Universitas e Giubiana: differenze tra le pagine

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[[File:Giobia 2015 in Busto Arsizio 4.JPG|thumb|Giöbia a [[Busto Arsizio]] il 29 gennaio 2015]]
[[File:Stemmi - Statuti di Cerreto Sannita.gif|thumb|250px|Copia del [[1725]] degli ''Statuti di [[Cerreto Sannita]]'', con gli stemmi di [[Casa d'Austria]], dei feudatari [[Famiglia Carafa|Carafa]] e dell'Universitas.]]
La '''Giübiana''' o '''Festa della Giobia''' è una festa tradizionale molto popolare nell'[[Italia Settentrionale]], in particolare in [[Piemonte]] e in [[Lombardia]] ([[Brianza]], [[Altomilanese]], [[Provincia di Varese|Varesotto]] e [[Provincia di Como|Comasco]]). L'ultimo [[giovedì]] del mese di [[gennaio]] vengono accesi dei grandi [[falò]] (o roghi) nelle piazze e bruciata la Giubiana, un grande fantoccio di paglia vestito di stracci. Il rogo assume valori diversi a seconda della località in cui ci si trova, mantenendo sempre uno stretto legame con le tradizioni popolari del luogo.
Le '''Universitas''', definite anche ''Universitates'', ''Università'' o ''Università del Regno'', erano i comuni dell'[[Italia meridionale]], sorti già sotto la [[Langobardia Minor|dominazione longobarda]] e successivamente [[infeudazione|infeudati]] con le conquiste dei [[Normanni]]. La loro evoluzione storica è differente rispetto ai [[Comune medievale|liberi comuni]] sorti nell'[[Italia]] [[Italia centrale|centro]] [[Italia settentrionale|settentrionale]] nel [[medioevo]].
 
== Il nome ==
Secondo lo storico [[Tommaso Cappuccino]]<ref>P. Tommaso Cappuccino, ''Morcone'', Tip. Leone, Foggia.</ref>, durante il dominio di [[Federico II del Sacro Romano Impero]] si usava il termine ''[[comune]]'' mentre [[Carlo I d'Angiò]] lo mutò in ''Universitas'' (da ''universi cives'', unione di tutti i cittadini) ordinando la distruzione dei sigilli comunali. Esse sopravvissero sino all'abolizione del [[feudalesimo]] avvenuta con [[Decreto]] del [[2 agosto]] [[1806]] emesso da [[Giuseppe Bonaparte]].
Il nome muta a seconda delle località:
*'''Giòbia''' e ''Giobiassa'' in [[Piemonte]]
*'''Gibiana''' nella bassa [[Brianza]]
*'''Giobbiana'''
*'''Giobiana'''
*'''Giöbia''' a [[Busto Arsizio]] e in altri comuni della [[Provincia di Varese]]
*'''Giubbiana'''
*'''Giöbia''' a [[Arsago Seprio]] ([[Provincia di Varese|VA]])
*'''Giœbia''' a [[Casorate Sempione]] ([[Provincia di Varese|VA]])
*'''Giubiana'''/'''Giübiana'''/'''Gibiana''' nell'alta [[Brianza]] e nella [[provincia di Como]]<ref>{{Cita web|url=http://www.ceriano-laghetto.org/News_ed_Eventi/Notizia.asp?cod=1849|titolo=Il nuovo cavalcavia sarà il “Ponte della Giubiana”|data=19 settembre 2012}}</ref>
*'''Giünee''' a [[Plesio]] (CO)
*'''Ginee''' a [[Mandello del Lario]] (LC)
*'''Zobia''' a [[Fiorenzuola d'Arda]] ([[Provincia di Piacenza|PC]])
*'''Zobiana'''.
 
In [[Lingua piemontese|piemontese]] ''Giòbia'' significa "[[giovedì]]".
==Storia==
Con l'avvento dei [[Longobardi]] molte comunità del [[mezzogiorno]] conservarono usi propri ed istituzioni che in alcuni casi risalivano all'[[epoca romana]]. I [[Normanni]] concessero tali terre in feudo a persone di fiducia, togliendo loro l'autonomia ma il più delle volte rispettando le antiche consuetudini. Successivamente [[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II di Svevia]] limitò i privilegi dei feudatari e riconobbe personalità giuridica alle ''universitas''.
 
== Le origini ==
A partire dai governi degli [[Angioini]] e degli [[Aragonesi]] il numero e la potenza dei feudatari locali crebbe notevolmente, indebolendo così il potere reale e ingerendo pesantemente nell'elezione dei magistrati delle ''universitas''. Queste ultime, impotenti di trovare un rimedio e gravate da pesanti oneri, finirono per cedere alle pressioni feudali o, al contrario, tentarono di ''proclamarsi al demanio regio'' avviando lunghe, dispendiose e inutili liti presso il [[Sacro Regio Consiglio]] di [[Napoli]]. Altre comunità, invece, tentarono di accordarsi con i feudatari con l'emanazione degli ''Statuti'' comunali che definivano obblighi e diritti reciprochi e dettavano norme in materia di [[diritto civile]], [[diritto penale|penale]], [[diritto commerciale|commerciale]] ed [[diritto amministrativo|amministrativo]] del comune<ref>Vincenzo Mazzacane, ''Memorie storiche di Cerreto Sannita, Liguori Editore, 1990.</ref>.
L'ultimo [[giovedì]] di [[gennaio]] è il giorno, anzi la notte della Giubiana. Incerta è l'origine del nome per la mancanza di fonti scritte. Alcuni sostengono che esso derivi dal culto alla divinità di [[Giunone]] (da qui il nome ''Joviana''). Altri ancora lo ricollegano a [[Giove (divinità)|Giove]], giovedì: il nome deriverebbe dal dio latino "Iuppiter-Iovis", da cui l'aggettivo Giovia e quindi Giobia per indicare le feste contadine di inizio anno per propiziare le forze della natura che, secondo la credenza popolare, condizionano l'andamento dei raccolti. Il periodo della festa coincide con le [[Sementive|Ferie Sementive]] o Sementine.
 
== La storia ==
Le tensioni fra i [[feudatari]] e i magistrati delle ''Universitas'' toccarono punte drammatiche a partire dal regno di [[Alfonso d'Aragona]] quando questi confermò ai baroni il "''Mero e Misto Imperio''", cioè la [[giurisdizione]] completa in materia di reati civili e penali, e concesse loro le "''Quattro lettere arbitrali''", precedentemente dettate da [[Roberto d'Angiò]] e indirizzate ai soli ''regi ufficiali'', che facevano acquisir loro le prerogative di commutare le [[pene]], imporne di superiori a quelle stabilite delle leggi, di procedere d'ufficio per alcuni delitti e di torturare il reo senza limite di tempo. In compenso i [[feudatari]] pagavano al [[Re]] il ''Relevio'' (metà delle loro entrate del primo anno in cui succedevano), l<nowiki>'</nowiki>''Adoa'' ed il servizio di investitura<ref>Croce B., ''Storia del Regno di Napoli'', Laterza, 1966.</ref>.
La storia di questo personaggio ha diverse varianti, a seconda dell'area geografica.
 
=== La leggenda ===
Nel [[1316]] vennero censite 1.259 ''Universitas'' il cui numero si accrebbe nei secoli successivi<ref>Nicola Vigliotti, ''Sorgere e sviluppo delle Universitas nell<nowiki>'</nowiki>Italia meridionale'' in ''Note su Limata'', Edizioni Realtà Sannita, 2001.</ref>.
La Giubiana è una [[strega]], spesso magra, con le gambe molto lunghe e le calze rosse.
Vive nei boschi e grazie alle sue lunghe gambe, non mette mai piede a terra, ma si sposta di albero in albero. Così osserva tutti quelli che entrano nel bosco e li fa spaventare, soprattutto i bambini.
E l'ultimo giovedì di gennaio va alla ricerca di qualche bambino da mangiare.
Ma una mamma, che voleva molto bene al suo bambino, le tese una trappola.
Preparò una gran pentola piena di [[risotto]] giallo ([[Crocus sativus|zafferano]]) con la luganega ([[salsiccia]]), e lo mise sulla finestra. Il profumo era delizioso, da far venire l'acquolina in bocca.
La Giubiana sentì il buon odore e corse con la sua scopa, verso la pentola e cominciò a mangiare il risotto. Il risotto era tanto ma era così buono, che la Giubiana non si accorse che stava per arrivare il sole. Il sole uccide le streghe, così il bambino fu salvo.
 
Una versione un poco più orrida, dice che una mamma prese una bambola e la riempì di coltelli e forbici, poi la mise nel letto, al posto della figlia.
Le ''universitas'', sopravvissute ai diversi moti del [[XVIII secolo]], tornarono ad avere pieni poteri nel [[1806]] a seguito dell'abolizione del feudalesimo nel [[Regno di Napoli]].
A mezzanotte si sentono i passi della Giubiana. La bimba spaventatissima, si stringe vicino alla mamma, mentre si sente la Giubiana salire i gradini ed entrare nella stanza.
La Giubiana è feroce e in attimo ingoia la bambola, pensando di mangiare la bambina.
Si sente un urlo, la mamma va nella stanza della bimba e trova il corpo della Giubiana a brandelli, per via dei coltelli e delle forbici.
 
=== La Giöbia nell'[[Altomilanese]] ===
==Ordinamento==
[[File:Gioêubia a Busto Arsizio 2.JPG|thumb|upright=1.4|La ''Giöbia'' del 2014 della [[Famiglia Bustocca]] a [[Busto Arsizio]]]]
[[File:Frederick II and eagle.jpg|thumb|left|[[Federico II del Sacro Romano Impero|Federico II di Svevia]] riconobbe personalità giuridica alle Universitas.]]
La ''Festa della Giöbia'' è una festa di antica tradizione di origine precristiana che ancora permane nell'Altomilanese. In età medioevale alla Giobia è stata associata la sembianza umana, spesso quella di una vecchia o di una strega. Ricorrendo la festa alla fine di gennaio, ancora oggi viene celebrata in molti comuni con il rogo di un pupazzo simboleggiante una donna anziana per esorcizzare le forze negative dell'inverno e propiziare l'avvento della primavera.
L'ordinamento delle varie ''universitas'' aveva alla base un'assemblea formata dai capi famiglia più nobili o più degni che ogni anno eleggeva un Consiglio, composto da un numero di membri che variava a seconda della popolazione (90 consiglieri ad [[Aversa]], 36 a [[Molfetta]], 6 a [[Caiazzo]], 12 a [[Cerreto Sannita]]). Fra i membri del Consiglio si nominavano i ''Sindaci'' o ''eletti'', fra cui un ''erario'' ''licteratus'' (un rappresentante che doveva saper leggere e scrivere). Numerose erano poi le altre cariche e le diverse magistrature cittadine: per la determinazione di pesi e misure, per l'amministrazione della giustizia, per la sicurezza dei cittadini, per la manutenzione delle strade, delle mura e delle porte<ref>Vincenzo Mazzacane, ''Memorie storiche...'' op. citata.</ref>.
 
La ''Giöbia'' è particolarmente sentita nelle città di [[Busto Arsizio]], [[Gallarate]] e dintorni. L'ultimo [[giovedì]] di [[gennaio]] a Busto Arsizio decine di fantocci raffiguranti una donna vecchia e di brutto aspetto preparati da diverse associazioni, scuole e parrocchie, vengono esposti in piazza Santa Maria, nel cuore della città, per tutta la giornata, per poi essere bruciati la sera. Inoltre, nella piazza principale della città, piazza [[Basilica di San Giovanni Battista (Busto Arsizio)|San Giovanni Battista]], viene servito il tradizionale ''risotu cunt' a lüganiga'' (risotto allo zafferano con salsiccia)<ref>{{cita news|url=http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/la-gioeubia-cambia-sapore-si-alla-luganega_1101442_11/|titolo=La Gioeubia cambia sapore: sì alla luganega|sito=laprovinciadivarese.it|editore=La Provincia di Varese|data=25 gennaio 2015|autore=Andrea Aliverti|accesso=6 dicembre 2017}}</ref>.
L'amministrazione di una università era affidata a pubblici ufficiali scelti fra gli abitanti, ad esclusione di chierici e nobili. In carica per un anno, essi erano competenti o per la parte finanziaria o per quella giudiziaria. Era però previsto un controllo esterno: l'amministrazione della Giustizia era supervisionata dal [[giustiziere (funzionario)|Giustiziere]] provinciale, quella finanziaria era sotto la responsabilità dei capitani del re che si occupavano anche di assicurare l'ordine pubblico. Mancando un responsabile unico, la struttura amministrativa era acefala.
Da essa potevano dipendere dei '''[[casali]]''', villaggi in aperta campagna fondati per ospitare i contadini per evitar loro lunghi tragitti di trasferimento verso i fondi che dovevano lavorare; in un secondo momento questi casali assunsero una propria autonomia rispetto a molte questioni di carattere amministrativo.
 
A [[Gallarate]], la ''Giöbia'' viene bruciata ogni anno in un diverso quartiere della città, anche qui accompagnata da risott e luganega (piatto tipico e maschere ufficiali della città).
Le ''Universitates'', a seconda della proprietà, potevano essere feudali se sottoposte ad un feudatario o demaniali se di proprietà della corona.
 
A [[Fagnano Olona]] si organizza il "falò della gioeubia", in collaborazione con l'associazione Volontari Contrada dei Calimali e la [[pro loco]]. La cultura contadina imponeva di mangiare nel giorno della Giobia almeno un piatto di lenticchie con cotechino, per tradizione questo avrebbe allontanato i disagi degli insetti (moschini e zanzare) nella stagione estiva durante il lavoro nei campi.
===Universitates feudali===
Le '''Universitates feudali''' erano proprietà di un feudatario che le amministravano (spesso tramite vassalli). Passavano quindi di castellano in castellano, vendute e comprate come una merce qualsiasi. E non erano solamente le terre a passare di mano, perché la stessa sorte subivano gli uomini e gli animali ad esse legati.
 
=== Brüsa la Giöbia ad Arsago Seprio ===
L'amministrazione della giustizia era affidata a giudici di nomina feudale, che però prestavano giuramento al Giustiziere della Provincia.
[[File:Giobiarsago.jpg|thumb|Brüsa la Giöbia ad Arsago Seprio]]
 
Anche ad [[Arsago Seprio]], come in tante altre terre tra Piemonte e Lombardia, si erige il grande falò con in cima un fantoccio dalle sembianze femminili, la cosiddetta ''Vegia''. È la Giöbia e dal 2016 il momento di festa avrà un carattere particolare: il fuoco per accendere il falò sarà portato da un Druido, un sacerdote celtico, con una cerimonia particolare in un luogo simbolo del paese, la palude.
Negli altri ambiti, il potere di controllo del ''capitano del re'' era in generale molto ridotto, anche perché spesso il feudatario lo nominava proprio [[castellano]] (cioè amministratore del feudo) volgendo a proprio favore il [[conflitto di interessi]] che ne scaturiva.
 
Ad Arsago Seprio, paese che detiene traccia di tutti i più importanti periodi storici antichi, è sentito particolarmente questo momento che dal 2016 è reso ancora più suggestivo. Infatti è legato alle sue origini celtiche nonché alla ''Festa di Imbolc'' che tante analogie ha con l'attuale Festa della Giöbia. L'intento quindi non è solo quello di far festa ma anche di spiegare e far capire agli abitanti il significato culturale di questa tradizione.
===Universitates demaniali===
Le '''Universitates demaniali''' (il 10% del totale) dipendevano dalla Corona ed erano amministrate da ufficiali regi. Godevano di maggiore libertà e privilegi potendo, in caso di abusi da parte degli amministratori, esercitare il diritto di ricorrere alle autorità superiori ottenendo, di norma, soddisfazione.
 
La manifestazione è organizzata da Comune e Proloco in collaborazione con Amici della Bozza di Rugn, CAI, Gruppo Alpini, Gruppi di Cammino, Volontari antincendio del Parco Ticino e Corpo musicale.
L'amministrazione della giustizia, che dipendeva dal Giustiziere provinciale, era formata dalla ''curia dei baiuoli'' (o ''curia dei baglivi'') responsabile del servizio di [[polizia urbana]] e campestre, dell'elevazione di contravvenzioni, dell'arresto di delinquenti e di servi fuggiaschi, della verifica di pesi e misure, ecc...
I baiuoli erano divisi in due ruoli: gli ''iudices ad contractus et ad causas'' amministravano la giustizia mentre gli ''iudices ad conactus tantum'', come rappresentanti dell'autorità regia, si occupavano solo della stipulazione dei contratti pubblici e privati.
 
=== La Gibiana in riva al Lambro ===
Rimanevano in carica nel loro ufficio per un anno ed erano [[giudice popolare|giudici popolari]] essendo scelti tra le persone di più chiara fama, ma ne erano esclusi chierici e nobili.
Sul [[Lambro]], l'ultimo [[giovedì]] di [[gennaio]], arriva la ''Gibiana'', si fa un gran falò con il suo fantoccio per bruciare tutte le negatività dell'inverno e ci si prepara alla nuova stagione gustando il [[risotto]] alla monzese. La festa pare abbia origini antichissime, addirittura celtiche.
 
=== La Giubiana a Cantù ===
Fra i dipendenti dell'università c'erano anche il ''pubblico banditore'' ed il [[mastrogiurato]]. Quest'ultimo, in particolare, coadiuvava il capitano nei servizi di polizia: comunicava mandati di comparizione in giudizio, riceveva denunzie che poi trasmetteva al Giustiziere, impediva la circolazione di armi proibite, puniva i [[gioco d'azzardo|giocatori d'azzardo]], gli usurai e perfino i bestemmiatori.
[[File:Rogo giubiana cantù.PNG|thumb|Il rogo della Giubiana di [[Cantù]] del [[2007]]]]
Il ricavato delle multe inflitte dal mastrogiurato non era incamerato dal [[fisco]] ma devoluto al Giustiziere. Questo dava luogo a un conflitto di interessi che non di rado sfociava in comportamenti illeciti.
A [[Cantù]] a essere simbolicamente immolata su una pira di legno posta nel centro di piazza Garibaldi, nel centro cittadino, è una giovane bellissima che secondo la tradizione rappresenta una castellana che ebbe l'ardire di tradire la città in un lontano passato, forse nella guerra tra milanesi e comaschi del [[XII secolo]]. Cantù, alleata a [[Milano]] contro la città lariana, subì infatti una dura sconfitta ma la guerra fu infine vinta dai milanesi che conquistarono [[Como]] decretando così, secondo questa interpretazione della leggenda, anche la condanna al rogo della giovane. Una tremenda sentenza che viene simbolicamente ricordata ogni anno nella serata dell'ultimo giovedì di gennaio.
 
Non a caso prima del rogo a [[Cantù]] si organizza un corteo con costumi storici: su un carro trascinato a mano e scortato da armigeri, frati e un boia viene caricata la Giubiana, ossia un manichino di donna esposto giorni prima in un locale di via Dante, a due passi da piazza Garibaldi, a un ipotetico pubblico ludibrio. Durante il corteo, che raggiunge poi il municipio e quindi la piazza centrale per il rogo, viene anche data lettura della condanna. Si tratterebbe comunque di una leggenda visto che non esistono fonti che leghino alla verità storica questi fatti.
Le Universitas si avvicinano come istituto alle coeve [[Libera città imperiale|libere città]] del [[Sacro Romano Impero]] e alle [[Bonne ville]] della [[Francia]].
 
Nel [[1998]] la Biblioteca comunale di [[Mariano Comense]] distribuì nelle scuole elementari della zona del [[Cantù|canturino]] un opuscolo contenente un'ipotetica storia della Giubiana.<ref>http://www.corrierecomo.it/index2.cfm?ID=557</ref> Il libretto, fuori commercio, è il frutto di un'abile collaborazione tra Giancarlo Montorfano, Ariel Macchi e l'illustratore Filippo Brunello: il piccolo opuscolo riscontra un successo imprevisto alla vigilia non solo tra i bambini ma anche tra quelli più grandi non solo per la suggestiva narrazione ma anche per i riscontri storici che sono contenuti in essa.
==Voci correlate==
*[[Regia Camera della Sommaria]]
*[[Regno di Napoli]]
*[[Regno delle Due Sicilie]]
*[[Vicinia]]
 
La storia racconta che la notte di un [[giovedì]] di [[gennaio]] di settecento anni fa bussò a uno degli ingressi del borgo di ''Canturio'' una bellissima donna. Padre Lorenzo, scambiando la giovane ragazza con la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]], aprì inconsciamente la porta della città.
==Note==
<references/>
 
Il frate rimase esterrefatto dai suoi occhi, mentre la giovane lo ipnotizza fissandolo nelle pupille. Lei gli ordinò: "Dammi le chiavi della città". Conquistate le chiavi, la donna poté così aprire i pesanti battenti della porta ai [[Visconti]] che si insediarono immobilizzando le guardie nelle varie torri.
==Bibliografia==
* Alianelli, ''Delle consuetudini e degli statuti municipali delle province napoletane'', Napoli 1873
* Croce B., ''Storia del Regno di Napoli'', Laterza, 1966
* Mazzacane, ''Memorie storiche di Cerreto Sannita'', Cerreto Sannita 1911
* Savioli, ''Manuale di storia del diritto italiano'', Torino 1889
{{Portale|Due Sicilie|Storia}}
 
I milanesi si erano anche impadroniti della vicina ''Marliano'' (l'odierna [[Mariano Comense]]) e i Grassi, signori di Canturio, erano stati spodestati e cacciati.
[[Categoria:Meridione d'Italia]]
Della giovane non si sentì più parlare dalla fine di gennaio di tanto tempo fa. Ancora oggi ci si chiede chi fosse questa bella ragazza, se una guerriera come [[Bradamante]] o una creatura demoniaca.
[[categoria:Regno di Napoli]]
 
[[Categoria:Feudalesimo]]
Un'usanza cominciò però a diffondersi l'ultimo giovedì di gennaio: bruciare insieme alle stoppie del granoturco un fantoccio di pezza, colorato, con le fattezze di una donna. Una volta l'anno gli abitanti di molti paesi della [[Brianza]] si divertono a danzare urlanti attorno a un enorme falò. Scacciano i ricordi di un passato sfortunato e si augurano un futuro più felice.
 
=== La Giubiana a Canzo ===
La Giubiana è una tradizione brianzola e piemontese consistente nel mettere al rogo il pupazzo di una vecchia che rappresenta i mali dell'inverno e dell'anno trascorso. La festa si svolge l'ultimo giovedì di gennaio. Al rogo segue una cena di risotto con salsiccia (lügànega), e vin brulé.
 
A [[Canzo]] la celebrazione è particolarmente articolata, essendo presenti il processo in [[Canzo#Dialetto|canzese]] con la sentenza dei ''Regiuu'', ovvero gli anziani autorevoli del paese, e altri personaggi simbolici e tradizionali, quali la fata acquatica ''[[Anguana]]'' (proveniente dal ''Cèpp da l'Angua''), l<nowiki>'</nowiki>''[[Uomo selvatico|Òmm Selvadech]]'' (cioè "uomo selvatico", personaggio della mitologia alpina), l<nowiki>'</nowiki>''Urzu'' ("orso", che esce dalla tana alla ''Cròta dal Bavèsc'', simbolo della forza istintiva che deve essere domata) e il ''Casciadùr'' ("cacciatore", che doma e fa ballare l'orso), il ''Bòja'' ("boia" che rappresenta la condanna del male), i ''Cilòstar'' (cioè "coloro che reggono i candelabri", incappucciati, che simboleggiano la luce che vince il Male), i ''Bun'' e i ''Gramm'' ("buoni e maligni", bambini vestiti di bianco e di nero, tinti in volto, che con il suono delle campanelle e con il rumore delle latte invitano le forze del bene e scacciano il maligno), l'''Aucatt di caus pèrs'' (l'avvocato delle cause perse, quello venuto dal foro di Milano per difendere la Giubiana), il ''Barbanégra'' (l'[[divinazione|indovino]]), gli ''Scarenèj'' (i rappresentanti della vicina campagna di Scarenna, legata storicamente con i contadini canzesi), le ''Strij picitt'' (le streghe che fanno paura ai bambini), la ''Cumàr da la Cuntrada'' (che legge il testamento della Giubiana), il ''Diaul'' (diavolo che canta l'ode alla Giubiana), i ''Pumpiér'' (i pompieri in bicicletta, in costume storico e con la pompa dell'Ottocento), il ''Pastùr'' (il rappresentante in maschera del mestiere pastorizio), i ''Buschiröö'' (la maschera del boscaiolo), il ''Carètt di paisàn'' ("carretto dei contadini"), il ''Traìn'' (lo "slittone" con le fascine), e altri ancora, che percorrono in processione parte del centro storico. La festa è arricchita da vestiti tradizionali e da suggestivi addobbi, tra cui la ''gamba russa'' (cioè "rossa") e i paramenti a lutto, com'è anche la musica dei tamburi e dei ''[[baghèt]]''.
 
=== La Gioebia a Casorate Sempione ===
A [[Casorate Sempione]], dopo aver bruciato la strega d'inverno (la Giœbia), le donne si riunivano e festeggiavano ''La giœbia di dónn'' (festa delle donne).
La puscena di donn, letteralmente dopo cena delle donne (dal lat. post cenam), era un ritrovo serale in versione rosa in cui le donne dei cortili si radunavano, assenti mariti, figli e padri, una volta l'anno, per raccontarsi storie, cantando, ballando, mangiando e perché no? Bevendo anche un buon bicchiere di vino magari di produzione Casoratese che sarà sicuramente stato "ul pisarèla"o "stràscia pàta", prodotto con le uve di Casorate che dava un vino di pochi gradi. Una tradizione locale che si era persa per strada, ma che negli ultimi anni è ritornata in auge. L'atmosfera è di forte sacralità e festosità, grazie al simbolismo, di origine celtica e cristiana, presente in tutta la manifestazione.
L'ultimo giovedì del mese di gennaio (di un tempo che fu) le donne si ritrovano per festeggiare fra di loro la “gœbia. Si racconta che una volta, gli uomini, (esclusi dalla festa) giocarono uno scherzo alle donne mentre stavano festeggiando con frittelle e vino dolce, calando una gamba dall'arbüşèll facendola dondolare per aria intonando una tiritera con voce cupa e roca. Le donne tutte spaventate scapparono via, abbandonando tutto quel ben di Dio che gli uomini fecero loro. Ecco di seguito la tiritera.
 
{{citazione|Dón, dón, andé a durmì,<br />
ghi giald ‘i œcc, i da murì,<br />
se vurì mia, che Dìu la manda,<br />
guardé ' in aria ca dúnda la gamba
 
Donne, donne, andate a dormire,<br />
avete gialli gli occhi dovete morire,<br />
se non volete che Dio vi faccia morire,<br />
guardate in alto che dondola la gamba|Piero Rodoni, ''[http://www.pierorodonicasoratesempione.it/ Filastrocche e tiritere]''}}
 
=== La Zobia a Fiorenzuola d'Arda ===
Anche a [[Fiorenzuola d'Arda]], in [[provincia di Piacenza]], la Zobia rappresenta la maschera di una strega o di una vecchia che viene data alle fiamme. Il personaggio, al quale si appicca il fuoco in occasione del [[Carnevale]], è impietoso nei confronti di ladri e malfattori, ruba lei stessa e semina discordia nelle trattative d'affari. Tuttavia, solo in questo centro, la strega in passato alludeva alla figura del commerciante [[Ebrei|ebreo]], in particolare di stoffe. L'origine di questo riferimento resta sconosciuta, ma è sicuramente correlata alla presenza ebraica in paese e nella [[Bassa padana|Bassa]] piacentina. Con il tempo la parodia degli ebrei è scomparsa.
 
== Paesi in cui la Giubiana è festeggiata ==
*[[Abbadia Lariana]] (LC) - '' Gineé''
*Albate (fraz. di Como) - ''Festa della Giubiana'', si tiene di sabato
*[[Albavilla]] (CO) - ''Festa della Giubiana''
*[[Alzate Brianza]] (CO) - ''Festa della Giubiana''
*[[Annone di Brianza]] (LC) - ''Festa della Giubiana'', si tiene l'ultimo giovedì di Gennaio
*[[Arosio]] (CO)
*[[Arsago Seprio]] (VA) - ''Gran falò della Giöbia''
*[[Barzago]] (LC) - ''con corteo di diavoli e streghe, processo in piazza in dialetto barzaghese, grande falò, risott cun la luganega e vin brulé''
*[[Barni]] (CO) - ''Festa della Giubiana''
*[[Besana Brianza]] (MB) - ''Festa della Gibiana''
*[[Biassono]] (MB)
*[[Bovisio-Masciago]] (Brianza) "dem feuc a la giübiana" si mangia risott count la lüganega e si beve vin brulé
*[[Bregnano]] (CO) - "Festa della Giubiana"
*[[Brenna (Italia)|Brenna]] (CO) - ''Festa della Giubiana''
*[[Briosco]] (MB) - ''Falò della Giubiana''
*[[Bulciago]] (LC)
*[[Busto Arsizio]] (VA) - ''Festa della Gioeübia''
*[[Cabiate]] (CO) - "Giubiana"
*[[Cadorago]] (CO) - "Rogo della Giubiana"
*[[Cantù]] (CO) - "Festa della Giubiana"
*[[Canzo]] (CO) - ''Giubiana da Canz'', [[Canzo#Giubiana da Canz|con corteo allegorico e processo in canzese]]
*[[Cardano al Campo]] (VA) - ''Giobbia''
*[[Carnago]] (VA) - ''Gioebia'' o ''Gioeubia''
*[[Caronno Varesino]] (VA) - ''Brüsa la Giöbia''
*[[Carugo]] (CO) - ''Falò della Giubiana''
*[[Cairate]] (VA) - ''Gioeubia''
*[[Casatenovo]] (LC) - ''Festa della Gibiana''
*[[Casorate Sempione]] (VA) - ''A brüşà la giœbia''
*[[Cassano Magnago]] (VA)
*[[Cassago Brianza]](LC)- "Ul foec de la Gibiana "
*[[Castellanza]] (VA) - ''Festa della Gioeubia''
*[[Castelseprio]] (VA) - ''Gran falò della Giöbia''
*[[Castiglione Olona]]
*[[Cavaria con Premezzo]] presso il plesso scolastico di via [[Enrico Fermi]]
*Cermenate
*[[Civate]](LC) - ''La Gibiana''
*[[Copreno]] fraz. di [[Lentate sul Seveso]] (MI) - Rogo ''della Giubiana''
*[[Costa Masnaga]] Oratorio e Parco di Brenno (LC) - ''Festa della Giubiana''
*[[Cremella]] (LC) - ''Festa della Giubiana''
*[[Dolzago]] (LC) - ''La Gibiana''
*[[Esino Lario]] (LC) - ''La Bjibjerè''
*[[Fagnano Olona]] (VA) - ''Festa della Gioeubia''
*[[Ferno]] (VA) - ''Brusa la Zobia''
*[[Figino Serenza]] (CO) - ''Rogo della Giubiana''
*[[Fiorenzuola d'Arda]] (PC) - ''Festa della Zobia - Brüsa la vecia''
*[[Galbiate]] (LC)
*[[Gallarate]] (VA) - ''Festa della Giobia'' o ''Giubiana''
*[[Garbagnate Milanese]] (MI)
*[[Giussano]] (MB)
*[[Gorla Maggiore]] (VA)
*Gorla Minore (VA)
*[[Guanzate]] (CO)
*[[Inverigo]] (CO) - anche nelle frazioni
*[[Inveruno]] (MI) - "Tradizionale corteo serale e rogo, con fagioli con l'occhio e luganiga"
*[[Lambrugo]](CO) - Partenza dal piazzale del comune e corteo fino alla baita degli Alpini dove viene acceso il rogo.
*[[Lesmo]] (MI) - ''Rogo della Giubiana''
*[[Lomazzo]] (CO)
*[[Lonate Pozzolo]] (VA)
*[[Lurago d'Erba]] (CO) - Festa della Giubiana, si tiene di sabato
*[[Macherio]] (MI) -
*[[Magnago]] (MI) -
*[[Mandello del Lario]] (LC) - ''Ginee' '
*[[Mariano Comense]] (CO) -
*[[Marnate]] (VA)
*[[Merate]] (LC) - "Festa della Giubiana"
*[[Merone]] (CO) - ''Brucia la Giubiana'' -
*[[Monguzzo]] (CO) - ''Festa della Giubiana con falò, risotto con la luganega e vin brulé''
*Montesordo fraz. di Cermenate (CO) - Falò della Giubiana
*[[Misinto]] (MI) - ''Falò della Giubiana''
*[[Montesolaro]] fraz. di [[Carimate]] - ''Rogo della Giubiana''
*[[Montevecchia]] (LC) - ''Falò della Gibiana'' - Cascina Butto
*[[Nibionno]] (LC)
*[[Oggiona con Santo Stefano]] (VA)
*[[Olgiate Olona]] (VA)
*[[Olginate]] (LC) - '' Brusa Ginée''
*[[Origgio]] (VA)
*[[Plesio]] ([[Provincia di Como|CO]]) - ''El Giünee'' (31 gennaio)
*[[Rescaldina]] (MI)
*Rovello Porro (CO) Ul Gené (31 gennaio)
*[[Sant'Antonino Ticino]] (VA)
*[[Samarate]] (VA)
*[[Saronno]] (VA)
*[[Seregno]] (MB)
*[[Seveso]] (MB)
*[[Sirtori]] (LC) - '' Rappresentazione dialettale, falò, risotto con luganega e vin brulé''
*[[Solbiate Olona]] (VA)- Presso il parco Festa in Via S.Vito -
*[[Somma Lombardo]] (VA) - ''Falò della Gioebia, cotechino e lenticchie, vin brulé''
*[[Triuggio]] (MI) - ''Rogo della Giubiana''
*[[Uboldo]] (VA)
*[[Valera (Varedo)|Valera]] fraz. di [[Varedo]] - ''Rogo della Giubiana''
*[[Varallo]] (VC)
*[[Varenna]] (LC) - ''La Giubiera''
* Varese (VA) - Festa de la '''Giöbia ('''http://www.famigliabosina.it/it/la-gioebia)
*[[Vedano Olona]] (VA)
*[[Verano Brianza]] (MB) - ''Rogo della Giubiana, arringa e processo, risotto con luganega e vin brulè per tutti!''
*[[Veduggio con Colzano]] ([[Provincia di Monza e della Brianza|MB]]) - ''Falò della Giubiana''
*[[Vertemate con Minoprio]] (CO)
*[[Viganò]] (LC)
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
<div class="references-small">
* Montorfano Giancarlo e Macchi Ariel, ''Una storia della Giubiana''. La Vita Felice Editore, 2000. ISBN 88-7799-090-2.
* Franca Pirovano, "La Gibiana: eredità celtica?", in F.P. ''Momenti di folklore in Brianza'', Palermo, Sellerio, 1985, pp.&nbsp;23–31.
</div>
 
== Voci correlate ==
* [[Tradizioni alpine pre-cristiane]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.comune.cantu.co.it/site/Cantu/La-citt-/Fiere-e-ma/La-Giubian/index.htm Comune di Cantù - La Giubiana], pagina dell'amministrazione comunale dedicata all'evento
* {{cita web|url=http://www.folclore.it/Eventi/SchedaEvento.asp?IdEve=2650|titolo=Folclore.it - Festa della Giubiana a Cantù}}
* {{cita web|url=http://www.centrotradizioneorale.net/modules.php?name=News%252526amp%25253Bfile%25253Darticle%252526amp%25253Bsid%25253D55|titolo=Centro Tradizione Orale - La Giubiana}}
* {{cita web|http://www.lakecomo.org/st07/fld/tools/giubiana_2008.pdf|Lake Como.org - La Giubiana}}
* {{cita web|http://www.lagomaggiore.net/blog/la-strega-giobia-in-varese-e-provincia/|La Giöbia e il freddo inverno: la storia della famosa strega di Varese}}
 
{{Portale|Festività}}
 
[[Categoria:Tradizioni popolari della Lombardia]]
[[Categoria:Tradizioni popolari del Piemonte]]
[[Categoria:Tradizioni popolari dell'Emilia-Romagna]]