Paolo Borsellino e Ərəbşalbaş: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
{{quote|La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.|Paolo Borsellino}}
| Nome = Ərəbşalbaş
{{quote|Non li avete uccisi: le loro idee camminano sulle nostre gambe|Lenzuolo stampato commemorativo, [[Palermo]] [[1993]]}}
| Nome ufficiale =
 
| Panorama =
{{Bio
| Didascalia =
|Nome = Paolo
| Bandiera =
|Cognome = Borsellino
| Stemma =
|Sesso = M
| Stato = AZE
|LuogoNascita = Palermo
| Grado amministrativo = 2
|GiornoMeseNascita = 19 gennaio
| Divisione amm grado 1 = Qobustan
|AnnoNascita = 1940
| Divisione amm grado 2 =
|LuogoMorte = Palermo
| Amministratore locale =
|GiornoMeseMorte = 19 luglio
| Partito =
|AnnoMorte = 1992
| Data elezione =
|Attività = magistrato
| Data istituzione =
|Nazionalità = italiano
| Superficie =
|PostNazionalità =  ucciso dalla [[mafia]]
| Altitudine =
| Abitanti = 3708
| Note superficie =
| Note abitanti =
| Aggiornamento abitanti =
| Lingue =
| Codice postale =
| Codice ISO =
| Codice statistico =
| Targa =
| Nome abitanti =
| Immagine localizzazione =
| Mappa =
| Sito =
}}
 
'''Ərəbşalbaş''' è un comune dell'[[Azerbaigian]] situato nel [[distretto di Qobustan]]. Conta una popolazione di 3.708 abitanti.
== Biografia ==
Per premessa, cominciamo a dire che fu, insieme al collega [[Giovanni Falcone]], uno dei più grandi eroi italiani. Nasce a Palermo in un quartiere povero: ''La Kalsa'', dove vivono tra gli altri Giovanni Falcone e [[Tommaso Buscetta]]. Dopo aver frequentato il liceo classico "Meli", Borsellino si iscrive a Giurisprudenza a Palermo. Il [[27 giugno]] [[1962]] all'età di 22 anni Borsellino si laurea con 110 e lode, pochi giorni dopo scompare suo padre. Borsellino si impegna con l'ordine dei farmacisti a tenere la farmacia del padre Diego fino al raggiungimento della laurea in farmacia della sorella [[Rita Borsellino|Rita]].
 
== Attività politica giovanile ==
Paolo Borsellino, proveniente da una famiglia di simpatie di destra, nel [[1959]] si iscrisse al [[FUAN]], acronimo di ''Fronte Universitario di Azione Nazionale'' (organizzazione giovanile del [[Movimento Sociale Italiano]], di cui rappresentava il ramo studentesco-universitario).
 
Membro dell'esecutivo provinciale, delegato al congresso provinciale, viene eletto come rappresentante studentesco nella lista del FUAN "Fanalino" di Palermo. In questi anni l'attività politica lo prende molto ma riesce a conciliare politica e studio senza grossi problemi.
 
== La carriera da giudice ==
 
Nel [[1963]] Borsellino supera il concorso per entrare in magistratura. Nel [[1967]] diventa [[Pretore (ordinamenti moderni)|pretore]] a [[Mazara del Vallo]]. Nel [[1969]] è pretore a [[Monreale]], dove lavora insieme ad [[Emanuele Basile]]. Nel [[1975]] viene trasferito a Palermo e a luglio entra nell'[[giudice istruttore|ufficio istruzione affari penali]] sotto la guida di [[Rocco Chinnici]].
 
Il [[1980]] vede l'arresto dei primi sei mafiosi grazie all'indagine condotta da Basile e Borsellino, ma nello stesso anno arriva la morte di Emanuele Basile e la scorta per la famiglia Borsellino.
 
In quell'anno viene costituito il pool antimafia, dove lavorano, sotto la guida di Chinnici, tre magistrati (Falcone, Borsellino, [[Giovanni Barrile|Barrillà]]) e due commissari ([[Ninni Cassarà|Cassarà]] e [[Beppe Montana|Montana]]). Tutti i componenti del pool chiedono espressamente l'intervento dello Stato, che non arriva.
 
Il [[29 luglio]] [[1983]] viene ucciso Rocco Chinnici nell'esplosione di un'autobomba e pochi giorni dopo arriva da [[Firenze]] [[Antonino Caponnetto]]. Il pool vuole una mobilitazione generale contro la mafia. Nel [[1984]] viene arrestato [[Vito Ciancimino]] e si pente [[Tommaso Buscetta]]. "Don Masino" come viene chiamato nell'ambiente mafioso viene arrestato a [[San Paolo del Brasile]] ed estradato in Italia.
 
Buscetta descrive una mafia di cui fino ad allora si sapeva poco o nulla e la descrive in maniera molto dettagliata. Nel [[1985]] però vengono uccisi da Cosa Nostra, a pochi giorni l'uno dall'altro, i commissari Beppe Montana e Ninni Cassarà. Falcone e Borsellino vengono trasferiti nella foresteria del carcere dell'[[Asinara]], dove iniziano a scrivere l'istruttoria per il maxiprocesso. Si seppe in seguito che l'amministrazione penitenziaria richiese ai due magistrati il rimborso spese ed un indennizzo per il soggiorno trascorsovi.
 
Il [[19 dicembre]] [[1986]] Borsellino viene nominato Procuratore della Repubblica di [[Marsala]]. Nel [[1987]] Caponnetto lascia il pool per motivi di salute e tutti (Borsellino compreso) si aspettano la nomina di Falcone, ma il [[Consiglio Superiore della Magistratura]] (CSM) non la vede nella stessa maniera e nasce la paura di vedere il pool sciolto.
 
Borsellino parla dovunque e racconta quel che accade alla procura di Palermo: per questo motivo rischia il provvedimento disciplinare e solo grazie all'intervento del [[Presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga]] si decide di indagare su ciò che succede nel palazzo di Giustizia.
 
Il [[31 luglio]] il CSM convoca Borsellino che rinnova accuse e perplessità. Il [[14 settembre]] [[Antonino Meli]] diventa (per anzianità) il capo del pool; Borsellino torna a Marsala, dove riprende a lavorare alacremente e insieme a giovani magistrati, alcuni di prima nomina. Inizia in quei giorni il dibattito per la costituzione di una Superprocura e su chi porne a capo. Falcone va a [[Roma]] per prendere il comando della direzione affari penali e preme per l'istituzione della Superprocura.
 
Con Falcone a Roma, Borsellino chiede il trasferimento alla Procura di Palermo e l'[[11 dicembre]] [[1991]] Paolo Borsellino, insieme al sostituto [[Antonio Ingroia]], torna operativo alla Procura di Palermo, come Procuratore aggiunto.
 
Il [[23 maggio]] [[1992]] nell'[[attentato di Capaci]] perdono la vita Giovanni Falcone, [[Francesca Morvillo]], [[Antonio Montinaro]], [[Vito Schifani]] e [[Rocco di Cillo]]. Due mesi prima della sua morte, Paolo Borsellino rilascia un'intervista ai giornalisti [[Jean Pierre Moscardo]] e [[Fabrizio Calvi]] ([[19 maggio]] [[1992]]). L'intervista mandata in onda da [[RaiNews 24]] nel [[2000]] è di trenta minuti, quella originale era invece di cinquanta minuti. In questa sua ultima intervista Paolo Borsellino parla anche dei legami tra la mafia e l'ambiente industriale milanese e del Nord Italia, facendo riferimento, tra gli altri, a [[Marcello Dell'Utri]], [[Vittorio Mangano]] e [[Silvio Berlusconi]].
 
Nelle [[Elezione Presidente della Repubblica 1992|elezioni presidenziali del 1992]], i parlamentari del [[Movimento Sociale Italiano|MSI]] votarono per Paolo Borsellino come presidente della Repubblica nel corso dell'XI scrutinio.
 
=== La [[strage di via d'Amelio]] ===
Il [[19 luglio]] [[1992]], dopo aver pranzato a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si reca insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove vive sua madre.
 
Una [[Fiat Panda]], anche se inspiegabilmente si diffuse l'erronea convizione che fosse una [[Fiat 126]], parcheggiata nei pressi dell'abitazione della madre con circa 100 kg di [[tritolo]] a bordo esplode, uccidendo oltre a Paolo Borsellino anche [[Emanuela Loi]] (prima donna della [[Polizia di Stato]] caduta in servizio), [[Agostino Catalano]], [[Vincenzo Li Muli]], [[Walter Eddie Cosina]] e [[Claudio Traina]]. L'unico sopravvissuto è [[Antonino Vullo]].
Pochi giorni prima di essere ucciso, durante un incontro organizzato dalla rivista ''[[MicroMega (rivista)|MicroMega]]'', Borsellino parlò della sua condizione di "condannato a morte". Sapeva di essere nel mirino di Cosa Nostra e sapeva che difficilmente la mafia si lascia scappare le sue vittime designate.
 
Sulla strage di Via d'Amelio fondamentali sono tuttora le testimonianze di [http://www.gioacchinobasile.it Gioacchino Basile], che nel suo[http://www.gioacchinobasile.it sito internet]riporta una precisa documentazione sui possibili moventi della strage, nonchè sulle omissioni commesse dalle procure e dai magistrati che successivamente si occuparono del caso, e sull'improvviso silenzio delle istituzioni e dei mezzi di informazione.
 
===Le dichiarazioni pubbliche===
Borsellino, in vita, rilasciò interviste e partecipò a numerosi convegni per denunciare l'isolamento dei giudici e l'incapacità o la mancata volontà da parte della politica di dare risposte serie e convinte alla lotta alla criminalità. In una di queste Borsellino descrive le ragioni che hanno portato all'omicidio del giudice Rosario Livatino e prefigura la fine (che poi egli stesso farà) che ogni giudice "sovraesposto" è destinato a fare <ref>La denuncia politica di Borsellino http://www.youtube.com/watch?v=9SqqNyfKQ3Q</ref>.
 
===L'eredità===
La figura di Paolo Borsellino, come quella di [[Giovanni Falcone]], ha lasciato un grande esempio nella società civile e nelle istituzioni.
[[Immagine:Plaque Falcone-Borsellino.gif|thumb|right|350px|Un rosone in bronzo, opera di [[Tommaso Geraci]], commemora insieme Falcone e Borsellino all'aeroporto loro dedicato di Palermo. Nell'iscrizione, si legge: "''L'orgoglio della Nuova Sicilia''"]]
Alla sua memoria sono state intitolate numerose scuole e associazioni, nonché l'[[aeroporto]] [[Aeroporto di Palermo-Punta Raisi|internazionale di Punta Raisi]] ([[Palermo]]) e un'aula della facoltà di [[Giurisprudenza]] all'[[Università]] di [[Roma]] [[La Sapienza]].
 
Anche il [[cinema]] e la [[televisione]] hanno onorato la memoria di Borsellino, ben 5 fino ad oggi sono state le pellicole dedicate, in tutto o in parte, alla vita del magistrato palermitano:
* ''[[Giovanni Falcone (film 1993)|Giovanni Falcone]]'' di [[Giuseppe Ferrara]];
* ''[[I giudici]]'' di [[Ricky Tognazzi]];
* ''[[Gli angeli di Borsellino]]'' di [[Rocco Cesareo]];
* ''[[Paolo Borsellino (film)|Paolo Borsellino]]'' di [[Gianluca Maria Tavarelli]];
* ''[[Paolo Borsellino - Essendo Stato]]'', scritto e diretto da [[Ruggero Cappuccio]].
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* ''Giustizia e Verità. Gli scritti inediti di Paolo Borsellino'', a cura di Giorgio Bongiovanni, Ed. Associazione Culturale Falcone e Borsellino, 2003
* Rita Borsellino, ''Il sorriso di Paolo'', EdiArgo, Ragusa 2005
* Umberto Lucentini, ''Paolo Borsellino. Il valore di una vita'', Mondadori, 1994
* Giammaria Monti, ''Falcone e Borsellino: la calunnia il tradimento la tragedia'', Editori Riuniti, 1996
* Leone Zingales, ''Paolo Borsellino - una vita contro la mafia'', Limina, 2005
* Rita Borsellino, ''Fare memoria per non dimenticare e capire'', Maria Pacini Fazzi Editore, 2002
*Sandra Rizza e Giuseppe Lo Bianco, ''L'agenda rossa di Paolo Borsellino'', Chiarelettere, 2007
 
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine=Valor civile gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al valor civile
|motivazione=Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Palermo, esercitava la propria missione con profondo impegno e grande coraggio, dedicando ogni sua energia a respingere con rigorosa coerenza la proterva sfida lanciata dalle organizzazioni mafiose allo Stato democratico. Nonostante le continue e gravi minacce, proseguiva con zelo ed eroica determinazione il suo duro lavoro di investigatore, ma veniva barbaramente trucidato in un vile agguato, tesogli con efferata ferocia, sacrificando la propria esistenza, vissuta al servizio dei più alti ideali di giustizia e delle Istituzioni.
|luogo=[[Palermo]], [[19 luglio]] [[1992]]
}}
 
==Voci correlate==
*[[Strage di via d'Amelio]]
*''[[Paolo Borsellino (film)]]''
*[[Rita Borsellino]]
[http://www.youtube.com/watch?v=AzoyBASu5Uk Gioacchino Basile invia un messaggio video al presidente della Repubblica Napolitano sul caso Borsellino]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=BigDownload&id=1902 Video di Paolo Borsellino]: incontro del 26 gennaio del 1989 con gli studenti di Istituto professionale di Stato per il commercio "Remondini" di Bassano del Grappa
* [http://www.falconeborsellino.net/ Sito del libro Falcone Borsellino, misteri di stato]
* [http://www.terzoocchio.org/intervista_paolo_borsellino.php L'ultima intervista ufficiale a Paolo Borsellino] : l'intervista rilasciata da Paolo Borsellino ai giornalisti Jean Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi il 19 maggio 1992, due mesi prima della sua morte. L'intervista mandata in onda da RaiNews 24 nel 2000 è di trenta minuti, mentre l'intervista originale era di cinquanta minuti. In questa sua ultima intervista Paolo Borsellino parla anche dei legami tra la mafia e l'ambiente industriale milanese e del Nord Italia, facendo riferimento, tra gli altri, a [[Marcello Dell'Utri]], [[Vittorio Mangano]] e [[Silvio Berlusconi]].[http://www.scudit.net/mdfalconeinter.htm]
* [http://video.google.com/videoplay?docid=2207923928642748192&q=borsellino+dell%27utri/ Video dell'ultima intervista a Borsellino]
*[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=154 Paolo Borsellino. La storia del magistrato ucciso dalla mafia] La Storia siamo Noi - Rai Educational
 
==Collegamenti esterni==
{{Cosa Nostra}}
[http://geonames.nga.mil/namesgaz/detaillinksearch.asp?G_NAME=%2732FA881520643774E0440003BA962ED3%27&Diacritics=DC Ərəbşalbaş su [[GEOnet Names Server]]]
 
{{Comuni del distretto di Qobustan}}
[[Categoria:Lotta alla mafia|Borsellino, Paolo]]
{{portale|Azerbaigian}}
[[Categoria:Vittime della mafia|Borsellino, Paolo]]
[[Categoria:Persone morte assassinate|Borsellino, Paolo]]
[[Categoria:Personalità legate a Palermo|Borsellino, Paolo]]
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor civile|Borsellino, Paolo]]
 
[[Categoria:Comuni del distretto di Qobustan]]
[[cs:Paolo Borsellino]]
[[de:Paolo Borsellino]]
[[en:Paolo Borsellino]]
[[eo:Paolo Borsellino]]
[[es:Paolo Borsellino]]
[[fr:Paolo Borsellino]]
[[la:Paulus Borsellino]]
[[no:Paolo Borsellino]]
[[pl:Paolo Borsellino]]
[[ru:Борселлино, Паоло]]
[[scn:Paulu Borsellinu]]
[[sr:Паоло Борселино]]
[[sv:Paolo Borsellino]]