle]]'' (''Clash by Night'') (1952)
* ''[[Gardenia blu]]'' (''The Blue Gardenia'') (1953)
* ''[[Il grande caldo]]'' (''The Big Heat'') (1953)
* ''[[La bestia umana (film)|La bestia umana]]'' (''Human Desire'') (1954)
* ''[[Il covo dei contrabbandieri]]'' (''Moonfleet'') (1955)
* ''[[Quando la città dorme]]'' (''While the City Sleeps'') (1956)
* ''[[L'alibi era perfetto]]'' (''Beyond a Reasonable Doubt'') (1956)
* ''[[La tigre di Eschnapur]]'' (''Der Tiger von Eschnapur'') (1959)
* ''[[Il sepolcro indiano]]'' (''Das Indische Grabmal'') (1959)
* ''[[Journey to the Lost City]]'' (1959)
* ''[[Il diabolico dottor Mabuse]]'' (''Die Tausend Augen des Dr. Mabuse'') (1960)
 
=== Aiuto regista (parziale) ===
* ''[[Die Herrin der Welt 2. Teil - Die Geschichte der Maud Gregaards]]'', regia di [[Joe May]] ([[1919]])
* ''[[Die Herrin der Welt 3. Teil - Der Rabbi von Kuan-Fu]]'', regia di Joe May (1919)
 
=== Sceneggiatore ===
* ''[[Die Peitsche]]'' (1916)
* ''[[Die Hochzeit im Excentricclub]]'' (1917)
* ''[[Hilde Warren und der Tod]]'' (1917)
* ''[[Halbblut]]'' (1919)
* ''[[Die Spinnen, 1. Teil: Der Goldene See]]'' (1919)
* ''[[Wolkenblau und Flimmerstern]]'' (1919)
* ''[[Totentanz]]'' (1919)
* ''[[Die Rache ist mein]]'' (1919)
* ''[[Die Pest in Florenz]]'' (1919)
* ''[[Lilith und Ly]]'' (1919)
* ''[[Die Frau mit den Orchideen]]'' (1919)
* ''[[Bettler GmbH]]'', regia di [[Alwin Neuß]] (1919)
* ''[[Die Herrin der Welt 8. Teil - Die Rache der Maud Fergusson]]'' conosciuto anche come ''[[Die Herrin der Welt - Die Tragödie der Rache]]'', regia di [[Joe May]] (1920)
* ''[[Die Spinnen, 2. Teil: Das Brillantenschiff]]'' (1920)
* ''[[Das Wandernde Bild]]'' (1920)
* ''[[Destino (film 1921)|Destino]]'' (''Der Müde Tod'') (1921)
* ''[[Das indische Grabmal erster Teil - Die Sendung des Yoghi]]'', regia di [[Joe May]] ([[1921]])
* ''[[Das indische Grabmal zweiter Teil - Der Tiger von Eschnapur]]'', regia di Joe May (1921)
* ''[[Vier um die Frau]]'' (1921)
* ''[[Il dottor Mabuse]]'' (''Dr. Mabuse, der Spieler - Ein Bild der Zeit'') (1922)
* ''[[I nibelunghi]]'' (''Die Nibelungen: Siegfried'') (1924)
* ''[[Metropolis (film 1927)|Metropolis]]'' (''Metropolis'') (1927)
* ''[[L'inafferrabile (film 1928)|L'inafferrabile]]'' (''Spione'') (1928)
* ''[[Una donna nella luna]]'' (''Frau im Mond'') (1929)
* ''[[M - Il mostro di Düsseldorf]]'' (''M'') (1931)
* ''[[Il testamento del dottor Mabuse]]'' (''Das Testament des Dr. Mabuse'') (1933)
* ''[[La leggenda di Liliom]]'' (1934)
* ''[[Furia (film 1936)|Furia]]'' (''Fury'') (1936)
* ''[[Anche i boia muoiono]]'' (''Hangmen Also Die'') (1943)
* ''[[La tigre di Eschnapur]]'' (''Der Tiger von Eschnapur''), non accreditato (1959)
* ''[[Il sepolcro indiano]]'' (''Das Indische Grabmal''), non accreditato (1959)
* ''[[Journey to the Lost City]]'' (1959)
* ''[[Il diabolico dottor Mabuse]]'' (''Die Tausend Augen des Dr. Mabuse'') (1960)
 
=== Attore ===
Fritz Lang compare come attore nel film ''[[Il disprezzo]]'' di [[Jean-Luc Godard]], in cui interpreta la parte di se stesso.
 
=== Personaggio di un film d'animazione ===
Lang compare come personaggio nel film d'animazione ''[[Il conquistatore di Shamballa]]'' della serie ''[[Fullmetal Alchemist]]''.
 
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
===Materiali di documentazione e interviste===
* Paolo Bertetto-Bernard Eisenschitz, ''Fritz Lang. La messa in scena'', Lindau, Torino 1993 ISBN 88-7180-050-8
* Peter Bogdanovich, ''Il cinema secondo Fritz Lang'', traduzione di Massimo Armenzoni, Parma, Pratiche Editrice, 1988. ISBN 88-7380-109-9
* Georges Sturm, ''Fritz Lang: Films/Textes/Références'', Presses Universitaires de Nancy, Nancy, 1990.
* Jean Domarchi-Jacques Rivette, ''Entretien avec Fritz Lang'', Cahiers du Cinéma, n. 99, settembre 1959.
 
===Saggi italiani sull'autore===
* Stefano Socci, ''Fritz Lang'', La nuova Italia, Il Castoro Cinema, Milano 1995. ISBN 978-88-8033-022-6
* Alessandro Cappabianca-Michele Mancini, ''Ombre urbane'', Roma 1981.
* Maurizio Ponzi, ''Rapporti fra uomo e società in Fritz Lang'', in "Film Critica", n. 149, 1964.
* Alberto Morsiani, ''Le trappole del desiderio'', in "Segnocinema", n. 38, 1989.
===Catalogo Mostre===
* Comune di Roma. Assessorato alla cultura, ''Fritz Lang'', a cura di Mario Sesti, Edizioni carte segrete, Roma 1990. Catalogo della mostra tenuta presso il Palazzo delle esposizioni di Roma dal 28 novembre al 10 dicembre e presso Il Labirinto dal 6 al 14 dicembre 1990.
 
===Saggi stranieri tradotti===
* Lotte H. Eisner, ''Fritz Lang'', traduzione di Margaret Kunzle e Graziella Controzzi, Mazzotta, Milano 1978. ISBN 88-202-0237-9
 
===Saggi stranieri non tradotti===
====In lingua tedesca====
* Frieda Grafe-Enno Patalas-Hans Helmut Prinzler, ''Fritz Lang'', Carl Hanser Verlag, München-Wien, 1976.
* Michael Toteberg, ''Fritz Lang, Hamburg, 1985.
====In lingua francese====
* Georges Franju, ''Le style de Fritz Lang'', in "Cinématographe", n. 3, 1937.
* Luc Moullet, ''Fritz Lang'', Cinéma d'Aujourd'hui, Seghers, Paris 1963.
* Francis Courtade, ''Fritz Lang'', Paris 1963.
* Claude Chabrol, ''Fritz Lang'', in "Cahiers du Cinéma", n. 54, 1955.
* Claude Beylie, ''L'oeuvre allemand de Fritz Lang'', in "L'Avant Scène Cinéma", n.39, luglio-agosto 1964.
* Claude Beylie, ''L'oeuvre américaine de Fritz Lang'', in "L'Avant Scène Cinéma", n.78, febbraio 1967.
* Noël Simsolo, ''Frotz Lang'', Paris 1982.
====In lingua inglese====
* Andrew Sarris, ''Fritz Lang'', in "Film Culture", n.228,1963.
===Opere di carattere generale===
* Georges Sadoul, ''Storia del cinema mondiale dalle origini ai nostri giorni'', traduzione di Mariella Mammalella, Feltrinelli, Milano 1964.
* Lotte H. Eisner, ''Lo schermo demoniaco. Le influenze di Max Reinhardt e dell’espressionismo'', traduzione di Martine Schruoffeneger, Editori Riuniti, Roma 1983. ISBN 88-359-2640-8
* Siegfried Krakauer, ''Il cinema tedesco da Caligari a Hitler'', Milano 1977.
* Umberto Barbaro, ''Fritz Lang'', in ''Il cinema tedesco'',Roma 1973.
* Fernaldo Di Gianmatteo, ''Dizionario Universale del Cinema'', vol. ''I registi'', Editori Riuniti, Roma 1984.
* Sandro Bernardi, ''L'avventura del cinematografo'', Marsilio, Venezia, 2007. ISBN 978-88-317-9297-4
* Paolo Bertetto, ''Introduzione alla storia del cinema'', UTET, Torino 2002 ISBN 978-88-6008-362-3
 
===Saggi su singoli film o periodi della carriera del regista===
* Adriano Aprà, ''Osservazioni sull'ultimo Lang'', in "Filmcritica", n. 118,1962.
* Adriano Aprà, ''Cloak and Dagger: esempi dello stile di Fritz Lang'', in "Film Critica", 1963.
* Paolo Bertetto, ''Fritz Lang: Metropolis'', Lindau, Torino, 1990
* Paolo Mereghetti, ''Dizionario dei Film'', Baldini - Castoldi, Milano 1993. ISBN 88-85988-97-0
* François Truffaut, ''Fritz Lang in America'' (1958) in ''I film della mia vita'', Marsilio, Venezia, 1978-2003.
* Goffredo Fofi, ''I grandi registi della storia del cinema'', Donzelli, 2008.
* Renato Venturelli, ''L'età del noir'', Einaudi Editore, Torino, 2007 ISBN 978-88-06-18718-7
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Interprogetto|q|commons=Category:Fritz Lang}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|lingua = en|url = https://www.hstyles.co.uk/|titolo = Harry Styles - Official Website}}
* [http://www.youtube.com/watch?v=s3cqIk1oIyk&list=PLB91E5161AF7B35E3 Youtube - Intervista a Fritz Lang di William Friedkin - 1975 - in lingua inglese con sottotitoli italiani]
* {{Collegamenti musica}}
* [http://www.cicibi.ch/rassegne09_10/fritz_lang/fritz_lang.pdf Circolo del Cinema di Locarno - Rassegna dedicata a Fritz Lang]
* {{fr}} [http://www.cineclubdecaen.com/realisat/lang/lang.htm CinéclubdeCaen - Fritz Lang]
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/fritz-lang_%28Enciclopedia-del-Cinema%29/ Saggio di Alessandro Cappabianca in Enciclopedia Treccani]
* [http://www.ciakhollywood.com/biografie/flang Fritz Lang - CiakHollywood]
* {{Imdb|nome|0000485}}
* Filmografia su [http://www.afi.com/members/catalog/SearchResult.aspx?s=&retailCheck=&Type=PN&CatID=DATABIN_DIRECTOR&ID=56225&AN_ID=&searchedFor=Fritz_Lang_ AFI] [[American Film Institute]]
 
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