Energia nucleare in Italia e Richard Heron Anderson: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
RobertoITA (discussione | contributi)
 
mNessun oggetto della modifica
 
Riga 1:
{{F|militari statunitensi|luglio 2013}}
{{Location map start|ITA|float=right|width=400}}
{{Infobox militare
{{Location map marker|ITA|label=[[Centrale elettronucleare Garigliano|Sessa Aurunca]] |lat=41.266667|long=13.833333 |position=right|mark=Purple pog.svg}}
|Nome = Richard Heron Anderson
{{Location map marker|ITA|label=[[Centrale elettronucleare Caorso|Caorso]] |lat=45.06666667|long=9.866666667|mark=Purple pog.svg}}
|Immagine =
{{Location map marker|ITA|label=[[Centrale elettronucleare Enrico Fermi|Trino]] |lat=45.2|long=8.3|mark=Purple pog.svg}}
|Didascalia =
{{Location map marker|ITA|label=[[Centrale elettronucleare Latina|Latina]] |lat=41.4|long=12.76666667 |position=left|mark=Purple pog.svg}}
|Soprannome = ''Fightin' Dick''
{{Location map marker|ITA|label= <br/>[[Centrale elettronucleare Alto Lazio|Montalto di Castro]]'' |lat=42.35|long=11.6 |position=top|mark=Black pog.svg}}
|Data_di_nascita = 7 ottobre 1821
{{Location map end|ITA|caption=[[Centrale elettronucleare|Centrali elettronucleari]] in [[Italia]].<br/><!-- [[File:Red pog.svg|8px]] In funzione<br/>[[File:Green pog.svg|8px]] In costruzione<br/>[[File:Blue pog.svg|8px]] Future<br/>[[File:Orange pog.svg|8px]] In arresto a lungo termine<br/> -->[[File:Purple pog.svg|8px]] Chiuse<br/>[[File:Black pog.svg|8px]] Cancellate}}
|Nato_a = [[Contea di Sumter (Carolina del Sud)|Contea di Sumter]]
|Data_di_morte = 26 giugno 1879
|Morto_a = [[Beaufort (Carolina del Sud)|Beaufort]]
|Cause_della_morte =
|Luogo_di_sepoltura = St. Helena's Episcopal Church, Beaufort,
|Etnia = <!-- solo se enciclopedica -->
|Religione = <!-- solo se enciclopedica -->
|Nazione_servita = {{USA}} <br /> {{simbolo|Flag of the Confederate States of America (1861-1863).svg|21}} [[Confederazione degli Stati d'America]]
|Forza_armata = [[United States Army]] <br /> [[Confederate States Army]]
|Arma =
|Corpo =
|Specialità =
|Unità =
|Reparto =
|Anni_di_servizio = 1842–61 <br /> 1861–65
|Grado = Capitano (USA) <br /> Tenente generale (CSA)
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Guerra messicano-statunitense]] <br /> [[Guerra di secessione americana]]
|Campagne =
|Battaglie =
|Comandante_di = First Corps, Army of Northern Virginia <br /> Fourths Corps, Army of Northern Virginia
|Decorazioni =
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
|Nome = Richard Heron
|Cognome = Anderson
|Sesso = M
|LuogoNascita = Contea di Sumter
|LuogoNascitaLink = Contea di Sumter (Carolina del Sud)
|GiornoMeseNascita = 7 ottobre
|AnnoNascita = 1821
|LuogoMorte = Beaufort
|LuogoMorteLink = Beaufort (Carolina del Sud)
|GiornoMeseMorte = 26 giugno
|AnnoMorte = 1879
|Attività = militare
|Nazionalità = statunitense
|Categorie = no
|Immagine =
}}
Ufficiale di carriera nell'[[United States Army|US Army]] divenne [[tenente generale]] nell'[[Forze armate degli Stati Confederati d'America#Esercito|esercito degli Stati Confederati]] durante la [[Guerra di secessione americana|guerra di secessione]]. Venne soprannominato '''"Fightin' Dick"'''.
 
Nacque nella [[Contea di Sumter (Carolina del Sud)|Contea di Sumter]], [[Carolina del Sud]]. Nipote dell'eroe della [[Guerra d'indipendenza americana]] Richard Anderson, frequentò l'[[United States Military Academy|accademia militare di West Point]] e poi la Scuola di Cavalleria di [[Carlisle (Pennsylvania)|Carlisle]], [[Pennsylvania]].
Lo sfruttamento dell<nowiki>'</nowiki>'''[[energia nucleare]] in Italia''' ha avuto luogo tra il 1963 e il 1990. Le quattro [[Centrale nucleare|centrali nucleari]] italiane sono state chiuse per raggiunti limiti d'età, o a seguito dei [[Referendum abrogativi del 1987 in Italia|referendum del 1987]]. Il dibattito sull'eventuale reintroduzione dell'energia nucleare che si [[#Origini_e_finalit.C3.A0|era aperto fra il 2005 ed il 2008]], si è chiuso con il [[#Referendum_del_2011_e_chiusura_del_programma_nucleare|referendum abrogativi del 2011]], in cui sono state abrogate le normative per l'ambito nucleare da elettroproduzione.
 
Dopo aver prestato servizio con i Dragoni nel West, combatté ancora con loro nella [[Guerra messicano-statunitense|guerra messicana]], nella quale fu nominato [[Tenente]] «per prode e meritoria condotta in combattimento». Nel dicembre [[1860]], quando la Carolina del Sud secedette dall'Unione, Anderson si dimise e divenne [[colonnello]] del 1º Fanteria della Carolina del Sud.
== Storia ==
{{f|energia|marzo 2011}}
=== La costruzione delle centrali negli anni sessanta ===
[[File:CentraleNucleareEnricoFermi.jpg|thumb|right|300px|La [[Centrale elettronucleare Enrico Fermi|centrale Enrico Fermi]] di [[Trino]] ([[provincia di Vercelli|VC]]).]]
 
Combatté all'[[assedio di Fort Sumter]] e succedette nel comando al [[brigadier generale]] [[Pierre G. T. Beauregard]] a [[Charleston (Carolina del Sud)|Charleston]] nel luglio 1861.
In [[Italia]] la produzione di [[energia elettrica]] da [[Energia nucleare|fonte nucleare]] risale ai primi [[anni 1960|anni sessanta]]; nel [[1966]] l'Italia figurava come il terzo produttore al mondo dopo [[Stati Uniti d'America]] e [[Inghilterra]].
 
Nominato brigadier generale il 18 luglio [[1861]], in agosto fu inviato a [[Pensacola]], [[Florida]], come assistente del generale [[Braxton Bragg]].
Nonostante le restrizioni dovute sia alle conseguenza della [[seconda guerra mondiale]], che diminuivano le risorse economiche che potevano essere utilizzate per la ricerca, sia agli [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|accordi di pace del 1947]], che imponevano all'[[Italia]] di non poter disporre di un'industria per l'[[Uranio arricchito|arricchimento del combustibile]], la decisione di costruire la prima [[centrale elettronucleare]] venne presa già all'indomani della conferenza "[[Atomi per la pace]]" di [[Ginevra]] dell'[[8 agosto|8]]-[[20 agosto]] [[1955]] e portò l'[[Italia]], nel corso degli [[Anni 1960|anni sessanta]], ad avere sul proprio territorio tre impianti di prima generazione basati sulle tre più innovative tecnologie dell'epoca: i [[Reattore nucleare a fissione|reattori]] di tipo [[Reattore nucleare ad acqua bollente|BWR]] e [[Reattore nucleare ad acqua pressurizzata|PWR]] di origine [[Stati Uniti d'America|statunitense]] e quello di tipo [[Reattore nucleare Magnox|Magnox]] di origine [[Regno Unito|britannica]].
 
Nella [[campagna della Pennsylvania]] del [[1862]], Anderson combatté a [[Battaglia di Seven Pines|Seven Pines]], [[Battaglia di Gaines' Mill|Gaines' Mill]] e [[Battaglia di Malvern Hill|Malvern Hill]].
Considerato che le tecnologie disponibili nelle prime fasi dello sfruttamento dell'[[energia nucleare]] erano molteplici e che non si conoscevano ancora tutti i vantaggi e le problematiche relativi a ciascuna, l'[[Italia]] si dotò di tre centrali di differenti metodiche produttive (anche se tutte di origine [[Regno Unito|anglo]]-[[Stati Uniti d'America|americana]]) che rappresentavano, per ciascuna di esse, dei modelli pressoché prototipali e che dunque servirono anche a [[Regno Unito]] e [[Stati Uniti d'America|USA]] per sperimentare all'estero dei [[Reattore nucleare a fissione|reattori]] capostipite delle rispettive filiere.
 
Promosso [[maggior generale]] nel luglio 1862, diede buona prova nei due anni successivi alla [[Battaglia di Bull Run (seconda)|seconda battaglia di Bull Run]], [[Battaglia di Antietam|Antietam]], [[Battaglia di Fredericksburg|Fredericksburg]], [[Battaglia di Chancellorsville|Chancellorsville]], [[Battaglia di Gettysburg|Gettysburg]], [[Battaglia di Spotsylvania|Spotsylvania]] e [[Battaglia di Cold Harbor|Cold Harbor]].
La prima [[centrale elettronucleare]] italiana venne realizzata a [[Centrale elettronucleare Latina|Latina]], un impianto con un unico [[Reattore nucleare a fissione|reattore]] di tipo [[Reattore nucleare Magnox|Magnox]] da {{M|160|M|W}}e lordi che, una volta ultimato il [[12 maggio]] [[1963]], ne rappresentava l'esemplare più potente a livello [[Europa|europeo]].
 
Anderson fu promosso [[tenente generale]] nel maggio [[1864]] e fu molto ammirato dal generale [[Robert E. Lee]].
Otto mesi più tardi fu approntata quella di [[Centrale elettronucleare Garigliano|Sessa Aurunca]], alla quale seguì meno di un anno dopo l'installazione di [[Centrale elettronucleare Enrico Fermi|Trino]], che aveva a disposizione un [[Reattore nucleare a fissione|reattore]] [[Reattore nucleare ad acqua pressurizzata|PWR]] [[Westinghouse]] da {{M|270|M|W}}e lordi e che al momento della sua entrata in funzione costituiva la [[centrale elettronucleare]] più potente nel mondo.
 
Alla [[battaglia di Sayler's Creek]] il comando di Anderson fu disperso ed egli stesso sfuggì a malapena alla cattura. Ritornato a [[Richmond (Virginia)|Richmond]], non vi era un comando commisurato al suo grado, così egli fu sollevato come soprannumerario il giorno prima della resa del generale Lee.
L'energia prodotta da queste tre centrali era comunque ridotta rispetto al fabbisogno nazionale, a cui contribuivano mediamente per il 3-4%.
 
Anderson visse gli anni del dopoguerra in povertà e morì a Beaufort, Carolina del Sud, il 26 giugno [[1879]].{{PersGuerraSecessione}}
Il [[1º gennaio]] [[1970]] iniziò la costruzione della quarta centrale, quella di [[Centrale elettronucleare Caorso|Caorso]].
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie}}
 
[[Categoria:Militari degli Stati Confederati d'America]]
=== Il primo Piano Energetico Nazionale del 1975 ===
Fino alla metà degli [[anni 1970|anni settanta]] la situazione della generazione elettrica in [[Italia]] era piuttosto confusa, essendo indefinite le esigenze produttive e quindi il parco [[Centrale elettrica|centrali]] necessario.
 
Nel [[1975]] avvenne il varo del primo [[Piano Energetico Nazionale]] (PEN) che prevedeva, fra le altre cose, un forte sviluppo della componente elettronucleare.
 
In aggiunta alle tre centrali già in funzione e a quella in via di realizzazione a [[Centrale elettronucleare Caorso|Caorso]], vennero proposti una serie di siti per nuove [[Centrale elettronucleare|centrali elettronucleari]] oltre alla costruzione di alcuni prototipi di filiere di [[Reattore nucleare a fissione|reattori]] innovativi.
 
Il [[1º luglio]] [[1982]] fu messa in cantiere la [[Centrale elettronucleare Alto Lazio|centrale di Montalto di Castro]] con due [[Reattore nucleare ad acqua bollente|reattori nucleari ad acqua bollente ''BWR'']] da {{M|982|M|W}} di potenza elettrica netta ciascuno.
 
Venne anche delineata una [[Centrale elettronucleare Trino 2|seconda centrale a Trino]], la prima basata sull'allora nascente "[[Progetto Unificato Nucleare]]", con due [[Reattore nucleare ad acqua pressurizzata|reattori nucleari ad acqua pressurizzata ''PWR'']] da {{M|950|M|W}} di potenza elettrica netta ciascuno.
 
=== Il referendum del 1987 ===
{{vedi anche|Referendum abrogativi del 1987 in Italia}}
La sicurezza degli impianti nucleari divenne una preoccupazione crescente negli anni ottanta. Sulla scia dell'[[incidente di Three Mile Island]] del [[1979]], l'inizio dell'esercizio commerciale della [[centrale elettronucleare Caorso]] fu posticipato al fine di provvedere ad alcuni aggiornamenti ai sistemi di sicurezza.
 
La [[Centrale elettronucleare Garigliano]] viene fermata per guasti nel [[1982]] e, a seguito di valutazioni sull'antieconomicità delle riparazioni, [[Smantellamento degli impianti nucleari|smantellato]].
 
Il [[disastro di Černobyl']] del [[1986]] portò l'[[Italia]] a indire l'[[1987|anno successivo]] tre [[Referendum abrogativi del 1987 in Italia|referendum nazionali sul settore nucleare]].
In tale consultazione popolare, circa l'80% dei votanti si espresse a favore delle istanze portate avanti dai promotori.
I tre ''[[referendum]]'' non vietavano in modo esplicito la costruzione di nuove centrali, né imponevano la chiusura di quelle esistenti o in fase di realizzazione, ma si limitavano ad abrogare i cosiddetti "oneri compensativi" spettanti agli [[Ente locale (ordinamento italiano)|enti locali]] sedi dei siti individuati per la costruzione di nuovi impianti nucleari, nonché la norma che concedeva al [[Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica|CIPE]] la facoltà di scelta dei siti stessi in presenza di un mancato accordo in tal senso con i [[Comune|comuni]] interessati, e a impedire all'[[Enel]] di partecipare alla costruzione di [[Centrale elettronucleare|centrali elettronucleari]] all'estero.
 
Visto l'esito molto netto del voto, tra il [[1988]] e il [[1990]] i [[Governo della Repubblica italiana|Governi]] [[Governo Goria|Goria]], [[Governo De Mita|De Mita]] e [[Governo Andreotti VI|Andreotti VI]] posero termine all'esperienza elettronucleare italiana con l'abbandono del [[Progetto Unificato Nucleare]] e la chiusura delle tre centrali ancora funzionanti di [[Centrale elettronucleare Latina|Latina]], [[Centrale elettronucleare Enrico Fermi|Trino]] e [[Centrale elettronucleare Caorso|Caorso]].
Le due centrali di [[Centrale elettronucleare Latina|Latina]] e di [[Centrale elettronucleare Enrico Fermi|Trino]] erano praticamente a fine vita, essendo state progettate per poter funzionare per 25-30 anni dall'accensione del [[Reattore nucleare a fissione|reattore]].<ref>Anche se la [[Centrale nucleare di Yankee Rowe]], che era il prototipo di quella di [[Centrale elettronucleare Enrico Fermi|Trino]], rimase in attività per molti più anni effettivi rispetto a quest'ultima (considerato che la centrale italiana ebbe due lunghe pause di funzionamento finalizzate a effettuare modifiche al reattore e ai sistemi di sicurezza) e il primo dei quattro reattori Magnox della centrale britannica di [[Centrale nucleare di Calder Hall|Calder Hall]] restò operativo per 47 anni (dal [[1956]] al [[2003]]) a fronte dei 23 del reattore di [[Centrale elettronucleare Latina|Latina]].</ref>. L'unica centrale che venne effettivamente chiusa con grande anticipo sul ciclo previsto fu quella di [[Centrale elettronucleare Caorso|Caorso]].
 
Per quanto riguarda gli impianti in costruzione e quelli pianificati, fu interrotto il cantiere della centrale di [[Centrale elettronucleare Alto Lazio|Montalto di Castro]] la cui area, sfruttando le prese per l'acqua a mare già realizzate, venne poi riutilizzata per la realizzazione della [[Centrale termoelettrica Alessandro Volta]] mentre per il progetto della [[Centrale elettronucleare Trino 2|seconda installazione di Trino]] era stato solo individuato e predisposto il sito che fu in seguito impiegato per l'approntamento della [[Centrale termoelettrica Galileo Ferraris]] a gas a ciclo combinato.
 
In definitiva, le [[Centrale elettronucleare|centrali elettronucleari]] (tutte mono-[[Reattore nucleare a fissione|reattore]]) completate ed entrate in funzione in [[Italia]] furono le seguenti<ref name="IAEA">{{en}}[http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/pris.powrea.htm?country=IT&sort=Reactor.Status,&sortlong=By%20Status ''International Atomic Energy Agency - PRIS database - Italy (Italian Republic): Nuclear Power Reactors - By Status''].</ref>:
 
{| class="wikitable" align="center"
|-
| '''Nome'''
| '''Località'''
| '''Tipologia'''
| '''Potenza netta'''<br/>(MW)
| '''Inizio costruzione'''
| '''Prima accensione'''
| '''Allacciamento alla rete'''
| '''Inizio produzione commerciale'''
| '''Dismissione'''
| '''Costruttore'''
|-
| '''[[Centrale elettronucleare Latina|Latina]]'''
| [[Borgo Sabotino]]<br/>([[Frazione geografica|fraz.]] di [[Latina]])
| [[Reattore nucleare Magnox|Magnox]]
| 153
| [[1º novembre]] [[1958]]
| [[27 dicembre]] [[1962]]<ref>[http://www.popone.it/luoghi/c/Centrale_nucleare_di_Borgo_Sabotino_Latina.html Popone.it - Centrale nucleare di Borgo Sabotino (Latina)].</ref>
| [[12 maggio]] [[1963]]
| [[1º gennaio]] [[1964]]
| [[1º dicembre]] [[1987]]
| [[SIMEA]]
|-
| '''[[Centrale elettronucleare Garigliano|Garigliano]]'''
| [[Sessa Aurunca]] ([[provincia di Caserta|CE]])
| [[Reattore nucleare ad acqua bollente|BWR]]
| 150
| [[1º novembre]] [[1959]]
| [[5 giugno]] [[1963]]<ref>[http://www.popone.it/luoghi/c/Centrale_nucleare_del_Garigliano.html Popone.it - Centrale nucleare del Garigliano].</ref>
| [[1º gennaio]] [[1964]]
| [[1º giugno]] [[1964]]
| [[1º marzo]] [[1982]]
| [[Società Elettronucleare Nazionale]]
|-
| '''[[Centrale elettronucleare Enrico Fermi|Enrico Fermi]]'''
| [[Trino]] ([[provincia di Vercelli|VC]])
| [[Reattore nucleare ad acqua pressurizzata|PWR]]
| 260
| [[1º luglio]] [[1961]]
| [[21 giugno]] [[1964]]
| [[22 ottobre]] [[1964]]
| [[1º gennaio]] [[1965]]
| [[1º luglio]] [[1990]]
| [[Società Elettronucleare Italiana]]
|-
| '''[[Centrale elettronucleare Caorso|Caorso]]'''
| [[Caorso]] ([[provincia di Piacenza|PC]])
| [[Reattore nucleare ad acqua bollente|BWR]]
| 860
| [[1º gennaio]] [[1970]]
| [[31 dicembre]] [[1977]]<ref>[http://www.popone.it/luoghi/c/Centrale_nucleare_di_Caorso.html Popone.it - Centrale nucleare di Caorso].</ref>
| [[23 maggio]] [[1978]]
| [[1º dicembre]] [[1981]]
| [[1º luglio]] [[1990]]
| [[Ansaldo Meccanico Nucleare]]
|}
 
Dal [[1999]] tutti i siti di queste centrali sono di proprietà e gestiti da [[SOGIN]] e, assieme agli altri complessi nucleari presenti sul territorio italiano, sono in fase di [[Smantellamento degli impianti nucleari|smantellamento]] e programmati per essere rilasciati all'ambiente senza alcun vincolo radiologico entro il [[2025]]<ref>[http://www.sogin.it/SiteAssets/uploads/2011/piano%20industriale%202011-2015%20cs.pdf SOGIN presenta il piano industriale 2011-2015, p. 1].</ref>.
 
Nel periodo di attività antecedente al [[1987]], le [[Centrale elettronucleare|centrali elettronucleari]] italiane hanno prodotto [[Scoria radioattiva|scorie radioattive]] che, ad [[ottobre]] [[2011]], si trovano quasi completamente negli impianti di ritrattamento di [[Areva]] a [[La Hague]] in [[Francia]]<ref>[http://www.sogin.it/SiteAssets/uploads/2011/piano%20industriale%202011-2015%20cs.pdf SOGIN presenta il piano industriale 2011-2015, p. 3].</ref> (da dove verranno restituite riprocessate nel [[2025]]) e di [[British Nuclear Fuel Ltd|BNFL]] a [[Sellafield]] nel [[Regno Unito]] (che saranno invece rese nel [[2017]]).
 
In precedenza, erano sistemate nelle piscine delle centrali stesse o in quella dell'[[impianto EUREX]] di [[Saluggia]].
 
Nel [[maggio]] [[2006]], quando ospitava ancora 52 barre di combustibile irraggiato provenienti dalla centrale di [[Centrale elettronucleare Enrico Fermi|Trino]], a causa di un trasudamento, si sono verificati dei rilasci incontrollati di liquidi radioattivi da quest'ultima piscina (oggi completamente svuotata)<ref>[http://www.peacelink.it/ecologia/a/22315.html Saluggia: la contaminazione da liquidi radioattivi continua a preoccupare].</ref>.
 
=== Evoluzione della produzione elettrica dopo il 1987 ===
{{Vedi anche|Produzione di energia elettrica in Italia}}
 
==== Fonti sostitutive del nucleare ====
[[File:Energia percentuale storico ita.png|thumb|right|350px|Serie storica delle percentuali di utilizzo in [[Italia]] delle varie fonti di energia a fini di elettro-generazione (elaborazione da dati pubblicati da [[Terna (azienda)|Terna S.p.A.]]).]]
[[File:Costi elettricità europa (residenziale).png|thumb|350px|right|Costo finale all'utente domestico dell'elettricità in [[Europa]] suddiviso per i diversi scaglioni di consumo annuo.]]
 
La mancata produzione di [[energia elettrica]] da [[Energia nucleare|fonte nucleare]], che nel [[1986]] ebbe un picco pari al 4,5% del totale ma che negli anni precedenti si attestava generalmente intorno al 3-4%, fu compensata con l'aumento dell'utilizzo di [[combustibili fossili]], in particolare [[Carbone (minerale)|carbone]] e [[Gas naturale|gas]] ma anche [[petrolio]]/olio combustibile, e con un ulteriore incremento delle importazioni, passate complessivamente da {{M|23|T|Wh}} del [[1987]] a {{M|31|T|Wh}} del [[1988]], in aggiunta a quello già necessario ogni anno a coprire il generale aumento dei consumi, che nel [[1987]] era stato del 4,9% e nel [[1988]] del +5,1%<ref>Dati "Terna" 2007 [http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=ipA%2fvmJpBq0%3d&tabid=418&mid=2501 Dati storici (pdf)].</ref>.
 
Nel tempo poi, l'uso di [[Carbone (minerale)|carbone]] e [[petrolio]]/olio combustibile è stato sempre più abbandonato in favore del [[Gas naturale|gas]], attualmente principale [[Combustibili fossili|fonte fossile]] utilizzata per la produzione elettrica.
 
==== Eventuale impatto sui prezzi dell'energia elettrica ====
{{main|Energia nucleare#Costo dell'energia elettrica da nucleare}}
A parere di diversi analisti{{chiarire}}, {{cn|il mancato utilizzo negli ultimi vent'anni dell'[[energia nucleare]] a fini di elettro-generazione sarebbe stata la causa principale del fatto che gli utenti italiani pagano attualmente uno dei prezzi del chilowattora più elevati in [[Europa]].}}
 
Lo scenario [[italia]]no in merito è abbastanza variegato in quanto, secondo un studio dell'[[Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente|ENEA]], per gli scaglioni domestici di modesto consumo i costi nel [[2006]] risultano essere tra i più bassi d'[[Europa]] (circa la metà della media continentale per utilizzi inferiori ai {{M|600|k|Wh}}) mentre per quelli ad alto assorbimento i valori sono decisamente più cospicui (fino a oltre il 40% sopra la media).
 
Per i clienti industriali la situazione è sempre quella di una spesa maggiore dell'elettricità rispetto alla media [[Europa|europea]], ''surplus'' che va da un minimo del 15% circa per usi inferiori ai {{M|50|M|Wh}} fino a un massimo del 35% circa per impieghi pari a {{M|10|G|Wh}}<ref>[http://www.enea.it/produzione_scientifica/pdf_volumi/V07_08Analisi2006.pdf Rapporto Energia Ambiente 2006, p. 181].</ref>.
 
Negli anni successivi a questo rapporto la situazione si è mantenuta sostanzialmente invariata<ref>[http://www.energy.eu/ ''Europe's Energy Portal''].</ref><ref>[http://www.iea.org/textbase/nppdf/free/2010/key_stats_2010.pdf ''Key World Energy Statistics'', pp. 42-43].</ref>.
 
Altri osservatori fanno notare che tale discrepanza è costante sia nei confronti dei Paesi [[Europa|europei]] nuclearizzati che con i restanti altri<ref>[http://www.confartigianatotorino.it/documenti/servizi/Energia%20elettrica_Confartigianato_Comunicato%20_2_.pdf Comunicato Confartigianato, 30 marzo 2006].</ref> e che quindi i maggiori costi avrebbero cause diverse come una rete di distribuzione obsoleta, la scarsa concorrenza del [[Borsa elettrica|mercato elettrico]] e l'onerosa tassazione (all'elevato prezzo dell'elettricità in [[Italia]] contribuiscono sensibilmente, attraverso la componente A3 degli "oneri generali di sistema" della tariffa elettrica, anche le incentivazioni alle fonti rinnovabili e assimilate che nel solo [[2009]] sono costate al consumatore 3,8 miliardi di [[euro]] e che, al [[1° ottobre]] [[2011]], gravano sulla "bolletta tipo" per circa l'11,65%<ref>[http://www.autorita.energia.it/allegati/com_stampa/11/110930.pdf Autorità per l'energia elettrica e il gas, comunicato del 30 settembre 2011, pp. 3-4].</ref>).
 
== Gli investimenti all'estero ==
In seguito ai [[Referendum abrogativi del 1987 in Italia|''referendum'' del 1987]], erano stati sospesi anche gli investimenti dell'[[Enel]] nella produzione elettronucleare all'estero.
 
Tale disposizione è stata rimossa dall'articolo 1 comma 42 della ''legge 23 agosto 2004, n. 239'' pubblicata sulla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]] - Serie Generale n. 215 del [[13 settembre]] [[2004]] ed entrata in vigore il [[28 settembre]] [[2004]] ("legge Marzano")<ref>[http://www.guritel.it/free-sum/ARTI/2004/09/13/sommario.html Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 215 del 13-9-2004].</ref><ref>[http://www.parlamento.it/parlam/leggi/04239l.htm Legge 23 agosto 2004, n. 239] - Dal sito della Camera dei deputati</ref>.
 
[[Enel|Enel S.p.A.]] ha così potuto acquistare nel [[febbraio]] del [[2005]] il 66% della [[Slovenské Elektrárne|Slovenské Elektrárne a.s.]], massima produttrice di elettricità in [[Slovacchia]] e seconda dell'[[Europa centro-orientale]] con i suoi oltre {{M|7 000|M|W}} di potenza installata, di cui {{M|1 762|M|W}} generati da quattro [[Reattore nucleare a fissione|reattori nucleari]] di tipo [[Reattore nucleare VVER440|VVER440]] [[Unione Sovietica|sovietico]].
L'impresa italiana si è offerta di finanziare la costruzione in [[Slovacchia]] di due nuovi [[Reattore nucleare a fissione|reattori]] (il terzo e il quarto della [[centrale elettronucleare]] di [[Centrale nucleare di Mochovce|Mochovce]] nel centro del Paese) rimasti allo stadio di progetto dal [[1991]] per mancanza di fondi.
La costruzione di questi due [[Reattore nucleare a fissione|reattori]] (di tipo [[Reattore nucleare VVER440|VVER440]] da {{M|391|M|W}} di potenza netta ciascuno) è ripresa ufficialmente l'[[11 giugno]] [[2009]] e utilizzerà un sistema che è un misto di tecnologia [[Russia|russa]], [[Francia|francese]] e [[Germania|tedesca]]<ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=366648 Conti: «Nucleare? Enel ha già trovato i siti»].</ref>.
 
Sempre nel [[2005]], inoltre, [[Enel|Enel S.p.A.]] ha sottoscritto un accordo con [[Électricité de France]] per partecipare allo sviluppo del nucleare di terza generazione avanzata, l'[[Reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata|EPR]] (''European Pressurized water Reactor''), con un investimento preventivato di 375 milioni di [[euro]] (pari al 12,5% della spesa totale) per la costruzione (iniziata il [[3 dicembre]] [[2007]]) di un nuovo [[Reattore nucleare a fissione|reattore]] da {{M|1 650|M|W}} di potenza elettrica lorda nella [[Centrale nucleare di Flamanville|centrale di Flamanville]] (nella penisola di [[Cotentin]], sulla costa del canale [[La Manica]] in [[Bassa Normandia]]).
In cambio ha ottenuto la possibilità di mandare propri dipendenti a condurre dei tirocini in loco, acquisendo così le competenze e le risorse umane necessarie per il ritorno al nucleare in [[Italia]].
 
{{cn|Il [[30 novembre]] [[2007]] inoltre è stato definito un ulteriore accordo tra le due aziende che permetterà a quella italiana di avere il 3% del mercato energetico [[Francia|francese]] rilevando quote per circa 2 miliardi di [[euro]], tra cui il 12,5% in sei [[Centrale elettronucleare|centrali elettronucleari]] di prossima costruzione (incluso il [[Reattore nucleare a fissione|reattore]] [[Reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata|EPR]] di [[Centrale nucleare di Flamanville|Flamanville]]) e il 40-49% in [[Centrale a gas|centrali a gas]].
Di converso, [[Électricité de France]] disporrà di ''asset'' produttivi di [[Enel|Enel S.p.A.]] (che ha anche accesso alla tecnologia nucleare [[Giappone|nippo]]-[[Stati Uniti d'America|statunitense]] di [[Toshiba]]-[[Westinghouse]] attraverso la ''[[joint venture]]'' con la società elettrica [[Spagna|spagnola]] [[Endesa]]) in [[Slovacchia]], [[Bulgaria]] e [[Russia]], oltre a vedersi sbloccata definitivamente la sua partecipazione di maggioranza in [[Italenergia Bis]] (la ''[[holding]]'' che controlla [[Edison|Edison S.p.A.]]).}}
 
Anche [[Ansaldo Energia|Ansaldo Energia S.p.A.]], che fa capo a [[Finmeccanica|Finmeccanica S.p.A.]], ha fatto tornare in piena attività una sua controllata al 100%, l'[[Ansaldo Nucleare|Ansaldo Nucleare S.p.A.]], che il [[31 ottobre]] [[2007]] ha concluso la costruzione, attraverso una ''[[joint venture]]'' con la società [[Canada|canadese]] [[Atomic Energy of Canada Limited|AECL]], del secondo [[Reattore nucleare a fissione|reattore]] della centrale rumena di [[Centrale nucleare di Cernavodă|Cernavodă]] ma che comunque non aveva mai interrotto in passato le proprie collaborazioni in [[Armenia]], [[Ucraina]] (compresa [[Černobyl']]), [[Cina]] e [[Francia]]<ref>''La Nuova Ecologia'' n. 4 anno XXVI, aprile 2006.</ref>.
 
== La ripresa del dibattito sul nucleare (2008-2011) ==
=== Origini e finalità ===
Il dibattito politico si è riaperto dopo l'impennata dei prezzi di [[gas naturale]] e [[petrolio]] negli anni tra il [[2005]] e il [[2008]] e ha condotto alla decisione del [[Governo Berlusconi IV]] di ripristinare in [[Italia]] una capacità nucleare a fini di elettro-generazione.
 
È stato rilevato che vi sono state anche pressioni internazionali da parte di Francia e Stati Uniti per vendere impianti nucleari all'Italia<ref>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio/allitalia-mazzette-sullatomo/2147155 espresso.repubblica.it]</ref>
 
Il [[Ministero dello Sviluppo Economico|ministro dello Sviluppo Economico]] [[Claudio Scajola]] ha proposto in tal senso di costruire dieci nuovi [[Reattore nucleare a fissione|reattori]] con l'obiettivo di arrivare a una produzione di [[energia elettrica]] da [[Energia nucleare|nucleare]] in [[Italia]] pari al 25% del totale, la qual cosa, associata all'aumento fino al 25% di quella fornita da fonti rinnovabili, porterebbe conseguentemente a un ridimensionamento al 50% di quella di origine [[Combustibili fossili|fossile]].
 
Lo scopo dichiarato di questa politica era di tagliare le emissioni di [[gas serra]], ridurre la dipendenza energetica dall'estero e abbassare il costo dell'[[energia elettrica]] all'utente finale, anche se soprattutto quest'ultimo punto non è provato (per approfondire vedi la voce [[Energia nucleare#Costo dell'energia elettrica da nucleare]], [[Energia nucleare#Questioni di politica energetica|Questioni di politica energetica]], [[Energia nucleare#Emissioni atmosferiche e gas serra|Emissioni atmosferiche e gas serra]]).
 
Il [[15 luglio]] [[2009]] la stessa [[Enel|Enel S.p.A.]] ha dichiarato, tramite il suo [[amministratore delegato]] [[Fulvio Conti]] e il [[Ministero dello Sviluppo Economico|ministro dello Sviluppo Economico]] [[Claudio Scajola]], che non avrebbe chiesto incentivi o sussidi allo Stato ma che, per poter rassicurare gli investitori che anticiperanno i capitali necessari, sarebbe stata necessaria "una soglia minima garantita" nelle tariffe di vendita dell'[[energia elettrica]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/07/15/enel-per-lanciare-il-nucleare-prezzo-minimo.html Enel: per lanciare il nucleare prezzo minimo sull'elettricità].</ref> analoga quindi ai prezzi incentivati cosiddetti [[CIP6]] pagati nelle bollette.
 
=== Interventi legislativi ===
L'intento di tornare alla produzione elettronucleare in [[Italia]] è stato dapprima postulato con la definizione della "Strategia energetica nazionale" ai sensi dell'articolo 7 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112<ref>Pubblicato sulla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]] - [http://www.guritel.it/free-sum/ARTI/2008/06/25/sommario.htm Serie Generale n. 147] del [[25 giugno]] [[2008]] (Supplemento Ordinario n. 152), entrato in vigore lo stesso giorno e convertito, con modificazioni, dalla Legge 1338/2008 [http://www.parlamento.it/parlam/leggi/08133l.htm legge 6 agosto 2008, n. 133] pubblicata sulla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]] [http://www.guritel.it/free-sum/ARTI/2008/08/21/sommario.html Serie Generale n. 195] del [[21 agosto]] [[2008]] (Supplemento Ordinario n. 196) ed entrata in vigore il [[22 agosto]] [[2008]].</ref> e successivamente regolato dagli articoli 25, 26 e 29 della legge 23 luglio 2009, n. 99<ref>[http://www.parlamento.it/parlam/leggi/09099l.htm Testo]. Pubblicata sulla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]] - [http://www.guritel.it/free-sum/ARTI/2009/07/31/sommario.html Serie Generale n. 176] del [[31 luglio]] [[2009]] (Supplemento Ordinario n. 136) ed entrata in vigore il [[15 agosto]] [[2009]].</ref> e con il decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31.<ref>[http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/10031dl.htm Testo]. Pubblicato sulla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana]] - [http://www.guritel.it/free-sum/ARTI/2010/03/08/sommario.html Serie Generale n. 55] dell'[[8 marzo]] [[2010]] (Supplemento Ordinario n. 45) ed entrato in vigore il [[23 marzo]] [[2010]]</ref>
 
A seguito del ricorso di tre regioni per l'[[incostituzionalità]] di alcuni punti della legge, il [[18 febbraio]] il [[Consiglio dei ministri (ordinamento italiano)|Consiglio del ministri]] ha approvato<ref Name="CMn127">[http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=62322 Governo Italiano - Consiglio dei Ministri n. 127 del 18/02/2011]</ref> una nuova versione del [[Decreto legislativo|D.Lgs.]] 31/2010 sui siti nucleari. Oltre all'adeguamento alla decisione della [[Corte Costituzionale]],<ref Name="correzionenucleare">[http://www.nuclearnews.it/news-2514/-obbligatorio-sentire-il-parere-delle-regioni-non-seguirlo/ È obbligatorio sentire il parere delle Regioni, non seguirlo]</ref> la nuova stesura ha corretto alcuni «errori materiali e incongruenze», ha specificato meglio i requisiti tecnici richiesti per la costruzione e l'esercizio delle centrali e del parco tecnologico, ha chiarito le procedure della [[Valutazione ambientale]] strategica, ha ridefinito le procedure amministrative, la tempistica e i benefici economici per le zone che ospiteranno le centrali. Infine è stato aggiunto che il deposito nazionale ospiterà non solo i rifiuti nucleari derivanti dalle vecchie centrali, ma anche da altri impianti nucleari: in questa definizione più ampia rientrano l'[[Impianto EUREX|Eurex]] di [[Saluggia]], l'[[Impianto ITREC|Itrec]] di [[Rotondella]] e l'[[Impianto IPu|IPu]] e l'[[Impianto Opec|Opec]] della [[Casaccia]].<ref Name="nuovodecreto">[http://www.nuclearnews.it/news-2538/approvato-il-nuovo-decreto-sui-siti/ Approvato il nuovo decreto sui siti]</ref>
Quest'ultimo provvedimento ha, tra le altre cose, determinato l'ammontare delle compensazioni per le popolazioni, le imprese e le amministrazioni dei siti in cui sorgeranno gli impianti nucleari (poste a carico di chi li realizza). <!-- mettere l'ammontare -->
 
Dieci [[Regioni dell'Italia|Regioni italiane]] ([[Basilicata]], [[Calabria]], [[Emilia-Romagna]], [[Lazio]], [[Liguria]], [[Marche]], [[Molise]], [[Puglia]], [[Toscana]] e [[Umbria]]) hanno impugnato la ''legge 23 luglio 2009, n. 99'' (nella sua parte che conferisce al [[Governo della Repubblica italiana|Governo]] la delega per la riapertura degli impianti nucleari in territorio nazionale) in quanto da loro ritenuta incostituzionale<ref>[http://www.caroligiovanni.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1065 Localizzazione dei siti nucleari: sospetta incostituzionalità della legge 99/2009].</ref>, ricorso poi rigettato dalla [[Corte costituzionale della Repubblica italiana|Consulta]] il [[24 giugno]] [[2010]].
 
Tre di queste [[Regioni dell'Italia|Regioni]] (Emilia-Romagna, Puglia e Toscana) hanno anche fatto istanza per illegittimità costituzionale contro vari punti del ''[[decreto legislativo]] 15 febbraio 2010, n. 31''.<ref>[http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/notizie/cronaca/2010/24-giugno-2010/nucleare-punto-il-governo-bocciato-ricorso-regione--1703258187169.shtml Nucleare, un punto per il governo. Bocciato il ricorso della Regione]</ref>. Con la sentenza numero 33/2011 la [[Corte Costituzionale]] si è espressa in merito ai ricorsi, giudicando che prima di costruire un impianto nucleare è obbligatorio chiedere alla Regione che dovrà ospitarlo il suo parere, che non sarà però vincolante, stabilendo illegittimo l'articolo 4, «nella parte in cui non prevede che la Regione interessata, anteriormente all'intesa con la Conferenza unificata, esprima il proprio parere in ordine al rilascio dell'autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio degli impianti nucleari». Le stesse tre regioni hanno impugnato la legittimità costituzionale anche di altre parti del decreto, ma tali richieste sono state dichiarate inammissibili o non fondate<ref Name="correzionenucleare"/><ref>[http://www.slideshare.net/forumnucleare/corte-costituzionale-sentenza-33-2011 Corte Costituzionale - Sentenza 33 Anno 2011]</ref>.
 
Il [[18 febbraio]] il [[Consiglio dei ministri (ordinamento italiano)|Consiglio del ministri]] ha quindi approvato<ref Name="CMn127"/> una nuova versione del Decreto legislativo 31/2010 sui siti nucleari, che oltre all'adeguamento alla decisione della Corte Costituzionale, ha corretto alcuni «errori materiali e incongruenze» e ha specificato diversi altri aspetti della normativa.<ref Name="nuovodecreto"/>
 
Il [[Governo della Repubblica italiana|Governo]] ha a sua volta presentato ricorso alla [[Corte costituzionale della Repubblica italiana|Corte costituzionale]] chiedendo l'annullamento (in quanto in violazione del Titolo V della [[Costituzione della Repubblica italiana|Costituzione]]) delle leggi regionali approvate da tre [[Regioni dell'Italia|Regioni]] ([[Puglia]], [[Basilicata]] e [[Campania]]) che vietano unilateralmente l'insediamento di impianti nucleari, ricorso accettato nei primi giorni di [[novembre]] [[2010]]<ref>[http://www.repubblica.it/ambiente/2010/11/13/news/nucleare_consulta_boccia_tre_regioni-9073976/?ref=HREC1-2 Consulta boccia leggi regionali. Violate competenze dello Stato].</ref>.
 
=== Accordi internazionali ===
Parallelamente agli interventi legislativi, il [[24 febbraio]] [[2009]] il [[Governo della Repubblica italiana|Governo italiano]] ha siglato con quello francese un accordo di collaborazione industriale sul nucleare civile.
 
Il braccio operativo dell'accordo è costituito dall'intesa tra [[Enel|Enel S.p.A.]] ed [[Électricité de France]] che il [[3 agosto]] [[2009]] hanno dato vita alla ''[[joint venture]]'' [[Sviluppo Nucleare Italia|Sviluppo Nucleare Italia S.r.l.]]<ref>[http://www.sni.enel-edf.com/ Sviluppo Nucleare Italia].</ref>, con una compartecipazione paritaria al 50%, allo scopo di redigere gli studi di fattibilità per la costruzione in [[Italia]] di almeno quattro [[Reattore nucleare a fissione|reattori]] nucleari di terza generazione entro il [[2020]].
 
Il [[30 settembre]] [[2009]] il [[Governo della Repubblica italiana|Governo italiano]] ha firmato un'intesa simile anche con l'amministrazione [[Barack Obama|Obama]]<ref>[http://www.sviluppoeconomico.gov.it/primopiano/dettaglio_primopiano.php?sezione=primopiano&tema_dir=tema2&id_primopiano=434 Scajola – Chu: firmato accordo di Cooperazione in Materia di Nucleare]</ref>, che verte sulla collaborazione tra la [[Westinghouse]] e [[Ansaldo Nucleare]] (del [[Finmeccanica|gruppo Finmeccanica]]).
<!--
mancano accenni sull'accordo italo-russo (più di ricerca che industriale)
-->
 
=== Referendum consultivo sardo ===
{{vedi anche|Referendum consultivo sardo del 2011}}
Il [[15 maggio|15]] e il [[16 maggio]] [[2011]] la [[Regione Sardegna]] ha tenuto un [[Referendum consultivo sardo del 2011|referendum regionale consultivo]] proposto da [[Sardigna Natzione Indipendentzia]], sull'eventuale costruzione di impianti nucleari nell'isola, con il Decreto n. 1 del [[30 gennaio]] [[2011]].<ref>[http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_38_20110204130412.pdf Regione Sardegna - Decreto n. 1 del 30 gennaio 2011 Referendum abrogativo in merito alla localizzazione regionale di impianti nucleari o di depositi di scorie]</ref> Il quesito referendario, più breve del testo del successivo referendum nazionale, recitava semplicemente: ''«Sei contrario all'installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?»'', coinvolgendo dunque anche i depositi di scorie, a differenza di quello nazionale, che si sarebbe limitato alle centrali per la produzione di elettricità a scopo commerciale.<ref>[http://www.nuclearnews.it/news-2519/referendum-consultivo-in-sardegna/ Referendum consultivo in Sardegna]</ref>. La consultazione, sostenuta dall'abbinamento alle [[Elezioni amministrative italiane del 2011|elezioni amministrative]] voluto dalla [[Giunta regionale della Sardegna|Giunta]] [[Ugo Cappellacci|Cappellacci]], ha visto una partecipazione del 59,49%<ref>[http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=166497&v=2&c=86&t=1 Regione Sardegna - Referendum nucleare Sardegna: ha votato il 59,49%]</ref> del corpo elettorale e una vittoria dei "Sì" con una percentuale di oltre il 97%<ref>[http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=166501&v=2&c=86&t=1 Regione Sardegna - Referendum nucleare Sardegna: risultati parziali ore 17.45 , i sì al 97,64%]</ref>. Tale referendum ha avuto solo valore consultivo, non impegnando né il governo regionale né quello nazionale, servendo comunque come messaggio politico, date le dimensioni della partecipazione popolare e l'esito della consultazione.
 
===Referendum del 2011 e chiusura del programma nucleare===
{{vedi anche|Referendum abrogativi del 2011}}
L'[[Italia dei Valori]] il [[9 aprile]] [[2010]] presenta una proposta di [[referendum]] sul nuovo programma elettronucleare italiano che mira ad abrogare parte del ''decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112'' convertito, con modificazioni, dalla ''legge 6 agosto 2008, n. 133'' e alcuni articoli della ''legge 23 luglio 2009, n. 99'' e del conseguente ''decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31''<ref>[http://www.guritel.it/free-sum/ARTI/2010/04/09/sommario.html Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 82 del 9-4-2010, p. 67].</ref><ref>[http://www.guritel.it/free-sum/ARTI/2010/04/15/sommario.html Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 87 del 15-4-2010, p. 40].</ref><ref>[http://www.guritel.it/free-sum/ARTI/2010/04/16/sommario.html Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 88 del 16-4-2010, p. 88].</ref><ref>[http://www.guritel.it/free-sum/ARTI/2010/04/15/sommario.html Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 87 del 15-4-2010, p. 44].</ref><ref>[http://www.guritel.it/free-sum/ARTI/2010/04/20/sommario.html Gazzetta Ufficiale - Serie Generale n. 91 del 20-4-2010, p. 60].</ref>. Dopo aver ricevuto il via libera dalla [[Corte Suprema di Cassazione]] il [[7 dicembre]] [[2010]], il quesito referendario viene dichiarato ammissibile dalla [[Corte costituzionale della Repubblica italiana|Corte costituzionale]] il [[12 gennaio]] [[2011]]<ref>[http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1273315&t=Consulta_si_a_referendum_nucleare_Su_acqua_due_quesiti_ammissibili Consulta, si' a referendum nucleare. Su acqua due quesiti ammissibili].</ref>. Ad inizio [[marzo]] [[2011]], viene proposta come data per lo svolgimento del referendum il [[12 giugno]] e [[13 giugno]] [[2011]], nell'ambito dei [[Referendum abrogativi del 2011]].<ref>[http://www.corriere.it/politica/11_marzo_03/voto-maroni-referendum_1e9e5b06-4583-11e0-be93-d37b38d5ef64.shtml Corriere della Sera]</ref>
 
A seguito dell'[[incidente di Fukushima Daiichi]] dell'[[11 marzo]] [[2011]], il [[Consiglio dei ministri (ordinamento italiano)|Consiglio del ministri]], con un decreto legge che sospende gli effetti del [[Decreto legislativo|D.Lgs.]] n. 31/2010 sulla localizzazione dei siti nucleari, stabilisce una moratoria di 12 mesi del programma nucleare italiano. La moratoria non riguarda l'[[Agenzia per la sicurezza nucleare]], né il deposito di scorie.<ref>[http://www.nuclearnews.it/news-2592/moratoria-di-un-anno-sul-programma-nucleare/ Moratoria di un anno sul programma nucleare]</ref> Successivamente, il [[24 aprile]] [[2011]], il Governo definisce la moratoria già stabilita tramite un articolo del cosiddetto decreto legge "Omnibus", intitolato ''Abrogazione di disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari'', secondo il quale «''Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche, mediante il supporto dell'[[Agenzia per la sicurezza nucleare]], sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare.''»<ref>[http://nuovo.camera.it/Camera/view/doc_viewer_full?url=http%3A//www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0047960.pdf&back_to=http%3A//nuovo.camera.it/126%3FPDL%3D4307%26leg%3D1 CAMERA DEI DEPUTATI N. 4307 — DISEGNO DI LEGGE APPROVATO DAL SENATO DELLA REPUBBLICA il 20 aprile 2011 (v. stampato Senato n. 2665)]</ref> Secondo alcuni commentatori, ciò avrebbe potuto portare alla sospensione del [[Referendum abrogativi del 2011|referendum nazionale]] già programmato<ref>[http://wnews.warrantgroup.it/it/news/ultime-notizie/3816-ddl-2665-decreto-omnibus-addio-nucleare.html Ddl 2665 - Decreto omnibus: addio nucleare]</ref>. Tuttavia la [[Corte Suprema di Cassazione|Corte di Cassazione]] il [[1º giugno]] decide di confermare la consultazione, formulando però il quesito sulla nuova normativa contenuta nel decreto Omnibus, e non sul testo originale su cui erano state raccolte le firme l'anno precedente, in particolare sul comma 1 e 8 dell'articolo 5. Si tratta dei commi che ''danno mandato al governo, pur annullando la costruzione delle nuove centrali, di attuare successivamente il programma di energia nucleare in base alle risultanze di una verifica condotta sia dall'agenzia italiana che dall'Unione europea sulla sicurezza degli impianti''.<ref>[http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE75008920110601 Nucleare, Cassazione: sì a referendum, sarà su nuova legge]</ref>
 
Svoltosi regolarmente il [[referendum abrogativi del 2011|referendum]], all'esito il quesito viene validamente approvato con un ''quorum'' di circa il 54% di votanti e una maggioranza di oltre il 94%. Le norme inerenti il nucleare del cd. ''decreto Omnibus'' vengono quindi abrogate, determinando la chiusura del nuovo programma nucleare<ref>[http://www.nuclearnews.it/news-2704/il-referendum-dice-no-al-nucleare/ Il referendum dice no al nucleare]</ref>.
 
== Dibattito sul programma nucleare ==
=== Posizione pro-nucleare ===
Il [[27 luglio]] [[2010]] è nato il ''Forum Nucleare Italiano''<ref>[http://www.forumnucleare.it/ Forum Nucleare Italiano] - Sìto ufficiale.</ref>, [[Organizzazione non a scopo di lucro|associazione non a scopo di lucro]] volta a contribuire, promuovendo il dialogo tra tutti gli attori coinvolti, alla ripresa del dibattito pubblico sullo sviluppo dell'[[energia nucleare]] in [[Italia]], il primo presidente è [[Chicco Testa]]. Ne sono soci fondatori diciannove tra aziende, associazioni d'impresa, sindacati e società di consulenza i cui campi di attività e ricerca riguardano lo sviluppo dell'energia nucleare per uso pacifico ([[Alstom|Alstom Power]], [[Ansaldo Nucleare]], [[Areva]], [[Confederazione Generale dell'Industria Italiana|Confindustria]], [[E.ON#E.ON Italia S.p.A.|E.ON Italia]], [[Électricité de France|EDF]], [[Edison]], [[Enel]], [[Federprogetti]], [[Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori|FLAEI-CISL]], [[GDF Suez]], [[SOGIN]], [[StratinvestRu Energy]], [[Techint]], [[Technip]], [[Tecnimont]], [[Terna (azienda)|Terna]], [[UILCEM]] e [[Westinghouse Electric Company|Westinghouse]]) mentre ne sono attualmente soci onorari cinque università italiane<ref>[http://www.forumnucleare.it/index.php/il-forum/missione/soci Forum Nucleare Italiano - Soci fondatori].</ref>. Il ''[[budget]]'' del ''Forum Nucleare Italiano'' per il secondo semestre [[2010]] è stato di sette milioni di [[euro]]<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/05/il-nuovo-brevetto-di-chicco-testalo-spot-atomico-finto-neutrale/84856/ Il nuovo brevetto di Chicco Testa. Lo spot atomico finto-neutrale].</ref> e la sua prima campagna pubblicitaria è stata curata dalla [[Hill & Knowlton]].
 
La campagna è stata giudicata non conforme all'art.2 (cioe ''Comunicazione commerciale ingannevole'') del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale<ref>[http://www.iap.it/it/codice.htm Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale - 51ª edizione, in vigore dal 10 gennaio 2011]</ref> con sentenza n. 12/2011 del 18/2/2011 dell'[[Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria]], che ne ha così ordinato la cessazione.<ref>[http://www.iap.it/it/giuri/2011/g0122011.htm Comitato di Controllo nei confronti di Forum Nucleare Italiano]</ref> Il Forum Nucleare Italiano ha in seguito pubblicato una nuova versione dello spot, in cui è stata modificata la scena finale.<ref>[http://www.forumnucleare.it/index.php/notizie/notizie2/nuova-versione-dello-spot-e-online-sul-sito-del-forum Nuova versione dello spot è online sul sito del Forum]</ref>
 
=== Posizione anti-nucleare ===
Per quanto riguarda specificamente l'Italia, le motivazioni anti-nucleari sono molteplici:
* Il territorio italiano è in gran parte a rischio sismico elevato e molte coste sono a rischio sommersione.
* I problemi che si hanno anche con i normali [[rifiuti solidi urbani]] non fanno ben sperare riguardo alla gestione delle [[scorie nucleari]], anche considerato che quelle delle vecchie centrali non hanno ancora trovato collocazione definitiva e sicura dopo un quarto di secolo dalla chiusura degli impianti.
* Gli intrecci fra affari, politica e criminalità organizzata non danno alcuna garanzia di una corretta gestione sia dei costi che della sicurezza.
* L'Italia non ha sufficienti risorse di [[uranio]], per cui dipenderebbe sempre e comunque dall'estero, oltretutto in regime pressoché monopolistico.
* Il nucleare a fissione come oggi concepito ha un orizzonte di vita di pochissimi decenni: riavviare ora il settore partendo da zero non ha alcun senso programmatico tecnico o economico.
* non è affatto dimostrato che si avrebbero miglioramenti di costi in bolletta, in quanto essi sono in parte dovuti ad altri fattori (59% del costo dipende dalla [[Produzione di energia elettrica in Italia|produzione]])<ref>[http://www.autorita.energia.it/allegati/com_stampa/11/110329.pdf Autorità per l'energia elettrica ed il gas - Comunicato 29 marzo 2011]</ref>. Inoltre molti studi internazionali considerano ormai il nucleare più caro persino del gas.
 
Più in generale, a livello mondiale, gli oppositori dell'uso dell'energia nucleare la considerano pericolosa ed inefficace<ref>Helen Caldicott (2006). ''Nuclear Power is Not the Answer to Global Warming or Anything Else'', Melbourne University Press, ISBN 0-522-85251-3, p. xvii</ref>. Coloro che si oppongono al nucleare hanno sollevato molti problemi correlati<ref name = bm>[[Brian Martin]]. [http://www.bmartin.cc/pubs/07sa.html Opposing nuclear power: past and present], ''Social Alternatives'', Vol. 26, No. 2, Second Quarter 2007, pp. 43-47.</ref>:
 
* [[Incidente nucleare|Incidenti nucleari]]: la preoccupazione che il nucleo di un impianto di produzione nucleare possa surriscaldarsi e [[fusione del nocciolo|fondersi]], rilasciando [[radioattività]].
* Smaltimento delle [[scorie radioattive]]: la preoccupazione che il nucleare produca un gran numero di rifiuti tossici, alcuni dei quali rimangono pericolosi per un lungo periodo.
* [[Proliferazione nucleare]]: la preoccupazione che le tecnologie e le competenze necessarie a produrre energia nucleare possano essere velocemente convertite per produrre [[armi atomiche]].
* Alto costo: la preoccupazione sul costo degli impianti di produzione nucleare.
* [[Terrorismo nucleare]]: la preoccupazione che gli impianti nucleari possano essere bersaglio di terroristi e criminali.
* Restrizione delle [[libertà civili]]: la preoccupazione che il rischio di [[Incidente nucleare|incidenti nucleari]], la proliferazione e il [[terrorismo]] possano essere usati per giustificare limitazioni imposte ai diritti civili.
 
Di queste preoccupazioni, gli incidenti nucleari e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi hanno probabilmente il più grande impatto sull'opinione pubblica mondiale<ref name = bm/>
 
== Ciclo del combustibile ==
{{...}}
 
== Reattori di ricerca ==
I reattori di ricerca operativi in Italia sono quattro: Due si trovano a [[Cesano (zona di Roma)#Casaccia|Casaccia]] modelli TRIGA e TAPIRO appartenenti al centro ricerche [[ENEA]]-[[Centro ricerche Casaccia|Casaccia]], uno si trova a [[Pavia]] ed appartiene al LENA (Laboratorio Energia Nucleare Applicata) dell'[[università degli studi di Pavia]] modello TRIGA Mark II<ref>http://www.corriere.it/cronache/11_marzo_17/triga-mark-II-reattore-nucleare-pavia_1107925e-509c-11e0-9bca-0ee66c45c808.shtml Corriere della sera reattore del LENA di Pavia TRIGA Mark II</ref> e l'ultimo si trova a [[Legnaro]] ed appartiene all'[[INFN]]-[[Laboratori Nazionali di Legnaro|Legnaro]], modello SM-1.
 
Il [[20 ottobre]] [[2010]] sono stati messi in pieno esercizio [[Training, Research, Isotopes, General Atomics|Triga]] e [[Taratura Pila Rapida a potenza zero|Tapiro]], i due reattori sperimentali del ''Centro ricerche Casaccia'' dell'[[Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente|ENEA]] a [[Cesano (zona di Roma)#Casaccia|Roma]]<ref>http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/energia_e_ambiente/10_ottobre_21/casaccia-triga-tapiro_15b34bb4-dcf6-11df-bdeb-00144f02aabc.shtml Corriere della sera reattori TRIGA e TAPIRO</ref><ref>[http://www.casaccia.enea.it/ ''Centro ricerche Casaccia'' dell'[[Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente|ENEA]] a [[Cesano (zona di Roma)#Casaccia|Roma]]] - Sito ufficiale</ref> che in precedenza erano utilizzati più sporadicamente. Il loro riavvio a totale regime è avvenuto in occasione dei 50 anni di attività dell'istituto (sorto nel [[1960]] come cuore nazionale della ricerca nucleare applicata) e rappresenta un po' il simbolo del [[#Programma nucleare futuro|ritorno all'elettro-generazione da fonte nucleare in Italia]]<ref>[http://www.julienews.it/notizia/cronaca/energia-nucleare-riaccesi-i-reattori-triga-e-tapiro/57754_cronaca_2_1.html/ Energia nucleare, riaccesi i reattori Triga e Tapiro]</ref>
 
==Gestione dei rifiuti e depositi geologici==
{{...}}
 
== Potenziale produttivo uranifero nazionale ==
[[File:Uranium ore square.jpg|thumb|right|200px|Un minerale uranifero.]]
L'[[Italia]] non è un paese produttore di [[uranio]] benché indagini del passato abbiano rilevato la presenza di minerali uraniferi in alcune aree dell'[[Alpi|arco alpino]].
 
A partire dagli [[Anni 1950|anni cinquanta]], e più assiduamente negli [[Anni 1960|anni sessanta]], furono infatti effettuate ricerche di giacimenti sfruttabili estese a buona parte del territorio nazionale.
 
Il più importante ritrovamento fu rinvenuto dall'[[Eni]] (poi [[Agip]]) a Novazza, una [[Frazione geografica|frazione]] del [[comune]] di [[Valgoglio]] in [[Val Seriana]], a circa 40 chilometri a nord-est di [[Bergamo]]: si trattava di un piccolo giacimento con 2&nbsp;500 tonnellate di ossido d'[[uranio]] a un tenore medio dello 0,8% comprendenti, nella parte centrale, 1&nbsp;500 tonnellate all'1,3% che ne costituivano il "cuore". Tale quantitativo non venne ritenuto all'epoca sufficiente al fabbisogno nazionale ma fu comunque stimato idoneo ad alimentare una [[centrale elettronucleare]] come quella di [[Centrale elettronucleare Latina|Latina]] per 15 anni<ref>[http://www.vivisulserio.it/content/view/120/65/ Novazza - Il giacimento uranifero riapre il dibattito sul nucleare].</ref>.
 
Valutazioni al [[2005]] con un "[[intervallo di confidenza|livello di attendibilità]] medio" citate in una relazione dell'[[Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica|AIEA]], ricollocano il potenziale produttivo della miniera a 4&nbsp;800 tonnellate (secondo quanto scritto nell'appendice V di questo documento, tali riserve sono calcolate tenendo conto delle tecniche di estrazione odierne e ipotizzando l'assenza di forti aumenti del costo di svellimento<ref>{{en}}[http://www-pub.iaea.org/MTCD/publications/PDF/Pub1104_scr.pdf International Atomic Energy Agency - Analysis of Uranium Supply to 2050, p. 47, 105]</ref>). Valutazioni al [[2007]] portano a 6&nbsp;100 tonnellate le riserve di uranio italiane, essendo conteggiate in esse, oltre alle 4&nbsp;800 tonnellate a un prezzo di meno di 80 [[Dollaro statunitense|$]]/kg di [[Novazza]], anche altre 1&nbsp;300 tonnellate a un prezzo inferiore a 130 [[Dollaro statunitense|$]]/kg e identificate come ''inferred resources'' o ''risorse stimate''<ref>{{en}}[http://browse.oecdbookshop.org/oecd/pdfs/browseit/6608031E.PDF Uranium 2007: Resources, Production and Demand, pp. 16-18].</ref>.
 
Non è possibile effettuare un confronto assoluto per Novazza tra i due computi sopraelencati, in quanto non si conoscono le metodologie di estrazione prese in considerazione da [[Eni]] e [[Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica|AIEA]].
 
Per vari motivi, fra i quali le preoccupazioni per la salute pubblica e per l'impatto ambientale<ref>[http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/08_Uranio/ Uranio a Novazza: c'è chi dice sì].</ref>, il giacimento non è mai stato utilizzato (qualche progetto elaborato in tal senso negli [[Anni 1970|anni settanta]] non è poi andato a buon fine). Con un decreto del reggente dell'[[Assessorato alla Qualità dell'Ambiente]], il [[15 dicembre]] [[2006]] la [[Lombardia|Regione Lombardia]] ha dato parere negativo alla richiesta di indagini avanzata dalla compagnia mineraria [[australia]]na [[Metex Resources Ltd]], stabilendo altresì che eventuali future domande di permessi di esplorazione o di concessioni riceveranno direttamente lo stesso responso<ref>[http://www.archivionucleare.com/index.php/2006/09/26/novazza-uranium-project-uranio-bergamo/ Novazza Uranium Project - Una miniera di uranio in provincia di Bergamo?].</ref>.
 
Va rilevato che le circa 4&nbsp;800 tonnellate di [[uranio]] accreditate potrebbero rifornire una singola centrale moderna per solo un sesto (circa dieci anni) della sua durata utile prevista<ref>http://www.comune.pisogne.bs.it/Allegati/all_30183_RITORNO%20AL%20NUCLEARE-Intervento%20di%20Roberto%20Carrara.ppt</ref><ref>Una centrale da {{M|1 600|M|W}} richiede approssimativamente ogni anno 40 tonnellate di [[uranio arricchito]] ad almeno il 3,5%, corrispondenti a circa 350 tonnellate di [[Yellowcake|uranio raffinato]] ([http://qualenergia.it/UserFiles/Files/nucleare_zabot_qualenergia.pdf Sergio Zabot - ''Il nucleare, l'emotività e l'ideologia'']).</ref> e che il minerale andrebbe poi [[Uranio arricchito|arricchito]] in un'altra nazione.
 
== Centrali elettronucleari ==
Tutti i dati della tabella sono aggiornati a [[giugno]] [[2011]].
 
{| class="wikitable" width="100%" style="text-align:center;"
|-
| bgcolor=#efdead colspan="7" | '''Reattori dismessi'''<ref>{{en}}[http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/pris.powrea.htm?country=IT&sort=Reactor.Status,&sortlong=By%20Status ''IAEA - PRIS database - Italy (Italian Republic): Nuclear Power Reactors - By Status''].</ref>
|-
| '''Centrale'''
| '''Tipologia'''
| '''Potenza netta'''<br/>(MW)
| '''Inizio costruzione'''
| '''Allacciamento alla rete'''
| '''Inizio produzione commerciale'''
| '''Dismissione'''
|-
| [[Centrale elettronucleare Latina|Latina]]
| [[Reattore nucleare Magnox|Magnox]]
| 153
| [[1º novembre]] [[1958]]
| [[12 maggio]] [[1963]]
| [[1º gennaio]] [[1964]]
| [[1º dicembre]] [[1987]]
|-
| [[Centrale elettronucleare Garigliano|Garigliano]]
| [[Reattore nucleare ad acqua bollente|BWR]]
| 150
| [[1º novembre]] [[1959]]
| [[1º gennaio]] [[1964]]
| [[1º giugno]] [[1964]]
| [[1º marzo]] [[1982]]
|-
| [[Centrale elettronucleare Enrico Fermi|Enrico Fermi]]
| [[Reattore nucleare ad acqua pressurizzata|PWR]]
| 260
| [[1º luglio]] [[1961]]
| [[22 ottobre]] [[1964]]
| [[1º gennaio]] [[1965]]
| [[1º luglio]] [[1990]]
|-
| [[Centrale elettronucleare Caorso|Caorso]]
| [[Reattore nucleare ad acqua bollente|BWR]]
| 860
| [[1º gennaio]] [[1970]]
| [[23 maggio]] [[1978]]
| [[1º dicembre]] [[1981]]
| [[1º luglio]] [[1990]]
|-
| colspan="7" | Totale: 4 reattori per {{m|1 423|M|W}} complessivi.
|- align=left
| bgcolor=#FFFFDD colspan="7" | <small>'''NOTE''':
* Sono da aggiungere 2 [[Reattore nucleare a fissione|reattori]] annullati di tipo [[Reattore nucleare ad acqua bollente|BWR]] per {{M|1 964|M|W}} complessivi della centrale di [[centrale elettronucleare Alto Lazio|Montalto di Castro]] e 1 [[Reattore nucleare a fissione|reattore]] sperimentale [[Reattore nucleare CIRENE|CIRENE]] annullato da {{M|70|M|W}} presso la centrale di [[centrale elettronucleare Latina|Latina]].</small>
|}
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
* Massimo Beccarello; Giorgio Calì; Filippo Gaddo; Andrea Villa (a cura di). ''Il rilancio dell'energia nucleare in Italia: evitiamo una falsa partenza''. 2009. [http://www.magna-carta.it/content/rilancio-dell%E2%80%99energia-nucleare-italia-evitiamo-falsa-partenza (prefazione)]
* Fondazione EnergyLab (a cura di). ''Energia Nucleare in Italia. Come proseguire il percorso''. Gruppo Italia Energia con Gieedizioni. ISBN 978-88-97342-00-7.
* Giovanni Paoloni (a cura di). ''[http://www.enel.com/en-GB/doc/sustainability/nucleare_in_italia.pdf Il Nucleare in Italia - Archivio Storico ENEL]''. Roma, Eccigraphica, 2009.
* Pietro Maria Putti (a cura di). ''Valentina Baini e Vincenzo Ferrazzano - Codice dell'Energia Nucleare - Con CD-ROM''. Il Sole 24 Ore, 2010. ISBN 978-88-324-7402-2.
* ''La Nuova Ecologia'', anno XXVI, n. 4, aprile 2006.
 
== Voci correlate ==
* [[Energia nucleare]]
* [[Energia nucleare nel mondo]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{en}}[http://www.iaea.org/cgi-bin/db.page.pl/pris.powrea.htm?country=IT&sort=&sortlong=Alphabetic ''International Atomic Energy Agency - PRIS database - Italy (Italian Republic): Nuclear Power Reactors - Alphabetic''] - Dal sito dell'[[Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica]]
* {{en}}[http://www.oecd-nea.org/general/profiles/italy.html ''Nuclear Energy Agency - Country profile: Italy''] - Dal sito dell'[[Agenzia per l'energia nucleare]]
* {{en}}[http://world-nuclear.org/info/inf101.html ''World Nuclear Association - Nuclear Power in Italy''] - Dal sito della ''[[World Nuclear Association]]''
* [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo640480.aspx?id=745 Puntata della trasmissione TV ''La Storia siamo noi'' - Rinascimento nucleare] - Dal sito della [[RAI - Radiotelevisione Italiana]]
* [http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E90023,00.html Servizio della trasmissione TV ''Report'' - Radioattività di stato (aggiornamento)] - Dal sito della [[RAI - Radiotelevisione Italiana]]
* [http://www.aspoitalia.it/attachments/194_nucleare_mito-realta.pdf Eugenio Saraceno - ''Nucleare ed indipendenza energetica, mito e realtà'']
* [http://racconta.espresso.repubblica.it/espresso-wikileaks-database-italia/ricerca.php?what=argomenti&tag=nucleare cablogrammi] pubblicati da Wikileaks riguardo al ritorno del nucleare in Italia
* [http://espresso.repubblica.it/dettaglio/allitalia-mazzette-sullatomo/2147155 L'Espresso (18 marzo 2011) "All'Italia mazzette sull'atomo"]
 
{{Energia nucleare in Italia}}
{{Energia nucleare nel mondo}}
{{Portale|Economia|Energia|Energia nucleare|Ingegneria}}
 
[[Categoria:Scienza e tecnologia in Italia]]
[[Categoria:Energia nucleare in Italia| ]]
[[Categoria:Economia italiana]]
 
[[en:Nuclear power in Italy]]
[[fi:Italian energiapolitiikka]]
[[fr:Liste des centrales nucléaires d'Italie]]