Leini e Giuseppe Bolognesi: differenze tra le pagine

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{{S|calciatori italiani}}
{{Divisione amministrativa
{{Sportivo
|Nome=Leini
|Nome = Giuseppe Bolognesi
|Panorama=Parrocchia_leini.JPG
|Immagine =
|Didascalia=
|Sesso = M
|Bandiera=Leinì-Gonfalone.png
|CodiceNazione = {{ITA}}
|Voce bandiera=
|Altezza =
|Stemma=Leinì-Stemma.png
|VocePeso stemma=
|Disciplina = Calcio
|Stato=ITA
|Ruolo = [[Centrocampista]]
|Grado amministrativo=3
|Giovanili anni =
|Divisione amm grado 1=Piemonte
|Giovanili squadre =
|Divisione amm grado 2=Torino
|TermineCarriera=
|Amministratore locale=[[Commissario straordinario]] ex artt. 143-144 d.lgs. 267/2000 per infiltrazioni mafiose ([['Ndrangheta]] [[calabria|calabrese]])
|PartitoSquadre=
{{Carriera sportivo
|Data elezione=23-03-2012<ref name="Mafia">{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/23/solo-giorno-consiglio-ministri-scioglie-sette-comuni-mafia/199721|titolo=In un solo giorno il Consiglio dei ministri scioglie sette comuni per mafia|editore=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=23 marzo 2012|accesso=23 marzo 2012}}</ref> dr.ssa Rita Piermatti - viceprefetto; dr. Giovanni ICARDI - viceprefetto; dr.ssa Flavia PELLEGRINO - dirigente II fascia - Area I.
|1929-1930|{{Bandiera|NC}} F.I.T. Livorno<ref>Liste di trasferimento su ''[[Il Littoriale]]'', 8 agosto 1930, pag.6</ref>|? (?)
|Data istituzione=
|1930-1931|{{Calcio Livorno|G}}|17 (3)
|Latitudine gradi=45
|1931-1933|{{Calcio Foligno|G}}|? (?)
|Latitudine minuti=11
|1933-1934|{{Calcio Reggina|G}}|? (?)
|Latitudine secondi=1
|1934-1936|{{Calcio Civitavecchia|G}}<ref>''Le liste di trasferimento offrono una tangibile dimostrazione della crescita del movimento calcistico italiano'', ''[[Il Littoriale]]'', 8-9 agosto 1936, pp.6-7-8</ref>|? (?)
|Latitudine NS=N
|Longitudine gradi=7
|Longitudine minuti=42
|Longitudine secondi=55
|Longitudine EW=E
|Altitudine=245
|Superficie=32.45
|Note superficie=
|Abitanti=15523
|Note abitanti=[http://dati.istat.it/Index.aspx Statistiche I.Stat]
|Aggiornamento abitanti=09-10-2011
|Sottodivisioni=Fornacino, Tedeschi
|Divisioni confinanti=[[Caselle Torinese]], [[Lombardore]], [[Mappano]], [[San Francesco al Campo]], [[San Maurizio Canavese]], [[Settimo Torinese]], [[Volpiano]]
|Codice postale=10040
|Prefisso=[[011 (prefisso)|011]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=001130
|Codice catastale=E518
|Targa=TO
|Zona sismica=4
|Gradi giorno=
|Diffusività=
|Nome abitanti=leinicesi
|Patrono=[[san Lorenzo]]
|Festivo=[[10 agosto]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map - IT - Torino - Municipality code 1130.svg
|Didascalia mappa=Localizzazione del Comune di Leini nella Provincia di Torino.
|Sito=http://www.comune.leini.to.it/
}}
 
'''Leini''' (''Leinì'' in [[lingua piemontese|piemontese]], ''Leiny'' in [[lingua francese|francese]]), già '''Leinì''' e in precedenza '''Leynì''', è un [[comune italiano]] di 15.523 abitanti della [[provincia di Torino]].
 
==Da Leynì a Leini==
Un [[Regio Decreto]] del 1939, emanato su proposta del [[governo Mussolini]], abolisce la "y" e l'accento della "i" finale nel toponimo Leynì, così come modifica altre centinaia di toponimi nel nome della [[italianizzazione]] dei termini.
Finita la seconda guerra mondiale, la monarchia viene abolita e gli abitanti di Leinì ricominciano a scrivere il paese alla vecchia maniera: Leynì, ma poi la tendenza popolare toglierà la "y" trasformandola in "i" e mantenendo l'accento finale.
Nel 1997 il Consiglio Comunale di Leinì chiede alla regione Piemonte di cambiare il nome in Leynì, con la "y" e con l'accento finale.
Nel 2000 il presidente della Repubblica Ciampi, con DL.n. 267, art. 6, ordina a tutti i comuni di dotarsi dello Statuto. Subito il consiglio comunale approva lo Statuto Comunale: il nome definitivo diventa così Leinì, senza y ma con l'accento finale.
A febbraio 2009 il Ministero dell'Interno della Repubblica Italiana sentenzia che il nome di Leinì è quello che ha stabilito la Monarchia con il Regio decreto del 1939, cioè senza la "y" e senza l'accento finale trasformandolo in Leini. Il 13 marzo un Consiglio Comunale prende atto della modifica apportata dal Ministero dell'Interno. Il sindaco, Ivano Coral, rilascia anche una dichiarazione in cui bolla un eventuale referendum per la scelta del nome come "un inutile spreco di carta".<ref>per questo paragrafo si ringrazia l'Associazione culturale "La Barbacana" e il suo periodico "La Storia Minore di Leinì"</ref>
 
==Geografia fisica==
Leini si trova alle porte di [[Torino]], ed è considerata la "porta del [[Canavese]]".
Da Leini parte infatti la SP13 di [[Front|Front Canavese]] che termina a [[Cuorgnè]] con Via Torino, città al dell'Alto Canavese.
 
==Storia==
Il nome Leinì, che fino all'epoca fascista veniva scritto Leynì, appare per la prima volta in un atto del [[951]].
Certa è l'esistenza di Leinì, con il nome di Lainiani, nel [[1000]].
Col passare degli anni, Leinì divenne un centro importante e venne fortificato con fossato e mura, in parte ancora visibili, per sopportare le continue incursioni dei signori dei paesi vicini.
 
Fin dagli inizi, Leinì fu sottomessa ai [[Marchesi del Monferrato]] che negli anni attorno al [[1300]] lo vendettero ai [[Provana]], i quali rimasero signori del luogo fino al [[1700]], dando un'impronta notevole alla storia locale.
Durante tutto il Trecento Leinì fu vittima e testimone di battaglie intestine fra i Signori di Monferrato e quelli di [[Casa Savoia|Savoia]], fino al [[1379]], quando il Conte Verde, [[Amedeo VI di Savoia]], ricevette definitivamente il Castello e l'abitato di Leinì, ridandolo ai Provana.
 
Il [[XVI secolo]] è caratterizzato dalla comparsa sulla scena di [[Andrea Provana di Leinì|Andrea Provana]] (1511-1592) che fu ammiraglio della flotta dei Savoia ed ebbe una grossa parte nella vittoria dei cristiani contro l'[[Impero ottomano]] nella [[battaglia di Lepanto (1571)|battaglia di Lepanto]], svoltasi il [[7 ottobre]] [[1571]].
Il [[XVIII secolo]] è segnato dalle grandi trasformazioni sociali che portano alla [[Rivoluzione francese]] che cancellò il nome della famiglia Provana dal seguito della storia leinicese, estintasi per mancanza di eredi nel [[1780]].
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
===La Torre===
È l'edificio più imponente e caratteristico di Leinì. È detta "dell'Ammiraglio", anche se è certamente preesistente alla nascita di [[Andrea Provana]]. Sorge nella sua piazza principale ed è il resto più appariscente dell'antico castello trecentesco. È alta 33 metri, a pianta quadrata, in mattoni, massiccia e coronata di merli. Il resto dell'antico complesso è occupato dagli uffici del Comune.
 
===Il Chiosso===
Il complesso architettonico del Chiosso è costituito da un insieme di fabbricati di caratteri ed epoche diverse, strutturato per costituire una corte chiusa, funzionale alla destinazione agricola che lo ha caratterizzato per la lunga parte della sua storia.
Situato su un'area compresa tra la principale via di attraversamento del concentrico e la strada provinciale che da Torino conduce nel Canavese.
La consistenza attuale del fabbricato è frutto di successive mutazioni di destinazione. Il complesso produttivo preesistente, acquistato negli ultimi anni del [[XVII secolo]] da [[Carlo Amedeo Provana di Druent]], venne trasformato in dimora signorile. Successivamente l'edificio subì altri passaggi di proprietà, il primo dei quali a favore dei Conti Provana di [[Frossasco]] e [[Alpignano]].
 
===Villa Violante===
L'edificio, caratterizzato da particolarità architettoniche ed artistiche di fine [[settecento]], è situato nelle vicinanze del perimetro del centro storico, nel settore est del territorio comunale tra via Carlo Alberto e via Volpiano.
Il generale [[Guglielmo Violante]] ([[1864]]-[[1941]]), colonnello degli [[Alpini]], fu votato per anni a dirigere il comune di Leinì in qualità di sindaco e successivamente si podestà. In seguito alle disposizioni impartite nel testamento del generale Violante, la villa venne trasferita con pertinenza al comune di Leinì per essere adibita ad attività sociali, culturali e scolastiche.
 
===Ex-Capirone===
La nascita di questa istituzione risale al [[1719]] quando fu fondata la [[Congregazione di Carità]], ad opera di [[Padre Carlo Francesco di San Giorgio]], Gesuita.
Oltre ad assistere i poveri con la distribuzione di alimenti, nel [[1721]] viene fondato un primo ricovero, con 4 letti, ad uso degli infermi più bisognosi.
Nel 1721 viene aperta la prima casa di riposo che viene sistemata dove ora si trova la Farmacia dell'Ospedale. Il ricovero ebbe vita in quel luogo fino al [[1861]].
Nel [[1839]] [[Don Piero Capirone]] fece donazione alla Congregazione di Carità di una casa e di terreni. Come ringraziamento la casa di riposo venne intitolata al sacerdote.
Nel 1861 la casa di riposo si trasferisce nei locali costruiti appositamente in via Carlo Alberto, successivamente occupati dalla [[Croce Rossa Italiana]].
Nel [[1970]] l'infermeria Capirone viene trasferita negli attuali locali, costruiti grazie alla donazione di terreni fatta all'Ente Comunale di Assistenza e curata dall'Amministrazione della Casa.
Nel [[1982]] l'Ente Morale Capirone cessa la propria esistenza e la gestione passa all'Amministrazione Comunale Leinicese fino al gennaio [[2001]].
[[File:Chiesa leini.JPG|thumb|Altare maggiore della Chiesa Parrocchiale di Leini]]
 
===Parrocchia di San Pietro e Paolo===
La chiesa parrocchiale di [[Pietro apostolo|San Pietro]] e [[San Paolo di Tarso|Paolo]], situata in piazza [[Don Matteo Ferrero]], venne edificata attorno all'anno 1000 come chiesa dell'antico cimitero.
Sull'altare maggiore è ancora presente la data [[1139]], ma è del [[1391]] l'elevazione a parrocchia della chiesa.
La struttura originaria è identica a quella attuale, con le medesime misure, ma priva di due navate. Nel [[1486]] cominciarono i primi lavori di ristrutturazione, proseguiti successivamente nel [[1548]] e terminati definitivamente nel [[1722]] con l'inaugurazione del nuovo campanile.
Il [[1855]] vede il crollo della volta della chiesa con la distruzione di numerosi dipinti. Tra i quadri intatti vi è il più antico e prezioso, l'Adorazione dei Magi, attribuita al [[Defendente Ferrari]]. Quest'opera è stata ritirata nel [[1954]] per ordine della Sovraintendenza delle gallerie del [[Piemonte]] per essere restaurato. Nel 2009, per un'azione congiunta di parrocchia e amministrazione comunale, il quadro ha potuto fare ritorno nella parrocchiale di Leini.
Nei primi anni del Novecento la chiesa si rivela ormai insufficiente di fronte all'ingente flusso di fedeli, e con il teologo [[Don Giorgio Gioda]] si decide di prolungare l'edificio di due arcate. I nuovi lavori iniziano le [[1907]] e si concludono nel [[1913]] con la benedizione del cardinale [[Agostino Richelmj]].
 
===Chiesa di San Rocco===
La cappella di San Rocco sorge all'angolo fra viale Italia e via Bonis.
In origine era adibito a lazzaretto, per isolare i colpiti dall'epidemia di peste nel [[1690]] e nel [[1695]]. Al termine dell'epidemia, nel [[1703]], venne deciso di elevare una cappella in ricordo di tutti i morti seppelliti nel lazzaretto.
Due secoli dopo, per ricordare i caduti della [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]], il terreno circostante venne intitolato [[Parco della Rimembranza]], con l'installazione di lapidi riportanti i nomi dei caduti.
 
===Santuario della Beata Vergine delle Grazie===
Il santuario della "Beata Vergine delle Grazie", già [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] del Sordomuto, per gli abitanti del luogo "La Madonnina", sorge a nord del paese, nel luogo dove la Vergine Maria apparve ad un sordomuto il 1º giugno [[1630]] della famiglia Regina, donandogli una corona del [[Rosario]] ed annunciando la fine dell'epidemia di peste che sconvolgeva la zona. Luogo di pellegrinaggio, una galleria raccoglie i numerosissimi [[ex voto]] accumulatesi negli anni. Accanto alla chiesa sorse un convento di suore che ora è trasformato nella scuola elementare "Anna Frank".
 
===Scuola elementare Anna Frank===
La storia della scuola Anna Frank [http://www.annafrank.altervista.org] ha dei legami cattolici in quanto ex convento costruito da suore.
 
==Società==
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Leini}}
 
===Etnie e Minoranze Straniere===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 846 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
{{ROU}} 451 3,00%
 
===Istituzioni, enti e associazioni===
====[[Croce Rossa Italiana]]====
Nasce nel 1981 come Sotto Comitato di Settimo T.se, presso l'ex Infermeria Capirone di via Carlo Alberto 173, il primo corso per aspiranti volontari del soccorso, subito dopo la fondazione del Comitato Locale. Sotto il Comitato Locale di Leini nascono negli anni i Sotto Comitati di San Francesco e in seguito Mappano. Nel settembre 2008 il Comune di Leinì concede alla [[Croce Rossa]] nuovi locali ubicati all'interno della struttura Poliambulatorio in via Volpiano 40. Ad oggi il comitato locale conta circa 240 volontari.<ref>[http://www.crileini.it/ Croce Rossa Leinì]</ref>
 
====Filarmonica "Vittorio Ferrero"====
La [[Banda musicale|Filarmonica]] "Vittorio Ferrero" nacque nel [[1896]]. La filarmonica conta oggi una quarantina di musicisti, daiNome=Leini
|Panorama=Parrocchiazionali sono gli appuntamenti con il Concerto di [[Primavera]], con il Concerto di [[Natale]], con la Fagiolata e con [[Santa Cecilia]]. La Banda presenzia inoltre alle feste civili e religiose cittadine.
 
== Frazioni ==
 
Nel comune si trovano le frazioni di '''Fornacino''', '''Reisina''' e '''Tedeschi'''.
===Tedeschi===
A pochi chilometri da Leinì si trova la frazione Tedeschi, un piccolo borgo immerso nella natura.
La frazione ha una propria chiesa, dedicata alla SS. Madonna dell'Addolorata, costruita nel 1959, ed una propria scuola elementare, capace di accogliere circa 200 bambini.
 
Una manifestazione molto conosciuta è la tradizionale festa patronale dedicata alla SS. Addolorata, appuntamento a cui è stata associata la fiera "ExpoTedeschi", denominata erroneamente "fiera di Leinì", evento capace di coniugare gli interessi della popolazione coi prodotti e servizi offerti dalle realtà commerciali del territorio attirando, ogni anno, migliaia di visitatori anche grazie alle serate animate da orchestre ed artisti di fama nazionale.<ref>[http://www.frazionetedeschi.it/ www.frazionetedeschi.it Frazione Tedeschi]: il sito ufficiale dell'Associazione Chiesa Frazione Tedeschi.</ref>
 
In frazione Tedeschi vi è la sede di una realtà spirituale internazionale che opera attivamente anche in campo umanitario: la Chiesa cristiana Anima Universale.<ref>[http://www.animauniversale.it Chiesa cristiana Anima Universale]</ref>
 
==Infrastrutture e trasporti==
===Trenino a vapore===
{{F|geografia|novembre 2012}}
Rare sono le testimonianze di questo antiquato mezzo. Famoso per l'incendio che il 18 giugno 1910 distrusse molte bancarelle del mercato delle stoffe, si dice che fu provocato dalle scintille di questo trenino. Tale avvenimento è anche cantato da Gipo Farassino nella canzone ''&nbsp;'L trenin 'd Leinì''. Il trenino passava per via Torino. La fermata della linea 46&nbsp;2994 "Italia" viene chiamata ancora oggi "la stazione" perché nella memoria popolare il luogo è tuttora associato a questo mezzo.
La prima macchina a vapore di questo trenino o ''tramway'', che faceva il tragitto Torino-Leinì-Volpiano, venne inaugurata il 24 giugno 1883 [[Andrea Provana]], in onore al famoso ammiraglio nato a Leinì. Inizialmente collegava Leinì a Porta Palazzo, in seguito la linea fu raddoppiata il 23 settembre 1884 quando arrivò fino a Volpiano. Dopo la prima guerra mondiale, Leinì, non aveva più soldi, {{chiarire|tutta la regione era andata distrutta dai bombardamenti}} e piano piano il comune di Torino iniziò ad eliminare queste ferrovie, anche per costruirne di nuove, e quella di Leinì fu chiusa ai passeggeri il 6 maggio 1929. Continuò solo il traffico merci, fino al 1931.
 
===Linea bus Gtt===
Dal 1992 il comune è collegato alla stazione Porta Susa attraverso la linea Gtt 46. Inoltre è collegato a diversi comuni della provincia di Torino mediante le linee extra-urbane, sempre del gruppo Gtt.
 
== Economia ==
 
Nel territorio comunale hanno sede due industrie di rilevanza nazionale, la [[De Fonseca (azienda)|De Fonseca]] e la [[Seven (azienda)|Seven]].
 
==Amministrazione==
[[File:Leinì municipio.jpg|thumb|right|150px||Il municipio]]
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2005]]
|[[2010]]
|Ivano Coral
|[[centrodestra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|
}}
{{Bio
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Giuseppe
|[[2010]]
|Cognome = Bolognesi
|[[2012]]
|PostCognomeVirgola = indicato da alcune fonti anche come '''Antonio Bolognesi'''
|Ivano Coral
|Sesso = M
|[[centrodestra]]
|LuogoNascita = Livorno
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|GiornoMeseNascita = 20 agosto
|
|AnnoNascita = 1908
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 11 giugno
|AnnoMorte = 1990
|Attività = calciatore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , di ruolo [[centrocampista]]
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2009]]
|''in carica''
|Rita Piermatti
|-
|[[Commissario prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
Il [[23 marzo]] [[2012]] il Comune di Leinì è stato sciolto dal Consiglio dei Ministri per infiltrazioni mafiose ([['Ndrangheta]] [[calabria|calabrese]]).
 
=== Città gemellate ===
* {{Gemellaggio|Costa d'Avorio|Bangolo|2004}}
 
== Sport ==
=== Calcio ===
 
La principale squadra di calcio della città è l'''A.S.D. Leinì 1907 Calcio'' che milita nel girone D di [[Prima Categoria]].
 
==Carriera==
L'altra squadra di calcio della città è l'''A.S.D. Real Leinì 2005'' che milita nel girone C di [[Prima Categoria]].
Giocò in [[Serie A]] con il Livorno.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
== Altri progetti ==
*{{Cita libro|autore=Mario Di Luca|titolo=1915-1933: gli anni ruggenti amaranto|città=Livorno|editore=Debatte|anno=2005|cid=Di Luca 2005|ISBN=88-86705-48-4|p=140}}
{{interprogetto|commons=Category:Leini}}
 
==Collegamenti esterni==
{{Provincia di Torino}}
* {{cita web|url=http://www.wikicalcioitalia.info/vcal.php?idcal=3030|titolo=Statistiche su Wikicalcioitalia.info}}
{{Portale|Piemonte}}
 
{{Portale|biografie|calcio}}
[[Categoria:Leini]]