Noto (Italia) e Diocesi di Brescia: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
|Nome=Noto
|Panorama=Noto Panorama.JPG
|Didascalia=
|Bandiera=Noto-Gonfalone.png
|Voce bandiera=
|Stemma=Noto-Stemma.png
|Voce stemma=
|Stato=ITA
|Grado amministrativo=3
|Divisione amm grado 1=Sicilia
|Divisione amm grado 2=Siracusa
|Amministratore locale=Corrado Bonfanti <!--nome, cognome SENZA titoli-->
|Partito=[[Partito Democratico|PD]] - [[Futuro e Libertà per l'Italia|FLI]] - [[Unione di Centro (2008)|UdC]] - [[Movimento per le Autonomie|MpA]]
|Data elezione=13/06/2011<!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|Data istituzione=
|Latitudine gradi=36
|Latitudine minuti=53
|Latitudine secondi=0
|Latitudine NS=N
|Longitudine gradi=15
|Longitudine minuti=5
|Longitudine secondi=0
|Longitudine EW=E
|Altitudine=152
|Superficie=551.12
|Note superficie=
|Abitanti=24047
|Note abitanti=- Popolazione residente al 31 dicembre 2012
|Aggiornamento abitanti=31-12-2012
|Sottodivisioni=Baulì, [[Balata]], [[Castelluccio di Noto|Castelluccio]], Cipolla, Coda di Lupo, Falconara, Fondo Morte, Lenzavacche, [[Lido di Noto]], Madonna Marina, Pantano Longarini, Pietà San Giovannello, Reitani, Rigolizia, San Corrado di Fuori, San Lorenzo, San Marco, San Paolo, Santa Lucia, Serra di Vento, [[Testa dell'Acqua]], [[Vendicari]], Villa Vela
|Divisioni confinanti=[[Avola]], [[Canicattini Bagni]], [[Ispica]] (RG), [[Modica]] (RG), [[Pachino]], [[Palazzolo Acreide]], [[Rosolini]], [[Siracusa]]
|Codice postale=96017
|Prefisso=[[0931]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=089013
|Codice catastale=F943
|Targa=SR
|Zona sismica=2
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=netini
|Patrono=[[san Corrado Confalonieri]]
|Festivo=19 febbraio
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Noto (province of Syracuse, region Sicily, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Noto nella provincia di Siracusa
|Sito=http://www.comune.noto.sr.it/
}}
 
{{diocesi della chiesa cattolica
{{UNESCO
|immagine=Cathedral of Brescia.jpg
|tipoBene = patrimonio
|nome=[[Diocesi]] di [[Brescia]]
|nome = Città tardo barocche del [[Val di Noto]] (Sicilia sud orientale)
|latino=Dioecesis Brixiensis
|nomeInglese = Late Baroque Towns of the Val di Noto (South-Eastern Sicily)
|titolo=[[vescovo]]
|immagine = La cattedrale di Noto restaurata.JPG
|titolare=[[Pierantonio Tremolada]]
|anno = 2002
|ausiliari=
|tipologia = architettonico
|emeriti=[[arcivescovo]] [[Bruno Foresti]],<br />[[Giulio Sanguineti]],<br />[[Luciano Monari]]
|criterio = C (i) (ii) (iv) (v)
|vicario=Gian Franco Mascher
|pericolo = no
|provicario=Cesare Polvara
|link = 1024
|stato=Italia
|ritoliturgico=[[rito romano|romano]]
|eretta=[[I secolo]]
|stemma=
|mappa=Mappa diocesi Brescia.png
|mappacollocazione=Roman Catholic Diocese of Brescia in Italy.svg
|mappaprovincia=Ecclesiastical province of Milan in Italy.svg
|suffraganeadi=[[arcidiocesi di Milano]]
|regione=[[Regione ecclesiastica Lombardia|Lombardia]]
|battezzati=960.000
|popolazione=1.152.107
|proporzione=83,3
|sacerdotisecolari=735
|sacerdotiregolari=199
|sacerdoti=934
|battezzatipersacerdote=1.027
|diaconi=54
|religiosi=289
|religiose=1.470
|vicariati=32
|parrocchie=473
|superficie=4.538,39
|cattedrale=[[Duomo nuovo (Brescia)|Maria Santissima Assunta]]
|concattedrali=[[Duomo vecchio]]
|indirizzo=Via Trieste 13, 25121 Brescia, Italia
|sito=www.diocesi.brescia.it
|anno=2016
|ch=bres
|patroni=Santi [[Faustino e Giovita]]
}}
[[File:Duomo vecchio (brescia) esterno.jpg|upright=1.3|thumb|La [[Duomo vecchio|concattedrale di Santa Maria Assunta]]]]
{{quote|Noto è una delle città d'[[Europa]] più splendidamente costruite: questa piccola remota località emerge nella memoria al pari di [[Würzburg]] o [[Nymphenburg]], come uno dei risultati più raffinati dell'età che produsse [[Mozart]] e [[Giambattista Tiepolo|Tiepolo]]|Douglas Sladen<ref>in John J. Ide, ''Noto - the Perfect Baroque City'' (1958), p. 15; trad. italiana in S. Tobriner, ''La genesi di Noto'' (1989).</ref>}}
[[File:Brescia portale Vescovado.JPG|upright=1.3|thumb|Ingresso del Vescovado di Brescia]]
[[File:Pievi della diocesi di Brescia nel 1300 (Luca Giarelli).png|upright=1.3|thumb|[[Pievi della diocesi di Brescia]] nel 1300]]
[[File:Brescia1.jpg|thumb|upright=1.3|Statua di Paolo VI nel chiostro del Santuario bresciano delle Grazie, dove don Battista celebrò la sua prima messa il 30 maggio 1920]]
 
La '''diocesi di Brescia''' (in [[lingua latina|latino]]: ''Dioecesis Brixiensis'') è una sede della [[Chiesa cattolica in Italia]] suffraganea dell'[[arcidiocesi di Milano]] appartenente alla [[regione ecclesiastica Lombardia]]. Nel [[2015]] contava 960.000 battezzati su 1.152.107 abitanti. È retta dal [[vescovo]] [[Pierantonio Tremolada]].
'''Noto''' (''Nuoto'' in [[Lingua siciliana|siciliano]]) è un [[comune italiano]] di 24.047 abitanti<ref>[http://www.demo.istat.it/bilmens2010gen/index.html Dato Istat al 28/02/2011]</ref> della [[provincia di Siracusa]] in [[Sicilia]].
 
==Santi patroni==
È il primo [[Comuni siciliani|comune siciliano]] e il [[Primi 100 comuni italiani per superficie|quarto]] [[italia]]no per estensione territoriale ({{m|550|k|m2}}).
I principali patroni della diocesi sono i [[Santi Faustino e Giovita]], mentre [[Santa Maria Assunta]], [[Sant'Angela Merici]] e [[Siro di Pavia|San Siro]] ne sono compatroni.
{{vedi anche|Chiese di Brescia}}
 
==Territorio==
Definita la "Capitale del [[Barocco]]", nel [[2002]] il suo centro storico è stato dichiarato [[Patrimonio dell'Umanità]] da parte dell'[[UNESCO]], insieme con il [[Val di Noto]].
La diocesi comprende:
* tutti i comuni della [[provincia di Brescia]] eccetto: il basso Garda a sud di [[Salò]] (ultimo paese della diocesi) escludendo [[Lonato del Garda|Lonato]], [[Desenzano del Garda]] e [[Sirmione]], che appartengono alla [[diocesi di Verona]], e [[Paratico]], che appartiene alla [[diocesi di Bergamo]];
* in [[provincia di Bergamo]]: [[Palosco]], [[Lovere]], [[Costa Volpino]], [[Rogno]] e [[Bossico]] (quest'ultima dall'estate 2014 però, pur rimanendo nella diocesi di Brescia, è affidata alla cura pastorale della diocesi di Bergamo)<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.diocesibg.it/home_page/notizie/00001901_Cura_pastorale_della_parrocchia_di_Bossico.html|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>.
 
Sede vescovile è la città di [[Brescia]], dove si trovano la [[Duomo nuovo (Brescia)|cattedrale di Maria Santissima Assunta]], detta ''Duomo nuovo'', e la [[Duomo vecchio|concattedrale di Santa Maria Assunta]], detta ''Duomo vecchio''.
== Geografia ==
Noto dista 31&nbsp;km da [[Siracusa]] ed è situata nella parte sud-ovest della provincia ai piedi dei [[monti Iblei]]. La sua costa, fra [[Avola]] e [[Pachino]], dà il nome all'omonimo golfo. Con i suoi 550,86&nbsp;km² di superficie, il comune di Noto occupa oltre un quarto della [[Provincia di Siracusa]] ed è il più grande comune della [[Sicilia]] e il [[Primi 100 comuni italiani per superficie|quarto d'Italia]]. Nel suo territorio scorrono due fiumi: il [[Tellaro (fiume)|Tellaro]], vicino al quale è stata rinvenuta una villa romana, chiamata appunto [[Villa del Tellaro]], e l'[[Asinaro]], alla cui foce, in contrada [[Calabernardo]], si svolse la [[Spedizione ateniese in Sicilia|famosa battaglia]] tra Ateniesi e Siracusani, che si concluse con la sconfitta dei primi, segnando la disfatta della spedizione ateniese in Sicilia e l'inizio del declino di [[Atene]], che di lì a poco, a seguito di questa sconfitta, avrebbe perso anche la guerra all'interno della quale si inseriva la spedizione in Sicilia contro [[Siracusa]], la [[Guerra del Peloponneso]].
 
Il territorio è suddiviso in 473 parrocchie riunite in 32 zone pastorali:
== Storia ==
*I - Zona dell'Alta Valle Camonica - del Beato Innocenzo da Berzo
=== Periodo antico ===
*II - Zona della Media Valle Camonica - di San Siro
Il sito originario della città, [[Noto antica]], si trova 8&nbsp;km più a nord, sul monte Alveria. Qui si ritrovano i primi insediamenti umani, che risalgono all'[[età del Bronzo]] Antico o Castellucciana (2200-1450 a.C.), come testimoniato dai reperti archeologici rinvenuti. Secondo un'antica leggenda, ''Neas'', che sarebbe stato il nome della Noto più antica, avrebbe dato i natali al condottiero siculo [[Ducezio]], che nel [[V secolo a.C.]] avrebbe difeso la città dalle incursioni greche. Questi la trasferì dall'altura della Mendola al vicino monte Alveria, circondato da profonde valli, in una delle quali scorre la fiumara di Noto. Ben presto ''Neas o Neaton'', ormai ellenizzata nei costumi, entrò a far parte della sfera d'influenza siracusana.
*III - Zona della Bassa Valle Camonica - della Madonna del Monte
*IV - Zona Alto Sebino - delle Sante Vincenza Gerosa e Bartolomea Capitanio
*V - Zona del Sebino - di San Vigilio
*VI - Zona della Franciacorta - di San Carlo
*VII - Zona del fiume Oglio - di San Fedele
*VIII - Zona della Bassa Occidentale dell'Oglio - di San Filastrio
*IX - Zona della Bassa Occidentale - della beata [[Stefana Quinzani]]
*X - Zona Bassa Centrale Ovest - della beata Paola Gambara
*XI - Zona Bassa Centrale - del ven. Alessandro Luzzago
*XII - Zona Bassa Centrale Est - dell'Abbazia di San Salvatore
*XIII - Zona Bassa Orientale - di San Lorenzo
*XIV - Zona Bassa Orientale del Chiese - di San Pancrazio
*XV - Zona Morenica del Garda - di San Gaudenzio
*XVI - Zona Garda - di San Ercolano
*XVII - Zona Alto Garda- della Madonna di Montecastello
*XVIII - Zona Alta Val Sabbia - della Madonna di San Luca
*XIX - Zona Bassa Val Sabbia - di Santa Maria Assunta
*XX - Zona Alta Val Trompia - della Madonna della Misericordia
*XXI - Zona Bassa Val Trompia - di Santa Maria degli Angeli
*XXII - Zona Valgobbia - di S. Apollonio
*XXIII - Zona Suburbana I (Concesio) - di papa Paolo VI
*XXIV - Zona Suburbana II (Gussago) - del Santuario della Madonna della Stella
*XXV - Zona Suburbana III (Travagliato) - di Santa Maria Crocifissa di Rosa
*XXVI - Zona Suburbana IV (Bagnolo Mella) - della Visitazione di Maria
*XXVII - Zona Suburbana V (Rezzato) - del Santuario della Madonna di Valverde
*XXVIII - Zona Urbana - Brescia Est - dei Santi Faustino e Giovita
*XXIX - Zona Urbana - Brescia Nord - dei Santi Faustino e Giovita
*XXX - Zona Urbana - Brescia Ovest - dei Santi Faustino e Giovita
*XXXI - Zona Urbana - Brescia Sud - dei Santi Faustino e Giovita
*XXXII - Zona Urbana - Brescia Centro Storico - dei Santi Faustino e Giovita
[[File:Interier Duomo Nuovo.jpg|thumb|Interno del [[Duomo nuovo]]]]
 
==Storia==
Secondo [[Polibio]] e [[Tito Livio]], ''Neaton'' fu una colonia siracusana durante il regno di [[Gerone II]], riconosciuta nel [[263 a.C.]] dai Romani con un trattato di pace. Il Ginnasio, le mura megalitiche e gli Heroa ellenistici convalidano le ipotesi degli storici.
Le origini del cristianesimo a Brescia sono ancora incerte. Il primo vescovo presente a Brescia fu probabilmente sant'[[Anatalone]], vescovo di [[Arcidiocesi di Milano|Milano]], all'inizio del [[III secolo]].<ref>Secondo la tradizione sarebbe vissuto invece nel [[I secolo]].</ref> Quasi certamente la chiesa bresciana fu una filiazione di quella di Milano.
 
===Medioevo===
Nel 214 a.C. circa, ''Neaton'' aprì le sue porte all'esercito del console romano [[Marco Claudio Marcello]], e venne così riconosciuta come città alleata dai Romani (che la chiamavano ''Netum'') come [[Taormina]] e [[Messina]]. In quanto tale i Romani concessero ai netini un proprio senato, tanto che ancora oggi, nei palazzi e nei portali risulta presenta la scritta SPQN (''Senatus PopolosQue Netinum''). Subì, come le altre città isolane, le vessazioni di [[Verre]], descritte da [[Marco Tullio Cicerone]].
Il primo vescovo storicamente documentato è [[Ursicino di Brescia|Ursicino]], che partecipò al [[concilio di Sardica]] tra il [[342]] ed il [[344]]. Dalle omelie del vescovo [[Gaudenzio di Brescia|Gaudenzio]] (tra [[IV secolo|IV]] e [[V secolo]]) si evince che in questo periodo il [[cristianesimo]] era ben radicato nella società bresciana, anche se persistevano resti di paganesimo.
 
In epoca [[longobardi|longobarda]] vennero fondati il monastero di San Salvatore ([[762]]), in città, e quello maschile a [[Leno]] ([[758]]); entrambi furono istituiti da re [[Desiderio (re)|Desiderio]].
=== Periodo tardoantico ed arabo ===
{{Nota
|allineamento = sinistra
|larghezza = 350px
|titolo = Le origini del nome
|contenuto = Il nome ''Noto'', fu dato alla città dagli arabi, e fu mantenuto anche dopo la loro dominazione, diventando nome definitivo. ''Neai'' per i siculi, ''Neeton'' per i greci e ''Neetum'' per i romani, il nome ''Noto'' fu scelto dagli arabi per indicare la sua bellezza e la sua importanza (la parola araba "Noto" aveva lo stesso significato di quella italiana odierna).
}}
Durante il periodo tardo-romano nella sua zona fu costruita la Villa Romana del Tellaro (IV secolo). Dopo l'occupazione della [[Sicilia]] ([[535]]-[[555]] circa) da parte delle legioni bizantine dell'Imperatore [[Giustiniano]], il territorio di Noto fu arricchito di monumenti, come la basilica di Eloro e la Trigona di Cittadella dei Maccari, l'Oratorio della Falconara e la Cripta di S. Lorenzo Vecchio, il Cenobio di S. Marco, il Villaggio di contrada Arco. Nell'[[864]] Noto fu occupata dagli [[Arabi]] del ras Khafaja ben Sufyan, che la fortificarono. Data l'importanza attribuita alla città dagli Arabi, Noto divenne, nel [[903]], capovalle e il suo territorio registrò la razionalizzazione dell'agricoltura e la promozione dei commerci. Fu insediata anche l'industria della seta, sfruttando la presenza di gelsi nel territorio.
 
Dal tempo del vescovo Notingo (metà del [[IX secolo]]) i vescovi di Brescia ebbero i titoli e i diritti di conti.
===Dai Normanni agli Aragonesi===
Nel [[1091]] Noto fu occupata dal Gran Conte [[Ruggero d'Altavilla]], e venne infeudata al figlio Giordano, che iniziò la costruzione del castello e delle chiese cristiane.
Durante il regno dell'imperatore [[Federico II di Svevia]], a Noto, governata dal [[conte]] [[Isinbardo Morengia]], fu eretto il monastero cistercense di Santa Maria dell'Arco.
 
Nell'[[XI secolo]] la città di Brescia subisce le lotte tra il papato e impero, con l'elezione di due vescovi. La corruzione del clero porterà quindi [[Arnaldo da Brescia]] ad iniziare la sua predicazione fino alla sua cacciata dalla città.
Durante il periodo angioino, il 2 aprile [[1282]], Noto partecipò all'insurrezione dei [[Vespri Siciliani]].
Nel [[1299]], durante la guerra per il possesso della Sicilia tra [[Federico III d'Aragona]] e [[Carlo II d'Angiò]], il [[castellano (Storia)|castellano]] di Noto Ugolino Callari (o di Callaro) si ribellò al primo passando dalla parte di quest'ultimo, e consegnò la città all'esercito di [[Roberto d'Angiò]], figlio di Carlo II.
 
[[Berardo Maggi]], eletto nel [[1275]], fu il primo vescovo ad avere i titoli di marchese, duca e conte.
Tornata sotto il dominio aragonese, Noto fu poi governata da Guglielmo Calcerando.
Sotto il regno di [[Alfonso V d'Aragona]] fu [[Viceré di Sicilia]] [[Niccolò Speciale (politico)|Niccolò Speciale]], netino, che diede un importante contributo allo sviluppo della città, governata al tempo dal [[duca]] Pietro d'Aragona, fratello del re. Il duca fece edificare nel [[1431]] la Torre Maestra del Castello di Noto Antica. Nel [[1503]], per intervento del vescovo Rinaldo Montuoro Landolina, il re [[Ferdinando II d'Aragona]] conferì a Noto il titolo di "Città ingegnosa" per i tanti personaggi che nel quattrocento si distinsero nel campo dell'Arte, delle Lettere e della Scienza, come Giovanni Aurispa, Antonio Cassarino, Antonio Corsetto, Andrea Barbazio e Matteo Carnalivari.
 
===Epoca moderna===
Nel [[1542]] il Viceré Ferrante Gonzaga fortificò le mura della città.
Durante il periodo di dominazione veneta i vescovi furono scelti dalla [[Repubblica di Venezia|Serenissima]] e la diocesi attraversò un periodo di tranquillità, turbati unicamente dal nascere di [[eresia|eresie]] nelle [[Val Camonica|valli camune]] e [[Val Trompia|triumpline]].
 
Alla fine del [[XVI secolo]] la città di [[Salò]], capitale della Magnifica Patria della Rivera di Salò, chiede di ospitare una sede vescovile riunificando le parrocchie dei comuni che le fanno capo, fino ad allora divise in tre diocesi (Brescia, Trento e Verona). L'opposizione accanita dei cittadini bresciani, da sempre contrari all'autonomia rivierasca, e la morte di [[Carlo Borromeo]], sostenitore della causa salodiana, faranno fallire l'operazione.
=== Il terremoto del 1693 e la ricostruzione ===
L'11 gennaio del [[1693]] la città, allora nel suo pieno splendore, fu distrutta dal [[terremoto del Val di Noto]], in cui morirono circa 1000 persone. Subito dopo il terribile evento [[Giuseppe Lanza]] [[Duca di Camastra]], nominato vicario generale per la ricostruzione del Val di Noto, stabilì di ricostruire la città in altro sito 8&nbsp;km più a valle, sul declivio del monte Meti. Nel piano di costruzione della città intervennero diverse personalità, indicate dai documenti e dalla tradizione: dall'ingegnere militare olandese [[Carlos de Grunenbergh]], al matematico netino [[Giovanni Battista Landolina]], al [[gesuita]] fra' [[Angelo Italia]], all'architetto militare [[Giuseppe Formenti]]; ma, al di là del [[piano urbanistico]], è da tenere presente che la città attuale è il risultato dell'opera di numerosi architetti ([[Rosario Gagliardi]], [[Paolo Labisi]], [[Vincenzo Sinatra]], [[Antonio Mazza]]), [[capimastri]] e [[scalpellini]], che, durante tutto il XVIII secolo, realizzano questo eccezionale ambiente urbanistico.
 
Tra i protagonisti della riforma tridentina emerge la figura del vescovo [[Domenico Bollani (vescovo 1514-1579)|Domenico Bollani]], attuatore dei decreti del [[Concilio di Trento|concilio]] attraverso numerose visite pastorali e l'istituzione del [[seminario]] diocesano nel [[1568]].
=== L'Ottocento e l'Unità d'Italia ===
Nell'Ottocento, con la nuova riforma amministrativa, Noto perse il ruolo di capovalle, che passò a [[Siracusa]]. Tuttavia nel [[1837]], a causa del moto carbonaro di Siracusa, Noto divenne capoluogo di Provincia, e nel [[1844]] anche centro di una [[Diocesi di Noto|diocesi]]. Nel 1848 scoppiò la rivolta massonica siciliana e Noto vi partecipò. L'anno dopo venne sedata ed il netino [[Matteo Raeli]], ministro del governo rivoluzionario, andò in esilio a [[Malta]].
 
Nel [[XVIII secolo|Settecento]] viene costruita l'attuale [[cattedrale]] cittadina, dedicata a santa Maria Assunta, accanto al precedente [[duomo vecchio]].
Nel [[1861]] Noto, dopo l'invasione di [[Giuseppe Garibaldi]], entrò a far parte del Regno d'Italia, conservando inizialmente il titolo di capoluogo di provincia, poi trasferito a Siracusa nel [[1865]]<ref>[[s:L. 20 marzo 1865, n. 2248|Legge 20 marzo 1865, n. 2248, art. 4]]</ref>. Nel [[1870]] fu inaugurato il Teatro Comunale; l'esiliato Matteo Raeli fu nominato ministro di Grazia e Giustizia e dei Culti della nuova nazione. Intorno al 1880 a Noto fu edificata la stazione ferroviaria.
 
Il 12 settembre [[1818]] [[papa Pio VII]] decretò la soppressione dell'[[Abbazia territoriale|abbazia ''nullius'']] di [[Asola (Italia)|Asola]]; delle sue tredici parrocchie, undici furono incorporate nella [[diocesi di Mantova]] e due in quella di Brescia.<ref>''[http://brixiasacra.it/PDF_Brixia_Sacra/ANNATA%201914/BS_1914_1%20e%202.pdf I Vescovi di Brescia e la Diocesi di Asola]'', in Brixia Sacra, 1-2 (1914), pp. 78-89.</ref>
=== Dal secondo dopoguerra alla riapertura della [[Cattedrale di Noto|Cattedrale]] ===
[[File:Sicilia Noto1 tango7174.jpg|thumb|250px|La Cattedrale ricostruita]]
[[File:Noto 2008 IMG 1414.jpg|thumb|250px|Il campanile della Chiesa di San Carlo]]
[[File:Palazzo Ducezio-pjt.jpg|thumb|250px|Vista laterale del palazzo Ducezio]]
[[File:Noto San Domenico.jpg|thumb|250 px|Chiesa di San Domenico]]
Dopo la seconda guerra mondiale iniziò il processo migratorio verso le regioni settentrionali d'Italia, la Germania, la Francia, il Belgio, l'Argentina, gli USA e il Canada. Negli ultimi anni si è registrata una ripresa economica, dovuta alla sviluppo del turismo, che rappresenta la principale risorsa della città barocca. Il 13 marzo del [[1996]] la cupola della [[Cattedrale di Noto|Cattedrale]] crolla a causa di un difetto di costruzione e del sovraccarico strutturale determinato dalla costruzione di un solaio in cemento sopra la navata centrale. La città è stata inserita nella [[Lista dei patrimoni dell'umanità|lista dei siti]] [[patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]] nel [[2002]]. A conclusione di un lungo e complesso restauro, la chiesa è stata riaperta dopo undici anni di lavori 18 giugno [[2007]].
 
Nel [[1893]] nasce il settimanale diocesano [[La Voce del Popolo (settimanale di Brescia)|La Voce del Popolo]].
== Elementi Caratteristici ==
Le vie della città sono intervallate da scenografiche piazze ed imponenti scalinate che raccordano terrazze e dislivelli. L'unitaria ricostruzione produsse un tessuto urbano coerente e ricco di episodi architettonici. Venne utilizzata la tenera pietra locale, di colore tra il dorato e il rosato, riccamente intagliata. La ricostruzione avvenne unitariamente sotto la guida del [[Duca di Camastra]], che rappresentava a Noto il [[Storia della Sicilia borbonica|Viceré spagnolo]].
 
===Epoca contemporanea===
A differenza di quanto accadde di solito nelle costruzioni barocche delle province del Sud Italia, come soprattutto a [[Lecce]] e, in Sicilia, a [[Catania]], gli architetti che lavorarono a Noto non puntarono tutto sui motivi ornamentali, i quali restano sempre ben controllati, senza squilibri rispetto alle architetture nelle quali sono inseriti<ref>Stephen Tobriner, ''La genesi di Noto'' (1989), p. 55 e ss.</ref>. Inoltre, gli architetti attivi a Noto, [[Rosario Gagliardi]], [[Vincenzo Sinatra]] e Paolo Labisi, si impegnarono anche nella realizzazione di architetture elaborate, con l'impiego di facciate concave (come nella chiesa del Carmine o in quella di [[Chiesa di San Carlo al Corso (Noto)|San Carlo Borromeo al Corso]]), convesse (come la [[Chiesa di San Domenico (Noto)|chiesa di San Domenico]]) o addirittura curvilinee, come nella torre campanaria del seminario. Il barocco di Noto pervade l'intera città: gli elementi barocchi non sono isolati all'interno di un contesto urbano caratterizzato da diversi stili, ma sono collegati tra di loro in modo da realizzare quella che è stata definita la "perfetta città barocca"<ref>John J. Ide, ''Noto - the Perfect Baroque City'' (1958), p. 15.</ref>. A tal proposito [[Ugo Ojetti]] sostenne: «Noto ai primi del Settecento è una delle nostre città sorte d'un colpo, pel fatto sembra d'una volontà sola, immagine precisa del gusto d'un'epoca. A visitarla, palazzi, chiese, conventi, teatro pare un monumento unico, tutto costruito nello stesso tufo giallo, nello stesso barocco, come dice bene il [[Francesco Fichera|Fichera]], fiammeggiante, con una grandiosità senza pause e una regalità senza avarizia»<ref>AA. VV., ''Noto'' (1992), p. 3.</ref>. Dell'impegno degli architetti netini per la creazione di grandi scenografie, in un'ottica barocca pienamente consapevole e non provinciale, si accorse pure un maestro dell'immagine come [[Michelangelo Antonioni]], il quale in una scena de ''[[L'Avventura]]'', girata a Noto, fa dire al protagonista, interpretato da [[Gabriele Ferzetti]], intento ad ammirare la città dalla terrazza del campanile della chiesa di San Carlo al Corso: «Ma guarda che fantasia, che movimento. Si preoccupavano degli effetti scenografici. Che libertà straordinaria!»
Nel [[XX secolo]] la diocesi di Brescia si distingue per una intensa attività pastorale. Particolarmente significativa è la costituzione degli [[Oratorio (centro giovanile)|oratori]] parrocchiali (oltre quattrocento sull'intero territorio provinciale) dotati sovente di strutture ricreative e sportive, bar, sala prova per la musica, sala cinematografica e teatro. Nel 1902 è fondata la "Federazione Giovanile Leone XIII" da don Lorenzo Pavanelli e dal vescovo [[Giacomo Maria Corna Pellegrini]] con lo scopo di appoggiare e sviluppare le attività di [[pastorale giovanile]] negli oratori. Ammodernamenti di intenti e riflessione sugli oratori furono promossi nel 1960 ad opera del vicario episcopale Guglielmo Bosetti e dal vescovo [[Giacinto Tredici]].
Nel [[1963]] il [[cardinale]] bresciano Giovan Battista Montini viene eletto al soglio papale con il nome di [[Papa Paolo VI|Paolo VI]]. Dal [[1981]] particolare slancio alle attività degli oratori bresciani fu la costituzione del Segretariato Oratori diretto dal sacerdote don Amerigo Barbieri e promosso dal vescovo [[Bruno Foresti]]; nel 1983 nasce la rivista [[Il Gabbiano]] come organo di collegamento delle attività oratoriane diocesane e di riflessione sulla pastorale giovanile; nel 2002 viene costituito il "Centro Oratori Bresciani" ad opera di mons. Claudio Paganini con il vescovo [[Giulio Sanguineti]] e l'anno seguente è indetto il convegno ecclesiale diocesano "Generazioni di fede" dal quale si decide l'avvio della riforma del catechismo tradizionale nel modello dell'ICFR.
Con l'intento di promuovere la formazione dei laici e dei giovani attivi negli oratori bresciani nel [[2009]] è stata aperta la Casa di Formazione "Bruno Foresti" .
Nel [[2013]] il vescovo [[Luciano Monari]] indice il sinodo diocesano "Comunità in cammino" per l'avvio della riforma delle unità pastorali parrocchiali.
 
==Cronotassi dei vescovi==
== Monumenti e luoghi d'interesse==
Il più antico catalogo dei vescovi bresciani è contenuto in un manoscritto, chiamato ''codice queriniano'', che il Brunati (''Santi bresciani'') attribuisce alla metà circa dell'[[XI secolo]]. L'elenco dei vescovi fino al [[IX secolo]] è contenuto anche nel discorso che il vescovo [[Ramperto]] tenne nell'[[838]] in occasione della traslazione delle spoglie del suo predecessore [[Filastrio|san Filastrio]] dalla chiesa di Sant'Andrea alla cattedrale, nel quale Ramperto ricorda tutti i vescovi successivi a Filastrio, ''septimus episcopus brixiensem'',<ref>La testimonianza di Ramperto, basata sui [[Dittico|dittici]] diocesani (Lanzoni), è il motivo per cui oggi si tende ad escludere [[Anatalone]] dalle liste episcopali bresciane.</ref> fino al suo episcopato. Per l'antichità dei testimoni, questo catalogo è ritenuto autentico.
=== Architetture religiose ===
* ''Sant'''[[Anatalone]] ? † (inizio [[III secolo]])
*'''[[Cattedrale di Noto|Basilica Cattedrale di San Nicolò]]'''; Inserita nella lista mondiale dei Beni dell'Umanità dell'[[UNESCO]] ed edificio nazionale dal [[1940]], la Cattedrale di Noto è il risultato finale di un percorso di ricostruzione sette/ottocentesco a cui hanno partecipato attivamente i tre maggiori esponenti del barocco netino, [[Rosario Gagliardi]], [[Paolo Labisi]] e [[Vincenzo Sinatra]]. Gravemente compromesso dal crollo della cupola e di due navate nel marzo [[1996]], l'edificio è stato riaperto al culto nel [[2007]] dopo 9 anni di lavori. E' intitolata a [[San Nicolò]], vescovo di Mira. L'interno della chiesa ha un impianto a croce latina ed è suddiviso in tre navate, di cui la centrale più grande delle laterali. Fra le opere di rilievo è possibile ammirare una copia dello Spasimo di Sicilia, di [[Raffaello]], una scultura marmorea raffigurante San Michele Arcangelo, di scuola gaginiana, un bassorilievo della Madonna delle Grazie, proveniente da [[Noto Antica]], oltre a varie tele del siciliano Costantino Carasi. La cappella di fondo della navata destra custodisce la preziosa arca cinquecentesca in legno rivestito in lamina d'argento, finemente lavorata a sbalzo e cesello, contenente le spoglie del Santo Patrono della città e della [[Diocesi di Noto]] [[Corrado Confalonieri]], visibile solamente in occasione delle festività dedicate al santo nei mesi di febbraio ed agosto.
* ''San'' [[Clateo]] † (seconda metà del [[III secolo]] o inizio [[IV secolo]])
*'''[[Chiesa del Santissimo Crocifisso (Noto)|Chiesa del Santissimo Crocifisso]]'''; È il secondo edificio di culto della città. Situato nel piano alto, la sua costruzione è stata avviata all'inizio del settecento, su progetto di [[Rosario Gagliardi]]. La facciata, incompiuta si eleva su una breve scalinata, che si presenta lineare come il resto della facciata. L'interno, a 3 navate, custodisce diverse opere di rilievo perlopiù recuperati dalle macerie dell'antica città, fra i quali una Madonna Bianca di [[Francesco Laurana]], una teca contenente una spina proveniente dalla corona di cristo, una scultura lignea del Sacro Cuore di Gesù (XVI sec.), e due leoni romanici, precedentemente collocati all'esterno. Nell'abside si trova la croce in oro eseguita nel 1746 da V. Rotondo, su disegni del Gagliardi, al centro della quale, racchiuso in una teca, sono custoditi i resti di un'antica pittura su legno raffigurante il Cristo, recuperata a Noto Antica ed attribuita a [[San Luca]].
* ''San'' [[Viatore di Bergamo|Viatore]] † (inizio [[IV secolo]])
*'''[[Chiesa di San Carlo al Corso (Noto)|Chiesa di San Carlo al Corso]]'''; ubicata in corso Vittorio Emanuele, nota anche come chiesa del collegio per l'annesso monastero dei gesuiti (oggi sede del Liceo Classico), è edificata a partire dal 1730 probabilmente su progetto di Rosario Gagliardi, la chiesa è a pianta longitudinale, con tre navate coperte da una volta a botte e scandite da semicolonne.
* ''San'' Flavio Latino † ([[IV secolo]])
*'''[[Chiesa di San Domenico (Noto)|Chiesa di San Domenico]]'''; Consacrata alla Santissima Annunziata, è definita la più compiuta realizzazione del barocco netino. Venne edificata come chiesa conventuale dei [[Padri Domenicani]], ad opera dell'architetto Rosario Gagliardi, fra il 1703 ed 1727. La facciata è a due ordini, il primo dorico ed il secondo ionico mentre la parte centrale sporge verso la strada con forma convessa. L'interno, a tre navate, è strutturato su una pianta a croce greca allungata con cinque cupole riccamente decorate da stucchi ed altari laterali con dipinti settecenteschi, tra i quali spicca in particolare la Madonna del Rosario di Vito D'Anna.
* ''Sant'''[[Apollonio vescovo|Apollonio]] † ([[IV secolo]])
*'''Chiesa di San Francesco d'Assisi all'Immacolata'''; Costruita fra il 1704 e il 1745 su progetto degli architetti Vincenzo Sinatra e Rosario Gagliardi, la chiesa di S. Francesco con l’annesso ex convento è fra i più imponenti edifici religiosi di Noto. L'interno, ad unica navata, è ricco di opere pittoriche, nonché di monumenti funebri dedicati ad esponenti di diverse famiglie nobiliari netine.
* ''Sant'''[[Ursicino di Brescia|Ursicino]] o Ursacio † (menzionato nel [[342]]/[[344]])
*'''[[Chiesa di Santa Chiara (Noto)|Chiesa di Santa Chiara]]'''; Progettata da Rosario Gagliardi negli anni intorno al 1730, venne completata nel 1758 e fu annessa al monastero (oggi adibito a sede museale). La pianta della chiesa è di forma ellittica, sul modello delle chiese ellittiche romane edificate tra Cinquecento e Seicento. Lo stile architettonico barocco si riconosce maggiormente all'interno, dove sono custodite, fra le varie opere, una pala del 1854 raffigurante i Santi Benedetto e Scolastica, del pittore palermitano Salvatore Lo Forte e una Madonna col Bambino cinquecentesca in marmo, attribuita a [[Antonello Gagini]].
* ''San'' [[Faustino di Brescia|Faustino]] † (seconda metà del [[IV secolo]])
*'''Chiesa di Santa Maria dell'Arco'''; Ubicata in via Viceré Speciale insieme all'annesso convento cistercense, alle spalle del Palazzo Ducezio, fu progettata da Rosario Gagliardi ed edificata tra il 1730 il 1749. Nella facciata è degno di nota il portale delimitato da due colonne tortili e sormontato dallo stemma cistercense. L’interno, ad unica navata, è ricco di opere pittoriche attribuite al Carasi, mentre sulla parete dell’abside è collocata la tela della ''Presentazione al tempio'' di Antonio Manno (1797); vi si conservano le reliquie del beato Nicolò Morengia.
* ''San'' [[Filastrio]] † (circa [[379]] - 17 luglio [[387]] deceduto)<ref>Queste sono le date probabili dell'episcopato di Filastrio; di certo è documentato al sinodo di Aquileia del [[381]].</ref>
==== Altre====
* ''San'' [[Gaudenzio di Brescia|Gaudenzio]] † (prima del [[397]] - dopo il [[406]])
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* ''San'' Paolo † (inizio [[V secolo]])
* [[Chiesa di Santa Maria del Carmelo (Noto)|Chiesa di Santa Maria del Carmelo]].
* ''San'' Teofilo † (prima metà del [[V secolo]])
* [[Chiesa del Santissimo Salvatore (Noto)|Chiesa del Santissimo Salvatore]].
* ''San'' Silvino † (prima metà del [[V secolo]])
* Monastero del Santissimo Salvatore, odierno seminario.
* ''San'' Gaudioso † (prima metà del [[V secolo]])
* Monastero Regina Ecclesiae Netinae delle [[Monache Carmelitane Scalze|Carmelitane Scalze]].
* ''Sant'''Ottaziano † (menzionato nel [[451]])
* Chiesa di Montevergine o di San Girolamo.
* ''San'' Vigilio † (seconda metà del [[V secolo]])
* Chiesa di San Egidio Vescovo.
* ''San'' Tiziano † (fine [[V secolo]])
* [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Noto)|Chiesa di San Michele Arcangelo]].
* ''San'' Paolino (Paolo) † (inizio [[VI secolo]])
* Chiesa di San Pietro delle Rose o Santi Pietro e Paolo.
* ''San'' [[Cipriano di Brescia|Cipriano]] † (prima metà del [[VI secolo]])
* Chiesa di San Pietro Martire.
* ''Sant'''Ercolano † ([[VI secolo]])
* Chiesa di Sant'Agata.
* ''Sant'''[[Onorio di Brescia|Onorio]] † (seconda metà del [[VI secolo]])
* Chiesa di Sant'Andrea Apostolo.
* ''San'' Rusticiano † (fine [[VI secolo]])
* Chiesa di Sant'Antonio Abate.
* ''San'' Dominatore † (fine [[VI secolo]])
* Chiesa di Santa Caterina.
* ''San'' Paolo † (inizio [[VII secolo]])
* Chiesa di Santa Maria del Gesù.
* ''San'' [[San Paterio|Paterio]] † (inizio [[VII secolo]])
* Monastero di Santa Maria dell'Arco
* ''Sant'''Anastasio † ([[VII secolo]])
* Chiesa di Santa Maria della Rotonda.
* ''San'' Domenico † (circa [[655]] - circa [[671]])
* Chiesa del Nome di Gesù.
* ''San'' Felice † (fine [[VII secolo]])
* Chiesa dell'Annunziata.
* ''San'' Deusdedit (Diodato, Adeodato) † (prima del [[679]] - dopo il [[680]])
* Chiesa dell'Ecce Homo.
* Gaudioso † (fine [[VII secolo]])
* Chiesa della Santissima Trinità.
* Rusticiano † (inizio [[VIII secolo]])
* Chiesa di Santa Maria del Purgatorio.
* Apollinare † (inizio [[VIII secolo]])
* [[Chiesa dello Spirito Santo (Noto)|Chiesa dello Spirito Santo]].
* Andrea † ([[VIII secolo]])
* Casa dei Padri Crociferi.
* Teobaldo † (metà dell'[[VIII secolo]])
* Santuario di San Corrado fuori le mura, sul cui altare maggiore si trova una tela raffigurante una Madonna col Bambino e San Corrado di [[Sebastiano Conca]]. Vi si custodisce inoltre il corpo di San Leonzio Martire.
* Vitale † (metà dell'[[VIII secolo]])
* Santuario della Madonna della Scala, nel quale sono custoditi la sacra immagine della Madonna della Scala ed il corpo di San Franzo Martire.
* Benedetto † (menzionato nel [[761]])
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* Ansoaldo † (menzionato nel [[774]] ?)
* Cuniperto † (fine [[VIII secolo]])
* Anfrido † (menzionato nell'[[813]])
* Pietro † (inizio [[IX secolo]])
* [[Ramperto]] † (prima dell'[[827]] - dopo l'[[842]])
* Notingo † (prima dell'[[844]] - dopo l'[[859]])
* Antonio † (prima dell'[[863]] - dopo l'[[898]])
* Ardingo † (prima del [[901]] - [[922]])
* Landolfo † ([[922]] - ?)
* Giuseppe † (metà del [[X secolo]])
* Antonio † (prima del [[952]] - dopo il [[969]])
* [[Gottifredo I|Goffredo di Canossa]] † (prima del [[975]] - [[976]] o [[979]] nominato vescovo di [[diocesi di Luni|Luni]])
* Attone di Canossa † (seconda metà del [[X secolo]])
* Adalberto † (prima del [[996]] - circa [[1002]])
* Landolfo † (circa [[1002]] - 26 aprile [[1030]] deceduto)
* Olderico (Olderico I) † (circa [[1031]] - dopo il [[1053]])
* [[Adelmanno di Liegi]] † (prima del [[1059]] - dopo il [[1060]])
* Alderico (Olderico II) † (menzionato nel [[1074]])
** Conone † (menzionato nel [[1080]]) (scismatico)
* Giovanni † (circa [[1080]] - circa [[1098]] deceduto)
** Oberto † (menzionato nel [[1097]] circa) (scismatico)
* [[Arimanno da Gavardo]] † (circa [[1098]] - circa [[1115]])<ref>Eletto vescovo forse nel [[1086]], per la deposizione di Giovanni che non poté prendere possesso della diocesi, non venne confermato e fu consacrato solo nel 1098, quando poté prendere possesso della diocesi.</ref>
* [[Villano (vescovo)|Villano]] † ([[1116]] - [[1133]] deposto)
* [[Manfredo Boccacci]] † ([[1133]] - 7 gennaio [[1153]] deceduto)
* [[Raimondo (vescovo)|Raimondo de Monte Claro]] † (prima del 1º marzo [[1153]] - 4 agosto [[1173]] deceduto)
* [[Giovanni Griffi]] detto ''Fiumicello'' † (prima del 2 giugno [[1174]] - 10 novembre [[1195]] deceduto)
* [[Giovanni da Palazzo]] † (18 novembre [[1195]] - 5 agosto [[1212]] deceduto)
* [[Alberto da Reggio]] † (prima del 22 maggio [[1213]] - [[1226]] nominato patriarca di [[patriarcato di Antiochia|Antiochia]])
* ''Beato'' [[Guala de Roniis]], [[Ordine dei Frati Predicatori|O.P.]] † (prima del [[1229]] - 5 settembre [[1244]] deceduto)
* [[Azzone da Torbiato]] † ([[1244]] - 18 ottobre [[1253]] deceduto)
* [[Cavalcano Sala]] † ([[1253]] - [[1263]] deceduto)
* [[Martino Arimanni]] † (15 marzo [[1264]] - [[1275]] deceduto)
* [[Berardo Maggi]] † (21 settembre [[1275]] - 6 ottobre [[1308]] deceduto)
* [[Federico Maggi]] † (2 gennaio [[1309]] - circa [[1317]] deposto o nominato vescovo di [[Diocesi di Piacenza|Piacenza]])
* [[Princivalle Fieschi]] † (27 luglio [[1317]] - 24 maggio [[1325]] nominato vescovo di [[diocesi di Tortona|Tortona]])
* [[Tiberio della Torre]] † (24 maggio [[1325]] - [[1333]] deceduto)
* [[Jacopo de Atti]] † (14 giugno [[1335]] - 31 ottobre [[1344]] deceduto)
* [[Lamberto Balduino della Cecca]] † (3 novembre [[1344]] - 3 settembre [[1349]] deceduto)
* [[Bernardo Tricardo]], [[Ordine Cistercense|O.Cist.]] † (23 ottobre [[1349]] - 15 marzo [[1358]] deceduto)
* [[Raimondo Bianchi]], [[Ordine di San Benedetto|O.S.B.]] † (24 settembre [[1358]] - [[1362]] deceduto)
* [[Enrico da Sessa]] † (19 dicembre [[1362]] - 22 ottobre [[1369]] nominato vescovo di [[diocesi di Como|Como]])
* [[Agapito Colonna]] † (22 ottobre [[1369]] - 11 agosto [[1371]] nominato patriarca di [[Patriarcato di Lisbona|Lisbona]])
* [[Stefano Palosti de Verayneris]] † (3 settembre [[1371]] - 30 marzo [[1373]] nominato vescovo di [[diocesi di Orvieto-Todi|Todi]])
* [[Andrea de Aptis]], [[Ordine di Sant'Agostino|O.E.S.A.]] † (30 marzo [[1373]] - [[1378]] deceduto)
* [[Nicolò Zanasio]] † ([[1378]] - [[1383]] o [[1384]] nominato arcivescovo di [[arcidiocesi di Benevento|Benevento]])
* [[Andrea Segazeno]], O.E.S.A. † (14 gennaio [[1383]] o [[1384]] - dopo l'11 marzo [[1387]] deceduto)
* [[Tommaso Visconti]], [[Ordine di Sant'Agostino|O.E.S.A.]] † (28 gennaio [[1388]] - 1º febbraio [[1390]] nominato vescovo di [[diocesi di Cremona|Cremona]])<ref>Tra [[Andrea Segazeno]] e [[Tommaso Visconti]] Gams inserisce [[Antipapa Alessandro V|Pietro Filargo]], che Eubel esclude perché non menzionato nelle bolle pontificie; secondo questo autore, da Piacenza Filargo fu nominato direttamente a Vicenza, senza passare da Brescia.</ref>
* [[Francesco Lante]], O.F.M. † (13 aprile [[1390]] - 21 ottobre [[1390]] nominato vescovo di [[diocesi di Cremona|Cremona]])
* [[Tommaso Visconti]] † (21 ottobre [[1390]] - 28 marzo [[1397]] nominato vescovo ''[[in partibus]]'' di [[Arcidiocesi di Egina|Egina]]) (per la seconda volta)
* [[Tommaso Pusterla]] † (28 marzo [[1397]] - [[1399]] deceduto)
* [[Guglielmo Pusterla]] † (14 marzo [[1399]] - [[1416]] deceduto)
** Antonio Correr, O.P. † (prima dell'11 maggio [[1409]] - 15 luglio [[1409]] nominato vescovo di [[Diocesi di Vittorio Veneto|Ceneda]]) (antivescovo)<ref>Menzionato da Eubel, vol. I, p. 147, nota 14.</ref>
** [[Pandolfo Malatesta (arcivescovo)|Pandolfo Malatesta]] † ([[1416]] - [[1419]] dimesso) (amministratore apostolico)
* [[Francesco Marerio]] † (30 gennaio [[1419]] - 23 marzo [[1442]] nominato vescovo di [[diocesi di Viterbo|Montefiascone]] e [[Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia|Corneto]])
* [[Pietro de Monte]] † (23 marzo [[1442]] - 12 gennaio [[1457]] deceduto)
* [[Bartolomeo Malipiero]] † (24 gennaio [[1457]] - 4 novembre [[1464]] deceduto)
* [[Domenico de Dominici]] † (14 novembre [[1464]] - 17 febbraio [[1478]] deceduto)
* [[Lorenzo Zane]] † (27 febbraio [[1478]] - [[1480]] dimesso)
* [[Paolo Zane]] † (19 dicembre [[1480]] - marzo [[1531]] deceduto)
** [[Francesco Corner seniore|Francesco Corner]] (Cornaro) † (marzo [[1531]] - 13 marzo [[1532]] dimesso) (amministratore apostolico)
* [[Andrea Corner]] (Cornaro) † (13 marzo [[1532]] - 30 gennaio [[1551]] deceduto)
** Alvise Priuli ([[1551]] - [[1551]]) (vescovo eletto)
* [[Durante Duranti]] † (18 febbraio [[1551]] - 24 dicembre [[1558]] deceduto)
* [[Domenico Bollani (vescovo 1514-1579)|Domenico Bollani]] † (15 marzo [[1559]] - 12 agosto [[1579]] deceduto)
* [[Giovanni Dolfin (vescovo)|Giovanni Dolfin]] † (26 agosto [[1579]] - 1º maggio [[1584]] deceduto)
* [[Gianfrancesco Morosini (cardinale)|Gianfrancesco Morosini]] † (23 settembre [[1585]] - 14 gennaio [[1596]] deceduto)
* Marino Zorzi (Giorgi) † (4 marzo [[1596]] - 28 agosto [[1631]] deceduto)
* [[Vincenzo Giustiniani (vescovo)|Vincenzo Giustiniani]] † (31 gennaio [[1633]] - 13 febbraio [[1645]] deceduto)
* [[Marco Morosini]] † (31 luglio [[1645]] - 4 ottobre [[1654]] deceduto)
* [[Alessandro VIII|Pietro Vito Ottoboni]] † (7 dicembre [[1654]] - 9 giugno [[1664]] dimesso, poi eletto papa con il nome di Alessandro VIII)
* [[Marino Giovanni Zorzi]] (Giorgi) † (9 giugno [[1664]] - 24 ottobre [[1678]] deceduto)
* [[Bartolomeo Gradenigo (vescovo)|Bartolomeo Gradenigo]] † (13 luglio [[1682]] - 29 luglio [[1698]] deceduto)
* [[Daniello Marco Delfino]] † (15 settembre [[1698]] - 5 agosto [[1704]] deceduto)
* [[Giovanni Badoer (cardinale)|Giovanni Badoer]] (Badoaro) † (7 giugno [[1706]] - 17 maggio [[1714]] deceduto)
* [[Gianfrancesco Barbarigo]] † (9 luglio [[1714]] - 20 gennaio [[1723]] nominato vescovo di [[diocesi di Padova|Padova]])
* [[Fortunato Morosini]], O.S.B. † (15 marzo [[1723]] - 25 giugno [[1727]] deceduto)
* [[Angelo Maria Querini]], O.S.B. † (30 luglio [[1727]] - 6 gennaio [[1755]] deceduto)
* [[Giovanni Molin]] † (17 febbraio [[1755]] - 14 marzo [[1773]] deceduto)
* [[Giovanni Nani]] † (19 aprile [[1773]] - 23 ottobre [[1804]] deceduto)
** ''Sede vacante (1804-1807)''
* [[Gabrio Maria Nava]] † (18 settembre [[1807]] - 2 novembre [[1831]] deceduto)
** ''Sede vacante (1831-1834)''
* [[Carlo Domenico Ferrari]], O.P. † (20 gennaio [[1834]] - 29 novembre [[1846]] deceduto)
** ''Sede vacante (1846-1850)''
* [[Girolamo Verzeri]] † (30 settembre [[1850]] - 1º dicembre [[1883]] deceduto)
* [[Giacomo Maria Corna Pellegrini Spandre]] † (1º dicembre [[1883]] succeduto - 21 maggio [[1913]] deceduto)
* [[Giacinto Gaggia]] † (28 ottobre [[1913]] - 15 aprile [[1933]] deceduto)<ref>Il 29 marzo [[1930]] era stato nominato arcivescovo titolare di [[Arcidiocesi di Traianopoli di Rodope|Traianopoli di Rodope]], conservando la sede bresciana.</ref>
* [[Giacinto Tredici]], [[Oblati dei Santi Ambrogio e Carlo|O.SS.C.A.]] † (21 dicembre [[1933]] - 19 agosto [[1964]] deceduto)
* [[Luigi Morstabilini]] † (7 ottobre [[1964]] - 7 aprile [[1983]] ritirato)
* [[Bruno Foresti]] (7 aprile [[1983]] - 19 dicembre [[1998]] ritirato)
* [[Giulio Sanguineti]] (19 dicembre [[1998]] - 19 luglio [[2007]] ritirato)
* [[Luciano Monari]] (19 luglio [[2007]] - 12 luglio [[2017]] ritirato)
* [[Pierantonio Tremolada]], dal 12 luglio [[2017]]
 
==Persone legate alla diocesi==
=== Architetture civili ===
*[[Giuseppe Almici]] ([[1904]] - [[1985]]), [[vescovo]]
*'''Palazzo Ducezio'''; Il palazzo del municipio fu progettato dal netino [[Vincenzo Sinatra]] nel 1746, ispirandosi ad alcuni palazzi francesi del XVII secolo, ma venne portato a compimento solo nel 1830, e il secondo piano venne costruito nella prima metà del secolo scorso. La faccata, convessa, è caratterizzata da venti arcate sorrette da colonne con capitelli ionici nella sezione inferiore, e da tredici finestroni rettangolari nella sezione superiore. All'interno è degna di nota la "Sala degli specchi", salone ovoidale arredato con mobili in stile Luigi XV e grandi specchi scolpiti dall'avolese Sebastiano Dugo. Nella volta della sala campeggia "La Fondazione di Neas", affresco neoclassico del pittore Antonio Mazza che raffigura la fondazione di Noto da parte del condottiero siculo [[Ducezio]].
*[[Giacomo Vender]] ([[1909]] - [[1974]]), [[presbitero]], [[militare]] e [[partigiano]]
*'''Teatro "Tina Di Lorenzo"'''; Definito da alcuni come la "Scala di Milano in miniatura", fu costruito nella seconda metà dell'XIX secolo su progetti degli ingegneri netini Francesco Cassone e Francesco Sortino. Il prospetto, in stile neoclassico, presenta bassorilievi con motivi musicali e maschere teatrali, nonché le sculture, in arenaria, rappresentanti l'allegoria della Musica, i due trofei musicali con i quattro treppiedi, dello scultore Giuliano Palazzolo. L'interno fu invece decorato dai pittori Di Stefano e Stubba. L'amministrazione comunale, nel [[2012]], lo ha intitolato alla famosa attrice netina [[Tina Di Lorenzo]], precedentemente era noto come Teatro Vittorio Emanuele III. Ha una capacità di 320 posti a sedere che include tre file di palchi, ed una galleria con 80 sedie.<ref>[http://www.fondazioneteatrodinoto.it/ Fondazione Teatro Vittorio Emanuele di Noto - sito ufficiale]</ref>.
*[[Carlo Bresciani (vescovo)|Carlo Bresciani]] ([[1949]]), vescovo
*'''Porta Reale o Ferdinandea'''; Costruita in occasione della venuta del re [[Ferdinando II di Borbone]], è il simbolo dell'ingresso nella città. E' opera del napoletano Angelini, autore anche della statua di Ferdinando poi diventata monumento dei caduti. Fu completata in un anno, il [[1838]],con l'aspetto neoclassico che conserva tutt'oggi.
*[[Ovidio Vezzoli]] ([[1956]]), vescovo
*[[Gianmarco Busca]] ([[1965]]), vescovo
 
==Calendario liturgico proprio della diocesi==
=== Palazzi nobiliari ===
{| class="wikitable" style="width:80%;margin:auto;clear:both;"
[[Image:Noto-Villadorata 2.jpg|thumb|250px|Balcone di Palazzo Nicolaci di Villadorata]]
!Data!!Celebrazione!!Grado
[[File:Villa Romana del Tellaro - Tiger (2499613161).jpg|thumb|250px|Villa del Tellaro, dettaglio]]
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*'''Palazzo Nicolaci di Villadorata'''; Sito in via Corrado Nicolaci, dove si svolge ogni anno l'Infiorata. La facciata, in stile barocco, è caratterizzata da un ampio portale fiancheggiato da due grandi colonne ioniche e sormontato da un balcone, nonché da sei balconi più piccoli (tre per lato), sorretti da mensoloni scolpiti uno in modo diverso dall'altro, con le sembianze di leoni, bambini, centauri, cavalli alati, chimere e sirene. L'interno è suddiviso in novanta vani, alcuni dei quali sfarzosamente decorati, come il "Salone delle feste". Il pianterreno è sede della Biblioteca Comunale "Principe di Villadorata". Il palazzo è tuttora abitato da alcuni esponenti della famiglia Nicolaci.
|16 gennaio ||Beato [[Giuseppe Tovini|Giuseppe Antonio Tovini]], laico ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
*'''Palazzo Modica di San Giovanni'''; Di fronte al Palazzo Nicolaci è situato il palazzo dei baroni di San Giovanni, il palazzo ha forme architettoniche miste (barocche e neoclassiche) e si affaccia sia sulla Piazza Duomo, sia sulla Via Corrado Nicolaci. La facciata che da' su piazza Duomo è formata da un ordine inferiore a parete bugnata e una superiore, più semplice, venendo coronata da una torretta/belvedere caratterizzata da tre finestre arcuate. Il palazzo ospita una casa-museo dedicata a Giovanni Modica-Nicolaci.
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*'''Palazzo Landolina di Sant'Alfano'''; E' situata a sinistra della Basilica Cattedrale. La facciata, progettata da Vincenzo Sinatra, si divide in tre ordini, sostenuti da semi-pilastri coronati da capitello dorici e corinzi. Sulla sommità è visibile lo stemma della famiglia. Il salone principale del palazzo è caratterizzato da pareti dorate e da tele settecentesche e ottocentesche. Hanno soggiornato in questo palazzo il Re [[Ferdinando II di Borbone]] e la Regina [[Maria Teresa d'Austria]] durante le loro visite nella città.
|23 gennaio || Beata [[Paola Gambara Costa]], laica ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
*'''Palazzo Trigona di Cannicarao'''; Sito in via Cavour, il palazzo presenta una facciata divisa in due ordini orizzontali e in tre corpi (quello centrale e quelli laterali che vanno a formare delle torrette) presenta un'imponente portale arcuato posto in un corpo avanzato delimitato da un doppio ordine di pilastri (due per lato) con capitelli di tipo corinzio arricchiti da formelle in bassorilievo raffiguranti motivi floreali che sorregge il possente balcone centrale racchiuso da una pregevole inferriata in ferro battuto, la cui apertura rettangolare (incassata dentro eleganti pilastrini con decorazioni geometriche) sormontato da un timpano spezzato recante al centro un'aquila con le ali spiegate, simbolo della famiglia Trigona (e della città di Noto). All'interno, vi sono grandi stanze decorate da stucchi policromi d'epoca e da affreschi del Mazza che raffigurano episodi tratti dalla Bibbia. Si conservano inoltre vari mobili settecenteschi e ottocenteschi e strumenti musicali d'epoca tra cui figura una preziosa un arpa costruita nel periodo settecentesco. Una parte dei locali è oggi di proprietà del comune, che ne ha fatto una sala conferenze, la "Sala Gagliardi", mentre la chiesetta dell'Angelo Custode è diventata sede della ProNoto.
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**'''Palazzo del Vescovado'''; L'ala sud del Palazzo Trigona fu donata dalla famiglia netina al Vescovo della nuova diocesi, che vi trasferì la sede del Vescovado dalla precedente ubicazione nei pressi del convento dei frati Cistercensi. La facciata è stata rimaneggiata nel corso del XIX secolo, passando da uno stile barocco ad uno neoclassico.
|27 gennaio ||Sant'[[Angela Merici]], vergine patrona secondaria della Diocesi ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
*'''Palazzo Impellizzeri di San Giacomo'''; Sito in via Simone Impellizzeri, è il palazzo più importante della parte alta della città, nonché attuale sede dell'Archivio di Stato della Provincia. La facciata presenta uno stile più sobrio rispetto alla maggior parte dei palazzi del centro, in cui il barocco tardosettecentesco si fonde con eleganti elementi decorativi di stile neoclassico. I vani dell'interno sono caratterizzati da stucchi e affreschi in stile neoclassico.
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*'''Palazzo Astuto di Forgione'''; Sito in via Cavour, dietro la Cattedrale, è caratterizzato da una facciata in stile barocco suddivisa in due ordini. L'interno, in gran parte diviso in appartamenti privati, presenta pregevoli stucchi.
|15 febbraio ||Santi [[Faustino e Giovita]], martiri, patroni della diocesi || [[Festa (liturgia)|Festa]]<br>[[Solennità (liturgia)|Solennità]] a Brescia
*'''Palazzo Rau della Ferla'''; Di progettazione e costruzione tardobarocca, il Palazzo Rau della Ferla è situato dietro il Palazzo Ducezio, e presenta una facciata suddivisa in due ordini caratterizzata da bassorilievi con motivi floreali. All'interno del secondo piano (il primo è suddiviso ed adibito in locali commerciali) è possibile notare stucchi ottocenteschi e mobili d'epoca.
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*'''Palazzo Di Lorenzo del Castelluccio'''; E' situato nella parte terminale della via Cavour. La facciata è di un sobrio ma elegante stile barocco tendente al neoclassico. La facciata del palazzo è divisa in due ordini orizzontali solcati da una serie di pilastri con capitelli tuscanici, a divisi da una grande balconata racchiusa da un'elegante inferriata in ferro battuto. L'ordine inferiore è interamente bugnato. Gli interni possiedono splendide stanze decorate da affreschi e vari elementi decorativi settecenteschi e sono stati ambientazione di varie fiction italiane, fra le quali "[[Il Commissario Montalbano]]". Il Palazzo è stato donato dal Marchese Corrado Di Lorenzo all'Ordine dei Cavalieri di Malta della città netina.
|18 febbraio ||Santa [[Geltrude Comensoli|Geltrude Caterina Comensoli]], vergine ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
==== Altri ====
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Adibiti ad abitazioni private, i palazzi delle famiglie Battaglia e Velona conservano poco del loro originale aspetto. Il primo, sito in via Rocco Pirri, presenta ancora la facciata barocca, mentre gli interni sono adibiti a ristorante e ad appartamenti privati. Il secondo, ubicato in via Ducezio, conserva al suo interno stucchi ottocenteschi.
|20 aprile ||Tutti i Santi della Chiesa bresciana || [[Festa (liturgia)|Festa]]
|-
|26 aprile ||San [[Giovanni Battista Piamarta]], sacerdote ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
|-
|11 maggio ||Beata [[Annunciata Cocchetti]], vergine ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
|-
|16 maggio ||San [[Riccardo Pampuri]], religioso ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]]
|-
|18 maggio ||Sante [[Bartolomea Capitanio]] e [[Vincenza Gerosa]], religiose ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]]
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|21 maggio ||Sant'[[Arcangelo Tadini]], sacerdote ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
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|22 maggio || [[Santa Giulia]], vergine e martire || [[Memoria (liturgia)|Memoria]]
|-
|28 maggio ||San [[Lodovico Pavoni]], sacerdote ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
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|9 giugno ||Beato [[Mosè Tovini]], sacerdote ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
|-
|16 giugno ||Beata [[Stefana Quinzani]], vergine ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
|-
|20 giugno ||Beato [[Giovanni Battista Zola]], sacerdote e martire ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
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|4 luglio|| Dedicazione della cattedrale ||Festa<br>[[Solennità (liturgia)|Solennità]] in cattedrale
|-
|27 luglio ||Beata [[Maria Maddalena Martinengo]], vergine ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
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|12 agosto ||Sant'Ercolano, vescovo ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]]
|-
|25 agosto ||Beata [[Maria Troncatti]], vergine ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
|-
|4 settembre ||Beato [[Guala de Roniis]], vescovo ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
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|28 settembre ||Beato [[Innocenzo da Berzo]], sacerdote ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
|-
|10 ottobre ||San [[Daniele Comboni]], vescovo ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]]
|-
|13 ottobre ||Beato [[Giovanni Bodeo]], religioso e martire ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
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|25 ottobre ||Santi [[Filastrio]] e [[Gaudenzio di Brescia|Gaudenzio]], vescovi || [[Festa (liturgia)|Festa]]
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|27 ottobre ||Santa [[Teresa Eustochio Verzeri]], vergine ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]]
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|domenica precedente il 1º novembre|| Dedicazione della propria chiesa<ref>Per le chiese di cui si ignora il giorno della dedicazione.</ref> ||[[Solennità (liturgia)|Solennità]]
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|7 novembre ||Beato [[Sebastiano Maggi]], sacerdote ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]] facoltativa
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|9 dicembre || San [[Siro di Pavia|Siro]], vescovo ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]]
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|15 dicembre|| Santa [[Maria Crocifissa Di Rosa]], vergine ||[[Memoria (liturgia)|Memoria]]
|}
 
==Statistiche==
=== Architetture Militari ===
La diocesi al termine dell'anno 2015 su una popolazione di 1.152.107 persone contava 960.000 battezzati, corrispondenti all'83,3% del totale.
*'''Caserma Cassonello (ex-convento dei Padri Riformati)'''; Elevato come convento nel 1708 per volere dei padri Riformati, fu riadattato a Caserma dei Carabinieri nell'XIX secolo, cosa che comportò una radicale modifica della facciata con l'aggiunta di torrette e merlature. Aggrappato ad un costone roccioso, l'edificio è visibile da tutta la parte est della città. Attualmente in disuso, è previsto l'utilizzo dell'edificio come museo.
{{tabella dati diocesi}}
*'''Casa circondariale'''; Un tempo nota come Convento di San Tommaso, è situata nella parte alta della città e presenta due facciate: una che si affaccia su Piazza Mazzini è stata costruita ex-novo nell'XIX secolo, l'altra, barocca, è opera di Rosario Gagliardi. In questo carcere venne imprigionato Alessandro Serenelli, assassino di [[Santa Maria Goretti]].
|-
*'''Castello Oliva'''; costruita nei primi decenni del secolo scorso nei pressi di [[Testa dell'Acqua]], presenta una facciata neogotica con chiari elementi richiamanti il medioevo. Fu sede e teatro di una resistenza tedesca durante la liberazione della Sicilia dai nazisti.
| 1950 || 816.522 || 816.565 || 100,0 || 1.207 || 932 || 275 || 676 || || 449 || 2.868 || 423
|-
| 1959 || ? || 859.079 || ? || 1.123 || 953 || 170 || ? || || 156 || 3.944 || 454
|-
| 1970 || ? || 920.148 || ? || 1.255 || 971 || 284 || ? || || 406 || 4.450 || 481
|-
| 1980 || 967.000 || 1.000.000 || 96,7 || 1.223 || 968 || 255 || 790 || || 370 || 3.709 || 493
|-
| 1990 || 981.000 || 1.005.938 || 97,5 || 1.142 || 909 || 233 || 859 || 12 || 404 || 2.745 || 470
|-
| 1999 || 995.600 || 1.037.900 || 95,9 || 1.108 || 887 || 221 || 898 || 24 || 340 || 2.361 || 469
|-
| 2000 || 983.000 || 1.025.248 || 95,9 || 1.089 || 871 || 218 || 902 || 24 || 353 || 2.461 || 469
|-
| 2001 || 1.025.116 || 1.041.466 || 98,4 || 1.097 || 872 || 225 || 934 || 26 || 358 || 2.455 || 469
|-
| 2002 || 1.030.785 || 1.047.135 || 98,4 || 1.086 || 866 || 220 || 949 || 29 || 354 || 2.354 || 473
|-
| 2003 || 1.052.850 || 1.070.800 || 98,3 || 1.090 || 873 || 217 || 965 || 30 || 313 || 2.205 || 469
|-
| 2004 || 968.389 || 1.074.389 || 90,1 || 1.084 || 874 || 210 || 893 || 34 || 326 || 2.148 || 469
|-
| 2006 || 959.680 || 1.094.686 || 87,7 || 1.059 || 843 || 216 || 906 || 35 || 322 || 2.149 || 470
|-
| 2012 || 956.500 || 1.136.500 || 84,2 || 985 || 784 || 201 || 971 || 51 || 296 || 1.688 || 473
|-
| 2015 || 960.000 || 1.152.107 || 83,3 || 934 || 735 || 199 || 1.027 || 54 || 289 || 1.470 || 473
|}
 
==Note==
=== Siti archeologici ===
<references/>
Il territorio è disseminato di aree d'interesse archeologico, benché molte non siano valorizzate ne riconosciute come tali. In questa pagina, riporteremo solo quelle più note, attrezzate e facilmente raggungibili.
 
==Fonti==
* '''[[Noto Antica]]'''; situata 9km a nord dell'attuale centro abitato, su una montagna rocciosa cuoriforme, il monte Alveria, l'antica Noto fu rasa al suolo dal terribile terremoto del [[1693]]. Pur essendo definita più volte come la "Pompei medievale", il sito archeologico, pur riconosciuto tale, non è valorizzato a sufficienza per mancanza di strutture adeguate, cartellonistica sufficiente e un'adeguata fruizione. L'intero sito necessita di campagne di scavo conoscitive avvenute solo in parte minima. Si presenta oggi come un suggestivo percorso nella natura, con le rovine dell'antica città che riaffiorano dall'erba.
*[[Annuario pontificio]] del 2016 e precedenti, in {{Catholic-hierarchy}}
* '''[[Eloro]]'''; è un sito archeologico ubicato su di un promontorio prospiciente il mare Jonio, nei pressi della foce del fiume Tellaro. Un tempo fiorente città greca, sulla direttrice della più tarda "via Elorina", che metteva in comunicazione le colonie greche di [[Siracusa]], [[Kamarina]] e [[Gela]], fu distrutta con l'arrivo degli [[arabi]]. Degni di nota sono il teatro greco, pur sfregiato da interventi fascisti, la medievale Torre Stampace, costruita su una più grande e vetusta fortezza citata da [[Plinio il Vecchio]] e i resti di santuari, mura ed edifici risalenti all'età classica.
*[http://www.diocesi.brescia.it Sito ufficiale] della diocesi
** '''[[Colonna Pizzuta]]'''; situata a pochi chilometri a nord-ovest di Eloro, è un monumento funerario, costituito da una colossale colonna in rocchi di pietra calcarea (diametro di 3,80 m e altezza ricostruibile in circa 10 m). Nei pressi si trova un ipogeo scavato nella roccia, databile alla seconda metà del III secolo a.C., già visto negli scavi di Paolo Orsi nel 1899 e successivamente reinterrato.
*{{catholic encyclopedia|Brescia}}
* '''[[Castelluccio di Noto]]'''; sito archeologico localizzato nella parte nord del territorio, ha dato il nome all'omonima [[cultura di Castelluccio]]. Il piano dell'abitato consisteva in una sorta di [[acropoli]] fortificata e da una necropoli, che consta di oltre 200 tombe a grotticella artificiale, scavate nelle pareti ripide della vicina cava della Signora. La più monumentale è la cosiddetta "Tomba del Principe" con un prospetto costituito da quattro finti pilastri. In prossimità del sito è stato poi costruito, nel medioevo, un piccolo castello del quale oggi sono visibili solo le fondamenta.
* {{Gcatholic|bres0}}
* '''[[Villa del Tellaro]]'''; il sito archeologico consiste nei resti di una ricca residenza extraurbana della tarda età imperiale romana. Rinvenuti a partire dal [[1971]], i resti si trovano in un fertile comprensorio agricolo, su una bassa elevazione presso il fiume Tellaro, sotto una masseria sette-ottocentesca. Più piccola di [[Villa di Patti|quella di Patti]], la Villa del Tellaro è stata oggetto negli ultimi anni di un rinnovato interesse, grazie soprattutto ad una serie di progetti di ristrutturazione e riqualificazione dell'area interessata. Il 15 marzo [[2008]], oltre trenta anni dopo gli scavi, la villa del Tellaro è stata finalmente inaugurata e resa fruibile al pubblico.
* Francesco Lanzoni, ''[http://www.archive.org/stream/MN5017ucmf_0#page/n997/mode/2up Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604)]'', vol. II, Faenza 1927, pp. 957-969
* '''[[Monte Finocchito]]'''; non riconosciuta come parco archeologico, l'area del Monte Finocchito, a metà strada fra Noto e [[Testa dell'Acqua]], è caratterizzata da una necropoli a grotticella risalente al 600 a.C. e, nella sommità, dai resti di un antico villaggio siculo, probabilmente contemporaneo ad Hybla, di cui restano solo i resti di massicce fortificazioni (ritenute da [[Paolo Orsi]] come le più antiche della Sicilia) e di antiche carraie. E' necessaria una attenta pianificazione prima di raggiungere il sito, che è collegato tramite strade comunali e/o private non sempre accessibili, nonché l'impossibilità di raggiungere la sommità del monte attraverso mezzi di trasporto.
* [[Giuseppe Cappelletti]], [http://books.google.com/books?id=ZNMCAAAAQAAJ&pg=PA543 ''Le Chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni''], Venezia 1856, vol. XI, p. 543-673
* {{la}} Pius Bonifacius Gams, [http://www.wbc.poznan.pl/dlibra/doccontent?id=65154&dirids=1 ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, pp. 779-780
* {{la}} Konrad Eubel, ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002716&mediaType=application/pdf vol. 1], p. 147; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002717&mediaType=application/pdf vol. 2], p. 111; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002718&mediaType=application/pdf vol. 3], p. 140; [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002719&mediaType=application/pdf vol. 4], p. 121; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol05eubeuoft#page/127/mode/1up vol. 5], p. 127; [http://www.archive.org/stream/hierarchiacathol06eubeuoft#page/131/mode/1up vol. 6], p. 131
* Anna Maria Caponi, [http://brixiasacra.it/PDF_Brixia_Sacra/Anno%201985_MemorieStoriche/Nuova_serie_(1985)_XX_fasc5-6.pdf ''Nota sui vescovi bresciani dalle origini al 1075: serie e osservazioni''], in ''Brixia Sacra'' 1985, nn. 5-6, pp. 163-179
* Giuseppe Brunati, [http://books.google.it/books?id=T0nQJClIrQwC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false ''Leggendario, o vite di santi bresciani con note istorico-critiche''], Brescia 1834
 
==Voci correlate==
=== Riserve naturali ===
*[[Duomo nuovo (Brescia)]]
* '''[[Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari]]'''; a metà strada fra [[Noto]] e [[Pachino]], è stata ufficialmente istituita nel [[1984]] (DARTA 81 14/03/1984 - DAR), ma è stata resa effettivamente fruibile solo nel [[1989]]. Oltre ad essere un'aria di interesse naturalistico (grande importanza è rivestita dai pantani), nella riserva naturale è possibile ammirare vari resti archeologici, fra i quali una necropoli bizantina e la settecentesca tonnara. È gestita dall'Azienda Regionale Foreste Demaniali. La riserva è ricca di spiagge: a nord quella di Eloro, con accanto la spiaggia di "Marianelli", "Calamosche", la spiaggia di Vendicari (nei pressi della tonnara) e a sud la spiaggia di San Lorenzo.
*[[Duomo vecchio]]
** '''[[Spiaggia di Calamosche]]'''; insignita, nel [[2005]], di "spiaggia più bella d'Italia", è posta fra due costoni rocciosi erosi dal mare, di cui uno (il "Poggio Arena") la separa dall'altrettanto nota spiaggia di "Marianelli". E' una delle poche spiagge in Italia ad aver conservato interamente il suo aspetto naturale.
*[[Museo diocesano (Brescia)]]
** '''Spiaggia di Marianelli'''; leggermente più ampia della vicina spiaggia di Calamosche, si trova alla foce del Fiume Tellaro. E' anch'essa posta fra due costoni rocciosi, il "Poggio Arena" ed un altro, su cui svettano i resti della Torre Stampace. Anche questa spiaggia ha conservato interamente la sua primitiva fisionomia.
* '''[[Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile]]'''; compresa tra i territori di Avola, Noto e Siracusa, in provincia di Siracusa, in Sicilia. È stata istituita nel 1990 (D.A. del 13 luglio), è gestita dall'Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Difeso dalle inaccessibili pareti a strapiombo della cava e la vicinanza dell'acqua, i Siculi, primi abitatori che si conoscono di questo luogo, vi hanno costruito una necropoli, ancora oggi difficile da raggiungere. Ciò che rende spettacolari le cave a causa dello scorrimento dei corsi d'acqua, è la morfologia del grande canyon di Cava Grande del Cassibile, il Kakyparis dei greci. Sul versante nord è possibile osservare un piccolo agglomerato di abitazioni rupestri. Nella zona sud si trova un complesso sistema di abitazioni, scavate nella roccia, disposte una accanto all'altra su sei diversi livelli paralleli, collegati tra loro da un sistema di cunicoli e gallerie.
 
== Cultura ==
[[File:Noto Via Nicolasi retouchejpg.jpg|thumb|250px|Palazzo Nicolaci di Villadorata. Al pianterreno ha sede la Biblioteca Comunale "Principe di Villadorata"]]
=== Biblioteche ===
*'''Biblioteca Comunale "Principe di Villadorata"''': situata al piano terra del Palazzo Nicolaci di Villadorata, fu inaugurata il 30 maggio 1847 con 3657 volumi, la maggior parte dei quali donati da Corrado Nicolaci Principe di Villadorata. Attualmente vanta un patrimonio di circa 80.000 volumi<ref>[http://www.comune.noto.sr.it/index.php?option=com_content&view=article&id=180&Itemid=169&lang=it Biblioteca Comunale "Principe di Villadorata"]</ref>.
*'''Biblioteca Diocesana''': ha sede nel Seminario Vescovile di Noto. Vanta un patrimonio di 25.000 volumi di cui 7000 volumi antichi tra cui manoscritti per 10 cartelle ed un [[incunabolo]]<ref>[http://www.diocesinoto.it/pls/diocesinoto/v3_s2ew_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=22283 Pagina ufficiale sul sito della diocesi notese]</ref>.
 
=== Istituzioni scientifiche ===
Presso Noto, in località Monte Renna si trova un [[radiotelescopio]], composto da un'antenna di 32 metri. La struttura è gestita dall'[[Istituto di Radioastronomia di Bologna]], parte dell'[[Istituto Nazionale di Astrofisica|INAF]], ed ha un gemello posto a [[Medicina (Italia)|Medicina]], vicino a [[Bologna]].
 
=== Scuole ===
La città dispone di tre istituti comprensivi per quanto riguarda l'istruzione primaria e secondaria di primo grado. Per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado, Noto è punto di riferimento per l'intero comprensorio, con un'offerta formativa che presenta vari indirizzi: lo storico Liceo Classico, fondato nell'ottocento, lo Scientifico, le due opzioni del Liceo delle Scienze Umane (anch'esso di antica fondazione), l'Artistico (in due articolazioni), e i tecnici ad indirizzo Turistico, della Moda (ex ITAS), Geometri ed IPSIA.
 
=== Univeristà ===
Ha sede a Noto, presso i locali dell'ex Istituto "Giavanti", il Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale (CUMO), istituito nel 2001 in convenzione con l'[[Univeristà degli Studi di Messina]]. L'offerta formativa prevede due corsi di Laurea triennale: Scienze dell'Educazione e della Formazione e Scienze della Comunicazione. Negli ultimi anni è stato inoltre attivato, sempre in convenzione con l'Università di Messina, un master di primo livello a indirizzi plurimi "Tecnologie Avanzate di Formazione e Comunicazione per le Scienze Cognitive e Pedagogiche". L'università ha un ampio bacino d'utenza, comprendente soprattutto le province di [[Provincia di Ragusa|Ragusa]] e [[Provincia di Siracusa|Siracusa]].
*'''Biblioteca del CUMO'''
La biblioteca contiene oltre 7000 volumi di cui oltre 2000 acquistati dal CUMO ed oltre 5000 provenienti da una donazione del Cenacolo Domenicano. Dei 7000 volumi, circa 2000 risalgono in un epoca compresa tra il XVI e il XX secolo, fra i quali una rara Bibbia Vulgata del 600.
 
=== Noto e il cinema ===
Noto è stata il set di diversi film, alcuni realizzati dai più grandi maestri del cinema mondiale: [[Roberto Rossellini]], che vi ha girato alcune parti di ''[[Viva l'Italia]]''; [[Vittorio De Sica]], che ha girato a Noto il suo ultimo film ''[[Il viaggio (film 1974)|Il viaggio]]'', con [[Richard Burton]] e [[Sofia Loren]]; [[Michelangelo Antonioni]], che oltre ad avervi ambientato parte de ''[[L'avventura]]'', ha dedicato a Noto le prime due parti del documentario "Noto, Mandorli, Vulcano, Stromboli, Carnevale", realizzato per il padiglione italiano dell<nowiki>'</nowiki>[[Expo '92 Siviglia|Expò di Siviglia]] svoltosi nel 1992. Oltre a questi maestri hanno lavorato a Noto altri grandi registi come [[Luigi Zampa]], [[Luigi Comencini]], [[Franco Zeffirelli]], [[Lina Wertmüller]] e [[Giuseppe Tornatore]]. Di seguito è riportato un elenco di film girati a Noto:
{{div col}}
* ''[[Anni facili]]'', di [[Luigi Zampa]] (1953).
*''[[Cavalleria rusticana (film 1953)|Cavalleria rusticana]]'' di [[Carmine Gallone]] (1953).
* ''[[Viva l'Italia (film)|Viva l'Italia]]'', di [[Roberto Rossellini]] (1960).
*''[[L'avventura]]'', di [[Michelangelo Antonioni]] (1960).
* ''[[Assicurasi vergine]]'', di [[Giorgio Bianchi]] (1967).
* ''[[Meglio vedova]]'', di [[Duccio Tessari]] (1968).
* ''[[Tony Arzenta]]'', di [[Duccio Tessari]] (1973), con [[Alain Delon]].
* ''[[Il viaggio (film 1974)|Il viaggio]]'' di [[Vittorio De Sica]] (1974).
* ''[[Mio Dio come sono caduta in basso]]'' di [[Luigi Comencini]] (1974).
* ''[[Garofano rosso (film)|Garofano rosso]]'', di [[Luigi Faccini]] (1976).
* ''[[Donna d'onore (miniserie televisiva)|Donna d'onore]]'', di [[Stuart Margolin]] (1990).
* ''[[Il ladro di bambini]]'', di [[Gianni Amelio]] (1992).
* ''[[Arriva la bufera]]'' di [[Daniele Luchetti]] (1993).
* ''[[Storia di una capinera]]'' di [[Franco Zeffirelli]] (1993).
* ''[[L'uomo delle stelle]]'' di [[Giuseppe Tornatore]] (1995).
* ''[[Malèna]]'' di [[Giuseppe Tornatore]] (2000).
* ''[[Gli astronomi]]'' di [[Diego Ronsisvalle]] (2003).
{{div col end}}
La particolare propensione di Noto a costituire la scenografia di rappresentazioni artistiche come i film ma non solo, è stata rilevata anche da [[Leonardo Sciascia]], il quale riteneva che Noto fosse «lo scenario ideale alla commedia». Sosteneva infatti Sciascia: {{quote|La barocca Noto risorta dalle rovine è scenario ideale alla commedia. E in questa suggestione, vagando per le strade di Noto nel mattino che dilaga d'araldico azzurro e d'oro, pensiamo sia stata proprio una grande occasione mancata che una città come questa, e nel Settecento, non abbia avuto il suo [[Goldoni]] magari più corposo e sanguigno, più traboccante di comicità e di erotismo; e con grevi rovesci di malinconia. Goldoni non poteva nascere che a [[Venezia]]... Ma [[Vitaliano Brancati|Brancati]] è nato a pochi chilometri da Noto, aveva nel sangue la commedia di cui la nostra fantasia si accende camminando per queste strade; la sua commedia, il suo Settecento. Dalle rovine del terremoto è sorta questa bellissima città da commedia. Sarà nostro difetto o stortura: ma di una città, al primo incontro, l'essenza ci si configura sotto la specie del genere letterario. Le città che fanno romanzo. le città che assumono tragedia. Le città da commedia - come Noto. E questa città da commedia, così splendida e musicale, la dobbiamo a un terremoto<ref>AA. VV., ''Noto'' (1992), p. 4.</ref>.}}
 
== Festività e manifestazioni ==
*'''Settimana Santa'''; Tipica e sentita festività in tutta la [[Sicilia]], la Settimana Santa di Noto si apre con la ''visita ai Santi Sepolcri'', nel giovedì santo. Particolarmente suggestiva è la processione della "Santa Spina", nella serata del venerdì santo, durante la quale la reliquia proveniente dall' [[Noto Antica|antica città]] e custodita in un'artistica teca d'oro, è portata in processione per le vie del Centro Storico insieme ai simularci del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, con le confraternite, la banda musicale e i fedeli al seguito. Particolarmente sentita è la "Pace", che si svolge nella domenica di Pasqua, durante la quale vi è l'incontro in piazza Municipio tra i simulacri della Vergine e del Cristo risorto, che successivamente impartiscono la loro benedizione muovendo le braccia.
*'''Infiorata'''; Si svolge ogni terza domenica di maggio, a partire dal [[1980]]. Fu importata chiamando ad operare i maestri di [[Genzano di Roma|Genzano]]. Si tiene in via Nicolaci, che viene ricoperta da un tappeto di fiori diviso in riquadri raffiguranti disegni (che cambiano di tematica ogni anno) ad opera di artisti locali o provenienti dall'interno Val di Noto. Nel [[2013]], hanno realizzato i loro disegni anche artisti giapponesi, essendo il paese nipponico al centro della tematica, per il [[2014]] è prevista la presenza di artisti russi.
**'''Fiera di Pentecoste'''; Il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua, solitamente subito dopo l'Infiorata, la parte alta della città è sede della storica Fiera di Pentecoste, la cui prima edizione si svolse a [[Noto Antica]] nel [[1427]]. Particolare attenzione è riservata ai prodotti tipici, all'antiquariato e all'artigianato, anche se l'evento ha perso, nel tempo, gli antichi fasti.
*'''Processione della Madonna del Carmine'''; Si svolge ogni anno il 16 luglio, quando il simulacro della Beata Vergine del Monte Carmelo esce dall'omonima chiesa per fare il giro delle strade della parte bassa della città.
*'''Festa di san Corrado Confalonieri'''; [[File:Grotta sancorrado.gif|thumb|Urna d'argento contenente il corpo di san Corrado]] [[San Corrado Confalonieri da Piacenza|San Corrado eremita]], morì nel [[1351]], nella grotta dove era vissuto in eremitaggio per numerosi anni, nella Valle dei Pizzoni, presso Noto, dove oggi si trova la "Chiesa dell'Eremo fuori le mura", che ingloba la grotta. Il 19 febbraio, giorno della sua morte, si tiene la festa patronale. Vi si svolge una processione, con la "vara" dell'urna argentea contenente il corpo del santo, che viene portata per le vie del paese. Ogni dieci anni, la processione con l'urna giunge fino alla grotta, con un percorso che si svolge durante la notte e percorre i circa 10&nbsp;km che separano la città dall'eremo originario. Caratteristici sono i portatori di ceri artistici, dipinti con simbologie legate alla figura del patrono.
*'''Processione dell'Immacolata'''; Nel giorno dell'Immacolata, il simulacro della Vergine Immacolata, costodito nella chiesa di San Francesco all'Immacolata, fa il giro della città, alternandosi di anno in anno fra la parte bassa e la parte alta.
 
==== Altre festività ====
Oltre alle suddette feste, nelle principali frazioni di Noto si svolgono annualmente ulteriori manifestazioni, prevalentemente a carattere religioso. Il primo Maggio, nelle contrade è possibile partecipare al tradizionale "Convito", un'asta di prodotti gastronomici o di uso comune.
* Nella frazione montana di [[Testa dell'Acqua]], ogni seconda domenica di settembre, viene celebrata la festa di [[Sant'Isidoro Agricola]], che prevede, oltre alla liturgia, una pittoresca processione che attraversa le vie del borgo montano. Insieme all'Agrifiera, fiera di prodotti agricoli, locali e gastronomici, le manifestazioni raccolgono ogni anno migliaia di visitatori provenienti anche dai comuni limitrofi e da altre parti d'Italia. Meno conosciuta ma comunque sentita è la festa di San Giuseppe Artigiano.
* Nella contrada di Santa Lucia del Mendola, a pochi chilometri da [[Palazzolo Acreide]], la prima domenica di settembre di ogni anno (in passato il 16 Settembre), si svolge la festa della Santa che da il nome alla contrada, con una processione il cui percorso (corrispondente alla provinciale 24 Noto-Palazzolo), arriva fino alle porte della cittadina montana.
* Il 19 Agosto, nella contrada di Rigolizia, si svolge la festa del Sacro Cuore di Gesù, la cui processione ha come itinerario la provinciale 24 Noto-Palazzolo. I solenni festeggiamenti del Sacro Cuore si svolgono anche nella città la terza domenica di giugno, ed hanno il loro culmine in una processione che interessa i quartieri del piano alto.
* La festa della Madonna della Scala, patrona della [[diocesi di Noto|diocesi]] e co-patrona della città, si svolge in contrada Scala il 3 agosto di ogni anno con una solenne processione, che si snoda nella strada che va dal Santuario Mariano a [[Noto Antica]].
* A San Corrado Fuori le Mura, per ferragosto, è possibile assistere alla processione di Santa Maria Assunta, che attraversa le principali strade della frazione.
* In agosto, nel borgo marinaro di [[Calabernardo]] si celebra la festa di Santa Maria del Porto Salvo, che prevede una piccola processione con il fercolo della Madonna che va dalla chiesetta di San Giacomo Anacoreta al molo, dove una ghirlanda di fiori viene portata in alto mare per mezzo di una piccola barca.
* Processione del Corpus Domini, che si snoda per le vie della città;
 
Il primo maggio, specie nelle frazioni montane, è possibile imbattersi nel tradizionale "Convito", un asta di prodotti gastronomici locali o di uso comune. Alcune feste, come quella di San Paolo, svoltasi fino alla prima metà del secolo scorso, sono ormai solamente un ricordo delle presone più anziane.
 
== Economia ==
Il settore [[Turismo|turistico]] si è recentemente sviluppato: in seguito alla qualifica di [[Patrimonio mondiale dell'Umanità]] da parte dell'[[UNESCO]], si sono aperte strutture ricettive e si sono avviati lavori di riqualificazione della città. Il turismo può contare anche sulla vicinanza al mare, sui prodotti tipici, sulla grande tradizione gastronomica.
 
Il più importante fra i prodotti tipici è senza dubbio il [[vino]]. {{cn|Tracce di viticoltura risalgono al [[neolitico]] (circa XV-XIII secolo a.C.)}}, ma ben più recentemente Noto era nel XIX secolo la principale zona di produzione di tutta la Sicilia e nel suo territorio fu istituita la Regia Cantina sperimentale.
Dopo un periodo di crisi, negli ultimi anni diverse imprese, anche non siciliane, hanno cominciato a investire, a piantare nuovi vigneti e a vinificare in loco.
L'uva di maggiore importanza è senza dubbio il [[Nero d'Avola]], diffuso in tutta la Sicilia e che nel territorio di Noto ha una delle aree di eccellenza, tra le contrade di Buonivini, Bufalefi, Maccari e Zisola.
 
Sull'agro di Noto insistono tre DOC per il vino (Eloro, Noto e Moscato di Noto) e una DOP per l'olio (Monte Iblei, zona Valtellaro).
 
Il comune fa parte dell'[[Associazione nazionale città del vino|associazione Città del vino]].
 
Altro prodotto di grande qualità è la mandorla, detta "Pizzuta d'Avola" poi seguono le varietà Romana e Fascionello che si coltivano in tutto il territorio. Il periodo di raccolta delle mandorle è da luglio ad agosto.
Dal 2012 la Mandorla di Noto è presidio [[Slow food]]
 
== Società ==
 
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Noto}}
 
La popolazione, dopo il drastico calo registrato fra la fine degli anni '60 e i primi anni '90 del secolo scorso, sta registrando una graduale ma costante risalita, che ha portato, nel 2010, ad un picco di 24.000 abitanti. Secondo i rilevamenti ISTAT, nel [[2013]] la popolazione è all'incirca di 23.700 unità.
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati ISTAT del 2011, gli stranieri residenti a Noto erano 568 e rappresentavano il 2,4% della popolazione residente totale.
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
*{{ROU}} 145
*{{POL}} 120
*{{TUN}} 51
*{{RPC}} 32
*{{BRA}} 14
 
Noto è uno dei pochi casi in Sicilia in cui vi è una consistente presenza di immigrati Inglesi, Francesi, Spagnoli e Tedeschi (poco meno di 50 unità), anche se prevalentemente pensionati. Gli altri provengono principalmente dall'Europa dell'Est, dai paesi del Maghreb, dall'Asia orientale, e in piccola parte dall'America del Sud.
 
[[File:Dialetti italiani meridionali estremi.jpg|200px|thumb|Distribuzione del [[gruppo siciliano]]]]
 
=== Lingue e dialetti ===
{{Vedi anche|Lingua siciliana}}
Oltre alla [[Lingua italiana|lingua ufficiale italiana]], a Noto si parla la [[lingua siciliana]] nella sua variante metafonetica sud-orientale. La ricchezza di influenze del siciliano, appartenente alla famiglia delle [[lingue romanze]] e classificato nel [[Gruppo siciliano|gruppo meridionale estremo]], deriva dalla posizione geografica dell'[[Isola di Sicilia|isola]], la cui centralità nel [[mar Mediterraneo]] ne ha fatto terra di conquista di numerosi popoli gravitanti nell'area mediterranea.
 
Il dialetto netino e di alcuni comuni limitrofi a Noto presenta delle peculiarità proprie. E' differente dal siracusano e dal catanese, essendo più simile alla parlata "iblea", ma presenta differenze anche con quest'ultima, non presentando, ad esempio, la ''c'' dura davanti alle vocali.
 
=== Istituzioni, enti ed associazioni ===
* '''[[Diocesi di Noto]]'''; la città di Noto è stata eretta a sede vescovile e la chiesa madre a cattedrale da [[papa Gregorio XVI]] con la bolla ''Gravissimum sane munus'' il 15 maggio [[1844]], ricavandone il territorio dalla [[diocesi di Siracusa]]. A cavallo fra le province di [[Ragusa]] e [[Siracusa]], è la Diocesi più a sud d'Italia, suffraganea dell'arcidiocesi di Siracusa appartenente alla regione ecclesiastica Sicilia. Nel 2004 contava 211.000 battezzati su 212.546 abitanti. È attualmente retta dal [[vescovo]] [[Antonio Staglianò]]. Comprende, oltre Noto, i comuni aretusei di [[Avola]], [[Pachino]], [[Portopalo di Capo Passero]] e [[Rosolini]], e quelli iblei di [[Modica]], [[Ispica]], [[Scicli]] e [[Pozzallo]].
* '''[[Centro Sportivo Italiano]] - Comitato di Noto'''.
* '''I.S.V.N.A.''': istituto per la salvaguardia e la valorizzazione di Noto Antica.
* '''Comprensorio Eloro''': consorzio di comuni nato nei primi anni [[2000]], comprende, oltre Noto, [[Avola]], [[Pachino]], [[Portopalo di Capo Passero]] e [[Rosolini]].
 
==== Salute ed assistenza ====
* '''Presidio Ospedaliero "Trigona"''', unico ospedale cittadino ed unico del territorio dotato di elisoccorso. Ubicato in contrada San Giovanni Lardia, appena fuori dal centro urbano. La struttura è stata inaugurata nel [[1981]], sostituendo la precedente, situata in pieno centro storico, nel Convento di Sant'Agata.
* '''Polidiagnostico Netino''', struttura sanitaria privata.
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
Uno dei motivi più rilevanti per il quale la città fu ricostruita in un nuovo sito fu l'impossibilità di ricostruire, sull'Alveria, seguendo i canoni dell'epoca, a causa della morfologia del territorio. I documenti e la tradizione indicano l'intervento di diverse personalità sulla progettazione del nuovo impianto urbano: dall'ingegnere militare olandese [[Carlos de Grunenbergh]], al matematico netino [[Giovanni Battista Landolina]], al gesuita fra' [[Angelo Italia]], all'architetto militare [[Giuseppe Formenti]]. L'impianto urbano fu concepito a scacchiera, ma a differenza della vicina [[Avola]], il perimetro di ogni rettangolo è molto più ampio, così che, mentre le famiglie più abbienti avrebbero occupato le parti più esterne, che si affacciavano sugli assi principali, il ceto meno abbiente avrebbe occupato i grandi spazi vuoti all'interno, venendo così a creare dei fitti reticolati medievaleggianti costituiti da vie strette e ad andamento curvilineo senza tuttavia intaccare, almeno macroscopicamente, il moderno impianto.
Il nucleo cittadino rimase sostanzialmente invariato fino alla prima metà del secolo scorso, quando prese il via una disordinata espansione (che su scala nazionale prende il nome di [[città diffusa|effetto sprawl]]) verso ovest e sud, inglobando quasi del tutto la contrada di San Giovanni Lardia a nord-est.
 
=== Frazioni ===
*'''San Corrado Fuori Le Mura'''; con una popolazione stimata di circa 300 unità, che raddoppiano nei mesi estivi, è la frazione più popolata del comune. Luogo di villeggiatura, molto frequentato d'estate, la frazione dista dalla città meno di 5km. E' nota soprattutto per l'omonimo eremo e la circostante cava dei Pizzoni, luoghi dove visse [[San Corrado Confalonieri]]. La Cava divide la frazione dalla quasi altrettanto popolosa contrada Lenzavacche.
*'''[[Lido di Noto]]'''; è la principale frazione marina di Noto. La frazione si popola soprattutto d'estate, ed è sede di una piccola fiera settimanale, nonché di molti hotel e ristoranti.
*'''[[Calabernardo]]'''; antico borgo marinaro e noto soprattutto con l'antico nome di ''Balata'', Calabernardo si sviluppa tutt'intorno ad un lungo tratto di costa, bassa e rocciosa, fino alla foce del fiume Asinaro che, oltre a segnare il confine tra i territori di Noto ed [[Avola]], fu teatro di un'epica battaglia tra l'esercito Ateniese comandato da Nicia e quello siracusano 413 a.C. . Dispone di un faro oramai non più in funzione e di un porticciolo.
*'''[[Testa dell'Acqua]]'''; caratteristico borgo montano dotato dei servizi essenziali, è, specie negli ultimi anni, sempre più apprezzata come località di villeggiatura estiva. Località frequentata sin da epoche antiche, deve il suo nome alla fonte che alimentava l'acquedotto di Noto prima del terremoto del [[1693]]. E' inoltre sede di uno degli eventi annuali più rilevanti per l'agricoltura del territorio, l'Agrifiera.
*'''Castelluccio'''; piccolo borgo dotato di servizi essenziali a nord-ovest della città, un tempo grande feudo appartenente alla famiglia Di Lorenzo.
*'''San Lorenzo'''; frazione marinara contigua a [[Marzamemi]], nota soprattutto per le sue spiagge.
*'''Rigolizia''';
*'''Santa Lucia del Mendola''';
Altre frazioni, come San Paolo e Villa Vela, un tempo molto popolate, sono oggi in gran parte disabitate e in stato d'abbandono. Nei pressi di San Paolo, è ubicata una grossa azienda produttrice di cioccolato.
 
=== Contrade ===
{{div col}}
*Arco
*Aguglia
*Baronazzo
*Baulì
*Bochini
*Burlò
*Carpinteri
*Cipolla
*Coda Lupo
*Commaldo
*Cozzolino
*Cozzotondo
*Eloro/Pizzuta
*Falconara
*Faldino
*Fattoria San Lorenzo
*Fattoria Torresena
*Ficopala
*Fiumara
*Fondo Morte
*Granieri
*Guardiola
*Lenzavacche
*Madonna Marina
*Niura
*Pantano Longarini
*Passo dei Buoi
*Pianette
*Pietà San Giovanello
*Reitani
*Sant'Elia
*San Giovanni Lardìa
*San Lorenzo Vecchio
*San Marco
*San Nicola
*Scala
*Serra Vento
*Serravetrana
*Tre Fontane
*Tre Mulini
*Vaddeddi
*Zisola
*Zupparda
{{div col end}}
 
== Amministrazione ==
===Gemellaggi===
 
* {{Gemellaggio|stato=Italia|città=Pompei|anno=2011}}
 
{{quote|In considerazione della posizione egualmente importante ricoperta per la storia della Civiltà mediterranea dalle due Città, del fatto che entrambe sono Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, della constatazione che entrambe sono state ferite da due diversi eventi naturali che ne sconvolsero la loro storia ma che, nel contempo, le hanno rese uniche nel panorama mondiale: Pompei distrutta dalla furia del Vesuvio e Noto Antica (la Pompei medioevale) distrutta da un devastante terremoto; sicuri che le due Città sono accomunate da un grande passato, con un grande presente ed un ambizioso futuro si firma il gemellaggio tra le città.|Motivazione del gemellaggio, 8 ottobre 2011<ref>{{cita web|url= http://siciliawonderland.blogspot.it/2012/07/sicilia-noto.html|titolo= Sicily, Italy, Noto|accesso= 24 agosto 2012}}</ref>}}
 
== Sport ==
 
=== Impianti Sportivi ===
* '''Stadio Comunale''' con annesso '''velodromo "Paolo Pilone"''', situato nel centro, in prossimità dei giardini pubblici, ed è dedicato alle [[strage dell'Heysel|vittime dell'Heysel]]. L'impianto sportivo risale alla prima metà del novecento, e comprende, oltre ad un campo di calcio, un velodromo (il secondo in sicilia per grandezza) intitolato al ciclista locale Paolo Pilone, un pallone tensostatico e un'ampia palestra.
* '''Centro Polisportivo "Giovanni Palatucci"''', sito in contrada Zupparda, è stato inaugurato nel [[2010]] dopo circa trent'anni di lavori. Il centro polisportivo dispone di due campi da calcio (di cui uno per gli allenamenti), una piscina, campi da tennis, basket e pallavolo e palestre.
* '''Crossodromo "Gino Meli"''', ubicato nei pressi del "Palatucci".
 
=== Realtà sportive cittadine ===
 
A Noto, sono presenti diverse società che operano in varie discipline sportive, con ottimi risultati:
*[[Twirling]]; ragazze campionesse di livello nazionale ed europeo tra cui spiccano le atlete Italia e Marziano.
*[[Atletica leggera]]; cospicua la pattuglia di atleti che gareggiano nelle gare amatoriali con ottimi risultati tra cui spicca Corrado Mortillaro tesserato con l'Atletica Gonnesa Cagliari.
*[[Tennistavolo]]; Robur Noto, che partecipa al campionato di Serie B1 gir. D.
*[[Ciclismo]]; Emanuele Rizza, Vincenzo Garofalo professionisti su strada.
*[[Basket]]; Zuleima Basket Noto, che partecipa al campionato provinciale.
==== Calcio ====
La tradizione calcistica è fortemente radicata nella città. Già negli anni trenta del secolo scorso, la presenza di diverse istituzioni culturali favorì la diffusione del calcio, con diverse formazioni che militarono nei campionati amatoriali. L'Unione Sportiva Notinese, fondata nel 1946, ha disputato un campionato di [[Serie C]] nella stagione [[Serie C 1947-1948|1947-1948]] e diversi campionati di Interregionale, prima di fallire nella seconda metà degli anni '50. Il panorama calcistico netino presenta attualmente le seguenti squadre:
*'''[[U.S.D. Noto Calcio]]''', società fondata nel [[1963]] (tre anni dopo lo scioglimento della Notinese) con il nome di "Netina", vanta di sette campionati in Interregionale ed una Coppa Sicilia "Memorial Siino". Nella stagione 2013-2014 è ai nastri di partenza nel campionato di [[Serie D]], in cui milita nel girone I, per il quarto anno consecutivo.
*'''A.P.D. Rinascita Netina 2008''', partecipa al campionato di 2ª Categoria, girone I.
 
=== Coppa San Corrado ===
In prossimità dei festeggiamenti estivi in onore del Santo Patrono, si svolge a Noto il torneo calcistico denominato "Coppa San Corrado", giunto alla sua quarantaseiesima edizione. Partecipano al torneo formazioni amatoriali locali. Nel [[2012]], la parrocchiale A.S.D. Sacro Cuore, che aveva precedentemente partecipato a questo torneo, è diventata campione nazionale di [[calcio a 7]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
 
===Strade===
Il territorio cittadino è servito da tre strade statali e un'autostrada
 
==== Autostrade ====
*L'[[Autostrada A18 (Italia)|Autostrada A18 Siracusa-Gela]], in esercizio fino alla vicina [[Rosolini]], si estende per 40 chilometri e collega la città al [[Siracusa|capoluogo di provincia]], e alle altre città della [[Provincia di Siracusa]], nonché, attraverso l'autostrada Catania-Siracusa, al [[Catania|capoluogo etneo]].
 
==== Strade statali ====
*La [[Strada statale 115 Sud Occidentale Sicula]], attraversa le cinque province della costa mediterranea della [[Sicilia]]: Parte da [[Trapani]] poi prosegue per [[Agrigento]], [[Caltanissetta]], [[Ragusa]], fino a giungere a Siracusa. È la strada statale più lunga di Sicilia, con i suoi 383 chilometri. Collega Noto con i comuni limitrofi di [[Avola]], [[Rosolini]], [[Modica]] e [[Ragusa]]
*La [[Strada statale 287]], collega Noto al bivio con la [[Strada statale 124 Siracusana]], in contrada Pianette.
*La [[Strada statale 124 Siracusana]], Collega i comuni di Siracusa, [[Floridia]], [[Solarino]], [[Palazzolo Acreide]], [[Buscemi]] e [[Buccheri]] e giunge a [[San Michele di Ganzaria]] (Catania). Attraversa quindi in direzione ovest-est la porzione sud-orientale della Sicilia.
 
==== Principali strade provinciali ====
*Strada Provinciale 19 Noto-Pachino, attualmente in ammodernamento, collega Noto alla limitrofa [[Pachino]], ma anche alle località turistiche di [[Marzamemi]] e San Lorenzo, e alla Riserva Naturale Orientata di [[Vendicari]] e alla [[Villa Romana del Tellaro]].
*Strada Provinciale 24 Noto-Palazzolo, collega Noto a [[Palazzolo Acreide]] passando per le contrade di [[Testa dell'Acqua]], Rigolizia e Santa Lucia del Mendola.
*Strada Provinciale 18 Giarratana-Noto, collega il comune di [[Giarratana]] a Noto passando per le frazioni di [[San Giacomo Torresano]], Frigintini, [[Gianforma]] (un tempo appartenenti al territorio di Noto), e Castelluccio.
 
=== Ferrovie ===
{{Vedi anche|Stazione di Noto}}
La [[Ferrovia Siracusa-Gela-Canicattì]] attraversa l'intero territorio di Noto, la cui stazione è situata al km 344,418, nella parte bassa della città. L'offerta di treni viaggiatori prevede 12 coppie treni da, e per Siracusa . Erano un tempo erano inoltre attive le tratte ferroviarie [[Ferrovia Noto-Pachino|Noto-Pachino]], e Noto-Marina di Noto.
 
=== Aeroporti ===
La città è praticamente equidistante dagli aeroporti di [[aeroporto di Catania-Fontanarossa|Catania-Fontanarossa]] e da quello di [[Aeroporto di Comiso|Comiso]], distanti rispettivamente 89 ed 86km.
 
== Personalità legate a Noto ==
{{div col}}
* [[Ducezio]], ([[488 a.C.]]-[[440 a.C.]]) re dei [[Siculi]]
* [[Ibn Hamdis]], ([[1056]]-[[1133]]) poeta arabo del secolo XI
* San [[Corrado Confalonieri]], ([[1290]]-[[1351]]) patrono di Noto e di [[Calendasco]]
* [[Giovanni Aurispa]], ([[1376]]-[[1459]]) umanista del XIV/XV secolo
* [[Matteo Carnilivari]], ([[XV secolo]]) architetto
* [[Niccolò Speciale (politico)|Niccolò Speciale]], ([[XV secolo]]) politico e Viceré di Sicilia
* [[Vincenzo Littara]], ([[1550]]-[[1602]]) poeta e teologo
* [[Giuseppe Scala]], ([[1556]]-[[1585]]) scienziato, tra gli ideatori del [[calendario gregoriano]]
* [[Rosario Gagliardi]], ([[1698]]-[[1762]]) architetto della ricostruzione di Noto
* [[Vincenzo Sinatra]], ([[1720]]-[[1765]]) architetto, allievo del Gagliardi
* [[Francesco Paolo Labisi]], ([[1720]]-[[1798]]) è stato un architetto italiano, tra i principali esponenti del [[Barocco siciliano]]
* [[Corrado Maria Deodato Moncada]], ([[1736]]-[[1813]]) arcivescovo
* [[Matteo Raeli]], ([[1812]]-[[1875]]) patriota e politico del Risorgimento
* [[Pietro Landolina]], ([[1839]]-[[1885]]) politico
* [[Ruggero Romano]], ([[1895]]-[[1945]]) Podestà di Noto e Ministro dei lavori pubblici della [[Repubblica Sociale Italiana]]
* [[Ernesto D'Albergo]], ([[1902]]-[[1974]]) economista
* [[Corrado Curcio]], ([[1903]]) letterato e filosofo
* [[Corrado Galzio]], 3 novembre ([[1919]]) Musicista e pedagogo
* [[Guglielmo Giaquinta]], ([[1914]]-[[1994]]) vescovo
* [[Raffaele Gentile]], ([[1943]]) Politico laureato in Scienze Politiche, insegnante e giornalista
* [[Vittorio Sgroi]], ([[1926]]-[[2002]]) giurista, professore, magistrato, Primo Presidente della Corte suprema di Cassazione
* Suor [[Maria Alfonsa Bruno]], ([[1937]]-[[1994]]), [[Serva di Dio]], visse a Noto alcuni anni della sua infanzia
* [[Pietro Nigro]], ([[1939]]) Scrittore di poesia saggistica vive a Noto. Ha pubblicato diverse opere poetiche
* [[Mimmo Fusco]], ([[1947]]-[[2005]]) giornalista e commentatore Rai
* [[Alfonso Belfiore]], ([[1954]]) compositore
* [[Nicola Bonfanti]], ([[1959]]) generale dell'esercito italiano
* [[Fortunato Di Noto]], ([[1963]]) religioso
* [[Mariannina Coffa]], ([[1841]]-[[1878]]) poetessa
* [[Francesco Cannella]], ([[1810]]-[[1879]]) Avvocato Politico
{{div col end}}
 
== Note ==
<references />
 
==Bibliografia==
*AA.VV., ''Noto'', Noto, Associazione culturale "Alcide De Gasperi", 1992.
*John J. Ide, ''Noto - the Perfect Baroque City, Journal of the Royal Institute of British Architects'', no. 66, 1958
*Sebastiano Rizza, ''Il Santo conteso'', http://digilander.libero.it/sicilia.cultura/ilsantoconteso.pdf
*{{cita libro | cognome=Tobriner | nome=Stephen | titolo=La genesi di Noto | editore=Edizioni Dedalo | città=Bari | anno=1989 }}
 
== Voci correlate ==
{{div col|2}}
* [[Barocco siciliano]]
* [[Val di Noto]]
* [[Provincia di Noto]]
* [[Stazione di Noto]]
* [[Primi 100 comuni italiani per superficie]]
* [[Elenco dei film girati nella provincia di Siracusa]]
{{div col end}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Noto|wikt=Noto|etichetta=Noto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.sentieridelbarocco.it/NOTO/noto.htm Il Barocco di Noto]
* [http://www.notoweb.net Portale sulla città di Noto]
 
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.oratori.brescia.it Sito ufficiale] degli oratori della diocesi
* Rivista: [http://brixiasacra.it/index.html ''Brixia Sacra'' - Memorie storiche della diocesi di Brescia]
* [http://www.beweb.chiesacattolica.it/diocesi/diocesi/402/Brescia Diocesi di Brescia] su BeWeB - Beni ecclesiastici in web
 
{{Controllo di autorità}}
{{Patrimoni Unesco|Italia}}
{{Portale|diocesi|Lombardia}}
{{Provincia di Siracusa}}
{{Portale|Due Sicilie|Patrimoni dell'umanità|Sicilia}}
 
[[Categoria:NotoDiocesi di Brescia| ]]