Svizzera e Sigle automobilistiche internazionali: differenze tra le pagine

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Le '''sigle automobilistiche internazionali''' sono in genere riportate su adesivi ovali, con caratteri maiuscoli neri su sfondo bianco, incollati sul retro di autoveicoli e motoveicoli. Le sigle, volte a identificare la provenienza dei veicoli circolanti all'estero, furono introdotte da un accordo stipulato nel [[1910]] tra dodici Stati europei, compresa l'[[Italia]]. Via via adottate da tutti gli altri Paesi, le sigle sono attualmente regolate dalle [[Nazioni Unite]], che le ha incluse nelle ''Convenzioni sul traffico stradale'' del [[1949]] e del [[1968]].
{{Coord|47|N|8|E|region:CH_type:country_scale:2000000|display=title}}
{{nota disambigua|altri significati|[[Svizzera (disambigua)]]}}
{{nota disambigua|il nome di persona|[[Elvezia (nome)]]|Elvezia}}
{{Stato
|portale = Svizzera
|nomeCorrente = Confederazione svizzera<br /><span style="white-space: nowrap;">Schweizerische Eidgenossenschaft</span><br />Confédération suisse<br />Confederaziun svizra<br />Confoederatio Helvetica (CH)
|nomeCompleto = Confederazione Svizzera
|nomeUfficiale = {{de}} ''Schweizerische Eidgenossenschaft'';<br />{{fr}} ''Confédération suisse'';<br />Confederazione Svizzera;<br />{{rm}} ''Confederaziun svizra''
|linkBandiera = Flag of Switzerland.svg
|paginaBandiera = Bandiera svizzera
|linkStemma = Coat of Arms of Switzerland.svg
|paginaStemma = Stemma della Svizzera
|linkLocalizzazione = Location Switzerland Europe.png
|linkMappa = Karte Kantone der Schweiz farbig 2011.png
|motto = Unus pro omnibus, omnes pro uno (latino)<br />Italiano: «Uno per tutti, tutti per uno»<br />Tedesco: «Einer für alle, alle für einen»<br />Francese: «Un pour tous, tous pour un»<br />Romancio: «In per tuts, tuts per in»
|lingua = [[lingua tedesca|tedesco]]&nbsp;(63,7%), [[lingua francese|francese]]&nbsp;(20,4%), [[lingua italiana|italiano]]&nbsp;(6,5%); [[lingua romancia|romancio]]&nbsp;(0,5%) (coufficiale)<ref>Il [[lingua romancia|romancio]] è lingua ufficiale nei rapporti con le persone di lingua romancia: ex Art. 70 della [[:s:Svizzera, Confederazione - Costituzione|Costituzione Svizzera]].</ref>
|capitale = [[Berna]]
|capitaleAbitanti = 125.471
|capitaleAbitantiAnno = 31.12.2009
|governo = [[repubblica federale]] [[Repubblica direttoriale|direttoriale]]
|presidente = [[Micheline Calmy-Rey]] ([[2011]])
|indipendenza = Dal Sacro Romano Impero Germanico, [[1º agosto]] [[1291]]
|primoMinistro =
|elenco capi di stato = [[Presidenti della Confederazione Elvetica|Presidente della Confederazione]]
|elenco capi di governo =
|indipendenza = [[1º agosto]] [[1291]]
|ingressoONU = [[10 settembre]] [[2002]]
|superficieTotale = 41.285
|superficieOrdine = 132
|superficieAcqua = 3,7
|popolazioneTotale = 7.858.800
|popolazioneAnno = [[Luglio]] [[2010]]
|popolazioneOrdine = 94
|popolazioneDensita = 188
|continente = [[Europa]]
|orario = [[UTC+1]] <small>([[UTC+2]] in estate)</small>
|valuta = [[Franco svizzero]]
|PIL=522.435
|PILValuta= $
|PILAnno= 2010
|PILOrdine= 19
|PILprocapite= 41.765
|PILprocapiteValuta= $
|PILprocapiteAnno= 2010
|PILprocapiteOrdine= 7
|HDI= 0,874 ([[Lista_di_Paesi_per_Indice_di_sviluppo_umano#Molto_Alto|molto alto]])
|HDIAnno= 2010
|HDIOrdine= 13
|energia = <!-- consumo di energia pro capite - non scrivere kW/ab. che viene scritto già dal template - (consumo annuo totale in kWh diviso gli abitanti/365gg/24h) -->
|tld = .ch
|telefono = +41
|targa = CH
|inno = [[Salmo Svizzero]]
|festa = [[1º agosto]]
|patrono = [[San Nicola della Flüe]]
|note = [[File:Reliefkarte Schweiz.png|250px|center]]
}}
La '''Confederazione Svizzera'''<ref>{{DSS|I9826|Confederazione elvetica}}</ref> (in [[lingua latina]] '''Confœderatio Helvetica''', denominazione ufficiale tradotta in [[lingua tedesca|tedesco]] come ''Schweizerische Eidgenossenschaft'', in [[lingua francese|francese]] come ''Confédération suisse'' e in [[lingua romancia|romancio]] come ''Confederaziun svizra''), detta anche '''Confederazione Elvetica''' come calco linguistico dal nome latino e comunemente nota come '''Svizzera''' (in tedesco ''Die Schweiz'', in francese ''Suisse'', in romancio ''Svizra''), è uno [[Stato]] [[Stato federale|federale]] dell'[[Europa centrale]], composto di 26 [[Cantoni della Svizzera|cantoni]]. Confina a nord con la [[Germania]], ad est con l'[[Austria]] e il [[Liechtenstein]], a sud con l'[[Italia]] e ad ovest con la [[Francia]].
 
La misura tuttora in vigore è contenuta nell'articolo 37 della [[Convenzione di Vienna sul traffico stradale]]<ref>''[http://www.meltingpot.org/IMG/pdf/convenzione_vienna_8_novembre_1968-2.pdf Convenzione sulla circolazione stradale]'', Vienna, 8 novembre 1968. Formato pdf. URL consultato nel dicembre 2014.</ref> del 1968, la quale stabilisce che ogni autoveicolo in circolazione internazionale deve recare nella parte posteriore, oltre al proprio numero di immatricolazione, un segno distintivo dello Stato in cui è immatricolato.
La Svizzera è un paese alpino [[Stato senza sbocco al mare|senza sbocco al mare]], il cui territorio è geograficamente diviso tra il [[massiccio del Giura]], l'[[Altopiano svizzero|Altopiano]] e le [[Alpi svizzere]], che formano in totale una superficie di 41,285&nbsp;km². I 7,8 milioni di abitanti si concentrano soprattutto sull'Altopiano, dove vi si trovano le maggiori città: [[Zurigo]], [[Ginevra]], [[Berna]] e [[Basilea]]. Le prime due sono piazze finanziarie internazionali e vengono anche spesso considerate come le città aventi la qualità di vita più elevata al mondo, mentre Berna come capitale si occupa dell'interesse burocratico, politico e sociale della nazione e sempre qui è la sede del [[Parlamento svizzero]], il [[Palazzo Federale]] (in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Bundeshaus'').<ref>[http://www.mercer.com/qualityoflivingpr Quality of Living global city rankings 2009 – Mercer survey] mercer.com. Ricavato il 2009-07-06</ref> Con un reddito pro capite pari a 41.765 [[Dollaro americano|$]] ([[2010]]<ref>http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_GDP_(PPP)_per_capita</ref>), la Svizzera è uno dei Paesi economicamente più prosperi al mondo. Due terzi della forza lavoro sono attivi nel settore [[terziario (economia)|terziario]] e circa un terzo nel [[settore secondario|secondario]].
 
Nei Paesi dell'[[Unione europea]], ai sensi del Regolamento CE del Consiglio n. 2411/98 del 3 novembre 1998<ref>Documento scaricabile al dal sito [http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:31998R2411 EUR-Lex].</ref> (relativo al riconoscimento intracomunitario del segno distintivo dello Stato membro di immatricolazione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi) dal [[1999]] gli Stati membri "''riconoscono il segno distintivo dello Stato membro di immatricolazione esposto all'estremità sinistra della [[Targa automobilistica|targa]] di immatricolazione''" conforme alle direttive europee come "''equivalente a qualsiasi altro segno distintivo da essi riconosciuto al fine dell'identificazione dello Stato di immatricolazione del veicolo''". Tale norma si applica esclusivamente ai veicoli immatricolati negli Stati membri e circolanti nell'UE.
La Svizzera è suddivisa in tre regioni linguistiche e culturali: tedesca, francese, italiana, a cui vanno aggiunte le valli del Canton Grigioni in cui si parla il romancio. Il [[lingua tedesca|tedesco]], il [[lingua francese|francese]], l'[[lingua italiana|italiano]] sono lingue ufficiali e nazionali. Il [[lingua romancia|romancio]] è lingua nazionale dal 1938 ed è parzialmente lingua ufficiale dal 1996. Alla diversità linguistica si aggiunge quella religiosa con i cantoni protestanti e i cantoni cattolici.
 
== Elenco delle sigle in uso ==
Gli svizzeri quindi non formano una [[nazione]] nel senso di una comune appartenenza etnica, linguistica e religiosa. Il forte senso di appartenenza al Paese si fonda sul percorso storico comune, sulla condivisione dei miti nazionali e dei fondamenti istituzionali ([[federalismo]], [[democrazia diretta]], [[neutralità]]), sulla geografia ([[Alpi]]) e in parte sull'orgoglio di rappresentare un caso particolare in Europa.
{| class="wikitable sortable"
 
|-
La [[politica estera]] è contraddistinta dalla tradizionale neutralità, mantenuta sin dal [[1674]], anno della prima dichiarazione ufficiale di neutralità della Svizzera<ref>[http://www.auns.ch/i/meldungen/990508moergli.php La sostanza della neutralità svizzera], auns.ch</ref>. La Svizzera fa parte delle [[Nazioni Unite]] (dal [[2002]]), dell'[[European Free Trade Association|EFTA]], del [[Consiglio d'Europa]], dell'[[Organizzazione mondiale del commercio]]. La Svizzera ospita numerose organizzazioni internazionali, in particolare a [[Ginevra]], dove vi si trovano la sede della [[Croce Rossa]] e la sede europea dell'[[ONU]]. La [[capitale (città)|capitale]] federale della Svizzera è [[Berna]], che è anche la capitale dell'omonimo [[cantoni della Svizzera|cantone]].
!Sigla
 
!Stato
== Etimologia ==
|-
Il nome odierno ''Svizzera'' proviene da ''[[Canton Svitto|Svitto]]'' (tedesco: ''[http://de.wikipedia.org/wiki/Kanton_Schwyz Schwyz]''), uno dei cantoni ''Waldstätte'' che formavano il nucleo della [[Vecchia Confederazione]]. Il nome ''Svitto'' è attestato per la prima volta nel [[972]] come il villaggio di ''Suittes'' ed è forse legato all'alto tedesco antico ''suedan'' "bruciare", riferendosi alle foreste bruciate per creare nuovi spazi per gli insediamenti.<ref>Room, Adrian. ''Placenames of the World''. London: MacFarland and Co., Inc., 1997.</ref> Il nome è poi stato usato per il cantone e successivamente per l'intera confederazione.
|A
 
|{{AUT}}
Il nome antico ''[[Elvezia]]'' (latino: ''Helvetia'') proviene dagli ''[[elvezi]]'', una popolazione celtica stabilita sull'altopiano svizzero prima dell'era romana. Il nome degli elvezi è menzionato per la prima volta nel VI secolo a.C.<ref>Reproduction in R.C. De Marinis, ''Gli Etruschi a Nord del Po'', Mantova, 1986.</ref> Il nome [[Lingua latina#Il latino medievale e umanistico# Il latino oggi|neo-latino]] ''Confoederatio Helvetica'' o ''Helvetia'' viene usato quando non è conveniente o possibile l'uso di una o di tutte le lingue nazionali. Per questo motivo è il nome che appare sui francobolli e sulle monete.
|-
 
|AFG
== Storia ==
|{{AFG}}
{{main|Storia della Svizzera}}
|-
 
|AG
=== Prima del 1291 ===
|{{ATG}}
Le più antiche tracce di presenza umana in Svizzera risalgono a circa 150.000 anni fa.<ref name = Preistoria>[http://www.swissworld.org/it/storia/dalla_preistoria_ai_romani/i_tempi_preistorici/ Dalla preistoria ai romani] swissworld.org. Consultato il 2009-07-06</ref> Gli insediamenti agricoli più remoti ritrovati in Svizzera sono quelli di [[Gächlingen]], che si fanno risalire al 5300 a.C. circa.<ref name = Preistoria/>
|-
 
|AL
[[File:Theater Kaiseraugst.jpg|thumb|left|Fondata nel 44 a.C., [[Augusta Raurica]] Fu la prima colonia romana vicina al Reno ed è oggi il sito archeologico più importante in Svizzera<ref>[http://www.swissinfo.ch/eng/swissinfo.html?siteSect=108&sid=6054935&cKey=1126454871000 Switzerland's Roman heritage comes to life] swissinfo.ch</ref>]]
|{{ALB}}
 
|-
L'insediamento celtico più conosciuto della Svizzera è quello di [[La Tène]], sul [[lago di Neuchâtel]], che ha dato il nome alla cultura della tarda età del ferro avente inizio intorno al 450 a.C.<ref name = Preistoria/> Una delle popolazioni celtiche più importanti in svizzera erano gli [[elvezi]]. Nel 58 a.C., [[Giulio Cesare]] impedì agli elvezi di installarsi al di fuori dell'altipiano svizzero e questi ultimi furono disfatti alla [[Battaglia di Bibracte]] dalle sue armate.<ref name = Preistoria/> Nel 15 a.C., [[Tiberio]] I, che era destinato a diventare il secondo imperatore romano, e suo fratello [[Druso maggiore|Druso]], conquistarono le Alpi, integrandole nell'[[Impero romano]]. L'area occupata dagli elvezi fu prima parte dalla provincia della [[Gallia Belgica]] e poi della [[Germania superiore]], mentre la parte est della Svizzera moderna fu integrata nella provincia della [[Rezia]].
|AM<ref>Codice presente nelle targhe d'immatricolazione (posizionato in basso a sinistra).</ref>
 
|{{ARM}}
Durante l'[[alto Medioevo]], dal IV secolo, la parte ovest della Svizzera odierna era compresa nel territorio dei [[Burgundi]]. Gli [[Alemanni]] occuparono l'altopiano nel V secolo e le Alpi nell'VIII secolo, formando l'[[Alemannia]]. I territori della Svizzera moderna erano pertanto divisi tra i regni dell'Alemannia e della Burgundia.<ref name = Preistoria/> L'intera regione fu compresa nell'impero dei [[Franchi]] nel VI secolo, seguendo la vittoria di [[Clodoveo I]] sugli alemanni nel 504 d.C., e dopo con la dominazione dei Franchi sui Burgundi.
|-
 
|AND
Attraverso il resto del VI secolo, del VII e VIII secolo, le regioni svizzere continuarono sotto l'egemonia Franca ([[Merovingi]] e [[Carolingi]]). Ma dopo la sua massima estensione sotto [[Carlo Magno]], il regno franco fu diviso dal [[Trattato di Verdun]] nel 843.<ref name = Preistoria/> I territori della Svizzera odierna furono divisi tra [[Lotaringia]] e [[Regnum Teutonicorum]] finché vennero riuniti sotto il [[Sacro Romano Impero]] verso l'anno 1000.<ref name = Preistoria/>
|{{AND}}
 
|-
Verso il 1200, l'altopiano svizzero comprendeva le case di [[Casa di Savoia|Savoia]], [[Zähringen]], [[Asburgo]] e von [[Kyburg]].<ref name = Preistoria/> Ad alcune regioni ([[Canton Uri|Uri]], [[Canton Svitto|Svitto]], [[Untervaldo]], conosciute più tardi sotto il nome ''Waldstätte'') fu accordata l'[[immediatezza imperiale]] per garantire all'impero il controllo sui passi alpini.
|ANG
 
|{{AGO}}
=== La Confederazione ===
|-
{{main|Vecchia Confederazione}}
|ARM<ref>Codice presente nelle targhe ovali.</ref>
[[File:Bundesbrief.jpg|thumb|Il [[Patto eterno confederale]] del 1291]]
|{{ARM}}
Convenzionalmente, la storia della Confederazione elvetica ha inizio il [[1º agosto]] del [[1291]], quando i rappresentanti delle comunità montane di [[Canton Uri|Uri]], [[Canton Svitto|Svitto]] e [[Canton Untervaldo|Untervaldo]] (detti Cantoni primitivi o [[Waldstätte]]) si riunirono sul prato del [[Grütli]], sulle sponde del [[Lago dei Quattro Cantoni]], e stipularono il giuramento di alleanza eterna che costituisce la nascita della [[Confederazione]]. Il testo, tuttavia, affermava di rinnovare «con il presente accordo l'antico patto pure conchiuso sotto giuramento» e che fosse «opera onorevole ed utile confermare, nelle debite forme, i patti della sicurezza e della pace», patti dei quali si è però persa ogni traccia<ref>[http://www.lexilogos.com/declaration/suisse_patto_federale.htm Testo originale del patto]</ref>. Da ciò si presume che l'effettiva nascita dell'antica confederazione sia d'epoca ancora precedente a quella convenzionale.
|-
 
|AUS
Il [[Patto eterno confederale]] del 1291 costituiva una lega difensiva volta ad estromettere dalle valli gli [[Asburgo]]. A [[Battaglia di Morgarten|Morgarten]] ([[1315]]), [[Battaglia di Sempach|Sempach]] ([[1386]]) e [[Battaglia di Näfels|Näfels]] ([[1388]]) la fanteria confederata inflisse tre clamorose sconfitte agli [[Austria]]ci. Nel contempo nuovi [[cantone svizzero|cantoni]] aderivano alla confederazione: con l'adesione di [[Canton Lucerna|Lucerna]], [[Canton Zurigo|Zurigo]], [[Canton Glarona|Glarona]], [[Canton Zugo|Zugo]] e [[Canton Berna|Berna]] si costituì la cosiddetta ''[[Confederazione degli otto cantoni]]''.
|{{AUS}}
 
|-
Nel corso del [[XV secolo]] gli Svizzeri assoggettarono i territori di [[Argovia]] e [[Turgovia]] e ottennero l'alleanza di [[Ginevra (città)|Ginevra]], [[Vallese]], [[San Gallo]], [[Canton Appenzello|Appenzello]] e [[Grigioni]]. [[Carlo il Temerario]] di [[Borgogna]] fu sconfitto a [[Battaglia di Grandson|Grandson]] e [[Battaglia di Morat|Morat]]. Seguirono le adesioni di [[Canton Friburgo|Friburgo]] (1481) e [[Canton Soletta|Soletta]] (1491). Nel [[1501]] aderì [[Basilea]]. Intanto [[Canton Uri|Uri]], con l'aiuto di [[Untervaldo]], passò a sud delle [[Alpi]] e conquistò la valle settentrionale del fiume [[Ticino (fiume)|Ticino]]. Nel corso del secolo si diffuse in Svizzera la [[Riforma Protestante]] introdotta da [[Ulrico Zwingli]] a Zurigo e da [[Giovanni Calvino]] a Ginevra, che divenne la "capitale" del protestantesimo. Le guerre di religione che infuriarono in tutta l'Europa non risparmiarono il paese (lo stesso Zwingli morì sul campo di battaglia). [[Berna]] conquistò il [[Canton Vaud]] e vi diffuse il [[Protestantesimo]]. I cantoni rurali rimasero generalmente cattolici, mentre i cantoni "cittadini" accolsero la Riforma.
|AX
È nel villaggio di [[Glarona]] (capoluogo dell'omonimo [[Canton Glarona|cantone]]) che venne giustiziata l'ultima [[strega]] in Europa, [[Anna Goeldi]] - siamo nel [[1782]].
|{{ALA}}
 
|-
Nel [[1648]] con la [[Pace di Westfalia]] venne riconosciuta l'indipendenza della Svizzera dall'[[Sacro Romano Impero|Impero]] (nello stesso trattato ottennero l'indipendenza anche i [[Paesi Bassi]]). Nel [[1798]] la Svizzera fu invasa dalle truppe [[Rivoluzione Francese|rivoluzionarie]] francesi e trasformata in una [[Repubblica (forma statuale)|repubblica]] unitaria: la [[Repubblica Elvetica]]. Non c'erano più cantoni ma solo semplici unità amministrative, sul modello dei Départements francesi. Nel [[1803]] Napoleone fece tornare la Svizzera uno stato confederale tramite l'[[Atto di Mediazione]]. Da questo momento non ci furono più territori soggetti ad altri cantoni (i [[baliaggi]]); ogni cantone fu messo sullo stesso piano degli altri. Nacquero così i cantoni [[Canton Argovia|Argovia]], [[Canton Grigioni|Grigioni]], [[Canton San Gallo|San Gallo]], [[Turgovia]], [[Canton Ticino|Ticino]], e [[Canton Vaud|Vaud]]. Finita l'era napoleonica, al [[Congresso di Vienna]] del [[1815]] vennero riconosciute internazionalmente le frontiere esterne della Svizzera e quelle interne tra cantoni. Le grandi potenze imposero al Paese la «neutralità armata permanente» per sottrarlo all'influenza francese. Ai 19 cantoni della Mediazione si aggiunsero [[Canton Neuchâtel|Neuchâtel]], [[Vallese]] e [[Canton Ginevra|Ginevra]]. Il Patto federale (1815-1848) [[Restaurazione|restaurò]] la confederazione di cantoni sovrani, che avevano perso la loro autonomia sotto il dominio napoleonico.
|AZ
 
|{{AZE}}
=== Lo Stato federale ===
|-
{{Vedi anche|Partiti politici svizzeri}}
|B
Nel [[1845]] i cantoni conservatori-cattolici costituirono una propria lega (''Sonderbund''). La [[Guerra del Sonderbund]] fu rapidamente vinta dai cantoni liberali. Nel [[1848]] entrò in vigore la nuova costituzione e la Svizzera, da confederazione di stati, diventò uno stato federale. Il 12 maggio [[1872]] una nuova riforma della Costituzione federale venne rifiutata dai cittadini in un referendum<ref>Emilio Motta, ''[[Effemeridi]] ticinesi'', ristampa Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991, 43.</ref>.
|{{BEL}}
[[File:Gotthard Eröffnungszug Bellinzona.jpg|thumb|left|Inaugurazione della [[Galleria ferroviaria del San Gottardo|linea del Gottardo]] nel [[1882]]]]
|-
 
|BD
Durante gli anni dalla [[Prima guerra mondiale|prima]] e della [[Seconda guerra mondiale]] seguì una stretta [[neutralità]], ciò non impedì alle forze belligeranti di sviluppare una fitta rete di spionaggio nella principali città svizzere. Il governo dovette collaborare con le potenze belligeranti per assicurare l'indispensabile sopravvivenza delle principali industrie del paese; le banche prestarono servizi finanziari negli scambi internazionali. Durante il [[secondo conflitto mondiale]] l'atteggiamento delle autorità elvetiche nei confronti dei [[rifugiati]] oscillò da una moderata apertura<ref>Calvo, 2010.</ref> alla politica della "Barca piena" ("vollen Boot"), respingendo parecchi rifugiati, anche su pressione delle autorità [[germania nazista|tedesche]] e [[Italia fascista|italiane]]. Il ruolo della Confederazione durante la seconda guerra mondiale è stato indagato criticamente dalla Commissione Bergier (dal nome dello storico che presiedeva il gruppo di lavoro) istituita dal governo svizzero<ref>http://www.admin.ch/cp/i/3c1f5941_1@fwsrvg.bfi.admin.ch.html</ref>.
|{{BGD}}
 
|-
Nel [[1971]] in un [[referendum]] gli elettori maschi accordarono finalmente anche alle donne il diritto di voto a livello federale. Nel [[1979]] il [[Canton Giura]] si staccò da [[Berna]] e diventò il ventiseiesimo cantone. Nel [[1984]] [[Elisabeth Kopp]] del [[Partito Liberale Radicale (Svizzera)|Partito radicale]] fu la prima donna eletta [[Consiglio federale (Svizzera)|ministro]]. Nel [[1990]] [[Canton Appenzello Interno|Appenzello Interno]], ultimo cantone ad adeguarsi, introdusse il suffragio femminile, per decisione del [[Tribunale federale svizzero|Tribunale federale]].
|BDS
 
|{{BRB}}
Nel [[1986]] in un [[plebiscito]] gli elettori rifiutarono di entrare nelle [[Nazioni Unite]]. Nel [[1992]] rifiutarono di partecipare all'area economica europea. In questa occasione il paese si divise tra la [[Romandia]] (Svizzera francese), favorevole a un'integrazione nell'Unione Europea, e la [[Svizzera tedesca]] e [[Svizzera italiana|italiana]], che volevano mantenere la totale indipendenza del Paese. Nel 1992 la Svizzera è invece entrata a far parte delle maggiori organizzazioni [[capitalismo|capitalistiche]] mondiali, la [[Banca Mondiale]] e il [[Fondo Monetario Internazionale]].
|-
[[Image:SwissExpo02-Neuchatel.png|thumb|right|Padiglione di Expo.02 a [[Neuchâtel]]]]
|BF
 
|{{BFA}}
Durante gli anni Novanta la Svizzera ha vissuto una lunga crisi caratterizzata da bassi tassi di crescita economica e dal venir meno della fiducia dei cittadini in alcuni ambiti e settori pubblici ([[scandalo delle schedature]], vicenda degli averi ebraici<ref>[[Swissinfo]], [http://www.swissinfo.ch/ita/societa/Laccordo_sui_fondi_ebraici_ha_purificato_la_Svizzera.html?cid=1240852 l'accordo sui fondi ebraici ha "purificato" la Svizzera]. e [[Corriere della Sera]], [http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/14/Oro_nazista_risarcimento_agli_ebrei_co_0_9808148253.shtml Oro nazista, risarcimento agli ebrei], 14 agosto 1998</ref>, [[Swissair|fallimento della compagnia aerea Swissair]]). Nel [[1999]] [[Ruth Dreifuss]] fu la prima donna eletta alla presidenza della Confederazione. Tre anni dopo, con una nuova votazione popolare, questa volta con esito positivo, la Svizzera entrò ufficialmente nelle [[Nazioni Unite]] il [[10 settembre]] [[2002]], lo stesso anno si tenne l'esposizione universale [[:fr:Exposition nationale suisse de 2002|Expo.02]]. Con il nuovo millennio l'economia elvetica ha ricominciato a crescere con tassi superiori alla media europea<ref>http://www.swissinfo.ch/ita/LOCSE_non_ancora_soddisfatta_delleconomia_svizzera.html?cid=6232346</ref>. Pur continuando ad osservare una stretta [[neutralità]], si è accentuata l'internazionalizzazione dell'economia [[svizzero|rossocrociata]] (4º paese "più globalizzato" secondo il KOF)<ref>http://en.wikipedia.org/wiki/Globalization_Index e http://www.osec.ch/internet/osec/it/home/export/international_rankings/wirtschaftl.html</ref>, considerata fra le più competitive al mondo<ref>http://www.kmu.admin.ch/aktuell/00305/01752/01938/index.html?lang=it</ref> (nel 2009<ref>http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200909articoli/47098girata.asp</ref> e nel 2010 al primo posto<ref>http://info.rsi.ch/home/channels/informazione/info_on_line/2010/09/09-Economia-svizzera-la-pi-competit</ref>), mentre il [[reddito procapite]] e la [[Indagini sulla qualità di vita nelle città mondiali|qualità di vita nelle sue città]] sono stabilmente ai vertici delle classifiche internazionali<ref>http://www.swissinfo.ch/ita/speciali/la_svizzera_dei_record/record_mondiali/Le_citta_con_la_migliore_qualita_di_vita_al_mondo.html?cid=402190&rss=true</ref>.
|-
 
|BG
== Geografia ==
|{{BGR}}
{{Vedi anche|Geografia svizzera}}
|-
La Svizzera è l'unico paese con territori estesi sia a sud che a nord della catena alpina.<ref>Considerando i bacini dell'[[Mare Adriatico|Adriatico]] per il versante sud e il [[Mar del Nord]] per il versante nord.</ref> Ne risulta una diversità elevata di climi e paesaggi su uno spazio ristretto.
|BH<ref>Iniziali di ''British Honduras''; la sigla non ufficiale, con le lettere allineate in verticale a sinistra della targa, è BZ.
il Paese confina a nord con [[Germania]] e [[Francia]], a ovest con la Francia, a sud con l'[[Italia]] e a est con l'[[Austria]] e il [[Liechtenstein]].
</ref>
=== Morfologia ===
|{{BLZ}}
[[File:705x466-Suisse topog 5°5 11° 45°5 48°.PNG|thumb|250px|Carta topografica della Svizzera]]
|-
La Svizzera è un territorio prevalentemente montuoso. La struttura geologica della Svizzera è il risultato della convergenza delle [[Tettonica a zolle|zolle continentali]] africana ed europea negli ultimi milioni di anni.
|BHT
La Svizzera occupa tre regioni morfologiche principali: il [[Giura (catena)|Giura]], una catena montuosa calcarea, l'[[altipiano svizzero|altopiano centrale]] (''Mittelland'') e le [[Alpi svizzere|Alpi]]. A queste vanno aggiunte due piccole regioni: l'estremo meridionale della Svizzera, ossia il [[Distretto di Mendrisio|Mendrisiotto]], che morfologicamente fa parte della [[Val Padana|pianura Padana]], e [[Basilea]], che giace nel [[Fossa Renana|bassopiano renano]].
|{{BTN}}
 
|-
=== Montagne ===
|BIH
[[File:Hauteroute.jpg|left|thumb|Il [[Cervino]] e la [[Dent d'Hérens]] sono alcuni dei numerosi 4000 metri del Vallese]]
|{{BIH}}
{{vedi anche|Alpi svizzere}}
|-
In Svizzera svettano complessivamente 74 cime oltre i 4000 metri, di cui 55 completamente nel territorio svizzero e 19 al confine con l'Italia. Le dodici cime più alte sono tutte nelle Alpi [[Canton Vallese|vallesane]]. Il punto più elevato è rappresentato dai 4.634 m s.l.m. sul livello del mare della Punta Dufour del massiccio del [[Monte Rosa]], poco distante dall'Italia, mentre la montagna più alta interamente nel territorio della Confederazione è il [[Dom (monte)|Dom]], di 4.545 m s.l.m., tra [[Zermatt]] e [[Saas Fee]]. Il monte svizzero (condiviso con l'Italia) più noto al mondo è probabilmente il [[Matterhorn]], anche conosciuto come [[Cervino]] (4.478 m s.l.m.), a sud di Zermatt. Anche il gruppo composto da [[Eiger]] (3970 m s.l.m.), [[Mönch]] (4.107 m s.l.m.) e [[Jungfrau]] (4.158 m s.l.m.) nelle Alpi [[Canton Berna|bernesi]] è uno dei panorami più fotografati.<br style="clear:left;"/>
|BOL
 
|{{BOL}}
=== Fiumi ===
|-
[[File:Rhine.jpg|thumb|Le gole del Reno nei [[Grigioni]] ]]
|BR
{{Vedi anche|Fiumi della Svizzera}}
|{{BRA}}
I maggiori fiumi svizzeri, tra cui i grandi fiumi europei [[Reno]] e [[Rodano (fiume)|Rodano]] nascono dal [[massiccio del San Gottardo]], che dà alla luce anche il [[Ticino (fiume)|Ticino]] che scorre verso sud, e la [[Reuss]], che forma a nord il [[Lago dei Quattro Cantoni]]. Tutti i fiumi svizzeri confluiscono nel Reno o nel Rodano, tranne il Ticino, che sfocia nel [[Po]], e l'[[Eno (fiume)|Eno]], che nasce presso il [[passo del Maloja]] e si getta nel [[Danubio]]. Le Alpi svizzere fungono quindi da spartiacque, generando corsi d'acqua che si dirigono verso l'[[Oceano Atlantico]], il [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] occidentale, il Mediterraneo orientale e il [[Mar Nero]].
|-
 
|BRN
Il corso d'acqua più lungo nel territorio svizzero è il Reno, lungo 375&nbsp;km, seguito dal suo affluente [[Aar (fiume)|Aar]] con 295&nbsp;km e dal Rodano con 264&nbsp;km.
|{{BHR}}
 
|-
=== Laghi ===
|BRU
[[File:Brunnen.jpg|thumb|Il [[lago dei Quattro Cantoni]] in Svizzera centrale ]]
|{{BRN}}
{{Vedi anche|Lista di laghi e dighe della Svizzera}}
|-
A causa della sua struttura topografica e in eredità dalle [[era glaciale|ere glaciali]], il territorio svizzero ospita circa 1.500 laghi, per la maggior parte laghetti di montagna.
|BS
 
|{{BHS}}
Il lago con la maggior estensione in Svizzera è il [[Lemano]] (580,03&nbsp;km², di cui il 60% in territorio svizzero), formato dal [[Rodano (fiume)|Rodano]], su cui si specchiano [[Ginevra]] e [[Losanna]]. Con i suoi 536&nbsp;km², il [[lago di Costanza]], al confine con [[Austria]] e [[Germania]] e formato dal Reno, è solo leggermente meno esteso. A sud delle Alpi, il territorio svizzero è bagnato da due laghi: il [[lago Maggiore]], la cui parte in territorio svizzero è poco estesa (19,20&nbsp;km²) in rapporto alla parte italiana, che ha come immissario ed emissario è il [[Ticino (fiume)|Ticino]], e il [[lago di Lugano]] (o Ceresio), anch'esso ramificato sia in territorio svizzero che italiano. Il [[lago Maggiore]], il cui pelo dell'acqua rappresenta il punto più basso della Svizzera (193 m s.l.m.), prende il proprio nome dal fatto di essere il più grande tra i quattro laghi dell'[[Insubria]]<ref>in effetti il più esteso è il [[lago Maggiore]]con 212 km². Il lago di Garda, più grande, si trova in Lombardia, ma non in Insubria</ref>. I laghi più grandi completamente in territorio elvetico sono il [[lago di Neuchâtel]] (215,20&nbsp;km²), il [[lago dei Quattro Cantoni]] (113,72&nbsp;km²) e il [[lago di Zurigo]] (88,17&nbsp;km²).
|-
 
|BU
=== Clima ===
|{{BDI}}
Nonostante la sua posizione all’interno del [[continente europeo]], il clima del paese è influenzato dall’[[Oceano Atlantico|Atlantico]]. Le correnti d’aria provenienti da occidente portano sui cieli svizzeri aria umida e mite, in modo da raffreddare il clima in estate e di mantenerlo temperato in inverno. Le precipitazioni sono abbondanti durante tutti i mesi dell’anno. Le regioni che si trovano a Sud delle [[Alpi]] sono influenzate dal [[clima mediterraneo]] e registrano inverni più caldi che al nord. Le valli alpine risultano riparate dalle forti precipitazioni e alcune hanno un clima più secco delle regioni circostanti (2000&nbsp;mm di acqua all’anno nelle [[Prealpi]] contro i circa 650 dell’[[Engadina]] e i 550 del [[Vallese]]). La variazione di temperatura nelle diverse località svizzere è influenzata soprattutto dall’[[altitudine]]. Sull’[[Altopiano svizzero|Altopiano]] (''[[:de:Mittelland (Schweiz)|Mittelland]]'') le temperature vanno da 1&nbsp;°C in gennaio ai 17&nbsp;°C in luglio. Nel Sud del [[Canton Ticino|Ticino]] sono mediamente superiori di 2 o 3&nbsp;°C. Sopra i 1500 di altitudine le temperature oscillano dai -5° in gennaio agli 11&nbsp;°C in luglio. Una singolarità del clima elvetico è costituita dal [[favonio]] (''[[:de:Föhn|Föhn]]''): vento che spira in direzione Nord-Sud creando delle zone miti e asciutte nei mesi invernali<ref>http://www.meteosvizzera.admin.ch/web/it/clima/clima_della_svizzera.html</ref>.
|-
 
|BVI
== Natura ==
|{{VGB}} &nbsp; &nbsp;
 
|-
=== Flora e fauna ===
|BY
[[File:Swiss National Park 145.JPG|thumb|left|Scorcio del paesaggio alpino: prati e boschi di conifere.]] Il 30% circa della superficie del paese è ricoperta da boschi. Sulle [[Alpi]] dominano le [[conifere]] ([[Abete|abeti]], [[pecci]], [[larici]] e [[pino cembro|pini cembri]]). I boschi alpini hanno l'importante funzione di trattenbere gli smottamenti, impedire le [[frana|frane]] e permettere una filtrazione più equilibrata dell'acqua piovana nel terreno. Sull'[[Altopiano Svizzero|Altopiano]], nel [[Giura (catena montuosa)|Giura]] e sul versante sud delle [[Alpi]] (al di sotto dei 1000 [[Metri sul livello del mare|m]]) dominano invece le [[latifoglie]].<ref>Oskar Bär, Geografia della Svizzera, Locarno, 1985</ref> In [[Canton Ticino|Ticino]], in particolare, vi sono ancora importanti selve [[Castagno|castanili]], che rivestivano negli anni passati un fondamentale ruolo economico per la popolazione. La parte del territorio non boschiva né coperta dagli insediamenti è tenuta a [[pascolo]] oppure è coltivata: principalmente [[orzo]], [[avena]], [[frumento]], [[mais]], [[patate]], [[Barbabietola da zucchero|barbabietole]] e alberi da frutta: [[Melo|meli]] nella parte orientale (destinati in gran parte alla produzione del mosto) e [[Ciliegio|ciliegi]] nella [[Svizzera centrale]]. Nella [[Svizzera romanda]], lungo il [[Reno]] e nel [[Canton Ticino]] riveste un'importanza sempre maggiore la coltivazione della [[Vite (botanica)|vite]] (9.000 aziende, 13.000 ettari di vigneti, 120 milioni di litri di vino, per la metà bianco).<ref>http://www.agricoltura.ch/it/sapere/piante/</ref>
|{{BLR}}
|-
[[Image:CH cow 2.jpg|thumb|220px|Una "[[Bruna (razza bovina)|Bruna alpina]]" (Brauvieh) pascola sulle [[Alpi]], con il tipico campanaccio.]]
|C
In Svizzera vivono circa 83 specie di [[mammiferi]]. I grandi [[predatori]] sono scomparsi nell'ultimo secolo; tuttavia l'importanza dei predatori per il mantenimento di un [[ecosistema]] sano è stata presto compresa e oggi [[Lince|linci]], [[lupo|lupi]] e orsi bruni sono protetti. La lince è stata reintrodotta artificialmente, i lupi sono migrati dalla [[Francia]], mentre nella parte sudorientale del [[Cantone dei Grigioni]] è riapparso, nel [[2005]], l'orso bruno, migrato probabilmente dal [[Trentino]] o dalla [[Slovenia]]. Le volpi rosse, i gatti selvatici e le martore non sono mai scomparsi e - anche se in numero ridotto - sono ancora visibili. La lontra europea è invece scomparsa nel [[1990]], ma è riapparso il castoro (insediatosi soprattutto lungo la [[Thur (Svizzera)|Thur]]).<ref>http://www.wwf.ch/it/ilwwf/inostritemi/biodiversita/specie/protezionedellespecie/castoro.cfm</ref> Fra i componenti della fauna stanziale svizzera (comune a quasi tutto l'[[Alpi|arco alpino]]), si trovano inoltre: il [[Rupicapra rupicapra|camoscio]], lo [[Capra ibex|stambecco]], il [[Cervus elaphus|cervo]], la [[Marmota marmota|marmotta]], lo [[Sciurus vulgaris|scoiattolo]], la [[Pica pica|gazza]], il [[Picidae|picchio]], il [[Corvus frugilegus|corvo]], il [[Alcedo atthis|martin pescatore]], il [[falco]], il [[Sus scrofa|cinghiale]], il [[Erinaceus europaeus|riccio]], la [[Lepus europaeus|lepre]], la [[salamandra (zoologia)|salamandra]], il [[Triturus|tritone]], la [[Salmo trutta|trota]], il [[Salvelinus alpinus|salmerino alpino]], il [[Squalius cephalus|cavedano]], il [[Esox lucius|luccio]], la [[Alectoris graeca|coturnice]], l'[[Mustela erminea|ermellino]], il [[Capreolus capreolus|capriolo]], il [[Tetrao urogallus|gallo cedrone]], il [[Bonasa bonasia|francolino di monte]] e il [[Tetrao tetrix|fagiano di monte]].
|{{CUB}}
|-
Ingente il patrimonio zootecnico, che garantisce due terzi del reddito dell'agricoltura svizzera (e i bovini da soli costituiscono metà del reddito). Nel paese vengono allevati soprattutto bovini: ve ne sono oltre 1,7 milioni, principalmente razze da latte: la Pezzata rossa, la Simmental e la [[Bruna (razza bovina)|Bruna alpina]]. Ogni anno circa 750.000 capi di bestiame raggiungono i circa 10.000 [[Alpeggio|alpeggi]] in alta quota. Si contano anche 400.000 [[Pecora|pecore]] (importanti per la gestione e la cura dei pascoli ripidi), 60.000 capre (principalmente Saanen, Camosciata, Toggenburgo e Nera verzaschese), circa un migliaio di [[Suino|suini]] e 6,3 milioni di volatili (per un terzo galline ovaiole).<ref>http://www.agricoltura.ch/it/sapere/animali/</ref>
|CAM
 
|{{CMR}}
=== Biodiversità ===
|-
Sul territorio svizzero sono presenti circa 10.000 specie [[vegetali]] e poco meno di 40.000 specie [[animali]]<ref>http://www.swissworld.org/it/ambiente/biodiversita/biodiversita/</ref>. La [[biodiversità]] è generalmente elevata nelle zone montagnose, nelle foreste e sulle superfici verdi delle zone abitate. Tuttavia, sulla maggior parte del territorio utilizzato intensamente, come gran parte dell'[[Altopiano Svizzero|Altopiano]], la biodiversità diminuisce. Solo raramente il numero di specie è in aumento e questo è dovuto alla colonizzazione da parte di specie già diffuse, un fenomeno che comporta "la semplificazione e la banalizzazione degli [[habitat]]"<ref>http://www.bafu.admin.ch/biodiversitaet/07980/index.html?lang=it</ref>. Attualmente in Svizzera è stato monitorato lo stato di salute di circa il 20% delle specie ([[Regno vegetale|piante]], [[Regno animale|animali]] e [[funghi]]). Circa un terzo delle specie monitorate risulta essere a rischio e potenzialmente minacciato di estinzione. In particolare è a rischio il 79% delle specie di rettili e il 70% di quelle degli anfibi<ref>Ibidem</ref>.
|CDN
 
|{{CAN}}
=== Protezione dell'ambiente ===
|-
[[Image:Swiss National Park 023.JPG|thumb|left|275px|Il [[Parco nazionale Svizzero|Parco nazionale svizzero]] nel [[Canton Grigioni]]]]
|CGO
Le prime [[Riserva naturale|zone protette]] sul territorio svizzero sono state le bandite federali di caccia (foreste in cui vige il divieto di caccia) istituite nel [[1875]] per proteggere le specie di [[ungulati]] all'epoca fortemente minacciate (camosci, stambecchi, cervi, caprioli): attualmente vi sono 41 bandite di caccia che coprono complessivamente una superficie di 150.900 ettari (quasi il 4% della superficie svizzera). Il 1° agosto [[1914]] venne creato il [[Parco nazionale Svizzero|Parco Nazionale svizzero]], nel [[Canton Grigioni]] (dal [[1979]], [[Riserva della biosfera|Riserva]] [[Unesco]] della biosfera). Nel [[1961]] a [[Zurigo]] venne fondato il [[WWF|Wwf]], da allora la sensibilità per la protezione dell'ambiente è andata crescendo. A partire dal [[1991]] è stata decisa la protezione di ambienti adatti agli uccelli acquatici e di zone di sosta per gli [[uccelli migratori]]. Nello stesso anno si è decisa la protezione di biotopi di importanza nazionale: [[Palude|paludi]] alte e intermedie ([[1991]]), zone [[golena|golenali]] ([[1992]], attualmente 283 siti per una superficie complessiva di 22.640 ettari), paludi ([[1994]]), siti adatti alla riproduzione degli anfibi ([[2001]], 897 siti, per una superficie di 13.900 ettari), prati secchi e pascoli secchi ([[2010]], 3000 siti)<ref>http://www.bafu.admin.ch/biodiversitaet/10372/index.html?lang=it</ref>.
|{{COD}}
Negli ultimi anni il numero delle aree protette e dei parchi è notevolmente aumentato. Sul territorio nazionale si contano cinque parchi, oltre al [[Parco nazionale Svizzero|PNS]]), il ''Parco naturale regionale dell'[[Entlebuch (distretto)|Entlebuch]]'' (39.500 ettari) nel [[Canton Lucerna]], il ''Parco naturale di [[Thal]]'' nel [[Canton Soletta]], il ''Wildnispark'' di Zurigo-Sihlwald (alle porte di [[Zurigo]]) e il ''Parco naturale della [[Val Mustair]]'' nel [[Canton Grigioni]]. Nel [[2011]] sono state inoltrate domande per l'istituzione di altri otto parchi: il Parco del paesaggio di Binntal (nel [[Canton Vallese]]), il Parco di Chasseral, quello di Diemtigtal, quello del Gantrisch e quello del [[Lago di Thun]] e Hohgant (nel [[Canton Berna]]), il Parco della [[Distretto della Gruyère|Gruyère]] (nel [[Canton Friburgo]]) e lo Jurapark (nel [[Canton Argovia]]). Sono attualmente in allestimento altri sette parchi: il [[Adula|Parc Adula]] (nei cantoni [[Canton Ticino|Ticino]] e [[Cantone dei Grigioni|Grigioni]]), il Parco del [[Locarnese]] (nel [[Canton Ticino]]), il Parco Beverin (nel Canton Grigioni), il Parco della [[Doubs (fiume)|Doubs]] (nei cantoni di [[Canton Neuchâtel|Neuchâtel]] e [[Canton Giura|Giura]]), il Parco del Giura Vodese (nel [[Canton Vaud]]) e i parchi di Pfyn-Finges e della Val d'Hérens (nel [[Canton Vallese]])<ref>Ibidem</ref>.
|-
 
|CH
== Popolazione ==
|{{CHE}}
==== Lingue nazionali e ufficiali ====
|-
{{Vedi anche|Lingua italiana in Svizzera}}
|CHN
 
|{{CHN}}
[[File:Sprachen CH 2000 IT.png|thumb|500px|right|Ripartizione delle lingue ufficiali in Svizzera (2000)]]
|-
Le lingue parlate in Svizzera sono quattro, ossia, in ordine per numero di locutori materni: il [[lingua tedesca|tedesco]], il [[lingua francese|francese]], l'[[lingua italiana|italiano]] e il [[lingua romancia|romancio]].
|CI
Le prime tre lingue sono definite "nazionali e ufficiali" a livello federale. Dal [[1938]] anche il romancio è "lingua nazionale" e dal [[1999]] è pure lingua ufficiale "nei rapporti [della Confederazione] con le persone di lingua romancia". Vale a dire che ogni documento ufficiale pubblicato in Svizzera deve essere disponibile in tedesco, francese e italiano, mentre se ne fornisce una versione in romancio solo su richiesta.
|{{CIV}}
 
|-
L'organizzazione del sistema scolastico è lasciata ai singoli cantoni, quindi in ogni cantone l'insegnamento viene impartito nella lingua o nelle lingue ufficiali del cantone, mentre è obbligatorio lo studio di almeno un'altra delle tre lingue nazionali. Quasi tutti i programmi scolastici prevedono anche l'insegnamento come lingua straniera dell'[[Lingua inglese|inglese]]. Ogni cittadino svizzero ha il diritto di potersi rivolgere alle istituzioni nazionali in una delle tre lingue ufficiali e di ricevere risposta in tale lingua. Ciò vale anche per i romanci. Questo plurilinguismo, però, non vale a livello dei cantoni e dei comuni, in cui ogni territorio decide indipendentemente sulle questioni linguistiche a livello locale.
|CL
 
|{{LKA}} (ex [[Ceylon]])
Il confine dei cantoni svizzeri non ricalca quasi mai il confine linguistico: vi sono, al contrario, cantoni plurilingui. 11 cantoni e 6 semicantoni parlano solo tedesco. 4 cantoni solo francese. Il [[Canton Vallese]], il [[Canton Berna]] e il [[Canton Friburgo]] sono bilingui tedesco e francese. Il [[Canton Ticino]] è l'unico di lingua italiana (solo il comune di [[Bosco/Gurin]] è di lingua tedesca). Il [[Canton Grigioni]] è l'unico trilingue: tedesco, italiano e romancio. Nel [[2000]] il [[lingua tedesca|tedesco]] era parlato dal 63,7% degli svizzeri, il [[lingua francese|francese]] dal 20,4% (in 7 cantoni), l'[[lingua italiana|italiano]] dal 6,5%, e il [[romancio]] dallo 0,5%. Il 9,0% della popolazione parla una lingua non nazionale. Queste percentuali includono infatti le persone senza la cittadinanza elvetica che vivono in Svizzera (23% della popolazione nel [[2009]]). Se si tiene invece conto solo di cittadini svizzeri, la ripartizione linguistica è la seguente: germanofoni 72,5%, francofoni 21,0%, italofoni 4,3%, romanciofoni 0,6%, altri 1,6% (censimento 2000).
|-
 
|CO
==== Lingue senza riconoscimento ufficiale ====
|{{COL}}
[[Image:Jenische1928e.jpg|thumb|250px| Famiglia di [[Jenisch]] sul Lago di Lauerz, [[Canton Svitto]], [[1928]]]]
|-
Gli svizzeri germanofoni comunicano tra di loro usando in stragrande maggioranza un dialetto tedesco, spesso definito unitariamente '''[[svizzero tedesco|svizzerotedesco]]''' (''schwitzerdütsch'') anche se costituito in realtà da un insieme di varietà diverse. Questo fatto è dovuto anche alla volontà di differenziarsi dai tedeschi di [[Germania]] e opporsi alla spinta pangermanista che coinvolse i tedescofoni fra la fine del [[XIX secolo]] e il [[Nazionalsocialismo]], quando in Svizzera era diffuso anche il tedesco standard. A conseguenza di tale processo, il dialetto si è rapidamente diffuso anche nei mass-media elettronici e nella società dello spettacolo a partire dalla seconda metà del [[XX secolo|Novecento]]. Grazie a quest'evoluzione, lo svizzerotedesco viene ora utilizzato automaticamente in quasi tutti i registri linguistici del parlato. In [[Romandia]], gli svizzeri francesi, conservano nelle zone rurali il loro dialetto francese: il '''patoi romando'''.
|COM
In [[Canton Ticino]] e nei Grigioni Italiani è molto diffusa nella comunicazione quotidiana la [[Lingua Lombarda]], nella variante "ticinese" , "poschiavina" e "bregagliotta". L'idioma, riconosciuto dall'Unesco come lingua, non è riconosciuto dal [[Canton Ticino]] come lingua ufficiale, ma è sostenuto da varie iniziative cantonali tra cui il [http://www.ti.ch/DECS/dcsu/ac/cde/ Centro di dialettologia e etnografia] che ha pubblicato un dizionario, un lessico e una raccolta dei documenti orali.
|{{COM}}
Accanto ai dialetti nelle tre regioni linguistiche, nel corso dei secoli, gli [[zingari]] svizzeri (e altri itineranti associati alla loro comunità) elaborarono una lingua propria, lo [[Jenisch]], imparentata con un dialetto tedesco tardomedievale (il [[:de:Rotwelsch|Rotwelsch]]). Attualmente lo '''Jenisch''' è conosciuto da circa 35.000 persone (100.000 nell'Europa centrale)<ref>http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I8247.php</ref>.
|-
Il '''serbocroato''', infine, viene parlato o compreso dall'1,5% della popolazione residente in Svizzera. Si tratta di immigrati o discendenti di immigrati provenienti dai Peasi della [[ex Jugoslavia]] (soprattutto [[Serbia]], [[Croazia]] e [[Bosnia-Erzegovina|Bosnia]]).
|CR
 
|{{CRI}}
==== Immigrazione ====
|-
{{Vedi anche|italo-svizzeri}}
|CV
[[File:Hermann Hesse 1927 Photo Gret Widmann.jpg|thumb|left|[[Hermann Hesse]] in un'immagine del [[1927]]: immigrato in Svizzera dalla [[Germania]] nel [[1912]], diede un contributo fondamentale alla letteratura e ricevette il [[Premio Nobel per la letteratura|Premio Nobel]] nel [[1946]].]]
|{{CPV}}
La Svizzera è un [[immigrazione|paese di immigrazione]] da lunga data: nel [[1830]] gli '''immigrati''' rappresentavano il 2,1% della popolazione, cresciuti al 18% nel [[1913]]. Da allora il numero è rimasto, in termini percentuali, costante. Nel [[2008]] gli stranieri rappresentavano circa il 21,7% della popolazione, facendo della Svizzera il paese europeo con la più alta presenza di immigrati dopo il [[Lussemburgo]].<ref>http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/3-07092010-AP/EN/3-07092010-AP-EN.PDF</ref> Annualmente viene [[naturalizzazione|naturalizzato]] circa un decimo della popolazione straniera (ma la tendenza è in aumento: le naturalizzazioni sono triplicate dal [[1992]] al [[2005]]). Nel [[2005]] circa un terzo della popolazione residente era immigrato o discendente di immigrati. La maggior parte degli stranieri proviene dagli Stati che componevano la [[Jugoslavia]] (21,4%), dall'[[Italia]] (18,9%), dalla [[Germania]] (11,2%), dal [[Portogallo]] (11,1%), dalla [[Turchia]] (4,8%), dalla [[Francia]] (4,7%) e dalla [[Spagna]] (4,4%)<ref>http://www.swissworld.org/it/popolazione/la_popolazione_svizzera/gli_stranieri/</ref>. Nel [[2009]] il numero degli stranieri è aumentato di 38.700 unità (+2,2%; a 1.802.300 stranieri in termini assoluti) portando la quota degli stranieri al 22,9% della popolazione del paese; la comunità più numerosa è quella [[italo-svizzeri|italiana]] (293.000 persone) seguita da quella [[Germania|tedesca]] (265.000 presone). Sempre nel [[2009]], 43.400 persone hanno ricevuto la [[Cittadinanza svizzera|cittadinanza elvetica]]<ref>http://info.rsi.ch/home/channels/informazione/info_on_line/2010/09/23-Svizzera-in-aumento-gli-stranier</ref>.
|-
 
|CY
A coloro che emigrano in Svizzera per ragioni economiche, vanno aggiunti attualmente circa 16.000 [[Rifugiati|richiedenti l'asilo]], pari allo 0,21% della popolazione (una percentuale - tradizionalmente - più alta di quella dei paesi vicini; [[Austria]]: 0,19%, [[Francia]]: 0,07%, [[Italia]]: 0,06%, [[Germania]] 0,03%). In passato la Svizzera ha offerto '''asilo politico''' a interi gruppi di persone in fuga da situazioni particolari. Durante la [[Seconda guerra mondiale]] la Svizzera accolse oltre 51.000 profughi civili (pari all'1,2% della popolazione svizzera di allora: 14.000 dall'[[Italia fascista|Italia]], 10.400 dalla [[Francia]], 8.000 dalla [[Polonia]], 3.250 dall'[[Unione sovietica]], 2.600 dalla [[Terzo Reich|Germania]] e 2.200 [[apolidi]]; complessivamente 21.000 erano [[ebrei]])<ref>http://www.jugendweb.asyl.admin.ch/php/get_pdf.php?id=219</ref>. Nel [[1956]] vennero accolti 56.000 rifugiati provenienti dall'[[Ungheria]], nel [[1968]] circa 11.000 rifugiati provenienti dalla [[Cecoslovacchia]], nel [[1973]] oltre 8.000 rifugiati provenienti dal [[Cile]] e altri 8.000 provenienti dal [[Sudest asiatico]]. Nel [[1981]] 2.500 provenienti dalla [[Polonia]]. A partire dagli anni Novanta il flusso si è intensificato: la Svizzera ha accolto circa 30.000 [[Guerra di Bosnia|bosniaci]] (dal [[1992]]) e 53.000 [[Kosovo e Metohija|kosovari]] (dal [[Guerra del Kosovo|1999]])<ref>http://www.jugendweb.asyl.admin.ch/php/get_pdf.php?id=218</ref>.
|{{CYP}}
 
|-
Oltre agli stranieri che trasferiscono il loro domicilio in Svizzera, nel paese entrano giornalmente circa (il numero varia annualmente) 230.000 "frontalieri" (lavoratori domiciliati nei paesi vicini che passano regolarmente il confine per lavorare, attratti da migliori condizioni di lavoro). Nel [[2010]] i '''frontalieri''' erano 231.836 (213.500 nel [[2009]]), rappresentavano il 2,72% della popolazione totale e il 4,7% della popolazione attiva in Svizzera, ma con forti squilibri regionali<ref>http://www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/themen/03/02/blank/key/szenarien_der_erwerbsbevoelkerung.html</ref>. Oltre la metà proviene dalla [[Francia]] (121.772), quindi dall'[[Italia]] (52.800), dalla [[Germania]] (49.567), dall'[[Austria]] (7.406) e dal [[Liechtenstein]] (291). La maggior parte dei frontalieri si concentra nella [[Lago Lemano|regione lemanica]] (dove rappresentano l'8,6% della [[popolazione attiva]]), nella Svizzera nord-occidentale (9,2% della [[popolazione attiva]]) e nel [[Canton Ticino]] (dove rappresentano il 14,7% della popolazione totale e il 23,1% della [[popolazione attiva]] in [[Canton Ticino|Ticino]])<ref>http://www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/news/medienmitteilungen.Document.121499.pdf</ref>.
|CZ
 
|{{CZE}}
==== Emigrazione ====
|-
[[File:Colonizacaonf.jpg|thumb| [[Nova Friburgo]], tra il [[1819]] e il [[1830]]. La città venne fondata da 261 famiglie svizzere provenienti da [[Friburgo (Svizzera)|Friburgo]], cui si aggiunsero, nel [[1824]], altri 400 coloni tedeschi.]]
|D
Fino al [[1900]] il [[saldo migratorio]] svizzero era passivo: coloro che lasciavano la Svizzera erano più numerosi di quelli che vi arrivavano. Tradizionalmente, prima che la [[Costituzione svizzera del 1848|Costituzione del 1848]] lo proibisse, il mestiere più praticato dagli svizzeri all'estero era quello del [[Mercenari svizzeri|mercenario]]: si calcola che dal [[1400]] al [[1848]] oltre due milioni di svizzeri combatterono nelle guerre europee<ref>http://hls-dhs-dss.ch/textes/i/I8607-1-1.php</ref>.
|{{DEU}}
 
|-
Tra la metà dell'[[Ottocento]] e la [[Prima guerra mondiale]] emigrarono dalla Svizzera circa 400.000 persone. La maggior parte si diresse verso gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], il [[Brasile]] ([[Nova Friburgo]], [[1819]]), l'[[Argentina]], l'[[Uruguay]] ([[Nueva Helvecia]], [[1862]] e Nouvelle Berne, [[1869]]), l'[[Australia]] e il [[Repubblica Sudafricana|Sud Africa]]<ref name="swissworld.org">http://www.swissworld.org/it/popolazione/gli_svizzeri_allestero/lemigrazione_storica/</ref>.
|DJI
L'emigrazione svizzera verso gli [[Stati Uniti d'America]] iniziò prestissimo quando questi erano ancora [[13 colonie|colonie inglesi]]. Nel [[1731]] Jean-Pierre Pury fondò nella [[Carolina del Sud]] [[:en:Purrysburg, South Carolina|Purrysburg]] che attrasse numerosi coloni [[:en:Swiss American|svizzeri]] e [[:de:Deutschamerikaner|tedeschi]] (tra i quali il pastore [[Canton San Gallo|sangallese]] John J. Zubly che, abbracciata la causa [[Rivoluzione americana|rivoluzionaria]], rappresentò la [[Georgia (Stati Uniti d'America)|Georgia]] al [[Secondo congresso continentale|Secondo Congresso continentale]] del [[1775]]). Nel [[1803]] venne fondata [[:en:Vevay, Indiana|New Vevey]] ([[Indiana|IN]]), nel [[1831]] [[:en:Highland, Illinois|Helvetia]] ([[Illinois|IL]]), nel [[1845]] [[:en:New Glarus, Wisconsin|New Glarus]] ([[Wisconsin|WI]]). Nel [[1840]] [[John Sutter|Johann Sutter]] - dopo la costruzione di [[:en:Sutter's Fort|Sutter's Fort]] l'anno precedente - fondò [[:en:New Helvetia|Nueva Helvetia]] in [[California]]<ref>http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I7989.php</ref> da cui nacque pochi anni dopo la città di [[Sacramento]], oggi capitale della [[California]].
|{{DJI}}
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Accanto all'emigrazione economica, vi è stata, a partire dal XVI secolo, la fuga da persecuzioni religiose. In particolare furono gli [[Anabattisti]] nel [[Secolo XVI|Cinquecento]] a dover abbandonare la Svizzera. Alla fine del [[Secolo XVII|Seicento]], una nuova ondata di persecuzioni investì la comunità [[Mennoniti|mennonita]]: nel [[1693]] [[:en:Jakob Ammann|Jakob Ammann]] (il fondatore della comunità [[Amish]]) e i suoi seguaci dovettero rifugiarsi prima sulle [[Alpi svizzere]] quindi, nel [[1720]], in [[Pennsylvania]] e nell'[[Indiana]] ([[Berne (Indiana)|Berne]], [[1852]]) dove hanno potuto conservare le loro peculiarità sino ad oggi<ref name="swissworld.org"/>.
|DK
 
|{{DNK}}
Attualmente, per designare gli svizzeri emigrati all'estero si parla di "'''Quinta Svizzera'''" (dopo le quattro realtà linguistiche nazionali). I cittadini svizzeri che risiedono all'estero sono circa 700.000 (quasi il 10% degli svizzeri che vivono in patria). La maggior parte di essi risiede in [[Francia]] (179.106), negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (74.966), in [[Germania]] (74.966), in [[Italia]] (48.638), in [[Canada]] (38.866), in [[Gran Bretagna]] (28.861), in [[Spagna]] (23.802), in [[Australia]] (22.757), in [[Argentina]] (15.624), in [[Brasile]] (14.653), in [[Israele]] (14.251) e in [[Sudafrica]] (9.035)<ref>http://www.swissinfo.ch/ita/politica/svizzeri_dell_estero/Svizzeri_dellestero,_una_realta_poco_conosciuta_in_patria.html?cid=8887314</ref>.
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|DOM
=== Religioni ===
|{{DOM}}
 
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[[Image:ReformationsdenkmalGenf1.jpg|thumb|right|300px|Il [[Muro dei Riformatori]] a [[Ginevra]]. Il monumento, inaugurato nel [[1909]] nell'aera dell' [[Università di Ginevra|Università]] fondata da [[Giovanni Calvino]], celebra i quattro riformatori calvinisti: [[Guglielmo Farel]], lo stesso Calvino, [[Teodoro Beza]] e [[John Knox]].]]
|DY<ref>Perché fino al 30/11/1975 il nome ufficiale del Paese era [[Dahomey]].</ref>
Patria del [[Calvinismo]], la Svizzera presenta un quadro variegato anche in ambito religioso. Secondo lo studio condotto nell'ambito del programma di ricerca “Collettività religiose, stato e società” (PNR58) tra quanti si professano cristiani il 31% aderisce al [[Chiesa cattolica in Svizzera|cattolicesimo]], il 32% al protestantesimo (soprattutto alla Chiesa calvinista svizzera), il 4,26% all'[[islam]] (sostanzialmente immigrati o discendenti di immigrati), l'1,81% a [[chiese ortodosse]], lo 0,25% all'[[ebraismo]]. Il 25% della popolazione svizzera non professa [[Ateismo|alcun credo religioso]] e il 4,33% non indica alcuna preferenza.<ref>[http://www.bk.admin.ch/dokumentation/02070/index.html?lang=it&download=M3wBPgDB_8ull6Du36WenojQ1NTTjaXZnqWfVqHahmfhnapmmc7Zi6rZnqCkkIV2f32DbKbXrZ6lhuDZz8mMps2gpKfo admin.ch]</ref>
|{{BEN}}
Fra gli stranieri (circa il 22% della popolazione residente) il 44% è [[cattolico]], il 5% [[protestante]], il 17% [[chiesa ortodossa|cristiano ortodosso]], il 18% [[islamico]] e il 2% non professa alcun credo<ref>{{lingue|fr|de}} [http://www.bfs.admin.ch/bfs/portal/fr/index/news/publikationen.Document.50517.pdf Panorama religioso svizzero]</ref>.
|-
 
|DZ
Si discostano invece dai dati ufficiali i numeri raccolti dall'[[:en:Eurobarometer|Eurobarometro]] nel [[2005]]: secondo l'indagine solo il 49% degli svizzeri dichiarava di "credere in Dio"; il 39% si dichiarava genericamente [[teista]], mentre il 9% non credeva nell'esistenza di un dio.<ref>http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/ebs/ebs_225_report_en.pdf</ref> Per contro, il censimento federale del [[2009]] riportava un situazione analoga al quella del [[2000]]. Nel complesso entro i confini svizzeri (cittadini elvetici e stranieri) i [[cattolici]] sono il 41,8%, i [[protestanti]] (calvinisti) il 35,3%, gli [[atei]] l'11,1%, coloro che non forniscono indicazioni (essenzialmente [[agnostici]]) il 4,3%, i [[musulmani]] il 4,3% e i seguaci di altre confessioni ([[chiese evangeliche|chiese evangeliche libere]], [[cristiani ortodossi]], [[ebrei]], [[buddhismo|buddhisti]], [[induisti]] e [[sikh]]) complessivamente il 3,2%<ref>La Confédération en bref 2009, edito dalla Annuario edito dalla Cancelleria federale</ref>.
|{{DZA}}
 
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== Politica ==
|E
{{Vedi anche|Sistema politico della Svizzera}}
|{{ESP}}
=== Politica interna ===
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{|align="right" cellpadding="10" style="background-color:#FFFFCC; width:35%; border: 1px solid #aaa; margin:5px; font-size: 92%;"
|EAK<ref>EAx = ''East Africa'', WAx = ''West Africa''.</ref>
|<center>'''<u><big>Democrazia diretta</big></u>'''</center><br />
|{{KEN}}
[[File:VOTE!.jpg|right|130px|Sveitsisk stemmeseddel]]
|-
In Svizzera la democrazia ha sia forma diretta che rappresentativa. La fusione delle due forme non è una caratteristica unica della Svizzera, ma rispetto agli altri paesi ciò è accentuato.
|EAT
I cittadini possono sia proporre leggi sia respingere leggi già approvate dal parlamento.
|{{TZA}}
 
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Sono presenti numerosi metodi per consultare il popolo, a livello federale, a seconda della questione:
|EAU
 
|{{UGA}}
* '''Iniziativa popolare per la revisione totale della Costituzione federale'''. 100 000 aventi diritto di voto possono proporre la revisione totale della Costituzione e tale revisione è obbligatoriamente sottoposta al Popolo per approvazione.
|-
* '''Iniziativa popolare per la revisione parziale della Costituzione federale elaborata'''. 100 000 aventi diritto di voto possono chiedere la revisione parziale della Costituzione presentando un progetto di legge elaborato; tale revisione è sottoposta al voto del Popolo e dei Cantoni.
|EAZ
* '''Referendum obbligatorio'''. Devono essere approvate dal voto del Popolo e dei Cantoni le modifiche della Costituzione, i trattati internazionali, gli aumenti o le diminuzioni d'imposte, l'introduzione di nuove imposte e le leggi federali dichiarate urgenti.
|{{ZAN}}
* '''Referendum facoltativo'''. Se 50 000 aventi diritto di voto o otto Cantoni (repubbliche federate della Svizzera) ne fanno richiesta sono sottoposti al voto del Popolo: le leggi federali, le leggi federali dichiarate urgenti (con durata di validità superiore a un anno), i decreti federali e i trattati internazionali.
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|EC
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|{{FRO}}
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|FSM
|{{FSM}}
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|{{GAB}}
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|GB
|{{GBR}} <small>([[Gran Bretagna]])
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|GBA
| {{bandiera|GBA|dim=22}} [[Alderney]]
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|}
 
== Sigle obsolete ==
[[File:Bundesrat der Schweiz 2011-H25P.jpg|left|miniatur|300px|Offizielles|thumb| Il [[Consiglio Federale Svizzero]] nel [[2011]]. Da sinistra: Johann Schneider-Ammann, [[Didier Burkhalter]], [[Doris Leuthard]], [[Micheline Calmy-Rey]] (presidente), [[Eveline Widmer-Schlumpf]] (vicepresidente), [[Ueli Maurer]], [[Simonetta Sommaruga]] e Corina Casanova ([[Cancelliere federale (Svizzera)|Cancelliera della Confederazione]])]]
{| class="wikitable"
La base della Confederazione è la [[Costituzione svizzera del 1848|Costituzione del 1848]], che è stata modificata nel [[1874]] ed è rimasta inalterata fino alla votazione del [[1999]] (Vedi [http://www.admin.ch/ch/i/as/1999/2556.pdf Nuova Costituzione]), quando il popolo adottò una ''magna charta'' totalmente rinnovata.
!Sigla
Tra gli stati moderni, la Svizzera è il solo ad essere governato tramite [[Democrazia diretta]].
!Stato
Il parlamento svizzero, inoltre, non è composto da politici professionisti. Le camere federali si riuniscono quattro volte all'anno per tre settimane. Questo permette ai parlamentari di lavorare tra una sessione e l'altra. Nonostante i problemi che comporta il sistema dei politici part-time ("di milizia"), vi è una forte opposizione popolare ad una sua eventuale modifica, poiché è convinzione comune che nella situazione attuale i parlamentari siano più vicini ai problemi dei cittadini elettori e che, facendo anch'essi parte del mondo del lavoro, possano portare la loro esperienza professionale all'interno delle discussioni parlamentari.
|- valign="top"
 
|ADN
==== Amministrazione pubblica ====
|{{SYE}} dal [[1967]] al [[1990]]; {{ADN}} dal [[1938]] al [[1967]]
A livello federale l’amministrazione pubblica svizzera risulta divisa in sette dipartimenti (ministeri), alla guida dei quali si trovano i sette [[Consiglio federale (Svizzera)|consiglieri federali]]: Micheline Calmy-Rey ([[Partito Socialista Svizzero|PSS]]) al [[Dipartimento federale degli affari esteri]]; Doris Leuthard ([[Partito Popolare Democratico (Svizzera)|PPD]]) al [[Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni|Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni]]; Eveline Widmer-Schlumpf ([[Partito Borghese Democratico|PBD]]) al [[Dipartimento federale delle finanze]], Didier Burkhalter ([[PLR]]) al [[Dipartimento federale dell'interno|Dipartimento federale dell’interno]] (assicurazioni sociali), Ueli Maurer (UDC) al [[Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport]]; Simonetta Sommaruga (PSS) al [[Dipartimento federale di giustizia e polizia]], Johann Schneider Amman (PLR) al [[Dipartimento federale dell'economia|Dipartimento federale dell’economia]].
|--
 
|BUR
Sempre a livello federale il [[potere legislativo]] è esercitato da due camere, il [[Consiglio Nazionale (Svizzera)|Consiglio Nazionale]] e il [[Consiglio degli Stati]]. I [[Cantoni della Svizzera|cantoni svizzeri]] mantengono gran parte della loro sovranità. In alcuni piccoli [[cantone svizzero|cantoni]] (Appenzello, Glarona e Untervaldo) è ancora in vigore la pratica della ''[[Landsgemeinde]]'': l'assemblea dei [[Cittadinanza svizzera|cittadini]] si riunisce all'aperto e vota per alzata di mano.
|{{MMR}}ː nel [[2014]] cambiata in MYA
|--
Il budget dell’amministrazione pubblica viene deciso dal Parlamento che, in caso di aumento delle imposte, deve obbligatoriamente sottoporre la richiesta al popolo svizzero attraverso un referendum. Nel [[2009]] nella casse federali sono entrati circa 63.027 milioni di franchi e sono stati spesi circa 58.552 milioni di franchi (la differenza è stata accantonata per ridurre ulteriormente il [[Debito_pubblico#Il_debito_pubblico_in_Svizzera|debito pubblico]])<ref>La Confédération en bref 2009, Berna 2010, pp. 44-45.</ref>.
|CS
 
|{{CSK}}: fino al [[1993]]
==== Suddivisione ====
|--
{{main|Cantoni della Svizzera}}
|DDR
La Svizzera politicamente è una [[federazione]] di 26 stati chiamati ''cantoni''<ref>Tradizionalmente, 23 cantoni di cui tre suddivisi in due semicantoni. L'attuale Costituzione, seppur impieghi unicamente il termine di ''cantone'', configura la rappresentanza nella Camera alta del parlamento federale sempre in base ai 23 cantoni storici</ref>, è stata una [[confederazione]] solo fino al [[1848]]. Da quell'anno, pur mantenendo il nome di ''confederazione'', si è trasformata in una [[repubblica federale]]. Tradizionalmente è sempre stata divisa in cantoni, termine tuttora ufficialmente e correntemente usato per indicare i vari stati, poiché la maggioranza di essi sono coestensivi con gli omonimi cantoni tradizionali (p.es. ''Repubblica e Cantone del Ticino, République et Canton de Neuchâtel''); sei stati (Obvaldo e Nidvaldo, Basilea Città e Campagna, Appenzello Interno ed Esterno) sono però considerati in pratica mezzi cantoni, in quanto uniti a due a due formano tre cantoni tradizionali, che però in questo caso non hanno alcun titolo di ufficialità (rispettivamente Untervaldo, Basilea e Appenzello).
|{{DDR}}: fino al [[1991]]
 
|--
'''Cantoni della confederazione elvetica'''
|EIR
 
|{{IRL}} (''[[Éire]]''): nel [[1962]] cambiata in IRL
{{Carta dei cantoni svizzeri|float=right}}
|--
 
|EW
{| border=0 cellpadding=0 cellspacing=0
|{{EST}} (''Eesti Vabariik''): nel [[1994]] cambiata in EST
|- valign=top
|--
| width=33% |
|FR
* [[Canton Argovia|Argovia]]
|{{FRO}}: nel [[1996]] cambiata in FO
* [[Canton Appenzello Interno|Appenzello Interno]]*
|--
* [[Canton Appenzello Esterno|Appenzello Esterno]]*
|GBY
* [[Canton Basilea Città|Basilea Città]]*
|{{MLT}}: nel [[1967]] cambiata in M
* [[Canton Basilea Campagna|Basilea Campagna]]*
|--
* [[Canton Berna|Berna]]
|HV
* [[Canton Friburgo|Friburgo]]
|{{HVO}}: nel [[1978]] cambiata in RHV
* [[Canton Ginevra|Ginevra]]
|--
* [[Canton Glarona|Glarona]]
|JOR
* [[Cantone dei Grigioni|Grigioni]]
|{{JOR}}: nel [[1966]] cambiata in HKJ (''Hashemite Kingdom of Jordan'')
* [[Canton Giura|Giura]]
|--
* [[Canton Lucerna|Lucerna]]
|NIG
* [[Canton Neuchâtel|Neuchâtel]]
|{{NIG}}: nel [[1975]] cambiata in RN
| width=33% |
|--
* [[Canton Nidvaldo|Nidvaldo]]*
|PAK
* [[Canton Obvaldo|Obvaldo]]*
|{{PAK}}: nel [[1986]] cambiata in PK
* [[Canton Sciaffusa|Sciaffusa]]
|--
* [[Canton Svitto|Svitto]]
|PI
* [[Canton Soletta|Soletta]]
|{{PHL}}: nel [[1975]] cambiata in RP (''Republica Pilipinas'')
* [[Canton San Gallo|San Gallo]]
|--
* [[Canton Turgovia|Turgovia]]
|R
* [[Canton Ticino|Ticino]]
|{{ROM}}: nel [[1981]] cambiata in RO
* [[Canton Uri|Uri]]
|--
* [[Canton Vallese|Vallese]]
|RCL
* [[Canton Vaud|Vaud]]
|{{bandiera|CKN 1966-1971}} [[Congo-Kinshasa]] (''République du Congo [[Léopoldville]]''): nel [[1973]] cambiata in ZR
* [[Canton Zugo|Zugo]]
|--
* [[Canton Zurigo|Zurigo]]
|RHV
|{{HVO}} dal [[1978]]: cambiata in BF (''[[Burkina Faso]]'') nel [[1984]]
|--
|ROU
|{{URY}} dal [[1981]]: cambiata in UY nel [[2012]] adottando il sistema unificato in tutto il Paese
|--
|RUC
|{{CMR}} dal [[1975]]: cambiata in CAM nel [[1984]]
|--
|SCG
|{{SCG}} (''Srbija i Crna Gora''): dal [[2003]] al [[2006]]
|--
|SF
|{{FIN}} (''Suomi-Finland''): nel [[1993]] cambiata in FIN
|--
|SU
|{{URS}} fino al [[1992]]
|--
|TC
|{{CMR}} (''Trust de Cameroon''): nel [[1975]] cambiata in RUC
|--
|TD
|{{TJK}}: nel [[1995]] cambiata in TJ
|--
|TMN
|{{TKM}}: nel [[1994]] cambiata in TM
|--
|U
|{{URY}}: nel [[1981]] cambiata in ROU
|--
|YU
|{{YUG}}, mantenuta fino al [[2003]] dalla [[Serbia e Montenegro]]
|--
|ZR
|{{ZAR}} dal [[1973]]: nel [[1980]] cambiata in ZRE
|--
|ZRE
|{{ZAR}} dal [[1980]]: nel [[1997]] cambiata in CGO
|}
 
'''(*)''' semicantone: i semicantoni Appenzello Esterno e Interno formano il Canton Appenzello, Basilea Città e Basilea Campagna formano il Canton Basilea, Nidvaldo e Obvaldo formano Untervaldo. I semicantoni, all'interno del Consiglio degli Stati, camera parlamentare di rappresentanza territoriale, dispongono di un seggio a testa e mezzo voto; la metà dell'attribuzione a favore dei cantoni.
 
A livello federale il [[potere legislativo]] è esercitato da due camere, il [[Consiglio Nazionale (Svizzera)|Consiglio Nazionale]] e il [[Consiglio degli Stati]]. I [[Cantoni della Svizzera|cantoni svizzeri]] mantengono gran parte della loro sovranità. In alcuni piccoli [[cantone svizzero|cantoni]] (Appenzello, Glarona e Untervaldo) è ancora in vigore la pratica della ''[[Landsgemeinde]]'': l'assemblea dei [[Cittadinanza svizzera|cittadini]] si riunisce all'aperto e vota per alzata di mano.
 
=== Politica estera ===
[[File:UN building, Genevra.jpg|thumb|right|250px|La sede delle [[Nazioni Unite]] a [[Ginevra]]. Prima dell'[[ONU]], la città aveva ospitato la sede della [[Società delle Nazioni]] dal [[1° novembre]] [[1920]].]]
La politica estera della Svizzera è improntata da cinque secoli (dal [[1515]]) alla neutralità. Questo non ha impedito di sviluppare, soprattutto negli ultimi anni, una politica estera attiva, tesa ad appianare le divergenze fra stati terzi ("i buoni uffici"), a promuovere attivamente i [[diritti umani]] e a garantire le basi naturali della vita (l'impegno per lo sviluppo e l'affermazione di un sistema ambientale internazionale). Oltre ad ospitare la sede delle [[Nazioni Unite]], la Svizzera è la patria e la sede di due grandi organizzazioni internazionali: la [[Croce Rossa]], fondata a [[Ginevra (città)|Ginevra]], e il [[World Wildlife Fund]] ([[WWF]]), fondato a [[Zurigo]], ma con sede a [[Gland]], nel [[Canton Vaud]].
Il 10 settembre [[2002]], con l'approvazione popolare, la Svizzera è entrata a far parte dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite]] (ONU), come centonovantesimo stato. Nel [[1960]] la Svizzera ha dato vita all'[[Associazione europea di libero scambio]] (EFTA), ne è tuttora membro insieme con la [[Norvegia]], il [[Liechtenstein]] e l'[[Islanda]]. Nel [[1963]] la Svizzera ha aderito al [[Consiglio d'Europa]] e nel [[1975]] all'[[Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa]] (OSCE). Membro anche dell'[[Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico]] (OECD), nel [[1992]] la Confederazione è entrata a far parte del [[Fondo Monetario Internazionale]] (FMI) e nella [[Banca Mondiale]] (WB).
==== La Svizzera e l'Unione europea ====
In generale la Svizzera affronta la politica europea, così come quella estera, con prudenza e pragmatismo. Dopo il fallimento di alcuni referendum su un'eventuale adesione (ma con margini molto ristretti: il primo di questi, sullo Spazio economico europeo nel [[1992]], venne respinto dal 50,3% dei votanti), la Svizzera ha scelto una via basata su [[Accordi bilaterali tra Svizzera e Unione Europea|accordi bilaterali con l'Unione europea]]). Nel [[2000]] un importante pacchetto di 7 accordi, rispettivamente su libera circolazione delle persone, trasporto aereo, trasporti terrestri, agricoltura, ostacoli tecnici al commercio, appalti pubblici e ricerca, ha avuto l'avallo popolare. Questo pacchetto di 7 accordi è tenuto insieme dalla cosiddetta ''clausola ghigliottina'', ossia che se uno solo dei 7 accordi viene messo in discussione, cade l'intero pacchetto. Nel giugno del [[2005]] la Svizzera ha aderito agli [[accordi di Schengen]], negoziandone l'attuazione pratica in modo di mantenere controlli saltuari alle frontiere, e reclamando un eventuale diritto di rescissione.
Il [[25 settembre]] [[2005]], un altro referendum ha esteso l'accordo della libera circolazione delle persone ai 10 Paesi entrati nell'[[UE]] nel [[2004]] (il referendum riguardava solo questo accordo, in quanto gli altri 6 si erano già automaticamente estesi ai nuovi Paesi). Il [[26 novembre]] [[2006]], sulla scia delle trattative bilaterali in corso, un ulteriore referendum ha permesso l'approvazione della "Legge federale sulla cooperazione con i Paesi dell'Est": tale legge funge da base legale per il versamento di un miliardo di [[Franco svizzero|Franchi svizzeri]] (650 milioni di [[Euro]]), che avviene a tappe nell'arco di 10 anni, dal [[2006]] al [[2016]], a sostegno dello sviluppo sociale ed economico dei 10 Paesi che hanno aderito all'[[Unione europea|UE]] nel [[2004]]. Il [[12 dicembre]] [[2008]] la Confederazione è entrata nell'area Schengen come 25º Paese. Da allora non vi è più nessun controllo alla frontiera per le persone, mentre sono stati mantenuti i controlli per le merci. L'[[8 febbraio]] [[2009]] il popolo svizzero è stato chiamato a rispondere attraverso un referendum alla domanda se allargare l'accordo sulla libera circolazione delle persone anche alla [[Romania]] e alla [[Bulgaria]] e al rinnovo dello stesso accordo con gli altri stati Europei; il risultato è stato positivo con il 59,6% di preferenze.
 
=== Città ===
{{vedi anche|Città svizzere}}
[[File:Zurich Innenstadt satellite view.jpg|thumb|Vista del centro di [[Zurigo]] da un satellite [[NASA]]]]
Le due principali aree metropolitane svizzere, centri demografici ed economici, sono la regione di [[Zurigo]] e quella del lago di Ginevra (detta ''Arco Lemanico'') che comprende le città di [[Ginevra]] e [[Losanna]]. Le due aree contengono entrambi circa 2 milioni di abitanti. Altre grandi città sono [[Basilea]] e [[Berna]] che svolgono un ruolo maggiore nell'industria e nell'amministrazione.
 
[[Lugano]] è il centro urbano più importante sul versante sud delle [[Alpi svizzere]]. Si distinguono anche, se non per il numero di abitanti ma per le loro posizioni particolari, le città di [[La Chaux-de-Fonds]] a oltre 1,000 metri di altitudine nell'arco del Giura e quella di [[Davos]] che, a 1,560 metri di quota, può essere considerata la città più elevata d'Europa.
 
La città più popolosa è [[Zurigo]] (382.906 abitanti, 1.132.327 abitanti l'[[Agglomerato urbano|agglomerato]]), quindi [[Ginevra]] (191.360 abitanti), [[Basilea]] (170.648 abitanti), [[Losanna]] (125.885 abitanti) e [[Berna]] (123.466 abitanti). Centri con meno di 100.000 abitanti, ma con rilevanza regionale sono: [[Winterthur]] (98.949 abitanti), [[Lucerna]] (76.702 abitanti), [[Lugano]] (58.658 abitanti) e [[Biel/Bienne]] (50.455 abitanti).
 
I comuni più estesi sono [[Davos]] (284 chilometri quadrati) e [[Bagnes]] (282,6 chilometri quadrati).
 
=== Enclavi ===
[[Büsingen am Hochrhein]] e [[Campione d'Italia]] sono [[Enclave|enclavi]] estere in Svizzera. Il comune tedesco di [[Büsingen am Hochrhein|Büsingen]] confina a nord con il [[Canton Sciaffusa]] e a sud con il [[Canton Zurigo]] e [[Turgovia]], appartiene allo spazio doganale svizzero. [[Campione d'Italia]] si trova all'interno del [[Canton Ticino]], sul [[Lago di Lugano]], poiché il Lago è extraterritoriale e alcune sue coste appartengono alle province italiane di [[Provincia di Como|Como]] e [[Provincia di Varese|Varese]], il territorio di Campione d'Italia non rientra nello spazio doganale svizzero, anche se non esiste alcuna barriera doganale con la Svizzera.
 
=== Esercito svizzero ===
{{main|Esercito svizzero}}
[[File:F-18 steigt.jpg|thumb|left|[[McDonnell Douglas F/A-18 Hornet|F/A-18 Hornet]] delle [[forze aeree svizzere]]]]
 
{{quote|Stettono [[Repubblica_romana|Roma]] e [[Sparta]] molti secoli armate e libere. Svizzeri sono armatissimi e liberissimi.|[[Niccolò Machiavelli]] - ''[[Il Principe]]'', cap. XII}}
 
Le forze armate svizzere sono composte dall''''esercito''' e dall'[[forze aeree svizzere|aeronautica militare]]. Essendo senza sbocco al mare, la Svizzera non possiede una [[marina militare]], ma sui laghi frontalieri vengono usate imbarcazioni militari. La particolarità dell'esercito svizzero è il sistema di [[milizia]]. I soldati professionisti (istruttori militari e soldati di guardia alle ambasciate svizzere in alcuni paesi) costituiscono soltanto circa il 5% del personale militare. Il resto è formato da cittadini tra i 20 e i 34 anni di età (in certi casi fino ai 50 anni). Agli Svizzeri viene proibito di servire in eserciti stranieri, fatta eccezione per la [[Guardia Svizzera Pontificia]]. L'esercito svizzero è nel complesso poco costoso: nel [[2010]] la Confederazione ha [[Lista_dei_paesi_per_spesa_militare|speso]] circa 4.141 milioni di [[Franco svizzero|franchi]] per la difesa, che rappresentano lo 0,8% del [[PIL]] svizzero.<ref>http://milexdata.sipri.org/ e http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_dei_paesi_per_spesa_militare</ref>
La struttura del sistema di milizia implica per il soldato il mantenimento al suo domicilio dell'equipaggiamento personale, incluso il noto [[Coltellino svizzero|coltellino militare]] e l'arma personale, solitamente un fucile da combattimento (attualmente il fucile d'assalto [[SIG-550]]). L'obbligo di servizio riguarda tutti i cittadini svizzeri maschi; le donne, infatti, possono servire solo su base volontaria. In generale i coscritti ricevono l'ordine di marcia verso i 19 anni per la coscrizione. Ogni anno 20.000 nuove reclute vengono addestrate per un periodo di tempo compreso tra le 18 e le 21 settimane. La riforma "Esercito XXI" è stata adottata per votazione nel 2003, e ha sostituito il modello precedente "Esercito 95", riducendo così il numero di effettivi da 400.000 a circa 210.000 unità, delle quali 130.000 in servizio attivo e 80.000 riservisti.<ref>[http://www.vbs.admin.ch/internet/vbs/it/home/documentation/armeezahlen/eff.html L'esercito in cifre - Effettivi di truppa] admin.ch</ref>
 
Per assicurare l'integrità e la neutralità della Svizzera, sono state dichiarate, dopo il [[Congresso di Vienna]], in tutto tre mobilitazioni generali. La prima è avvenuta con lo scoppio della [[guerra franco-prussiana]] nel [[1870]] (venne eletto generale [[:de:Hans Herzog|Hans Herzog]]). La seconda è stata decisa nell'agosto [[1914]], all'inizio della [[prima guerra mondiale]] (generale [[:de:Ulrich Wille|Ulrich Wille]]). L'ultima mobilizzazione è stata dichiarata in risposta [[Seconda guerra mondiale|all'attacco della Polonia da parte della Germania]] nel settembre [[1939]], occasione nella quale [[Henri Guisan]] fu eletto [[Generale dell'Esercito svizzero|comandante in capo]], e decise per la costruzione del [[Ridotto Nazionale]].[[File:Onyx 20100819 MartinSteiger CCBYSA 001.jpg|thumb|Antenne di ascolto del sistema [[Onyx]] a [[Leuk]].]] In ossequio alla sua neutralità, la Svizzera non partecipa ai conflitti militari esteri, ma l'esercito può essere impiegato in missioni di pace: militi svizzeri disarmati svolgono, per esempio, missioni di sorveglianza al confine fra le due [[Coree]].
 
Dal [[2000]] il Dipartimento militare gestisce anche il '''sistema di intercettazioni''' [[Onyx (spionaggio)|Onyx]]. Ricevitori per l'ascolto e il vaglio del traffico di informazioni sono posizionati nella località di [[Wald|Zimmerwald]] (BE), [[Buchholterberg|Heimmenschwand-Buchholterberg]] (BE) e [[Leuk]] (VS)<ref>Système d'interception des communications par satellite du Département fédéral de la défense, de la protection de la population et des sports (projet "Onyx") [archive]. Rapport du Conseil national sur Onyx, 10 novembre 2003</ref>.
 
Nel 2010 il Servizio di Informazione Strategico (SRS in francese, SND in tedesco) e il Servizio di Analisi e Prevenzione (SAP in francese, DAP in tedesco) sono stati raggruppati nel '''Servizio di Informazioni della Confederazione''' ([[:de:Schweizer Nachrichtendienste|Schweizer Nachrichtendienste]], [[:fr:Services de renseignements suisses|Services de renseignements suisse]]). I compiti del servizio di informazione sono le indagini sul terrorismo e sulla proliferazione di armi non convenzionali, la prevenzione di attacchi contro le infrastrutture e la raccolta di informazioni sensibili<ref>Eidgenössisches Departement für Verteidigung, Bevölkerungsschutz und Sport</ref>.
 
== Infrastrutture ==
 
=== Energia ===
{{vedi anche|Produzione di energia elettrica in Svizzera|Energia nucleare in Svizzera}} [[File:Mauvoisin.jpg|thumb|La diga di [[Lago di Mauvoisin|Mauvoisin]] nel Vallese. L'idroelettricità costituisce circa 55% dell'energia elettrica in Svizzera]]
Lo sviluppo dell'economia energetica è stato analogo al resto dell'Europa, ma ritardato fino alla metà del XIX secolo. Ci sono tre periodi nella storia dello sfruttamento energetico. Prima della metà del XIX secolo, l'economia energetica era circoscritta all'ambito locale e impiegava soprattutto legname (industria del [[legno]], [[carbonaia]]) e biomassa (lavoro umano e animale), risorse quindi in gran parte rinnovabili. In maniera limitata venivano anche sfruttate l'[[energia eolica]] per la navigazione e quella [[energia idraulica|idrica]], la torba e, dal XVIII secolo, anche il carbone indigeno. Dal 1860 per un secolo, la società industriale usava il carbone come principale fonte energetica, che doveva importare in grandi quantità. L'energia idraulica è la principale fonte di energia in Svizzera, venne sfruttata grazie a centrali fluviali e alle prime grandi dighe, tra le quali alcune superiori ai 200 metri di altezza: [[Lago di Mauvoisin|Mauvoisin]] (1957), [[Grande Dixence]] (1961), [[Diga del Luzzone|Luzzone]] (1963) e [[Lago di Vogorno|Vogorno]] (1965). Dopo gli anni 1960, la società dei consumi coprì il proprio fabbisogno energetico principalmente con il petrolio e il gas naturale, e in misura minore con l'energia idraulica e più tardi anche con l'energia nucleare ([[Centrale nucleare di Gösgen|Gösgen]], [[Centrale nucleare di Leibstadt|Leibstadt]]). La determinazione di munirsi di centrali nucleari era stata determinata, durante il periodo della guerra fredda, dalla necessità di produrre uranio arricchito per la produzione di ordigni nucleari, atti alla difesa del paese da parte di paesi aggressori.
Con l'occasione, furono pure approntati rifugi antiatomici, atti a contenere l'intera popolazione svizzera, dimensionati in eccesso, al fine di dare rifugio ed accoglienza ad oltre il 30% della popolazione medesima.
 
In seguito alla crisi petrolifera e al crescente inquinamento dell'ambiente si è ricorso anche a fonti [[Fonti alternative di energia|energetiche alternative]], sebbene in un modo limitato. I due assi portanti della politica energetica svizzera sono diventati la promozione delle energie rinnovabili e l'incoraggiamento dell'efficienza energetica. Il governo svizzero si è prefissato di arrivare nel 2010 ad una riduzione del 90% delle immissioni di CO2 rispetto ai valori del 1990.<ref>[http://www.swissworld.org/it/economia/energia/politica_energetica/ Politica energetica] swissworld.org. Consultato il 2009-07-07</ref>
 
=== Trasporti ===
{{vedi anche|Trasporti in Svizzera}}
La rete di [[trasporti]] in Svizzera è molto ben sviluppata: le [[ferrovia|ferrovie]] coprono in modo capillare tutto il territorio. Gli [[autopostale|autopostali]] collegano innumerevoli [[stazione ferroviaria|stazioni]] alle località più discoste. Il tariffario è unificato tra [[treno|treni]], [[autobus]], [[imbarcazione|battelli]], [[funivia|funivie]], ecc. Da una biglietteria automatica delle [[Ferrovie Federali Svizzere]] è possibile selezionare la maggior parte delle destinazioni, anche se fanno capo ad altre imprese di trasporti. Un sistema d'[[orario ferroviario|orario]] cadenzato fu istituito già negli [[anni 1970|anni settanta]]-[[anni 1980|ottanta]].
 
[[File:Panoramic Train.jpg|thumb|Un Intercity sulla linea del [[Galleria ferroviaria del San Gottardo|Gottardo]] ]]
 
Dal [[2005]], oltre all'apertura della tratta [[treno ad alta velocità|ad alta velocità]] Mattstetten ([[Berna]]) - Rothrist ([[Argovia]]), tra [[Berna]] e [[Zurigo]], un sistema di nodi in corrispondenza dei principali centri ha migliorato la connettività tra le regioni. La maggior parte dei treni di lunga percorrenza entrano in stazione nei 10 minuti precedenti o successivi l'ora in punto. È quindi possibile ripartire nei 10/15 minuti seguenti verso destinazioni regionali e locali. Sulle linee principali i treni transitano ogni mezz'ora. Attualmente è allo studio la cadenza di 15 minuti sulle linee principali ([[Ginevra (città)|Ginevra]]-[[Losanna]]-Berna-Zurigo-San Gallo).
 
Nel [[1998]] è iniziata la costruzione della [[galleria (ingegneria)|galleria]] ferroviaria più lunga del mondo ([[Galleria di base del San Gottardo|progetto AlpTransit Gottardo]]) che terminerà approssimativamente nel 2017. L'[[AlpTransit]] comprende anche la [[galleria di base del Lötschberg]] (linea [[Basilea]]-[[Milano]] via Berna-Sempione-[[Domodossola]]), terza più lunga del mondo, inaugurata nel [[2007]]. Le NTFA (nuove trasversali ferroviarie alpine) sono un progetto molto dispendioso che è nato con l'intento di trasferire la maggior parte degli [[autocarro|autocarri]] che attraversano il paese su [[rotaia]] e ridurre di conseguenza il traffico e l'[[inquinamento]] stradale.
 
[[File:Picswiss BE-95-11 Postauto (Sustenpass - Urnerseite).jpg|thumb|left|Autobus (chiamato autopostale in Ticino) sulla strada del [[passo del Susten]]. Nelle regioni di montagna i trasporti possono diventare attrazioni turistiche.]]
 
Secondo le cifre pubblicate a fine [[2006]] dall'Ustra (''Ufficio federale delle strade'') sono attualmente in servizio 1758,2&nbsp;km di [[strada|strade]] e semiautostrade, ciò che corrisponde circa al 93% della rete pianificata. I tratti ancora in costruzione per ordine di importanza sono: A9 tra [[Sierre]] e [[Briga-Glis|Briga]], in [[Canton Vallese|Vallese]]; A16 "Transgiurassiana" [[Tavannes]] (BE) - [[Delémont]] (JU) - confine francese presso [[Boncourt (Svizzera)|Boncourt]] (JU); A5 circonvallazione di [[Bienna|Biel/Bienne]] (BE).
 
Per assicurare l'approvvigionamento di materie prime estere durante i due conflitti mondiali, la Svizzera si dotò di una piccola flotta mercantile. Le basi giuridiche per l'esistenza della bandiera svizzera sul mare sono state create durante la [[seconda guerra mondiale]] da una decisione del Consiglio federale del [[9 aprile]] [[1941]]. Benché gli impegni per costituire una marina mercantile risalgano già agli inizi dell'esistenza della Confederazione nel 1848, il 9 aprile 1941 è considerato come la data di nascita della flotta nazionale. Nel 1957 il diritto di emergenza del settore marittimo è stato sostituito dalla legge federale sulla navigazione marittima sotto bandiera svizzera. Pur non disponendo di un accesso diretto al mare, la Svizzera possiede una flotta mercantile composta di 23 [[nave|navi]] per una capacità totale di trasporto di un milione di [[tonnellata|tonnellate]] circa, costituendo così la più grande flotta navale degli Stati senza sbocco sul mare.
 
=== Commercio estero ===
L'economia svizzera si è molto internazionalizzata soprattutto nella seconda metà del Novecento. Attualmente la Svizzera è la quarta economia "più cosmopolita" a livello mondiale (dopo [[Singapore]], [[Hong Kong]] e i [[Paesi Bassi]]).<ref>Foreign Policy: The Globalization Index 2007</ref> Lo stock di capitali svizzeri investiti all'estero ammontava, nel [[2007]], a 740 miliardi di franchi, pari al 145% del [[prodotto interno lordo]] svizzero (per fare un confronto: nei [[Paesi Bassi]] il rapporto era del 111%). Questi investimenti davano lavoro a 2,4 milioni di persone<ref>http://www.osec.ch/internet/osec/it/home/invest/handbook/overview_switzerland/international_outlook.html</ref>. Le esportazioni svizzere si rivolgono per il 20,6% alla [[Germania]], per il 10,1% agli [[Stati Uniti d'America]], per l'8,6% alla [[Francia]], per l'8,5% all'[[Italia]], per il 4,8% alla [[Gran Bretagna]], per il 4,1% alla [[Spagna]] e per il 3,9% al [[Giappone]]. Oltre un terzo delle importazioni proviene dalla [[Germania]] (33,9%), quindi dall'[[Italia]] (11,7%), dalla [[Francia]] (10,1%), dai [[Paesi Bassi]] (5,2%) e dall'[[Austria]] (4,4%).
 
Per supplire alle ridotte dimensioni del mercato interno assicurando sbocchi commerciali alle imprese elvetiche, la Svizzera ha concluso numerosi accordi di [[:en:Free trade|libero scambio]]. Attualmente la Svizzera dispone di una rete di 24 accordi di libero scambio con 33 paesi. Il principale accordo è quello fra la Svizzera e i 27 paesi che compongono l'[[Unione europea]], quindi accordi con la [[Norvegia]], l'[[Islanda]], la [[Croazia]], l'[[Ucraina]] e l'[[Albania]]. In corso di negoziazione quello con la [[Russia]]. Nel Medio oriente la Svizzera ha stipulato accordi di libero scambio con [[Marocco]], [[Egitto]], [[Israele]], [[Giordania]], [[Arabia Saudita]], [[Emirati Arabi Uniti]], [[Qatar]], [[Bahrain]], [[Kuwait]] e [[Oman]]; sono ancora in corso invece i negoziati per un accordo di libero scambio con l'[[Algeria]]. In Africa la Svizzera dispone di un accordo di libero scambio con l'[[Unione Doganale dell'Africa Meridionale]] (SACU) che comprende il [[Sudafrica]], la [[Namibia]], il [[Botswana]], il [[Lesotho]] e lo [[Swaziland]]. In America la Svizzera ha stipulato accordi con il [[Canada]], il [[Messico]], la [[Colombia]], il [[Perù]] e il [[Cile]]; mentre non sono ancora in vigore gli accordi di libero scambio appena conclusi con [[Brasile]], [[Argentina]], [[Uruguay]] e [[Paraguay]]. In Estremo oriente, la Svizzera ha stipulato accordi di libero scambio con il [[Giappone]], la [[Corea del sud]] e [[Singapore]]. E proprio l'[[Asia]] è il continente più promettente, sono infatti in corso negoziati con l'[[India]], la [[Thailandia]], l'[[Indonesia]] e la [[Repubblica Popolare Cinese|Cina]]<ref>http://www.seco.admin.ch/themen/00513/00515/01330/index.html?lang=it#sprungmarke2_6</ref> (quest'ultimo sarebbe il primo accordo di libero scambio fra la Cina e uno Stato europeo). Alle imprese elvetiche, quindi, pur operando da un piccolo paese, si presenta un mercato con oltre un miliardo di potenziali consumatori<ref>http://www.swissinfo.ch/ita/economia/Cina_e_Svizzera_verso_un_accordo_di_libero_scambio.html?cid=23377018</ref>.
 
== Economia ==
{{Vedi anche|Economia svizzera}}
=== Condizioni economiche ===
[[File:Zürich Uetliberg.jpg|thumb|220px|Vista notturna di [[Zurigo]], centro economico della Svizzera]]
 
La Svizzera è una stabile e moderna [[economia di mercato]]. Detiene il primato della [[libertà economica]] in [[Europa]] ([[2010]])<ref>http://www.heritage.org/index/country/Switzerland</ref> e il primato della competitività a livello mondiale ([[2009]] e [[2010]])<ref>http://info.rsi.ch/home/channels/informazione/info_on_line/2010/09/09-Economia-svizzera-la-pi-competit</ref>.
 
Fino alla prima [[rivoluzione industriale]], l'economia elvetica si basava quasi unicamente sull'agricoltura, come nella larghissima maggioranza degli altri stati europei. Tuttavia le novità in campo tessile provenienti dal Regno Unito trovarono terreno molto fertile, questo permise al paese di diventare uno degli Stati più industrializzati d'Europa. Dall'industria tessile nacquero quella meccanica (iniziata con la produzione di telai meccanici) e quella chimica (nata dalla produzione di coloranti per i tessili). La Svizzera, nonostante le ridotte dimensioni del mercato interno, riuscì a cavalcare la [[seconda rivoluzione industriale]]: dall'industria meccanica nacque successivamente la meccanica di precisione, mentre dall'industria chimica nacque quella farmaceutica. Parallelamente, anche su pressione dei paesi vicini, la Svizzera si impegnò nella costruzione di linee ferroviarie che attraversavano il paese. A seguito di questi grandi cantieri nacquero le grandi banche industriali ([[Credit Suisse]] e, successivamente, dopo varie fusioni, [[UBS]]).
 
[[File:Engadine.jpg|thumb|left|[[St. Moritz]] in [[Engadina]], il turismo costituisce un reddito importante per le regioni di montagna]]
 
A [[Zurigo]] vi è la sede della [[Borsa Svizzera]], che ricopre un ruolo molto importante in campo internazionale, soprattutto nel settore finanziario e nel commercio dell'oro. Con una capitalizzazione di circa 1.100 miliardi di dollari americani, la [[Borsa di Zurigo]], lo [[SWX Swiss Exchange]], è la quindicesima [[Borsa valori|borsa]] del pianeta e la quinta in [[Europa]] (dopo l'[[Euronext]], [[Borsa di Londra|Londra]], [[Borsa di Madrid|Madrid]] e [[Borsa di Francoforte|Francoforte]]).
 
Alla neutralità e all'isolazionismo politico della Svizzera fa da contrappeso la forte integrazione della sua economia con quella mondiale (in particolare con l'[[Unione Europea]]). Le imprese svizzere, in parte grazie alla stabilità politica del paese, si sono internazionalizzate, soprattutto nella seconda metà del Novecento. Oggi la Svizzera annovera parecchie e dinamiche imprese transnazionali: [[Nestlé]] (alimentari), [[ABB (Asea Brown Boveri)|ABB]] (tecnologia per l'energia), [[Holcim]] (cemento), [[UBS]] e [[Credit Suisse]] (banche), [[Swatch]] (orologi), [[Swiss Life]] e [[Swiss Re]] (assicurazioni), [[Novartis]], [[Roche]] e [[Actelion]] (farmaci), [[Lonza]] (biotecnologie), [[Synthes]] (ingegneria biomedica), Syngenta (fertilizzanti).
 
=== Clusters economici ===
==== Industria orologiera ====
[[File:Omega Speedmaster Rueckseite.jpg|thumb|L'[[Omega (azienda)|Omega Speedmaster]]. Quasi un mito: portato dagli astronauti durante le missioni lunari [[Programma Apollo|Apollo]] e al polso di [[James Bond]] ]]
 
L'industria orologiera svizzera è radicata tradizionalmente nella [[svizzera romanda]], portata in terra elvetica dai profughi [[ugonotti]] in fuga dalle persecuzioni cattoliche in [[Francia]]. Inizialmente la lavorazione avveniva a domicilio, nelle case, soprattutto nel [[Canton Neuchâtel]]: qui dai 3000 ai 4000 artigiani fabbricavano orologi e strumenti di precisione (e la loro produzione si avvantaggiò notevolmente dal [[Blocco Continentale|blocco napoleonico]] che escluse dal continente i concorrenti prodotti inglesi). Anche a [[Ginevra]] il settore orologiero conobbe una forte espansione, rivolgendosi alla produzione di piccoli orologi da donna e di ''carillon'' e arrivando ad occupare circa 2800 orologiai, orefici e gioiellieri. Negli anni trenta dell'Ottocento, gli operai ginevrini presero la via delle officine specializzate come la Vacheron & Constantin, meccanizzata a partire dal [[1839]] e attrezzata per produrre pezzi intercambiabili di orologi, quasi una seconda rivoluzione industriale che riguardava l'intero settore orologiero.
 
Durante gli anni sessanta e settanta l'esportazione di orologi svizzeri hanno subito un forte rallentamento a causa della concorrenza [[giappone]]se (che aveva messo sul mercato precisissimi orologi digitali al [[quarzo]]). Le principali ditte erano: [[Casio]], [[Seiko]], Citizen, Orient, Kentex, Zumona e BISM.
 
All'inizio degli anni ottanta un imprenditore svizzero-libanese, [[Nicolas Hayek]], rilanciò l'industria orologiera svizzera creando la [[Swatch]]. L'assemblaggio era completamente automatizzato e il prodotto finito risultava meno caro del 20%. Lo Swatch ebbe un immediato successo e rilanciò (diffondendo nuovamente l'immagine di un'industria elvetica di precisione) anche le imprese orologiere svizzere che continuavano a produrre orologi in maniera artigianale, come Mondaine (gli orologi delle [[FFS]]). Attualmente [[Swatch Group]] rimane la principale impresa produttrice di orologi, mentre il gruppo [[Gruppo Richemont|Richemont]] (proprietaria, fra gli altri, del brand [[Cartier]]) è la principale azienda attiva nel commercio di beni di lusso e di orologi. Entrambi sono presenti nello [[Swiss Market Index]] e rappresentano il 4,2% dell'[[Swiss Market Index|indice]].
 
==== Industria alimentare ====
[[Image:Picswiss VD-43-17.jpg|thumb|left|Sede della [[Nestlé]] a [[Vevey]], nel [[Canton Vaud]].]]
 
{|align="right" cellpadding="10" style="background-color:#FFFFCC; width:35%; border: 1px solid #aaa; margin:5px; font-size: 92%;"
|<center>'''<u><big>Cioccolato svizzero</big></u>'''</center><br />
[[File:Swiss Chocolate Bars.jpg|right|130px|Cioccolato svizzero]]
 
Forse l'aspetto più distintivo dell'industria alimentare svizzera è la produzione del [[cioccolato]]. Nel [[1697]] il [[sindaco]] di [[Zurigo]], Heinrich Escher, fece una vacanza in [[Spagna]], dove assaggiò la cioccolata (giunta da poco dalle Americhe) e ne rimase estremamente colpito.
 
La prima fabbrica di cioccolato in Svizzera venne aperta da Francois-Louis Cailler nel 1819 a Corsey, presso [[Vevey]]. Nel 1826 Philippe Suchard impiantò una seconda fabbrica di cioccolata a Serrières. Poi ne seguirono altre. Sempre a [[Vevey]] si iniziò a mescolare il [[cacao]] con il [[Latte|latte]], il principale prodotto della regione e nel 1875 Daniel Peter perfezionò il procedimento, creando il [[cioccolato al latte]]. A [[Berna]] Rodolphe Lindt, con un nuovo procedimento (chiamato ''Conchieren''), produsse, nel 1879, il cioccolato fondente e ancora a [[Berna]] Jean Tobler aprì nel 1867 il suo primo stabilimento, ''Tobler & Cie'', nel quale il figlio Theodor, nel 1908, creò il [[Toblerone]]. Fra il 1890 e il 1920 l'industria svizzera del cioccolato conobbe una fortissima espansione: poco meno di tre quarti del cioccolato veniva esportato.<ref>http://www.chocosuisse.ch/web/chocosuisse/it/chocolate/history.html</ref>
|}
 
La Svizzera cominciò precocemente a esportare prodotti alimentari lavorati: formaggi, concentrati di carne ("dadi di brodo"), carne in scatola, minestre liofilizzate, [[latte in polvere]], alimenti a base di latte per neonati. Nel [[1938]] la [[Nestlè]] (fondata nel [[1866]] dal chimico [[Henri Nestlé]] e dedita alla produzione di latticini) mise a punto un procedimento per liofilizzare il caffè, creando, appunto, il [[Nescafé]]. Il prodotto ebbe un'immediata diffusione nei paesi vicine e nel [[1942]] l'esercito americano lo adottò (inserendolo nella "[[Razione K]]") e ne decretò il successo<ref>http://www.nescafe.it/storia-affascinante.asp</ref>. Attualmente [[Nestlé]] è la più grande azienda alimentare a livello mondiale e rappresenta da sola il 23,4% dello [[Swiss Market Index|SMI]].
 
Nel [[1886]] a [[Lenzburg]] venne fondata la ''Conservenfabrik Henckell & Zeiler'' specializzata nel commercio delle marmellate, dei succhi di frutta e della frutta sciroppata. Nel [[1910]] il nome dell'impresa venne cambiato in [[Gruppo Hero|Hero]] e da quella data l'azienda intraprese una rapida espansione all'estero (attualmente è presente in oltre 50 paesi).
 
==== Industria chimica e farmaceutica ====
L'epicentro dell'industria chimica e farmaceutica svizzera è la città di [[Basilea]]. Inizialmente le principali produzioni di [[Basilea]] erano i tessuti e i nastri di seta. Proprio per soddisfare le esigenze di questo settore, nacquero le industrie chimiche: dopo la scoperta dei coloranti artificiali alla fine degli anni cinquanta dell'Ottocento, due modeste imprese della città cominciarono a produrne per rifornire la locale industria, ma la concorrenza dei già affermati ''Konzerns'' tedeschi spinse le piccole imprese elvetiche a specializzarsi in prodotti esotici e di prezzo elevato, un settore nel quale conquistarono praticamente il monopolio mondiale. Questo costituì la base della moderna industria farmaceutica basilese, che nel [[1895]] era, per dimensioni, solo un quinto di quella della [[Germania]], ma equivaleva a quella di tutti gli altri paesi europei messi insieme.
Nel 1882 le imprese attive in ambito chimico e farmaceutico si riunirono nella SGCI (''Schweizerische Gesellschaft für Chemische Industrie''), la Società Svizzera per l'Industria Chimica, oggi parte di ''Economiesusse'' (associazione mantello delle industrie elvetiche). Attualmente il settore chimico e farmaceutico conta 67.000 collaboratori. La maggior parte è impiegata nella ricerca e nello sviluppo. Circa un terzo di quanto viene prodotto dal settore, viene esportato<ref>sgci.ch</ref>. Le principali aziende sono: [[Novartis]], [[Roche]] e Actelion (che assieme rappresentano circa un terzo dello [[Swiss Market Index]]).
 
==== Biotecnologie ====
Una potente industria di chimica di base e una consolidata industria meccanica orientata alla fabbricazione di oggetti precisione, forniscono le basi dell'attuale industria biotecnologica svizzera. Le industrie attive nel settore delle bioteconologie sono raggruppate nell'associazione Swiss Biotech Association (SBA). Le imprese hanno sede in aree apposite create in collaborazione con la Confederazione e i Cantoni: Biovalley Basel (regione di [[Basilea]] e di [[Soletta]], dove sono presenti circa 900 aziende biotecnologiche<ref>http://www.biovalley.ch/content.cfm?nav=3&content=16</ref>), Greater Zürich Area (regione di [[Zurigo]]), BioAlps (arco lemanico fra [[Ginevra]] e [[Losanna]]), Biopolo Ticino ([[Lugano]]-[[Manno]], dove sono attive: Cerebios Pharma, 3A Medica, Telormedix, Swiss Stem Cell Bank, Mondo Biotech, Micromacinazione, Isolation Solutions, Helsin). Attualmente le imprese attive nel settore biotecnologico sono 229: 91 fornitori (biotech suppliers) e 138 aziende il cui core business è la biotecnologia (core biotech companies). Complessivamente il settore impiega 14.440 addetti (con un fatturato di 5961 milioni di franchi nel 2005), facendo della Svizzera il paese con il più alto numero di aziende biotecnologiche in rapporto agli abitanti<ref>http://www.sbf.admin.ch/htm/dokumentation/publikationen/grundlagen/Rapport_biotech_i.pdf</ref>. Le principali imprese elvetiche del settore sono: [[Lonza]] ([[Basilea]]) e [[Synthes]] ([[Soletta]]).
 
==== Industria meccanica ====
[[Immagine:Swiss Army Knife Wenger Opened 20050627.jpg|thumb|right|Fra i prodotti più conosciuti dell'industria di precisione vi è il [[coltellino svizzero]]. Si riconosce per il colore rosso del manico, che oltre a richiamare la [[bandiera svizzera]] lo rende facilmente visibile se cade nella neve.]]
Con l'acronimo '''mem''' o SwissMem, si designano le imprese elvetiche attive nei settori delle macchine, dell'elettronica e dei metalli. Nella seconda metà dell'Ottocento la Svizzera ha iniziato a produrre telai meccanici per il fabbisogno dell'industria tessile (localizzata essenzialmente nella parte orientale del Paese). Da qui è nata la meccanica svizzera di precisione rivolta prevalentemente verso due settori: la produzione di macchine utensili e, successivamente, verso l'elettromeccanica. Le due principali imprese del settore sono la [[ABB (Asea Brown Boveri)|ABB]] (tecnologie per l'energia) e la [[Schindler Group|Schindler]] (ascensori).
 
Nei settori aerospaziale e della difesa è attiva la [http://de.wikipedia.org/wiki/Ruag RUAG] (acronimo di ''RüstungsUnternehmen-AktienGesellschaft'') fondata nel [[1989]], raggruppando aziende già attive negli stessi settori. I due principali comparti sono: Ruag Aerospace (concentrata sulla produzione di vettori spaziali e di aerei) e Ruag Defence (componenti elettroniche per simulazioni, munizioni militari e automezzi militari). L'impresa ha sede a [[Berna]]: gli stabilimenti si trovano nell'Altopiano svizzero, ma vi sono sedi distaccate in [[Germania]], [[Austria]] e [[Svezia]].<ref>http://www.ruag.com/Group/Group_Home</ref>
 
Nel [[1952]] è stata fondata a [[Zugo]] la Crypto Ag, impresa dedita alla produzione di sistemi per cifrare e decifrare messaggi. Attualmente l'impresa (di piccole dimensioni) si avvale di tecnologie elettroniche per la produzione dei medesimi sistemi di sicurezza, utilizzati in 130 paesi<ref>http://www.crypto.ch/index.php?id=5&L=0%22%20onfocus%3D%22blurLink%28this%29%3B</ref>. Nel [[1981]] ad [[Apples]], nel [[canton Vaud]], da una [[Startup (economia)|startup]] del [[Politecnico Federale di Losanna|Politecnico federale di Losanna]], è nata la [[Logitech]], dedita alla prduzione di periferiche per computer, attualmente l'impresa fabbrica circa un terzo dei [[Mouse|mouse]] del pianeta. L'impresa si è presto internazionalizzata, con stabilimenti a [[Fremont (California)|Fremont]] ([[California]]) e [[Suzhou]] ([[Cina]]), ma mantiene a [[Losanna]] la sua sede principale.<ref>http://www.logitech.com/it-it/home</ref>
 
==== Piazza finanziaria ====
{{Vedi anche|Banche_svizzere}}
La finanza svizzera ha due protagonisti: il [[Settore bancario svizzero|settore bancario]] e quello [[settore assicurativo|assicurativo]]. Storicamente la prima piazza finanziaria svizzera è stata [[Ginevra]] (oggi è seconda dopo [[Zurigo]]).
 
[[Image:30-St-Mary-Axe.jpg|thumb|left|250px|[[30 St Mary Axe]] - Sede [[Londra|londinese]] della compagnia assicurativa elvetica Swiss Re]]
Agli inizi del [[XVIII secolo|Settecento]] il ruolo internazionale della piazza bancaria [[Ginevra (Svizzera)|ginevrina]] era ben superiore alle piccole dimensioni della repubblica. La città divenne un centro di emissione di prestiti stranieri ([[Regno di Sardegna|sardi]] tra il [[1742]] e il [[1752]], [[Regno di Danimarca|danesi]] nel [[1760]], [[Impero austriaco|austriaci]] nel [[1765]]) e dal [[1770]] si concentrò sul debito [[Regno di Francia (Età moderna)|francese]] mantenendo uno stretto legame con [[Parigi]], dove erano presenti i suoi banchieri (per esempio [[Jacques Necker]], nominato Controllore generale delle finanze francesi nel [[1776]]). L'appartenenza all'orbita francese persisterà anche dopo l'adesione di Ginevra alla Svizzera nel [[1814]] (fino a questa data [[Ginevra]] era un alleato della [[Confederazione]], non un cantone vero e proprio). Le grandi banche ginevrine erano nate tutte a cavallo dei due secoli: Ferrier e Darier & Cie venne fondata nel [[1795]], Henry Entsch & Cie nel [[1796]], J.G. Lombard & J.-J. Lullin nel [[1798]], De Candolle Mallet & Cie nel [[1805]].
Il settore bancario elvetico soffrì agli inizi di un vistoso dualismo: da un lato le banche private, concentrate essenzialmente sulla gestione dei grandi patrimoni, dall'altro le casse di risparmio cantonali e locali. Le grandi banche d'affari arrivarono tardi, al seguito del tumultuoso sviluppo ferroviario. In quel frangente si ebbe l'ascesa della piazza finanziaria zurighese.
Attualmente nel settore bancario sono impiegate circa 130.000 persone<ref>fonte: seco.admin.ch</ref>.
 
Attualmente le banche svizzere hanno in gestione 11.300 miliardi di franchi. Dopo gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (con 49.200 miliardi in gestione) e la [[Gran Bretagna]] (13.400 miliardi), la Svizzera è la terza piazza finanziaria al mondo<ref name="ReferenceA">http://www.swissworld.org/it/economia/piazza_finanziaria_svizzera/un_settore_dimportanza_capitale/</ref>. Le principali banche elvetiche sono [[UBS]] e [[Credit Suisse]] (rivolte soprattutto all'estero), [[Raiffeisen]] e [[Zurich Financial Services|ZFS]] (rivolte al mercato interno), [[Julius Bär]] e [http://de.wikipedia.org/wiki/Wegelin_%26_Co. Wegelin & Co] (attive nella pura gestione patrimoniale).
 
Accanto alle banche, la Svizzera ha sviluppato un robusto settore [[Assicurazione|assicurativo]]. Innanzitutto per soddisfare la domanda interna: nel [[2004]] il cittadino medio svizzero spendeva circa il 22% del proprio budget in assicurazioni (collocando la Svizzera i primi posti nel mondo). Molte di queste assicurazioni sono obbligatorie: quella sulla vecchiaia ([[AVS]]), sulla disoccupazione (AD), sull'invalidità (AI) e l'assicurazione malattia (la Cassa malati) per le prestazioni sanitarie. Gli inquilini sono poi obbligati ad avere un'assicurazione di responsabilità civile prima di poter firmare un contratto di locazione.
Tuttavia, nonostante la forte domanda interna, anche il settore assicurativo elvetico si è molto internazionalizzato, oggi circa il 70% del volume dei premi viene realizzato all'estero. Le grandi assicurazioni svizzere si sono quindi specializzate nel settore riassicurativo (assicurazioni per case di assicurazione). Le principali case riassicurative sono: [[Zurich Financial Services]], [[:de:Swiss Life|Swiss Life]] (fondata a [[Zurigo]] nel 1857 da Conrad Widmer e da Alfred Escher) e [[:de:Swiss Re|Swiss Re]] (fondata a [[Zurigo]] dalla casa assicurativa Helvetia nel 1863), entrambe molto attive sui mercati internazionali<ref name="ReferenceA"/>.
 
== Cultura ==
=== Istruzione e scienza ===
{{vedi anche|Istruzione in Svizzera}}
[[File:Swiss scientists.jpg|thumb|160px|Alcuni degli scienziati che hanno maggiormente contribuito nelle loro discipline:<br />[[Leonhard Euler]] (matematica)<br />[[Louis Agassiz]] (glaciologia)<br />[[Albert Einstein]] (fisica)<br />[[Auguste Piccard]] (aeronautica)]]
L'istruzione in Svizzera è organizzata in diverse maniere perché la costituzione delega l'autorità per il sistema scolastico ai cantoni.<ref name = Scuola>[http://www.swissworld.org/it/educazione/la_scuola_dellobbligo/la_scuola_dellobbligo/ Scuola] swissworld.org. Consultato il 2009-07-07</ref> Ci sono scuole pubbliche e private, tra cui molte scuole internazionali rinomate, ma la maggioranza degli studenti frequenta le istituzioni pubbliche. La scuola dell'obbligo ha una durata di 9 anni in tutti i cantoni e comincia a circa 6 anni, è divisa tra scuola elementare e secondaria I.<ref name = Scuola/> Tradizionalmente, la prima lingua straniera nelle scuole è sempre stata una delle altre lingue nazionali, anche se di recente (2002) l'inglese è stato introdotto come prima lingua in alcuni cantoni.<ref name = Scuola/> Alla fine della scuola dell'obbligo la maggioranza degli studenti sceglie di proseguire gli studi con la scuola secondaria II, che ha una durata di 3 o 4 anni. Altri scelgono la via della formazione professionale.<ref name = Scuola/>
 
Storicamente la Svizzera ha sempre offerto [[asilo politico|asilo]] a scienziati e studiosi in fuga da altri paesi. L'[[Università di Zurigo]] venne aperta nel [[1833]] e sin dall'iniziò la maggior parte dei suoi professori era costituita da tedeschi in fuga dalla controrivoluzione del 1830. Attualmente solo la metà dei professori del [[Politecnico federale di Zurigo]] è di nazionalità svizzera<ref>http://www.swissworld.org/it/scienza/la_scienza_in_svizzera/lo_scambio_scientifico/</ref>. Oltre agli insegnati la Svizzera ha il secondo più alto tasso di studenti stranieri nell'istruzione terziaria, dopo l'Australia.<ref>[http://www.ecs.org/html/offsite.asp?document=http%3A%2F%2Fwww%2Eoecd%2Eorg%2Fdataoecd%2F20%2F25%2F35345692%2Epdf Education at Glance 2005] by the [[OECD]]: Percentage of foreign students in tertiary education.</ref>
 
Ci sono 12 università in Svizzera: dieci sono sono finanziate dai rispettivi cantoni e due dalla Confederazione. La prima università svizzera è stata fondata nel [[1460]] a [[Basilea]] (con una facoltà di medicina), quella di [[Losanna]] è stata fondata nel 1537. La più grande università della Svizzera è l'[[università di Zurigo]], con circa 25.000 studenti. I due istituti gestiti dal governo federale sono: il [[Politecnico federale di Zurigo]] (fondato nel 1855, dalla quale sono usciti 21 premi nobel per la fisica e la chimica) e il [[EPFL|Politecnico federale di Losanna]] (fondato nel 1853), entrambi con un'eccellente reputazione internazionale. Oltre ai due politecnici, riveste grande importanza l'[[:en:Paul Scherrer Institute|Istituto Paul Scherrer]] (PSI) nel Canton Argovia, fra i maggiori centri di ricerca d'Europa: ospita apparecchiature d'avanguardia come la [[:en:Swiss Light Source|Swiss Light Source]] e la [[:en:Paul Scherrer Institute#Spallation Neutron Source (SINQ)|Spallation Neutron Source]] (SINQ)<ref>http://www.swissworld.org/it/scienza/la_scienza_in_svizzera/i_luoghi_della_ricerca_svizzera/</ref>. Nel [[1991]] a [[Lugano]] è stato localizzato il Centro svizzero di calcolo scientifico (CSCS, che ospita il sesto [[supercomputer]] più potente d'Europa<ref>http://www.top500.org/list/2010/06/100</ref>)<ref>http://www.cscs.ch/</ref>. A Basilea nel [[2006]] il Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica ha aperto presso l'università lo Swiss Nanoscence Institute (SNI, Istituto svizzero di nanoscienza)<ref>http://www.swissworld.org/it/scienza/nanotecnologia/le_ricerche_di_nanotecnologia_in_svizzera/</ref>. A [[Dübendorf]] si trovano il [[:en:Swiss Federal Laboratories for Materials Testing and Research|Laboratorio federale per la prova dei materiali e per la ricerca]] (''Eidgenössische Materialprüfungs- und Versuchsanstalt'', abbreviato con l'acronimo EMPA) e il [[:en:Swiss Federal Institute of Aquatic Science and Technology|Laboratorio federale per la gestione, la depurazione e la protezione delle acque]] (abbreviato con l'acronimo EWAG)<ref>http://www.empa.ch/</ref>.
 
[[File:ETHZ.JPG|thumb|left|Il [[ETHZ|politecnico di Zurigo]] ha visto dieci premi Nobel per la fisica (tra cui [[Albert Einstein]]) altrettanti per la chimica e uno per la fisiologia e la medicina.]]
 
Molti [[premi Nobel]] sono stati assegnati a scienziati svizzeri, ad esempio al fisico [[Albert Einstein]] che ha sviluppato la teoria della relatività, mentre lavorava all'ufficio brevetti di [[Berna]]. Più recentemente, [[Heinrich Rohrer]], [[Edmond Fischer]], [[Rolf Zinkernagel]] e [[Kurt Wüthrich]] hanno ricevuto il premio Nobel.
 
[[Ginevra]] ospita uno dei più grandi laboratori al mondo, il [[CERN]], dedicato alla ricerca sulla fisica delle particelle. Tra le notevoli invenzioni e scoperte ci fu l'[[LSD]], il microscopio a scansione ad effetto tunnel (STM), che ha permesso di vedere per la prima volta un atomo<ref>[http://www.swissworld.org/it/scienza/scienziati_famosi/vincitori_di_premi_nobel/ Vincitori di premi nobel] swissworld.org. Consultato il 2009-07-07</ref> o semplicemente il popolare [[Velcro]]. Si sono anche distinti gli ingegneri della famiglia Piccard con le prime esplorazioni della stratosfera con [[Auguste Piccard]] e quella dei fondi degli oceani con [[Jacques Piccard]], tramite il [[Mesoscafo]] che gli ha permesso di raggiungere il punto più profondo della terra.
 
La Svizzera è stato uno dei 10 fondatori dell'[[Agenzia spaziale europea]] nel 1975 ed è il settimo maggior contribuente al suo budget. Nel settore privato, diverse società sono implicate nel settore spaziale come Oerlikon Space<ref>[http://www.oerlikon.com/ecomaXL/index.php?site=SPACE_EN_company_overview Company overview www.oerlikon.com]</ref> o Maxon Motors<ref>[http://www.maxonmotor.ch/ch/en/media_releases_5619.html Media releases maxonmotor.ch]</ref> che forniscono strutture spaziali.
 
=== Ricerca e sviluppo ===
[[File:LHC, CERN.jpg|thumb|Il tunnel [[Large Hadron Collider|LHC]]. Il [[CERN]] di [[Ginevra]] è il più grande laboratorio di fisica al mondo e il luogo di nascita del [[World Wide Web]].<ref>[http://info.cern.ch/ info.cern.ch] Retrieved on 2010-04-30</ref>]]La Confederazione è un centro di ricerca riconosciuto internazionalmente. Di dimensioni modeste e privo di risorse naturali, la Svizzera deve la sua prosperità alla capacità di innovazione e alla capacità intellettuale della popolazione, divenuta la principale risorsa del Paese. Per la Svizzera è quindi vitale mantenersi ai vertici della ricerca scientifica e dell'innovazione.<ref>http://www.swissworld.org/it/scienza/la_scienza_in_svizzera/</ref> Nel [[2008]] la Svizzera ha speso il 2,9% del suo [[PIL]] per [[Ricerca e sviluppo|la Ricerca e lo Sviluppo]]. Questa percentuale la pone al quinto posto a livello internazionale, preceduta da [[Svezia]] (3,73% del PIL), [[Finlandia]] (3,45%), [[Giappone]] (3,39%) e [[Corea del Sud]] (3,23%). Tuttavia, in termini di brevetti (''[http://en.wikipedia.org/wiki/Triadic_patent|Triadic patents]'') pro capite (numero di brevetti per milione di abitanti) la Svizzera è al secondo posto (81,01) preceduta solo dal [[Giappone]] (117,21). Riguardo agli articoli scientifici, secondo i dati dell'[[OCSE]], la Svizzera è al primo posto con 1.142,78 articoli per milione di abitanti<ref>http://www.oecd.org/dataoecd/17/53/41558958.pdf</ref>. Il 70% dei fondi destinati alla ricerca proviene dal settore privato, il 23% dalla Confederazione e dai cantoni, mentre il 7% proviene dalle università<ref>http://www.swissworld.org/it/economia/leconomia_svizzera/ricerca_e_sviluppo/</ref>. I settori che richiedono una maggiore spesa per la ricerca sono: quello chimico-farmaceutico (settore che da solo totalizza un terzo della spesa in R&S), quello microtecnologico e quello biotecnologico<ref name="students-careers.ch">http://www.students-careers.ch/cms/it/news_ofs_spese_per_le_attivita_di_ricerca_e_sviluppo_20100217</ref>. Complessivamente la ricerca fondamentale assorbe il 10% della spesa svizzera nella R&S, la ricerca applicata il 36% e lo sviluppo sperimentale il 54%<ref name="students-careers.ch"/>.
 
=== Media ===
{{vedi anche|Elenco dei giornali svizzeri}}
[[File:NZZ Erstausgabe Titelseite.jpg|thumb|left|200px|Frontespizio del primo numero del 12 gennaio [[1780]] della [[Neue Zürcher Zeitung]]. Il giornale è uno dei più vecchi quotidiani in [[lingua tedesca]] ancora in attività.]]
La libertà di stampa e il diritto alla libertà di espressione è garantita nella Costituzione federale della Svizzera.<ref name = Media>[http://www.ch.ch/private/00085/00090/00479/00480/index.html?lang=it Media: libertà e limiti] www.ch.ch. Consultato il 2009-07-07</ref> Secondo il rapporto del [[2010]] dell'organizzazione non governativa [[Freedom House]] la Svizzera è considerata un paese libero, occupa l'ottavo posto nella graduatoria internazionale (libero, 8°), distanziando i suoi vicini, [[Germania]] (libero, 19°), [[Austria]] (libero, 32°), [[Francia]] (libero, 40°), [[Italia]] (parzialmente libero 72°)<ref>Freedom of the press 2010, TABLE OF GLOBAL PRESS FREEDOM RANKINGS</ref>.
 
L'[[Agenzia Telegrafica Svizzera]] (ATS) trasmette regolarmente informazioni nelle tre lingue nazionali - sulla politica, economia, società e cultura. L'ATS fornisce quasi tutti i media svizzeri e una ventina di media stranieri con le sue notizie.<ref name = Media/> La Svizzera, storicamente, vanta il maggior numero di titoli di giornali rispetto alla popolazione.<ref name = Pressref>[http://www.pressreference.com/Sw-Ur/Switzerland.html Press, Media, TV, Radio, Newspapers] pressreference.com. Consultato il 2009-07-07</ref> I più influenti sono quelli in lingua tedesca, il Tages-Anzeiger e la [[Neue Zürcher Zeitung]] (NZZ), e in lingua francese, [[Le Temps]], ma quasi tutte le città hanno almeno un quotidiano locale. La diversità culturale contribuisce per un gran numero di giornali.<ref name = Pressref/>
 
In contrasto con la stampa, la radiodiffusione pubblica è sempre stata soggetta ad un maggior controllo da parte dell'ente pubblico.<ref name = Pressref/> La Società svizzera di radiotelevisione, il cui nome nel 1999 è stato cambiato in [[SRG SSR idée suisse]], è incaricata di produrre e trasmettere i programmi radiofonici e televisivi. Questa azienda è divisa in diverse altre: [[SF - Schweizer Fernsehen]] di lingua tedesca, [[TSR - Télévision Suisse Romande]] di lingua francese, [[RSI - Radiotelevisione svizzera di lingua italiana]] di lingua italiana, e [[Radio e Televisiun Rumantscha]] di lingua romancia. Gli studi della SRG SSR sono distribuiti nelle varie regioni linguistiche. I programmi della radio sono prodotti in sei centrali e quattro studi regionali, mentre i programmi televisivi sono prodotti a [[Ginevra]], [[Zurigo]] e [[Lugano]]. Una vasta rete di distribuzione via cavo consente inoltre alla maggior parte della popolazione di accedere ai programmi dei paesi vicini.<ref name = Pressref/>
 
=== Feste Nazionali ===
[[File:Ruetli01.jpg|thumb|right|Il [[Grütli]] visto da [[Seelisberg]]. Qui il [[1° agosto]] [[1291]] venne stipulato il [[Patto eterno confederale]] e sempre qui, il 25 luglio [[1940]], il generale [[Henri Guisan]] tenne il famoso [[Rapporto del Grütli]].]]
La Festa Nazionale svizzera (detta "'''Natale della Patria'''") ricorre ogni [[1º agosto]]. Essa ricorda la nascita della Confederazione avvenuta nei primi giorni d'agosto dell'anno [[1291]] sul praticello del [[Grütli]]. Con la stipulazione del [[Patto confederale]] i primi tre cantoni ([[Canton Uri|Uri]], [[Svitto]] e [[Untervaldo]], detti ''Cantoni primitivi'') davano vita ad un'alleanza per contrastare le pressioni degli [[Asburgo]] d'[[Austria]] attraverso l'amministrazione dei [[balivo|balivi]]. La mattina del 1° agosto si tiene la tradizionale festa sul praticello del [[Grütli]] (o [[Rütli]]). Vi partecipano il Presidente della Confederazione, oltre ad altre personalità di spicco, e l'avvenimento è trasmesso dalle televisioni nazionali. A mezzogiorno le radio trasmettono il discorso del Presidente della Confederazione, nelle tre lingue. La popolazione è solita festeggiare in maniera piuttosto sobria davanti ad un falò, esponendo le bandiere sui balconi o sparando fuochi artificiali. In questo giorno, alle 8 di sera, tutte le campane della Svizzera suonano a festa. Inoltre, la sera, un Comune svizzero scelto con rotazione delle regioni linguistiche ospita i festeggiamenti ufficiali, trasmessi a reti unificate.
 
Una seconda festività comune a tutti gli Svizzeri la [[Festa federale di ringraziamento|Festa federale di Ringraziamento]] o, più semplicemente '''Digiuno federale'''. Inizialmente celebrato solo nei cantoni [[protestanti]], a partire dal [[1643]] anche i cantoni cattolici introdussero prescrizioni riguardanti la preghiera e il digiuno. Nel [[1796]] la [[Dieta Federale]] dichiarò l'8 settembre [[1796]] festa federale di preghiera. Infine, nel [[1832]] la [[Dieta Federale]] dispose che [[cattolici]] e [[protestanti]] in tutti i cantoni celebrino una giornata di preghiera, digiuno e ringraziamento la terza domenica di settembre.
 
=== Bandiera ===
[[File:5898 - Bönigen - Brienzersee.JPG|thumb|left|La bandiera svizzera (sul [[lago di Brienz]])]]La croce bianca era un simbolo diffuso nei territori del [[Sacro Romano Impero Germanico]].Fece la sua comparsa fra le armate svizzere, per la prima volta, nella [[battaglia di Laupen]] nel [[1339]]. Tuttavia gli svizzeri continuarono ad usare le bandiere dei singoli cantoni. La prima bandiera unitaria fu il tricolore della [[Repubblica elvetica]]: verde, rosso e giallo utilizzato dal [[1799]] al [[1803]]. Nel [[1815]], ricostituita la Svizzera su base federale, venne adottata la croce bianca in campo rosso come simbolo ufficiale della confederazione. Nel [[1840]] il generale [[Guillaume-Henri Dufour]] chiese l'adozione di un unico simbolo nazionale per l'esercito federale. Nel [[1848]], dopo la [[guerra del Sonderbund]], la croce bianca in campo rosso divenne il simbolo del nuovo stato federale. Nel [[1889]] l'[[Assemblea federale (Svizzera)|Assemblea federale]] regolamentò definitivamente anche le proporzioni della bandiera, quadrata, 1:1. Tuttavia a partire dalla [[seconda guerra mondiale]] la marina mercantile svizzera (sia marittima sia fluviale) utilizza la bandiera rettangolare, con la proporzione 2:3.
 
== Arte ==
=== Architettura ===
[[File:Glarus Stadtkirche Langhaus.jpg|thumb|right|La chiesa riformata di [[Glarona]]. Nei cantoni [[Protestantesimo|protestanti]] la [[Riforma protestante|Riforma]] influenzò anche l'architettura, proponendo uno stile essenziale e spoglio.]]
Risparmiata dalle distruzioni grazie alla sua neutralità, la Svizzera ha conservato tracce di tutti gli stili architettonici che si sono susseguiti nella sua storia. Esempi di architettura [[Architettura romanica|romanica]] del Trecento sono: la cattedrale di [[Basilea]], quella di [[Sion (Svizzera)|Sion]], di [[Coira]] e di [[Ginevra]], come pure la [[Chiesa di San Nicolao (Giornico)|chiesa di San Nicolao a Giornico]]. Sono invece ottimi esempi di edilizia [[gotica]] le cattedrali di [[Sciaffusa]], [[Zugo]] e [[Zurigo]]. Il massimo esponente dell’architettura barocca fu il ticinese [[Francesco Borromini]], che operò essenzialmente a [[Roma]] (con il compatriota [[Carlo Maderno]]) dove diresse i lavori per la costruzione della [[chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane]]. [[Antonio da Ponte]] lavorò principalmente a Venezia, dove progettò e diresse la costruzione del celebre [[Ponte di Rialto]]. [[Domenico Trezzini]] e [[Domenico Pelli]] si distinsero come architetti e urbanisti alle corti di [[Danimarca]] e di [[Russia]] (di Trezzini è il piano e il progetto di [[San Pietroburgo]], di Pelli numerosi edifici e fortezze di [[Copenhagen]]).
Il più conosciuto architetto svizzero è però [[Le Corbusier]]. Mentre [[Atelier 5]], [[Mario Botta]] e Diener & Diener sono i principali architetti del presente che operano soprattutto all’estero.
 
=== Pittura e scultura ===
[[File:Ferdinand Hodler 005.jpg|thumb|350px|left| [[Ferdinand Hodler]], ''La notte'' (1890) affresco al [[Kunstmuseum (Berna)|Kunstmuseum]]. Artista eclettico, passò dall'[[impressionismo]], al [[simbolismo]] e all'[[espressionismo]]]]
 
Fino al [[XVIII secolo]] le arti figurative svizzere sono rimaste confinate - con qualche pregevole eccezione - all'ambito domestico. Pittori e scultori svizzeri portarono la loro arte all'estero, fra costoro si distinse [[Johann Heinrich Füssli]] (che operò soprattutto in [[Inghilterra]] con il nome di Henry Fuseli). Nell'Ottocento si fecero largo [[Arnold Böcklin]], Albert Ankel, [[Vincenzo Vela]] e [[Ferdinand Hodler]]. Il [[Novecento]] vide una maggiore interazione dell'arte svizzera con quella europea. Accanto a [[Paul Klee]], [[Alberto Giacometti]] è forse la figura di maggior rilievo: a [[Parigi]], fra le due guerre, si accostò al movimento [[cubismo|cubista]] per arrivare al [[surrealismo]], dopo la seconda guerra mondiale, ritornò a [[Parigi]] e influenzato dall'[[esistenzialismo]] sviluppò un personalissimo stile di figure molto allungate in bronzo composte da piccoli ammassi di materia, stile che sviluppò anche in pittura e soprattutto in stampe litografiche.
 
=== Letteratura ===
{{main|Letteratura svizzera}} [[File:Rousseau Geneve.JPG|thumb|upright|[[Jean-Jacques Rousseau]] non era soltanto uno scrittore ma anche uno dei maggiori filosofi del XVIII secolo (la sua statua a [[Ginevra]])]] Come la Confederazione, dalla sua fondazione nel 1291, era costituita quasi esclusivamente da regioni di lingua tedesca, le prime forme di letteratura sono in tedesco. Nel XVIII secolo il francese è diventato di moda a Berna e nelle altre regioni, mentre l'influenza degli alleati di lingua francese si faceva sempre più marcata. Tra i classici della letterature svizzera tedesca sono [[Jeremias Gotthelf]] (1797-1854), che ha descritto la vita contadina dell'Emmental e [[Gottfried Keller]] (1819-1890). Gli indiscussi giganti della letteratura svizzera del XX secolo sono [[Max Frisch]] (1911-91) e [[Friedrich Dürrenmatt]] (1921-90), il cui repertorio include ''Die Physiker'' (''I fisici'') e ''Das Versprechen'' (''[[La promessa (Friedrich Dürrenmatt)|La Promessa]]''), portato allo schermo nel 2001.<ref>http://www.swissworld.org/it/cultura/letteratura/autori_svizzeri_di_lingua_tedesca/[Letteratura] swissworld.org. Consultato il 2009-07-06</ref> Eminenti autori di lingua francese erano [[Jean-Jacques Rousseau]] (1712-1778) e [[Madame de Staël]] (1766-1817). La letteratura più recente comprende autori come [[Charles-Ferdinand Ramuz]] (1878-1947), i cui romanzi sono per la maggior parte incentrati sulla dura vita di paesani e montanari nel mezzo di una natura spettacolare, e [[Blaise Cendrars]] (1887-1961). Hanno contribuito anche autori di lingua italiana e romancia ma in un modo più modesto dato il numero ristretto di abitanti. Probabilmente la creazione letteraria più famosa, ''[[Heidi]]'', la storia di una ragazza orfana che viveva con il suo nonno nelle alpi, fu uno dei libri per bambini più popolari in assoluto ed è diventato per molti un simbolo della Svizzera. La sua creatrice, [[Johanna Spyri]] (1827-1901), ha scritto parecchi libri sullo stesso tema.
 
=== Teatro ===
La territorialità della lingua, nel contesto della confederazione elvetica, fa sì che l'italiano sia usato - come lingua di comunicazione e cultura - soltanto nella cosiddetta SvizzeraItaliana: il Cantone Ticino e quattro valli (Mesolcina, Calanca, Bregaglia e Valposchiavo) del cantone Grigioni (che pratica altre due lingue: romancio e tedesco). Anche il teatroitalofono, dunque, è limitato a queste regioni (salvo rare eccezioni di gruppi amatoriali che lavorano initaliano a [[Ginevra (città)|Ginevra]], [[Friburgo (Svizzera)|Friburgo]] o [[Zurigo]]). Nella regione di lingua italiana della Svizzera vi sono tracce teatrali almeno a partire dal Seicento (convento dei [[Gesuiti]] di [[Bellinzona]], Convento dei [[Somaschi]] a [[Lugano]]), con realizzazioni anche di un certo rilievo (traduzioni inedite dal francese, in special modo di [[Molière]] e [[Pierre Corneille|Corneille]], ad opera dell'abate [[Gian Pietro Riva]]). Nell'Ottocento l'attività teatrale è specialmente incentrata sull'importazione di spettacoli dall'Italia (e più raramente dal resto della Confederazione Elvetica): sorgono i teatri di [[Lugano]], [[Bellinzona]] (un raffinato edificio architettonicamente affine alla Scala di Milano), [[Locarno]] e [[Chiasso]]. La produzione autoctona tarda però a manifestarsi, se non nelle forme del teatro amatoriale e dialettale (senza testi scritti fino alla fine dell'Ottocento) e nelle manifestazioni folkloriche (come le "Sacre Rappresentazioni" - dette "[[Processioni storiche]]" - di Mendrisio, nel basso Ticino, tradizione tuttora esistente. Nel 1932 nasce la prima compagnia teatrale professionistica, ad opera di un'attrice ticinese nata a Londra, [[Maria Bazzi]] (rapido fallimento dell'iniziativa). Nel 1932, inoltre, nasce la [[Radio SvizzeraItaliana]] (detta anche Radio Monteceneri) che formerà una prima generazione di attori e registi: si ricorda in particolare il lavoro, presso questo ente di [[Guido Calgari]], [[Romano Calò]], [[Giuseppe Galeati]]. Subentrano in seguito, come registi, [[Vittorio Ottino]] e [[Carlo Castelli]]. Grazie alla radio, gli attori iniziano anche a calcare i palcoscenici in modo professionista e nascono le compagnie indipendenti: [[Teatro Prisma]] (diretto dall'italiano [[Franco Passatore]], 1956-59), Teatro La Cittadella (1961-66) e Teatro La Maschera (1984-93), compagnie dirette da [[Alberto Canetta]] (1924-87), uno dei più importanti uomini di teatro del dopoguerra, nella Svizzera di lingua italiana. Nel 1981 nasce il "Teatro della Svizzera Italiana", che promuove vaste tournée sul territorio cantonale e la cui esperienza si esaurisce nel 1987. Nel 1987 nasce inoltre il [[TASI]] (Teatri Associati della Svizzera Italiana) che raggruppa le nuove compagnie indipendenti, nate nel corso degli anni 70-80. Un ruolo notevole, in questo contesto, è svolto dalla Scuola e dal Teatro [[Dimitri]], installato a [[Verscio]], da cui escono molti degli artisti attivi a partire dagli anni novanta. Nell'attuale scena, estremamente composita dal profilo sia organizzativo che stilistico (teatro di parola, teatro di marionette, teatro-danza, teatro-multimediale) si possono ricordare: il Teatro Pan, il Teatro Sunil (il cui regista [[Daniele Finzi Pasca]] lavora con il Cirque du Soleil in grandi realizzazioni internazionali), Luganoteatro, la [[Markus Zohner Theater Compagnie]], il Teatro Paravento, il Teatro delle Radici, il Teatrodanza [[Margit Huber]], ecc.
 
=== Musica ===
La Svizzera è la patria del [[Corno alpino]], lo strumento divenuto nel tempo il simbolo della Confederazione elvetica. Secondo una leggenda popolare, un giorno un pastorello incontrò tre strani personaggi. Il primo gli promise forza e potere, il secondo oro e belle donne, il terzo canti e l'arte di suonare il corno. Senza esitazione il pastorello scelse il piacere della musica, lasciando così in eredità al popolo svizzero i canti vocalizzati, detti [[jodel]]. Lo strumento è il monumentale corno delle Alpi (o Alphorn) che può avere varie dimensioni, da 2 fino a 4 metri di lunghezza. L'Alphorn è stato ricavato da un tronco cavo e ha accompagnato i pastori di tutto il mondo fin dalla preistoria. Alle origini questo strumento musicale aveva funzioni comunicative, grazie al suo suono infatti si riusciva a comunicare da valle a valle.
 
== Sport ==
{{Vedi anche|Sport in Svizzera}}
Dal [[1855]] sono considerati sport nazionali la [[lotta svizzera]] e il lancio della pietra (una specie di [[hornussen]]). Queste discipline venivano già disputate nel [[basso Medioevo]], e si svolgevano durante sagre, feste di tiro o feste di mezza estate. Solamente a partire dal 1850 questi sport si diffusero tra la popolazione, all'inizio erano giochi da ''pastore''.
 
Oltre ai giochi nazionali in Svizzera lo sport più diffuso è l'[[hockey su ghiaccio]], seguito dal [[calcio (sport)|calcio]] e dalla [[pallacanestro]]. Particolare successo ha avuto il [[tennis]], negli ultimi tempi, grazie a campioni come [[Martina Hingis]], [[Stanislas Wawrinka]] e soprattutto [[Roger Federer]], acclamato come il migliore tennista della storia.
 
A sua volta il calcio ha molto seguito, anche grazie all'organizzazione del [[Campionato europeo di calcio 2008]] congiuntamente all'[[Austria]], al quale hanno preso parte numerosi calciatori elvetici come [[Philippe Senderos]], [[Gökhan Inler]], [[Alexander Frei]] e numerosi altri.
 
Svizzero è anche il [[ciclismo|ciclista]] [[Fabian Cancellara]], tre volte [[campionato del mondo di ciclismo su strada|campione del mondo]] a [[Cronometro (ciclismo)|cronometro]], campione [[Giochi olimpici estivi|olimpico]] a cronometro e vicecampione olimpico della gara in linea, nonché vincitore di parecchie cronometro nei maggiori giri a tappe.
 
Il 14 novembre [[2009]] la nazionale giovanile di calcio Under 17 vince i mondiali di categoria in Nigeria, superando in finale la [[Nigeria]] 1-0, grazie ad un gol di Haris Seferovic al 62 minuto; precedentemente, nel [[2002]] nella stessa categoria, aveva vinto il campionato europeo di Francia nella stessa categoria, battendo in finale, ai rigori, la squadra di casa.
 
== Patrimoni dell'umanità ==
 
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File:Lavaux Alpes et Lac léman.jpg|I vigneti del Lavaux sul [[lago di Ginevra]]
File:CH Bern Kramgasse.jpg|La città vecchia di [[Berna]]
File:Stiftskirche St.Gallen.jpg|L'[[Abbazia di San Gallo]]
File:Lago di Lugano2.jpg|Il [[Monte San Giorgio]]
File:Castelli.JPG|I tre castelli di [[Bellinzona]]
File:Martinsloch.jpg|L'arena tettonica di [[Sardona]]
File:Benediktinerkloster St. Johann.JPG|Il [[Monastero di San Giovanni (Müstair)|Monastero di San Giovanni]]
File:Bernina Express.JPG|[[Ferrovia retica]]
File:LakeOeschinen.jpg|Il lago di Oeschinen
File:Great Aletsch Glacier.jpg|Il [[ghiacciaio dell'Aletsch]]
File:Konkordia evening.jpg|[[Konkordiaplatz]]
File:Oberaletsch.jpg|Il ghiacciaio dell'Oberaletsch
</gallery></div>
 
== Note ==
{{<references|2}} />
 
== Bibliografia ==
* Renata Broggini, ''Terra d'asilo. I rifugiati italiani in Svizzera 1943-1945'', Società editrice il Mulino, Urbino 1993.
* Michel Caillat, Mauro Cerutti, Jean-François Fayet, Stéphanie Roulin (a cura di), ''Histoire(s) de l'anticommunisme en Suisse - Geschichte(n) des Antikommunismus in der Schweiz'', Chronos, Zurigo 2009.
* Silvana Calvo, ''A un passo dalla salvezza. La politica svizzera di respingimento degli ebrei durante le persecuzioni, 1933-1945'', Silvio Zamorani editore, Torino 2010.
* Giuseppe Pesce, ''Svizzera & Italia, questioni di diritto - diritto internazionale privato, coniugi, beni immobili, reciprocità'', Casa editrice Stamperia Nazionale, Roma 2011. ISBN 978-88-6638-009-2.
 
== Voci correlate ==
*[[Targa automobilistica|Targhe automobilistiche]]
* [[Esercito svizzero]]
* [[StoriaCodice della SvizzeraStrada]]
* [[Guglielmo Tell]]
* [[Non-interventismo]]
* [[Mercenari svizzeri]]
* [[Neutralità]]
* [[Partiti politici svizzeri]]
* [[Principio di reciprocità]]
 
== Altri progetti ==
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==Collegamenti esterni==
*{{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Svizzera/|Svizzera}}
*[http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?svizzera Scheda della Svizzera dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
*[http://www.swissinfo.ch/ita/index.html Swissinfo: portale d'informazione internazionale sulla Svizzera]
*[http://www.admin.ch/index.html Autorità federali della Confederazione Svizzera]
*[http://www.dodis.ch/ Documenti Diplomatici Svizzeri (DDS)]
 
== Collegamenti esterni ==
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*{{cita web|http://www.targheitaliane.it/ovals/ovals_i.html|Note storiche e sigle internazionali non ufficiali}}
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