Nāsadīya sūkta e Discussioni utente:82.54.41.234: differenze tra le pagine

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{{s|filosofia|induismo}}
Il '''Nāsadīya sūkta''' ([[Lingua sanscrita|sanscrito]]: नासदीय सूक्तः , titolo derivato dai primi termini dell'incipit: ''na-asat-'', "non [c'era] il non essere"), noto anche come '''Inno della creazione''', è il centoventinovesimo inno del decimo libro (''[[maṇḍala]]'') del [[Ṛgveda]]. Di argomento [[cosmogonia|cosmogonico]] (come il successivo 130), è uno degli inni [[veda|vedici]] più noti e studiati in occidente.
 
La composizione, tradizionalmente attribuita a [[Prajapati]], si colloca in epoca tarda, rispetto all'insieme del Ṛgveda. La modalità di esposizione è [[apofatismo|apofatica]] (caratterizzata dalla descrizione di cosa ''non'' fosse presente all'inizio dei tempi) e il genere di questioni [[filosofia|filosofiche]] sollevate suggeriscono come l'origine dell'universo sia incomprensibile: le stesse divinità, apparse in un tempo successivo alla [[Mito cosmogonico|creazione]], probabilmente non ne conoscono le cause e non sono in grado di comprenderne il mistero. Questa modalità di narrazione ''negativa'' diventerà in seguito molto diffusa negli insegnamenti filosofici e religiosi dei secoli successivi<ref name=doniger>T. Elizarenkova, W.Doniger, op.cit, pp.140-143</ref>.
 
{{Senza senso}} [[Utente:Equoreo|Equoreo]] ([[Discussioni utente:Equoreo|msg]]) 14:44, 22 mar 2018 (CET)
== Stile ==
 
L'inno si compone di sette quartine (''[[tristubh]]'') composte ognuna da 44 sillabe, con l'eccezione dell'ultima, nella quale sono omesse due sillabe. Il terzultimo versetto (''[[pāda]]'') recita infatti
{{quote|se lo ha creato, oppure no [...]||''yadi vā dadhe yadi vā na''|lingua=sa}}
terminando in nove sillabe, diversamente dagli altri ''pāda'', tutti endecasillabi.
 
Ricorrono nel testo alcuni ''temi sonori'', il primo e più rilevante dei quali è costituito dal fonema ''na'', espressione della negazione. Con funzione simile, è riscontrabile la sillaba inversa ''an'' o ''am''<ref name=doniger/>.
 
Un altrettanto ricorrente tema sonoro è costituito dalla radice verbale ''as-'' (essere, esistere), nelle sue declinazioni positive o negative tra cui ''āsīt'' (impf., "esisteva"), ''sat-'' (part., "esistente"), ''a-sat-'' ("non esistente")<ref name=doniger/>.
 
Un terzo tema è il suono correlato all'interrogazione, ''k-'', in posizione iniziale nei pronomi ''kim'' ("cosa?"), ''kuha'' ("dove?"), ''kutas'' ("quando?") e in posizione intermedia in altri termini composti presenti nel testo.<ref name=doniger/>.
 
Una esemplificazione è la prima quartina dell'inno, nella quale tutti i fonemi e significati sono presenti e interconnessi.
{{quote
|"Non c'era il non-essere (''asat''), non c'era l'essere (''sat'') allora,
 
non c'era l'aria né il cielo, oltre.
 
Cosa lo avvolgeva? Dove? Chi lo proteggeva?
 
L'acqua c'era, impenetrabile, profonda?|
|''nāsadāsīn no sadāsīt tadānīṃ ''
 
''nāsīd rajo no vyomāparo yat''
 
''kimāvarīvaḥ kuha kasya śarmann-''
 
''ambhaḥ kimāsīd ghahanaṃ ghabhīram''|lingua=sa}}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*''[http://books.google.it/books?id=j-B0Y-IwTQAC&pg=PA142 Language and style of the Vedic Ṛṣis]'', di T. Elizarenkova, [[Wendy Doniger]], Ed. Albany - State University of New York, 1995.
 
== Altri progetti ==
 
{{interprogetto|oldwikisource_oggetto=il testo originale in devanagari|oldwikisource=ऋग्वेद: सूक्तं १०.१२९|etichetta=ऋग्वेद: सूक्तं १०.१२९}}
{{interprogetto|oldwikisource_oggetto=il testo originale traslitterato|oldwikisource=Ṛgveda: sūkta 10.129|etichetta=Ṛgveda: sūkta 10.129}}
[[Categoria:Sanscrito]]
[[Categoria:Testi sacri dell'Induismo]]
 
[[en:Nasadiya Sukta]]
[[hi:नासदीय सूक्तः]]