Giovanna d'Arco e Elezioni parlamentari in Siria del 2016: differenze tra le pagine

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{{Elezioni
{{F|argomento=storia|data=novembre 2008}}{{Nota disambigua|descrizione=altre occorrenze riguardo questo personaggio storico|titolo=[[Giovanna d'Arco (disambigua)]]}}
| nome = Elezioni parlamentari in Siria del 2016
{{Santo
| paese = Siria
|nome= Santa Giovanna d'Arco
| precedente = [[Elezioni parlamentari in Siria del 2012|2012]]
|immagine= Joan of arc miniature graded.jpg
| successiva = [[Elezioni parlamentari in Siria del 2020|2020]]
|didascalia= Miniatura conservata presso il ''Centre Historique des Archives Nationales'' di Parigi
| data = 13 aprile
|note= La Pulzella d'Orléans
| legislatura = XVI
|nato= [[Domrémy-la-Pucelle|Domrémy]], [[6 gennaio]] [[1412]]
| immagine1 =[[File:Bashar al Assad.jpg|120px]]
|morto= [[Rouen]], [[30 maggio]] [[1431]]
| colore1 ={{colore partito|Partito Ba'th (Siria)}}
|venerato da= Chiesa cattolica
| leader1 =[[Bashar al-Assad]]
|canonizzazione= [[Basilica di San Pietro]], [[16 maggio]] [[1920]] da [[Papa Benedetto XV]]
| partito1 = [[Partito Ba'th (Siria)|Partito Ba'th]]
|santuario principale=
| coalizione1 = [[Fronte Nazionale Progressista]]
|ricorrenza= [[30 maggio]].
| voti1 = {{formatnum:4068355}}
|attributi= Armatura, spesso a cavallo, vessillo.
| %1 = 80,0
|patrono di= [[Francia]], telegrafia e radio
| seggi1 = {{Seggi|200|250|lightgrey}}
| differenza%1 ={{aumento}}12,8
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| mappa =
<!--| carica = [[Presidente del Consiglio del popolo|Presidente uscente]]-->
<!--| title =[[Mohammad Jihad]]-->
| carica =[[Presidente del Consiglio del popolo|Presidente eletto]]
| title =[[Hadiya Khalaf Abbas]]<ref>{{Cita web|url=http://sputniknews.com/politics/20160606/1040856536/syrian-parliament-woman.html|titolo=Syrian Parliament to Be Headed by Woman for First Time in History|opera=Sputnik International}}</ref>
}}
Le '''elezioni parlamentari in [[Siria]] del [[2016]]''' si sono tenute il [[13 aprile]]<ref>{{Cita web|url=http://sputniknews.com/middleeast/20160414/1037967860/syria-elections-closure.html|titolo=Polling Stations Closed in All of Syria’s Provinces – Elections Committee|opera=Sputnik International}}</ref>. Il Paese era in piena [[Guerra civile siriana|guerra civile]], e le elezioni si sono svolte solo nel territorio controllato dal governo di [[Damasco]], dove vive circa il 60% della popolazione siriana, e non in quelle controllate dai [[Esercito siriano libero|ribelli]] e dal [[Daesh]]. L'affluenza è stata del 57,56%, e i [[Kurdistan|curdi]] hanno boicottato le elezioni. Le elezioni sono state vinte dal [[Fronte Nazionale Progressista]], guidato dal Presidente [[Bashar al-Assad]], che ha ottenuto l'80% dei voti e 200 seggi su 250 nel [[Consiglio del popolo]]. Il [[6 giugno]] 2016, per la prima volta, una donna, [[Hadiya Khalaf Abbas]], è stata eletta Presidente del Consiglio del popolo.
{{Bio
|Titolo = '''Santa'''
|Nome = Giovanna d'Arco
|Cognome =
|Sesso = F
|LuogoNascita = Domrémy-la-Pucelle
|GiornoMeseNascita = 6 gennaio
|AnnoNascita = 1412
|LuogoMorte = Rouen
|GiornoMeseMorte = 30 maggio
|AnnoMorte = 1431
|Categorie = [[Categoria:Santi francesi]]
|FineIncipit = è l'eroina nazionale [[Francia|francese]], venerata dalla [[Chiesa cattolica]] come [[santa]] e [[patrono|patrona]] della [[Francia]]
|PostCognomeVirgola = in [[lingua francese|francese]] '''Jeanne d'Arc''', o '''Jehanne Darc''' nella versione più arcaica
}}
 
È oggi conosciuta come ''la Pulzella di Orléans''. Ebbe il merito di riunificare il proprio Paese contribuendo a risollevarne le sorti durante la [[guerra dei cent'anni]].
 
== Cenni biografici ==
[[Immagine:JoanOfArcLarge.jpeg|thumb|left|Dipinto di J.B. Lepage]]
 
Nata in una famiglia di contadini della [[Lorena (regione francese)|Lorena]], molto religiosa, Giovanna aveva tredici anni quando disse di udire ''voci celestiali'' spesso accompagnate da visioni dell'[[Arcangelo Michele]], di [[Santa Caterina da Siena|Santa Caterina]] e di [[Santa Margherita di Antiochia|Santa Margherita]].{{citazione necessaria| A conferma della sua potenziale santità pare che Giovanna non abbia mai avuto le mestruazioni simbolo al contrario di impurità.}}
 
Era da poco iniziato l'anno [[1429]] quando gli [[Inghilterra|inglesi]] erano ormai prossimi ad occupare completamente [[Orléans]]; per Giovanna, che sarebbe diventata una figura emblematica della storia di Francia, fu quello il momento - sollecitata dalle ''voci'' che diceva di sentire - per correre in aiuto di [[Carlo VII di Francia|Carlo VII]], [[Delfino (titolo)|Delfino]] di Francia e futuro re, estromesso dalla successione al trono a beneficio dei sovrani inglesi.
 
== Le gesta belliche ==
Presentandosi come ''inviata di Dio'', Giovanna sostenne di aver ricevuto l'''incarico celeste'' di salvare la Francia; la sua buona fede fu affermata da un gruppo di teologi che a lungo l'interrogarono accertandosi inoltre che ella avesse ascoltato la voce di dio dall'orecchio destro visto che la sinistra era vista come la parte del diavolo.
Si narra, tuttavia, che il Delfino nella città di Chinon, non fidandosi di lei, le si fosse presentato mescolato tra gli altri presenti. Ella però, pur non avendolo mai visto, lo riconobbe<ref>L'incontro ebbe luogo nel [[Castello di Chinon]].</ref>. Carlo, allora, convintosi, decise di affidarsi alla sua guida per riscattare le sorti della Francia.[[Immagine:Joan parliament of paris.jpg|thumb|Ritratto di Giovanna d'Arco, dal registro del Parlamento di Parigi (1429) tenuto da Clément de Fauquembergue.<ref>[http://www.stejeannedarc.net/chroniques/chronique_fauquembergue.php dal registro del Parlamento di Parigi (1429) tenuto da Clément de Fauquembergue]</ref>]]
Iniziò pertanto la riforma dell'esercito trascinando con il suo esempio le truppe francesi e imponendo uno stile di vita rigoroso e quasi monastico, molto simile allo stile che adottarono i cavalieri templari, circa tre secoli prima.
I soldati, trascinati dal carisma della giovane, si esaltarono e si prepararono alla riscossa.
 
===L'Assedio d'Orléans===
[[Immagine:Portrait jeanne d'arc.jpg|thumb|left|125px|Giovanna d'Arco]]
Sebbene non le fosse stata affidata formalmente nessuna carica militare, Giovanna divenne ben presto una figura centrale nelle armate francesi: vestita da soldato, impugnando brando e bandiera bianca con raffigurato Dio nell'atto di benedire il fiordaliso francese, comunemente la ''pucelle d'Orléans'' raccolse un gran numero di volontari da tutto il regno e guidò le truppe infervorate in battaglia contro gli inglesi. Questi erano ormai arrivati a porre l'assedio ad [[Orléans]], chiave di volta della valle della Loira, nella Francia centrale. Se Orléans fosse caduta, l'intera Loira meridionale sarebbe stata presa; la stessa Chinon, corte del futuro Carlo VII, non era molto lontana da Orléans.
La città era accerchiata dagli inglesi, che controllavano quattro grandi fortezze intorno alla città e dalle quali tenevano l'assedio.
Giovanna attaccò quelle maggiormente fortificate a sud del fiume, e l'8 maggio 1429 riuscì a rompere l'accerchiamento dopo aver portato rifornimenti alla popolazione affamata. È qui che il popolo, in festa, le diede il nomignolo di "pulzella d'Orléans".
Il suo successo fu fondamentale per le sorti della guerra, poiché esso impedì che gli anglo-borgognoni potessero occupare l'intera parte settentrionale del paese e marciare verso il Sud fedele a Carlo e, inoltre, diede inizio a un'avanzata nella valle della Loira culminata nella [[battaglia di Patay]].
[[Immagine:Ingres coronation charles vii.jpg|thumb|left|Dipinto di J.A.D. Ingres esposto al Museo del Louvre]]
 
===Consacrazione del re ed altri successi===
Dopo la liberazione di Orléans, la ''pulzella'' continuò le proprie campagne contro gli inglesi, accompagnata da ''[[La Hire]]'' e da [[Jean Poton de Xaintrailles]], e li battè a Jargeu e a Patay il 18 giugno 1429.
 
Il [[17 luglio]] [[1429]] scortò [[Carlo VII]] a [[Reims]], nella cui cattedrale, di primaria importanza per la Francia già dall'epoca di [[Clodoveo]], il sovrano fu incoronato. Da questo momento incominciò la riconquista che nel [[1437]] l'avrebbe portato fino a [[Parigi]]. Tuttavia, la figura di Giovanna, ormai leggendaria, divenne improvvisamente ingombrante per l'aristocrazia che cominciò a temere di vedere offuscato il proprio prestigio da una pastorella lorenese.
 
Inoltre, le casse del nuovo re non permettevano di continuare la guerra come avrebbe voluto Giovanna, e senza fondi Carlo VII temeva di perdere troppo presto la corona appena ottenuta. Ma Giovanna era una donna determinata e, grazie alla sua fama ed al suo carisma, aveva radunato intorno a sé un vero e proprio esercito privato, con il quale attaccò Parigi l'8 settembre 1429.
 
Forse anche spaventato da questa sua forza sul campo, Carlo VII decise allora di togliere di mezzo la scomoda pulzella; non inviò infatti i rinforzi promessi a Giovanna, che vide così capitolare il suo esercito e fallire l'assedio di Parigi.
 
==La cattura e il processo==
[[Immagine:Joan of arc interrogation.jpg|thumb|Interrogatorio di Giovanna]]
L'eroina non voleva abbandonare quella che considerava una missione divina e, di conseguenza, continuò con pochi volontari la guerra contro gli inglesi.
La scarsità numerica e l'ostilità che la circondava, tuttavia, la misero subito in una situazione difficile. Nel [[1430]], durante la [[battaglia di Compiègne]], vicino a [[Parigi]], venne ferita e catturata dalle forze borgognone, che la vendettero per la somma di diecimila franchi tornesi agli alleati inglesi, i quali la processarono per eresia e stregoneria a [[Rouen]], senza che [[Carlo VII]] muovesse in suo soccorso.
 
Il processo a Giovanna ebbe inizio formale il [[9 gennaio]] [[1431]], quando [[Pierre Cauchon]], vescovo di [[Beauvais]], ottenuta la giurisdizione su Rouen (allora sede arcivescovile vacante), conferì l'incarico di procuratore a [[Jean d'Estivet]], uomo di sua fiducia e canonico della cattedrale di Beuavais, il quale convocò un collegio inquisitoriale composto da oltre cinquanta esperti in teologia e diritto canonico. Terminata una prima fase istruttoria, durata circa 40 giorni, nei quali furono ascoltati vari testimoni (tra questi la sedicente veggente Catherine de la Rochelle, che aveva avuto alcuni dissapori con l'accusata) e fu condotta un'inchiesta nella stessa [[Domrémy-la-Pucelle| Domrémy]], Estivet convocò Giovanna d'Arco per la prima udienza processuale, che si tenne il 21 febbraio 1431. Altri tre interrogatori seguirono a brevissima distanza fino al [[27 febbraio]], quando iniziò la fase dibattimentale. Fino a quel momento nessuno era riuscito ad indurre Giovanna in contraddizione, né a fare in modo che si compromettesse con dichiarazioni inappropriate sulle "voci" che diceva di udire.
 
A partire dal [[1° marzo]] tutte le udienze del processo furono tenute a porte chiuse, e alla giovane imputata non fu consentito di incontrare nessuno che non fosse inquisitore o giudice. Con tale disposizione Cauchon ed Estivet volevano provocare un crollo nervoso da parte di Giovanna, che tuttavia non cedette. Durante il secondo di questi interrogatori, tenutosi in forma riservata il [[15 marzo]], gli inquisitori chiesero a Giovanna se sapeva distinguere tra la "Chiesa trionfante" e la "Chiesa militante"; comprendendo la capziosità della domanda, l'imputata si rifiutò di fornire una risposta precisa ("''Visto che la Chiesa è opera di Dio non ci deve essere una grande differenza''") ma accennò brevemente al fatto che considerava la Chiesa militante, ossia la "Chiesa dei preti", subordinata alla Chiesa trionfante, e spiegò comunque di essere sottomessa all'autorità di ambedue le chiese. Quando poi le fu chiesto se riteneva di trovarsi nella "Grazia di Dio", Giovanna, che intuiva l'ambiguità della domanda (se avesse risposto di no avrebbe distrutto i presupposti su cui fondava la sua difesa, se avesse risposto di sì avrebbe peccato di superbia), rispose: "''Se non lo sono prego il Signore che mi ci metta, ma se lo sono lo prego perché mi ci mantenga, perché preferirei morire piuttosto che restarne esclusa''".
 
Il [[27 marzo]] fu convocata un'udienza pubblica del collegio inquisitoriale, durante la quale Jean d'Estivet diede sfogo a tutta la propria valenza oratoria, assumendo toni decisamente violenti nel formulare accuse teologiche e nel muovere rimproveri alla condotta morale della giovane imputata; tuttavia, l'accusa ricevette ancora delle risposte parzialmente insoddisfacenti e interlocutorie da parte di Giovanna d'Arco, che cominciò anche a dare segni di impazienza di fronte al tribunale ecclesiastico, probabilmente temendo che il suo destino fosse segnato e la sentenza già decisa ancora prima di essere messa per iscritto.
 
Il [[12 aprile]] nel palazzo arcivescovile di Rouen si riunì il collegio giudicante, formato da teologi e giuristi, provenienti in gran parte dalla [[Sorbona]] e presieduto dal "magister" Ermengardo (se si eccettua il nome, l'identità del personaggio rimane del tutto oscura, ma è probabile che si trattasse di un teologo dell'università parigina). Nonostante le prove raccolte contro Giovanna d'Arco fossero oggettivamente assai deboli, venne emesso un verdetto di colpevolezza per una lunga lista di imputazioni, le più gravi delle quali erano la [[blasfemia]], l'[[idolatria]] e la [[superstizione]].
 
Seppure stremata nel morale e nel fisico, Giovanna d'Arco continuò a professarsi innocente anche nelle settimane successive, e ad affermare la veridicità delle voci che continuava ad udire.
 
Il [[18 aprile]] 1431 Giovanna fu colpita da un grave malessere accompagnato da un violento stato febbrile, che fece temere per la sua vita, ma si riprese nel giro di pochi giorni. Nel frattempo gli inglesi facevano pressione su Pierre Cauchon perché accelerasse l'esecuzione della sentenza, ma il vescovo di Bauvais, forse non del tutto convinto della regolarità formale del processo, né della effettiva colpevolezza della ragazza, continuò a prendere tempo. Del resto, Cauchon era sottoposto alle pressioni contrapposte da Giovanni Lancaster, [[duca]] di [[Bedford]], da un lato, che auspicava una rapida messa a morte della condannata, e da [[Filippo III di Borgogna]] dall'altro, che, pur avendone richiesto la condanna, non voleva la morte di Giovanna, forse perché ne aveva pietà ma soprattutto perché temeva di farne una martire.
 
===Dall'abiura al rogo===
Il [[23 maggio]] 1431 fu data lettura pubblica della sentenza di condanna nel cimitero di Rouen, e Giovanna d'Arco, fisicamente stremata e terrorizzata dalla prospettiva di morire bruciata, non reagì, né controbatté alla lunga e infamante lista di imputazioni. Sulla promessa di aver salva la vita e di restare in mano francese, accettò quindi di sottoscrivere l'atto di abiura, segnando il documento con una croce o con un cerchio (fatto che molti studiosi hanno ritenuto insolito, perché la donna, pur priva di qualsiasi istruzione formale, sapeva scrivere il proprio nome, cosa che fece praticamente in tutte le occasioni in cui le fu richiesto, tracciando a fatica la firma "Jehanne"). Giovanna fu quindi reintegrata nel seno della Santa Chiesa Cattolica di Roma e condannata alla carcerazione perpetua. Tuttavia, il giorno successivo, durante una cerimonia solenne in cui dava notizia dell'abiura e della conseguente condanna all'ergastolo di Giovanna d'Arco, Pierre Cauchon la consegnò di fatto ai carcerieri inglesi.
 
In realtà l'abiura, se da un lato favorì la commutazione della pena di morte in quella dell'ergastolo, dall'altro ebbe però l'effetto di legittimare sotto ogni profilo il processo. Infatti, se non avesse abiurato, Giovanna d'Arco avrebbe potuto appellarsi direttamente alla Santa Sede, chiedendo che il processo fosse dichiarato illegittimo, e nel frattempo gli effetti della sentenza sarebbero rimasti sospesi. Ammettendo, invece, la propria colpevolezza, Giovanna si precluse ogni possibilità di appello, ed il processo celebrato a suo carico vide sanato ogni suo eventuale vizio.
 
Tra le condizioni dell'atto di abiura di Giovanna vi era anche quella di non indossare più vestiti di foggia maschile. La mattina del 27 maggio, però, i carcerieri inglesi che sorvegliavano la sua cella dichiararono di aver trovato Giovanna con indosso abiti maschili. Condotta dinnanzi ai giudici e agli inquisitori, la ragazza affermò di aver sottoscritto l'abiura perché intimorita dalla prospettiva del rogo, e perché non aveva del tutto compreso il significato del documento firmato; ribadì quindi la sua innocenza e la veridicità delle voci e delle rivelazioni da essa ricevute. Di fronte alla sostanziale ritrattazione dell'abiura, Pierre Cauchon la dichiarò allora "relapsa", e dispose che fosse consegnata al braccio secolare perché fosse eseguita la condanna a morte.
 
Il 30 maggio 1431, di fronte a una folla numerosa riunitasi per l'occasione, Giovanna d'Arco fu condotta al rogo che era stato allestito sulla piazza del mercato di Rouen. Contrariamente alla prassi dell'epoca, che prevedeva che il condannato fosse scomunicato prima di essere arso, e che gli fossero negati i conforti religiosi, Giovanna d'Arco poté confessarsi e ricevere la comunione, fu quindi incatenata a un pilastro di pietra, posto al di sopra di un cumulo di legna e fascine alto circa tre metri, perché fosse ben visibile anche da una certa distanza. Le testimonianze raccolte durante la revisione del processo affermano che la giovane, dopo che era stato appiccato il fuoco alla pira, abbia urlato per l'ultima volta che le "voci" che le avevano parlato erano vere e che non l'avevano ingannata. Quando fumo e fiamme stavano per avvolgerla, Giovanna d'Arco gridò più volte il nome di Gesù, e nei suoi ultimi istanti di vita ricevette il conforto di una croce astile che le fu posta davanti al volto dal frate Isembard de la Pierre. Le ceneri del rogo e i pochi resti del corpo di Giovanna d'Arco furono poi gettati nella [[Senna]] per evitare che i venditori di reliquie potessero alimentare il culto della "Pulzella".
 
Un'ipotesi su Santa Giovanna D'Arco afferma che fosse stata scambiata con un'altra ragazza il giorno del processo.{{citazione necessaria}}
Un'altra ipotesi è che non fosse di origini umili, bensì figlia illegittima della Regina di Francia, e che fosse stata affidata a una famiglia di contadini di Domremy.{{citazione necessaria}}
 
===La questione della verginità===
[[Immagine:Jehanne signature.jpg|thumb|La sua firma (l'unica parola che la Pulzella, analfabeta, fosse in grado di scrivere)]]
 
Definendosi apertamente la "Pulzella", Giovanna accreditava l'idea di essere un'inviata da Dio e non una [[strega]]: la sua [[verginità]] simboleggiava chiaramente la purezza, tanto da un punto di vista fisico quanto da quello delle intenzioni religiose e politiche. Di conseguenza, verificarne la veridicità era questione di fondamentale importanza: così, per ben due volte venne constatata dalle matrone, a [[Poitiers]] nel marzo [[1429]], ed a [[Rouen]] il 13 gennaio [[1431]], su ordine dello stesso Cauchon.
 
L'abitudine di Giovanna di portare abiti maschili aveva probabilmente il fine di impedire ai malintenzionati di violentarla.
 
==Riabilitazione e canonizzazione==
Quando ormai le truppe inglesi avevano perso la propria influenza, nel [[1456]], la Chiesa sotto [[papa Callisto III]] riaprì l'inchiesta, autorizzando un nuovo processo: il precedente tribunale fu riconosciuto come illegittimo, il processo annullato e Giovanna fu, a posteriori, non solo riabilitata e riconosciuta innocente, ma anche dichiarata [[martire della fede]]. Il grande accusatore della Pulzella, il vescovo [[Pierre Cauchon]], subì la [[scomunica]] postuma come [[eresia|eretico]].
 
Nel [[1869]] il [[diocesi di Orléans|vescovo d'Orléans]] diede avvio ad una [[petizione]] per la [[canonizzazione]] della fanciulla. [[Papa Leone XIII]] diede inizio al suo processo di [[beatificazione]], che costituì anche un segnale per migliorare i rapporti della [[santa sede]] con il governo francese instauratosi nel [[1893]], fortemente [[anticlericale]].
[[Immagine:Jeanne d' Arc (Eugene Thirion).jpg|thumb|Dipinto di Eugene Thirion]]
Giovanna venne beatificata il [[18 aprile]] [[1909]] da [[papa Pio X]] e proclamata [[santa]] da [[papa Benedetto XV]] il [[16 maggio]] [[1920]], dopo che le erano stati riconosciuti i [[miracolo|miracoli]] prescritti (la guarigione di tre suore da ulcere e tumori incurabili). Il governo francese, lo stesso anno, riallacciò i rapporti con la santa sede (che erano sospesi dal [[1895]]) e dichiarò [[festa nazionale]] l'[[8 maggio]], giorno della [[battaglia di Orléans]]. Giovanna venne inserita tra i santi patroni della Francia. È venerata anche come patrona dei martiri e dei perseguitati religiosi, delle vittime di [[stupro]], delle volontarie del [[Pronto Soccorso]], delle [[forze armate]] femminili e dei soldati. La sua [[calendario dei santi|memoria liturgica]] viene celebrata il [[30 maggio]].
 
La incredibile e breve vita, la passione e la drammatica morte di Giovanna d'Arco sono state raccontate innumerevoli volte in [[saggistica|saggi]], [[romanzo|romanzi]], [[biografia|biografie]], [[drammaturgia|drammi]] per il [[teatro (rappresentazione)|teatro]]; anche il [[cinema]] e l'[[opera lirica]] si sono occupati di questa figura.
 
Ancora oggi è tra i santi francesi maggiormente venerati.
 
== Le reliquie ==
 
Giovanna d'Arco fu giustiziata sul rogo il 30 maggio 1431, l'esecuzione procedette con modalità ben descritte nelle cronache dell'epoca e consistette in una sorta di "tripla cremazione". La condannata non fu infatti uccisa direttamente dalle fiamme, quanto piuttosto dall'inalazione dei fumi arroventati prodotti dalla combustione del legname e della paglia, si trattava di una morte atroce, ma comunque molto rapida, che avviene per soffocamento dovuto ad edema della laringe e che oggi si riscontra frequentemente nei decessi causati da incendi; si sa con certezza che, pochi minuti dopo che le fiamme avevano completamente avvolto la pira, i boia le fecero abbassare, consentendo ad alcuni spettatori di avvicinarsi, per mostrare loro che il cadavere del condannato era di sesso femminile e che si trattava proprio di quello di Giovanna d'Arco (il corpo era dunque pressoché intatto e riconoscibile), successivamente il fuoco fu rialimentato, in modo che il cadavere potesse essere completamente distrutto dal calore. A questa seconda cremazione, ne seguì una terza, perché i carnefici si erano resi conto che il corpo, seppure carbonizzato, non bruciava completamente. Fecero quindi abbassare nuovamente le fiamme e (probabilmente con l'ausilio di bastoni o mazze) frantumarono ciò che restava di ancora integro o solo parzialmente combusto (la testa, alcuni organi interni come il cuore, ecc.). Le fiamme furono quindi alimentate ancora una volta, ed alla fine di questa terza cremazione, diverse ore dopo l'accensione del rogo, della "Pulzella di Orléans" rimanevano solo le ceneri e qualche frammento osseo. I resti del rogo furono quindi caricati su un carro e (probabilmente sotto stretto controllo di una guarnigione armata) gettati nella Senna. La dispersione delle ceneri era una sorta di pena accessoria e postuma, non priva di connotati superstiziosi (per la mentalità religiosa dell'epoca la distruzione del cadavere rendeva più difficile l'eventuale resurrezione al momento del Giudizio universale), ma aveva anche uno scopo immediato e pratico: impedire che venissero prelevate reliquie di Giovanna d'Arco, perché a meno di due anni dalle grandi imprese militari della "Pulzella", la sua fama era ancora enorme e il coraggio con cui aveva affrontato il processo e la condanna potevano rafforzarla ulteriormente; la presenza di eventuali reliquie poteva quindi costituire la base di un culto pericoloso, perché rivolto a una nemica implacabile di inglesi e borgognoni.
 
Nonostante la meticolosità dei carnefici, e le rigide disposizioni delle autorità borgognone e inglesi avessero reso molto improbabile questa eventualità, nel [[1867]] furono rinvenute alcune presunte reliquie di Giovanna d'Arco. Fra queste vi era anche un femore di gatto la cui presenza, a detta di chi ne sosteneva l'autenticità, era spiegabile con il fatto che uno di questi animali sarebbe stato gettato nel rogo in cui ardeva Giovanna d'Arco. Le recenti analisi condotte da Philippe Charlier hanno però dimostrato che le reliquie attribuite alla santa sono in realtà databili tra il sesto ed il terzo secolo a.C. e sono frammenti di una [[mummia]] egiziana (i presunti segni di combustione sono in realtà, secondo Charlier, il prodotto di un processo di imbalsamazione).<ref>[http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/esteri/giovanna-darco/giovanna-darco/giovanna-darco.html Francia, luce sui resti di Giovanna d'Arco], articolo de "La Repubblica", del 18 dicembre 2006</ref>
<ref>[http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/scienza_e_tecnologia/darco-falso/darco-falso/darco-falso.html False le reliquie di Giovanna d'Arco], articolo de "La Repubblica", del 4 aprile 2007</ref>
 
== Cinema ==
Diversi sono i film prodotti sulla vita di Giovanna d'Arco:
*''[[Giovanna d'Arco (film 1908)|Giovanna d'Arco]]'' ([[1908]]), regia di [[Mario Caserini]]
*''[[Giovanna d'Arco (film 1913)|Giovanna d'Arco]]'' ([[1913]]), regia di [[Ubaldo Maria Del Colle]]
*''[[La passione di Giovanna d'Arco]] (La passion de Jeanne d'Arc)'' ([[1928]]), regia di [[Carl Theodor Dreyer]]
*''[[Giovanna d'Arco (film 1935)|Giovanna d'Arco]] (Das Mädchen Johanna)'' ([[1935]]), regia di [[Gustav Ucicky]]
*''[[Giovanna d'Arco (film 1948)|Giovanna d'Arco]] (Joan of Arc)'' ([[1948]]), regia di [[Victor Fleming]]
*''[[Giovanna d'Arco al rogo]]'' ([[1954]]), regia di [[Roberto Rossellini]]
*''[[Santa Giovanna (film 1957)|Santa Giovanna]] (Saint Joan)'' ([[1957]]), regia di [[Otto Preminger]]
*''[[Il processo di Giovanna d'Arco]] (Procès de Jeanne d'Arc)'' ([[1962]]), regia di [[Robert Bresson]]
*''[[Giovanna d'Arco (film 1989)|Giovanna d'Arco]]'' ([[1989]]), regia di [[Werner Herzog]]
*''[[Giovanna d'Arco (film 1994)|Giovanna d'Arco]] (Jeanne la Pucelle)'' ([[1994]]), regia di [[Jacques Rivette]]
*''[[Giovanna d'Arco (film 1999)|Giovanna d'Arco]] (The Messenger: The Story of Joan of Arc)'' ([[1999]]), regia di [[Luc Besson]]
 
== Musica ==
*''[[Giovanna D'Arco (Rossini)|Giovanna D'Arco]]'' è il titolo di una [[cantata]] per [[canto (musica)|voce sola]] e accompagnamento al [[Pianoforte|piano]], composta da [[Gioachino Rossini]] nel [[1832]].
*Alla ''pulzella di Orleans'' si è ispirato anche [[Giuseppe Verdi]], per comporre la musica della sua [[opera lirica|opera]] ''[[Giovanna d'Arco (opera)|Giovanna d'Arco]]''.
*Del 1881 è invece l'opera Orleanskaja Deva (La Pulzella d'Orleans) di [[Piotr Ilič Čaikovskij]].
*Dedicato alla ''pulzella di Orleans'' è l'oratorio drammatico in XI scene scritto da [[Arthur Honegger]], su testo di [[Paul Claudel]] intitolato ''[[Jeanne d’Arc au bûcher]]''.
*A Giovanna D'Arco è dedicata una canzone di [[Leonard Cohen]], ''Joan of Arc'', tradotta in italiano da [[Fabrizio De André]].
*Anche [[Angelo Branduardi]] ha composto nel 1994 una canzone dal titolo "Giovanna D'Arco" inserita nell`album "Domenica e lunedí".
*Sempre nel 1994 esce anche l'album ''Gente comune'', di [[Fiorella Mannoia]], nel quale è contenuta una canzone intitolata ''Giovanna D'Arco'', scritta da [[Francesco De Gregori]].
*Nel 2005 il gruppo [[symphonic metal]] italiano [[Thy Majestie]] pubblica ''Jeanne D'Arc'', disco epico-sinfonico che narra l'epopea dell'eroina francese.
*Nel 2008 [[Nicola Orioli]] in collaborazione con il [[gruppo musicale]] svizzero [[I Tamagotchi]], compone la [[colonna sonora]] del [[film]] di [[Carl Theodor Dreyer]] ''[[La passione di Giovanna d'Arco]]''.
 
== Ipotesi sulla genealogia ==
{{F|argomento=storia|data=novembre 2008}}
Dagli archivi inediti del Duca di Wessex, il nome avito della famiglia d'Arc, divenuta poi de Lys, era Avril de Burey Anjou de l'Arcaya, discendente di Federico quarto figlio di Isabel d'Anjou Plantagenet, terza moglie di Federico II, quindi un ramo in decadenza di Giovanni Senza Terra dei Plantagenets, antichi conti d'Anjou (l'avito stemma della famiglia erano i tre gigli dei d'Anjou, di cui uno fu sostituito con la spada, dopo l'impresa della pulcelle d'Orleans) ne discendeva che dopo il trionfo ella diveniva potenzialmente pericolosa e per il re di Francia e per il re d'Inghilterra Enrico V, un ramo cadetto Lancaster. Il processo fu infatti una mistificante opera di disinformazione, svelata poi dalla famiglia di un discendente del fratello di Jeanne, nel 1700, alto magistrato, autorizzato a chiamarsi de Lys.(note da l'Avanzar della Marea-Enrico VI pièce teatrale di K. Hohenstaufen)
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Franco Cardini, ''Giovanna d'Arco'', Mondadori, 1999
*Pernoud Régine; Clin Marie-Veronique, ''Giovanna d'Arco'', Città Nuova, 1987
*Pernoud Régine, ''Giovanna d'Arco. Una vita in breve'', San Paolo, 1992
*Pernoud Régine, ''La spiritualità di Giovanna d'Arco'', Jaca Book, 1998
*Charles Péguy, ''Il mistero della carità di Giovanna d'Arco'', Jaca Book, 1993
 
==Voci correlate==
*[[Donne e cristianesimo]]
*[[Lista di persone giustiziate per eresia]]
*[[Carlo VII di Francia]]
*[[Gilles de Rais]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Jeanne d'Arc}}
 
==Sistema elettorale==
== Collegamenti esterni ==
I 250 parlamentari sono stati eletti con sistema proporzionale in 15 collegi plurinominali<ref>[https://www.almasdarnews.com/article/president-assad-calls-for-parliamentary-elections-next-april/ President Assad calls for parliamentary elections next April] AMN, 22 February 2016</ref>.
*{{santiebeati|33100|Santa Giovanna d'Arco}}
*{{en}} [http://archive.joan-of-arc.org/ Archivio online su Giovanna d'Arco, con i documenti originali]
*{{en}} [http://www.jeanne-darc.dk/ Jeanne d'Arc. Online University research project]
*{{en}} [http://www.Jehanne-Darc.com/ Jehanne-Darc.com].
*{{en}} [http://www.maidofheaven.com/joanofarc_timeline_history.asp Jeanne Darc Cronologia].
 
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{{Portale|cattolicesimo|donne nella storia|Guerra dei cent'anni}}
!Collegio
!Seggi
!Popolazione<br />(stime 2011)<ref>{{Cita web|titolo=Population estimates on 31 December 2011 |editore=[[Central Bureau of Statistics (Syria)|Central Bureau of Statistics]] |url=http://www.cbssyr.sy/yearbook/2011/Data-Chapter2/TAB-3-2-2011.htm |accesso= 23 febbraio 2016 |lingua=ar}}</ref><ref>{{Cita web|titolo=2004 census data |editore=Central Bureau of Statistics |url=http://www.cbssyr.sy/new%20web%20site/General_census/census_2004/NH/TAB02-1-2004.htm |accesso= 23 febbraio 2016 |lingua=ar}}</ref>
|-
|align=left|[[Governatorato di Damasco]]
|29
|1,754,000
|-
|align=left|[[Governatorato di Rif Dimashq]]
|19
|2,836,000
|-
|align=left|[[Aleppo]] (città)
|20
|2,132,100
|-
|align=left|[[Governatorato di Aleppo]]
|32
|2,735,900
|-
|align=left|[[Governatorato di Homs]]
|23
|1,803,000
|-
|align=left|[[Governatorato di Hama]]
|22
|1,628,000
|-
|align=left|[[Governatorato di Latakia]]
|17
|1,008,000
|-
|align=left|[[Governatorato di Idlib]]
|18
|1,501,000
|-
|align=left|[[Governatorato di Tartus]]
|13
|797,000
|-
|align=left|[[Governatorato di Raqqa]]
|8
|944,000
|-
|align=left|[[Governatorato di Deir ez-Zor]]
|14
|1,239,000
|-
|align=left|[[Governatorato di Al-Hasakah]]
|14
|1,512,000
|-
|align=left|[[Governatorato di Daraa]]
|10
|1,027,000
|-
|align=left|[[Governatorato di As-Suwayda]]
|6
|370,000
|-
|align=left|[[Governatorato di Quneitra]]
|5
|90,000
|- class=sortbottom style=font-weight:bold
|align=left|Totale
|250
|21,377,000
|}
 
==Contesto==
[[Categoria:Biografie di santi]]
Dopo quasi cinque anni di guerra civile, visti i tentativi di tregua, l'intervento militare russo e le vittorie dell'[[Esercito Arabo di Siria]], il Presidente Bashar al-Assad indisse le elezioni.
[[categoria:Condottieri francesi]]
[[categoria:mistici francesi]]
[[Categoria:Generali della guerra dei cent'anni]]
[[Categoria:Persone giustiziate per eresia]]
 
Al momento del voto, il [[Governatorato di Idlib]] era quasi interamente fuori dal controllo del governo, poiché controllato dai ribelli. Il [[Governatorato di Raqqa]] ed il [[Governatorato di Deir ez-Zor]] erano occupati per la maggior parte dal Daesh. Pertanto, le elezioni non si sono tenute in queste province. Anche parti dei givernarorati di [[Aleppo]], [[Homs]] e [[Daraa]] erano controllate da forze antigovernative al momento delle elezioni. Il [[Rojava]] era autonomo sin dall'inizio della guerra civile.
{{Link AdQ|ca}}
==Risultati==
{{Link AdQ|en}}
Il [[Fronte Nazionale Progressista]], guidato dal [[Partito Ba'th (Siria)|Partito Ba'th]], ha ottenuto 200 seggi su 250, mentre l'opposizione interna ed estera ha boicottato le elezioni. L'affluenza è stata del 57,56%. Due [[Comunità armena in Siria|armeni]] sono stati eletti al Consiglio del Popolo, tra cui la prima donna armena<ref>{{Cita web|url=http://armenianweekly.com/2016/04/16/two-armenians-elected-to-syrias-parliament/|titolo=Two Armenians Elected to Syria’s Parliament|autore=Hairenik|opera=Armenian Weekly}}</ref>.
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|- bgcolor="#ececec"
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! Voti
! %
! Seggi
|-
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|-
| bgcolor="{{colore partito|Partito Nazionalista Sociale Siriano}}"|
| align=left| [[Partito Nazionalista Sociale Siriano]]
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|-
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| align=left| [[Partito Comunista Siriano (Bakdash)]]
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|-
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|-
| bgcolor="{{colore partito|Unione Socialista Araba}}"|
| align=left| [[Unione Socialista Araba (Siria)|Unione Socialista Araba]]
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|-
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| align=left| [[Partito Comunista Siriano (Unificato)]]
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|-
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|-
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| align=left| Indipendenti all'interno del [[Fronte Nazionale Progressista]]
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|-
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| align=left| Indipendenti
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|-
| colspan=2 align=left| ''' Totale '''
| align=right| ''' {{formatnum:5085444}} '''
| align=right| '''100'''
| align=right| ''' 250 '''
|}
==Reazioni==
*{{flag|Germany}} - [[Martin Schaefer]], portavoce per il Ministero degli Esteri, ha annunciato che la [[Germania]] non avrebbe accettato i risultati delle elezioni. Ha dichiarato: "Lo svolgimento di elezioni libere e prive di brogli è semplicemente impossibile nella situazione attuale, con tutti i rifugiati, in una situazione di piena guerra civile"<ref>{{Cita web|url=http://thechronicleherald.ca/world/1356536-the-latest-syrian-opposition-in-geneva-lashes-out-at-assad|titolo=The Latest: Syrian opposition in Geneva lashes out at Assad|opera=The Chronicle Herald}}</ref>
*{{flag|United States}} - [[John Kirby]], portavoce del [[Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America]] ha annunciato che gli [[Stati Uniti d'America]] ritengono che le elezioni non siano credibili, libere o prive di brogli. Ha parlato della morte di molti cittadini in seguito alla guerra civile siriana<ref>http://www.turkishweekly.net/2016/04/15/news/Syrian-elections-not-credible-or-fair-with-assad-us/</ref>.
 
==Note==
{{Link AdQ|af}}
<references />
{{Elezioni in Siria}}
{{portale|politica|socialismo}}
 
[[afCategoria:JohannaElezioni vanin ArkelSiria]]
[[Categoria:Elezioni in Asia del 2016]]
[[als:Jeanne d´Arc]]
[[an:Chuana d'Arco]]
[[ar:جان دارك]]
[[ast:Xuana d'Arcu]]
[[az:Janna d'Ark]]
[[ba:Жанна д’Арк]]
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[[bg:Жана д'Арк]]
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[[bs:Ivana Orleanska]]
[[ca:Joana d'Arc]]
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