United States Army Air Forces e Magdalena Joanna Szryniawska Śliwa: differenze tra le pagine

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{{Infobox unità militare
|Nome = United States Army Air Forces<br /><small>Forze aeree dell'esercito degli Stati Uniti</small>
|Immagine = Us army air corps shield.svg
|Didascalia = Emblema delle ''United States Army Air Forces''
|Categoria = aeronautica militare
|Attiva = [[20 giugno]] [[1941]] – [[18 settembre]] [[1947]]
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|Nazione = {{USA 1912-1959}}
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|Servizio = ''[[United States Army]]''
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|Simbolo = [[File:USAAC Roundel 1926-1941.svg|100px]]
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|Ref = Fonti citate nel corpo del testo
}}
 
Le '''''United States Army Air Forces''''', spesso abbreviate in '''USAAF''', ricoprirono, dal [[1941]] al [[1947]], il ruolo di [[Aeronautica militare|forza aerea]] degli [[Stati Uniti d'America]]. Parti integranti delle [[United States Armed Forces|forze armate statunitensi]] durante la [[seconda guerra mondiale]], erano poste alle dipendenze dell'[[United States Army|esercito americano]]. Il [[18 settembre]] [[1947]], con l'approvazione del ''[[National Security Act del 1947|National Security Act]]'',<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.nationalmuseum.af.mil/factsheets/factsheet.asp?id=3449 Testo delle sezioni 207 e 208 del ''National Security Act of 1947'' autorizzanti la creazione di una forza aerea indipendente]
* [http://www.state.gov/r/pa/ho/time/cwr/17603.htm Informazioni sul ''National Security Act of 1947'' nel sito del dipartimento di Stato USA]
</ref><ref>{{vedi anche|United States National Guard#Leggi che riguardano la National Guard nelle sue due forme (state e federal)}} </ref> venne istituito il [[United States Department of Defense|Dipartimento della Difesa]], comprendente le tre armi di [[United States Army|esercito]], [[United States Navy|marina]] ed aeronautica la quale venne riconosciuta con la nuova denominazione di ''[[United States Air Force]]''.
 
Lo [[USAAC]], trasformatosi in ''US Army Air Forces'' nel [[giugno]] [[1941]], riuscì, con ciò, a garantire una maggior autonomia alla forza aerea ed a fornire una solida struttura di comando alla quale una componente in simile espansione non era assolutamente in grado di rinunciare. Sebbene altre nazioni si fossero già dotate di un'aeronautica autonoma da esercito e marina (si veda l'esempio della ''[[Royal Air Force]]'' britannica,<ref>Nata nel 1918.</ref> o della tedesca ''[[Luftwaffe (Wehrmacht)|Luftwaffe]]''),<ref>Il 26 febbraio 1935, [[Adolf Hitler]] ordinò all'[[Asso dell'aviazione|asso]] della prima guerra mondiale [[Hermann Göring]] di fondare la ''Luftwaffe'', anche se il [[Trattato di Versailles (1919)|trattato di Versailles]] era ancora in vigore. Nel 1938 la Luftwaffe contava più di 5500 aerei militari.</ref> le USAAF non riuscirono a completare il loro processo d'emancipazione prima dell'entrata nordamericana nella [[seconda guerra mondiale]].
 
== Linea di successione della United States Air Force ==
* ''[[Aeronautical Division, U.S. Signal Corps]]'' {{·}} 1 agosto 1907 – 18 luglio 1914
* ''[[Aviation Section, U.S. Signal Corps]]'' {{·}} 18 luglio 1914 – 20 maggio 1918
* ''[[Division of Military Aeronautics]]'' {{·}} 20 maggio 1918 – 24 maggio 1918
* ''[[United States Army Air Service|U.S. Army Air Service]]'' {{·}} 24 maggio 1918 – 2 luglio 1926
* ''[[United States Army Air Corps|U.S. Army Air Corps]]'' {{·}} 2 luglio 1926 – 20 giugno 1941
* ''U.S. Army Air Forces'' {{·}} 20 giugno 1941 – 18 settembre 1947
* ''[[United States Air Force]]'' {{·}} 18 settembre 1947 – oggi
 
== Genesi di un'arma ==
=== Premesse di contesto storico ===
Le radici dell'AAF affondano nella formulazione di una [[dottrina militare]] del [[bombardamento strategico]] presso la ''Air Corps Tactical School'', da cui trassero linfa propulsiva le argomentazioni caldeggianti una forza aerea indipendente. Malgrado l'apparenza di resistenza, se non di aperto ostruzionismo, da parte dello [[stato maggiore]] dell'esercito (che a dire il vero sostanzialmente era motivata da penuria di risorse finanziarie) l<nowiki>'</nowiki>''Air Corps'' aveva fatto passi da gigante negli [[anni 1930|anni trenta]], sia sul piano organizzativo sia su quello dottrinale. Prendeva piede una strategia che enfatizzava il bombardamento di precisione su obiettivi industriali, eseguito da potenti bombardieri a lungo raggio: profeti di questo nuovo pensiero sarebbero stati gli stessi uomini destinati ad assumere il comando effettivo di tali operazioni.<ref>Shiner, John F. (1997). "The Coming of the GHQ Air Force, 1925-1935", ''Winged Shield, Winged Sword'', pp. 112-113.</ref>
[[File:IMG 24.JPG|thumb|Anello maschile in oro appartenuto ad un ufficiale dei bombardieri dell'USAAF, con legenda come cornice allo stemma.]]
 
Si pose una successiva pietra miliare verso la formazione di una forza aerea separata — dopo la creazione dell<nowiki>'</nowiki>''Air Corps'' risalente all'ormai lontano 1926 — nel marzo 1935, quando il comando di tutte le unità aeree nell'ambito degli [[Stati Uniti continentali]] fu accentrato in un solo quartier generale, con la denominazione ''General Headquarters Air Force'' (di seguito useremo anche l'abbreviazione [[GHQ]] ''Air Force'').<ref>[http://www.airforcehistory.hq.af.mil/PopTopics/genHQAF.htm General Headquarters Air Force, 1935 (Air Force Historical Studies Office)]</ref> Dal 1920, il controllo delle unità di aviazione era stato imperniato sui comandanti delle ''Corps Areas''<ref> Bibliografia in punto:
* The Brooklyn Daily Eagle Almanac, Brooklyn, New York: Brooklyn Daily Eagle, 1921, p. 295, OCLC 1586159
* Matchette, Robert; et al. (1995), Guide to Federal Records in the National Archives of the United States, Washington, D.C.: National Archives and Records Administration
* [http://www.ccclegacy.org/ Civilian Conservation Corps Legacy]
* {{Cita news |lingua = en |autore = Sidney Shalett |url = http://select.nytimes.com/mem/archive/pdf?res=F10D17FA3D5C107A93C6A8178ED85F428485F9 |titolo = Army is Revamped in Economy Drive |pubblicazione = [[The New York Times]]
|data = 14 maggio 1946}}
</ref> (una struttura amministrativa delle forze terrestri, per il tempo di pace), seguendo il modello che il generale [[John Pershing]] aveva fissato durante la prima guerra mondiale. La GHQ ''Air Force'' rappresentava un compromesso tra i fautori dell'aeronautica come realtà strategica di prima grandezza, da un lato, e dall'altro i comandanti di forze terrestri che si battevano per mantenere un ''Air Corps'' in posizione ancillare e strumentale alla missione delle forze di terra.<ref>Shiner, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 130.</ref> La GHQ Air Force organizzò amministrativamente i gruppi da combattimento in una forza d'attacco di tre stormi schierati rispettivamente sulle coste dell'[[oceano Atlantico|Atlantico]], [[oceano Pacifico|Pacifico]] e del [[golfo del Messico]]. Nel 1940 si compì una divisione delle forze di difesa aeree statunitensi in quattro zone geografiche, e tale divisione sarebbe stata destinata a caratterizzare i futuri sviluppi ordinativi delle forze aeree di Washington.
 
La GHQ ''Air Force'' era poca cosa in confronto alle forze aeree europee. Le linee di comando erano quanto meno difficoltose, posto che la GHQ ''Air Force'' controllava solo le sue unità da combattimento, mentre l<nowiki>'</nowikI>''Air Corps'' manteneva la piena competenza in fatto di dottrina, acquisizioni e addestramento. I comandanti di ''Corps Area'' continuavano a controllare tutte le superfici di volo ed il relativo personale logistico. I comandanti della GHQ ''Air Force'' e dell<nowiki>'</nowikI>''Air Corps'', i [[maggior generale|maggior generali]] [[Frank Andrews]]<ref>[http://permanent.access.gpo.gov/airforcehistory/www.airforcehistory.hq.af.mil/Publications/fulltext/FrankMAndrews.pdf Biographical pamphlet by DeWitt C. Copp] </ref>
e [[Oscar Westover]]<ref>[http://www.af.mil/information/bios/bio.asp?bioID=7562 Biografia dal sito USAF]
</ref> rispettivamente, nutrivano concezioni dottrinali inconciliabili sulla direzione che l'arma aerea avrebbe dovuto prendere per fronteggiare le sfide che l'attendevano.<ref>Shiner, ''Winged Shield, Winged Sword'', pp. 131-133.</ref>
 
=== Istituzione delle Army Air Forces ===
[[File:021002-O-9999G-013.jpg|thumb|Il generale [[Henry H. Arnold]], primo comandante USAAF ]]
 
La probabilità della partecipazione statunitense alla seconda guerra mondiale stimolò la più radicale riorganizzazione di un settore aeronautico mai verificatasi nella storia, sviluppando una struttura che al contempo unificava il comando di tutti gli elementi aerei e vi conferiva totale autonomia a partire dal marzo 1942. Il 20 giugno 1941, in conformità alla ''[[United States Department of War]] of Army Regulation 95-5'',<ref>[http://www.army.mil/cmh-pg/books/wwii/csppp/ch09.htm Mark Skinner Watson, ''Chief of Staff: Pre-war Plans and Preparations'', "Chapter IX: The Movement Toward Air Autonomy"], p. 293.</ref> il maggior generale [[Henry H. Arnold]],<ref>Collegamenti esterni in punto:
* {{cite web|url=http://www.airpower.maxwell.af.mil/airchronicles/cc/arnold.html
|title=General of the Air Force, Henry H. "Hap" Arnold
|publisher=United States Air Force}}
* [http://www.marchfield.org/ March Field Air Museum, CA]
* [http://www.genordell.com/stores/lantern/FMPU.htm First Motion Picture Unit of WW2]
* [http://alsos.wlu.edu/qsearch.aspx?browse=people/Arnold,+Henry Annotated bibliography for Henry Arnold from the Alsos Digital Library for Nuclear Issues]
</ref>
allora ''Chief<ref>In inglese: "Capo"</ref> of the Air Corps,'' assumeva il titolo di ''Chief of Army Air Forces'', istituendo una gerarchia di comando specifica su tutte le componenti aeronautiche militari. L'AAF dipendeva direttamente dall<nowiki>'</nowiki>''[[Capo di Stato Maggiore dell'Esercito degli Stati Uniti|Army Chief of Staff]]'', generale [[George C. Marshall]].<ref>Nalty, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 181.</ref>
 
Arnold e Marshall avevano raggiunto un accordo: l'AAF avrebbe goduto di autonomia nel ''War Department'' fino alla fine della guerra, ma in cambio i suoi comandanti avrebbero smesso di fare [[lobbismo]] per ottenerne la formale e definitiva indipendenza. Marshall, strenuo sostenitore dell'arma aeronautica, riteneva pacifico il fatto che con ogni probabilità il traguardo dell'indipendenza sarebbe stato conseguito al termine della guerra. Subito dopo l'[[attacco di Pearl Harbor]], a riconoscimento dell'importante ruolo rivestito dall<nowiki>'</nowiki>''Army Air Forces'', ad Arnold fu assegnato un posto di membro nel ''[[Joint Chiefs of Staff]]'', l'organo di pianificazione della strategia USA durante la guerra, in modo che gli Stati Uniti avrebbero avuto un rappresentante delle forze aeree nei "tavoli tecnici" intercorrenti con gli alleati inglesi al ''[[Combined Chiefs of Staff]]'',<ref>[http://eisenhower.archives.gov/Research/Finding_Aids/C.html Conference Proceedings of the Combined Chiefs of Staff, 1941-1945, Dwight D. Eisenhower Presidential Library]</ref> e di fatto conquistava una posizione di rilievo uguale a quella di Marshall. Benché questo passo non fosse mai stato ufficialmente riconosciuto dalla ''[[United States Navy]]'', ed anzi fosse oggetto di aspre diatribe "dietro le quinte" ogni qual volta se ne presentasse il destro, nondimeno costituì sul piano pratico un valido presupposto per la futura separazione di quella che sarebbe divenuta l<nowiki>'</nowiki>''Air Force''.<ref>Nalty, ''Winged Shield, Winged Sword'', pp. 179-181.</ref>
 
La GHQ ''Air Force'' fu sostituita dall<nowiki>'</nowiki>''[[Air Combat Command|Air Force Combat Command]]'', e i suoi quattro distretti furono convertiti nel gennaio 1941 in forze aeree contraddistinte da numeri, con un'organizzazione subalterna di 54 gruppi. Sul piano organizzativo, le ''Army Air Forces'' nacquero come una catena di comando superiore, ricomprendente ''Air Force Combat Command'' ed ''Army Air Corps'', in tal modo portando per la prima volta tutta la branca aerea sotto un comando centralizzato. Tuttavia queste riforme erano solo temporanee, destinate a durare solo nove mesi finché l'apparato bellico aereo si affinava in preparazione della guerra, con un intento di pianificazione centralizzata ed esecuzione decentrata delle operazioni.<ref>Nalty, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 181.</ref>
 
L<nowiki>'</nowiki>''Executive Order 9082''<ref name="order9082">[http://www.presidency.ucsb.edu/ws/index.php?pid=16227 Executive Order 9082 Reorganizing the Army and the War Department. February 28, 1942]</ref> cambiò il titolo di Arnold in "''Commanding General, Army Air Forces''" il 9 marzo 1942, equiparandolo ai comandanti generali dei nuovi ''Army Ground Forces''<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.army.mil/cmh/books/agf/AGF001/index.htm Origins of the Army Ground Forces General Headquarters, United States Army, 1940-1942]
* [http://www.army.mil/cmh/books/agf/AGF002/index.htm A Short History of the Army Ground Forces]
* [http://www.army.mil/cmh/books/agf/agf23.htm Training in Mountain and Winter Warfare]
</ref> e ''Services of Supply'',<ref>[http://www.militaryhistoryonline.com/wwii/usarmy/manpower.aspx ''US Army in World War II Manpower and Segregation'', by Rich Anderson, - Manpower, Replacements, and the Segregated Army]</ref> le altre due componenti dell'[[US Army]]. La ''War Department Circular No. 59''<ref>[http://links.jstor.org/sici?sici=0026-3931(195223)16%3A3%3C97%3AWDRA1-%3E2.0.CO%3B2-C JSTOR: War Department Reorganization, August 1941 - March 1942]</ref> dava applicazione all<nowiki>'</nowiki>''Executive Order,'' inteso come un espediente del tempo di guerra destinato a svanire sei mesi dopo la fine del conflitto.<ref>Correll, John T. "GHQ Air Force", ''AIR FORCE Magazine'', September 2008, Vol. 91 No. 9, p. 68.</ref>
 
La circolare suddetta, oltre a sciogliere l<nowiki>'</nowiki>''Army General Headquarters'' assegnandone le mansioni addestrative alle ''Army Ground Forces'', riorganizzò le ''Army Air Forces'', eliminando il ''Combat Command'' (già GHQAF), trasformando l<nowiki>'</nowiki>''Air Corps'' in una struttura di combattimento non organizzativa, ed abolendo il relativo livello di comando.<ref>[http://www.history.army.mil/books/wwii/WCP/ChapterVI.htm#p90 Ray S. Cline (1990). ''Washington Command Post: The Operations Division'' "Chapter VI: Organizing the High Command for World War II"], p. 92.</ref> Al loro posto furono istituite undici forze aeree contraddistinte da numeri (successivamente portate a sedici) e sei comandi principali (che nel gennaio 1943 sarebbero divenuti otto, con le denominazioni di ''Flying Training [Command], Technical Training, Troop Carrier, Air Transport, Materiel, Air Service, Proving Ground'', e ''Anti-Submarine).'' Nel luglio 1943 i comandi ''Flying Training'' e ''Technical Training'' furono unificati con la denominazione di ''Training Command.''
 
La maggior parte dei membri delle ''Army Air Forces'', comunque, continuavano ad appartenere pure all<nowiki>'</nowiki>''Air Corps''. Mel maggio 1945, l'88% degli ufficiali in servizio nelle ''Army Air Forces'' avevano incarichi nell'Air Corps, e più in generale l'82% degli organici assegnati ad unità e basi AAF erano riconducibili all<nowiki>'</nowiki>''Air Corps'' come unità organizzativa di combattimento.<ref> {{cite journal | last = Correll| first = John T.| year = 2009| month = July| title = But What About the Air Corps?|journal = Air Force Magazine, Journal of the Air Force Association}}, pp. 64-65.</ref>
 
== Espansione delle Army Air Forces ==
{{nota
|titolo= Le nuove ali dello Zio Sam
|contenuto=[[File:Willow Run Factory.jpg|100 px|right]]
«Nella loro espansione durante la seconda guerra mondiale, le AAF divennero la forza aerea più potente del mondo. Dall<nowiki>'</nowiki>''Air Corps'' del 1939, con 20 000 uomini e 2 400 aerei, alle quasi autonome AAF del 1944, con poco meno di 2,4 milioni di effettivi ed 80 000 velivoli, fu un'espansione di assoluto rilievo. Robert A. Lovett, come ''Assistant Secretary of War for Air'',<ref>[http://www.army.mil/cmh-pg/books/Sw-SA/SWSA-Fm.htm Secretaries of War and Secretaries of the Army: Portraits and Biographical Sketches]</ref> assieme ad Arnold, era preposto ad una crescita più grande di quella impressa all'esercito terrestre o alla marina militare, benché allo stesso tempo si inviassero unità aeree da combattimento ai vari fronti che lo richiedevano.»
 
''The Evolution of the Department of the Air Force'' - Air Force Historical Studies Office<ref name="sum"> {{cite web | url = http://www.airforcehistory.hq.af.mil/PopTopics/Evolution.htm| title = The Evolution of the Department of the Air Force| publisher = Air Force Historical Research Agency| accessdate = 6 luglio 2008| accessyear = 2008}}</ref>
}}
L'Air Corps iniziò una rapida espansione nella primavera del 1939 sotto la direzione del [[Presidente degli Stati Uniti d'America|presidente statunitense]] [[Franklin D. Roosevelt]] per fornire una forza aerea adeguata alla difesa dell'emisfero occidentale. Un iniziale "programma del gruppo 25",<ref>[http://www.ibiblio.org/pha/timeline/410225acos.html 1628 CONGRESSIONAL INVESTIGATION PEARL HARBOR ATTACK]</ref> sviluppato nell'aprile del 1939, richiedeva 50 000 uomini. Allo scoppio della guerra (settembre 1939 — ma ricordiamo che gli USA non entreranno effettivamente nel conflitto prima del 1941, in seguito all'[[attacco di Pearl Harbor]]) l<nowiki>'</nowiki>''Air Corps'' disponeva ancora solo di 800 aerei da combattimento di prima schiera, dislocati su 76 basi, di cui 21 installazioni principali e depositi.<ref>Futrell, Robert (1951). USAF Historical Study No. 69: ''Development of AAF Base Facilities in the United States, 1939-1945'', Air Force Historical Research Agency, pp. 2-7.</ref>
 
In conseguenza dei successi tedeschi nella [[campagna di Francia]] (1940), vi fu un nuovo impulso nei programmi di ammodernamento, con nuovi obiettivi: 84 gruppi da combattimento, 7 799 aerei da combattimento, un incremento annuo di 30 000 piloti e 100 000 specialisti di aeronautica.<ref>Wesley F. Craven and James Cate, editors. ''Army Air Forces in World War II: Vol. I: Plans & Early Operations, January 1939 to August 1942'', pp. 105-106.</ref> Come riflesso di questa politica, al tempo della creazione delle AAF si contavano 156 campi di volo e 152 125 effettivi.<ref>[http://www.usaaf.net/digest/t3.htm AAF Statistical Digest, Table 3: Strength of the AAF 1912-1945]</ref>
 
L'[[operazione Barbarossa|invasione dell'URSS per opera dei tedeschi]] — iniziata appena due giorni dopo la creazione delle ''Army Air Forces'' — determinò un ripensamento della strategia e delle politiche difensive statunitensi.<ref>Il ruolo dell'aeronautica si impose come fenomeno di primario rilievo fin dagli esordi della campagna in questione. L'aviazione sovietica fu praticamente annientata nella prima settimana di operazioni: la ''Luftwaffe'', solo nel primo giorno, distrusse più di 1&nbsp;800 velivoli nemici, quasi tutti al suolo. Nei successivi quattro giorni i sovietici persero il 50% del loro potenziale aereo: l'incredibile cifra di 7&nbsp;000 aeroplani.</ref> L'esigenza di una concreta strategia bellica volta a sconfiggere le [[potenze dell'Asse]] impose un ulteriore allargamento e modernizzazione di tutti i servizi militari, comprese le AAF. Per di più, l'invasione fece dell'Unione Sovietica l'ennesimo destinatario del programma ''[[Lend-Lease]]'', stimolando, se possibile, una domanda viepiù imperativa nei confronti della produttività industriale aeronautica USA, peraltro già spinta al limite del parossismo (''Willow Run'',<ref>{{Cita news |lingua = en |autore = Jenny Nolan |url = http://apps.detnews.com/apps/history/index.php?id=73 |titolo = Willow Run and the Arsenal of Democracy |pubblicazione = The Detroit News |data = 28 gennaio 1997 |accesso = 13 maggio 2011}}</ref> lo stabilimento riprodotto nel ''box'' a margine, generava "un bombardiere all'ora"<ref>[http://www.strategosinc.com/willow_run.htm Strategosinc.com]</ref> ).<ref>Nalty, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 173.</ref>
 
[[File:Robert Lovett, photo portrait, 1951.jpg|thumb|left|[[Robert Lovett]] nel 1951]]
 
Una strategia offensiva postulava diversi tipi di sforzo impellente ed energico. Non si trattava "solo" di sviluppare e produrre aerei in proporzioni inusitate: le ''Army Air Forces'' dovevano istituire una rete logistica globale responsabile del rifornimento, della manutenzione e delle riparazioni indispensabili per conservare l'effettività operativa di una forza titanica; sul piano umano inoltre, si trattava di reclutare e formare il personale, garantendone costantemente salute, benessere psicologico e tenuta del morale. Il processo fu guidato dal ritmo della produzione di aerei, non dal programma addestrativo,<ref>Watson, George M, Jr. (1997). "Building Air Power", ''Winged Shield, Winged Sword'', p.231.</ref> e trasse prezioso vantaggio dalla direzione di [[Robert A. Lovett]], neo-nominato (1941) ''Assistant Secretary of War for Air.''<ref>[http://www.trumanlibrary.org/oralhist/lovett.htm Truman Library - Robert A. Lovett Oral History Interview]</ref>
 
Avvocato e banchiere, Lovett aveva maturato un'esperienza nell'industria aeronautica, che trasferì in realistici obiettivi di produzione e nell'attitudine ad armonizzare i piani delle AAF con quelli dell'esercito facendone una visione unica.<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 235.</ref> Inizialmente Lovett riteneva che la richiesta di Roosevelt, a seguito di Pearl Harbor, di 60 000 aerei entro il 1942 e 125 000 entro il 1943 fosse esageratamente ambiziosa. Tuttavia, cooperando strettamente con Arnold e coinvolgendo la capacità dell'[[industria automobilistica]] americana riuscì a sviluppare una produzione di circa 100 000 aerei nel 1944.<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', pp. 233-235.</ref>
 
Le esigenze logistiche di siffatta macchina bellica vennero soddisfatte con la creazione dell<nowiki>'</nowiki>''Air Service Command''<ref>[http://www.cbi-history.com/part_iii.html AIR SERVICE COMMAND UNITS]</ref> allo scopo di fornire unità di servizio e 250 depositi negli USA; l'elevazione della ''Materiel Division''<ref>[http://www.afmc.af.mil/ Air Force Materiel Command - AFMC.com]</ref> allo status di vero e proprio comando per sviluppare ed affidare in appalto aerei, attrezzature e ricambi; e l<nowiki>'</nowiki>''Air Technical Service Command'' per spedire il materiale all'estero.<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', pp. 246-248.</ref> Oltre a trasportare personale e materiali, l<nowiki>'</nowiki>''Air Transport Command'' eseguì consegne di quasi 270 000 velivoli in tutto il mondo, perdendone solo 1 013 nel processo.<ref>[http://www.usaaf.net/digest/t206.htm AAF Statistical Digest, Table 206: AAF Ferrying Operations Jan 42 to Aug 45]</ref> L'operazione dei depositi in madrepatria fu svolta facendo largo ricorso a più di 300 000 addetti civili alla manutenzione, fra cui molte donne, rendendo in tal modo disponibili quasi altrettanti meccanici militari in zona di combattimento.<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', pp. 248-249.</ref>
 
=== Crescita delle USAAF, aerei ===
{| table align=center class="wikitable"
|-style="background: khaki"
| '''Tipo di aerei'''||align=center|'''31 dic 1941''' ||align=center|'''31 dic 1942''' ||align=center|'''31 dic 1943''' ||align=center|'''31 dic 1944''' ||align=center|'''31 ago 1945'''||align=center|'''Data di massima dimensione'''
|-
| '''Totale generale''' ||align=center|12 297 || align=center|33 304||align=center|64 232||align=center|72 726||align=center|63 715||Luglio 1944 (79 908)
|-style="background: #eeeeee;"
| '''Aerei da combattimento'''||align=center|4 477||align=center|11 607||align=center|27 448||align=center|41 961||align=center|41 163||Maggio 1945 (43 248)
|-
|Bombardieri strategici||align=center|-||align=center|3||align=center|91||align=center|977||align=center|2 865||Agosto 1945 (2 865)
|-
|Bombardieri pesanti||align=center|288||align=center|2 076||align=center|8 027||align=center|12 813||align=center|11 065||Aprile 1945 (12 919)
|-
|Bombardieri medi||align=center|745||align=center|2 556||align=center|4 370||align=center|6 189||align=center|5 384||Ottobre 1944 (6 262)
|-
|Bombardieri leggeri||align=center|799||align=center|1 201||align=center|2 371||align=center|2 980||align=center|3 079||Settembre 1944 (3 338)
|-
|Caccia||align=center|2 170||align=center|5 303||align=center|11 875||align=center|17 198||align=center|16 799||Maggio 1945 (17 725)
|-
|Ricognitori||align=center|475||align=center|468||align=center|714||align=center|1 804||align=center|1 971|| Maggio 1945 (2 009)
|-style="background: #eeeeee;"
|'''Aerei da supporto'''||align=center|7 820||align=center|21 697||align=center|36 784||align=center|30 765||align=center|22 552||Luglio 1944 (41 667)
|-
|Aerei da trasporto||align=center|254||align=center|1 857||align=center|6 466||align=center|10 456||align=center|9 561||Dicembre 1944 (10 456)
|-
|Addestratori||align=center|7 340||align=center|17 044||align=center|26 051||align=center|17 060||align=center|9 558|| Maggio 1944 (27 923)
|-
|Comunicazioni||align=center|226||align=center|2 796||align=center|4 267||align=center|3 249||align=center|3 433||Dicembre 1943 (4 267)
|}
<center><small>FONTE: Army Air Forces Statistical Digest (World War II), Table 84</small></center>
 
=== Crescita delle USAAF, personale ===
[[File:United States Army Forces Command SSI.svg|thumb|''Army Ground Forces,'' scudetto da portare sulla spalla dell'uniforme.]]
Gli enormi incrementi nel numero di macchine, di cui alla sezione precedente, ebbero un ovvio contraltare nella moltiplicazione di effettivi, riflesso del mutamento nelle politiche di reclutamento che avevano governato l<nowiki>'</nowiki>''Air Corps'' fin dal suo debutto, nel 1926. La necessità di annoverare una folta schiera di specialisti di amministrazione e dei servizi tecnici s'incarnò nella fondazione di una ''Officer Candidate School'' (scuola ufficiali<ref>Occorre peraltro avvertire che il vocabolo inglese ''officer'' ha una valenza semantica più ampia dell'italiano "ufficiale", come si nota dalle espressioni ''police officer'', traducibile con "agente di polizia", e ''non commissioned officer ([[NCO]])'', grosso modo equivalente al nostro "sottufficiale".</ref>)<ref>[http://www.historical-museum.org/collect/world_war/ww2-2.htm World War II in Miami-Dade County]</ref> a [[Miami Beach]] e nell'arruolamento diretto di migliaia di professionisti già formati dalla "vita civile".<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 250.</ref> Ciò nonostante, se pur 193 000 nuovi piloti furono acquisiti nelle AAF durante la seconda guerra mondiale, 124 000 altri aspiranti furono scartati in qualche fase del ciclo addestrativo, o perirono in incidenti.<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 259.</ref>
 
[[File:Patterson and Somervell.jpg|thumb|left|Ottobre 1945. Il generale [[Brehon B. Somervell]] (in uniforme, a destra),<ref>[http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GRid=6812883 Cenni biografici]</ref> comandante delle ''Army Service Forces'', riceve la sua terza ''[[Distinguished Service Medal (Stati Uniti)|Distinguished Service Medal]]''.]]
 
La "[[Domanda e offerta|domanda]]" di nuovi piloti determinò la nascita del programma ''Aviation Cadet'',<ref>''Air Force Fifty,'' Air Force Association, Turner Publishing Company, 1998, ISBN 1-56311-409-7, 9781563114090, p. 98.</ref> a cui confluirono così tanti volontari che le AAF crearono un'aliquota di riserva in cui venivano tenuti a disposizione gli aspiranti valutati idonei fino a quando fossero chiamati al servizio attivo, piuttosto che disperderli nella [[coscrizione militare|leva generica]]. Dal 1944 quest'aliquota divenne un'eccedenza, e 24 000 elementi furono inviati alle ''Army Ground Forces''<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.army.mil/cmh/books/agf/AGF001/index.htm Origins of the Army Ground Forces General Headquarters, United States Army, 1940-1942]
* [http://www.army.mil/cmh/books/agf/AGF002/index.htm A Short History of the Army Ground Forces]
* [http://www.army.mil/cmh/books/agf/agf23.htm Training in Mountain and Winter Warfare]
</ref> per essere convertiti addestrativamente in [[fanteria|fanti]], mentre 6 000 andarono alle ''Army Service Forces''.<ref name="order9082"/><ref>Nalty, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 325.</ref> Lo standard dei piloti divenne meno selettivo: età minima ridotta (da 20 anni a 18) ed eliminazione del requisito di aver frequentato con profitto almeno due anni di [[college]]. Un beneficiario di questi requisiti più bonari sarà [[Charles Elwood Yeager]], destinato a divenire generale delle USAF (oltre che il primo uomo a superare in volo il cosiddetto [[muro del suono]]).<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 255.</ref><ref>''Yeager: An Autobiography,'' di Chuck Yeager, Leo Janos, Tandem Library Books, 1986, ISBN 0606035095, 9780606035095</ref>
 
[[File:NARA-542191-WASP-pilot.jpg|thumb|left|Elizabeth L. Gardner<ref>[http://www.b26.com/marauderwomen/elizabeth_l_gardner.htm Elizabeth L. Gardner, WASP, Women's Airforce Service Pilot]</ref> ai comandi di un [[Martin B-26 Marauder]]. ([[Harlingen Army Air Field]], Texas; tra il 1942 ed il 1945)]]
 
Per le esigenze degli equipaggi si arrivò a brevettare 43 000 specialisti di bombardamento, 49 000 ufficiali di rotta e 309 000 addetti al tiro con varie armi, molti dei quali erano pure specializzati nell'assolvimento di altre mansioni tipiche di un equipaggio aereo. 7 800 uomini si qualificarono come tecnici di bordo dei [[Boeing B-29 Superfortress|B-29]], altri 1 000 come operatori [[radar]] su bombardieri notturni,<ref>Bibliografia sui bombardieri notturni:
* Guerlac, Henry E. ''Radar in World War II''. Los Angeles: Tomash, 1987.
* Gunston, Bill. ''Night Fighters: A Development and Combat History''. New York: Charles Scribner’s Sons, 1976.
* Haulman, Daniel L. and William C. Stancik (eds.). ''Air Force Victory Credits: World War I, World War II, Korea and Vietnam''. [[Maxwell Air Force Base]], Alabama: USAF Historical Research Center, 1988.
* Johnsen, Frederick A. ''Darkly Dangerous: the Northrop P–61 Black Widow Night Fighter''. Tacoma, Washington: Bomber Books, 1981.
* Maurer, Maurer. ''[http://www.airforcehistory.hq.af.mil/Publications/fulltext/combat_sq_of_the_af_wwii.pdf Combat Squadrons of the Air Force, World War II]''. [[Maxwell Air Force Base]], Alabama: USAF Historical Division, 1982.
* McEwen, Charles McEwen Jr. ''422nd Night Fighter Squadron''. Birmingham, Alabama: 422nd Night Fighter Squadron Association, 1982.
* McFarland, Stephen L. ''[http://www.airforcehistory.hq.af.mil/Publications/fulltext/conquering_the_night.pdf Conquering the Night: Army Air Forces Night Fighters at War]''. 1998. ISBN 0-16-049672-1.
* McGlashan, Kenneth B, with Zupp, Owen P. ''Down to Earth: A Fighter Pilot Recounts His Experiences of Dunkirk, the Battle of Britain, Dieppe, D-Day and Beyond''. Londra. Grub Street Publishing, 2007. ISBN 1-904943-84-5.
* Pape, Garry R. and Ronald C. Harrison. ''Queen of the Midnight Skies: The Story of America’s Air Force Night Fighters''. West Chester, Pennsylvania: Schiffer, 1992.
* Rawnsley, C.F. and Wright, Robert. ''Night Fighter''. Londra: Ballantine Books, 1957.
* Robinson, Anthony. ''Nightfighter: A Concise History of Nightfighting since 1914''. Shepperton, Surrey, UK: Ian Allan, 1988.
* Sargent, Frederic O. ''Night Fighters: An Unofficial History of the 415th Night Fighter Squadron''. Madison, Wisconsin: Sargent, 1946.
* Smith, J.R. [http://www.nightfighter.us/ "Night Fighter- a first-hand account of a P-61 radar observer in World War II China."]
* Uncredited. ''Pilot’s Manual for Northrop P–61 Black Widow''. Appleton, Wisconsin: Aviation Publications, 1977.
* White,E.G., OBE. [http://www.nightfighternavigator.com/ "Nightfighter Navigator - Recollections of service in the RAF."]
</ref> e tutti ricevettero un incarico effettivo di combattimento. Almeno 1 400 000 uomini ricevettero addestramento tecnico come meccanici d'aereo, specialisti di elettronica ed altri ruoli tecnici. I servizi di supporto non strettamente legati agli aerei venivano forniti da avieri addestrati dalle ''Army Service Forces'', ma le AAF — precorrendo i tempi della loro futura indipendenza — s'ingerirono progressivamente sempre più nei programmi formativi di tali corsi.<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', pp. 260-263.</ref><ref>"The US Army Air Forces at war: a statistical portrait of USAAF in World War II", ''AIR FORCE Magazine'', giugno 1935, 1995, Vol. 78 No. 6, p. 36, summarizing ''AAF Statistical Digest'' released after World War II.
 
Le cifre riportate, per l'esattezza furono:
* 193 440 piloti;
* 43 051 specialisti di bombardamento e navigatori "dedicati";
* 48 870 navigatori in tutte le tre discipline ''(celestial [http://www.celestialnavigation.net/], dead reckoning [http://www.irbs.com/bowditch/pdf/chapt07.pdf], radar [http://www.irbs.com/bowditch/pdf/chapt13.pdf])'';
* 309 236 tiratori di varie armi ''(flexible gunners).''</ref>
[[File:Pilots of the 332nd Fighter Group.jpg|thumb|Alcuni aviatori neri del ''332nd Fighter Group'' ("''Tuskegee Airmen''"), impegnati sul fronte italiano (seconda guerra mondiale).]]
 
Gli [[afroamericano|afroamericani]] rappresentavano il 6% circa dell'organico (145 327 effettivi nel novembre 1943).<ref>Bowman, ''USAAF Handbook'', p. 160.</ref> Nel 1940, su pressioni del [[congresso degli Stati Uniti|Congresso]], il generale Arnold acconsentì all'accesso dei neri ai corsi per piloti, ancorché su criteri [[segregazione razziale|segregazionisti]]. Un centro di addestramento sorse presso il [[Tuskegee University|Tuskegee Institute]] in [[Alabama]]. Malgrado lo svantaggio — causato dalla politica segregazionista — di non avere quadri esperti quanto quelli delle restanti AAF, i ''[[Tuskegee Airmen]]'' si distinsero in combattimento con il ''332d Air Expeditionary Wing'' (332nd Fighter Group).<ref>Bibliografia in punto:
* Ravenstein, Charles A. Air Force Combat Wings: Lineage and Honors Histories, 1947–1977 (Washington: USGPO, 1984)
* Rogers, B. (2006). United States Air Force Unit Designations Since 1978. ISBN 1-85780-197-0
* World Airpower Journal. (1992). US Air Force Air Power Directory. Aerospace Publishing: London, UK. ISBN 1-880588-01-3
</ref><ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.balad.afcent.af.mil/ Joint Base Balad, Iraq - 332d Air Expeditionary Wing]
* [http://www.balad.afcent.af.mil/news/ Joint Base Balad Public News]
* [http://www.balad.afcent.af.mil/library/factsheets/factsheet.asp?id=4032 332d Air Expeditionary Wing Fact Sheet]
* [http://www.af.mil/information/heritage/332ndaew.asp 332 AEW Heritage Site]
** [http://www.af.mil/photos/mediagallery.asp?galleryID=3309 Foto]
</ref> Il programma di addestramento Tuskegee creò 673 piloti neri di [[caccia (aereo)|caccia]], 253 piloti di [[Martin B-26 Marauder]], e 132 navigatori.<ref>Bowman, ''USAAF Handbook'', p. 161.</ref>
 
Ma la stragrande maggioranza degli avieri neri non fu neppure sfiorato da tanta gloria. Soprattutto i [[coscritti]], per lo più non furono destinati al volo e neppure alla manutenzione dei velivoli. Il fatto di essere ampiamente relegati a mansioni servili, il governo del personale indifferente (quando non ostile), ed il "morale" a picco ovviamente conseguente condussero a seria insoddisfazione e ad un certo numero di episodi violenti.<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', pp. 251-252.</ref>
 
L'apporto delle donne alle AAF in tempo di guerra fu coronato da maggior successo. Quasi 40 000 prestarono servizio nel [[Women's Army Corps|''Women's Army Corps'' (WAC)]]<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.army.mil/women/ Women in the U.S. Army]
* [http://www.blitzkriegbaby.de/ WAAC/WAC history and WWII women's uniforms in color] — WWII US women's service organizations (WAC, WAVES, ANC, NNC, USMCWR, PHS, SPARS, ARC and WASP)
* [http://www.army.mil/cmh-pg/brochures/wac/wac.htm The Women's Army Corps: A Commemoration of World War II Service]
* [http://library.uncg.edu/dp/wv/ Women Veterans Historical Collection] - digitized letters, diaries, photographs, uniforms, and oral histories from WACs
* [http://www.history.army.mil/books/wac/index.htm#contents THE WOMEN'S ARMY CORPS, 1945-1978]
* [http://eisenhower.archives.gov/Research/Finding_Aids/J.html Papers of Fran Smith Johnson, WAC, Dwight D. Eisenhower Presidential Library]
* [http://www.gutenberg-e.org/pfau/chapter2.html The Slander Campaign] book chapter by Ann Elizabeth Pfau
</ref> inquadrate nelle AAF,<ref name="waaf"> {{cite web | url = http://www.ibiblio.org/hyperwar/AAF/VII/AAF-VII-16.html| title = "Women in the AAF", ''Army Air Forces in World War II'' | publisher = HyperWar Foundation| accessdate = 13 maggio 2011}}, p. 513. 39 323 WACs furono assegnate alle AAF nel gennaio 1945. Circa 1 100 erano afroamericane assegnate a dieci unità AAF "segregate" (con distinzione razziale).</ref> più di mille entrarono nelle [[Women Airforce Service Pilots|''Women Airforce Service Pilots'' (WASP)]]<ref>Bibliografia in punto:
* Granger, Byrd Howell. ''On Final Approach: The Women Airforce Service Pilots of W.W.II''. Falconer Publishing Co., 1991.
* Haynsworth, Leslie, and David Toomey. ''Amelia Earhart's Daughters''. William Morrow and Company, 1998.
* Merryman, Molly. ''Clipped Wings: The Rise and Fall of the Women Airforce Service Pilots''. New York University Press, 2001.
* Schrader, Helena. ''Sisters in Arms: British and American Women Pilots During World War II''. Pen and Sword Books, 2006.
</ref><ref> Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.wingsacrossamerica.us/wings Wings Across America]; a digital video history project, seeking to document the WASPs of World War II.
* [http://www.twu.edu/wasp/ Texas Woman's University: Women Airforce Service Pilots Collection] TWU maintains the official WASP archives and includes oral histories, photographs, and other archival collections on the WASP.
* [http://www.wingsacrossamerica.us/wasp/ ''WASP on the WEB'']
* [http://wwii-women-pilots.org/ Women Airforce Service Pilots (WASP) Remembered by those who knew them]
* [http://www.sarahbyrnrickman.com/books.asp Nancy Love and the WASP Ferry Pilots of WWII]
* [http://www.army.mil/women Women in the U.S. Army]
* [http://www.pbs.org/wgbh/amex/flygirls/ PBS American Experience: Fly Girls] Website for the PBS documentary on the WASP.
* [http://www.blitzkriegbaby.de/ Blitzkrieg Baby]—Information on WWII U.S. women's service organizations, including uniforms.
* [http://www.wpafb.af.mil/museum/history/wasp/wasp.htm USAF Museum: Women Pilots in World War II History]—Air Force Museum virtual exhibit.
* [http://helena-schrader.com/womenpilots.html Winged Auxiliaries: Women Pilots in the UK and US during World War Two]—Draws comparisons between British ATA and American WASP pilots in World War II.
* [http://www.eisenhower.archives.gov/research/digital_documents/Jacqueline_Cochran/JackieCochran.html Dwight D. Eisenhower Presidential Library's archives] — informazioni e documenti sulla WASP Jacqueline Cochran.
* [http://wwii-women-pilots.org/WASP_KIA/38KIA.html Thirty-eight women earned their second pair of wings during the WASP program]
* [http://waspmuseum.org The National WASP WWII Museum]
* [http://aircraftwrecks.com/artifacts/b25_wasp.htm The account of the discovery of the site of a B-25 crash which killed a WASP pilot; some of her effects were found.]
</ref> e 6 500 come [[infermiere]] nelle AAF, di cui 500 infermiere di volo.<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', pp. 253-254.</ref> 7 601 donne dell'USAAF erano in missione all'estero nell'aprile 1945, ed erano impegnate in oltre 200 ruoli professionali.<ref>Bowman, ''USAAF Handbook'', p. 158.</ref>
 
{| table align=center class="wikitable"
|-style="background: khaki"
| align=center|'''Data'''||align=center|'''Totale USAAF''' ||align=center|'''Tot pers. con grado''' ||align=center|'''Tot truppa''' ||align=center|'''Forza all'estero''' ||align=center|'''Pers. con grado all'estero'''||align=center|'''Truppa all'estero'''
|-
| 31 luglio 1939 ||align=center|24 724|| align=center|2 636||align=center|22 088||align=center|3 991||align=center|272||align=center|3 719
|-style="background: #eeeeee;"
| 31 dicembre 1939||align=center|43 118||align=center|3 006||align=center|40 112||align=center|7 007||align=center|351||align=center|6 656
|-
|31 dicembre 1940||align=center|101 227||align=center|6 437||align=center|94 790||align=center|16 070||align=center|612||align=center|15 458
|-style="background: #eeeeee;"
|31 dicembre 1941||align=center|354 161||align=center|24 521||align=center|329 640||align=center|25 884||align=center|2 479||align=center|23 405
|-
|31 dicembre 1942||align=center|1 597 049||align=center|127 267||align=center|1 469 782||align=center|242 021||align=center|26 792||align=center|215 229
|-style="background: #eeeeee;"
|31 dicembre 1943||align=center|2 373 882||align=center|274 347||align=center|2 099 535||align=center|735 666||align=center|81 072||align=center|654 594
|-
|31 marzo 1944 <font color=orange>('''picco dimens.''')||align=center|<font color=orange>'''2 411 294'''||align=center|306 889||align=center|2 104 405||align=center|906 335||align=center|104 864||align=center|801 471
|-style="background: #eeeeee;"
|31 dicembre 1944||align=center|2 359 456||align=center|375 973||align=center|1 983 483||align=center|1 164,136||align=center|153 545||align=center|1 010 591
|-
|30 aprile 1945 <font color=orange>('''picco all'estero''')||align=center|2 329 534||align=center|388 278||align=center|1 941 256||align=center|<font color=orange>'''1 224 006'''||align=center|163 886||align=center|1 060 120
|-style="background: #eeeeee;"
|31 agosto 1945||align=center|2 253 182||align=center|368 344||align=center|1 884 838||align=center|999 609||align=center|122 833||align=center|876 776
|}
<center><small>FONTE: Army Air Forces Statistical Digest (World War II), Table 4. I totali del 1939-1940 erano riferiti all'U.S. Army Air Corps<ref>[http://www.usaaf.net/digest/t4.htm AAF Statistical Digest (World War II), table 4: Military Personnel in Continental US and Overseas, By Type of Personnel: Jul 1939 to Aug 1945]</ref></small></center>
 
=== Crescita delle USAAF, infrastrutture ===
Le USAAF utilizzavano 156 campi d'aviazione all'inizio del 1941. Un programma di espansione delle basi aeree era stato concepito già nel '39, nel tentativo di stare al passo con l'aumento di organici, reparti ed aerei, e con il ricorso, ove possibile, alle esistenti risorse locali e perfino private. Tuttavia lo scoppiare della guerra e la conseguente espansione assai spinta imposero un ampio ventaglio di infrastrutture negli Stati Uniti continentali (per brevità richiamati anche in sigla: '''CONUS'''<ref>[http://acronyms.thefreedictionary.com/Continental+United+States Continental United States - What does CONUS stand for? Acronyms]</ref>), tanto per l'attività operativa quanto per quella addestrativa.
 
Oltre alla costruzione di nuove basi permanenti ed alla creazione di numerosi poligoni per bombardieri e per armi pesanti, le USAAF utilizzarono scuole di volo civili, corsi di formazione presso istituzioni scolastiche ed industriali, ed il decentramento addestrativo dei quadri nelle università. Al principio del 1942 — con un'azione che non andò esente da polemiche — il ''Technical Training Command'' delle USAAF iniziò a prendere in [[locazione]] hotel commerciali e condomini per alloggiare allievi su vasta scala (solo a Miami Beach si contavano 90 000 posti letto).<ref>Futrell, USAF Historical Study No. 69, p. 112.</ref> I contratti di affitto erano stipulati dallo ''United States Army Corps of Engineers'',<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.topix.com/us/us-army-corps-of-engineers U.S. Army Corps of Engineers News from around the web]
* [http://www.levees.org Levees.org - National grassroots group (chapters in LA, CA, FL, IL) holding USACE accountable for its flood protection]
* [http://www.eisenhower.archives.gov/Research/Finding_Aids/C.html Papers of Joseph W. Carlson, Officer with the Army Corps of Engineers at Normandy Base Section (1944), Dwight D. Eisenhower Presidential Library]
* [http://www.corpsreform.org Corps Reform Network - A network of grassroots groups working to ensure that Army Corps of Engineers projects are economically and environmentally sound]
* [http://texashistory.unt.edu/browse/collection/ACE/ Historic photos of Corps of Engineers lock and dam projects throughout Texas in 1910-20s from the ''Portal to Texas History'']
</ref> spesso con canoni di locazione economicamente svantaggiosi per i proprietari degli alberghi, clausole che imputavano alla proprietà il deprezzamento conseguente all'uso dei beni locati, e facoltà per l'amministrazione militare di [[Risoluzione (diritto)|risolvere]] il contratto dando un breve preavviso.<ref>Futrell, USAF Historical Study No. 69, p. 167.</ref>
 
Nel dicembre 1943 le USAAF raggiunsero l'apogeo per il tempo di guerra nel numero di basi aeree, 783 negli Stati Uniti continentali.<ref>Futrell, USAF Historical Study No. 69, p. 156.</ref>
 
==== Installazioni ====
<center>'''Installazioni in area CONUS'''</center>
{| table align=center class="wikitable"
|-style="background: khaki"
| '''Tipo di infrastruttura'''||align=center|'''7 dic 1941'''||align=center|'''31 dic 1941''' ||align=center|'''31 dic 1942''' ||align=center|'''31 dic 1943''' ||align=center|'''31 dic 1944''' ||align=center|'''[[Giornata della Vittoria in Europa|VE Day]]'''<ref>Giornata della vittoria Alleata in Europa, 8 maggio 1945.</ref>||align=center|'''[[Giornata della Vittoria sul Giappone|VJ Day]]'''<ref>Giornata della vittoria Alleata in Giappone, 15 agosto (o 2 settembre) 1945.</ref>
|-
| ''Totale generale installazioni''||align=center|''181''|| align=center|''197''||align=center|''1 270''||align=center|''1 419''||align=center|''1 506''||align=center|''1 473''||align=center|''1 377''
|-style="background: #eeeeee;"
| '''Basi principali'''||align=center|114||align=center|151||align=center|345||align=center|345||align=center|377||align=center|356||align=center|344
|-style="background: #eeeeee;"
| '''Basi satellite'''||align=center|-||align=center|-||align=center|71||align=center|116||align=center|37||align=center|56||align=center|57
|-style="background: #eeeeee;"
|'''Campi ausiliari'''||align=center|-||align=center|-||align=center|198||align=center|322||align=center|309||align=center|291||align=center|269
|-
|''Campi aerei totali area CONUS ''||align=center|''114''||align=center|''151''||align=center|''614''||align=center|''783''||align=center|''723''||align=center|''703''||align=center|''670''
|-style="background: #eeeeee;"
|'''Poligoni per bombardieri ed armi pesanti'''||align=center|-||align=center|-||align=center|ignoto||align=center|-||align=center|480||align=center|473||align=center|433
|-style="background: #eeeeee;"
|'''Ospedali''' ed altre infrastrutture possedute||align=center|67||align=center|46||align=center|29||align=center|32||align=center|44||align=center|30||align=center|30
|-
|Scuole piloti in appalto||align=center| ignoto ||align=center| ignoto ||align=center|69||align=center|66||align=center|14||align=center|14||align=center|6
|-
|Locali amministrativi presi in affitto||align=center|-||align=center|-||align=center| ignoto ||align=center| ignoto ||align=center|79||align=center|109||align=center|103
|-
|Hotel e appartamenti presi in affitto||align=center|-||align=center|-||align=center|464||align=center|216||align=center|75||align=center|75||align=center|75
|-
|Scuole tecniche civili ed industriali||align=center|-||align=center|-||align=center|66||align=center|47||align=center|21||align=center|17||align=center|16
|-style=
|Reparti addestrativi presso università||align=center|-||align=center|-||align=center|16||align=center|234||align=center|2||align=center|1||align=center|1
|-
|Depositi logistici specializzati||align=center|-||align=center|-||align=center|12||align=center|41||align=center|68||align=center|51||align=center|43
|}
<center><small>FONTE: USAF Historical Study No. 69 ''Development of AAF Base Facilities in the United States, 1939-1945'', Chart I, p. 169.</small></center>
 
 
<center>'''Campi aerei all'estero'''</center>
{| table align=center class="wikitable"
|-style="background: khaki"
| '''Location'''||align=center|'''31 dic 1941''' ||align=center|'''31 dic 1942''' ||align=center|'''31 dic 1943''' ||align=center|'''31 dic 1944''' ||align=center|'''VE Day'''||align=center|'''VJ Day'''
|-
| [[Territorio non incorporato|Possedimenti USA]]|| align=center|19||align=center|60||align=center|70||align=center|89||align=center|130||align=center|128
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| Nord America||align=center|7||align=center|74||align=center|83||align=center|67||align=center|66||align=center|62
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| Isole atlantiche||align=center|5||align=center|27||align=center|-||align=center|20||align=center|21||align=center|21
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|Sud America||align=center|-||align=center|27||align=center|28||align=center|22||align=center|32||align=center|32
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|Africa||align=center|-||align=center|73||align=center|94||align=center|45||align=center|31||align=center|21
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|Europa||align=center|-||align=center|33||align=center|119||align=center|302||align=center|392||align=center|196
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|Australia||align=center|-||align=center|20||align=center|35||align=center|10||align=center|7||align=center|3
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|Isole del Pacifico||align=center|-||align=center|21||align=center|65||align=center|100||align=center|57||align=center|56
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|Asia||align=center|-||align=center|23||align=center|65||align=center|96||align=center|175||align=center|115
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|'''Totale all'estero'''||align=center|'''31'''||align=center|'''358'''||align=center|'''559'''||align=center|'''751'''||align=center|'''911'''||align=center|'''634'''
|}
<center><small>FONTE: ''AAF Statistical Digest'', Table 217: Airfields outside Continental US By Location: 1941 to 1945.<ref>[http://www.usaaf.net/digest/t217.htm AAF Statistical Digest'', Table 217: Airfields outside Continental US By Location: 1941 to 1945]</ref></small></center>
 
== Organizzazione ed equipaggiamento ==
[[File:USAAF2.jpg|80x|thumb|Propaganda per il reclutamento nelle USAAF.]]
=== Struttura di comando ===
Verso la fine della seconda guerra mondiale, le USAAF avevano creato le loro 16 "forze aeree numerate" (curiosamente, dalla prima alla quindicesima; poi si "saltava" alla ventesima) distribuite nel mondo intero per condurre la guerra e difendere le Americhe, più una forza generale (''Zone of the Interior'') nell'area CONUS a supporto della complessiva struttura.<ref>Bowman, Martin W. (1997). ''USAAF Handbook 1939-1945'', Stackpole Books, ISBN 0-8117-1822-0, p. 16.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.globalsecurity.org/military/agency/usaf/16af.htm|titolo=Sixteenth Air Force|opera=globalsecurity.org|lingua=en|accesso=14 maggio 2011}}</ref>
 
Parecchie forze aeree furono create ''ex novo'' accompagnando l'espansione del servizio durante la guerra. Alcune si diramarono dai primevi comandi (ad esempio, la ''[[Eighth Air Force]]'' era originariamente l<nowiki>'</nowiki>''[[VIII Bomber Command]]'', e poi la sua designazione diventò ''[[United States Strategic Air Forces in Europe]]'')<ref>{{cita web|url=http://www.8af.af.mil/library/factsheets/factsheet.asp?id=17064|titolo=Eighth Air Force|opera=8af.af.mil|lingua=en|accesso=13 maggio 2011}}</ref> contestualmente all'espansione numerico-organizzativa dei servizi operativi erogati, da cui derivava l'esigenza di strutture gerarchiche più elevate, quali le ''United States Strategic Air Forces'' (USSTAF)<ref>Bibliografia in punto:
* {{cite book |last= Office of Air Force History |editor= Maurer, Maurer |title= Air Force Combat Units of World War II |origdate= 1961 |origyear= 1961 |origmonth= |url= http://www.airforcehistory.hq.af.mil/Publications/fulltext/af_combat_units_wwii.pdf |format= PDF |accessdate= 2007-10-04 |year= 1983 |publisher= U.S. Govt. Print. Off |___location= Washington, D.C. |language= |isbn= 0-912799-02-1 |pages= |chapter= |chapterurl= |quote= }}
* Cees Steijger (1991), "A History of USAFE", Voyageur, ISBN 1-85310-075-7
</ref> in Europa e le ''U.S. Strategic Air Forces in the Pacific''<ref>[http://ibiblio.org/hyperwar/AAF/VII/AAF-VII-17.html Army Air Forces in World War II Vol. VII: Services Around the World CHAPTER 17 REDEPLOYMENT AND DEMOBILIZATION]</ref> per controllare il grandioso complesso bellico. Fu creato un livello organizzativo subordinato (il ''command'') per coordinare partitamente, ai fini del controllo amministrativo, unità dalle funzioni simili (addetti ai "caccia" ed addetti ai bombardieri).
 
Vi erano poi otto ''divisions'', che rappresentavano un livello di comando aggiuntivo di questa imponente organizzazione, ed avevano la capacità di agire in autonomia, quando le circostanze lo avessero richiesto. Le varie ''air forces'' e ''divisions'' cui abbiamo fatto cenno comprendevano quartier generali amministrativi denominati ''wings'' ([[stormo (Aeronautica militare)|stormi]]) e preposti al controllo dei ''groups'' (unità operative; verranno descritte in un'altra sezione). Parallelamente all'incremento numerico dei gruppi, si moltiplicò quello degli stormi necessari al loro controllo: ne furono attivati fino a 91, di cui 69 ancora in esercizio alla fine della guerra. Essendo parte dell<nowiki>'</nowiki>''Air Service'' e dell<nowiki>'</nowiki>''Air Corps'', gli stormi erano stati in precedenza organizzazioni composite, nel senso che si componevano di gruppi con missioni differenti. La maggior parte degli stormi della seconda guerra mondiale, al contrario, erano composti da gruppi assimilabili funzionalmente (definiti come ''bombardment'', ''fighter'',<ref>"Caccia"</ref> ''reconnaissance'',<ref>"Ricognizione"</ref> ''training'', ''antisubmarine'', ''troop carrier'',<ref>"Trasporto truppe"</ref> ''replacement'',<ref>"Riserva"</ref> o ''composite'').<ref name="maurer"> {{cite web | last =Maurer | first =Maurer | authorlink = | coauthors = | year =1986 | url = http://libraryautomation.com/nymas/usaaf1.html| title = Overview| format = | work = Air Force Combat Units of World War II | publisher = [[New York Military Affairs Symposium]]| accessdate = 2 July| accessyear = 2008}}</ref>
 
[[File:USAAF.jpg|thumb|Un altro manifesto di propaganda: interessante l'erroneo uso della locuzione ''Air Force'' (al singolare, laddove è corretto al plurale).]]
 
Alcuni organismi di supporto, detti anche ''commands'', rimasero sotto il controllo delle ''Headquarters Army Air Forces''. Furono creati, o espansi da originarie organizzazioni di ''Air Corps,'' nel 1941 e nel 1942 per sostenere e rifornire le forze aeree numerate, a cui erano assegnate le unità operative.<ref>Bowman, ''USAAF Handbook 1939-1945'', pp. 17-18.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.afhra.af.mil/shared/media/document/AFD-090602-037.pdf|titolo=Army Air Forces Historical Study No. 13 "The Development of Tactical Doctrines at AAFSAT and AAFTAC|opera=afhra.af.mil|lingua=en|accesso=14 maggio 2011}}</ref>
 
Tali comandi erano:
* ''Antisubmarine Command'' (AC)
* ''Air Technical Service Command'' (ATSC)
* ''Air Transport Command'' (ATC)
* ''Army Air Forces Training Command'' (AAFTC)
* ''Personnel Distribution Command'' (PDC)
* ''Proving Ground Command'' (PGC)
* ''Troop Carrier Command'' (TCC)
* ''School of Applied Tactics'' (AAFSAT)
 
Benché ufficialmente l'arma aerea avesse assunto la denominazione di ''Army Air Forces'', colloquialmente l'espressione ''Air Corps'' persisteva sia tra le persone comuni sia tra i veterani dell'aviazione, il cui settore rimaneva l<nowiki>'</nowiki>''Air Coprs''; inoltre, il singolare "''Air Force''" spesso faceva capolino nell'uso popolare, come riflesso dell'uso della locuzione "''Air Force Combat Command''" nel 1941-42. Questo uso improprio si affacciò perfino nei manifesti ufficiali pro reclutamento (vedasi immagine a fianco del testo) ed ebbe comunque la sua importanza nel favorire l'idea di un<nowiki>'</nowiki>''Air Force'' intesa come servizio indipendente.
 
=== Gruppi ===
Il componente principale delle ''Army Air Forces'' era il gruppo (''group''), un'organizzazione di tre o quattro [[squadrone|squadroni]] ed elementi di supporto terrestre organici od aggregati, e che costituiva approssimativamente un equivalente del [[reggimento]] delle forze di terra. Le ''Army Air Forces'' schierarono fino a 269 gruppi da combattimento durante la seconda guerra mondiale, con un picco di 243 gruppi impegnati in operazioni nel 1945.<ref name="maurer"/> L<nowiki>'</nowiki>''Air Service'', ed il suo successore ''Air Corps'' avevano costituito 15 gruppi aerei da combattimento,<ref name="aac40"> {{cite web | last =Maurer | first =Maurer | year =1986 | url = http://libraryautomation.com/nymas/usaaf1.html| title =Introduction: Air Force Combat Organization:1919-1939 | work = Air Force Combat Units of World War II | publisher = [[New York Military Affairs Symposium]]| accessdate = 27 Feb| accessyear = 2009}}</ref> che alla data del 1º gennaio 1940 avevano assunto le seguenti denominazioni:
{{MultiCol}}
* ''[[1st Operations Group|1st Pursuit Group]] (Interceptor)''<ref>"''Pursuit''" sta per "inseguimento", "''interceptor''" per "intercettore"</ref><ref name="1pg"> {{cite web | url = http://www.afhra.af.mil/factsheets/factsheet.asp?id=9594| title = 1st Operations Group | publisher = Air Force Historical Research Agency | accessdate = 27 Feb| accessyear = 2009}}</ref>
* ''[[2d Operations Group|2nd Bombardment Group]] (Heavy)''<ref>"Pesante"</ref><ref name="2bg"> {{cite web | url = http://www.afhra.af.mil/factsheets/factsheet.asp?id=9595| title = 2nd Operations Group| publisher = Air Force Historical Research Agency | accessdate = 27 Feb| accessyear = 2009}}</ref>
* ''[[3d Wing|3rd Bombardment Group]] (Light)''<ref>"Leggero"</ref><ref name="3bg"> {{cite web | url = http://www.afhra.af.mil/factsheets/factsheet.asp?id=9602| title = 3rd Operations Group| publisher = Air Force Historical Research Agency | accessdate = 27 Feb| accessyear = 2009}}</ref>
* ''[[4th Composite Group]]''<ref name="4cg"> {{cite web | last =Watson | first =Richard L., Jr. | url = http://www.afhra.af.mil/shared/media/document/AFD-090522-048.pdf| title = USAF Historical Study 111: Army Air Action in the Philippines and Netherlands East Indies, 1941-1942 | opera = afhra.af.mil | accesso=14 maggio 2011}}, p. 9.</ref>
* ''[[5th Operations Group|5th Bombardment Group]] (Medium)''<ref name="5bg"> {{cite web | url = http://www.afhra.af.mil/factsheets/factsheet.asp?id=9625| title = 5th Operations Group | opera = afhra.af.mil | accessdate = 27 Feb| accessyear = 2009}}</ref>
* ''[[6th Operations Group|6th Bombardment Group]] (Medium)''<ref name="6bg"> {{cite web | url = http://www.afhra.af.mil/factsheets/factsheet.asp?id=9627| title = 6th Operations Group | opera = afhra.af.mil | accessdate = 27 Feb| accessyear = 2009}}</ref>
* ''[[7th Operations Group|7th Bombardment Group]] (Heavy)''<ref name="7bg"> {{cite web | url = http://www.afhra.af.mil/factsheets/factsheet.asp?id=9629| title = 7th Operations Group | opera = afhra.af.mil | accessdate = 27 Feb| accessyear = 2009}}</ref>
* ''[[8th Fighter Wing|8th Pursuit Group]] (Fighter)''<ref name="8pg"> {{cite web | url = http://www.afhra.af.mil/factsheets/factsheet.asp?id=9641| title = 8th Operations Group | opera = afhra.af.mil | accessdate = 27 Feb| accessyear = 2009}}</ref>
{{ColBreak}}
* ''[[9th Operations Group|9th Bombardment Group]] (Medium)''<ref name="9bg"> {{cite web | url = http://www.beale.af.mil/library/factsheets/factsheet.asp?id=3969| title = 9th Operations Group | opera = afhra.af.mil | accesso=14 maggio 2011}}</ref>
* ''[[10th Troop Carrier Group|10th Transport Group]]''<ref name="MMgp"> {{cite web | last =Maurer | first =Maurer | url = http://libraryautomation.com/nymas/usaaf2.html| title = Part 2 | work =Air Force Combat Units of World War II | publisher = New York Military Affairs Symposium| accessdate = 27 Feb| accessyear = 2009}}</ref>
* ''[[1st Special Operations Wing|16th Pursuit Group]] (Interceptor)''<ref name="MMgp"/>
* ''[[17th Training Group|17th Pursuit Group]]''<ref name="MMgp"/>
* ''[[18th Wing|18th Pursuit Group]] (Interceptor)''<ref name="18pg"> {{cite web | url = http://www.afhra.af.mil/factsheets/factsheet.asp?id=9651| title = 18th Operations Group| opera = afhra.af.mil | accesso = 14 maggio 2011}}</ref>
* ''[[19th Airlift Wing|19th Bombardment Group]] (Heavy)''<ref name="19bg"> {{cite web | url = http://www.afhra.af.mil/factsheets/factsheet.asp?id=9653| title = 19th Air Refueling Group | publisher = Air Force Historical Research Agency | accessdate = 27 Feb| accessyear = 2009}}</ref>
* ''[[20th Fighter Wing|20th Pursuit Group]] (Fighter)''<ref name="20pg"> {{cite web | url = http://www.afhra.af.mil/factsheets/factsheet.asp?id=9655| title = 20th Operations Group | publisher = Air Force Historical Research Agency | accessdate = 27 Feb| accessyear = 2009}}</ref>
{{EndMultiCol}}
 
Con la creazione delle forze militari a partire dal primo febbraio 1940, l<nowiki>'</nowiki>''Air Corps'' si espanse da 15 a 30 gruppi. Nel momento in cui gli USA entrarono in guerra, il numero dei gruppi era arrivato a 67, però metà di loro non avevano ultimato il processo organizzativo e non erano idonei al combattimento.<ref>Spaatz, Gen. Carl A. "Strategic Airpower in the European War", ''Foreign Affairs'', April 1946. Spaatz calcolava che i gruppi pronti al combattimento fossero il 43,5 % a fine gennaio 1942.</ref> Di questi 67 gruppi (completi o in via di perfezionamento), 26 erano da bombardamento: 13 gruppi ''Heavy Bomb'' (bombardamento pesante) ([[B-17 Flying Fortress]] e [[B-24 Liberator]]), ed il resto gruppi ''Medium'' e ''Light'' (leggeri) ([[B-25 Mitchell]], [[B-26 Marauder]] e [[A-20 Havoc]]). 26 erano gruppi ''Pursuit'' (inseguimento, ribattezzati "gruppi caccia" nel maggio 1942), 9 erano gruppi ''Observation'' (rinominati ''Reconnaissance'' - ricognizione) e 6 gruppi ''Transport'' (che presero il nome di ''Troop Carrier'' o ''Combat Cargo'').<ref name="maurer"/>
 
Le ''Army Air Forces'' subirono una rapida espansione nel primo semestre 1942. La struttura addestrativa disponibile in quel periodo era inadeguata per la formazione di interi reparti, talché si adottò un concetto di addestramento a cascata: istruire nelle scuole militari i quadri che a loro volta avrebbero funto da istruttori nelle rispettive unità di assegnazione. L<nowiki>'</nowiki>''Army Air Forces School of Applied Tactics'' (AAFSAT)<ref>Bowman, Martin W., ''USAAF Handbook 1939-1945'', ISBN 0-8117-1822-0 </ref> fu fondata il 9 ottobre 1942, per fornire l'addestramento. All'inizio del 1944 c'erano 269 gruppi. 136 furono rischierati all'estero, e si iniziò ad organizzare ed addestrare per l'impiego all'estero 77 di quelli che rimanevano ancora negli Stati Uniti. Gli altri 56 svolgevano i ruoli di unità addette alla difesa, di ''Operational Training Units'' (OTUs)<ref>[http://www.airfields-freeman.com/KS/Airfields_KS_C.htm#walker Aeroporti abbandonati e poco conosciuti: ''Walker Army Airfield'' / ''Victoria-Pratt Airfield'', Walker KS]</ref> dedite alla preparazione di nuove unità da combattimento, e di ''Replacement Training Units'' (RTUs)<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.airfields-freeman.com/NE/Airfields_NE_SE.htm#bruning Aeroporti abbandonati e poco conosciuti: Western Nebraska]
* [http://www.waymarking.com/waymarks/WM4K2T Nebraska Historical Marker - Bruning Army Airfield]
* [http://www.midamerica-feedyard.com/ Mid-America Feedyard]
</ref> per addestrare il personale che sarebbe intervenuto a colmare carenze organiche individuali.<ref name="maurer"/>
 
All'inizio del 1944, tutto l'addestramento venne affidato alle unità di stanza nelle basi, e le OTUs e RTUs cessarono di operare, con una riduzione del numero dei gruppi, divenuti 218. Tuttavia, con la formazione ed il dispiegamento dei restanti 25 gruppi, le USAAF crebbero fino alla loro configurazione finale e al momento dello [[sbarco in Normandia]] (giugno 1944) 148 gruppi da combattimento lottavano contro la Germania. Verso l'agosto 1945, quando terminarono tutte le operazioni belliche, erano stati schierati 86 gruppi nel Pacifico ed estremo Oriente, ed il resto delle forze era impegnato in servizi di occupazione in Europa o stava per essere rischierato negli Stati Uniti.
 
[[File:Northrop P-61 green airborne.jpg|thumb|Il [[Northrop P-61 Black Widow]], un famoso caccia notturno]]
 
Quando furono effettivamente impiegati in azione i bombardieri del tipo [[B-29 Superfortress]], nella struttura USAAF furono implementate unità definite ''Very Heavy Bombardment'' ("bombardamento molto pesante"). Nel febbraio 1945, nella loro definitiva struttura organizzativa, le USAAF mettevano in campo 243 gruppi da combattimento, e precisamente:
* 25 gruppi di bombardieri ''Very Heavy,'' 72 ''Heavy,'' 20 ''Medium,'' e 8 ''Light;''<ref name="maurer"/>
* 71 gruppi di caccia;<ref name="maurer"/><ref>Utilizzavano velivoli [[P-38 Lightning]], [[P-40 Warhawk]], [[P-47 Thunderbolt]], [[P-51 Mustang]], o [[P-80 Shooting Star]].</ref>
* 29 gruppi da trasporto (''Troop Carrier'' e ''Combat Cargo'');<ref name="maurer"/><ref> I quattro gruppi da trasporto ''Combat Cargo'', numerati da 1 a 4, agirono sul fronte [[cina|sino]]-[[birmania|birmano]] e nella ''Fifth Air Force'' nel 1944-1945. Due furono poi ridesignati ''Troop Carrier Groups,'' entrando a far parte delle USAF.</ref>
* 13 ''Reconnaissance groups''<ref name="maurer"/> (ricognitori);
* 5 ''Composite groups''.<ref name="maurer"/><ref> Erano il ''[[509th Operations Group|509th Composite Group]]'' ([[B-29]]/[[C-54]]), 28th CG ([[B-24]]/[[B-25]]), ed i ''1st, 2nd and 3rd Air Commando Groups.'' Gli ''Air Commando Groups'' furono istituiti per il servizio sul fronte [[cina|sino]]-[[birmania|birmano]] e nella ''Fifth Air Force,'' con uno squadrone ''Cargo'' e 2 squadroni caccia ciascuno. Un gruppo da bombardamento medio, il [[Freeman Field Mutiny|477th BG]], fu convertito in gruppo composito su apparecchi [[P-47]]/B-25 nel giugno 1945.</ref>
 
Dal 7 dicembre 1941 (attacco di Pearl Harbor) al settembre 1945 furono attivi 1226 squadroni da combattimento USAAF.<ref>Maurer (1969). USAF Historical Study No. 82: Combat Squadrons of the Air Force, World War II, Air Force Historical Research Agency</ref> Nel 1945 rimasero attivi 937 squadroni, di cui 872 assegnati ai vari gruppi. 65 squadroni, per lo più costituiti da ricognitori e [[caccia notturno|caccia notturni]],<ref>Bibliografia in punto:
* Guerlac, Henry E. ''Radar in World War II''. Los Angeles: Tomash, 1987.
* Gunston, Bill. ''Night Fighters: A Development and Combat History''. New York: Charles Scribner’s Sons, 1976.
* Haulman, Daniel L. and William C. Stancik (eds.). ''Air Force Victory Credits: World War I, World War II, Korea and Vietnam''. [[Maxwell Air Force Base]], Alabama: USAF Historical Research Center, 1988.
* Johnsen, Frederick A. ''Darkly Dangerous: the Northrop P–61 Black Widow Night Fighter''. Tacoma, Washington: Bomber Books, 1981.
* Maurer, Maurer. ''[http://www.airforcehistory.hq.af.mil/Publications/fulltext/combat_sq_of_the_af_wwii.pdf Combat Squadrons of the Air Force, World War II]''. [[Maxwell Air Force Base]], Alabama: USAF Historical Division, 1982.
* McEwen, Charles McEwen Jr. ''422nd Night Fighter Squadron''. Birmingham, Alabama: 422nd Night Fighter Squadron Association, 1982.
* McFarland, Stephen L. ''[http://www.airforcehistory.hq.af.mil/Publications/fulltext/conquering_the_night.pdf Conquering the Night: Army Air Forces Night Fighters at War]''. 1998. ISBN 0-16-049672-1.
* McGlashan, Kenneth B, with Zupp, Owen P. ''Down to Earth: A Fighter Pilot Recounts His Experiences of Dunkirk, the Battle of Britain, Dieppe, D-Day and Beyond''. Londra. Grub Street Publishing, 2007. ISBN 1-904943-84-5.
* Pape, Garry R. and Ronald C. Harrison. ''Queen of the Midnight Skies: The Story of America’s Air Force Night Fighters''. West Chester, Pennsylvania: Schiffer, 1992.
* Rawnsley, C.F. and Wright, Robert. ''Night Fighter''. Londra: Ballantine Books, 1957.
* Robinson, Anthony. ''Nightfighter: A Concise History of Nightfighting since 1914''. Shepperton, Surrey, UK: Ian Allan, 1988.
* Sargent, Frederic O. ''Night Fighters: An Unofficial History of the 415th Night Fighter Squadron''. Madison, Wisconsin: Sargent, 1946.
* Smith, J.R. [http://www.nightfighter.us/ "Night Fighter- a first-hand account of a P-61 radar observer in World War II China."]
* Uncredited. ''Pilot’s Manual for Northrop P–61 Black Widow''. Appleton, Wisconsin: Aviation Publications, 1977.
* White,E.G., OBE. [http://www.nightfighternavigator.com/ "Nightfighter Navigator - Recollections of service in the RAF."]
</ref> non furono assegnati a gruppi, ma formarono speciali unità autonome alle dipendenze di superiori livelli gerarchici.<ref name="maurer"/>
 
=== Aerei ===
{{vedi anche|designazione degli aerei USA}}
[[File:A36 Invader.jpg|thumb|[[North American A-36 Apache|North American A-36 Apache/Invader]] ]]
Le USAAF utilizzarono un'estesa varietà di velivoli per adeguarsi all'ampio ventaglio di missioni demandate; annoveravano pure diversi modelli obsoleti (retaggio dell'era ''Air Corps''), con quindici designazioni di tipi.<ref>Bowman, ''USAAF Handbook'', p. 113. Le denominazioni erano: ''A&nbsp;— Attack; AT&nbsp;— Advanced Trainer; B&nbsp;— Bomber; BT&nbsp;— Basic Trainer; C&nbsp;— Cargo/Transport; CG&nbsp;— Cargo Glider; F&nbsp;— Reconnaissance; L&nbsp;— Liaison; O&nbsp;— Observation; OA&nbsp;— Observation-Amphibian; P&nbsp;— Pursuit; PT&nbsp;— Primary Trainer; R&nbsp;— Rotary wing (helicopter); TG&nbsp;— Trainer Glider; UC&nbsp;— Utility.''</ref>
 
Quello che segue è un elenco dei tipi di aereo più diffusi nel repertorio USAAF, o di quelli che furono effettivamente usati in combattimento. Alcune varianti, comprese ad esempio quelle adattate al ruolo di foto-ricognizione (contraddistinte dalla sigla "F" nella codifica ufficiale), possono essere registrate e descritte nelle voci particolari che trattano i vari mezzi. Molti aeromobili, e segnatamente quelli da trasporto e da addestramento, vantano numerose denominazioni, conseguenti a differenti dotazioni di [[motore aeronautico|propulsori]].
==== Bombardieri/cacciabombardieri ====
[[File:Bott4.jpg|right|thumb|[[North American P-51 Mustang|P-51 Mustang]] appartenenti al ''361st Fighter Group'', 1944]]
* [[A-20 Havoc]]
* [[SBD Dauntless|A-24 Banshee]]
* [[A-26 Invader]]
* [[North American A-36|A-36 Apache]]
* [[B-17 Flying Fortress]]
* [[B-18 Bolo]]
* [[B-24 Liberator]]
* [[B-25 Mitchell]]
* [[B-26 Marauder]]
* [[B-29 Superfortress]]
* [[Consolidated B-32 Dominator|B-32 Dominator]]
* [[Lockheed Ventura|B-34 Ventura]]
 
==== Caccia ====
[[File:L-2.jpg|thumb|Un [[Taylorcraft L-2|L-2]] con le insegne USAAF]]
[[File:North American O-47B USAF.jpg|thumb|[[North American O-47]] ]]
* [[Seversky P-35|P-35]]
* [[P-36 Hawk]]
* [[P-38 Lightning]]
* [[P-39 Airacobra]]
* [[Curtiss P-40|P-40 Warhawk]]
* [[P-47 Thunderbolt]]
* [[P-51 Mustang]]
* [[P-59 Airacomet]]
* [[P-61 Black Widow]]
* [[P-80 Shooting Star]]
* [[Supermarine Spitfire]]<ref>Maurer Maurer (1986). ''[http://libraryautomation.com/nymas/usaaf1.html Air Force Combat Units of World War II]''. Spitfire Mk.V equipaggiarono il ''4th Fighter Group'' fino ai primi del 1943; Mk.V e Mk.IX furono i caccia principali del 31st e 52nd FGs fino al 1944.</ref>
* [[Bristol Beaufighter]]<ref>Maurer Maurer (1969). ''[http://www.airforcehistory.hq.af.mil/Publications/Annotations/maurercombat.htm Combat Squadrons of the Air Force, World War II]''. Circa 100 Beaufighter equipaggiarono parzialmente quattro squadroni caccia notturni della 12th AF tra 1943 e 1945.</ref>
 
==== Osservazione ====
[[File:C47-m2-438tcg-rafgc.jpg|thumb|Velivolo da trasporto [[Douglas C-47 Dakota/Skytrain|C-47]] ]]
* [[North American O-47|O-47]]
* [[Taylorcraft L-2|O-57, poi L-2 ''Grasshopper'']]
* [[Aeronca L-3|O-58, poi L-3 ''Grasshopper'']]
* [[Piper L-4|O-59, poi L-4 Grasshopper]]
* [[Stinson L-5 Sentinel|O-62, poi L-5 Sentinel]]
* [[de Havilland Mosquito#USAAF|de Havilland Mosquito]]
 
==== Trasporto ====
[[File:Fairchild PT-19 Cornell USAF.jpg|thumb|Aereo da addestramento [[Fairchild PT-19|PT-19]] ]]
* [[Beechcraft 18|C-45 Expeditor]]
* [[C-46 Commando]]
* [[C-47 Skytrain]]
* [[C-54 Skymaster]]
* [[Lockheed L-18 Lodestar|C-56 Lodestar]]
 
==== Addestratori ====
[[File:071102-F-1234S-015.jpg|thumb|[[Noorduyn Norseman|UC-64 Norseman]] ]]
* [[T-6 Texan|AT-6 Texan]]
* [[Beechcraft 18|AT-11 Kansan]]
* [[Lockheed Hudson|AT-18 Hudson]]
* [[Cessna AT-17|AT-17 Bobcat]]
* [[AT-21 Gunner]]
* [[BT-13 Valiant]]
* [[Boeing-Stearman Model 75|PT-13 Kaydet]]
* [[Ryan ST|PT-16]]
* [[Fairchild PT-19|PT-19]]
 
==== Supporto, soccorso ed alianti ====
* [[Beechcraft Staggerwing|UC-43 Traveler]]
* [[Fairchild 24|UC-61 Argus]]
* [[Noorduyn Norseman|UC-64 Norseman]]
* [[Waco C-72|UC-72]]
* [[Cessna AT-17|UC-78 Bobcat]]
* [[Airspeed Oxford]]
* [[PBY Catalina|OA-10 Catalina]]
* [[Waco CG-4|CG-4 Waco]]
* [[Airspeed Horsa]]
 
==== Elicotteri ====
* [[Sikorsky R-4|R-4 Hoverfly]]
{{clear}}
 
== Impatto della Seconda guerra mondiale ==
 
=== Pianificazione strategica ===
{{nota
|titolo=Priorità di bombardamento (evoluzione)
|contenuto=[[File:Preinvasion bombing of Pointe du Hoe.jpg|100px|right|]]
* 13 agosto 1941: produzione elettrica (AWPD-1)
* 6 settembre 1942: infrastrutture [[U-Boot]] (AWPD-2)<ref>[http://www.airforcehistory.hq.af.mil/PopTopics/AAFaircraft.htm Army Air Forces Aircraft: A Definitive Moment]</ref>
* 3 settembre 1944: [[offensiva del petrolio]]<ref>Office of the Chief Quartermaster, U.S. Army European Theater of Operations, Quartermaster POL Plan for Continental Operation, [document located at:] United States Army Center of Military History, "Regraded UNCLASSIFIED [from SECRET] ... on 011906" </ref>
* 5 gennaio 1945: [[Aereo a reazione|aerei a reazione]]<ref>Irving, David (2002 - electronic version) [1989] (pdf). ''Göring: A Biography.'' fpp.co.uk: Parforce UK Ltd. p. 666. [http://www.fpp.co.uk/books/Goering/index.html Goering (fpp)]. Retrieved 3 January 2009. </ref>
}}
 
Il 13 agosto 1941, la ''Air War Plans Division'' delle USAAF enunciò il proprio piano per una strategia aerea globale, AWPD-1.<ref>Bowman, ''USAAF Handbook 1939-1945'', p.19.</ref> Conosciuto ufficialmente come ''Annex 2, Air Requirements to The Victory Program'', un piano di stime strategiche che coinvolgeva l'intero ambiente militare statunitense,<ref>Griffith, Charles (1999). ''The Quest: Haywood Hansell and American Strategic Bombing in World War II''. Air University Press ISBN 1-58566-069-8, p. 66.</ref> lo scritto fu preparato in armonia con le linee strategiche tracciate al principio dello stesso anno nell'accordo ABC–1<ref>Watson, Mark Skinner. "U.S. Army in World War II, Chief of Staff: Pre-war Plans and Preparation," Chapter 12, Coordination with Britain. Disponibile online in: http://www.ibiblio.org/hyperwar/USA/USA-WD-Plans/ </ref> intercorso con il [[Commonwealth delle nazioni]] e con il piano USA denominato ''Rainbow 5''.<ref>Ronald H. Spector. Eagle Against The Sun. 1985. ISBN 978-0-394-74101-7. p. 59.</ref> I suoi dati di stima, malgrado errori di pianificazione da carenza di informazioni accurate sulle condizioni meteorologiche e sul grado d'impegno economico tedesco nella guerra, presentavano un'approssimazione del 2% delle unità e del 5,5% del personale rispettivamente mobilitati nella fase culminante,<ref>Griffith, ''The Quest'', p. 78.</ref> e preconizzavano esattamente l'intervallo temporale in cui l'[[Sbarco in Normandia|invasione Alleata dell'Europa]] avrebbe avuto luogo.<ref name="Griffith, The Quest, p.77">Griffith, ''The Quest'', p. 77.</ref>
 
[[File:Henry Stimson, Harris & Ewing bw photo portrait, 1929.jpg|thumb|left|[[Henry Stimson]] nel 1929]]
 
L'AWPD-1 richiedeva una difesa aerea dell'emisfero occidentale, una difesa strategica contro il Giappone nel Pacifico, ed il bombardamento strategico della Germania tramite 6 800 bombardieri, identificando 154 obiettivi chiave dell'infrastruttura economica tedesca che esso considerava vulnerabili ad una campagna di bombardamento sostenuta.<ref>Nalty, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 188.</ref> Una previsione d'impiego di 7 500 aerei, compresi gli intercontinentali [[Convair B-36|B-36]]<ref>Nalty, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 188.</ref> (all'epoca ancora in fase di sviluppo), era ampiamente fuori portata pratica per l'industria americana, e quindi fu inserito nell'AWPD-1 un piano provvisorio di attacco alla Germania con 3 800 bombardieri.<ref>Nalty, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 188.</ref>
 
AWPD-1 fu approvato dal generale George Mashall e dal ''[[Segretario alla Guerra degli Stati Uniti d'America|Secretary of War]]'' [[Henry Stimson]]<ref>Cenni biografici:
* [http://www.nytimes.com/learning/general/onthisday/bday/0921.html Obituary, New York Times, October 21, 1950]
* [http://www.stimson.org/home.cfm Henry Stimson Center]
* [http://www.doug-long.com/stimson.htm Hiroshima: diary excerpts]
* [http://alsos.wlu.edu/qsearch.aspx?browse=people/Stimson,+Henry Annotated bibliography for Henry Stimson from the Alsos Digital LIbrary]
* [http://books.google.com/books?id=papRAAAAMAAJ&pg=PA345&lpg=PA345&dq=%22Henrietta+Perkins+Baldwin%22&source=web&ots=8ARWStctl8&sig=UTAAWbdJojTQFxCRMR2dkohbkzw&hl=en&ei=Tj6PSc2JAoHwsAPBrdWKCQ&sa=X&oi=book_result&resnum=9&ct=result#PPA345,M1 Sherman Genealogy Including Families of Essex, Suffolk and Norfolk, England] By Thomas Townsend Sherman
</ref> nel settembre 1941.<ref>Nalty, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 190.</ref> Sebbene la guerra fosse iniziata prima che il piano potesse essere presentato a Roosevelt, divenne la base per impostare la produzione di aerei ed i requisiti di addestramento durante la guerra, ed il concetto di un'offensiva con bombardieri strategici contro la Germania divenne linea politica per il governo USA,<ref>Bowman, ''USAAF Handbook 1939-1945'', pp. 19-20.</ref> in conformità con i capisaldi politico-strategici affermati in ''Rainbow 5'', come il solo mezzo a disposizione degli Stati Uniti per estendere la guerra sul suolo tedesco.<ref>Nalty, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 190.</ref>
 
Nel 1942 Roosevelt richiese una revisione dei requisiti aeronautici proposti. L'AWPD-42<ref>[http://oai.dtic.mil/oai/oai?verb=getRecord&metadataPrefix=html&identifier=ADA424862 AWPD-42 to Instant Thunder: Consistent, Evolutionary Thought or ...]</ref> fu presentato il 6 settembre 1942, e sebbene mai accettato dall'U.S. Navy, le sue stime rivedute (vennero raddoppiati i requisiti di produzione portandoli a quasi 150 000 velivoli di tutti i tipi, compresi quelli della marina e le esportazioni agli alleati) guidarono l'amministrazione Roosevelt nel 1943. La stima fu poi ridotta a 127 000, di cui 80 000 erano aerei da combattimento.
 
Come il suo predecessore, l'AWPD-42 esponeva un piano strategico per il bombardamento diurno della Germania per opera di bombardieri pesanti senza scorta, ma comprendeva altresì un piano simile per attacchi sul Giappone. Sfortunatamente, il comando bombardieri B-17 dell<nowiki>'</nowiki>''U.S. Eighth Air Force'' aveva messo a segno appena sei missioni quando fu delineato l'AWPD-42, ed il precedente errore di AWPD-1 (ignorare la necessità e la praticabilità di scorte di caccia a lungo raggio) fu ripetuto.
 
Entrambi i piani implicavano la distruzione dell'aeronautica militare tedesca come requisito propedeutico alle campagne contro obiettivi economici prioritari. AWPD-1 fissò quattro categorie di bersagli in ordine di priorità: impianti di produzione elettrica, trasporti interni, produzione di petrolio e Berlino;<ref>Griffith, ''The Quest'', p. 67.</ref> AWPD-42, invece, modificò le priorità, mettendo al primo posto i cantieri degli [[U-Boot]], poi i trasporti, la produzione elettrica, la produzione di petrolio e la produzione di gomma.<ref>Griffith, ''The Quest'', pp. 96-97.</ref>
 
=== Riepilogo delle operazioni ===
Ecco il riepilogo delle operazioni di USAAF durante la seconda guerra mondiale, dalle autorevoli parole dell<nowiki>'</nowiki>''Air Force Historical Studies Office'':<ref name="sum"/>
 
<blockquote>«Lo staff di Arnold pose al primo posto delle priorità belliche il lancio di un'offensiva di bombardamento strategico in appoggio alla RAF contro la Germania. Se ne occupò la ''Eighth Air Force'',<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.8af.acc.af.mil/ Sito ufficiale della Eighth Air Force]
* [http://www.8af.af.mil/library/factsheets/factsheet.asp?id=17064 Storia della Eighth Air Force sul sito USAF]
* [http://www.american-divisions.com/doc.asp?documentid=141 Rapporto tattico di missione della Eight Air Force sull'operazione Shuttle]
* [http://ibiblio.org/hyperwar/AAF/I/AAF-I-17.html Stanziamento della Eighth Air Force nel Regno Unito]
* [http://www.mightyeighth.org/ Museo sulla Eighth Air Force]
* [http://www.historisches-centrum.de/index.php?id=414 La Ruhr - uno dei principali obiettivi dell'8ª USAAF in Europa, 1943–1945]
* [http://www.waymarking.com/waymarks/WM2JN0 Luogo di nascita della Eighth Air Force]
* [http://mediafiles.thedms.co.uk/publication/ee-eet/cms/pdf/information-sheets/USAAF%20Airfields%20Guide%20and%20Map.pdf Mappa degli aeroporti dell'8th Air Force in Inghilterra nel periodo 1942-1945]
* [http://myweb.cableone.net/amh2004/crew21/crew21.html Equipaggio 21]
* [http://www.youtube.com/watch?v=Rt-B6i90X3w ''Target For Today'' - film del 1943 sull'VIII Bomber Command]
</ref> inviata in Inghilterra nel 1942. Dopo un lento e spesso oneroso sforzo per apportare la forza necessaria, conseguita nel 1944 dalla ''[[15th Expeditionary Mobility Task Force]]''<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.376hbgva.com/history/15thairforce.html La 15th Air Force]
* [http://www.2ndbombgroup.org 2nd Bombardment Group Association]
* [http://www.301bg.com 301st Bombardment Group Heavy]
* [http://www.463rd.org 463rd Bombardment Group Historical Society]
* [http://www.461st.org/ 461st Bombardment Group Heavy / 764th, 765th, 766th, 767th sqdn]
* [http://www.483rd.com 483rd Bombardment Group Website]
* [http://www.armyairforces.com A website about the U.S.A.A.F.]
* [http://www.50missions.net/index.html B-17 Bombardier with the 463rd BG]
* [http://www.josephgomer.com/index.html Honor Thy Father: A Tuskegee Airman]
* [http://www.merkki.com/moberlycoleman.htm Sgt. Coleman D. Moberly, 463rd BG, Stalag Luft I POW]
* [http://www.thehewitt.net/sam.html Sam Hewitt, 301st BG, Stalag Luft 4 POW]
* [http://www.michael-reimer.com/CFS2/CFS2_Profiles/MTO_Allies_15_USAAF.html 15th Army Air Force]
* [http://www.frankambrose.com/pages/15th.html 15th Air Force]
</ref> dislocata in Italia, il bombardamento strategico alla fine cominciò a portare frutto, ed al termine della guerra l'economia tedesca era stata sconvolta e ridotta sul lastrico.
</blockquote>
 
<blockquote>
Le forze aerotattiche appoggiarono le forze terrestri<ref>{{vedi anche|Close Air Support}}</ref> nel Mediterraneo e nel teatri europei,<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.hqusareur.army.mil/htmlinks/Press_Releases/2002/Jun2002/07Jun2002-01.htm USAREUR celebrates sixty years of service]
* http://www.ibiblio.org/hyperwar/ETO
</ref> dove i nemici subirono la supremazia aerea<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [[Defense Technical Information Center]] [http://www.dtic.mil/doctrine/jel/doddict/data/a/00295.html]
* Australian Department of Defence [http://www.defence.gov.au/RAAF/organisation/info_on/operations/counter_air.htm]
* Encyclopedia Britannica [http://www.britannica.com/eb/article-52979]
* [[Canadian Forces]] aerospace doctrine
* [http://books.iuniverse.com/viewbooks.asp?isbn=1583481001&page=fm1 Col. John A. Warden III. The Air Campaign: Planning for Combat. June 2000.]
* [http://www.nato.int/docu/stanag/aap006/aap6.htm Glossary of Nato Definitions]
* [http://rand.org/pubs/monograph_reports/MR939/MR939.ch5.pdf RAND Study of U.S. Fighter Design]
</ref> Alleata come una frustrazione costante. Nella guerra contro il Giappone, il generale [[Douglas MacArthur]] realizzò la sua avanzata attraverso la [[Nuova Guinea]] utilizzando la cosiddetta ''leapfrog strategy'',<ref name="hopping"> Grosso modo: "strategia della cavallina", poiché gli americani, piuttosto che espugnare una per una le varie isolette del Pacifico, scelsero di saltarne alcune, concentrandosi su altre più avanzate; le isole ignorate, finivano poi per cadere per isolamento logistico. Tecnica chiamata talora anche ''island hopping'' ("salto dell'isola").</ref> proiettando le sue forze aeree più in profondità ed usando forze anfibie per costituire nuove basi. Le AAF appoggiarono anche le portaerei dell'ammiraglio [[Chester Nimitz]] che a loro volta praticavano l<nowiki>'</nowiki>''island hopping''<ref name="hopping" /> lungo il Pacifico centrale<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.army.mil/cmh-pg/brochures/72-4/72-4.htm army.mil: ''Central Pacific 1941–1943'']
* [http://www.ibiblio.org/hyperwar/USA/USA-P-Strategy/Strategy-11.html ''Strategy and Command: The First Two Years'']
* [http://www.ibiblio.org/hyperwar/USN/USN-Chron/USN-Chron-I.html ''The Official Chronology of the U.S. Navy in World War II, Appendix I'']
* {{cite book | last = Willmott | first = H. P. | year = 1983 | title = The Barrier and the Javelin: Japanese and Allied Pacific Strategies February to June 1942 | publisher = Naval Institute Press | ___location = Annapolis, Maryland | isbn = 0-87021-535-3}}
</ref> ed assistettero le forze alleate in Birmania e Cina.
</blockquote>
 
<blockquote>
Arnold aveva il controllo diretto della ''[[Twentieth Air Force]]'',<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.airforce-magazine.com AIR FORCE MAGAZINE], Journal of the Air Force Assoc., August 2008.
* [http://www.army.mil/cmh-pg/books/wwii/WCP/ChapterXIII.htm#p252 US ARMY History: ''Control of Army Air Operations Overseas'']
* [http://www.army.mil/cmh-pg/books/wwii/WCP/enchApxB4.html US ARMY History: ''QUADRANT Conference'']
* [http://historynet.com/ahi/bloperationmatterhorn/index.html HistoryNET: ''Operation Matterhorn'']
* [http://www.usaaf.net/ww2/hittinghome/hittinghomepg5.htm USAAF: ''Operation Matterhorn'']
</ref> equipaggiata con i nuovi bombardieri a lungo raggio [[Boeing B-29 Superfortress]], utilizzati per bombardare l'[[Isole del Giappone|arcipelago giapponese]],<ref>{{vedi anche|guerra del Pacifico (seconda guerra mondiale)}}</ref> inizialmente dalla Cina, in seguito dalle [[Isole Marianne|Marianne]].<ref>{{vedi anche|battaglia di Saipan}}</ref> Devastato dagli attacchi aerei,<ref>{{vedi anche|bombardamento di Tokyo nella seconda guerra mondiale}}</ref> il Giappone era così indebolito che secondo Arnold per vincere la guerra non sarebbe stato necessario il ricorso alla bomba atomica,<ref>{{vedi anche|bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki#Dibattito sul bombardamento}}</ref> e nemmeno alla progettata invasione.<ref>{{vedi anche|operazione Downfall}}</ref> Il fatto che i B-29 delle AAF avessero sganciato bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, ad ogni modo, mostrò il terrificante potenziale distruttivo che l'aeronautica avrebbe potuto dispiegare in futuro. La ''Strategic Bombing Survey''<ref>Traducibile come "indagine sul bombardamento strategico". Bibliografia in punto:
* Wesley F. Craven and Cate James Lea. ''The Army Air Forces in World War II''. 8 vols. Chicago: University of Chicago Press, 1948–1958. Official AAF history.
* Lee Kennett. ''A History of Strategic Bombing''. New York: Scribner's, 1982.
* [http://www.questia.com/PM.qst?a=o&d=15370919 Alan J. Levine, ''The Strategic Bombing of Germany, 1940-1945'' (1992)]
* Alfred Mierzejewski. ''The Collapse of the German War Economy, 1944–1945.'' Chapel Hill: University of North Carolina Press, 1987.
* United States Strategic Bombing Survey. ''Over-All Report (European War)'' . Washington: Government Printing Office, 1945.
* United States Strategic Bombing Survey. ''The Defeat of the German Air Force.'' Washington: Government Printing Office, 1947.
* United States Strategic Bombing Survey. ''The Effects of Strategic Bombing on German Transportation''. Washington: Government Printing Office, 1947.
* United States Strategic Bombing Survey. ''The Effects of Strategic Bombing on the German War Economy''. Washington: Government Printing Office, 1945.
* Sir [[Charles Webster]] and [[Noble Frankland]]. ''The Strategic Air Offensive against Germany.'' 4 vols. London: Her Majesty's Stationery Office, 1961. Official British history.
</ref><ref> Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.anesi.com/ussbs02.htm Summary of Strategic Bombing Survey (European War)]
* [http://www.anesi.com/ussbs01.htm Summary of Strategic Bombing Survey (Pacific War)]
* [http://www.ibiblio.org/hyperwar/AAF/USSBS/AtomicEffects/index.html Summary of Strategic Bombing Survey (Atomic attacks)]
* [http://www.ibiblio.org/hyperwar/AAF/USSBS/#pto United States Strategic Bombing Survey (Pacific)]
* [http://www.ibiblio.org/hyperwar/AAF/USSBS/#eto United States Strategic Bombing Survey (Europe)]
* [http://www.ibiblio.org/hyperwar/AAF/USSBS/ United States Strategic Bombing Survey Reports]
* A reprint of the Summary Report is available from the US Air Force's Air University Press website [http://aupress.au.af.mil/Books/USSBS/USSBS.pdf]
* [http://www.ndl.go.jp/jp/data/kensei_shiryo/senryo/pdf/USB_org.pdf Organization of U. S. Strategic Bombing Survey (Pacific)][[National Diet Library]]
</ref>
fu di monito per i capi delle AAF nei dibattiti del dopoguerra sull'unificazione delle forze armate e la strategia nazionale.»
</blockquote>
 
=== Riepilogo statistico della seconda guerra mondiale ===
Le USAAF subirono il 12% delle perdite umane in battaglia registrate dallo ''US Army'' (936 000 caduti complessivi). Più di 90 000 avieri morirono in servizio (52 173 [[killed in action|uccisi in azione]] e 37 856 morti al di fuori delle battaglie, tra cui 13 093 in incidenti di volo). Solo le ''Army Ground Forces'' lamentarono un più alto sacrificio di vite. 63 209 membri delle USAAF rimasero [[wounded in action|feriti in azione]] e più di 21 000 divennero [[prigionieri di guerra]]. Rapportati al loro organico, i decessi rappresentarono il 5,1%, contro il 10% del resto dell'esercito.<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 268.</ref>
 
Il numero totale di velivoli perduti nella seconda guerra mondiale dalle USAAF nel periodo 1941-'45 è stato 65 164 — di cui 43 581 all'estero e 21 583 in "area CONUS";<ref>http://boards.history.com/topic/World-War-Ii/Friendly-Fire-Incidentstragedies/520059803 message dated July 12, 2009 Quoting Table 99 of USAAF Statistical Digest</ref><ref>Il concetto di "area CONUS" era già stato introdotto ''[[United States Army Air Forces#Crescita delle USAAF.2C infrastrutture|supra]].''</ref> gli aerei perduti in combattimento (in ogni parte del mondo) furono 22 498, con 18 418 ammanchi in teatri di guerra anti-germanica, e 4 530 che riguardavano il Pacifico.<ref>"The US Army Air Forces at war: a statistical portrait of USAAF in World War II", ''AIR FORCE Magazine'', June 1995, Vol. 78 No. 6, summarizing ''AAF Statistical Digest'', p. 34.</ref> Le USAAF poterono attribuirsi la distruzione di 40 259 aerei nemici, di cui 29 916 tedeschi (e relativi alleati europei) e 10 343 nel Pacifico.<ref>"The US Army Air Forces at war", p. 33.</ref>
 
Il costo della guerra per quanto attiene alle USAAF fu circa 50 miliardi di dollari, ossia circa il 30% del costo di tutto il ''[[Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti|War Department]]'',<ref>Watson, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 268.</ref> con erogazioni di contante da stanziamenti diretti (tra il luglio 1942 e l'agosto 1945) di $ 35 185 548 000.<ref>[http://www.usaaf.net/digest/t203.htm AAF Statistical Digest Table 203]</ref>
 
Le missioni operative svolte dalle AAF nella seconda guerra mondiale furono 2 532 800, di cui 1 693 565 in Europa (e zone strategicamente pertinenti) e 669 235 nel Pacifico o in estremo Oriente.<ref>"The US Army Air Forces at war", p. 32.</ref>
 
=== Smobilitazione e indipendenza della forza aerea ===
Con la sconfitta del Giappone, tutto l'apparato militare statunitense iniziò immediatamente una drastica smobilitazione, come aveva fatto al termine della prima guerra mondiale. La smobilitazione si abbatté sulle USAAF almeno con la stessa forza con cui aveva colpito i servizi più vecchi. Furono congedati quadri e truppa, le installazioni vennero chiuse, gli aerei ricoverati in depositi o venduti. Tra agosto 1945 e aprile 1946, la loro forza precipitò da 2,25 milioni di uomini a 485 000; un anno dopo, scese ulteriormente a 304 000. L'elenco degli aerei si accorciò da 79 000 a meno di 30 000. Le installazioni permanenti si ridussero da 783 a 177, appena 21 più del periodo pre-bellico.<ref>Wolk, Herman S. (1997). "The Quest for Independence", ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 378.</ref><ref>Futrell, USAF Historical Study No. 69, p. 156. Queste installazioni comprendevano basi principali, sotto-basi (satellite), e campi ausiliari.</ref>
 
Nel luglio 1946, le Army Air Forces avevano solo due gruppi pronti per il combattimento, superstiti di una lista di 52 unità attive. Fu così prefigurata una forza di 70 gruppi, l'organico di pace autorizzato, con la [[riserva militare|riserva]] e la [[National Guard of the United States|guardia nazionale]]<ref>[http://www.ngb.army.mil/ The National Guard - Sito ufficiale]</ref> a disposizione per il richiamo in servizio attivo nel caso di emergenza. Tuttavia una notevole opposizione alla permanenza di consistenti forze militari in tempo di pace, ed all'onere finanziario di un assetto di quel genere, determinò un taglio alla pianificazione, che si fermò a 48 gruppi.
[[File:Carl Spaatz, Air Force photo portrait, color.jpg|thumb|Il generale [[Carl Andrew Spaatz]] ]]
 
Nel febbraio 1946, il generale Arnold dovette congedarsi per motivi di salute<ref>Arnold, che sarebbe mancato nel 1950, soffriva di seri problemi cardiaci quanto meno dal 1943. Nel 1946 fu costretto a sospendere un viaggio in [[Sudamerica]] dal manifestarsi di un'[[aritmia cardiaca|aritmia]] tanto grave da obbligarlo, come detto nel testo principale, a lasciare il servizio attivo (ufficialmente nel giugno) di quello stesso anno.</ref> prima di aver potuto raggiungere il traguardo d'indipendenza delle USAAF, in modo che avessero pari dignità con esercito e marina. Il generale [[Carl Andrew Spaatz]]<ref>[http://www.spaatz.org/gen/spaatzbio.html The Spaatz Association: biografia del generale Carl A. Spaatz]</ref> sostituì Arnold come il solo altro comandante generale delle USAAF, e presiedette sia alla smobilitazione della più grande forza aerea della [[storia militare]] sia alla sua rinascita secondo la visione dei generali [[Billy Mitchell]]<ref>Bibliografia in punto:
* Cooke, James J. ''The U. S. Air Service in the Great War: 1917-1919''. Westport, Conn.: Praeger Publishers, 1996. ISBN 0-275-94862-5.
* Davis, Burke. ''The Billy Mitchell Affair''. New York: Random House, 1967.
* Henrotin, Joseph. ''L'Airpower au 21e siècle: Enjeux et perspectives de la stratégie aérienne''. Bruxelles: Emile Bruylant (RMES), 2005. ISBN 2-8027-2091-0.
* Hurley, Alfred H. ''Billy Mitchell: Crusader for Air Power'' (edizione rivista). Bloomington: Indiana University Press, 1975. ISBN 0-253-31203-5, ISBN 0-253-20180-2.
* Kennett, Lee. ''The First Air War, 1914–1918''. New York: Free Press, 1991. ISBN 0-684-87120-3.
* Maksel, Rebecca. "The Billy Mitchell Court-Martial". ''Air & Space'', Vol. 24, No. 2, 46-49. Visibile online (dal 28 giugno 2009) al sito http://www.airspacemag.com/history-of-flight/The-Billy-Mitchell-Court-Martial.html.
* Mitchell, William. ''Memoirs of World War I: From Start to Finish of Our Greatest War''. New York: Random House, 1960.
* {{cite book|authorlink=William Sanders (writer) |last=Sanders|first=William|title=Billy Mitchell's Overt Act (fictional short story in [[Alternate Generals (book)|Alternate Generals]])|publisher=Baen|year=1998|isbn=0-671-87886-7}}
 
Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.airpower.maxwell.af.mil/airchronicles/cc/mitch.html American Airpower Biography: Billy Mitchell]
* [http://www.questia.com/PM.qst?a=o&d=105849782 Cooke, James J. Billy Mitchell (2002)]
</ref>
ed Arnold.
 
Arnold lasciava alle USAAF due importanti eredità, basate sulle sue esperienze nella seconda guerra mondiale, che segnarono le USAAF e quella che ne sarà la prosecutrice. La prima era l'esigenza che la squadra di comando del servizio comprendesse ufficiali di collegamento di varie esperienze, al di là dei soli piloti. La seconda era il convincimento che al di là dell'incontrovertibile successo dei metodi addestrativi che avevano accompagnato l'espansione delle ''Air Forces'', gli Stati Uniti non avrebbero più avuto il tempo di mobilitare e formare i componenti della riserva come era avvenuto nel 1940; da ciò scaturiva la (paradossale)<ref>Il concetto stesso di "riserva militare" presuppone un inevitabile tempo di latenza tra attivazione dell'allarme ed effettiva prontezza operativa dei richiamati.</ref> necessità che riservisti e Guardia Nazionale fossero immediatamente pronti al servizio in caso di emergenza nazionale.<ref>Wolk, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 374.</ref>
 
Spaatz, dal canto suo, si consultò strettamente con il nuovo ''Army Chief of Staff'', generale [[Dwight D. Eisenhower]], e riorganizzò le USAAF in tre comandi principali (''[[Strategic Air Command]]'', ''[[Tactical Air Command]]'',<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.afa.org/magazine/June1998/0698berlin.asp Il ponte aereo di Berlino]
* [http://www.norad.mil North American Aerospace Defense Command]
* [http://korea50.army.mil/history/factsheets/air_f_fs.shtml U.S. Air Force nella guerra di Corea]
* [http://www.usafe.af.mil United States Air Forces in Europe (USAFE)]
* [http://www.pacaf.af.mil United States Pacific Air Forces (PACAF)]
* [http://www.afa.org/magazine/Aug2005/0805U2.asp Superiorità aerea e crisi dei missili di Cuba]
* [http://www.afa.org/magazine/perspectives/vietnam.asp Articoli sulle tattiche di superiorità aerea adottate nella guerra del Vietnam]
* [http://www.vermontel.net/~tomh/82FG.html Lo 82nd Fighter Group]
</ref>
ed ''[[Aerospace Defense Command|Air Defense Command]]'')<ref>Bibliografia e collegamenti esterni in punto:
* [http://www.csd.uwo.ca/~pettypi/elevon/baugher_us/ Enciclopedia degli aerei militari di Joe Baugher]
* Donald, David, "Century Jets - USAF Frontline Fighters of the Cold War".
* Maurer Maurer, Air Force Combat Units Of World War II, Office of Air Force History, 1983
* Menard, David W., ''USAF Plus Fifteen — A Photo History 1947–1962'', 1993
* Martin, Patrick, ''Tail Code: The Complete History Of USAF Tactical Aircraft Tail Code Markings'', 1994
* Ravenstein, Charles A., ''Air Force Combat Wings Lineage and Honors Histories 1947–1977'', Office of Air Force History, 1984
--
* [http://www.afhra.af.mil/ Air Force Historical Research Agency]
* [http://www.airforcehistory.hq.af.mil/ Air Force Historical Studies Office]
* [http://www.radomes.org/museum/ Radomes.org - Il museo online dei radar per la difesa aerea]
</ref>
che non avrebbero richiesto una seconda ristrutturazione una volta che la forza aerea fosse divenuta indipendente (l'odierna USAF).<ref>Wolk, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 375.</ref> Ristrutturò anche le componenti della riserva per conformarsi ai concetti di Arnold, compresa la creazione dell<nowiki>'</nowiki>''[[Air National Guard]]''<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.ang.af.mil/ Sito ufficiale]
</ref>
nell'aprile del 1946.<ref>Wolk, ''Winged Shield, Winged Sword'', p. 377.</ref>
 
Seguendo l'immensa espansione in infrastrutture per l'aviazione ed in personale durante la guerra, ed a titolo di riconoscimento della nuova terribile importanza e forza dell'arma aerea, il presidente [[Harry S. Truman]] creò il ''[[Department of the Air Force]]'' nel 1947. Questa legislazione rinominò l'arma azzurra come '''''[[United States Air Force]]''''', elevandola ad un ramo completamente separato delle forze armate USA. L'originaria impostazione dei ruoli del servizio, ''Executive Order 9877'', fu soppiantata il 21 aprile 1948, con l'approvazione da parte del presidente Truman del ''Key West Agreement'',<ref>Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.defenselink.mil/specials/secdef_histories/bios/forrestal.htm Sinossi di Forrestal, con inclusa discussione sul ''Key West'']
* [http://cgsc.cdmhost.com/u?/p4013coll11,729 Funzioni delle forze armate e del Joint Chiefs of Staff, 1948, Combined Arms Research Library Digital Library, Fort Leavenworth, KS]
</ref>
che tracciava le risorse aeree che ciascuno servizio sarebbe stato autorizzato a mantenere. L<nowiki>'</nowiki>''Air Force'' si vide assegnare il nucleo portante delle dotazioni aeree strategiche, tattiche e di trasporto, ma la materia rimase un "pomo della discordia" fino a buona parte degli [[anni 1950|anni cinquanta]].<ref>Trest, Warren A. and Watson, George M. Jr. (1997). "Framing Air Force missions", ''Winged Shield, Winged Sword'', pp. 418-424.</ref>
 
== Cultura delle USAAF ==
=== Uniformi ===
[[File:Richard Bong photo portrait head and shoulders.jpg|thumb|Il maggiore [[Richard Bong]]<ref>Cenni biografici:
* [http://www.bvhcenter.org/ Richard I. Bong Veterans Historical Center]
* [http://dnr.wi.gov/Org/land/parks/specific/bong/ Richard Bong State Recreation Area]
* [http://www.acesofww2.com/USA/Aces/Bong.htm Piccola biografia con foto a colori]
* [http://www.acepilots.com/usaaf_bong.html Biografia sul sito AcePilots.com]
* [http://www.historynet.com/air_sea/aces/5342766.html Richard Ira Bong: assi statunitensi della WWII, articolo di Jon Guttman
* [http://www.j-aircraft.com/research/rdunn/248th/248th.htm 248th Hiko Sentai: A Japanese "Hard Luck" Fighter unit {Copyrighted-for reference only}]
* [http://www.af.mil/information/heritage/person.asp?dec=&pid=123006479 Storia dell'USAF. Personaggi: ''Major Richard Bong'']
</ref> indossa l<nowiki>'</nowiki>''Officer's No. 1 Service Dress'']]
I membri delle USAAF portavano un'uniforme di servizio in [[saia]] di [[lana]] molto simile a quella delle altre forze ''US Army'', con poche modifiche.<ref>Chris McNab, ''20th Century Military Uniforms,'' Grange Books, London, ISBN 1-84013-476-3, 9781840134766. Riporta immagini e descrizioni di uniformi USAAF alle pagine 266, 272, 273 e 275 (quest'ultima è riprodotta, assieme ad altre, anche in copertina).</ref> Gli ufficiali vestivano un'uniforme di servizio chiamata "No. 1", di colore ''olive drab''<ref>{{cite web|url=http://www.olive-drab.com/od_whatisod.php3 |title=What Does Olive Drab Mean? |publisher=Olive-drab.com |date=2008-05-22 |accessdate=2009-04-15}}</ref><ref>{{cite web|url=http://www.chassis-plans.com/paint_fed-std-595.html |title=Custom - Federal Standard 595 Fed-Std-595 Color Chart |publisher=Chassis-plans.com |accessdate=2009-04-15}}</ref> con la "shade No. 51" (ombreggiatura scura), soprannominata "''greens''", mentre il personale di truppa usava la divisa "''Class A''" sempre ''olive drab'', ma nella sfumatura "shade No. 54" (ombreggiatura chiara). Nel servizio interno, gli ufficiali per lo più, malgrado che fosse autorizzato l'uso di calzoni nell'ombreggiatura più chiara, portavano pantaloni [[Cachi (colore)|cachi]] in [[cotone (tessuto)|cotone]] ''chino''<ref>[http://www.landsend.com/cd/glossary/0,,4_658,00.html Land's End Glossary]</ref> oppure in lana, che davano una dominanza cromatica rosacea in contrasto con l'ombreggiatura scura No. 51, dal che scaturiva il nomignolo ''pinks and greens'' per detta combinazione.<ref>Bowman, ''USAAF Handbook 1939-1945'', pp. 166-167.</ref> Il personale di stanza in Europa era autorizzato a vestire una sorta di corta giacca-giubbetto di lana (''shade No. 54 (light OD) M-1944 short dress jacket''), soprannominata ''Ike<ref>"Ike" era il nomignolo del generale [[Dwight D. Eisenhower]], successivamente divenuto il 34° [[presidente degli Stati Uniti]].</ref> jacket'',<ref>[http://usafflagranks.com/usaf_service_dress_ike_jacket.html Una pagina USAF sull'Ike jacket]</ref> in luogo della giubba di lunghezza regolare della divisa ordinaria.
 
[[File:Buchenwald Eisenhower 73714.jpg|thumb|left|Il generale [[Dwight D. Eisenhower|Eisenhower]] ("Ike") a [[Campo di concentramento di Buchenwald|Buchenwald]] nel 1945: indossa un berretto rigido ed il famoso giubbetto corto che prenderà popolarmente il suo stesso nomignolo.]]
 
Le camicie, per il personale di qualunque grado, erano o cachi ''shade No. 1'', (variante chiara); ''shade No. 33 olive drab'' (variante scura in lana), o in cotone ''shade No. 50'' (variante chiara).<ref>Bowman, ''USAAF Handbook'', p. 167.</ref>
Le cravatte erano degli stessi colori. Le tenute estive e tropicali per tutti i gradi erano cachi. I capi in pelle, scarpe comprese, erano di color [[russet]], e le USAAF divennero note come le "''Brown Shoe Air Force''" da quando la ''United States Air Force'' raggiunse lo status di servizio indipendente.<ref>Janet R. Daly-Benarek (1995). ''The Enlisted Experience: A Conversation With the Chief Master Sergeants of the Air Force''. Diane Publishing Company. ISBN 0-7881-2824-8. Per estensione, "''brown shoe''" si dice di ogni prassi o idea che risalga all'era ''Army Air Forces''.</ref>
 
[[File:A-2 Jacket.jpg|thumb|La "''A-2 Flight Jacket''"]]
 
I copricapo delle uniformi di servizio erano di due tipi, simili a quelli delle forze terrestri dell'esercito, "''olive drab''" per l'inverno, cachi per l'estate. La [[Bustina (abbigliamento)|bustina]], tra gli aviatori comunemente chiamata "berretto da volo", era stata autorizzata per tutti i gradi dai primi anni '30 per favorire l'impiego delle [[Auricolari#Utilizzo|cuffie]] radiotelefoniche durante le missioni di volo. Il berretto di servizio ovale era munito di un congegno irrigidente a molla, detto ''grommet'' (una sorta di cerchio elastico per mantenere la foggia del copricapo) e prima della seconda guerra mondiale i regolamenti sulle uniformi autorizzavano gli ufficiali a rimuovere il "''grommet''" per consentire l'uso delle cuffie. Questa "moda" divenne assai popolare durante la seconda guerra mondiale poiché distingueva il veterano di combattimenti, tanto che si diceva "un cappello ''50-mission crush''".<ref name="Bowman, USAAF Handbook, p. 171">Bowman, ''USAAF Handbook'', p. 171.</ref> <ref>Locuzione che potremmo azzardarci a tradurre con "sformato da 50 missioni".</ref>
 
La tenuta di volo variava ampiamente a seconda dei teatri operativi e dei tipi di missione. Fin dal 1928 dall'[[USAAC|AAC]] fu adottato materiale aviatorio innovativo: abiti, stivali, caschi in pelle, occhiali e guanti; di tutto ciò, quanto meno un "articolo", la tenuta di volo "''Type A-3''", fu mantenuto in servizio fino al 1944.<ref name="Bowman, USAAF Handbook, p. 171"/> Comunque, la ''A-2 Flight Jacket'',<ref>[http://www.acmedepot.com/a2jacket/index.shtml Web page sul giaccone di volo Type A-2]</ref> divenuta un capo d'ordinanza nel 1931, divenne uno dei più noti simboli dell'USAAF. Realizzate in [[cuoio]] [[marrone foca]] con [[fodera]] [[beige]] in [[cascame]] di [[seta]], tali giacche erano dotate di [[colletto (abbigliamento)|colletto]] da ufficiale da portare "in verticale" (a differenza dei normali ''reveres'' delle giacche, sia civili, sia di uniformi), [[spallina|spalline]], [[polsino|polsini]] e "girovita" in maglia di tessuto, chiusura [[cerniera lampo|"zip"]], ed insegne di reparto.<ref>Bowman, ''USAAF Handbook'', p. 172.</ref> L'abbigliamento pesante — [[Bomber (abbigliamento)|giacche da pilota]] B-3 e B-6 foderate in "montone" (inteso come materiale per confezioni d'abbigliamento), calzoni invernali A-3, e berretti "da mitragliere" B-2; il tutto in ''shearling'' (è una varietà pregiata di "montone", nel senso appena precisato) marrone foca — si rivelò inadeguato per le gelide temperature delle missioni ad altissima quota in velivoli non pressurizzati, e fu pertanto integrato da diverse tute da volo "monopezzo" riscaldate elettricamente, prodotte dalla [[General Electric]].
 
Le uniformi USAAF erano soggette ai regolamenti dell'esercito (''Army Regulations'', AR), e segnatamente all'AR 600-40,<ref>[http://www.whs.mil/library/mildoc/AR600.htm Army Regulations AR 600]</ref> che autorizzava il porto di emblemi, distintivi ed insegne sull'uniforme. I distintivi e le insegne autorizzati saranno trattati in separate sezioni. Per le vaste dimensioni del servizio, si verificò certamente una certa fioritura di varianti "fatte in casa" rispetto all'ufficialità di emblemi, distintivi ed insegne, e naturalmente vi furono, tra gli effettivi, esempi di soluzioni estetiche non autorizzate, specie nelle unità da combattimento dislocate all'estero.
 
=== Distintivi ===
<small>FONTE: Martin Bowman, ''USAAF Handbook 1939-1945'', p. 156. Riproduzione di un'importante pagina di ''The Officer's Guide'', Military Service Publishing Co., luglio 1943.</small>
{{Galleria
|larghezza =
|titolo = Distintivi USAAF (2ª parte)
|align = right
|Immagine:USAAF Wings Flight Surgeon 1943.jpg|''Flight Surgeon Badge''
|Immagine:USAAF Wings Glider Pilot 1942.jpg|''Glider Pilot Badge''
|Immagine:USAAF Wings Liaison Pilot 1942.jpg|''Liaison Pilot Badge''
|Immagine:USAAF Wings Navigator 1942.jpg|''Navigator Badge''
|Immagine:USAAF Wings Pilot 1919.jpg|''Pilot Badge''
|Immagine:USAAF Wings Senior Balloon Pilot 1940.jpg|''Senior Balloon Pilot Badge''
|Immagine:USAAF Wings Senior Pilot 1937.jpg|''Senior Pilot Badge''
|Immagine:USAAF Wings Service Pilot 1942.jpg|''Service Pilot Badge''
|Immagine:USAAF Wings Technical Observer 1940.jpg|''Technical Server Badge''
|Immagine:USAAF Wings WASP Pilot Class 43-W-7 1943.jpg|''WASP (Women Service) Pilot Class 43-W-7 1943 Badge''
}}
{{Galleria
|larghezza =
|titolo = Distintivi USAAF (1ª parte)
|align = right
|Immagine:AerialGunnerBadge.jpg|''Aerial Gunner Badge''
|Immagine:USAAF Wings Combat (Aircraft) Observer 1921.jpg|''Combat (Aircraft) Observer Badge''
|Immagine:USAAF Wings Air Crew Member 1942.jpg|''Aircrew Badge''
|Immagine:AirshipPilot.jpg|''Airship Pilot Badge''
|Immagine:USAAF Wings Balloon Observer 1940.jpg|''Balloon Observer Badge''
|Immagine:BallonPilot.jpg|''Balloon Pilot Badge''
|Immagine:BombardierBadge.jpg|''Bombardier Badge''
|Immagine:USAAF Wings Command Pilot 1940.jpg|''Command Pilot Badge''
|Immagine:USAAF Wings Flight Engineer 1945.jpg|''Flight Engineer Badge''
|Immagine:USAAF Wings Flight Nurse 1944.jpg|''Flight Nurse Badge''
}}
 
Per denotare lo speciale addestramento e le qualifiche necessari ai membri dell'USAAF, durante la seconda guerra mondiale erano autorizzati i seguenti distintivi militari (ufficialmente denominati ''badges'', ma familiarmente e quasi universalmente chiamati ''wings,'' ossia "ali").<ref>[http://aerofiles.com/USAAF-wings.jpg USAAF Wings]</ref>
[[File:Bunchclutch.jpg|thumb|Le spille-rivetto dette "''bunch-clutch''"]]
 
* ''Aerial Gunner Badge
* ''Aircraft Observer Badge
* ''Aircrew Badge
* ''Army Air Force Technician Badge
* ''Airship Pilot Badge
* ''Balloon Observer Badge
* ''Balloon Pilot Badge
* ''Bombardier Badge
* ''Command Pilot Badge
* ''Flight Engineer Badge
* ''Flight Instructor Badge
* ''Flight Nurse Badge
* ''Flight Surgeon Badge
* ''Glider Pilot Badge
* ''Liaison Pilot Badge
* ''Navigator Badge
* ''Pilot Badge
* ''Senior Balloon Pilot Badge
* ''Senior Pilot Badge
* ''Service Pilot Badge
* ''Technical Observer Badge
* ''Women Airforce Service Pilots (WASP) Badge''
 
Questi distintivi di qualificazione aeronautica erano tipicamente indossati nella misura "grande" da tre pollici (76 mm) sull'uniforme di servizio o da volo, ma erano anche autorizzate versioni da due pollici (soprannominate ''sweetheart wings'')<ref>''Sweetheart'' in inglese è soprattutto un'espressione vezzeggiativa, quale il nostro "tesoro, amore". Potremmo azzardarci a tradurre come "distintivo gingillo", forse.</ref> per la meno formale camicia. I distintivi erano per lo più in [[argento sterling]], o in bagno d'argento, ed erano applicati alle uniformi con varie soluzioni. Si usavano infatti le tradizionali [[spilla di sicurezza|spille di sicurezza]], ma poi si passò anche alle spille "maschio-femmina" del tipo mostrato nell'illustrazione sopra. Molti distintivi USAAF della seconda guerra mondiale divennero obsoleti, essendo stati rimpiazzati da linee più moderne, e di conseguenza non furono più autorizzati sulle uniformi dopo il 1955.<ref>[http://www.jcs-group.com/military/rank/personal.html Gradi e insegne: distintivi militari degli Stati Uniti]</ref>
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=== Insegne di reparto ===
[[File:Churchill V sign HU 55521.jpg|thumb|''V for Victory'']]
Le prime insegne di reparto (da portare sulla parte alta della [[Manica (abbigliamento)|manica]] delle uniformi, in corrispondenza della spalla) autorizzate per l'Air Corps furono quelle per la General Headquarters Air Force, approvate il 20 luglio 1937.<ref>[http://www.afa.org/magazine/KittyHawkNew/1920_1940.asp "Up from Kittyhawk", ''AIR FORCE Magazine''].</ref> Questo emblema, consistente di un [[triscele]] blu sovrapposto ad un cerchio dorato, fu mantenuto anche dopo che, il 20 giugno 1941, la GHQ Air Force si era trasformata in Air Force Combat Command. Il 23 febbraio 1942, vi fu la sostituzione dello stemma della GHQ Air Force con quello dell'AAF ("Hap Arnold Emblem"). La "toppa" da applicare alla manica era opera di un membro della squadra di Arnold, James T. Rawls, e s'ispirava al gesto "V come Vittoria" ''(V sign),''<ref>Iconografia e riferimenti
* Foto del "V sign":
** [http://www.number-10.gov.uk/files/images/wc%20outside%20D%20st.jpg Churchill Outside no. 10]
** [http://www.number-10.gov.uk/files/images/WC%20V%20sign1.jpg Churchill Victory Sign]
** [http://library.educationworld.net/txt18/depart.jpg Nixon departing office]
** [http://kuvat2.iltasanomat.fi/iltasanomat/iDoc/1353189-vayrynen400b.jpg Paavo Väyrynen after Finnish Centre party named him foreign trade and development minister]
 
* Il "V sign" nelle notizie:
** [http://www.guardian.co.uk/gall/0,8542,972149,00.html Guardian 6 June 2002: In pictures the V sign]
** [http://www.sky.com/skynews/article/0,,30100-13131728,00.html Sky News 18 June 2004: OAP fined £100 for V sign]
** [http://news.bbc.co.uk/sport2/hi/football/teams/r/rangers/7981287.stm BBC 3 April 2009: Scottish footballers dropped for V sign]
* [http://www.snopes.com/language/apocryph/pluckyew.htm Urban Legends Reference Pages: pluck yew]
* [http://www.desmond-morris.com/books.php Desmond Morris book list]
</ref> reso famoso da [[Winston Churchill]].<ref>[http://www.airforcehistory.hq.af.mil/PopTopics/insignia.htm "Army Air Forces World War II Shoulder Sleeve Insignia" USAF Historical Studies Office].</ref>
[[File:USA Berlin SSI.png|100px|thumb|left|La scritta "Berlin" in questo stemma (US Army Berlin)<ref>[Collegamenti esterni in punto:
* [http://www.usmvc.de Ein kleiner Verein der sich mit den Fahrzeugen der Alliierten beschaftigt]
* [http://www.waib.de West Alliierte in Berlin ]
* [http://www.western-allies-berlin.com History of the French, American and British Berlin Brigades]
* [http://www.alliiertenmuseum.de/ Allied Museum Berlin]
* [http://www.guardbattalion.de/ 6941st Guard Battalion - US Army Berlin Brigade]
* [http://www.berlin-brigade.de/index.php Berlin Brigade Memories]
* [http://www.berlinbrigade.com/ BerlinBrigade.com] dedicated to all that served in West Berlin from 1945 to 1994
</ref>
offre un buon esempio di ''command arc.'']]
L'uso dei contrassegni in questione fu autorizzato per i membri delle [[United States Army Air Forces#Struttura di comando|forze aeree numerate]] stanziate all'estero il 2 marzo 1943, e per le rimanenti forze aeree il successivo 25 giugno. La già ricordata disposizione AR 600-40, "Wear of the Service Uniform", <ref>"Porto dell'uniforme di servizio"</ref> circoscrisse pertanto l'uso degli stemmi applicati sulla manica alle sedici forze aeree (cosiddette numerate). Il ''Quartermaster Corps,'' <ref>[http://www.quartermaster.army.mil/ Sito ufficiale del Quartermaster Corps]</ref> autorità competente per la progettazione e la fornitura di tutte le insegne autorizzate, non permise nuovi simboli per le AAF fino al 28 luglio 1945, quando fu consentito ai membri dei vari comandi il porto di specifici ''command arcs'' (delle strisce di stoffa sagomate ad arco) sopra alle insegne AAF. ''<small>( I simboli delle 16th, 17th, 18th e 19th <ref>[http://afhra.maxwell.af.mil US Air Force Historical Research Agency]</ref> Air Forces non compaiono in prosieguo poiché si trattava di organizzazioni istituite dopo la Seconda guerra mondiale, pertanto si è ritenuto che esulassero dal tema di questa voce. )</small>''
 
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<center>
<gallery>
Image:1staf-wwII.jpg|[[First Air Force]]<br />Nordest USA
Image:2daf-wwii.jpg|[[Second Air Force]]<br />Nordovest USA
Image:3daf-wwii.jpg|[[Third Air Force]]<br />Sudest USA
Image:4thaf-wwii.jpg|[[Fourth Air Force]]<br />Sudovest USA
Image:5th usaaf.png|[[Fifth Air Force]]<br />Filippine<br />Australia<br />Sudest Pacifico
Image:6th air force.jpg|[[Sixth Air Force]]<br />Caraibi<br />Panama
Image:7th USAAF.png|[[Seventh Air Force]]<br />Hawaii<br /> Sudovest Pacifico
Image:Patch 8thUSAAF.png|[[Eighth Air Force]]<br />Europa
Image:Patch9thusaaf.png|[[Ninth Air Force]]<br />Medio Oriente<br />Nord Africa<br />Europa
Image:10th usaaf.png|[[Tenth Air Force]]<br />India<br />Birmania
Image:11th usaaf.png|[[Eleventh Air Force]]<br />Alaska
Image:12th USAAF.png|[[Twelfth Air Force]]<br />Nord Africa<br />Mediterraneo
Image:13thaf-patch.jpg|[[Thirteenth Air Force]]<br /> Sudovest Pacifico
Image:14thaf-patch.jpg|[[Fourteenth Air Force]]<br />Cina
Image:Patch 15th USAAF.png|[[Fifteenth Air Force]]<br />Mediterraneo
Image:20th usaaf.png|[[Twentieth Air Force]]<br />India<br /> Sudovest Pacifico
</gallery>
</center>
 
 
{{clear}}
 
== Note ==
{{references|3}}
 
== Bibliografia ==
* ''Winged Shield, Winged Sword 1950-1997: A History of the United States Air Force,'' di Bernard C. Nalty (autore e curatore), The Minerva Group, Inc., 2003, ISBN 1-4102-0902-4, 9781410209023
* ''The Army Air Forces in World War II: Combat Chronology, 1941-1945,'' Di Kit C Carter, Robert Mueller, Pubblicato da DIANE Publishing, 1975, ISBN 1-4289-1543-5, 9781428915435
* ''The official guide to the Army Air Forces: AAF.: A directory, almanac and chronicle of achievement,'' Di United States. Army Air Forces, Pubblicato da Simon and Schuster, 1944, titolo disponibile presso la University of California
* ''With courage: the U.S. Army Air Forces in World War II,'' Bernard C. Nalty, John F. Shiner, George M. Watson, Alfred M. Beck, Air Force History and Museums Program (U.S.), Curatore Alfred M. Beck, DIANE Publishing, 1994, ISBN 0-16-036396-9, 9780160363962
* ''Air power history: turning points from Kitty Hawk to Kosovo,'' di Sebastian Cox, Peter Gray, ISBN 0-7146-5291-1, 9780714652917
* ''Technical manual,'' Numero 445, Autori: United States War Dept, United States Dept. of the Army, Editore U.S. Govt. Prtg. Off., 1943
* ''Dictionary of United States Army terms Technical manual,'' War Department technical manual, Department of the Army technical manual, Editore United States Government Printing Office, 1944, disponibile presso University of Michigan
* ''Internationales Wörterbuch der Abkürzungen von Organisationen, Volume 1 di World Guide to Abbreviations: Internationales Wörterbuch Der Abkürzungen Von Organisationen, Paul Spillner, Volume 9 di Handbuch der internationalen Dokumentation und Information, Internationales Wörterbuch Der Abkürzungen Von Organisationen, Paul Spillner, Volume 1 di Internationales Wörterbuch Der Abkürzungen Von Organisationen,'' Autori Paul Spillner, Klaus Gerhard Saur, Edizione 2, Editore Verlag Dokumentation, 1970, ISBN 3-7940-1098-1, 9783794010981
 
== Voci correlate ==
* [[Bomber Mafia]]
* [[Guerra industriale]]
* [[Lista delle forze aeree mondiali]]
* [[Produzione di massa]]
* [[Storia militare]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Wing emblems of the United States Air Force}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{en}}
* [http://www.armyairforces.com ArmyAirForces.com] — sito privato, sguardo generico all'USAAF. Include database, storie, dizionari e forum.
** [http://www.armyairforces.com/dborganization.asp USAAF air force/division/wing histories] — storia di tutte le suddivisioni USAAF.
** [http://www.armyairforces.com/dbterminology.asp USAAF jargon dictionary] — contiene 526 parole e abbreviazioni.
** [http://www.armyairforces.com/dbunitsearch.asp USAAF unit search] — database di gruppi, squadroni, codici degli squadroni, stazioni e comandanti.
** [http://www.armyairforces.com/dbmacr.asp USAAF missing air crew report search] — database degli aviatori dispersi (''missing air crew reports'', MACRs) ordinato per numero MACR, data, matricola e gruppo.
* [http://www.ww2incolor.com/gallery/movies/thunderbolt2 Allied Fighter Combat Footage] — Vista di combattimenti aerei dalla prospettiva dei caccia Alleati
* [http://www.nightfighter.info/ Night Fighter by J R Smith]
* [http://www.specialforcesroh.com/browse.php?mode=viewc&catid=27 USAAF roll of honour] — 1944–1945
* [http://www.af.mil/history/overview.asp Air Force History Overview]
* [https://www.airforcehistory.hq.af.mil/PopTopics/chron/contents.htm U.S. Army Air Forces in World War II: Combat Chronology 1941–1945]
* [http://www.centennialofflight.gov/essay/Air_Power/Air_Force/AP33.htm Air Power: The United States Air Force]
* [http://afhra.maxwell.af.mil/rso/guide_usaf_lineage_honors.html A Guide to United States Air Force Lineage and Honors]
* [https://www.airforcehistory.hq.af.mil/PopTopics/AAFaircraft.htm Army Air Forces Aircraft: A Definitive Moment]
* [http://aafcollection.info/index.html AAFCollection.info] — Manuale di addestramento delle ''Army Air Forces'' e ''class books''
* [http://www.usaaf.net USAAF.net] — Resoconto sull'attività nella seconda guerra mondiale pubblicato dalle ''Army Air Forces'' e disponibile nel pubblico dominio.
* [http://paul.rutgers.edu/~mcgrew/wwii/usaf/html/ USAAF in WWII] — Cronologia dei combattimenti disponibile in formato ZIP.
 
{{Portale|Aeronautica|Guerra}}
 
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[[lt:Jungtinių Valstijų armijos karinės oro pajėgos]]
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[[sv:US Army Air Forces]]
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[[uk:Військово-повітряні сили армії США]]
[[zh:美國陸軍航空隊]]