La passeggiata (film) e Helsinki Seagulls: differenze tra le pagine

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{{S|società di pallacanestro finlandesi}}
{{Film
{{Squadra di pallacanestro
|titoloitaliano = La passeggiata
<!-- Introduzione -->
|immagine = Passeggiata 1954 cortese+rascel.jpg
|nome = Helsinki Seagulls
|didascalia = Valentina Cortese e Renato Rascel sono gli interpreti de ''La passeggiata''
|logo =
|titolooriginale =
|genere =
|linguaoriginale = italiano
|campione_euroleague =
|paese = [[Italia]]
|detentore_uleb_cup =
|titoloalfabetico = Passeggiata, la
<!-- Uniformi-->
|annouscita = [[1953]]
<!-- Uniforme interna -->
|durata =
|h_body = F2B120
|tipocolore = B/N
|h_pattern_b = _blackshoulders
|tipoaudio = sonoro
|ratioh_shorts = F2B120
|h_pattern_s = _blackbottom
|genere = Drammatico
<!-- Uniforme da trasferta -->
|regista = [[Renato Rascel]]
|a_body = 000000
|soggetto = dal racconto Prospettiva Nevskj di [[Nikolaj Vasil'evič Gogol'|Gogol]]
|a_pattern_b = _whiteshoulders
|sceneggiatore = [[Turi Vasile]], [[Diego Fabbri]], [[Ugo Guerra]], [[Giorgio Prosperi]], [[Franco Rossi]], [[Cesare Zavattini]], [[Enzo Curreli]], [[Renato Rascel]]
|a_shorts = 000000
|produttore =
|a_pattern_s = _whitebottom
|produttoreesecutivo = Paolo Moffa
<!-- Segni distintivi-->
|casaproduzione = Film Costellazione
|colori = {{simbolo|600px Blu Scuro Azzurro Oro e Bianco.png}} Blu, bianco e oro
|distribuzioneitalia = [[20th Century Fox]] Italia
<!-- Dati societari-->
|attori =
|città = [[Helsinki]]
* [[Renato Rascel]]: Paolo Barbato, insegnante
|nazione = FIN
* [[Valentina Cortese]]: Lisa, prostituta
|confederazione = [[FIBA Europe]]
* [[Paolo Stoppa]]: Preside del collegio
|federazione = [[Federazione cestistica della Finlandia|SKP]]
* [[Peppino De Martino|Giuseppe de Martino]]: Luigi Magri, collega di Barbato
|campionato = [[Korisliiga]]
* [[Francesco Mulé]]: insegnante, collega di Barbato
|annofondazione = 2013
* [[Anna Maria Bottini]]: amica di Lisa
|annoscioglimento =
* [[Lia Angeleri]]: insegnante
|palazzetto =
* [[Tino Bianchi]]: insegnante
|capienza =
* [[Enzo Maggio]]
|storia = '''Helsinki Seagulls'''<br />(2013-presente)
* [[Lina Marengo]]
|proprietario =
|fotografo = [[Vaclav Vich]]
|presidente =
|montatore = [[Otello Colangeli]]
|general manager =
|musicista = [[Giovanni Militello]]
|allenatore =
|scenografo = [[Gianni Polidori]]
|sito = www.helsinkiseagulls.net
|costumista = [[Marisa Crimi]]
<!-- Palmarès-->
|titoli nazionali =
|coppe nazionali =
|euroleghe =
|coppe europee =
|altri titoli =
}}
 
Gli '''Helsinki Seagulls''' sono una società [[pallacanestro|cestistica]] avente sede a [[Helsinki]], in [[Finlandia]]
'''''La passeggiata''''' è un film del [[1953]], diretto ed interpretato da [[Renato Rascel]]. Tratto molto liberamente<ref>Secondo tutti i commentatori il film si è discostato in modo sostanziale dal racconto. Ad esempio Lorenzo Quaglietti (''Eco del cinema'' del 31 gennaio 1954) scrive che «la ''Prospettiva Nevskij'' al quale si fa riferimento nei titoli di testa non ha nulla o quasi nulla da spartire con il film».</ref> dal racconto ''[[La Prospettiva Nevskij]]'' di [[Nikolaj Vasil'evič Gogol'|Gogol]], esso costituisce l'unica prova registica dell'artista [[roma]]no.
 
==TramaStoria==
Vennero fondati nel 2013, dopo il ritiro, per problemi finanziari del [[Torpan Pojat Helsinki]], da cui acquisirono la licenza di partecipazione al [[Campionato finlandese di pallacanestro|campionato finlandese]], e una parte dei giocatori.
Paolo Barbato è un timido insegnante che si reca a Roma per assumere una cattedra presso un collegio scolastico, dove, a causa del suo carattere timido e mite, viene preso di mira dal presuntuoso ed invadente Preside dell'Istituto e da altri colleghi. Un giorno, durante una passeggiata al [[Pincio]], vede la giovane Lisa e se ne innamora. Dopo averla incontrata altre volte, trova finalmente il coraggio di parlarle e di accompagnarla a casa.
 
== Cestisti ==
Quando lei gli si presenta per quello che è, una prostituta, lui fugge sconvolto e disperato. Poi, però, non riuscendo a dimenticarla, torna da lei e cerca di introdurla nel suo ambiente invitandola ad una festa del collegio, attirandosi sia il dileggio dei colleghi, molti dei quali la conoscono per la sua attività, che lo scherno delle amiche - colleghe della giovane. Ma lui spera di poterla redimere e dopo qualche tempo le chiede di sposarlo. Per tutta risposta lei lo deride, la apostrofa con sarcasmo e lo caccia di casa. Barbato decide quindi di abbandonare Roma per tornare da sconfitto al paese natio.
{{Vedi categoria|Cestisti degli Helsinki Seagulls}}
 
* [[Remy Abell]]
Non saprà che il suo tentativo di far cambiare Lisa non sarà stato vano. La giovane, anche se lo ha deriso ed insultato, intimamente è rimasta scossa dall'esperienza avuta con il timido insegnante e deciderà di cambiare vita, lasciando anche lei la città.
* [[Melsahn Basabe]] 2014-2015, 2018-
 
==Realizzazione del film==
Dopo il successo ottenuto con l'interpretazione de ''[[Il cappotto (film)|Il cappotto]]'', con cui aveva sfiorato la premiazione a [[Festival di Cannes 1952|Cannes]] e vinto il [[Nastro d'argento al migliore attore protagonista|Nastro d'argento]], Renato Rascel decide di insistere con Gogol, portando sullo schermo un altro racconto dello scrittore russo e questa volta assumendo direttamente la regia della pellicola, pur facendosi affiancare da Franco Rossi come consulente tecnico. Come già aveva fatto [[Alberto Lattuada|Lattuada]], l'ambientazione viene trasferita dalla [[Russia]] ([[San Pietroburgo]]) all'Italia, in questo caso a Roma. Nonostante il recente successo, tuttavia, l'artista romano, dovette superare non poche difficoltà in questa impresa, come lui stesso ha raccontato: «Nessun produttore voleva fare ''La passeggiata'', ma con la collaborazione di [[Cesare Zavattini|Zavattini]] feci tanto che trovai i soldi per farlo. Questo film è nato perché avevo fatto i''Il cappotto''<ref name=citta>Dichiarazione di Rascel in ''Le città del cinema'', op. cit. in bibliografia, pag. 238.</ref>».
[[File:Passeggiata rascel.jpg|thumb|140px|left|La passeggiata al Pincio del protagonista]]
Per la sua prima regia, Rascel coinvolge alcuni di coloro che già avevano lavorato a ''Il cappotto'': tra gli sceneggiatori compaiono infatti Zavattini e Giorgio Prosperi, assieme a Enzo Curreli, un avvocato messinese che aveva fondato la ''Faro film'', società di produzione che dopo aver lavorato sui documentari aveva esordito nei lungometraggi proprio con il film diretto da Lattuada.
 
Fu la ''Film Costellazione'', casa produttrice di ispirazione cattolica<ref>Così il ''Mereghetti'', cit. nella bibliografia.</ref>, a quel tempo diretta da [[Mario Melloni]] (che poi diventò Fortebraccio), ad accettare la proposta di Rascel. In quello stesso anno essa era impegnata con un altro regista esordiente ([[Antonio Pietrangeli]] con ''[[Il sole negli occhi]]'') dopo aver centrato l'anno precedente un buon successo con il ''[[Processo alla città]]'' di [[Luigi Zampa|Zampa]], film accolto da pressoché unanimi commenti positivi. Le riprese iniziarono nella prima metà dell'agosto 1953 e durarono poco più di due mesi, concludendosi ai primi di ottobre dello stesso anno<ref>Notizie sui tempi di lavorazione tratte dal quindicinale ''Cinema'', numeri dal 115 del 15 agosto al 118 del 30 settembre 1953.</ref>. Il film uscì nelle sale tra il dicembre 1953 ed il marzo 1954.
[[File:Passeggiata 1953 rascel foto sc.jpg|thumb|left|210px|Rascel, timido professore, in una scena con la spigliata Valentina Cortese]]
Vi furono difficoltà con la rigida [[censura cinematografica|censura]] del tempo che impose una modifica del finale rispetto al racconto gogoliano, nel quale il protagonista, di fronte al fallimento del suo proposito di redenzione della donna, si suicida. Non era infatti consentito evocare o rappresentare nel cinema il suicidio<ref>Circostanza ricostruita sia da Argentieri, pag 102, che da Giacci - Vitalone, pag 127, opere citate nella bibliografia.</ref> ed il finale originariamente previsto in sceneggiatura fu quindi vietato. Altre differenze tra racconto e film (diversità di personaggi, accenni alla tossicodipendenza, comportamenti volgari di Lisa) erano invece già state previste prudentemente nella sceneggiatura<ref name= cinema>Articolo di Giulio Cesare Castello apparso sul n. 124 del 25 dicembre 1953 del quindicinale ''Cinema''.</ref>. Il film ebbe due edizioni, delle quali la seconda aveva una durata inferiore di circa 20 minuti alla prima<ref name=corsera>Commento apparso sul quotidiano milanese il 18 marzo 1954, a firma "lan"[Arturo lanocita].</ref>.
 
==Accoglienza==
La prima - ed unica - esperienza di Rascel come regista non incontrò il favore della critica e non ebbe successo neppure sotto l'aspetto economico.
===Risultato commerciale===
''La passeggiata'' risulta aver incassato circa 148 milioni di [[Lire italiana|lire]]<ref>Su questo dato concordano sia il ''Dizionario dei film'' che il ''catalogo Bolaffi'', cit in bibliografia.</ref>. In questo modo il film non riuscì ad apparire nelle classifiche di incasso delle circa 150 pellicole prodotte in Italia nel 1953, anno in cui i campioni al botteghino furono ''[[Pane, amore e fantasia]]'' di [[Luigi Comencini|Comencini]] con circa un miliardo e mezzo di lire, seguito da ''[[Il ritorno di don Camillo]]'' di [[Julien Duvivier|Duvivier]] con circa 960 milioni<ref>Dati elaborati da Cavallo, op. cit. in bibliografia, pag 398.</ref>.Anche Rascel riconobbe l'insuccesso: «Forse il pubblico di allora - ha dichiarato circa venticinque anni dopo - non era preparato ad accettare una storia di un precettore che si innamora di una prostituta. Finanziariamente, si e no saremo rientrati dei soldi spesi<ref name=citta/>».
 
===Critiche e commenti===
La critica del tempo, pur riconoscendo alcuni meriti di Rascel regista, mise soprattutto in evidenza i limiti del film. Così su ''La Stampa''<ref>Recensione di Mario Gromo pubblicata sul quotidiano torinese il 17 dicembre 1953.</ref>: «Per le sue [di Rascel n.d.r.] intenzioni bisogna lodarlo, occorreva però uno sgranarsi più ricco, significativo ed appassionante perché il disegno del personaggio apparisse computo e l'attore potesse cimentarsi fino in fondo. Invece il film è lineare, qua e là statico e la regia è un po' inerte. Si tratta di un tentativo apprezzabile, al quale è da augurarsi un seguito più concreto». Meno indulgente furono i giudizi di due riviste del settore. ''Cinema'' scrisse che «il successo de ''Il cappotto'' ha fatto credere a Rascel di essere entrato in dimestichezza con i classici della letteratura (...) La scelta di un tema del genere per un primo esperimento registico è stata quanto meno imprudente. Rascel si è dimostrato un regista alquanto ingenuo e imbarazzato, arruffone. I molti, troppi, scenaristi lo hanno servito assai malamente. Si è illuso di seguire le orme di [[Charlie Chaplin|Chaplin]], illusione pericolosa e presuntuosa<ref name =cinema />». ''Cinema nuovo'' presentò il film come un «racconto melodrammatico - sentimentale ed il tono sdolcinato che ne acquista, purtroppo, lo rende piuttosto ridicolo, anche se non si tratta di un film comico<ref>Recensione pubblicata sul n. 32 del 1 aprile 1954 del quindicinale.</ref>».
 
Di «romanticismo abusato e di maniera» scrisse il ''Corriere della sera''<ref name=corsera/>, aggiungendo che «egli [Rascel n.d.r.] non ha rinunciato» alle sue tipiche esibizioni da comico di rivista, alla sua maschera da mimo. Chi apprezza questa maschera potrà apprezzare questo film, per logora che sia la materia del racconto». Ed anche su ''L'eco del cinema''<ref>Articolo di Lorenzo Quaglietti, apparso sul n. 45 del 31 gennaio 1954 del quindicinale.</ref>, pur riconoscendo la serietà di intenti dimostrata dall'artista romano per la sua prima regia, si affermò che «molte sono ancora le manchevolezze e molte le reminiscenze di altrui scoperte ed invenzioni, di Chaplin in primo luogo». Da segnalare, inoltre, che tutti i commenti ebbero espressioni di elogio per l'interpretazione di Valentina Cortese («eccellente», secondo il ''Corriere della sera''), attrice che era da poco rientrata in Italia dopo una lunga parentesi [[hollywood]]iana iniziata nel 1949.
 
Dello stesso tenore i giudizi retrospettivi, dal ''Catalogo Bolaffi'' («Purtroppo il regista- attore non riesce a far dimenticare lo stile di avanspettacolo che gli è proprio e dietro un'immagine gogoliana fa capolino spesso una mossa rivistaiola (anche se) il film ha una sottile vena malinconica che non dispiace»), sino, più recentemente, al ''Mereghetti''. che osserva come «purtroppo nel finale la comicità simil - surreale di Rascel appare del tutto fuori luogo, così come la sua recitazione troppo trasognata».
 
==Note==
{{references|2}}
 
==Bibliografia==
<small>'''''(in ordine cronologico)'''''</small>
* Ornella Levi (a cura di): ''Catalogo Bolaffi del cinema italiano''. Bolaffi Edit. Torino, 1967. {{NoISBN}}
* Mino Argentieri: ''La censura nel cinema italiano''. Editori Riuniti Roma, 1975 {{NoISBN}}
* AA.VV. ''Le città del cinema''. Napoleone Edit. Roma, 1979 {{NoISBN}}
* Vittorio Giacci, Lorenzo Vitalone: ''Il fantasma delle libertà'', in ''Il cinema italiano degli anni Cinquanta'' (a cura di Giorgio Tinazzi). Marsilio Edit. Venezia, 1979 {{NoISBN}}
* Roberto Chiti, Roberto Poppi: ''Dizionario del Cinema Italiano – volume II (1945-1959)''. Gremese Edit. Roma, 1991. ISBN 88-7605-548-7
* Pietro Cavallo: ''Viva l’Italia. Storia, cinema ed identità nazionale (1932-1962)''. Liguori Edit. Napoli, 2009. ISBN 978-88-207-4914-9
* Paolo Mereghetti: ''Il Mereghetti 2014''. Baldini e Castoldi Edit. >Milano, 2013. ISBN 978-88-6852-058-8
 
==Voci correlate==
* [[Letteratura russa]]
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.helsinkiseagulls.net/|Sito ufficiale|lingua=fi en}}
* {{imdb}}
 
{{Portale|CinemaFinlandia|pallacanestro}}
 
[[Categoria:FilmHelsinki basatiSeagulls| su opere di Nikolaj Gogol']]
[[Categoria:Film ambientati a Roma]]