<!--{{Bio
{{Nota disambigua|descrizione=altri personaggi di nome Socrate|titolo= [[Socrate (disambigua)]]}}
|Nome = Lars
{{quote|Sancte Socrates, ora pro nobis (Santo Socrate, prega per noi)|[[Erasmo da Rotterdam]]}}
|Cognome = Eidinger
{{quote|La morte di Socrate e la crocifissione di Cristo fanno parte dei grandi tratti caratteristici dell'umanità.|[[Arthur Schopenhauer]]}}
|Sesso = M
{{quote|Socrate ha richiamato la filosofia dal cielo alla terra|[[Cicerone]], ''Tusculanae disputationes , V, 4, 10''}}
|LuogoNascita = Berlino
|GiornoMeseNascita = 21 gennaio
|AnnoNascita = 1976
|Attività = attore
|Nazionalità = tedesco
|Immagine = Grimmepreis 2014 103.jpg
|Didascalia = Lars Eidinger alla cerimonia dei premi Adolf Grimme nel 2014.
|DimImmagine = 200
}}-->
== Biografia ==
Lars Eidinger, born in Berlin, studied at the prestigious Ernst Busch Academy of Dramatic Art in Berlin.(imdb.minibio)
Since 1999 he has been an ensemble member at the Berliner Schaubühne. His portrayals of Hamlet and Richard III. in the productions of Thomas Ostermeier were internationally acclaimed and made him into a formative actor of the Schaubühne.(imdb.minibio)
{{Bio
|Nome=Socrate
|PreData = in [[lingua greca]] Σωκράτης, ''Sōkrátēs''
|Attività=filosofo
|Nazionalità=greco
|Sesso=M
|AnnoNascita=469 a.C.
|AnnoMorte=399 a.C.
|Immagine = Socrates Louvre
|Didascalia = Testa di Socrate, scultura di epoca romana conservata al [[Museo del Louvre]]
}}
Next to his theater work, Lars Eidinger is featured in numerous national and international cinema and television productions, amongst others in Alle Anderen (directed by Maren Ade, 2008), Goltzius & The Pelican Company (directed by Peter Greenaway, 2011), Was bleibt (directed by Hans-Christian Schmid, 2011), Tatort - Borowski und der stille Gast (directed by Christian Alvart, 2012), Clouds of Sils Maria (directed by Olivier Assayas, 2013), Familienfest (directed by Lars Kraume, 2014), Personal Shopper (directed by Olivier Assayas, 2015), SS-GB (BBC, directed by Philipp Kadelbach, 2015), Mathilda (directed by Alexey Uchitel, 2014-15), Die Blumen von gestern (directed by Chris Kraus, 2015), Terror (directed by Lars Kraume, 2016), Werk ohne Autor (directed by F. H. v. Donnersmarck), Babylon Berlin (directed by Tom Tykwer, Hendrik Handloegten, Achim von Borries), Sense 8 (directed by Lana and Lilli Wachowski), Twins (directed by Lamberto Bava, 2016), Maryline (directed by Guillaume Gallienne, 2016), Dumbo (directed by Tim Burton, 2017), High Life (directed by Claire Denis, 2017).(imdb.minibio)
È stato uno dei più importanti esponenti della [[tradizione]] [[filosofia|filosofica]] [[occidente|occidentale]].
Il contributo più importante che egli ha dato alla storia del pensiero filosofico consiste nel suo [[metodo]] d'indagine: il [[dialogo]] che utilizzava lo strumento [[critica|critico]] dell'''elenchos'' (confutazione) applicandolo prevalentemente all'esame in comune (''extazein'') di [[concetto|concetti]] morali fondamentali. Per questo Socrate è riconosciuto come padre fondatore dell'[[etica]] o [[filosofia morale]] e della [[filosofia]] in generale.
{{TOChidden}}
==Le fonti sulla vita==
È ben noto il fatto che Socrate non ha lasciato alcuno scritto. Il suo pensiero lo ricaviamo dalle opere dei discepoli, tra cui spicca soprattutto [[Platone]] che lo fu per lungo tempo e che condivise, negli scritti giovanili, il pensiero del maestro, a tal punto che risulta difficile distinguere il pensiero socratico da quello platonico, che acquisì poi una maggiore originalità solo nella maturità e nella vecchiaia.
<ref>Secondo Vlastos i dialoghi platonici sono comunque una fonte attendibile, perché tendono a riflettere l'immagine del vero Socrate. Giovanni Reale poi spiega in ''Socrate'' (v. bibliografia) i motivi per cui l'''[[Apologia di Socrate]]'' sia da considerare un testo fedele e attendibile.</ref>
Alle Anderen by Maren Ade, in which Lars Eidinger plays the male lead role alongside Birgit Minichmayr, was awarded the Silver Bear of the Berlinale in 2009. He was nominated for the German TV Prize as Best Actor in 2010 for Verhältnisse and 2013 for Polizeiruf - Der Tod macht Engel aus uns allen. In 2013, Lars Eidinger received the German Film Critics' Prize as Best Actor and in 2014 the Grimme Award. In 2017, Lars Eidinger was again nominated fort he German TV Prize as Best Actor for Terror and Familienfest, which won the prize as Best Film.(imdb.minibio)
Un'altra fonte della vita e del pensiero di Socrate è rappresentata dallo storico [[Senofonte (storico)|Senofonte]] a cui però non interessa il pensiero socratico, ma soprattutto l'esposizione di aneddoti della vita [[militare]] del suo amico Socrate.
[[Immagine:Socrates in a basket.jpg|200px|thumb|Socrate nella cesta. Stampa del [[XVI secolo]]]]
Un'altra testimonianza la troviamo ne ''[[Le nuvole (Aristofane)|Le nuvole]]'', [[commedia]] di [[Aristofane]] dove Socrate viene rappresentato come veniva visto da alcuni ad [[Atene]] e cioè come un pedante seccatore perso nelle sue discussioni astratte e campate in aria. Aristofane infatti mostra Socrate dentro una cesta che cala dalle nuvole mentre è tutto intento a delle ricerche strambe e ridicole, come calcolare quanto è lungo il salto della [[pulce]], o quale sia l'origine del ronzio delle [[zanzara|zanzare]]. Aristofane vuole evidentemente fare una caricatura di queste ricerche naturalistiche che egli impropriamente attribuisce a Socrate, e anche avvertire che chi si dedica allo studio della [[natura]] in genere è un [[ateo]], che rigetta la [[religione]] tradizionale, nella sua commedia ridicolmente sostituita dal [[culto]] delle Nuvole.
In addition to acting, Lars Eidinger is a musician and DJ. He lives in Berlin.(imdb.minibio)
Testimone del pensiero socratico è [[Aristotele]] che però risulta poco attendibile poiché egli tende a esporre il pensiero dei filosofi precedenti interpretandolo secondo il suo personale punto di vista, operando distorsioni e fraintendimenti sui concetti originali. Aristotele infatti, presenta la dottrina socratica come incentrata, in un primo tentativo fallito, nell'individuare la [[definizione]] del concetto. A questo, secondo Aristotele, mirava la [[ricerca]] che si esprimeva nel continuo interrogare (''ti estì'') che Socrate effettuava nel dialogo: la definizione precisa della cosa di cui si stava parlando. In particolare Aristotele attribuiva a Socrate la scoperta del metodo della definizione e [[induzione]], che considerava l'[[essenza (filosofia)|essenza]] del [[metodo scientifico]]. Stranamente però, Aristotele affermava pure che tale metodo non fosse adatto all'[[morale|etica]]. Socrate invece avrebbe erroneamente applicato questo suo metodo all'esame dei concetti morali fondamentali del tempo, come ad esempio le [[virtù]] di ''[[pietà]]'', ''[[saggezza]]'', ''[[temperanza]]'', ''[[coraggio]]'', e di ''[[giustizia]]''.
<ref>Da qui deriva l'interpretazione di [[Nietzsche]] che concepisce Socrate in senso aristotelico come l'iniziatore dello [[spirito apollineo]], del pensiero logico-razionale.</ref>
Member of the 'Official Competition' jury at the 66th Berlin International Film Festival in 2016.(imdb.trivia)
Probabilmente Socrate frequentò il gruppo degli amici di [[Pericle]] e conobbe le dottrine dei filosofi naturalisti [[Ionia|Ionici]] di cui apprezzava in particolare [[Anassimandro]], fattogli conoscere da [[Archelao (filosofo)|Archelao]]. Nel [[454 a.C.]] essendo presenti ad Atene [[Parmenide]] e [[Zenone di Elea]], Socrate ebbe modo di conoscere la dottrina [[sofisti]]ca come pure fu in rapporti con i sofisti [[Protagora]], [[Gorgia]] e [[Prodico]].
== Filmografia ==
Si sa che fu molto interessato al pensiero di [[Anassagora]] ma se ne allontanò per la teoria del ''Nous'' (Mente) che metteva ordine nel [[caos]] primigenio degli infiniti semi. Secondo alcuni interpreti Socrate pensava che questo principio ordinatore dovesse essere identificato con il sommo principio del Bene, un principio morale alla base dell'[[universo]], ma quando invece si accorse che per Anassagora il Nous doveva invece rappresentare un principio fisico, una forza [[materia]]le, ne fu deluso e abbandonò la sua dottrina.
* ''[[]]'', regia di [[]] ()
==Vita= Televisione ===
[[Immagine:Socrates and Xanthippe.jpg|thumb|right|200px|<center>Socrate e Santippe<br/><small>incisione di [[Otto Van Veen]], [[XVII secolo]].</small></center>]]
Il periodo storico in cui visse Socrate è caratterizzato da due date fondamentali: il [[469 a.C.]], l'anno in cui nacque, segna la definitiva vittoria dei [[Grecia|Greci]] su i [[Persia]]ni con la vittoria nella [[battaglia dell'Eurimedonte]]. La vita di Socrate si svolge dunque nel periodo della maggiore potenza ateniese ma anche del suo declino. All'età dell'oro di Pericle seguirà infatti nell'anno della morte di Socrate, il [[399 a.C.]], la [[crisi]] dell'[[imperialismo]] ateniese: con la sconfitta di Atene nella [[guerra del Peloponneso]] inizia il dominio [[sparta]]no sulla Grecia.
== Riconoscimenti ==
Il padre di Socrate fu Sofronisco, uno [[scultore]] e sua madre [[Fenarete]], una [[ostetricia|levatrice]]. Probabilmente Socrate era di famiglia benestante, di origini [[aristocrazia|aristocratiche]]: nei dialoghi platonici non risulta che egli esercitasse un qualsiasi [[lavoro]] e del resto sappiamo che egli combatté come [[oplita]] nella [[battaglia di Potidea]], e in quelle di Delio e di Anfipoli. L'oplita era un fante dotato di un'[[armatura]] pesante il cui costo potevano permettersi solo i più facoltosi. È riportato nel dialogo del ''[[Simposio (dialogo)|Simposio]]'' di Platone che Socrate fu decorato per il suo coraggio in [[guerra]]. In un caso, si racconta, rimase al fianco di [[Alcibiade]] ferito, salvandogli probabilmente la vita. Durante queste campagne di guerra dimostrò di essere straordinariamente resistente, marciando in [[inverno]] senza scarpe né mantello.
Adolf Grimme Awards, Germany
[[Immagine:Socrates Pio-Clementino Inv314.jpg|200px|left|thumb|<center>Busto di Socrate conservato nei [[Musei Vaticani]].</center>]]
2014 Won Adolf Grimme Award Fiction Grenzgang (2013) Shared with: Hannah Hollinger (writer) Brigitte Bertele (director) Kade Gruber (production designer) Claudia Michelsen (actress)
Austrian Film Award, AT
Sull'aspetto fisico di Socrate, Platone ce lo descrive come un uomo avanti negli anni e piuttosto brutto ma aggiunge anche che egli era come quelle teche apribili, installate di solito ai quadrivi, raffiguranti spesso un [[satiro]] che custodivano all'interno la statuetta di un dio. Questo pare quindi fosse l'aspetto di Socrate, fisicamente simile a un satiro, e tuttavia sorprendentemente buono nell'animo, per chi si soffermava a discutere con lui.
2018 Nominated Austrian Film Award Best Actor (Beste männliche Hauptrolle) Die Blumen von gestern (2016)
2013 Nominated Austrian Film Award Best Actor (Bester männlicher Darsteller) Tabu - Es ist die Seele ein Fremdes auf Erden (2011)
Bavarian TV Awards
Socrate fu sposato con [[Santippe]], che gli diede tre figli (ma secondo Aristotele e [[Plutarco]] due di questi li avrebbe avuti da una [[Concubinato|concubina]] di nome Mirto). Santippe ebbe fama di donna insopportabile e bisbetica. Socrate stesso attestò che avendo imparato a vivere con lei era divenuto ormai capace di adattarsi a qualsiasi altro essere umano, esattamente come un domatore che avesse imparato a domare cavalli selvaggi, si sarebbe trovato a suo agio con tutti. Egli d'altra parte era talmente preso dalle proprie ricerche filosofiche al punto da trascurare ogni altro aspetto pratico della vita, tra cui anche l'affetto della moglie, finendo per condurre un'esistenza quasi vagabonda. Socrate viene anche rappresentato come un assiduo partecipante a [[Simposio e pratiche simposiali|simposi]], intento a bere e a discutere. Fu un bevitore leggendario, soprattutto per la capacità di tollerare bene l'[[alcool]] al punto che quando il resto della compagnia era ormai completamente ubriaca egli era l'unico a sembrare sobrio.
2014 Nominated Bavarian TV Award Best Actor in a Movie Made for Television (Bester Schauspieler - Fernsehspiel/Fernsehfilm) Alarm für Cobra 11 - Die Autobahnpolizei (1996) For episode "Der Tod macht Engel aus uns allen".
German Film Awards
==L'Atene di Socrate==
2017 Nominated Film Award in Gold Best Performance by an Actor in a Leading Role (Beste darstellerische Leistung - Männliche Hauptrolle) Die Blumen von gestern (2016)
[[Immagine:Acropole1.jpg|300px|thumb|<center>L'Acropoli con il [[Partenone]] raffigurazione del nazionalismo greco al tempo di Pericle</center>]]
German Film Critics Association Awards
Socrate, visse dunque durante un periodo di transizione, dall'apice del potere di Atene fino alla sua sconfitta per mano di [[Sparta]] e alla sua coalizione nella guerra del Peloponneso. Dopo la sconfitta s'insediò ad Atene un [[regime]] [[oligarchia|oligarchico]] e filospartano guidato da [[Crizia]], un nobile [[sofistica|sofista]] negatore della religione. Dopo appena un anno il governo dei "[[Trenta tiranni]]" decadde e s'instaurò un governo [[democrazia|democratico]] [[conservatore]] formato da [[esilio|esiliati]] politici, guidato da [[Trasibulo]] che giudicava Socrate un nemico politico per i rapporti che egli aveva avuto con Alcibiade, suo scapestrato discepolo e presunto amante, accusato di avere tradito Atene per Sparta. Il nuovo regime democratico <ref> Vale qui avvertire di non confondere la democrazia greca antica con quella moderna. Il regime democratico non voleva dire il "governo del popolo" ma semplicemente espressione di quel partito che si opponeva a quello aristocratico. Si potevano quindi trovare rappresentanti della classe nobiliare come di quella borghese indifferentemente nell'uno o nell'altro dei due partiti.</ref> voleva riportare la città allo splendore dell'età di Pericle instaurando un clima di pacificazione generale: infatti non perseguitò, com'era abitudine, i nemici del [[partito]] avverso ma concesse un'[[amnistia]]. Si voleva tornare a creare in Atene una compattezza e solidarietà sociale riproponendo ai cittadini gli antichi [[ideale|ideali]] e i principi morali che avevano fatto grande Atene. Ma nella città si diffondeva l'insegnamento, seguito con entusiasmo da molti, specie giovani, dei sofisti i quali invece esercitavano una critica corrosiva di ogni principio e verità che si volesse dare per costituita dalla religione o dalla tradizione.
2016 Nominated German Film Critics Award Best Actor (Bester Darsteller) Familienfest (2015)
2013 Won German Film Critics Award Best Actor (Bester Darsteller) Tabu - Es ist die Seele ein Fremdes auf Erden (2011) Was bleibt (2012)
2010 Nominated German Film Critics Award Best Actor (Bester Darsteller) Alle Anderen (2009)
German Screen Actors Awards
==La dottrina socratica==
2015 Nominated DSP Award Best Supporting Actor (Bester Nebendarsteller) Der Prediger (2014)
{{Vedi anche|Pensiero di Socrate (interpretazioni)}}
2013 Nominated DSP Award Best Supporting Actor (Bester Nebendarsteller) Tatort (1970) For episode "Borowski und der stille Gast".
Molti studiosi di storia della filosofia <ref>U. Nicola, G. Reale, E. Riva, [[Emanuele Severino|E. Severino]], G. Vlastos, P. Hadot ed altri.</ref>concordano nell'attribuire a Socrate la nascita di quel peculiare modo di pensare che ha consentito l'origine e lo sviluppo della riflessione astratta e razionale, che sarà il fulcro portante di tutta la [[filosofia greca]] successiva.
Il primo a sviluppare questa interpretazione della dottrina socratica fu Aristotele che attribuì a Socrate la scoperta del metodo della definizione e induzione, che egli considerava uno, ma non l'unico, degli assi portanti del metodo scientifico.
German Television Awards
===Sapere di non sapere===
2017 Nominated German Television Award Best Actor (Bester Schauspieler) Familienfest (2015) Terror - Ihr Urteil (2016)
Paradossale fondamento del pensiero socratico è l'[[ignoranza]], elevato a movente fondamentale del desiderio di conoscere. La figura del filosofo secondo Socrate è completamente opposta a quella del saccente, ovvero del sofista. Le fonti storiche che ci sono pervenute descrivono Socrate come un personaggio animato da una grande sete di verità e di sapere, che però sembravano continuamente sfuggirgli. Egli diceva di essersi convinto così di non sapere, e di essere completamente ignorante.
2013 Nominated German Television Award Best Actor (Bester Schauspieler) Polizeiruf 110 (1971) For episode "Der Tod macht Engel aus uns allen".
2010 Nominated German Television Award Best Actor (Bester Schauspieler) Verhältnisse (2010)
Jupiter Award
Nell'''Apologia di Socrate'' ci viene descritto come egli abbia preso coscienza di ciò a partire da un singolare episodio. Un suo amico, Cherofonte, aveva chiesto alla [[Pizia]], la sacerdotessa dell'[[Oracolo di Delfi|oracolo di Apollo]] a [[Delfi]], chi fosse l'uomo più sapiente e questa aveva risposto che era Socrate. Egli sapeva di non essere il più sapiente e quindi volle dimostrare come l'oracolo si fosse sbagliato andando a dialogare con quelli che avevano fama di essere molto sapienti, in particolare i politici.
2017 Nominated Jupiter Award Best German TV Actor Terror - Ihr Urteil (2016)
== Doppiatori italiani ==
Ma alla fine del confronto, racconta Socrate, questi, messi di fronte alle proprie contraddizioni (l' ''[[aporia]]'' socratica) e inadeguatezze, provarono stupore e smarrimento, apparendo per quello che erano: dei presuntuosi ignoranti che non sapevano di essere tali. Allora capii, dice Socrate, che veramente io ero il più sapiente perché ero l'unico a sapere di non sapere, a sapere di essere ignorante. In seguito quegli uomini, che erano coloro che governavano la città, messi di fronte alla loro pochezza presero ad odiare Socrate.
== Note ==
«Ecco perché ancora oggi io vo d'intorno investigando e ricercando...se ci sia alcuno...che io possa ritenere sapiente; e poiché sembrami che non ci sia nessuno, io vengo così in aiuto al [[dio]] dimostrando che sapiente non esiste nessuno» (da Platone, ''Apologia di Socrate'' a cura di M.Valgimigli, in ''Opere'' pag.45)
<references/>
== Bibliografia ==
Egli quindi "investigando e ricercando", conferma l'oracolo del dio, mostrando così l'insufficienza della classe politica dirigente. Da qui le accuse dei suoi avversari: egli avrebbe suscitato la [[contestazione]] giovanile insegnando con l'[[Criticismo|uso critico della ragione]] a rifiutare tutto ciò che si vuole imporre per la forza della tradizione o per una valenza religiosa. Socrate in realtà (sempre secondo la testimonianza di Platone) non intendeva affatto contestare la religione tradizionale, né corrompere i giovani incitandoli alla sovversione.
===Il Daimon (Δαίμων) socratico===
Socrate non era [[ateismo|ateo]], ma anzi affermava di credere in una particolare divinità, figlia delle divinità tradizionali, che egli chiamava ''dàimon''. Questo termine (Δαίμων), che noi impropriamente traduciamo con [[demone]], in realtà va inteso in modo diverso. Il ''daimon'' per i greci era un essere divino inferiore agli dei ma superiore agli uomini (una sorta di spirito, un demone benevolo). Socrate si diceva tormentato da questa voce interiore che si faceva sentire non tanto per indicargli come pensare e agire, ma piuttosto per dissuaderlo dal compiere una certa azione. Socrate stesso dice di esser continuamente spinto da questa entità a discutere, confrontarsi, e ricercare la verità morale.([[Kant]] paragonava questo principio all'[[Critica della ragion pratica|imperativo categorico]], alla [[coscienza morale]] dell'uomo.)
===Conosci te stesso===
Il [[motto]] "ΓΝΩΘΙ ΣΑΥΤΟN" (''Gnòthi Sautòn'', «[[Conosci te stesso]]»), risalente alla tradizione religiosa di Delfi, voleva significare, nella sua laconica brevità, la caratteristica dell'antica sapienza greca: quella dei [[Sette sapienti greci|sette sapienti]]. Il significato originario, dedotto da alcune formule a noi pervenute (''Nulla di troppo'', ''Ottima è la misura'', ''Non desiderare l'impossibile''), era quello di voler ammonire a conoscere i propri limiti, «conosci chi sei e non presumere di essere di più»; era dunque una esortazione a non cadere negli eccessi a non offendere la divinità pretendendo di essere come il dio. Del resto tutta la tradizione antica mostra come l'ideale del saggio, colui che possiede la ''sophrosyne'' (la saggezza), sia quello della moderazione.
===La maieutica===
{{vedi anche|Metodo socratico}}
Il termine ''[[maieutica]]'' viene dal greco ''maieutiké'' (sottinteso: ''téchne''). Letteralmente, sta per "l'arte della levatrice" (o "dell'ostetrica"), ma l'espressione designa il metodo socratico così come è esposto da Platone nel ''[[Teeteto]]''. L'arte [[dialettica]], cioè, viene paragonata da Socrate a quella della levatrice, il mestiere di sua madre: come quest'ultima, il filosofo di Atene intendeva "tirar fuori" all'allievo pensieri assolutamente personali, al contrario di quanti volevano imporre le proprie vedute agli altri con la [[retorica]] e l'arte della parola come facevano i sofisti. Parte integrante di questo metodo è il ricorso a battute brevi ([[brachilogia]]) in opposizione ai lunghi discorsi (macrologia) del metodo retorico dei sofisti.
==Differenze con i sofisti==
Socrate, a differenza dei sofisti, mirava a convincere l'interlocutore non ricorrendo ad argomenti retorici e suggestivi, ma sulla base di argomenti razionali. Socrate si presenta così come una persona [[anticonformismo|anticonformista]], che in opposizione alle convinzioni della folla rifugge il [[consenso]] e l'[[omologazione]]: garanzia di verità è per lui non la condivisione irriflessa, ma la [[ragione]] che porta alla reciproca persuasione.
Si è detto inoltre come egli non lasciò niente di scritto della sua filosofia perché pensava che la parola scritta fosse come il bronzo che percosso dà sempre lo stesso suono. Lo scritto non risponde alle domande e alle obiezioni dell'interlocutore ma interrogato dà sempre la stessa risposta Per questo i dialoghi socratici appaiono spesso "inconcludenti", nel senso non che girano a vuoto, ma piuttosto che ''non chiudono'' la discussione, perché la conclusione rimane sempre aperta, pronta ad essere rimessa nuovamente in discussione. <ref> Il motivo per cui Socrate non scrisse nulla si può anche vedere accennato nel ''[[Fedro (dialogo)|Fedro]]'' platonico, nelle parole che il re egiziano Thamus rivolge a Theuth, inventore della scrittura:
''«Tu offri ai discenti l'apparenza, non la verità della sapienza; perché quand'essi, mercé tua, avranno letto tante cose senza nessun insegnamento, si crederanno in possesso di molte cognizioni, pur essendo fondamentalmente rimasti ignoranti e saranno insopportabili agli altri perché avranno non la sapienza, ma la presunzione della sapienza»''</ref>
{{Vedi anche|Comunicazione filosofica}}
Come è stato evidenziato tuttavia, la filosofia stessa di Socrate segna il passaggio da un tipo di cultura orale, basata sulla tradizione mimetico-poetica, ad un mentalità di tipo concettuale-dialettico, preludio di un'[[alfabetizzazione]] maggiormente diffusa. Socrate è ancora l'ultimo rappresentante della cultura orale, ma in lui già si avvertirebbe l'esigenza di un sapere astratto e definito, da esprimere in forma scritta, esigenza che sarà fatta propria da Platone che d'altra parte conserverà nello scritto filosofico la forma dialogica che svanirà nelle opere della vecchiaia dove il dialogo sarà semplicemente quello ''dell'anima con se stessa''. Lo stesso Platone d'altronde affermava che la sua filosofia va ricercata altrove rispetto ai suoi scritti.
Il fatto che Socrate preferisse il discorso orale a quello scritto è il motivo per cui egli era stato confuso con i sofisti. Secondo Platone è questa una delle colpe di Socrate: lui che era vero sapiente si dichiarava ignorante e i sofisti, veri ignoranti, facevano [[professione]] di sapienza. In questo modo il [[maestro]] contribuiva a confondere il vero ruolo della filosofia ed egli stesso al processo, pur avendo rifiutato l'aiuto di un celebre "avvocato" sofista, per l'abitudine di dialogare con chiunque in strada e nei più diversi luoghi, era stato ritenuto dagli ateniesi un sofista.
{{vedi anche|Dialettica eristica}}
===Critica della paideia===
È pur vero che Socrate come i sofisti metteva in discussione un certo modo di intendere l'ideale educativo della ''[[paideia]]'', ma con intenti del tutto opposti: i sofisti con lo scopo di dissolverlo, Socrate invece con lo scopo di tutelarlo.
La ''paideia'' esaltava lo spirito di [[Cittadinanza (diritto)|cittadinanza]] e di appartenenza costituendolo come elemento fondamentale alla base dell'ordinamento politico-giuridico delle città greche. L'identità dell'[[individuo]] era pressoché inglobata da quell'insieme di norme e [[valore|valori]] che costituivano l'identità del popolo stesso: per questo più che un procedimento educativo o di socializzazione potrebbe essere definito come processo di uniformazione all'''[[ethos]]'' [[politica|politico]].
La dottrina dei sofisti si poneva contro questa omologazione della ''paideia'', da essi giudicata "conservatrice" e prevaricatrice; essi miravano perciò a contestarne la verità, tramite l'arte della retorica e a far apparire vero ciò che a loro conveniva, prevalendo con la parola sull'altro e ad annullare qualsiasi valore di verità e giustizia sostituendovi il proprio [[egoismo|egoistico]] interesse. Socrate invece voleva piuttosto verificare e smascherare se sotto quell'ideale educativo non vi fosse quello di addormentare le coscienze critiche a scopi di potere personale.
{{Vedi anche|Relativismo etico sofistico}}
===Brachilogia ed ironia===
{{vedi anche|Brachilogia|Ironia socratica}}
D'altra parte è vero che anche lui esaltava la parola, ma, al contrario dei sofisti che usavano il [[monologo]] e che praticamente parlavano da soli, il suo discorrere era un ''dià logos'', una parola che ''attraversava'' i due interlocutori . Mentre i sofisti infatti miravano ad abbindolare l'interlocutore usando il ''macròs logos'' , il grande e lungo discorso che non dava spazio alle obiezioni , Socrate invece dialogava con brevi domande e risposte - la cosiddetta ''brachilogia'' (letteralmente breve dialogare) socratica - proprio per dare la possibilità di intervenire e obiettare ad un interlocutore che egli rispettava per le sue opinioni.
Un'altra caratteristica del dialogo socratico, che lo distingueva dal discorso torrentizio dei sofisti, era il continuo domandare di Socrate su quello che stava affermando l'interlocutore; sembrava quasi che egli andasse alla ricerca di una precisa definizione dell'oggetto del dialogo. ''Ti estì''. che cos'è quello di cui tu parli?
È questa l' ''[[Ironia socratica|ironia di Socrate]]'' che, per non demotivare l'interlocutore e per fare in modo che egli senza imposizioni si convinca, finge di non sapere quale sarà la conclusione del dialogo. Chi dialoga con Socrate tenterà varie volte di dare una risposta precisa ma alla fine si arrenderà e sarà costretto a confessare la sua ignoranza. Proprio questo sin da principio sapeva e voleva Socrate: la sua non era fastidiosa pedanteria<ref>Socrate stesso nel processo si definisce scherzosamente così: «''Sono stato come un [[tafano]], un insetto che punge un animale sonnacchioso''», ma aggiunge: «''Io sono stato l'insetto che vi ha tenuto svegli, se me ne vado, voi vi addormenterete e finirete nell'ottusità''»</ref> ma dimostrare come la presunta sapienza dell'interlocutore fosse ipocrita.
==Le accuse politiche==
Il continuo dialogare di Socrate nelle strade e piazze della città attorniato da giovani affascinati dalla sua dottrina e da importanti personaggi, lo fa scambiare da molti per un sofista che, a differenza di questi molto più accorti, attacca imprudentemente e direttamente i politici dialogando con loro e dimostrando come la vantata loro sapienza non esista. Socrate viene quindi ritenuto un pericoloso nemico politico che contesta quei valori di cui i capi del governo credono di averne il sicuro possesso e che vogliono imporre ai cittadini.
Per questo Socrate che aveva attraversato indenne i regimi politici precedenti, che era rimasto sempre ad Atene e che non aveva mai accettato incarichi politici, adesso sarà protagonista di un evento scandaloso: il suo processo e la successiva condanna a morte.
Due esponenti di rilievo del regime democratico, [[Anito]] e [[Apologia di Socrate|Licone]] servendosi di un prestanome, [[Meleto]], un giovane ambizioso, fallito letterato, accusano Socrate e lo portano in tribunale per due pesanti accuse:
* che egli corrompe i giovani insegnando dottrine che mirano al disordine sociale;
* che egli non crede negli dei della città e quindi contesta che le [[legge|leggi]] siano di natura [[sacro|sacra]].
Egli stesso però dice apertamente che, poiché crede nel ''[[daimon]]'', crede di conseguenza anche negli Dei: il ''daimon'' infatti è una creatura minore figlia delle divinità tradizionali. L'accusa di "empietà" o "ateismo" era evidentemente un pretesto giuridico per un processo politico, poiché l'ateismo era sì ufficialmente riprovato e condannato ma tollerato e ignorato se affermato privatamente. Poiché la religione e la cittadinanza erano ritenute un tutt'uno, accusando Socrate di empietà lo si incolpava di avere cospirato contro le [[istituzione|istituzioni]] e l'ordine pubblico. D'altra parte Socrate eluderà facilmente l'accusa di empietà sostenendo che se è vero che egli crede in un ''daimon'', creatura figlia degli dei come sarebbe possibile che egli non creda nei suoi genitori?
Crizia offrirà a Socrate di difenderlo, ma egli rifiutò probabilmente perché non voleva confondersi con i sofisti e preferì difendersi da solo. Descritto da Platone nella celebre Apologia di Socrate, il processo evidenzia due elementi:
* che da chi non lo conosce, Socrate è stato confuso con i sofisti considerati corruttori morali dei giovani e
* che egli è odiato dai politici.
Riguardo l'accusa di corrompere i giovani essa va spiegata col fatto che Socrate era stato maestro di Crizia e di Alcibiade, due personaggi che nell'Atene della [[restaurazione]] democratica, godevano di pessima fama. Crizia era stato il capo dei Trenta Tiranni e Alcibiade, per sfuggire al processo che gli era stato intentato, aveva tradito Atene ed era passato a Sparta, combattendo contro la propria patria. Sono questi rapporti di educatore che ha avuto con questi due personaggi che stanno sotto all'accusa di corrompere i giovani.
Oggi la critica più attenta ha dimostrato che il processo e la morte di Socrate non fu un avvenimento incomprensibile rivolto contro un uomo apparentemente trascurabile non pericoloso per il regime democratico che voleva ricostruire un'unità politica e spirituale all'interno della città. Uno studioso inglese scrive infatti che fu principalmente «''la diffidenza suscitata dai rapporti di Socrate con i "traditori" che spinse i capi della restaurata democrazia a sottoporlo a processo nel 400-399. Alcibiade e Crizia erano morti entrambi, ma i democratici non si sentivano aI sicuro finché l'uomo che s'immaginava avesse ispirato i loro tradimenti esercitava ancora influenza sulla vita pubblica''»(E. Taylor, ''Socrate'' , Londra, 1951, trad. it. Firenze 1952.)
==Il processo==
{{quote|E' giunto ormai il tempo di andare, o giudici, io per morire, voi per continuare a vivere. Chi di noi vada verso una sorte migliore, è oscuro a tutti, tranne che al Dio.|[[Platone]], [[Apologia di Socrate]]}}
[[Immagine:Socrate.jpg|thumb|left|200px|<center>Morte di Socrate (particolare)<br/><small> tela di [[Jacques-Louis David]]</small></center>]]
Il processo si tenne nel 399 a.C. innanzi a una giuria di 501 cittadini di Atene, e – com'era da aspettarsi per una figura come quella di Socrate - fu atipico: egli si difese contestando le basi del [[processo]], anziché lanciarsi in una lunga e pregevole difesa o portando in tribunale la sua famiglia per impietosire i giudici, come di solito si faceva.
Fu riconosciuto colpevole per uno stretto margine di voti - appena trenta. Dopodiché, come previsto dalle leggi dell'Agorà, sia Socrate che Meleto dovettero proporre una pena per i reati di cui l'imputato era stato accusato. Socrate sfidò i giudici proponendo loro di essere mantenuto a spese della collettività nel [[Pritaneo]], poiché riteneva che anche a lui dovesse essere riconosciuto l'onore dei benefattori della città, avendo insegnato ai giovani la scienza del bene e del male. Poi consentì di farsi multare - seppur di una somma ridicola (una mina d'argento dapprima, cioè tutto quello che gli possedeva, trenta mine poi, sotto pressione dei suoi seguaci, che si fecero garanti per lui). Meleto chiese invece la morte.
Furono messe ai voti le proposte, e con verdetto quasi unanime (140 voti a favore contro 360, secondo [[Diogene Laerzio]] II,42) gli ateniesi accolsero la proposta di Meleto, più per l'impossibilità di punire Socrate multandolo di una somma così ridicola che per effettiva volontà di condannarlo a morte: era pratica diffusa auto esiliarsi dalla città pur di sfuggire al giudizio, ed era probabilmente su questo che contavano gli stessi accusatori. Socrate dunque intenzionalmente irritò i giudici, che non erano in realtà mal disposti verso di lui. Ma perché lo fece? Socrate in effetti aveva già deciso di non andare in esilio, in quanto anche fuori di Atene avrebbe persistito nella sua attività: dialogare con i giovani e mettere in discussione tutto quello che si vuol far credere verità certa. «Perciò, - sostenne Socrate, - mi ritroverò a rivivere la stessa situazione che mi ha portato alla condanna: qualcuno dei parenti dei miei giovani discepoli si irriterà della mia ricerca della verità e mi accuserà». Del resto egli non temeva la morte, che nessuno sa se sia o no un male, ma la preferiva all'esilio, questo sì un male sicuro.
===Accettazione della condanna===
Come racconta Platone nel dialogo del [[Critone (dialogo)|''Critone'']], Socrate, pur sapendo di essere stato [[condanna]]to ingiustamente, una volta in [[carcere]] rifiutò le proposte di fuga dei suoi discepoli, che avevano organizzato la sua evasione corrompendo i carcerieri.
Si pone a questo punto uno dei temi più dibattuti della ''questione socratica'': il rapporto tra Socrate e le leggi: perché Socrate accetta la ingiusta condanna? {{Vedi anche|Pensiero di Socrate (interpretazioni)}}
Socrate non sfuggirà alla sua condanna poiché «''è meglio subire ingiustizia piuttosto che farla''», egli accetterà la [[morte]] che d'altra parte non è un male perché o è un sonno senza [[sogno|sogni]], oppure darà la possibilità di visitare un mondo migliore dove, dice Socrate, s'incontreranno interlocutori migliori con cui dialogare. Quindi egli continuerà persino nel mondo dell'aldilà a professare quel principio a cui si è attenuto in tutta la sua vita: il dialogo.
==Discepoli==
Fra i discepoli più importanti il posto d'onore spetta sicuramente a [[Platone]] cui spetterà poi passare il testimone ad [[Aristotele]] per formare così un trio composto dalle menti più importanti per la storia occidentale. Anche se non rinomato come Platone non deve essere trascurato nemmeno [[Antistene]] che, anch'egli allievo di Socrate, fondò la corrente dei [[cinici]] il cui allievo [[Diogene]] di Sinope al cospetto del potente [[Alessandro Magno]] che gli diceva ''Chiedimi ciò che vuoi'', ma che gli faceva ombra, rispose ''Lasciami il mio sole''.
L'importanza di Socrate nella storia della filosofia è talmente evidente che senza andare nei dettagli è sufficiente citare il suo discepolo meno famoso Antistene, che rimase colpito dalla parsimonia e moderazione del maestro, e per questo divenne fondatore della corrente dei cinici da cui nacque, grazie a [[Zenone di Cizio]] la corrente degli [[Stoici]] tra i cui [[Marco Aurelio]], [[Cicerone]] e [[Seneca]]. Anche [[Aristippo]], allievo di Socrate, sviluppò il concetto filosofico di piacere che ripreso e sviluppato ulteriormente da [[Epicuro]] portò alla corrente degli [[Epicurei]].
==Fonti storiche==
[[Gabriele Giannantoni]] nell'opera monumentale ''Socratis et Socraticorum Reliquiae'' (1991)<ref>G. Giannantoni, ''Socratis et Socraticorum reliquiae''. Collegit, disposuit, apparatibus notisque instruxit G.G. (Collana Elenchos, XVIII). Napoli, Bibliopolis, 1990-1991. 4 vol., 521, 652, 301, 609 p.</ref> ha cercato di compilare ogni minima notizia e fonte sulla figura storica di Socrate, incluso materiale attribuito a Eschines Socratico, Antistene e vari altri suoi contemporanei che lo avrebbero conosciuto.
Il professor [[Giovanni Reale]] ha offerto un'interpretazione di Socrate basata sul raffronto tra la filosofia greca prima e dopo Socrate: risulta evidente, in tal modo, l'importanza attribuita da Socrate all'[[anima]] umana, l'attenzione rivolta ora alla dimensione interiore della persona, mentre prima era rivolta esclusivamente allo studio della natura e a stabilire i principi primi del cosmo (''[[arché]]'').
Poiché Socrate non lasciò alcuna testimonianza scritta vi fu chi dubitò della sua effettiva esistenza; è stata posta una "questione socratica" che, non riferita solo alle notizie della sua vita ma anche e soprattutto al suo pensiero, ricorda, per certi versi, la cosiddetta "questione omerica". È possibile avere maggiori informazioni a riguardo leggendo "Introduzione a Socrate" di F. Adorno. La tesi del carattere fantastico della figura socratica fu sostenuta da [[Olof Gigon]] nel [[1947]].<ref>Vedi ''Sokrates. Sein Bild in Dichtung und Geschichte'' 1947.</ref> È doveroso precisare che al giorno d'oggi nessuno più dubita dell'esistenza storica di Socrate.
Le fonti maggiori sul Socrate storico che rimangono sono:
* I ''[[Dialoghi (Platone)|Dialoghi]]'' di Platone (''Apologia di Socrate'', ''Simposio'')
* Gli scritti di Senofonte, soprattutto i ''Memorabilia'', l' ''Apologia di Socrate'', il ''Simposio'' e l' ''Economico''.
* Le commedie ''Le Nuvole'', ''[[Gli uccelli (Aristofane)|Gli Uccelli]]'' e ''[[Le rane (Aristofane)|Le Rane]]'' di Aristofane
==Note==
{{references}}
==Bibliografia essenziale==
* [[Nicola Abbagnano]], ''Storia della filosofia'', 12 voll., Verona 2006.
* Gabriele Giannantoni, ''Dialogo socratico e nascita della dialettica nella filosofia di Platone'', edizione postuma a cura di B. Centrone, Bibliopolis, 2005
* Giovanni Reale, ''Socrate. Alla scoperta della sapienza umana'', Rizzoli, Milano, 2000
* Giovanni Reale, ''Socrate'', Rizzoli, Milano, 2001
* G. Vlastos, ''Studi socratici'', Vita e Pensiero, Milano 2003
* G. Vlastos, ''Socrate il filosofo dell'ironia complessa'', La Nuova Italia, Firenze 1998
* Francesco Adorno, ''Introduzione a Socrate'', Laterza, Bari, 1999
* Antonio Gargano, ''I sofisti, Socrate, Platone'', La Città del Sole, 1996
* Ubaldo Esposito, ''Il processo a Socrate'', Chegai, 2002
* Antonio Ruffino, ''Socrate: l'uomo e i tempi'', Liguori, Napoli, 1972
* [[Guido Calogero]], ''Erasmo, Socrate e il Nuovo Testamento'', Accademia Naz. dei Lincei, 1972
* Cioffi ed altri, ''I filosofi e le idee ''(Vol.I), Milano 2006.ISBN 9788842445906
* E. Taylor, ''Socrate'', Londra, 1951, trad. it. Firenze 1952
* [[Michel Foucault]], ''Discorso e verità nella Grecia Antica'', Donzelli, Roma 1996
==Collegamenti esterni==
* [http://www.filosofia.unina.it/sdf/ant/capV/par1.htm]Pagine dedicate al pensiero di Socrate, a cura del dipartimento di filosofia dell'Università di Napoli.
* [http://lgxserver.uniba.it/lei/personali/pievatolo/platone/socrate.htm]Introduzione a Socrate a cura dello SWIF (Sito Web Italiano per la Filosofia) del Dipartimento di Scienze Filosofiche dell'Università di Bari.
* [http://www.bibliopolis.it/dialogo%20socratico.htm Giannantoni, ''Dialogo socratico e nascita della dialettica nella filosofia di Platone'', edizione postuma a cura di B. Centrone, pp. 520, 2005. Il testo dell'opera è consultabile online].
* [http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=604]Pagina dedicata a Socrate della EMSF (Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche) della Rai.
* [http://www.emsf.rai.it/aforismi/aforismi.asp?d=81][http://www.emsf.rai.it/scripts/interviste.asp?d=485] Interviste RAI sul pensiero di Socrate a cura della EMSF al prof. Gabriele Giannantoni, ordinario alla Sapienza di Storia della filosofia antica.
* [http://youtube.com/watch?v=k2KzymrmNa0 Socrates] at the [http://www.enc-tv.com/ Encyclopedia channel] (230 biographical films about historical figures).
== Voci correlate ==
* [[Paideia]]
* [[Ironia#Ironia socratica|Ironia socratica]]
* [[Metodo socratico]] ([[Maieutica]])
* [[Brachilogia]]
* [[Platone]]
* [[Aristotele]]
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