La vita segreta di una teenager americana e Terre del Barolo: differenze tra le pagine
(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
Annullata la modifica 94672749 di Vegetable (discussione) Etichetta: Annulla |
||
Riga 1:
{{Azienda
|nome = Terre del Barolo
|logo = Logo TERREDELBAROLO.jpg
|logo_dimensione =
|immagine =
|didascalia =
|tipo =
|borse =
|data_fondazione = 1958
|luogo_fondazione = Castiglione Falletto (CN)
|fondatori = Arnaldo Rivera (e soci)
|data_chiusura =
|
|sede = via Alba-Barolo, 8 <br>12060 Castiglione Falletto (CN)
|gruppo =
|persone_chiave = Paolo Boffa (Presidente)
|industria = Bevande
|prodotti = vino
|fatturato =
|anno_fatturato =
|margine d'intermediazione =
|anno_margine d'intermediazione =
|risultato operativo =
|anno_risultato operativo =
|utile netto =
|anno_utile netto =
|dipendenti =
|anno_dipendenti =
|slogan = ''Vinum vita est''
|note =
}}
'''Terre del Barolo''' è una cooperativa vitivinicola con sede a [[Castiglione Falletto]], nelle Langhe, zona rinomata per la produzione dei principali vini piemontesi.
Fondata nel 1958, la Cantina Terre del Barolo è tra le più storiche cooperative dirette ancora attive del [[Piemonte]].
==Storia==
===Genesi del progetto===
[[File:ArnaldoRivera_01.jpg|thumb|271px|right|Arnaldo Rivera a una fiera di settore negli anni sessanta]]
Il territorio delle [[Langhe]] è da sempre terra di rinomati vini, tuttavia i primi decenni del Novecento furono caratterizzati da periodi difficili: le due guerre mondiali, l'epidemia di [[Daktulosphaira vitifoliae|filossera]] e periodi di depressione economica dovuti anche da un mercato delle uve caratterizzato da sempre più forti speculazioni a danno dei viticoltori.<ref>{{cita|G. Parusso, 2009|pp. 74-75}}</ref>
L'idea di fondare una cooperativa vitivinicola a [[Castiglione Falletto]] si deve all'intuizione di [[Arnaldo Rivera]], figlio di viticoltori della zona. Già suo padre fondò una cantina sociale negli anni venti che però non ebbe lo sperato successo, tuttavia Arnaldo Rivera ebbe in animo di ripetere l'impresa. Prima ancora di sviluppare il progetto per coinvolgere i viticoltori locali, da maestro elementare del paese quale era, propose quasi per gioco ai propri alunni di istituire una sorta di cooperativa per l'allevamento di galline finalizzata a finanziare la gita di fine anno con la vendita delle uova. Questo esperimento didattico della cosiddetta "cooperativa delle galline", realizzato portando come capitale una gallina per ciascun alunno, ebbe successo e a fine anno scolastico venne deliberato unanimemente il suo scioglimento con la conseguente vendita di tutte le galline.<ref>{{cita|G. Parusso, 2009|p. 52}}</ref>
Grazie al suo carisma Rivera riuscì a superare la diffusa diffidenza verso l'associazionismo cooperativo, poiché nella prima metà del Novecento i consorzi vitivinicoli fondati erano falliti anche a causa di un mercato poco dinamico.
Pur continuando le sue attività di maestro elementare e di sindaco di Castiglione Falletto, il progetto di una nuova cooperativa vitivinicola lo impegnò nello sviluppo delle risorse del territorio e contribuì a salvaguardare gli interessi del settore vinicolo della zona, scongiurando ulteriori speculazioni.<ref>http://www.slowfood.it/slowine/lectio-magistralis-di-bruno-giacosa/</ref><ref group="N">Come dichiarò il noto produttore Bruno Giacosa in una sua ''Lectio Magistralis'': «C'era anche il mercato delle uve in Alba, di cui io, come i tanti contadini che portavano lì le uve, non ho un bel ricordo, perché i mediatori aspettavano sempre fino all'ultimo momento prima di comprare, così i vignaioli erano costretti a vendere a qualsiasi prezzo pur di non riportarsi indietro il carro pieno. Era una cosa un po' triste, soprattutto quando non c'era una grande richiesta di uve da parte degli imbottigliatori. Noi invece preferivamo andare direttamente nelle cascine, anche perché così potevamo scegliere le uve che ci piacevano direttamente sul posto. Dopo aver comprato le uve, davo anche una mano in cantina, dove si produceva comunque un po' di vino che poi veniva venduto sfuso a quelle stesse aziende che compravano anche delle uve. Facendo il vino si guadagnava qualcosa di più, ma bisognava che fosse buono davvero, perché altrimenti c'era il rischio di non venderlo.»</ref>
Rivera riuscì così a convincere molti amici viticoltori in difficoltà ma anche sindaci di altri comuni e poi enti pubblici e banche per ottenere i necessari finanziamenti.<ref>{{cita|G. Parusso, 2009|pp. 65-66}}</ref>
===La fondazione della Cantina Terre del Barolo===
L'8 dicembre 1958, con un atto costitutivo redatto presso la sala del Municipio di Grinzane Cavour dinanzi al notaio Italo Ferrero, venne fondata la Cantina Terre del Barolo con sede a Castiglione Falletto e i soci fondatori al momento della fondazione, rappresentati dal presidente Arnaldo Rivera, furono ventidue.<ref>{{cita|G. Parusso, 2009|pp. 69-70}}</ref><ref group=N>I soci fondatori della cooperativa Terre del Barolo: Battista Alessandria, Giuseppe Ardito, Pietro Bosco, Enrico Bosso, Luigi Brignone, Alfredo Castagno, Pietro Castagnotto, Giuseppe Destefanis, Enrico Fava, Giuseppe Molino, Angelo Moscone, Giovanni Negro, Francesco Porasso, Paolo Porello, Giovanni Rabino, Arnaldo Rivera, Francesco Rivera, Giuseppe Roddolo, Andrea Roggero, Luigi Roggero, Renzo Roggero, Giovanni Veglio.</ref>
I lavori per la costruzione dello stabilimento, progettato dall'ingegner Biagio Soave e dall'architetto Elio Celato, partirono dopo la vendemmia del 1959, su terreni in parte acquistati dalla diocesi e in parte da contadini della zona in località Uccellaccio e, nel frattempo, i soci aderenti salirono a oltre trecento.<ref>{{cita|G. Parusso, 2009|p. 71}}</ref>
Nel gennaio del 1961 si riunì la prima assemblea ordinaria per approvare il primo bilancio che ammontava a 187.915.461 [[Lira italiana|Lire]] con ricavi per 2.666.913 [[Lira italiana|Lire]].<ref>{{cita|G. Parusso, 2009|p. 76}}</ref>
===La crescita durante i difficili anni Settanta===
[[File:Bruno-Murialdo3.jpg|thumb|271px|right|Terreni di un socio conferente]]
Nel 1968 il bilancio della Cantina Terre del Barolo superò il miliardo di lire e lo stabilimento venne ampliato per accogliere nuove botti di rovere ma anche nuovi spazi per il conferimento dell'uva, la cui vendita da parte dei soci viticoltori non rappresentò più un problema come in passato. Malgrado la crisi economica dei primi anni Settanta la cooperativa cominciò a farsi conoscere partecipando a svariate fiere di settore ad Alba ma anche a [[Torino]], [[Milano]], [[Genova]], [[Parma]], [[Verona]] e venne organizzata anche una prima rete di distribuzione.
Nel 1970 la cooperativa Terre del Barolo ricevette anche due Diplomi con Medaglia d'Oro, a seguito della partecipazione al 2º Concorso Nazionale dei Vini Italiani che si tenne a Milano.<ref>{{cita|G. Parusso, 2009|p. 86}}</ref>
Nel 1974 la Cantina Terre del Barolo raggiunse quasi cinquecento soci e, malgrado annate di vendemmie deludenti e meno abbondanti, la produzione e le vendite furono destinate a salire.
===Gli anni Ottanta===
All'inizio degli anni Ottanta la cooperativa ricevette a [[New York]] il prestigioso riconoscimento americano Italian Barrel Wine per un Nebbiolo d'Alba del 1979 decretato fra i migliori vini italiani.<ref name="cita|G. Parusso, 2009|p. 127">{{cita|G. Parusso, 2009|p. 127}}</ref> e il numero dei soci si assestò a 550, con un bilancio che sfiorava i sette miliardi di lire.
Nel 1983 venne celebrato il venticinquennale di attività e Arnaldo Rivera, in un suo discorso durante la cerimonia affermò che «un'entità sociale che agisca democraticamente ripartendo il reddito in rapporto alla partecipazione dei soci può essere un'idea vincente, abbattendo il pregiudizio che gli uomini siano destinati a essere armati gli uni contro gli altri in nome del privilegio e dell'egoismo individuale».<ref>{{cita|G. Parusso, 2009|pp. 73}}</ref>
Nel dicembre del 1986 Arnaldo Rivera rassegnò le sue dimissioni e alla sua morte, avvenuta il 10 gennaio del 1987, subentrò Francesco Conterno che mantenne la carica di presidente fino al 1990, occupandosi di portare a termine quel processo di rinnovamento già avviato con Rivera che comprese anche l'acquisto di nuove attrezzature, la creazione di un laboratorio di analisi interno e l'ammodernamento degli ambienti.
===La cooperativa dagli anni Novanta a oggi===
Dal 1990 Matteo Bosco divenne il nuovo presidente della cooperativa e i soci si ridussero a circa quattrocento, pur tuttavia realizzando risultati soddisfacenti in termini di produzione e di qualità; vennero inoltre eseguiti importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento dei locali di cantina e affinamento.<ref name="cita|G. Parusso, 2009|p. 127"/><ref>{{cita web|http://www.targatocn.it/sommario/agricoltura/leggi-notizia/argomenti/agricoltura/articolo/cantina-terre-del-barolo-matteo-bosco-riconfermato-alla-presidenza.html|data= consultato il 9 novembre 2017}}</ref>
L'[[alluvione del Tanaro del 1994]] danneggiò molti comuni e territori della zona, pertanto la cooperativa deliberò l'elargizione di contributi economici a sostegno dei soci più colpiti.<ref name="cita|G. Parusso, 2009|p. 127"/>
[[File:Bruno-Murialdo4.jpg|thumb|271px|right|Un'immagine della cantina]]
A partire dal 2001 la cooperativa ha deliberato l'istituzione di un premio annuale da assegnare a sole donne distintesi per il successo nel proprio ambito professionale e la prima donna a essere premiata è stata [[Carla Fracci]]. Negli anni successivi il Premio Terre del Barolo è stato assegnato a [[Luciana Littizzetto]], [[Margherita Hack]], [[Micol Fontana]], [[Elena Sofia Ricci]], [[Dacia Maraini]] ed [[Enza Sampò]].<ref>{{cita|G. Parusso, 2009|pp. 129-136}}</ref>
Sotto la guida del nuovo presidente Paolo Boffa la Cantina Terre del Barolo nel 2017, alla vigilia del suo sessantesimo anniversario, ha commemorato il suo fondatore creando una speciale selezione di [[Barolo (vino)|Barolo]] [[Denominazione di origine controllata e garantita|DOCG]] denominata ''ARNALDORIVERA''.<ref>{{cita|G. Parusso, 2009|p. 73}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.gazzettadalba.it/2017/11/la-figura-di-arnaldo-rivera-rivive-tra-foto-depoca-e-vini/|data= consultato il 9 novembre 2017}}</ref>
==I vini==
La cooperativa produce in prevalenza vini rossi prodotti esclusivamente con uve delle Langhe, rispettando i disciplinari [[Denominazione di origine controllata|DOC]] e [[Denominazione di origine controllata e garantita|DOCG]], inclusa una linea biologica. I vini principali sono classificati come [[Barolo (vino)|Barolo]], [[Nebbiolo]], [[Barbera d'Alba|Barbera]] e [[Dolcetto di Diano d'Alba|Dolcetto]], a cui si aggiunge una piccola produzione dai vitigni autoctoni [[Verduno Pelaverga|Pelaverga]] e Nascetta. Completano la gamma anche un vino spumante Alta Langa DOCG, un [[Barolo chinato]] e una [[grappa]] di Barolo.<ref>{{Cita web|url=http://terredelbarolo.com/i-vini//|data= consultato il 9 novembre 2017}}</ref>
==Certificazioni==
===Qualità===
* BRC (GSF Global Standard Food)
* ENI EN ISO 9001: 2008
* IFS (International Food Standard)
* ISO 22000: 2005
* ISO 22005: 2008
* Biologico
===Ambiente===
* ISO 14001:04
* EMAS
== Riconoscimenti ==
* Diploma con Medaglia d'Oro 2º Concorso Nazionale dei Vini Italiani, 1970
* Italian Barrel Wine, 1980
* IWSC Gold Outstanding, 2016
* Decanter World Wine Awards, 2017
== Note ==
=== Annotazioni ===
<references group=N/>
=== Fonti ===
<references/>
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Parusso|nome=G.|titolo=Alba il Novecento|editore=Araba Fenice|città=Cuneo|anno=2005|ISBN=no|cid=G. Parusso, 2005}}
* {{cita libro|cognome=Parusso|nome=G.|titolo=50 anni insieme|editore=Cantina Terre del Barolo|città=Castiglione Falletto|anno=2009|ISBN=no|cid=G. Parusso, 2009}}
== Voci correlate ==
* [[Arnaldo Rivera]]
* [[Castiglione Falletto]]
* [[Barolo (vino)|Barolo]]
* [[Langhe]]
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://terredelbarolo.com|Sito aziendale}}
{{Portale|aziende|agricoltura|alcolici|Piemonte}}
[[Categoria:Aziende del Piemonte]]
| |||