Basilica di San Lorenzo (Firenze) e Mihai Ionescu: differenze tra le pagine

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{{S|calciatori rumeni}}
{{Coord|43|46|29.60|N|11|15|13.91|E|type:landmark|display=title}}
{{Sportivo
{|align=right
|Nome = Mihai Ionescu
|{{Edificio religioso
|Immagine = Mihai Ionescu (1966).jpg
|NomeEdificio = Insigne basilica di San Lorenzo
|Didascalia =
|DedicatoA = [[San Lorenzo|Lorenzo martire]]
|Sesso = M
|Immagine = Basilica di san lorenzo 33.JPG
|CodiceNazione = {{ROU}}
|Didascalia = Veduta esterna
|LarghezzaAltezza =
|Peso =
|Città = [[File:FlorenceCoA.svg|20px]][[Firenze]]
|Disciplina = Calcio
|Regione = {{IT-TOS}}
|Ruolo = [[Portiere (calcio)|Portiere]]
|SiglaStato = ITA
|TermineCarriera = 1973
|Religione = [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|Squadre =
|Diocesi = [[Arcidiocesi di Firenze]]
{{Carriera sportivo
|AnnoConsacr = [[393]], [[1095]], [[1461]]
|1960-1973|{{Calcio Petrolul|G}}|256 (-?)
|StileArchitett = [[architettura rinascimentale|Rinascimentale]]
}}
|InizioCostr = IV secolo (chiesa paleocristiana), [[1059]] (chiesa romanica), [[1418]] circa (chiesa rinascimentale)
|SquadreNazionali=
|FineCostr = [[1461]], con interventi fino al [[1740]]
{{Carriera sportivo
|Website = [http://insignebasilicasanlorenzo.wordpress.com/ Sito ufficiale]
|1965-1967 |{{Naz|CA|ROU}} | 13 (-?)
}}
}}
|}
La '''basilica di San Lorenzo''' è uno dei principali [[basilica|luoghi di culto]] [[cattolicesimo|cattolici]] di [[Firenze]], situata nell'omonima [[Piazza San Lorenzo (Firenze)|piazza]] nel centro storico della città. È una delle chiese che si contendono il titolo di più antica della città ed ha la dignità di [[basilica minore]]<ref>{{en}} [http://www.gcatholic.org/churches/data/basITX.htm ''Catholic.org Basilicas in Italy'']</ref>. Attorno alla chiesa si tiene il caratteristico [[Mercato di San Lorenzo (Firenze)|mercato di San Lorenzo]].
 
{{Bio
== Storia ==
|Nome = Mihai
[[File:Codice rustici, san lorenzo.jpg|thumb|left|La basilica di San Lorenzo nel [[Codice Rustici]] ([[XV secolo]])]]
|Cognome = Ionescu
=== Origini ===
|Sesso = M
Fu fondata, secondo la tradizione, nel corso del IV secolo su un'altura nei pressi del corso (poi deviato) del [[Mugnone]], grazie alla donazione di Giuliana, matrona di origine ebraica. Già nel [[393]] veniva consacrata come cattedrale cittadina al martire [[San Lorenzo|Lorenzo]], alla presenza di [[sant'Ambrogio]] e di [[san Zanobi]]. La zona all'epoca era appena fuori dalle [[mura di Firenze|mura]], come la maggior parte dei siti delle primitive basiliche cristiane nelle città romane<ref name="TCI290">Touring Club, cit., p. 290.</ref>.
|LuogoNascita =
 
|GiornoMeseNascita = 19 novembre
Il ''monticulus Sancti Laurentii'' oggi è occultato dalla gradinata che risale, nella sua sistemazione attuale, al [[1912]]-[[1913]]. Della chiesa primitiva non resta pressoché niente. Tracce archeologiche frammentarie, non collegabili organicamente, sono venute alla luce qua e là sotto il pavimento della chiesa, nel corso di scavi negli anni sessanta e settanta del Novecento. Resti di abitazioni e botteghe costruiti a ridosso della chiesa furono rinvenuti nei lavori del 1912-1913<ref name="TCI290" />.
|AnnoNascita = 1936
 
|LuogoMorte =
=== Il Medioevo ===
|GiornoMeseMorte = 19 gennaio
Per trecento anni San Lorenzo fu la [[cattedrale]] di Firenze, prima di cedere lo ''status'' a [[Chiesa di Santa Reparata|Santa Reparata]], quando vennero solennemente traslate le spoglie del vescovo di Firenze, [[san Zanobi]]<ref name="TCI290" />.
|AnnoMorte = 2011
 
|Attività = calciatore
Fu ampliata e riconsacrata una prima volta nel [[1059]] per iniziativa del vescovo [[Gherardo di Borgogna]], quando divenne papa col nome di [[Niccolò II]]; in quell'occasione fu dotata anche di un [[Capitolo (cristianesimo)#Capitolo dei canonici|capitolo di canonici]], che diede impulso alla costruzione di alcuni ambienti come il chiostro a lato della chiesa<ref name="TCI290" />.
|Nazionalità = rumeno
 
|PostNazionalità = , di ruolo [[portiere (calcio)|portiere]]
=== La fase medicea ===
}}
Fu deliberato dai canonici un nuovo ampliamento all'inizio del [[XV secolo]], ma i lavori procedettero inizialmente molto a rilento. Nel [[1418]] il priore Matteo Dolfini ottenne dalla Signoria il permesso per abbattere alcune case per ingrandire il [[transetto]] della chiesa e il 10 agosto [[1421]] egli celebrò una solenne cerimonia per benedire l'inizio dei lavori. Tra i finanziatori c'era il ricchissimo banchiere [[Giovanni di Bicci de' Medici]], che abitava nel quartiere, e che fece probabilmente il nome dell'architetto che già stava lavorando alla sua cappella, l'odierna [[Sagrestia Vecchia]], cioè [[Filippo Brunelleschi]]. La ricostruzione dell'intera chiesa fu un progetto che dovette maturare in un secondo momento, probabilmente dopo il [[1421]], quando morì il Dolfini. L'inizio dell'intervento brunelleschiano viene generalmente collocato in quell'anno.
 
Mentre la sagrestia veniva terminata nel [[1428]] (e nel [[1429]] vi si celebrarono le esequie solenni di [[Giovanni di Bicci de' Medici|Giovanni de' Medici]]), i lavori alla chiesa erano invece andati poco avanti ed erano pressoché bloccati. Dopo il [[1441]] si prese l'onere quasi per intero della ricostruzione [[Cosimo de' Medici]], figlio di Giovanni, ma i progressi continuarono ad essere lenti, segnati da incertezze e interruzioni. In questa seconda fase la direzione dei lavori passò probabilmente a [[Michelozzo]], architetto del vicino [[palazzo Medici]] e erede di numerosi cantieri avviati da Brunelleschi, ormai anziano e concentrato su altre opere.
 
Dal [[1457]] fu alla direzione del cantiere [[Antonio Manetti Ciaccheri]] e nel [[1461]], a lavori pressoché ultimati, venne consacrato l'altare maggiore<ref name="TCI290" />. Tre anni dopo [[Cosimo de' Medici]] moriva e veniva sepolto in una cripta sotterranea, posta in un pilastro esattamente al di sotto dell'altare centrale.
 
Da allora San Lorenzo divenne il luogo di sepoltura dei componenti della famiglia Medici, tradizione proseguita, salvo alcune eccezioni, fino ai granduchi e all'estinzione della casata. Tale usanza venne anche ripresa, per analogia, dai successivi membri della dinastia [[Lorena (dinastia)|Lorena]], usando i sotterranei della basilica per le proprie sepolture.
 
[[File:San lorenzo Facciata.JPG|thumb|La facciata su [[Piazza San Lorenzo (Firenze)|piazza San Lorenzo]]]]
La facciata della chiesa era rimasta incompiuta: [[papa Leone X]], [[Medici]], dopo un concorso a cui parteciparono grandissimi artisti come [[Raffaello]] e [[Giuliano da Sangallo]], diede a [[Michelangelo]] il compito di progettarne una nel 1518<ref name="TCI290" />. L'artista fece un modello ligneo di una facciata classica e proporzionata, ma l'opera non fu ugualmente portata a termine, per problemi tecnici e finanziari insorti già dall'approvvigionamento dei materiali. Sempre Leone X commissionò la [[Sagrestia Nuova]] al grande artista, per conservare i sepolcri dei due rampolli di casa Medici, [[Lorenzo duca d'Urbino]] e [[Giuliano Duca di Nemours]], che erano morti entrambi sui trent'anni con grande costernazione del papa che tanto si era adoperato per la loro affermazione. L'opera fu realizzata a più riprese, includendo anche le tombe di [[Lorenzo il Magnifico]] e suo fratello [[Giuliano de' Medici|Giuliano]], ma con grande lentezza e un graduale ridimensionamento dei progetti, finché, messo alle strette per il suo appoggio antimediceo alla [[Repubblica fiorentina]], Michelangelo barattò un salvacondotto con una conclusione parziale dell'opera.
 
[[Clemente VII]], l'altro papa Medici, non mancò pure di arricchire il complesso di San Lorenzo, incaricando Michelangelo di realizzare la [[Biblioteca Medicea Laurenziana]], mentre dentro la chiesa fece costruire su progetto dello stesso artista il [[tribuna delle Reliquie|balcone nella controfacciata]] per l'esposizione delle reliquie.
 
La vasta [[cappella dei Principi]], separata, dietro l'altare maggiore, fu un'impresa grandiosa avviato al tempo di [[Ferdinando I de' Medici|Ferdinando I]]; i Medici la stavano ancora pagando quando l'ultimo membro, [[Anna Maria Luisa de' Medici]], morì nel [[1743]].
 
Il piccolo [[campanile]] risale invece al [[1740]], opera di [[Ferdinando Ruggieri]].
 
L'ultima della dinastia [[Anna Maria Ludovica de' Medici|Anna Maria Ludovica]] commissionò l'ultima opera importante nella basilica: la decorazione della cupola con la ''Gloria dei santi fiorentini'' ad opera del pittore [[Vincenzo Meucci]] ([[1742]]), una magra compensazione però in confronto alla distruzione degli affreschi di Pontormo nel [[coro di San Lorenzo|coro]], perpetrata in quegli stessi anni.
 
=== Periodo moderno ===
Con la soppressione ottocentesca degli enti religiosi, la biblioteca fu separata giuridicamente dal resto del complesso e venne creato il [[Museo delle Cappelle Medicee]], di proprietà statale. Nel [[1907]] fu istituita l'Opera medicea laurenziana per la gestione e la salvaguardia della basilica.
 
Dal 1º marzo [[2001]] per accedere alla chiesa è richiesto il pagamento di un biglietto che va all'Opera Laurenziana<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/10/18/telecamere-antincendio-per-difendere-san-lorenzo.html 'Telecamere e antincendio per difendere San Lorenzo' - Repubblica.it»]</ref>. Per le conseguenze della storia negli ultimi due secoli, il complesso laurenziano, uno dei più importanti di tutta Firenze, si presenta oggi con un'immagine frammentaria, corrispondente ai diversi usi degli ambienti: religioso, turistico, museale, bibliotecario. Per visitare il complesso, fatti salvi il chiostro principale, a ingresso gratuito, e le zone riservate ai religiosi (non accessibili), si devono oggi staccare tre biglietti diversi, fruibili con orari di visita differenti: uno per la basilica, la [[Sagrestia Vecchia]] e la cripta, uno per la [[cappella dei Principi]] e la [[Sagrestia Nuova]], uno infine per gli ambienti monumentali della [[Biblioteca Medicea Laurenziana]], aperti per lo più solo in occasione delle regolari mostre temporanee.
 
Nel luglio 2011 l'allora sindaco [[Matteo Renzi]] propose di completare la facciata della chiesa con il progetto di Michelangelo del 1515, da realizzare per il cinquecentenario, 2015<ref>{{cita web|url=http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/07/25/news/una_facciata_per_san_lorenzo_il_sindaco_sta_pensando_di_completare_il_progetto_di_michelangelo-19604644/|titolo=''La Repubblica - Firenze'', 25 luglio 2011, ''Un referendum per San Lorenzo Rifare la facciata come voleva Michelangelo?''|19-11-2013}}</ref>. La proposta si rifaceva alle edificazioni ottocentesche di due delle principali chiese fiorentine: [[Basilica di Santa Croce|Santa Croce]], la cui facciata fu realizzata tra il 1853 e il 1863, e [[Facciata di Santa Maria del Fiore|Santa Maria del Fiore]], realizzata tra il 1871 e il 1887. L'iniziativa, che avrebbe dovuto passare da un referendum popolare, non ebbe seguito.
 
== Descrizione==
=== Architettura esterna ===
La facciata di San Lorenzo è a capanna digradante, con pietra grezza a vista su cui si aprono tre portali centinati. Il fianco destro è in pietra liscia, decorato da un ordine di arcate cieche e lesene. Su questo lato si vede anche l'esterno della [[sagrestia Nuova]] di Michelangelo, dotata di cupoletta coperta a scaglie, conclusa da una lanterna con colonnine marmoree.
 
In alto, sopra il [[tiburio]], è impostata la grande cupola della [[cappella dei Principi]], coperta da embrici.
 
Sul retro della chiesa (con accesso dal retro su piazza Madonna degli Aldobrandini) si apre la grandiosa [[cappella dei Principi]], con la sua grande cupola che a Firenze è la seconda per grandezza dopo [[cupola di Santa Maria del Fiore|quella del duomo]].
 
=== Architettura interna ===
[[File:Einblick LH2 San Lorenzo Florenz.jpg|thumb|La basilica (interno). Si noti, sullo sfondo, il grande Organo Serassi]]
La chiesa è a [[croce latina]] a tre [[navate]], con cappelle lungo il piedicroce e i lati del transetto. All'incrocio dei bracci si trova una [[cupola]]. L'impianto, come in altre opere di Brunelleschi, si ispira ad altre opere della tradizione medievale fiorentina, come [[Santa Croce (Firenze)|Santa Croce]], [[Santa Maria Novella]] o [[Santa Trinita (Firenze)|Santa Trinita]], ma a partire da questi modelli Brunelleschi prese spunto per qualcosa di più rigoroso, con esiti rivoluzionari. L'innovazione fondamentale sta nell'organizzazione degli spazi lungo l'asse mediano applicando un [[modulo (architettura)|modulo]] (sia in pianta che in [[alzato]]), corrispondente alla dimensione di una [[campata]] quadrata, con la base di 11 [[braccia fiorentine]], circa lo stesso dello [[Spedale degli Innocenti]] (10 braccia fiorentine), edificato dal [[1419]]. L'uso del modulo regolare, con la conseguente ripetizione ritmica delle membrature architettoniche, definisce una scansione prospettica di grande chiarezza e suggestione. Le due navate laterali sono state definite come lo sviluppo simmetrico del loggiato dello spedale, applicato per la prima volta all'interno di una chiesa: anche qui infatti l'uso della campata quadrata e della [[volta a vela]] genera la sensazione di uno spazio scandito come una serie regolare di cubi immaginari sormontati da semisfere.
 
Le pareti laterali sono decorate da [[paraste]] che inquadrano gli archi a tutto sesto delle cappelle. Queste ultime però non sono proporzionate al modulo e si pensa che siano una manomissione al progetto originale di Brunelleschi, messa in atto almeno dopo la sua morte ([[1446]]). Inoltre la razionalità dell'impianto nel piedicroce non trova un riscontro di analoga lucidità nel transetto, poiché qui probabilmente Brunelleschi dovette adattarsi alle fondazioni già avviate dal Dolfini. In base a rilievi, studi delle [[fondazioni]], indagini d'archivio e a un disegno di [[Giuliano da Sangallo]] dell'inizio del XV secolo<ref>[[Siena]], [[Biblioteca Comunale (Siena)|Biblioteca Comunale]].</ref> si è ricostruito che il progetto originale dovesse prevedere un giro di cappelle a pianta quadrata (invece che rettangolare come sono adesso), con [[volta a vela]] e abside sulla parete di fondo, che proseguisse anche in [[controfacciata]] e alle testate del transetto e del presbiterio, dove erano previste coppie di cappelle simmetriche su ciascuna estremità: un modello rivoluzionario, che l'architetto provò ad applicare anni dopo, con risultati più coerenti, nella [[basilica di Santo Spirito]].
 
Nonostante le alterazioni la basilica trasmette ancora un senso di concezione razionale dello spazio, sottolineata dalle membrature architettoniche portanti in [[pietra serena]], che risalta sull'intonaco bianco secondo il più riconoscibile stile brunelleschiano.
 
L'interno è estremamente luminoso, grazie alla serie di finestre ad arco che corre lungo il [[cleristorio]]. Le colonne poggiano su corti [[plinto|plinti]], hanno fusti lisci e terminano nell'innovativo "dado brunelleschiano", composto dal [[capitello corinzio]] e da un [[pulvino]] cubico, composto da fregio con rilievi di protome angeliche e graticole di san Lorenzo. Le arcate della navata sono a tutto sesto, sovrastate da una cornice sporgente. Il soffitto della navata centrale è decorato a [[lacunari]], con rosoni dorati su sfondo bianco, mentre le navate laterali sono coperte da [[volte a vela]]. Ciascuna cappella laterale è sollevata di tre gradini, fiancheggiata da [[paraste]] e sormontata da un arco a tutto sesto, che si raccorda al [[cornicione]] con una [[mensola]]<ref name="TCI291">Touring Club, cit., p. 291.</ref>.
 
=== Controfacciata ===
{{vedi anche|Tribuna delle reliquie}}
Le decorazioni delle membrature architettoniche, con putti e motivi vegetali, sono opera delle botteghe di [[Antonio Rossellino|Antonio]] e [[Tommaso Rossellino]], con l'aiuto di [[Pagno di Lapo Portigiani]] (seconda metà del XV secolo)<ref name="TCI292" />.
 
La facciata interna è composta dalla [[Tribuna delle reliquie]] di [[Michelangelo]] (1531-1532), sormontata nel XIX secolo da un grande [[Armoriale di casa Savoia|scudo con la croce sabauda]] a grisaille<ref name="TCI292">Touring Club, cit., p. 292.</ref>.
 
=== Navata destra ===
[[File:Rosso fiorentino, sposalizio della vergine, s. lorenzo.jpg|thumb|Rosso Fiorentino, ''Sposalizio della Vergine'']]
In senso antiorario, da destra a sinistra, si incontrano innanzitutto le cappelle della navata destra. Nella prima si trova il ''Martirio di san Sebastiano'' dell'[[Jacopo Chimenti|Empoli]], nella seconda lo ''[[Sposalizio della Vergine (Rosso Fiorentino)|Sposalizio della Vergine]]'' ([[1523]]), capolavoro del manierismo toscano di [[Rosso Fiorentino]], in cui Maria e Giuseppe sono i due giovani attori in una gioiosa festa popolata da vari invitati, dentro una composizione anticonvenzionale e con una stesura del colore particolarmente vivace. Sulla parete sinistra di questa cappella si trova anche la lastra tombale del musicista [[Francesco Landini]] (1397), tra i fondatori dell<nowiki>'</nowiki>''[[Ars Nova]]''. Nella terza cappella ''San Lorenzo e le anime del Purgatorio'' di [[Niccolò Lapi]], nella quarta l<nowiki>'</nowiki>''Assunta'' di [[Michele di Ridolfo del Ghirlandaio]]. La quinta non ha opere di rilievo, la sesta l<nowiki>'</nowiki>''Adorazione dei Magi'' di [[Girolamo Macchietti]], la settima pure non ha decorazioni degne di nota. Sulla parete al confine col transetto si trova il ciborio del Sacramento di [[Desiderio da Settignano]] (1460 circa), opera copiatissima e citatissima, che si distingue per la sua delicatezza. Ha alla base una ''Pietà'', sormontata da due angeli reggicandelabro; al centro il ciborio vero e proprio, incorniciato da uno scorcio prospettico di una chiesa popolata da angeli adoranti; in alto infine un ''Gesù Bambino benedicente'', prototipo di un soggetto che ebbe vasta diffusione<ref name="TCI292" />.
 
Davanti ad esso si trova il ''[[Pulpito della Resurrezione]]'', gemello del ''[[Pulpito della Passione]]'' sull'altro lato. Nati come semplici pannelli, assemblati in seguito nella forma attuale, sono le ultime opere del maestro, in cui si coglie il suo spirito anticonformista e rivoluzionario fino all'estremo, portato avanti in un clima culturale ormai estraneo alle sue ricerche, dopo la sua lunga assenza in città di ritorno da [[Padova]]. Furono scolpiti in stile [[stiacciato]] con gli aiuti di [[Bertoldo di Giovanni]] e [[Bartolomeo Bellano]] nel [[1460]] circa. Il pulpito di destra mostra la ''Discesa agli inferi'', la ''Resurrezione'' e l'''Ascensione '', in un'unica scena suddivisa da simboliche "porte", mentre altri episodi isolati sono le ''Marie al sepolcro'', la ''Pentecoste'' e il ''Martirio di san Lorenzo''. Negli episodi giudicati autografi si coglie un'intesa drammaticità, un uso spregiudicato dello spazio e una fortissima espressività, accentuata da una finitura spesso grezza, di assoluta modernità. ''San Luca'' e il ''Cristo deriso'' invece sono opere lignee del [[1616]] e [[1634]] trattate a imitazione del bronzo e aggiunte solo dopo il riassemblaggio. Sul fregio, entro un medaglione retto da due centauri, si trova la firma dell'artista<ref name="TCI292" />.
 
=== Braccio destro del transetto ===
La cappella destra del transetto destro contiene un frammento di sarcofago antico, già utilizzato come copertura della tomba del beato [[Niccolò Stenone]] (oggi sul lato opposto, in un monumento seicentesco), sopra il quale si trova un affresco con una delicata ''Vergine'', opera di [[Niccolò di Tommaso]]; all'altare un drammatico crocifisso in legno di [[sughero]] di [[Antonio del Pollaiolo]]<ref name="TCI292" />.
 
La cappella alla testate del transetto, dedicata al Santissimo Sacramento, ha una tela di ''San Zanobi'' di [[Fabrizio Boschi]] (fine del XVI secolo), e il monumento funebre di [[Carolina di Sassonia]], prima moglie del granduca [[Leopoldo II di Toscana]], morta nel 1832. Si tratta di un'opera eseguita dall'[[opificio delle Pietre Dure]] in [[commesso fiorentino]] nel [[1857]]. Alla parete destra ''Natività coi santi Marco e Francesco'' della bottega del [[Ghirlandaio]] (fine del XV secolo<ref name="TCI292" />).
 
=== Presbiterio ===
La prima cappella da destra contiene alle pareti due monumenti funebri di [[Leopoldo Costoli]] e sull'altare una pala della seconda metà del Settecento con ''Sant'Anna che educa la Vergine''. La cappella seguente non ha decorazioni di rilievo<ref name="TCI292" />.
 
La cupola all'incrocio dei bracci è decorata dalla ''Gloria dei santi fiorentini'', un grande affresco di [[Vincenzo Meucci]] del [[1742]], voluto dall'[[Anna Maria Luisa de' Medici|Elettrice Palatina]]. nei pennacchi, ''Quattro padri della Chiesa'' dello stesso autore<ref name="TCI292" />.
 
L'altare maggiore è in commesso di pietre dure, disegnato da [[Gaspare Maria Paoletti]] nel [[1787]], sormontato da un ''Crocifisso'' in marmo attribuito a [[Valerio Cioli]]. La forma mozza del [[coro di San Lorenzo|coro]], che un tempo era decorato da affreschi del [[Pontormo]], risale alla sistemazione che ne fece [[Gaetano Baccani]] nel [[1860]] dopo la parziale demolizione settecentesca. Davanti all'altare, una grata in bronzo tra i disegni geometrici del pavimento (in marmi policromi, [[porfido]] e [[serpentino]] che disegnano stemmi medicei) segna il luogo di sepoltura nella cripta sottostante di [[Cosimo de' Medici]], ''pater patriae''. Si tratta di una collocazione assolutamente eccezionale per una sepoltura civile, che ricalca quella delle tombe dei santi o delle più preziose reliquie, e che testimonia lo straordinario prestigio della dinastia medicea nella basilica laurenziana<ref name="TCI292" />.
 
Nella cappella successiva una teca in vetro contiene una ''Madonna col Bambino'' in legno attribuita a [[Giovanni Fetti]] e databile al dopo il [[1382]]. Sulla parete destra ''San Lorenzo tra i santi Stefano e Leonardo'' attribuito a [[Raffaellino del Garbo]], e su quella sinistra la ''Natività coi santi Giuliano e Francesco'' di scuola fiorentina del primo Cinquecento<ref name="TCI292" />.
 
Nell'ultima cappella una pala della bottega del [[Ghirlandaio]] (''Sant'Antonio Abate in trono tra i santi Lorenzo e Giuliano'' e nella predella ''Storie'' dei tre santi) e un monumento di [[Giovanni Duprè]] dedicato a Berta Moltke Withfield, del [[1864]]<ref name="TCI293">Touring Club, cit., p. 293.</ref>.
 
=== La Sagrestia Nuova ===
{{vedi anche|Sagrestia Nuova}}
Edificata da Michelangelo a più riprese tra il [[1521]] ed il [[1534]], fa parte del progetto mediceo per avere una degna sepoltura per i membri della famiglia, che, nel frattempo, stava salendo gradualmente di rango grazie soprattutto all'elezione al soglio pontificio di [[Leone X]] e all'arrivo dei primi titoli ducali.
 
Michelangelo partì dalla stessa pianta della Sacrestia del Brunelleschi e divise lo spazio in forme più complesse, con archi trionfali che si aprono su delle specie di absidi. Incassati nelle due pareti laterali realizzò i sepolcri monumentali dedicati a Giuliano ''Duca di Nemours'' e suo nipote Lorenzo ''Duca d'Urbino'', per i quali scolpì tre sculture ciascuno: le ''Allegorie del Tempo'', adagiate sopra i sepolcri, e i ritratti soprastanti dei ''Duchi''. Per la tomba di Giuliano de’ Medici, seduto in fiera postura, scelse il ''Giorno'' e la ''Notte''; per quella di Lorenzo, in posa malinconica e pensierosa, il ''Crepuscolo'' e l'''Aurora''.
 
Entrambe le statue guardano verso il centro della cappella dove Michelangelo realizzò e pose una ''Madonna con Gesù in grembo''. Volgendo il loro sguardo alla rappresentazione sacra i duchi esprimono le inclinazioni religiose dell'artista, secondo il quale, quando le glorie terrene passano, solo la spiritualità e la religione riescono a dare sollievo alle inquietudini degli uomini. Completano il corredo le statue dei ''Santi Cosma e Damiano'', opere di allievi di Michelangelo.
 
Sotto l'altare sono sepolti anche [[Lorenzo il Magnifico]] e suo fratello [[Giuliano de' Medici]], per i quali non ci fu mai il tempo per costruire una sepoltura monumentale.
 
=== La cappella dei Principi ===
{{vedi anche|Cappelle Medicee}}
[[File:Cappelle medicee 11.JPG|thumb|La cappella dei Principi]]
Lo sfarzoso ambiente ottagonale è largo 28 metri ed è sormontato dalla cupola di San Lorenzo, la seconda per maestosità in città dopo [[cupola del Brunelleschi|quella del Brunelleschi]].
 
Fu commissionato da [[Ferdinando I de' Medici|Ferdinando I]] all'architetto [[Matteo Nigetti]] nel [[1604]], pare su disegno di [[Don Giovanni de' Medici]], fratello dello stesso granduca. Anche [[Bernardo Buontalenti]] intervenne nel progetto.
 
Gli intarsi che decorano tutta la superficie della cappella sono stati creati con marmi scuri e pietre semipreziose, che creano un abbagliante effetto scenografico. Per la realizzazione di questa opera venne appositamente creato l'[[Opificio delle Pietre Dure]], come laboratorio per l'arte del cosiddetto ''commesso'' fiorentino. Nella zoccolatura, dove sono riprodotti gli stemmi delle sedici città toscane fedeli alla famiglia dei Medici, si fece uso di pietre semipreziose, [[madreperla]], [[lapislazzulo|lapislazzuli]] e [[corallo]].
 
Le otto nicchie avrebbero dovuto ospitare le statue di tutti i granduchi, anche se furono poi realizzate soltanto quelle per [[Ferdinando I de' Medici|Ferdinando I]] e [[Ferdinando II de' Medici|Ferdinando II]], opere entrambe di [[Pietro Tacca]], eseguite tra il [[1626]] ed il [[1642]].
 
Al centro dell'atrio, nelle intenzioni dei committenti, doveva trovarsi il [[Santo Sepolcro]], ma i vari tentativi di comprarlo o rubarlo a [[Gerusalemme]] fallirono.
 
I sarcofaghi sono in realtà cenotafi vuoti e le vere spoglie dei granduchi e dei loro familiari fino a [[Anna Maria Luisa de' Medici]] (ultima erede della dinastia, [[1667]]-[[1743]]) sono conservati in semplici nicchie nascoste dietro le mura.
 
=== La Sagrestia Vecchia ===
[[File:Filippo Brunelleschi, Sacrestia Vecchia.JPG|thumb|La Sagrestia Vecchia]]
{{Vedi anche|Sagrestia Vecchia}}
Capolavoro del Quattrocento, fu la prima parte di San Lorenzo ad essere completata dal [[Brunelleschi]], su incarico dei Medici che desideravano realizzarvi il proprio mausoleo ([[1421]]-[[1428]]).
 
La cappella, dedicata a San Giovanni Evangelista, è strutturata come uno spazio cubico, coperto da cupola emisferica a ombrello, ed è divisa in 12 spicchi da costoloni. Brunelleschi si trovò nella condizione di dover risolvere il rapporto fra spazi strutturalmente analoghi.
Egli accostò due vani a base quadrata, ma di diversa altezza: la sacrestia vera e propria e la piccola scarsella dell'altare.
Il gioco coloristico della pietra grigia e dell'intonaco è ulteriormente esaltato dalla presenza degli stucchi dipinti: il fregio con i ''Cherubini e serafini'', i ''tondi degli Evangelisti'' nelle pareti e quelli con le ''Storie di San Giovanni Evangelista'' nei pennacchi della cupola, opere di [[Donatello]], autore anche dei battenti delle porte bronzee, con i ''Santi, Martiri, Apostoli e Padri della Chiesa''. Il violento cromatismo e lo sperimentalismo esasperato delle opere di Donatello, anch'egli un protetto dei Medici, originarono un forte dissidio tra lo scultore ed il Brunelleschi, che lo accusò di voler distogliere l'attenzione dalle proporzioni architettoniche della cappella. Il dissidio fra due artisti, che erano stati una coppia affiatatissima per anni, portò poi all'esclusione di Donatello dalla decorazione di altre opere brunelleschiane come, ad esempio, la [[cappella dei Pazzi]].
 
La perfetta fusione tra la rigorosità dell'architettura e la varietà della decorazione plastica ne fa "una delle creazioni più complete e coerenti del primo rinascimento fiorentino"<ref name="TCI293" />.
 
Gli affreschi della volta della cupola nell'abside raffigurano la situazione cosmologica del Sole e delle costellazioni, come appariva su Firenze la notte del 4 luglio del [[1442]]. Si suppone che la volta celeste sia stata dipinta dall'eclettico pittore-decoratore Giuliano d'Arrigo, detto [[Pesello]]. Opera autografa del [[Verrocchio]] è il monumento funebre a [[Giovanni di Cosimo de' Medici|Giovanni]](1421-1463) e [[Piero il Gottoso|Piero de' Medici]], figli di [[Cosimo il Vecchio]], commissionati nel [[1472]] dai figli dello stesso Piero, [[Lorenzo il Magnifico]] e [[Giuliano de' Medici]]. Il busto di ''San Lorenzo'' è attribuito a [[Desiderio da Settignano]]. Al centro, sotto la tavola marmorea con intarsi circolari in porfido, si trova la tomba di [[Giovanni di Bicci de' Medici]] e [[Piccarda Bueri]] di [[Andrea Cavalcanti]] (1434).
 
Sulla parete sinistra della cappella, in un'apertura decorata da una grata bronzea, si trova il [[Tomba di Giovanni e Piero de' Medici|monumento funebre a Piero e Giovanni de' Medici]], del [[Verrocchio]] (1472), opera originalissima in marmi, bronzo e pietra serena, a cui si ispirarono numerose creazioni del Rinascimento fiorentino.
 
=== Braccio sinistro del transetto ===
La cappella alla testata del transetto sinistro è detta "dei Santi Cosma e Damiano" o "delle Reliquie". Strettamente connessa al patronato mediceo della vicina sagrestia Vecchia, contiene gli armadi lignei dove sono conservate i numerosi reliquiari in dotazione alla basilica. Sull'arcone di ingresso due affreschi attribuiti al [[Poccetti]], i ''Santi Cosma e Damiano'' e ''San Carlo Borromeo e un altro prelato'' (datati 1611). L'altare è decorato da una ''Madonna col Bambino'' trecentesca, incorniciata da una tela coi ''Santi Lorenzo, Ambrogio e Zanobi'' di [[Francesco Conti (pittore)|Francesco Conti]]. Sull'altare un'iscrizione del [[1714]] che ricorda [[Cosimo III de' Medici]] come ''"Etruscorum Rex"''.
 
Segue a sinistra la cappella [[Martelli]]. A parte il neorinascimentale monumento a [[Donatello]] (di [[Dario Guidotti]] e [[Raffaello Romanelli]], 1896), dedicato allo scultore che è sepolto nella cripta, si trovano due importanti opere rinascimentali: il ''[[sarcofago della famiglia Martelli]]'' ([[1455]] circa) dello stesso Donatello, che simula una grande cesta di vimini, e l<nowiki>'</nowiki>''[[Annunciazione Martelli]]'' di [[Filippo Lippi]] (1450 circa), la prima pala rettangolare della basilica che poi fu presa a modello per tutte le altre. La predella con ''Storie di san Niccolò'' è forse estranea all'opera, e fu realizzata dal Lippi con l'aiuto dell'assistente [[Francesco Pesellino]]. Sopra l'altare un ''Crocifisso'' ligneo policromato quattrocentesco e sulla parete sinistra la tela di [[Giuseppe Nicola Nasini]] con ''San Girolamo e l'angelo''.
 
=== Navata sinistra ===
[[File:SanLorenzodiFirenze04.jpg|thumb|Il [[pulpito della Resurrezione]] di Donatello]]
La parete della navata sinistra vicino al transetto è ornata da un grande affresco col ''Martirio di san Lorenzo'' di [[Agnolo Bronzino]] (1565-69), ricco di citazioni michelangiolesche. Davanti ad esso si trova l'altro pulpito di Donatello, [[pulpito della Passione|quello della Passione]], col capolavoro della scena della ''Deposizione''.
 
Sulla porta che dà sul chiostro si trova la cantoria per l'[[organo (musica)|organo]], già attribuita all'inizio del Novecento a [[Donatello]], per le innegabili affinità con [[cantoria di Donatello|quella di Santa Maria del Fiore]], di cui riprende lo schema architettonico e il fregio posto dietro a colonnine libere. In seguito la critica l'ha assegnata a maestranze di bottega, per la minore eleganza e libertà compositiva dei rilievi. Dovrebbe risalire agli [[anni 1460]].
 
Nella cappella laterali si trovano, proseguendo in ordine antiorario, una pala di [[Pietro Annigoni]] (''Cristo e San Giuseppe nella bottega''), che a causa del fondo oro sembra un'opera più antica ma risale invece al [[1964]], caratterizzata da una notevole è la resa della scena tra padre e figlio, permeata di familiare raccoglimento, con san Giuseppe che sembra affettuosamente consapevole del ruolo del figlio, suggerito anche dall'asse in legno in primo piano che forma una croce; segue la ''Crocifissione di sant'Acazio e dei suoi compagni'' di [[Giovan Antonio Sogliani]]; un ''Crocifisso'' ligneo di scuola tedesca affiancato da due ''Dolenti'' su tela di [[Lorenzo Lippi]]; una ''Madonna in trono tra i santi Lorenzo e Zanobi'' del [[1877]]; la ''Crocifissione'' di [[Francesco Conti (pittore)|Francesco Conti]], proveniente da [[San Jacopo Soprarno]] e documentata al [[1709]]; la ''Chiamata di san Matteo'' di [[Pietro Marchesini]] (1739 circa).
 
=== Cripta ===
Nella cripta di [[Bernardo Buontalenti]] sono sepolti circa cinquanta membri tra maggiori e minori della famiglia, mentre nella parte superiore, nella grande sala ottagonale sormontata da una cupola, vi sono i cenotafi (tombe vuote) monumentali dei [[granduchi di Toscana]].
 
=== Organi a canne ===
 
[[File:Organo serassi san lorenzo firenze consolle.jpg|thumb|La consolle dell'organo Serassi]]
 
==== Organo maggiore ====
 
Il secondo organo, quello più grandioso, è stato costruito nel [[1864]]-[[1865]] dalla celebre [[organaro|fabbrica d'organi]] dei [[Serassi|Fratelli Serassi]] di [[Bergamo]] per volere del [[governo italiano]]<ref>[[Firenze]] fu capitale d'Italia fra il [[1865]] e il [[1870]]</ref>. È posizionato nell'[[abside]], in alto.
 
Il sontuoso e imponente strumento si compone di tre tastiere di settanta tasti ciascuna e [[pedaliera|pedaliera dritta]] e 64 registri; la consolle è un capolavoro di ebanistica, con intagli finissimi e molto ornati. Il [[sistema di trasmissione (organo)|sistema di trasmissione]] è integralmente quello meccanico originale. A seguito di tale opera collocata da [[Giacomo Locatelli]], tuttora ben conservata, il [[Re Vittorio Emanuele II]] nominò il signor Giacomo Serassi ''[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro|Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]'', e concesse alla ditta la facoltà di fregiare del Regio stemma l'insegna del suo stabilimento artistico industriale.
 
La disposizione fonica dell'organo è la seguente<ref>[http://imageshack.us/f/208/firenzesanlorenzoserass.jpg/ Fonte]</ref>:
 
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Prima tastiera - ''Eco Espressivo'''''
----
|-
|Principale||8' Bassi
|-
|Principale||8' Soprani
|-
|Ottava||4' Bassi
|-
|Ottava||4' Soprani
|-
|Quintadecima||2'
|-
|Due di Ripieno
|-
|Due di Ripieno
|-
|Due di Ripieno
|-
|Viola||8' Bassi
|-
|Flauto a Camino||8' Soprani
|-
|Flauto in Ottava||4' Soprani
|-
|Arpone||8' Bassi
|-
|Clarino||16' Soprani
|-
|Violoncello||8' Bassi
|-
|Violoncello||8' Soprani
|-
|Corna Musa||8' Soprani
|-
|Voce Umana||8' Soprani
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Seconda tastiera - ''Organo Grosso'''''
----
|-
|Principale I||16' Bassi
|-
|Principale I||16' Soprani
|-
|Principale II||8' Bassi
|-
|Principale II||8' Soprani
|-
|Principale III||8' Bassi
|-
|Principale III||8' Soprani
|-
|Ottava I||4' Bassi
|-
|Ottava I||4' Soprani
|-
|Ottava II||4'
|-
|Duodecima||2.2/3'
|-
|Quintadecima||2'
|-
|Quintadecima||2'
|-
|Due di Ripieno
|-
|Due di Ripieno
|-
|Quattro di Ripieno
|-
|Quattro di Ripieno
|-
|Terza Mano
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 |
|-
|Corno||16’ Soprani
|-
|Cornetto I||[VIII-XII] Soprani
|-
|Cornetto II||[XV-XVII] Soprani
|-
|Fagotto||8’ Bassi
|-
|Tromba||8’ Soprani
|-
|Clarone||4’ Bassi
|-
|Bombarda||16’ Soprani
|-
|Violoncello||4’ Bassi
|-
|Corno Inglese||16’ Soprani
|-
|Viola||4’ Bassi
|-
|Clarinetto||16’ Soprani
|-
|Violone||8’ Bassi
|-
|Flauto Reale||8’ Soprani
|-
|Flauto in Ottava||4’ Soprani
|-
|Ottavino||2’ Soprani
|-
|Voce Umana||8’ Soprani
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Terza tastiera - ''Armonio Espressivo<ref>tergale, sotto la panca dell'organista</ref>'''''
----
|-
|Ottava||4' Bassi
|-
|Zampogna||4' Soprani
|-
|Viola||4' Bassi
|-
|Violetta||8' Soprani
|-
|Voce Flebile||8' Soprani
|-
|Cromorno||8' Bassi
|-
|Oboe||16' Soprani
|-
|Tremolo
|-
|}
 
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Contrabbasso||16'
|-
|Basso||8'
|-
|Violone||8'
|-
|Bombarda||16'
|-
|Trombone||8'
|-
|Timballo
|}
|}
 
==== Organo Vantaggini ====
 
Il primo organo, collocato nella cantoria di [[Donatello]], è stato costruito nel [[1502]] dal volterrano [[Benedetto Vantaggini]] e successivamente ampliato dai fratelli [[Ditta Agati-Tronci|Tronci]] nel [[1773]].
Nel [[1896]] Pietro Paoli di [[Campi Bisenzio]] rifece i mantici e aggiunse quattro tasti cromatici nella prima ottava e rifece la [[tastiera (musica)|tastiera]] e la pedaliera.
In occasione del sedicesimo centenario della [[chiesa (architettura)|chiesa]] ([[1993]]-[[1994]]), l’organo è stato restaurato dall'organaro Riccardo Lorenzini di [[Montemurlo]] che ha ripristinato le caratteristiche originarie dello strumento.
Lo strumento ha una tastiera di 47 tasti con prima ottava corta ed una [[pedaliera]] scavezza di 14 pedali costantemente unita al manuale. La sua disposizione fonica è la seguente:
{|border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
|style="vertical-align:top" |
{|border="0"
|colspan=2 |'''Manuale'''
----
|-
|Principale ||[8']
|-
|Ottava
|-
|XV
|-
|XIX-XXII-XXVI
|-
|Flauto in XII
|-
|Voce Umana
|}
 
{|border="0"
|colspan=2 |'''Accessori'''
----
|-
|Tiratutti
|-
|}
|}
 
==== Organo Corale ====
 
Nel [[coro (architettura)|coro]], celato dall'[[altare maggiore]], vi è un terzo [[organo a canne]] che è stato costruito nel [[1952]] dalla ditta [[Tamburini]] e ampliato nel [[2007]]. Possiede due tastiere di 61 note ciascuna ed una [[pedaliera|pedaliera concavo-radiale]] di 32. È a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione elettrica]] ed ha la seguente disposizione fonica:
 
{| border="0" cellspacing="0" cellpadding="20" style="border-collapse:collapse;"
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Prima tastiera - ''Grand'Organo'''''
----
|-
|Principale || 8'
|-
|Ottava || 4'
|-
|Decimaquinta || 2'
|-
|Ripieno || 5 file
|-
|Bordone || 8'
|-
|Cornetto || 3 file
|-
|<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">Tromba</span> ||<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">16'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">Tromba</span> ||<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">8'</span>
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Seconda tastiera - ''Espressivo'''''
----
|-
|Bordone || 16'
|-
|Bordone || 8'
|-
|Viola || 8'
|-
|Voce celeste || 8'
|-
|Flauto || 4'
|-
|Nazardo || 2.2/3'
|-
|Flautino || 2'
|-
|Cimbalo || 3 file
|-
|<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">Oboe</span> || <span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">8'</span>
|-
|Tremolo
|}
| style="vertical-align:top" |
{| border="0"
| colspan=2 | '''Pedale'''
----
|-
|Acustico || 32'
|-
|Subbasso || 16'
|-
|Bordone || 8'
|-
|<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">Tromba</span> ||<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">16'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">Tromba</span> ||<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">8'</span>
|-
|<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">Clarone</span> ||<span style="color:#8b0000; cursor:nohelp;">4'</span>
|-
|}
|}
 
== Il Chiostro dei Canonici ==
[[File:Firenze-san lorenzo cloister.jpg|thumb|Il chiostro della basilica]]
Progettato da Brunelleschi, ma realizzato dopo la morte del maestro ([[1446]]) tra il [[1457]] e il [[1460]] dal suo allievo [[Antonio Manetti]], è il chiostro principale del complesso. Presenta un doppio loggiato, con arcate a tutto sesto nel piano inferiore e architravato nel piano superiore, e vi si accede dal lato sinistro della facciata. Vi erano anticamente collocate le abitazioni dei canonici e i vari ambienti della vita monastica.
 
Sulla parete destra del portico d'ingresso è presente una ''Madonna con Bambino'' in stucco, opera di [[Desiderio da Settignano]], con una cornice in terracotta invetriata ([[1513]]), oggi difficilmente ammirabile per il vetro protettivo sporco e l'altezza del posizionamento. Sullo stesso lato si trovano numerose lapidi fra le quali è interessante quella apposta per desiderio di [[Anna Maria Ludovica de' Medici]] al fine di ricordare i lavori di consolidamento del complesso nel [[1742]]. Nell'angolo destro verso il transetto della basilica si accede alla [[Biblioteca Medicea Laurenziana]], progettata da [[Michelangelo]], mentre a fianco del portone si trova la statua marmorea del [[Como|comense]] [[Paolo Giovio]], [[Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno|vescovo di Nocera]] eseguita da [[Francesco da Sangallo]] (opera firmata, [[1560]]). Da qui si accede anche alla cripta, ristrutturata dal [[Buontalenti]], che conserva le tombe di [[Cosimo il Vecchio]] e [[Donatello]]. Più avanti, una porta con timpano conduce alla cappella del Capitolo dei Canonici, con stalli lignei intagliati nel tardo Quattrocento.
 
[[Image:Francesco da Sangallo, monumento al Vescovo Paolo Giovio (1560) 1.JPG|thumb|Francesco da Sangallo, Monumento a Paolo Giovio]]
 
== Monumenti funerari ==
* [[Bernardo Cennini]] (orafo e incisore, transetto sud)
* [[Donatello]] (transetto nord)
* [[Francesco Landini]] (navata sud)
* [[Niccolò Martelli]] (transetto nord)
* [[Cosimo de' Medici]] (di fronte all'altare maggiore, semplice lastra nel pavimento)
* [[Cosimo I de' Medici]] (''[[Cappella dei Principi]]'')
* [[Cosimo II de' Medici]] (''Cappella dei Principi'')
* [[Cosimo III de' Medici]] (''Cappella dei Principi'')
* [[Ferdinando I de' Medici]] (''Cappella dei Principi'')
* [[Ferdinando II de' Medici]] (''Cappella dei Principi'')
* [[Ferdinando III di Toscana|Ferdinando III di Lorena]] (cripta)
* [[Francesco I de' Medici]] (''Cappella dei Principi'')
* [[Giovanni di Bicci de' Medici]] (''[[Sagrestia Vecchia]]'')
* [[Giovanni di Cosimo de' Medici]] (''Sagrestia Vecchia'')
* [[Giuliano di Lorenzo de' Medici]] (''[[Sagrestia Nuova]]'')
* [[Giuliano di Piero de' Medici]] (''Sagrestia Nuova'')
* [[Lorenzo il Magnifico]] (''Sagrestia Nuova'')
* [[Lorenzo Duca d'Urbino]] (''Sagrestia Nuova'')
* [[Maria Anna Carolina di Sassonia]] (transetto nord)
* [[Piero il Gottoso]] (''Sagrestia Vecchia'')
 
== Opere già in San Lorenzo ==
* [[Filippo Brunelleschi]], ''[[Sacrificio di Isacco (Brunelleschi)|Sacrificio di Isacco]]'', oggi nel [[Museo nazionale del Bargello|Bargello]]
* [[Lorenzo Ghiberti]], ''[[Sacrificio di Isacco (Ghiberti)|Sacrificio di Isacco]]'', oggi nel [[Museo nazionale del Bargello|Bargello]]
* [[Fra Bartolomeo]], ''[[Pala del Gran Consiglio]]'', oggi al [[Museo di San Marco]]
 
== Note ==
<references/>
 
== BibliografiaPalmarès ==
=== Club ===
* Elena Capretti, ''Brunelleschi'', [[Giunti Editore]], Firenze 2003. ISBN 88-09-03315-9
==== Competizioni nazionali ====
* ''Guida d'Italia, Firenze e provincia'' "Guida Rossa", Touring Club Italiano, Milano 2007.
*{{calciopalm|Campionato rumeno|1}}
* {{cita libro|autore=Andrea Felici|titolo=Michelangelo a San Lorenzo (1515-1534). Il linguaggio architettonico del Cinquecento fiorentino|città=Firenze|editore=Leo S. Olschki|anno=2015|isbn= 978-88-222-6334-6}}
:Petrolul Ploiești: [[Divizia A 1965-1966|1965-1966]]
 
*{{Calciopalm|Coppa di Romania|1}}
== Voci correlate ==
:Petrolul Ploiești: [[Cupa României 1962-1963|1962-1963]]
* [[Architettura rinascimentale]]
* [[Chiese di Firenze]]
* [[Costruzioni più alte della città di Firenze]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:San Lorenzo (Florence)|preposizione=sulla}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.operamedicealaurenziana.it/ Il sito ufficiale dell'Opera Medicea Laurenziana]
* [http://brunelleschi.imss.fi.it/ist/luogo/basilicasanlorenzo.html La basilica sul sito del Museo Galileo di Firenze]
* [http://www.basilicasanlorenzofirenze.com Il sito della basilica e della parrocchia di San Lorenzo a Firenze]
* [http://web.rete.toscana.it/Fede/ricerca.jsp Il luoghi della Fede, a cura della Regione Toscana, fonte]
* [http://www.studiodim.it/San_Lorenzo_Firenze.htm Simulazione della facciata della basilica disegnata da Michelangelo]
 
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{{Portale|architettura|cattolicesimo|Firenze|Medici|scultura}}
 
[[Categoria:BasilicaCalciatori didella San Lorenzo (Firenze)|Nazionale rumena]]
[[Categoria:Disposizioni foniche di organi a canne]]