Silvio Berlusconi e File:The Good Dinosaur teaser trailer Arlo Spot.jpg: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
cambio con incipit della voce apposita
 
Andreone93 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
 
Riga 1:
== Dettagli ==
{{protetta}}
{{Informazioni file
{{D | commento = voce eccessivamente lunga, molte sezioni trattano di aspetti specifici che possono essere scorporati in proprie pagine di approfondimento, lasciando nella voce principale delle sintesi con relativo rimando di approfondimento }}
|Descrizione = Screenshot del [[trailer]] ufficiale del film ''[[The Good Dinosaur]]''
{{nota disambigua|altri componenti della famiglia Berlusconi|[[Berlusconi (disambigua)]]|Berlusconi}}
|Fonte = trailer ufficiale
{{Presidente del Consiglio dei Ministri
|Data = 3 giugno 2015
|prefisso onorifico = [[Onorevole]]
|Autore = [[Utente:Teoamez]]
|nome = Silvio Berlusconi
|Detentore copyright = [[Walt Disney Pictures]]
|immagine = Berlusconi incaricato premier 2008 - 2.jpg
|EDP = [[Wikipedia:Copyright immagini#Screenshot protetti da copyright]]
|Luogo nascita = [[Milano]]
|Altre versioni =
|Data nascita = {{Calcola età|1936|9|29}}
|Luogo morte =
|Data morte =
|Titolo = laurea in giurisprudenza; laurea ''honoris causa'' in [[ingegneria gestionale]]
|Professione = imprenditore; politico
|Partito = [[Il Popolo della Libertà]], <br>[[Partito Popolare Europeo]]
|Coalizione =
|Incarico = [[Governo Berlusconi I|I]]. [[10 maggio]] [[1994]] - [[17 gennaio]] [[1995]]<br/>[[Governo Berlusconi II|II]]. [[11 giugno]] [[2001]] - [[23 aprile]] [[2005]]<br/>[[Governo Berlusconi III|III]]. [[23 aprile]] [[2005]] - [[17 maggio]] [[2006]]<br/>[[Governo Berlusconi IV|IV]]. [[8 maggio]] [[2008]] - ''attualmente in carica''
|Vicepresidente =
|Predecessore = I. [[Carlo Azeglio Ciampi]]<br /> II. [[Giuliano Amato]]<br /> III. Silvio Berlusconi<br /> IV. [[Romano Prodi]]
|Successore = I. [[Lamberto Dini]]<br /> II. Silvio Berlusconi<br /> III. [[Romano Prodi]]<br /> IV. in carica
|Coniuge = [[Veronica Lario]]
}}
{{Membro delle istituzioni italiane
|istituzione=Camera
|legislatura = [[XII Legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[XIII Legislatura della Repubblica Italiana|XIII]], [[XIV Legislatura della Repubblica Italiana|XIV]], [[XV Legislatura della Repubblica Italiana|XV]], [[XVI Legislatura della Repubblica Italiana|XVI]] Legislatura
|circoscrizione =
XV [[Lazio]] 1 (XII legislatura), III [[Lombardia]] 1 (XIII, XIV legislatura), XIX [[Campania]] 1 (XV legislatura), XVIII [[Molise]] (XVI legislatura)
|collegio = [[Roma]] centro (XII leg), [[Milano]] 1 (XIII, XIV leg.)
|sito = http://www.camera.it/cartellecomuni/leg16/include/contenitore_dati.asp?tipopagina=&deputato=d35330&source=%2Fdeputatism%2F240%2Fdocumentoxml%2Easp&position=Deputati\La%20Scheda%20Personale&Pagina=Deputati/Composizione/SchedeDeputati/SchedeDeputati.asp%3Fdeputato=d35330&Nominativo=BERLUSCONI%20Silvio
}}
{{Bio
|Titolo=
|Nome = Silvio
|Cognome = Berlusconi
|Sesso = M
|LuogoNascita = Milano
|GiornoMeseNascita = 29 settembre
|AnnoNascita = 1936
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = politico
|Attività2 = imprenditore
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , detto "il Cavaliere" in ragione dell'onorificenza di [[Ordine al Merito del Lavoro|cavaliere del Lavoro]] conferitagli nel [[1977]]. È l'attuale [[presidente del Consiglio dei ministri]], in carica dall'[[8 maggio]] [[2008]] per il suo [[governo Berlusconi IV|quarto mandato]]
}}
 
Ha iniziato la sua attività imprenditoriale nel campo dell'edilizia. Nel [[1978]] ha fondato la società finanziaria [[Fininvest]] e nel [[1993]] la società di produzione multimediale [[Mediaset]]. Secondo la rivista americana ''[[Forbes]]'', nel [[2009]] Silvio Berlusconi è il secondo [[Classifica degli uomini più ricchi d'Italia secondo Forbes|uomo più ricco]] d'[[Italia]] e il [[Lista degli uomini più ricchi del mondo secondo la rivista Forbes|70° più ricco del mondo]], con un patrimonio stimato in 6,5 miliardi di [[Dollaro statunitense|dollari USA]].<ref>{{cita web|http://www.forbes.com/lists/2009/10/billionaires-2009-richest-people_The-Worlds-Billionaires_Rank_3.html|Forbes - The World's Billionaires 2009|20-03-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/economia/09_marzo_12/forbes_classifica_ricchi_44f8b25e-0ecd-11de-97ba-00144f02aabc.shtml|titolo=Forbes: sempre meno miliardari, il più ricco del mondo è Bill Gates|giorno=12|mese=3|anno=2009|accesso=20-03-2009|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]}}</ref>
 
È entrato direttamente in politica nel gennaio [[1994]], con la fondazione di [[Forza Italia]],<ref>[http://www.difesa.it/Ministro/Compiti+e+Attivita/Dettaglio+intervista.htm?DetailID=55 Ministero della Difesa, intervista all'On. Antonio Martino]: "...Forza Italia è una creazione di Berlusconi ed è legata alla sua presenza. Finché c'è lui, esiste il partito..."</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/ottobre/22/Cerchiamo_rispettare_anagrafe_dei_tirolesi_co_0_9710221768.shtml Corriere della Sera, 22 ottobre 1997]: "...Berlusconi fondo' Forza Italia e si coalizzo' con la Lega nord..."</ref><ref>[http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-20/vanity-fair-scandali/vanity-fair-scandali.html La Repubblica, Agosto 2009]: "...Nel '93 Berlusconi fonda un partito e diventa presidente del consiglio..."</ref><ref>[http://personal.lse.ac.uk/LARCINES/reset_98_2006.pdf Reset, 2006]: "...Silvio Berlusconi fonda un partito dal niente e lo porta a vincere le elezioni in due mesi</ref> movimento confluito nel [[2009]] nel [[Popolo della Libertà]].
[[Camera dei Deputati|Deputato]] dal [[1994]], ha ottenuto quattro mandati da [[Presidente del Consiglio dei Ministri|presidente del Consiglio]]: il primo nella [[XII Legislatura della Repubblica Italiana|XII legislatura]] ([[1994]]), due consecutivi nella [[XIV Legislatura della Repubblica Italiana|XIV]] ([[2001]]-[[2005]] e [[2005]]-[[2006]]);<ref>Nel corso del quale ricoprì gli incarichi ''[[ad interim]]'' di [[Ministero degli Affari Esteri|ministro degli Esteri]], dell'[[Ministero italiano dell'Economia e delle Finanze|Economia]], della [[Ministero della Salute|Salute]] e della [[Ministero delle Riforme e l'Innovazione nella Pubblica Amministrazione|Funzione Pubblica]]</ref> infine, l'attuale, nella [[XVI Legislatura della Repubblica Italiana|XVI]] ([[2008]]). Il [[governo Berlusconi II]] è stato il [[gabinetto di governo|gabinetto]] più longevo della [[Repubblica Italiana]].
 
Silvio Berlusconi è stato oggetto di oltre [[Procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi|venti procedimenti penali]], nessuno dei quali si è concluso con una sentenza definitiva di condanna.
 
== Note biografiche ==
È il primogenito di una famiglia della piccola [[borghesia]] milanese.
 
Il padre Luigi Berlusconi <ref>A lui è dedicato il [[Trofeo Luigi Berlusconi]]</ref> ([[Saronno]], [[27 marzo]] [[1908]] - [[Milano]], [[27 febbraio]] [[1989]]) era impiegato alla [[Banca Rasini]], dove lavorò fino a diventarne Procuratore Generale; la madre Rosa Bossi (Milano, [[25 gennaio]] [[1911]] - Milano, [[3 febbraio]] [[2008]]), detta Rosella, era impiegata come segretaria presso il gruppo [[Pirelli&C|Pirelli]]; dal loro matrimonio, oltre a Silvio nascono:
* Maria Antonietta Berlusconi (Milano, [[9 giugno]] [[1943]] - Milano, [[26 febbraio]] [[2009]]), ex ballerina; <ref> Maria Antonietta Berlusconi http://blogazione.blogspot.com/2009/02/maria-antonietta-berlusconi-fondatrice.html di danza classica </ref>
* [[Paolo Berlusconi]] (Milano, [[6 dicembre]] [[1949]]), anch'egli imprenditore.
 
Nel [[1954]] Berlusconi consegue la maturità classica al [[liceo]] [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|salesiano]] Sant'Ambrogio di Milano. Si iscrive quindi alla facoltà di [[Giurisprudenza]] presso l'[[Università degli Studi di Milano|Università Statale]], dove si laurea in legge nel [[1961]] con lode, presentando una tesi sul [[contratto]] di pubblicità per inserzione - relatore il professor [[Remo Franceschelli]] - che gli vale una [[borsa di studio]].<ref>{{Cita news|url=http://www.societacivile.it/primopiano/articoli_pp/berlusconi/vita.html|titolo=Vita, opere e miracoli di Silvio|pubblicazione=societacivile.it|giorno=6|mese=3|anno=2002|accesso=15/4/2008}}</ref>
Dopo la laurea non svolge il [[servizio militare]].<ref>Lo scrittore Mario Guarino, ne ''L'orgia del potere: testimonianze, scandali e rivelazioni su Silvio Berlusconi'', Dedalo, Bari, 2005, p. 18, sostiene che fu dispensato per legge in quanto primo figlio, mentre altri biografi non indicano quale sia il motivo della dispensa.</ref><!-- e si mette in affari acquistando un terreno [è quello di via alciati, vedi sotto. Pequod76]--> All'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]] conosce Carla Elvira Lucia Dall'Oglio ([[La Spezia]], [[12 settembre]] [[1940]]), che sposerà nel [[1965]] e dalla quale avrà due figli:
* [[Marina Berlusconi|Maria Elvira]] (Milano, [[10 agosto]] [[1966]]), detta Marina, presidente della [[Fininvest]] e del gruppo [[Arnoldo Mondadori Editore]], sposata con Maurizio Vanadia e diventata madre di Gabriele (nel [[2002]]) e di Silvio (nel [[2004]]);
* [[Pier Silvio Berlusconi|Pier Silvio]] (Milano, [[28 aprile]] [[1969]]), vicepresidente di [[Mediaset]], diventato padre di Lucrezia Vittoria (nel [[1990]]).
 
Nel [[1985]] divorzia da Carla Dall'Oglio ed ufficializza il legame con l'attrice [[Veronica Lario]], nome d'arte di Miriam Bartolini<ref name="veronicalario">Viene qui usato il termine "ufficializzato" in quanto Silvio Berlusconi inizia la relazione con lei prima di ottenere il divorzio da Carla Dall'Oglio.</ref> ([[Bologna]], [[19 luglio]] [[1956]]), che sposa nel [[1990]].
 
Dal legame con Veronica nascono tre figli:
* Barbara ([[Arlesheim]], [[Svizzera]], [[30 luglio]] [[1984]]) (nata quindi durante il precedente matrimonio), laureata in [[filosofia]], entrata dal [[settembre]] [[2003]] nel Consiglio di Amministrazione della Fininvest,<ref>[http://www.fininvest.it/holding/popup/barbara.shtml Scheda] sul sito della Fininvest.</ref> diventata mamma di Alessandro ([[30 ottobre]] [[2007]]) e di Edoardo ([[13 Luglio]] [[2009]]), avuti da Giorgio Valaguzza; <ref>[http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_30/barbara_berlusconi_mamma.shtml ''Il Cavaliere: "Sono di nuovo nonno"''], da ''[[Corriere della Sera|Corriere.it]]'', [[30 ottobre]] [[2007]].</ref> <ref>http://www.corriere.it/politica/09_luglio_13/edoardo_barbara_berlusconi_nonno_90d8cefe-6fb5-11de-bf72-00144f02aabc.shtml</ref>
* Eleonora ([[Arlesheim]], [[Svizzera]], [[7 maggio]] [[1986]]), fondatrice insieme a Barbara ed altri sette amici dell'associazione di beneficenza Milano Young Onlus;<ref>[http://www.milanoyoung.org/ Il sito dell'associazione].</ref>
* Luigi ([[18 ottobre]] [[1988]]), quinto ed ultimo figlio.
 
Il 2 maggio del 2009 Veronica Lario ha annunciato di voler chiedere il divorzio dal marito.<ref>{{Cita news|autore=Dario Cresto-Dina
|url=http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/politica/elezioni-2009-2/veronica-divorzio/veronica-divorzio.html|titolo=Veronica, addio a Berlusconi "Ho deciso, chiedo il divorzio"|pubblicazione=[[la Repubblica]]|giorno=3|mese=5|anno=2009|accesso=26-7-2009}}</ref>
 
== Attività imprenditoriale ==
=== Edilizia ===
Dopo le prime saltuarie esperienze lavorative giovanili come cantante e intrattenitore sulle navi da crociera insieme all’amico [[Fedele Confalonieri]]<ref>{{Cita news|url=http://www.palazzochigi.it/Presidente/Interventi/testo_int.asp?d=17492|titolo=L’avventura imprenditoriale del fondatore della Ignis, un uomo che aveva fiducia nell’Italia: Borghi, un simbolo del miracolo economico|giorno=8|mese=11|anno=2002|accesso=16/4/2008|autore=Silvio Berlusconi|pubblicazione=Governo italiano}}</ref> e come venditore porta a porta di scope elettriche insieme all’amico [[Guido Possa]]<ref>Nel film ''Sua maestà Silvio Berlusconi'', prodotto da CAPA PRESS T.V. di Parigi (regia di [[Stéphane Bentura]]), [[Guido Possa]], viceministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel governo Berlusconi I, direttore per molti anni della sua segreteria personale, amico fin dai tempi del liceo dai padri Salesiani di Milano, ricorda come il suo primo lavoro sia stato di venditore porta a porta di scope elettriche.</ref>, iniziò l’attività di [[agente immobiliare]]<ref name="edilizia">Il sito di [[Forza Italia]] parla di attività di direttore commerciale e, dopo sei mesi, di direttore generale [http://www.forza-italia.it/silvioberlusconi/051_citta.htm].</ref> e, nel [[1961]], fondò la Cantieri Riuniti Milanesi Srl insieme al costruttore Pietro Canali. Il primo acquisto immobiliare fu un terreno in via Alciati a [[Milano]], per 190 milioni di lire, grazie alla [[fideiussione]] del banchiere Carlo Rasini (titolare e cofondatore della [[Banca Rasini]], nella quale lavorava il padre di Silvio).<ref>[http://www.societacivile.it/primopiano/articoli_pp/berlusconi/vita.html Una biografia di Berlusconi] su societacivile.it.</ref>
 
Nel [[1963]] fonda la Edilnord [[Società in accomandita semplice|Sas]], in cui è socio d'opera [[accomandatario]], mentre Carlo Rasini e il commercialista [[Svizzera|svizzero]] Carlo Rezzonico<!-- omonimo di papa Clemente XIII: se ne tenga conto nel caso di creazione della voce. --> sono [[socio accomandante|soci accomandanti]]. In quest'azienda, Carlo Rezzonico fornisce i capitali attraverso la [[Società finanziaria|finanziaria]] Finanzierungsgesellschaft für Residenzen AG di [[Lugano]].<ref name="Finanzierung">Le due finanziarie che facevano capo a Carlo Rezzonico erano controllate dalla [[Discount Bank Overseas Limited]], con sede a [[Tel Aviv]] e filiali a [[Lugano]], [[Ginevra]] e [[Milano]].</ref> Gli anonimi capitali della finanziaria svizzera vengono in parte depositati presso l'International Bank di [[Zurigo]] e pervengono alla Edilnord attraverso la Banca Rasini.
 
Nel [[1964]], l'azienda di Berlusconi apre un cantiere a [[Brugherio]] per edificare una città modello da 4.000 abitanti. I primi [[condominio|condominî]] sono pronti già nel [[1965]], ma non si vendono con facilità.<ref name="brugherio">Il sito di Forza Italia parla di "terribile crisi del mercato edilizio", pur essendo quello un periodo di pieno boom economico.[http://www.forza-italia.it/silvioberlusconi/051_citta.htm].</ref>
 
Nel [[1968]] nasce la Edilnord Sas di Lidia Borsani e C. (la Borsani è cugina di Berlusconi), generalmente chiamata Edilnord 2, acquistando 712 mila m² di terreni nel comune di [[Segrate]], dove sorgerà [[Milano Due]], a seguito alla dichiarazione del '71 con cui il consiglio dei Lavori Pubblici dichiara ufficialmente residenziale il suolo ed a seguito della concessione delle licenze edilizie da parte del comune di Segrate. La vicenda con cui ottenne a Roma il cambio di talune rotte aeree dell'aeroporto di Linate - le cui intollerabili onde sonore, superiori a cento decibel, rendevano improficuo l'investimento e difficoltosa la vendita degli appartamenti - fu ricostruita da Camilla Cederna come frutto di un'intensa attività di lobbying presso i Ministeri competenti<ref>Camilla Cederna, Il nasetto di Silvio, Milano, 1977, v. ((http://www.rifondazione-cinecitta.org/silvioberlusconi1.html)).</ref>: lo stesso Berlusconi, ricordando anni dopo la sua frequentazione dei ministeri romani di quegli anni, dichiarerà che offire un mazzo di rose ad una segretaria gli aprì le porte di molti uffici di direttori generali.
 
Nel [[1972]] viene liquidata la Edilnord e creata la Edilnord Centri Residenziali Sas di Lidia Borsani, quest'ultima socia accomandante, con i finanziamenti della Aktiengesellschaft für Immobilienlagen in Residenzzentren AG di [[Lugano]].
 
<!-- in questa sezione sono presenza riferimenti a fonti precise -->
Nel [[1973]] viene fondata la Italcantieri [[Società a responsabilità limitata|Srl]], trasformata poi in [[Società per azioni|Spa]] nel [[1975]], con Silvio Berlusconi quale presidente. I capitali sono di due fiduciarie svizzere e precisamente della Cofigen,<ref name="Cofigen">La Cofigen era stata creata qualche settimana prima della Italcantieri ed era controllata per il 50% dalla [[BSI SA|Banca della Svizzera Italiana]] e per il 48% dalla Privat Kredit Bank; quest'ultima era controllata in gran parte dalla Cofi Compagnie de l'Occident pour la Finance et l'Industrie, creazione della stessa Banca della Svizzera Italiana, della Société de Banque Suisse e della [[Cassa Lombarda]] di Milano.</ref> legata al finanziere [[Tito Tettamanti]] e alla Banca della Svizzera Italiana,<ref name="Tettamanti">Tettamanti di fatto controllava la Banca della Svizzera Italiana e sembra fosse implicato in diversi affari che hanno influenzato l'economia italiana come il caso [[Enimont]] e quello della Merchant Bank di [[Sergio Cragnotti]].</ref> e della Eti AG Holding di [[Chiasso]],<ref name="Etiholding">Di fatto era intestata ad un praticante notaio e ad una casalinga, Stefania Doninelli, moglie di Ercole Doninelli. La società nasceva da un complessa sistema di [[scatole cinesi]] al cui capo c'era la Interchange Bank, nata con capitali italiani, svizzeri e venezuelani.</ref> il cui amministratore delegato è Ercole Doninelli.<ref name="doninelli">Ercole Doninelli era titolare della Fimo di [[Chiasso]], una finanziaria che in seguito si è trovata coinvolta in diverse indagini giudiziarie sul riciclaggio del denaro derivante dal [[narcotraffico]] colombiano e su diversi crack finanziari in [[Italia]], [[Francia]], [[Belgio]] e [[Paesi Bassi]], come riportato da [http://italia.indymedia.org/news/2001/08/12869.php indymedia.org].</ref> Nello stesso anno, tramite l'avvocato [[Cesare Previti]], Berlusconi acquista ad [[Arcore]], pagandola ad un prezzo di favore, la [[Villa San Martino]] ed alcuni terreni contigui.<ref name="villa_arcore">
{{Cita news
|lingua=
|autore=|
url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2003/04_Aprile/29/schedaimisir.shtml
|titolo=Chi è Cesare Previti
|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]
|giorno=29
|mese=4
|anno=2003
|pagina=
|accesso=21/5/2008}} Si tratta di una breve biografia di Cesare Previti. Parla diffusamente della vicenda il libro di Giovanni Ruggeri ''Berlusconi. Gli affari del Presidente'', Kaos Edizioni, Milano, 1994, p. 79-90.</ref> La proprietà gli è venduta da Annamaria Casati Stampa di [[Soncino]], ereditiera da una nota famiglia nobiliare lombarda, rimasta orfana nel [[1970]] e in difficoltà finanziarie a causa di debiti con il fisco, di cui l'avvocato Previti è tutore legale.<ref name="villa_arcore"/>
<!--end sezione da verificare-->
 
Nel [[1974]] viene costituita a [[Roma]] l'Immobiliare San Martino, amministrata da [[Marcello Dell'Utri]] (amico di Berlusconi fin dagli anni universitari con [[Fedele Confalonieri]]), con il finanziamento di due fiduciarie della [[Banca Nazionale del Lavoro]] (BNL), la Servizio Italia Fiduciaria Spa e la Società Azionaria Fiduciaria.
 
Nel [[1977]], a coronamento di questa ampia e riuscita attività edilizia, Silvio Berlusconi viene nominato [[Cavaliere (onorificenza)|cavaliere del lavoro]] dal [[presidente della Repubblica]] [[Giovanni Leone]].
 
Nel gennaio [[1978]] viene liquidata la Edilnord per dare vita alla Milano 2 Spa, costituita a Segrate dalla fusione con l'Immobiliare San Martino Spa.
 
==== Controversie sull'attività edilizia: I finanziamenti di origine ignota ====
Per avviare la sua attività imprenditoriale nel [[1961]] nel campo dell'edilizia Berlusconi ottenne una fideiussione dalla [[Banca Rasini]]. Nella società fondata da lui e Pietro Canali impegnò 10 milioni di lire che anni dopo sosterrà fossero suoi risparmi guadagnati con la sua attività di intrattenitore e venditore di elettrodomestici. Altre volte si è detto che {{cn|quei 10 milioni provenissero dalle tasche di suo padre Luigi, procuratore della Banca Rasini}}.
 
Riguardo invece all'origine di alcuni finanziamenti, provenienti da conti svizzeri alla [[Fininvest]] negli anni [[1975]]-[[1978]], dalla fondazione all'articolazione in 22 holding (i quali ammontavano a 93,9 miliardi lire dell'epoca)<ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/04/28/troppe-ombre-sul-cavaliere-con-lui-unitalia.html</ref> Berlusconi, interrogato in sede giudiziaria dal [[pubblico ministero|P.M.]] Antonio Ingroia, si avvalse della facoltà di non rispondere<ref>{{Cita news|lingua=|autore=|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/novembre/27/Berlusconi_giudici_non_rispondo_Dell_co_0_0211274792.shtml|titolo=Berlusconi ai giudici: non rispondo su Dell'Utri|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|giorno=27|mese=11|anno=2002|pagina=|accesso=28/5/2008}}</ref>; così, anche a causa delle leggi svizzere sul segreto bancario, non è stato possibile accedere alle identità dei possessori dei conti cifrati inerenti al flusso di capitali transitato all'epoca e in piena disponibilità della Fininvest.<ref>{{cita libro|autore=[[Elio Veltri]]|coautori=[[Marco Travaglio]]|titolo=L'odore dei soldi. Origini e misteri delle fortune di Silvio Berlusconi|url=http://files.meetup.com/206854/E.Veltri%20M.Travaglio%20-%20L%27odore%20dei%20soldi.doc
|formato=doc|datadiaccesso=09-11-2008|anno=2001|editore=Editori Riuniti|città=|id=ISBN 88-359-5007-4}}</ref>
 
In particolare alcune delle "piogge di liquidità" contestate a Berlusconi sono:
 
* Il [[26 settembre]] [[1968]] la Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi l'intera area dove Berlusconi avrebbe edificato [[Milano 2]]. Berlusconi pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire; inoltre nei mesi successivi l'imprenditore edificò un cantiere che costava circa 500 milioni al giorno. All'epoca Berlusconi aveva 32 anni e nessun patrimonio a disposizione suo o della famiglia da cui attingere questa liquidità.<ref name=IndaginePadania>Dal quotidiano ''[[La Padania]]'' del [[19 agosto]] [[1998]]</ref>
* Il [[2 febbraio]] [[1973]] Berlusconi fondò la Italcantieri Srl. Il [[18 luglio]] [[1975]] questa piccola impresa diventò una [[Società per azioni|Spa]] con un aumento di capitale a 500 milioni. In seguito, quei 500 milioni aumentarono fino a diventare 2 miliardi e la società emise un prestito obbligazionario per altri due miliardi. <ref name=IndaginePadania/>
* Il [[22 maggio]] [[1974]] la Edilnord Centri Residenziali Sas aumentò il capitale sociale fino a 600 milioni di lire. Il [[22 luglio]] [[1975]] la medesima società eseguì un altro aumento di capitale, passando a due miliardi di lire.<ref name=IndaginePadania/>
* Nel [[1974]] Berlusconi acquisì il controllo dell'''Immobiliare Romana Paltano'', una società con 12 milioni di capitale. L'anno successivo, , cambiata la ragione sociale in "Cantieri Riuniti Milanesi Spa", il capitale di tale società venne aumentato a 500 milioni e nel 1977 ad un miliardo<ref name=IndaginePadania/>
* Il [[15 settembre]] [[1977]] la società Edilnord Sas cedette alla neo costituta ''Milano2 Spa'' tutto il costruito di [[Milano 2]] più alcune aree ancora da edificare. In pochi giorni il capitale della Milano2 Spa passò da un milione a 500 milioni, per arrivare il [[19 luglio]] [[1978]] a due miliardi.<ref name=IndaginePadania/>
* La holding capogruppo [[Fininvest]] nacque in due tappe. Il [[21 marzo]] [[1975]] a [[Roma]] Berlusconi diede vita alla Fininvest Srl con 20 milioni di capitale; l'[[11 novembre]] dello stesso anno i 20 milioni divennero 2 miliardi. L'[[8 giugno]] [[1978]] Berlusconi fondò la ''Finanziaria di Investimento Srl'', ancora con 20 milioni di capitale iniziale, ma già il [[30 giugno]] [[1978]] (solo 22 giorni dopo la fondazione) quei 20 milioni aumentarono a 50 e il [[7 dicembre]] raggiunseno quota 18 miliardi. In seguito le due "Fininvest" si fonderanno.<ref name=IndaginePadania/>
* Il [[4 maggio]] [[1977]] a [[Roma]] Berlusconi fondò l'''Immobiliare Idra'' con capitale di un milione di lire. L'anno successivo la società aumentò il capitale sociale a 900 milioni di lire.<ref name=IndaginePadania/>
 
Al tempo in cui Luigi Berlusconi era procuratore generale della [[Banca Rasini]], questa entrò in rapporti d'affari con la Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figuravano [[Roberto Calvi]], [[Licio Gelli]], [[Michele Sindona]] e monsignor [[Paul Marcinkus]], responsabile dello IOR (Istituto per le Opere Religiose) di fatto la banca dello Stato della [[Città del Vaticano]], divenuti poi famosi alla cronaca giudiziaria. Secondo Sindona e altri collaboratori di giustizia, la banca Rasini era coinvolta nel riciclaggio di denaro di provenienza [[mafia|mafiosa]] (il che spiegherebbe la grossa presenza di finanziatori svizzeri nei primi anni di attività di Berlusconi).<ref name="riciclaggio">cfr. [[Jean Ziegler|J.Ziegler]], ''La Svizzera lava più bianco'', 1992, per approfondimenti.</ref>
 
Nel [[1999]] Francesco Giuffrida, vicedirettore della [[Banca d'Italia]] a [[Palermo]], durante il processo Dell'Utri, sostenne (in una consulenza da lui eseguita per conto della Procura di [[Palermo]] riguardante la ricostruzione degli apporti finanziari intervenuti alle origini del gruppo [[Fininvest]] tra gli anni [[1975]]-[[1984]]) che non era possibile identificare la provenienza di alcuni fondi Fininvest del valore di 113 miliardi di lire dell'epoca, in contanti e assegni circolari (corrispondenti a circa trecento milioni di euro odierni).<ref>http://www.antimafiaduemila.com/content/view/1238/</ref> La questione riguardava i sospetti di presunti contributi di capitali mafiosi all'origine della [[Fininvest]].
 
Querelato per diffamazione da [[Mediaset]], nel [[2007]] Giuffrida giunse a un [[transazione (diritto)|accordo transattivo]] con i legali di questa, per il quale il consulente della Procura ha riconosciuto i limiti delle conclusioni rassegnate nel proprio elaborato e delle dichiarazioni fornite durante il processo (definite incomplete e parziali a causa della scadenza dei termini di indagine, che non gli avevano permesso di approfondire a sufficienza l'origine di otto transizioni dubbie) e la dichiarazione conseguente che tutte le «operazioni oggetto del suo esame consulenziale erano tutte ricostruibili e tali da escludere l'apporto di capitali di provenienza esterna al gruppo [[Fininvest]]».<ref>[http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo372760.shtml «Mafia, Fininvest: “Teoremi smentiti”], da ''Tgcom.it'', [[27 luglio]] [[2007]].</ref>
 
I legali di Giuffrida nel processo per diffamazione hanno comunque emesso una dichiarazione, riportata dall'[[ANSA]], in cui sostengono di essere stati avvertiti solo pochi giorni prima (il [[18 luglio]]) del fatto che i legali [[Mediaset]] avevano proposto una transazione al loro assistito, di non condividere né quel primo documento ("una bozza di accordo che gli stessi non hanno condiviso, ritenendo che quanto affermato nel documento non corrispondesse alle reali acquisizioni processuali"), né la versione definitiva leggermente corretta ("non sottoscriveranno non condividendo la ricostruzione dei fatti e le affermazioni in esso contenute").
 
La perizia di Giuffrida era stata ritenuta dai giudici già al tempo solo basata su "una parziale documentazione", ma era stata ritenuta valida anche in virtù del fatto che non aveva "trovato smentita dal consulente della difesa Dell’Utri", in quanto lo stesso professor Paolo Iovenitti (perito della difesa), davanti alle conclusioni di Giuffrida, aveva ammesso che alcune operazioni erano "potenzialmente non trasparenti" e non aveva "fatto chiarezza sulla vicenda in esame, pur avendo il consulente della difesa la disponibilità di tutta la documentazione esistente presso gli archivi della [[Fininvest]]".<ref>[http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo372760.shtml Mafia, Fininvest:"Teoremi smentiti"], articolo di Tgcom del 27 luglio 2007.</ref> <ref>[http://www.canisciolti.info/articoli_dettaglio.php?id=6912 Il caso Giuffrida: Perché Berlusconi non dice dove ha preso i capitali Fininvest?], articolo di Marco Travaglio, del 1º agosto 2007, che cita tra le altre cose la nota dell'ANSA degli avvocati difensori di Giuffrida e le dichiarazioni dei giudici e di Paolo Iovenitti.</ref>
 
Tale ritrattazione, contenuta nell'accordo transattivo raggiunto dai legali [[Mediaset]] ed il professor Giuffrida a composizione della controversia instaurata dalla [[Mediaset]] stessa per diffamazione, non consente comunque di fare chiarezza sulla provenienza dei capitali del gruppo societario facente capo a Silvio Berlusconi.
 
Berlusconi, essendo iscritto alla [[loggia massonica]] [[P2|Propaganda 2]]<ref>Per inquadrare il riferimento temporale, sebbene la loggia sia assurta alla cronaca nel [[1981]] con la scoperta degli elenchi degli associati, nondimeno essa era attiva fin dalla metà degli [[anni 1960|anni sessanta]] e, tra i mezzi che allora teorizzò per realizzare il c.d. ''Piano di Rinascita Democratica'', vi era anche ottenere il controllo dell'opinione pubblica tramite il dissolvimento della TV di Stato e la crescita delle - allora - televisioni via cavo e l'infiltrazione nelle redazioni dei maggiori quotidiani nazionali.http://www.esmartstart.com/_framed/50g/berlusconi/inchiesta/start.htm</ref> di [[Licio Gelli]]<ref>Il numero di tessera di Berlusconi era 1816, codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, data di affiliazione [[26 gennaio]] [[1978]]</ref> aveva accesso a finanziamenti altrimenti inottenibili: la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica [[P2]],<ref>la Commissione era fornita di poteri ispettivi analoghi a quelli della magistratura, secondo la lettera della legge istitutiva [[23 settembre]] [[1981]], n. 527</ref> infatti, affermò, nella relazione di maggioranza firmata da [[Tina Anselmi]], che alcuni operatori appartenenti alla Loggia (tra cui Genghini, Fabbri e Berlusconi), trovarono appoggi e finanziamenti presso le banche ai cui vertici risultavano essere personaggi inclusi nelle liste [[P2]] al di là di ogni merito creditizio.<ref>Nella sezione dedicata ai rapporti finanziari della loggia della relazione della Commissione emerse che «…non vanno peraltro trascurati anche altri interventi con identici fini, anche se di portata minore, che la Loggia [[P2]] pone in essere sia tramite il Banco Ambrosiano, sia tramite altre banche ove alcuni operatori (Genghini, Fabbri, Berlusconi, ecc.), trovano appoggi e finanziamenti al di là di ogni merito creditizio. Molti degli istituti bancari, ai cui vertici risultavano essere persone incluse nelle liste [[P2]], non hanno effettuato in merito opportune indagini, ma l'esistenza di una vasta rete di sostegno creditizio per le operazioni interessanti la loggia risulta provata dalla già citata inchiesta portata a termine dal Collegio sindacale dei Monte dei Paschi di Siena…».[http://www.loggiap2.com/membri_p2.htm Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica P2 capitolo «Il mondo degli affari - Il mondo degli affari e dell'editoria», Camera dei Deputati, 1983, cit. in ''LoggiaP2.com''].</ref>
 
===== La difesa =====
Le ipotesi di riciclaggio non hanno mai trovato conferma, anche a causa del [[segreto bancario]] vigente in [[Svizzera]].
 
Stando alle dichiarazioni dello stesso Silvio Berlusconi, fu la liquidazione del padre [[Luigi Berlusconi]], divenuto poi collaboratore del figlio all'Edilnord e in molti altri momenti cruciali della sua vita imprenditoriale, che servì a finanziare gli inizi della sua attività imprenditoriale e a costituire la metà del capitale dei Cantieri Riuniti Milanesi.
 
Silvio Berlusconi si definisce un "uomo che si è fatto da solo" perché il suo successo - stando a queste dichiarazioni - si basa sulle sue "capacità imprenditoriali", sul suo "fiuto per gli affari", sul suo "lavoro indefesso" e su una serie di "fortuite circostanze", che gli avevano garantito la fiducia dei vari finanziatori.<ref name="difesa">«Berlusconi deve tirar fuori tutta la sua creatività e la sua tenacia. Lavora giorno e notte, sabato e domenica. Inventa nuove formule di pubblicità e di promozione diretta, di commercializzazione...»
Frase una volta presente a [http://www.forzaitalia.it/silvioberlusconi/051_citta.htm questo indirizzo], rimossa dopo il 1 aprile 2007 e recuperabile da [http://web.archive.org/web/20060502180445/http://forzaitalia.it/silvioberlusconi/051_citta.htm qui]</ref>
 
 
=== Televisioni ===
[[File:Silvio Berlusconi e Mike Bongiorno anni 80.JPG|200px|thumb|right|Silvio Berlusconi e Il ''Re del Quiz'' [[Mike Bongiorno]], dal 1979 al 2009 conduttore sulle televisioni commerciali dell'imprenditore]]
Dopo l'esperienza in campo edilizio Berlusconi allarga il proprio raggio d'affari anche al settore della [[comunicazione]] e dei [[media]]. Nel [[1976]], infatti, la sentenza n. 202 della [[Corte costituzionale della Repubblica italiana|Corte costituzionale]] apre la strada all'esercizio dell'editoria televisiva anche ad emittenti locali, fino ad allora appannaggio soltanto dello [[Stato]].
 
Nel [[1978]] rileva [[Telemilano]] dal fondatore [[Giacomo Properzj]]. Si tratta di una [[televisione via cavo]], operante dall'[[autunno]] del [[1974]] nella zona residenziale di [[Milano 2]]. A tale società due anni dopo viene dato il nome di [[Canale 5]] ed assume la forma di [[Emittente televisiva|rete televisiva]] a livello nazionale, comprendente più emittenti. Sempre nel 1978, Berlusconi fonda [[Fininvest]], una [[holding]] che coordina tutte le varie attività dell'imprenditore.
 
Il canale nel [[1981]] trasmette il ''[[Mundialito]]'', un torneo di [[Calcio (sport)|calcio]] fra nazionali sudamericane ed europee, compresa quella italiana. Per tale evento, nonostante gli iniziali pareri sfavorevoli da parte di ministri del [[governo Forlani]], ottiene dalla [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]] l'uso del [[satellite artificiale|satellite]] e la diretta per la trasmissione in [[Lombardia]], mentre nel resto d'[[Italia]] l'evento viene trasmesso in [[differita]].
 
A partire dal [[1981]], Berlusconi inizia ad utilizzare la propria [[Emittente televisiva|rete]] di emittenti locali come se fosse un'unica emittente nazionale: registrando con un giorno d'anticipo il palinsesto e le [[pubblicità]] e trasmettendoli il giorno seguente in contemporanea in tutta [[Italia]].
 
Nel [[1982]] il gruppo si allarga con l'acquisto di [[Italia 1]] dall'editore [[Edilio Rusconi]] e di [[Rete 4]] nel [[1984]] dal gruppo editoriale [[Arnoldo Mondadori Editore]] (all'epoca controllato dall'editore [[Mario Formenton]]).
 
Nel [[1984]] i pretori di Torino, Pescara e Roma oscurano le reti Fininvest per violazione della legge che proibiva alle reti private di trasmettere su scala nazionale. L'azione giudiziaria viene fermata dopo pochi giorni dal governo guidato da [[Bettino Craxi]] che con un apposito [[Decreto Berlusconi|decreto legge]] legalizza la situazione della Fininvest.
 
Il gruppo Fininvest riesce perciò, seppur con strumenti non legali per la legislazione di quegli anni, a spezzare l'allora monopolio televisivo [[RAI Radiotelevisione Italiana|RAI]]. Nel [[1990]] fu la [[Legge Mammì]] a stabilizzare le situazione presente rendendo definitivamente legale la diffusione a livello nazionale di programmi radiotelevisivi privati.
 
Negli anni seguenti il gruppo si diffonde in [[Europa]]: in [[Francia]] fonda, nel [[1986]], [[La Cinq]] (la cui chiusura nel 1992 fu molto controversa{{citazione necessaria|}}), in [[Germania]] [[Tele 5]] nel [[1987]] (si legge ''Telefünf''; chiuderà nel [[1992]]), in [[Spagna]] [[Telecinco]] (fondata nel [[1990]] e ancora oggi attiva).
 
==== Controversie sulle attività nel campo televisivo ====
La creazione di un gruppo di canali televisivi appariva di fatto in contrasto con la legge in vigore e con le sentenze della [[Corte costituzionale della Repubblica italiana|Corte costituzionale]] che, sin dal [[1960]] ([[s:Sentenza della Corte costituzionale n.59/1960|n. 59/1960]]), aveva mostrato il suo orientamento in materia. Un tema ripreso anche dal più recente [[s:Sentenza della Corte costituzionale n.148/1981|pronunciamento del 1981]], dove veniva riaffermata la mancanza di costituzionalità nell'ipotesi di permettere ad un soggetto privato il controllo di una televisione nazionale, considerando questa possibilità, visti gli spazi limitati a disposizione, come una lesione al diritto di libertà di manifestazione del proprio pensiero garantito dall'articolo 21 della [[Costituzione italiana|Costituzione]].
 
Tre [[Pretore (ordinamenti moderni)|pretori]] da [[Roma]], [[Milano]] e [[Pescara]] (tra cui [[Giuseppe Casalbore]]) intervennero il [[16 ottobre]] [[1984]], disponendo - in base al codice postale dell'epoca - il sequestro nelle regioni di loro competenza del sistema che permetteva la trasmissione simultanea nel Paese dei tre canali televisivi. In conseguenza di ciò e per protesta, le emittenti Fininvest interessate dal provvedimento apposero sul video un messaggio, rinunciando a trasmettere la programmazione canonica.
 
Dopo quattro giorni, il 20 ottobre 1984, il [[governo]] di [[Bettino Craxi]] intervenne direttamente nella questione aperta dalla [[magistratura]] emanando un [[decreto legge]] in grado di rimettere in attività il gruppo. Ma il 28 novembre il [[Parlamento]], invece di convertirlo in legge, lo rifiutò giudicandolo incostituzionale, permettendo alla magistratura di riprendere l'azione penale contro Fininvest. Craxi varò quindi il 6 dicembre 1984 un nuovo decreto, ponendolo al Parlamento tramite la [[questione di fiducia]] e ottenendone l'approvazione. La Corte Costituzionale esaminò la legge <!-- n.10/1985 --> solo tre anni dopo<!-- Sentenza n. 826/1988 -->, mantenendola in vigore, ma sottolineandone la dichiarata transitorietà<!--cfr. Massima n. 11990 -->.
 
L'approvazione del provvedimento fu da alcuni giustificata nella stretta e mai celata amicizia tra [[Bettino Craxi]] e Silvio Berlusconi. Secondo altri, invece, il disegno di modernizzazione del Paese del segretario socialista passava per lo scardinamento del monopolio culturale che - attraverso la RAI - era esercitato dalla Democrazia cristiana sulla programmazione radiotelevisiva nazionale; l'oligopolio a cui si giunse, però, probabilmente non corrispondeva alla ratio con cui la Corte costituzionale nel 1976 (invocando l'articolo 21 della Costituzione) aveva ammesso a latere della concessionaria pubblica un sistema plurale di molteplici reti, distribuite sul territorio a livello esclusivamente locale.
Il rapporto con Craxi fu documentato nell'archivio dell'ex-presidente del Consiglio in cui fu trovata anche una lettere a firma di Berlusconi:
{{Quote|Caro Bettino grazie di cuore per quello che hai fatto. So che non è stato facile e che hai dovuto mettere sul tavolo la tua credibilità e la tua autorità. Spero di avere il modo di contraccambiarti. Ho creduto giusto non inserire un riferimento esplicito al tuo nome nei titoli-tv prima della ripresa per non esporti oltre misura. Troveremo insieme al più presto il modo di fare qualcosa di meglio. Ancora grazie, dal profondo del cuore. Con amicizia, tuo Silvio.<ref>[http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/politica/archivio-craxi/archivio-craxi/archivio-craxi.html Il Psi, il governo, Tangentopoli ecco le carte dell'archivio Craxi - Repubblica.it]</ref>}}
 
Nel [[1990]] con la [[legge Mammì]] si tornò a legiferare in materia e fu stabilito che non si poteva essere proprietari di più di tre canali<!--art. 15-->, non introducendo però limiti che compromettessero l'estensione assunta televisivamente dalle reti di Berlusconi. L'approvazione della legge rinnovò forti polemiche e cinque ministri del [[Governo Andreotti VI|Governo Andreotti]] si dimisero per protesta. Berlusconi, essendo state decise anche norme volte a impedire posizioni dominanti contemporaneamente nell'editoria di quotidiani, venne costretto a cedere le proprie quote della società editrice de ''[[Il Giornale]]'', che vendette al fratello Paolo.
 
Nel [[1994]] una nuova sentenza della Corte (la [[s:Sentenza della Corte costituzionale n.420/1994|n. 420]]) dichiarò incostituzionale parte della legge, richiamando la necessità di porre limiti più stretti nella concentrazione di possedimenti in campo mediatico.
 
Berlusconi continua ad operare nel settore (tramite l'azienda [[Mediaset]]) con concessioni a valenza transitoria.
 
 
=== Editoria e media ===
Nel campo editoriale diventa, ed è, il principale editore italiano nel settore libri e periodici; nel [[gennaio]] [[1990]] acquisisce la maggioranza azionaria di Mondadori (in cui è confluita negli anni novanta la [[Silvio Berlusconi Editore]], fondata dal magnate milanese negli anni ottanta e attiva nella stampa periodica, e che comprò ''[[Tv Sorrisi e Canzoni]]'') con una manovra che causerà un contenzioso (vedi [[Lodo Mondadori]]) e la [[Giulio Einaudi Editore]] (comprata dalla prima), e di alcune rilevanti case minori ([[Elemond]], [[Sperling & Kupfer]], [[Grijalbo]], [[Le Monnier]], [[Pianeta scuola]], [[Frassinelli]], [[Electa Napoli]], [[Riccardo Ricciardi editore]], [[Editrice Poseidona]]).
 
Nel campo della distribuzione audiovisiva, Berlusconi è stato socio dal [[1994]] al [[2002]], attraverso Fininvest, di [[Blockbuster]] Italia. Controlla inoltre il gruppo [[Medusa Film]].
 
Nel [[2007]], Berlusconi, tramite Trefinance (una controllata del gruppo [[Fininvest]]), ha finanziato [[OVO s.r.l.]], una media company il cui progetto è realizzare una enciclopedia video formata da centinaia di brevi clip di carattere enciclopedico (storia, fisica, arte, letteratura, biografie, ecc.); uno dei canali della stessa doveva chiamarsi ''OVOpedia'', da OVO ed enciclopedia. <br />
Il progetto, sebbene non fosse ancora stato reso pubblico (il lancio era previsto nel primo trimestre del 2009), è stato accusato di [[revisionismo storiografico|revisionismo]], perché sarebbe stato teso a controbattere la storiografia dominante che secondo Berlusconi sarebbe controllata dalla "sinistra"; la società è attualmente in liquidazione.<ref>http://www.ilbenecomune.net/2008/ovopedia-la-prima-enciclopedia-storica-in-videoclip-secondo-verso-berlusconiano/</ref>
 
=== Grande distribuzione e assicurazioni ===
Berlusconi effettua anche investimenti nel settore delle grandi distribuzioni, acquisendo il gruppo [[Standa]] dalla [[Montedison]] nel [[1988]] e i [[Supermercati Brianzoli]] dalla famiglia Franchini nel [[1991]]. Nel [[1995]] il gruppo [[Standa]] vende Euromercato al gruppo [[Promodès]]-[[GS]].
[[Immagine:Logo-standa-fininvest1.PNG|thumb|left|Logo Standa con lo slogan "La casa degli italiani"]]
Nel [[1998]] scorpora e vende il gruppo [[Standa]]; la parte "non alimentare" al gruppo [[Coin]] e la parte "alimentare" a [[Gianfelice Franchini]], ex proprietario dei Supermercati Brianzoli. A tal proposito Berlusconi dichiarerà in seguito di esser stato costretto a vendere la Standa successivamente alla sua entrata in [[politica]], affermando che in [[Comune|Comuni]] gestiti da giunte di [[centrosinistra]] non gli concedevano le necessarie autorizzazioni per aprire nuovi punti vendita. Secondo i critici di Berlusconi l'acquisizione e la successiva vendita della Standa sarebbe stata determinata dalla volontà di creare una liquidità per il gruppo Fininvest, che attraversava un difficile periodo tra il [[1990]] e il [[1994]] (egli stesso aveva asserito di essere esposto con le banche per una cifra in lire di diverse migliaia di miliardi).<ref>
{{Cita news
|lingua =
|autore = Ettore Livini
|url = http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/politica/berincassa/berincassa/berincassa.html
|titolo = Berlusconi incassa 141 milioni Nel 2005 dividendi raddoppiati
|pubblicazione = la Repubblica
|giorno = 23
|mese = 02
|anno = 2006
|pagina =
|accesso = 19-12-2006
|cid =
}}
</ref>
 
Il Gruppo Fininvest, con le partecipazioni nelle società [[Mediolanum]] e [[Programma Italia]], ha una forte presenza anche nel settore delle [[assicurazione|assicurazioni]] e della vendita di prodotti finanziari.
 
=== Sport ===
Dopo un iniziale interessamento all'acquisto dell'Inter,<ref>Gino Bacci, ''Berlusconi, il premier e il mister'', Eco libri, 2004</ref> dal [[20 febbraio]] [[1986]] Silvio Berlusconi è proprietario dell'[[Associazione Calcio Milan]], club [[calcio (sport)|calcistico]] del quale resse la presidenza dal giorno dell'acquisto fino al [[21 dicembre]] [[2004]], quando lasciò la carica a seguito dell'approvazione di una legge disciplinante i conflitti d'interesse. Ha ricoperto di nuovo la carica dal [[15 giugno]] [[2006]] all'aprile [[2008]] quando è stato rieletto alla presidenza del Consiglio dei ministri.
 
Sotto la sua gestione l'AC Milan si è laureato 7 volte [[Campionato italiano di calcio|campione d’Italia]], 5 volte [[UEFA Champions League|campione d’Europa]] e 3 volte [[Coppa Intercontinentale (calcio)|campione del mondo]]; ha vinto inoltre 5 [[Supercoppa italiana di calcio|Supercoppe nazionali]] e 5 [[Supercoppa UEFA|europee]] nonché una [[Coppa Italia (calcio)|Coppa Italia]].
 
Nei primi [[anni 1990|anni novanta]] egli estese l’attività sportiva del Milan cambiandone il nome in Athletic Club (per mantenere l’acronimo), e trasformandolo in società polisportiva costituita comprando i titoli sportivi di società lombarde di varie discipline quali [[baseball]], [[rugby]], [[hockey su ghiaccio]], [[pallavolo]] e acquistando per importi mai visti in precedenza i migliori giocatori a disposizione. La polisportiva si sciolse nel [[1994]] dopo la vittoria elettorale e le squadre in essa accorpate ([[Amatori Rugby Milano|Amatori Milano]] di rugby, [[Gonzaga Milano]], già [[Mantova]], di pallavolo, [[Hockey Club Devils Milano|Devils Milano]] di hockey e [[Baseball Milano]]) seguirono destini diversi.
 
=== Assetto societario ===
In seguito all'entrata in politica Silvio Berlusconi ha lasciato la gestione delle società in suo possesso ai suoi familiari, rimane tuttavia proprietario di quote in diverse aziende.
 
Nel [[2009]] Forbes stima tutto il patrimonio del Cavaliere in 6,5 miliardi di dollari americani. Questa stima è fatta tenendo conto che Silvio Berlusconi risulta in possesso del 99,5% delle azioni della società ''Dolcedrago [[Società per azioni|S.p.A]]'' (il restante 0,5% è diviso in parti uguali tra i figli [[Marina Berlusconi|Marina]] e [[Piersilvio Berlusconi|Piersilvio]]),<ref name=graficogruppo>{{cita web|http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/infografica/200905articoli/43421girata.asp|lastampa.it|13-05-2009}}</ref> questa società possiede e gestisce le principali proprietà immobiliari di Berlusconi tra cui [[Villa San Martino]] ad [[Arcore]], due ville a [[Porto Rotondo]] (le confinanti ''Villa Certosa'' e ''Villa Stephanie''), una a [[Macherio]], [[Lesa]], [[Lesmo]] e alle [[Bermuda]]. La ''Dolcedrago [[Società per azioni|S.p.A]]'' controlla anche le quote di maggioranza di altre piccole e medie società immobiliari italiane e detiene il totale controllo della ''[[Videodue]] [[Società a responsabilità limitata|S.r.l]]'', società che gestisce i diritti di 106 film.<ref name=graficogruppo>{{cita web|http://archiviostorico.corriere.it/2009/maggio/04/Dolcedrago_controllo_delle_ville_co_8_090504001.shtml|corriere.it|13-05-2009}}</ref>
 
Silvio Berlusconi possiede inoltre il 61% di [[Fininvest]],<ref name=graficogruppo/> la quota restante è nelle mani dei 5 figli (7,65% a testa per Marina e Piersilvio e 7,143% a testa a Barbara, Eleonora e Luigi). [[Fininvest]] controlla a sua volta [[Mediaset]] (38%), [[Mondadori]] (50%), [[Milan]] (100%), [[Mediolanum]] (35%) e Teatro Manzoni (100%).
 
Intestati alla persona di Silvio Berlusconi risultano inoltre 5 appartamenti a [[Milano]] (di cui uno in comproprietà), un terreno ad [[Antigua]] e 3 imbarcazioni di varie dimensioni.<ref name=graficogruppo/>
 
== Attività politica ==
=== Gli inizi e il sostegno al Partito Socialista Italiano ===
[[File:Berlusconi 1984.jpg|thumb|200px|left|Silvio Berlusconi nel 1984 insieme a [[Bettino Craxi]], allora capo del governo italiano]]
Le primissime prese di posizione politiche di Berlusconi in pubblico risalgono al luglio 1977, allorché sostenne la necessità che il [[Partito Comunista Italiano]] (che l'anno precedente aveva superato il 34% dei voti) "rimanesse confinato all'opposizione dall'azione di una [[Democrazia Cristiana]] trasformata in modo da recuperare al governo il [[Partito Socialista Italiano]]"<ref name="berlusconicraxi">[http://www.esmartstart.com/_framed/50g/berlusconi/inchiesta/cap3.2.htm Il periodo socialista di Silvio Berlusconi]</ref>, alla segreteria del quale era asceso nel luglio 1976 il suo amico [[Bettino Craxi]]. L'incontro tra i due era stato propiziato nei primi anni 70 da [[Silvano Larini]]. Craxi e il PSI mostreranno per tutti gli anni successivi una significativa apertura verso le TV private, culminata con il varo del cosiddetto "[[decreto Berlusconi]]" del 16 ottobre 1984 e con la sua reiterazione attraverso il "Berlusconi bis" nel successivo 28 novembre.
 
Nel corso degli anni '80 e fino al 1992 Berlusconi sosterrà sui suoi networks con molteplici spot elettorali il PSI e l'amico Bettino. Nel 1984 Craxi è padrino di Battesimo di [[Barbara Berlusconi]]. Nel 1990, alla celebrazione del matrimonio tra [[Veronica Lario]] e Silvio Berlusconi, Anna Craxi (moglie del leader socialista) e [[Gianni Letta]] sono i testimoni di nozze per la sposa, [[Bettino Craxi]] e [[Fedele Confalonieri]] lo sono per lo sposo.<ref>http://archiviostorico.corriere.it/1995/novembre/24/Silvio_non_rinnega_mai_gli_co_8_9511242321.shtml "Silvio non rinnega mai gli amici"</ref><ref>http://www.giannivattimo.it/menu/libro_berl.html Vita di Berlusconi. Cronologia</ref> Come ulteriore testimonianze della vicinanza di Berlusconi a Craxi è possibile ricordare la realizzazione di uno spot televisivo di ben 12 minuti, girato dalla regista [[Sally Hunter]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1992/marzo/13/Berlusconi_testimonial_per_Craxi_co_0_92031316422.shtml Berlusconi testimonial per Craxi, Corriere della Sera, marzo 1992]</ref> e presentato nella primavera del 1992 per essere trasmesso sulle emittenti di Berlusconi nel corso della campagna elettorale, nel quale compare lo stesso Berlusconi vicino ad un pianoforte che, commentando l'esperienza dei governi presieduti da Bettino Craxi (1983-1987), dichiara: {{Quote|Ma c'è un altro aspetto che mi sembra importante, ed è quello della grande credibilità politica di quel governo. La grande credibilità politica sul piano internazionale, che è - per chi da imprenditore opera sui mercati - qualcosa che è necessario per poter svolgere un'azione positiva in ambienti anche politici sempre molto difficili per noi italiani, e qualche volta addirittura ostili<ref name="berlusconicraxi"/>.}} In più occasioni inoltre Craxi, da presidente del consiglio, affiderà sue esternazioni alle reti di Berlusconi e ignorerà la TV di stato.
 
Infine, nell'ultimo periodo politico di Craxi nell'autunno 1993, in occasione dell'ennesima [[autorizzazione a procedere]] avanzata dalla magistratura contro Craxi e respinta dalla Camera, Berlusconi espresse pubblicamente la propria solidale soddisfazione.
 
=== La "discesa in campo" ===
[[File:Bill Clinton, George H. W. Bush, George W. Bush and Silvio Berlusconi.jpg|thumb|250px|right|Tre presidenti emeriti degli [[Stati Uniti d'America]] (da sinistra, [[Bill Clinton]], [[George H. W. Bush]] e il figlio [[George W. Bush]]) insieme a Silvio Berlusconi]]
{{vedi anche|Discesa in campo}}
Nel novembre [[1993]], in occasione delle elezioni comunali di [[Roma]], intervistato all'uscita da un supermercato di [[Casalecchio]], auspicò la vittoria di [[Gianfranco Fini]], all'epoca segretario del MSI, che correva per la carica di sindaco contro [[Francesco Rutelli]].
 
Nell'inverno del [[1993]], in seguito al vuoto politico che si era formato dopo lo scandalo di [[Tangentopoli]], Berlusconi decide di scendere direttamente in prima persona nell'arena politica italiana. Dall'esperienza dei club dell'Associazione Nazionale Forza Italia, guidati da [[Giuliano Urbani]] e dalla diretta discesa in campo di funzionari delle sue imprese, soprattutto di Publitalia 80, nasce così il nuovo movimento politico [[Forza Italia]], uno schieramento di centrodestra che, nelle intenzioni, deve restituire una rappresentanza agli elettori moderati e contrapporsi ai partiti di centro-sinistra. Allo stesso tempo Berlusconi dà le dimissioni da alcuni incarichi di imprenditore presso il gruppo da lui fondato (affidando la gestione ai figli o a persone di fiducia e mantenendone la proprietà).
 
Si apre subito un dibattito sulle ragioni della scelta di Berlusconi che vede contrapporsi sostanzialmente due posizioni: quella di chi ne vedeva una scelta dettata dall'amor di patria e senso di responsabilità (godendo già lui di ricchezza e potere e vedendo l'ascesa degli ex-comunisti come un pericolo per l'Italia)<ref>[http://www.forzaitalia.it/silvioberlusconi/index.htm «Fare politica significa realizzare cose concrete»] «Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare.
Mai come in questo momento l'Italia ha bisogno di persone con la testa sulle spalle e di esperienza consolidata, creative ed innovative, capaci di darle una mano, di far funzionare lo Stato» </ref> e quella di chi ne vedeva una scelta dettata dalla convenienza personale (finalizzata a salvare le sue aziende sull'orlo del fallimento<ref>[http://www.societacivile.it/primopiano/articoli_pp/berlusconi/debiti.html Sull’orlo del fallimento]: Debiti per 4 mila miliardi. Così la Fininvest ha rischiato il naufragio. Poi, la quotazione in Borsa. Ovvero: come diventare ricchi con i «comunisti» al governo.</ref> ed evitare il carcere). L'ex democristiano [[Ezio Cartotto]] che ha partecipato alla fondazione di [[Forza Italia]] racconta nel suo libro circa le origini del partito che [[Bettino Craxi]] ebbe un ruolo importante nel consigliare e spingere Berlusconi a candidarsi e fondare un nuovo partito.<ref>http://archiviostorico.corriere.it/1996/aprile/12/Quel_giorno_Arcore_quando_Craxi_co_0_9604123451.shtml</ref>
 
L'eleggibilità di Berlusconi è anche oggetto di dibattito, in relazione all'articolo 10 della legge n.361 del [[1957]], secondo cui «non sono eleggibili (...) coloro che (...) risultino vincolati con lo Stato (...) per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica». Nel corso della seduta del [[20 luglio]] [[1994]] (con un terzo dei deputati assenti) la [[Giunta]] per le elezioni, anche grazie ad una parte degli esponenti del [[Democratici di Sinistra|PDS]] del neo-segretario [[Massimo D'Alema]] e dei [[Progressisti]] (che votarono a favore o non parteciparono al voto), decide di rigettare un ricorso che lamentava l'illegittimità di Berlusconi.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/21/compatibili_mandato_del_Cavaliere_co_0_9407212114.shtml Compatibili tv e mandato del Cavaliere], [[Corriere della Sera]], [[21 luglio]] 1994.</ref><ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1278598 GIUNTA ELEZIONI Si', il Cavaliere era eleggibile], [[la Stampa]], 21 luglio 1994.</ref><ref>[http://www.syloslabini.info/online/?p=419 Noi Berlusconi l’Opposizione], [[Paolo Sylos Labini]], tratto da [[l'Unità]], [[24 novembre]] [[2001]].</ref>
 
Berlusconi si propone come innovatore e modernizzatore dello Stato, promette una forte [[Burocrazia#La concezione di burocrazia|sburocratizzazione]] e riorganizzazione degli apparati pubblici, ed un forte ridimensionamento della [[disoccupazione]] promettendo un milione di posti di lavoro.
 
=== Campagna elettorale ed elezioni del 1994 ===
{{vedi anche|XII Legislatura della Repubblica Italiana}}
Sovvertendo le previsioni espresse dai principali quotidiani nazionali,<ref>[http://www.repubblica.it/2004/a/sezioni/politica/festaforza/coccode/coccode.html La Repubblica, "Scende in campo il ragazzo coccodè"]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/27/strappo_del_Cavaliere_co_0_9401277413.shtml Corriere della Sera, "Lo strappo del Cavaliere"]</ref><ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1199323 La Stampa, SONDAGGIO CIRM Ppi-Segni e pds al 22%]</ref><ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1201336 IL CASO <MESSAGGIO> AL PAESE Il Cavaliere regista di se stesso Trucchi e seduzioni nel giorno del debutto]</ref><ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1202829 <FORZA ITALIA> Uno spottino in grigio per il timido Cavaliere]</ref> le [[Elezioni politiche italiane del 1994|elezioni politiche]] del [[27 marzo]] [[1994]] si concludono con la vittoria elettorale di [[Forza Italia]] in corsa con la [[Lega Nord]] di [[Umberto Bossi]] nelle regioni settentrionali e l'[[MSI]] di [[Gianfranco Fini]] nel resto d'Italia. Negli ultimi mesi di campagna elettorale, alcuni fra i volti più famosi delle reti Fininvest<ref> Tra questi [[Mike Bongiorno]], [[Raimondo Vianello]] e [[Sandra Mondaini]], [[Ambra Angiolini]] e [[Iva Zanicchi]], che in un programma d'intrattenimento della domenica pomeriggio dichiara che la sua mamma voterà per Silvio «perché i ricchi, essendosi già arricchiti, non avrebbero interesse a rubare dalle tasche dei cittadini».</ref> dichiarano in televisione il loro appoggio politico, all'interno dei programmi di intrattenimento da loro condotti, scatenando reazioni che in seguito determineranno l'emanazione delle regole per la cosiddetta ''[[par condicio]]'' elettorale.
 
La [[Governo Berlusconi I|prima esperienza di governo]] di Silvio Berlusconi, avviata il [[10 maggio]] [[1994]], ha però vita dura e breve, e si conclude nel dicembre dello stesso anno, quando la [[Lega Nord]] ritira l'appoggio al Governo e avvia una violenta campagna ai danni dell'ex alleato Berlusconi, esplicitamente accusato di appartenere alla [[mafia]]<ref>http://www.brianzapopolare.it/sezioni/politica/berlusconi_mafioso_lega_2001feb16.htm</ref>. Il [[22 dicembre]] Berlusconi rassegna le proprie dimissioni al presidente della Repubblica [[Oscar Luigi Scalfaro]]. Al suo posto viene formato un governo tecnico guidato dal [[ministro del Tesoro]] uscente, [[Lamberto Dini]]. Berlusconi, che aveva chiesto invano le elezioni anticipate, non sosterrà il [[governo Dini|nuovo governo]].
Negli anni successivi, Berlusconi attribuirà la responsabilità della caduta del suo governo all'inaffidabilità di Bossi.<ref> «Non mi siederò mai più ad un tavolo a cui ci sia il signor Bossi e non sosterrò mai più un governo che conti su Bossi come sostegno perché è una persona totalmente inaffidabile.» Da una [http://video.google.com/videoplay?docid=6851543285887127277&pl=true intervista televisiva].</ref> In seguito, anche per il riavvicinamento con la Lega Nord in occasione delle [[Elezioni politiche italiane del 2001|elezioni politiche del 2001]], accuserà la magistratura e Scalfaro, il quale, secondo lo stesso Berlusconi, avrebbe indotto Bossi a ritirare l'appoggio all'esecutivo<ref>In un'intervista pubblicata il 9 settembre 2003 sul quotidiano ''La voce di Cremona'' Berlusconi dice «nel 1994 il mio governo è caduto perché mi hanno accusato di corruzione e poi io sono stato assolto in appello e in cassazione, dopo sei anni, per non aver commesso il fatto. Eppure hanno fatto cadere il mio governo con quelle accuse. Perché il capo dello Stato di allora ha chiamato Bossi e gli ha detto "guarda che è sicuro che Berlusconi cada e ti porta con lui nel baratro" e Bossi poi me lo ha raccontato.» (Da [http://www.welfareitalia.it/contents.php?cid=575 welfareitalia.it]).</ref>, compiendo «un [[golpe]]».<ref>«Nel 1994 ci fu un [[golpe]]. Scalfaro disse a Bossi: "Berlusconi è nel baratro, i giudici di Milano lo condanneranno. In quel baratro non finirci anche tu". I giudici di Milano dopo sette anni mi assolsero, ma gli italiani nel frattempo non ci videro più al governo, ma all'opposizione». ([http://www.repubblica.it/2006/a/sezioni/politica/versoelezioni7/cassintegrato/cassintegrato.html repubblica.it Intervista] di Berlusconi a ''[[La Repubblica]]'', 28 gennaio 2006.</ref>
 
=== Campagna elettorale 1996 e capo dell'opposizione fino al 2001 ===
{{vedi anche|XIII Legislatura della Repubblica Italiana}}
Le [[Elezioni politiche italiane del 1996|successive elezioni]] sono vinte da [[L'Ulivo]] (con l'appoggio esterno di [[Rifondazione Comunista]]), la coalizione di [[centrosinistra]] capeggiata da [[Romano Prodi]]. Berlusconi guida l'opposizione di centrodestra fino al [[2001]].
 
Durante la legislatura collabora con [[Massimo D'Alema]] alla Bicamerale, che si occupa principalmente di riforme costituzionali e giudiziarie (per approfondimenti si veda la voce sulle [[Riforme giudiziarie del centrosinistra#Legislatura 1996-2001|riforme giudiziarie dell'Ulivo]]).
 
=== Campagna elettorale 2001 e capo del governo fino al 2006 ===
[[File:President George W. Bush shakes hands with Italian Prime Minister Silvio Berlusconi.jpg|250px|thumb|left|Silvio Berlusconi nello [[Studio Ovale]] della [[Casa Bianca]] nel 2005 insieme con [[George W. Bush]], allora [[Presidente degli Stati Uniti d'America]]]]
{{vedi anche|XIV Legislatura della Repubblica Italiana}}
Le [[Elezioni politiche italiane del 2001|elezioni del 2001]] portano alla vittoria la [[Casa delle Libertà]], una coalizione capeggiata da Silvio Berlusconi e comprendente, oltre a [[Forza Italia]], i principali partiti di centrodestra (inclusa la Lega Nord), mentre il centrosinistra si presenta diviso. Durante la campagna elettorale Berlusconi sigla, presso la trasmissione ''[[Porta a Porta]]'' di [[Bruno Vespa]], il cosiddetto [[Contratto con gli italiani]]: un accordo fra lui ed i suoi potenziali elettori in cui si impegna, in caso di vittoria, a realizzare ingenti sgravi fiscali, il dimezzamento della disoccupazione, l'avviamento di centinaia di opere pubbliche, l'aumento delle pensioni minime e la riduzione del numero di reati; impegnandosi altresì a non ricandidarsi alle successive elezioni nel caso in cui almeno quattro dei cinque punti principali non fossero stati mantenuti.
 
L'[[11 giugno]] Berlusconi viene per la seconda volta nominato Presidente del Consiglio, dando inizio al [[Governo Berlusconi II]]. Durante il secondo semestre del [[2003]] ricopre la carica di Presidente del [[Consiglio dell'Unione Europea]] in quanto capo del Governo italiano.
 
[[File:Silvio_Berlusconi_to_a_joint_session_of_Congress.jpg|250px|thumb|right|[[1° marzo]] [[2006]], Silvio Berlusconi parla innanzi al [[Congresso degli Stati Uniti]] riunito in sessione plenaria.]]
Dopo la pesante sconfitta della Casa delle Libertà alle [[elezioni regionali del 2005]], si apre una rapida crisi di governo: Berlusconi si dimette il [[20 aprile]] e dopo due giorni viene varato il [[Governo Berlusconi III]] che ricalca in gran parte come composizione e azione politica il precedente Governo Berlusconi II.
 
A marzo [[2006]], durante la visita ufficiale negli Stati Uniti, è invitato a pronunciare un discorso ai due rami del [[Congresso degli Stati Uniti]] riuniti in seduta comune, come era precedentemente accaduto a [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]], [[Bettino Craxi|Craxi]] e [[Giulio Andreotti|Andreotti]]. Durante l'orazione, il presidente del Consiglio ringrazia gli [[Stati Uniti]] per la liberazione dell'[[Italia]], durante la [[seconda guerra mondiale]].
{{Quote|Sarò sempre grato agli Stati Uniti per aver salvato il mio Paese dal fascismo e dal nazismo a costo del sacrificio di tante giovani vite americane.<ref> [[:S:it:USA - 1 marzo 2006, Discorso del Presidente del Consiglio al Congresso degli Stati Uniti d'America|Il testo del discorso]] </ref>}}
 
[[File:Putin Erdogan Berlusconi.JPG|250px|thumb|left|Da sinistra, il capo del governo russo [[Vladimir Putin]], il premier turco [[Recep Tayyip Erdoğan]] e Silvio Berlusconi]]
 
=== Campagna elettorale 2006 ===
{{vedi anche|XV Legislatura della Repubblica Italiana|Elezioni politiche italiane del 2006}}
Il periodo pre-elettorale è infiammato dalla pubblicazione di sondaggi, commissionati prevalentemente dai quotidiani nazionali, che prevedono una vittoria de [[L'Unione]], la coalizione di centrosinistra formatasi a sostegno della ricandidatura di [[Romano Prodi]] alla carica di capo del governo, con circa il 5% di vantaggio rispetto alla [[Casa delle Libertà]]. Solo tre sondaggi elaborati su commissione di Berlusconi da una società statunitense attribuiscono un lieve vantaggio per la Casa delle Libertà.
 
Silvio Berlusconi e Romano Prodi si incontrano in due dibattiti televisivi molto seguiti, andati in onda su [[Raiuno]]. Berlusconi conclude il secondo dibattito il [[3 aprile]] annunciando a sorpresa, di voler eliminare l'[[Imposta Comunale sugli Immobili]] (ICI) sulla prima casa.<ref>[http://mediacenter.corriere.it/MediaCenter/action/player?uuid=6a7b8686-c35e-11da-9ad9-0003ba99c667 Video su mediacenter.corriere.it]</ref> Nei giorni successivi, durante la trasmissione [[Radio anch'io]] su [[Radio Uno]] e promette anche l'eliminazione della [[Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani|tassa sui rifiuti]].<ref>[http://www.radio.rai.it/radio1/radioanchio/view.cfm?Q_EV_ID=171492 Radio anch'io - Trasmissione del [[7 aprile]] [[2006]]]</ref>
 
L'esito delle [[Elezioni politiche italiane del 2006|elezioni del 2006]] è caratterizzato da una forte incertezza perdurata fino al termine dello scrutinio delle schede e si risolve con una leggera prevalenza della coalizione di centrosinistra capeggiata da [[Romano Prodi]], che vince le elezioni.
 
Dopo l'esito del voto, Berlusconi inizialmente contesta il risultato delle votazioni denunciando brogli e chiedendo il riconteggio dei voti. Successivamente giudica l'esito un «sostanziale pareggio», e suggerisce di formare un governo istituzionale di coalizione ispirato alla "Große Koalition" tedesca. La proposta è però rifiutata dai partiti del centrosinistra e dalla [[Lega Nord]]. Il governo va così a Prodi e al [[centrosinistra]].
 
Le Giunte per le elezioni, attivatesi per il riconteggio delle schede bianche e nulle,<ref>Senato della Repubblica, Giunta elezioni e immunità parlamentari: [http://www.senato.it/commissioni/4577/3666/101293/101294/130034/schedasedutacommissione.htm scheda] della seduta del 6 dicembre 2006 ([http://www.senato.it/istituzione/29380/genpagina.htm Regolamento per la verifica dei poteri], si veda art. 12, c.2 e c.3)</ref> nel settembre [[2007]] confermeranno il risultato elettorale.<ref>Senato della Repubblica, Giunta elezioni e immunità parlamentari: [http://www.senato.it/commissioni/4577/3666/101293/132948/142830/schedasedutacommissione.htm scheda] della seduta del 18 settembre 2007</ref> Tuttavia Berlusconi non riconoscerà la vittoria dell'avversario.
 
=== La nascita del Popolo della Libertà e la vittoria del 2008 ===
{{vedi anche|Il Popolo della Libertà}}
[[File:Berlusconi Napolitano Aquila 2009.jpg|thumb|left|220px|Silvio Berlusconi con il [[Presidente della Repubblica Italiana]] [[Giorgio Napolitano]], in occasione del pranzo offerto ai Capi di Stato partecipanti al [[G8]] tenutosi a [[L'Aquila]], [[9 luglio]] [[2009]]]]
Dal [[16 novembre|16]] al [[18 novembre]] [[2007]] Berlusconi ha organizzato una petizione popolare per richiedere elezioni anticipate, con l'obiettivo di raccogliere almeno 5 milioni di firme. Il risultato comunicato da [[Sandro Bondi]] è stato di 7.027.734,<ref>[http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=1.0.1570180192 «FI: raccolte oltre 7 milioni di firme contro il governo»], da ''AdnKronos.com'', [[18 novembre]] [[2007]].</ref> sebbene ci sia chi ha avanzato dubbi sulla cifra e sulla verifica della regolarità delle adesioni via [[Internet]] e via SMS.<ref>[http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/politica/cdl11/gazebo-berlusconi/gazebo-berlusconi.html «"In sette milioni per mandare via Prodi", ma restano i dubbi sul valore delle firme»], ''la Repubblica'', [[19 novembre]] [[2007]].</ref> Con questa cifra alla mano, il 18 novembre durante un comizio in piazza San Babila a [[Milano]] Berlusconi ha annunciato lo scioglimento di Forza Italia e la nascita del [[Popolo della Libertà]], un nuovo soggetto politico contro i «parrucconi della politica», che fonderà insieme a [[Gianfranco Fini]].<ref>Gian Antonio Stella. [http://www.corriere.it/politica/07_novembre_19/stella_berlusconi_guerra_ai_parrucconi.shtml «La seconda discesa in campo contro i politici “parrucconi”], ''[[Corriere della Sera|Corriere.it]]'', [[19 novembre]] [[2007]]</ref> Il giorno successivo, in una conferenza stampa tenuta a [[Roma]] in Piazza di Pietra ha sostenuto che «il [[bipolarismo]] […] nella presente situazione italiana, con la frammentazione dei partiti che esiste, non è qualcosa che può funzionare per il governo del Paese»<ref>[http://www.video.mediaset.it/video.html?sito=tgcom&data=2007/11/19&id=26387&categoria=servizio/cronaca&from=email Conferenza trasmessa in diretta su [[Rete 4]]]</ref> e ha dichiarato la sua disponibilità a trattare per la realizzazione di un sistema elettorale proporzionale puro con sbarramento alto per evitare il frazionamento dei partiti. <br/>
 
Berlusconi ha affermato che il nuovo partito «intende rovesciare la piramide del potere»<ref>.[http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/politica/rep_politica_n_2701245.html «PDL: Berlusconi scrive a coordinatori FI, serviva svolta], ''[[la Repubblica|Repubblica.it]]'', [[18 novembre]] [[2007]].</ref> e che la scelta del nome, dei valori, dei programmi, dei rappresentanti e del leader del nuovo soggetto politico spetta ai cittadini e non alle segreterie. Una successiva petizione popolare tenutasi il [[1 dicembre|1°]] e [[2 dicembre]] [[2007]] ha stabilito, con il 63,14% delle preferenze, che il nome di tale formazione politica fosse Il Popolo della Libertà. Tale nome era già stato utilizzato per definire i partecipanti alla manifestazione contro il [[Governo Prodi II|Governo Prodi]] tenutasi il [[2 dicembre]] [[2006]] che aveva visto, secondo gli organizzatori, scendere in piazza 2.200.000 persone.
[[File:3684018560 ca14639e91 o Barack Obama with Silvio Berlusconi ORIGINAL SIZE.jpg|thumb|right|220px|Silvio Berlusconi nello [[Studio Ovale]] della [[Casa Bianca]] nel 2009 insieme al [[Presidente degli Stati Uniti d'America]] [[Barack Obama]]]]
 
Durante la [[XV Legislatura]] Berlusconi come deputato è stato l'onorevole più assenteista: 4623 assenze su 4693 votazioni parlamentari.<ref>{{Cita news
|lingua =
|autore =
|url = http://www.ilsole24ore.com/includes2007/speciali/tools/assenteismo-parlamentare/assenteismo-parlamentare.shtml
|titolo = L'assenteismo degli eletti: le classifiche con i dati delle presenze/assenze al voto dei parlamentari
|pubblicazione = [[Il Sole 24 Ore]]
|giorno = 19
|mese = 12
|anno = 2007
|pagina =
|accesso = 28-5-2008
}}</ref><br/>
Il [[14 aprile]] [[2008]] la coalizione formata da [[Popolo della Libertà]], [[Lega Nord]] e [[Movimento per l'Autonomia]] a sostegno della candidatura di Silvio Berlusconi a [[Presidente del Consiglio]] ha vinto le elezioni politiche con circa il 47% dei voti e ha ottenuto un'ampia maggioranza<ref>[http://www.corriere.it/Politica/2008/elezioni08/elezioni_dati_8868a4f4-0a1e-11dd-bdc8-00144f486ba6.shtml «Vince il Pdl, la Lega avanza»], da ''Corriere.it'', [[14 aprile]] [[2008]].</ref> in entrambi i rami del [[Parlamento]]. Il successivo [[8 maggio]], con il giuramento nelle mani del presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]], Berlusconi ha inaugurato il suo [[Governo Berlusconi IV|quarto governo]].<ref>{{cita web
|url= http://www.quirinale.it/Comunicati/Comunicato.asp?id=35776
|titolo= Giuramento del Governo Berlusconi
|editore= Presidenza della Repubblica
|data= 08-05-2008
|accesso= 08-05-2008
}}</ref>
 
Il [[29 marzo]] [[2009]] Silvio Berlusconi viene eletto all'unanimità e per alzata di mano presidente del [[Popolo della Libertà]].<ref>[http://it.euronews.net/2009/03/29/berlusconi-eletto-presidente-del-pdl/ Berlusconi eletto Presidente del PdL] it.euronews.net</ref>
 
=== Aspetti controversi dell'attività politica ===
[[File:Licio Gelli sui quotidiani.jpg|thumb|left|Licio Gelli, "Maestro Venerabile" della loggia massonica P2]]
==== Appartenenza alla loggia massonica P2 ====
L’iscrizione di Berlusconi alla loggia massonica [[P2]] avviene il [[26 gennaio]] [[1978]] nella sede di [[via dei Condotti|via Condotti]] a Roma, all'ultimo piano del palazzo che ospita il gioiellere [[Bulgari (azienda)|Bulgari]] insieme a [[Roberto Gervaso]] <ref>[http://news.kataweb.it/item/524397/licio-gelli-berlusconi-venne-iniziato-alla-p2-con-il-rito-della-spada Kataweb News, Licio Gelli: “Berlusconi venne iniziato alla P2 con il rito della spada”]</ref>; la tessera è la n. 1816, codice E. 19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, come risulta dai documenti e dalle ricevute sequestrate ai capi della loggia. Berlusconi ha negato la sua partecipazione alla P2<ref name=berluscabuferaP2>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/03/08/bufera-su-berlusconi-la-p2-setta-segreta.html La Repubblica, Bufera su Berlusconi La P2 setta segreta]</ref>, ma ha ammesso in tribunale di essere stato iscritto.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/10/04/angius-silvio-ex-piduista-ricco.html La Repubblica Angius: Silvio, ex piduista ricco]</ref>
Nell'autunno del 1988 (nel corso di un processo contro due giornalisti accusati di averlo diffamato celebrato dal tribunale di Verona<ref name=berluscagiudice>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/02/14/berlusconi-dal-giudice-per-un-interrogatorio-sull.html La Repubblica, Berlusconi dal giudice per un interrogatorio sull'iscrizione alla P2]</ref>), Berlusconi dichiarò: «Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo comunque che è di poco anteriore allo scandalo. [...] Non ho mai pagato una quota di iscrizione, né mai mi è stata chiesta»<ref>[http://www.caffeeuropa.it/attualita/75lettere-berlusca.html Caffè Europa]</ref>.
 
Per tali dichiarazioni il pretore di Verona Gabriele Nigro ha avviato nei confronti di Berlusconi un procedimento per falsa testimonianza. Al termine il magistrato veronese ha prosciolto in istruttoria l'imprenditore perché il fatto non costituisce reato <ref name=berluscagiudice/>.
Il sostituto procuratore generale Stefano Dragone ha però successivamente impugnato il proscioglimento<ref name=berluscagiudice/> e la Corte d'appello di Venezia ha avviato un nuovo procedimento in esito al quale ha stabilito che «Berlusconi, deponendo davanti al Tribunale di Verona nella sua qualità di teste-parte offesa, ha dichiarato il falso» ma che «il reato attribuito all’imputato va dichiarato estinto per intervenuta amnistia»<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/04/21/quando-berlusconi-testimonio-sulla-p2.html Repubblica, Quando Berlusconi testimoniò sulla P2]</ref>.
 
Successivamente dichiarò: "Non sono mai stato piduista, mi mandarono la tessera e io la rispedii subito al mittente: comunque i tribunali hanno stabilito che gli iscritti alla P2 non commisero alcun reato, e quindi essere stato piduista non è titolo di demerito".<ref name=berluscabuferaP2 />
In altra occasione, ha affermato che la P2 "per la verità allora appariva come una normalissima associazione, come se fosse un Rotary, un Lions, e non c'erano motivi, per quello che se ne sapeva, per pensare che la cosa fosse diversa. Io resistetti molto a dare la mia adesione, e poi lo feci perché Gervaso insistette particolarmente dicendomi di rendere una cortesia personale a lui".<ref name="Guarino"> [http://www.esmartstart.com/_framed/50g/berlusconi/inchiesta/cap3.3.htm Giovanni Ruggeri e Mario Guarino, ''Berlusconi: inchiesta sul signor tv''].</ref>
 
Secondo la [[Commissione parlamentare d'inchiesta]] [[Tina Anselmi|Anselmi]] la loggia massonica era "eversiva". Essa fu sciolta con un'apposita legge, la n. 17 del 25 gennaio 1982.<ref>[http://www.esoteria.org/documenti/massoneria/sentenzastrasburgo.htm Sentenza] della [[Corte Europea dei diritti dell'uomo]] di [[Strasburgo]] del 2 agosto 2001 (nel caso Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani c. Italia), dove si fa riferimento alla legge 17/82, "attuazione dell'art. 18 della Costituzione in materia di associazioni segrete e quelle concernenti lo scioglimento dell'associazione denominata Loggia P2".</ref>
 
La P2 era "un'organizzazione che mirava a prendere il possesso delle leve del potere in Italia attraverso il «piano di rinascita democratica», un elaborato a mezza via tra un manifesto e uno «studio di fattibilità». Conteneva una sorta di ruolino di marcia per la penetrazione di esponenti della loggia nei settori chiave dello Stato, indicazioni per l'avvio di opere di selezionato proselitismo e anche un preventivo dei costi per l'acquisizione delle funzioni vitali del potere".<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/06/06/quegli-ex-affiliati-alla-p2-di-gelli.html Da repubblica.it].</ref> Il Piano programmava la dissoluzione dei partiti e la costruzione di due poli organizzati in club territoriali e settoriali; tendeva al monopolio dell'informazione, al controllo della banche, alla Repubblica presidenziale e al controllo della magistratura da parte del potere politico.<ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/06/06/quegli-ex-affiliati-alla-p2-di-gelli.html</ref><ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/01/10/bettazzi-berlusconi-realizza-il-piano-di.html</ref><ref name="Santi">{{cita news|titolo=Dalla P2 a Forza Italia autore=Simone Santi|giorno=21|mese=11|anno=2003|url=http://www.controcorrente.info/Dossier/dallaP2pag1.htm|pubblicazione=ControCorrente.info|accesso=2/9/2008}}</ref>
[[File:Ricevuta_di_pagamento_per_l'iscrizione_del_dott._Silvio_Berlusconi_alla_loggia_massonica_P2.gif|thumb|300px|right|Ricevuta di pagamento della quota di iscrizione di Silvio Berlusconi alla [[Loggia P2]].]]
Secondo il fondatore della P2 [[Licio Gelli]], Berlusconi "ha preso il nostro [[Piano di rinascita democratica|Piano di rinascita]] e lo ha copiato quasi tutto".<ref name="BarbacettoP2">{{cita news|url=http://www.societacivile.it/focus/articoli_focus/massoni/p2.html|autore=Gianni Barbacetto|titolo=La P2 ieri. La sua vittoria oggi|anno=2001|accesso=2/9/2008|pubblicazione=SocietàCivile.it}}</ref> Anche il vescovo di Ivrea [[Luigi Bettazzi]] rimprovera al [[Governo Berlusconi I|primo governo Berlusconi]], al momento della sua caduta ([[1995]]), di essere "l'attuazione fatta e programmata da Berlusconi del Piano di rinascita democratica proposto dalla Loggia P2 già nel 1976".<ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/01/10/bettazzi-berlusconi-realizza-il-piano-di.html</ref> D'altra parte, l'affermazione di Gelli sembrerebbe sottointendere una certa estraneità di Berlusconi al tentativo che la loggia fece di attuare il suo piano, mentre, al di là delle analogie reali o apparenti, i contatti tra Berlusconi e personaggi legati alla loggia appaiono piuttosto concreti e provati e viaggiano per le vie degli affari, in particolare attraverso il canale internazionale rappresentato dal [[Banco Ambrosiano]]. Nell'organigramma complessivo della P2, incentrato, come detto, sulla segreta penetrazione dei più diversi luoghi del potere (finanza, politica, media), il ruolo dei giornali e della televisione appare decisivo. Lo stesso Gelli ha anche affermato: "Il vero potere risiede nelle mani di chi ha in mano i mass media".<ref>M. Guarino - F. Raugei, ''Gli anni del disonore'', edizioni Dedalo, 2006, pag. 35.</ref>
 
A partire dal [[1985]], gli archivi di Gelli testimoniano l'intervento della P2 nell'acquisizione da parte di Berlusconi dell’allora più diffuso settimanale popolare italiano<ref name="Guarino"></ref>, ''[[Tv Sorrisi e Canzoni]]''.<ref name="Teodori">{{cita news|url=http://www.radioradicale.it/exagora/p2-la-controstoria-17-di-fronte-allasse-p2-vaticano-la-banca-ditalia-arretra|titolo=P.2, la controstoria: di fronte all’asse P.2 - Vaticano la Banca d’Italia arretra|autore=[[Massimo Teodori]]|giorno=1°|mese=12|anno=1985|pubblicazione=RadioRadicale.it|accesso=2/9/2008}}</ref><ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/01/14/la-benedizione-di-gelli.html</ref> La transazione, se vista come una delle tante compiute all'interno della stessa intricata ragnatela di imprese legate al sistema creditizio vaticano, risulta quasi solo un passaggio di consegna per la realizzazione del programma. È il giugno del [[1983]] quando la consociata all'estero Ambrosiano Group Banco Comercial di [[Managua]] cede a Berlusconi il 52% del pacchetto azionario della rivista. A interessarsi dell'affare sono i finanzieri [[Roberto Calvi]] e [[Umberto Ortolani]].
A seguito della presentazione delle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla P.2, la loggia fu sciolta per legge in ragione dei «fini eversivi» che si prefiggeva. Gelli fu condannato e arrestato, benché al riguardo Berlusconi sostenne di essere «...sempre in curiosa attesa di conoscere quali fatti o misfatti siano effettivamente addebitati a Licio Gelli...».<ref>{{Cita web|titolo=Considerazioni sulla P.2 e Berlusconi|autore=[[Antonino Caponnetto]]|url=http://digilander.libero.it/xuxo/Caponnetto-P2.htm|giorno=21|mese=4|anno=1998|pubblicazione=[[la Repubblica]]|accesso=2/9/2008}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=Quando Berlusconi testimoniò sulla P.2|autore=[[Antonino Caponnetto]]|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/04/21/quando-berlusconi-testimonio-sulla-p2.html|giorno=21|mese=4|anno=1998|pubblicazione=[[la Repubblica]]|accesso=2/9/2008}}</ref>
 
Al momento del suo ingresso ufficiale in politica ([[1993]]), Berlusconi presentò un partito la cui struttura e programma parvero ad alcuni, simili a quelle prefigurate nel disegno eversivo della [[P2]]: «Club dove siano rappresentati... operatori imprenditoriali, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori» e solo «pochissimi e selezionati» politici di professione.
Fin dal primo governo Berlusconi i titolari di diversi incarichi sono risultati appartenenti alle liste segrete scoperte nella residenza di Licio Gelli a [[Castiglion Fibocchi]]<ref>{{Cita news|titolo=Berlusconi: Inchiesta sul signor TV|autore=Giovanni Ruggeri e Mario Guarino|url=http://www.esmartstart.com/_framed/50g/berlusconi/inchiesta/start.htm|anno=1994|accesso=2/9/2008}}</ref>.
 
Il 13 marzo 2006 la maggioranza parlamentare guidata da Berlusconi approvò una modifica dell'articolo 283 del [[Codice Penale]] sulla base del quale era stata messa sotto processo (e poi assolta) la P2. Il testo precedente era questo:
:"Chiunque commette un fatto diretto a mutare la costituzione dello Stato, o la forma del Governo, con mezzi non consentiti dall'ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni".
il testo modificato è invece il seguente:
:"Chiunque, con atti violenti, commette un fatto diretto e idoneo a mutare la Costituzione dello Stato o la forma di governo, è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni".<ref>http://gazzette.comune.jesi.an.it/2006/60/3.htm</ref>
 
==== Conflitto di interessi ====
Un [[conflitto di interessi]] emerge in presenza di proprietari di imprese che vengono ad assumere cariche pubbliche. La contemporanea proprietà di società di assicurazione, di colossi dell'editoria, di imprese turistiche, e così via, acuisce questo problema nella figura di Silvio Berlusconi.
 
Secondo il settimanale [[Regno Unito|britannico]] ''[[The Economist]]'', Berlusconi, nella sua doppia veste di proprietario di [[Mediaset]] e Presidente del Consiglio, deteneva il controllo di circa il 90% del panorama televisivo italiano.<ref name="economistfit">{{en}} [http://www.economist.com/displaystory.cfm?story_id=593654 «Fit to run Italy?»] dall’''[[The Economist|Economist]]'', [[16 aprile]] [[2001]].</ref> Questa percentuale include sia le stazioni da lui direttamente controllate, sia quelle su cui il suo controllo può essere esercitato in maniera indiretta attraverso la nomina (o l'influenza sulla nomina) degli organismi dirigenti della televisione pubblica. Questa tesi viene respinta da Berlusconi che nega di controllare la RAI. Egli sottolinea il fatto che durante il suo governo siano stati nominati presidente della RAI persone facenti riferimento al centrosinistra, in primo luogo [[Lucia Annunziata]]. Attualmente il presidente della RAI è [[Paolo Garimberti]], di centro-sinistra, mentre il ruolo di direttore generale è ricoperto da [[Mauro Masi]].
Di fatto durante il governo Berlusconi il [[Consiglio d'amministrazione|CdA]] della RAI era a maggioranza di nomina della Casa delle Libertà.
 
Il vasto controllo sui media esercitato da Berlusconi è stato collegato da molti osservatori italiani e stranieri alla possibilità che i media italiani siano soggetti ad una reale limitazione delle [[libertà di espressione]]. L'''Indagine mondiale sulla libertà di stampa'' (''Freedom of the Press 2004 Global Survey''), uno studio annuale pubblicato dall'organizzazione americana [[Freedom House]], ha retrocesso l'Italia dal grado di "Libera" (Free) a quello di "Parzialmente Libera" (Partly Free)<ref name = "FreedomHouse2004" > ''Map of Press Freedom 2004'', dal sito della ''Freedom House'' [http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=251&year=2004]</ref> sulla base di due principali ragioni, la concentrazione di potere mediatico nelle mani del Presidente del consiglio Berlusconi e della sua famiglia, e il crescente abuso di potere da parte del governo nel controllo della televisione pubblica RAI.<ref name="FreedomHouse2005statement">''Freedom House Statement on Italy's Press Freedom Rating'' New York, 21 novembre 2005 [http://gabrieleparadisi.splinder.com/post/6366913]</ref> L'indagine dell'anno successivo ha confermato questa situazione con l'aggravante di ulteriori perdite di posizione in classifica.<ref name ="FreedomHouse2005"> ''Map of Press Freedhom 2005'', dal sito della ''Freedom House'' [http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=251&year=2005] </ref>
 
[[Reporter Senza Frontiere|Reporter senza frontiere]] dichiara inoltre che nel 2004, «Il conflitto d'interessi che coinvolge il primo ministro Silvio Berlusconi e il suo vasto impero mediatico non è ancora risolto e continua a minacciare la libertà d'espressione».<ref>http://www.rsf.org/article.php3?id_article=10148</ref> Nell'[[aprile]] [[2004]], la [[Federazione Internazionale dei Giornalisti]] si unisce alle critiche, obbiettandosi al passaggio di una legge firmata da [[Carlo Azeglio Ciampi]] nel [[2003]], che i detrattori di Berlusconi ritengono sia destinata a proteggere il suo controllo dichiarato del 90% dei media nazionali.<ref>[http://www.ifj-europe.org/default.asp?index=2451&Language=EN http://www.ifj-europe.org/]</ref>
 
Lo stesso Berlusconi, per rispondere alle critiche su un suo conflitto di interessi, pochi giorni prima delle [[Elezioni politiche italiane del 2001|elezioni politiche del 2001]], in un'intervista al ''[[The Sunday Times|Sunday Times]]'' annunciò di aver contattato tre esperti stranieri («un americano, un britannico e un tedesco»"), di cui però non fece i nomi, che lo consigliassero nel trovare una soluzione alla questione. Pochi giorni dopo ribadì al TG5 la sua decisione, specificando che:
{{Quote|In cento giorni farò quel che la sinistra non ha fatto in sei anni e mezzo: approverò un disegno di legge che regolamenterà i rapporti tra il Presidente del Consiglio e il gruppo che ha fondato da imprenditore}}
a cui fecero eco le parole del presidente di AN [[Gianfranco Fini]] e di altri politici della CdL, i quali nei giorni seguenti confermarono più volte che, in caso di vittoria alle elezioni, l'intenzione del governo era quella di presentare entro i primi 100 giorni un [[Progetto di legge|disegno di legge]] per risolvere la questione tramite un [[blind trust]]. Non vennero mai resi noti i nomi dei tre esperti stranieri che si sarebbero dovuti occupare della questione, ma venne presentato un disegno di legge, poi approvato, che regolamentava il conflitto d'interesse.
 
Il centrosinistra, al governo dal [[1996]] al [[2001]], non intervenne invece sul tema del conflitto d'interessi. Nel [[2003]] [[Luciano Violante]], allora capogruppo DS alla Camera, dichiarò in Parlamento che il centrosinistra aveva dato nel 1994 la garanzia a Berlusconi e Letta che le "televisioni non sarebbero state toccate" con il cambio di governo. Inoltre sottolineò che nel [[1994]] ha votato a favore per l'eleggibilità di Berlusconi a deputato quando essa fu contestata (la Costituzione nega l'eleggibilità per i concessionari dello Stato) e rimarcò il fatto che durante il governo di centrosinistra il fatturato di Mediaset era cresciuto di 25 volte<ref>Il discorso di Violante alla Camera riportato da un documentario di [[Sabina Guzzanti]] http://www.youtube.com/watch?v=GJUamGyaANY</ref>.
 
Il 13 luglio 2004 il Parlamento Italiano varava la Legge n. 215, recante "Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi", c.d. [[legge Frattini]]. Tale legge riceveva in seguito le dure critiche della Commissione di Venezia del [[Consiglio d'Europa]]<ref>Commissione di Venezia, [http://www.venice.coe.int/docs/2005/CDL(2005)051-ita.asp ''Considerazioni della Dott.Ssa Sabrina Bono (Presidenza del Consiglio dei Ministri) sulla compatibilita' della legge “Frattini” con gli standard del Consiglio d'Europa in materia di liberta’ di espressione e pluralismo dei media''], [[13 giugno]] [[2005]], </ref>.
 
A tutt'oggi il conflitto di interessi non è stato ancora risolto da nessun governo.<ref>http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/dibattiti/conflitto/pace.html</ref>
 
==== Accuse di approvazione di leggi ''ad personam'' ====
Con la locuzione [[legge ad personam|legge ''ad personam'']] si intende un provvedimento approvato ''ad hoc'' a scopi prettamente personali.
 
Durante i governi Berlusconi succedutisi tra il 1994 e il 2006 il Parlamento ha varato una serie di provvedimenti legislativi aspramente contestati dall'opposizione e da alcuni settori della stampa i quali ritenevano che questi provvedimenti fossero stati approvati appositamente per favorire la posizione di Berlusconi. Dette leggi sarebbero collegate sia al conflitto di interessi del politico-imprenditore<ref>http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/rai/pd-polemiche/pd-polemiche.html</ref>, sia del politico imputato nei processi in corso<ref>http://canali.libero.it/affaritaliani/leggiadpersonamscontroberlusconilega160608.html</ref>.
Altre ancora riferibili a familiari o colleghi di partito<ref>http://www.repubblica.it/2004/j/sezioni/politica/previtiemenda/passaaula/passaaula.html</ref>.
Tra queste vi sarebbero:
* modifiche strutturali e di pena alla disciplina del [[falso in bilancio]] <small>(legge n. 61/2002)</small>
* la legge sulle [[rogatoria|rogatorie]] <small>(legge n. 367/2001)</small>
* l'introduzione del divieto di sottoposizione a processo delle cinque più alte cariche dello Stato tra le quali il presidente del Consiglio in carica<small> ("[[Lodo Maccanico|Lodo Schifani]]", 140/2003)</small>, dichiarata incostituzionale dalla Corte costituzionale e riproposta nella attuale legislatura come Ddl con alcune modifiche rese necessarie dai rilievi della Corte <ref>http://www.corriere.it/politica/08_luglio_10/napolitano_giustizia_cb2a0c9c-4e3e-11dd-a6e8-00144f02aabc.shtml</ref>.</small>
* la "legge Cirami" sul legittimo sospetto <small>(Legge n. 248/2002)</small>
* la riduzione della [[prescrizione]] (che cancellava gran parte dei fatti oggetto di contestazione nel processo sui diritti TV verso Berlusconi e favoriva la scarcerazione dell'amico e collega di partito [[Cesare Previti]]) <small>("Legge ex-Cirielli", 251/2005)</small>
* l'estensione del condono edilizio alle zone protette <small>(legge delega 308/2004)</small> (comprensiva la villa "La Certosa" di proprietà di Berlusconi)
* la legge "[[Legge Pecorella]]" <small>(legge n.46/2006)</small>, proposta dal parlamentare [[Gaetano Pecorella]], avvocato di Silvio Berlusconi, che sanciva l'inappellabilità da parte del pubblico ministero per le sole sentenze di proscioglimento<small> (DL n. 3600)</small>, bocciata quasi integralmente nel 2007 dalla [[Corte Costituzionale]]<ref>http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/politica/pecorella-uno/pecorella-uno/pecorella-uno.html</ref>
* la [[legge Gasparri]] sul riordino del sistema radiotelevisivo e delle comunicazioni<small> (Legge 112/2004)</small>. Nel 2004 il presidente di Mediaset [[Fedele Confalonieri]] ha stimato i vantaggi derivanti dalla legge Gasparri per il gruppo del premier fra 1 e 2 miliardi di Euro.<ref>La Repubblica, 'Effetto governo per Berlusconi: patrimonio familiare triplicato' [http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/economia/patriberlu/patriberlu/patriberlu.html]</ref>
* il [[Lodo Alfano]], riproposizione del Lodo Schifani, emanato poco prima della conclusione del processo per corruzione dell'avvocato [[David Mills]] in cui il Presidente Berlusconi era coimputato. David Mills è stato poi condannato a 4 anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari perché come riportato nelle motivazioni della sentenza agì da falso testimone per consentire a Berlusconi e alla Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati.<ref>http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/politica/mills-condannato/mills-condannato/mills-condannato.html</ref>
* l'allineamento dell'[[IVA]] sulla [[pay tv]] [[Sky Italia]] (10%) a quella delle altre pay tv (20%), richiesto dalla Commissione UE che era in procinto di aprire una procedura d'infrazione contro l'Italia<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/12/sky-ue-iva-procedura.shtml?uuid=c3fb7298-c135-11dd-b2c0-736ae4b7529a&DocRulesView=Libero&fromSearch Articolo sul ''Sole24Ore'']</ref>, ha suscitato nell'opposizione (principalmente per voce di [[Antonio di Pietro]])<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2008/11/berlusconi-mediaset-iva-sky.shtml?uuid=f9a4f822-bee4-11dd-a7e6-159b8087b4f8&DocRulesView=Libero Fonte]</ref> diverse polemiche poiché viene visto in questo provvedimento un desiderio di aiutare [[Mediaset]] penalizzando la principale concorrenza privata.
Anche se non rientra nel novero delle leggi, possiamo citare a tal proposito il ricorso del governo contro la legge della regione [[Sardegna]] al divieto di costruire a meno di due chilometri dalle coste (ricorso n. 15/2005 alla legge regionale 8/2004) (che bloccava, tra l'altro, l'edificazione di "Costa Turchese", insediamento di 250.000 metri cubi della Edilizia Alta Italia di [[Marina Berlusconi]]).
 
 
== Procedimenti giudiziari a carico di Berlusconi ==
{{vedi anche|Procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi}}
Silvio Berlusconi è stato oggetto di numerosi procedimenti penali, nessuno dei quali si è concluso con una sentenza definitiva di condanna.
 
Alcuni di questi [[Processo (diritto)|procedimenti]] sono stati archiviati in fase di indagine; a seguito di altri è stato instaurato un processo nel quale Berlusconi è stato [[Assoluzione|assolto]]. In altri processi, infine, sono state pronunciate, in primo grado o in appello, [[sentenza|sentenze]] di condanna per reati quali [[corruzione]] giudiziaria, finanziamento illecito a partiti e [[falso in bilancio]].
In alcuni casi, dopo un esito del primo o del secondo grado di giudizio sfavorevole a Berlusconi, i procedimenti non si sono conclusi con una sentenza di condanna: ciò grazie a sopravvenuta [[amnistia]], al riconoscimento di circostanze attenuanti che, influendo sulla determinazione della pena, hanno comportato il sopravvenire della [[prescrizione]] oppure a nuove norme che hanno modificato le pene e la struttura di taluni reati a lui contestati, come nel caso del reato di [[falso in bilancio]]. Dette norme, approvate in [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]] dalla maggioranza di centro-destra mentre Silvio Berlusconi ricopriva la carica di Presidente del consiglio, in taluni casi hanno imposto una valutazione di non rilevanza penale di alcuni dei fatti contestati, poiché il fatto non è più previsto dalla legge come reato; in altri casi la riduzione della pene prevista per le fattispecie di reato contestate ha fatto sì che i termini di prescrizione maturassero prima che fosse pronunciata sentenza definitiva.
 
Di seguito viene fornito uno schema delle sentenze:
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:2px; text-align:center">
{| {{prettytable|width=100%}}
|- bgcolor="#EFEFEF"
! Tipo di sentenza
!
! Procedimento
|-
| rowspan="2" align=center | Sentenze di non doversi procedere
| align=center | Reati estinti per [[prescrizione]]
| style="text-align:justify" |
* [[Lodo Mondadori]], corruzione giudiziaria (attenuanti generiche, sentenza definitiva)
* All Iberian 1, 23 miliardi di lire in tangenti a [[Bettino Craxi]] (sentenza definitiva)
* Caso Lentini, falso in bilancio (sentenza definitiva)
|-
| align=center | Reati estinti per intervenuta [[amnistia]]
| style="text-align:justify" |
* Falsa testimonianza [[P2]] (amnistia applicata in fase istruttoria)
* Terreni Macherio, imputazione per uno dei due falsi in bilancio (amnistia applicata in seguito al condono fiscale del 1992)
|-
| rowspan="2" align=center | Sentenze di assoluzione
| align=center | Assoluzioni per variazioni della Legge (il fatto non costituisce più reato)
| style="text-align:justify" |
* All Iberian 2, falso in bilancio (stralciato in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
* Sme-Ariosto 2, falso in bilancio (stralciato in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
|-
| align=center | Altre assoluzioni
| style="text-align:justify" |
* Sme-Ariosto 1, imputazione su vendita Iri, corruzione giudiziaria (sentenza di I grado)
* Tangenti alla guardia di finanza (assolto per non aver commesso il fatto, sentenza definitiva)
* Medusa cinematografica, falso in bilancio (assolto in quanto per la sua ricchezza potrebbe non essersene accorto, sentenza definitiva)
* Sme-Ariosto 1, corruzione in atti giudiziari per due versamenti a [[Renato Squillante]] (assoluzione per non aver commesso il fatto e perché il fatto non sussiste, sentenza definitiva)
* Terreni Macherio, imputazione per appropriazione indebita, frode fiscale, e uno dei due falsi in bilancio (sentenza definitiva)
* Diritti televisivi, falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione indebita (il fatto non sussiste, sentenza definitiva)
|-
| rowspan="2" align=center | Procedimenti archiviati
| align=center | Archiviazioni per variazioni della Legge (il fatto non costituisce più reato)
| style="text-align:justify" |
* Bilanci Fininvest, falso in bilancio e appropriazione indebita (archiviato a causa della nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
* Consolidato Fininvest, falso in bilancio (archiviato in base alla nuova legge sul falso in bilancio varata dal governo Berlusconi)
|-
| align=center | Altre archiviazioni
| style="text-align:justify" |
* Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest (archiviato per insufficienza di prove)
* Traffico di droga
* Tangenti fiscali Pay-tv
* Stragi 1992-1993, concorso in strage
* Concorso esterno in associazione mafiosa assieme a [[Marcello Dell'Utri]], riciclaggio di denaro sporco
|-
| colspan="2" align=center | Procedimenti in corso (sospesi in conseguenza del [[Lodo Alfano]])
| style="text-align:justify" |
* Tangenti a [[David Mills]], corruzione giudiziaria (rinviato a giudizio)
* Corruzione nei confronti di senatori per far cadere il governo Prodi (atti trasferiti da Napoli a Roma per incompetenza territoriale<ref>{{Cita news
|lingua =
|autore =
|url = http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=274409
|titolo = Rai-Berlusconi, atti trasferiti a Roma
|pubblicazione =ilgiornale.it
|giorno = 7
|mese = 7
|anno = 2008
|pagina =
|accesso = 7/7/2008
}}
</ref>)
|-
|}
</div>
 
Su molti dei procedimenti giudiziari contro Berlusconi, alcuni dei quali ancora in corso, c'è acceso dibattito tra i suoi sostenitori e i suoi detrattori.
 
*Berlusconi ed i suoi sostenitori affermano che tutti i processi relativi alla sua attività imprenditoriale sono cominciati dopo la sua [[discesa in campo]], ed esclusivamente a scopo persecutorio nei suoi confronti. Sostengono che tali processi, che ritengono basati su mere illazioni (spesso definite, singolarmente, "[[Teorema|teoremi]]") prive di riscontro probatorio, siano stati istruiti nell'ambito di una persecuzione giudiziaria orchestrata delle "toghe rosse", ossia da magistrati vicini ai partiti e alle ideologie di sinistra (iscritti a [[Magistratura democratica]]), che utilizzerebbero illegittimamente la giustizia a fini di lotta politica.<ref name="VespaLaScossa"> Silvio Berlusconi intervistato da [[Bruno Vespa]] nel libro ''La scossa'' (Bruno Vespa, [[2001]], [[Mondadori]], ISBN)</ref> <ref name="togherosse">Dichiarazioni del [[21 luglio]] [[1994]], [[5 aprile]] [[1995]], [[16 gennaio]] [[1996]], [[8 agosto]] [[1998]], [[17 marzo]] [[1999]] riportate sul libro ''Le mille balle blu'', pp. 73, 77-79, 87 (Peter Gomez e Marco Travaglio, 2006, [[Rizzoli]], ISBN).</ref> A questo proposito [[Fedele Confalonieri]] dichiarò che se Berlusconi non fosse entrato in politica sarebbe stato condannato o costretto al [[fallimento]].<ref name="PrevitiSuScecaInCampo">[[Fedele Confalonieri]] intervistato su ''[[la Repubblica]]'' del [[25 giugno]] [[2000]], p.11: «La verità è che, se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremo sotto un ponte o in galera con l'accusa di mafia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel Lodo Mondadori».</ref> Essi affermano inoltre che Berlusconi è uscito a testa alta da tutti i processi, pienamente scagionato da ogni accusa.
 
*I critici di Berlusconi, sostengono invece che i processi siano iniziati prima della [[discesa in campo]], asserendo che se non fosse entrato in politica sarebbe finito in bancarotta e probabilmente in galera, e che, grazie alle cosiddette [[legge ad personam|leggi ''ad personam'']] varate dal suo governo, avrebbe evitato di essere condannato<ref name="accuse_ad_personam">
*[http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/cronaca/prescrizione-sme/prescrizione-sme/prescrizione-sme.html Articolo di Repubblica sul processo Sme]
*[http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_30/sme_assolto_berlusconi_7c7a3ac2-cf13-11dc-8e3f-0003ba99c667.shtml Dichiarazioni] di [[Giovanni Russo Spena]] (dal Corriere della Sera)
*[http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=71399 Accuse] de ''[[l'Unità (quotidiano)|l'Unità]]'' sul processo Mills
</ref>. Essi inoltre sottolineano che, sebbene Berlusconi non abbia mai subìto alcuna condanna definitiva, la maggior parte delle pronunce di proscioglimento non sono di natura assolutoria, ma bensì per sopravvenuta prescrizione: affermano quindi che, se avesse voluto che fosse riconosciuta la propria innocenza anche in tali processi, avrebbe potuto rinunciare espressamente alla prescrizione<ref name="accuse_prescrizione">
*[http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/mediaset-frode-fiscale/mediaset-frode-fiscale/mediaset-frode-fiscale.html Articolo de ''La Repubblica'']
*[http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=71399 Accuse] de ''[[l'Unità (quotidiano)|l'Unità]]'' sul processo Mills
</ref>. Riguardo alle accuse di parzialità dei giudici, infine, essi osservano che Berlusconi, rispetto ad altri imputati, abbia al contrario giovato del vedersi riconoscere dai giudici le attenuanti generiche.<ref>"Art. 62 bis Codice penale - Attenuanti generiche: Il giudice, indipendentemente dalle circostanze prevedute nell'art. 62, può prendere in considerazione altre circostanze diverse, qualora le ritenga tali da giustificare una diminuzione della pena. Esse sono considerate, in ogni caso, ai fini della applicazione di questo capo, come una sola circostanza, la quale può anche concorrere con una o più delle circostanze indicate nel predetto articolo 62". La concessione delle attenuanti generiche è dunque rimessa alla valutazione discrezionale del giudice.</ref>
 
Silvio Berlusconi ha però più volte ribadito che le indagini hanno seguito la sua scesa in campo, e ha denunciato i magistrati milanesi, presso la procura di [[Brescia]], per il reato di «attentato ad organo costituzionale»; la denuncia è stata archiviata, e nelle motivazioni si legge:
{{quote|Risulta dall'esame degli atti che, contrariamente a quanto si desume dalle prospettazioni del denunciante, le iniziative giudiziarie [...] avevano preceduto e non seguito la decisione di "scendere in campo"|Carlo Bianchetti, giudice per le udienze preliminari di Brescia, ordinanza di archiviazione della denuncia, [[15 maggio]] [[2001]]}}
 
== Riconoscimenti ==
[[File:Chirac Bush Blair Berlusconi.jpg|250px|thumb|right|Da sinistra, [[Jacques Chirac]], [[George W. Bush]], [[Tony Blair]] e Silvio Berlusconi]]
{{Onorificenze
|immagine=Cavaliere OML BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine al merito del Lavoro
|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito del Lavoro
|motivazione=Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti, decise di dar vita ad una attività indipendente nel settore dell'industria edile fondando la Società "Cantieri Riuniti Milanesi S.p.A.". Nel 1963 ha costituito la Società "Edilnord" che ha realizzato, tra l'altro, in provincia di Milano, un centro per quattromila abitanti, il primo in Lombardia dotato di centro commerciale, centro sportivo, campi di giuoco, scuole materne ed elementari. Dal 1969 al 1975, in applicazione di una nuova concezione urbanistica, Silvio Berlusconi ha realizzato la costruzione di "Milano 2", una città per diecimila abitanti contigua a Milano, dotata di tutte le più moderne attrezzature pubbliche e sociali, la prima unità urbana in Italia con tre circuiti differenziali per auto, ciclisti e pedoni. È Presidente e Direttore Generale della Edilnord progetti S.p.A. e Presidente della Fininvest S.p.A.
|luogo=1977, nominato dal [[presidente della Repubblica Italiana|presidente della Repubblica]] [[Giovanni Leone]].
|fonte=
}}
 
{{Onorificenze
|immagine=Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce di merito con placca d'oro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
|collegamento_onorificenza=Ordine Costantiniano di San Giorgio (Napoli)
|motivazione=
|fonte=[http://www.realcasadiborbone.it/ita/oggi/marzo_2003.htm articolo sull'investitura dal sito della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie]
}}
 
*Il [[27 novembre]] [[1991]] ha ricevuto una [[laurea honoris causa]] in [[ingegneria gestionale]] dall'[[Università della Calabria]].<ref>{{cite web |url=http://www.unical.it/portale/didattica/guida/guida0708/parte_generale/guida_generale.pdf|title=Guida degli studenti 2007-2008|publisher=[[Università della Calabria]]|accessdate=21-04-2008}}</ref>
*Il [[23 settembre]] [[2003]], a New York, gli è stato consegnato il premio "Statista dell'anno" dalla ''[[Anti-Defamation League]]'', l'organizzazione ebraica che combatte l'antisemitismo nel mondo.<ref>La motivazione è stato per «il coraggio mostrato nell'appoggio a Israele, alla guerra degli Stati Uniti in Iraq e agli sforzi contro il terrorismo»; in occasione di tale riconoscimento alcuni docenti americani, fra cui i tre [[Premio Nobel|premi Nobel]] per l'economia [[Franco Modigliani]], [[Paul Samuelson]] e [[Robert Solow]], hanno contestato Berlusconi per le affermazioni fatte sulla dittatura di Mussolini ([http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/politica/berlugiudici2/trenobel/trenobel.html Tre Nobel contro Berlusconi] ''Repubblica.it'', [[23 settembre]] [[2003]])</ref>
*Il [[2 marzo]] [[2006]], negli [[Stati Uniti d'America]], durante l'annuale celebrazione del "saluto alla Libertà", la Intrepid Foundation, ente privato statunitense, lo ha insignito del premio Libertà Intrepid 2006 per «la coraggiosa leadership contro il terrorismo».
*Il [[27 settembre]] [[2006]], gli viene riconosciuto il premio "Madonnina d'oro" offerto dalla Comunità Incontro di Don Gelmini per il contributo personale dato alla ricostruzione di alcune strutture in Bolivia e in Thailandia, dopo lo tsunami.
 
== Critiche e aspetti controversi ==
=== Il "berlusconismo" ===
{{vedi anche|Berlusconismo}}
 
=== Controversie sulle modificazioni indotte nella società civile ===
Il regista e drammaturgo [[Dario Fo]], lo scrittore [[Umberto Eco]], il regista [[Nanni Moretti]] e il comico [[Beppe Grillo]] hanno rilasciato pubbliche dichiarazioni circa le conseguenze che i valori veicolati dai media di Berlusconi potrebbero avere, secondo la loro opinione, alla lunga sulla stessa società civile, indirizzandone gusti e tendenze allo scopo di favorire la sua parte politica.<ref>{{Cita news|titolo=Nanni torna girotondino|url=http://magazine.libero.it/cinema/generali/ne8523.phtml|pubblicazione=LiberoNews.it|giorno=15|mese=8|anno=2008|accesso=25/8/2008}}{{Cita news|autore=Deborah Solomon|titolo=Populismo e controllo totale dei media: rischio-Berlusconi anche in altri Paesi|url=http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/politica/inte-eco/inte-eco/inte-eco.html|pubblicazione=[[la Repubblica]]|giorno=27|mese=11|anno=2007|accesso=25/8/2008}}</ref><ref>http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/spettacoli_e_cultura/bicefalo/chatforame/chatforame.html</ref><ref>http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/vaffa-day-25aprile/v-day-25-aprile/v-day-25-aprile.html</ref> A questo proposito, [[Dario Franceschini]], leader del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]], è arrivato a dire: {{quote|Alle italiane e agli italiani vorrei rivolgere una semplice domanda: fareste educare i vostri figli da quest'uomo? Chi guida un Paese ha il dovere di dare il buon esempio, di trasmettere valori positivi.<ref>[http://www.agi.it/politica/notizie/200905271932-pol-rt11333-franceschini_fareste_educare_i_vostri_figli_da_berlusconi Agi News: FRANCESCHINI: EDUCHERESTE VOSTRI FIGLI DA BERLUSCONI?]</ref>|[[Dario Franceschini]]}}
 
Secondo questa linea di pensiero, la comparsa sulla scena politica di Berlusconi avrebbe causato profonde mutazioni di costume nel tessuto civile del Paese e tra le sue diverse componenti sociali. Essi sostengono che sarebbe improprio, in un sistema democratico, esercitare al contempo azione di governo e di controllo su fonti di informazione a causa dell'influenza che i mass media ([[televisione|tv]], [[Radio (mass media)|radio]], [[stampa]], [[Internet]]) possono esecitare sulla società.<ref>{{Cita news|titolo=Il ritorno dell’''One Man Show''|pubblicazione=Der Standard|autore=Gregor Auenhammer|url=http://italiadallestero.info/archives/363|giorno=29|mese=6|anno=2008|accesso=25/8/2008}}</ref> L'opposizione ha chiesto invano a Berlusconi di rinunciare alla proprietà dei mass media giudicando anomala una simile concentrazione in mano al capo di una coalizione politica.<ref>http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=40&ID_articolo=114&ID_sezione=55&sezione=</ref><ref>http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/Notizie/Politiche2006/articoli/04_Aprile/13/verderami.shtml</ref>
 
La tesi di tale denuncia è che in Italia ci sarebbe uno sbilanciamento mediatico, possibile veicolo di orientamento dell’opinione pubblica attraverso metodi di propaganda più o meno nascosta, e che guidare una coalizione politica e al contempo un gruppo mediatico editoriale risulta contrario ai principi di equilibrio stabiliti dalla [[Costituzione italiana]]; tali principi trovano concreta tutela anche per mezzo dell'articolo 10 t.u. 30 marzo 1957 n.361, ove si prevede la "ineleggibilità di coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o imprese private risultano vincolati allo Stato per contratti di opere o di somministrazioni oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica".<ref>http://www.ares2000.net/ricerche/conflitto/documentazione.htm</ref><ref>http://www.marcotravaglio.it/conflitto.htm</ref>
 
=== I rapporti con Dell'Utri e Mangano ===
Nella prima metà degli [[anni 1970|anni settanta]] diverse organizzazioni criminali (non ultima la [[mafia]]) usavano ricorrere alla pratica del [[sequestro di persona]] nei confronti di imprenditori (o di loro familiari) non molto noti al grande pubblico per autofinanziarsi, e Berlusconi, all'epoca già padre di due figli, era tra questi: il [[7 luglio]] [[1974]] l'avvocato [[palermo|palermitano]] [[Marcello Dell'Utri]] (all'epoca collaboratore di Berlusconi e che in seguito fu eletto [[Senato della Repubblica|senatore]] per il partito da quest'ultimo fondato), mise in contatto Berlusconi con [[Vittorio Mangano]]. L'incontro avvenne nella neoacquistata [[villa San Martino]] ad [[Arcore]], e il motivo ufficiale della presenza di Mangano fu quello di assumere le mansioni di fattore e stalliere. In realtà, Mangano si occupò anche della sicurezza della villa e dell'incolumità dei figli di Berlusconi, che era solito anche accompagnare a scuola. Disse anni dopo Dell'Utri: «Berlusconi ha assunto Mangano, gliel'ho presentato io, è verissimo, tra tante persone che c'erano in concorso per quella posizione, e ai quali Berlusconi ha addirittura affidato la casa, e il signor Mangano accompagnava anche i figli di Berlusconi a scuola. Non vedo niente di strano nel fatto che io abbia frequentato in questa maniera il signor Mangano, e lo frequenterei ancora adesso».<ref name="DellUtriTgrSicilia">Intervista a Marcello Dell'Utri dal ''Tgr Sicilia'', Rai, [[1º luglio]] [[1996]].</ref> Vittorio Mangano si licenziò nel [[1976]]. A suo carico, nel periodo successivo all'impiego a villa San Martino, vi furono una condanna per traffico di droga e un'altra per associazione mafiosa semplice. Fu inoltre sospettato del rapimento di Luigi D'Angerio, avvenuto nella notte di [[7 dicembre|Sant'Ambrogio]] del [[1974]], subito dopo una cena ad Arcore. La [[Procura della Repubblica]] di Palermo sostiene che Marcello Dell'Utri era a conoscenza dei precedenti penali di Mangano: al tempo in cui Dell'Utri, infatti, lasciò l'impiego in banca per diventare collaboratore di Berlusconi e successivamente chiamò Mangano ad Arcore, la locale stazione dei [[Carabinieri]] ricevette un'informativa dai colleghi [[palermo|palermitani]] che segnalava Mangano quale persona con precedenti giudiziari e Dell'Utri quale persona che era informata di ciò.<ref>Atti citati in E. Veltri, M. Travaglio. ''L'odore dei soldi'', [[2001]], pp. 27-28.</ref>
 
Il [[26 maggio]] [[1975]] una bomba esplose nella villa di Berlusconi in via Rovani a [[Milano]], provocando ingenti danni con lo sfondamento dei muri perimetrali e il crollo del pianerottolo del primo piano.
 
Berlusconi, dopo aver ricevuto varie minacce, si trasferì per qualche mese con la famiglia in [[Svizzera]] e successivamente in [[Spagna]].
 
Il [[28 novembre]] [[1986]] un altro attentato alla villa milanese creò danni unicamente alla cancellata esterna. Berlusconi, nel mezzo di un'intercettazione telefonica, commentò con Dell'Utri l'attentato definendolo scherzosamente un atto fatto «con affetto», proseguendo sullo stesso tono che «secondo me, come un altro manderebbe una lettera o farebbe una telefonata, lui metterebbe una bomba» e sottolineando che la natura del gesto è da ricercarsi nel fatto «che non sa scrivere».<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=ZqjAuF-eyxU&mode=related&search= Video dell'intercettazione], da ''YouTube.com''.</ref> Contrariamente a quanto Berlusconi pensava, invece, l'attentato non è attribuibile a Mangano, che all'epoca del fatto era detenuto. Esso è ascrivibile altresì (come risulta dalle dichiarazioni di Antonino Galliano) alla mafia catanese: una volta raccordatosi con il suo sodale [[Nitto Santapaola]] di Catania, [[Totò Riina]], il capo di [[Cosa nostra]], aveva, come si suol dire, «preso in mano la situazione» relativa a Berlusconi e Dell'Utri, che (per concorde dichiarazione di Ganci, Anzelmo e Galliano) sarebbe stata sfruttata non soltanto per fini prettamente estorsivi, ma anche per potere “agganciare” politicamente [[Bettino Craxi]].
 
Un rapporto della Criminalpol del [[13 aprile]] [[1981]]<!-- LE DATE PAIONO NON QUADRARE, È NECESSARIO TROVARE UNA FONTE: IL RAPPORTO È ASCRITTO AL 1981 E L'INTERCETTAZIONE AL 1986? --> recita che «L'aver accertato attraverso la citata intercettazione telefonica il contatto tra Mangano Vittorio, di cui è bene ricordare sempre la sua particolare pericolosità criminale, e Dell'Utri Marcello ne consegue necessariamente che anche la Inim spa e la Raca spa (società per le quali il Dell'Utri svolge la propria attività), operanti in Milano, sono società commerciali gestite anch'esse dalla mafia e di cui la mafia si serve per riciclare il denaro sporco, provento di illeciti».<ref>M. Guarino, ''L'orgia del potere'', [[2005]], [http://books.google.com/books?id=5af1MQ9Vcy4C&pg=PA162&dq=l+aver+accertato+attraverso+la+citata+intercettazione+telefonica+il+contatto+tra+mangano+vittorio&hl=it&sig=XFYxBoJ_XrWy-UNA0920ZsCejuc p. 162].</ref>
 
Sull'attività di Mangano nello stesso periodo in cui prestava servizio come stalliere di Berlusconi, il giudice [[Paolo Borsellino]] rilasciò, poco prima di essere ucciso in un attentato mafioso, un'intervista a un giornalista francese nella quale definiva il Mangano come una delle [[testa di ponte|teste di ponte]] di Cosa Nostra nel nord Italia.<ref>L'intervista di Borsellino su Mangano a Milano [http://www.youtube.com/watch?v=H3dUAsRljkg www.youtube.com] e il [http://web.tiscali.it/scudit/mdfalconeinter.htm testo integrale].</ref> Mangano morì in carcere nel 2000, pochi giorni dopo essere stato condannato all'[[ergastolo]] per duplice [[omicidio]]. Dell'Utri commentò, in seguito, che Mangano era un eroe <ref>[http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/verso-elezioni-18/berlusconi-toghe/berlusconi-toghe.html La Repubblica, Berlusconi: "Perizie per i pm". Dell'Utri: "Mangano un eroe"]</ref>, concetto poi ribadito successivamente da Berlusconi stesso<ref>[http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=34702&format=html Estense.com, ''Mangano eroe'', Berlusconi: ''Dell'Utri dice bene'']</ref>.
 
La procura di [[Palermo]] ha indagato su Silvio Berlusconi e su [[Marcello Dell'Utri]] per concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro. Nel [[1998]] la posizione di Berlusconi è stata archiviata al termine delle indagini preliminari, che erano state prorogate per la massima durata prevista dalla legge, mentre Dell'Utri è stato rinviato a giudizio. Nel [[2004]] Marcello Dell'Utri è stato poi condannato in primo grado a [[Palermo]] a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa; secondo la sentenza, [[Forza Italia]] sarebbe stata fondata per fornire nuovi agganci politici alla mafia e [[Marcello Dell'Utri|Dell'Utri]] sarebbe stato l'intermediario tra l'organizzazione mafiosa [[Cosa nostra]] e Silvio Berlusconi fin dal [[1974]]<ref>[http://www.narcomafie.it/articoli_2005/dos_09_2005.htm Narcomafie (gruppo Abele), Dossier La sentenza Dell'Utri]</ref>. Il processo di appello è ancora in corso.
 
=== I rapporti con il mondo dell'informazione ===
==== Dichiarazione contro Biagi, Santoro e Luttazzi ====
{{vedi anche|Editto bulgaro}}
[[File:Berlusconi-Biagi.jpg|thumb|220px|Berlusconi e Biagi nel [[1986]]]]
Il [[18 aprile]] [[2002]], durante la visita di Stato a [[Sofia]] in [[Bulgaria]] Berlusconi, da circa un anno [[Presidente del Consiglio dei Ministri|Presidente del Consiglio]] rende una assai discussa dichiarazione (soprannominata dai suoi oppositori il "[[diktat bulgaro]]" o l'"editto di Sofia"):
{{quote|L'uso che [[Enzo Biagi|Biagi]], come si chiama quell'altro...? [[Michele Santoro|Santoro]], ma l'altro... [[Daniele Luttazzi|Luttazzi]], hanno fatto della televisione pubblica, pagata coi soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga.}}
 
I tre non vennero più chiamati a condurre programmi in RAI: di fatto la nuova dirigenza RAI insediatasi all'epoca del governo Berlusconi e da esso spronata a prendere provvedimenti, espulse Biagi, Santoro e Luttazzi da tutte le programmazioni televisive.
La situazione perdurò fino al 2006 quando, in seguito ad azioni giudiziarie che li hanno visti vincenti sulla dirigenza RAI, Biagi e Santoro hanno ripreso a condurre programmi giornalistici.
 
==== La legge Gasparri e il lodo Retequattro ====
{{vedi anche|Lodo Retequattro|Legge Gasparri}}
La situazione di [[Retequattro]] è incerta dalla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]], dove si iniziò a discutere di concentrazione dei mezzi di informazione, in seguito all'acquisto della Mondadori da parte di Fininvest. Tale situazione perdura tutt'oggi nonostante la giurisprudenza si è pronunciata in più occasioni sulla destinazione del canale, il quale avrebbe dovuto migrare dal sistema analogico a quello digitale e le cui frequenze analogiche sarebbero dovute passare ad un diverso concessionario, vincitore legittimo della gara d'appalto: [[Francesco Di Stefano]], proprietario dell'emittente televisiva [[Europa 7]] .
Con la [[legge Gasparri]] Retequattro ha potuto invece continuare a trasmettere in chiaro senza risolvere la succitata discriminazione. Tale legge a luglio 2006 è stata bocciata dall'Unione Europea, che ha chiesto all'Italia di cambiare le regole sulla tv, altrimenti scatterebbe una multa di 300.000 euro al giorno.<ref>{{cita web|url= http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/politica/legge-gasparri/parte-infrazione/parte-infrazione.html|titolo= Legge Gasparri, la Ue avvia la procedura d'infrazione|editore= La Repubblica|data= 19-07-2006}}</ref>
 
==== Dissapori con la TV pubblica ====
Berlusconi ha sempre avuto rapporti contrastati con la televisione pubblica, da lui spesso accusata di essere, se non totalmente schierata a sinistra, per gran parte controllata dai partiti dell'opposizione (soprattutto [[Raitre]], definita da Berlusconi «una macchina da guerra contro il Presidente del Consiglio»). Questa visione è ovviamente ribaltata secondo il punto di vista dei suoi oppositori che lo accusano di averla pesantemente occupata nel periodo in cui è stato capo del governo.
 
È del [[12 marzo]] [[2006]] (durante la campagna elettorale per le [[elezioni politiche del 2006|elezioni politiche]]) la polemica, in occasione del programma di [[Raitre]], "In 1/2 h" (''In mezz'ora''), tra Berlusconi che accusava la conduttrice [[Lucia Annunziata]] di muoversi sulla base di posizioni di pregiudizio nei suoi confronti e di aperta partigianeria in appoggio della sinistra, e la giornalista stessa che gli rimproverava l'incapacità di trattare con i giornalisti. Silvio Berlusconi lasciò lo studio dopo 17 minuti.<ref>[http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,In1-2h%5E1881,00.html il video]</ref>
 
==== Il caso Saccà ====
Nel [[2007]] la [[Procura della Repubblica|procura]] di Napoli apre un'inchiesta su Berlusconi (allora leader dell'opposizione) sospettato di aver corrotto [[Agostino Saccà]], direttore generale della [[RAI]]. Tra gli atti dell'inchiesta c'è una intercettazione telefonica trai due imputati che viene pubblicata in tutti i media quando l'indagine è ancora in corso.
<ref>{{cita web
|autore= Giuseppe D'Avanzo
|url= http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/politica/berlusconi-indagato/berlusconi-regime/berlusconi-regime.html
|titolo= Inchiesta Berlusconi "Saccà va sospeso" - L'ex premier: "Solleva il morale del Capo"
|accesso= 29-3-2008
|editore= la Repubblica
|data= 13 dicembre 2007
}}</ref> <ref>{{cita web
|url= http://www.corriere.it/cronache/07_dicembre_12/berlusconi_indagato_corruzione_sacca_a47dd26e-a884-11dc-8e86-0003ba99c53b.shtml
|titolo= Berlusconi indagato per corruzione - Avrebbe coinvolto Saccà, dirigente Rai, nel tentativo di convincere alcuni senatori a tradire Prodi|accesso= 29-3-2008
|editore= Corriere della Sera
|data= 12 dicembre 2007
}}</ref>
 
Nella telefonata si ascolta Saccà esprimere una posizione di appassionato appoggio politico a Berlusconi e di critica per il comportamento degli alleati. Berlusconi sollecita Saccà a mandare in onda una trasmissione voluta da Umberto Bossi e Saccà si lamenta del fatto che ci sono persone che hanno diffuso voci su questo accordo provocandogli problemi. Berlusconi poi chiede a Saccà di dare una sistemazione in una [[fiction]] ad una ragazza spiegando in modo molto esplicito che questo servirebbe per uno scambio di favori con un senatore della maggioranza che lo aiuterebbe a far cadere il governo. Saccà saluta esortando Berlusconi a impadronirsi della maggioranza quanto prima possibile.<ref>{{cita web
|autore=
|url= http://espresso.repubblica.it/multimedia/1471644
|titolo= L'audio dell'intercettazione della conversazione tra Agostino Saccà e Silvio Berlusconi
|accesso= 29-3-2008
|editore= L'espresso
|data= 20 dicembre 2007
}}</ref>
 
Berlusconi ha sostenuto in sua difesa: "lo sanno tutti nel mondo dello spettacolo, in certe situazioni in Rai si lavora soltanto se ti prostituisci oppure se sei di sinistra. Io ho fatto diversi interventi per personaggi che non sono di sinistra e che sono stati messi completamente da parte dalla Rai".<ref>{{cita web
|autore=
|url= http://www.corriere.it/politica/07_dicembre_20/berlusconi_rai_sinistra_4933f5e8-aefe-11dc-8fe5-0003ba99c53b.shtml
|titolo= Berlusconi: «In Rai tutti raccomandati»
|accesso= 29-3-2008
|editore= Corriere della Sera
|data= 20 dicembre 2007
}}</ref>
 
L'indagine napoletana è giunta a Gennaio alla richiesta di rinvio a giudizio ma, prima che si aprisse il processo, nel luglio [[2008]] gli avvocati di Berlusconi chiesero ed ottennero dal [[giudice per le indagini preliminari|GIP]] lo spostamento dell'indagine a Roma per incompetenza territoriale<ref>http://archiviostorico.corriere.it/2008/luglio/05/mossa_del_premier_portare_inchiesta_co_9_080705028.shtml</ref>. Nel [[2008]] i [[pubblico ministero|pm]] romani nuovi titolari dell'inchiesta hanno chiesto l'archiviazione dell'inchiesta e la distruzione delle intercettazioni argomentando che «Non c' è alcuna certezza del "do ut des". Lo stretto legame tra l' onorevole Berlusconi e Saccà, che emerge con evidenza dall' attività investigativa, era tale da consentire al primo di effettuare segnalazioni al secondo senza dover promettere o ottenere nulla in cambio».<ref>http://archiviostorico.corriere.it/2009/febbraio/26/Distruggere_nastri_archiviare_chiude_caso_co_9_090226090.shtml</ref>
 
=== Il caso Carfagna ===
{{vedi anche|Mara Carfagna|Sabina Guzzanti|Paolo Guzzanti}}
Nel [[Governo Berlusconi IV|quarto governo Berlusconi]], l'onorevole [[Mara Carfagna]], ex [[showgirl]], è stata scelta per ricoprire il ruolo di [[ministro delle Pari Opportunità]].
 
Secondo il quotidiano argentino ''[[El Clarín]]'' alcune intercettazioni avrebbero prodotto materiale non penalmente rilevante riguardante presunti favori sessuali ottenuti dal [[Presidente del Consiglio dei Ministri]] Berlusconi in cambio della poltrona da ministro.<ref>
{{Cita news
|lingua = es
|autore = Julio Algañaraz
|url = http://www.clarin.com/diario/2008/07/05/elmundo/i-01708762.htm
|titolo = Sexgate a la italiana: el escándalo salpica a Berlusconi y una ministra
|pubblicazione = El Clarin
|giorno = 05
|mese = 07
|anno = 2008
|pagina =
|accesso = 22-12-2008
|cid =
}}
</ref> Di tali intercettazioni esisterebbero ormai solo copie, essendo stati distrutti, ai sensi della legge, gli originali in quanto non rilevanti ai fini del processo per corruzione a carico di Berlusconi.<ref>
{{Cita web
|autore = Alessandro D'Amato (Gregorj)
|url = http://www.giornalettismo.com/archives/1222/le-intercettazioni-di-silvio-distrutte-meno-male/
|titolo = Le intercettazioni di Silvio distrutte? Meno male
|accesso = 22-12-2008
|data = 04-07-2008
}}
</ref>
 
Dell'esistenza delle intercettazioni parlarono prima [[Sabina Guzzanti]] durante la manifestazione di [[piazza Navona]] l'[[8 luglio]] [[2008]],<ref>
{{Cita news
|lingua =
|autore =
|url = http://www.corriere.it/politica/08_luglio_08/manifestazione_navona_di_pietro_grillo_32d649d8-4cf4-11dd-b408-00144f02aabc.shtml
|titolo = Il 'No Cav Day' non risparmia nessuno Attacchi a Quirinale, Carfagna, Papa
|pubblicazione = Corriere della sera
|giorno = 08
|mese = 07
|anno = 2008
|pagina =
|accesso = 22-12-2008
|cid =
}}
</ref> poi il deputato PdL [[Paolo Guzzanti]] sul suo [[blog]], ritenendo esistessero «proporzionati motivi per temere che la signorina in questione occupi il posto per motivi che esulano dalla valutazione delle sue capacità di servitore dello Stato, sia pure apprendista».<ref>
{{Cita web
|autore = Paolo Guzzanti
|url = http://www.paologuzzanti.it/?p=856
|titolo = NON PARLIAMO DELLA SIGNORINA MARA CARFAGNA, CALENDARISTA DALLE PARI OPPORTUNITA', MA...
|accesso = 22-12-2008
|data = 02-11-2008
}}
</ref>
 
Le dichiarazioni sortirono una citazione in sede civile per Sabina Guzzanti.<ref>
{{Cita web
|autore = Sabina Guzzanti
|url = http://www.sabinaguzzanti.it/2008/10/09/calendario-ottobre-carfagna-posizione-matrix/
|titolo = calendario ottobre: carfagna posizione matrix
|accesso = 28-12-2008
|data = 09-10-2008
}}
</ref> Anche al padre, il deputato PdL Paolo Guzzanti arriva una minaccia di querela, a cui risponde: "Mi è capitato di imbattermi in persone, parlo di membri del parlamento, che mi hanno raccontato di avere letto le intercettazioni e di avere da esse tratto certe sensazioni e a loro parere fondate sulla vicenda. Se dovessi essere chiamato da un magistrato per difendermi sarei pronto a dire i nomi di questi autorevoli membri del parlamento", la vicenda si conclude quindi con una riconciliazione formale e con una precisazione:" Parlavo di una questione più generale: se i ministri debbano essere nominati solo perché in rapporti molto personali".<ref>http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=34097&sez=HOME_INITALIA&ctc=40</ref><ref>«vorrei chiudere, per parte mia e unilateralmente, sempre pronto ad affrontare il processo penale che mi è stato preannunciato, la questione con Mara Carfagna. [...] Mara Carfagna non è il mio obiettivo e le mando idealmente una rosa bianca in segno di pace» <br />
{{Cita web
|autore = Paolo Guzzanti
|url = http://www.paologuzzanti.it/?p=857
|titolo = CHIUDO OGGI LA QUESTIONE CARFAGNA: QUESTO BLOG E’ DIVENTATO ANCHE UN MATTATOIO, COLPA MIA, E VOGLIO DIRE PAROLE CHIARE SU QUESTA VICENDA CHE RICONDUCANO DIGNITA’ E POLITICA ALLA POLITICA DELLA DIGNITA'.
|accesso = 22-12-2008
|data = 05-11-2008
}}
</ref> <ref>«Una rosa bianca come segno di pace è sempre ben accetta prendo atto delle scuse e considero chiusa la vicenda»<br />
{{Cita web
|autore =
|url = http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo432250.shtml
|titolo = Carfagna, Paolo Guzzanti si scusa
|accesso = 22-12-2008
|data = 05-11-2008
|editore = TGCOM
}}
</ref>
 
=== Dichiarazioni e comportamenti controversi ===
<!--Ricorda: Wikipedia non è una collezione indiscriminata di informazioni. Valuta ogni evento in prospettiva storica e non inserire recentismi.-->
 
In Italia e all'estero grande risalto mediatico hanno ricevuto alcune sue dichiarazioni, battute di spirito e comportamenti irrituali che gli hanno dato una fama di ''[[gaffe]]ur'', contribuendo nel contempo a caratterizzare la sua immagine pubblica.<ref>{{cita news|autore=Francesco Verderami|url=http://www.corriere.it/politica/09_aprile_04/verderami_berlusconi_gesti_pop_amico_tra_amici_e6d3b1ca-20c8-11de-94b6-00144f02aabc.shtml|titolo=Il premier e quei gesti pop: «Sembra un amico tra amici»|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=4|mese=4|anno=2009|accesso=24-4-2009}}</ref>
 
Nel settembre [[2001]], in seguito agli [[attentati dell'11 settembre 2001|attentati terroristici]] sferrati da [[Al-Qaida]] agli [[Stati Uniti]], dichiarò: «Noi [occidentali] dobbiamo essere consapevoli della superiorità della [[civiltà occidentale|nostra civiltà]], il nostro è un sistema che ha garantito il benessere, il rispetto dei diritti umani e, a differenza dei paesi [[Islam|islamici]], il rispetto dei diritti religiosi e politici. Un sistema che ha come valore la comprensione delle diversità e la tolleranza». L'affermazione suscitò le proteste di diverse nazioni islamiche e della [[Lega araba]].<ref>{{cita news|url=http://www.rainews24.rai.it/Notizia.asp?NewsID=13709|titolo=Berlusconi e la "superiorità dell'Occidente", dure le critiche|pubblicazione=RaiNews24|giorno=27|mese=9|anno=2001|accesso=24-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=13738|titolo=Attacco agli USA. L'autogol di Berlusconi: la 'superiorità dell'Occidente' diventa caso diplomatico e politico|pubblicazione=RaiNews24|giorno=27|mese=9|anno=2001|accesso=24-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2001/settembre/28/Occidente_Islam_accuse_Berlusconi_co_0_01092811052.shtml|titolo=Occidente e Islam, accuse a Berlusconi|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=28|mese=9|anno=2001|accesso=24-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|autore=Paola Di Caro|url=
http://archiviostorico.corriere.it/2001/settembre/28/Islam_Occidente_Berlusconi_non_torna_co_0_01092811105.shtml|titolo=Islam e Occidente, Berlusconi non torna indietro|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=28|mese=9|anno=2001|accesso=24-4-2009}}</ref>
 
Nel [[2003]], particolarmente controversa fu la polemica che al [[Parlamento europeo]] – in occasione del suo esordio come [[presidente del Consiglio dell'Unione europea|presidente del Consiglio dell'UE]] – lo vide opposto all'eurodeputato socialista tedesco [[Martin Schulz]], che lo criticò per i suoi problemi giudiziari, per il suo rapporto con l'informazione, e che lo accusò di avere un conflitto d'interessi. Berlusconi replicò all'intervento dell'eurodeputato dicendo: «Signor Schulz, so che in Italia c'è un produttore che sta facendo un film sui [[lager|campi di concentramento nazisti]]. La suggerirò per il ruolo di [[kapò]], lei sarebbe perfetto». L'aula accolse con disapprovazione l'intervento del capo del governo italiano, che rispose rivolgendo un «turisti della democrazia» all'ala sinistra del Parlamento che lo contestava. Il presidente [[Pat Cox]] lo invitò a scusarsi, ma Berlusconi replicò: «Il signor Schulz mi ha offeso gravemente e personalmente, era solo una battuta ironica e non la ritiro». Accettò poi di scusarsi con il popolo tedesco, ma non con Schulz e l'Europarlamento. La controversia coinvolse anche il cancelliere [[Gerhard Schröder|Schröder]], che convocò l'ambasciatore italiano a [[Berlino]] spingendo il governo italiano a fare lo stesso con quello tedesco a [[Roma]].<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/esteri/semestredue/litigio/litigio.html|titolo=Il duello verbale Schulz-Berlusconi|pubblicazione=La Repubblica|giorno=2|mese=7|anno=2003|accesso=21-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|autore=Claudio Lindner|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/luglio/03/Scontro_all_esordio_europeo_Berlusconi_co_0_030703022.shtml|titolo=Scontro all'esordio europeo di Berlusconi|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=3|mese=7|anno=2003|accesso=21-4-2009}}</ref>
 
Successivamente Berlusconi dichiarò che in Italia «girano da anni storielle sull'[[Olocausto]]» perché «gli italiani sanno scherzare su tragedie come quella nel tentativo di superarle», provocando le proteste della [[Ebreo|comunità ebraica]] di Roma e dell'[[ANED]].<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/esteri/semestredue/scuse/scuse.html|titolo=Berlusconi: "Chiedo scusa al popolo tedesco"|pubblicazione=La Repubblica|giorno=2|mese=7|anno=2003|accesso=21-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/esteri/semestredue/ebrei/ebrei.html |titolo=Gli ebrei contro il Presidente del Consiglio "Un'offesa agli italiani"|pubblicazione=La Repubblica|giorno=2|mese=7|anno=2003|accesso=21-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/luglio/03/Italia_storielle_sull_Olocausto_Offesa_co_0_030703004.shtml|titolo=«In Italia storielle sull'Olocausto». Offesa la comunità ebraica di Roma|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=3|mese=7|anno=2003|accesso=21-4-2009}}</ref> Qualche mese dopo, gli procurò altre critiche dalla comunità israelita, unite a quelle di alcuni familiari delle vittime dello [[squadrismo]] fascista, l'intervista rilasciata al periodico britannico ''The Spectator'' in cui disse che [[Mussolini]], a differenza di [[Saddam Hussein]], non avrebbe «mai ammazzato nessuno» e si sarebbe limitato a mandare «la gente a fare vacanza al [[confino]]».<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2003/i/sezioni/politica/berlugiudici/spectator/spectator.html|titolo=Berlusconi si corregge. "Mai difeso Mussolini"|pubblicazione=La Repubblica|giorno=11|mese=9|anno=2003|accesso=21-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|autore=Marco Galluzzo|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/settembre/12/Mussolini_non_Saddam_non_ucciso_co_0_030912002.shtml|titolo=«Mussolini non è Saddam, non ha ucciso nessuno»|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=12|mese=9|anno=2003|accesso=21-4-2009}}</ref> Della stessa intervista fu contestato anche il giudizio espresso sui giudici, definiti «mentalmente disturbati», che spinse il presidente della Repubblica [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]] ad intervenire in difesa della magistratura.<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/09_Settembre/04/belrusconi.shtml|titolo=Berlusconi: «I giudici matti». Replica di Ciampi|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=4|mese=9|anno=2003|accesso=21-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=40836|titolo=Giustizia. Riesplode violenta la polemica. Berlusconi attacca i giudici Ciampi li difende|pubblicazione=RaiNews24|giorno=5|mese=9|anno=2003|accesso=21-4-2009}}</ref>
 
Ripercussioni sul piano diplomatico ci furono anche in altre occasioni. Nel [[2005]], quando irritò il governo [[Finlandia|finlandese]] dicendo di aver «rispolverato tutte le arti da playboy» con [[Tarja Halonen]], capo di Stato della nazione scandinava, per fare in modo che ritirasse la candidatura di [[Helsinki]] a sede dell'[[Autorità europea per la sicurezza alimentare]] in favore di [[Parma]], non essendoci per lui «alcuna possibilità di confronto tra il [[culatello di Zibello|culatello di Parma]] e la [[renna]] affumicata».<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2005/06_Giugno/21/berlu.shtml|titolo=«Ho fatto il playboy per far vincere Parma»|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=22|mese=6|anno=2005|accesso=23-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/politica/berluparma/convfinl/convfinl.html|titolo=Helsinki convoca ambasciatore italiano dopo le dichiarazioni di Berlusconi|pubblicazione=La Repubblica|giorno=22|mese=6|anno=2005|accesso=23-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|autore=Mario Porqueddu|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/07_Luglio/06/finlandia.shtml|titolo=Finlandia, la tentazione di boicottare l’Italia|pubblicazione=Il Corriere della Sera|giorno=6|mese=7|anno=2005|accesso=23-4-2009}}</ref> Nel [[2006]], quando contrariò il governo cinese dichiarando durante un comizio: «Leggetevi [[il libro nero del comunismo]] e scoprirete che nella [[Cina]] di [[Mao Zedong|Mao]] i comunisti non mangiavano i bambini, ma li bollivano per concimare i campi».<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/03_Marzo/28/cina.shtml|titolo=«Bambini bolliti», la Cina protesta|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=29|mese=3|anno=2006|accesso=23-4-2009}}</ref> Infine nel [[2009]], quando fu criticato dal governo argentino per aver affermato: «Di me hanno detto di tutto i signori della sinistra, [...] che sono come quel dittatore [[Argentina|argentino]] che faceva fuori i suoi oppositori [[voli della morte|portandoli in aereo]] con un pallone, poi apriva lo sportello e diceva: C'è una bella giornata, andate fuori un po' a giocare. Fa ridere ma è drammatico».<ref>{{cita news|autore=Lorenzo Fuccaro|url=http://archiviostorico.corriere.it/2009/febbraio/19/premier_desaparecidos_caso_Buenos_Aires_co_9_090219007.shtml|titolo=Il premier e i desaparecidos. Un caso a Buenos Aires|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=19|mese=2|anno=2009|accesso=24-4-2009}}</ref>
 
Hanno suscitato clamore anche alcuni comportamenti scherzosi tenuti in presenza di ministri e governanti stranieri. Nel [[2002]] fece discutere la foto di gruppo dei [[Ministero degli Esteri|ministri degli Esteri]] riuniti a [[Cáceres (Spagna)|Cáceres]], in cui Berlusconi, titolare [[ad interim]] della Farnesina, fu immortalato mentre faceva il [[gesto delle corna]] alle spalle del suo omologo [[Spagna|spagnolo]] per divertire un gruppo di [[boy-scout]].<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/politica/gesto/gesto/gesto.html|titolo=Berlusconi fa le corna nella foto del vertice Ue|pubblicazione=La Repubblica|giorno=8|mese=2|anno=2002|accesso=25-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/02/10/le-corna-fanno-il-giro-europa.html|titolo=Le corna fanno il giro d'Europa|pubblicazione=La Repubblica|giorno=10|mese=2|anno=2002|accesso=25-4-2009}}</ref> Nel [[2008]], durante una conferenza stampa con il presidente [[Russia|russo]] uscente [[Vladimir Putin]], dopo che una giornalista pose a quest'ultimo una domanda sgradita circa una sua presunta relazione extra-coniugale, Berlusconi mimò un mitra che le sparava. Il gesto fu criticato dalla [[Federazione Nazionale Stampa Italiana]] a causa dei numerosi casi di giornalisti assassinati in Russia, ma la cronista dichiarò: «Ho visto il gesto del vostro presidente e so che scherza sempre. So che il gesto non avrà alcuna conseguenza».<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/online/politica/gesto/gesto/gesto.html|titolo=Putin, è vero che divorzia? E Berlusconi fa il gesto del mitra|pubblicazione=La Repubblica|giorno=18|mese=4|anno=2008|accesso=25-4-2009}}</ref>
 
Lo stesso anno, in seguito all'elezione dell'[[afro-americano]] [[Barack Obama]] alla [[Presidente degli Stati Uniti|presidenza degli Stati Uniti]], Berlusconi, durante una conferenza stampa congiunta con il nuovo presidente russo [[Dmitrij Medvedev]] al [[Cremlino]], affermò: «Ho detto a Medvedev che Obama ha tutto per andare d'accordo con lui: è giovane, bello e anche abbronzato». La frase suscitò polemiche poiché il termine "abbronzato" (in [[lingua inglese|inglese]] ''tanned'' o ''suntanned'') è stato talvolta impiegato in maniera dispregiativa nei confronti delle persone di colore. In seguito Berlusconi affermò che la sua intenzione era quella di rivolgere ad Obama «una carineria assoluta, un grande complimento», e definì «imbecilli» chi aveva criticato la dichiarazione. I media internazionali diedero ampio risalto alla vicenda.<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/08_novembre_06/berlusconi_obama_abbronzato_141c1e10-ac16-11dd-9d45-00144f02aabc.shtml?fr=box_primopiano|titolo=Berlusconi: «Obama? Bello e abbronzato»|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=6|mese=11|anno=2008|accesso=26-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=87987|titolo=Berlusconi: "Obama è bello e abbronzato". La gaffe rimbalza sui media internazionali|pubblicazione=RaiNews24|giorno=6|mese=11|anno=2008|accesso=26-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/esteri/gaffe-berlusconi/1.html|titolo=Berlusconi, la frase su Obama "abbronzato" fa il giro del mondo|pubblicazione=La Repubblica|accesso=26-4-2009}}</ref>
 
L'anno successivo, durante la riunione del [[G20 (paesi industrializzati)|G20]] a [[Londra]], dopo la foto di rito Berlusconi chiamò il presidente statunitense a voce alta attirando l'attenzione della regina [[Elisabetta II]] che, giratasi per capire da dove e da chi provenisse il richiamo, apparentemente irritata esclamò: «Che cos'è? Ma perché deve urlare?» (''What is it? Why does he have to shout?'').<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/esteri/09_aprile_02/berlusconi_regina_foto_603b8cca-1f86-11de-956a-00144f02aabc.shtml|titolo=E la regina rimprovera Silvio «Perché deve urlare così?»|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=2|mese=4|anno=2009|accesso=26-4-2009}}</ref><ref>{{en}}{{cita news|url=http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article6027841.ece|titolo='Why does he have to shout?' - video shows exasperated Queen ticking off Silvio Berlusconi|pubblicazione=Times Online|giorno=3|mese=4|anno=2009|accesso=26-4-2009}}</ref> L'episodio ricevé ampio eco mediatico da parte della stampa internazionale,<ref>{{cita news|autore=Elysa Fazzino|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/04/berlusconi-regina-urla.shtml?uuid=395c8012-2041-11de-8728-be8857ca1711&DocRulesView=Libero|titolo=Il rimbrotto della Regina a Berlusconi sui giornali stranieri|pubblicazione=Il Sole 24 Ore|giorno=3|mese=4|anno=2009|accesso=26-4-2009}}</ref> ma il giorno successivo [[Buckingham Palace]] intervenne puntualizzando che la sovrana non era affatto infastidita dall'irritualità del capo di governo italiano.<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/esteri/09_aprile_03/regina_smentita_berlusconi_b28fca22-205d-11de-9058-00144f02aabc.shtml|titolo=«Berlusconi? La regina non si è offesa»|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=3|mese=4|anno=2009|accesso=26-4-2009}}</ref>
 
In Italia hanno sollevato polemiche alcune sue esternazioni rivolte agli avversari politici ed alla magistratura. Nel [[2006]], in prossimità delle [[elezioni politiche italiane del 2006|elezioni politiche]] che lo avrebbero contrapposto al candidato del [[centro-sinistra]] [[Romano Prodi]], durante un discorso alla [[Confcommercio]] affermò: «Ho troppa stima dell'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare contro i propri interessi». Definì inoltre la magistratura «il cancro del paese».<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2006/04/sezioni/politica/elezioni-2006-3/berlusconi-confcommercio/berlusconi-confcommercio.html|titolo=Berlusconi: "Voto alla sinistra? Non ci sono tutti questi coglioni|pubblicazione=La Repubblica|giorno=4|mese=4|anno=2006|accesso=26-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/Notizie/Politiche2006/articoli/04_Aprile/04/coglioni.shtml|titolo=Berlusconi:«Non credo tanti coglioni....»|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=6|mese=4|anno=2006|accesso=26-4-2009}}</ref> Due anni dopo, alla [[Confesercenti]], ribadì lo stesso concetto definendo «i giudici e i pm ideologizzati» una «metastasi della nostra democrazia». L'[[Associazione Nazionale Magistrati|ANM]] protestò per la dichiarazione temendo una delegittimazione dell'intera categoria.<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/08_giugno_25/berlusconi_confesercenti_a63176fa-429f-11dd-94ab-00144f02aabc.shtml?fr=correlati|titolo=Berlusconi: «I giudici sono un cancro». E la Confesercenti fischia il premier|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=28|mese=6|anno=2008|accesso=26-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/politica/giustizia-3/confesercenti-fischi/confesercenti-fischi.html|titolo=Confesercenti, fischi a Berlusconi. "Giudici politicizzati, una metastasi|pubblicazione=La Repubblica|giorno=28|mese=6|anno=2008|accesso=26-4-2009}}</ref>
 
Nel [[2009]], fu protagonista di uno scontro istituzionale con il presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano|Napolitano]], che rifiutò di firmare il [[decreto legge]] approvato dal Consiglio dei Ministri che avrebbe vietato l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale di [[Eluana Englaro]].<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/02/lettera-napolitano-berlusconi.shtml?uuid=d4ce6c70-f465-11dd-abee-65a3c57bba01|titolo=Caso Englaro: la lettera di Napolitano a Berlusconi|pubblicazione=Il Sole 24 Ore|giorno=6|mese=2|anno=2009|accesso=23-5-2009}}</ref> Berlusconi, contrariato dalla mancata firma, dichiarò: «si vogliono attribuire dei poteri che secondo l'interpretazione mia e del governo non sono del capo dello Stato ma semmai spettano al governo», quindi sollecitò una riforma
della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]], da lui ritenuta necessaria «perché la Carta è una legge fatta molti anni fa sotto l'influenza della fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla [[Costituzione sovietica del 1936|Costituzione russa]] come a un modello da cui prendere molte indicazioni».<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_07/berlusconi_costituzione_bd1e8990-f53f-11dd-a70d-00144f02aabc.shtml|titolo=Berlusconi: «Costituzione ideologizzata»|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=7|mese=2|anno=2009|accesso=27-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/eluana-englaro-2/eluana-chigi-quirinale/eluana-chigi-quirinale.html|titolo=Berlusconi attacca la Costituzione "E' filosovietica, va cambiata"|pubblicazione=La Repubblica|giorno=7|mese=2|anno=2009|accesso=27-4-2009}}</ref> La dichiarazione fu accolta da diverse polemiche a cui Berlusconi replicò: «Ho giurato sulla Costituzione. La rispetto. È la prima legge alla base dello Stato. Non ho mai pensato di attaccarla», poi aggiunse: «La Costituzione però non è un [[Moloch (divinità)|Moloch]]: può evolvere con i tempi», ma ribadì: «Che i valori costituzionali abbiano guardato alla Carta dell'[[Unione Sovietica]] è una realtà storica».<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/02/09/ho-giurato-sulla-carta-del-48.html|titolo=«Ho giurato sulla Carta del '48 la rispetto ma si può cambiare»|pubblicazione=La Repubblica|giorno=9|mese=2|anno=2009|accesso=27-4-2009}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_febbraio_12/berlusconi_costituzione_9a614938-f8dc-11dd-bd31-00144f02aabc.shtml|titolo=«Non ho mai attaccato la Costituzione»|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=12|mese=2|anno=2009|accesso=27-4-2009}}</ref>
 
=== Il caso Letizia e le escort===
Il [[28 aprile]] [[2009]], la moglie di Berlusconi, Veronica Lario, scrisse una e-mail all'[[ANSA]], esprimendo il suo sdegno per la scelta del marito di candidare giovani ragazze di bella presenza, alcune delle quali senza esperienza politica, per le vicine [[Elezioni europee 2009|Elezioni europee]].
 
Il [[2 maggio]] del 2009, dopo aver saputo che Berlusconi si era recato alla festa del diciottesimo compleanno di Noemi Letizia<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/05/03/veronica-addio-berlusconi-ho-deciso-chiedo-il.html Veronica, addio a Berlusconi Ho deciso, chiedo il divorzio], [[la Repubblica]], [[3 maggio]] [[2009]].</ref><ref>[http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/2238546.html Politica under 18]</ref> (una ragazza di [[Casoria]]), Veronica Lario ha affidato ad un [[avvocato]] l'incarico di presentare richiesta di separazione dal marito<ref>[http://it.reuters.com/article/entertainmentNews/idITMIE54200E20090503 Notizia su ''Reuters'']</ref> La Lario ha, a questo punto, fatto menzione di una supposta abitudine del marito di frequentare minorenni: "Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile".<ref>[http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/politica/elezioni-2009-2/veronica-divorzio/veronica-divorzio.html Lario Divorzio].</ref>
 
Il 14 maggio il quotidiano ''[[La Repubblica]]'' pubblica un articolo in cui mostra le molte contraddizioni e discordanze della versione di Berlusconi concernente le sue frequentazioni con Noemi Letizia con le dichiarazioni degli altri protagonisti della vicenda, chiedendo al premier di rispondere a dieci domande.<ref>{{cita web
|url= http://temi.repubblica.it/repubblicaspeciale-dieci-domande-a-berlusconi/|titolo= Dieci domande a Berlusconi|editore= la Repubblica|accesso= 24-5-2009}}</ref>, poi riformulate. Berlusconi non ha mai ritenuto opportuno rispondere a queste domande, e il 28 agosto ha sporto querela contro il quotidiano per presunta diffamazione.
 
Il 28 maggio Berlusconi giura sulla testa dei suoi figli che non ha mai avuto relazioni "piccanti" con minorenni, e che se stesse mentendo si dimetterebbe immediatamente.<ref>[http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=tuttiivideo&vxClipId=2524_bf1b3f46-4b79-11de-a6f4-00144f02aabc&vxBitrate=300 Video della conferenza, da ''Il Corriere'']</ref><ref>[http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article6382925.ece Timesonline.co.uk]</ref>
La questione è stata ampiamente trattata dalla stampa estera (per esempio dai quotidiani britannici ''[[The Times]]'',<ref>[http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article6211287.ece Da timesonline.co.uk].</ref> ''[[Financial Times]]''<ref>[http://www.ft.com/cms/s/0/9f53066a-4a22-11de-8e7e-00144feabdc0.html?nclick_check=1 Ft.com]</ref> e dalla [[BBC]]).<ref>[http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/8084694.stm Bbc.co.uk]</ref>
 
L'attenzione dei giornali è stata in seguito attirata da numerose foto che il fotografo Antonello Zappadu aveva scattato in diverse occasioni: alcune documentano una vacanza del maggio 2008 nella residenza estiva di Berlusconi a [[Porto Rotondo]] e vi appare l'allora primo ministro della Repubblica Ceca [[Mirek Topolanek]] in veste adamitica: durante la festa si vedono giovani ragazze in bikini o in topless.<ref>[http://www.corriere.it/politica/09_maggio_30/berlusconi_garante_foto_784e933c-4cdd-11de-82fb-00144f02aabc.shtml Corriere.it]</ref> Il 5 giugno 2009 il quotidiano spagnolo ''El País'' pubblica 5 delle 700 foto della festa.<ref>[http://www.elpais.com/articulo/internacional/The/pictures/vetoed/by/Berlusconi/elpepuint/20090605elpepuint_3/Tes Elpais.com]</ref> La Procura di Roma, su segnalazione di Berlusconi, ha sequestrato il materiale fotografico per violazione della privacy.
 
Nel luglio 2009 il giornale ''[[L'Espresso]]'' pubblica sul suo sito le registrazioni audio degli incontri tra Silvio Berlusconi e la [[Prostituzione|escort]] Partizia D'Addario (da lei stessa effettuate). Tali registrazioni sono state depositate dalla stessa D'Addario presso la Procura di Bari, che le ha ascoltate e pubblicate in quanto rilevanti - insieme ad altre intercettazioni - per far luce sulla natura dei rapporti tra Berlusconi e l'imprenditore barese [[Gianpaolo Tarantini]] indagato per corruzione e associazione a delinquere nell'ambito di un'inchiesta su tangenti e affari a danno della sanità pugliese.<ref>[http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2009/17-giugno-2009/inchiesta-bari-fratelli-tarantini-spuntano-feste-palazzo-grazioli-1601473934032.shtml] corrieredelmezzogiorno.corriere.it</ref>
 
Al di là dell'interesse di natura scandalistica, le vicende riguardanti i presunti rapporti extraconiugali di Berlusconi con escort e giovani ragazze dello spettacolo hanno attirato l'attenzione dell'opinione pubblica e di parte del mondo politico, in quanto paiono essere in più punti intrecciate con la promessa di candidature politiche nelle liste del Pdl e affiliate ([[La Puglia prima di tutto]]) in occasione delle elezioni europee e delle [[elezioni amministrative|amministrative]] del giugno 2009<ref>[http://www.corriere.it/politica/09_giugno_17/sarzanini_patrizia_daddario_220cce4c-5b03-11de-8305-00144f02aabc.shtml][http://www.affaritaliani.it/politica/inchiesta_bari_montereale_liste_interecettazioni_sicurezza_berlusconi230609.html]</ref>.
 
== Influenza culturale ==
=== Musica ===
{{F|musica|aprile 2009}}
Sono molte nel panorama musicale italiano le canzoni che si riferiscono a Silvio Berlusconi. Nella maggior parte dei testi, non viene citato direttamente ma sottinteso con riferimenti alla sua vita privata e pubblica (ad esempio sulla sua statura, sui lifting e sulla storia della sua carriera politica e imprenditoriale). Sono quasi tutti testi critici, ma non mancano le eccezioni. Tra questi:
{{div col}}
*[[883 (gruppo musicale)|883]] - ''6/1/sfigato''<ref>nei versi "Fingi di essere com Berlusconi / pieno di ragazze e di milioni"</ref>
*[[Fausto Amodei]] - ''Berluscrauti''
*[[La Banda Bassotti]] - ''Una storia italiana''
*[[Bandabardò]] - ''Lo sciopero del sole''
*[[Roberto Benigni]] - ''È tutto mio''
*[[Roberto Benigni]] - ''[[Quando penso a Berlusconi]]''
*[[Edoardo Bennato]] - ''Meglio Topolino''
*[[CapaRezza]] - ''Gli insetti del podere''
*[[CapaRezza]] - ''Ninna nanna di Mazzarò''
*[[Consorzio Suonatori Indipendenti]] - ''Maledirai''
*[[La famiglia Rossi]] - ''[[Mi sono fatto da solo]]''
*[[Francesco Guccini]] - ''Nostra signora dell'Ipocrisia''<ref>Francesco Guccini, ''Stagioni'', Einaudi, Torino, 2000, pag. 227 («''Nostra signora dell'Ipocrisia'' era un atto d'accusa verso Berlusconi e alcuni politici di allora, oltre che nei confronti della televisione.»)</ref>
*[[Enzo Jannacci]] e [[Giorgio Gaber]] - ''La strana famiglia''
*[[Fratelli di Soledad]] - ''Tra miseria e nobiltà''
*[[Luciano Ligabue]] - ''[[A che ora è la fine del mondo?]]''
*[[Litfiba]] - ''Tammùria''
*[[Cristiano Malgioglio]] - ''Caro Berlusconi''
*[[Mau Mau]] & [[Africa Unite]] - ''Ritmo politico''
*[[Modena City Ramblers]] - ''[[El presidente]]''
*[[Peter Punk]] - ''Chi non salta...''
*[[I ratti della Sabina]] - ''Il mercante''
*[[Paolo Rossi (attore)|Paolo Rossi]] - ''Era meglio morire da piccoli''
*[[Santarita Sakkascia]] - ''Largo all'alleanza'' (sull'aria di ''Largo all'avanguardia'' degli [[Skiantos]])
*Raina ([[Villa Ada Posse]]) - ''Berluscone''
*[[Daniele Silvestri]] - ''Che bella faccia''
*[[Talco]] - ''Signor presidente''
*[[Paola Turci]] - ''Un bel sorriso in faccia''
*[[Vallanzaska]] - ''Cheope''<ref>nei versi "E poi confondo Berlusconi con il male / ma questa volta è proprio uguale"</ref>
*[[Andrea Vantini]] - ''Meno male che Silvio c'è''
*[[Roberto Vecchioni]] - ''Faccetta rosa (in campo azzurro)''
*[[Antonello Venditti]] - ''Il sosia''
*[[Squallor]] - ''Al traditore''
{{div col end}}
 
=== Film e documentari su Berlusconi ===
*''[[Citizen Berlusconi]]'' - The Prime Minister and the Press'' di [[Andrea Cairola]] e [[Susan Gray]], [[Public Broadcasting Service|PBS]] ([[2003]])
*''[[Lilli e il cavaliere]] - 10 giorni per battere Berlusconi'' di [[Caterina Borelli]] ([[2004]])
*''[[Viva Zapatero!]]'' di [[Sabina Guzzanti]] ([[2005]])
*''[[Bye Bye Berlusconi!]]'' di [[Jan Henrik Stahlberg]] ([[2006]])
*''[[Il caimano]]'' di [[Nanni Moretti]] ([[2006]])
*''[[Quando c'era Silvio]]'' di [[Beppe Cremagnani]], [[Enrico Deaglio]] e [[Ruben Oliva]] ([[2006]])
*''[[Uccidete la democrazia!|Uccidete la democrazia! Memorandum sulle elezioni di aprile]]'' di [[Beppe Cremagnani]], [[Enrico Deaglio]] e [[Ruben H. Oliva]] ([[2006]])
*''[[Shooting Silvio]]'' di [[Berardo Carboni]] ([[2006]])
*''[[Ho ammazzato Berlusconi]]'' di [[Gian Luca Rossi (regista)|Gian Luca Rossi]] ([[2008]])
*''[[Videocracy]]'' di [[Erik Gandini]] ([[2009]])
 
=== Letteratura ===
Berlusconi è anche all'attenzione della letteratura italiana e internazionale. [[Premio Nobel|Premi Nobel]] della letteratura quali [[Dario Fo]] e il portoghese [[José Saramago]] hanno tratto ispirazione dalla figura dell'imprenditore e uomo politico italiano. L'ultimo libro di Saramago [[O Caderno]], una raccolta di suoi scritti dal suo [[blog]], è particolarmente critico nei confronti di Berlusconi che in un articolo viene definito ''delinquente''<ref>{{pt}} [http://caderno.josesaramago.org/2009/06/08/a-coisa-berlusconi/ O Caderno de Saramago: ''A coisa Berlusconi'']; {{it}} [http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/06/08/la-cosa-berlusconi/ Il Quaderno di Saramago: ''La cosa Berlusconi'']</ref>. Il libro non sarà pubblicato da [[Einaudi]], la casa editrice di proprietà di Berlusconi, che finora ha pubblicato l'opera integrale del premio Nobel, e sarà invece edito da [[Bollati Boringhieri]]<ref>[http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/Libri/grubrica.asp?ID_blog=54&ID_articolo=2076&ID_sezione=81&sezione La Stampa: ''No a Saramago: diffama Berlusconi'']</ref>.
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
{{vedi anche|Bibliografia su Silvio Berlusconi}}
 
== Voci correlate ==
*[[Governo Berlusconi I]]
*[[Governo Berlusconi II]]
*[[Governo Berlusconi III]]
*[[Governo Berlusconi IV]]
*[[Forza Italia]]
*[[Casa delle Libertà]]
*[[Il Popolo della Libertà]]
*[[Berlusconismo]]
*[[Veronica Lario]]
*[[Editto bulgaro]]
*[[Procedimenti giudiziari a carico di Silvio Berlusconi]]
*[[Berluscones]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|s=Autore:Silvio Berlusconi|q|commons|n=Categoria:Silvio Berlusconi}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Openpolis|id=204}}
 
== Video ==
*{{mvideo}}
 
== Uffici di governo ==
{{Box successione
|carica = [[Presidente del Consiglio dell'Unione europea]]
|immagine= Flag of Europe.svg
|periodo = luglio - dicembre [[2003]]
|precedente = [[Costas Simitis]]
|successivo = [[Bertie Ahern]]
}}
{{EuroparlamentareItaliano|
periodo = [[1999]] - [[giugno|giu]] [[2001]]|
|gruppo = [[Partito Popolare Europeo - Democratici Europei|PPE-DE]]
|lista = [[Forza Italia]]
|partito = [[Forza Italia]]
|circoscrizione = -
|preferenze = -
}}
{{Presidente del Consiglio Italia
|periodo = [[10 maggio]] [[1994]] - [[17 gennaio]] [[1995]]
|precedente = [[Carlo Azeglio Ciampi]]
|successivo = [[Lamberto Dini]]
|periodo2 = [[11 giugno]] [[2001]] - [[23 aprile]] [[2005]]
|precedente2 = [[Giuliano Amato]]
|successivo2 = Silvio Berlusconi
|periodo3 = [[23 aprile]] [[2005]] - [[17 maggio]] [[2006]]
|precedente3 = Silvio Berlusconi
|successivo3 = [[Romano Prodi]]
|periodo4 = [[8 maggio]] [[2008]] - in carica
|precedente4 = [[Romano Prodi]]
|successivo4 = in carica}}
{{Box successione
|carica = [[Elenco dei Ministri degli Esteri della Repubblica Italiana|Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana]]
|immagine= Italy-Emblem.svg
|periodo = dal [[6 gennaio]] al [[14 novembre]] [[2002]] (''ad interim'')
|precedente = [[Renato Ruggiero]]
|successivo = [[Franco Frattini]]
}}
{{Box successione
|carica = [[Elenco dei Ministri dell'Economia e delle Finanze della Repubblica Italiana|Ministro dell'Economia e delle Finanze della Repubblica Italiana]]
|immagine= Italy-Emblem.svg
|periodo = dal [[3 luglio]] al [[16 luglio]] [[2004]] (''ad interim'')
|precedente = [[Giulio Tremonti]]
|successivo = [[Domenico Siniscalco]]
|periodo2 = dall'[[8 maggio]] al [[17 maggio]] [[2006]] (''ad interim'')
|precedente2 = [[Giulio Tremonti]]
|successivo2 = [[Tommaso Padoa Schioppa]]
}}
 
{{Box successione
|carica = [[Elenco dei Ministri della Sanità della Repubblica Italiana|Ministro della Salute della Repubblica Italiana]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = dall'[[11 marzo]] al [[17 maggio]] [[2006]] (''ad interim'')
|precedente = [[Francesco Storace]]
|successivo = [[Livia Turco]]
}}
 
{{mediaset}}
{{Leader G20}}
{{Portale|biografie|calcio|politica}}
 
== Licenza ==
[[Categoria:Fininvest]]
{{Screenshot Copyrighted||film}}
[[Categoria:Deputati italiani]]
[[Categoria:Dirigenti d'azienda italiani]]
[[Categoria:Dirigenti sportivi italiani]]
[[Categoria:Europarlamentari italiani]]
[[Categoria:Fondatori di impresa]]
[[Categoria:Presidenti dell'A.C. Milan]]
[[Categoria:Ministri degli Esteri della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ministri della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Ordine al merito del Lavoro]]
[[Categoria:P2]]
[[Categoria:Personalità legate a Milano]]
[[Categoria:Politici di Forza Italia]]
[[Categoria:Politici del Popolo della Libertà]]
[[Categoria:Presidenti del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana]]
 
[[Category:The Good Dinosaur]]
[[an:Silvio Berlusconi]]
[[ar:سيلفيو برلسكوني]]
[[ast:Silvio Berlusconi]]
[[az:Silvio Berluskoni]]
[[be-x-old:Сыльвіё Бэрлюсконі]]
[[bg:Силвио Берлускони]]
[[bn:সিলভিও বেরলুসকোনি]]
[[br:Silvio Berlusconi]]
[[bs:Silvio Berlusconi]]
[[ca:Silvio Berlusconi]]
[[ceb:Silvio Berlusconi]]
[[co:Silvio Berlusconi]]
[[cs:Silvio Berlusconi]]
[[cy:Silvio Berlusconi]]
[[da:Silvio Berlusconi]]
[[de:Silvio Berlusconi]]
[[el:Σίλβιο Μπερλουσκόνι]]
[[eml:Silvio Berlusconi]]
[[en:Silvio Berlusconi]]
[[eo:Silvio Berlusconi]]
[[es:Silvio Berlusconi]]
[[et:Silvio Berlusconi]]
[[eu:Silvio Berlusconi]]
[[fa:سیلویو برلوسکونی]]
[[fi:Silvio Berlusconi]]
[[fr:Silvio Berlusconi]]
[[ga:Silvio Berlusconi]]
[[gl:Silvio Berlusconi]]
[[he:סילביו ברלוסקוני]]
[[hi:सिल्विओ बर्लुस्कोनी]]
[[hr:Silvio Berlusconi]]
[[hu:Silvio Berlusconi]]
[[hy:Սիլվիո Բերլուսկոնի]]
[[id:Silvio Berlusconi]]
[[ie:Silvio Berlusconi]]
[[io:Silvio Berlusconi]]
[[is:Silvio Berlusconi]]
[[ja:シルヴィオ・ベルルスコーニ]]
[[jv:Silvio Berlusconi]]
[[ka:სილვიო ბერლუსკონი]]
[[kn:ಸಿಲ್ವಿಯೊ ಬೆರ್ಲುಸ್ಕೋನಿ]]
[[ko:실비오 베를루스코니]]
[[ku:Silvio Berlusconi]]
[[ky:Сильвио Берлускони]]
[[la:Silvius Berlusconi]]
[[lb:Silvio Berlusconi]]
[[lmo:Silvio Berlusconi]]
[[lt:Silvio Berlusconi]]
[[lv:Silvio Berluskoni]]
[[mk:Силвио Берлускони]]
[[mr:सिल्व्हियो बेर्लुस्कोनी]]
[[ms:Silvio Berlusconi]]
[[nap:Silvio Berlusconi]]
[[nds:Silvio Berlusconi]]
[[nl:Silvio Berlusconi]]
[[nn:Silvio Berlusconi]]
[[no:Silvio Berlusconi]]
[[nov:Silvio Berlusconi]]
[[oc:Silvio Berlusconi]]
[[os:Берлускони, Сильвио]]
[[pl:Silvio Berlusconi]]
[[pt:Silvio Berlusconi]]
[[rm:Silvio Berlusconi]]
[[ro:Silvio Berlusconi]]
[[roa-tara:Silvie Berlusconi]]
[[ru:Берлускони, Сильвио]]
[[sa:सिल्विओ बर्लुस्कोनी]]
[[sc:Silvio Berlusconi]]
[[scn:Silviu Berlusconi]]
[[sh:Silvio Berlusconi]]
[[simple:Silvio Berlusconi]]
[[sk:Silvio Berlusconi]]
[[sl:Silvio Berlusconi]]
[[sq:Silvio Berlusconi]]
[[sr:Силвио Берлускони]]
[[sv:Silvio Berlusconi]]
[[ta:சில்வியோ பெர்லுஸ்கோனி]]
[[th:ซิลวีโอ แบร์ลุสโกนี]]
[[tl:Silvio Berlusconi]]
[[tr:Silvio Berlusconi]]
[[uk:Сільвіо Берлусконі]]
[[vec:Silvio Berlusconi]]
[[vi:Silvio Berlusconi]]
[[zh:西尔维奥·贝卢斯科尼]]
[[zh-min-nan:Silvio Berlusconi]]
[[zh-yue:貝盧斯科尼]]